#via sei aprile
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philoursmars · 3 months ago
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Avec Christine, on a fêté nos 40 ans d'amitié en faisant un voyage de 15 jours en Sicile.
3 jours à Catane (Catania).  La ville, le jour...
Via Sei Aprile, une façade Art Nouveau
piazza Bovio, garage Musumeci à l'allure entre Art Nouveau et Art Déco
Via Africa, Ciminiere (anciennes raffineries de soufre)
Piazza Mazzini
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gcorvetti · 3 months ago
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Anche questa è andata.
Sabato è stato il mio compleanno, quest'anno per la prima volta nella mia vita ho deciso di lavorare, un bel fine settimana pieno ai fornelli. Ho portato una torta e prima di aprire hanno brindato con uno spumante da 4 soldi, loro, io succo e la sopra citata torta, la sera prima e il giorno fatidico sono andato al bar, si ho ripreso l'amicizia con quello stronzo, più che altro per avere una base per evadere quando mi viene la paranoia a casa, infatti abito a 60m circa da quel locale. Ieri invece mi sono visto con la famiglia, o ex che dir si voglia, per mangiare qualcosa e scambiare quattro chiacchere. Naturalmente mi sono beccato un paio di regali e una torta al cioccolato buonissima fatta da mia figlia che mi rende orgoglioso sia come padre che come cuoco. Durante la cena ho esposto la mia volontà di lasciare questo paese, un pò ci sono restati male ma hanno capito che io qua non ci faccio niente e siccome voglio vivere invece che sopravvivere e passare altri anni in un posto con zero vita sociale, zero concerti ecc ecc, cose che ho scritto in vari post, no grazie, preferisco andare altrove. Oggi ho deciso di andare a prendermi il resto delle mie cose, batteria compresa che spero di vendere il prima possibile come farò con altre cose, non posso portarmi tutto purtroppo.
Chiusa questa pratica vado avanti dritto al mio obiettivo ma oggi ho più o meno una data, entro Aprile, spero, di aver deciso destinazione e data di partenza, mancano sei mesi e il tempo vola. Sarà un pò dura andare via da qua dopo tutti questi anni, solo al pensiero mi viene già nostalgia, sarà l'abitudine. Le prossime tappe sono i loro compleanni, tra il 17 e il 23 novembre, che è stato sempre conveniente perché la festa era una, poi tutto un lungo fino ad Aprile, il natale lo odio.
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P.S. Non ho ripreso a bere, eh!
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angelap3 · 10 months ago
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4 aprile 1951
Nasce a Roma Francesco De Gregori, il Principe dei cantautori. Molti di noi sono cresciuti con la sua musica che, fatto rarissimo, si è trasmessa anche alle generazioni più giovani.
Era un frequentatore del Folkstudio, locale capitolino dove capitava di veder suonare gente come Bob Dylan, ovviamente ancora ben lontani dalla notorietà.
Il primo a portare in scena le canzoni di Francesco sarebbe stato il fratello Luigi, cui è spettato l’onore di presentare al piccolo pubblico presente Buonanotte Nina.
Il successo insperato spinge Luigi a fare pressioni sul fratello perché vinca le sue titubanze e si esibisca in pubblico.
Più che la musica Francesco respira sin da piccolo l’aria della cultura.
Con il padre bibliotecario e la mamma insegnante di lettere il giovane De Gregori sembra più intenzionato alla lettura e alla scrittura che alla musica. Poi il colpo di genio: fonde le due cose al ritmo del folk e del rock e diventa unico.
L’incontro con la chitarra avvenne solo all’età di quindici anni e sembra che la prima canzone eseguita (con discreto successo) fosse Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano.
Eppure la carriera musicale non era la prima scelta di Francesco De Gregori che tentò prima la sorte come attore partecipando a un casting per un film di Fellini.
Le doti non erano male ma l’aspetto estetico non era quello ricercato. L’appuntamento con il grande schermo è solo rimandato al 2003, quando partecipa al primo film da regista di Franco Battiato, Perdutoamor.
È spesso definito cantautore e poeta, sebbene egli preferisca essere identificato semplicemente come "artista".
È inoltre uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe Tenco e un Premio Le parole della musica.
Nel 2022 è diventato protagonista di un grande tour italiano con il suo amico Antonello Venditti, l’artista con cui aveva iniziato la carriera.
Buon compleanno Francesco ❤️
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fridagentileschi · 9 months ago
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Il 29 aprile 1975 ci fu un altra vittima dell'odio comunista.
Sergio Ramelli, 17 anni, militante del Fronte della Gioventu' di Milano, verso le ore 13 di giovedì 13 marzo fece ritorno a casa in via Amadeo dopo una commissione.
Più tardi avrebbe preso il suo motorino e sarebbe andato a frequentare i corsi pomeridiani scolastici.
Il ragazzo legò il suo "Ciao" al solito posto in via Paladini e si diresse verso casa.
