#Aspetto essenziale
Explore tagged Tumblr posts
divulgatoriseriali · 7 months ago
Text
Il carattere in psicologia: articolo introduttivo al concetto di automatismo comportamentale
Esplorare il concetto di carattere in psicologia è una sfida affascinante, poiché si tratta di un fenomeno tanto complesso quanto sfuggente. Il carattere è più di una semplice descrizione dei tratti comportamentali di un individuo; è piuttosto il tessuto stesso della nostra esperienza, il modo unico in cui ogni persona interagisce con il mondo che la circonda. Per comprendere appieno il…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
crazy-so-na-sega · 9 months ago
Text
Oggi si può contare su un bisogno “naturale”, “eterno”, “spontaneo” di sicurezza, e di tutte quelle buone cose che la nostra civiltà ha prodotto. Si è riusciti ad intossicare la gente con il virus della conservazione della sicurezza, tanto che si batterebbero a morte per ottenerla. In realtà la cosa è più complicata: ciò per cui si battono è per il diritto alla sicurezza, che è una cosa sostanzialmente diversa. Quanto alla sicurezza in quanto tale, tutti se ne fottono. E’ stato necessario intossicarli durante intere generazioni perchè finissero per credere che ne avevano “bisogno”: questo successo è un aspetto essenziale dell’addomesticamento e della colonizzazione “sociali”.
Tumblr media
Jean Baudrillard,  (Lo scambio simbolico e la morte)
9 notes · View notes
daniela--anna · 5 months ago
Text
Tumblr media
Damask rose.
In addition to being beautiful and very fragrant, a precious essential oil can be obtained from the Damask rose.
Damask rose essential oil, benefits for the skin:
Its hydrating action contributes to natural skin elasticity, keeping the skin soft and smooth.
Thanks to its ability to retain moisture, it helps reduce the appearance of fine lines and wrinkles, promoting a youthful and luminous appearance.
It is also refreshing and brightening, helping to reduce stains caused by external factors and age.
(📷PHOTO: Damask rose bush growing spontaneously in a forest in Sweden.
Shot by dear friend Ornella)
#rosadamascena
Tumblr media
Rosa damascena.
Oltre che essere bellissima e profumatissima, dalla rosa damascena si può ricavare un prezioso olio essenziale.
Olio essenziale di rosa damascena, benefici per la pelle:
La sua azione idratante contribuisce alla naturale elasticità cutanea, mantenendo la pelle morbida e levigata. Grazie alla sua capacità di trattenere l'umidità, aiuta a ridurre la comparsa di linee sottili e rughe, promuovendo un aspetto giovane e luminoso.
È inoltre rinfrescante e schiarente, contribuendo ad attenuare le macchie causate da fattori esterni e dall'età.
(📷FOTO: cespuglio di rose damascene in crescita spontanea, all'interno di un bosco in Svezia.
Scatto della cara amica Ornella)
#rosadamascena
2 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year ago
Text
“ Per fare dell’ironia bisogna avere una certa padronanza del linguaggio, o del gesto. Diciamo pure del linguaggio in senso lato. E quindi la cultura è essenziale. Una cultura ristretta fa sì che le regole del gioco, qualunque sia il gioco, vengano intese in un modo così rigido da cancellare ogni aspetto coraggiosamente innovativo. In ambito scolastico, per esempio, può essere significativo, mentre un professore fa lezione, che uno degli allievi si alzi per dichiarare: «Però, io la penserei diversamente». Ecco, il pensare diversamente può essere conseguito in modo ironico, e guai se la scuola non è più la zona dove l’ironia ha questo diritto di cittadinanza. E non è comunque bene che l’ironia venga riutilizzata da coloro che rimangono delusi della rigidità delle istituzioni? Allora, il legame con la cultura è essenziale: l’ironia su cosa gioca? Sul fatto che una parola, che noi solitamente impieghiamo in una certa accezione standard, venga usata in una accezione un po’ diversa. E questa è una cosa divertente, o no? «Oggi il tempo è perverso» uno dice. Oddio, che visione pessimistica! «Veramente, io mi stavo riferendo al tempo atmosferico.» La padronanza del linguaggio e dei significati è ineliminabile. È cruciale per tutte le situazioni in cui rigidità vuol dire morte dell’istituzione di cui ci stiamo occupando. La rigidità nella scuola, per esempio, è letale; la rigidità nella ricerca scientifica alla fine uccide la ricerca stessa; la rigidità in campo artistico vuol dire solo stanchezza e noia. Possibile che Antoni Gaudí o Pablo Picasso non fossero ironici? E poi ci sono i grandi umoristi. Qui sarebbe adeguato indicare qualche grande ironista che è stato al tempo stesso un maestro. Un candidato ce l’avrei: Achille Campanile. E poi si può essere ironici perfino in una situazione drammatica, in letteratura o nelle arti. Pensiamo al teatro di Shakespeare. È un sommo artista che in mezzo ai più torbidi massacri spinge Amleto a pronunciare una miriade di battute ironiche. “
Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori (collana Orizzonti), 2019¹. [Libro elettronico]
16 notes · View notes
voracita · 1 year ago
Text
Novitiate.
A margine di una conversazione che ho avuto nei commenti a un post di una Tumblera insegnante di religione, a proposito di castità, continenza, fede etc., mi è tornato in mente un film che ho visto ieri per noia da convalescenza dal Covid, su Prime Video.
Il film è di pochi anni fa, in italiano si intitola "La scelta", il titolo originale è invece Novitiate. Il film da Prime viene proposto enfatizzando qualche aspetto morboso che in realtà nel film è presente in modo molto limitato e molto pudico, pur trattandosi di un aspetto essenziale nello sviluppo della trama.
In breve, una giovane ragazza americana, di famiglia atea, entra a contatto per motivi educativi con un istituto di suore, subisce il fascino della vita monastica e decide di intraprendere il percorso che porta al noviziato, in un periodo in cui i conventi sono ancora pieni di suore e molte famiglie ritengono opportuno, per vari motivi, "sacrificare un figlio" alla vita religiosa (l'espressione è proprio questa, nel film).
Siamo infatti negli anni '60, a ridosso del Concilio Vaticano II e di quelle riforme, poi deliberate, che porteranno a significative conseguenze anche nella vita degli ordini religiosi. Fra le conseguenze importanti di quelle riforme, e del resto anche dell'evoluzione culturale potente che si manifesta in quegli anni anche nel mondo laico, specie nei paesi occidentali più avanzati, c'è l'atteggiamento nei confronti della rigorosa disciplina praticata negli ordini monastici, in particolare dalle suore; disciplina che comporta anche la mortificazione profonda e costante delle esigenze del corpo, e che è tutt'uno con la certezza di raggiungere, attraverso questa disciplina, una speciale prossimità o una particolare relazione paragonabile a quella del matrimonio (così nel film, appunto), un matrimonio che richiede il perfezionamento continuo della sposa (la suora, attraverso la sua mortificazione) e la devozione più totale a Dio, concepito come lo sposo.
Questa concezione, nel film, spinge la Madre superiora dell'ordine a imporre questa severa disciplina, con ancora maggior rigore semmai, anche alle novizie, fra cui la protagonista, la quale, come del resto altre novizie, a un certo punto del suo percorso inizia ad avvertire l'esigenza di un conforto, contatto fisico che tuttavia le è impossibile, nel rapporto con Dio, per evidenti ragioni, e che è assolutamente vietato nei confronti di qualsiasi altro essere umano, inclusa la propria madre biologica; questa esigenza, però, trova via via una sorta di valvola di sfogo "deviante" nella mortificazione della carne, ovvero attraverso l'uso della disciplina (intesa come strumento di autopunizione, di tortura fisica), nel digiuno portato fino allo stremo delle forze, e in altre forme di autolesionismo.
Contestualmente, la madre superiora è più volte richiamata all'ordine affinchè accolga le riforme imposte dal Concilio e abbandoni i metodi più rigorosi e crudeli di "addestramento" delle giovani novizie; con molta sofferenza, anche le suore più anziane e la madre stessa sono costrette ad accettare il cambiamento imposto dai tempi e dalle gerarchie (maschili) più alte della Chiesa.
In particolare: da quel momento in poi la Chiesa non considererà più la vita monacale e i sacrifici imposti dalla disciplina rigida tipica di certi ordini come una modalità privilegiata di rapporto con il divino; qualsiasi cristiano, anzi, anche attraverso altri percorsi di vita, potrà ugualmente vivere un rapporto particolare col Signore. Questo cambiamento svuota quasi del tutto di senso le sofferenze, le espiazioni, l'autolesionismo tipico della vita delle monache in contesti come quello del film. Tant'è che il film sottolinea, appunto, che dopo questo cambiamento i conventi si svuotarono rapidamente.
Alla fine, per la protagonista, al momento di prendere definitivamente i voti, si tratterà di fare semplicemente una scelta: fra una vita in cui le esigenze del corpo sono, senza particolare necessità, totalmente negate, e una vita in cui si può comunque vivere la propria dimensione religiosa, ma senza far violenza alla propria dimensione terrena.
