#vetro di murano
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letenebremihannoavvolto · 1 year ago
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personal-reporter · 2 years ago
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Shattering Beauty: Simon Berger al Museo del Vetro di Murano
Dopo il grande successo riscosso dalla solo exhibition di Tony Cragg, il Museo del Vetro di Murano (VE) è pronto ad accogliere un’altra grande mostra. Dal 28 gennaio 2023 al 7 maggio 2023 gli spazi museali di Fondamenta Marco Giustinian 8 ospiteranno Shattering Beauty, personale di Simon Berger, artista svizzero famoso in tutto il mondo per i suoi ritratti incisi nel vetro. (more…) “”
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Murano Fantasie di vetro
Marina Barovier
Introduzione di Attilia Dorigato
Arsenale Editrice, Venezia 2008, 60 pagine, 48 ill. colori, brossura, 22 x 24 cm, ISBN  9788877431424
euro 12,00
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Galleria Marina Barovier, Venezia 3 settembre -  29 ottobre 1994
60 esemplari eccezionali in vetro mosaico, a tessere e a canne dei più noti maestri e designer prodotti tra il 1920 e il 1960 nelle fornaci muranesi.
Accanto al vetro soffiatissimo, trasparente e quasi impalpabile dalle tenui colorazioni, che dà corpo a forme di rigorosa semplicità, ma di grandissima raffinatezza, i primi anni del nostro secolo, a Murano, sono testimoni anche dell’incondizionato successo del vetro morsico, noto pure col termine, improprio tuttavia, di murino. Al fascino del vetro murino non hanno saputo resistere artisti quali Vittorio Zecchin, Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, Riccardo Licata e Mario De Luigi, che hanno creato tessuti vitrei assolutamente inediti, nei quali la forma stessa della tessera di vetro veniva pensata in funzione precisa dell’oggetto e delle sue intonazioni di colore. Canne vitree di colori e dimensioni diversi, intrecciate spesso in complessi viluppi, con eccezionale abilità, hanno costituito tessuti vitrei vivaci quanto quelli in vetro mosaico. È a queste Fantasie di vetro che Marina Barovier ha rivolto la propria attenzione nell’ultima delle sue esposizioni, selezionando, ancora una volta, quanto di meglio Murano ha prodotto in questo settore, nel nostro secolo.
20/01/23
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La maestra del vetro di Tracy Chevalier: Una Storia di Passione e Resilienza nell'Arte Vetraria Veneziana. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nella Venezia del XV secolo attraverso la vita di Orsola Rosso e la straordinaria arte del vetro
Un viaggio nella Venezia del XV secolo attraverso la vita di Orsola Rosso e la straordinaria arte del vetro. Tracy Chevalier, autrice di fama mondiale, torna con un nuovo romanzo che ci trasporta nella Venezia rinascimentale del 1486. La maestra del vetro racconta la storia di Orsola Rosso, una giovane donna appassionata e determinata che sfida le convenzioni sociali per seguire la sua…
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mystictidalwavedestiny-blog · 9 months ago
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L'arte del vetro di Murano: un cuore che batte nella gioielleria artigianale
Il vetro di Murano, con la sua storia secolare e la sua fama mondiale, continua a essere una delle espressioni più affascinanti dell’artigianato italiano. Questa antica tradizione, nata nell’isola di Murano a Venezia, è diventata sinonimo di eccellenza e bellezza, soprattutto nel campo della gioielleria artigianale. Tra le creazioni più amate e ricercate ci sono le collane con pendenti a forma…
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saax2 · 5 months ago
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Venezia
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Anna Passini (the artist's wife), Palazzo Priuli, Venezia, 1866 ca. | Ludwig Passini (1832-1903, Austria)
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One night in Venice, 1922 | Dean Cornwell (1892-1960, USA)
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Venice in gold green blue shades | Dan Schlesinger (USA)
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Il Ponte dei Sospiri, Venezia, 1870 | Gustave Doré (1832-1883, France) 
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Venice by moonlight, 1870 ca. | Sophus Jacobsen (1833-1912, Norway)
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Scena di strada a Venezia (Street scene in Venice), 1882 (National Gallery of Art, Washington) | John Singer Sargent (1856-1925, USA)
