#trasudare
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Le vorrei sentire indossate e rullanti tra le mie labbra,
cosi, per irriverente voglia di trasudare piacere e miele tra le cosce...🤍 💜 🤍
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Le mezze stagioni (non ci sono più, cit)
Al dì nove del mese di settembre nell'anno duemilaventiquattro, questo paese abbandonato dallo Stato e persino da Dio ha albeggiato sotto la pioggia ed il vento. La mia persona, allora, risorta come una pianta quasi del tutto secca che riceve nell'ultimo scampolo di linfa un po' di acqua, decide nella frescura delle sei e mezzo del mattino di prepararsi pancake e cappuccino profumando la casa di cannella, banana e caffè appena fatto e facendo risuonare tra un gocciolìo da canzoncina disney e l'altro qualche bestemmia piccola piccola a causa di una rottura improvvisa del pancake durante la manovra di cottura. L'improvvisa ed ormai quasi insperata frescura settembrina non hanno, tuttavia, impedito al mio corpo di trasudare i pochi liquidi che tento, ahimè invano, costantemente di tenere sopra una soglia almeno minima di sopravvivenza.
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Mi piacciono i siti abbandonati. E mi piace il loro trasudare storia.
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Il primo premio per il miglior complimento del mese, lo vince lui
Non che non siano apprezzati i "sei stupenda" , "fantastica", "sublime ", anzi, fanno sempre piacere
Però forse questo è quello che si avvicina di più al mio concetto di essere disturbante
Voglio disturbarvi
Non posso riempirvi gli occhi con l'oggettiva bellezza che non ho, tumblr è pieno di corpi perfetti, ma trasmettere tutta la carica sensuale ed erotica che mi fa esplodere dentro Indipendentemente dall'estetica, a me sembra di trasudare sesso da tutti i pori
Magari mi sbaglio.
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Ciò che li rendeva unici l'uno per l'altra non era l'incastro perfetto dei loro corpi adagiati sul letto, era quel bacio sbavato, convulso, incontrollabile che inzuppava le loro anime come un'acquazzone improvviso e le faceva trasudare di un legame di intesa libero talmente intenso da renderli in sintonia indelebili, complici…UNICI…
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Il silenzio è un passaggio fra i mondi.Facendo tacere la nostra mente emergono aspetti incredibile del nostro essere.A partire da quel momento, la persona si rende veicolo dell’intento e tutti suoi atti cominciano a trasudare potere.
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Il Mago delle Nuvole
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Silence is a passage between worlds.By silencing our mind, incredible aspects of our being emerge.From that moment on, the person becomes a vehicle of intent and all of his acts begin to exude power.
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Il Mago delle Nuvole
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Domenica svuotata
da piccoli eserciti vacanzieri,
mentre passa un'auto ogni quarto d'ora
e gli uccelli fanno scambi d'assolo.
La foschia del trasudare
avvolge le colline rendendole misteriose.
Il primo caffè ha conosciuto solo il buio.
Dopo esco e forse riesco.
I.S.A.
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[✎ ITA] Intervista / Editoriale : JIMIN x W Korea⠸ 20.01.2023
JIMIN, In Piena Fioritura
JIMIN x DIOR - 20 gennaio 2023
Editoriale | Intervista : JIMIN x W KOREA Vol. 2 2023
Jimin dei BTS sa narrare storie già solo con i suoi movimenti sul palco – agili e leggeri, seppur audaci e maestosi, a volte. Ora è qui, accucciato di fronte alle foto-camere. Jimin – che non fa che trasudare fascino – è in piena fioritura per <;W Korea>
Twitter | Originale KOR
Un piccolo studio fuori Seoul, grande appena per accogliere tre auto d'epoca delicatamente avvolte e ricoperte di boccioli, un ampio materasso a molle, le attrezzature per il servizio e alcune rastrelliere di vestiti, cui sono appesi una decina d'abiti della collezione Dior : Estate 2023 — disposti con estrema cura per Jimin dei BTS, il quale, recentemente, è stato nominato nuovo ambasciatore globale per Dior. Tranquillo e leggiadro, Jimin fa il suo ingresso sul set. Con la sua collezione "Moda Uomo Dior Estate 2023", il direttore artistico Kim Jones presenta capi funzionali che uniscono il formale all'informale e lo stile alla praticità. In onore del 75° anniversario della casa di moda, il suo animo creativo ha voluto rendere omaggio all'identità e alla tradizione di House of Dior, incorporando i suoi iconici giardini sul set. Tutto un lato, infatti, è completamente disseminato di fiori multicolore. Per il servizio fotografico di copertina, ci si aspetta una crew piuttosto grande, tra produzione e staff, tante più persone di quante potreste immaginare. E per fortuna! Così questi bellissimi fiori non saranno sprecati, se ognunə deə partecipanti se ne porterà un po' a casa come ricordo. Jimin, circondato da fiori, inizia a saltare su un materasso piuttosto grande, sollevandosi in aria e lasciandosi ricadere di schiena più e più volte; ogni suo movimento ci ricorda le sue aggraziate esibizioni sul palcoscenico; Jimin, il quale ha studiato danza alle scuole superiori, non si limita semplicemente a saltare. Piuttosto, potremmo dire che si solleva e, per un secondo, sembra quasi galleggiare in aria. La fotocamera cattura quel suo istante di volo, la sua ombra campeggia enorme su un ampio sfondo.
A giugno 2022, i BTS hanno rilasciato il loro album antologia, Proof; una compilation di tre CD contenenti i momenti chiave dei loro 9 anni di carriera e relativi successi. Mi vengono in mente alcune parole del singolo “Yet to Come (The Most Beautiful Moment)”:
“Da qualche parte, nel profondo del tuo cuore / C'è ancora sempre un bambino / Il mio momento deve ancora arrivare.”
Non c'è dubbio che il verso ‘il mio momento deve ancora arrivare’ sia una piccola ode alla loro promessa e speranza per il futuro, dato che i sette artisti, l'anno scorso, hanno deciso di guardare con trepidazione ad un nuovo capitolo. Negli ultimi anni, la popolarità dei BTS è aumentata vertiginosamente, diffondendosi in tutto il globo. Grazie alla solidarietà ed al supporto senza pari del suo fandom, il gruppo ha ottenuto, in pochissimo tempo, un successo enorme su scala globale. Ciò mi ha spintə ad andare a dare un'0cchiata a tutte quelle destinazioni sconosciute nel mondo in cui i BTS hanno lasciato il segno. E dato che la loro influenza si estende a livello globale, talvolta ho dovuto ricorrere al mappamondo o a cartine mondiali per poter rendermi effettivamente conto fin dove sono arrivati.
