#bovini
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markhors-menagerie · 8 months ago
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Banteng (Bos javanicus)
Also known as tembadau, this species lives in the tropical forests and grasslands of Southeast Asia. The individual shown here is female; males are a much darker brown. Though they are endangered in the wild, they have also been domesticated, and are used for meat across Southeast Asia. The bull featured on Indonesia’s national emblem is actually a banteng!
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ljingham · 9 months ago
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charcoal study of a boisterous young steer.
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morelin · 3 months ago
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Isola di Terceira
Il viaggio alle Azzorre sta per terminare e gli ultimi giorni li trascorriamo sull'isola di Terceira. Il suo nome significa “la terza” perché è stata appunto la terza isola ad essere scoperta dopo Santa Maria e São Miguel ed è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dall'Unesco. Quando arriviamo sono ancora in corso le celebrazioni per la grande festa di Sanjoaninas e non perdiamo l'occasione di gironzolare per le vie della città principale, Angra do Heroismo, abbellite con luminarie colorate e festoni.
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Durante il giro vediamo esternamente la Cattedrale del Santissimo Salvatore che è un esempio mirabile dell'architettura portoghese.
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Molto particolare l'opera di street art “Aerial Roots” dell'italiano Agostino Iacurci realizzata in occasione del Walk & Talk Festival del 2016.
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Uscendo dalla città non mancano ortensie, campi e bovini (sembra che la popolazione di mucche sia quasi il doppio di quella umana) che creano un paesaggio simile a quello irlandese.
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Facciamo anche un paio di soste al Miradouro de Santa Barbara ed al Miradouro de Alagoa dove le onde si infrangono sulle nere scogliere di basalto.
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manifestocarnivoro · 1 month ago
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LA RAZZA HIGHLAND: 4 AMICI E 60 BOVINI
Quattro amici e un’unica passione: quella per l'allevamento di bovini Highland. Da tredici la predilezione per questa razza bovina unisce Stefano, Matteo, Daniele e Anna. Da quattro capi allevati inizialmente in Val Vigezzo, oggi ne gestiscono 60 . Ognuno di loro ha il proprio lavoro e si dedica all’allevamento nel tempo libero, con il supporto di Natalino, padre di Stefano. Negli anni hanno migliorato la genetica grazie ad un’attenta e scrupolosa attività di selezione di tori da Germania e Scozia, aspetto che ha permesso di aumentare i pesi dei vitelli alla nascita e di aumentare il peso finale dei vitelloni destinati alla macellazione. In allevamento si effettua anche la fecondazione. I bovini pascolano su 140 ettari fino a 2.200 metri d’altitudine, nutrendosi d’erba d’estate e fieno d’inverno, il che dona alla carne un sapore ricco e una spiccata sapidità. La macellazione avviene in inverno, in collaborazione con una macelleria di Novara. Da quest’anno è possibile anche acquistare i ravioli ripieni di carne di razza Highland realizzati da un pastificio della zona. Tra gli obiettivi futuri vi è poi quello di realizzare alcuni salumi come il salame e la bresaola e aumentare il numero di capi.
Fonte: “La razza Highland: 4 amici e 60 bovini” di Elisa Guizzo, Eurocarni 9/24
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sigalrm · 4 months ago
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A grazing water buffalo by Pascal Volk
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dropsofsciencenews · 4 months ago
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Se Quando c’è Acqua…c’è Troppa Vita
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La variazione della disponibilità dell’acqua ha grandi conseguenze a livello globale. Basti pensare alle crisi che colpiscono le città quando qualche inquinante viene trovato nell’acqua potabile. In natura, anche i grandi branchi animali dipendono fortemente dall’acqua, spostandosi seguendo i primi temporali o i grandi fiumi, ritrovandosi e riproducendosi dove l’acqua affiora in abbondanza. Tuttavia, le condizioni climatiche in cambiamento potrebbero rompere i ritmi degli animali: l’aumento delle temperature e il cambiamento dei modelli di precipitazioni stanno portando a perdite nette elevate di acque superficiali. Si prevede che entro fine secolo il 50% del territorio terrestre sarà coperto da terre aride. I primi a essere colpiti saranno i grandi erbivori, già sofferenti per la riduzione delle quantità d’acqua attuale. L’aumento delle temperature accelera l’essiccazione stagionale delle piante, riducendo l’acqua disponibile attraverso il cibo. Aumenteranno le perdite dirette di acqua e gli animali saranno costretti a muoversi più spesso per cercare nuove fonti di abbeveraggio, radunandosi dove l’acqua sarà presente e modificando i percorsi e i tempi di migrazione. L’acqua diventerà una risorsa per cui competere. I grandi predatori si raduneranno attorno alle poche fonti d’acqua rimaste, attirati non solo dalla sete ma anche dalla concentrazione di prede. Aggregarsi attorno alle poche fonti d’acqua durante i periodi di siccità implicherà anche la rapida trasmissione di agenti patogeni, soprattutto se l’acqua è contaminata.
