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la foleia in veruno, italy ⋅ ph. magnolya
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" Sopportava il dolore da irriducibile, e non chiedeva aiuto a nessuno, aiuto morale intendo. Una volta citò a nostro beneficio, rapide come se ce le dettasse, parole che ritrovo in uno dei miei quaderni di appunti: «Le cose sono di due maniere; alcune in potere nostro, altre no. Sono in potere nostro l’opinione, il movimento dell’animo, l’appetizione, l’aversione, in breve tutte quelle cose che sono nostri propri atti. Non sono in poter nostro il corpo, gli averi, la riputazione, i magistrati, e in breve quelle cose che non sono nostri atti. Le cose poste in nostro potere sono di natura libere, non possono essere impedite né attraversate. Quelle altre sono deboli, schiave, sottoposte a ricevere impedimento, e per ultimo sono cose altrui. Ricòrdati adunque che se tu reputerai per libere quelle cose che sono di natura schiave, e per proprie quelle che sono altrui, t’interverrà di trovare quando un ostacolo, quando un altro, essere afflitto, turbato, dolerti degli uomini e degli Dei. Per lo contrario se tu non istimerai proprio tuo se non quello che è tuo veramente, e se terrai che sia d’altri quello che è veramente d’altri, nessuno mai ti potrà sforzare, nessuno impedire, tu non ti dorrai di niuno, non incolperai chicchessia, non avrai nessuno inimico, niuno ti nocerà, essendo che in effetto tu non riceverai nocumento veruno.»* Immagino che, leggendo Epitteto per la prima volta, le sue verità le siano sembrate palesi piú che rivelatorie. "
*Tratto dalla traduzione dal greco di Giacomo Leopardi (1825) del Manuale (Enchiridion) di Epitteto.
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Julian Barnes, Elizabeth Finch, traduzione di Susanna Basso, Einaudi, 2024¹, pp. 23-24.
[Edizione originale: Jonathan Cape publishing, London, UK, 2022]
#Julian Barnes#Elizabeth Finch#Susanna Basso#letture#leggere#libri#letteratura inglese contemporanea#Regno Unito#romanzi#narrativa#XXI secolo#stoicismo#Epitteto#Lucio Anneo Seneca#Marco Aurelio#filosofia antica#antichità#etica#disciplina#virtù#Zenone di Cizio#età ellenistica#Impero Romano#atarassia#autocontrollo#dominio sulle passioni#Giacomo Leopardi#saggezza#laicità#Enchiridion
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Relais La Foleia - Villa de Luxe Avec Lac Privé - Veruno ( Verno-Italie)
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"[...] ella (M.me de Staël) come tutti i grandi, dipingeva ne' suoi romanzi il suo cuore, i suoi casi, e però si serve di donne per li principali effetti; nondimeno si guarda bene di far brutti o men che belli i suoi eroi o le sue eroine. Tutto lo spregiudizio, tutto l'ardire, tutta l'originalità di un autore in qualsivoglia tempo non può giunger fin qua. Che cosa è la bellezza? lo stesso in fondo, che la nobiltà e la ricchezza: dono del caso? È egli punto meno pregevole un uomo sensibile e grande, perchè non è bello? Quale inferiorità di vero merito si trova nel più brutto degli uomini verso il più bello? Eppure non solamente lo scrittore o il poeta si deve guardare dal fingerlo brutto, ma deve anche guardarsi da entrare in comparazioni sulla sua bellezza. Ogni effetto svanirebbe se parlando o di se stesso (come fa il Petrarca) o del suo eroe, l'autore dicesse ch'egli era sfortunato nel tale amore perchè le sue forme, o anche il suo tratto e maniere esteriori (cosa al tutto corporea) non piacevano all'amata, o perch'egli era men bello di un suo rivale ec. ec. Che cosa è dunque il mondo fuorchè NATURA? Ho detto che l'intelletto umano è materiale in tutte le sue operazioni e concezioni. La teoria stessa dell'intelletto si deve applicare al cuore e alla fantasia. La virtù, il sentimento, i più grandi pregi morali, le qualità dell'uomo le più pure, le più sublimi, infinite, le più immensamente lontane in apparenza dalla materia, non si amano, non fanno effetto veruno se non come materia, e in quanto materiali. Divideteli dalla bellezza, o dalle maniere esteriori, non si sente più nulla in essi. Il cuore può bene immaginarsi di amare lo spirito, o di sentir qualche cosa d'immateriale: ma assolutamente s'inganna."