Attualmente, ognuno dei membri ha dato inizio ad un nuovo capitolo della propria carriera.
J-hope e RM sono stati i primi, con il rilascio dei loro primi album solisti ufficiali - a luglio e dicembre 20222 - mentre Jin ha pubblicato il suo primo singolo solista a ottobre. Chi sarà il prossimo? I dettagli relativi all'album solista di Jimin non sono ancora stati svelati, ma sono convintə non avremo più da aspettare molto. La popolarità e l'impatto di un Jimin in quanto artista solista sono evidenti; la reazione di pubblico per le sei copertine lui dedicate da <W Korea>, condivise sulla nostra pagina Instagram, è stata enorme (ce l'aspettavamo, ma siamo rimastə comunque sorpresə), chiaro esempio della sua influenza. ‘Filter’, sua traccia solista pubblicata nel 2020 sul 4° album dei BTS, risulta aver superato i 340 milioni di stream su Spotify, a gennaio 2022. Tra le sue tracce soliste, troviamo anche ‘Promise’, rilasciata su Soundcloud 4 anni fa, e poi ‘Friends’, prodotta da Jimin ed eseguita insieme a V. Jimin, artista pieno di sentimento, ha conquistato i cuori deə fan con le sue incantevoli esibizioni di ‘Serendipity’ e ‘Lie’. Degno di nota anche il modo in cui ə sue/oi devotə fan festeggiano gli anniversari di rilascio delle sue tracce individuali con molte iniziative preziose.
Ma torniamo sul set, Jimin ricompare sfoggiando un look ed emanando un'aura diversa rispetto ad un momento fa. Calde luci dalle tonalità sepia cadono sulla sagoma dell “It Boy”, che ora indossa una giacca Dior. Appoggiato ad una sedia ladderback dai motivi floreali, le gambe incrociate, l'icona K-pop ricorda un po', nell'insieme, alcuni dei ritratti di Amadeo Modigliani. Ma questa volta, quando si impossessa della fotocamera per scattarsi dei selfie, l'affascinante artista sa anche trasformarsi in un ragazzo birichino. Forse in pochi ricorderanno che i BTS erano già apparsi, come boy band agli esordi, nel numero di dicembre 2014 di <W Korea>. Questi 7 ragazzi ambiziosi, allora, ci parlarono in tutta serietà dei loro sogni – riguardo i loro concerti, il premio come Migliori Nuovi Artisti e la tanto agognata vittoria ad uno show musicale. Quando sono tornatə in ufficio, ho riesumato quel numero del 2014 e l'ho messo a confronto con le nuove foto che presto andranno in stampa; nel riflettere sulla notevole evoluzione compiuta dal gruppo, non ho potuto che provare un certo batticuore. Sicuramente Jimin non ha dimenticato il suo primo incontro con <W Korea>. Molto cortesemente ha dato inizio alla nostra intervista usando il termine ‘ritrovarsi’.
Quest'intervista si è svolta per e-mail; piuttosto che sottoporlo ad una lunga sessione di domande, circondati dalla frenesia del set, abbiamo voluto dare a Jimin – il quale ultimamente ha sviluppato una predilezione per la scrittura - l'opportunità di riflettere con cura sulle sue parole.
Alcune delle sue risposte mi sono rimaste particolarmente impresse. Specialmente quelle più memorabili, ma quella che mi ha fatto sorridere di più me l'ha data alla domanda “Se togliamo tutto il bagaglio della superstar globale, nonché membro dei BTS, chi sei in realtà?”, “Un amico un po' imbranato, sempre in tuta, che adora bere del soju in compagnia presso i Pojangmacha (bancarelle di cibo/bevande).” Ed è proprio quel suo modo fine e premuroso di definirsi un ‘amico’ che gli permette di arrivare al cuore dei nostri lettori.
<W Korea>: Siamo lieti tu sia il nostro artista di copertina, finalmente! E congratulazioni per essere il nuovo ambasciatore globale Dior. Immagino presto ti vedremo nella capitale della moda. Jimin: Innanzi tutto, sono felice di ritrovare <W Korea> dopo tanto, e vi sono grato. Sono estremamente onorato di essere l'ambasciatore per un marchio globale come Dior ed emozionato per questa partnership. Mi piacerebbe cogliere quest'occasione per approfondire la mia conoscenza sulla moda e dare un contributo significativo al brand. Non sono mai stato alla Settimana della Moda, quindi temo sarò piuttosto agitato. ⠀
Che reazione hanno avuto i tuoi genitori quando hai detto loro d'esser diventato un ambasciatore globale? E quale quando hai parlato della tua visita alla Casa Bianca, l'anno scorso?
Jimin: Ogni volta, mi fanno dei gran sorrisi e mi dicono che sono fieri di me. Opportunità fantastiche come queste sono ciò che mi rende orgoglioso d'essere un membro dei BTS. ⠀ La data di rilascio del tuo album solista è ancora un mistero, ma sono sicurə ci starai lavorando proprio in questi giorni. Quindi, come vanno le cose, ultimamente? Sei preoccupato o abbastanza sereno, nonostante i tanti impegni?
Jimin: Ho pochissimi ripensamenti e non lo trovo pesante. Ma sto preparando parecchie cose, quindi per la maggior parte del tempo sono preso dalla supervisione e preparazione del lavoro. Potremmo quasi dire che la mia mente lavora di più del mio corpo, di questi tempi (ride). ⠀ Nella prima metà del 2022, tu e Ha Sung Woon avete rilasciato la OST del drama <Our Blues>, ‘With you’. Inoltre, è uscito l'album antologia Proof, a chiusura del primo capitolo dei BTS. Saremmo curiosə di sapere come hai trascorso il periodo di pausa dopo il rilascio. Hai avuto modo di mettere ordine nei tuoi pensieri o di scoprire qualcosa di nuovo che ti ha permesso di riflettere su te stesso? Mi pare fosse la prima volta che potevi effettivamente fare una pausa e guardarti intorno.