Ad un tratto vide due ragazzi minacciosi muoversi verso di lui ed altri posizionati un po' più avanti.
I due erano armati, ma non avevano armi nel vero senso della parola, ma una particolare di quei tempi, la chiave inglese "Hazel 36", una grossa e pesante chiave inglese usata dai meccanici e dagli idraulici.
In quegli anni uno degli slogan preferiti dalle zecche era: "Hazel 36, fascista dove sei?".
In pochi secondi Sergio capì di essere in trappola.
Inciampò e fu colpito dai due ragazzi alla testa.
I colpi sferrati nei suoi confronti furono fortissimi e continui, lasciandolo sanguinante per terra.
Non contento, uno dei due aggressori ritorno' indietro per dare il colpo di grazia a Sergio.
I maledetti Kompagni terminarono il loro infame "lavoro" solo quando una signora anziana si mise ad urlare, implorando loro di smettere.
Ramelli era a terra con il cranio aperto, il sangue e pezzi di cervello accanto.
Fu chiamata un ambulanza e fu portato al Policlinico.
Sergio fu ricoverato con un trauma cranico, una ferita lacero contusa del cuoio capelluto, fuori uscita di materiale cerebrale ed in stato comatoso.
Cesso' di vivere il 29 aprile 1975.
Alla notizia della sua morte la maggioranza di sinistra del consiglio comunale di Milano applaudi'.
Applaudirono per la morte di un ragazzino.
Stramaledettissimi infami. Vigliacchi criminali assassini. Non meraviglia che stiano oggi con lo stupro islamico e lo chiamino resistenza. La feccia non cambia mai... si riorganizza soltanto. Blaterano di pacifismo...ma nel loro gergo è la resa totale e incondizionata alle loro violenze e a quelle dei loro amici muss.
Non abbiamo una vera opposizione che dichiari finalmente il comunismo un crimine contro l' umanità. E così tutti i loro satelliti.
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ross-nekochan · 11 months ago
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Oggi in Giappone è (stata) festa nazionale: è equinozio di primavera.
Questa settimana in generale è leggera anche perché questo Venerdì avrò smart, però... però mi sto rendendo conto che dopo il viaggio che farò a fine aprile, non avrò più un vero respiro fino al 2025. I miseri 10gg di ferie sono finiti e ci sono solo 2 giorni di festività nazionali. Poi basta. Solo lavoro fino a capodanno.
Sono disperata. Non reggo più, non voglio reggere più ma non so come tirarmi fuori da questo buco.
Mando cv per le cose che mi interessano ma non mi caga nessuno. Nessuno. Pure l'unica azienda nel settore turistico per cui ero passata al secondo colloquio mi ha ghostata. Mi arrivano solo messaggi su posizioni in questo cazzo di IT di merda che mannaggia la Madonna sembrano disperati alla ricerca di pulitori di cessi (in questo caso pc) da pagare perché tanto in questo settore nessuno ti insegna un cazzo e sei solo il pezzettino che fa muovere l'ingranaggio.
La scorsa domenica notte ho dormito una merda e Lunedì ero uno zombie che camminava.
Nella pausa pranzo tutte le sale riunioni erano occupate e non ho potuto usare nessun posto per dormire... ho dormito nel cesso perché stavo barcollando dal sonno e non sapevo dove andare e perché la lounge è un posto troppo figo da ricchi e mi sentivo a disagio a fare la poveraccia che dormiva sul tavolo. Ecco i livelli di disperazione che ho raggiunto.
Che devo fare per tirarmi via da questo incubo? Devo spendere ste centinaia di euro per traslocare nonostante non sia sicuro niente per i mesi a venire?
Adesso tutti i miei colleghi che abitano qui stanno a casa a non fare un cazzo e sono l'unica che sta facendo sta vita di stenti... non ne posso più di niente. Vaffanculo a questo paese, a questa vita e soprattutto vaffanculo a me.
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mucillo · 3 months ago
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Tu sei la mia zingara dolce e selvaggia,
amore mio senza certezze e senza più sorrisi,
che mi guardi come se fosse sempre l’ultima volta
che ci incantiamo o abbiamo paura, e non sai
che dentro di me è ancora primavera
e se solo ti vedo sono felice da piangere,
come un cieco che rivede il mare.
Tu sei la mia notte senza più sonni,
amore mio infreddolito e stanco, che riempi
le mie parole e i miei silenzi, e scendi
sulla mia pelle come la bufera,
nei miei occhi come una lama di luce,
nelle orecchie come un adagio di Mahler,
nelle mani come una magnolia
e sulle mie labbra come la promessa
di una felicità già perduta.
Tu sei il mio mattino di nozze,
amore mio disperato e fragile, che mi rimproveri
d’amarti e vuoi strapparmi da te quasi fossi un rovo
o un ladro, e non sai che hai il potere d’esplorarmi
e stelo per stelo di farmi fiorire,
come ad aprile il mandorlo e l’erba.
