Tumgik
#strade di birra
maurosempre · 3 months
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“Cerco di vedere la luce accanto all’ombra. Ogni luce proietta la propria.
Lo dico e lo scrivo con una sorta di fervida vergogna. Il vecchio amore si rifiuta ancora di morire: l’amore per il paesaggio e la lingua tedesca.
A una cultura del passato che è rimasta il mio presente.
A una vita che mi ha fatto sentire legato ad amici che ammiravo e che amavo.
A volte vado in uno dei ristoranti tedeschi di New York.
Rido della borghesia, del rumore, della birra e dei deliziosi bratwurst.
E rido di me stesso.
Di una ridicola malinconia e di una piccola tristezza sentimentale.
Poi torno a camminare per queste strade notturne e con questo rumore pieno di meraviglia, e do la buonanotte a ogni stella.
Andiamo a casa!
Ma dov’è?
Non si può tornare a casa"
(Peter Flamm - Paul Gauguin)
...a casa si può tornare, se quella è casa mia...casa nostra.
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papesatan · 1 year
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strade chilometri mignotte
Paolo, il padre di Rosemary, è stato il mio primo cliente, il primo a darmi fiducia un anno fa e l’unico a pagare sempre puntuale al primo del mese. Col tempo il nostro rapporto s’è stretto al punto da farci quasi amici, sento chiaramente il suo bene e gli voglio bene anch’io. Qualche giorno fa mi ferma in chiusura, esclamando: “Per sabato non prendere impegni, eh. Ti porto a cena fuori e poi ce ne andiamo a divertirci”. Ho accettato volentieri, nonostante l’ultima frase mi lasciasse un po’ interdetto. Che intenderà per “divertirci”? Alcol? Night club? Prostitute? Magari solo un giro. Così ieri sera m’ha raccontato un po’ della sua storia: Paolo è un camionista, marinaio dell’asfalto, un ferino divorzio alle spalle e un unico mantra nella vita: strade, chilometri e mignotte. Un acre bisogno d’infinito amore che ne martella il cuore, spingendolo a cercar muto affetto fra le cosce a pagamento. Dopo cena mi dice che vorrebbe andare a Bari e io gli faccio eco, entusiasta, credendo nella birra. Noto però che avvicinandoci, la città s’allontana sempre più e anziché entrare, Paolo gira largo fra le stazioni di servizio in periferia, sulla statale. Non voglio pensarlo, ma lo penso, e comincio a sentirmi male. “Sei serio?” gli chiedo, ma lui quasi non risponde, fisso ormai in un’ossessione. Quando, superata la prima, non si ferma, mi dico allora che forse sta scherzando, non lo farà davvero. Giriamo così per mezz’ora, ogni svolta mi fa credere a un ritorno, per poi ritrovarci in mezzo a discariche abusive e casolari abbandonati, in una notte d’apparente sciopero. Quando penso ormai che sia finita, ecco che troviamo l’ultima combattente ancora in piedi, una ragazza sudamericana svogliatamente poggiata contro una stazione di benzina. Paolo accosta e m’implode il cuore. “Ciao bella, sei in servizio?” la ragazza ci guarda malissimo ed emette un vago: “Sì…?” poco convinto. “Non è che per caso hai un’amica per lui?” “Sì… mo’ torna” a quel punto m’intrometto a cuore duro e sputo d’angoscia: “No no no, guarda, io passo. Non sono molto nel mood”, con lo schifo addosso di sentirmi trattare come se stessi dicendo no a una birra o a un pacchetto di patatine. Paolo si volta un po’ risentito e dice: “Ok, allora ripassiamo tra dieci minuti”. Ribadisco le mie intenzioni, ma lui insiste, quasi si sentisse in dovere d’offrirmi una scopata. Cerco d’esser calmo, nonostante non lo sia, e mi rendo conto che Paolo sembra averne assolutamente bisogno, come se non potesse chiudere la notte altrimenti. Se a lui serve, mi dico, non posso certo impedirglielo. Ma nessuno potrà forzarmi a fare ciò che non voglio. Non so se le due “amiche” ci stessero aspettando, non credo, fatto sta che non siamo più tornati e la serata è finita così, in una nube di schifo, tristezza e profondo squallore.   