Questi cambiamenti influenzeranno la salute della fauna selvatica e del bestiame e aumenteranno i conflitti uomo-fauna selvatica. I grandi erbivori selvatici e domestici dovranno bilanciare i fabbisogni di cibo e acqua mentre competono con altre specie. In molte zone africane, è frequente l’allevamento di bestiame laddove grande quantità di acqua ed anche di fauna selvatica è presente, pertanto la competizione per questa risorsa aumenterà tra animali selvatici e domestici. Un esempio concreto di quanto potrebbe succedere su larga scala è stato recentemente pubblicato dalla dottoressa Viviana Martinez e collaboratori. Durante la loro ricerca hanno studiato per due anni la relazione tra temperatura, precipitazioni e modelli di approvvigionamento idrico presso l’Ol Pejeta Conservancy in Kenya, dove sono presenti oltre 24 grandi specie di erbivori. La riserva è recintata con corridoi faunistici e ospita circa 7000 bovini Boran allevati dalle comunità locali. I ricercatori hanno installato cinque paia di vasche per l’acqua, dove in ogni coppia una vasca era riempita permanentemente e l’altra drenata sperimentalmente. Ciascun bacino d'acqua in una coppia era situato entro 2,5 km dall'altro, e la coppia era raggruppata in un sito "matrice" situato casualmente a 1,5 km dal bacino di controllo pieno e ad almeno 1,5 km da qualsiasi altra fonte d'acqua. Sparse attorno alla matrice, c’erano fototrappole che si attivavano al passaggio degli animali, permettendo di monitorare le interazioni sia vicino che lontano dalle fonti d’acqua.
I risultati hanno mostrato che le fototrappole fossero nettamente più attive vicino alle fonti d’acqua rispetto ad altri siti, confermando un’attività maggiore. Questo incremento era particolarmente evidente durante i giorni più caldi dell'anno e nei mesi secchi. Le specie osservate (ad eccezione dei bufali) aumentavano la loro attività intorno alle fonti d'acqua riempite, risultando in una maggiore probabilità di contatti interspecifici, circa due-tre volte superiore. Tuttavia, quando si introducevano nuove fonti d'acqua o si riattivavano quelle esistenti, i contatti interspecifici non aumentavano immediatamente. Specie come bovini ed elefanti, che tendono a dominare questi spazi, possono inizialmente escludere altre specie portando a variazioni comportamentali a cascata. Altro risultato importante osservato è stato che le specie meno dipendenti dall'acqua potevano impiegare più tempo per adattare i loro comportamenti di foraggiamento alle nuove fonti d'acqua.
Quando l'acqua veniva invece rimossa, la composizione dei contatti tra specie diverse cambiava, principalmente a causa dei movimenti degli elefanti e del bestiame, che influenzavano le dinamiche di interazione. Tuttavia, alcune specie di erbivori continuavano a sovrapporsi nei bacini d'acqua prosciugati, probabilmente perché tali bacini offrono risorse alimentari come i prati da pascolo, o perché queste specie sono più lente ad adattarsi ai cambiamenti rispetto ai bovini allevati dall'uomo o agli elefanti.
Interessante è stato come la presenza di elefanti e bovini fosse uno dei motori di tutte le altre dinamiche tra specie. Gli elefanti hanno mostrato una maggiore probabilità di contatto con altre specie nei giorni caldi, accedendo all’acqua nel primo pomeriggio quando le temperature erano piu elevate, ma se i bovini erano presenti, il loro comportamento cambiava visitando l'acqua piu presto per evitare la competizione diretta. I bovini, generalmente, mostravano livelli costantemente elevati di aggregazione vicino all'acqua durante le giornate calde, a causa del pascolo di routine e delle visite gestite dall'uomo, interagendo quindi molto con altre specie e condizionando le dinamiche di arrivo all’acqua. Questo comportamento dei bovini, di forte aggregazione, potrebbe facilitare la trasmissione di malattie condivise con altre specie come i bufali, che evitano l'acqua durante le ore centrali della giornata, preferendo la mattina presto o la sera, riducendo così la competizione.
I risultati ottenuti attraverso questo studio sono estremamente importanti per la conservazione e la sopravvivenza delle specie, con implicazioni per la gestione delle risorse naturali e per la mitigazione dei conflitti tra fauna selvatica e attività umane, specialmente in scenari di cambiamento climatico. Promuovere sistemi sostenibili, come la creazione di fonti d’acqua riservate alla fauna selvatica durante le stagioni calde, potrebbe ridurre la competizione e il rischio di trasmissione di malattie tra la fauna selvatica e il bestiame.
