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" Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel maggio del 1962, John F. Kennedy proclamò, nei toni che gli erano consueti, la fine delle ideologie; rispose così a due bisogni della nazione: il bisogno di credere che le decisioni politiche siano nelle mani di specialisti imparziali e bipartitici e il bisogno di credere che i problemi di cui si occupano gli esperti siano incomprensibili ai profani: «Per molti anni la maggior parte di noi è stata condizionata ad avere un’opinione politica: repubblicana o democratica, “liberal”, conservatrice o moderata. La realtà dei fatti è che la maggior parte dei problemi… che dobbiamo affrontare ora, sono problemi tecnici, problemi amministrativi. Sono risoluzioni estremamente complesse, che non si prestano a quel nobile genere di agguerriti movimenti che in passato hanno infiammato il paese con tanta frequenza. [Essi] concernono questioni che trascendono ormai la capacità di comprensione della stragrande maggioranza…»*
*Citato in David Eakins, Policy-Planning for the Establishment in A New History of Leviathan, a cura di Ronald Radosh e Murray Rothbard, New York, Dutton, 1972, p. 198.
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Christopher Lasch, La cultura del narcisismo. L’individuo in fuga dal sociale in un’età di disillusioni collettive; Nuova postfazione dell’autore, traduzione di Marina Bocconcelli, Fabbri (collana Saggi Tascabili), 1992. [Libro elettronico]
[Edizione originale: The Culture of Narcissism: American Life in an Age of Diminishing Expectations, W. W. Norton, New York City, 1979]
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Verso l'oblio.
Ieri l'Ambrogino mi passa un link dal sito estone dell'informazione, in inglese, che parla dei licenziamenti nei vari settori, numeri grossi comparati agli anni precedenti, anche se il settore meno colpito, dice l'articolo, è la ristorazione, anzi precisa che dopo il periodo covid c'è una ripresa. A parte il fatto che non è tanto il licenziamento a preoccuparmi ma quanto l'assunzione, che però a quanto pare sia rivolta più agli stranieri, con la salvinata "prima gli estoni", che si traduce in un mobbing verso chi non è autoctono perché se non hai un lavoro fai meglio a tornartene a casa, cosa che potrebbe in qualche modo fare irritare l'UE, visto che si promuove l'integrazione e il famoso spostamento da un paese all'altro perché alla fin fine è stato sempre così, non trovi lavoro nel tuo paese vai in un altro. Ma a quanto pare questo non è un punto di forza di questo piccolo paese al confine non solo del continente ma del mondo logico in cui se un'azienda cerca personale non dovrebbe escludere nessun candidato per logica visto che ogni singolo elemento potrebbe portare qualcosa in più alla stessa. Ma questi sono discorsi troppo filosofici per il periodo storico che stiamo affrontando, che vi ricordo è di recessione ma non in prospettiva, adesso, il famoso futuro che tutti vedono nero in realtà è il presente. Dici la guerra? La russia ha invaso? Si questo è successo quasi 2 anni fa ed è successo perché gli yankee non sopportavano che noi facevamo affari con loro, nel mercato libero non puoi commerciare con chi vuoi ma con chi dicono quelli dall'altra parte dell'oceano. E' inutile dire che la nostra alleanza con gli yankee è tossica, è palese. Ma se non ti allei con loro con chi ti allei con i russi o con i cinesi? Non ti devi per forza alleare con qualcuno, porco dio, siamo il vecchio continente e in quanto a vecchi sappiamo badare a noi stessi e potremmo camminare per fatti nostri. Ma nel giochino economico mondiale un'europa forte non conviene a nessuno ad ovest come ad est, e già solo questo ci dovrebbe far pensare quanto il nostro potenziale sia represso e quanto noi stessi, in realtà i politici, non lo vediamo come una risorsa, che poi se vogliamo dirla tutta il famoso mondo occidentale l'abbiamo creato noi, mannaggia a noi (noi inteso come i nostri avi).
Si lo so che nell'egoismo cavalcante di questo inizio millennio ognuno guarda alla sua barba, cosa che ci è venuta propinata sempre dallo zio sam, nell'idea di una competizione dove non vince il migliore ma quello che è più veloce a infilare il pugnale sulla schiena del prossimo. Si sa che il sogno di ogni governante è quello di riuscire a controllare le masse, e ci sono riusciti, come diceva Huxley e ci finirà come diceva Orwell ne sono convinto, anche se forse noi non lo vedremo mai o forse è già in atto e lo vedo solo io e tutti quelli che non si fanno prendere dalle novità tecnologiche o dalle minchiate che vengono propinate per distrarre dal punto focale, si continua a guardare il dito mentre la luna ci sta cadendo addosso.
