#violar
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Un exagente del FBI se declara culpable por violar las sanciones de EEUU contra Rusia
Charles McGonigal fue arrestado en enero en el Aeropuerto Internacional John F. Kennedy, en Nueva York, tras ser acusado de violar las sanciones impuestas por Estados Unidos contra Rusia en un caso que también implica un presunto lavado de dinero.
Archivo - Sede del FBI en Estados Unidos © LIU JIE / XINHUA NEWS / CONTACTOPHOTO - Archivo
"Me presento ante ustedes en este tribunal para asumir toda la responsabilidad, ya que mis acciones nunca tuvieron la intención de dañar a Estados Unidos, al FBI, a mi familia o a mis amigos", ha indicado McGonigal, según ha recogido la cadena CNN.
McGonigal, que está siendo juzgado en un tribunal de Washington D.C. por recibir dinero de un exempleado de Inteligencia albanés, acordó investigar a Vladimir Potanin, un oligarca ruso rival de Deripaska a quien intentó incluir en la lista de sancionados.
El exagente del FBI, que se enfrenta hasta un máximo de cinco años de prisión, ocultó el nombre de Deripaska en sus correos electrónicos, utilizó empresas ficticias para firmar contratos y usó estas entidades para enviar y recibir pagos.
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Lucanis lookin' all intimidating...
...and then there is Violar ruining the mood by looking like an idiot
#way to ruin a perfecly lovely screenshot bub#can't take you anywhere#dragon age#dragon age the veilguard#datv#Lucanis#Lucanis Dellamorte#Antivan Crows#violar de riva
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The way Dominicans (both men and women) till this day “joke” about SA a woman or a woman being SA…
#“te van a violar’’#‘te violo’#like what#this shit will never in forever sit right with me#never made fucking sense#like how#grown ass people#and they be deadass too#it be your own family too#weird ass behavior#ready to go off on a motherfucker#the ignorance#it be your own ppl#makes me fucking sick#protect women at all fucking cost#wordsss
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi lunedì, 06 gennaio 2025
#PrimaPagina#giornaledisicilia quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi giornale#sicilia#carlo#alla#tutti#show#banche#senza#violare#nuovo#ucraino#kiev#smentisce#europa#trump#premier#cinque#nella#residenza#futuro#presidente
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La prostituzione è un lavoro, esattamente come altri, quando ben regolamentata: si tratta di utilizzare il proprio corpo per rendere piacevole il tempo a qualcuno: arte nobilissima, pertanto! - esattamente tutto il contrario di ciò che fa un religioso, impegnato h24 nel rendere infelice la vita altrui.
Essendo un lavoro, la prostituzione, a tutti gli effetti, quando ben regolamentato, chiede, ovviamente, di essere remunerato, perché, come esseri umani, non campiamo d'aria e non possiamo pagare le bollette con i sorrisi.
La moralità non è Sapere: la moralità è ignoranza: guardare il mondo attraverso la moralità, significa essere ciechi e sordi - del tutto! La prostituzione non lede alcuno, qualora consensuale: il fatto che alcuni provino ribrezzo a riguardo, perché hanno il cervello pieno di stronzate religiose al punto da renderli bigotti, non giustifica il proibirla, poiché non viola i diritti di nessuno, se regolamentata. E' la pedofilia a rappresentare un problema, ma ai religiosi ciò non interessa affatto.
#prostituzione#corpo#piacevole#tempo#arte nobile#religioso#infelice#vita#lavoro#remunerazione#bollette#spese#aria#moralità#stronzate religiose#bigotto#regolamento#violare#diritto#problema
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el tema con los chatrooms misoginos que buscan tips para violar a la madre y ese tipo de cosas es que le querés buscar un equivalente del lado de las mujeres y simplemente no hay. lo mas cercano debe ser las alzadas en los comentarios de ig de pedro pascal y no son un frente organizado que busca tirar a los hombres y tenerlos de agujero solo quieren cogerse a ese viejo.
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Oh le mani... Adoro le tue mani forti e allo stesso tempo delicate... Sanno essere terrore o piacere... Sanno afferrare o bloccare... Toccare o accarezzare... Violare o far godere... Quante cose sanno fare le tue mani, così calde e sincere quando mi stringono in un abbraccio... Così pesanti e cattive quando picchiano vogliose il mio corpo... E non c'è un momento in cui io non voglia appoggiare le mie labbra su di esse per ringraziarle di tutto quello che mi fan provare. 💋
~ Virginia ~
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Israele sta violando tutto quello che è possibile violare. Oltre il genocidio sta portando avanti una guerra di espansione coloniale. Può farlo solo perché un Occidente in preda ad un delirio glielo permette.
