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AVIARIA, TEST PER BOVINI E LATTE A seguito della diffusione del virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) negli allevamenti degli Stati Uniti, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Venezie (IZSVe) e della Lombardia ed Emilia-Romagna, in accordo con il Ministero della Salute, si sono resi disponibili ad organizzare test sperimentali su bovini e latte crudo allo scopo di produrre dati scientifici utili ad una valutazione del rischio e per una precisa diagnosi, qualora dovessero presentarsi eventuali riscontri sul territorio nazionale di casi analoghi a quelli statunitensi. Questi studi mirano ad ampliare il quadro delle conoscenze scientifiche attualmente a disposizione e a fornire una risposta efficace e tempestiva in caso di rischio sanitario, attraverso metodi di laboratorio validati. Allo stato attuale non vi è alcuna evidenza di infezione, neanche pregressa, nella popolazione bovina in Europa. La circolazione del virus H5N1 nelle mucche da latte ad oggi è stata segnalata solo negli Stati Uniti. Ad oggi, sono stati esaminati oltre 3.200 bovini delle province di Verona, Vicenza e Padova, tutti con esito negativo. Nelle ultime settimane il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’IZSVe ha messo a punto test virologici e sierologici per la corretta diagnosi di infezione da virus H5N1 HPAI nei bovini. LA NATURA “CORPOREA” DELLE EMOZIONI, MILANO-BICOCCA MAPPA LE AREE DEL CERVELLO Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca ha dimostrato che nel cervello le aree corticali somatosensoriali e motorie (ovvero quelle aree della corteccia cerebrale che vengono tipicamente attivate dalla sensazione tattile o dal movimento di una parte del corpo) vengono attivate anche da emozioni soggettive. La natura delle emozioni si può quindi considerare fortemente “corporea”. Lo studio è sulla rivista iScience. «In passato diversi progetti di ricerca avevano dimostrato a livello comportamentale che le emozioni sono associate a specifiche parti del corpo. Tuttavia, rimaneva da capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie partecipassero alla generazione di specifiche emozioni, quali la tristezza, la felicità, la paura. Noi lo abbiamo dimostrato per la prima volta a livello neurofisiologico», spiega Elena Nava, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Con la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione, motoria, tattile o emotiva, ricavando due mappe. Sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, i ricercatori di Milano-Bicocca hanno scoperto che alcune aree si attivano con entrambe le due tipologie di stimolazione. DIMINUISCE IL NUMERO DI FUMATORI IN SVIZZERA Nel 2022 il 24% della popolazione dai 15 anni in su fumava in Svizzera. Ciò significa che dall'ultimo sondaggio del 2017 la percentuale delle persone che fumano è diminuita di 3 punti percentuali, dopo essere rimasta stabile per molto tempo. Il calo più netto della quota di persone che fumano è stato osservato tra quelle con una formazione terziaria. Negli ultimi 30 anni la quota di fumatori accaniti (da 20 sigarette al giorno) si è più che dimezzata. I prodotti del tabacco di nuova generazione o le sigarette elettroniche sono diffusi soprattutto tra le persone giovani. Nel 2022 li hanno consumati il 17% di quelle dai 15 ai 24 anni. Questi sono alcuni dei risultati della recente pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica in merito al consumo di tabacco. Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di numerose malattie. I risultati dell'indagine sulla salute in Svizzera fungono da base per esaminare come si è sviluppato il consumo di tabacco nell'arco di 30 anni, dal 1992 al 2022. Il fumo comprende il consumo di prodotti a tabacco da combustione o riscaldato. Nel 2022 il consumo di sigarette elettroniche è stato registrato separatamente e non viene conteggiato come fumo. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
#aviaria#bicocca#bovini#cervello#contagio#emozioni#fumatori#fumo#h5n1#hpai#istituto#izsve#mappa#podcast#ricerca#salutedomani#svizzera#test#virus#zooprofilattico
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Napoli Capitale della Mozzarella di bufala
Il primo congresso internazionale dedicato alla Mozzarella di Bufala Campana Dop al centro federiciano di via Partenope Un evento di alto profilo scientifico, organizzato dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, dall’ateneo federiciano con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il Dipartimento di Agraria, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale…
#Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop#Dipartimento di Agraria#Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali#Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno#Università degli Studi di Napoli Federico II
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Le analisi diranno come è morto: era uno dei plantigradi problematici su cui l'Ispra doveva dare il parere sull'abbattimento
La carcassa di un orso è stata rinvenuta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in Trentino. Si tratta dell'esemplare M62. L'animale appare in stato di decomposizione. La sua identità è confermata dalle marche auricolari. A stabilire le cause della morte sarà l'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l'esemplare. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino.