Jimin: Ho cercato di concentrarmi sulle mie ‘sensazioni presenti’. Mi sono appuntato tutto ciò che provavo in ogni istante – il più accuratamente possibile – perché avevo paura quelle sensazioni sarebbero andate perdute, altrimenti. Sentivo di dover conservare quei momenti. Di fatto, negli ultimi anni, i BTS ed io abbiamo affrontato molti cambiamenti. Restando insieme, siamo riusciti a farci forza e a superare tutto, quindi ho pensato che annotare ciò che provo e penso potrebbe tornarmi utile la prossima volta che incontrerò sfide ed ostacoli simili. In parole povere, è stato un periodo in cui ho potuto riflettere su come mi sentissi – specialmente su ciò che mi rendeva felice o ciò che, in passato, mi aveva portato all'esaurimento. ⠀ Che cos'è che ti rende felice? Sentiti libero di rispondere qualsiasi cosa, ma sono sicurə ə ARMY saranno ə primə cui penserai.
Jimin: Ovviamente la risposta è "ə ARMY", ma sono veramente le persone che mi rendono l'uomo più felice sulla Terra (ride). Siamo sempre statə insieme, nella gioia e nella sofferenza, affrontando diverse vicissitudini. Inoltre, un'altra piccola gioia della mia vita è trascorrere del tempo con gli amici – ed è anche il mio unico passatempo.
Il 13 gennaio, prima che uscisse il 2° Volume di <W Korea>, hai fatto squadra con Taeyang dei BigBang e hai rilasciato ‘VIBE’. Avete un fascino ed uno stile diverso, ma in fin dei conti siete riusciti a trovare qualche punto di contatto. Innanzi tutto, siete entrambi noti per essere veterani di una boy band, abili sia nel canto che nel ballo. Ed il pubblico trova entrambe le vostre voci siano acute e nostalgiche, oltre che solide nelle note più alte.
Jimin: Taeyang è il mio idolo. Possiamo tranquillamente dire che lavorare con lui sia sempre stato un mio obiettivo e desiderio. È fin da quando ero piccolo che lo seguo e ho imparato molto da lui. Quindi, sì, quando ha menzionato la collaborazione, mi sembrava troppo bello per essere vero. Lavorando a stretto contatto con lui, ho scoperto che è ancor più incredibile di quanto già lo considerassi. Sono rimasto anche molto colpito e grato per come si è occupato di ogni più piccolo dettaglio, durante tutto il processo creativo. Lavorare insieme a lui ha rinvigorito il mio desiderio di diventare un cantante e performer fantastico. ⠀ Leggendo la tua intervista con Weverse Magazine, rilasciata intorno all'uscita di Proof, menzionavi l'intenzione di lavorare a stretto contatto dei vostri produttori e di provare tante cose nuove. Ora che stai lavorando con costanza alla tua musica, ti sembra di aver realizzato quelle tue idee, o sono diventate ancor più complesse?
Jimin: Sto lavorando con vari produttori e chiedendo loro molte impressioni, e mi sto divertendo un sacco. Più andavo avanti col lavoro e meglio era. Ora capisco perché gli altri membri mi hanno sempre consigliato di scrivere canzoni. Tuttavia, scrivere brani basati sulle emozioni provate in passato è tutta un'altra storia. Non è stato tutto rose e fiori (ride). ⠀ Hai trovato una risposta alla domanda - ‘Cos'è che desidero di più?’ - che darà il la alla tua avventura solista?
Jimin: Temo di non aver trovato una risposta completa e definitiva. Credo non esista migliore risposta di ‘Voglio continuare con ciò che sto facendo ora, solo meglio ed il più a lungo possibile’. È proprio per quello che cerco di guardarmi indietro e di rifletter su ciò che ho provato in passato.
Parlando della tua performance ideale, hai detto che vorresti mostrare tutto di te nella migliore forma possibile. Al di là della musica e dell'esibizione in sé, vorresti trasparisse il tuo lato più audace, sexy ma anche tutta la tua tenerezza. Dare il meglio di sé ed essere un perfezionista sembrano due cose simili, ma sono diverse. Credi sia possibile raggiungere la perfezione se ci si spinge al massimo – sia fisicamente che mentalmente – e si dà letteralmente tutto di sé?
Jimin: Forse suonerò un po' estremo, ma sono convinto la cosa più importante siano i risultati. Ciò che si può ottenere quando si dà il massimo e ciò che si prova nel raggiungere tali risultati non ha proprio paragoni. Per riuscire ad ottener il miglior risultato possibile, bisogna concentrarsi su un obiettivo, ed un obiettivo soltanto, e mettere tutto il nostro impegno.
Diventare il responsabile di progetto per il vostro album speciale BE e lavorare alle tue canzoni individuali saranno sicuramente state esperienze utili, in previsione del tuo album solista. La tua prima canzone totalmente auto-prodotta è stata ‘Promise’, che hai pubblicato su Soundcloud. Quando, la scorsa estate, ho intervistato j-hope, lui ha detto che riascoltare le sue vecchie mixtape gli è stato utile per mettere ordine nei suoi pensieri, prima di dedicarsi al suo album solista. Tu che ne pensi?
Jimin: A dire il vero, per me è stato più difficile iniziare questi progetti (ride). Ho scoperto quanto può essere divertente e piacevole, ma non è affatto facile scrivere testi che possano arrivare al cuore e alla mente di tuttə. Cioè, provo ancor più rispetto per gli altri membri, ora. Credo di essermi un po' lasciato trasportare da emozioni e desideri contrastanti, dal proposito ed entusiasmo di fare e, al contempo, dai dubbi sulle mie effettive capacità.
Sono in moltissimi a definire le tue performance di una bellezza eccezionale. Siamo tuttə curiosə di scoprire quali sono stati gli ‘esordi di Jimin’. Quand'è che il giovane Jimin ha conosciuto la danza? Qual è stato il vostro primo incontro? Quello che ha fatto scoccare la scintilla?
Jimin: Ricordo ancora molto chiaramente il mio primo incontro con il ballo. Ero alle medie e stavo chiacchierando con gli amici, di fronte all'aula, quando ho notato le varie attività extra-scolastiche segnate nella bacheca settimanale. Tra quelle, c'era anche la break dance. Io ed i miei amici abbiamo deciso di iscriverci perché pensavamo ci avrebbe resi popolari (ride). ⠀ Com'era Park Jimin a quell'età? Che cosa ti viene in mente se ripensi al vicinato in cui sei cresciuto? Mi piacerebbe riuscire ad immaginarti com'eri allora.
