#storiella
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uno dei miei sogni proibiti è, quando avrò un marito, infilargli ogni mattina un bigliettino (che potrebbe essere di augurio di buona giornata, ad esempio) nella tasca della giacca. lui non toglierà mai i miei bigliettini dalla tasca della giacca perchè ovviamente mi amerà follemente, e dopo un po' ne accumulerà tanti da iniziare a fare *crunch crunch* ad ogni passo. i suoi colleghi inizieranno a guardarlo incuriositi finché qualcuno non gli chiederà spiegazioni e lui farà una risata un po' imbarazzata e dirà "eh, sapete, mia moglie..." alzando le mani come a dire che sono un po' pazza ma che non mi cambierebbe per nessun'altra al mondo. i suoi colleghi rideranno con lui e così avremo sempre una storia carina da raccontare su di noi :)
#fantasia romantica della mia vita da tipo un paio d'anni#“non hai mai avuto un ragazzo e pensi di sposarti?” voi direte#sì assolutamente sì#mi piace vivere di illusioni#*piange*#storiella#storia#pensieri#scrittura#amore#fantasia#beh non so#mio post#mio
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Un uomo entrò in un negozio di tecnologia per comprare un’Intelligenza Artificiale
Il commesso gliene mostrò subito alcune.
La prima sapeva rispondere a poche domande e costava 100 dollari. La seconda sapeva cantare e raccontare storie e costava 200 dollari. Un modello ancora più avanzato, con un design spettacolare, era venduto a 500 dollari perché poteva interagire in diverse lingue.
L’ultima invece, era un’AI apparentemente anonima e dal design piuttosto spartano, aveva un prezzo di 10.000 dollari. “Diecimila dollari?!” esclamò l'acquirente. “Deve essere un sistema straordinario. In quante lingue comunica?” “Parla solo inglese,” rispose il negoziante. “Ah... be’, forse avrà allora un vocabolario incredibilmente vasto!” Il negoziante scosse la testa. “Sa almeno cantare o creare contenuti eccezionali?” “No, anzi, la maggior parte del tempo rimane in silenzio.” “Beh, farà qualche cosa di formidabile, no? Cosa diavolo ha di così prezioso questa Intelligenza Artificiale?” “Signore, questa Intelligenza Artificiale pensa.”
Parafrasando la storiella del pappagallo che Rutherford usò per spiegare a Bohr cosa avesse Dirac di tanto eccezionale, nonostante fosse un tipo particolarmente silenzioso (*).
#ai#agi#artificial intelligence#intelligenza artificiale#storiella#ernest rutherford#niels bohr#paul adrien maurice dirac#futuro
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Mentre stavo sistemando il mio materiale per i lavoretti con il condizionatore acceso il cui motore mi teneva compagnia in sottofondo e una lampadina dalla luce fioca mi illuminava giusto la scrivania, la mia mente ha incominciato a viaggiare, mi sono immaginata nel 2050 ancora intenta a sistemare i brillantini a forma di stelline e pertanto scrivevo un diario di bordo:
Sono credo nel 2050 ormai ricordo che l'ultima volta in cui ho potuto vedere la luce del sole ero nella lontana estate del 2024, un'estate particolarmente afosa o almeno percepita come tale, sono ferma su questa sedia da quel giorno incollata a questa scrivania straripante ancora di brillantini, mi continuo a illudere di aver terminato questa missione ma poi continuando a scavare trovo sempre un intruso nascosto da imbustare separatamente.