L'orso problematico
M62 era uno degli orsi problematici, su l'Ispra stava emananando un parere per l'abbattimento. Abbattimento che il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è tornato a invocare per l'orsa JJ4, l'animale che ha aggredito e ucciso il runner 26enne Andrea Papi. "Il problema non è l'orsa JJ4, faccia la fine che deve fare, io la abbatterei domani mattina se me lo fanno fare. Il problema non è lei - ha detto Fugatti - ma i circa 70 orsi in eccesso che ci sono sul territorio rispetto al progetto originale. In Trentino ce ne sono oltre 100 e non si sono mossi nelle altre regioni". "So che il tema è molto divisivo fuori dal Trentino - ha proseguito Fugatti - invece lì ci unisce molto nella nostra regione - ha aggiunto parlando delle polemiche sull'abbattimento dell'animale -. I trentini su questo sono molto uniti, è giusto che gli altri si chiedano perché. Un giovane di 26 anni è morto perché aggredito da un orso, dopo sette, otto aggressioni alle persone. Dispiace dirlo ma si sapeva che sarebbe successo, perché non c'è stata la volontà e si è sempre ragionato in termini ideologici".
Gli animalisti e l'autopsia
Di parere opposto gli animalisti, che stanno dando battaglia per salvare JJ4. Le associazioni Leal, Odv e Zampe, con il patrocinio degli avvocati Rosaria Loprete e Giada Bernardi, hanno provveduto ad inviare al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all'Istituto zooprofilattico delle Venezie un'istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento della carcassa dell'orso M62. Gli animalisti chiedono di poter partecipare all'autopsia dell'animale, ritrovato questa mattina in stato decomposizione.
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Microbioma, ambiente e salute: uno studio della Federico II
Microbioma, ambiente e salute: la nuova frontiera del benessere. Il microbioma è interprete fondamentale nell'interazione ambiente-salute e costituisce un ulteriore parametro nello sviluppo di modelli di valutazione del rischio. Lo dimostra uno studio condotto dal Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e pubblicato sulla rivista internazionale Nature Communications. Il microbioma intestinale Il corpo umano è abitato da miliardi di batteri che costituiscono una inesauribile fonte di potenziali attività per il nostro organismo. In particolare, il microbioma intestinale viene a contatto, metabolizza e trasforma tutta una serie di composti chimici che possono avere diverse origini (ad esempio nutrienti, farmaci, contaminanti ambientali). Tuttavia, il modo in cui i microrganismi intestinali rispondono all'esposizione all'inquinamento ambientale è stato ancora poco esplorato. La Campania è stata attenzionata negli ultimi 15 anni per le vicende legate alla "Terra dei Fuochi" e all'inquinamento ambientale relativo a particolari aree della Regione. Per tale problematica la Regione Campania ha promosso e finanziato, nel corso degli anni, diversi interventi, tra cui il Piano Integrato Campania Trasparente (https://www.campaniatrasparente.it), uno studio innovativo e pionieristico che prevede il monitoraggio dei suoli, delle acque, dei prodotti agro-alimentari ed il biomonitoraggio sulla popolazione residente mediante la conduzione dello Studio di Esposizione nella Popolazione Suscettibile (SPES - http://spes.campaniatrasparente.it). Obiettivi L'obiettivo di SPES, promosso dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno in collaborazione con l'IRCCS G. Pascale di Napoli, è valutare la relazione tra inquinanti ambientali (Metalli pesanti, IPA, PCB, Diossine, ecc) e salute in Campania, misurando in maniera sistematica i biomarcatori di esposizione, di effetto o danno nei fluidi biologici, al fine di verificare eventuali differenze di rischio e/o di salute fra residenti nelle diverse aree territoriali campane. In uno studio recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Nature Communications (https://rdcu.be/dI6BG), preso in considerazione un sottogruppo di 359 soggetti della coorte SPES, per valutare l'impatto dell'esposizione all'inquinamento sulla composizione del microbioma intestinale e sulle sue potenziali funzioni. La ricerca, condotta dal Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, evidenzia come in soggetti provenienti da aree a diverso impatto ambientale si osservi un diverso incremento nell'intestino dei geni microbici legati alla degradazione e/o alla resistenza agli inquinanti. Metalli pesanti In particolare, l'esposizione ai metalli pesanti promuove anche nel microbioma intestinale lo sviluppo di antibiotico-resistenza. Infatti, in letteratura, è riportato che la resistenza ai metalli e quella agli antibiotici sono fenomeni spesso correlati, in quanto i geni coinvolti sono gli stessi o sono localizzati in punti vicini del genoma microbico. Questo studio rappresenta soprattutto una ulteriore evidenza dell'affascinante processo di co-evoluzione del microbioma intestinale con l'uomo. I nostri microrganismi si adattano alle condizioni ambientali a cui siamo esposti e i contaminanti ambientali spingono le nostre popolazioni microbiche ad attrezzarsi per degradarli. Sarebbe interessante sfruttare queste capacità dei microrganismi per promuovere meccanismi di adattamento dell'uomo a situazioni di rischio ambientale. Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria e Responsabile Scientifico della Task Force di Ateneo per gli Studi sul Microbioma dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Batteri e microbioma Lo studio del microbioma rappresenta soprattutto un innovativo approccio nell'ambito delle correlazioni ambiente, cibo, salute. L'alterazione di questi batteri, che costituiscono il 3% del corpo umano, risulta responsabile di varie malattie tra cui obesità, patologie croniche degenerative e immunitarie. Studiare i fattori che influenzano la composizione di oltre 10.000 specie di batteri che ospitiamo, ci porta a sviluppare nuove strategie di profilassi e terapeutiche dichiara il Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Antonio Limone. Lo studio è svolto nell'ambito del progetto Linking environmental pollution and gut microbiota in individuals living in contaminated settlements, finanziato dal Ministero della Salute (Ricerca Finalizzata 2016 - Linea Giovani Ricercatori - GR-2016-02362975), la cui responsabile scientifico è Francesca De Filippis, ora professore associato di Microbiologia al Dipartimento di Agraria. Foto di Arek Socha da Pixabay Read the full article
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Los mosquitos transmiten enfermedades como el dengue y el virus del Nilo Occidental. / Pixabay El proyecto internacional MediLabSecure cumple esta semana diez años de actividad en la prevención de las enfermedades infecciosas compartidas entre animales y humanos. Pionero en aplicar de forma práctica la estrategia One Health, adoptada por la ONU, MediLabSecure tiene como principal objetivo promover el desarrollo de las competencias técnicas necesarias para responder eficazmente ante alertas sanitarias causadas por bacterias, virus y parásitos emergentes, con especial atención a los virus transmitidos por artrópodos, como mosquitos y garrapatas. El CSIC participa en el proyecto a través del Centro de Investigación en Sanidad Animal del Instituto Nacional de Investigación y Tecnología Agraria y Alimentaria (CISA-INIA). MediLabSecure está financiado por la Comisión Europea con fondos de la iniciativa CBRN-Centers of Excellence, que tiene como misión reforzar la capacidad institucional de los países extracomunitarios para mitigar los riesgos químicos, biológicos, radiológicos y nucleares fomentando su seguridad y estabilidad. En sus 10 años de duración el proyecto ha alcanzado numerosos hitos de gran importancia, entre los que destaca su participación en la implantación temprana de la PCR para la detección del coronavirus SARS-2, lo que permitió a muchos países participantes diagnosticar la enfermedad de forma rápida en una fase clave de la pandemia. Además, MediLabSecure ha conseguido la transferencia de técnicas de laboratorio para el diagnóstico de enfermedades víricas emergentes en el ámbito geográfico del proyecto, como la encefalitis por virus del Nilo Occidental, la fiebre del valle del Rift o la fiebre hemorrágica de Crimea Congo. Participantes Los beneficiarios son 22 países vecinos de la Unión Europea, en los Balcanes, Mar Negro, Oriente Medio, Norte de África y el Sahel. El proyecto se basa en la estrategia One Health para crear redes colaborativas transnacionales de laboratorios de sanidad humana y animal, entomología médica, expertos en modelización espacial, servicios de salud pública y servicios veterinarios en los países participantes. El Institut Pasteur coordina el proyecto y la red de virología humana, mientras que las redes de virología animal, entomología médica, salud pública, modelización espacial y servicios veterinarios están coordinadas respectivamente por el CISA-INIA (CSIC), el Institut de Recherche pour le Développement (IRD, Francia), el Istituto Superiore di Sanità (ISS, Italia), AVIA-GIS (Bélgica) y el Istituto Zooprofilattico Sperimentale de L’Abruzzo e de Molise (IZS-Teramo, Italia). La celebración del X aniversario ha tenido lugar este lunes, 11 de junio, en la sede del Institut Pasteur, en París, donde se han reunido más de 120 personas procedentes de 26 países. Representantes de diversas entidades supranacionales como la Comisión Europea, la Organización Mundial de Sanidad Animal (OMSA) y la Organización Mundial de la Salud (OMS), así como representantes institucionales de los centros coordinadores del proyecto (incluyendo representantes de la Vicedirección de Relaciones Internacionales del CSIC) han participado también en el evento. A la celebración le ha seguido la reunión final del proyecto, los días 12 y 13 de junio en Domaine de Frémigny, localidad cercana a París, donde los participantes están discutiendo los resultados obtenidos en la última fase del mismo y desarrollando ejercicios prácticos sobre preparación ante emergencias sanitarias. El éxito del proyecto MediLabSecure pone de manifiesto que la estrategia One Health es imprescindible para enfrentar de manera eficaz los grandes retos sanitarios emergentes. Fuente CSIC Comunicación
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Progetto Appàre del PNRR, al via i bandi a cascata
