#zuppa di piselli
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La zuppa più che un piatto è un'abitudine di benessere da portare in tavola in ogni stagione dell’anno. Prepariamo oggi insieme una zuppa di piselli e patate, ricetta ideale per aprire le porte alla primavera.
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Zuppa Primaverile di Antonietta: Ricetta di Asparagi e Piselli
Cari amici di GiardinoWeb, Sono Antonietta, e come ogni sabato, mi trovo qui, circondata dal verde del mio amato giardino, a condividere con voi un pezzetto della mia cucina, del mio cuore. Oggi, mentre i raggi del sole primaverile accarezzano dolcemente le foglie ancora umide di rugiada, voglio raccontarvi di una ricetta che per me sa di risveglio, di rinascita: la Zuppa Primaverile di Asparagi e Piselli con Crostini di Pane Rustico. La primavera è generosa, ci offre verdure croccanti, frutti succosi, e un'esplosione di colori e sapori che solo questa stagione sa regalare. E cosa c'è di meglio che celebrarla con un piatto che parla la lingua dei suoi doni? Ingredienti della nostra tavola primaverile: - 500g di asparagi freschi, germogli di speranza verdi e croccanti. - 250g di piselli freschi, piccole perle di dolcezza. - 1 cipolla bianca e 2 spicchi d'aglio, custodi del sapore. - 1 litro di brodo vegetale, il mare in cui i nostri sapori andranno a nuotare. - Pane rustico, la nostra base robusta e sincera. - Parmigiano Reggiano, come una pioggia dorata che arricchisce ogni boccone. - Un tocco di olio extravergine d'oliva, il nostro oro liquido. - Sale, pepe, e un mazzetto di erbe fresche, i nostri piccoli ma essenziali compagni di viaggio. La magia prende forma: - L'inizio del nostro viaggio: Puliamo gli asparagi e tagliamoli, ricordandoci di tenere le punte a parte. Queste ultime saranno la corona del nostro piatto. - Il cuore della nostra zuppa: In una pentola, un soffritto di cipolla e aglio accoglierà gli asparagi e i piselli. Il brodo vegetale unirà poi tutti gli ingredienti in un abbraccio caldo e avvolgente. - Il tocco rustico: Mentre la nostra zuppa sobbolle lentamente, tosteremo il pane, trasformandolo nei crostini croccanti che accompagneranno ogni cucchiaiata. - La trasformazione: Con un frullatore ad immersione, doneremo alla nostra zuppa quella cremosità che solo la primavera sa regalare. - Il momento di condividere: Serviremo la nostra zuppa con orgoglio, adornandola con le punte di asparagi, una spolverata di Parmigiano, e quel tocco finale di erbe fresche che ricorda i prati in fiore. Amici di GiardinoWeb, questa ricetta è più di un semplice piatto; è un invito a fermarsi, a respirare profondamente e ad assaporare i piccoli miracoli che la natura ci offre. Condividetela con chi amate, perché come ogni piatto che preparo, è pensata per essere gustata in buona compagnia. Con affetto e un pizzico di sale, Antonietta Read the full article
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Zuppa di Piselli Spezzati e Cavolfiore al Curry con Zenzero
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/zuppa-di-piselli-spezzati-e-cavolfiore-al-curry-con-zenzero/116886?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116886
Zuppa di Piselli Spezzati e Cavolfiore al Curry con Zenzero
Ecco la ricetta per preparare una deliziosa zuppa con piselli spezzati e cavolfiore, arricchita dal sapore avvolgente dello zenzero, del cipollotto, dell’aglio e della polvere di curry.
Ingredienti:
1 tazza di piselli secchi spezzati, precedentemente ammollati 1 cavolfiore medio, diviso in cimette 1 cipollotto, tritato finemente 2 spicchi d’aglio, tritati 1 pollice di zenzero fresco, grattugiato 2 cucchiai di olio d���oliva 1 cucchiaino di polvere di curry (o a piacere, regolate secondo il vostro gusto) 1 litro di brodo vegetale Sale e pepe nero q.b. Coriandolo fresco (opzionale) per guarnire
Istruzioni:
Iniziate scaldando l’olio d’oliva in una pentola capiente a fuoco medio. Aggiungete il cipollotto, l’aglio e lo zenzero grattugiato. Fate soffriggere per alcuni minuti finché le verdure diventano tenere e rilasciano i loro aromi.
Aggiungete la polvere di curry e mescolate bene per farla tostare leggermente e sviluppare i suoi sapori.
Aggiungete le cimette di cavolfiore e i piselli spezzati ben scolati dall’ammollo. Mescolate bene in modo che le verdure si impregnino del condimento.
Versate il brodo vegetale nella pentola. Portate a ebollizione, quindi riducete il fuoco e lasciate cuocere a fuoco medio-basso per circa 20-25 minuti o fino a quando i piselli e il cavolfiore sono teneri.
Aggiustate di sale e pepe secondo il vostro gusto.
Una volta cotta, la zuppa può essere frullata parzialmente con un frullatore ad immersione se desiderate una consistenza più cremosa, o lasciata così se preferite una consistenza più rustica.
Servite la zuppa calda, guarnendo con foglie di coriandolo fresco se lo desiderate.