Si, non ho dormito molto stanotte per via dello stesso medesimo problema che da qualche tempo mi attanaglia, più sto articolo. E mentre fuori ci sono -23° e nevica in orizzontale io mi trovo esattamente al centro di un bivio ramificato che mi propone a 360° diverse strade, ma nel dubbio non so quale scegliere che è peggio di sceglierne una anche se sbagliata, ma di errori ne ho fatti così tanti che è più facile contare quelli che non ho fatto, sulla punta delle dita di una mano. Che posso dirti, che magari era meglio che non smettevo di bere così almeno in questi quattro anni, chissà, morivo, oppure dovrei mettere la testa sotto terra, sotto la neve nel mio caso, e buttare nel cesso una vita di pensiero? Ultimamente sono più rilassato è vero, lo dice anche Spock, giusto perché sto evitando i giornali online come la peste, ma la situazione è comunque visibile in ogni dove e non posso farne a meno di criticare la società per come si è ridotta, lo so, lo so che se sono imbottigliato nel traffico (anche se non ho l'automobile) faccio parte del traffico e non sono un elemento esterno al gruppo traffico, questo fa capire che nonostante non la pensi come voi purtroppo faccio parte di voi, ma mi fa incazzare il fatto che voi non vi accorgiate di quello che succede e se lo fate dopo qualche secondo vi voltate dall'altra parte come se tutto questo non vi toccasse, ma vi tocca e come se vi tocca, ma continuate a dormire.
Basta vado a prendermi un caffè e a baciare la mia bella in tutte le labbra, tanto per dimenticare e vi lascio con un brano attinente al tema del post.
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🗓️ 3 Luglio - Buon compleanno Julian Assange! Lunga vita alla lotta per la trasparenza, il pluralismo, la libertà di stampa e di opinione.
👉 Mentre l'editore e giornalista australiano marcisce nel carcere di Belmarsh, rischiando l'estradizione e 170 anni di galera, un sistema di controllo sempre più autoritario e militaresco stringe le maglie dell'informazione, mentendo, manomettendo e influenzando il dibattito su ogni tema rilevante.
"Questo nuovo modo di concepire l'arte della guerra, conseguenza ineluttabile degli avanzamenti delle neuroscienze cognitive e nello psico-marketing [...] ha come campo di battaglia la mente e come scopo il suo dominio. L'umano che diventa automa, che diventa il telecomandabile candidato manciuriano di Va' e uccidi. Sono le guerre cognitive, o mentali"
👉 Il cartello dei presunti professionisti dell'informazione, dei fact-checkers e dei giganti del web rappresenta una reale forza di occupazione ostile, capace di nascondere le trame del potere, di gestire consenso/dissenso e di ingegnerizzare la società affinché docilmente si lasci governare. Anzi, affinché applauda mentre si vede spogliare diritti e libertà.
Non possiamo permetterlo!
Sosteniamo la causa di Julian, il giornalismo indipendente e tutti gli attivisti che sempre cercano di sensibilizzare una popolazione spesso condizionata.
⚠️ Occhi aperti sul prossimo Digital Services Act, nuovo regolamento UE in tema di "contenuti, pubblicità e disinformazione", e su tutti i tentativi di repressione e stigmatizzazione del dissenso come bufala e come disinformazione.
https://t.me/canalemiracolomilano
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L'Ignoranza Non Ha Confini" - Una Canzone di Risveglio e Consapevolezza 🌍🎶 Descrizione del video: ✨🎵 Benvenuti nel nostro nuovo viaggio musicale! 🎵✨ Questa canzone è un grido di allarme e di risveglio. "L'Ignoranza Non Ha Confini" esplora il tema dell'indifferenza collettiva e della cecità di fronte alle verità nascoste. Viviamo in un'epoca dove la conoscenza è a portata di click, ma molti preferiscono restare nel buio, seguendo il "gregge" senza mai chiedere il perché. 🐑 🎤 Significato e Messaggio della Canzone La canzone è suddivisa in diversi verses e un potente refrain che richiama l'ascoltatore a riflettere su quanto sia pericoloso vivere con "gli occhi chiusi". 🌑 Gli strumenti musicali, come l'assolo di flauto traverso e il finale al pianoforte, accompagnano un messaggio di critica sociale, incitando chi ascolta a non accettare passivamente tutto ciò che ci viene imposto. 💡 Tematiche Chiave: La Passività Sociale: La prima strofa ci parla di persone che vivono senza ambizione, seguendo il flusso della massa senza domandarsi nulla. Questo è un richiamo a chi si accontenta di "un pallido cliché" invece di cercare la propria strada. Il Potere dell'Informazione: Nel verse 3, grazie a Internet, abbiamo il potenziale di liberarci dalle catene della manipolazione. Ma quanti scelgono di sfruttare questa opportunità? 