#testo vuoto
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We are possessed
We’re all fucked in the head
Alone and depressed
But if we sing along a little fucking louder
To a happy song
Maybe we’ll forget cause
Every now and again we get the feeling
And the great big void inside us opens up
And I really wish that you could help
But my head is like a carousel and
I’m going round in circles, going round in circles
Don’t wake us up
We’d rather just keep dreaming
Cause the nightmares in our heads are bad enough
And I really wish that you could help
But my head is like a carousel
And I’m going round in circles, I’m going round in circles
The world has coalesced
Into one giant mess of hate and unrest
So let’s sing along a little goddamn louder
To a happy song and pretend it’s all okay
#bring me the horizon#testo canzone#musica#senza via d'uscita#senza speranza#intrappolata#solitudine#depressione#vuoto cosmico#Spotify
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e ho il terrore del tuo letto: che ci sia già dentro un altro, che ti sia sceso l'effetto della droga che ti davo io
(frah quintale)
#frah quintale#frasi#amore#tristezza#frasi belle#testo canzone#pensieri#poesia#frasi tumblr#canzone#canzoni#citazioni#cuore vuoto#frasi vere#musica
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol.1 From the Empire
FLIGHT NIGHT - Capitolo 3
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
“È ferita?”
Gli occhi di Jessica fissavano il vuoto senza espressione. “S—sono… sono tutti morti. Tutti…” balbettò. Crollò sul pavimento, stringendo le braccia attorno a sè.
Erano riusciti a correre via lontano dal ponte, ma non riusciva a fare a meno di guardarsi intorno nervosamente. Le sembrava che quel mostro fosse ancora con lei, ne sentiva ancora il sudiciume addosso.
Abel poteva quasi a vedere i pensieri che le passavano per la testa. Cercò di calmarla e portarla a concentrarsi su quello che avrebbero dovuto fare ora.
“Non ci seguirà. Persino un vampiro avrá bisogno di tempo per guarire da ferite del genere. Quello che il Duca ha detto é vero?”
“Sì, ha detto che avrebbe fatto schiantare la nave su Roma” singhiozzò “E il signor Dickins ha cercato di fermarlo, ma… e poi il capitano…” le sue parole si spezzarono a mezz’aria.
“Va tutto bene… Ora cerchi di calmarsi.”
Abel mise un braccio attorno alle spalle di Jessica scosse dai tremiti ed alzò lo sguardo verso il soffitto come se cercasse aiuto da Dio. Che incubo. Il computer di bordo era compromesso, c’era un vampiro terrorista a piede libero ed il ponte di comando era inservibile. Se i passeggeri lo fossero venuti a sapere, si sarebbe scatenato il panico.
“Padre, cosa dovremmo fare?” Chiese Jessica.
“Dobbiamo fermarlo.”
Ma come? Si domandò Jessica. Tutto l’equipaggio era morto ed il computer era stato sabotato. Non avevano possibilità di salvezza.
“Ho visto il progetto di questa nave. Ha un ponte inferiore, giusto? Si trova nell’hangar dove ci sono i tutti dispositivi di comunicazione. Possiamo controllarla da lì.”
“Impossibile” disse la ragazza, chiedendosi come avesse fatto il prete a mettere le mani sui disegni di progettazione della nave. “La Tristan ha inserito l’auto pilota al momento. Disabilitarlo manualmente è estremamente complicato, ci sono innumerevoli livelli di sicurezza. Dovremmo poterli sbloccare. Ed è tutto controllato dal computer.”
I computer erano una delle reliquie più misteriose lasciate indietro dopo l’Armageddon. Solo specialisti chiamati ‘programmatori’ erano in grado di decifrare l’enorme volume di codici e dare una logica a tutti quegli uno e zero. Non sapeva cosa il vampiro potesse avere fatto al sistema, ma un neofita ci avrebbe messo anni a capirlo.
“Ho un’idea. Potremmo disconnettere i controlli del computer e pilotare la nave dal ponte inferiore”
Lei esitò: “Tecnicamente… potremmo farlo. Ma non abbiamo un timoniere”.
Sia il timoniere che il comandante erano morti. Anche il navigatore era stato assassinato. Come mai avrebbero potuto pilotare la nave e farla atterrare?
“Il timoniere é proprio qui, davanti ai miei occhi”
Jessica sussultò: “Cosa?” Si allontanò da lui, con un’espressione come se fosse stata colta sulla scena di un crimine.
“Impossibile! Assolutamente impossibile! Non sono in grado”
“Ma prima stasera ha detto—“ iniziò Abel ma lei lo interruppe.
“Teoria e pratica sono due cose completamente diverse! Io sono solo una hostess…”
“Allora la situazione si complica…”
Gli occhi del prete si spostarono improvvisamente verso il corridoio. Si sentivano dei passi avvicinarsi lentamente.
“Oh no! Non può essere…”
“Non é lui, i passi sono troppo leggeri” disse Abel.
Il ragazzino con il palloncino rosso apparve timidamente da dietro l’angolo. Sembrava essersi perso. Quando vide Jessica corse verso di lei, scoppiando in lacrime.
“Piccolo, vieni qui. Ti sei perso?” Disse Jessica abbracciandolo ed asciugandogli le lacrime.
Il bambino annuì energicamente. Era spaventato anche lui, perché tremava tutto.
“Non ti avevo detto di tornare dalla tua mamma?” Gli chiese
“La mia mamma non è qui”
“Come?”
Il ragazzino tirò su col naso e continuò “La mamma sta lavorando a Roma. Il papà ed io stiamo andando a trovarla.”
Il bimbo sorrise, probabilmente pensando a quando avrebbe rivisto la sua mamma a Roma l’indomani.
Jessica si morse il labbro. Questo bambino non vedrá più la sua mamma. Probabilmente morirà. E non solo lui. Tutti gli altri passeggeri, compresa lei, sarebbero morti, e la nave che la sua stessa madre aveva contribuito a costruire sarebbe stata distrutta.
“Padre?” Sussurrò.
“Sì Jessica?”
Abel sorrise riconoscendo la luce nello sguardo di Jessica. La disperazione e lo shock avevano lasciato il posto ad una forte determinazione— ora era pronta.
“Mi può aiutare? Per prima cosa dobbiamo riportare questo bambino dal suo papà”
“E poi?”