Sassari. È stato pubblicato sul sito web dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna il primo “bando a cascata” rivolto alle aziende del comparto ovino sardo. Si tratta di una delle novità introdotte dal PNRR e consentirà agli allevamenti isolani di essere protagonisti nella sperimentazione della piattaforma digitale Appàre per la raccolta, la gestione e l’interpretazione dei dati…
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Sanità, istituto zooprofilattico si trasferisce a Chatillon
E’ stata formalizzata con atto notarile la vendita all’Istituto zooprofilattico di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta da parte della società Vallée d’Aoste Structure srl di una parte di immobili situati in viale della Rimembranza, nel comune di Châtillon, e destinati nel passato a stalla, macello e mielificio. Lo comunica la La Presidenza della Regione Valle d’Aosta, precisando che la transazione…
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Sicilia, agroalimentare: la Regione dispone controlli del Corpo forestale sul grano estero in arrivo a Pozzallo
Sicilia, agroalimentare: la Regione dispone controlli del Corpo forestale sul grano estero in arrivo a Pozzallo. Nuovi controlli del Corpo forestale della Regione Siciliana sul grano destinato alla commercializzazione e al consumo in Sicilia. Gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras), in tre diversi interventi congiunti con il Servizio fitosanitario dell'assessorato regionale dell'Agricoltura, nel mese di febbraio hanno prelevato campioni dai carichi di grano giunti a bordo di navi attraccate nel porto di Pozzallo, nel Ragusano, per sottoporli ad analisi di laboratorio. I controlli sono stati disposti dagli assessorati regionali dell'Agricoltura e del Territorio e ambiente. Il primo e il 23 febbraio scorsi sono stati effettuati dei prelievi da un carico di tremila tonnellate di grano tenero croato; ieri, 26 febbraio, altri prelievi hanno riguardato campioni di un carico di 27mila tonnellate di grano duro e di tremila tonnellate di grano tenero originari dello stato canadese del Quebec. Stamattina tutti i campioni prelevati sono stati consegnati all'Istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo per essere esaminati. Entro una settimana si conosceranno gli esiti delle analisi multiresiduali per verificare l'eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantitativi superiori ai limiti di legge. «Voglio ringraziare gli uomini del Corpo forestale che hanno prelevato campioni di grano proveniente dall'estero. La Regione - dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino - c'è e vigila con attenzione sulla qualità di questo grano per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale e la salute dei consumatori messa a repentaglio da prodotti di scarsa qualità». «Si tratta di una questione delicata che ha risvolti sanitari oltre che economici. Per questo - sottolinea l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana - il mio assessorato, di concerto con l'assessorato dell'Agricoltura, ha predisposto questi controlli che abbiamo intenzione di ripetere con regolarità. Ringrazio il personale del Noras del Corpo forestale per l'attento lavoro svolto. Useremo tutti mezzi che abbiamo a disposizione per difendere la nostra agricoltura dalla concorrenza sleale e per proteggere i siciliani da prodotti che potrebbero essere insalubri perché coltivati in Paesi dove ci sono scarsi controlli fitosanitari. Il governo della Regione manterrà una vigilanza costante affinché la Sicilia non subisca una colonizzazione selvaggia in materia di cibo che danneggia la nostra salute e la nostra economia». Lo scorso anno sono stati otto i controlli effettuati dal Noras sui carichi di grano estero giunti in Sicilia. Le analisi dei campioni svolte da laboratori accreditati dall'Ispettorato centrale tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) del ministero dell'Agricoltura hanno verificato la loro conformità ai valori di legge.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Madrid, Spain (SPX) Jan 23, 2024 GMV, in collaboration with institutions including Plymouth Marine Laboratory, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, GMATICS, Brockmann Consult, and a host of eminent scientists, has embarked on a novel initiative named EO4HEALTH. This project, led by GMV in Portugal, represents a convergence of expert knowledge and cutting-edge technology, aimed at enhancing the analyt
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RISCHI ALIMENTARI
È on-line rischialimentari.it, realizzato dal Laboratorio comunicazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Sul sito è possibile consultare in maniera rapida e sintetica le informazioni essenziali da conoscere sui rischi per la salute connessi al consumo di alimenti. Sono presentate le diverse tipologie di rischi e riportate le buone pratiche da adottare nel quotidiano per cercare di ridurli, con indicazioni specifiche per ciascuna delle fasi che vanno dall’acquisto al consumo, passando per trasporto e conservazione della spesa, preparazione e cottura dei cibi, fino alla gestione degli avanzi.