💻🌐 Un Invito all'Azione: Il bridge è un invito a unirsi per comprendere il funzionamento della società. Perché restare marionette quando possiamo essere padroni del nostro destino? ✊🗣️ Critica alla Superficialità: Nell'era dei social media, siamo "prigionieri degli schermi brillanti", dimenticando di guardare oltre ciò che è in superficie. 📱✨ 🎶 Riflessioni sul Testo Il testo è un intreccio di metafore che ci sfidano a guardare oltre le apparenze. Dai cervelli in gestione alla perdita del senso del nostro cammino, ogni verso è un richiamo alla consapevolezza. La ripetizione del ritornello ("L'ignoranza non ha confini, vola libera, senza catene") è un monito: se non agiamo ora, rischiamo di restare in un ciclo senza fine di disinformazione e ignoranza. 🔥 Momenti musicali da non perdere 🔥 Assolo di flauto traverso: Un momento di riflessione tra il caos, rappresentando la ricerca della verità tra il rumore della massa. Finale al pianoforte: Un dolce, ma malinconico fade-out, che ci lascia con una domanda aperta: troveremo mai la via della consapevolezza? 🤔 Domande per gli Ascoltatori: Qual è il verso che vi ha colpito di più? 🎤 Pensate che la nostra società sia davvero prigioniera dell'ignoranza? 🚪🧠 Come possiamo sfruttare al meglio le risorse che abbiamo oggi per liberarci dalle catene invisibili? 🔓🌍
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Milano, Palazzo Marino. "Donne e Salute" parte l'iniziativa itinerante per promuovere un approccio alla sanità attento al genere.
Milano, Palazzo Marino. "Donne e Salute" parte l'iniziativa itinerante per promuovere un approccio alla sanità attento al genere. Diffondere consapevolezza, contribuire all'affermazione di una vera e propria cultura della salute e promuovere il contributo delle donne nell'ambito della sanità e dell'informazione scientifica. Con questo obiettivo, nella giornata del 22 aprile, nella Sala Alessi di Palazzo Marino, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna istituita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2015, si è tenuta la prima iniziativa di "Donne in Salute", progetto promosso dalla Rete Italiana Città Sane OMS e dal Comune di Milano. Durante la mattinata, esperti, medici e professionisti del settore sanitario si sono confrontati in due diversi momenti di discussione. Nel corso della prima tavola rotonda, dal titolo "Informate e consapevoli, per la propria salute", si è posta l'attenzione sulla tutela della salute della donna: dalla promozione di comportamenti sani alla prevenzione, dall'accesso alle cure sul territorio alla sensibilizzazione sull'importanza di questo aspetto in ogni età della vita, con l'obiettivo di promuovere un approccio orientato al genere che affonda le sue radici sulle diverse caratteristiche biologiche, ma anche su fattori ambientali, socio-relazionali, economici e culturali. Un'informazione corretta e adeguata è fondamentale per la salute, anche e soprattutto nei momenti di cambiamento fisiologico che contraddistinguono le diverse fasi della vita della donna: età fertile, gravidanza, menopausa. "L'Italia è agli ultimi posti in Europa per impiego della contraccezione, soprattutto di quella ormonale – chiarisce Franca Fruzzetti, past-president della Società italiana contraccezione -. Stimiamo che solo tra il 14 e il 20% delle donne in età riproduttiva vi faccia ricorso. La mancanza di informazione rispetto all'importanza del proteggersi da gravidanze indesiderate rappresenta uno dei principali fattori alla base di questa situazione". In Italia, inoltre, si stimano circa dieci milioni di donne in età di menopausa, momento che arriva nel pieno della vita sociale, lavorativa e familiare. Secondo un'indagine di Fondazione Onda, solo il 50% delle donne in menopausa, con sintomi, ricorre a rimedi per limitarne gli effetti spiacevoli, con un forte condizionamento dovuto a barriere culturali e informative. "La menopausa - aggiunge Filippo Murina, vicepresidente Società italiana menopausa - non è una malattia, ma una condizione fisiologica che può essere associata a disturbi e conseguenze rilevanti per la salute e la qualità di vita della donna. Oggi abbiamo a disposizione numerosi approcci di cura efficaci e sicuri, che devono essere personalizzati affinché si possano sfruttarne al meglio le potenzialità". La seconda tavola rotonda della giornata, promossa da GWPR Italia, sarà dedicata invece a "Il ruolo strategico della comunicazione per l'empowerment della salute delle donne". Il peso e il ruolo delle donne nella gestione della cura e della salute della famiglia sono sempre stati molto grandi, così come, negli anni, si è fatta sempre più