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sciatu · 1 year
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Caldo sudario sciropposo che copre ogni angolo della pelle, sauna a cielo aperto strade sciroccose, soffocose, stordenti allucinate e afose. animali nascosti sotto ogni ombra aria calda che danza sull’asfalto bollente, creando a mezz’aria miraggi sahariani. Il sole è un martello infuocato il canto ossessivo delle cicale i suoi colpi impietosi. Estate siciliana: aria di fuoco deserto nei campi e nelle strade, follia nella testa Cielo come volta di un forno cardi rinsecchiti, felci arrugginite erba gialla come l’invidia limoni di cupo verde ulivi impassibili di glauco verde finchè non reagisco per disperazione: granita di caffè con montagna di panna granita salvifica al limone, granita dolcissima alle mandorle all’amato pistacchio alle more, al sublime gelso alle fragole, alla pesca, al cioccolato ma non alla menta, gusto volgare, continentale. Oppure gelato alla crema, nocciola, limone, zuppa inglese cioccolato, crema, liquirizia, gusto santo e dovuto di cassata mandorla, fragola, pesca, fiordilatte regale stracciatella, sensuale mango ma non menta, banale, continentale. Magari seltz, limone e sale o acqua tonica e granita al limone caffè caldo con granita al caffè, lasciva panna! Gelo al limone, al melone vino freddo gelato, grillo, inzolia, malvasia in un bicchiere appannato dall’afa e affanculo prosecco e daiquiri affanculo l’estate, l’afa, il caldo mi basta una birra Messina gelata un bagnasciuga infinito e tutto il resto, i l mondo, l’universo è solo il sogno di un folle una fiaba ridicola scritta su un rotolo di carta igienica.
Warm, syrupy shroud that covers every corner of the skin, open-air sauna, sirocco roads, suffocating, hallucinated and sultry stuns, animals hidden under every shadow, hot air dancing on the boiling asphalt, creating Saharan mirages in mid-air. The sun is a fiery hammer, the obsessive song of the cicadas its pitiless blows. Sicilian summer: air of fire, desert in the fields and streets, madness in the head. Sky like the vault of an oven, withered thistles, rusty ferns, yellow grass like envy, dark green lemons, impassive sea-green olive trees. until I don't react out of desperation: coffee granita with mountain of cream, saving lemon granita, very sweet almond granita to the beloved pistachio with blackberries, to the sublime mulberry with strawberries, peach, chocolate, but not mint, vulgar, continental taste. Or cream ice cream, hazelnut, lemon, trifle, chocolate, cream, licorice, holy and due taste of cassata, almond, strawberry, peach, fiordilatte, royal stracciatella, sensual mango, but not mint, banal, continental. Maybe seltzer, lemon and salt, or tonic water and lemon granita, hot coffee with coffee granita, lascivious cream! Gelo with lemon, melon, ice cold wine, grillo, inzolia, malvasia in a glass misted by the heat, and fuck prosecco and daiquiri, fuck the summer, the heat, the heat, a frozen Messina beer is enough for me an infinite shoreline, and all the rest, the world, the universe, is just a madman's dream, a ridiculous fairy tale, written on a roll of toilet paper
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e-ste-tica · 8 months
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quando il gruppo si riunisce al completo, un venerdì sera va più o meno così. ci ritroviamo al solito bar, gestito da una tipa che ormai ci vuole e le vogliamo bene, ci chiede sempre come va e nota ogni volta un dettaglio "Hai cambiato tinta blu!" "Hai tagliato i capelli!". iniziamo chi con degli spritz chi con della birra, siamo sempre felici di vederci e più o meno la prima mezz'ora passa con frasi come Oooh ma quant'era che non ci vedevamo!!, abbracci e teste sulle spalle che intervallano i discorsi. siamo un gruppo di laureat e laureand in filosofia - attorno ai quali ruotano partner e amic di qualcun di noi - piuttosto sfigaty, non di quelli vestiti bene con una prospettiva di futuro: gente di provincia con un profondo odio di classe transfemminista che attende la lotta armata, a parte me e A. tutti depressi, e senza paura nei confronti delle scomodità perché tanto - cito - "Si fa tutto". qualcuno ha 28 anni e sta ancora scrivendo la tesi, qualcuno ha iniziato il dottorato, qualcuno viene sfruttato per 500€ al mese. quando arriva il momento di passare dallo spritz al negroni, C. racconta un'insolita esperienza sessuale che non ha gradito, facendo nascere confronti infiniti tra J. e M. che devono sviscerare i dettagli della cosa. Verso l'una qualcuna tira fuori le parole crociate e il gruppo si divide tra chi cerca di indovinare le definizioni e chi continua a parlare di chissà cosa - io provo a giostrarmi tra le due fallendo in entrambe. qualcuno va a fumare e fa avanti e indietro, quando rientra fa finta di nulla ma a fine serata si scopre che in quelle intime pause sigaretta a due o a tre si