Tu sei la mia via lattea,
amore mio frastornato e bello, che ondeggi in me
come il mare e le stelle e un oceano di foglie
e di sogni e di baci. Tu sei la mia rondine,
la mia nube, la mia ombra, la mia canzone,
la mia bandiera, la mia camicia,
la mia strada, la mia città.
Sei il groviglio di luce, il fiume, il vento,
il sasso, la candela, le dita che si sfiorano,
sei una noce, un sentiero, una lepre, un orsacchiotto,
sei la marea che ritorna, il sole che s’alza
e il sole che cala, e conosci le vie del mio cuore
come una belva ferita la sua tana
e un uomo la sua pena.
Tu sei la mia zingara dolce e selvaggia,
amore mio con una gonna azzurra, e tutta la tenerezza
tua incredibile, con un riso che ti luccica negli occhi,
tu, con le mani sciolte, sospese, abbandonate,
tu senza più certezze:
guardami, sono ancora qui.
( Emilio Piccolo da Poesie a Tiù )
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abr · 8 months ago
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(...) da otto mesi le principali organizzazioni internazionali, incuranti dei tunnel al di sotto dei propri uffici (a Gaza), diffondono allarmi a proposito delle “carestie” che (...) avrebbero minacciato la vita della popolazione palestinese. Carestie, plurale: perché ne era alle viste una nel novembre dell’anno scorso, un’altra in dicembre, poi in gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, e fino ad ora. E tutte dovute alla deliberata politica genocidiaria (israeliana), bombardando indiscriminatamente la popolazione civile (e) programmandone lo sterminio per fame.
(Per poter evocare) la figura – “carestia” (...), una certa percentuale di famiglie (almeno il 20%) dovrebbe essere sottoposta a una mancanza estrema di cibo, con almeno il 30% di bambini in sofferenza per malnutrizione acuta e con il decesso quotidiano di almeno due persone ogni 10.000. A Gaza vorrebbe dire la morte per fame, ogni giorno, di 400 persone. Qualcosa come centomila morti per fame sinora.
Il Sud Africa, nel primo ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia (dicembre del 2023), argomentava che “l’intera popolazione di Gaza è a rischio imminente di carestia”. Nel terzo ricorso (maggio 2024) il Sud Africa scriveva che “L’assalto militare e le operazioni di Israele stanno uccidendo la popolazione palestinese di Gaza, mentre Israele la sta contemporaneamente affamando”. Bisogna concluderne che la popolazione sottoposta a carestia è sopravvissuta per sei mesi a un piano di sterminio per fame abbastanza infruttuoso.
È molto spiacevole dover indugiare su questi fatti, su questi numeri, insomma su queste mareggiate di propaganda goebbelsiana circa gli esperimenti di sterminio per fame di cui si renderebbe responsabile Israele. (...) Invenzioni che non servono alla tutela della popolazione palestinese ma a rimpolpare gli editti dei macellai ben contenti di offrirla al martirio.
Iuri Maria Prado suona la sveglia, via https://www.ilriformista.it/a-gaza-non-ce-una-carestia-e-israele-non-sta-compiendo-stermini-per-fame-e-una-guerra-e-lha-scatenata-hamas-426581/
Equidistanza dal MALE è farne parte. Come vedersi passar davanti le pagine di "La banalità del male" e guardarle come le vacche guardano i treni che passano.
Gli odiatori o gli annoiati dall'Occidente cioè di se stessi (bei pirla, cit.) non riescono a unire i puntini: i duemila drogati palestofanti lanciati tutti assieme il 7 ottobre dentro all'avamposto occidentale a sfogarsi, come numeri e mentalità più o meno equivalgono a quel che ci arriva in casa ogni mese, a unità o decine alla volta. A far bene i conti, il degrado cumulato negli anni in casa nostra è del tutto equivalente, come danni e numero di vittime, alla condizione in cui le bestie han lasciato i kibbutz il rave dei ragazzi e le 1500 vittime: smembrate. Gli Ebrei sono i nostri canarini nella miniera, da sempre: meditate o genti, meditate.