E certo, mi viene da aggiungere, questo film testimonia di una evoluzione recente e significativa della mentalità e della dottrina cattolica; ma testimonia anche, indirettamente, di quasi 2000 anni di repressioni, violenze, disprezzo nei confronti della dimensione naturale, fisica dell'essere umano, in particolare dell'essere umano femminile. Questa è stata per tantissimi secoli la Chiesa Cattolica. Come si fa a ridurre tutta la storia della Chiesa a "qualche grande cazzata" (come nei commenti, la persona di cui sopra) come se potessimo considerare la storia della Chiesa solo in ragione di qualche timida evoluzione dottrinale degli ultimi 50 anni?
3 notes · View notes
thebeautycove · 1 year ago
Text
Tumblr media
When Chanel rewinds time… How about your youth triangle?
Chanel e il triangolo della giovinezza. Un protocollo di bellezza d’eccellenza quello attuato da Chanel con le novità della linea Le Lift Pro, trattamenti nati dalla ricerca tecnologica d’avanguardia dei Laboratori della Maison per permettere al viso di conservare intatto il triangolo della giovinezza (la zona tra zigomi e mento ▼ che con l’età tende a capovolgersi). Formule concentrate dall’azione mirata preventiva su discromie e cedimento cutaneo con l’efficacia selettiva di un principio attivo esclusivo estratto dal miele di ape melipona.
▼ Le Lift Pro Concentré Contours Siero concentrato essenziale per correggere, rassodare, ridisegnare i contorni del viso, offrire alla pelle idratazione non stop con un effetto tensore immediato e, globalmente, un aspetto più tonico, elastico, luminoso. Si usa mattino e sera preferibilmente applicandolo con la gestualità suggerita da Chanel Le Geste Lift Pro.
▼ Le Lift Pro Masque Uniformité Maschera dalla piacevole consistenza gel essenziale per prevenire e correggere le macchie pigmentarie, ridefinire i volumi e armonizzare le zone d’ombra del viso. Si utilizza la sera lasciandola in posa tutta la notte oppure come boost luce in posa 10 minuti, eliminando poi l’eccesso con dischetto umido.
La cura. La qualità. Imprescindibili.
©thebeautycove @igbeautycove
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
3 notes · View notes
salvo-love · 2 years ago
Text
Dai un'occhiata
Perchè l'area del dissenso tace sulla Grande Sostituzione etnica degli europei?
Ritorniamo sulle mancanze del cosiddetto mondo del dissenso, che qualcuno osanna a tal punto da volerlo federare, realizzando con tale apparentamento una ovvia diluzione dei contenuti già scarni in partenza. Mediocrità sempre presenti quando si cerca di fondere artificialmente ed a tutti i costi anime profondamente diverse, se mai di anime in questo caso si possa parlare.
Torniamo sull'argomento ponendo l'accento su una mancanza che dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che tale mondo non solo non è in dissenso, ma è funzionale al Sistema, operando una opposizione di facciata che mai tocca i punti nevralgici e più significativi dello stesso, e quindi, di fatto, finisce per legittimarlo.
E' funzionale ad esso quando rimane nel solco della “più bella del mondo” elevata a nuovo culto, ad esempio, o quando criminalizza, senza avere neanche le conoscenze storiografiche di base, i tratti condivisibili e fruibili delle uniche opposizioni storiche al mondo capitalista, emersi dalle esperienze novecentesche, rimanendo nel comodo solco dell' “antifascismo in assenza di fascismo”.
I vari Pennetta, Grimaldi, Fracassi, Scardovelli insegnano...
La mancanza più significativa, alla quale ci riferiamo, è quella del tema fondamentale della sostituzione etnica degli europei e degli italiani. Non c'è stata, durante l'ultima campagna elettorale, nessuna trattazione di tale aspetto da parte dei cosiddetti partiti antisistema. Se alcune riflessioni sono emerse, flebilmente, si sono mosse esclusivamente sul piano economico, sottolineando come l'invasione che subiamo, che non è semplicemente immigrazione irregolare ma inevitabile, non sia altro che l'effetto della volontà di realizzare una concorrenza salariale, una esigenza del capitale industriale, consistente nel ridurre il costo della manodopera.
Si tratta della superficiale interpretazione marxista-marcusiana del tema “esercito proletario di riserva”, nella riedizione semplificata rizziana e fusariana.
Noi lo sappiamo, e lo diciamo da decenni, che tale impostazione, marxiana o marxista, nasce già nel 1848 come l'altra faccia della medaglia del mammonismo.
Nessuno rileva come invece il tratto fondamentale di tale invasionismo sia parte di una visione del mondo che insiste sulla realizzazione di una civiltà globale, nella quale i confini, le identità, le differenze, di qualsiasi natura essi siano, sono il male a priori.
Tutti fanno finta che il multiculturalismo ed il mescolamento etnico, che porteranno velocemente alla scomparsa fisica e culturale degli europei, non abbiano una chiara matrice ideologica che sopravanza l'aspetto meramente economico. Essi parlano come se tale analisi non fosse invece stata da anni compiuta, attraverso l'esame della vicenda Kalergi in relazione alla nascita della Unione Europea, e che essa rimane ad oggi inconfutata in ogni suo aspetto, corroborata da evidenze storiche, nuovi documenti e continue e quotidiane conferme “sul campo”, come risulta evidente agli occhi di tutti.
L'ultima vicenda del tragico naufragio dell'ennesimo barcone, con le sue interpretazioni mediatiche, così come la condotta e le dichiarazioni di questo governo, che pure aveva fatto del “blocco degli sbarchi” un suo cavallo di battaglia elettorale, mettono a nudo come questo elemento essenziale sia taciuto. Come si può criticare la UE senza tener conto che all'origine di essa l'aspetto della cancellazione delle identità nazionali dell'Europa fu uno dei moventi principali della sua creazione? Come si può criticare questo o quell'aspetto dell'assalto all'Italia, senza tener conto che tra un paio di generazioni l'Italia non ci sarà più? Solo tra una trentina d'anni, quindi quando i nostri figli saranno nel fiore della loro vita, gli italiani saranno minoranza a casa loro, costretti in una società multietnica senza memoria, nella quale il bello e il sacro per come li conosciamo saranno cancellati, da una parte dall'invasione fisica di individui che nulla hanno a che fare con detta storia e detta memoria, dall'altra dall'azione incessante di tipo masochistico di politici compiacenti, dei quali la Schlein è la portabandiera, la Meloni la finta oppositrice, e la "cancel culture" la punta dell'iceberg.
Ma si tratta davvero di masochismo? Noi siamo convinti che invece si tratti di comprensibile volontà di potenza da parte di una minoranza, di una oligarchie tecno-finanziaria che evidentemente con un mondo fatto di terra, lingua e storia patrie non ha alcun legame e che, anzi, da sempre combatte tale mondo come elemento di disturbo per propri progetti egemonici.
E' tutto nero su bianco: questi signori hanno dichiarato esplicitamente, da un secolo, i loro intenti, e li hanno articolati all'interno della agenda mondialista che prevede il meticciamento globale (il nostro) come bene supremo. UE, Onu, Nato, Oms, e con esse ogni sorta di massoneria e consorteria collegate, si stanno applicando nella realizzazione di questo obiettivo che, lo ripetiamo, non è di natura prevalentemente economica.
Allora, se ne deduce che ogni formazione politica, comprese quelle del sedicente dissenso, che non ponga la questione dell'invasione e della sostituzione etnica al centro del proprio discorso politico, vi sta raggirando.
Chi vi nasconde il fatto, lapalissiano, che prima di portare beneficio al grande capitale, questa immigrazione porta nocumento al tessuto produttivo e sociale, è tonto o in malafede. Non ci saranno più diritti da difendere, non ci sarà più alcuna critica politica da fare, quando gli italiani e gli europei saranno fisicamente sostituiti.
E sia chiaro: chi non lo dice è dalla parte di chi orchestra la nostra morte.