confessano segreti. C. è ubriaco - quando beve gli prende qualcosa che chiama "vena pansessuale", smette di essere etero e mi propone di fare sesso. in effetti in quel tavolo gli incroci negli anni sono stati parecchi ma tra noi due mai, non ci avrei mai pensato però e mi pare un po' strano che me lo dica così, poi mi rendo conto che non so neanche quanti negroni abbia bevuto quindi ha senso: gli dico che gli voglio bene ma magari un'altra sera. M. confessa a J. di essere innamorato di C. e quando il pettegolo me lo racconta la prima cosa che diciamo è Cazzo ecco perché sta così male! ci mettiamo settant'anni a prendere la via di casa, C. prova a picchiarsi usando le nostre mani mentre A. è l'unica che ride sguaiatamente alle cose che dico mentre cerco di trascinarli via. ci salutiamo pregando M. di ricordarsi di far mangiare C. domani, perché si dimentica di farlo ogni giorno e se non fosse per lui si potrebbero contare sulle dita di una mano le volte in cui mangia in una settimana. C. reggendosi a mala pena in piedi prima di salutarmi mi dice Adesso ti darò un bacio ok? io rispondo NO non farlo grazie, ti voglio bene segui L. e vai a casa, e mi chiedo Ma perché cazzo gli è presa così stasera. saluto gli altri e J. viene via nella mia stessa direzione, M. convinto di smascherare chissà quale segreto mi chiede Ma quindi tornate a casa insieme stasera??!! e io per l'ennesima volta gli devo ripetere che J. sta andando a dormire dalla ragazza che abita vicino a me, aggiungendo che ormai sono passati anni da quando scopavamo. alle interminabili ore 3:00 finalmente le nostre strade si dividono e io faccio l'ultimo pezzo di strada con J. che più che un amico per me è un braccio o un rene. oggi l'ho visto per la prima volta con la sua ragazza in un momento di tenerezza e mi sono sembrati innamorati, è bello vedere le persone che amo felici. ed è bello anche essergli accanto quando mi dicono che stanno male. da fuori forse sembriamo uno sgangherato gruppo di strambi maniaci, ma l'ambiguità ci piace anche quando non accade niente, la chiacchieriamo più di quanto non la pratichiamo davvero, e quella che più ci riesce è l'ambiguità emotiva - col cazzo che l'amore romantico è più importante dell'amicizia che abbiamo. ci prendiamo cura l'uno dell'altra: con una birra, con medicine, con la febbre la depressione la povertà la tesi i problemi d'amore, ci siamo.
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aitan · 3 months
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"Frattamaggiore è una piccola città a Nord di Napoli, un comune di poco più di cinque chilometri quadrati, ma molto densamente popolato, cementificato e trafficato.
A Frattamaggiore ci sono molte banche e poche attività produttive ed è presente un gran numero di istituti scolastici pubblici e privati. Inoltre, a Fratta, ogni giorno si inaugurano nuovi bar, pub, sale giochi, punti scommesse e pizzerie che aumentano la capacità di attrazione di questo piccolo territorio di periferia.
Pochi, invece, gli spazi pubblici di aggregazione culturale, soprattutto per i giovani, che si riversano per le strade con in mano una birra, un cicchetto, una pizzetta o una canna di erba o di fumo e vengono accusati di schiamazzi notturni da una generazione che offre loro scarse alternative e pochi modelli culturali che esulino dalla logica della dipendenza e del consumo.
Eppure, per la sua storia e per la grande quantità di artisti nati in questo territorio, Frattamaggiore potrebbe diventare una autentica *città della musica*, con tutto l’indotto economico e socioculturale che questo potrebbe comportare.
Era di Frattamaggiore un genio dell’armonia come Francesco Durante (1684-1755) precursore della Scuola musicale che fece di Napoli, nel XVIII secolo, uno dei massimi centri operistici mondiali.
E sono o sono stati di Frattamaggiore una lunga serie di musicisti, soprattutto clarinettisti, sassofonisti e batteristi, legati al mondo del jazz, della musica classica, del rock e del pop.
Una lunga serie di cui sono stati antesignani i fratelli Pierino, classe 1927, e Gegè Munari, classe 1934, due meravigliosi diffusori del drumming jazz e del verbo swing in Italia.
Pierino – per anni nella Big Band della RAI e batterista di centinaia di colonne sonore composte da artisti del calibro di Ennio Morricone, Nino Rota e Piero Umiliani – se ne è andato nel 2017; Gegè, invece, è ancora attivo, energico e trascinante alle soglie dei 90 anni che compirà tra un paio di giorni, ed è giustamente considerato uno dei padri fondatori della “musica sincopata” italiana [...]."
Questo lo scrivevo un paio di giorni fa.
Oggi è arrivato il grande giorno del compleanno di Gege Munari. 90 anni compiuti.
Ieri, gli è stato conferito dal Presidente Sergio Mattarella il titolo di "Ufficiale della Repubblica".
Per chi si trovasse a Roma, Gegezz festeggia nel ristorante di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai "Da Peppe a Tor Cervara".