massiccia la loro presenza all'interno delle istituzioni e delle aziende. Allo stesso modo, questa presenza e questo ruolo devono essere rafforzati dal punto di vista comunicativo perché il loro insostituibile contributo nell'ambito del sistema Paese sia egualmente valorizzato. "La salute - spiega Carola Salvato, presidente di GWPR Italia - oggi è una sfida per istituzioni, medici, percorsi di diagnosi e cura e strutture sanitarie. Comunicare in modo trasparente, trasmettere fiducia e valori, condividere informazioni validate sono tra gli ingredienti chiave: una leva per promuovere effetti positivi sul sistema salute e per contenere la spesa pubblica. Le donne, infine, da sempre portavoce della salute familiare, fruitrici e professioniste, sono una risorsa da valorizzare per il sistema salute del Paese e sulle quali investire". Milano è dal 2023 presidente della Rete Città Sane OMS, promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'Agenzia delle Nazioni Unite ONU per la Salute, con l'obiettivo di aiutare le città a diffondere consapevolezza sulla salute pubblica, a sviluppare le politiche locali per la salute e i programmi sanitari, a prevenire e superare le minacce e i rischi, ad anticipare le sfide future. In Italia la Rete rappresenta più di 11 milioni di cittadini e l'obiettivo di 'Donne in Salute' è la diffusione, nei prossimi mesi, di eventi itineranti di informazione, partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza in tutte le città aderenti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Vecchie tattiche e nuovi media nella storia Infinita della manipolazione comunicativa"
di Riccardo Rescio
L'ipocrisia insita nel sistema della comunicazione risiede profondamente nel suo intrinseco potere di plasmare la realtà secondo determinati interessi. Più che un mezzo per trasmettere informazioni fedeli e autentiche, si è sempre più un sofisticato strumento di manipolazione, dove il vero obiettivo non è tanto informare quanto modellare le percezioni, le aspettative e i desideri del pubblico. Questo processo di distorsione non ha altra finalità se non quella di renderci consumatori di prodotti spesso inutili, inducendoci a credere nella loro indispensabilità.
Diventa fondamentale, quindi, fabbricare il desiderio, rendere l'oggetto non solo attraente ma percepirlo come essenziale alla nostra felicità e al nostro status, nonostante ciò conduca paradossalmente a una uniformità che maschera sé stessa dietro l'illusione dell'originalità e della differenziazione.
In questo contesto, l'atto di "vendere" supera la mera transazione commerciale e si infiltra nella tessitura stessa dell'essere sociale, dove ciò che possediamo, come ci vestiamo, o addirittura come pensiamo, ci definisce in maniera significativa.
Di conseguenza, questa uniformità camuffata da individualismo unico diventa il paradosso fondamentale del nostro tempo.
Questa trasformazione della comunicazione in merce perpetua un ciclo vizioso di consumo e obsolescenza programmata.
I prodotti e le informazioni devono essere costantemente aggiornati, promossi e poi rapidamente sostituiti, in un flusso incessante che non tollera pause o accumuli.
Da potentissimo veicolo di cultura e conoscenza, la comunicazione degenera in un mero canale di distribuzione per contenuti preconfezionati e accuratamente pubblicizzati, il cui scopo non è tanto illuminare quanto indirizzare il consumatore verso ciò che è stato deciso debba desiderare.
Questo perverso ciclo, che sembra perpetuarsi senza soluzione di continuità da millenni, rendono la critica e la consapevolezza sempre più ardue da coltivare, che ci porterà inevitabilmente a perdere coscienza della realtà per vivere in una dimensione puramente virtuale, le cui conseguenze purtroppo saranno unicamente e tragicamente reali.
Con ogni nuova ondata di comunicazione, anziché avanzare verso una società più informata e critica, sembriamo allontanarci sempre più da quell'ideale, invischiati in un circolo vizioso dalla difficile evasione.
La sfida che si presenta a noi nel contesto della moderna società dell'informazione è, pertanto, duplice: da un lato, dobbiamo riconoscere e resistere ai meccanismi di manipolazione insiti nei messaggi che ci vengono proposti; dall'altro, è fondamentale ricercare e privilegiare canali di comunicazione che promuovano un'informazione autentica, finalizzata non al profitto ma al benessere collettivo e all'arricchimento culturale. Diventa quindi cruciale riscoprire il valore intrinseco della comunicazione come strumento di verità e conoscenza, capace di contribuire veramente alla crescita e all'evoluzione della società.