Jimin: Ricordo bene il quartiere e la zona intorno alla mia vecchia scuola. Credo la mia attività preferita fosse trascorrere il pomeriggio a casa dei miei amici, finita lezione. Un giorno eravamo a casa di uno, quello dopo di un altro. Ci preparavamo del ramen istantaneo e poi uscivamo e scorrazzavamo insieme. Penso sarebbe proprio bello poter tornare a quel periodo. ⠀ Un artista coreano una volta ha detto di aver veramente realizzato quanto sconvolgente potesse essere la musica solo dopo aver acquistato una musicassetta di Michael Jackson, quando era ancora alle elementari. Jackson e la sua musica hanno davvero aperto un mondo a questo bambino che, prima d'allora, conosceva solo filastrocche ed inni. C'e forse un/a qualche artista che ti ha suscitato emozioni simili?
Jimin: Credo anche per me sia stato Michael Jackson. Quanto vorrei averlo potuto vedere dal vivo, quando era ancora tra noi. Sono rimasto anche piuttosto colpito da Chris Brown e Usher, e dalle performance dei BigBang e di altrə artistə K-Pop.
A questo proposito, non possiamo non menzionare i concerti dei BTS! L'enorme folla luccicante come le stelle nel cielo notturno, le grida fortissime, le luci brillanti, le performance straordinarie e l'immensa gioia che si prova... Com'è tornare ad una casa tranquilla e silenziosa dopo un'esibizione così carica di passione? A cosa pensi prima di andare a dormire?
Jimin: L'eco delle grida mi accompagna costantemente, da quando scendo dal palco fino a quando rientro in hotel e mi addormento — continua a ripetersi nelle mie orecchie. A volte, a fine performance, provo questo brivido davvero speciale. Non si tratta di una sola sensazione, come il senso di vuoto o di un'emozione in particolare, ma di tante che mi riempiono tutto d'un tratto. Mi sento quasi sopraffare da tutte queste sensazioni, ma poi svaniscono quando mi metto a letto. Di fatto, ciò che resta sono poi solo le sensazioni ed i ricordi positivi, quindi provo subito nostalgia del palco. Vorrei veramente tornare a fare concerti con gli altri membri.
Nel corso della tua carriera, hai mai pianto – che sia quando eri un trainee o dopo il debutto? Se tu potessi dire qualcosa al Jimin del passato, cosa sarebbe?
Jimin: Oh, ho pianto un sacco di volte quando ero esausto, stanco e non sapevo cosa fare. Ma non credo di aver niente da dire al me stesso di allora. Se sono qui oggi è perché ho affrontato tutte quelle prove (ride). ⠀ Quale credi sia la tua qualità migliore? Ho fatto la stessa domanda a j-hope e lui ha risposto che sa essere accogliente.
Jimin: La curiosità? Fin da quando ero piccolo, sono sempre stato molto curioso. Quando non capivo qualcosa o volevo sapere di più, dovevo trovare risposte a tutti i costi. Ciò non significa, però, che io sia una persona poi così diligente (ride). Le cose cui ero così interessato non erano che sciocchezze, in fin dei conti. ⠀ C'è forse qualche parola di conforto che ti è rimasta impressa? A volte, anche non fossero pensate per consolare, ci sono parole che sanno scaldarci il cuore.
Jimin: Ce ne sono un sacco. Ogni singolo giorno, ə fan mi dicono delle cose bellissime che non credo di meritare. Poi penso al mio manager quella volta che si è scusato dicendo che gli spiaceva non poter provare le sofferenze che ho attraversato io e che poi mi ha abbracciato, proprio quando ne avevo più bisogno. Lo staff che ha pianto insieme a me, gli amici ed i parenti che sono venuti a tenermi compagnia senza neppure il bisogno di dire niente. Sa? Ricordo ognuno di questi momenti. E poi ci sono tutte quelle occasioni in cui provo tanta forza ma anche tanti sensi di colpa – ed è quando i membri mi dicono ‘Stai tranquillo, va bene così’.
Qualcosa del 2022 per cui senti di poterti fare i complimenti?
Jimin: Quella volta che sono andato dai membri e ho detto che, per un po', sarei stato irraggiungibile. Loro sono stati fantastici, pieni di parole di conforto e consiglio e mi hanno trasmesso la forza necessaria per lavorare al mio album solista. Quindi vorrei cogliere quest'opportunità e farmi i complimenti per aver preso l'iniziativa ed essere stato io il primo ad andare dai ragazzi, in un momento in cui mi sentivo smarrito. ⠀ Perché ti sentivi smarrito? Credevi forse l'amore ricevuto fosse più di quel che ti meritassi? O eri combattuto sul da farsi, visto tutto il successo ottenuto dal gruppo? O forse, ancora, era un senso di frustrazione per l'assenza di performance durante la pandemia?
Jimin: Credo fosse per tutte e tre queste cose. Non ci è dato sapere perché ci sentiamo smarriti. Forse, dopo un po' di tempo, ne realizziamo il motivo, ma sul momento non abbiamo risposte precise. Credo, nel mio caso, stessi semplicemente cercando di uscire da quella situazione. Un'ansia tira l'altra e io, invece di affrontarle, cercavo di non pensarci ed evitarle. ⠀ Di che cos'è che senti maggiore bisogno, ora?
Jimin: Tempo. Ho bisogno di tempo per concludere in bellezza i miei 20 anni, prepararmi per i 30 e poi trovare la direzione da seguire da quel momento in avanti. E poi vorrei avere più tempo per finire il mio album e divertirmi con gli amici. Vorrei davvero avere più tempo.
Prenditi un secondo e cerca di figurarti come sarà il tuo futuro. Come lo immagini o come vorresti essere, in futuro?
Jimin: Vorrei essere una persona che sa prendere le cose più alla leggera. Se vuoi mantenere una certa compostezza sul lavoro, devi esercitarti. Se vuoi trovare la serenità, devi avere una mente forte e ciò significa anche che la realtà che ti circonda dev'essere solida e stabile. Vorrei diventare una persona capace di realizzare tutto questo. ⠀
Se togliamo tutto il bagaglio della superstar globale, del membro dei BTS, tutta la pubblicità e lo splendore dello spettacolo, chi è in realtà Park Jimin?
Jimin: Un amico un po' imbranato, sempre in tuta, che adora bere del soju in compagnia dei suoi amici presso i Pojangmacha (* le bancarelle di cibo/bevande).