Chi, invece, si trova a Frattamaggiore città della musica può venire alla prima serata dell'ottava edizione del Mediterraneo Reading Festival, che si tiene alle 20:30 al civico 27 di Via Lupoli.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Che fortuna passare le giornate in giro in bicicletta, respirando aria buona, facendosi travolgere dai colori, dagli odori e dai rumori della città. Candido inspira a pieni polmoni l’aria igienizzata del quartiere e si rimette in posizione: zaino in spalla, mani sul manubrio, gomiti stretti, testa bassa, schiena parallela alla canna. E via a pedalare. Mentre sfreccia tra le arterie cittadine, superando le macchine elettriche, slittando sulle rotaie e schivando i passeggeri che salgono e scendono dai tram a lievitazione magnetica, riconosce gente felice come lui, che guarda al futuro e s’impegna perché sia meraviglioso. Anche il barbone sdraiato sulla panchina sembra contento, tenendo in mano una lattina di birra calda agita forsennatamente l’altra mano verso di lui, come per dirsi d’accordo con il suo ottimismo. Più avanti, un imbianchino precipita dal ponteggio mentre decora di rosa pastello l’insegna di una pasticceria. E poco distante una bambina piange miserabile come solo i cuccioli sanno essere. Ora l’imbianchino, pensa Candido colmo di gioia, le regalerà di sicuro un dolce, di quelli profumati appena sfornati dalla pasticceria, e lei smetterà di singhiozzare. I due si abbracceranno e tutto tornerà a posto, com’è giusto che sia, nella perfetta armonia universale che regola i bisogni degli uomini. Abbandonate le strade pulite e scintillanti di quei quartieri inclusi abitati da gente educata e felice, Candido imbocca la circonvallazione, al di là della quale, dal lato esterno, cominciano a intravedersi i vecchi palazzoni in cemento armato dei quartieri esclusi. Dopo la pandemia, quando nuovi virus avevano cominciato a diffondersi per il repentino scioglimento dei ghiacci, l’emergenza sanitaria combinata con l’innovazione tecnologica aveva accelerato la divisione: da una parte tutto è sotto controllo, chiunque entra è sottoposto a rigorosi accertamenti medici e burocratici, dall’altra c’è il medesimo sistema di sorveglianza, ma in fondo ognuno può fare come gli pare. Candido è arrivato nel quartiere in cui è nato e cresciuto, con gli enormi caseggiati sporchi e diroccati che si alternano a terreni incolti dove spesso gli abitanti educati e facoltosi delle aree più belle della città vengono a scaricare rifiuti e a gettar via quello che non usano più. Se i poveri sono i primi a non prendersi cura del posto in cui vivono, pensa amaramente, perché dovrebbero farlo gli altri? “
Guido Maria Brera con I Diavoli, Candido, La nave di Teseo (collana Oceani), 2021. [ Libro elettronico ]
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mazza-italo · 1 year
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tappa 15
Tappa 15   Da   Voghera  a   Carrù
Distanza: 152 km    tempo complessivo: 8 ore 01 min   ascesa 805 m
anche questa tappa una di trasferimento,  un po di salite attorno ad Alessandria (colline), attorno ad Asti e  per salire a Carrù, tempo buono, caldo a tratti, vento modesto, traffico scarso, strade abbastanza buone.
Ultima tappa del viaggio perchè per domani sono previsti temporali sulla provincia di Cuneo, sono già vicino a casa, strade conosciute e quindi poche ragioni per pedalare sotto la pioggia,
Così la Iride mi viene a prendere al casello autostradale di Carrù, previsto incontro alle 16.00.
Passata la notte al albergo Corona di Voghera, molto sui generis, molto decadente, ma per il week end non si trova nulla: vorrei sapere quali sono le attrattive di Voghera e dintorni di questa stagione per rendere tutto sold out per gli hotel. Ma tant'è.
Anche oggi decido di tenermi alla larga delle strade principali, sempre su stradine  in mezzo ai campi (asfaltate) che mi hanno fare un po' di colline per lasciare fuori Alessandria.
Passato attraverso posti conosciuti per lavoro ( Felizzano, Quattordio, nessun rimpianto) un po di turbolenza attraversando Asti, stradine in periferia e poi su, lungo il Tanaro.
Alba tagliata fuori, come Bra e Cherasco, poi la strada di fondovalle del Tanaro fino a Farigliano e poi l'ultima salita a Carrù. Arrivato verso le 15.00 mi fermo al ristorante Il Bue Grasso per una ben meritata birra, aspetto poco la Iride, anche lei in anticipo.
Fine della avventura, quest'anno più corta (molto) del solito ma molto più travagliata. Un segnale?
Alla fine sono stati 1.673km con un dislivello di 13.491m: veramente niente di spettacolare, 800km in meno del piano e circa 16.000m di dislivello. Vedremo il futuro cosa ci riserva.
Mi spiace molto per quelli che hanno fatto fatica a seguirmi: Tumblr è cambiato, non me ne ero accorto, adesso è più complicato, bisognerà trovare qualcosa più semplice per il futuro.
Comunque grazie mille a quelli che ci hanno provato.