#sezione 1#1821#biografia in filigrana#bellezza#contro lo spiritualismo#sopra il ritratto di una bella donna#mistero eterno dell'esser nostro
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Reisetagebuch (3): Schweres Wetter
Reisetagebuch (3): Schweres Wetter
Motorradherbst mit der Barocca. Heute geht es hinein in schweres Wetter, es gibt eine Bier-Havarie und aus Versehen stoße ich auf den zweitbeliebtesten Ort Italiens und einen GS-Fahrer der…. vernünftig ist?! Donnerstag, 21. September 2023, Veruno bei Mailand Die Nacht ist unruhig. Im Zimmer ist es stickig und warm. Unruhig werfe ich mich in den Laken hin und her und schrappe immer haarscharf an…
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Cascina Muggiano, Gattico-Veruno (NO)
Coordinate: 45,72562° N, 8,53484° E
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Riccardo Ruggeri Feat. Emma Elle - Pharmakon
youtube
Il quarto singolo estratto dall’album “non ci aspetta nessuno (se non miliardi di foto)” esordio solista del cantautore piemontese
Un funk old style sulla fine dell'amore con ospiti musicali d’eccezione.
Cosa decreta la fine di una storia? L’orgoglio, la noia, o il caso? La risposta sta tra le righe di questo funk old style che ospita la voce della cantante milanese Emma Elle, già attiva nei collettivi Deaf Kaki Chumpy e Soul Circus. Nel brano suonano inoltre Carmelo Isgrò (Fiorello) al basso, Max Tempia alle tastiere e Matteo Gallus che a distanza, da Parigi, ha curato l’arrangiamento degli archi. Il mastering è di Andrea Debernardi di Fonjka Factory.
Il brano è estratto da “NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliardi di foto)” primo album solista del cantautore piemontese. Dodici tracce che raccontano il contemporaneo con schietto cinismo, passando in rassegna ricordi e strizzando l’occhio alla scena electro pop funk nazionale e internazionale. Un lavoro nato negli ultimi due anni, in cui Riccardo Ruggeri ha composto i brani e suonato tutti gli strumenti e lo ha fatto in parallelo ad altre produzioni per Gibilterra, Syndone, Lomè, Lavatrici Rosse e Stalker Teatro. Canzoni, esperienze ma soprattutto amicizie che in questo album si sono trasformate in collaborazioni, condensando in un disco oltre 15 anni di attività musicale. “Pharmakon” è il quarto singolo pubblicato, dopo “Io non son figlio di Maria”, “le Formiche” e “Un populista”.
Dicono di “NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliardi di foto)”
«Le nuove frontiere del pop targato Riccardo Ruggeri guardano al melting pot dei generi più disparati, con riferimenti azzeccati e mai inopportuni.» Rockit
«Il fatto che a Ruggeri non piaccia ripetere se stesso e che ogni traccia sia a se stante rende il lavoro ancora più particolare... Osare è senz’altro una parola che piace al cantautore piemontese, anche quando deve dire cose che verrebbero guardate storte dalla maggior parte delle persone.» Exitwell
«Non ci aspetta nessuno (se non miliardi di foto)” è un lavoro denso, pregno dell’indole eclettica di Riccardo Ruggeri. È un disco studiato, a mio avviso forse un po’ troppo, che pecca di una sorta di forzatura artistica. La tecnica e la qualità sonora non mancano, ma non sempre ripagano: l’ascoltatore vuole la sua parte.» Impatto Sonoro
Etichetta: Vina Records Distribuzione: ADA Music Italy
Cantante, autore SIAE e performer, Riccardo Ruggeri odia i dischi mono-genere e l’accademismo, ama suonare per strada quel che gli pare, ha all’attivo una decina di pubblicazioni discografiche distribuite nel mercato internazionale con gruppi come Lomè (4 Lp e 1 Ep), Syndone (6 Lp), Lavatrici Rosse (1 Ep) e Gibilterra (1 singolo e 1 Ep). Ha partecipato ad importanti festival internazionali e concorsi (Premio Tenco, Heineken Jammin Festival, Premio Bindi, Premio Demetrio Stratos, Gouveia Art Rock 2015, Veruno Prog 2016, Prog-Restite 2019) parallelamente ad una costante attività live nei club di tutta Italia.