Questa zuppa è nutriente e ricca di sapori, perfetta per riscaldarsi nelle giornate più fresche. Buon appetito!
Zuppa di Piselli e Cavolfiore
La zuppa con piselli spezzati e cavolfiore arricchita da zenzero, cipollotto, aglio e polvere di curry offre diversi benefici per la salute grazie agli ingredienti utilizzati. Di seguito sono elencate alcune delle proprietà benefiche:
Piselli Spezzati:
Ricchi di proteine vegetali, fibre e vitamine del gruppo B. Apportano ferro, importante per la formazione dei globuli rossi. Cavolfiore:
Una fonte eccellente di vitamina C, che sostiene il sistema immunitario. Contiene antiossidanti, come la glucosinolati, che possono contribuire alla prevenzione di alcune malattie. Zenzero:
Ha proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Può contribuire a ridurre le nausee e migliorare la digestione. Cipollotto:
Fornisce vitamine A e C, importanti per la salute degli occhi e del sistema immunitario. Contiene composti antiossidanti. Aglio:
Ha proprietà antibatteriche e antivirali
Può contribuire a mantenere la salute cardiaca e abbassare la pressione sanguigna. Polvere di Curry:
Spesso contenente spezie come curcuma, coriandolo, cumino, offre antiossidanti e ha potenziali benefici anti-infiammatori. Brodo Vegetale:
Contribuisce all’idratazione e fornisce vitamine e minerali. Può essere una base leggera e salutare per la zuppa. Olio d’oliva:
Fonte di grassi monoinsaturi salutari per il cuore. Contiene antiossidanti che possono contribuire alla protezione delle cellule. Coriandolo (opzionale):
Aggiunge un tocco di freschezza e può contribuire con proprietà antiossidanti. Questa zuppa è quindi non solo gustosa ma anche nutriente, offrendo una varietà di nutrienti essenziali che supportano la salute generale. Tuttavia, le proprietà esatte possono variare in base alle quantità degli ingredienti utilizzati e alla preparazione specifica.
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La pasta della regione Valle d'Aosta
La Valle d'Aosta è una regione situata nel nord-ovest dell'Italia, al confine con la Francia e la Svizzera. La cucina della Valle d'Aosta è influenzata dalle tradizioni culinarie delle regioni confinanti, ma ha anche le sue specialità distintive, tra cui alcune ricette a base di pasta. Ecco alcune delle ricette più famose della pasta della Valle d'Aosta. Gnocchi alla valdostana Gli gnocchi alla valdostana sono una pasta fresca a base di patate, farina e uova, che viene solitamente condita con burro fuso, formaggio fontina e salvia. La fontina è un formaggio tipico della Valle d'Aosta, che viene utilizzato in molte ricette della regione. Tagliatelle alla valdostana Le tagliatelle alla valdostana sono una pasta lunga e piatta, condita con sugo di pomodoro, funghi, piselli e prosciutto cotto. Il piatto prende il nome dalla città di Aosta, la capitale della regione. Zuppa di fontina La zuppa di fontina è una pietanza tipica della Valle d'Aosta, che viene preparata con brodo di carne, pane raffermo, fontina e burro. Il pane viene tagliato a cubetti e messo in una casseruola con il brodo di carne, la fontina e il burro. Il tutto viene poi cotto in forno fino a quando la fontina non si scioglie e forma una crosta dorata in superficie. Pizzoccheri alla valdostana I pizzoccheri alla valdostana sono una variante della ricetta originale dei pizzoccheri, tipici della Valtellina. La pasta viene preparata con farina di grano saraceno e patate, e viene solitamente condita con burro, formaggio fontina e verza. Read the full article
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Oggi 6 febbraio 2023. Oggi farò una bella zuppa di porri e patate e per cena la scamorza su un letto di purea di piselli. Il […]
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ZUPPA DI PISELLI DI MR COLLINS
ZUPPA DI PISELLI DI MR COLLINS
2 cucchiai di olio di oliva 300 gr di porri lavati e affettati fini 350 gr di piselli freschi o surgelati 1 l di brodo vegetale 20 gr di foglie di menta e altre per guarnire 175 gr di mascarpone la scorza grattugiata di 1 limone sale pepe nero Scalda 2 cucchiai di olio in una casseruola. Mescola i porri nell’olio, poi corpi e soffriggi a fiamma bassa per 10 minuti, mescolando di tanto in…
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Ma devo per forza bere quando prendo una pasticca?
Per forza no, visto che la dissoluzione degli eccipienti e del principio attivo avviene a livello dello stomaco a opera dei succhi gastrici, sufficientemente liquidi e dissolventi.
Quando si ingoia una compressa o una capsula, la concomitante assunzione di liquidi è consigliata per evitare quello che in medicina viene chiamato il FENOMENO SARLACC.
Il farmaco si attacca al palato duro o alla lingua. Basta un movimento di quest’ultima per farlo scendere.
Il farmaco si appiccica al palato molle. Basta imitare il rimestamento polmonare scaracchioso di un vecchio della bocciofila da tre pacchetti di nazionali al giorno per farlo scendere.
Il farmaco aderisce a una tonsilla o all’ugola. Esorcismo con fiotto di zuppa di piselli.
