#Aspetto essenziale
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Il carattere in psicologia: articolo introduttivo al concetto di automatismo comportamentale
Esplorare il concetto di carattere in psicologia è una sfida affascinante, poiché si tratta di un fenomeno tanto complesso quanto sfuggente. Il carattere è più di una semplice descrizione dei tratti comportamentali di un individuo; è piuttosto il tessuto stesso della nostra esperienza, il modo unico in cui ogni persona interagisce con il mondo che la circonda. Per comprendere appieno il…
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“L'aspetto essenziale della creatività è non preoccuparsi di fare errori.”
— Edwin Land
#aspetto#essenziale#creatività#preoccuparsi#errori#fare#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#edwin landseer
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Oggi si può contare su un bisogno “naturale”, “eterno”, “spontaneo” di sicurezza, e di tutte quelle buone cose che la nostra civiltà ha prodotto. Si è riusciti ad intossicare la gente con il virus della conservazione della sicurezza, tanto che si batterebbero a morte per ottenerla. In realtà la cosa è più complicata: ciò per cui si battono è per il diritto alla sicurezza, che è una cosa sostanzialmente diversa. Quanto alla sicurezza in quanto tale, tutti se ne fottono. E’ stato necessario intossicarli durante intere generazioni perchè finissero per credere che ne avevano “bisogno”: questo successo è un aspetto essenziale dell’addomesticamento e della colonizzazione “sociali”.
Jean Baudrillard, (Lo scambio simbolico e la morte)
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Damask rose.
In addition to being beautiful and very fragrant, a precious essential oil can be obtained from the Damask rose.
Damask rose essential oil, benefits for the skin:
Its hydrating action contributes to natural skin elasticity, keeping the skin soft and smooth.
Thanks to its ability to retain moisture, it helps reduce the appearance of fine lines and wrinkles, promoting a youthful and luminous appearance.
It is also refreshing and brightening, helping to reduce stains caused by external factors and age.
(📷PHOTO: Damask rose bush growing spontaneously in a forest in Sweden.
Shot by dear friend Ornella)
#rosadamascena
Rosa damascena.
Oltre che essere bellissima e profumatissima, dalla rosa damascena si può ricavare un prezioso olio essenziale.
Olio essenziale di rosa damascena, benefici per la pelle:
La sua azione idratante contribuisce alla naturale elasticità cutanea, mantenendo la pelle morbida e levigata. Grazie alla sua capacità di trattenere l'umidità, aiuta a ridurre la comparsa di linee sottili e rughe, promuovendo un aspetto giovane e luminoso.
È inoltre rinfrescante e schiarente, contribuendo ad attenuare le macchie causate da fattori esterni e dall'età.
(📷FOTO: cespuglio di rose damascene in crescita spontanea, all'interno di un bosco in Svezia.
Scatto della cara amica Ornella)
#rosadamascena
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“ Per fare dell’ironia bisogna avere una certa padronanza del linguaggio, o del gesto. Diciamo pure del linguaggio in senso lato. E quindi la cultura è essenziale. Una cultura ristretta fa sì che le regole del gioco, qualunque sia il gioco, vengano intese in un modo così rigido da cancellare ogni aspetto coraggiosamente innovativo. In ambito scolastico, per esempio, può essere significativo, mentre un professore fa lezione, che uno degli allievi si alzi per dichiarare: «Però, io la penserei diversamente». Ecco, il pensare diversamente può essere conseguito in modo ironico, e guai se la scuola non è più la zona dove l’ironia ha questo diritto di cittadinanza. E non è comunque bene che l’ironia venga riutilizzata da coloro che rimangono delusi della rigidità delle istituzioni? Allora, il legame con la cultura è essenziale: l’ironia su cosa gioca? Sul fatto che una parola, che noi solitamente impieghiamo in una certa accezione standard, venga usata in una accezione un po’ diversa. E questa è una cosa divertente, o no? «Oggi il tempo è perverso» uno dice. Oddio, che visione pessimistica! «Veramente, io mi stavo riferendo al tempo atmosferico.» La padronanza del linguaggio e dei significati è ineliminabile. È cruciale per tutte le situazioni in cui rigidità vuol dire morte dell’istituzione di cui ci stiamo occupando. La rigidità nella scuola, per esempio, è letale; la rigidità nella ricerca scientifica alla fine uccide la ricerca stessa; la rigidità in campo artistico vuol dire solo stanchezza e noia. Possibile che Antoni Gaudí o Pablo Picasso non fossero ironici? E poi ci sono i grandi umoristi. Qui sarebbe adeguato indicare qualche grande ironista che è stato al tempo stesso un maestro. Un candidato ce l’avrei: Achille Campanile. E poi si può essere ironici perfino in una situazione drammatica, in letteratura o nelle arti. Pensiamo al teatro di Shakespeare. È un sommo artista che in mezzo ai più torbidi massacri spinge Amleto a pronunciare una miriade di battute ironiche. “
Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori (collana Orizzonti), 2019¹. [Libro elettronico]
#Giulio Giorello#La danza della parola. L'ironia come arma civile#filosofia contemporanea#leggere#letture#ironia#saggistica#cultura popolare#libri#saggi#linguaggio#gioco#innovare#intellettuali italiani#imparare#anticonformismo#istituzioni#diritto di cittadinanza#scuola#vita#parola#divertimento#padronanza del linguaggio#Antoni Gaudí#ricerca scientifica#semiotica#arte contemporanea#Achille Campanile#artisti#Pablo Picasso
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When Chanel rewinds time… How about your youth triangle?
Chanel e il triangolo della giovinezza. Un protocollo di bellezza d’eccellenza quello attuato da Chanel con le novità della linea Le Lift Pro, trattamenti nati dalla ricerca tecnologica d’avanguardia dei Laboratori della Maison per permettere al viso di conservare intatto il triangolo della giovinezza (la zona tra zigomi e mento ▼ che con l’età tende a capovolgersi). Formule concentrate dall’azione mirata preventiva su discromie e cedimento cutaneo con l’efficacia selettiva di un principio attivo esclusivo estratto dal miele di ape melipona.
▼ Le Lift Pro Concentré Contours Siero concentrato essenziale per correggere, rassodare, ridisegnare i contorni del viso, offrire alla pelle idratazione non stop con un effetto tensore immediato e, globalmente, un aspetto più tonico, elastico, luminoso. Si usa mattino e sera preferibilmente applicandolo con la gestualità suggerita da Chanel Le Geste Lift Pro.
▼ Le Lift Pro Masque Uniformité Maschera dalla piacevole consistenza gel essenziale per prevenire e correggere le macchie pigmentarie, ridefinire i volumi e armonizzare le zone d’ombra del viso. Si utilizza la sera lasciandola in posa tutta la notte oppure come boost luce in posa 10 minuti, eliminando poi l’eccesso con dischetto umido.
La cura. La qualità. Imprescindibili.
©thebeautycove @igbeautycove
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Riconoscere il Manipolatore Affettivo: Strategie per Liberarti
Le relazioni interpersonali sono un aspetto fondamentale della nostra vita, ma purtroppo, alcune persone possono cercare di manipolarci emotivamente a proprio vantaggio.
Questi individui, noti come manipolatori affettivi, utilizzano tattiche subdole per controllare e sfruttare gli altri. Riconoscere un manipolatore affettivo è il primo passo per proteggerti e liberarti da questa dinamica tossica. In questo articolo, esploreremo alcune strategie utili per identificare e affrontare un manipolatore affettivo.
Comprendi i segni del manipolatore affettivo:
Un manipolatore affettivo utilizza una serie di tattiche per influenzare e controllare gli altri. Alcuni segnali comuni includono la colpa costante, la manipolazione delle emozioni, la critica costante e il comportamento passivo-aggressivo. Presta attenzione a questi segni e considera se li stai sperimentando nella tua relazione.
Confida nelle tue emozioni:
Un manipolatore affettivo cercherà di invalidare le tue emozioni e i tuoi pensieri, facendoti sentire insicuro e confuso. Tuttavia, è fondamentale confidare nelle tue emozioni e fidarti del tuo istinto. Se qualcosa ti sembra sbagliato o ti senti emotivamente sfruttato, è importante riconoscere queste sensazioni come valide.
Imposta confini chiari:
I manipolatori affettivi spesso violano i confini personali degli altri. Imposta confini chiari e comunicali in modo assertivo. Sii deciso su ciò che è accettabile e ciò che non lo è. Mantieni la coerenza nel far rispettare i tuoi limiti e non permettere al manipolatore di superarli.