Fonte: “Social Meat” di Elena Benedetti, Eurocarni 12/23
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Sicurezza Informatica tra la Polizia di Stato e l’Istituto Zooprofilattico
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Un successo il convegno “NUOVE FRONTIERE DI PERFORMANCE MANAGEMENT IN AMBITO PUBBLICO. "RIFLESSIONI TEORICHE ED EVIDENZE EMPIRICHE D’AVANGUARDIA”
“La Pubblica Amministrazione italiana può essere il motore propulsivo del cambiamento del Paese: a patto che si realizzi una seria riforma organica nella direzione del superamento di vincoli finanziari, dello sblocco delle assunzioni, della valorizzazione dei dipendenti, del rinnovo e del potenziamento dei contratti, del superamento del precariato e dell’innovazione. Quello che chiediamo al Governo è di iniziare a ragionare seriamente sul futuro di questo Paese a partire dalla Pubblica Amministrazione”. È questo l’appello che la UIL, attraverso il Coordinatore Luca Maggio, i segretari di categoria (Gino Giorgione UIL FPL FOGGIA, Edoardo Filippone UILPA FOGGIA, Nicola Rega UILSCUOLA FOGGIA), e i nazionali Sandro Colombi, Domenico Proietti e Pino Turi, ha lanciato nel corso del convegno convegno “NUOVE FRONTIERE DI PERFORMANCE MANAGEMENT IN AMBITO PUBBLICO. "RIFLESSIONI TEORICHE ED EVIDENZE EMPIRICHE D’AVANGUARDIA”, organizzato da UIL, Università di Foggia, Ragioneria Generale dello Stato.
Il convegno, introdotto da Nunzio Angiola – Professore Ordinario di Economia Aziendale Università di Foggia, è stato aperto dai saluti istituzionali (UniFG, Prefettura di Foggia, Vincenzo Cardellicchio - Coordinatore della Commissione Straordinaria del Comune di Foggia, Raffaella Leone – Direttore Ragioneria Territoriale dello Stato di Foggia) e si è quindi articolato in due sessioni di confronto che hanno visto i qualificati interventi di alto profilo di Giuseppe Mongelli – Dirigente Generale MEF-RGS e curatore del volume dal quale ha tratto le mosse il convegno, Salvatore Romanazzi – Dirigente MEF-RGS e curatore del volume, OIV Ministero Cultura, Spiridione Lucio Dicorato – MEF-RGS Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica, Enzo Quaranta – Docente di Economia Aziendale Università di Modena e Reggio Emilia, Sandro Colombi – Segretario Generale UILPA, Domenico Proietti Segretario Confederale UIL e Commissario UIL FPL, Giuseppe D'Aprile – Segretario Generale Federazione UIL Scuola-Rua, Antonio Nigri – Direttore Generale A.S.L. Foggia, Antonio Fasanella – Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale Puglia e Basilicata, Luca Vigilante – Amministratore Delegato Universo Salute.
Dal Pnrr alla riforma Brunetta, dalla spending review al Patto di Stabilità, in una sala gremita, anche per la presenza di tanti studenti, i relatori si sono confrontati su tutti gli argomenti di maggiore pregnanza per il comparto pubblico.