Ricordo vagamente che quell'anno i terrestri sono stati costretti a fuggire dal Pianeta Terra perché a dispetto di tutti i pronostici fatti dagli scienziati la natura ha vinto sull'uomo, si è ripresa ogni cosa e all'uomo non è rimasto più neanche un angolo abitabile, ma non ci siamo estinti perché gli astronomi hanno scoperto un Pianeta simile almeno visivamente a quella che era la Terra e siamo stati prelevati in gruppi da 100 dalla navicella madre, ricordo ero nel gruppo 2273 e mi prelevarono ancora seduta a questa benedetta scrivania senza alcun preavviso. Questo Pianeta che abbiamo chiamato affettuosamente Nuova Terra è come ho detto poc'anzi simile alla Terra ma ahimè senza atmosfera pertanto non ci è mai concesso di uscire dalla nostra casa-navicella spaziale, ecco perché da quel giorno non ho mai smesso di portare a termine questa sistemazione, non c'è niente di meglio da poter fare, anche se tutti i membri delle navicelle del vicinato mi osservano dalle loro finestrelle come fossi un marziano, inoltre siamo chiusi dentro le nostre capsule singolarmente quindi non vedo i miei genitori da tutti questi anni, prima o poi troveranno un modo per permettere alle famiglie di ricongiungersi così ci hanno promesso dagli altoparlanti i superiori, per ora hanno preso questa decisione così drastica per evitare che l'ossigeno che riempie le singole capsule si esaurisca troppo velocemente per la quantità di persone a cui dover fronteggiare. Possiamo comunicare solo attraverso gli altoparlanti e una volta ogni tot giorni attraverso dei droni postini con lettere scritte a mano, è una sensazione strana affidare a un robot un oggetto che nel 2024 era considerato in disuso una lettera di carta, è una strana unione tra il passato e il futuro.
Comunque da quel giorno non avendo di meglio da poter fare ho continuato a sistemare gli oggetti insieme ai quali sono stata prelevata in quel pomeriggio di tanti anni fa, avevo questa scrivania piena di brillantini e ironia della sorte vedo sempre stelle grandi e piccole colorate o bianche e sono letteralmente nello spazio circondata da vere stelle che però non mi è possibile osservare da questa finestrella e i brillantini invece che diminuire sembrano aumentare giorno per giorno e notte per notte, perché non ho la minima idea se sia giorno o notte, è tutto sempre scuro, ho solo questa lampadina che illumina la scrivania con la sua luce fioca.
Per quanto riguarda l'alimentazione veniamo riforniti una volta ogni tanto di barrette nutrienti spaziali e bibite antigravità e il nostro organismo si è adattato a questo nuovo nutrimento tant'è che seppur la capsula sia dotata di una specie di bagno non lo usiamo quasi mai perché non ne sentiamo più la necessità.
Mi chiedo quando potremo tornare a quella che una volta consideravamo normalità o almeno a qualcosa di simile, certe volte mi domando se e quando finirò di sistemare questo tavolo cosa farò per passare il tempo e mi ritrovo a sperare che per quando concluderò i superiori avranno trovato un modo per farci tornare a vivere una quotidianità da poter chiamare tale.
Per il momento non ho altro con cui poter aggiornare chiunque leggerà questo diario, saluti dallo spazio ⭐
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#racconto mio#mini racconto#mini storia#storiella#fantasia#fantascienza#spazio#pianeta#navicella#brillantini#immaginazione#fantasticare#immaginare#condizionatore#stelle#stelline#stella#futuro#scrivere#scrittrice
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[del fascismo oggi che, quanto dio, non esiste]
Il fascismo in Italia oggi è esattamente come dio: lo percepisce nell'aria solo chi è malato di mente.
Dato che nella finta sinistra sono tutti bimbiminkia benestanti che non hanno alcun interesse a combattere per Diritti Civili e Sociali altrui, ma pretendono solo poltrone in Parlamento, allora si sono inventati la storiella del fascismo per galleggiare, da stronzi, nel panorama politico.
#dio non esiste#oggi#fascismo#Italia#aria#malato#malato di mente#finto#finta#finta sinistra#bimbiminkia#benestante#interesse#combattere#Diritti#Diritti Civili#Diritti Sociali#poltrone#poltrone in Parlamento#storiella#galleggiare#stronzi#panorama#panorama politico
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qualcuno ha messo kudos a "Illuso" ho urlato
#madonna quella storiella disco#i gotta remember to translate it lmao#on top of everything else i should translate rip#tay parla
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UNA CURIOSA STORIELLA SU MELKIZEDEK
UNA CURIOSA STORIELLA SU MELKIZEDEK
a cura di Eli Sheva «C’era una volta un re chiamato Melchi, padre di due figli: Melchi e Melchisedec. Questo re, zelante nel culto degli idoli, un giorno inviò il suo figlio cadetto ad acquistare del bestiame per i sacrifici. Lungo la strada, la contemplazione del cielo stellato offrì a Melchisedec la rivelazione del D-o unico, Creatore di tutte le cose. Rinunciò, così, alla missione di cui era…
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Vi svelo un segreto:
la necessità di inasprire le sanzioni al codice della strada non ha nulla a che fare con la sicurezza stradale, è infatti arcinoto che non è la durezza bensì la certezza della pena a ridurre i reati, o infrazioni che siano.