Crea una rete di supporto:
Un manipolatore affettivo cercherà di isolarti dagli altri, rendendoti dipendente dalla sua presenza. Costruisci una rete di supporto solida con amici e familiari che ti sostengono. Questo ti darà una prospettiva esterna e il sostegno necessario per affrontare la situazione.
Educarsi sulla manipolazione emotiva:
Acquisisci conoscenze sulle dinamiche di manipolazione emotiva e comprendi le tattiche che i manipolatori utilizzano. Questo ti darà una maggiore consapevolezza e ti aiuterà a riconoscere le strategie manipolative quando si presentano. Ci sono molti libri, risorse online e gruppi di supporto disponibili su questo argomento.
Cerca aiuto professionale, se necessario:
Affrontare un manipolatore affettivo può essere un processo difficile e emotivamente intenso. Se senti di avere bisogno di sostegno aggiuntivo, non esitare a cercare l'aiuto di uno psicologo o di un consulente esperto nella gestione delle relazioni tossiche. Un professionista qualificato può fornirti strumenti specifici per gestire questa situazione delicata.
Essere coinvolto con un manipolatore affettivo può essere emotivamente esauriente e dannoso per la tua salute mentale e il tuo benessere generale.
Riconoscere i segni di manipolazione emotiva e adottare strategie per proteggerti è essenziale per liberarti da questa dinamica tossica. Sii fiducioso nelle tue emozioni, imposta confini sani e cerca supporto esterno. Ricorda, la tua felicità e il tuo benessere sono importanti, e meriti di essere in una relazione sana e rispettosa.
Per approfondire leggi questa guida completa al narcisismo manipolatore e alle sue tattiche
#Narcisismo manipolatore#Tattiche manipolative#Relazioni con narcisisti#Comportamenti manipolatori#Riconoscere il narcisismo#Liberarsi da un manipolatore narcisista#Salute emotiva e narcisismo.
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Perchè l'area del dissenso tace sulla Grande Sostituzione etnica degli europei?
Ritorniamo sulle mancanze del cosiddetto mondo del dissenso, che qualcuno osanna a tal punto da volerlo federare, realizzando con tale apparentamento una ovvia diluzione dei contenuti già scarni in partenza. Mediocrità sempre presenti quando si cerca di fondere artificialmente ed a tutti i costi anime profondamente diverse, se mai di anime in questo caso si possa parlare.
Torniamo sull'argomento ponendo l'accento su una mancanza che dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che tale mondo non solo non è in dissenso, ma è funzionale al Sistema, operando una opposizione di facciata che mai tocca i punti nevralgici e più significativi dello stesso, e quindi, di fatto, finisce per legittimarlo.
E' funzionale ad esso quando rimane nel solco della “più bella del mondo” elevata a nuovo culto, ad esempio, o quando criminalizza, senza avere neanche le conoscenze storiografiche di base, i tratti condivisibili e fruibili delle uniche opposizioni storiche al mondo capitalista, emersi dalle esperienze novecentesche, rimanendo nel comodo solco dell' “antifascismo in assenza di fascismo”.
I vari Pennetta, Grimaldi, Fracassi, Scardovelli insegnano...
La mancanza più significativa, alla quale ci riferiamo, è quella del tema fondamentale della sostituzione etnica degli europei e degli italiani. Non c'è stata, durante l'ultima campagna elettorale, nessuna trattazione di tale aspetto da parte dei cosiddetti partiti antisistema. Se alcune riflessioni sono emerse, flebilmente, si sono mosse esclusivamente sul piano economico, sottolineando come l'invasione che subiamo, che non è semplicemente immigrazione irregolare ma inevitabile, non sia altro che l'effetto della volontà di realizzare una concorrenza salariale, una esigenza del capitale industriale, consistente nel ridurre il costo della manodopera.
Si tratta della superficiale interpretazione marxista-marcusiana del tema “esercito proletario di riserva”, nella riedizione semplificata rizziana e fusariana.
Noi lo sappiamo, e lo diciamo da decenni, che tale impostazione, marxiana o marxista, nasce già nel 1848 come l'altra faccia della medaglia del mammonismo.
Nessuno rileva come invece il tratto fondamentale di tale invasionismo sia parte di una visione del mondo che insiste sulla realizzazione di una civiltà globale, nella quale i confini, le identità, le differenze, di qualsiasi natura essi siano, sono il male a priori.
Tutti fanno finta che il multiculturalismo ed il mescolamento etnico, che porteranno velocemente alla scomparsa fisica e culturale degli europei, non abbiano una chiara matrice ideologica che sopravanza l'aspetto meramente economico. Essi parlano come se tale analisi non fosse invece stata da anni compiuta, attraverso l'esame della vicenda Kalergi in relazione alla nascita della Unione Europea, e che essa rimane ad oggi inconfutata in ogni suo aspetto, corroborata da evidenze storiche, nuovi documenti e continue e quotidiane conferme “sul campo”, come risulta evidente agli occhi di tutti.
L'ultima vicenda del tragico naufragio dell'ennesimo barcone, con le sue interpretazioni mediatiche, così come la condotta e le dichiarazioni di questo governo, che pure aveva fatto del “blocco degli sbarchi” un suo cavallo di battaglia elettorale, mettono a nudo come questo elemento essenziale sia taciuto. Come si può criticare la UE senza tener conto che all'origine di essa l'aspetto della cancellazione delle identità nazionali dell'Europa fu uno dei moventi principali della sua creazione? Come si può criticare questo o quell'aspetto dell'assalto all'Italia, senza tener conto che tra un paio di generazioni l'Italia non ci sarà più? Solo tra una trentina d'anni, quindi quando i nostri figli saranno nel fiore della loro vita, gli italiani saranno minoranza a casa loro, costretti in una società multietnica senza memoria, nella quale il bello e il sacro per come li conosciamo saranno cancellati, da una parte dall'invasione fisica di individui che nulla hanno a che fare con detta storia e detta memoria, dall'altra dall'azione incessante di tipo masochistico di politici compiacenti, dei quali la Schlein è la portabandiera, la Meloni la finta oppositrice, e la "cancel culture" la punta dell'iceberg.
Ma si tratta davvero di masochismo? Noi siamo convinti che invece si tratti di comprensibile volontà di potenza da parte di una minoranza, di una oligarchie tecno-finanziaria che evidentemente con un mondo fatto di terra, lingua e storia patrie non ha alcun legame e che, anzi, da sempre combatte tale mondo come elemento di disturbo per propri progetti egemonici.
E' tutto nero su bianco: questi signori hanno dichiarato esplicitamente, da un secolo, i loro intenti, e li hanno articolati all'interno della agenda mondialista che prevede il meticciamento globale (il nostro) come bene supremo. UE, Onu, Nato, Oms, e con esse ogni sorta di massoneria e consorteria collegate, si stanno applicando nella realizzazione di questo obiettivo che, lo ripetiamo, non è di natura prevalentemente economica.
Allora, se ne deduce che ogni formazione politica, comprese quelle del sedicente dissenso, che non ponga la questione dell'invasione e della sostituzione etnica al centro del proprio discorso politico, vi sta raggirando.
Chi vi nasconde il fatto, lapalissiano, che prima di portare beneficio al grande capitale, questa immigrazione porta nocumento al tessuto produttivo e sociale, è tonto o in malafede. Non ci saranno più diritti da difendere, non ci sarà più alcuna critica politica da fare, quando gli italiani e gli europei saranno fisicamente sostituiti.
E sia chiaro: chi non lo dice è dalla parte di chi orchestra la nostra morte.