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Mareggiata, Chioggia, 1890's | Mosè Bianchi (1840-1904, Italia)
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Il Molo al tramonto (The pier at sunset), Venezia, 1864 (Ca' Pesaro, Venezia) | Ippolito Caffi (1809-1866, Italia) 
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Festa del Redentore (Fireworks in Venice, the Feast of the Redeemer) | Vincenzo Abbati (1803-1866, Italia)
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View of Venice, 1894 | Frits Thaulow (1847-1906, Norway)
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Canal Grande, Venezia, 1874-75 (Shelburne Museum, Vermont, USA) | Édouard Manet (1832-1883, France)
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Santa Maria dei Miracoli, Venice | Ken Howard (1932, England)
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Canal Grande, Venezia, 1907 | Umberto Boccioni (1882-1916, Italia)
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Calle di notte | Duilio Corompai (1875-1952, Italia)
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Vetro di Murano, in 'Negozio Olivetti', piazza San Marco, Venezia, 2024 | Tony Craigg (1964, England)
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susieporta · 1 year ago
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E poi c'è Moulaye Niang che ha preferito la vita lenta di Murano. Perché se non hai il silenzio dentro e intorno a te non vivi. Dice: «A Murano ho ritrovato la vita lenta della mia Africa, i ritmi indolenti del villaggio. Non ci sono grattacieli, il cielo si lascia guardare. C’è acqua attorno alle botteghe, nessuna automobile. All’alba gli uccelli annunciano il risveglio, le campane delle chiese sostituiscono il canto del muezzin che ascoltavo da bambino. E poi c’è il vetro. Richiede un passo di lavorazione pacato, che è proprio degli artigiani della mia terra d’origine. Non puoi accelerarne il tempo di fusione, devi adeguarti, imparare ad aspettare».
Primo maestro vetraio africano riconosciuto dai maestri veneziani, Moulaye Niang si sente un artista. E a vedere le sue composizioni, perle di vetro create a lume, arrivano conferme. Cresce a Parigi, ma ogni estate da bambino la trascorre coi genitori, artigiani nel campo dei gioielli e dei tessuti, a Casamance, una regione nel sud del Senegal dove la natura, fra sentieri di sabbia rossa che dalle montagne scendono al mare, è incontaminata. La bellezza l’accompagna da sempre, della bellezza ne ha fatto un mestiere: «Amo il bello – confida –, anche spirituale: cerco di trattenere solo il positivo di ciò che ho attorno, al brutto non faccio caso. E così è il bello che cresce, il resto svapora».
Non è stata una passeggiata la vita di Moulaye. A Casamance lo chiamavano “il piccolo francese”. A Venezia il Muranero, prendendolo in giro. «L’ho preso come un complimento – confida –. Tanto che Muranero è diventato il nome della mia attività. Non ho mai cercato di essere accolto dai muranesi, piuttosto apprezzato. Fin dall’inizio ho voluto dare a Murano qualcosa, la mia arte, piuttosto che attendere qualcosa. Ho creduto che tutto il resto sarebbe potuto venire da sé. E di doni ne ho ricevuti. Un lavoro che amo in un luogo a misura d’uomo. La mia famiglia, una moglie italiana, due figlie. L’Africa era la foresta. Parigi la giungla. Murano il mio Eden».
Di Moulaye Niang ho scritto martedì su Corriere Buone Notizie con cui ho iniziato una collaborazione. Ci sono storie che non fanno rumore ma che meritano di essere raccontate. Quella di Moulaye Niang è una di queste.
Paolo Rodari
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morelin · 1 year ago
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Katara Cultural Village
Il Katara Cultural Village di Doha (Qatar) è situato tra il distretto finanziario di West Bay e le torri a mezza luna dell’area residenziale di The Pearl. Un mix di modernità e tecniche antiche costruito per ospitare attività culturali, intellettuali ed artistiche che lo hanno reso uno dei centri artistici più importanti della regione del Golfo Persico. La nostra prima tappa qui è la colorata Moschea di Katara o Moschea Blu progettata da Zeynep Fadilloglu, la prima architetta donna a specializzarsi in questo tipo di edifici religiosi. Ricoperta da meravigliose piastrelle blu e dorate, trae ispirazione da diversi edifici civili e religiosi del mondo musulmano.