Di questo passo e con questi numeri di migranti, che ogni giorno arrivano in Italia, solo in Italia e dove sicuramente rimarranno per sempre ( perché l'#Europa tutta non li vuole, basti guardare l'atteggiamento contraddittorio e ambiguo di belle e solo vane promesse di non lasciare sola l'Italia a gestire, da sola, l'immigrazione di European Commission , European Committee of the Regions European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , European Commission - Economy and Finance European Research Council , Commission européenne en France , Charles MICHEL , Roberta Metsola , #URSULAVONDERLEYEN e European Parliament ) creando gravissimi conflitti sociali tra poveri e indigenti italiani e i suddetti migranti, si realizzerà prima in Italia e poi in tutta la #UE, una programmata ed inevitabile sostituzione etnica (complice anche l'inverno demografico in Italia, nascite in forte diminuzione ) in nome di un globalismo selvaggio e multirazziale per dominare in tutti i sensi i popoli europei. ▶️ https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/ ⬇️⬇️⬇️
https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/
Nicola Visco Perdonami caro Nicola, se non ho capito male da quello che scrivi, l'onorevole #Furfaro del #PD con tutto il suo PD e con la segreteria #EllySchlein sono anni e anni che predicano e lottano per fare arrivare tutti i #migranti in Italia, sono favorevoli agli #sbarchi e agli #arrivi di tutti indistintamente gli #immigrati in Italia, pur sapendo bene le gravi, difficilissime e negative condizioni economiche, finanziarie e sociali di circa sette milioni di italiani ( vedi ISTAT ) e dell'Italia, però poi l'onorevole PIDDINO suddetto chiede con forza e fermezza che il #GovernoMeloni NON mandi, NON porti detti migranti nella sua Toscana, che, se non sbaglio, da anni e anni e guidata e governata dal #partitodemocratico di cui fa parte il presidente della #regionetoscana ?????!!!!!???!!!!🤔🤔🤔⁉️⁉️❓⁉️❓ Quindi, se non ho capito male, il #PD vuole che TUTTI i migranti del mondo arrivino in Italia, però NON li vuole in Toscana !!! Bisognerebbe chiedere all'esponente suddetto del #pd il motivo di tale rifiuto acciocché NON debbano essere accolti nella Toscana #democratica del PD 🤔🤔🤔⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️❓❓❓❓⁉️⁉️⁉️❗❗🤔🤔🤔❓
Ahinoi purtroppo, sono sempre più frequenti, numerosi e impuniti questi casi di violenza inaudita sulle donne (stupri) in Italia e sembra ci sia una chiara correlazione o relazione con l'arrivo continuo e costante in Italia di troppi, troppi, davvero troppi clandestini e immigrati; sono ormai anni che le suddette tragedie si ripetono e non si riesce o non si vuole fare nulla per fermare queste aggressioni violente ed impunite ((dobbiamo forse dire grazie mille ad un falso buonismo dell'accoglienza incontrollata ed a tutti i costi ??? Chi ridarà serenità, pace e giustizia a queste povere donne violentate fisicamente e psicologicamente da rendere la loro vita un lungo calvario di sofferenze ???)). È ora di agire, di prevenire e stoppare definitivamente questi violenti ed efferati stupri !!!⬇️⬇️⬇️🤔🤔🤔⬇️⬇️⬇️
Fermato il presunto aggressore.
In base al suo racconto e i riscontri delle telecamere, intorno alle 23.30 gli agenti della Polfer hanno fermato un 26enne di origine marocchina, senza fissa dimora e, da quanto si apprende, senza precedenti di polizia. L'uomo è stato condotto nel carcere di San Vittore. Il fermo è stato disposto dalla pm Alessia Menegazzo.
La donna, di passaggio a Milano, è stata trascinata all'interno di uno degli ascensori mentre stava raggiungendo il binario. L'uomo, nel tentativo di abusare di lei, l'ha picchiata con violenza. La vittima, prima di riuscire a liberarsi e scappare, avrebbe cercato aiuto, provando a suonare il tasto d'allarme presente in ascensore.
https://youtu.be/xDCfJLtmNd0
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Tumblr media
Tumblr media Tumblr media
Tumblr media
Di questo passo e con questi numeri di migranti, che ogni giorno arrivano in Italia, solo in Italia e dove sicuramente rimarranno per sempre ( perché l'#Europa tutta non li vuole, basti guardare l'atteggiamento contraddittorio e ambiguo di belle e solo vane promesse di non lasciare sola l'Italia a gestire, da sola, l'immigrazione di European Commission , European Committee of the Regions European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , European Commission - Economy and Finance European Research Council , Commission européenne en France , Charles MICHEL , Roberta Metsola , #URSULAVONDERLEYEN e European Parliament ) creando gravissimi conflitti sociali tra poveri e indigenti italiani e i suddetti migranti, si realizzerà prima in Italia e poi in tutta la #UE, una programmata ed inevitabile sostituzione etnica (complice anche l'inverno demografico in Italia, nascite in forte diminuzione ) in nome di un globalismo selvaggio e multirazziale per dominare in tutti i sensi i popoli europei. ▶️ https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/ ⬇️⬇️⬇️
https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/
Perchè l'area del dissenso tace sulla Grande Sostituzione etnica degli europei?
Ritorniamo sulle mancanze del cosiddetto mondo del dissenso, che qualcuno osanna a tal punto da volerlo federare, realizzando con tale apparentamento una ovvia diluzione dei contenuti già scarni in partenza. Mediocrità sempre presenti quando si cerca di fondere artificialmente ed a tutti i costi anime profondamente diverse, se mai di anime in questo caso si possa parlare.
Torniamo sull'argomento ponendo l'accento su una mancanza che dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che tale mondo non solo non è in dissenso, ma è funzionale al Sistema, operando una opposizione di facciata che mai tocca i punti nevralgici e più significativi dello stesso, e quindi, di fatto, finisce per legittimarlo.
E' funzionale ad esso quando rimane nel solco della “più bella del mondo” elevata a nuovo culto, ad esempio, o quando criminalizza, senza avere neanche le conoscenze storiografiche di base, i tratti condivisibili e fruibili delle uniche opposizioni storiche al mondo capitalista, emersi dalle esperienze novecentesche, rimanendo nel comodo solco dell' “antifascismo in assenza di fascismo”.
I vari Pennetta, Grimaldi, Fracassi, Scardovelli insegnano...
La mancanza più significativa, alla quale ci riferiamo, è quella del tema fondamentale della sostituzione etnica degli europei e degli italiani. Non c'è stata, durante l'ultima campagna elettorale, nessuna trattazione di tale aspetto da parte dei cosiddetti partiti antisistema. Se alcune riflessioni sono emerse, flebilmente, si sono mosse esclusivamente sul piano economico, sottolineando come l'invasione che subiamo, che non è semplicemente immigrazione irregolare ma inevitabile, non sia altro che l'effetto della volontà di realizzare una concorrenza salariale, una esigenza del capitale industriale, consistente nel ridurre il costo della manodopera.
Si tratta della superficiale interpretazione marxista-marcusiana del tema “esercito proletario di riserva”, nella riedizione semplificata rizziana e fusariana.
Noi lo sappiamo, e lo diciamo da decenni, che tale impostazione, marxiana o marxista, nasce già nel 1848 come l'altra faccia della medaglia del mammonismo.
Nessuno rileva come invece il tratto fondamentale di tale invasionismo sia parte di una visione del mondo che insiste sulla realizzazione di una civiltà globale, nella quale i confini, le identità, le differenze, di qualsiasi natura essi siano, sono il male a priori.
Tutti fanno finta che il multiculturalismo ed il mescolamento etnico, che porteranno velocemente alla scomparsa fisica e culturale degli europei, non abbiano una chiara matrice ideologica che sopravanza l'aspetto meramente economico. Essi parlano come se tale analisi non fosse invece stata da anni compiuta, attraverso l'esame della vicenda Kalergi in relazione alla nascita della Unione Europea, e che essa rimane ad oggi inconfutata in ogni suo aspetto, corroborata da evidenze storiche, nuovi documenti e continue e quotidiane conferme “sul campo”, come risulta evidente agli occhi di tutti.
L'ultima vicenda del tragico naufragio dell'ennesimo barcone, con le sue interpretazioni mediatiche, così come la condotta e le dichiarazioni di questo governo, che pure aveva fatto del “blocco degli sbarchi” un suo cavallo di battaglia elettorale, mettono a nudo come questo elemento essenziale sia taciuto. Come si può criticare la UE senza tener conto che all'origine di essa l'aspetto della cancellazione delle identità nazionali dell'Europa fu uno dei moventi principali della sua creazione? Come si può criticare questo o quell'aspetto dell'assalto all'Italia, senza tener conto che tra un paio di generazioni l'Italia non ci sarà più? Solo tra una trentina d'anni, quindi quando i nostri figli saranno nel fiore della loro vita, gli italiani saranno minoranza a casa loro, costretti in una società multietnica senza memoria, nella quale il bello e il sacro per come li conosciamo saranno cancellati, da una parte dall'invasione fisica di individui che nulla hanno a che fare con detta storia e detta memoria, dall'altra dall'azione incessante di tipo masochistico di politici compiacenti, dei quali la Schlein è la portabandiera, la Meloni la finta oppositrice, e la "cancel culture" la punta dell'iceberg.
Ma si tratta davvero di masochismo? Noi siamo convinti che invece si tratti di comprensibile volontà di potenza da parte di una minoranza, di una oligarchie tecno-finanziaria che evidentemente con un mondo fatto di terra, lingua e storia patrie non ha alcun legame e che, anzi, da sempre combatte tale mondo come elemento di disturbo per propri progetti egemonici.
E' tutto nero su bianco: questi signori hanno dichiarato esplicitamente, da un secolo, i loro intenti, e li hanno articolati all'interno della agenda mondialista che prevede il meticciamento globale (il nostro) come bene supremo. UE, Onu, Nato, Oms, e con esse ogni sorta di massoneria e consorteria collegate, si stanno applicando nella realizzazione di questo obiettivo che, lo ripetiamo, non è di natura prevalentemente economica.
Allora, se ne deduce che ogni formazione politica, comprese quelle del sedicente dissenso, che non ponga la questione dell'invasione e della sostituzione etnica al centro del proprio discorso politico, vi sta raggirando.