Di questo passo e con questi numeri di migranti, che ogni giorno arrivano in Italia, solo in Italia e dove sicuramente rimarranno per sempre ( perché l'#Europa tutta non li vuole, basti guardare l'atteggiamento contraddittorio e ambiguo di belle e solo vane promesse di non lasciare sola l'Italia a gestire, da sola, l'immigrazione di European Commission , European Committee of the Regions European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , European Commission - Economy and Finance European Research Council , Commission européenne en France , Charles MICHEL , Roberta Metsola , #URSULAVONDERLEYEN e European Parliament ) creando gravissimi conflitti sociali tra poveri e indigenti italiani e i suddetti migranti, si realizzerà prima in Italia e poi in tutta la #UE, una programmata ed inevitabile sostituzione etnica (complice anche l'inverno demografico in Italia, nascite in forte diminuzione ) in nome di un globalismo selvaggio e multirazziale per dominare in tutti i sensi i popoli europei. ▶️ https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/ ⬇️⬇️⬇️
https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/
Nicola Visco Perdonami caro Nicola, se non ho capito male da quello che scrivi, l'onorevole #Furfaro del #PD con tutto il suo PD e con la segreteria #EllySchlein sono anni e anni che predicano e lottano per fare arrivare tutti i #migranti in Italia, sono favorevoli agli #sbarchi e agli #arrivi di tutti indistintamente gli #immigrati in Italia, pur sapendo bene le gravi, difficilissime e negative condizioni economiche, finanziarie e sociali di circa sette milioni di italiani ( vedi ISTAT ) e dell'Italia, però poi l'onorevole PIDDINO suddetto chiede con forza e fermezza che il #GovernoMeloni NON mandi, NON porti detti migranti nella sua Toscana, che, se non sbaglio, da anni e anni e guidata e governata dal #partitodemocratico di cui fa parte il presidente della #regionetoscana ?????!!!!!???!!!!🤔🤔🤔⁉️⁉️❓⁉️❓ Quindi, se non ho capito male, il #PD vuole che TUTTI i migranti del mondo arrivino in Italia, però NON li vuole in Toscana !!! Bisognerebbe chiedere all'esponente suddetto del #pd il motivo di tale rifiuto acciocché NON debbano essere accolti nella Toscana #democratica del PD 🤔🤔🤔⁉️⁉️⁉️⁉️⁉️❓❓❓❓⁉️⁉️⁉️❗❗🤔🤔🤔❓
Ahinoi purtroppo, sono sempre più frequenti, numerosi e impuniti questi casi di violenza inaudita sulle donne (stupri) in Italia e sembra ci sia una chiara correlazione o relazione con l'arrivo continuo e costante in Italia di troppi, troppi, davvero troppi clandestini e immigrati; sono ormai anni che le suddette tragedie si ripetono e non si riesce o non si vuole fare nulla per fermare queste aggressioni violente ed impunite ((dobbiamo forse dire grazie mille ad un falso buonismo dell'accoglienza incontrollata ed a tutti i costi ??? Chi ridarà serenità, pace e giustizia a queste povere donne violentate fisicamente e psicologicamente da rendere la loro vita un lungo calvario di sofferenze ???)). È ora di agire, di prevenire e stoppare definitivamente questi violenti ed efferati stupri !!!⬇️⬇️⬇️🤔🤔🤔⬇️⬇️⬇️
Fermato il presunto aggressore.
In base al suo racconto e i riscontri delle telecamere, intorno alle 23.30 gli agenti della Polfer hanno fermato un 26enne di origine marocchina, senza fissa dimora e, da quanto si apprende, senza precedenti di polizia. L'uomo è stato condotto nel carcere di San Vittore. Il fermo è stato disposto dalla pm Alessia Menegazzo.
La donna, di passaggio a Milano, è stata trascinata all'interno di uno degli ascensori mentre stava raggiungendo il binario. L'uomo, nel tentativo di abusare di lei, l'ha picchiata con violenza. La vittima, prima di riuscire a liberarsi e scappare, avrebbe cercato aiuto, provando a suonare il tasto d'allarme presente in ascensore.
https://youtu.be/xDCfJLtmNd0
Di questo passo e con questi numeri di migranti, che ogni giorno arrivano in Italia, solo in Italia e dove sicuramente rimarranno per sempre ( perché l'#Europa tutta non li vuole, basti guardare l'atteggiamento contraddittorio e ambiguo di belle e solo vane promesse di non lasciare sola l'Italia a gestire, da sola, l'immigrazione di European Commission , European Committee of the Regions European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , European Commission - Economy and Finance European Research Council , Commission européenne en France , Charles MICHEL , Roberta Metsola , #URSULAVONDERLEYEN e European Parliament ) creando gravissimi conflitti sociali tra poveri e indigenti italiani e i suddetti migranti, si realizzerà prima in Italia e poi in tutta la #UE, una programmata ed inevitabile sostituzione etnica (complice anche l'inverno demografico in Italia, nascite in forte diminuzione ) in nome di un globalismo selvaggio e multirazziale per dominare in tutti i sensi i popoli europei. ▶️ https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/ ⬇️⬇️⬇️
https://www.lospecialegiornale.it/2023/04/04/migranti-da-tunisia-meluzzi-prepararsi-al-peggio-e-a-una-nuova-italia/
Perchè l'area del dissenso tace sulla Grande Sostituzione etnica degli europei?
Ritorniamo sulle mancanze del cosiddetto mondo del dissenso, che qualcuno osanna a tal punto da volerlo federare, realizzando con tale apparentamento una ovvia diluzione dei contenuti già scarni in partenza. Mediocrità sempre presenti quando si cerca di fondere artificialmente ed a tutti i costi anime profondamente diverse, se mai di anime in questo caso si possa parlare.
Torniamo sull'argomento ponendo l'accento su una mancanza che dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che tale mondo non solo non è in dissenso, ma è funzionale al Sistema, operando una opposizione di facciata che mai tocca i punti nevralgici e più significativi dello stesso, e quindi, di fatto, finisce per legittimarlo.
E' funzionale ad esso quando rimane nel solco della “più bella del mondo” elevata a nuovo culto, ad esempio, o quando criminalizza, senza avere neanche le conoscenze storiografiche di base, i tratti condivisibili e fruibili delle uniche opposizioni storiche al mondo capitalista, emersi dalle esperienze novecentesche, rimanendo nel comodo solco dell' “antifascismo in assenza di fascismo”.
I vari Pennetta, Grimaldi, Fracassi, Scardovelli insegnano...
La mancanza più significativa, alla quale ci riferiamo, è quella del tema fondamentale della sostituzione etnica degli europei e degli italiani. Non c'è stata, durante l'ultima campagna elettorale, nessuna trattazione di tale aspetto da parte dei cosiddetti partiti antisistema. Se alcune riflessioni sono emerse, flebilmente, si sono mosse esclusivamente sul piano economico, sottolineando come l'invasione che subiamo, che non è semplicemente immigrazione irregolare ma inevitabile, non sia altro che l'effetto della volontà di realizzare una concorrenza salariale, una esigenza del capitale industriale, consistente nel ridurre il costo della manodopera.
Si tratta della superficiale interpretazione marxista-marcusiana del tema “esercito proletario di riserva”, nella riedizione semplificata rizziana e fusariana.
Noi lo sappiamo, e lo diciamo da decenni, che tale impostazione, marxiana o marxista, nasce già nel 1848 come l'altra faccia della medaglia del mammonismo.
Nessuno rileva come invece il tratto fondamentale di tale invasionismo sia parte di una visione del mondo che insiste sulla realizzazione di una civiltà globale, nella quale i confini, le identità, le differenze, di qualsiasi natura essi siano, sono il male a priori.
Tutti fanno finta che il multiculturalismo ed il mescolamento etnico, che porteranno velocemente alla scomparsa fisica e culturale degli europei, non abbiano una chiara matrice ideologica che sopravanza l'aspetto meramente economico. Essi parlano come se tale analisi non fosse invece stata da anni compiuta, attraverso l'esame della vicenda Kalergi in relazione alla nascita della Unione Europea, e che essa rimane ad oggi inconfutata in ogni suo aspetto, corroborata da evidenze storiche, nuovi documenti e continue e quotidiane conferme “sul campo”, come risulta evidente agli occhi di tutti.
L'ultima vicenda del tragico naufragio dell'ennesimo barcone, con le sue interpretazioni mediatiche, così come la condotta e le dichiarazioni di questo governo, che pure aveva fatto del “blocco degli sbarchi” un suo cavallo di battaglia elettorale, mettono a nudo come questo elemento essenziale sia taciuto. Come si può criticare la UE senza tener conto che all'origine di essa l'aspetto della cancellazione delle identità nazionali dell'Europa fu uno dei moventi principali della sua creazione? Come si può criticare questo o quell'aspetto dell'assalto all'Italia, senza tener conto che tra un paio di generazioni l'Italia non ci sarà più? Solo tra una trentina d'anni, quindi quando i nostri figli saranno nel fiore della loro vita, gli italiani saranno minoranza a casa loro, costretti in una società multietnica senza memoria, nella quale il bello e il sacro per come li conosciamo saranno cancellati, da una parte dall'invasione fisica di individui che nulla hanno a che fare con detta storia e detta memoria, dall'altra dall'azione incessante di tipo masochistico di politici compiacenti, dei quali la Schlein è la portabandiera, la Meloni la finta oppositrice, e la "cancel culture" la punta dell'iceberg.