L’unica vera ragione di una tale e irragionevole riforma della normativa è consentire ai Comuni - da quasi due decenni privati di qualunque reale disponibilità finanziaria - di aumentare le entrate (e quindi sopravvivere) continuando a fare strage di multe. Tanto per capirci, solo nel 2024 le entrate per le amministrazioni locali sono state pari a 1,3 miliardi €, con incrementi variabili tra 20 e 45% su base annua nelle grandi città. Senza che vi sia, tra l’altro, alcuna trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni.
Detto in altre parole, quindi, la riforma del #NuovoCodiceDellaStrada altro non è che un provvedimento di austerità in purezza. Che scarica sui cittadini/automobilisti - specialmente quelli costretti a utilizzare spesso l’autoveicolo e/o residenti in città con trasporto pubblico da terzo mondo - i costi di mantenimento (rectius sopravvivenza) di enti locali sempre più poveri. Impoveriti cioè da politiche di tagli lineari e spending review che ne impediscono un funzionamento non dico efficiente, ma pure minimamente accettabile. Un compito che spetterebbe, almeno in teoria, allo Stato. Ma dal momento in cui vi siete bevuti la storiella che “non ci sono soldi” il resto è solo una logica conseguenza. Buon proseguimento.
Antonio Di Siena
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Siamo al paradosso piu' grande che la storia ricordi. La globalizzazione finanziaria e commerciale l'hanno voluta i ricconi del pianeta, i potentati finanziari ed economici, tutta gente con diverse idee politiche ma sicuramente, non di idee o ideali comunisti. Credo che ogni persona intelligente ( io, il mio cagnolino e non molti altri) ricorda bene i discorsi di certi politici, economisti, industriali, a partire dagli anni '80. - " Il comunismo male assoluto, quello che livellava tutto verso il basso, quello che non faceva emergere il merito, quello che imbrigliava le idee in economia, quello delle regole, dei lacci e lacciuoli, quello che avrebbe reso povero e malandato tutto l'occidente." C'era poco da scegliere; la scelta era tra "capitalismo e comunismo" e tutti sanno quale modello ha vinto, anzi, stavinto, in occidente. Oggi che questo modello economico sta fallendo in tutto il mondo, circola la storiella dei colpevoli, anzi, dell'unico colpevole su tutto il globo terracqueo: "colpa dei comunisti". Peccato che si chiede protezione ai miliardari, come mettere il lupo a difesa delle pecore...Dandy, dammi retta, anche se non lo siamo affatto, a sentire come ragiona la gente, lo sembriamo, sembriamo due intelligentoni senza rivali. @ilpianistasultetto
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Trump vince coi voti delle classi meno abbienti, e pochi minuti dopo la sua elezione i titoli dei grandi gruppi bancari guadagnano tra il 10 e il 12 per cento. Come scriveva Primo Levi: "il privilegio difende sempre il privilegio"… con buona pace di chi si è bevuto la storiella del miliardario vicino ai poveri. Tanto per chiarirci: Musk ha donato 100 milioni a Trump per la campagna elettorale e 1 milione in una lotteria per gli elettori, bene, oggi in poche ore ha guadagnato 13 miliardi in borsa, con buona pace della middle e low class preoccupata del costo delle uova. Cristiano Maria Bellei, Facebook
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L'incoerenza di genere sfida la filosofia interpersonale
Post ad alto contenuto di imbarazzanti ovvietà da boomer e strafalcioni dettati da ignoranza becera dell'argomento riguardo i quali sono contento di discutere per saperne di più e per migliorarmi. Ne scrivo proprio per avere una discussione proficua. Abbiate pietà, sono nato e cresciuto negli anni ottanta del secolo scorso.
Seguitemi un attimo. Io sono Firewalker, ho una certa altezza, un certo peso, una certa capigliatura. Se cambio capigliatura, se ingrasso o dimagrisco, sono sempre Firewalker.
Ho avuto un incidente anni fa e ho cambiato il legamento crociato anteriore sinistro. Nonostante quel cambio, sono sempre io. Se perdo l'intera gamba continuo a essere io. Se perdo tutti gli arti sono comunque io. Se mi cambiano il cuore sono sempre io.