Il farmaco si incastra nella giunzione faringo-laringea. Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere per sempre.
Il farmaco si blocca nel tratto esofageo. Remake della scena di Alien nella mensa della Nostromo.
Naturalmente i cinque gradi del Fenomeno Sarlacc si possono manifestare in modo variabile sulla base dell’anatomia oro-faringea del soggetto esaminato, della sua capacità di gestire il bolo nella fase deglutitoria propulsiva - sia volontaria che involontaria - e, non ultimo, dalle dimensioni del farmaco e dal film di rivestimento.
Compresse rotonde di piccole dimensioni con filming in polisaccaridi plasticizzanti (Buscopan, Moment) difficilmente daranno adito a un FS superiore a 2; con l’assunzione di capsule (dure o molli) non adeguatamente idratate prima della deglutizione si può arrivare fino a un FS di 3 o di 4 e, infine, le compresse porose di grandi dimensioni e di forma oblunga (vedi il cazzo di Augmentin) riescono a dare tutte e cinque i gradi del Fenomeno Sarlacc in rapida successione.
Ne approffitto per sconsigliare qualsiasi tipo di scorciatoia tipo la macinazione della compressa o l’apertura della capsula (a meno che non sia indicato in modo specifico nel foglietto illustrativo) perché spesso si tratta di principi attivi che si ossidano a contatto con l’aria, perdendo parte della propria efficacia, o che hanno un rivestimento gastroresistente per permetterne il passaggio e l’assorbimento a opera dell’intestino tenue.
Se avete difficoltà di deglutizione, andate in farmacia e chiedete delle OSTIE DA FARMACO (tranquilli... niente dannazione eterna per i credenti o ustioni in bocca per i miscredenti). Basta metterne una in ammollo per qualche secondo in un bicchiere d’acqua, avvolgerci la compressa o la capsula riottosa e questa andrà giù come una medusa sullo scivolo dell’Acquapark di Riccione (giuro che non sono stato io... io ero al bar a mangiare un Winner Taco).
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16/03/22 Diario alimentare
Colazione: thè verde, 1 pera
Pranzo: mezzo pacchetto di crekers, gamberetti con curry e philadelphia
Merenda: 1 caffè, 50 gr di salmone affumicato e salsa tzatzichi, mezzo pacchetto di crekers
Cena: zuppa d'orzo con verza e altre verdure. Pezzetto di pesce con sugo di pomodoro e piselli
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Peso: 48,6 kg 🙈🙈🙈
Non credevo di vedere un peso così alto... Non ero così dal 2020 ormai. Faccio fatica ad accettarlo, ora mangio meglio delle settimane scorse quindi non immagino quanto potessi pesare.
Come si fa ad accettare un aumento di peso😓?
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Teglia di Pasta Ncaciata, Busiate con crema di piselli e tartare di tonno, involtini di pescespada, Baccalà fritto alla ragusana, Frittella di Neonata, Zuppa di pesce, Piscistoccu alla ghiotta, Pignolata, Gelatina di Agrumi, Graffe Trapanesi
LA NONNA E ..... IL PRANZO DI NATALE AI TEMPI DEL COVID
N - Prontu oh prontu? Signora Romano - Signooora che piacere come stà ? N - Ringraziannu u Signuri anticchicedda bona e voi come tate? Signora Romano – Sto bene signoora ringraziando Dio, anche Giuseppe sta meglio N - Picchi chi avia so maritu, non è chi pigghiò u Coviddi? Signora Romano - No signooora, ringraziando la Madonna a Littira, no. È che l’altro giorno ha fatto l’albero di Natale con Luigino… N - Non mi dica che gli ha fatto prendere la scossa come l’anno scorso quando hanno fatto il presepe. Signora Romano - No quest’anno quando abbiamo fatto il presepe lo abbiamo mandati dalla signora Anciulina, non ha visto a Procopio con la testa fasciata? N - Ah infatti mi domandavo Come mai? Ma cu fù? Luigino? Signora Romano - E’ che stava aiutando Procopio a incartare i regali e lo sa come è parsimonioso Procopio: con un piccolo ferro da stiro stava stirando la carta già usata, quella in cui erano avvolti i regali che gli hanno fatto. N - Parsimonioso? Signura mei chiddu jè pricchiu in petra!! A catta l’aveva raccolta nel locale spazzatura l’anno scorso e l’aveva messa da parte per questo Natale Signora Romano - Comunque aveva passato il ferro su un foglio, lo aveva appoggiato e stava levando un pezzettino di scotch Quando è suonato il telefono fisso. Lui senza alzare la testa dalla carta ha detto a Luigino ”Passami il coso”. Luigino ha capito il ferro da stiro, lo ha preso e glielo ha dato. Procopio, senza guardare lo ha preso se l’è portato all’orecchia e ha chiesto “pronto…” N - Oh signuri mei Signora Romano - Non le dico l’urlo che ha fatto! Lo hanno sentito fino al porto. N - Ma dico io è lui che non sa parlare passami il coso… passami il coso…” che può capire un poviru ‘nuccenti come a Luigino. Ma suo marito perché stava male? Signora Romano - Perché, come le stavo dicendo è