Si strinse nelle spalle “E poi faremo ciò che si deve fare”.
“Sì, lo faremo insieme. Mi piace questa determinazione degli esseri uman—“ Abel si interruppe a metá frase e scosse la testa.
La trasmissione radio che arrivò alle 01.40 di mattina era forte e chiara, nonostante il suo significato fosse assurdo: Il Vaticano deve liberare tutti i vampiri prigionieri entro un’ora o distruggeremo Roma.
“Abbiamo ricevuto delle informazioni preliminari dal Dipartimento dell’Inquisizione!” Gridò un assistente.
“Il Duca di Meinz, Alfredo, vampiro— ricercato per sessantasette omicidi e furto di sangue. Come diavolo ha fatto quel pazzo omicida a salire sulla Tristan? Come ha fatto a superare la sicurezza in aeroporto?”
Era una follia. Al Castello di Sant’Angelo, il Salone dell’Angelo Messaggero, anche conosciuto come la war room del Vaticano, era in fermento—persone urlavano e volavano scartoffie da tutte le parti. Tutti quelli che contavano erano lì presenti: il Sacerdote Capo della Sicurezza Papale, il Ministro dei Trasporti e perfino la sorella del Papa, Ministro degli Affari Esteri. Erano stati tutti buttati giú dal loro letto, ma nessuno di loro mostrava segni di stanchezza.
Il ragazzo magrolino a capotavola, d’altro canto, sembrava sul punto di addormentarsi.
“Vostra Santità, siete ancora sveglio?”
Il giovane, Alessandro XVIII, trecentonovantanovesimo Papa, la bocca spalancata in un enorme sbadiglio, alzò lo sguardo sorpreso verso la bellissima donna in piedi accanto a lui, vestita con l’abito rosso da Cardinale.
“Scusa sorella mia, devo essermi assopito” disse imbarazzato.
“Non serve che tu stia alzato per questo, Alex. Possiamo occuparcene noi.” Disse la Duchessa di Milano, Ministro degli Affari Esteri Cardinale Caterina Sforza, guardando Alex calorosamente da dietro il suo monocolo. “Dovresti essere a riposare ora”.
Lui sbattè le palpebre rapidamente “Sto bene. Cosa sta succedendo?”
“Qualcosa di brutto”. La sua espressione calma minimizzò la gravitá della faccenda.
La situazione all’interno della nave era ancora poco chiara, e non c’era nulla che il Vaticano potesse fare a quel punto. “Nella peggiore delle ipotesi dovremo accontentare le loro richieste” disse Caterina.
“S—se gli ostaggi sono in pericolo, non c’è altro che possiamo fare, giusto?”. Balbettò il giovane Papa.
Annuendo seriamente, Alessandro tamburelló sulla superficie del tavolo. “Sì, rilasceremo i prigionieri.” Dichiarò.
Una profonda voce baritonale si alzò per obiettare: “Non possiamo farlo Sua Santità” tuonò la voce.
“Fratello maggiore?”
“Cardinale Medici” Caterina fece un cenno con il capo, salutando l’uomo che aveva parlato.
I fratelli si scambiarono un’occhiata gelida.
Il Segretario della Dottrina Papale Vaticana Francesco de’ Medici era un uomo grande e minaccioso. Il suo corpo era più adatto alla guerra che al clero. Si tolse il suo copricapo e si inchinò rigidamente al Papa, senza mostrare traccia di emozione. “Sono tornato dalla mia visita alla Base Aerea di Assisi”.
“Q—quando siete arrivato, fratello? Pensavo che saresti stato via fino alla p—prossima settimana” balbettò il ragazzo.
“Sono appena arrivato. Ed ho appreso dell’incidente sulla Tristan. Ebbene Caterina?” Chiese il Cardinale Medici.
La bellezza bionda si irrigidì al suo tono di rimprovero.
“Dovresti dare consigli migliori al Papa che dirgli di accontentare le richieste di terroristi vampiri. Così diventerá un debole ai loro occhi— un pupazzo che possono prendere in ostaggio ogni volta che lo vorranno. Dovresti vergognarti!” Abbaiò.
“Fratell… mi scuso, volevo dire Cardinale Medici” si rivolse al suo fratellastro “Cosa dovremmo fare? La Tristan viene da Albion, ed è piena di civili di Albion. La deadline per la firma del trattato di pace col Regno di Albion è la prossima settimana. Non possiamo permetterci che il minimo problema ostacoli i negoziati di pace. Le questioni riguardanti Albion devono essere trattate con delicatezza” spiegó. Il suo volto rimase sereno, ma i suoi occhi non mostravano la minima traccia di calore.
“Il Vaticano non negozierà con i terroristi. Specialmente terroristi vampiri!” si scherní il Cardinale Medici “Vostra Santitá, non dobbiamo sottometterci alle loro richieste. Bisogna impedire che entrino nello spazio aereo del Vaticano.”
“Obbediranno ai nostri ordini?” Si chiese il Papa. Nella sala calò il silenzio ed il giovane ed inesperto Papa sentì gli occhi di tutti su di lui. Deglutí faticosamente “Se fossero stati il tipo di persona che obbediscono agli ordini non avrebbero nemmeno dirottato la nave, giusto? Scusate, sono proprio inutile.”
“Sì, probabilmente sarebbe uno spreco di tempo” confermò Caterina.
“Allora cosa possiamo fare?” Chiese timidamente il Papa.
“Gli daremo un ultimatum. Se invaderanno il nostro spazio aereo, li abbatteremo. È molto semplice.” Disse il Cardinale Medici. Le sue parole si abbatterono sulla sala come una tonnellata di mattoni.
Caterinà protestò urlando “Sei forse fuori di testa, Cardinale Medici?! Ho appena detto che la Tristan é una nave di Albion!”
“Beate sumpto qui muribundum in Dominum. Beati coloro che muoiono nel nome del Signore. Stiamo parlando della gloria di Dio e della dignitá umana. Non possiamo dare ascolto a quelle empie voci!” Rispose Francesco, battendo con forza lo scettro da Cardinale sul pavimento come se fosse una spada, con un impeto degno di un rappresentante di Dio in terra.