Firenze 10 marzo 2024
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WIRED Italia: Facebook in 20 anni ha rovinato il mondo
“La faccia di quando volevi solo un modo più veloce per classificare le ragazze in base all'aspetto e hai finito per instaurare un governo fascista nel paese più potente del pianeta”
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/uso-consapevole-dei-social-network/?feed_id=1246&_unique_id=659e8468e04a7 %TITLE% La percezione della realtà sui social network è un tema di grande attualità e importanza, che merita una riflessione approfondita. Sempre di più in una società in cui tutto spinge alla fruizione delle notizie attraverso i social. I giornali ormai vengono in larga parte seguiti e commentati soprattutto sui social network, gli eventi mondani vengono pubblicati sui social network, i politici pubblicano le loro dichiarazioni suo social network invece che attraverso siti istituzionali. Per qualcuno che abbia frequentato Internet nell'era pre social tutto questo è assurdo e va contro il senso e il valore di libertà e pluralità su cui Internet stessa è stata fondata, ma non solo. Il fatto che tutte le cose vengano pubblicate su un principale canale privato impedisce quel controllo automatico che l'utente è costretto a fare quando deve scegliere una fonte di informazione. Invece di essere l'utente che sceglie di affidarsi ad un sito o una fonte di cui si fida, è il social a fornire all'utente quello che crede possa essere di suo interesse tramite scelte e algoritmi non sempre trasparenti, e un utente non particolarmente attento nel controllo di ciò che gli capita sott'occhio può facilmente credere veritiero qualcosa che non necessariamente lo è. Quello su cui è necessario riflettere sono i diversi livelli di comprensione della realtà, la disuguaglianza nella percezione della realtà sui social network, le potenziali manipolazioni dell'informazione, il pericolo dei temi complottisti e delle fake news, nonché l'importanza di mantenere uno sguardo critico sui contenuti dei social network. I Livelli di Comprensione della Realtà La percezione della realtà può variare da persona a persona, dipende dai fattori che influenzano la propria visione del mondo. Ognuno osservando lo stesso fatto lo vedrà da un punto di vista più o meno diverso interpretando di conseguenza un evento in una realtà personale. Nonostante questo, è possibile individuare alcuni livelli di comprensione della realtà che possono essere applicati alla maggior parte delle persone. Il primo livello riguarda la percezione immediata della realtà, ciò che vediamo e sentiamo direttamente attraverso i nostri sensi. Il secondo livello è costituito dalla nostra interpretazione di ciò che vediamo e sentiamo. In questo caso, la nostra esperienza personale e il nostro background culturale influenzano la nostra percezione della realtà. Il terzo livello riguarda le opinioni e le credenze che abbiamo sulla realtà. Queste possono essere influenzate dalle informazioni che riceviamo dai media, dai nostri amici e dalle persone con cui interagiamo sui social network. Riflettere su questi livelli è importante per capire come le informazioni vengono trasmesse sui social network e come queste influenzano la percezione della realtà delle persone. Bisogna considerare che non tutti hanno lo stesso livello di comprensione della realtà, creando disuguaglianze nella percezione del mondo. Alcune persone possono essere più facilmente influenzate dalle teorie del complotto o dalle fake news a causa del loro livello di comprensione della realtà, e questo può avvenire in ciascuno dei livelli di comprensione, si può essere influenzati dal proprio modo di interagire con l'informazione e questo è qualcosa su cui possiamo avere un certo controllo, ma si può essere infulenzati anche dal background culturale e questo è molto più difficile da affrontare. Un esempio tipico è quello del ruolo della donna e dell'uomo nella società, o la paura del diverso, sono cose che ci portiamo dentro in un modo o nell'altro a causa della cultura che ci ha circondato per gran parte della nostra vita e per affrontare questo genere di pregiudizio interiore il lavoro da fare è immensamente più grande. Resta però anche il primo livello: ciò che vediamo attorno. La consapevolezza che quello
che abbiamo attorno non è uno spaccato dell'intera realtà ma solamente una sua minuscola frazione è altrettanto difficile da raggiungere, ed è per questo che se attorno a noi non vediamo persone povere non significa che nel mondo non esista la sofferenza, se non vediamo persone che subiscono violenza non significa che non ci siano là fuori persone che la subiscono, a volte siamo solo fortunati. Per tutti questi motivi, è importante mantenere uno sguardo critico sui contenuti dei social network e cercare di capire quali sono le fonti delle informazioni che riceviamo. Possiamo cercare di evitare potenziali manipolazioni dell'informazione e migliorare la nostra comprensione della realtà, cercando a nostra volta di avere uno sguardo il più possibile obbiettivo. La Disuguaglianza dei Livelli nella Percezione della Realtà sui Social Network I social network sono diventati una fonte di informazione primaria per molte persone, questo è assodato, ma non tutti gli utenti hanno la stessa capacità di comprendere e interpretare i contenuti che vi circolano. Questo porta a una disuguaglianza dei livelli nella percezione della realtà, con alcune