Ma si tratta davvero di masochismo? Noi siamo convinti che invece si tratti di comprensibile volontà di potenza da parte di una minoranza, di una oligarchie tecno-finanziaria che evidentemente con un mondo fatto di terra, lingua e storia patrie non ha alcun legame e che, anzi, da sempre combatte tale mondo come elemento di disturbo per propri progetti egemonici.
E' tutto nero su bianco: questi signori hanno dichiarato esplicitamente, da un secolo, i loro intenti, e li hanno articolati all'interno della agenda mondialista che prevede il meticciamento globale (il nostro) come bene supremo. UE, Onu, Nato, Oms, e con esse ogni sorta di massoneria e consorteria collegate, si stanno applicando nella realizzazione di questo obiettivo che, lo ripetiamo, non è di natura prevalentemente economica.
Allora, se ne deduce che ogni formazione politica, comprese quelle del sedicente dissenso, che non ponga la questione dell'invasione e della sostituzione etnica al centro del proprio discorso politico, vi sta raggirando.
Chi vi nasconde il fatto, lapalissiano, che prima di portare beneficio al grande capitale, questa immigrazione porta nocumento al tessuto produttivo e sociale, è tonto o in malafede. Non ci saranno più diritti da difendere, non ci sarà più alcuna critica politica da fare, quando gli italiani e gli europei saranno fisicamente sostituiti.
E sia chiaro: chi non lo dice è dalla parte di chi orchestra la nostra morte.
La pubblicazione del video dello stupro avvenuto il 21 agosto scorso a Piacenza e i tantissimi altri stupri succedutisi o accaduti fino ai nostri giorni, il tema della sicurezza, soprattutto in relazione all'immigrazione, è tornato ad accendere la politica italiana come se si fosse ancora in campagna elettorale. Tuttavia, stabilire una correlazione esatta tra le dinamiche migratorie e l'oscillazione del numero dei reati è tutt'altro che semplice: sono infatti molte le variabili da prendere in considerazione al fine di avere un quadro accurato della situazione, a cominciare dalla tipologia dei delitti commessi fino ad arrivare al tipo di immigrazione (se clandestina o regolare), passando per gli intervalli di tempo all'interno dei quali si intende comparare i dati. Fatta questa premessa di metodo, certamente i numeri possono aiutare, e non poco, a farsi un'idea più precisa su due temi, quello della sicurezza e quello dell'immigrazione, che promettono di essere al centro del dibattito politico dei prossimi mesi.
UN DETENUTO SU TRE È STRANIERO - Secondo gli ultimi dati del Ministero della Giustizia, aggiornati al 31 luglio 2022, gli stranieri detenuti in Italia sarebbero 17.246 su un totale 57.286, una percentuale che arriva a poco più del 30%, con sostanziali differenze che variano da regione a regione. Le dieci nazionalità più rappresentative tra i detenuti non italiani nelle carceri del nostro Paese sono quella marocchina, albanese, rumena, tunisina, nigeriana, gambiana, egiziana, algerina, senegalese e pakistana. Di questi però, secondo i dati presenti nel XIII rapporto dell'associazione «Antigone» sulle condizioni di detenzione, la maggior parte sarebbero stranieri irregolari, con punte del 70% per quanto riguarda alcune fattispecie di reati, segnando così già una prima, grande differenza statistica in relazione allo stato d'ingresso nel Paese.
UN TERZO DEI REATI COMPIUTO DA NON ITALIANI - Più in generale - al netto dunque della variabile regolare/irregolare -, i dati del Viminale pubblicati ad ottobre 2021 ci raccontano che in Italia un terzo dei reati viene commesso da non italiani e che il 39% dei crimini sessuali è compiuto da stranieri, i quali però arrivano ad essere poco più dell'8% della popolazione totale presente sul territorio italiano, circa 5.700.000 persone. Ciò significa che, per quanto concerne i crimini sessuali, gli stranieri ne sono responsabili circa cinque volte in più rispetto agli italiani.
CRIMINI AUMENTATI IN UN ANNO - Questi dati vanno comunque contestualizzati all'interno del globale aumento dei crimini che è stato registrato nel 2021 in Italia, come sottolineato nel report di dicembre 2021 presentato dalla direzione centrale della Polizia criminale al Ministero dell'Interno. Rispetto al 2020 - anno in cui il lockdown ha fatto precipitare il numero dei crimini per ovvie ragioni -, infatti, nel 2021 i reati sono cresciuti del 5,4% rispetto all'anno precedente (comunque in calo del 12,6% in confronto al 2019). Un aumento significativo ma tutto sommato trascurabile se paragonato, invece, a quello relativo agli sbarchi avvenuti in Italia a partire da gennaio 2022, come raccontano i numeri raccolti quotidianamente dal Ministero dell'Interno, consultabili nel «cruscotto statistico» presente sul sito del Viminale.
BOOM DI SBARCHI - Dal primo gennaio al 23 agosto sono già sbarcate sulle nostre coste oltre 51.353 persone, molte di più delle 36.479 arrivate nello stesso periodo del 2021 (+14.847) e il triplo di quelle registrati nel 2020, quando arrivarono in Italia 17.500 migranti. Emblematici a questo proposito sono i numeri riferiti ai singoli giorni, i quali restituiscono, se possibile, un quadro ancor più critico. Un esempio su tutti: il 22 agosto del 2021 sbarcarono sulle nostre coste 131 migranti; l'altro ieri, invece, ne sono arrivati quasi 600 (592, per la precisione). E ugualmente impietosi sono i dati comparati su base mensile, con gli 8.720 migranti sbarcati a maggio 2022 (cinque volte tanto i 1.500 nel maggio del 2021 e i 1.600 in quello del 2020) e con gli oltre 13mila arrivi registrati a luglio di quest'anno, contro gli 8.609 del 2021 e i 7mila del 2020. In compenso, in questi primi otto mesi non è invece mutata la composizione riguardante la nazionalità dichiarata al momento dello sbarco: secondo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il 20% dei migranti arrivati in Italia via mare nel 2022 si è dichiarato tunisino (10.139 persone), il 19% egiziano (9.943), il 17% proveniente dal Bangladesh (circa 8.700) e l'8% proveniente dall'Afghanistan (4.098).
La Ursula von der Leyen presidente della European Commission dà ragione, accoglie e apprezza la richiesta della premier italiana Giorgia Meloni confermando che la European Union at the UN – New York Unione Europea non può e non deve lasciare sola, da sola l'Italia nell'affrontare un problema enorme e importantissimo come le migrazioni, immigrazioni, i clandestini e gli spostamenti di immense masse umane verso l'Italia e l'Europa, anche perché negli ultimi anni questi migranti e clandestini arrivano e sbarcano continuamente e con grandissimi numeri solo e soltanto in Italia, che è lasciata SOLA a salvare e ad accogliere centinaia di migliaia di persone disperate e in cerca di una vita migliore ! Però noi italiani nella stragrande maggioranza chiediamo a Ursula von der Leyen , a Roberta Metsola , a Charles MICHEL , a Josep Borrell , al European Parliament , al European Council on Refugees and Exiles (ECRE) , a European Safety Council , a European Research Council , a European Commission e a European Commission - Economy and Finance che vanno bene le dichiarazioni di impegno, di non dobbiamo lasciare sola l'Italia e di intenti della presidente Ursula von der Leyen , ma a questo devono seguire i fatti e gli atti concreti in tal senso !!! Altrimenti restano parole vuote e senza senso; soprattutto, l'appello nostro alla Unione Europea è NON rimandate sempre di mese in mese le decisioni pratiche da prendere a supporto dell'impegno solitario e reale dell'Italia nell'affrontare veramente questo enorme problema delle migrazioni, che oggi è un problema globale !!!
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/drittoerovescio/ecco-da-dove-partono-i-migranti_F312336101009C05
Il punto su alcune baruffe giornalistico-intellettuali...
Il quotidiano Repubblica, diretto da Mario Calabresi, ha assunto con il passare dei mesi una posizione sempre più netta sul tema dell’immigrazione, a favore di un’apertura che sia la maggiore possibile ai flussi di persone in ingresso nel nostro paese. Una postura battagliera che spesso ha spinto il giornale di Largo Fochetti a criticare il governo Gentiloni per il suo tentativo di contenere il numero degli sbarchi attraverso il Mediterraneo. Lo scorso 13 settembre lo stesso quotidiano ha dedicato la sua prima pagina a un’inchiesta demoscopica commissionata dalla redazione, titolando così: “Immigrati, cresce la paura. Il 46% si sente in pericolo. È il dato più alto da dieci anni”. Dove si legge che il 46% degli italiani intervistati si dice d’accordo con la frase “gli immigrati sono un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone”. Per Ilvo Diamanti, che analizza tali dati, bisogna risalire a dieci anni fa, all’autunno 2007, per trovare un indice più elevato (51%). Secondo Diamanti, “le misure e le vicende contano” nell’influenzare l’immaginario degli italiani, ma a pesare di più sono le elezioni politiche che si avvicinano con l’annesso tentativo di cavalcare temi popolari, e soprattutto la forte esposizione mediatica dei temi connessi all’immigrazione. I timori avanzano, chiosa Diamanti, “a dispetto dei ��numeri’. Perché gli sbarchi dei migranti in Italia, di recente, si sono dimezzati”. Il giorno dopo, sempre sulla prima pagina di Repubblica, sullo stesso tema è intervenuto l’ex direttore del quotidiano.