Nel corso degli anni ha suonato con musicisti del calibro di: Aldo Romano, Louis Sciavis, Irene Grandi, Patrizio Fariselli, Sandro Cerino, Bobo Stensson. Compositore di musiche per performance teatrali ha collaborato negli anni con il Collettivo Alipus, Michelangelo Pistoletto, Stalker Teatro, Mercato dei Sogni, Teatro Stabile di Biella e Odin Teatret con i quali Ruggeri si è esibito in tutto il mondo, citiamo a titolo d’esempio l’Ansan Festival in Korea, il Nature and art festival in Cina, il Cirk in Belgio, Imaginarius in Portogallo, Olala in Austria, Spoffin in Danimarca. Dal 2017 collabora con il pianista svedese Bobo Stenson su produzioni e concerti jazz.
Ruggeri si è laureato presso il Conservatorio di Alessandria in canto jazz e musiche improvvisate, ha effettuato un Master in vocologia (2018) e, negli anni, ha affiancato alla formazione accademica altri studi: canto funzionale presso l’Istituto MODAI, canto armonico con Tran Quang-Hai (CNR Parigi), canto estremo con Enrico Di Lorenzo, improvvisazione con Stefano Solani e Stefano Battaglia, Circle Song con Albert Hera, Sachal Vasandali (jazz/New York), studi e ricerche personali nel campo dell’Etnomusicologia (Rete Italiana di Cultura Popolare), della musica elettronica e della sperimentazione vocale, a questi si aggiungono esperienze di danza e musiche popolari della tradizione italiana con il gruppo torinese Melannurca e della Capoeira.
Dal 2006 è insegnante presso la Scuola Sonoria di Cossato e dal 2017 per Accademie Lizard Torino. Attualmente sta terminando il biennio in regia e multimedia presso il conservatorio di Torino Ha tenuto di recente laboratori di vocalità e linguaggi musicali presso scuole elementari, medie, licei e strutture private. E’, inoltre, direttore artistico del format live Open Mic Biella e organizzatore di eventi ed iniziative sociali con l’Associazione Groove aps.