Chi vi nasconde il fatto, lapalissiano, che prima di portare beneficio al grande capitale, questa immigrazione porta nocumento al tessuto produttivo e sociale, è tonto o in malafede. Non ci saranno più diritti da difendere, non ci sarà più alcuna critica politica da fare, quando gli italiani e gli europei saranno fisicamente sostituiti.
E sia chiaro: chi non lo dice è dalla parte di chi orchestra la nostra morte.
La pubblicazione del video dello stupro avvenuto il 21 agosto scorso a Piacenza e i tantissimi altri stupri succedutisi o accaduti fino ai nostri giorni, il tema della sicurezza, soprattutto in relazione all'immigrazione, è tornato ad accendere la politica italiana come se si fosse ancora in campagna elettorale. Tuttavia, stabilire una correlazione esatta tra le dinamiche migratorie e l'oscillazione del numero dei reati è tutt'altro che semplice: sono infatti molte le variabili da prendere in considerazione al fine di avere un quadro accurato della situazione, a cominciare dalla tipologia dei delitti commessi fino ad arrivare al tipo di immigrazione (se clandestina o regolare), passando per gli intervalli di tempo all'interno dei quali si intende comparare i dati. Fatta questa premessa di metodo, certamente i numeri possono aiutare, e non poco, a farsi un'idea più precisa su due temi, quello della sicurezza e quello dell'immigrazione, che promettono di essere al centro del dibattito politico dei prossimi mesi.
UN DETENUTO SU TRE È STRANIERO - Secondo gli ultimi dati del Ministero della Giustizia, aggiornati al 31 luglio 2022, gli stranieri detenuti in Italia sarebbero 17.246 su un totale 57.286, una percentuale che arriva a poco più del 30%, con sostanziali differenze che variano da regione a regione. Le dieci nazionalità più rappresentative tra i detenuti non italiani nelle carceri del nostro Paese sono quella marocchina, albanese, rumena, tunisina, nigeriana, gambiana, egiziana, algerina, senegalese e pakistana. Di questi però, secondo i dati presenti nel XIII rapporto dell'associazione «Antigone» sulle condizioni di detenzione, la maggior parte sarebbero stranieri irregolari, con punte del 70% per quanto riguarda alcune fattispecie di reati, segnando così già una prima, grande differenza statistica in relazione allo stato d'ingresso nel Paese.
UN TERZO DEI REATI COMPIUTO DA NON ITALIANI - Più in generale - al netto dunque della variabile regolare/irregolare -, i dati del Viminale pubblicati ad ottobre 2021 ci raccontano che in Italia un terzo dei reati viene commesso da non italiani e che il 39% dei crimini sessuali è compiuto da stranieri, i quali però arrivano ad essere poco più dell'8% della popolazione totale presente sul territorio italiano, circa 5.700.000 persone. Ciò significa che, per quanto concerne i crimini sessuali, gli stranieri ne sono responsabili circa cinque volte in più rispetto agli italiani.
CRIMINI AUMENTATI IN UN ANNO - Questi dati vanno comunque contestualizzati all'interno del globale aumento dei crimini che è stato registrato nel 2021 in Italia, come sottolineato nel report di dicembre 2021 presentato dalla direzione centrale della Polizia criminale al Ministero dell'Interno. Rispetto al 2020 - anno in cui il lockdown ha fatto precipitare il numero dei crimini per ovvie ragioni -, infatti, nel 2021 i reati sono cresciuti del 5,4% rispetto all'anno precedente (comunque in calo del 12,6% in confronto al 2019). Un aumento significativo ma tutto sommato trascurabile se paragonato, invece, a quello relativo agli sbarchi avvenuti in Italia a partire da gennaio 2022, come raccontano i numeri raccolti quotidianamente dal Ministero dell'Interno, consultabili nel «cruscotto statistico» presente sul sito del Viminale.
BOOM DI SBARCHI - Dal primo gennaio al 23 agosto sono già sbarcate sulle nostre coste oltre 51.353 persone, molte di più delle 36.479 arrivate nello stesso periodo del 2021 (+14.847) e il triplo di quelle registrati nel 2020, quando arrivarono in Italia 17.500 migranti. Emblematici a questo proposito sono i numeri riferiti ai singoli giorni, i quali restituiscono, se possibile, un quadro ancor più critico. Un esempio su tutti: il 22 agosto del 2021 sbarcarono sulle nostre coste 131 migranti; l'altro ieri, invece, ne sono arrivati quasi 600 (592, per la precisione). E ugualmente impietosi sono i dati comparati su base mensile, con gli 8.720 migranti sbarcati a maggio 2022 (cinque volte tanto i 1.500 nel maggio del 2021 e i 1.600 in quello del 2020) e con gli oltre 13mila arrivi registrati a luglio di quest'anno, contro gli 8.609 del 2021 e i 7mila del 2020. In compenso, in questi primi otto mesi non è invece mutata la composizione riguardante la nazionalità dichiarata al momento dello sbarco: secondo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il 20% dei migranti arrivati in Italia via mare nel 2022 si è dichiarato tunisino (10.139 persone), il 19% egiziano (9.943), il 17% proveniente dal Bangladesh (circa 8.700) e l'8% proveniente dall'Afghanistan (4.098).
La Ursula von der Leyen presidente della European Commission dà ragione, accoglie e apprezza la richiesta della premier italiana Giorgia Meloni confermando che la European Union at the UN – New York Unione Europea non può e non deve lasciare sola, da sola l'Italia nell'affrontare un problema enorme e importantissimo come le migrazioni, immigrazioni, i clandestini e gli spostamenti di immense masse umane verso l'Italia e l'Europa, anche perché negli ultimi anni questi migranti e clandestini arrivano e sbarcano continuamente e con grandissimi numeri solo e soltanto in Italia, che è lasciata SOLA a salvare e ad accogliere centinaia di migliaia di persone disperate e in cerca di una vita migliore ! Però noi italiani nella stragrande maggioranza chiediamo a Ursula von der Leyen , a Roberta Metsola , a Charles MICHEL , a Josep Borrell , al European Parliament , al European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , a European Safety Council , a European Research Council , a European Commission e a European Commission - Economy and Finance che vanno bene le dichiarazioni di impegno, di non dobbiamo lasciare sola l'Italia e di intenti della presidente Ursula von der Leyen , ma a questo devono seguire i fatti e gli atti concreti in tal senso !!! Altrimenti restano parole vuote e senza senso; soprattutto, l'appello nostro alla Unione Europea è NON rimandate sempre di mese in mese le decisioni pratiche da prendere a supporto dell'impegno solitario e reale dell'Italia nell'affrontare veramente questo enorme problema delle migrazioni, che oggi è un problema globale !!!
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/drittoerovescio/ecco-da-dove-partono-i-migranti_F312336101009C05
Il punto su alcune baruffe giornalistico-intellettuali...
Il quotidiano Repubblica, diretto da Mario Calabresi, ha assunto con il passare dei mesi una posizione sempre più netta sul tema dell’immigrazione, a favore di un’apertura che sia la maggiore possibile ai flussi di persone in ingresso nel nostro paese. Una postura battagliera che spesso ha spinto il giornale di Largo Fochetti a criticare il governo Gentiloni per il suo tentativo di contenere il numero degli sbarchi attraverso il Mediterraneo. Lo scorso 13 settembre lo stesso quotidiano ha dedicato la sua prima pagina a un’inchiesta demoscopica commissionata dalla redazione, titolando così: “Immigrati, cresce la paura. Il 46% si sente in pericolo. È il dato più alto da dieci anni”. Dove si legge che il 46% degli italiani intervistati si dice d’accordo con la frase “gli immigrati sono un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone”. Per Ilvo Diamanti, che analizza tali dati, bisogna risalire a dieci anni fa, all’autunno 2007, per trovare un indice più elevato (51%). Secondo Diamanti, “le misure e le vicende contano” nell’influenzare l’immaginario degli italiani, ma a pesare di più sono le elezioni politiche che si avvicinano con l’annesso tentativo di cavalcare temi popolari, e soprattutto la forte esposizione mediatica dei temi connessi all’immigrazione. I timori avanzano, chiosa Diamanti, “a dispetto dei ‘numeri’. Perché gli sbarchi dei migranti in Italia, di recente, si sono dimezzati”. Il giorno dopo, sempre sulla prima pagina di Repubblica, sullo stesso tema è intervenuto l’ex direttore del quotidiano.
Ezio Mauro è ancora più netto sulla presunta manipolazione in corso dell’opinione pubblica italiana, parla di uno spostamento “coltivato e concepito da mesi dai partiti delle ruspe”. Dove la colpa della sinistra, di fronte a cotanta manipolazione elettoralistica e mediatica, consiste nel non avere saputo “opporre una visione diversa del fenomeno, basata sulla realtà dei fatti”. Sottotesto implicito: le paure degli italiani sono farlocche, basterebbe un po’ di contro-informazione e ogni timore rientrerebbe. Una linea, quella di Repubblica, che è condivisa per esempio da Avvenire: in un commento del quotidiano della Conferenza episcopale italiana (Cei) si sostiene che le elezioni saranno dominate “dalla triade immigrazione-terrorismo-insicurezza”, “triade di equazioni non dimostrabili che fanno riferimento alla parte emotiva e irrazionale della nostra capacità cognitiva”. In fin dei conti, insomma, il problema è quello di una falsa percezione del fenomeno migratorio.