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intotheclash · 10 months ago
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Banda Bassotti - Comunicato Nº38  (25 Aprile)
E c'è chi compra i suoi diritti a cambiali Così tutta la vita fino ai funerali Posto sicuro in una fabbrica di veleno Ma che fortuna! chissà quanti progetti che faremo Solo 8 ore e un po' di straordinario serale E vedrai che bei regali ci faremo a Natale Maternità un grosso guaio per la produzione Nessun ricatto se sei per caso moglie del padrone E i caporali a nord e a sud sono tutti uguali Pane e lavoro li troverai sotto i loro stivali E vanno via la luna e il sole e ancora un altro giorno Tutta la vita come uno schiavo come un animale C'è chi ha la casa bella e riscaldata e c'è chi vive per la strada C'è chi si compra un vestito al giorno e chi non ha nessuno intorno E chi va al cesso con il cellulare chi non ha i soldi per il pane E chi ripete si signore ogni giorno e chi si vuole ribellare E c'è chi pensa ai dannati della terra E a questa guerra risponderà con un'altra guerra E il minatore che nella miniera ha perso il sole E Vincenzino uscito dal cantiere senza la vita E chi quel giorno aspettava un treno nella stazione Forse il suo sangue avrebbe dato per un mondo diverso E per te chi ha pagato E perché l'ingiustizia è un diritto É per te che hai detto no, e sei stato incatenato E perché chi si ribella sarà torturato E perché chi si ribella sarà ammazzato E se la morte avesse la memoria ricorderebbe i vivi che in galera ci hanno chiuso la storia E chi sta fuori ha dimenticato che fuori nulla è cambiato e dentro niente è cambiato e che sarebbe stato diverso e quel lontano 25 Aprile Compagno non lasciare quel fucile
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dhr-ao3 · 10 months ago
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Se Estas Paredes Falassem
Se Estas Paredes Falassem https://ift.tt/SYu2AhD by Pixys_Malfoy Depois de tomar uma rara decisão impulsiva durante uma situação estressante, Hermione vê sua vida tomar uma reviravolta inesperada.   O trabalho: Seis meses em uma ilha no condado de Galway para escavar/estudar/proteger um castelo medieval em ruínas que já foi o lar de uma bruxa poderosa e perigosa. Totalmente dentro de suas capacidades. O problema era o parceiro.   O Parceiro: Draco Malfoy; vilão de coração negro, viciado em sarcasmo e vestidor crônico. Se ao menos ele fosse o único problema. Words: 3195, Chapters: 1/43, Language: Português brasileiro Fandoms: Harry Potter - J. K. Rowling Rating: Explicit Warnings: No Archive Warnings Apply Categories: F/M Characters: Hermione Granger, Draco Malfoy Relationships: Hermione Granger/Draco Malfoy Additional Tags: Slow Burn, Harry Potter Epilogue What Epilogue | EWE, Co-workers, Humor, Curse Breaking, Magical Accidents, magical archaeology, Eventual Smut, Banter, Snark, Eventual Romance, Also sex magic, BAMF Hermione Granger via AO3 works tagged 'Hermione Granger/Draco Malfoy' https://ift.tt/le9xpsD April 20, 2024 at 01:26AM
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greenbor · 9 months ago
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Poesia di https://scrivocomeposso.tumblr.com/
22 aprile 2019
Spesso sei sola, un po' per scelta, un po' per caso.
Hai questa musica dentro che non riesci a suonare.
Una litania che a volte ti uccide, a volte ti fa compagnia.
Non capisci perché non ti vuoi bene.
O forse fai finta di non saperlo.
Perché non riesci a fidarti di te stessa, della gente che ti sta intorno, del mondo.
Dell'amore.
Non credi nell'amore perché hai paura che possa rompersi. Creare crepe sul cuore non riparabili.
Hai imparato a convivere con il dolore anche se non sai ancora da quale parte della tua vita arrivi. Sai che è lì, esiste in te. O forse è solo il passato a farti così tanto male.
Non andrà mai via, comunque, il dolore. Puoi solo metterlo a riposare in un angolo di testa.
Sei fragile ma compatta come la sabbia.
Sei chiusa e tormentata e insicura.
Hai tanta paura, troppa per essere concentrata in un corpo solo.
Hai paura di usare gli occhi, di sorridere, di essere felice. Semplicemente di vivere. E di amare.
E quando lo noti, quando ti accorgi che è veramente così, un pezzo del tuo cuore si annerisce come una caselle della settimana enigmistica.
Ti manca la prospettiva, forse l'obiettivo, ma avanzi in questo caos che è l'esistenza. 
Ti manchi.
Fonte: scrivocomeposso
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curiositasmundi · 10 months ago
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Gli Stati Uniti hanno inviato le garanzie richieste dall’Alta Corte di Londra che potrebbero aprire la strada all’estradizione del fondatore di Julian Assange dalla Gran Bretagna. La Corte inglese, nell’ultima udienza, aveva fermato l’estradizione chiedendo agli USA la garanzia che il fondatore di WikiLeaks avrebbe potuto avvalersi del Primo emendamento (quello che protegge la libertà di stampa), che non sarebbe stato discriminato nel processo e che non avrebbe rischiato la pena di morte. Le rassicurazioni inviate dagli USA accolgono gli ultimi due punti, ma restano vaghe sul primo, affermando che Assange “avrà la possibilità di provare a fare affidamento su un processo che sia sotto la protezione del primo emendamento, decisione che può essere presa solo dalla Corte americana”. La Corte inglese prossimamente si pronuncerà e potrebbe così avviare l’estradizione di Assange, la cui moglie, Stella Morris, ha affermato che gli USA «si sono limitati a sfacciate parole ambigue» e che la nota diplomatica «non fa nulla per alleviare l’estrema angoscia della nostra famiglia riguardo al suo futuro».