Massacro a Jabaliya. Fuoco sugli ospedali, migliaia in fuga da nord
Siamo arrivati al punto in cui un massacro di 150 persone diventa una piccola notizia. Tutto insieme comunque è un orrore profondo.
l’Unrwa messa al bando dalla Knesset, solo quattro paesi europei condannano, il resto del mondo occidentale tace.
Oramai sembra che per Israele cento palestinesi uccisi ogni giorno rappresentino una unità di misura.
#Israele # Palestina # Occidente # genocidio
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CECILIA SALA: IL VOLTO DELLA PROPAGANDA AL SERVIZIO DEGLI USA.
DETENUTA IN IRAN CHE RISPONDE ALLE PROVOCAZIONI DELL’IMPERIALISMO OCCIDENTALI.
Ancora una volta, i media occidentali dimostrano la loro doppia morale e l’asservimento alla propaganda imperialista.
L'arresto in Iran della “giornalista” Cecilia Sala,nota per la sua opera propagandistica contro la Russia, la Cina, la Palestina e l’Iran,viene dipinto come un atto arbitrario e repressivo.Eppure, nessuno parla dell’arresto ben più grave e ingiustificato dell’imprenditore iraniano Mohammad Abedini Najafabadi all’aeroporto di Malpensa, avvenuto non per ordine della giustizia italiana, ma su pressione dei servizi segreti statunitensi.
Mentre l’Italia si presta a eseguire gli ordini degli USA, violando la sovranità e il diritto internazionale, Teheran rispetta le proprie leggi, che ci piaccia o no, non è l' occidente a dettate legge a casa di Paesi indipendenti. La Sala ha rapporti diretti con settori dell’opposizione antiraniana responsabili di attentati terroristici, il governo iraniano si è limitato a procedere a un fermo legittimo, basato sulle proprie leggi.
Ricordiamo che mentre i media occidentali accusano l’Iran di “arbitrarietà”, proprio Teheran e i suoi alleati sono stati i principali protagonisti della sconfitta dell’ISIS e di altre organizzazioni terroristiche che hanno devastato il Medio Oriente. È ipocrisia pura che la stessa stampa che oggi si straccia le vesti per la Sala ignori il ruolo dell’Iran nella lotta al terrorismo, mentre glorifica le politiche aggressive di Stati Uniti e Israele.L’arresto di Abedini accusato dagli Usa di presunti reati legati al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, e quello di un altro cittadino iraniano-statunitense, Mahdi Mohammad Sadeghi, mostrano chiaramente il vero volto dell’imperialismo: un sistema che non esita a violare le leggi internazionali per difendere i propri interessi.
Cecilia Sala, con la sua retorica russofoba, filosionista e islamofoba, non è una vittima, ma un ingranaggio ben oliato della macchina propagandistica imperialista. La sua detenzione in Iran non è che la conseguenza delle sue stesse azioni, mentre l’Italia dimostra, ancora una volta, la sua subordinazione ai diktat statunitensi. La nostra solidarietà va ai popoli che resistono all’imperialismo, ai lavoratori che subiscono ogni giorno le conseguenze di queste politiche e a chi lotta per un mondo libero dall’oppressione e dallo sfruttamento, non a chi ai piega ai voleri dell' oppressore come la "giornalista" in questione.
-Fabio Massarenti
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Per tutti i nuovi iscritti, ripropongo qualche racconto 😉
GINEVRA
Qualche giorno fa avevo un appuntamento alle 17, davanti ad un albergo di cui non ricordo il nome.
Non ci sono mai arrivata, è saltato tutto all'ultimo momento.
Ultimamente va così:
belli, passabili, simpatici, discretamente o altamente interessanti, poco importa.
Tanto, una scusa per non incontrarli, la trovo sempre. Mercoledì però ero convinta e preparata, con il baby doll e le autoreggenti.
Mi sono eccitata nel bagno dell'ufficio a pensare al momento in cui finalmente, qualcuno che nn fosse mio marito, fosse riuscito a violare questo tempio
Non succede da tempo ormai e ho pensato che l'ingegnere , dopo anni di tentativi, avesse finalmente vinto la bambolina.