Sulla stampa italiana, anche in quotidiani non vicini alla destra, c’è chi si differenzia da questa impostazione. Luca Ricolfi, lo scorso 9 settembre, ha scritto un editoriale sul Messaggero che appare quasi come una risposta preventiva al sondaggio di Diamanti e al fuoco di fila degli editorialisti di Repubblica sui timori infondati degli italiani in materia di immigrazione. Titolo: “Quel diritto alla paura ignorato dalla sinistra”. Il sociologo torinese parla di “perdurante atteggiamento paternalistico” da parte di quegli intellettuali secondo i quali il pubblico sopravvaluta i pericoli sempre e comunque. “Come se avere paura fosse irrazionale. Come se l’insicurezza fosse una mera percezione, che un racconto obiettivo potrebbe incaricarsi di sopprimere. Come se i dati fossero tutti inequivocabilmente rassicuranti. Un illuminismo ingenuo sembra essersi impadronito, da almeno due decenni, della cultura di sinistra, cui non riesce proprio di prendere sul serio le paure della gente e la domanda di sicurezza che ne deriva. Eppure, pensare che i cittadini starebbero più tranquilli se solo conoscessero i dati è un non sequitur. Sarebbe come credere che, se sapessero che i morti sul lavoro sono in diminuzione, i sindacati non si preoccuperebbero più della nocività in fabbrica”. Conclude Ricolfi: “Per la cultura progressista, la paura non è semplicemente infondata, la paura è una colpa. Ma non è così, almeno dai tempi di Hobbes. La paura è il fondamento stesso del contratto sociale e dello Stato moderno, che nasce come antidoto alla sopraffazione, come superamento dello stato di natura in cui ogni uomo è ‘lupo’ verso ogni altro uomo (homo homini lupus). Quando la paura riemerge, è perché la gente sente che lo Stato non è più in grado di far rispettare il contratto, ovvero di garantire ai cittadini il più ‘basico’ dei beni, la sicurezza”. Di fronte a questo sentimento, “l’unica cosa che può attenuare la paura, e disinnescare la protesta, non è andare dai cittadini per convincerli che si stanno sbagliano, ma riconoscere il loro diritto di avere paura, e dimostrare, con i fatti, che lo Stato sta facendo tutto quanto è in suo potere per spegnerla”.
Ricolfi sul tema è tornato anche nel suo ultimo libro, intitolato “Sinistra e popolo”, pubblicato da Longanesi. Un’analisi approfondita del conflitto politico nell’era dei populismi, nel corso della quale l’editorialista del Messaggero argomenta che gli elementi di base del “calcolo” della politica sono cambiati in ragione di tre macro fattori: la deindustrializzazione delle economie occidentali, l’apertura delle frontiere (a merci, capitali e soprattutto persone), la stagnazione economica. Fenomeni che l’opinione pubblica a volte mostra di avvertire in maniera piuttosto lucida. Ricolfi, dati alla mano, fa l’esempio della paura del terrorismo. Irrazionale? Esagerata? Colpa dei media? Tutt’altro, se è vero che “ben 2/3 della variabilità della paura per il terrorismo è spiegata da eventi e fatti reali. Questo è un risultato davvero sorprendente – scrive il sociologo – perché è piuttosto raro che un modello statistico che cerca di spiegare un atteggiamento, sia pure relativo a popolazioni e non a individui, riesca a rendere conto anche solo della metà della sua variabilità”. La sinistra però, di fronte a tante ansie crescenti, e neppure così infondate, si rifiuta di offrire “protezione”. Anzi, “con i suoi politici, i suoi giornalisti, i suoi intellettuali più o meno organici, la sinistra impegna le sue migliori energie comunicative per dissolvere i problemi che la gente normale percepisce come tali”. È l’atteggiamento del “negazionismo”, che si affianca alla derisione (“derisoria è la sinistra quando derubrica a mere ‘percezioni’, irrazionali e non basate su una conoscenza scientifica della realtà, le preoccupazioni della gente comune sulla presenza dei migranti”), al disprezzo, alla supponenza e al nichilismo. Repubblica, insomma, è avvertita. Peraltro da un libro come quello di Ricolfi che perfino Corrado Augias, firma storica della stessa Repubblica, ha definito come “l’analisi più accurata sul tema delle difficoltà della sinistra”.
4 notes · View notes
schizografia · 2 years ago
Text
Le due facce del potere 3: il regno e il governo
«Le roi règne, mais il ne gouverne pas», «il re regna, ma non governa». Che questa formula, che è al centro del dibattito fra Peterson e Schmitt sulla teologia politica e che nella sua formulazione latina (rex regnat, sed non gubernat) risale alle polemiche secentesche contro il re di Polonia Sigismondo III, contenga qualcosa come il paradigma della doppia struttura della politica occidentale, è quanto abbiamo cercato di mostrare in un libro pubblicato quasi quindici anni fa. Ancora una volta, alla sua base sta un problema genuinamente teologico, quello del governo divino del mondo, esso stesso in ultima analisi espressione di un problema ontologico. Nel capitolo X del libro L della Metafisica, Aristotele si era chiesto se l’universo possegga il bene come qualcosa di separato (kechorismenon) o come un ordine interno (taxin). Si trattava, cioè, di risolvere la drastica opposizione fra trascendenza e immanenza, articolandole insieme attraverso l’idea di un ordine degli enti mondani. Il problema cosmologico aveva anche un significato politico, se Aristotele può paragonare immediatamente la relazione fra il bene trascendente e il mondo a quella che lega lo stratega di un esercito all’ordinamento dei soldati che lo compongono e una casa alla reciproca connessione delle creature che in essa vivono. «Gli enti» egli aggiunge «non vogliono avere una cattiva costituzione politica (politeuesthai kakos) e deve quindi esserci un unico sovrano (heis koiranon», che si manifesta in essi nella forma dell’ordine che li collega. Ciò significa che, in ultima istanza, il motore immobile del libro L e la natura del cosmo formano un unico sistema a due facce e che il potere – sia esso divino o umano – deve tenere uniti i due poli ed essere tanto norma trascendente che ordine immanente, tanto regno che governo.
Sarà compito della scolastica medievale e, in particolare, di Tommaso tradurre questo paradigma ontologico nel problema teologico del governo divino del mondo. Essenziale, a questo fine, è l’idea di ordine. Essa esprime, da una parte, la relazione fra Dio e le creature (ordo ad Deum) e, dall’altra, la relazione delle creature fra di loro (ordo ad invicem). I due ordini sono strettamente connessi e, tuttavia, la loro relazione non è perfettamente simmetrica come può sembrare. Che il problema abbia anche questa volta un aspetto politico, è evidente nel paragone che Tommaso istituisce con la legge e la sua esecuzione. «Come in una famiglia» egli scrive «l’ordine è imposto attraverso la legge e i precetti del capofamiglia, che per ciascuno degli esseri ordinati nella casa è principio dell’esecuzione dell’ordine della casa, allo stesso modo la natura degli enti naturali è per ogni creatura il principio dell’esecuzione di quanto gli compete nell’ordine dell’universo». In che modo, tuttavia, la legge, come comando di uno solo, può tradursi nell’esecuzione dei molti rispetto ad esso ordinati? Se l’ordine – come l’esempio certamente non casuale dello stratega e del capofamiglia sembra implicare – dipende dal comando di un capo, in che modo la sua esecuzione può essere iscritta nella natura degli enti così diversi tra di loro?
L’aporia che segnerà in modo crescente tanto l’ordine del cosmo quanto quello della città comincia qui a diventare visibile. Gli enti stanno fra loro in una determinata relazione, ma questa non è che l’espressione della loro relazione all’unico principio divino e, viceversa, gli enti sono ordinati in quanto stanno in una certa relazione con Dio, ma questa relazione consiste soltanto nella loro relazione reciproca. L’ordine immanente non è che la relazione al principio trascendente, ma questo non ha altro contenuto che l’ordine immanente. I due ordini rimandano l’uno all’altro e si fondano reciprocamente. Il perfetto edificio della cosmologia medievale riposa su questo circolo e non ha alcuna consistenza al di fuori di esso. Di qui la complessa, sottile dialettica fra cause prime e cause seconde, potenza assoluta e potenza ordinata, attraverso il quale la scolastica cercherà, senza mai riuscirci pienamente, di venire a capo di questa aporia.