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
📽 JIMIN x W Korea x Dior : film IG ; Eye contact
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#Traduzione#Intervista#Editoriale#BTS#방탄소년단#지민#WKorea#Dior#JIMINxWKorea#JIMINxDior#ParkJimin#박지민#200123
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Torna "Sotto Traccia": l'inaugurazione della mostra "laboratorio Toccafondo" sabato 7 ottobre
Torna "Sotto Traccia": l'inaugurazione della mostra "laboratorio Toccafondo" sabato 7 ottobre. Pesaro, torna Sotto Traccia, il festival culturale dei multiformi ingegni, dal 7 al 29 ottobre, nell’ex lanificio Carotti, sito di archeologia industriale di Fermignano, con la cura di Megawatt e della Fondazione ex lanificio Carotti, sotto la direzione artistica di Silvano Bacciardi. «Felici di riaccogliere una rassegna molto rappresentativa del fermento creativo di Fermignano – ha detto Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza di Pesaro -; tra i primi Comuni con cui abbiamo iniziato a dialogare per la costruzione del percorso della Capitale italiana della cultura. È un territorio che sta diventando riferimento importante per docenti, studenti e artisti e punto di partenza per collaborazioni culturali, creative e produttive. Fermignano, e l’ex lanificio Carotti, saranno centrali nel programma e nel racconto di Pesaro 2024, di cui Sotto Traccia è un’anteprima di valore». Un appuntamento, come conferma Monica Scaramucci, assessora Eventi e Pari opportunità di Fermignano, «Che testimonia l’impegno e la fiducia nella grande avventura che sarà Pesaro 2024 per l’intera provincia e che siamo pronti a vivere anche grazie alle competenze, alla passione e al grande impegno di Silvano Bacciardi, direttore artistico dell’ex lanificio Carotti e a Giovanni Pagliardini, che ha restituito un luogo identitario alla sua comunità. Il loro lavoro è una spinta enorme per continuare a fare cultura, formazione, sperimentazione e ricerca artistica a Fermignano, che è pronta e curiosa di accogliere l’opera e la visione di Toccafondo». Saranno infatti le opere di Gianluigi Toccafondo, pittore, illustratore e cineasta, il perno attorno a cui ruoterà la seconda edizione di Sotto Traccia, quasi «un’anteprima del progetto elaborato per Pesaro 2024 – ha spiegato Silvano Bacciardi, direttore artistico ex Lanificio Carotti – di cui curiamo una delle linee progettuali che renderemo fruibili a fine aprile prossimo con appuntamenti ravvicinati che proseguiranno poi per tutto l’anno». Bacciardi ha sottolineato la centralità della mostra di Toccafondo per Sotto Traccia, «un’esposizione che si delineerà nei 4 weekend della rassegna, ciascuno dedicato a un’iniziativa diversa ma tutti coerenti con le linee guida del progetto legate alla realtà fisica di questo luogo che nasce dall’acqua e che dall’acqua si dipana». E che si collega «agli altri temi cardine dell’ex lanificio Carotti - ha sottolineato Giovanni Pagliardini, responsabile della struttura - il lavoro, la rappresentazione di un territorio che ci appartiene, l’energia. L’ex lanificio Carotti sta prendendo sempre più la sua collocazione come contenitore vivo di eventi culturali; è un percorso irreversibile che ci sta stimolando per fare sempre più, sempre meglio, come testimoniato dal programma di Sotto Traccia 2023 e dalla presenza di Gianluigi Toccafondo». Pittore, illustratore e cineasta nato a San Marino nel 1965, Gianluigi Toccafondo, è un artista legato a questo territorio. «Poco tempo fa ho visto le foto scattate da Giovanni – ha detto - e, per la prima volta, l’interno dell’ex lanificio Carotti. Ho potuto conoscere così la fantastica ristrutturazione eseguita da Pagliardini, con i muri di questa struttura che continuano a trasudare lavoro. Mi sono detto che qui non poteva esserci una mostra “normale”, per cui ho deciso di proiettare immagini, partendo dal flusso, dall’acqua, e di allestire gli spazi con assi e tavole, come fossero provvisori». Sotto Traccia è la rassegna di eventi culturali compositi - audiovisivi, artistici, tecnologici e anche legati alla cultura materiale - realizzati in un contenitore già fulcro della manifattura della provincia restituito grazie all’iniziativa dell'imprenditore Giovanni Pagliardini alla fruizione della comunità come spazio ancora legato intimamente al territorio e al suo paesaggio, a partire dall’acqua del Metauro che alimentava le turbine del lanificio, prima cartiera e, per una stagione, mulino. Pane, carta, tessuti: all’elenco delle produzioni preziose che questo luogo ha offerto, si aggiunge, per due settimane, la cultura con cui si mangia, si beve, si ricorda e si innova. Ed è quello che faranno le iniziative di Sotto Traccia che hanno il loro fulcro nel “laboratorio Toccafondo”. La mostra, sarà inaugurata sabato 7 ottobre, alle ore 17, e accoglierà le opere di Gianluigi Toccafondo, pittore, illustratore e cineasta. Si compone di disegni, storyboard, modellini e proiezioni delle animazioni per cinema, televisione, editoria, teatro dal 1989 al 2023 con una anteprima delle scene in fase di lavorazione del progetto di animazione “il canto delle Sirene”. La mostra è curata da Silvano Bacciardi, è sostenuta e voluta dalla Fondazione ex lanificio Carotti, ed è patrocinata dal Comune di Fermignano. Nei week end successivi di Sotto Traccia previsti altri eventi legati alla contemporaneità e al legame con il territorio: sabato 14 ottobre nella sala grande dell’ex lanificio si terrà un incontro-dibattito sul tema dell’intelligenza artificiale e del suo rapporto con l’arte condotto da Rossano Baronciani e Davide Riboli rispettivamente docenti dell’accademia di belle arti di Venezia e Sassari, pesaresi prestati all’acqua della città galleggiante per antonomasia e a quella dell’Isola di Sardegna. Acqua, vino e pesce, già simboli evangelici e cristologici saranno al centro di una liturgia laica messa in scena dall’attore e illustratore urbinate Giorgio Donini con la complicità di Silvia Veroli, giornalista che gli fa da paroliera. Il racconto dell’acqua dei fiumi si insinuerà sabato 28 ottobre tra la degustazione pomeridiana di Bianchello del Metauro (DOC) a cura dei Vignaioli d’Autore e la cena ammannita dallo chef Danilo Mariotti del ristorante “Ponente” di Urbino che reinterpreterà una antica ricetta fermignanese della carpa in porchetta. E poiché tutto scorre, l’elemento acqua è dominante anche nella sezione arti visive di Sotto Traccia, con la mostra, che verrà inaugurata sabato 21 ottobre, curata dalla storica dell’arte Bonita Cleri e dedicata agli acquerelli di paese di Tancredi Liverani: cartoline dal passato, il 1852, che raccontano come era Fermignano e come era l’ex lanificio Carotti. E per farsi un’idea ancora più precisa, ogni domenica di ottobre alle ore 16 sarà possibile previa prenotazione partecipare alla visita guidata della centrale idroelettrica della struttura aperta dalle 10 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 a ingresso libero.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Chocomoments a Treviglio