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All’arrivo siamo stati accolti dalla guida per un interessante approfondimento sui momenti di preghiera.
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Vi è anche un’altra moschea a Katara che però abbiamo visto solo esternamente perché l’accesso non è consentito ai non musulmani, la cosiddetta Gold Mosque, così chiamata perché è interamente ricoperta da piastrelle dorate.
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Abbiamo visto anche delle strane costruzioni, strutture oblunghe con fori e trespoli: si tratta delle Pigeon towers dedicate ai piccioni che servivano per raccogliere i loro escrementi utilizzati poi come fertilizzanti. Curiosa anche la forma dell’edificio dove ha sede Al-Gannas Qatari Society, un’associazione culturale che promuove la tradizionale caccia araba e la falconeria: infatti rappresenta uno chaperon, il copricapo per gli uccelli rapaci.
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Nel cuore del villaggio si trova il grandioso e bianchissimo Anfiteatro, un mix tra arte islamica e greca,che può ospitare fino a 5 mila spettatori.
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Anche se non volevamo fare shopping abbiamo raggiunto la 21 High Street, la via super lussuosa dove si trova il grande magazzino Lafayette, per ammirare le stupende sculture all’aperto in vetro di murano e poi siamo entrati al SNAN Food Hall per sbirciare la copertura in stile liberty.
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Non mancano poi le sculture, ad esempio “The Force of Nature II” di Lorenzo Quinn oppure la fontana in movimento nella piazza principale.
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Infine, per la mia gioia, la street art è arrivata anche qui.
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anocturnalanimal · 2 years ago
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Sento forte il desiderio di svelare la mia fragilità, di mostrarla a tutti coloro che mi incontrano, che mi vedono, come fosse la mia principale identificazione di uomo, di uomo in questo mondo.
Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere. La mia fragilità mi porta ad amare, dunque l'amore è la risposta a un bisogno, nato dalla fragilità, dalla percezione che senza l'altro il mio essere nel mondo è votato solo alla morte, al non esserci; e la solitudine dell'uomo di vetro è la peggiore delle malattie, delle malattie del vivere. Ho dedicato il mio tempo alla follia, al dolore mascherato di insensatezza, di depressione; alla sofferenza che si fa silenzio, che sdoppia le identità e fa di un uomo uno schizofrenico. Un lavoro che molti ritengono esclusivo dei forti, degli uomini di ferro che magari si piegano ma non si rompono, degli uomini di pietra cui il vento rende liscia la pelle, che cambiano forma, ma non perdono mai la durezza e il destino fissati per sempre. La fragilità richiama il tempo e la caducità del tempo, del tempo che passa. Ebbene, se sono stato, e sono, un buon psichiatra, se ho aiutato i miei matti, ciò è avvenuto per la mia fragilità, per la paura di una follia che si annida dentro di me, per la fragilità che avverto capace di sdoppiarmi, di togliermi la voglia di vivere e di rendermi simile a un depresso che chiede soltanto di scomparire per cancellare il dolore di cui si sente plasmato.
E il dolore è una qualità dell’essere fragile. Ecco perché voglio gridare la mia fragilità, dirlo ai miei matti, a tutti coloro che corrono da me per ancorarsi a una roccia. Devono sapere che semmai si attaccano a un vetro di Boemia, a un vaso di Murano, colorato, magari soffiato in forme curiose e piene di fascino. Come un vetro io, psichiatra fragile, tante volte ho corso il rischio di rompermi. Una gracilità che però aiuta l’altro a vivere, che mi ha permesso di capire la fragilità e di rispettarla, di stare attento a non manipolare gli uomini, a non falsificarli. Ho amato persino i frammenti di uomo, mi sono dedicato con pazienza a metterne insieme i suoi pezzi.
La fragilità rifà l’uomo, mentre la potenza lo distrugge, lo riduce a frammenti che si trasformano in polvere.
Vittorino Andreoli. Psichiatra - da L'uomo di vetro
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Sento forte il desiderio di svelare la mia fragilità, di mostrarla a tutti coloro che mi incontrano, che mi vedono, come fosse la mia principale identificazione di uomo, di uomo in questo mondo.
Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere. La mia fragilità mi porta ad amare, dunque l'amore è la risposta a un bisogno, nato dalla fragilità, dalla percezione che senza l'altro il mio essere nel mondo è votato solo alla morte, al non esserci; e la solitudine dell'uomo di vetro è la peggiore delle malattie, delle malattie del vivere. Ho dedicato il mio tempo alla follia, al dolore mascherato di insensatezza, di depressione; alla sofferenza che si fa silenzio, che sdoppia le identità e fa di un uomo uno schizofrenico. Un lavoro che molti ritengono esclusivo dei forti, degli uomini di ferro che magari si piegano ma non si rompono, degli uomini di pietra cui il vento rende liscia la pelle, che cambiano forma, ma non perdono mai la durezza e il destino fissati per sempre. La fragilità richiama il tempo e la caducità del tempo, del tempo che passa. Ebbene, se sono stato, e sono, un buon psichiatra, se ho aiutato i miei matti, ciò è avvenuto per la mia fragilità, per la paura di una follia che si annida dentro di me, per la fragilità che avverto capace di sdoppiarmi, di togliermi la voglia di vivere e di rendermi simile a un depresso che chiede soltanto di scomparire per cancellare il dolore di cui si sente plasmato.
E il dolore è una qualità dell’essere fragile. Ecco perché voglio gridare la mia fragilità, dirlo ai miei matti, a tutti coloro che corrono da me per ancorarsi a una roccia. Devono sapere che semmai si attaccano a un vetro di Boemia, a un vaso di Murano, colorato, magari soffiato in forme curiose e piene di fascino. Come un vetro io, psichiatra fragile, tante volte ho corso il rischio di rompermi. Una gracilità che però aiuta l’altro a vivere, che mi ha permesso di capire la fragilità e di rispettarla, di stare attento a non manipolare gli uomini, a non falsificarli. Ho amato persino i frammenti di uomo, mi sono dedicato con pazienza a metterne insieme i suoi pezzi.
La fragilità rifà l’uomo, mentre la potenza lo distrugge, lo riduce a frammenti che si trasformano in polvere.
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Vittorino Andreoli
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pikasus-artenews · 2 years ago
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Thomas Schütte: Works in Glass Allievo di Gerhard Richter l’artista tedesco Thomas Schütte propone da Tucci Russo una serie di sculture in vetro di Murano.
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thedarkat · 2 days ago
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Vittorio ZECCHIN - Particolare dal Ciclo pittorico "Le Mille e una notte" (1914).
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Vittorio ZECCHIN - Detalle del ciclo pictórico "Las mil y una noches" (1914).
(English / Español / Italiano)
Zecchin was born in 1878 on Murano, a Venetian island known for its glassware. In fact, his father, Luigi, was a glass technician.
His masterpiece is considered to be the pictorial-decorative cycle painted on canvas 'The Thousand and One Nights' created in 1914 for the Terminus Hotel in Venice. To date, the entire cycle is divided into 12 panels, six are preserved in the Gallery of Modern Art at Ca' Pesaro, the others are in private collections.
in photo :The Princesses
The Cycle was created in 1914 at the age of 36, probably the most famous work of his career far from the limelight and perhaps little known beyond the waters of the lagoon, from which the artist never emerged during his entire parabola.
Vittorio Zecchin died in Murano in 1947.
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Zecchin nació en 1878 en Murano, isla veneciana conocida por su cristalería. De hecho, su padre, Luigi, era técnico vidriero.
Se considera su obra maestra el ciclo pictórico-decorativo pintado sobre lienzo "Las mil y una noches", creado en 1914 para el Hotel Terminus de Venecia. Hasta la fecha, todo el ciclo está dividido en 12 paneles, seis se conservan en la Galería de Arte Moderno de Ca' Pesaro, los demás se encuentran en colecciones privadas.
en la foto :Las Princesas-
El Ciclo fue creado en 1914 a la edad de 36 años, probablemente la obra más famosa de su carrera lejos de los focos y quizá poco conocida más allá de las aguas de la laguna, de la que el artista nunca salió durante toda su parábola.
Vittorio Zecchin murió en Murano en 1947.