andato con Luigino in garage dove c’era l’albero di Natale su uno scaffale di legno che aveva fatto Giuseppe. Solo che era in alto e Giuseppe non riusciva a prenderlo bene e ha detto ad alta voce “Ci vorrebbe un pezzo di legno lungo per spostarlo un po' più avanti”. Allora Luigino, ne ha visto uno in fondo è corso e ne ha visto uno che era contro lo scaffale e gli ha gridato “Papà, ne ho visto uno” e suo padre che non stava guardando gli ha risposto “Bravo portalo qui” . Luigino l’ha preso e ha dovuto tirare per levarlo da dove era. N - E dove era ? Signora Romano - Era il pezzo di legno che teneva contro la parete lo scaffale, perché Giuseppe l’aveva fatto un po' stretto di gambe e tendeva a cadere in avanti N - Ma allora gli è caduto addosso… Signora Romano - Non le dico cosa non è successo! Addosso a Giuseppe è caduto l’albero di Natale, le ante del vecchio armadio, la culla di Luigino, le latte della pittura, le scatole dei chiodi. Non le dico do po’ quanto sono riuscita a trovare Giuseppe sotto tutta quella roba li. Mi sono arrabbiata con lui che alla fine per non spendere due soldi in uno scaffale nuovo si stava ammazzando N - Ha fatto bene! Magari se l’è presa cu du ‘nuccenti i Luigino: Chi ni sapia d’anima nuccenti i du lignu. E’ che i masculi fannu i cosi sempre a metà Signora mia Signora Romano - Ha ragione signora: come si fa uno scaffale che cade in avanti? se cade in avanti giralo, così cade all’indietro…. N - E’ che signora a loro a testa non ci arriva. Signora Romano - Comunque signora ora sta bene e sta facendo da solo l’albero di Natale. Ma come mai mi ha chiamato? N - Perché signora ha sentito che a Natale non possiamo essere più di sei a tavola? Signora Romano - Si signooora, ma tanto noi mangeremo da soli perché dopo che l’altro Natale ha bruciato il parrucchino a suo zio, nessuno viene a trovarci. N - Ma suo zio non poteva stare attento a dove metteva il parrucchino? Signora Romano - E’ che signooora l’aveva in testa quando ha preso fuoco …. N - Ah , ho capito. Comunque signora l’ho chiamata per sapere se ha qualche vecchio telefonino che non usa. Signora Romano - Si dovrei avere il mio prima di cambiarlo quando è nato Luigino per fare delle foto più belle. Ma perché? il suo si è rotto N - No signora è che quest’anno a Natale a tavola non potremo essere più di sei e tutti i miei nipoti e sorelle se ne stanno a casa loro. Io preparerò la pasta ncasciata, mia figlia le busiate con la crema di piselli e la tartar di tonno, poi abbiamo la zuppa di pesce, u piscistoccu a ghiotta due frittelle di neonata, le braciole di pesce spada, la pignolata che faccio io, le Graffe alla ricotta e la gelatina di agrumi per restare leggeri. Dato che non possiamo riunirci, abbiamo deciso che mentre mangiamo accendiamo tutti i telefonini e li mettiamo tutti a tavola e chiamiamo tutti i parenti così che sono li anche loro a mangiare con noi. Signora Romano - Signoora ma è una bella idea N - Si ma ci servono ancora una ventina di telefoni per avere tutti a tavola Signora Romano - Ed ha chiesto ad Anciulina ? N - Guardi, non glielo chiedo per non mortificarla perché suo marito l’ultimo telefono che le ha comprato è a cristalli liquidi Signora Romano - Ma quelli è già tanto se fanno le telefonate. N - Infatti quando chiama non la sento mai bene, un po' è sorda lei, un po' il telefono non funzione a ce la facciamo sempre a gridare senza sentirci che sembriamo due pacce. Signora Romano - Comunque se passa dopo glielo do. N - Va bene così gli porto il regalo a Luigino: gli ho preso un gioco per disegnare le macchine da corsa Signora Romano - Meno male signora che gli ha preso quello. Mio cognato gli aveva preso un gioco per intagliare e forare il legno e fare un aereo in legno… N - E che è successo ? Signora Romano - E’ finita che siamo stati tre giorni senza acqua perché ha trapanato il muro e bucato una tubatura dell’acqua…. N - Ma signora u carusu che ni sapia? u nuccenti….
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Posti per nascondere cadaveri;
« Ohn, ecco dov’eri. » fuori dalla stanza, molto semplicemente. « Ancora con quella storia del prurito addosso? » domanda, facendo spallucce come se fosse già rassegnata al fatto che no, non può farci niente purtroppo. « Qualcuno pensa che tu abbia dei problemi con la zuppa di piselli, comunque. »
«ancora non ce ne siamo liberati...» risponde, con fare stufo ed anche un po` stanco. «Tutti gli indizi di Ser... coso» nuovo soprannome rubato da Cornelia ed Heaven «non funzionano» e scuote la testa, quasi arreso. «E chi è che pensa questo?» con sguardo interrogativo, ma anche un po` stranito, perchè insomma, si sa che una dozzina di studenti del castello sono stati colpiti da "maledizioni" da un mese e mezzo circa. « E tu che pensi?»