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#LARTECHECURA #MaugeriVeruno Volti protetti e decorati con impasto Tanaka, immersi profondamente nel tessuto vitale Partecipo alla Mostra con foto di Volti impressi nel cuore, scattati in Myanmar Un luogo, che è sorgente ininterrotta di Etnie, di un' Umanità multiforme e radiosa. Siano tre fotografi che vogliono essere veicolo di sogno e bellezza per gli ospiti, dentro la casa di cura Istituto Maugeri a Veruno #maugerinarte #veruno #photogianvietti #birmaniavolti #collezionevolti #artechecura #maugerisognoebellezza #occhidentroagliocchi https://www.instagram.com/p/B6A-5ACi1gv/?igshid=gysmp5b14n5x
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In occasione della "Festa di Primavera" presso il castello di Agrate Conturbia si terrà l'esposizione artistica "Lux", a cura di Alessio Barcellini. Siete tutti invitati! ;) Lux A cura di Alessio Barcellini Domenica 28 maggio 2017 Castello di Agrate Conturbia (NO) #lux #festadiprimavera #arte #pittura #esposizioneartistica #mostra #alessiobarcellini #agrateconturbia #revislate #veruno #borgoticino #sestocalende #suno #agrate #conturbia #arona #borgomanero #dormelletto #comignago #castellettoticino #novara #gattico #maggiate #piemonte (presso Revislate)
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"Au nom de notre autorité apostolique, Nous concédons et accordons que ce même missel pourra être suivi en totalité dans la messe chantée ou lue, dans quelque église que ce soit, sans aucun scrupule de conscience et sans encourir aucune punition, condamnation ou censure, et qu’on pourra valablement l’utiliser librement et licitement, et cela à perpétuité."Saint Pie V, bulle Quo primum tempore, 14 juillet 1570."Atque ut hoc ipsum Missale in Missa decantanda, aut recitanda in quibusvis Ecclesiis absque ullo conscientiae scrupulo, aut aliquarum poenarum, sententiarum et censurarum incursu, posthac omnino sequantur, eoque libere et licite uti possint et valeant, auctoritate Apostoloca, tenore praesentium, etiam perpetuo concedimus et indulgemus."Sanctus Pius V, Quo primum tempore, 1570, pridie Idus Iulii."In virtue of Our Apostolic authority, We grant and concede in perpetuity that, for the chanting or reading of the Mass in any church whatsoever, this Missal is hereafter to be followed absolutely, without any scruple of conscience or fear of incurring any penalty, judgment, or censure, and may freely and lawfully be used."Saint Pius V, Quo primum tempore, 14 July 1570."Anzi, in virtù dell’Autorità Apostolica, Noi concediamo, a tutti i sacerdoti, a tenore della presente, l’Indulto perpetuo di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente."San Pio V, Quo primum tempore, 14 di Luglio 1570.#TraditionalMass #TraditionalChurch #MesseTraditionnelle #Tridentine #TridentineMass #TridentineLatinMass #TridentineMassLover #SummorumPontificum #LatinMass #CatholicTradition #TraditionalLatinMass #TraditionalCatholics #RitoTradicional #RitoTridentino #TraditionalCatholic #MissaTridentina #InstaCatholic #CatholicChurch #CatholicLife #CatholicPhotography #RomanCatholicChurch #EgliseCatholique #Catholicisme #Catholique #FranceCatholique #Catholicism #Catholica #Catolico #Catolicos #Catolicismo https://bit.ly/3BanBF1
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27 marzo 1826
Il 27 marzo, lunedì di Pasqua, Giacomo Leopardi legge pubblicamente nella sede dell'Accademia dei Felsinei l'Epistola al conte Carlo Pepoli, dedicata al vice-presidente dell’Accademia e suo caro amico.
(…)È tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell'oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all'intento Giugner mai non potria, ben si conviene Ozïoso nomar. La schiera industre Cui franger glebe o curar piante e greggi Vede l'alba tranquilla e vede il vespro, Se oziosa dirai, da che sua vita È per campar la vita, e per sè sola La vita all'uom non ha pregio nessuno, Dritto e vero dirai. Le notti e i giorni Tragge in ozio il nocchiero; ozio le vegghie Son de' guerrieri e il perigliar nell'armi; E il mercatante avaro in ozio vive: Che non a sè, non ad altrui, la bella Felicità, cui solo agogna e cerca La natura mortal, veruno acquista Per cura o per sudor, vegghia o periglio. (…)
Lo stesso Pepoli ricorderà l'argomento nel suo poemetto L'Eremo del 1828, scritto in morte di Livia Strocchi: “Si canta, come tornando oziose e vane tutte le cure poste dall’uomo a rinvenire la felicità, si può chiamare un vero ozio l’intera vita”.