Pensando a lui mi sono accarezzata da sopra le mutandine... carezze fugaci, giusto per sentire la prominenza delle grandi labbra, aspettando che il liquido della mia fica bagnasse la stoffa
Mi piace andare in giro così umida, mi piace pensare che se ne percepisca l'odore
Fatto sta che, alle 14,30, mi arriva un messaggio che, per qualche casino sul lavoro, l'Enrico non potrà raggiungermi.
Contenta un cazzo ovviamente, ma visto che tanto a Torino ci dovevo andare ugualmente per una cena al Magorabin, sono partita con la mia valigia di porche voglie verso la bella città sabauda.
La delusione non ha spento i miei istinti, c'era nell'aria tempesta ma con ancora il caldo estivo che mi faceva sudare le cosce e irrigidire i capezzoli
Ho camminato da corso San Maurizio con il Po alla mia sinistra, verso la Gran Madre, per andare a prendere un gelato e sorridevo ogni volta che il vento apriva lo spacco del mio vestito verde, troppo leggero per contrastarne la forza
Le cosce scoperte, le autoreggenti in evidenza, gli uomini che guardavano dalle macchine mentre attraversavo la strada... Umidità, vento, sguardi liquidi e umori lungo le calze velate. Eccitata come un adolescente al primo ditalino, mi sono seduta col mio gelato su una panchina di cemento di fronte al Gran Bar di Corso Casale, vicino alla più classica delle fontanelle della città, quella con la testa di toro
Ho leccato quel gelato pensando all'ultima volta in cui avevo avidamente succhiato e portato un cazzo ad esplodermi in bocca .
Troppo tempo
Mi sono avvicinata alla fontana per togliere dal vestito una macchia di cioccolato e con noncuranza l'ho quasi alzato completamente, aspettando che i ragazzi seduti al chiosco vicino si accorgessero di me. Gomitate, risatine, chissà quante volte mi avranno chiamata puttana.
Mentre maledicevo la mancanza di un amante che mi aspettasse a cazzo duro in un posto qualunque, è arrivata la pioggia e a passo svelto sono tornata verso via Vanchiglia , dove avevo la macchina.
Mi stavo bagnando, ma non ho corso e questo mi ha permesso, lungo il tragitto, di notare un piccolo negozio di abbigliamento vintage
Mi sono fermata e un cartello invitava ad entrare liberamente per sbirciare tra gli abiti appesi
Varcando la soglia ho sentito odore di incenso e di rose e mi sono sentita subito in un ambiente caldo e famigliare
Quella che poi ho saputo essere la proprietaria, è arrivata da una porta che dava su un cortile interno.
Ho notato il suo vestito in chiffon color pesca, lungo fino ai piedi, tanto lungo da doverlo tenere alzato mentre camminava. Sembrava una tipica damigella di quei matrimoni americani che si vedono in tv. Le ho sorriso istintivamente guardandole i piccoli seni non costretti da intimo
Capelli corti come i miei ma mossi, ornati da un piccolo fiore all'altezza dell'orecchio, occhi grandi e scuri, una bocca sottile e dolce nascondeva denti bianchi e perfetti
Mi ha invitata a guardare e chiedere, se ne avessi avuto bisogno...
Ho passato le mani tra gli stendini, ma continuavo a pensare alle sue forme sotto la stoffa, al culo importante, ad una vita non troppo sottile su un corpo comunque armonioso
Mi stavo bagnando ed ero a disagio e quando mi sono girata lei mi stava fissando
"il vestito che hai in mano ti starebbe benissimo, dovresti provarlo!"
Non so se sia stata la sua capacità professionale o la voglia di spogliarmi che mi accompagnava da tutto il giorno, ma ho chiesto dove fosse il camerino e sono stata contenta di trovarlo spazioso e accogliente, con un grande specchio
Mentre mi preparavo l'ho sentita camminare nervosamente avanti e indietro,ma quando ho scostato le tende, ho trovato subito i suoi occhi. Prontamente ha iniziato a sistemarmi il colletto, mi ha toccato le spalle "lo sapevo, lo porti benissimo"
Ha aperto un bottone e poi un altro ed io sono rimasta immobile senza sapere cosa fare, mi sentivo come una bambola nelle mani di una bambina che gioca a fare la mamma
Ma tra le gambe c'era la donna che sono. L'ho sentita pulsare ed eccitarsi.
"Ecco, lascia che si veda il tuo décolleté , è perfetto"
Ha preso altri vestiti e mi ha chiesto di provarli. Il suo tono era perentorio ma dolce, un no non era contemplato ed io, come un automa, ho ubbidito.