« Non lo so, forse.. non vi impegnate abbastanza? » la butta lì, con un sorrisetto che vorrebbe passare per l’innocente che non è, anche se non cerca le rogne che si può ipotizzare, è logico. Tira su col naso, fa un sorrisino tenerino proprio a discolparsi delle sue stesse parole che mettono solo il dubbio. « Ma tu sei un corvonero, arriverai alla soluzione. » di quelle filastrocche ormai ne ha sentite tante anche lei. Egoisticamente ha sempre lasciato perdere perché per sua fortuna non ci è di mezzo lei. « Persone. » che pensano quelle cose. Ma si avvicina a lui per andare a portare - se riesce - le mani al suo cravattino, per sistemarlo meglio. « Hai fatto un disastro.. » commentando solo per metterlo in ordine. « Niente, che siete tipo maledetti o avvelenati o qualcosa del genere, tipo. » facendo spallucce, ma allarga un sorrisetto quando con un paio di colpetti lascia andare il cravattino per decretare che ora è a posto. Torna qualche passetto indietro per controllare che il nodo della cravatta - e la cravatta stessa - sia in ordine come piace a lei. « A proposito di cose.. » quali? « Già che ti vedo.. » che lo vede sempre poi, sono in classe insieme. Schiocca la lingua contro il palato ed arriva la dunque « Questo sotterraneo delle lumache? L’Eco ne parla, ma sembra una grande presa per i bolidi, mh. »
«Boh... noi abbiamo provato in vari posti, però sicuramente non le abbiamo provate tutte... sennò sarebbe già passato» risponde, un po` incerto ed andadno ancora una volta sbuffare dal naso. Il suo tentativo di rendersi innocente lo fa sorridere e scuotere il capo, divertito. E forse ha pure funzionato. «Però credo che se entro questo mesetto non troviamo una soluzione, i miei mi porteranno al San Mungo... ne parlavo l`altro giorno con Rebecca» aggiunge, perchè per oraa sembra essere l`unica via d`uscita. E poi le parole dui Corvonero lo fanno sorridere «speriamo...» sospirando. Quel "persone" gli fa storcere il naso, ma lascia stare, dato che l`altra gli si avvicina. S`irrigidisce leggermente nella parte dle collo, alzando il mento per farle spazio. «oh, grazie» e sorride, tornando tranquillo nella muscolatura. Ridacchia un attimo e aspetta che l`altra finisca, prima di chiederle «meglio?» divertito. «I prof c`hanno fatto dei controincantesimi e quello cotnro le maledizioni non ha funzionato, quindi non pesno sia una vera e propria maledizione. Però boh, non sappiamo nenache noi con precisione...» risponde un po` al suo pensiero, che effettivamente è giusto. Poi all`ultima domanda «Ah sì, l`ho letto sull`Eco... però non ne so molto. Ma non credo siano bolidate, perchè le scriverebbero? Soprattutto un insegnante...» incerto, però lo chiede. Ed infine aggiunge «come mai questa curiosità?» curioso, sorridente.
« Decisamente meglio, molto più favoloso così, tipo. » arricciando il nasino, soddisfatta del proprio operato, e poi torna a dare uno sguardo al ragazzo, dritto negli occhi. « Quindi allora nemmeno al San Mungo vi sanno aiutare. » se nemmeno i docenti possono tanto oltre al castaggio di qualche controincantesimo che, a quanto pare, funziona… che triste storia. Noiosa e poco favolosa vicenda che la fa dondolare ora sui talloni, controllando che non sia troppo tardi per andare in aula di divinazione. « Tanti giornalisti scrivono bolidate, no? » chiedendo ma è abbastanza retorica nel chiederlo. « Così, mi interessava scoprire se esiste davvero, eccetera.. però pensavo che tu sei tipo un Corvonero e che magari il prof. Osbert a qualcuno di voi aveva detto qualcosa di più. »
[ ... ] «Se vuoi posso chiederle io, poi ti facco sapere!» dice, proponendo questa cosa, prima di chiedere ancora una volta «sicura che non sia per una motivazione più importante ...?» chiede, con fare interrogativo.
« Ahn, se puoi chiederglielo.. » meglio far lavorare qualcuno al posto suo: minimo sforzo, massimo risultato. Ora, alla sua insinuazione, si porta una mano al petto. « E che ci dovrei fare secondo te? » domanda « nascondere i cadaveri dei Tassorosso? » commenta, facendo da prima la finta sconvolta, poi quella che fa spallucce senza pensarci troppo. « Sono solo curiosa. » poi gli tira una manica della divisa, lasciando indugiare la mano sul braccio altrui, ondeggiando il capo. « Dai, non fare il Corvonero noioso, informati e basta, non ho motivazioni assurde, okay? » grazie.
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Locale, a Palermo: cocktail & piattini siciliani d'eccellenza per ritrovare la convivialità
Cocktail bar ed osteria moderna, Locale, a Palermo è prima di tutto un luogo di ritrovo. "Locale nasce prima di tutto per condividere momenti di convivialità con le persone più care", racconta Daniel Bellavista che gestisce questo spazio nato nel 2017 con la sua famiglia e uno staff ormai collaudato. Da spazio soprattutto serale che era, ha cambiato pelle e nei giorni in cui è possibile farlo, Locale apre con orario continuato dalle 12 alle 18. Ci si può rilassare con amici o familiari, in sicurezza, tra l'altro a prezzi contenuti. La formula aperitivo parte da 12 euro.