La voce fioca del poeta e la distrazione dell'uditorio non fanno apprezzare pienamente il contenuto della lettera. Leopardi appare “di tetro umore…con anima oltre modo sensibile, e mancante di certi necessari doni naturali atti a chiamare la generale attenzione”:
(I passi seguenti sono tratti da un articolo pubblicato sul Resto del Carlino il 27 marzo 1926, che si avvale della fino ad allora sconosciuta Cronaca di Francesco Rangone, per commemorare la data centenaria della Lettura leopardiana.)
(...) Dovendosi dunque tenere dall'Accademia dei Felsinei uno dei consueti tornei poetici alla Società del Casino, nel giorno 27 marzo 1826, il Pepoli, unito ormai a Giacomo Leopardi da un sentimento di profonda ammirazione e di fraterna amicizia, ritenne doveroso che i Felsinei, già in rapporti così cordiali col poeta recanatese, gli rendessero omaggio invitandolo, benchè non socio, a prendere parte al trattenimento.
La proposta, come è facile immaginare, fu accolta all'unanimità e il segretario dottor Valorani ebbe incarico di comunicarla al poeta il quale, forse un po' lusingato, promise ben volentieri la sua tanto desiderata collaborazione.
All'ora prestabilita, tutto ciò che Bologna poteva offrire di meglio nelle arti, nelle lettere, nelle scienze, nella vita mondana, affollò rapidamente la bella sala del Palazzo Bolognini, in via Santo Stefano, nuova sede della Società del Casino, ed il Cardinale Legato Albani volle con la sua presenza aggiungere solennità all'avvenimento.
(...) il conte Carlo Pepoli, il futuro librettista dei Puritani, declamò La Miosotide palustre, una novella drammatica in cui amore e morte avevano alterna vicenda. La novella tuttavia, ad onta della sua tristezza, piacque e trovò larga cordialità di consensi. Dopo il Pepoli venne la volta del Leopardi, e un senso di curiosa attesa si diffuse subito nella sala a suo riguardo.
Noti erano ai più il suo nome e il suo alto valore, ma erano note altresì le sue peripezie famigliari, le strettezze economiche in cui viveva, e il suo umore melanconico e lo stato cagionevole della sua salute che lo tenevano forzatamente lontano dai pranzi e dai convegni del mondo elegante e della buona società.
Non tutti quindi lo conoscevano di persona, sicchè quando egli si alzò e apparve così fisicamente disgraziato, pallido, smunto, gobbo e mingherlino, un senso di penosa disillusione s'impadroni del pubblico, il quale purtroppo ha sempre cercato in ogni tempo, nei conferenzieri e nei declamatori, anche i doni naturali necessari a richiamare la sua attenzione, ad ispirare la sua simpatia.
E allorquando l'infelice poeta incominciò, con la più assoluta assenza di lenocini oratorii, a leggere la Epistola a Carlo Pepoli, che se non è oggi considerata fra le sue opere di maggior conto, valeva certo da sola più di tutte le prose e le poesie declamate in quell'accademia, pochi seppero ascoltarlo con amorevole condiscendenza.
L'uditorio era stanco ed annoiato, e nuovi versi ispirati a malinconiche considerazioni, dovettero aggravare il suo già troppo vivo senso di malessere; perciò il Rangone afferma che il Leopardi disse certamente delle bellissime cose, ma nessuno le comprese, mentre in molti restò il desiderio di veder presto stampato il componimento per poterlo leggere ed apprezzare con maggiore tranquillità.
[Ma nelle anormali condizioni di spirito degli ascoltatori, va ricercata inoltre la giustificazione della accoglienza calorosissima ottenuta successivamente dal marchese Zappi con le sue tornite e sonanti ottave sull'invenzione mitologica dello specchio. Il Zappi fu l'unico poeta che seppe scegliere un argomento dilettevole e, per ragioni di contrasto, meritò quindi le schiette attestazioni della pubblica riconoscenza.
Infine, dopo un sonetto di Ignazio Borzaghi, affermante che la vera sapienza è sempre da pochi conosciuta ed onorata, il conte Giovanni Marchetti pose fine al trattenimento declamando l'ode Alla necessità, che è fra le sue liriche più pregiate, ed alla quale fu riconosciuto, in quel giorno, un primato indiscusso.]