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salutedomani · 5 months ago
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AVIARIA, TEST PER BOVINI E LATTE       A seguito della diffusione del virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) negli allevamenti degli Stati Uniti, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Venezie (IZSVe) e della Lombardia ed Emilia-Romagna, in accordo con il Ministero della Salute, si sono resi disponibili ad organizzare test sperimentali su bovini e latte crudo allo scopo di produrre dati scientifici utili ad una valutazione del rischio e per una precisa diagnosi, qualora dovessero presentarsi eventuali riscontri sul territorio nazionale di casi analoghi a quelli statunitensi. Questi studi mirano ad ampliare il quadro delle conoscenze scientifiche attualmente a disposizione e a fornire una risposta efficace e tempestiva in caso di rischio sanitario, attraverso metodi di laboratorio validati. Allo stato attuale non vi è alcuna evidenza di infezione, neanche pregressa, nella popolazione bovina in Europa. La circolazione del virus H5N1 nelle mucche da latte ad oggi è stata segnalata solo negli Stati Uniti. Ad oggi, sono stati esaminati oltre 3.200 bovini delle province di Verona, Vicenza e Padova, tutti con esito negativo. Nelle ultime settimane il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’IZSVe ha messo a punto test virologici e sierologici per la corretta diagnosi di infezione da virus H5N1 HPAI nei bovini. LA NATURA “CORPOREA” DELLE EMOZIONI, MILANO-BICOCCA MAPPA LE AREE DEL CERVELLO  Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca ha dimostrato che nel cervello le aree corticali somatosensoriali e motorie (ovvero quelle aree della corteccia cerebrale che vengono tipicamente attivate dalla sensazione tattile o dal movimento di una parte del corpo) vengono attivate anche da emozioni soggettive. La natura delle emozioni si può quindi considerare fortemente “corporea”. Lo studio è sulla rivista iScience. «In passato diversi progetti di ricerca avevano dimostrato a livello comportamentale che le emozioni sono associate a specifiche parti del corpo. Tuttavia, rimaneva da capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie partecipassero alla generazione di specifiche emozioni, quali la tristezza, la felicità, la paura. Noi lo abbiamo dimostrato per la prima volta a livello neurofisiologico», spiega Elena Nava, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Con la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione, motoria, tattile o emotiva, ricavando due mappe. Sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, i ricercatori di Milano-Bicocca hanno scoperto che alcune aree si attivano con entrambe le due tipologie di stimolazione. DIMINUISCE IL NUMERO DI FUMATORI IN SVIZZERA  Nel 2022 il 24% della popolazione dai 15 anni in su fumava in Svizzera. Ciò significa che dall'ultimo sondaggio del 2017 la percentuale delle persone che fumano è diminuita di 3 punti percentuali, dopo essere rimasta stabile per molto tempo. Il calo più netto della quota di persone che fumano è stato osservato tra quelle con una formazione terziaria. Negli ultimi 30 anni la quota di fumatori accaniti (da 20 sigarette al giorno) si è più che dimezzata. I prodotti del tabacco di nuova generazione o le sigarette elettroniche sono diffusi soprattutto tra le persone giovani. Nel 2022 li hanno consumati il 17% di quelle dai 15 ai 24 anni. Questi sono alcuni dei risultati della recente pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica in merito al consumo di tabacco. Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di numerose malattie. I risultati dell'indagine sulla salute in Svizzera fungono da base per esaminare come si è sviluppato il consumo di tabacco nell'arco di 30 anni, dal 1992 al 2022. Il fumo comprende il consumo di prodotti a tabacco da combustione o riscaldato. Nel 2022 il consumo di sigarette elettroniche è stato registrato separatamente e non viene conteggiato come fumo.    Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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sardies · 1 year ago
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Bovini e lingua blu, tenere alta l'attenzione per sbloccare movimentazioni
Sassari. Un intervento celere per dotare gli allevatori dei necessari repellenti contro la lingua blu, per permettergli un’azione immediata direttamente sul campo contro la diffusione dell’insetto vettore ma, anche, rapidità sulla profilassi vaccinale per anticipare i tempi di diffusione della malattia e, non ultimi, i necessari interventi sulla Pcr per garantire la movimentazione degli animali…
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umbriasud · 1 year ago
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"La guerra aerea a Terni", convegno all'Archivio di Stato
L’Archivio di Stato, al termine del mese di Giugno, che nel giorno 13 ha ricordato il 79° anniversario della Liberazione di Terni dal nazifascismo, ha organizzato, per venerdì 30 giugno, in collaborazione con l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea e l’ANPI provinciale, un evento culturale, in cui verrà approfondito e ricostruito in modo scientifico ed analitico il terribile momento…
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megachirottera · 2 years ago
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Perché la carenza di latte artificiale è in realtà una buona cosa
Lo scopo di questo articolo è cercare di evidenziare perché una carenza di latte artificiale è effettivamente nell’interesse del popolo americano Source: May 21, 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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faunabells · 5 months ago
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[id: 80's design of strawberry shortcake holding a plate of heart-shaped cookies, with words on her left that reads, "nontraumagenic systems need to be given cookies as compensation for rampant pluralphobia]
created by using picsart, can be used by anyone, no credit needed.