Un caro saluto a tutti.
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perlenerenelvuoto · 1 year
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Parto da Trapani con la pioggia e arrivo a Bologna con la pioggia. Stanca emotivamente e anche fisicamente per i km macinati sotto i piedi. Non sono mai stata una grande amante dell'escursionismo, ma da un paio d'anni a questa parte, nonostante la mia paura delle altezze e qualche altro timore, mi sono cimentata in questa attività. È stancante delle volte, così stancante da sentire male ai polpacci, però quanto è bello camminare nella natura e sentire solo il rumore dei tuoi passi sulla terra, sulle strade sterrate, su i sentieri di montagna. Sabato pomeriggio ero su un'isola abbastanza lontana da tutto, letteralmente, tra il mare e la montagna. Bloccata lì a causa del maltempo e della cancellazione di tutte le corse degli aliscafi, ero seduta su un muretto in pietra e difronte a me solo il mare aperto imponente, maestoso, libero, quasi da farmi paura e affascinarmi allo stesso tempo. Seduta sul muretto dopo aver camminato per tutta la mattinata, un piede dopo l'altro, occhi a terra e lo strapiombo sul mare alla mia destra, fissavo il mare e l'ho fotografato bene con gli occhi per non dimenticare mai quel momento speciale. Paradossalmente è stato bello restare bloccata lì, ho potuto godere ancora di quel mare che si stava preparando alla tempesta notturna, ho potuto godere ancora un po' di quel territorio e di quei paesaggi incontaminati e selvaggi. Mi sono sentita minuscola difronte alla bellezza del mare, insignificante difronte alla sua maestosità, al suo ritmo solenne. Adesso sono qui, a Bologna, la mia città del cuore, casa mia e sta piovendo ininterrottamente da sta mattina. Ho un mal di testa da cervicale insopportabile, ho il pc davanti e un esame la settimana prossima. Mi sento un nodo allo stomaco e un groviglio di emozioni nel petto. Tante emozioni che al momento, forse, non voglio affrontare. Sono sempre combattuta tra quello che sono e quello che vorrei migliorare di me, tra il modo in cui penso di apparire e il modo in cui poi magari appaio realmente. Vorrei gettare via questa lente di ingrandimento che mi sono applicata sulla testa, questo grande occhio giudicante. Quanto somatizzo. Vorrei tornare a stare lì seduta su quel muretto con una birra da 66 in mano e il mare difronte a calmare le mie paure.
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lamilanomagazine · 1 year
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Marche: “Le Strade della Birra”, presentato il progetto per la valorizzazione del settore e del territorio
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Marche: “Le Strade della Birra”, presentato il progetto per la valorizzazione del settore e del territorio. Antonini: “Un comparto vitale che diventa porta di accesso diffusa sul territorio e veicolo di conoscenza della vasta gamma di offerte turistiche esperienziali offerte dalle Marche”. Attivo il nuovo portale da cui scaricare il “Passaporto per gli aloturisti”. Le Marche sono la prima Regione in Italia ad aver sviluppato un progetto per la valorizzazione e promozione sul turismo della birra denominato “Le Strade della Birra”. E’ stato realizzato con la collaborazione dell’Associazione nazionale “Città della birra” e dall’associazione di produttori “Marche di birra” e presentato ad Ancona, a Palazzo Leopardi, alla presenza dell’assessore regionale Andrea Maria Antonini e, per l’Associazione nazionale “Città della birra”, del vice presidente Giovanni Breccia, sindaco di Monte Porzio, del direttore Luca Marcelli e di Massimo Cardellini, consigliere delegato dal Comune di Apecchio, dove ha sede l’associazione. “La birra, dunque – ha affermato Antonini - come porta di accesso diffusa sul territorio e veicolo di conoscenza della vasta gamma di offerte turistiche esperienziali, soprattutto legate all’ambiente, che le Marche sono in grado di offrire ai visitatori”. “La produzione della birra – ha ricordato Antonini - ha assunto ormai un ruolo importante tant’è che numerosi sono i birrifici artigianali e agricoli che si sono attrezzati per accogliere i turisti che desiderano degustare la birra direttamente in azienda. Una crescita esponenziale che, dopo Toscana e Lazio, fa delle Marche la regione dell’Italia centrale con la più alta concentrazione di microbirrifici. Un dato che è testimonianza della vitalità del comparto e dei birrifici marchigiani, la maggior parte dei quali sono gestiti da giovani imprenditori che hanno manifestato un forte spirito d’iniziativa impegnandosi in un settore innovativo”. “Molti birrifici poi – ha detto l’assessore – si trovano nell’entroterra, per questo la loro promozione si intreccia con quella legata ai borghi marchigiani”. Nelle Marche esistono oltre 40 birrifici tra agricoli, artigianali e sono circa 700.000 gli appassionati di birra artigianale. Le