Negli ultimi giorni sono emersi i dettagli delle garanzie fornite dagli Stati Uniti all’Alta Corte di Londra, all’interno delle quali si scrive che il fondatore di WikiLeaks – che nel 2010 ha pubblicato file riservati del governo americano che hanno svelato i crimini di guerra consumati da Washington nella prigione di Guantanamo Bay, a Cuba, in Iraq e in Afghanistan – “non subirà alcun pregiudizio a causa della sua nazionalità per quanto riguarda le difese che potrà cercare di sollevare al processo e alla sentenza”. Oltre a garantire che “una condanna a morte non sarà né richiesta né imposta ad Assange, rispetto alla possibilità per il giornalista australiano di “sollevare e cercare di far valere” il primo emendamento, gli Stati Uniti hanno scritto che la sua applicabilità “è esclusivamente di competenza dei tribunali americani”. Se ad Assange verrà negato il permesso di ricorrere in appello, rischia di essere estradato negli Stati Uniti nel giro di pochi giorni, avendo esaurito tutti i ricorsi presentabili del Regno Unito. A quel punto, l’unica speranza per lui sarebbe l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo. «Gli Stati Uniti hanno rilasciato una non assicurazione in relazione al Primo Emendamento e un’assicurazione standard in relazione alla pena di morte», ha dichiarato in un comunicato Stella Morris, moglie e avvocato di Assange, sottolineando l’angoscia provata per la «cupa aspettativa» del giornalista «di spendere il resto della sua vita in isolamento negli Stati Uniti per aver condotto una pluripremiata attività giornalistica». Gli avvocati di Assange sono ora chiamati a presentare entro il 30 aprile le obiezioni all’attendibilità delle garanzie americane, mentre gli USA avranno tempo fino al 14 maggio per depositare le critiche a quelle obiezioni. Il 20 maggio avrà luogo un’ulteriore udienza in tribunale a Londra, quando la Corte si troverà a riesaminare nuovamente il caso.
Assange è detenuto nella prigione londinese di Belmarsh dal 2019, quando è stato sfrattato dall’ambasciata ecuadoriana che precedentemente gli aveva offerto rifugio. Tre anni dopo, il governo britannico ha ufficialmente approvato la sua estradizione negli Stati Uniti. Dopo essersi riunita in udienza lo scorso 20 e 21 febbraio, l’Alta Corte di Londra ha spazzato via sei delle nove obiezioni alla richiesta statunitense di estradare Assange formulate dai suoi avvocati, chiedendo agli Stati Uniti di fornire garanzie sulle tre rimanenti. Se gli USA non convinceranno i giudici, la richiesta di estradizione formulato dal Department of Justice oltre-atlantico sarebbe respinta. Al contrario, la Corte potrà negare la validità delle tre rimanenti obiezioni della difesa, rigettando la richiesta di Assange di riaprire il suo caso e aprendo alla sua estradizione. Negli Stati Uniti, il giornalista rischia di finire la sua vita in galera.
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angelap3 · 11 months ago
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Caro Marzo Entra di Emily Dickinson
Caro Marzo – Entra –
Come sono felice –
Ti aspettavo da tanto –
Metti giù il Cappello –
Devi aver camminato –
Quanto sei Affannato –
Caro Marzo, come stai tu, e gli Altri –
Hai lasciato bene la Natura –
Oh Marzo, Vieni di sopra con me –
Ho così tanto da raccontare –
Ho avuto la tua Lettera, e gli Uccelli –
Gli Aceri non sapevano che tu stessi arrivando –
L’ho annunciato – come sono diventati Rossi –
Però Marzo, perdonami –
Tutte quelle Colline che mi lasciasti da Colorare –
Non c’era Porpora appropriata –
L’hai portata tutta con te –
Chi bussa? Ecco Aprile –
Chiudi la Porta –
Non voglio essere incalzata –
Sei rimasto via un Anno per tornare
Mentre ero impegnata –
Ma le sciocchezze sembrano così banali
Appena sei arrivato
Che il Biasimo è caro quanto la Lode
e la Lode è semplice come il biasimo.
La dedico a una persona a me molto cara❤️
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satoshi-mochida · 11 months ago
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Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons free DLC ‘Sacred Reunion’ details new characters, modes
From Gematsu
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Publisher Modus Games and developer Secret Base have released a new trailer and information for the recently announced free Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons downloadable content “Sacred Reunion,” which will add three new characters, two new modes, online cooperative play, and new upgrades when it launches on April 4.
Get the details below.
New Characters
Ranzou and Sonny Lee return to take on the gangs of New York following their last playable appearances in Double Dragon IV, with Chin Sei Mei ending his hiatus since Double Dragon III: The Sacred Stones. All three come with their own unique play styles and abilities. They’ll be playable across all modes, including the recently revealed wave-based Survival Mode. Enjoy the reunion with friends near and far, as online co-op will be launching alongside the update.