I cocktail di Locale sono da sempre particolari e preparati quasi esclusivamente con materie prime siciliane. Acque toniche, super alcolici e birre provengono soprattutto dall'isola, da produttori selezionati, anche se ovviamente marchi nazionale e internazionali non mancano. Ad esempio, l'alloro per il liquore fatto in casa a Locale e la spuma agli agrumi vengono dal vicino Mercato del Capo, uno dei più storici della città, situato a due passi dal locale. Azzusa è invece la gazzosa siciliana, siciliana come il Chinotto.
Il Sex on the Beach qui diventa "Sex Unn'Egghiè!!! Why only on the beach?" e viene preparato con Havana 3, frutto della passione, succo d'ananas, succo di lime, succo di mirtilli e "Azzusa"… mentre il Bloody Mary diventa Sangu Mio e viene preparato con succo di pomodoro bio dell'isola. Infine il "Tiramu a Campari", un classico di Locale, non c'entra niente con lo spritz veneto, ma è un cocktail - slogan che è diventato anche una t -shirt…
Qui sotto le ricette di alcuni dei cocktail simbolo di Locale
BOTTA RI SALE (nella foto) Gin Mare, fior di sale, acqua di mare, succo di limone, tonica e mediterranea e spuma di mare.
SEX UNN'EGGHIE'!!! Why only on the beach? Havana 3, frutto della passione, succo d'ananas, succo di lime, succo di mirtilli e "Azzusa".
SICILIAN IN MANHATTAN Bourbon W., Vermut, Marsala Secco, Sangue Morlacco e bitters agrumati.
FIRRI'ALLORO London Dry Gin, succo di limone, Bianco Sarti, liquore di alloro fatto in casa, "Azzusa".
MANGO PI FALLO Rum mix Locale, mango, peperoncino e Spuma.
AMERICANOTTO Marsala Superiore, Bitter Campari, Vermut, soda agli oli essenziali di Sicilia e Chinotto.
ANNAKA"THE" Havana 3 aromatizzato, succo di lime, Spuma, zucchero al the "i segreti della Palazzina Cinese"
AH SSI TI PISCO Pisco, liquore alla Zagara di Sicilia, succo di lime, zucchero, Amargo bitter e spuma floreale.
Ad accompagnare i cocktail e le birre artigianali, ecco i Piattini di Locale, da sempre uno dei punti di forza di questo spazio.
Sono una reinterpretazione tutta siciliana delle tapas andaluse. "Le tapas nascono appunto come 'piattini' di assaggi che venivano messi sopra i bicchieri nelle osterie per impedire che qualche insetto finisse nel vino o nella sangria", spiega Daniel Bellavista, che ha lavorato a lungo in Spagna anche come direttore del prestigioso Blue Marlin di Ibiza. "I Piattini di Locale nascono dalla tradizione culinaria della nostra isola, ma l'idea resta quella andalusa di gustare con gli amici qualcosa di buono, in libertà".
Ecco allora "Polpo Macco": su una densa zuppa di fave della tradizione palermitana vengono appoggiati anelli di polpo croccante.
La "Lorenzo's Caponata" si rifa direttamente alla tradizione è a base di melanzane e mele. Vengono aggiungere scorzette di agrumi e, come si faceva un tempo, anche polvere di cacao.
I "Bon Bon di tonno e cacio" sono invece degli spiedoni con tonno e cacio cavallo impanati con pane panko, che è molto croccante. Vengono serviti su una crema di piselli.
MEDIA INFO, PHOTO HI RES LOCALE http://lorenzotiezzi.it/locale/
Locale
Via Francesco Guardione 88, 90139 Palermo 0917932430 (anche Whatsapp) https://www.socialfood.it/palermo/locale
instagram.com/localepalermo/ https://www.facebook.com/localepalermo/ https://localepalermo.it/ (in manutenzione)
A Locale il cocktail bar occupa il pianterreno, al primo piano c'è la zona ristorante, in cui spicca una saletta logicamente chiamata salotto. Perché a Locale si sta come a casa. Gestito dalla famiglia Bellavista, racconta le passioni e le esperienze di chi l'ha creato. Maurizio, il papà, gestisce locali da sempre. A lungo si è occupato di quello del Circolo Ufficiali, a Palermo. Daniel, il figlio più grande, arriva da esperienze in ristoranti in giro per il mondo (Blue Marlin Ibiza, Londra, Milano), mentre Greta, laureata in disegno industriale, si occupa soprattutto del design e della comunicazione. Ma non solo, perché come sempre in famiglia si fa un po' di tutto, anche solo per il piacere di dare una mano e stare insieme.
Locale è un'osteria moderna, perfetta per una cena easy con gli amici e pure per un pranzo in famiglia; è un cocktail bar in cui rilassarsi dopo una giornata di lavoro bevendo qualcosa di buono e gustandosi, perché no, anche un Piattino, una sorta di tapa che mette insieme tradizione siciliana e fantasia... Tra i tanti piattini, ecco Ammare (insalatina di pesce con crema di basilico e spuma di bufala), le Polpettine di Nonna Pina, di carne, con sugo e crostini di pane... Non mancherà mai neanche Caciocavallo Morbido, in tempura con miele siciliano. Quando era stato tolto dal menu, i gestori hanno dovuto sentire troppe lamentele.