Marche, inoltre, sono la quinta regione in Italia per produzione di orzo e i suoi birrifici producono oltre 300 tipi di birre. La Regione si è anche dotata di una legge apposita di promozione e valorizzazione della birra artigianale ed agricola, la quale prevede l’individuazione di un soggetto per l’attuazione di queste specifiche azioni, individuato tramite bando, nell’Associazione nazionale “Città della birra”. Quest’ultima, è nata nel 2015 e il suo presidente è il sindaco di Apecchio, Vittorio Nicolucci. Attualmente riunisce 23 Comuni, di cui 21 marchigiani (Apecchio, Sassocorvaro, Monte Cerignone, Pesaro, Fermignano, Colli al Metauro, Fano, Monte Porzio, Cantiano, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo in Campo, Arcevia, Corinaldo, Monsano, Cupramontana, Serrapetrona, Morrovalle, Colmurano, Ripe San Ginesio, Petritoli, Comunanza) e il Comune di Montone in Umbria e quello di Fossa in Abruzzo. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il portale www.stradedellabirra.it che contiene una sezione dedicata alla commercializzazione dei prodotti, alle degustazioni e alle visite nei birrifici, offrendo una panoramica sugli eventi, musei e punti di interesse, attività sportive, culturali e di svago, strutture ricettive e ristoranti. “Sarà un portale interattivo – ha detto Luca Marcelli - che consentirà al visitatore di interagire attivamente e condividere la propria esperienza: a tal fine è stata introdotta la possibilità di creare contenuti, esprimere valutazioni e condividere le impressioni e le emozioni del viaggio o dell’esperienza vissuta, anche attraverso i canali social”. Prevista anche una versione mobile del portale che permette una navigazione facile da qualsiasi tipo di device. Ma davvero innovativo sarà il “Passaporto per gli aloturisti”, quale vero e proprio strumento di fidelizzazione dei beer lovers, che sarà possibile scaricare dal sito. A tale scopo è stata creata una versione elettronica del passaporto. Ad ogni checkpoint, presso un birrificio, un ristorante o bar affiliato, il turista può ottenere sconti e agevolazioni sull’acquisto di prodotti nei birrifici, nei musei, nei ristoranti e nelle attività ricettive presenti sul portale. Il progetto prevede anche altre attività, a cominciare dalla realizzazione di una campagna fotografica e di video promozionali, visibili sul canale YouTube di “Città della Birra”, alla rivisitazione e ristampa della mappa regionale dei birrifici, con l’integrazione dei ventuno Comuni aderenti all’associazione ed un elenco dettagliato ed aggiornato dei birrifici attivi nel territorio regionale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lilsadcactus · 2 years
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Ho ripreso il basso e sto imparando una canzone stranamente ci sto riuscendo e sono passati solo 50 min, per non sapere neanche leggere uno spartito non mi sento tanto male con me stessa hshshs che poi ha iniziato a far freddo e le strade con pioggia non sono le migliori per lo skate quando cadi da fermo quindi forse suonare un po’ mi manterrà comunque felice e occupata. Sto facendo un maglione a crochet da regalare a Lucia, è quell’amica che ho da oramai 7anni con cui sono sempre stata me stessa anche se non ci vediamo spessissimo, un amore platonico enorme. Ho ripreso a leggere e guardare i film che giacevano dimenticati nella mia lista. Passo tempo di qualità con me stessa e per la prima volta in moltissimi anni devo dire che mi voglio bene, mi voglio bene. Il 17 ricomincio a studiare.
Proverò ad abbassare anche l’uso di alcohol dato che in effetti non esagero come un tempo ma almeno senza la birra riuscivo a mantenermi più in forma xd
Penso che se torno ad avere degli ingressi prenderò di nuovo appuntamento con la psico, vorrei confrontarmi e capire se effettivamente sto facendo bene
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patrizio-t · 2 years
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Le cose facili
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Non ho mai amato le cose facili
sono per tutti - mi dicevo
la felicità, ad esempio, l’amore
ho incontrato donne ricche
piacenti, anche, ma senza amore
sai che ci faccio?
La birra, dicono al mio paese.
E tu, proprio tu
a cui ho donato il mio sangue
Se ancora non riesci a vedere in me - in questa notte
quello che gli altri non vedono
sei una stolta, un cuore di cristallo senza occhi.
Inutile chiedere la mano a chi serra i pugni
prima o poi, una sera di dicembre,
tornerai e troverai il letto freddo e vuoto.
................................................................
Non ho mai amato le strade facili
scelgo sempre i sentieri poco battuti
quelli con molti sassi che ti bucano i piedi
quelli che nessuno fa per paura di cadere
scomodi per molti di voi abituati alle pantofole calde
meglio la tranquillità di un uomo idiota
che il brillare delle bombe che ho nel mio cuore.