Sarà un weekend in provincia di Brescia davvero dolce, grazie alle prima edizione di "Choco Moments Treviglio, che è l'evento perfetto per gli amanti del cioccolato che vogliono passare una giornata divertente. Dal 10 al 12 marzo, la piazza Garibaldi di Treviglio sarà un paradiso per i golosi, dove i migliori mastri cioccolatieri italiani saranno presenti con bancarelle e creazioni, pronti a soddisfare ogni desiderio, inoltre ci saranno laboratori per bambini, lezioni per adulti e show cooking per imparare a creare dolci prelibatezze di cioccolato a casa. E sarà da non perdere il taglio della tavoletta da Guinness da 15 metri sabato alle 18, per uno spettacolo unico e divertente per tutta la famiglia. Inoltre, la città di Treviglio offre anche numerose alternative per un weekend che dalla storia, all'arte e alla cultura. Secondo la tradizione storiografica gli abitanti delle tre ville romane Portoli, Pisgnano e Cusarola, ubicate nelle vicinanza del centro storico di Treviglio, si riunirono nel periodo delle incursioni barbariche e dal primo nucleo difensivo si è sviluppato, nei secoli X e XI, il borgo di Trevì. Il primo nucleo difensivo, denominato castrum vetus, era nell'isolato centrale di Treviglio, tra piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari, era costituito da tre torri e da solide mura, aveva un solo accesso ed era circondato da un fossato. Sotto la protezione del Monastero di San Simpliciano di Milano, la città fu riconosciuta con diploma imperiale da Enrico IV che, nel 1081, definì Treviglio grassum, cioè ricco o prospero. Nel XI secolo Treviglio era circondata da un nuovo sistema difensivo, costituito da un triplice fossato con avvallamenti e lungo il perimetro sorgevano quattro porte di accesso con relative torri. Se il centro abitato vedeva botteghe e laboratori artigianali c’erano anche diversi edifici religiosi, tra cui la Basilica di San Martino ed il Monastero di Sant'Agostino, un luogo preposto a mercato e il Palazzo della Comunità nel castrum vetus. Nel 1224 Treviglio divenne un libero comune, condizione che mantiene inalterata nei secoli, distinguendosi perciò dai Comuni vicini, perlopiù soggetti a feudatari o nobili che con il loro potere impedirono il nascere di autonomie amministrative e giuridiche locali. Nel corso del XV secolo ci furono importanti opere pubbliche, tra cui la realizzazione delle rogge Moschetta e Vignola, derivate dal fiume Brembo, e l'istituzione, promossa da Beltrame Buttinone, di un ospedale per i poveri. Durante il secolo XV gli scontri in Gera d'Adda fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia portano Treviglio ad essere sottoposta alternativamente al dominio milanese oppure a quello veneziano finché, nel 1454, con la pace di Lodi, fu assegnata definitivamente al Ducato milanese. Il Cinquecento per Treviglio vide un evento che ancora oggi viene celebrato e festeggiato da tutta la popolazione, il Miracolo della Madonna delle Lacrime che avvenne il 28 febbraio 1522 quando il generale francese Odetto di Foix, visconte di Lautrec, stava per assediare la Città, ma un dipinto raffigurante la Vergine con il Bambino cominciò a trasudare lacrime e sudore, così la città venne risparmiata dal saccheggio. Nel 1647 il governo spagnolo deliberò la vendita del Comune di Treviglio al miglior offerente, ma i cittadini si riunirono in consorzio acquistando i diritti feudali per la somma di 10.000 lire imperiali. Al 1846 risale la progettazione del tracciato ferroviario Treviglio–Milano; mentre nel 1857 fu inaugurata la linea Treviglio–Bergamo e nel 1863 venne attivata la linea Treviglio–Cremona, che portò ad un notevole sviluppo industriale e commerciale. Read the full article
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🔴🇮🇹 IPERIDROSI SENZA UN VERO PERCHÉ?
migliaia di persone sudano in eccesso perché il subconscio risponde ad un comando che la ragione non conosce!
Girano centinaia di cappelle ma il problema della sudorazione eccessiva non va mai via!
Sai perché?
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OFMD ficlet - III
Togliere gli abiti fradici di dosso a Ed non era un affare da poco.
Per la verità, era stata un'impresa complicata anche soltanto arrivare al riparo di una porta chiusa.
Adesso, però, in quella minuscola stanza con un letto e una finestrella piena di sole, Stede era alle prese con un tipo di difficoltà del tutto nuovo.
Per il suo primo naufragio, trovava di non essersela cavata poi male; era vivo, ed era vivo anche Ed.
Aveva ancora sotto la pelle gli istanti terribili in cui l'aveva perso di vista fra le onde, il tuffo al cuore nello scorgerlo fluttuante sotto braccia e braccia d'acqua verde, il terrore che i polmoni cedessero prima di riuscire a raggiungere il pelo dell'acqua.
Stede batté le palpebre per tornare al momento presente, a Edward ancora incosciente e riverso sul piccolo letto inondato di sole.
Era più magro e affilato di quanto l'avesse mai visto; la barba, ricresciuta a metà, nascondeva a malapena le guance incavate; e se l'acqua del mare aveva sbiadito il colore nero dal viso, non aveva potuto cancellare l'ombra scura di profonde occhiaie.
Stede gli posò una mano esitante sulla fronte; scottava.
Chissà, forse Edward era febbricitante già da prima di cadere in acqua.
Stede si riscosse, prese il coraggio a quattro mani e affrontò l'impresa.
Sembrava una cosa sacrilega toccare Edward mentre dormiva, privarlo della giacca, degli stivali, dei guanti; decisamente più strati di quanto fosse ragionevole indossare sotto il sole tropicale.
Stede si trovò a sorridere fra sé; era probabile che l'equipaggio avesse pensato lo stesso di lui, in passato.