persone che sono in grado di distinguere tra informazioni attendibili e fake news, e altre che sono facilmente influenzabili da contenuti manipolati o fuorvianti. Il divario è dovuto a diversi fattori, tra cui il livello di istruzione, la competenza digitale e la propensione all'approfondimento critico delle informazioni. L'algoritmo di selezione dei contenuti dei social network, inoltre, tende a mostrare agli utenti solo le informazioni che corrispondono alle loro preferenze e opinioni, creando così una sorta di "bolla" informativa che può limitare la conoscenza e la comprensione della realtà. Per risolvere questo problema è necessario investire nell'educazione digitale e nella promozione del pensiero critico e l'uso consapevole delle tecnologie (https://short.staipa.it/8lhze). È importante insegnare alle persone come riconoscere le fonti attendibili, come verificare le informazioni e come distinguere tra opinioni personali e fatti oggettivi. D'altra parte, è fondamentale incentivare la diversità di opinioni e favorire il confronto costruttivo tra punti di vista differenti. Impedire a qualcuno di esprimere la propria opinione solo perché la si ritiene stupida non è una buona strada per integrare chi ha difficoltà. Solo così sarà possibile ridurre la disuguaglianza dei livelli nella percezione della realtà sui social network e promuovere una cultura dell'informazione libera e consapevole. Le Potenziali Manipolazioni dell'Informazione sui Social Network Le potenziali manipolazioni dell'informazione sui social network rappresentano una delle principali criticità del mondo digitale. Ma l'argomento va preso sempre con le pinze per evitare da un lato inutili allarmismi, dall'altro di prendere sotto gamba un pericolo che di fatto esiste. La diffusione di notizie false o distorte, nello specifico, può generare un impatto negativo sulla percezione della realtà da parte degli utenti. La manipolazione dell'informazione può avvenire in diversi modi, per esempio attraverso l'utilizzo di algoritmi che selezionano e mostrano solo alcune informazioni, o attraverso l'influenza di gruppi organizzati che promuovono determinate narrazioni a discapito di altre. In questo senso, i social network diventano uno strumento potente per la manipolazione dell'opinione pubblica. Il fenomeno delle fake news rappresenta una minaccia concreta per la democrazia e la libertà di informazione ed è amplificata dal fatto che gli utenti tendano a fruire passivamente di quello che ricevono senza andare attivamente su fonti esterne a cercare informazioni. Spesso le notizie false vengono create ad hoc per raggiungere determinati obiettivi politici o economici. In tal senso, è fondamentale mantenere uno sguardo critico sui contenuti dei social network e verificare sempre le fonti delle notizie. Infine, è importante sottolineare come
le intelligenze artificiali possano rappresentare un ulteriore pericolo nella diffusione delle fake news. Queste tecnologie sono in grado di generare contenuti falsi che possono essere facilmente scambiati per informazioni reali. Per questo motivo, è necessario sviluppare strumenti in grado di identificare e contrastare le fake news generate dalle intelligenze artificiali. Ne ho parlato anche in Come riconoscere le immagini create con l’intelligenza artificiale (https://short.staipa.it/no4vz) e in generale ho indicato molti strumenti nei miei articoli sulle Fake News (https://www.staipa.it/blog/fakenews). In sintesi, la manipolazione dell'informazione sui social network rappresenta un fenomeno molto complesso e articolato ed è fondamentale sviluppare una cultura critica dell'informazione e mantenere sempre uno sguardo attento sui contenuti che vengono diffusi online. Il Pericolo dei Temi Complottisti e la Loro Influenza sulla Percezione della Realtà In questo contesto di manipolazione i temi complottisti uno dei più seri pericolo per la percezione della realtà, estremamente amplificati dall'uso dei social network. Spesso sono argomenti che si basano su teorie del complotto prive di fondamento scientifico e vengono diffusi attraverso le piattaforme digitali, raggiungendo un vasto pubblico. Il problema principale è che i teorici del complotto cercano di convincere le persone che ciò che viene presentato come verità dalle fonti ufficiali non è altro che una menzogna. Questo atteggiamento mette in discussione l'autorità delle istituzioni e delle fonti ufficiali, creando un clima di sfiducia e di instabilità sociale. Inoltre, i teorici del complotto spesso utilizzano una retorica persuasiva e aggressiva, cercando di convincere il pubblico a credere alle loro teorie senza fornire prove concrete. Questo atteggiamento può influenzare negativamente la percezione della realtà delle persone, portandole a credere a teorie del complotto senza alcun fondamento. Nell'articolo Come funzionano la propaganda no-vax e quella pro-putin? (https://short.staipa.it/wnudq) o spiegato nel dettaglio perché qualcuno dovrebbe mettere in giro notizie false e quali siano i relativi guadagni astronomici derivati da queste forme di complottismo di massa. È importante quindi mantenere uno sguardo critico sui contenuti dei social e diffidare da chi cerca di convincerci che ciò che viene presentato come verità dalle fonti ufficiali non lo sia. Bisogna sempre valutare le fonti da cui proviene l'informazione e verificare la sua attendibilità prima di condividerla o diffonderla sui social