“Il Vaticano è la più alta autoritá terrena ed il potere più forte dell’umanitá. Una tale istituzione sacra ed inviolabile non può piegarsi a nessuna minaccia! Non è questa un’opportunità perfetta per dimostrare a questi abomini che non esiste la parola ‘negoziazione’? Facciamo vedere a quei parassiti che non sanno qual’é il loro posto in terra quale sará il loro destino!”
“Beati coloro che muoiono nel nome del Signore!” ripetè con voce fervente uno dei sacerdoti in piedi accanto a Francesco. Un coro di voci eccitate si alzò da varie parti del Salone in risposta a quelle parole.
“Noi siamo il Vaticano—l’autoritá esecutrice della volontà di Dio in terra!”
“Non possiamo tirarci indietro!”
Caterina guardó ognuno degli uomini presenti in sala, ma vide solo bestie assetate di sangue.
Il suo fratellastro maggiore era un uomo molto carismatico, ma abusava troppo spesso della sua autoritá all’interno del Vaticano. I tempi sono cambiati. Il popolo non tollererá altra violenza inutile. Le persone non sono più un gregge di pecore senza opinioni. Il filo dei pensieri di Caterina fu interrotto da uno dei Diaconi.
“Cardinale, signora, abbiamo un’informazione urgente” disse il Diacono precipitosamente. Porse velocemente a Caterina una lista di nomi.
“È la lista dei passeggeri della Tristan? Ottimo lavoro”
Il cuore di Caterina sprofondò quando vide quanto lunga era la lista di nomi. Ognuno di loro era un fratello o una sorella, una madre o un padre, un figlio. Ed erano tutti in grave pericolo.
Ma quando si accorse di un nome in particolare, il suo atteggiamento cambiò istantaneamente. “Non può essere… Ne avete la certezza?”
“Sissignora. È stato confermato da tre fonti differenti” disse il Diacono avvicinandosi alla donna “È un’informazione certa. C’è un Crusnik sulla Tristan. L’abominio infernale era di ritorno al Vaticano dopo aver arrestato Padre Scott”.
“Faccia attenzione a come parla, Diacono. L’ ‘abominio infernale’ è uno dei miei più leali agenti. Convochi subito tutti gli agenti della AX. Chi di loro può essere immediatamente disponibile?
Il Diacono si inchinò: “Le porgo le mie scuse, Cardinale. La Iron Maiden e Gunslinger sono pronti a partire. Possono essere in contatto con la Tristan in quattro ore.
“Loro due potranno essere di supporto al Crusnik e mettere al sicuro la Tristan. Ci sarà dello spargimento di sangue…” si interruppe, prendendo un profondo respiro “Saranno accettabili vittime finchè rimarranno sotto al cinquanta percento dei passeggeri. Un numero più alto rovinerebbe le nostre possibilità di pace con Albion.”
Caterina si guardò intorno. Il Salone continuava ad essere in frenetica attività. Il Cardinale Medici abbaiava ordini. Sembrava un pazzo che riusciva a malapena a controllarsi. Nel frattempo il povero Alec sembrava completamente sopraffatto. Avere il suo piú fidato agente della AX a bordo della Tristan era stato certamente un dono del Signore.
Allora forse Roma era ancora tra le grazie del Signore. E così lo era anche lei.
#abel nightroad#sunao yoshida#trinity blood#flight night#jessica lang#rage against the moons#trinity blood novels#caterina sforza#francesco de medici#cardinale medici#thores shibamoto#traduzione italiana
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Se qualcuno vuole ferirti,
Osserva il dolore che nasconde
Se qualcuno vuole mentirti,
Guarda il vuoto che tiene
Se qualcuno vuole tradirti,
Osserva la solitudine che carica
Se qualcuno ti prende in giro,
Osserva i traumi che racchiude
Se qualcuno ti sminuisce,
Guarda quanto è grande la sua miseria
Se qualcuno ti invidia,
Osserva la sua frustrazione interna
Non sentirti offeso
Per i difetti altrui.
Autore testo: Claudia Crispolti
Buongiorno 🌷
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Gramellini stamani, ha raccontato sul fondo della prima pagina del Corriere della Sera, del libro che ha appena finito di leggere.
Un libro che ieri, ahimè, ho letto anch'io sul treno, un treno puzzolente, sporco, pieno, sudato, in ritardo.
Un libro che è ambientato in una società distopica, dove due trentenni su tre sono ancora a casa dai genitori e dove uno su dieci è ancora sotto la soglia minima di povertà. Un libro che ha scritto l'ISTAT (ah, marrani! proprio ora, proprio adesso che ci sono le elezioni!), un testo terribile e paradossalmente gratuito.
Quindi un libro per cui non sono previste promozioni nelle librerie, in TV, alle radio, neanche nessun post con supporter adoranti, nessun selfie né, tantomeno, firmacopie.
Un libro che mi riporta ad un altro libro, "Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, scritto nel '53 in cui si descrive una società distopica in cui leggere o possedere libri è reato.
Nel libro dell'ISTAT il reato è l'utilizzo della logica.
Perché basterebbe leggere la prima pagina di testo, al punto 1.1., a circa metà pagina dove dice: "Le quotazioni delle materie prime energetiche hanno continuato a mantenersi moderate. Nella media del 2023, il prezzo del Brent è stato di 82,6 dollari al barile, oltre il 17 per cento al di sotto dell'anno precedente (99,8 dollari)..."
Basterebbe questo.
E mi viene in mente quello che ha scritto su un altro fondo di prima, sulla Stampa, Mattia Feltri. Basterebbe questo per tornare indietro, a cinque anni fa, e ricordare il video dell'attuale presidente del Consiglio che dal benzinaio, poco prima delle scorse europee, con un biglietto da 50 euro raccontava che 35 euro del suo pieno andavano (e ancora vanno) ad uno stato tiranno. Lei le avrebbe tolte quelle accise lì, se fosse stata scelta.
È stata scelta!
Quelle accise sono ancora li.
Anzi, adesso metteranno tasse anche sulle auto elettriche visto che non riescono ad avere gli stessi numeri di consumo sui carburanti. Continueremo a pagare la filiera del potere, della corruzione, dell’inefficienza.