Ezio Mauro è ancora più netto sulla presunta manipolazione in corso dell’opinione pubblica italiana, parla di uno spostamento “coltivato e concepito da mesi dai partiti delle ruspe”. Dove la colpa della sinistra, di fronte a cotanta manipolazione elettoralistica e mediatica, consiste nel non avere saputo “opporre una visione diversa del fenomeno, basata sulla realtà dei fatti”. Sottotesto implicito: le paure degli italiani sono farlocche, basterebbe un po’ di contro-informazione e ogni timore rientrerebbe. Una linea, quella di Repubblica, che è condivisa per esempio da Avvenire: in un commento del quotidiano della Conferenza episcopale italiana (Cei) si sostiene che le elezioni saranno dominate “dalla triade immigrazione-terrorismo-insicurezza”, “triade di equazioni non dimostrabili che fanno riferimento alla parte emotiva e irrazionale della nostra capacità cognitiva”. In fin dei conti, insomma, il problema è quello di una falsa percezione del fenomeno migratorio.
Sulla stampa italiana, anche in quotidiani non vicini alla destra, c’è chi si differenzia da questa impostazione. Luca Ricolfi, lo scorso 9 settembre, ha scritto un editoriale sul Messaggero che appare quasi come una risposta preventiva al sondaggio di Diamanti e al fuoco di fila degli editorialisti di Repubblica sui timori infondati degli italiani in materia di immigrazione. Titolo: “Quel diritto alla paura ignorato dalla sinistra”. Il sociologo torinese parla di “perdurante atteggiamento paternalistico” da parte di quegli intellettuali secondo i quali il pubblico sopravvaluta i pericoli sempre e comunque. “Come se avere paura fosse irrazionale. Come se l’insicurezza fosse una mera percezione, che un racconto obiettivo potrebbe incaricarsi di sopprimere. Come se i dati fossero tutti inequivocabilmente rassicuranti. Un illuminismo ingenuo sembra essersi impadronito, da almeno due decenni, della cultura di sinistra, cui non riesce proprio di prendere sul serio le paure della gente e la domanda di sicurezza che ne deriva. Eppure, pensare che i cittadini starebbero più tranquilli se solo conoscessero i dati è un non sequitur. Sarebbe come credere che, se sapessero che i morti sul lavoro sono in diminuzione, i sindacati non si preoccuperebbero più della nocività in fabbrica”. Conclude Ricolfi: “Per la cultura progressista, la paura non è semplicemente infondata, la paura è una colpa. Ma non è così, almeno dai tempi di Hobbes. La paura è il fondamento stesso del contratto sociale e dello Stato moderno, che nasce come antidoto alla sopraffazione, come superamento dello stato di natura in cui ogni uomo è ‘lupo’ verso ogni altro uomo (homo homini lupus). Quando la paura riemerge, è perché la gente sente che lo Stato non è più in grado di far rispettare il contratto, ovvero di garantire ai cittadini il più ‘basico’ dei beni, la sicurezza”. Di fronte a questo sentimento, “l’unica cosa che può attenuare la paura, e disinnescare la protesta, non è andare dai cittadini per convincerli che si stanno sbagliano, ma riconoscere il loro diritto di avere paura, e dimostrare, con i fatti, che lo Stato sta facendo tutto quanto è in suo potere per spegnerla”.
Ricolfi sul tema è tornato anche nel suo ultimo libro, intitolato “Sinistra e popolo”, pubblicato da Longanesi. Un’analisi approfondita del conflitto politico nell’era dei populismi, nel corso della quale l’editorialista del Messaggero argomenta che gli elementi di base del “calcolo” della politica sono cambiati in ragione di tre macro fattori: la deindustrializzazione delle economie occidentali, l’apertura delle frontiere (a merci, capitali e soprattutto persone), la stagnazione economica. Fenomeni che l’opinione pubblica a volte mostra di avvertire in maniera piuttosto lucida. Ricolfi, dati alla mano, fa l’esempio della paura del terrorismo. Irrazionale? Esagerata? Colpa dei media? Tutt’altro, se è vero che “ben 2/3 della variabilità della paura per il terrorismo è spiegata da eventi e fatti reali. Questo è un risultato davvero sorprendente – scrive il sociologo – perché è piuttosto raro che un modello statistico che cerca di spiegare un atteggiamento, sia pure relativo a popolazioni e non a individui, riesca a rendere conto anche solo della metà della sua variabilità”. La sinistra però, di fronte a tante ansie crescenti, e neppure così infondate, si rifiuta di offrire “protezione”. Anzi, “con i suoi politici, i suoi giornalisti, i suoi intellettuali più o meno organici, la sinistra impegna le sue migliori energie comunicative per dissolvere i problemi che la gente normale percepisce come tali”. È l’atteggiamento del “negazionismo”, che si affianca alla derisione (“derisoria è la sinistra quando derubrica a mere ‘percezioni’, irrazionali e non basate su una conoscenza scientifica della realtà, le preoccupazioni della gente comune sulla presenza dei migranti”), al disprezzo, alla supponenza e al nichilismo. Repubblica, insomma, è avvertita. Peraltro da un libro come quello di Ricolfi che perfino Corrado Augias, firma storica della stessa Repubblica, ha definito come “l’analisi più accurata sul tema delle difficoltà della sinistra”.
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Le due facce del potere 3: il regno e il governo
«Le roi règne, mais il ne gouverne pas», «il re regna, ma non governa». Che questa formula, che è al centro del dibattito fra Peterson e Schmitt sulla teologia politica e che nella sua formulazione latina (rex regnat, sed non gubernat) risale alle polemiche secentesche contro il re di Polonia Sigismondo III, contenga qualcosa come il paradigma della doppia struttura della politica occidentale, è quanto abbiamo cercato di mostrare in un libro pubblicato quasi quindici anni fa. Ancora una volta, alla sua base sta un problema genuinamente teologico, quello del governo divino del mondo, esso stesso in ultima analisi espressione di un problema ontologico. Nel capitolo X del libro L della Metafisica, Aristotele si era chiesto se l’universo possegga il bene come qualcosa di separato (kechorismenon) o come un ordine interno (taxin). Si trattava, cioè, di risolvere la drastica opposizione fra trascendenza e immanenza, articolandole insieme attraverso l’idea di un ordine degli enti mondani. Il problema cosmologico aveva anche un significato politico, se Aristotele può paragonare immediatamente la relazione fra il bene trascendente e il mondo a quella che lega lo stratega di un esercito all’ordinamento dei soldati che lo compongono e una casa alla reciproca connessione delle creature che in essa vivono. «Gli enti» egli aggiunge «non vogliono avere una cattiva costituzione politica (politeuesthai kakos) e deve quindi esserci un unico sovrano (heis koiranon», che si manifesta in essi nella forma dell’ordine che li collega. Ciò significa che, in ultima istanza, il motore immobile del libro L e la natura del cosmo formano un unico sistema a due facce e che il potere – sia esso divino o umano – deve tenere uniti i due poli ed essere tanto norma trascendente che ordine immanente, tanto regno che governo.
Sarà compito della scolastica medievale e, in particolare, di Tommaso tradurre questo paradigma ontologico nel problema teologico del governo divino del mondo. Essenziale, a questo fine, è l’idea di ordine. Essa esprime, da una parte, la relazione fra Dio e le creature (ordo ad Deum) e, dall’altra, la relazione delle creature fra di loro (ordo ad invicem). I due ordini sono strettamente connessi e, tuttavia, la loro relazione non è perfettamente simmetrica come può sembrare. Che il problema abbia anche questa volta un aspetto politico, è evidente nel paragone che Tommaso istituisce con la legge e la sua esecuzione. «Come in una famiglia» egli scrive «l’ordine è imposto attraverso la legge e i precetti del capofamiglia, che per ciascuno degli esseri ordinati nella casa è principio dell’esecuzione dell’ordine della casa, allo stesso modo la natura degli enti naturali è per ogni creatura il principio dell’esecuzione di quanto gli compete nell’ordine dell’universo». In che modo, tuttavia, la legge, come comando di uno solo, può tradursi nell’esecuzione dei molti rispetto ad esso ordinati? Se l’ordine – come l’esempio certamente non casuale dello stratega e del capofamiglia sembra implicare – dipende dal comando di un capo, in che modo la sua esecuzione può essere iscritta nella natura degli enti così diversi tra di loro?