Versus Mode
Tired of working together with friends? The brand-new Versus Mode will allow you to take them on in head-to-head battles. Upgrade your characters as you see fit with a variety of options, choose your arena and commence the ultimate test of individual skills and friendships. (This mode is in addition to the previously announced Survival Mode.)
Additional Content
New upgrades, improvements, additional content, and a new difficulty mode will also be launching into the fight when “Sacred Reunion” launches.
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons is available now for PlayStation 5, Xbox Series, PlayStation 4, Xbox One, Switch, and PC via Steam.
Watch the trailer below.
DLC “Sacred Reunion” Characters and Modes Trailer
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lapelleeilcuore · 1 year ago
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Dalla mia pelle
non sei mai andata via.
Nella testa
ci abiti ogni giorno.
Nel cuore
ti aspettavo da sempre...
Riccardo Tango Alfieri ©️29 Aprile 2023
©Copyright L. 633/1941
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Irma Bandiera
https://www.unadonnalgiorno.it/irma-bandiera/
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Passeranno i morti, ma resteranno i sogni.
Irma Bandiera, nome di battaglia Mimma, è stata una partigiana italiana seviziata, accecata e trucidata dai nazifascisti, una delle eroine simbolo della lotta di tante donne impegnate nella Resistenza.
Nacque l’8 aprile 1915 a Bologna, in una famiglia benestante, suo padre Angelo era capomastro edile  oppositore del regime durante la dittatura. Sua madre si chiamava Argentina Manferrati e aveva una sorella di nome Nastia.
Aveva anche un fidanzato, Federico, militare a Creta che venne fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e rimase disperso dopo che la nave su cui era imbarcato per il trasferimento in Germania venne bombardata e affondò al porto del Pireo. Vane furono le ricerche per ritrovarlo.
Iniziò ad aiutare i soldati sbandati dopo l’armistizio e a interessarsi di politica, aderendo al Partito Comunista.
A Funo, dove andava a trovare i parenti, conobbe uno studente di medicina, Dino Cipollani, il partigiano Marco che la spinse a entrare nella VII brigata GAP Gianni Garibaldi di Bologna.
Il 5 agosto 1944 i partigiani uccisero un ufficiale tedesco e un comandante delle brigate nere. Cominciò una tremenda rappresaglia che vide coinvolta anche la partigiana Mimma, che aveva trasportato delle armi alla base della sua formazione a Castel Maggiore. Venne arrestata mentre si trovava a casa dello zio, la sera del 7 agosto e rinchiusa nelle scuole di San Giorgio,  isolata dal resto dei suoi compagni. Venne poi portata a Bologna dove, per sei giorni e sei notti venne ferocemente seviziata dai fascisti della Compagnia Autonoma Speciale, guidati dal Capitano Renato Tartarotti, che arrivarono ad accecarla con una baionetta, per farla parlare, ma lei non ha mai rivelato i nomi delle sue compagne e compagni di lotta.
I familiari la cercarono dappertutto sperando di trovarla in vita, la giovane resistette alle torture fino alla fine ma venne fucilata e poi finita con alcuni colpi di pistola al Meloncello di Bologna, nei pressi della casa dei suoi genitori, il 14 agosto 1944.
Il suo cadavere venne lasciato esposto per un giorno intero, come monito, fino a quando i parenti non riuscirono a riprenderselo.
Portata all’Istituto di Medicina Legale, un custode, amico della Resistenza, scattò le foto del suo viso devastato dalle torture.
In suo onore, una formazione di partigiani operanti a Bologna prese il nome Prima Brigata Garibaldi  Irma Bandiera. A lei venne intitolata una brigata SAP (Squadra di azione patriottica) che operava nella periferia nord di Bologna ed un GDD (Gruppo di Difesa della Donna).
La federazione bolognese del PCI il 4 settembre 1944 pubblicò un foglio volante, stampato in clandestinità, nel quale si ricordava il senso altamente patriottico del sacrificio di Irma incitando i bolognesi a intensificare la lotta contro i nazifascisti.
È sepolta nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordata nel Sacrario di Piazza Nettuno e nel Monumento alle Cadute Partigiane a Villa Spada.
A Bologna, nella via che porta il suo nome è deposta una lapide che reca scritto: “Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte. La libertà e la giovinezza offristi per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia. Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore dei compagni di lotta. Quanti ti conobbero e amarono nel luogo del tuo sacrificio a  perenne ricordo posero”.
Il suo assassinio, compiuto anche per scoraggiare pericolosi tentativi di emulazione, finì per produrre l’effetto contrario e tante donne seguirono il suo esempio e si unirono alla battaglia per la liberazione dell’Italia.
Ci sono strade che portano il suo nome in vari comuni italiani.
Riconosciuta partigiana alla fine della guerra venne decorata con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, insieme ad altre 18 partigiane.
«Prima fra le donne bolognesi a impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS. tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di liberazione.»