Un po' come quelli che aspettavano il treno in banchina oggi, un treno cancellato, così, senza nessun motivo da raccontare, da dire, da giustificare agli utenti.
lo sono partito con venti minuti di ritardo, un caos bestiale e quella gente era ancora lì.
Gente che lavora, magari gli stessi raccontati dall’ISTAT, quelli che nonostante l'impiego lo possiedano, non riescono comunque a garantire la sopravvivenza ai loro figli. 9,8 su cento secondo quel libro (basterebbe guardare la figura 2.5 del libro, dove si parla di retribuzioni lorde annue, una figura eh, non c'è da leggere).
E quel binario vuoto, con le bestemmie, gli zaini, i messaggi ai familiari, le richieste di informazioni chieste ai capitreno che non sanno nulla, mi hanno fatto pensare al libro di Bradbury e alle colpe che si hanno se oggi ancora leggi.
Perché se leggi, poi delle domande te le fai.
Al contrario degli slogan che ti fanno sentire tronfio, contento per una sciocchezza, il libro necessita di capacità ulteriori.
I libri, contrariamente agli slogan, ad esempio, moltiplicano l'esperienza. Gli slogan la confondono.
Ecco, quel binario sembrava la metafora della vita attuale. Dell’Italia oggi.
Perché nonostante tu paghi soldi "buoni" per i biglietti, per gli abbonamenti, per i servizi, poi in questo racconto distopico, capita che quei biglietti, abbonamenti, servizi, all'improvviso spariscano.
Senza nessun motivo che tu possa comprendere o per cui tu possa chiedere compensazioni, o semplicemente spiegazioni.
Come quando un treno fa una linea diversa e tu rimani lì, con il tuo appuntamento del cazzo che fallisce perché qualcuno dice (se ti va bene altrimenti lo subisci e basta) che oggi, guarda un po', ci mettiamo 30 minuti di più perché passiamo sulla linea Bangalore-Varanasi.
Un mondo in cui le bugie sono le uniche certezze.
Come se tu andassi al bar a chiedere un tramezzino, lo paghi e il barista ti dica: "il tuo tramezzino arriva fra venti minuti".
O, ancora peggio, "non c'è più".
Al bar te ne puoi andare. In stazione ti attacchi al cazzo (cit. un pendolare storico accanto a me).
Ah, dimenticavo, quel libro dell’ISTAT, ripeto gratuito, parla di noi. Noi che abbiamo ministri, sottosegretari, presidenti di Regione rinviati a giudizio o indagati.
In Germania un ministro si dimise per aver copiato una tesi.
Da noi ...vabbè lasciamo stare
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«Sul finire del Sedicesimo secolo la volta celeste si alzava, come la vediamo noi ancora oggi, non di venti metri come nel planetario, ma circa a non più di trenta chilometri sopra di noi, come un’inflessibile costruzione. Sopra questa fortezza celesta troneggiava il malefico Dio, la cui vista penetrava in tutti gli errori degli uomini, che puniva senza pietà con la guerra, la peste, gli incendi. La volta celeste, che sosteneva i palazzi e i giardini di Dio, cingeva come un guscio d’uovo la Terra liberamente sospesa nel vuoto. «A questo punto entrò in scena Giordano Bruno e ruppe il guscio dell’uovo cosmico aprendo lo sguardo meravigliato e felice dell’umanità sull’infinità dello spazio. Le stelle fisse non erano più i bottoni dorati inchiodati all’immobile parete celeste, ma divennero barche dorate che si muovevano liberamente nell’etere a grande distanza le une dalle altre. Tutta la magnificenza dei palazzi divini si era volatilizzata. Se fossi un grande artista come lei», disse lo zoologo volgendosi ora al pittore, «progetterei un affresco imponente che, come contraltare del Giudizio Universale di Michelangelo, raffiguri Giordano Bruno sul rogo. Ma le fiamme, che devono bruciarlo, salgono verso il cielo e incendiano la volta celeste come fosse una misera quinta teatrale. Si vedrebbero quindi la città di Dio con i suoi opulenti palazzi crollare, dissolvendosi nel fumo e nella cenere, e insieme ad essi cadrebbero vittime dell’eterna distruzione angeli e santi. In lontananza, le stelle dell’Orsa Maggiore, come sfere luminose, apparirebbero in segno di vittoria.»
Jakob von Uexküll, L'immortale spirito nella natura, traduzione dal tedesco di Nicola Zippel, Castelvecchi (collana I Timoni), 2014. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Der unsterbliche Geist in der Natur, Christian Wegner Verlag, Hamburg; testo pubblicato in tre parti fra il 1938 ed il 1947]
#libri#letture#leggere#saggi#saggistica#Giordano Bruno#Jakob von Uexküll#scienza#scienze#conoscienza#biologia#libertà di pensiero#Nicola Zippel#astronomia#teologia#atei#libero pensiero#ateismo#etologia#ecologia#agnosticismo#libertà di parola#agnostici#umwelt#ambiente#percezione#filosofi#filosofia#fenomenologia#semiotica
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CUSTODIRE IL PROPRIO VUOTO INTERIORE
«Il senso della propria esistenza dipende dalla coltivazione del proprio sé, in particolare dalla coltivazione del proprio spazio vuoto interiore. Per mantenerlo tale si deve evitare di riempirlo di chiacchiere, suoni, voci, come molti tendono a fare perché ne hanno paura. E siccome tra quei molti ci siamo anche noi, il nostro primo dovere consiste nel ripulirci, nel praticare una profonda pulizia di noi stessi, imparare a non riempire di cose inutili il nostro vuoto, governando la mente senza temere la noia che talora arriva.
Pensate, ad esempio, all’espressione di uso comune «ammazzare il tempo»: noi siamo tempo, siamo essere e tempo, e se ammazziamo il nostro tempo, ammazziamo il nostro essere avvelenandolo con la volgarità, l’idiozia, la sporcizia. Dobbiamo fare esattamente il contrario: custodire lo spazio vuoto della propria interiorità nutrendola di cose vere, di poche cose vere: poche vere amicizie, poca vera musica, poche vere letture (e meglio ancora, riletture).