L’aporia che segnerà in modo crescente tanto l’ordine del cosmo quanto quello della città comincia qui a diventare visibile. Gli enti stanno fra loro in una determinata relazione, ma questa non è che l’espressione della loro relazione all’unico principio divino e, viceversa, gli enti sono ordinati in quanto stanno in una certa relazione con Dio, ma questa relazione consiste soltanto nella loro relazione reciproca. L’ordine immanente non è che la relazione al principio trascendente, ma questo non ha altro contenuto che l’ordine immanente. I due ordini rimandano l’uno all’altro e si fondano reciprocamente. Il perfetto edificio della cosmologia medievale riposa su questo circolo e non ha alcuna consistenza al di fuori di esso. Di qui la complessa, sottile dialettica fra cause prime e cause seconde, potenza assoluta e potenza ordinata, attraverso il quale la scolastica cercherà, senza mai riuscirci pienamente, di venire a capo di questa aporia.
Se torniamo ora al problema dell’ordine politico da cui siamo partiti e che rimanda esplicitamente a questo paradigma teologico, non sorprenderà ritrovare in esso le stessa circolarità e le stesse aporie. Stato e amministrazione, regno e governo, norma e decisione sono reciprocamente connessi e si fondano ed esistono l’uno attraverso l’altro; e, tuttavia – anzi proprio per questo – la loro simmetria non può essere perfetta né inequivocabilmente garantita. Il re e i suoi ministri, la «politica» e la «polizia», la legge e la sua esecuzione possono entrare in conflitto e nulla assicura che questo conflitto possa essere una volta per tutte composto. La macchina bipolare della politica occidentale è sempre in atto di corrompersi e frantumarsi, perpetuamente in balia di cambiamenti e rivoluzioni che ne mettono in questione il funzionamento e la bipolarità nella misura stessa un cui sembrano ogni volta riaffermarli.
Il primato del governo sul regno e dell’amministrazione sulla costituzione che noi stiamo oggi vivendo non è in realtà senza precedenti nella storia dell’Occidente. Esso raggiunse la sua prima e radicale formulazione nell’elaborazione della dottrina del rex inutilis da parte dei canonisti del XIII secolo. È sulla base di queste elaborazioni che, nel 1245, il pontefice Innocenzo IV, su richiesta del clero e della nobiltà portoghese, emanò la decretale Grandi non immerito, con la quale deponeva il re Sancho II dal governo del regno, che si era dimostrato incapace di amministrare, assegnando al fratello Alfonso di Boulogne la cura et administratio generalis e lasciando tuttavia a Sancho la sua dignitas regale. La duplice struttura della macchina governamentale contiene la possibilità che la bipolarità in cui si articola possa essere messa in questione se essa cessa di risultare funzionale al sistema. È significativo tuttavia, dal momento che nessuna delle due facce del potere ha in sé il suo fondamento, che anche in questo caso estremo la dignità regale non sia stata tolta. La dualità di legittimità e legalità non è che un aspetto di questa bipolarità: il regno legittima il governo e, tuttavia, la legittimità non ha altro senso che la legalità dell’azione e dei provvedimenti del governo.
15 marzo 2023
Giorgio Agamben
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Il Permesso di Soggiorno per Cure Mediche: Una Tutela Fondamentale per il Diritto alla Salute
Il Permesso di Soggiorno per Cure Mediche: Una Tutela Fondamentale per il Diritto alla Salute
Il permesso di soggiorno per cure mediche rappresenta uno strumento essenziale nel garantire il diritto alla salute e all'unità familiare, soprattutto per quei nuclei che si trovano a fronteggiare gravi patologie. Il caso esaminato riguarda una famiglia residente in Italia, il cui membro più giovane è affetto da una malattia genetica rara e invalidante, la fibrosi cistica, che richiede cure continuative e la presenza costante dei genitori come assistenti primari.
Il Quadro Normativo di Riferimento
Il rilascio di questo tipo di permesso si fonda sull’art. 19, comma 2, lettera d-bis, del D.Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione), il quale vieta l’espulsione degli stranieri che necessitano di cure essenziali per la propria sopravvivenza o che assistono familiari in situazioni di grave vulnerabilità. Questo principio è ulteriormente rafforzato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 44/2022, che ha sancito il diritto del padre di un minore gravemente malato di ottenere un permesso per garantire il suo supporto.
Anche la giurisprudenza sovranazionale si pone a tutela di questi diritti:
Art. 8 della CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo): tutela la vita privata e familiare, imponendo agli Stati di garantire misure positive per l’unità familiare.
Convenzione sui Diritti del Fanciullo: riconosce il superiore interesse del minore e il diritto alla salute come diritti imprescindibili.
Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE: rafforza il diritto alla vita familiare e alla salute.
Il Caso Analizzato
Nel caso specifico, una minore affetta da fibrosi cistica, che richiede cure complesse e continuative, ha già ottenuto un permesso di soggiorno per cure mediche insieme alla madre. Tuttavia, il padre, nonostante il suo ruolo cruciale come assistente familiare, è privo di un titolo di soggiorno. Il mancato rilascio di un permesso in suo favore rappresenta una violazione grave dei principi sopra citati, mettendo a rischio sia la salute della minore sia l’unità del nucleo familiare.
L'Importanza del Ruolo Genitoriale
Le cure richieste da questa patologia comprendono:
Terapie farmacologiche e respiratorie giornaliere.
Supporto nutrizionale e monitoraggio continuo.
Assistenza durante ricoveri e visite mediche.
La presenza del genitore, in questo caso del padre, è fondamentale non solo per il supporto pratico ma anche per l’equilibrio psicologico del minore. L’assenza di un permesso per cure mediche per il padre crea una disparità nella tutela dei diritti della famiglia e ostacola il benessere del minore.
Le Richieste alla Pubblica Amministrazione
La famiglia ha richiesto alla Questura competente:
Il rilascio di un permesso di soggiorno per cure mediche in favore del padre, che possa garantire la piena assistenza alla figlia malata.
La fissazione di un appuntamento per attivare la procedura e la consegna della documentazione necessaria.
L’adozione di una procedura semplificata per garantire un esito rapido, data la gravità della situazione.
Giurisprudenza a Sostegno
La recentissima ordinanza del Tribunale di Bologna (R.G. n. 11014/2021) ha ribadito l’obbligo delle Questure di ricevere e istruire le domande di permesso di soggiorno per cure mediche, censurando rifiuti informali o basati su meri formalismi. Il diritto alla salute, in tali casi, deve prevalere su ogni altro aspetto.
Conclusione
Questo caso sottolinea l’importanza di un approccio amministrativo che privilegi i diritti fondamentali della persona, in particolare del minore, e la necessità di garantire una tutela effettiva e non solo formale. La salute e il benessere della minore dipendono dalla possibilità che entrambi i genitori possano essere presenti e attivamente coinvolti nel percorso terapeutico.
L’auspicio è che le autorità competenti accolgano rapidamente la richiesta della famiglia, riconoscendo il diritto del padre al permesso di soggiorno per cure mediche, per tutelare l’integrità familiare e garantire una qualità di vita dignitosa alla minore.