Mentre indossavo il secondo abito ha azzardato aprendo le tende, dicendo di voler togliere ciò che non serviva più e mi ha vista in intimo, con le calze a balza larga che circondavano le mie cosce.
Sono rimasta immobile, imbarazzata, ma il suo modo di guardare e di sorridere ha sciolto le mie inibizioni
"ti aiuto se vuoi"
"si, per favore"
È entrata ed io ho sentito il suo profumo di rose, e l'inconfondibile odore dell'eccitazione
Mi ha aiutato a tirare su il vestito e mi ha sfiorato il collo con le mani, poi le spalle, la schiena
Cristo, volevo solo che mi toccasse e palpasse
Le ho sorriso guardandola dallo specchio e prendendolo come un invito mi ha girata e mi ha baciata
Un bacio dolce e bagnato che mi ha improvvisamente reso consapevole di quanta tenerezza io avessi dovuto rinunciare in passato, in nome di relazioni che spesso mi avevano lasciato sola e inerme, in balia delle più luride pulsioni.
Mi ha spinta contro lo specchio e pressando il suo corpo sul mio mi ha allargato le gambe con un ginocchio. Ero fradicia e vogliosa e lei lo sapeva
Ha fatto scivolare il vestito e si è inginocchiata davanti alle mie mutandine che piano piano ha sfilato via
Ho pensato a come fosse possibile tutto ciò...mesi a chattare su inutili siti di incontri e poi la mia ricompensa era lì, in un piccolo negozio di abiti vintage..
Ha annusato il mio pube, il mio pelo, ci ha strofinato il naso, allargato le mie grandi labbra con le dita ed è rimasta a guardarla
Ci ha giocato con la lingua mentre iniziavo a mugolare, leccava il mio clitoride, lo succhiava con avidità, infilava le dita dentro l'orifizio grondante umori biancastri e se le leccava con foga
Improvvisamente ha smesso ed è corsa via. Per un attimo smarrita mi sono seduta sullo sgabello del camerino Ho sentito chiudere a chiave la porta del negozio ed è tornata da me
"Eccomi, non puoi più scappare"
Ma chi cazzo voleva muoversi da lì!
L'ho avvicinata a me e ho appoggiato la testa sul suo ventre, ho alzato il vestito fino al suo sesso, anche lì completamente libero dall'intimo.
Che fica meravigliosa, completamente nuda ed esposta
L'ho accarezzata, ma è il suo culo che volevo, morbido ed invitante.
Le ho chiesto di girarsi, di chinarsi per me e ho affondato la faccia tra quelle natiche
Ho annusato forte e poi la mia lingua è corsa all'esplorazione di quel pertugio perfetto, che sapeva di sapone e culo
Leccavo ed infilavo la lingua sempre più in fondo, come un piccolo cazzo entravo ed uscivo mentre la sentivo ansimare, colare, sentivo il gusto di tutta la sua voglia
Ha iniziato a masturbarsi e sentivo il rumore delle ditta fradice
La volevo mia, volevo godere con lei guardandola in viso
Lho accompagnata sul tappeto, supina, le ho aperto le gambe e mi sono posizionata sulla sua fica in un incastro perfetto
Abbiamo iniziato a muoverci e a strofinare i nostri sessi, sempre più veloce
Dio, l'odore che emanava quell'erotico ballo... Sudore, fica, shampoo per capelli, trucco, culo
Ho goduto nell'attimo in cui diceva "Vengo cazzo!"
Siamo esplose insieme e la sua fica ha spruzzato sulla mia, mentre il suo corpo pareva in preda a convulsioni
Mi sono abbassata e ho raccolto con la lingua ciò potevo, gustando tutto il suo essere
Poi ho raggiunto la sua bocca e sporca di umori l'ho baciata morbidamente, mischiandomi alla sua saliva
Mi ha guardato e ha riso e ancora ansimante mi ha detto
"Ah, piacere, io sono Ginevra"
Al Magorabin non ci sono mai arrivata.
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I just want to use and rape your mouth...
solo deseo usar y violar tu boca...
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(Foto: machine-x)
Io posso amare solo te. Nella mia testa e nel mio cuore, nei cassetti con su scritto 'passione' ci sono solo la tua voce, la tua bocca. E il mio corpo si apre solo se sei tu a volerlo usare, violare. Il mio forte desiderio di essere amata si calma solo se mi guardano i tuoi occhi. Perché pregusto ciò che succederà a breve.