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Zecchin è nato a Murano nel 1878, isola veneziana nota per la lavorazione del vetro. Suo padre Luigi era infatti un tecnico vetraio.
Il suo capolavoro è considerato il ciclo pittorico-decorativo dipinto su tela "Le Mille e una notte" realizzato nel 1914 per l'hotel Terminus di Venezia. Ad oggi tutto il ciclo è diviso in 12 pannelli, sei sono conservati nella Galleria d'arte moderna di Ca' Pesaro, gli altri sono di collezioni private.
in foto :Le Principesse-
Il Ciclo fu creato nel 1914 a 36 anni, probabilmente l’opera più celebre della sua carriera lontana dalla ribalta e forse poco nota oltre le acque della laguna, dalle quali l’artista mai uscì durante la sua intera parabola.
Vittorio Zecchin è morto a Murano nel 1947.
Source: Sindrome di Stendhal - Arte e Poesia by Daria Amicucci
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Venini  La magia del vetro
a cura di Federica Sala, prefazione di Peter Marino, con i contributi di James Bradburne, Anna Carnick, Wava Carpenter, Michela Cattai, Alberto Cavalli, Domitilla Dardi, Rainald Franz, Elisabetta Longari, Ivan Mietton e Federica Sala.
Rizzoli, Milano 2023, 256 pagine, Rilegato, 24,5 x 33 cm, ISBN  9788891835550
euro 90,00
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In occasione dei 100 anni, Venini si racconta con un libro che celebra il design e l'arte vetraria. "Venini. La magia del vetro" è un viaggio nell'universo creativo e artistico dell'azienda di Venezia, punta di diamante del Made in Italy nel mondo. Fondata nel 1921 a Murano da Paolo Venini e Giacomo Cappellin, Venini coniuga sapientemente la millenaria arte vetraria dell'isola con l'innovazione, da sempre al servizio delle più moderne e immaginifiche menti del design e dell'architettura italiana e internazionale, tra le quali Carlo Scarpa, Gio Ponti, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Tadao Ando, Ron Arad, Peter Marino, che firma la prefazione del libro. La struttura del libro è organizzata per temi e associazioni progettuali. 10 capitoli, da «Senza Tempo» a «Il Colore», da «Pieni e Vuoti» e «Collezionismo», per vivere le icone dei grandi maestri, le trasparenze, le lavorazioni a caldo e a freddo, i filoni creativi come l'Erbario e il Bestiario, le declinazioni dei vetri per la tavola, la luce e i pezzi unici da collezione. Il libro è uno spettacolo visivo, tra 150 immagini, fotografie d'archivio, disegni originali e un servizio fotografico inedito di Lucrezia Roda, che mette in scena i capolavori Venini nella fornace, cuore pulsante dell'attività, dove i maestri vetrai si tramandano un sapere antico, perfezionando sempre di più le proprie tecniche, tra le quali spicca la palette cromatica di 125 colori, unica al mondo. 
21/03/23
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La maestra del vetro: Una storia di forza e arte nella Venezia del XV secolo. Recensione di Alessandria today
Con "La maestra del vetro", Tracy Chevalier ci trasporta nella suggestiva isola di Murano del 1486, dove la giovane Orsola Rosso scopre il magico e pericoloso mondo delle vetrerie.
Con “La maestra del vetro”, Tracy Chevalier ci trasporta nella suggestiva isola di Murano del 1486, dove la giovane Orsola Rosso scopre il magico e pericoloso mondo delle vetrerie. Un mondo dominato da uomini, ma in cui si distingue una figura eccezionale: Marietta Barovier, una delle pochissime donne a essere riconosciuta come maestra dell’arte del vetro. Orsola, figlia di un artigiano rivale, è…
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manuelbazar369world · 16 days ago
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Se siete alla ricerca di un gioiello originale e di classe, vi consigliamo di dare un’occhiata al bracciale di perle di vetro nero e bronzo. Si tratta di un bracciale realizzato con perle ovali di vetro nero, dallo stile murano. Il bracciale ha un aspetto elegante e raffinato, adatto a completare qualsiasi outfit. Le perle di vetro nero hanno una lucentezza particolare, che le rende simili a…
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