Quando Edward lo aveva raccolto - letteralmente raccolto - era anche lui pallido e inerme, implume e sperduto come un pulcino caduto dal nido.
Non esattamente una prima impressione brillante.
Ma Edward, Edward era fatto della stoffa degli eroi; anche sofferente, anche vulnerabile, rimaneva magnifico: i riccioli della barba e i lunghi capelli sparsi sul cuscino facevano pensare Stede alle incisioni nei suoi libri di lettere antiche.
Quando fu il momento di sfilare la maglia sottile che Ed portava a contatto con la pelle, quindi, Stede dovette mettere a tacere a forza il subbuglio del cuore.
La linea delle spalle di Ed, il disegno dei tatuaggi che si allungavano dal petto fin dietro la schiena, il rilievo delle cicatrici - quante cicatrici - l'avvallamento dolce dell'ombelico; Stede si costrinse a non soffermarsi e ad andare oltre, finché non arrivò con mani tremanti ad affrontare la cintura.
Fu esattamente a quel punto che, con un flebile lamento, Ed decise di risvegliarsi.
Stede si ritrovò di colpo sotto i suoi occhi spalancati, con le mani sulla fibbia dei suoi calzoni e un'espressione fatalmente colpevole dipinta in volto.
Il momento di silenzio che seguì sembrò dilatarsi come un pallone d'aria calda.
"...Merda." soffiò a bassa voce Ed dentro la barba.
"Uhm." elaborò eloquentemente Stede, senza togliere le mani dai suoi pantaloni.
Stava quasi per riuscire a radunare le parole necessarie a spiegare che aveva eccellenti ragioni per spogliarlo nel sonno, quando lo sguardo di Ed si velò in un'espressione dolorosamente sperduta. "...sei vero?" bisbigliò a voce quasi inudibile, gli occhi lucidi di febbre.
Preoccupato, Stede allungò d'istinto una mano per toccargli la fronte, ma Edward si ritrasse di scatto.
"No." mormorò scrollando la testa, preso da un brivido che gli faceva battere i denti. Fissò su Stede occhi che faticavano a mettere a fuoco. "Vattene." digrignò, sforzandosi di sollevarsi sui gomiti.
Stede sentì il cuore sprofondare in acque gelide; ma strinse le labbra e tacque. Qualsiasi cosa Ed avesse da dirgli, pensò, la meritava.
"Ti voglio fuori dai piedi, Stede," rincarò Ed con voce spezzata. "Ti voglio - morto." Il suo sguardo cercava qualcosa a cui aggrapparsi per non dover guardare Stede in faccia - "Ti voglio - ti voglio -" e una smorfia di dolore gli chiuse gli occhi, mentre crollava di nuovo sul cuscino, e a quel punto la mano di Stede volò da sola fino a toccargli la guancia.
Con un singulto che gli tagliò il fiato, Edward premette il viso sul suo palmo e rimase così.
Fu uno sforzo terribile trattenere il singhiozzo che gli chiudeva la gola; ma Stede si morse le labbra e rimase immobile, mentre sulle sue dita scorrevano lacrime silenziose.
Ed scottava come una fornace e allo stesso tempo aveva la pelle d'oca. Non ci volle molto perché la febbre avesse ragione di lui. Ricadde presto addormentato, scosso da violenti brividi.
A quel punto, in silenzio e senza altre esitazioni, Stede finì di spogliarlo, si sfilò a propria volta gli abiti ancora bagnati e scivolò al suo fianco nel minuscolo letto.
Stese alla meglio la coperta logora su entrambi, e poi strinse Ed a sé, la sua schiena contro il proprio petto.
Il cuore gli batteva in tonfi violenti.
L'odore della pelle di Edward.
La curva del suo orecchio fra le chiome scarmigliate, la spalla abbronzata, istoriata di tatuaggi.
Sembrava ancora impossibile averlo così vicino.
Stede era una brocca colma fino all'orlo, e al tracimare dei sentimenti i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Pianse per un poco in silenzio, premendo la fronte fra le scapole roventi di Ed; ma alla fine la stanchezza ebbe la meglio anche su di lui.
Dopo qualche minuto, dormivano entrambi.
°°°
Ed si era svegliato nel mezzo della notte con la vaga consapevolezza di avere sete; ma non gli andava affatto di alzarsi.
Era raggomitolato in un dormiveglia di favoloso tepore, un meraviglioso conforto da cui non aveva nessuna voglia di uscire.
Cercò di tornare a rifugiarsi nel sonno, accoccolandosi più strettamente su se stesso; quando di colpo fu consapevole della calda pressione di braccia intorno al proprio petto.
Ed spalancò gli occhi con un tuffo al cuore, ma la confusione durò una frazione di secondo.
I ricordi del giorno precedente gli piovvero disordinatamente attorno, uno dopo l'altro.
La ragione del confortante calore in cui si stava crogiolando era Stede.
Da un momento all'altro Ed divenne quasi dolorosamente cosciente del petto ampio di Stede premuto sulla propria schiena, del suo braccio gettato intorno alle spalle, del suo respiro a meno di un pollice dalla sua nuca.
Il cuore iniziò a battergli con tale forza che era questione di istanti prima che il rimbombo svegliasse Stede, tutta la casa, tutti i Caraibi - mentre Ed era talmente certo che al minimo rumore, al minimo movimento l'incantesimo si sarebbe spezzato, e -
...E poi Stede si mosse nel sonno, attirandolo ancora più vicino a sé con un mormorio indistinto, e Ed si lasciò sfuggire qualcosa che assolutamente non era un piagnucolio.
Il respiro regolare di Stede si interruppe.
Seguì un istante di immobilità completa.
"...Ed?"
Dentro il cranio di Ed suonò l'allerta massima.
Si chiese quanto avrebbe potuto essere convincente se si fosse finto morto. Si chiese se Stede gli avrebbe permesso di rimanere così finché non fosse morto sul serio.
Si disse che non ci avrebbe impiegato molto.
Si disse che tanto valeva iniziare immediatamente, che sarebbe rimasto pietrificato in quella posizione finché morte non fosse sopravvenuta, che -
"...Va tutto bene?" ...e la voce di Stede era talmente piccola e piena di ansia da provocare a Ed una fitta di dolore fisico.
Annuì freneticamente, ancora incapace di spiccicare parola.
Ma anche al buio, Stede dovette cogliere il gesto perché si rilassò impercettibilmente, con un piccolo sospiro che Ed avvertì sulla pelle nuda delle spalle, dolce come miele e bruciante come uno scudiscio. Ed desiderò intensamente di trasformarsi in schiuma marina.