Aliantis
(Foto: machine-x)
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Well, that non-date went well.
#dragon age personal#emmrich#violar de riva#i missed the fact that rook touches emmrich#did that happen with my first rook?#i don't remember#i love this personal quest#dragon age#dragon age the veilguard#datv#da:v
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In the post you made debunking the claim of Ares being the protector of women, you have written that secrecy and disposal of the child born point to rape. Can you please elaborate a bit as I'm having a hard time understanding how exactly? Especially with the latter, is it because the conception of the child happened without the permission of the father of the woman (I've heard even if woman slept willingly, without her father's assent then it would have been considered rape)?
TW for Rape and Infanticide. (My eyes actually started watering and I had to stop several times while researching this ask)
There's a lot to discuss in here, and I'm afraid a Tumblr post from someone who's not a classicist won't cover all that needs to be addressed, so for further reading I recommend Rape in Antiquity (1997) edited by Susan Deacy and Karen F. Pierce, and their follow-up Revisiting Rape in Antiquity (2023), Edited by Susan Deacy, José Malheiro Magalhães and Jean Zacharski Menzies, a series of collected essays regarding Sexual Violence in Greek and Roman Worlds.
Broadly speaking, our modern concept of Rape (criminal act defined by the lack of consent during sexual intercourse) does not have a strict ancient greek equivalent (bearing in mind that "ancient greece" covers large periods of history where attitudes almost certainly differed from time to time and from place to place). Nor is there a greek match found for the english word 'rape' – derived from the latin rapere "seize, carry off by force", which was used for both people (in the sense of abduct or kidnap, only rarely denoting sexual violence) and objects (in the sense of plunder). The latin words most commonly used to denote rape were stuprare "defile, disgrace, rape," which is related to stuprum "illicit sex" (also to stupere "to be stunned, stupefied", origin of the word stupid) and violare "maltreat, profane, infringe, violate".
In ancient greek several words could be used to denote what we today would call rape: Biazomai (βιάζομαι - inflict violence, force, constrain), Harpazo (ἁρπάζω - snatch away, seize, carry off; from where the Harpies get their name, later used to refer to the christian rapture), Hybrizo (ὑβρίζω - outrage, dishonor, affront, treat as an inferior; related to hybris, a complicated word), Moicheia (μοιχεία ‐ adultery, illicit sex) or Phthora (φθορά - ruin, damage, destroy) were all words that, to a greater or lesser extent, were used to refer to violent or illicit sex. These last two concepts, though intimately related to our definition of rape, can be considered distinctly, especially when approximating a definition of "rape" in the classical world: e.g. the forcing of a slave was not morally wrong or illegal, while consorting with a free married woman was. Willingness did not define the crime, rather status and ownership did.
Regarding this last point, women's sexual and reproductive rights belonged to their kyrios (κύριος - guardian, master, head of the household), generally fathers and husbands, but failing that brothers (e.g. Apemosyne and Althaimenes) or sons (e.g. Penelope and Telemachos). Moreover a woman's virtue and reputation were primarily linked to her sexual activity: chastity, modesty, shame and obedience being her main ethical concerns. Therefore, when it came to sexual relationships outside of marriage, it was narratively "preferable that a woman should be raped [be unwilling] rather than seduced" (The Portrayal of Rape in New Comedy, Karen F. Pierce), thus preserving the moral virtue of "respectable" characters like goddesses or heroines. This is not to say every sexual interaction in greek mythology is presented as a rape, that obviously varies from telling to telling and depends on the myth, but it explains the narrative predilection for it. It should also be remembered that plenty of these unions are ambiguous as to whether rape or seduction take place, primarily because it's not usually of interest to the narrator unless the virtue of the women is being discussed (e.g. the centuries long discussions on Helen that survive to this day, and even then the distinction can be dismissed as irrelevant or nonexistent; "We think that it is unjust to carry women off. But to be anxious to avenge rape is foolish: wise men take no notice of such things. For plainly the women would never have been carried away, had they not wanted it themselves." – Hdt. Histories 1.4.2).
When it comes to panhellenic myth, sexual unions between gods and women are primarily framed as extramarital (beffiting a monogamous culture where gods' official consorts where to be found elsewhere), without the κύριος knowledge or consent (for a reversal see Hyg. Fabulae 129), and therefore under the umbrella of illicit sex (i.e. Rape). Recurring motifs are attached to these kinds of stories, which give us narrative context to identify (or at the very least be suspicious of) similar accounts in other myths where no explicit word denoting rape is used (as is most common in surviving works of mythography, that prioritise genealogy and gloss over instances of sexual assault). One of the most common tropes is that of exposure.