“È nella Resistenza – ha dichiarato Marisa Rodano alla Camera dei deputati in occasione del 70° anniversario della Liberazione – che le donne italiane, quelle di cui Mussolini aveva detto ‘nello stato fascista la donna non deve contare‘; alle quali tutti i governi avevano rifiutato il diritto di votare, la possibilità di partecipare alle decisioni da cui dipendeva il loro destino e quello dei loro cari, entrano impetuosamente nella storia e la prendono nelle loro mani. Nel momento in cui tutto è perduto e distrutto – indipendenza, libertà, pace – e la vita, la stessa sussistenza fisica sono in pericolo, ecco le donne uscire dalle loro case, spezzare vincoli secolari, e prendere il loro posto nella battaglia, perché combattere era necessario, era l’unica cosa giusta che si poteva fare”.
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seoul-italybts · 1 year ago
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[✎ ITA] ELLE Korea : Speciale Novembre 2023, Intervista - JIMIN, Una Ventata d'Aria Nuova | 24.10.2023
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🗞 ELLE Korea Novembre 2023 | Twitter
JIMIN, Una Ventata d'Aria Nuova
“ Va bene non essere perfetti. Ma la performance deve essere impeccabile ” __ JIMIN
Il futuro diventa realtà solo per chi procede con fiducia. 
Proprio quando tutti pensavano di aver corso a sufficienza, Jimin si è lasciato pervadere da una nuova ventata d'energia e ha ripreso a correre, cogliendo l'istante
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ELLE: Incluso il tuo album solista, quest'anno hai lavorato tanto individualmente. Seguendo le tue promozioni, abbiamo capito perché dici di essere timido (ride).
JIMIN: Lavorando per conto mio, ho avuto modo di rendermi conto una volta di più di quanto io sia sempre un po' a disagio. Ho davvero realizzato quanta strada ho ancora da fare per maturare. Per diventare più sicuri di sé, bisogna metterci impegno e volontà.
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ELLE: Anche se caratterialmente sei riservato, oggi hai salutato tuttə, qui allo studio, con estremo calore. Mi è tornato in mente un servizio fotografico del 2014. Allora, hai aiutato lo staff a raccogliere e gettare via le confezioni del cibo d'asporto ordinato, e volevi anche cambiare il rotolo di carta igienica nel bagno dello studio, perché era finito.
JIMIN: Sul serio? Non ricordo, ma ben fatto, Jimin! (ride). Grazie per questa vostra buona opinione di me.
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ELLE: Il primo evento di peso cui hai partecipato in qualità di ambassador per Tiffany è stata la riapertura dello storico negozio Landmark di New York, ad aprile. È qualcosa di cui il nostro staff non riesce a smettere di parlare ancor oggi.
JIMIN: Ero molto agitato. Era la prima volta che partecipavo ad un evento così importante da solo. C'erano dei bellissimi gioielli firmati Tiffany e tante celebrità... A ripensarci ora, era tutto talmente magnifico e nuovo, per me, che mi sembra, piuttosto, di essere finito in un film.
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ELLE: Com'è lavorare con un brand ricco di esperienza e storia come Tiffany & Co.? Ne hai tratto qualche influenza o ispirazione?
JIMIN: Man mano che, negli anni, le performance dal vivo aumentavano, è cresciuto anche il mio interesse per la gioielleria. Ogni brano ha una sua atmosfera particolare, e mi piace esplorare tutto il potenziale di questi accessori, trovando modi per impreziosire con essi le mie esibizioni e gli abiti di scena. È così che ho scoperto ed imparato ad apprezzare appieno il fascino dei gioielli.
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ELLE: Il 2023 è l'anno del 10° anniversario dei BTS. In un'intervista tratta dal libro "BEYOND THE STORY: il Racconto di 10 Anni di BTS" dici, "Ricordo ancora quell'unica fila (di fan) vicino alle telecamere, durante la nostra prima esibizione." Chiaramente, è qualcosa che ti è rimasto impresso.
JIMIN: Sì, perché eravamo un gruppo ancora piuttosto sconosciuto, e allora ricordo d'essermi chiesto "Come fanno a conoscerci? Perché sono venutə a supportarci?". E ricordo anche d'aver dato il massimo, quella volta sul palco, proprio per quelle persone.
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ELLE: Sebbene in piena pandemia, i BTS hanno portato avanti circa due mesi di promozioni con "Dynamite", su diverse piattaforme e con i contenuti più disparati.
JIMIN: Durante la pandemia, ho sentito davvero la mancanza delle nostre interazioni con le/i fan dal palco e di persona. E, una volta di più, ho realizzato quanto effettivamente l'esistenza degli artisti dipenda dalla presenza o meno del pubblico.
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ELLE: Non fate che riconfermare il vostro valore sul palco, e molte delle vostre performance sono rimaste particolarmente impresse sul pubblico. Tra queste, quale pensi sia la tua esibizione migliore?