Avv. Fabio Loscerbo Lobbista in materia di Migrazione e Asilo registrato presso il Registro per la Trasparenza dell'Unione Europea – ID: 280782895721-36
Hashtag
#DirittoAllaSalute #Immigrazione #UnitàFamiliare #FibrosiCistica #PermessoDiSoggiorno #TutelaMinori #DirittiUmani #CEDU #CorteCostituzionale #AvvocatoImmigrazione
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Respirare aria pulita è ormai diventato necessario, soprattutto per chi vive nelle zone urbane. Negli ambienti chiusi, dove trascorriamo gran parte del nostro tempo, l’aria può essere infatti non sempre eccellente. Ci possono essere polveri sottili, allergeni, odori persistenti che magari ci danno fastidio e nuocciono alla nostra salute e a quella dei nostri cari. Un purificatore diventa quindi essenziale, soprattutto se si soffre di patologie respiratorie o vive con bambini piccoli e animali domestici. SwitchBot ha saputo rispondere a queste esigenze con un prodotto perfetto, un dispositivo eccellente che coniuga alta efficienza di purificazione, funzionalità avanzate e un design molto particolare, diverso da qualsiasi altro prodotto simile. Il purificatore d’aria Switchbot possiede infatti un tavolo integrato. Si tratta dunque di un qualcosa innovativo e in grado di soddisfare esigenze diverse. Passa poi dalla “semplice” purificazione dell’aria alla creazione di un’atmosfera accogliente grazie alla sua illuminazione personalizzabile. La sua caratteristica di essere un elemento multifunzionale, capace di coniugare utilità ed alto design lo rende una scelta molto interessante. Packaging e design: attenzione ai dettagli Già dall’imballaggio si comprende quanto un prodotto sia ricercato e ben fatto. SwitchBot non delude in questo aspetto. Il dispositivo è confezionato in modo impeccabile, con materiali che proteggono il device durante il trasporto. La scatola, semplice ed elegante, riflette l’estetica minimal del prodotto e da un assaggio della cura e della precisione del brand. Passando al design, il purificatore d’aria SwitchBot si distingue per le sue dimensioni compatte. Queste sono, se si vuol essere precisi, 290 x 420 x 497,5 mm. Può essere dunque collocato in diverse stanze, dai salotti agli studi, senza mai risultare invadente, anzi integrandosi e dando un tocco in più di design ad ogni ambiente. Il peso netto di 4,845 kg testimonia poi quanto la struttura sia robusta. Anche se può sembrare alquanto pesante, resta facile da spostare. L’elemento che cattura subito l’attenzione e che lo rende distintivo è sicuramente il piano del tavolo. Questo è realizzato in legno chiaro e dona al prodotto un aspetto naturale. La superficie non è solo gradevole alla vista, ma anche funzionale ed impermeabile. Grazie alla sua capacità di resistere a temperature elevate fino a 114°C può essere utilizzata come un vero e proprio tavolo. Ci si possono addirittura appoggiare tazze calde, magari libri o altri piccoli oggetti decorativi. La parte inferiore del purificatore è realizzata in plastica di alta qualità, in ABS e PC. Ciò garantisce un’elevata durabilità. I materiali sono stati scelti non solo per la loro resistenza, ma anche per la sicurezza. Il device possiede inoltre un rivestimento speciale dei cavi per prevenire danni causati da morsi di animali domestici. La griglia di aspirazione è integrata in modo discreto nel purificatore e non risulta antiestetica. Oltre questi dettagli, il purificatore ha anche alcune luci LED posizionate sotto il piano del tavolo. Queste vanno ad aggiungere un tocco moderno, creando un effetto visivo interessante e avvolgendo, arricchendo l’ambiente circostante. Funzioni avanzate e modalità del purificatore Il purificatore d’aria SwitchBot è progettato per dare la massima esperienza d’uso a chiunque lo scelga. Una delle sue caratteristiche più apprezzabili è la purificazione dell’aria a 360°. Essa ha l’abilità di trattare in maniera uniforme tutto ambiente circostante. Con un CADR di 400 m³/h, il purificatore è in grado di purificare spazi molto grandi, fino a 166 metri quadrati all’ora. Il device riesce poi ad eliminare fino al 99,97% delle particelle grazie al filtro HEPA. La sua efficacia lo rende ideale per combattere allergeni, polveri sottili e altre sostanze inquinanti. Un aspetto che lo distingue ulteriormente dagli altri purificatori è la capacità di neutralizzare odori persistenti e sgradevoli. Come? Grazie alla presenza di un filtro al carbone attivo. Tale filtro è infatti appositamente studiato per contrastare ogni odore, anche quello di composti chimici come l’ammoniaca. Questa funzionalità è particolarmente utile nelle case con animali domestici, dove spesso nell’aria “volano” peli o ci possono essere odori persistenti. Elemento di grande rilievo è poi la modalità notturna. Con essa il purificatore dona il massimo comfort anche durante il sonno. In questa modalità, il purificatore riduce infatti il rumore fino a un livello minimo di 20 dB. In tal modo crea un ambiente silenzioso e rilassante, senza compromettere affatto l’efficienza della purificazione. La luminosità delle luci LED può essere poi completamente disattivata o regolata per evitare qualsiasi disturbo, rendendo il purificatore praticamente invisibile se lo si vuole. La modalità automatica, estremamente importante, utilizza un sensore PM2.5 per monitorare costantemente la qualità dell’aria. Essa regola di conseguenza la velocità del ventilatore per purificare. In ambienti domestici condivisi con animali, inoltre, la modalità pet si attiva quando c’è bisogno di incrementare il flusso d’aria. Grazie al cassettino apposito, inoltre, può essere usato anche come diffusore di profumi. Funzione del tavolo e LED: non solo estetica Il tavolo del purificatore può sembrare solo un dettaglio estetico ma non lo è. La superficie infatti supporta il protocollo Qi1 oltre alla carica rapida da 15W per i device Android e da 7,5W per quelli Apple. Esso è poi anche dotato di sistema di rilevamento FOD. Le luci LED comprese nel purificatore al di sotto del tavolo aggiungono un elemento estetico e funzionale al dispositivo. Cambiano tonalità in base alla qualità dell’aria, passando dal blu per indicare un ambiente salubre al rosso. Oltre a questa funzione informativa, le luci possono essere personalizzate per creare un’atmosfera rilassante. Ci sono precisamente 10 colori disponibili e 3 livelli di intensità. Manutenzione: semplicità e praticità Mantenere il purificatore SwitchBot in perfette condizioni è un’operazione semplice. Non richiede tempo e non bisogna essere geni della tecnologia. Il prefiltro è infatti progettato per essere staccato e lavato con facilità. In questo modo si riesce a rimuovere rapidamente polvere e peli accumulati. Basta passarli sotto acqua corrente o usare un’aspirapolvere. Il filtro HEPA e quello al carbone attivo hanno una durata media di 6-12 mesi e 12 mesi. La sostituzione dei filtri è resa ancora più semplice dalla possibilità di monitorare la loro usura tramite l’app SwitchBot. Essa invia notifiche quando è necessario intervenire. Anche la pulizia delle superfici esterne è facilitata dai materiali utilizzati, lisci ma soprattutto resistenti. Serve solo un panno umido per rimuovere eventuali macchie o impronte, mantenendo il purificatore come nuovo. Connettività: controllo intelligente 2.0 Experimental Advanced. Non ha accesso alle informazioni in tempo reale e ad alcune funzionalità di Gemini. Ok, ecco il testo con l'informazione su Matter integrata in modo più naturale, non solo come traduzione letterale: La capacità di connettersi alla rete domestica è uno degli aspetti che rende il purificatore SwitchBot ottimo da acquistare. Dotato di Wi-Fi e Bluetooth, il dispositivo può essere gestito da remoto tramite l’app ufficiale, ma non solo. Il purificatore può essere infatti integrato in un sistema di smart home. E a proposito di integrazione, vale la pena sottolineare che Air Purifier Table diventerà compatibile con Matter direttamente (senza necessità di un Hub) grazie a un futuro aggiornamento del firmware. Questo espanderà ulteriormente le sue possibilità di interoperabilità con altri dispositivi smart home. La compatibilità con assistenti vocali come Alexa, Siri e IFTTT permette di usarlo praticamente ovunque. È possibile accendere o spegnere il dispositivo, cambiare modalità o regolare l’illuminazione usando solo la voce. Molto comodo. Il purificatore può essere poi sincronizzato con altri prodotti SwitchBot. In tal modo si crea un ecosistema intelligente in grado di automatizzare diverse operazioni domestiche. Il tavolo poi funziona da caricabatterie, come anticipato, elevando ancor di più le capacità del purificatore. Autonomia e consumo del purificatore Il purificatore SwitchBot regala un funzionamento continuo, sempre con grande efficienza energetica. Il sensore PM2.5 lavora costantemente per monitorare la qualità dell’aria, adattando la velocità della ventola. Ciò non solo migliora la qualità dell’aria, ma riduce anche i consumi. Usa infatti in tal caso una potenza nominale di soli 40W. In modalità