“Questo seminario ci ha permesso di mettere a fuoco tutte le criticità del comparto pubblico italiano in ogni sua sfaccettatura. Da tempo eravamo consapevoli che il PNRR sarebbe stato un banco di prova difficilissimo, probabilmente insuperabile per le tante zavorre che frenano la Pubblica Amministrazione italiana. Quello che chiediamo è una riforma organica, seria, ragionata e concertata che cancelli tutti i pastrocchi istituzionali cumulatisi negli anni”, ha concluso Giorgione.
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Gabbiani morti sul Lago di Garda, è aviaria: “Fenomeno di mortalità senza precedenti in Italia”
DIRETTA TV 1 Marzo 2023 Il più grande fenomeno di mortalità di massa di una specie volatile mai registrato in Italia. Sul basso Garda, l’aviaria fa strage di gabbiani comuni. 5 CONDIVISIONI Foto di Enzo Fattori, Desenzano del Garda Calogero Terregino, direttore Centro referenza nazionale ed europeo influenza aviaria, Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, è lapidario fin da…
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Morto l'orso marsicano mascotte del Parco Nazionale d’Abruzzo
Castel di Sangro: morto investito l’orso Juan Carrito. E’ Juan Carrito l’orso morto investito lungo la Ss17 nei pressi del cimitero di Castel di Sangro. Inutili i disperati tentativi di salvarlo: i soccorsi del Parco, dopo averlo stabilizzato, volevano trasportarlo nel centro Pnalm di Pescasseroli. La notizia che mai avremmo voluto scrivere: un dolore per tutti gli abruzzesi, e non solo, che per un’ora, appena si è diffusa la notizia del suo investimento, hanno tifato perché si salvasse. Juan Carrito ci ha abituati a scene da cartoni animati: negli anni lo abbiamo visto fare tutto tranne la vita da orso! Mai in letargo, come anche oggi, sempre tra la gente: per Carrito sempre molti like da vera star del web e tanto affetto specie dalle comunità abruzzesi che negli anni avevano imparato a convivere col suo muso sempre in giro. Juan Carrito, simbolo dell’Abruzzo, morto nel tardo pomeriggio di oggi dopo lo schianto con una vettura sulla statale 17, è stato trasferito nell’Istituto Zooprofilattico di Isernia per l’autopsia . Juan Carrito era uno dei quattro figli di Amarena, il più intraprendente, il più insistente. Spesso, alla sera, arrivava in paese prima a Villalago e poi a Roccaraso e faceva scorribande, arrampicandosi sugli alberi e correndo per strada in contromano.
Per evitare le sue incursioni era stato necessario allontanarlo, far sì che tornasse sulle montagne del Parco, senza stare là dove invece vivono gli uomini. Lui, un orso oggi di 150 chili, aveva preso troppa confidenza: per lui era più semplice trovare il cibo nei pollai, nei cassonetti e nelle pasticcerie, piuttosto che procurarselo tra i boschi come tutti gli altri orsi. Ma Juan Carrito doveva tornare a fare l’orso e, dopo varie battute delle guardie del Parco impegnate a trovarlo sulle montagne di Roccaraso e 394 turni di controllo, fu catturato e portato nei boschi della Maiella che non conosceva, tra i suoi simili. Intorno al collo, così da non perderne le tracce ed essere sicuri di rintracciarlo, aveva un collare con un Gps. L’ultimo avvistamento risale alla giornata di domenica sui campi da sci dell’Aremogna. Poi oggi lo schianto fatale. Una sconfitta per tutti. “Esprimiamo tutto il nostro sconcerto ed il nostro dolore per la morte dell’orso Juan Carrito, morte avvenuta ieri sera sulla statale 17 a Castel di Sangro a seguito dell’investimento di un auto guidata da una giovane donna, investimento che avrebbe provocato la morte dell’orso a seguito delle ferite riportate per lo sciacciamento contro il guard rail della statale 17. L’orso Juan Carrito era noto in tutto il mondo per le sue scorribande alla ricerca di dolci, scorribande durante le quali svaligiava le pasticcerie di Roccaraso. ” Questa la nota dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA sulle cause della morte dell’orso marsicano, nota che prosegue indicandp da parte degli animalisti la presentazione di un esposto sulla vicenda. “Non vogliamo che su questa vicenda ci siano delle ombre o si nascondano dei fatti- scrivono gli animalisti di AIDAA- per questo nei prossimi giorni presenteremo