Anche oggi, in periodo di restrizioni, è impossibile raccontare tutto ciò che si può bere e mangiare grazie a Locale. Il menu dei piatti take away & delivery, disponibile su Instagram o su Social Food, sta in una sola pagina, ma mette insieme decine di Piattini, pizze, piatti di pasta, di carne o pesce, burger e ovviamente dolci, "Che Duci!" in siciliano. Non mancano l'invitante box Aperitvhome e SundayBox, una proposta disponibile ogni giorno che ripropone un pranzo palermitano... in stile Locale.
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La mia cura per dimenticarla è stata il riso con legumi, lo mangiavo tutti i giorni, non con i legumi in scatola, facevo l'ammollo: una volta erano ceci, l'altra fagioli, soia, piselli, piatto unico. La cucinata mi durava due giorni, due giorni e mezzo. La mattina niente colazione, verdure assenti qualche volta una banana o mela. Avevo ventidue anni e vivevo lontano da casa, nella stanza che per un periodo era stata nostra. Non avevo Tumblr, scrivevo un diario cartaceo, leggevo libri: Eric Berne, Fromm, Goleman. Praticavo meditazione già, bruciavo incensi, accendevo candele ed il mercoledì puntuale mi concedevo una bottiglia di vino guardando film: fu l'era di Kim ki Duk e di tanti altri titoli. Suonavo poco il violoncello ma ero nella selezione dei migliori strumentisti in Italia, ci vedevamo una volta ogni due mesi per suonare, studiare e sopratutto parlare. Consumavo i miei risparmi di un'estate di lavoro, che mi sarebbero bastati per andare via da casa e non tornarci più se non per le vacanze, suonavo in strada per arrotondare e permettermi qualcosa in più ed ogni tanto cucinavo, per le occasioni speciali una torta al cioccolato.
Avevo un bicchiere, una tazza, due piatti e due forchette, un piccolo armadio. Vivevo davvero di niente ma ero felice.
la zuppa quotidiana mi riportava alla realtà delle cose. Il suo sapore anonimo, ma nutriente, il suo essere sempre uguale e sempre diversa. Non cucinavo carne né pesce, solo riso e niente di più.
Fu una cura efficace a giugno ci rivedemmo, mi invitò a casa, pianse per tutta la sera erosa dai sensi di colpa e di fronte a quel piatto di pasta, diversa dal solito, volevo solo tornare alla mia zuppa.
Oggi ho cucinato i ceci, non lo facevo da tempo, ci ho accostato il riso basmati integrale, come allora, vivo in una casa mia, ho più di due ante, pratico ancora meditazione ma leggo meno, con l'alcool ho smesso praticamente ormai, faccio più spesso colazione, perché condivido ormai la vita ed il cibo è socialità, suono, nel girone infernale della precarietà e del mobilismo. penso di essere guarito ormai, sono passati nove anni, eppure mi manca quella sensazione di potenza del non avere nulla, del vivere con poco e cogliere ogni occasione come preziosa, mi manca avere due piatti ed una forchetta contati. Non so più dove mettere le pentole, la caldaia è ultimo modello.
Penso che a giugno svuoterò l'armadio e regalerò molte cose. Non sono fatto per accumulare, se non un riso con legumi per qualche giorno.
A.
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Ed ecco la prima ricetta della nuova serie #cucinaaitempidelcorona trovate anche il video
Zuppa di legumi
Oggi pomeriggio ho inaugurato le mie ricette in streaming su Instagram Facebook e YouTube:
Soffritto: Cipollotto, Porro, Carota, Verza, Aglio, Olio extravergine, Concentrato di Pomodoro.
Mix Legumi: piselli, lenticchie verdi e rosse, fagioli cannellini, fagioli borlotti, fagioli rossi e adzuki verdi.
youtube
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CAPODANNO 2020
Per festeggiare la fine di questo anno così strano, ti portiamo direttamente a casa il nostro menù di mare da completare in pochi semplici passaggi: Tartare di gamberi, sedano e zenzero con gazpacho giallo Baccalà mantecato nel vasetto, lenticchie all’arancia, rosmarino fritto e pan brioches Cappellacci ripieni di merluzzo e cime di rapa con ragù rosa di polpo, seppia, calamari e piselli all’aneto Gamberoni Thai e verdure croccanti Zuppa inglese al panettone (42 euro) Ordinazioni al 353 4161639.
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Oggi 16 gennaio 2023, menù a pH basico: zuppa di pollo e piselli siamo a 5,8 e uova con avocado sulle piadine arrivano anche loro a […]
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Locale Palermo: Piattini, arancine d'autore... e pranzo di Natale alla carta
Le festività di fine anno a Locale, in centro a Palermo, sono un momento di gioia. Anche in un anno difficile e complicato come quello che stiamo vivendo. Anzi forse ancora di più. "Locale nasce prima di tutto per condividere momenti di convivialità con le persone più care", racconta Daniel Bellavista che gestisce questo spazio nato nel 2017 con la sua famiglia e uno staff ormai collaudato.