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markhors-menagerie · 8 months ago
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†Auroch (Bos primigenius)
Art credit: José Antoni
These giant prehistoric cattle lived in a variety of habitats during the ice age, from Europe, North Africa, and the Middle East, to India and East Asia. They were a significant animal to hundreds of cultures, featuring in European cave art, Babylonian murals, ancient Egyptian temples, and more. But over thousands of years they declined in region after region, and finally went extinct in 1627. But their effect on human history did not end there- aurochs were domesticated at least twice, and their descendants are modern cattle!
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morelin · 3 months ago
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Isola di Corvo
Come dicevo nel post precedente la nostra escursione non è terminata: infatti, dopo aver ammirato le scogliere ci dirigiamo verso l'isola di Corvo (Azzorre), la più piccola delle isole dell'arcipelago delle Azzorre (solo 17 km quadrati) che solitamente non viene inclusa nei viaggi più turistici perché ancor più lontana e non sempre raggiungibile per le avverse condizioni meteo. Solcando velocemente le onde dell'oceano in una mezz'oretta raggiungiamo l'isola che viene considerata Riserva Mondiale della Biosfera dall'Unesco. Qui ci aspetta un driver che ci porta all'inizio del sentiero che percorreremo per raggiungere il Miradouro do Caldeirão. Durante il percorso si vedono in lontananza le lunghe siepi di ortensie ed i muri bassi che dividono le proprietà.
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Quando arriviamo al punto panoramico, ci ritroviamo in una caldera formatasi milioni di anni fa, di fronte ad un panorama surreale, di pieno silenzio, solo noi pochissimi turisti e qualche bovino “custode” di questo paradiso remoto dove siamo noi gli intrusi.
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manifestocarnivoro · 7 months ago
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L’IRISH GRASS BEEF OTTIENE LO STATUS IGP DALL’UE
Apprezzata in tutto il mondo, la tradizionale carne di manzo irlandese allevata al pascolo ha ora ottenuto dall’Unione Europea lo status di Indicazione Geografica Protetta. Questo riconoscimento premia l’esperienza delle aziende agricole irlandesi a conduzione familiare e il contributo dei rigogliosi pascoli irlandesi alla produzione di una carne di manzo eccezionale, dal gusto e dalla consistenza unici. Tutte le carni bovine irlandesi alimentate ad erba IGP devono provenire da una delle seguenti categorie:
Manzi e giovenche di età non superiore a 36 mesi. Conformazione migliore di O-. Punteggio del grasso compreso tra 2+ e 4+.
Vacche da carne fino a 120 mesi. Conformazione migliore di O+. Punteggio di grasso compreso tra 2+ e 5. Le due categorie devono essere separate, disossate, confezionate ed etichettate. Le carcasse con pH elevato (> 5,8) devono essere identificate ed escluse. Le macellazioni devono essere valutate per verificare che abbiano un colore della carne rosso ciliegia pronunciato e un elevato grado di cremosità/ingrassamento del grasso.
Sono ammissibili le carni bovine fresche e congelate con o senza osso. Sono compresi i filetti, i quarti, i tagli con osso, i tagli primari disossati, la carne macinata di questi tagli e le confezioni per la vendita al dettaglio.
L’etichetta IGP Irish Grass fed Beef può essere apposta sul manzo macinato e sui prodotti a base di manzo macinato contenenti il 100% di Irish Grass fed Beef e un minimo del 90% di manzo visibilmente magro.
I prodotti che possono essere etichettati “come derivati” dall’IGP Irish Grass fed Beef sono: carni composite contenenti il 100% di Irish Grass fed Beef e un minimo del 90% di carne magra visiva; frat-taglie di prima scelta (guancia, coda, coscia e lingua) provenienti da categorie qualificate di bovini Irish Grass fed Beef.
Link: www.irishbeef.it
Fonte: “L’Irish Grass fed Beef ottiene lo status IGP dall’UE”, Eurocarni 3/24
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ginogirolimoni · 11 months ago
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Non hai nemmeno il tempo di capacitarti su quanto sia coglione il suo rivale, si quello che ha acquistato Twitter e l'ha trasformata in un'incognita matematica, che ti spunta fuori quest'altro, con questa trovata ...
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hemlockdrunk · 1 year ago
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sincero se sei uno studente del classico il mio giudizio su di te si basa quasi esclusivamente su chi sia il tuo filologo e/o grecista-latinista di riferimento
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