Se torniamo ora al problema dell’ordine politico da cui siamo partiti e che rimanda esplicitamente a questo paradigma teologico, non sorprenderà ritrovare in esso le stessa circolarità e le stesse aporie. Stato e amministrazione, regno e governo, norma e decisione sono reciprocamente connessi e si fondano ed esistono l’uno attraverso l’altro; e, tuttavia – anzi proprio per questo – la loro simmetria non può essere perfetta né inequivocabilmente garantita. Il re e i suoi ministri, la «politica» e la «polizia», la legge e la sua esecuzione possono entrare in conflitto e nulla assicura che questo conflitto possa essere una volta per tutte composto. La macchina bipolare della politica occidentale è sempre in atto di corrompersi e frantumarsi, perpetuamente in balia di cambiamenti e rivoluzioni che ne mettono in questione il funzionamento e la bipolarità nella misura stessa un cui sembrano ogni volta riaffermarli.
Il primato del governo sul regno e dell’amministrazione sulla costituzione che noi stiamo oggi vivendo non è in realtà senza precedenti nella storia dell’Occidente. Esso raggiunse la sua prima e radicale formulazione nell’elaborazione della dottrina del rex inutilis da parte dei canonisti del XIII secolo. È sulla base di queste elaborazioni che, nel 1245, il pontefice Innocenzo IV, su richiesta del clero e della nobiltà portoghese, emanò la decretale Grandi non immerito, con la quale deponeva il re Sancho II dal governo del regno, che si era dimostrato incapace di amministrare, assegnando al fratello Alfonso di Boulogne la cura et administratio generalis e lasciando tuttavia a Sancho la sua dignitas regale. La duplice struttura della macchina governamentale contiene la possibilità che la bipolarità in cui si articola possa essere messa in questione se essa cessa di risultare funzionale al sistema. È significativo tuttavia, dal momento che nessuna delle due facce del potere ha in sé il suo fondamento, che anche in questo caso estremo la dignità regale non sia stata tolta. La dualità di legittimità e legalità non è che un aspetto di questa bipolarità: il regno legittima il governo e, tuttavia, la legittimità non ha altro senso che la legalità dell’azione e dei provvedimenti del governo.
15 marzo 2023
Giorgio Agamben
3 notes · View notes
floral-crystal · 2 years ago
Text
2022, grazie.
Sei stato un anno speciale ed irripetibile. Uno di quegli anni che ti cambiano e lasciano un’impronta indelebile sul cuore. Un anno che anche provandoci, non si potrebbe replicare. Un anno di speranze, sogni e grandi obiettivi. La scelta di una vita, il concretizzarsi di una personalità e lo smussarsi degli spigoli? Immagino proprio di sì, 2022.
Sei stato l’anno dei cambiamenti, degli stravolgimenti, belli e brutti che siano. Sei stato l’anno della vera CRESCITA. L’anno dei successi e dei traguardi. Sei stato l’anno delle novità, dei nuovi inizi. Mi hai fatto incrociare tante persone sul mio percorso, chi per piú e chi per meno tempo, ma senza dubbio importanti. Hai portato tra le braccia dei miei zii un figlio, un dono inimmaginabile per tutta la famiglia e che occupa nel mio cuore lo spazio che riserverei ad un fratello. Sei stato l’anno del mio primo amore, del primo ragazzo che mi ha fatto battere il cuore come nessun altro ha mai fatto. Il ragazzo con cui ho condiviso tante esperienze, belle ed importanti, che rimarranno per sempre un ricordo essenziale nella mia mente. Sei stato l’anno dei viaggi, delle nuove avventure, delle grandi esperienze. Sono stata a Londra con gli amici che conosco da sempre, ho visitato i musei più importanti del mondo e visto le opere d’arte più note di tutti i tempi. Mi ritengo grata e fortunata per le occasioni che mi sono state concesse di vivere al 100%. Ho frequentato ragazzi con cui condivido lo stesso obiettivo, partecipato a feste, eventi e giornate in loro compagnia, senza mai perdere di vista l’obiettivo.
Ma certamente sei stato l’anno di una nuova me. Una me che non credevo che avrei mai conosciuto. Ho conosciuto una donna, matura (forse) e sicura di sè, capace di lottare, innamorarsi, gioire e soffrire. Ho compiuto 18 anni (io ancora non ci credo), ho preso il foglio rosa e mi dedico senza sosta ad inseguire il mio sogno.
Sono contenta di averti conosciuto, 2022, ma molto nostalgica di tutti i bei momenti che mi hai fatto vivere e che non potrò mai dimenticare. Ora aspetto te, 2023, l’anno della resa dei conti, delle concretizzazioni, come mi piace definirti.
Spero che la vita possa riservare a tutti un anno come il mio 2022.
Grazie.
Tumblr media
3 notes · View notes
Text
0 notes
studiolegalebagnardi · 7 days ago
Text
Costruire una Rete Legale Solida: Collaborazioni nel Diritto Penale
Il complesso scenario legale odierno porta gli studi legali ad affidarsi sempre di più a dei collaboratori per rafforzare le proprie competenze e ampliare i servizi offerti. Nel diritto penale, in particolare, gli sforzi collaborativi tra avvocati e professionisti del settore legale sono fondamentali per gestire le complessità dei casi e garantire ai clienti una difesa completa. Questo articolo esplora l’importanza dei collaboratori negli studi legali nell’ambito del diritto penale ed evidenzia come uno studio specializzato possa sfruttare queste partnership a beneficio dei propri assistiti.
Il Ruolo dei Collaboratori negli Studi Legali
I collaboratori all’interno di uno studio legale giocano un ruolo chiave nell’ampliare le capacità dello studio, specialmente in settori specifici come il diritto penale. Tra questi collaboratori vi sono avvocati esperti, ricercatori e consulenti che apportano competenze e prospettive diverse. Attraverso la collaborazione gli studi legali sviluppano conoscenze specialistiche che esulano dalla propria area di pratica diretta, permettendo così di offrire un’assistenza legale completa. Ad esempio: uno studio di difesa penale può collaborare con esperti forensi o consulenti in crimini finanziari per costruire una difesa più solida per i propri clienti. Queste partnership migliorano la capacità dello studio di affrontare le complessità dei casi penali, garantendo al cliente una difesa ben strutturata e multidisciplinare.
Perché gli Studi di Diritto Penale Si Affidano a dei Collaboratori
Uno studio legale che si occupa di diritto penale gestisce spesso casi dalle conseguenze delicate, come sanzioni di carattere pecuniario, pene detentive o entrambe le cose. Avere dei collaboratori diventa quindi essenziale, poiché i casi penali si intrecciano spesso con altre aree del diritto, come l’immigrazione, il diritto di famiglia o il diritto commerciale. Collaborando con professionisti di altre discipline giuridiche, gli studi penali possono offrire un servizio completo, affrontando ogni aspetto della situazione del cliente. Questo tipo di collaborazione permette inoltre di rimanere aggiornati sugli sviluppi giuridici, sulle nuove tecnologie in ambito forense e sulle strategie difensive in evoluzione, tutti elementi fondamentali per costruire una difesa solida.
Ampliare i Servizi per i Clienti Attraverso i Collaboratori
Grazie alla collaborazione con esterni gli studi legali possono ampliare, in modo significativo, i servizi offerti. Collaborare con specialisti consente a uno studio penale di proporre servizi che richiederebbero, altrimenti, ingenti risorse interne. Ad esempio: i casi che coinvolgono prove digitali richiedono alti livelli di competenza tecnica in informatica forense, un campo in cui la collaborazione con esperti esterni risulta preziosa. La presenza di collaboratori con competenze specifiche garantisce che i clienti possano beneficiare di conoscenze specializzate, senza la necessità per lo studio di assumere esperti a tempo pieno in ogni campo.
I Vantaggi Ottenuti dai Clienti Grazie ai Collaboratori 
Avere dei collaboratori significa, per i clienti, avere accesso a un team diversificato di professionisti che si impegnano a ottenere il miglior risultato possibile. I clienti degli Studi di Diritto Penale che devono fronteggiare casi complessi avranno la certezza che il proprio team legale abbia accesso a risorse specialistiche e consulenze di esperti. Questo approccio collaborativo migliora la preparazione del caso e rafforza la difesa, coprendone ogni possibile aspetto. La combinazione di diversi punti di vista esperti è particolarmente importante nel diritto penale, dove ogni caso può implicare vari aspetti tecnici e giuridici che necessitano di un’analisi approfondita.
Conclusione
La collaborazione tra professionisti del settore legale consente agli studi di diritto penale di ampliare le proprie competenze e offrire ai clienti un servizio più completo. Collaborando con esperti, questi studi acquisiscono conoscenze specifiche che permettono loro di affrontare casi complessi con un approccio multidimensionale. Per chi cerca un’assistenza legale esperta, studiolegalebagnardi.it offre una solida rete di collaboratori, ampliando le competenze per un’efficace gestione dei casi. Nel contesto della difesa penale, questo lavoro di squadra assicura ai clienti la migliore rappresentanza possibile, basata su una vasta gamma di competenze e prospettive. Questo modello collaborativo permette agli studi penali di offrire servizi legali d’eccellenza, tutelando al meglio i diritti e gli interessi dei propri assistiti.