Vito Mancuso
Questa è la dimensione contemplativa della vita. Se custodiamo il nostro vuoto interiore, esso diverrà il nostro rifugio, la nostra isola, «il cuore dentro il cuore», come recita l’antico testo taoista: «Dentro il cuore un altro cuore racchiudi, dentro il cuore un altro cuore è presente. Questo cuore dentro il cuore è pensiero che precede le parole». #VitoMancuso #Apropositodelsensodellavita #garzanti
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BUON NATALE 2023 con SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
LA SCENA SCARNA
Un testo pittorico poco conosciuto, forse un "non finito", d'incerta committenza e imprecisa datazione: si tratta della "Natività" dipinta su tavola tra il 1470 e il 1475 (altra datazione lo colloca tra il 1480 e il 1485) da Piero della Francesca, conservato alla National Gallery di Londra.
La versione nell'immagine è quella che precede il recentissimo restauro, durato quindici mesi e completato nel 2022.
Una scena insolita, eppure sospesa, sognante e marcatamente iconica come è nello stile del Maestro di Borgo San Sepolcro.
Segni, simbolismo, chiarezza, equilibrio, distacco: tutto è già accaduto in assenza di racconto, in un luogo senza storia che cela la soglia tra il paesaggio rurale e la città.
Spartiacque del mondo.
Null'altro che la scena immobile e ideale rotta dal raglio dell'asino inconsapevole che si oppone alla compostezza del rito.
Il rito come fosse la "prima messa", divisa tra chi canta la gloria dell'evento e chi, meditante, ascolta e s'interroga sotto il cenno al cielo, impotente, rassegnato e marginale alle spalle di una Vergine già in preghiera.
L'inizio dell'era cristiana non può assumere ricchezza di forme oltre l'insondabile ed essenziale contenuto: è il venire in scena per colmare il vuoto.
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
🌈 Gli importanti segni di spunta blu ora sono arcobaleno! Puoi acquistarli da TumblrMart. 🌈
Ora tutti hanno accesso ai sondaggi.
Le opzioni di formattazione del testo nell'editor di post sul Web sono state aggiornate per supportare meglio la navigazione da tastiera e gli screen reader.
Nelle app mobili, alcune persone vedranno una nuova visualizzazione lightbox per immagini e video che stiamo provando.
Abbiamo ripristinato la scheda "Per te" in Esplora sul Web.
Abbiamo implementato la nuova etichetta di raccomandazione "Piace a {nome blog}" per sostituire "Nella tua orbita". Questo non cambia il modo in cui queste raccomandazioni ci giungono; se scegli di non condividere i tuoi Mi piace, non saranno consigliati ad altri.
Nella versione 28.0 e successive delle app mobili, abbiamo aggiunto un messaggio su cosa fare se hai una scheda "I tuoi tag" vuota.
La segnalazione di un blog come spam e/o bot ora lo rimuoverà dal feed delle attività la prossima volta che visualizzerai la tua attività.
🛠 Correzioni
Sul web, martedì la dashboard è stata irraggiungibile per circa 30 minuti.
Risolto un problema sui temi del blog in cui la lightbox fotografica (la funzione in cui è possibile fare clic su un'immagine per visualizzarne la versione di alta qualità) non sarebbe automaticamente disponibile per i post caricati tramite scorrimento infinito.
Risolto un problema nell'editor di post sul Web in cui il testo poteva essere nero in qualsiasi tavolozza di colori, rendendo molto difficile o impossibile la lettura.
Stiamo correggendo più bug con i sondaggi, incluso il miglioramento del modo in cui vengono visualizzati per gli utenti disconnessi e l'aggiornamento di ogni sondaggio sulla pagina sul Web quando sono presenti più istanze dello stesso sondaggio sulla pagina.
Risolto un problema con il modulo del post sul Web che impediva a CTRL+Z (⌘+Z sui dispositivi Apple) di annullare la prima azione eseguita nell'editor.
Risolto un bug su iOS che mostrava un insieme vuoto di virgolette nelle notifiche push relative a richieste anonime, invece di mostrare il testo effettivo della richiesta.
Risolti alcuni problemi che causavano la visualizzazione sempre in inglese degli elementi in TumblrMart nonostante le impostazioni della lingua del dispositivo.
🚧 In corso
Siamo consapevoli che Twitter ha annunciato che interromperà l'accesso gratuito all'API, il che potrebbe influire sulla capacità di Tumblr di pubblicare automaticamente post da Tumblr a Twitter per gli utenti che dispongono di tale configurazione. Stiamo ancora aspettando ulteriori dettagli e forniremo un aggiornamento su come questo avrà un impatto su Tumblr quando ne sapremo di più.
🌱 In arrivo
La riprogettazione di TumblrMart che abbiamo presentato in anteprima sul Web arriverà presto sulle app mobili!
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Tumblr.
Dieci tentativi andati a vuoto di modificare un post. Tumblr e i suoi messaggi di errore, con quella presunzione tutta tambleriana di comunicare in modo buffo. Peccato che un filo sottilissimo divida l’essere simpatici dal risultare patetici. Tumblr, occhio. Tu e i tuoi dieci tentativi respinti di modificare il mio post. Ho salvato solo l’ultimo perché, sì, imparo dai miei errori, ma molto lentamente. A quanto pare devo sbagliare almeno nove volte, prima di imparare a non ricascarci. Delle nove modiche perdute, ce n’era una che aggiungeva molte cose, secondo me. Ed era molto bella, secondo me. Perché, sì, mi piacciono le cose che scrivo, a volte. Ci sono situazioni in cui correggo molte volte uno scritto perché, sostanzialmente, non mi convince. Perché non mi piace. Altre volte, tipo quella a cui mi riferisco in questo frangente, modifico un testo semplicemente perché nel frattempo dalla pianta nascono nuovi germogli e mi vien voglia aggiungerli. Perché, sì, non fidatevi mai di quello che leggete una volta, di lì a poco potrebbe non essere più uguale a prima. Sono una cosa viva, gli scritti. O almeno, così mi piace pensarla. Anche se tumblr non lo capisce. Sono anni, che tumblr non capisce. Ed io non capisco lui. Lui, perché è ottuso, come solo i maschi sanno essere. Sississì, ho scritto una cosa sessista. Com’è liberatorio! No, non essere sessisti. È liberatorio parlar male dei maschi. È liberatorio umanizzare le entità digitali solo per potersi incazzare meglio. Non ci si incazza abbastanza bene, con le cose. Viene meglio quando t’incazzi con qualcuno. Tumblr, ecco, vai un po’ a fanculo pure tu. È inutile che scuoti la testa, nonnonnò, ormai ti ho umanizzato. E gli umani scuotono la testa. E ogni tanto se ne vanno a fanculo, se invitati, ma anche per conto proprio. Tumblr, ci mancherebbe, ecco il mio invito, tieni. È per te, sississì.