"Bene." raspò, cercando di placare il cuore al galoppo.
La mano destra di Stede riposava sul letto a meno di un pollice dalle sue labbra.
Ed lottò ferocemente con il desiderio di baciarla.
Come se gli avesse letto nel pensiero, Stede si fece più indietro, ritirando la mano e il confortante calore del proprio corpo.
Ed dovette trattenere fra i denti quello che, d'accordo, era decisamente un piagnucolio.
"Ed." disse la voce di Stede da dietro di lui, di nuovo così piccola e desolata da stare nel palmo della mano. "Edward, so che non potrai perdonarmi."
Ed si strinse nelle spalle più che poté. Il desiderio di svanire, di dissolversi nell'acqua del mare si fece prepotente.
"...e forse è ancora egoista da parte mia, volere a tutti i costi incontrarti e parlare."
Ed rimase immobile, quasi senza respirare, teso in ascolto con tutto il corpo; nello stesso tempo avrebbe voluto essere da qualsiasi altra parte e bere avidamente ogni parola.
"Ma non posso continuare a vivere se prima non ti dico questo, Ed"
Il battito del cuore, un fuoco incrociato di cannoni spianati.
"Ho sbagliato. Porterò con me il rammarico per tutta la vita. E, Ed..."
Tum.
Tum.
Tum.
"Sono innamorato di te, Ed."
-
Parte I e II
#to be fucking continued#niente io vorrei solo farli rotolare a letto stupidamente felici e continuo a trasudare angst#è tutta colpa tua Ed#E' ANCOR PIU' COLPA TUA STEDE#giuro che poi provo a scrivere qualcosa di decente#come sono arrivati qui? dove sono esattamente? WHO KNOWS!#WHO CARES NOW KISS#ofmd ficlet in italiano
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Arianna, una volta all'anno, dice una cosa azzeccatissima. Per quest'anno ci portiamo a casa "emy ti sento trasudare".
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Oggi sono andato a prendere la piccola Anna a scuola. È una cosa che amo, lei che guarda spaesata tra la folla di genitori, mi trova e strappa la sua manina da quella della maestra, inizia un misto di corsa saltelli e urla e me la ritrovo subito attaccata al collo. Quanta dolcezza. Io questo non lo proverò mai. Tra tutti peccati che ho commesso e commetterò non c'è quello di diventare padre. Quanta dolcezza.
Sono ricominciate le lezioni, quest'anno accademico mi laureo, era l'ora. Lo scorso anno è volato, mi sembra assurdo se ripenso a tutte le cose che imparato ed ho il cazzo duro pensando a tutte quelle che imparerò. Diventerò un ingegnere, che tamarrata esagerata. Il prossimo anno accademico potrei essere ovunque, Firenze, Bologna, Forlì, Torino, Pisa. Boh. Troppe opzioni, mi piace tutto, spero di riuscire a dare questi cazzo di 6 CFU che mi mancano per studiare intelligenza artificiale.
Piove, mi piace la pioggia. Dovrebbe piovere di più.
La Martina è sparita, Fede è a Roma, Ale a Bologna. Stiamo tutti crescendo, sono finiti i tempi del "scendi che ci facciamo una birra". Chissà se questo fine settiamana andiamo a Roma, chissà quando andrò a trovare Ale. Che se vado a Bologna che non lo fai un salutino alla Ludo? Pefforza. Madonna se ne vanno tutti, spero che ne valga la pena.
Certo che per essere uno a cui non fotte un cazzo degli altri la mia vita ruota attorno alle persone. Sono strane le persone. In che senso due estranei escono e poi si piacciono? A vicenda. Ma quali sono le possibilità? Ma perchè ti piaccio? È assurdo, incomprensibile, completamente folle. È proprio vero che bisognerebbe prima star bene con se stessi.
Questo semestre avrò un fottio di cose da fare. Qualcosa va tagliato, vaffanculo leggere, leggere è da deboli. "Io a Titta lo faccio sempre una merda e lui sta zitto. Lui fa parlare i libri , io faccio trasudare la madonna dell'esperienza che tengo che lui se la sogna" Questo l'ho letto su un libro.
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Lacune per quando parole andate. Quando continuare in nessun modo. Poi tutto visto come soltanto allora. Disopacato. Tutto disopacato quello che le parole opacano. Tutto così visto non detto.
Siccome non possiamo eliminare d’un colpo solo il linguaggio, dovremmo almeno non tralasciare nulla che possa contribuire a farlo cadere in discredito. Farvi un foro dopo l’altro, finché incominci a trasudare quel che si cela dietro di esso, si tratti di qualcosa o di nulla.
Samuel Beckett
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Michelle Hunziker piace, piace tanto, piace anche alle donne. Si è ripresa la vita Michelle in quest’ultimo periodo e non direi daccapo ma, di nuovo. E questo è uno sprone per chiunque sia caduto e fatichi a rialzarsi. È bella, materna, autoironica, divertente e capace di trasudare “normalità”, quella di cui abbiamo tutti, un gran bisogno, per specchiarci, per non sentirci costantemente fallati e carenti di qualcosa. Si racconta con generosità, Michelle, si muove con semplicità, offre la sua vita e le sue fragilità come sa fare solo chi nell’oblio ci è già stato, solo chi nudo e con la carne al vento si è già trovato. In un suo post per la presentazione del libro scriveva:”Buongiorno...❤️❤️❤️[…]andiamo sempre a 100 all'ora,siamo sempre a 1000..ogni tanto serve anche fermarsi 1 minuto e darsi il tempo di riflettere...il tempo di pensare a se stessi...il tempo di leggere... “.E parlando del suo libro continuava: “Una vita apparentemente perfetta"(questo il titolo del libro) ...”un libro in cui ripongo la speranza di dare coraggio agli altri di non cadere negli stessi miei errori...vi abbraccio!”. Ecco forse è di questo che abbiamo bisogno, non di prototipi inarrivabili ma di semplici esseri umani capaci di incoraggiarci a non mollare mai, neppure quando la luce in fondo al tunnel fatica ad accendersi, perché se è vero che il viaggio introspettivo è via e responsabilità di ognuno, una televisione più umana può essere forse, mano che accompagna e buona carezza per i lunghi viaggi, soprattutto per i più giovani, soprattutto per i più fragili. Grazie Michelle.
Tiziana Cerra
Ph therealhunzigram, Instagram
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