A Locale, tutte le proposte sono locali, ovvero piatti, vini e cocktail sono prima di tutto siciliani. La tradizione quindi conta, ma viene sempre reinterpretata in modo originale.
Ad esempio, domenica 13 dicembre è Santa Lucia, non si mangia pane e da sempre a Palermo tutti fanno a gara a preparare le arancine più gustose. Locale propone quindi Annerodiseppia, un'arancina d'autore con riso al nero di seppia, ripieno di mozzarella ed emulsione di ricci di mare. Viene proposta anche in uno speciale Arancina Box con diverse proposte: Abburro, Accarne, Assalsicciaefunghi, Aqquattroformaggi, Annerodiseppia e Accioccolato.
"In questo momento di restrizioni, noi che siamo soprattutto un locale serale, abbiamo cambiato pelle e siamo aperti con orario continuato dalle 12 alle 18", continua Daniel Bellavista. "Si può pranzare, oppure fare un aperitivo, tra l'altro come sempre a prezzi contenuti (la formula aperitivo parte da 12 euro, ndr)".
Da sempre uno dei punti di forza di Locale sono i Piattini, una reinterpretazione tutta siciliana delle tapas andaluse. "Le tapas nascono appunto come 'piattini' di assaggi che venivano messi sopra i bicchieri nelle osterie per impedire che qualche insetto finisse nel vino o nella sangria", spiega Daniel Bellavista, che ha lavorato a lungo in Spagna anche come direttore del prestigioso Blue Marlin di Ibiza. "I Piattini di Locale nascono dalla tradizione culinaria della nostra isola, ma l'idea resta quella andalusa di gustare con gli amici qualcosa di buono, in libertà".
Ecco allora "Polpo Macco": su una densa zuppa di fave della tradizione palermitana vengono appoggiati anelli di polpo croccante.
La "Lorenzo's Caponata" si rifa direttamente alla tradizione è a base di melanzane e mele. Vengono aggiungere scorzette di agrumi e, come si faceva un tempo, anche polvere di cacao.
I "Bon Bon di tonno e cacio" sono invece degli spiedoni con tonno e cacio cavallo impanati con pane panko, che è molto croccante. Vengono serviti su una crema di piselli.
E che succede a Natale? "Il pranzo di Locale sarà rigorosamente 'alla carta'. Non abbiamo mai voluto imporre un menu ai nostri ospiti, anche se sarebbe molto più vantaggioso dal punto di vista economico", conclude Daniel Bellavista. "Chi lo vorrà potrà scegliere i Piattini, oppure qualcuno dei nostri special natalizi che stiamo preparando in queste ore. Tra le tante proposte, non mancheranno delle pappardelle all'astice fresco".
MEDIA INFO, PHOTO HI RES LOCALE http://lorenzotiezzi.it/locale/
Locale
Via Francesco Guardione 88, 90139 Palermo 0917932430 (anche Whatsapp) https://www.socialfood.it/palermo/locale
instagram.com/localepalermo/ https://www.facebook.com/localepalermo/ https://localepalermo.it/ (in manutenzione)
A Locale il cocktail bar occupa il pianterreno, al primo piano c'è la zona ristorante, in cui spicca una saletta logicamente chiamata salotto. Perché a Locale si sta come a casa. Gestito dalla famiglia Bellavista, racconta le passioni e le esperienze di chi l'ha creato. Maurizio, il papà, gestisce locali da sempre. A lungo si è occupato di quello del Circolo Ufficiali, a Palermo. Daniel, il figlio più grande, arriva da esperienze in ristoranti in giro per il mondo (Blue Marlin Ibiza, Londra, Milano), mentre Greta, laureata in disegno industriale, si occupa soprattutto del design e della comunicazione. Ma non solo, perché come sempre in famiglia si fa un po' di tutto, anche solo per il piacere di dare una mano e stare insieme.
Locale è un'osteria moderna, perfetta per una cena easy con gli amici e pure per un pranzo in famiglia; è un cocktail bar in cui rilassarsi dopo una giornata di lavoro bevendo qualcosa di buono e gustandosi, perché no, anche un Piattino, una sorta di tapa che mette insieme tradizione siciliana e fantasia... Tra i tanti piattini, ecco Ammare (insalatina di pesce con crema di basilico e spuma di bufala), le Polpettine di Nonna Pina, di carne, con sugo e crostini di pane... Non mancherà mai neanche Caciocavallo Morbido, in tempura con miele siciliano. Quando era stato tolto dal menu, i gestori hanno dovuto sentire troppe lamentele.
Anche oggi, in periodo di restrizioni, è impossibile raccontare tutto ciò che si può bere e mangiare grazie a Locale. Il menu dei piatti take away & delivery, disponibile su Instagram o su Social Food, sta in una sola pagina, ma mette insieme decine di Piattini, pizze, piatti di pasta, di carne o pesce, burger e ovviamente dolci, "Che Duci!" in siciliano. Non mancano l'invitante box Aperitvhome e SundayBox, una proposta disponibile ogni giorno che ripropone un pranzo palermitano... in stile Locale.
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