0 notes
scontomio · 8 days ago
Text
Tumblr media
💣 adidas TENSAUR Run 3.0 - Scarpe da Corsa per Bambini 🤑 a soli 23,95€ ➡️ https://www.scontomio.com/coupon/adidas-tensaur-run-3-0-scarpe-da-corsa-per-bambini/?feed_id=282549&_unique_id=673c6d677e86b&utm_source=Tumblr&utm_medium=social&utm_campaign=Poster&utm_term=adidas%20TENSAUR%20Run%203.0%20-%20Scarpe%20da%20Corsa%20per%20Bambini Le scarpe da corsa per bambini offrono comfort e stile, grazie alla tomaia in tessuto e alla chiusura a strappo. Perfette per ogni avventura quotidiana. Le calzature per i più piccoli si distinguono per la loro calzata regolare, che garantisce un ottimo supporto durante le attività quotidiane. La chiusura a strappo facilita l'indossamento, rendendo queste scarpe ideali per i bambini che iniziano a muovere i primi passi in autonomia. La tomaia in tessuto non solo conferisce un aspetto moderno, ma assicura anche traspirabilità e leggerezza. Questo è particolarmente importante per i bambini, che tendono a muoversi e giocare attivamente. La fodera in tessuto offre un ulteriore livello di comfort, mantenendo i piedi freschi e asciutti anche durante le giornate più calde. L'intersuola Cloudfoam rappresenta un altro punto di forza di queste scarpe. Questa tecnologia assicura una morbida ammortizzazione ad ogni passo, rendendo ogni corsa e salto un'esperienza piacevole. I genitori possono quindi stare tranquilli, sapendo che i loro piccoli avranno il supporto necessario per esplorare il mondo che li circonda. Le scarpe da corsa per bambini sono perfette per le attività all'aperto, le passeggiate nel parco o anche per una giornata di gioco in casa. Grazie al loro design versatile, si abbinano facilmente a diversi outfit, rendendole una scelta pratica e stilosa. Recensioni di chi ha già acquistato queste calzature lodano la loro resistenza e la capacità di adattarsi ai movimenti dei bambini. I piccoli amanti del movimento apprezzeranno sicuramente il comfort e la libertà di movimento che queste scarpe offrono. Con un mix di funzionalità e design accattivante, queste calzature rappresentano una scelta eccellente per i genitori che cercano il meglio per i loro bambini. Non c'è dubbio che queste scarpe da corsa diventeranno presto un elemento essenziale nel guardaroba dei più piccoli. #coupon #adidas #scarpesportive #offerteamazon #scontomio
0 notes
tecnoandroidit · 9 days ago
Text
Tumblr media
Con l'arrivo dei mesi più freddi, trovare modi efficaci per mantenersi al caldo diventa essenziale. La coperta riscaldante a infrarossi lontani di Jartoo promette di offrire comfort, efficienza energetica e sicurezza superiori rispetto alle coperte riscaldanti tradizionali. Ma questa coperta all'avanguardia vale davvero l'investimento? In questa recensione dettagliata, esamineremo le sue caratteristiche, condurremo un test fittizio e determineremo se è il prodotto giusto per voi. Contenuto della Confezione - Coperta Riscaldante Jartoo: realizzata in morbido tessuto simile al pile Sherpa. - Telecomando Ricaricabile: per controllare facilmente le impostazioni di calore e il timer. - Adattatore di Alimentazione: con cavo resistente ai morsi di animali domestici. - Custodia per il Trasporto: per conservare e trasportare la coperta con facilità. Caratteristiche Principali Tecnologia Avanzata a Infrarossi Lontani La coperta utilizza film in nanotubi di fibra di carbonio, una tecnologia sviluppata per l'industria aerospaziale. Questo permette un riscaldamento rapido (in circa un minuto) e una distribuzione uniforme del calore, superando le limitazioni delle coperte riscaldanti tradizionali con fili metallici. Sicurezza e Efficienza Energetica - Bassa Tensione di Funzionamento (24V): riduce il rischio di scosse elettriche. - Resistenza ai Morsi: il cavo e la coperta sono progettati per resistere ai morsi di animali domestici. - Consumo Energetico Ridotto: utilizza il 50% in meno di energia rispetto alle coperte tradizionali. Controllo Intuitivo - Sei Livelli di Calore: per adattarsi alle vostre preferenze. - Telecomando Ricaricabile USB-C: nessuna batteria da sostituire e facile da usare. - Funzione Timer: impostabile tramite il telecomando per spegnimento automatico. Manutenzione Semplice - Lavabile in Lavatrice: basta scollegare il cavo di alimentazione. - Asciugabile in Asciugatrice: per una pulizia completa e senza sforzo. Design e Materiali Il cuore tecnologico del copriletto Jartoo risiede nei suoi film in nanotubi di carbonio, un materiale sviluppato originariamente per l'industria aerospaziale. Questa scelta tecnologica offre un prodotto significativamente più confortevole rispetto ai copriletti elettrici tradizionali, che spesso utilizzano fili rigidi e poco flessibili. Il tessuto esterno del Jartoo è incredibilmente morbido e flessibile, con una texture simile allo sherpa, che regala una sensazione di lusso al tatto. Un dettaglio di design particolarmente apprezzabile è l'inclusione di bottoni a pressione, che consentono di avvolgere comodamente il copriletto intorno alle spalle. Questa caratteristica aumenta la versatilità del prodotto, rendendolo ideale non solo per l'uso a letto, ma anche per momenti di relax sul divano o in poltrona. Tecnologia di Riscaldamento Il sistema di riscaldamento a infrarossi lontani del Jartoo rappresenta un significativo passo avanti rispetto alle tecnologie tradizionali. Tra i vantaggi principali vi è la rapidità di riscaldamento: il copriletto raggiunge la temperatura desiderata in circa un minuto, un tempo decisamente inferiore rispetto ai modelli convenzionali. La distribuzione del calore è uniforme su tutta la superficie, eliminando il problema dei fastidiosi "punti freddi" tipici dei sistemi a filo. Il Jartoo offre sei livelli di temperatura regolabili, permettendo agli utenti di personalizzare l'esperienza in base alle proprie preferenze e alle condizioni ambientali. Un aspetto interessante della tecnologia a infrarossi lontani è la capacità di penetrare più in profondità nei tessuti muscolari, rendendo il Jartoo non solo un dispositivo per il comfort termico, ma anche un alleato per alleviare dolori muscolari e tensioni. Questa tecnologia, oltre a essere più sicura, è considerata benefica per il corpo rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento. Funzionalità e Controllo Il copriletto Jartoo si distingue per la sua facilità d'uso e le opzioni di controllo intuitive. Il dispositivo può essere gestito tramite un pulsante integrato direttamente sul copriletto, che consente di regolare la temperatura. Inoltre, un telecomando aggiunge un ulteriore livello di comodità, permettendo agli utenti di modificare le impostazioni senza dover raggiungere fisicamente il copriletto. Il telecomando offre anche una funzione timer, utile per chi desidera utilizzare il copriletto durante la notte senza lasciarlo acceso per tutta la durata del sonno. Un dettaglio pratico è la ricarica via USB-C, che elimina la necessità di sostituire frequentemente le batterie, contribuendo a ridurre l'impatto ambientale. Sicurezza ed Efficienza Energetica Il Jartoo si distingue per l'attenzione agli aspetti di sicurezza ed efficienza energetica. Consuma circa il 50% in meno di energia rispetto ai copriletti elettrici tradizionali, rappresentando un vantaggio sia economico che ambientale. Inoltre, utilizza una tensione di sicurezza di 24V, che riduce drasticamente il rischio di scosse elettriche. Per chi possiede animali domestici, il Jartoo è progettato con materiali resistenti ai morsi, riducendo i rischi associati all'uso di dispositivi elettrici in presenza di animali. Questo lo rende una scelta sicura per tutta la famiglia. Manutenzione Uno dei punti di forza del copriletto Jartoo è la sua facilità di manutenzione. A differenza di molti copriletti elettrici tradizionali, che richiedono metodi di pulizia complicati, il Jartoo è completamente lavabile in lavatrice e può essere asciugato in asciugatrice. Le istruzioni di lavaggio sono chiaramente riportate sull'etichetta del prodotto, rendendo semplice la sua cura e manutenzione. Questa attenzione ai dettagli pratici dimostra l’impegno di Jartoo nel creare un prodotto non solo efficace, ma anche facile da mantenere nel tempo. Una Settimana con la Coperta Jartoo Per valutare le prestazioni della coperta, ho simulato un test di una settimana in diverse situazioni quotidiane. Giorno 1: Serata sul Divano Dopo una lunga giornata di lavoro, mi sono rilassato sul divano con la coperta. Accendendola, ho notato che si riscaldava in meno di un minuto. Il calore era uniforme e il tessuto morbido aggiungeva un ulteriore livello di comfort. Giorno 3: Notte Fredda Ho utilizzato la coperta come strato aggiuntivo sul letto. La funzione timer è stata utile per impostare lo spegnimento automatico dopo due ore. Mi sono svegliato sentendomi riposato e al caldo, senza surriscaldamenti. Giorno 5: Lavoro da Casa Mentre lavoravo al computer, ho