La leggenda vuole che ogni sette anni cambiamo tutte le cellule del nostro corpo (che poi dubito sia vera questa cosa, soprattutto per alcuni tipi di cellule, ma facciamo finta che). Comunque a 14 anni siamo sempre la stessa persona di quando avevamo 7 anni, giusto?
C'è una vecchia storiella che racconta che nel corso della manutenzione a una barca, questa piano piano vede sostituito tutto il suo legno con del legno nuovo.
E allora, quanti pezzi di me devo cambiare, quanto legno della barca devo sostituire, per fare sì che quella persona non sia più io, che quella barca non sia più la stessa barca?
Non so per le barche, ma la mia idea è che io risiedo nel mio cervello. Il mio cervello (la mia mente... la separazione tra cervello e mente è un altro paio di maniche. Per me sono la stessa cosa, facciamo finta che sia così per tutti per semplicità di discussione) decide come mi muovo, cosa faccio, come reagisco, decide il mio carattere, decide i miei interessi, decide le mie passioni, i miei amori, le mie antipatie. Io sono il mio cervello.
Probabilmente, se guardiamo la questione in maniera egoriferita, è lapalissiano, ed è per tutti così. Il problema è quando guardiamo gli altri. Se io conosco Marco, lo conosco con la sua altezza, col suo peso, con la sua capigliatura, oltre che con i suoi modi di fare e con i suoi interessi. Lo riconosco per il suo aspetto, e magari ho piacere a stare con lui per il suo cervello, ma non è quello che mi indica la sua identità, non è quello che me lo fa riconoscere. Per me Marco è un corpo esterno da me, per Marco lui è il suo cervello.
Ecco il punto del discorso.
Ci vuole un salto qualitativo da parte mia per riconoscere che Marco non è il suo braccio o il suo collo messi insieme a tutto il resto. Marco è il suo cervello. Questo salto qualitativo non è fatto da tutti, forse perché non ci pensano, forse perché non sono d'accordo con la mia affermazione "è così per tutti", ci hanno ragionato sopra e per loro ha importanza anche la corporeità. Forse è un problema culturale (inteso proprio come conoscenze delle varie sfaccettature di questo argomento).
Il fatto è che se Marco ha una incoerenza di genere e il suo cervello gli dice di essere Angela, ecco che potrebbe non accettare più le parti del corpo che ha, perché vive la sua realtà, il suo cervello, non è allineato. Qui si sfocia nella disforia di genere, che è un malessere generato da questa incoerenza di genere.
In qualunque modo la viva Angela, il fatto è che non vive da sola. È circondata da persone che gli dicono che si chiama Marco, che ha il corpo di Marco, e che magari non accetta il fatto che sia Angela a "pilotare" il corpo che vedono.
Gli altri devono far caso al fatto che Angela non è il suo corpo, ma il suo cervello. Devono improntare il rapporto con gli altri ad un livello superiore per poter notare questa cosa e, come detto, non tutti lo fanno. Anzi, per molti non è pensabile che Angela esista, esiste solo Marco, che è quello che loro vedono. E se Marco dice di essere Angela, allora ha un problema mentale (per alcuni è il demonio, per altri è una moda...), perché non è possibile che non si accorga di essere Marco, deve fare finta per forza.
Senza contare poi che, magari, la situazione è anche più complicata. Me li immagino pensare "sei Marco, cosa significa che non ti senti ne maschio né femmina?"
Non ho ancora trovato il modo migliore per rapportarmi con queste persone (quelle che non riconoscono Angela), so solo che la divulgazione è spesso osteggiata o marginalizzata in settori di nicchia, perché per capire certe cose (anche solo vagamente, come penso e spero di fare io) bisogna sbatterci la testa contro più e più volte, e non tutti c'hanno voglia di faticare su questo.