network. Questo ovviamente non significa fidarsi ciecamente delle fonti ufficiali, l'informazione può comunque essere pilotata da governi o da interessi di qualche genere, e per questo è importante cercare di affidarsi il più possibile da una pluralità di fonti. Solo in questo modo si può evitare di cadere nella trappola dei complotti e mantenere una percezione della realtà basata su fatti concreti e verificabili. Esempi di Manipolazione dell'Informazione sui Social Network Ci sono diversi modi in cui una manipolazione dell'informazione può presentarsi sui social. Un primo esempio riguarda l'utilizzo di immagini fuorvianti: spesso vengono utilizzate immagini che non corrispondono alla realtà per suscitare reazioni emotive nei lettori. Ad esempio, un'immagine di un bambino malato può essere associata a una notizia falsa riguardante il vaccino contro il morbillo per convincere i lettori a non vaccinare i propri figli. Inoltre, spesso vengono diffuse notizie false o distorte attraverso account fake o bot, che amplificano la portata di una notizia falsa pubblicandola in numerosi gruppi, pagine o social differenti. Un altro esempio riguarda l'utilizzo di tecniche di micro-targeting: attraverso l'analisi dei dati degli utenti, è possibile creare contenuti ad hoc per influenzare le opinioni di gruppi specifici. Ad esempio, in occasione delle elezioni politiche, è stato dimostrato
che alcuni partiti hanno utilizzato tecniche di micro-targeting per diffondere messaggi diversi a seconda del profilo dell'utente. Questo causa una radicalizzazione di una determinata fascia di popolazione che rafforzerà i propri dubbi o i propri pregiudizi prendendo decisioni che possono incidere profondamente in fase di voto nelle elezioni successive. In generale, la manipolazione dell'informazione sui social network può avvenire in molti modi diversi e spesso è difficile riconoscerla. Per questo è importante mantenere uno sguardo critico sui contenuti che si trovano online e verificare sempre le fonti delle notizie prima di condividerle o crederci. Il Pericolo delle Intelligenze Artificiali nella Generazione e Veicolazione delle Fake News L'intelligenza artificiale rappresenta una minaccia per la diffusione delle fake news sui social network. Grazie alla loro capacità di apprendere dalle informazioni raccolte e di generare nuovi contenuti, le intelligenze artificiali possono facilmente creare notizie false e convincenti. Inoltre, queste tecnologie possono anche veicolare le fake news attraverso algoritmi che selezionano e promuovono i contenuti più virali. Questo è particolarmente preoccupante perché le persone tendono a credere alle notizie che si adattano alle loro convinzioni preesistenti, anche se sono false. In questo modo, le intelligenze artificiali potrebbero amplificare ulteriormente la disuguaglianza nella percezione della realtà sui social network, favorendo la diffusione di informazioni errate e dannose per la società. Per contrastare questo pericolo, è necessario adottare misure che limitino l'utilizzo delle intelligenze artificiali nella generazione e nella diffusione delle fake news. Ad esempio, si potrebbe introdurre una maggiore trasparenza sulle fonti dei contenuti pubblicati sui social network e sulle modalità di selezione degli algoritmi. Inoltre, si potrebbe incentivare la produzione di contenuti affidabili e verificati, ad esempio attraverso la promozione di giornalismo di qualità e di fonti autorevoli. Come Mantenere Uno Sguardo Critico sui Contenuti dei Social Network Per mantenere uno sguardo critico sui contenuti dei social network è utile seguire alcune semplici linee guida. In primo luogo, è importante verificare la fonte dell'informazione e la sua attendibilità. In secondo luogo, è fondamentale leggere l'intero articolo e non limitarsi solo al titolo o al sommario, in modo da evitare di cadere in inganni o fraintendimenti. Inoltre, è utile controllare se l'articolo è stato condiviso anche da altre fonti affidabili o se ci sono state reazioni critiche alla sua pubblicazione. Un'altra regola importante è quella di prestare attenzione ai toni utilizzati nel testo: se si notano espressioni emotive o eccessivamente polarizzanti, potrebbe trattarsi di un contenuto tendenzioso o manipolativo. In questo caso, è consigliabile cercare conferme o smentite su altri siti o fonti. Infine, per mantenere uno sguardo critico sui contenuti dei social network è importante essere consapevoli delle proprie opinioni personali e del loro possibile impatto sulla valutazione dell'informazione. Per questo motivo, è utile confrontarsi con persone che hanno punti di vista differenti, cercando di comprendere le loro ragioni e analizzando insieme le fonti a disposizione. Seguendo queste linee guida, è possibile sviluppare un approccio critico e consapevole alla percezione della realtà sui social network, evitando il rischio di cadere vittima di manipolazioni o disinformazione. Non demonizziamo i social Una cosa da tenere a mente, in ogni caso e che i social network rappresentano anche una grande opportunità per l'informazione e la comunicazione tra le persone. Dobbiamo quindi trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e il rispetto della verità dei fatti. Un punto aperto alla riflessione è come possiamo educare gli utenti dei social network ad essere più critici e responsabili nell'utilizzo di queste piattaforme, al fine di garantire una corretta percezione della realtà.