drappeggiato la coperta sulle spalle utilizzando i pratici bottoni a pressione. Questo mi ha permesso di mantenere le mani libere e rimanere al caldo senza dover alzare il riscaldamento dell'intera casa. Giorno 7: Pulizia Ho lavato la coperta in lavatrice seguendo le istruzioni. Dopo l'asciugatura, le proprietà riscaldanti erano intatte e il tessuto era ancora morbido come il primo giorno. Pro e Contro Pro - Riscaldamento Rapido ed Efficace: raggiunge la temperatura desiderata in un minuto. - Sicurezza Avanzata: bassa tensione e resistenza ai morsi degli animali. - Efficienza Energetica: consumi ridotti rispetto alle coperte tradizionali. - Facilità di Manutenzione: completamente lavabile in lavatrice e asciugatrice. - Telecomando Ricaricabile: controllo semplice e nessuna batteria da sostituire. Contro - Prezzo Elevato: l'investimento iniziale è maggiore rispetto alle coperte standard. - Disponibilità Limitata: al momento disponibile solo attraverso campagne di crowdfunding. - Telecomando Necessario per Funzioni Avanzate: il timer è impostabile solo tramite telecomando. Conclusioni Il copriletto riscaldato a infrarossi Jartoo si è rivelato un prodotto di alta qualità, capace di combinare in modo efficace comfort, efficienza e sicurezza. La sua tecnologia avanzata, unita alla facilità d'uso e alla semplicità di manutenzione, lo colloca sopra i copriletti tradizionali. La versatilità del Jartoo lo rende ideale per una vasta gamma di situazioni, dal relax serale al comfort notturno, fino all’uso in viaggio. La sua efficienza energetica e le caratteristiche di sicurezza lo rendono una scelta eccellente per chi cerca un modo affidabile e confortevole per combattere il freddo. Nonostante il prezzo superiore rispetto ai copriletti tradizionali, le sue prestazioni avanzate, la tecnologia e la durabilità ne giustificano l’investimento. Il Jartoo si configura come un alleato per il comfort quotidiano, migliorando significativamente la qualità della vita durante i mesi più freddi. In definitiva, il copriletto Jartoo è una scelta eccellente per chi cerca un prodotto all’avanguardia, efficiente e sicuro per migliorare il comfort termico domestico. Sostieni il progetto su Kickstarter Il copriletto riscaldato Jartoo rappresenta un'innovazione nel comfort termico grazie alla tecnologia dei nanotubi di carbonio. Se desideri supportare questo progetto e contribuire al suo successo, puoi farlo tramite la campagna ufficiale su Kickstarter. Con il tuo contributo, potrai essere tra i primi a beneficiare di questa straordinaria tecnologia, aiutando allo stesso tempo a portare sul mercato un prodotto rivoluzionario. Read the full article
0 notes
enkeynetwork · 13 days ago
Link
0 notes
citywheelers · 13 days ago
Text
Scopri la Potenza della Bici Elettrica Top Rated OT07: Motore Bafang M200 e Coppia da 65Nm per Prestazioni Imbattibili
Le bici elettriche sono oggi tra i mezzi di trasporto più ricercati, e la Bici elettrica top rated OT07 di OneSport si distingue per essere una delle migliori in circolazione. Con un potente motore Bafang M200 e una coppia da 65Nm, questa bici è ideale per chi cerca un’esperienza su strada unica. Grazie alle sue specifiche tecniche avanzate e all’esclusivo ammortizzatore OneSport OT07, la Bici elettrica OT07 è perfetta per chi desidera prestazioni elevate senza sacrificare il comfort.
 
Caratteristiche della Bici Elettrica Top Rated OT07
La Bici elettrica top rated OT07 di OneSport si distingue per il suo motore centrale Bafang M200, che garantisce una distribuzione del peso ottimale, migliorando la maneggevolezza. Questo motore è progettato per fornire una pedalata assistita potente e affidabile anche su terreni impegnativi, rendendo la OT07 la bici perfetta per chi cerca uno strumento di mobilità versatile e performante.
 
65Nm di Coppia per Performance su Ogni Terreno
Una delle caratteristiche che rendono la Bici elettrica top rated OT07 un modello eccellente è la sua coppia da 65Nm, che consente di affrontare salite e percorsi accidentati senza difficoltà. La coppia elevata è fondamentale per garantire una pedalata assistita fluida, soprattutto nelle partenze da fermo e in salita. Con 65Nm di coppia, la Bici elettrica OT07 offre una potenza costante, anche in città e su strade inclinate, facendone una delle bici elettriche top rated più scelte dagli utenti.
 
Ammortizzatore OneSport OT07: Comfort e Durata
Il comfort è un aspetto essenziale, e l’ammortizzatore OneSport OT07 contribuisce a rendere la guida della Bici elettrica OT07 estremamente piacevole. Questo ammortizzatore è progettato per assorbire gli urti del terreno e ridurre lo stress sulla struttura, offrendo una corsa fluida anche su terreni sconnessi. Per questo motivo, la Bici elettrica top rated OT07 è una scelta vincente per chi cerca una bici capace di affrontare sia percorsi urbani che off-road.
 
Perché Scegliere la Bici Elettrica Top Rated OT07
Scegliere una bici elettrica top rated come la OT07 significa puntare su qualità, affidabilità e prestazioni. Con il motore Bafang M200, la coppia elevata e l’ammortizzatore OneSport OT07, questa bici è ideale per chi desidera un mezzo potente, confortevole e versatile. La Bici elettrica OT07 è un’opzione perfetta sia per i pendolari sia per gli appassionati di percorsi all’aperto, garantendo efficienza e comodità in ogni situazione.
0 notes
atlantidesrlc · 15 days ago
Text
Migliorare l'assistenza sanitaria: formazione medico-chirurgica e ricerca di strutture
I rapidi progressi nella tecnologia medica e la natura dinamica dell'assistenza sanitaria sottolineano la necessit¢ di una formazione completa e di accesso alle strutture giuste. La formazione medico-chirurgica │ un aspetto fondamentale per lo sviluppo di professionisti sanitari competenti, aiutandoli ad affinare le proprie competenze per fornire cure sicure ed efficaci. Oltre alla formazione, un sistema affidabile per la ricerca di strutture sanitarie garantisce che sia i professionisti che i pazienti possano accedere a strutture di prim'ordine per cure specialistiche e procedure avanzate.
Formazione medico-chirurgica: essenziale per cure di qualità
La formazione medico-chirurgica fornisce un ambiente controllato e immersivo in cui medici, infermieri e tecnici chirurgici possono affinare le proprie competenze prima di entrare in contesti ad alto rischio. Questa formazione sottolinea l'importanza di precisione, velocit¢ e sicurezza del paziente. Praticando tecniche chirurgiche, gestendo le emergenze e imparando le ultime innovazioni procedurali, i tirocinanti si preparano per scenari di vita reale. Molte istituzioni sono passate alla formazione basata sulla simulazione, consentendo agli operatori sanitari di esercitare in un ambiente a rischio zero, il che aumenta sia la sicurezza che la competenza.
Oggi i programmi di formazione avanzata incorporano anche tecniche di robotica e chirurgia mininvasiva, riflettendo il panorama mutevole della chirurgia moderna. Imparare a gestire queste innovazioni prepara i tirocinanti a interventi chirurgici pi efficienti e meno invasivi, il che riduce significativamente i tempi di recupero dei pazienti e le potenziali complicazioni.
L'importanza di una ricerca di strutture sanitarie
Con una gamma sempre crescente di strutture sanitarie, trovarne una dotata delle risorse e delle specializzazioni necessarie pu￲ essere una sfida. Una ricerca dedicata di strutture sanitarie consente ai professionisti sanitari e ai pazienti di individuare strutture che soddisfano le loro esigenze specifiche. Questa ricerca pu￲ includere criteri come la disponibilit¢ di attrezzature chirurgiche specializzate, reparti medici specifici e il livello di competenza del personale medico.
Le piattaforme di ricerca online e i database sono strumenti inestimabili a questo proposito. Consentono agli utenti di confrontare le strutture in base a valutazioni, posizioni e tipi di assistenza offerti. Questo processo non solo aiuta i professionisti a trovare luoghi di lavoro ottimali, ma consente anche ai pazienti di fare scelte informate per il loro trattamento.
Conclusione
Affinch← i medici possano fornire cure di alta qualit¢, hanno bisogno di una combinazione di solida formazione chirurgica e facile accesso a strutture sanitarie avanzate. I programmi di formazione che incorporano simulazione, robotica e tecniche minimamente invasive sono essenziali per preparare i professionisti. Nel frattempo, una ricerca semplificata di strutture sanitarie aiuta a identificare le risorse e le competenze giuste. Con aziende come Atlantis SRL, specializzata nell'ottimizzazione di soluzioni sanitarie, sia i programmi di formazione che le ricerche di strutture stanno diventando pi accessibili, consentendo ai professionisti sanitari di servire i pazienti con i pi alti standard di cura.
Per maggiori informazioni:-
Formazione Medico Chirurgica
Ricerca Struttura Sanitaria
1 note · View note