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storiella:
tempo fa si presenta uno sulla 30ina (o più) alla mia cassa, flirtiamo palesemente e piacevolmente, e questo capita 2/3 volte; poi capita che lo trovo su tinder e ovviamente gli metto like e vedo che aveva già provveduto anche lui ma nessuno dei due scrive all'altro; dopo ciò inizio a vederlo insieme ad una ragazza e, se non ho interpretato male io il loro rapporto, credo proprio stiano insieme quindi mi limito al saluto e basta. questa sera mi scrive dal nulla e mi lascia pure il suo instagram (???????)
io gli uomini non li comprendo proprio
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comunque se posso dare un consiglio a chiunque: trovatevi una persona che non vi rompa i coglioni, vi giuro che fa tutta la differenza del mondo stare o frequentare una persona tranquilla che non vi martella, non vi mette ansia, non vi angoscia, spesso crediamo che sia interessante la storiella con quello/a che vi scartavetra le palle o le ovaie, no raga no, fidatevi dello zio emanuele, la cosa fondamentale è stare con qualcuno con cui potete scherzare, parlare di tutto, anche esagerare con le parole perché tanto sta allo scherzo e non sta lì col broncio a lamentarsi, la serenità ragazzi, la serenità è la prima cosa che dovete cercare in un rapporto
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Vi racconto questa scemenza:
Sto rincasando quando vedo un ombra scura muoversi velocissima dal muretto dei vicini alla zona garage di casa: un gatto nero!
Io sto lì per girare l'angolo verso appunto la zona dei garage dicendo: «Micio micio mic dove sei bel gattino?» E una volta svoltato invece di trovarmi un gatto di fronte c'è un cagnolino bianco con qualche macchia nera. Io mi guardo intorno perplessa e poi ti dico: «Ca-ca-cane?!? Mammaaa il gatto è diventato un caneee»
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#gatto#gatto nero#cane#cagnolino#cagnolino bianco#storiella#divertente#strano#wtf#lol#racconto scemo
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Due dei più grandi gestori patrimoniali del mondo stanno abbandonando un gruppo di investitori creato per stimolare le aziende a fronteggiare il riscaldamento globale e un terzo sta ridimensionando la propria partecipazione, in una grave battuta d’arresto per le ambizioni di Climate Action 100+.
JPMorgan Asset Management e State Street Global Advisors hanno entrambi confermato che lasceranno Climate Action 100+. BlackRock, il più grande gestore finanziario del mondo, si sta ritirando come membro aziendale e trasferendo la sua partecipazione al suo braccio internazionale più piccolo.
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Piove sulla storiella del cambiamento climatico.
#clima#cambiamento climatico#co2#zombie#società#società malata#svegliatevi#politica#manipolazioni#sistema#aprite gli occhi#verità#schiavi#propaganda#mass media#climate action
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Olimpiadi/2
Ci fu un filosofo, il primo, Talete, che morì di caldo sugli spalti mentre assisteva a una gara della 58ª olimpiade, così lo ricorda Diogene Laerzio: «Assistendo un tempo a una gara ginnica, Zeus Elio, il sapiente Talete strappasti dallo stadio. È bene che tu l'abbia accolto: ormai vecchio, dalla terra non vedeva più le stelle.»
Curiosamente, proprio a Talete capitò di morire di disidratazione, lui che tutto l'universo aveva fatto d'acqua: acqua la terra, acqua l'aria, acqua anche il fuoco, e proprio nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno, non gli capitò di trovarne sugli spalti nemmeno una goccia essendo in quel momento fuori servizio anche il servizio di ristorazione. Sembra quasi una storiella inventata a bella posta, e probabilmente in effetti lo è, agli antichi greci piaceva sbertucciare da morto chi in vita aveva avuto troppa fortuna, probabilmente per senso di giustizia, o forse solo perché erano invidiosi.
Anche a Talete, come ad Icaro, poche semplici regole avrebbero forse salvato la vita: bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e non uscire nelle ore più calde.
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Di come facciano i Grandi Scrittori
Perché il Grande Scrittore fa così. Prende una storiella un po' del cazzo. Di quelle che non ci daresti nemmeno due vecchie lire. E la trasforma in un poema epico. Lo sto verificando con Anna Karenina. Tolstoj costruisce il suo grattacielo intorno a un avvenimento di per sé piuttosto banale. Una donna tradisce il marito e a lui girano le palle. Le conseguenze di questo tradimento finiscono per generare una serie di avvenimenti - altrettanto insignificanti - che coinvolgono una serie di personaggi la cui esistenza inevitabilmente cambia. Ogni singolo accadimento viene accuratamente contestualizzato e analizzato fin nei minimi dettagli. Con grande attenzione sui riflessi ch'esso produce nella psicologia di ciascun uomo e ciascuna donna. Io sono arrivato a metà del romanzo. Bellissimo, eh. Ma la sua densità è tale che se ne esce provati. Sebbene in positivo.
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