Spaventa l’Amore, quello vero, forte
che ti sveglia di notte, che ti chiede, che ti fa tremare.
Ti spaventa, più di un’arma puntata contro, più di una guerra
e allora soccombi sciocca
rinnega la tua stessa vita e fuggi a nasconderti.
Perchè tra un po’ sorgerà di nuovo il sole
ed il vento tornerà a soffiare ed il mare ad alzarsi.
Ed io a Vivere.
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testo PatrizioT © - foto dal web
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ladybreez21 · 2 years
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Se ti incontrassi in piena notte
nel silenzio di una città,
mentre i molti sognano nei letti
ti farei sognare ad occhi aperti
lungo la scia dei miei passi.
Se ti trovassi con me
-dimenticandoci del tempo,
dei rumori quotidiani,
per poi ricordarci
che nelle nostre tasche
è rimasto un solo euro-
nel primo negozio bangladino
comprerei una birra
e la dividerei con te.
Dividerei anche la luna,
la stella più vicina,
anche il giallo del semaforo
ancor prima di giungere
sul viale che porta al sogno.
E se anche tu mi incontrassi
in piena notte,
con due occhi grandi
e una birra da dividere
sotto un cielo di serrande chiuse
e di strade vuote,
allora sì,
avrebbe senso condividere
la dolcezza dei nostri respiri,
in questo amaro posto
chiamato mondo.
Green Eyed Vincent
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sciatu · 1 year
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VENDICARI
“e ora dove andiamo?” Chiese la figlia partendo da Marzamemi. “andiamo dove l’uomo è solo un ospite” Le risposi enigmatico. Partimmo cosi prendendo autostrade che non erano autostrade con caselli per il pedaggio abbandonati che sembravano usciti da un film horror e strade bianchissime che diventavano mulattiere strette e scomode, fino a che i vigneti, gli uliveti e i campi pieni di piccoli mandorli lasciano il posto a canneti senza fine. In uno di questi lasciamo la macchina e procediamo verso un mondo che ha vinto la civiltà, verso Vendicari. Delle attempate e cordiali signore vestite da ranger ci registrano al limitare di un Boschetto e da li ci incamminiamo per l’oasi su una strada sopraelevata circondata da canneti e acque salmastre. La strada ci porta verso il mare e, come animali in cattività seguiamo percorsi protetti da reti in modo da non disturbare gli acquitrini e gli ospiti che li vivono. Siamo come sopportati e intorno a noi la natura è dominante, rigogliosa, intoccata, splendidamente felice. Arriviamo ad una striscia di sabbia. Il mare è quieto, caldissimo e non sprofonda subito negli abissi che circondano la Sicilia, ma degrada lentamente e puoi camminare a lungo senza affondare. È una piscina naturale, calda e accogliente. Lontano la tonnara è un avanzo umano a ricordarci che li siamo ospiti e che è la natura la vera signora e padrona. Nella spiaggia e lungo le strade che costeggiano i laghi, non c’è un cestino per l’immondizia, ma non vedi tra l’erba e i cespugli neanche una bottiglia di plastica o di birra, un sacchetto un pannolino usato o un mozzicone di sigaretta. Nessuno oserebbe sporcare Vendicari e questa attenzione a lasciare tutto com’è, com’era, come sarà, è un segno di devozione, un atto d’amore assoluto. Nei laghetti i fenicotteri pascolano silenziosi, i grandi granchi si muovono nervosi, il vento si acquieta e il richiamo degli uccelli è l’unico suono che ci accompagna. Lontano monti ingialliti dal caldo e dietro di loro un illusorio mondo tecnocratico, freddo e impietoso. Ci sdraiamo sulla sabbia calda e aspettiamo il tramonto per visitare la tonnara. Chiudo gli occhi e mi sembra di scivolare in un sogno bellissimo ma mi sveglio di soprassalto spaventato che tutto sia illusione, guardandomi ansiosamente intorno. C’è solo il vento, la cantilena delle onde del mare, la carezza del sole, le voci gioiose di bambini e voci dei volatili che si chiamano negli stagni quieti. Per fortuna non era un sogno: è Vendicari.