standby, il consumo scende ulteriormente a meno di 2W. Il purificatore è quindi un dispositivo economico anche quando lo si usa a lungo. Il device può essere anche collegato a una base mobile con batteria integrata, permettendo di spostarlo liberamente. Tale specifica può essere apprezzata da chi lo posiziona in spazi condivisi oppure anche da chi vuole un ambiente libero durante le pulizie. App e personalizzazione L’app SwitchBot è uno dei motivi, probabilmente, per cui puntare su questo preciso modello di purificatore. Attraverso un’interfaccia molto intuitiva, consente di monitorare completamente il device. In tempo reale mostra la qualità dell’aria, la durata dei filtri e le prestazioni del purificatore. Le funzionalità includono poi anche la programmazione di accensione e spegnimento, oltre alla regolazione delle modalità e l’illuminazione. Tramite l’app Switchbot arrivano sullo smartphone persino le notifiche per la manutenzione, quando necessaria. L’applicazione, come il purificatore stesso, offre anche l’integrazione con assistenti vocali come Alexa, Siri e Google Assistant, permettendo un controllo semplice e veloce. Prezzo del purificatore Switchbot Il purificatore SwitchBot può essere acquistato facilmente online. Si può optare per il sito web ufficiale del brand, dove costa €299,99. Al costo va poi applicato il 20% di sconto grazie ad un coupon trovabile direttamente sulla pagina del prodotto. In alternativa, è disponibile anche su Amazon Italia dove, al momento, è presente uno sconto di ben 54€. Questo porta il prezzo finale ad essere praticamente identico a quello proposto sul sito ufficiale con il coupon. Vale quindi la pena tenere d'occhio anche l'offerta su Amazon! Pro e contro Il purificatore d’aria SwitchBot è un dispositivo innovativo, come si è potuto appurare, a partire dal design fino ad arrivare alle funzionalità. Grazie alla sua multifunzione, non si limita infatti a purificare l’aria. Il dispositivo diventa anche un elemento d’arredo raffinato, integrandosi armoniosamente negli ambienti. La combinazione di un piano d’appoggio in legno chiaro e una struttura compatta, oltre che robusta, lo rende molto pratico. Le luci LED aggiungono un tocco decorativo, creando atmosfere rilassanti o vivaci. Dal punto di vista tecnologico, il dispositivo è estremamente efficiente. I filtri a tre strati garantiscono poi una pulizia profonda dando il massimo risultato possibile. Le modalità intelligenti, come ad esempio quella per gli animali domestici e quella automatica, dimostrano un’attenzione ai dettagli e alle diverse necessità che si possono avere. Altro valore aggiunto è sicuramente la gestione tramite app e l’integrazione con assistenti vocali completano il quadro. Il del purificatore potrebbe risultare impegnativo, ma se si cerca una soluzione completa è in linea con il prodotto. Alcune funzionalità, inoltre, come il controllo tramite app, richiedono una connessione Wi-Fi stabile, anche se non è poi un così grande aspetto negativo. Conclusioni: acquistare il purificatore SwitchBot Il purificatore d’aria SwitchBot è una soluzione completa per chi cerca un dispositivo capace di migliorare la qualità dell’aria nella propria casa. La combinazione di tecnologia avanzata, design elegante e funzionalità multifunzionali lo rende una scelta unica tra i tanti purificatori. La presenza di funzioni specifiche, come la modalità Pet e il sistema di illuminazione intelligente, lo rendono poi particolarmente adatto a famiglie e a chi ha animali. I benefici a lungo termine in termini di salute, comfort e versatilità compensano pienamente la spesa, questo è certo. SwitchBot ha saputo combinare innovazione tecnologica, praticità e attenzione al design con il suo prodotto. Per chi desidera respirare aria più pulita, migliorare il comfort della propria casa e avere un device di design, questo purificatore è una scelta eccellente. Come detto in precedenza, si può acquistare il purificatore SwitchBot con tavolo sul sito web ufficiale. Read the full article
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guida allarredamento con le piante dappartamento
Trasforma la Tua Casa con le Piante: Idee, Consigli e Soluzioni per Ogni Ambiente
Le piante non sono solo elementi decorativi; portano vita, freschezza e un tocco di natura negli spazi abitativi. Per chi desidera trasformare la propria casa in un’oasi verde, scegliere le giuste piante e prendersene cura nel modo corretto è essenziale. In questo articolo esploreremo soluzioni come il kit fai da te per idee regalo di Natale, il Divio Indoor per piante per interno, e il Codiaeum, noto anche come Croton. Infine, forniremo una guida completa per arredare la casa con le piante d’appartamento. il codiaeum noto anche come croton
L’importanza delle piante per l’arredamento degli interni
Le piante sono in grado di trasformare qualsiasi spazio in un ambiente accogliente e rilassante. Possono migliorare la qualità dell’aria, ridurre lo stress e creare un senso di benessere. Tuttavia, per ottenere questi benefici, è fondamentale scegliere le piante adatte alla luce e alle condizioni climatiche della tua casa.
Ad esempio, il Divio Indoor è una collezione di piante per interno perfette per chi desidera un ambiente elegante e curato. Queste piante richiedono poca manutenzione e si adattano facilmente a qualsiasi tipo di arredamento, rendendole ideali per chi ha poco tempo o spazio limitato.
Kit fai da te: idee regalo di Natale per gli amanti delle piante
Con il Natale alle porte, trovare il regalo perfetto può essere una sfida. Un kit fai da te è un’idea originale e apprezzata, soprattutto da chi ama il giardinaggio o desidera avvicinarsi al mondo delle piante.
Questi kit includono tutto il necessario per iniziare: semi, terra, vasi e istruzioni facili da seguire. Sono perfetti per creare piccole composizioni verdi che aggiungono un tocco personale agli spazi domestici. Inoltre, sono un regalo che combina creatività e sostenibilità, rendendoli ideali per ogni età.
Il fascino del Codiaeum, noto anche come Croton
Il Codiaeum è una delle piante più amate per l’arredamento interno grazie alle sue foglie vivaci e colorate. Con tonalità che spaziano dal verde al giallo, dall’arancione al rosso, questa pianta aggiunge un tocco di colore e vitalità a qualsiasi stanza.
Prendersi cura del Croton è semplice: richiede una posizione luminosa, irrigazioni regolari e una buona dose di umidità. È perfetto per decorare salotti, camere da letto o uffici, offrendo un aspetto esotico e raffinato. guida allarredamento con le piante dappartamento
Guida all’arredamento con le piante d’appartamento
Integrare le piante nel design degli interni richiede pianificazione e attenzione ai dettagli. Ecco alcune idee per utilizzare le piante d’appartamento in modo creativo ed efficace:
1. Sfrutta lo spazio verticale
Se hai poco spazio a disposizione, utilizza mensole, supporti sospesi o pareti verdi. Piante come pothos, felci e edera sono perfette per essere collocate in alto e creare un effetto cascata.
2. Composizioni con vasi decorativi
Scegli vasi che si abbinino allo stile della tua casa. Puoi optare per ceramiche eleganti, vasi in vetro o contenitori rustici in legno per dare un tocco di personalità agli ambienti.
3. Aggiungi un tocco esotico con piante iconiche
Piante come l’alocasia Mickey Mouse o il Croton possono diventare il punto focale di una stanza. Grazie alla loro estetica unica, queste piante catturano l’attenzione e trasformano l’ambiente.
4. Illuminazione e posizione strategica
Le piante hanno esigenze di luce diverse. Posiziona le piante che amano la luce naturale vicino alle finestre, mentre quelle che preferiscono l’ombra possono essere collocate in angoli meno luminosi.
5. Crea piccoli angoli verdi
Combina diverse piante in un unico spazio per creare un angolo verde rilassante. Puoi utilizzare piante di diverse altezze e texture per aggiungere profondità e varietà.
Perché scegliere I Giardini di Giulia?
I Giardini di Giulia è il tuo partner ideale per acquistare piante online in Italia. Offriamo una vasta selezione di piante d’appartamento, accessori per la cura delle piante e soluzioni regalo come i kit fai da te per Natale.
Ogni pianta è selezionata con cura per garantire qualità e bellezza. Inoltre, il nostro servizio di consegna a domicilio rende facile e comodo ricevere le tue piante direttamente a casa. Che tu stia cercando un regalo speciale o desideri arredare la tua casa con stile, I Giardini di Giulia ha tutto ciò di cui hai bisogno.
Conclusione
Integrare le piante nella tua casa non è mai stato così semplice. Dai kit fai da te per idee regalo di Natale al Divio Indoor, passando per piante affascinanti come il Croton, c’è una soluzione per ogni esigenza. Con i consigli della nostra guida per arredare con le piante d’appartamento, puoi trasformare i tuoi spazi in un rifugio verde accogliente e ricco di vita.
Visita oggi stesso I Giardini di Giulia e scopri come portare un tocco di natura nella tua casa!
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