un esposto alla procura dell’Aquila per chedere indagini approfondite sulla dinamica dell’incidente e sulla tempistica dei soccorsi per capire se Juan Carrito poteva essere salvato, sia chiaro, nessuna caccia alle streghe ma una chiara richiesta perchè nessun eventuale particolare sia trascurato e che eventuali responsabilità possano essere accertate fino in fondo”. Conclude la nota dell’Associazione AIDAA Investito e ucciso l’orso Juan Carrito, la mascotte del Parco Nazionale d’Abruzzo. Sul web, oltre al dolore per la perdita, in tanti si complimentano con l’Abruzzo: orsi amati e rispettati. Juan Carrito, l’orso marsicano simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, è morto: è stato investito da un’ auto nei pressi del tunnel di Roccaraso, sulla statale 17, al bivio per il cimitero di Castel di Sangro. L’orso, contrariamente alle abitudini, da alcuni giorni era stato segnalato nei paraggi dell’Altopiano delle Cinque Miglia e non in letargo. L’impatto è stato fortissimo, e non ha lasciato scampo al giovane orso, deceduto a seguito dell’investimento. “Una tragedia immane – commenta Meta Parma – e ci auguriamo che vengano accertate eventuali responsabilità di chi era alla guida. Come hanno fatto a investire un orso? A che velocità andavano? C’era troppa scarsa illuminazione? Domande che ci stiamo ponendo in tanti, per capire se questa tragedia si poteva evitare e se ci sono delle responsabilità. In tutto questo però quello che colpisce di più è l’amore e il rispetto dell’Abruzzo per gli orsi, perchè Juan viveva libero. Juan Carrito non è morto in gabbia, come l’orsa F43 morta durante un tentativo di cattura in Trentino, non ha conosciuto la prigionia, come accaduto invece all’orso M49 in Trentino. Purtroppo su questo pianeta abbiamo lasciato poco spazio agli animali, quasi zero, le nostre strade interrompono il percorso dei boschi e l’asfalto è ovunque. Cani, gatti, cinghiali, tantissimi animali purtroppo vengono investiti e uccisi dalle auto, spesso anche colpevolizzati per questo, come nel caso dei cinghiali che stanno subendo una vera e propria persecuzione. Ora è stato investito addirittura un orso, che non viveva in prigionia ma da orso libero, come è giusto che sia. E in un periodo come quello che stiamo vivendo, dove vengono approvati emendamenti “far west” e dove nessuna specie animale sembra essere più al sicuro, dall’Abruzzo arriva un grande insegnamento per tutti: Juan Carrito è stato amato e rispettato, voleva vivere libero. La libertà purtroppo è anche rischio, e questo vale per tutti, anche per noi umani, ma nessuno vorrebbe vivere in una gabbia o sotto una campana di vetro. “Juan Carrito era un orso problematico ma al Parco abbiamo fatto di tutto, contro tutto e tutti, per dargli una chance e farlo rimanere libero. Ora ci ha lasciato… Stasera siamo tutti un pò più poveri perchè se ne è andato uno di famiglia”, hanno dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata, e il Direttore del Parco, Luciano Sammarone. Una luce di umanità, che brilla in Abruzzo, dove gli orsi vengono amati e rispettati. Onore all’Abruzzo! Ha fatto il giro del mondo la sua foto alla stazione di Roccaraso, una delle tante volte in cui è stato immortalato a passeggio lungo i binari: era il 3 marzo del 2022 e questa foto che vi riproponiamo scatenò davvero affetto e simpatia.
E poi ancora appena il 21 dicembre scorso ancora lui, il mitico Carrito, a cercar cibo a due passi dal ristorante stellato dello chef Niko Romito. Anche in questo caso, data la fama di Romito, fece il giro d’Italia il post che lo chef abruzzese ha dedicato a Juan Carrito su Instagram, entusiasta e “onorato” per la visita del giovane orso. E poi ancora a giocare, come il cucciolo che forse era rimasto, con un cane a pochi passi dalla padrona. Anche questa foto scatenò il web.
A quanto si apprende l’animale, molto noto in Abruzzo per le sue scorribande, contrariamente alle abitudini, da alcuni giorni era nei paraggi dell’Altopiano delle Cinque Miglia e non in letargo. Le condizioni di Juan Carrito sono subito apparse serie: i soccorsi dei veterinari della Asl sono stati vani: constatato il decesso, è stato trasferito nell’Istituto Zooprofilattico di Isernia per l’autopsia.