Myths of exposure in greek mythology usually come in three flavours. Either the child is exposed because of some prophecy (e.g. Paris or Oidipous), because it is born female (e.g. Atalanta or Iphis) or, in the majority of cases, because it is the product of rape (see below). As you noted the most frequent reason given for the exposure is fear of the κύριος discovery, who, in instances where he does find out about the rape, either does not believe the victim or is indifferent to her plight, and in either case kills her or attempts to do so (some examples below):
[Apemosyne: killed by her brother Althaimenes after she is raped by Hermes] "Not much later he became the murderer of his sister. Hermes loved her, but she ran away, and he could not catch her (for she was faster than him at running). So he spread freshly stripped hides along her path, and when she was coming back from the spring, she slipped on them and was raped. She told her brother what happened, but he thought the god was just an excuse, so he kicked her to death." (Apollod. 3.2.1)
[Auge: sentenced to death by her father Aleos after she is raped by Herakles] "After Auge was raped by Herakles, she concealed her baby in the sanctuary of Athena, whose priestess she was. But the land remained barren, and the oracles revealed that there was some ungodly thing in the sanctuary of Athena, so Auge was found out by her father, and he handed her over to Nauplios to be put to death. Teuthras, the ruler of the Mysians, received her from Nauplios and married her." (Apollod. 3.9.1)
[Psamathe: killed by her father Krotopos after she is raped by Apollo] "Psamathe the daughter of Krotopos got pregnant by Apollo [in Statius' Thebaid 1. 562-669 she is explicitly raped beside a river] and because she feared her father she exposed the child, whom she named Linos. The shepherd who received him raised him as his own, and one day the kings sheepdogs tore him apart. Maddened with grief, she was detected by her father, who [after she had bared her breasts and told him all] sentenced her to death, assuming she had been a harlot and lied about Apollo." (Conon. Narrations 19)
[Alope: killed by her father Kerkyron after she was raped by Poseidon] "Since Alope, daughter of Kerkyon, was very beautiful, Poseidon lay with her, and from this embrace she bore a child which she gave to her nurse to expose, since she did not know its father. When the child was exposed, a mare came and furnished it milk. A certain shepherd, following the mare, saw the child and took it up. When he had taken it home, clothed in its royal garments, a fellow shepherd asked that it be given to him. The first gave it without the garments, and when strife rose between them, the one who had taken the child demanding signs it was free-born, but the other refusing to give them, they came to king Kerkyon and presented their arguments. The one who had taken the child again demanded the garments, and when they were brought, Kerkyon knew that they were taken from the garments of his daughter. Alope's nurse, in fear, revealed to the king that the child was Alope's, and he ordered that his daughter be imprisoned and slain, and the child exposed. Again the mare fed it; shepherds again found the child, and took him up, and reared him, feeling that he was being guarded by the will of the gods." (Hyg. Fabulae. 187)
Not every account of exposure explicitly denotes rape (as mentioned before the nature of the union generally goes uncommented), and sometimes depending on the version seduction is to be better understood. Though both are interchangeable narrative-wise, frequently other details lead may us to suppose the stock character of the unwilling (raped) maiden is being portrayed, I'll use the example of Phylonome again:
"Phylonome, the daughter of Nyktimos and Arkadia, was wont to hunt with Artemis; but Ares, in the guise of a shepherd, got her with child. She gave birth to twin children and, fearing her father, cast them into the [River] Erymanthos. By some divine providence they were borne round and round without peril, and found haven in the trunk of a hollow oaktree. A wolf, whose den was in the tree, cast her own cubs into the stream and suckled the children." (Ps. Plutarch. Greek and Roman Parallel Stories. 36)
1. Phylonome is explicitly mentioned as a huntress companion of Artemis (presumably sworn to chastity). The sexual vulnerablility of Artemis' companions is a common trope; see Kallisto, Daphne, Arethousa, Britomartis, Kyrene, Syrinx, Nikaia, Pholoe, etc.)