“And where are we going now?” My daughter asked fwhen we left Marzamemi. “let's go where man is just a guest” I replied enigmatically. So we leave, taking highways that weren't highways with abandoned toll booths that seemed like something out of a horror film and very white roads that became narrow and uncomfortable mule tracks, until the vineyards, olive groves and fields full of small almond trees gave way to cane thickets. endless. In one of these we leave the car and proceed towards a world that has won civilization, towards Vendicari. Some elderly and friendly ladies dressed as rangers register us at the edge of a grove and from there we set off towards the oasis on an elevated road surrounded by reeds and brackish waters. The road takes us towards the sea and, like animals in captivity, we follow paths protected by nets so as not to disturb the marshes and the guests who live there. We are tolerated and around us nature is dominant, luxuriant, untouched, splendidly happy. We arrive at a strip of sand. The sea is calm, very warm and does not immediately sink into the abyss surrounding Sicily, but slopes slowly and you can walk for a long time without sinking. It is a natural swimming pool, warm and welcoming. Far away, the tonnara is a human remnant to remind us that we are guests there and that nature is the true lady and mistress. On the beach and along the roads that run along the lakes, there is no rubbish baskets, but you don't see even a plastic or beer bottle, a bag, a used nappy or a cigarette butt among the grass and bushes. . No one would dare to dirty Vendicari and this attention to leaving everything as it is, as it was, as it will be, is a sign of devotion, an act of absolute love. In the lakes the flamingos graze silently, the large crabs move nervously, the wind calms down and the call of the birds is the only sound that accompanies us. Far away mountains yellowed by the heat and behind them an illusory technocratic world, cold and merciless. We lie down on the warm sand and wait for the sunset to visit the tuna fishery. I close my eyes and I feel like I'm slipping into a beautiful dream but I wake up with a start, scared that everything is an illusion, anxiously looking around. There is only the wind, the singing of the sea waves, the caress of the sun, the joyful voices of children and the voices of birds calling each other in the quiet ponds. Luckily it wasn't a dream: it's Vendicari.
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Fuochi di artificio dal castello. Esco in bici tutta la città é riversa in strada. Ti cerco nelle gasse e nelle strasse antiche e non ti trovo, La gente é sui ponti nelle strade beve vino di spezia. Sta nei tavolini all'aperto, birra vino bianco, spritz. Cibi. Gruppi di ragazze profumo di fresco. Giro in marktplatz. Milioni di persone sono li. Mi sdraio a guardare le stelle. Sogno di fumare un sigaro…. Poi ti vedo vicino al caffè, sotto un pilastro gigante che regge la cattedrale. Sei vestita di bianco. I capelli puro biondo. Ti bacio mi baci. Beviamo birra facile in strada.... Ore dopo la folla si é calmata, torniamo a casa. Bacio le labbra tue, tu le mie, mi fai sentire i tuoi profumi. I capelli biondi si schiacciano sul cuscino bianco. Il vino sulla tavola. I tuoi vestiti sul tappeto. Un’ arancia sul tuo seno fresco. Baci. Ancora baci. Le tue labbra sanno di menta e piccole menzogne . La tua pelle soffia amore. Io ti guardo dormire.
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stralci · 24 days
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Una volta da giovane ero là e capitai in una piazzetta a Pisa e da allora so come appare quello che ho sempre desiderato... Era una notte che tu capisci non essere fatta per dormire. Affondi in strade sconosciute. Dopo alcune traverse il rumore si è spento del tutto. Allora scopri una piazza con una piccola fontana e una chiesa nell'angolo. E con un piccolo gruppo, alcuni ragazzi e ragazze, usciti per chiacchierare al fresco di mezzanotte. Ti siedi su una panchina all'altra estremità della piazza, ascolti le loro voci e, se qualcuno ti chiedesse in quel momento cosa sia la felicità, tu indicheresti in silenzio quei ragazzi. Invecchiare con gli amici in una piazza come quella, chiacchierando e sorseggiando la birra nelle notti calde, in un quadrilatero di vecchie case. Essere tranquillo quando tacciono le voci degli altri, seguite da un'ondata di risate, non volere dal mondo nulla di più e nulla di meno, se non che conservi questo ritmo di silenzio e risate. Nelle notti ineluttabili degli anni che verranno e della vecchiaia.
Cronorifugio, Georgi Gospodinov.
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francyfan-bukowsky · 9 months
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gran serata in città
ubriaco nelle strade buie di qualche città,
è notte, ti sei perso, dov'è la tua stanza?
entri in un bar per ritrovare te stesso,
ordini scotch con acqua.
dannato bancone bagnato fradicio, ti inzuppa una manica della camicia.
è un posto squallido - lo scotch è annacquato.
ordini una bottiglia di birra.
Madama Morte ti viene vicino
indossa un vestito.
si siede, le offri una birra,
lei puzza di palude, ti appoggia
una gamba contro.
il barista sogghigna.
lo stai facendo preoccupare, non capisce se sei uno sbirro, un killer, un pazzo o un idiota.
ordini una vodka.
rabbocchi con la vodka la bottiglia di birra.
è l'una di notte in un mondo carogna.
le chiedi quanto per un pompino,
scoli tutto, sa
di olio per auto.
pianti li Madama Morte,
pianti li il barista sogghignante.
ti sei ricordato dove
è la tua stanza.
la stanza con la bottiglia piena di vino sul como'.
la stanza della stanza degli scarafaggi.
la Perfezione sta nelle Stelle
dove l'amore è morto
ridendo.
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Da: Quando eravamo giovani
Charles Buk🖤wski
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