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Testo di Mango "La Rondine"
Che ne sai, che ne sai..
chissà che mi scriverai..
forse un addio, o forse no..
ma tu che ne sai dei sogni..
Nonostante tu sia la mia rondine andata via..
sei il mio volo a metà..
sei il mio passo nel vuoto..
Dove sei.. dove sei..
Dove sei.. dove sei.. dove sei..
Unico amore che... rivivrei..
sai di vento del Nord..
sai di buono ma non di noi..
stessa luna a metà..
sei nel cielo sbagliato..
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[✎ TESTO ♫ ITA] 화양연화 pt.1 - BTS⠸ ❛ Intro : 화양연화 ❜⠸ 29.04.15
[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Intro : The Most Beautiful Moment in Life ❜
🌇 Intro : L'età più bella delle nostre vite🏀
__💿 화양연화 pt.1 , 29. 04. 2015
Spotify | Apple | Twitter
Prodotta da: Slow Rabbit
Scritta da: Slow Rabbit, SUGA
youtube
Oggi il canestro sembra particolarmente distante
I miei sospiri profondi che riempiono il campo
Un ragazzo terrorizzato dalla realtà
Il cuore sereno solo quando tira la palla
Solitario con i suoi tiri
Ciò che lancia verso il cesto
Sono innumerevoli pensieri e preoccupazioni
Anche se fingo di conoscere il mondo, non sono ancora maturo
Lancio! Il campo è il mio terreno d'azione
Movimenti di mano, e la piccola palla rimbalza seguendo i miei piedi
Anche se i miei voti, similmente, toccano il suolo, ancor più forte
Grido al mondo che andrà tutto bene
Ma, di fatto, il mondo mi fa paura
Se devi esser così spaventato, dacci un taglio
I pensieri che mi frullano in testa
E invece della palla quello che sto gettando è il mio futuro
Valutazioni fatte da altri, il mio non essere all'altezza del successo
Grazie a tutto questo, ancora una volta,
preoccupazioni si diffondono come un cancro
Dannazione
Ora che ho lanciato la palla, erompo in una risata
Il fiato, che sale fino al mento, sono sogni tumultuosi
I palleggi si fanno serrati, il mio cuore sempre più felice
Anche se sembra questo momento possa durare per sempre,
Quando cala il sole e scende la notte, torno a questa realtà martoriata
Torno in me e di nuovo son terrorizzato
Spaventato della mia stessa immagine di idiota spaurito
E poi la realtà mi colpisce
Cosa faccio ancora qui, mentre gli altri vanno avanti?
Respira, respira
Sogna il tuo sogno
Continua a remare seguendo i battiti del tuo cuore
Se continui a vivere chiudendo un occhio, intrappolato nel vuoto giudizio altrui
Calerà la notte anche sulla tua vita, come il tramonto sul campo da basket
Che sto facendo della mia vita?
Questo momento non tornerà mai più
Ancora una volta, mi chiedo "Sei felice così?"
La risposta è già chiara, "Sì"
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: © doolsetbangtan ; © BTS_Trans⠸
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#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Testo#Traduzione#BTS#방탄소년단#화양연화pt1#Intro_화양연화#TheMostBeautifulMomentInLife_Pt1#290415#Youtube
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol.1 - From the Empire
WITCH HUNT - Prologo
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
“Che cosa orribile. Chi mai farebbe una cosa del genere?” Sospirò Abel.
Si spinse i suoi spessi occhiali rotondi sul naso affilato, incurante della bellissima notte. All’esterno, un usignolo sbucò da un cespuglio, cantando dolcemente. Il dolce suono, assieme a quello delle grilli e delle rane, faceva sembrare la notte illuminata dalle due lune ancora più pacifica e piacevole.
Ma Abel non stava notando nulla di tutto ciò.
Era in piedi dentro ad un piccolo edificio. In un’altra vita poteva essere stato un bar o qualcosa di simile, ma ora era solamente il luogo di un massacro. C’erano corpi sparsi ovunque, molti fatti a pezzi. Scie di sangue imbrattavano le pareti dal pavimento fino al soffitto. Il liquido rosso colava dentro pozze scure e stava già iniziando a coagularsi.
“Perché non sono arrivato qui prima?” Si chiese.
L’improvviso suono di una pozza che veniva calpestata fece voltare la testa ad Abel. Si girò di scatto. “Chi sei?”
Una strana figura apparve dietro ad uno dei tavoli rovesciati. Lo sconosciuto si avvicinò ad Abel, il suono di sangue e budella schiacciate che accompagnava ogni suo passo. Era lievemente piegato in avanti, e sembrava tenere qualcosa fra le mani. Quando la luce della luna lo illuminò, ad Abel sfuggì un grido strozzato.
L’uomo era coperto da capo a piedi di sangue, aveva le zanne rotte che sporgevano da vari angoli della bocca e teneva in mano la testa insanguinata di una donna.
“Grrraaaahhhh!” La creatura fece un balzo verso Abel.
Abel cercò di arretrare ma era troppo tardi, inciampò e cadde sulla schiena. Il vampiro ruggendo attaccò il prete indifeso. Abel contrasse i muscoli delle braccia e della schiena preparandosi al colpo.
BOOM!
Un colpo assordante seguito da un lampo di luce accecante interruppe il silenzioso combattimento. Il vampiro si schiantò sul pavimento. Furioso, cercò di urlare ma invece della voce gli uscì dalla bocca sangue misto alle sue interiora. Le sue braccia e le sue gambe si agitavano come se fossero state tirate da dei fili invisibili.
“Ma cos…” Abel giaceva ancora a terra, illeso, a parte il ronzio nelle orecchie. Nessuna pallottola l’aveva colpito. Sentì dei passi avvicinarsi dal secondo piano di scale. Erano perfettamente ritmati: clack, clack, clack, clack… pesanti, quasi meccanici.
“P—padre Tres. Sei tu?”