JIMIN: Personalmente, mi piacciono e ho sempre a cuore tutte le nostre performance di gruppo. Ce ne sono un sacco di davvero fantastiche, ma se devo sceglierne una, direi 'ON'. Sì, scelgo "ON", specialmente come brano d'apertura dei nostri concerti, è davvero figa.
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ELLE: Dato che hai iniziato con la danza moderna, immagino non sia stato facile imparare lo stile richiesto dal K-pop e, dopo il debutto, sei stato investito di tante aspettative e responsabilità in qualità di vocalist. Ciononostante, continui a mostrarci la tua determinazione e, nelle tue dirette Weverse, esprimi sempre il desiderio di riprendere ad esercitarti dalle basi. Nonostante tutto ciò che hai già raggiunto, insomma, pensi di avere ancora sempre tanta strada da fare?
JIMIN: Me ne vergogno. È davvero imbarazzante quanto io debba ancora migliorare. Ma non ho intenzione di tirarmi indietro, voglio dimostrare di poter fare ancor meglio.
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ELLE: Sei davvero troppo duro con te stesso. Sei già perfetto così, come pensi di poterlo diventare ancor più?
JIMIN: Non c'è bisogno d'essere perfetti. Ma penso le performance che mostro sul palco debbano essere impeccabili.
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ELLE: Ricordo che, anni fa, parlare delle tue emozioni più profonde attraverso "Lie" non era stato facile, per te. Ciononostante, hai deciso di rimetterti intimamente alla prova con il tuo album solista, "FACE", uscito a marzo. Visti i risultati ottenuti, ti senti più sereno, ora?
JIMIN: Decisamente. Anzi, "FACE" è nato in un periodo in cui ero molto stressato, quindi avevo una paura matta già solo al pensiero di rilasciarlo. Ma non dimenticherò mai il sollievo provato man mano che le canzoni prendevano corpo.
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ELLE: Quando sei apparso a "Suchwita", hai parlato delle difficoltà affrontate nel preparare il tuo album solista. Stai attualmente lavorando a qualche canzone?
JIMIN: Sono sempre al lavoro su nuovi brani. E mi piacerebbe molto provare diversi generi. Spero apprezzerete la mia musica, mi renderebbe estremamente felice.
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ELLE: Negli ultimi tempi, hai postato alcuni video di ballo su Instagram con l'hashtag "This is Jimin". Com'è iniziato questo "progetto"?
JIMIN: Il ballo è una delle cose che amo di più al mondo, quindi ho pensato sarebbe stato bello poter condividere queste clip coreografiche con le/i fan. Cercherò di postarne altri con continuità, anche se solo di tanto in tanto.
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ELLE: Se andiamo a guardare il tuo profilo Instagram, troveremo molti post di supporto per le attività individuali degli altri membri. Questo mi ha riportato alla mente quando J-hope era al Lollapalooza, l'anno scorso, e tu sei andato a trovarlo e sostenerlo prima della sua esibizione – cosa che è stata di grandissimo sollievo per lui. O anche quando, più recentemente, hai accompagnato V durante le sue apparizioni ai programmi musicali. Cosa puoi dirci?
JIMIN: C'è questa cosa che diciamo spesso tra noi membri: io esisto e sono a questo livello per merito della squadra.
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ELLE: Quindi è anche per quello che, al concerto di Suga, ti sei esibito con lui in "Tony Montana", per la prima volta dopo 6 anni? (ride)
JIMIN: È stato un po' imbarazzante, ma è una canzone che le/i fan hanno sempre amato e continuato a supportare finora. Sono grato a Suga hyung per quest'opportunità e per essersi esibito con me.
ELLE: Non posso fare a meno di notare il tuo tatuaggio dell'amicizia, quel "7" sul tuo dito anulare. Immagino che la cosa migliore del fare attività di gruppo è che puoi condividere la situazione, le difficoltà e le tue emozioni con i tuoi compagni. Ma qual è l'aspetto più prezioso di tutto ciò?
JIMIN: Ora più che mai me ne rendo conto: i momenti più preziosi sono quelli in cui, semplicemente, noi membri ci troviamo e chiacchieriamo insieme. Le occasioni in cui mi sento maggiormente a mio agio è insieme ai ragazzi, ma sono emozioni e sensazioni troppo preziose per spiegarle a parole.
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ELLE: Qual è il luogo in cui ti senti maggiormente "a casa"?
JIMIN: Ovunque siano i nostri concerti, quando siamo tutti e sette insieme, circondati dall'affetto delle/gli ARMY.
ELLE: Come canti in "Letter / 편지 (Dear ARMY)" - la traccia nascosta del tuo album solista - ciò che vorresti dire alle/i fan probabilmente è già risaputo. Ma c'è qualcosa che vorresti dire loro, ora?
JIMIN: Vi prego di avere ancora un po' di pazienza. Diventerò un artista ancora migliore.
ELLE: Hai qualche abitudine particolare, quando lavori alla tua musica e registri?
JIMIN: Non saprei.. Forse, stare a piedi nudi?
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