2. Ares transforms/disguises himself to approach her (perhaps the most common trope of all), and conceals his identity in the guise of a shepherd (a disguise otherwise used by Zeus to approach Mnemosyne; Ovid. Met. 6.103-128, Clement. Recog. 22)
3. After giving birth she casts her children into the river Erymanthos. The reasoning is the typical stock example, fear of her father, though in this case the form of infanticide is much more direct than exposure: she casts them into the river to drown. As usual with these stories the children are saved by divine intervention, and are nursed by an animal and later raised by shepherds.
Again, no verb denoting rape is ever explicitly used, yet the context of the story is enough to reasonably suppose it was considered as such. Other examples of myths where babies are exposed are listed below, many of them are explicitly rapes, almost all the rest can be inferred as such (I can't for my own sake provide references for all of them, so those interested must do their own research):
Koronis exposes Apollo's son Asklepios on a mountain near Epidauros according to a local legend, Psamathe exposes Apollo's son Linos, Antiope exposes Zeus' sons Zethos and Amphion, Alope exposes Poseidon's son Hippothoon, Akakallis exposes Apollo's son Miletos, Tyro exposes Poseidon's sons Pelias and Neleus, Kreousa exposes Apollo's son Ion, Pelopia exposes Thyestes' son Aigisthos, Auge exposes Herakles' son Telephos, Evadne exposes Apollo's son Iamos, and Phylonome "exposes" Ares' sons Lykastos and Parrhasios (this list is by no means meant to be exhaustive).
My post confronting fake claims that Ares was the protector of women can be found here.
#ask#tw rape#greek mythology#greek myths#greek gods#tagamemnon#hellenic deities#zeus#poseidon#apollo#ares#hermes#Phylonome#Apemosyne#Psamathe#Alope#Auge#Herakles#Heracles#ancient greece#classics#classical antiquity
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi lunedì, 06 gennaio 2025
#PrimaPagina#giornaledisicilia quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi giornale#sicilia#carlo#alla#tutti#show#banche#senza#violare#nuovo#ucraino#kiev#smentisce#europa#trump#premier#cinque#nella#residenza#futuro#presidente
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ㅤㅤ𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐫𝐞 𝒈𝒓𝒐𝒖𝒏𝒅𝒆𝒅 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞, 𝐭𝐡𝐞 𝒉𝒊𝒈𝒉𝒆𝒓 𝐲𝐨𝐮 𝐟𝐥𝐲.
𝐧𝐚𝐦𝐞: tadhg rami barakat (pronúncia: tai-gue) 𝐚𝐥𝐢𝐚𝐬: tad (pronúncia: tai) 𝐚𝐠𝐞: 27 anos 𝐡𝐞𝐢𝐠𝐡𝐭: 198cm 𝐝𝐫𝐚𝐠𝐨𝐧: burukdhamir, buruk the rotten heart; terrador, marrom-avermelhado 𝐦𝐚𝐫𝐤: um freixo com as raízes proeminentes, alto das costas 𝐨𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧: bissexual birromântico 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐲: recluso, privado, sensível, leal, poético, artístico, curioso, equilibrado, impassível, estoico, agressivo, protetor, manipulador, mentiroso 𝐚𝐞𝐬𝐭𝐡𝐞𝐭𝐢𝐜: vinho tinto, alaúde, baralho, incenso, chocolate, piano, adagas gêmeas, argolas de prata, cadarços bem amarrados, performances ao vivo, pé direito alto, gatos calico, risadas secretas, rum
𝒃𝒊𝒐𝒈𝒓𝒂𝒑𝒉𝒚.
Nascido da união de um feérico puro e de uma humana nobre, suas chances de uma infância tranquila eram zero desde o primeiro choro. Seu pai, Fionn, vinha de uma linhagem antiga como a própria terra de Aldanrae, demasiado enraizada para abrir mão de seu lar em favor do Sonhār. A mãe, Catriona, era a quarta de seis filhas de um barão do mármore, revoltada contra o inevitável destino de um casamento político e a uma vida doméstica. Se conheceram em uma taverna clandestina, onde Catri procurava por aventura e Fionn por uma caneca de cerveja que não cheirasse a mijo–diferentes em sua natureza e ainda assim tão semelhantes, viveram um romance de amantes malfadados, com juras de amor e promessas de para sempre sussurradas em meio a leitos de palha.