Alla guida della Golf bianca che ha investito l’orso, alle 18.30 circa, un giovane del posto. Sulla strada le forze dell’ordine, i guardia parco, i forestali e le autorità cittadine del Comune di Castel di Sangro. E’ appena di ieri la notizia dell’avvistamento di Carrito a Castel di Sangro: anche sul web le tante foto dell’orso più celebre d’Italia mentre si muove lungo una strada, tra la neve degli ultimi giorni e alcune autovetture. Ancora una volta troppo vicino ai centri abitati ma soprattutto a persone e auto, hanno commentato in tanti. E poi lo stupore di molti sul fatto che Juan Carrito non sia in letargo. “C’è un forte dispiacere in seno alla comunità: l’incidente mortale è successo nello stesso tratto dove è morta la madre di Juan Carrito. È un tratto dove c’è molto traffico quindi era un evento prevedibile, tra l’altro l’orso marsicano circolava nei paraggi. Ieri sera era stato avvistato vicino ad una masseria”. Così Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro e presidente della Provincia dell’Aquila, sulla morte in seguito ad un investimento da parte di una autovettura nei pressi del tunnel di Roccaraso dell’orso Jaun Carrito marsicano che si era spinto nell’Altipiano delle Cinque Miglia. Anche lo scorso anno il figlio di Amarena fece molta fatica ad andare in letargo, tanto che pochi giorni dopo la sua presunta “ibernazione”, l’orso si fece nuovamente vedere mentre percorreva serenamente le piste da sci di Roccaraso. “Ho appreso con grande dolore la notizia dell’investimento mortale di Juan Carrito, l’orso marsicano più famoso e amato d’Abruzzo, avvenuto sulla statale 17 all’altezza di Castel di Sangro. L’orso è stato investito da un residente del luogo, il presidente della provincia e sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, mi ha informato dell’evento, inviandomi dei video in cui si vedeva l’orso pesantemente colpito. La sua perdita rattrista non solo l’Abruzzo ma il mondo intero che ha scoperto l’Abruzzo e la bellezza degli orsi attraverso i numerosi video che lo ritraevano sin da cucciolo con i suoi fratelli e l’orsa Amarena”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Read the full article
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Attenzione, l'amuchina non ha effetto sul rischio da infezione da toxoplasma, solo la cottura funziona.
Il bicarbonato ovviamente non serve a una ceppa a livello di disinfezione, serve solo ad un effetto scrub, come una spazzola.
Prima e dopo l'ammollo sarebbe meglio comunque sciacquare sotto acqua corrente, per ridurre il rischio di contaminazione incrociata tra le superfici delle verdure o della frutta che si sta lavando.
Sul sito alimentazionegravidanza.it (a cura dell'università di Padova e dell'istituto zooprofilattico delle Venezie) pongono molta attenzione anche a tutta la conservazione e la preparazione del cibo in generale, ci sono un sacco di dettagli utili (della semplice acqua alle uova e alla carne cruda).
Ovviamente come dice @kon-igi il rischio zero non esiste, ma per mettersi in pace la coscienza ci si attrezza come si può :)
Se vi interessa la pulizia anche di altro, oltre che di frutta e verdura, consiglio caldamente l'ultimo libro di Bressanini, La scienza delle pulizie, che ha anche un capitolo sul toxoplasma proprio subito dopo il paragrafo sul lavaggio di frutta e verdura. Cercando online un riassunto, ho trovato che qualche anno fa l'argomento lo aveva trattato anche su Instagram, salvando il video sul suo canale youtube extra (spoiler: i gatti lo possono veicolare, ma, se stanno a casa e mangiano cibo confezionato, praticamente quasi per nulla, mentre ci sono tantissime altre fonti di contagio a cui fare più attenzione)
youtube
(Il capitolo è quello del bicarbonato, perché raccoglie tutte le false credenze sull'uso del bicarbonato)
P.s. Cercate di stare a galla nella marea di dubbi e in bocca al lupo! ^_^
Ciao doc, compagna è incinta, grossi dubbi su come lavare frutta e verdura con amuchina (non necessariamente a foglia larga, es i finocchi o cavoli etc, o tipo le fragole - lo so, non sono di stagione ma tant'è).
E poi UNA MAREA DI DUBBI sulla genitorialità ma se ne parlerà a tempo debito, si spera.
Le verdure non possono essere sterili... nessun cibo deve o può esserlo.
Una buona lavata sotto il getto dell'acqua e un veloce ammollo in acqua&qualche goccia di amuchina riduce quasi a zero il rischio che la donna gravida possa contrarre tossinfezioni o parassitosi.
Alla porzione tra quasi zero e zero ci penserà - come sempre - il buon vecchio sistema immunitario.
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