“Affermativo.” Rispose la monocorde voce meccanica.
Un prete dall’aspetto giovane apparve all’ingresso. Il suo viso sotto i capelli corti era bello, ma non faceva trasparire alcuna emozione, come una maschera. Teneva in mano una delle pistole più grosse al mondo, la Jericho M13 ‘Dies Irae’, con la canna da 13mm ancora fumante.
“Come mai sei qui Tres? Pensavo che stessi investigando i rapimenti negli orfanotrofi…”
Il giovane prete non rispose.
Padre Tres, prete errante ed agente della divisione AX - Dipartimento Segreto della Segreteria di Stato Vaticana - rimase semplice e immobile, guardando il vuoto. Dopo un momento di silenzio, puntò la pistola verso il pavimento e sparò due volte.
BOOM! BOOM!
Con un grido strozzato, il vampiro che stava cercando di rigenerarsi tornò a crollare per terra.
“Ma che ti passa per la testa Tres?!” Esclamò Abel.
“Non l’ho ucciso. Devo ancora fargli qualche domanda. Ma perché sei qui Padre Nightroad? Ha a che fare con l’incidente della Tristan?”
“Sí. Il Duca Alfredo faceva parte di di un gruppo chiamato Fleur du Mal. Usavano questo posto come rifugio sicuro. Ma sembra che sia arrivato troppo tardi. Un sacco di vittime umane.”
“Questi cadaveri non sono umani. Sono vampiri.” Rispose Tres.
“Cosa? Come? Si sono uccisi a vicenda? Si sono suicidati? C—cos’è successo?” Balbettò Abel.
“Non sono in grado di rispondere. Non ho abbastanza informazioni.” Rispose Tres.
Il giovane prete piegò il collo in alto verso il secondo piano di scale. La sua espressione non cambiò.
“Gli orfani rapiti erano già stati uccisi per usarli come nutrimento. Non ho potuto interrogarli.” Tres informò Abel freddamente.
“Santo cielo. Erano solo dei bambi—”
“Sshh.” Lo interruppe il prete più giovane.
Tres sorpassò Abel con un movimento. La sua pistola puntata davanti a sé mentre scandagliava l’oscurità.
Tres fece un gesto con la pistola. “Da questa parte.”
Da dietro la porta della cantina provenne un suono come un fruscio di vestiti.
“Ci dovevano essere circa venti membri dei Fleur du Mal, giusto?” Chiese Abel.
“Affermativo. Stimo che ce ne siano rimasti almeno dodici. Sto entrando.” Disse Tres.
BOOM! BOOM!
Tres fece saltare la porta della cantina dai suoi cardini. Schegge di legno volarono in ogni direzione, ma la cosa non disturbò Tres. Si mosse agilmente nell’oscurità, correndo giù per le scale. Il mirino laser della sua M13 tagliava l’oscurità. Trovò il suo bersaglio velocemente. Non ci impiegò molto per prendere la mira e prepararsi a sparare. Ma Abel afferrò il suo braccio prima che potesse premere il grilletto.
BOOM!
Una pallottola andò a conficcarsi nel soffitto.
“Tres! Aspetta!” Gridò Abel. “È un bambino!”
La figura illuminata dal mirino della pistola era quella una ragazzina dai capelli d’oro e dagli occhi castani, che ora erano spalancati dalla paura.
#abel nightroad#trinity blood#sunao yoshida#rage against the moons#trinity blood novels#witch hunt#tres iqus#thores shibamoto
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Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo2023. Erica Taci cover @MarcoM...
- #EricaTaci Erica Taci tributo a @MarcoMengoni , canta L'essenziale. Segui @Ericaofficialmusic . - Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo2023. Erica Taci cover #MarcoMengoni - vince #MarcoMengoni #DueVite #vincitore #Sanremo23 Festival di Sanremo SanremoRai Mengoni vince il festival delle polemiche Trionfo annunciato del cantante di Ronciglione. Ultimo solo quarto, Giorgia fuori da una top 5 tutta al maschile. Fedez attore protagonista occulto. La voce della verità è quella di Gino Paoli: "Sanremo è una gabbia di matti" mengoni vince festival sanremo finale classifica Nel festival delle sorprese sul palco, perfino per gli stessi conduttori che hanno dovuto gestire imprevisti e imbarazzi, c'era una certezza dall'inizio. Marco Mengoni era il favorito e Marco Mengoni ha vinto con 'Due vite'. Ultimo, che veniva indicato come il suo rivale più pericoloso, è finito solo quarto. Nella cinquina a sorpresa sono entrati tre giovani artisti: Lazza con 'Cenere' (secondo), Mr. Rain con 'Supereroi' (terzo) e Tananai con 'Tango' (quinto). Fuori dalla top five Giorgia. Tutti artisti uomini, un particolare che ha colpito la sensibilità del vincitore: "Dedico questo premio a tutte le donne in gara che hanno portato canzoni meravigliose". Colapesce Di Martino si sono presi i premi 'Mia Martini' e 'Lucio Dallà assegnati dalla stampa alla loro 'Splash', il riconoscimento per il miglior testo è andato ai Coma_Cose. Protagonista della polemica del giorno è sempre Fedez che, dopo aver strappato una foto del viceministro Galeazzo Bignami e chiesto alla premier di legalizzare la marijuana, riceve un bacio sulla bocca da Rosa Chemical, in risposta a chi ha parlato dell'edizione più "fluida" di sempre. E Fiorello in collegamento Instagram ci ricama risate: ""Domani saltano i dirigenti della Rai ma è un festival stupendo". 'Fiore' ne ha per tutti :"Oggi è una puntata serena e tranquilla, vi siete guadagnati la prima pagina di 'Avvenire'; "Fedez, che te ridi, si è vista pure la lingua"; "Inquadratemi Coletta, fatemelo vedere per l'ultima volta"; "Avete controllato i testi di Gino Paoli? Achille Lauro sembrava Cristina D'Avena al confronto". #mengoni L'essenziale è un singolo del cantante italiano Marco Mengoni, Il brano ha vinto il Festival di Sanremo 2013 e nello stesso anno, il suo video musicale ufficiale, ha vinto il Premio Roma Videoclip nella sezione Il cinema incontra la musica - fu presentato durante la prima serata del Festival di Sanremo 2013, come il primo brano nella categoria Big. Il brano, sfidandosi contro il secondo inedito presentato dal cantante, Bellissimo, passò il turno durante la votazione combinata di giuria e televoto, ottenendo il 55% delle preferenze. In occasione