Fionn foi executado por ousar violar a castidade de uma mulher de alto nascimento, e Catriona tirou a própria vida antes que Tadhg completasse o primeiro ano de vida. Órfão, foi deixado na custódia dos avós maternos, que nada de familiar viram no pequeno e frágil bebê: invés de o criar como neto, o trataram como serviçal, o confinando a viver no porão e só subir à casa quando convocado pelos senhores. Por anos, o único contato de Tadhg com o sol foi filtrado pelas amplas janelas da mansão que o aprisionava. A primeira vez que colocou o pé fora da casa foi aos oito anos, quando uma denúncia anônima fez com que as autoridades do Império o viessem buscar, o conscrevendo a um tipo de escravidão diferente.
Quando criança, não conhecia o suficiente do mundo para entender o que lhe havia sido feito. Ao amadurecer sob o rigoroso regime do exército, se convenceu de que o avô e a avó queriam, à sua maneira, o proteger de um destino muito pior–talvez por saber, bem lá no fundo, que a verdade seria dolorosa demais de enfrentar.
A vida em Wülfhere o transformou de meninos dos olhos brilhantes em uma arma afiada, o tornando letal muito antes que um dragão tivesse a chance de o reclamar. Era rápido como um felino e igualmente surdino, e tirou a primeira vida ainda no Parapeito, quando o Instituto Militar despertou seu instinto de defesa e o ensinou que ali era morrer ou matar.
Cada ano sob tutela militar só o fez endurecer mais. Na Segunda Série, cementou sua reputação como implacável ao matar outra vez: não em autodefesa, mas em vingança–o primeiro gosto que o faria querer mais. Quando uma cadete de sua Asa foi empurrada até sua morte durante a aula de Condicionamento Aéreo, foi com calculada frieza que marcou o rosto de seu assassino e, dada a primeira oportunidade, garantiu que encontrasse o mesmo destino. A lealdade se solidificou como o principal traço de seu caráter, e havia pouco que não faria para a honrar.
Aos dezoito anos, domou a essência de Burukdhamir no Sonhār com a tranquilidade de quem cumprimentava um velho amigo. O terrador era como um espelho das partes mais duras de si, e se tornou a única família a quem reconhecia para além dos melhores amigos, o único vínculo a quem nunca cogitaria questionar.
Ainda havia, porém, um cerne macio em seu coração, protegido por uma muralha de indiferença calculada através da qual poucos eram capazes de enxergar. Aos vinte e dois anos, Tadhg se apaixonou pela primeira mulher capaz de atravessar suas barreiras: seu nome era Alya, sua feroz e selvagem Alya, a quem homem algum faria acovardar. Pelos dois anos em que se relacionaram, chegou a acreditar que o seu seria um final feliz, até que o destino riu em sua cara.
Em uma visita à fronteira, um ataque de Uthdon pegou o comando desprevenido, deixando uma turma da Quarta Série em direta linha de fogo. Antes que tivessem a chance de montar em seus dragões e escapar, foram atingidos com algum tipo de explosivo despejado do céu. No calor do momento, Alya cobriu seu corpo com o dela, e se transformou em escudo ao conter todos os fragmentos de metal e madeira que a explosão fez voar. Estava morta antes mesmo que ele tivesse a chance de piscar vezes o suficiente para processar o que se passara, e Tadhg apenas com um arranhão na sobrancelha para provar que estivera presente, uma única cicatriz para a eternizar.
Nunca foi o mesmo desde então. Se antes já reservava o que restava de sua personalidade autêntica para poucos, quem não o conhecia diria que o luto o havia feito esquecer a humanidade por completo. Com suas orelhas pontiagudas e os caninos à mostra, a ferocidade de Alya se tornou a sua, e a violência a única maneira que ainda tinha para a honrar sua memória. As olhos alheios, só o que era perceptível era a máscara de apatia que nunca saía do lugar. Sob a superfície, cada manhã trazia o abalo sísmico que era encontrar vazio o outro lado da cama que um dia haviam dividido. Os três anos desde a perda pouco haviam feito para o consolar.
𝑻𝑳;𝑫𝑹:
Tadhg é o filho de um feérico puro e uma humana nobre, ambos vítimas de um amor proibido e trágico. Órfão desde cedo, cresceu como escravo de seus avós, antes de ser conscrito no serviço militar pelo Império. No Exército, se transformou em uma arma letal antes mesmo de se vincular ao seu dragão, o terrador Burukdhamir. Aos 24 anos, seu coração foi despedaçado pela morte da montadora Alya, por quem era perdidamente apaixonado, e desde então honra sua memória com uma violência fria e implacável, carregando um luto que o consome dia após dia.
#─── ı wıll take you down to the burnıng ground. › development | tadhg barakat.#like = mensagem de plot no seu chat!#cae:intro
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