Il Leopardi intanto, congedandosi dagli amici, donava al Pepoli il manoscritto della sua Epistola, che poi, in copie, veniva diffusa per la città. Egli era stato, con pietosa menzogna, assicurato del felice esito della sua declamazione, e perciò scrivendo al fratello Carlo per raccontargli l'accaduto, aggiungeva candidamente: «Mi dicono che i miei versi facessero molto effetto, e che tutti, donne e uomini, li vogliono leggere,» e Carlo, ben lieto, si rallegrava con lui, «perchè, diceva, il successo è cosa che molto rassomiglia alla felicità.»
《 Questi letterati che da principio, come mi è stato detto e ridetto mi guardavano con invidia e con sospetto grande, perché credevano di dovermi trovare superbo e disposto a soverchiarli, sono poi stati contentissimi della mia affabilità, e di vedere che io lascio luogo a tutti: dicono finora un gran bene di me, vengono a trovarmi e sento che stimano un acquisto per Bologna la mia presenza》.
#27 marzo#1826#bologna#carlo pepoli#cesare albicini#poesia#ozio#vita#leopardi#virtù non luce in disadorno ammanto
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Sto ascoltando musica in terrazzo. È Milano, ma potrebbe essere il campo sportivo di Veruno venti anni fa. Il COVID ha ricreato in me la stessa sensazione di vuoto attorno che provavo quando abitavo in provincia. Certi suoni triggerano le immagini e riportano a galla ciò che eri, e in qualche maniera sempre sarai. Guardavo il video del nuovo pezzo di Dola girato a Brebbia, con Massimo Pericolo himself. La prima parte, quella di Tutu, è pazzesca: i fari dei capannoni che tagliano la nebbiolina della notte, e tu su un panettone con la macchina davanti e il niente attorno. Mi sto ascoltando un po' di roba italiana nuova. E' uscito il nuovo disco degli Zen Circus, si chiama "L'ultima casa accogliente". Era la roba che ascoltavo allora, dei miei quindici. Profumava del futuro che mi sarei andato a prendere. Gli Zen erano quella band che girava indefessa l’Italia, un Paese che mi sembrava enorme. L’America da prendere era Milano, la inseguivo con gli occhi voraci. Eccomi qui. Milano sedata, ferita, pur sempre una bestia indomita che merita rispetto. “Tutto a un tratto mi son ritrovato questo cielo di tempo dentro la memoria”, canta Appino. “. Il rock italiano è provinciale, sbagliato, ma in fondo poetico se vuole. Parla a chi l’America se la deve andare a prendere perché è nato in un Dakota qualunque. Parla a chi si sente un po’ d’essere un errore. “Una ferita che non fa male, una storia che vivi e poi racconti, ma non puoi cambiare, interpretare, solo accettare”.
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#photo #foto #love #music #musica #live #concert #concerto #rock #veruno #prog #bancodelmutuosoccorso (at 2Days Prog + 1 Festival) https://www.instagram.com/p/BnewevIFmBh/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1k22yx5y6ked
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L'ARTE CHE CURA #MostraIstitutoMaugeriVeruno a cura della Dott.ssa #SONIACARLI E' BELLO ESSERE PARTE DEL GENERE UMANO Partecipo con foto di Volti. CINA. Siano tre fotografi #DiederickWijmans, #MassimoViolante ed io, che vogliono essere veicolo di sogno e bellezza per gli ospiti, dentro la casa di cura Istituto Maugeri a Veruno Fino al 6 gennaio #COLLEZIONEVOLTI #maugerinarte #veruno #photogianvietti #vietti #birmaniavolti #collezionevolti #artechecura #maugerisognoebellezza #occhidentroagliocchi #www.erba.tumblr.com #soniacarli https://www.instagram.com/p/B68qDA1IJW_/?igshid=13k55y66wm6ev
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