dell'ultima serata della manifestazione, L'essenziale ottenne la vittoria alla manifestazione canora. Il brano è stato scelto per rappresentare l'Italia all' #EurovisionSongContest 2013 tenutosi a Malmö (Svezia), classificandosi al settimo posto. Successivamente il brano vince all'Eurosong Awards 2013 come Meilleur chanson de l'année EricaTaci, nasce a Firenze il 06/11/1998, vive a Borgo San Lorenzo (FI). Si affaccia alla musica fin dalla tenera età di 5 anni e scopre di avere la necessità vitale di scrivere e comporre continuamente testi, sia in inglese (che sente come seconda lingua) che in italiano, e melodie al pianoforte. Capisce con gli anni che questo nasce dal bisogno di colmare un vuoto, purtroppo non conosce suo padre e cresce con sua madre e sua sorella. Dai 13 ai 18 anni frequenta corsi di canto e un corso di scrittura con Grazia di Michele. A 14 anni vince il suo primo concorso di canto, grazie al voto del pubblico. E' attualmente opinionista a BellaMà su Raidue programma pomeridiano condotto da Pierluigi Diaco. FILO ROSSO Filo rosso ci racconta che nonostante questo particolare periodo storico, fatto di distanze forzate e di conflitti internazionali, siamo in qualche modo tutti legati da un filo invisibile attraversato da sentimenti comuni a tutti, passando dall’indifferenza fino ad arrivare alla speranza. Erica Taci Fanclub Erica Taci Senza Senso
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da quanto ne so, chi ha voglia di studiare, di solito, si siede davanti a un libro e studia. evito discorsi sull'adhd e territori adiacenti: non è quello a cui mi riferisco. fintanto mi limito a leggere libri e riviste per diletto, mi pare di assimilare ogni concetto; sono in grado di leggere un articolo di giornale, un paragrafo di un libro e spiegare abbastanza bene cosa vi è riportato. nel momento in cui l'attività si direziona verso un approccio didattico, finalizzato a un esame, si presentano un vuoto nella comprensione e una serie di insicurezze: leggo e rileggo; inizialmente credo di aver capito ma poi nell'esposizione mentale mi forzo a ripetere doverosamente ogni riga o quasi del paragrafo, che inevitabilmente mi porta a ritenere fallacea la mia immagazzinazione del testo e da lì: credevo di avere capito, ma se così non fosse? non è che ci sono significati sfuggevoli in quel che ho letto, un substrato di informazioni? perché non sento la scintilla della comprensione, un eureka! permeo di sensazione fisica, un bagliore cerebrale nel leggere un testo? non è che forse non ho capito nulla? cosa significa capire un testo? che so spiegarlo a parole mie? perché non sono capace di esprimermi con parole mie su ogni argomento che mi interessa? non è che faccio così anche per i libri, per i saggi, per le riviste che leggo? che non capisco niente e faccio finta? di fronte a un esperto, sarei in gado di reggere un confronto verbale? inizio dunque a fissare il testo, a rileggere le parole, concentrandomi su ogni frase che, dopo un po', inizia a perdere di significato, chiedendomi se tra una lettera e l'altra magari si cela, magari riesco a trovare una nuova chiave di lettura
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Ancora sul caso geolier (ne leggo tante, che non riesco a tacere)
[...] Quanto al testo incriminato, quello che Geolier canterà a Sanremo, analizzandolo con un po’ di attenzione, si nota che il tentativo fatto dai trascrittori è quello di far leggere (e cantare) il napoletano ai non parlanti annullando le vocali indistinte del napoletano. Cosa che fanno anche i ragazzi che provano a scambiarsi messaggi sui social in dialetto napoletano.
Ho provato a trascrivere di nuovo la prima strofa della canzone mettendo uno schwa (ə) laddove nel testo originale incriminato c’è il vuoto e aggiungendo qualche accento e qualche apostrofo dove mi pareva necessario.
Il risultato (un po’ mostruoso, magari) è questo:
"Nuijə simmə doije stellə ca stannə precipitannə
Tə stai vestennə consapevole ca t’ia spuglia’
Purə o’malə cə fa benə insiemə io e te
*Ancora sul caso #geolier (ne leggo tante, che non riesco a tacere)*
[...] Quanto al testo incriminato, quello che Geolier canterà a Sanremo, analizzandolo con un po’ di attenzione, si nota che il tentativo fatto dai trascrittori è quello di far leggere (e cantare) il napoletano ai non parlanti annullando le vocali indistinte del napoletano. Cosa che fanno anche i ragazzi che provano a scambiarsi messaggi sui social in dialetto napoletano.
Ho provato a trascrivere di nuovo la prima strofa della canzone mettendo uno schwa (ə) laddove nel testo originale incriminato c’è il vuoto e aggiungendo qualche accento e qualche apostrofo dove mi pareva necessario.
Il risultato (un po’ mostruoso, magari) è questo:
"Nuijə simmə doije stellə ca stannə precipitannə
Tə stai vestennə consapevole ca t’ia spuglia’
Purə o’malə cə fa benə insiemə io e te
C’iammə spəratə e sta pə sempə insiemə io e te"
Non so se questo mio tentativo semplifichi o complichi, ma forse prova a spiegare.
Per il resto, basta leggere questa sola strofa per capire che il napoletano di Geolier ha risciacquato i panni in Arno per risultare più comprensibile ai più. Nessun dizionario napoletano credo che registri il lemma “consapevole” come dialettale. Ma questo, in qualche modo, lo faceva pure Eduardo. [...]
Da aitanblog.wordpress.com/2024/02/02/il-caso-geolier/
Non so se questo mio tentativo semplifichi o complichi, ma forse prova a spiegare.
Per il resto, basta leggere questa sola strofa per capire che il napoletano di Geolier ha risciacquato i panni in Arno per risultare più comprensibile ai più. Nessun dizionario napoletano credo che registri il lemma “consapevole” come dialettale. Ma questo, in qualche modo, lo faceva pure Eduardo. [...]
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