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Il Giornalismo d'Inchiesta: Alla Ricerca della Verità Nascosta
Il giornalismo d'inchiesta è una forma di giornalismo investigativo che mira a scoprire e rivelare informazioni nascoste o segrete che sono di interesse pubblico. Questa pratica giornalistica è un pilastro della democrazia e svolge un ruolo fondamentale nel controllo del potere, nella promozione della trasparenza e nell'esposizione della corruzione. In questo articolo, esploreremo l'importanza del giornalismo d'inchiesta, il suo ruolo nella società e alcuni dei suoi esempi più noti. La Missione del Giornalismo d'Inchiesta Il giornalismo d'inchiesta è spesso definito come "il quarto potere" nella società, poiché svolge un ruolo di controllo sui tre poteri tradizionali: l'esecutivo, il legislativo e il giudiziario. Questo genere di giornalismo è impegnato nella ricerca della verità, nel mettere sotto accusa l'ingiustizia, nell'esporre la corruzione e nel garantire che i poteri costituiti siano tenuti responsabili delle loro azioni. Un buon giornalista d'inchiesta deve essere curioso, tenace e disposto a scavare in profondità per scoprire informazioni. Questo può comportare mesi o addirittura anni di ricerca, interviste e indagini. Il giornalista d'inchiesta non accetta le risposte superficiali o le spiegazioni evasive, ma cerca sempre la verità dietro i fatti. Il Ruolo del Giornalismo d'Inchiesta nella Società Il giornalismo d'inchiesta svolge diversi ruoli chiave nella società: - Controllo del Potere: È responsabile del controllo dei poteri costituiti, compresi i governi, le aziende e le istituzioni. Rivelando cattiva amministrazione, corruzione o abusi, il giornalismo d'inchiesta tiene i responsabili delle decisioni pubbliche e private sotto osservazione. - Promozione della Trasparenza: Mette in luce informazioni che spesso sono tenute nascoste o segrete, contribuendo alla promozione della trasparenza e della responsabilità. Questo incoraggia una maggiore apertura e onestà nell'operato delle istituzioni. - Informazione del Pubblico: Fornisce al pubblico informazioni che possono avere un impatto diretto sulle loro vite e sulle loro comunità. Questo consente alle persone di prendere decisioni informate e partecipare attivamente alla vita pubblica. - Sensibilizzazione sui Problemi Sociali: Rivela e mette in evidenza problemi sociali critici, come le disuguaglianze, gli abusi sui diritti umani e l'ingiustizia. Questa sensibilizzazione può contribuire a promuovere il cambiamento sociale. Esempi di Giornalismo d'Inchiesta Il giornalismo d'inchiesta ha portato alla luce numerosi scandali e questioni rilevanti nel corso della storia. Alcuni esempi noti includono: - Lo scandalo Watergate: I giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein del Washington Post hanno scoperto e rivelato il coinvolgimento del presidente Richard Nixon nel tentativo di coprire il furto di documenti dall'edificio del Comitato Nazionale Democratico. Questa indagine ha portato alle dimissioni di Nixon nel 1974. - Lo scandalo dei Panama Papers: Nel 2016, una vasta indagine giornalistica coordinata ha rivelato migliaia di documenti riguardanti aziende offshore e off-shore che coinvolgevano politici, uomini d'affari e celebrità in tutto il mondo. Questa indagine ha messo in luce l'uso di tali aziende per evitare tasse e nascondere attività illecite. - La serie "Spotlight" del Boston Globe: Questa indagine ha portato alla scoperta di un vasto sistema di copertura da parte della Chiesa Cattolica di abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti. La relazione ha scosso l'opinione pubblica e ha portato a un maggiore impegno per affrontare il problema degli abusi sessuali nella Chiesa. Conclusioni Il giornalismo d'inchiesta gioca un ruolo insostituibile nel garantire la responsabilità, la trasparenza e il controllo del potere. I giornalisti d'inchiesta dedicano il loro tempo e la loro energia a esporre la verità, a svelare le ingiustizie e a informare il pubblico. Nell'era dell'informazione, il giornalismo d'inchiesta è più importante che mai per garantire una società aperta, giusta e responsabile. Foto di Krzysztof Pluta da Pixabay Read the full article
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" Il bonzo vietnamita che si cosparge di benzina, il giovane americano che brucia pubblicamente la cartolina precetto, il radicale che digiuna - tutti eredi spirituali del primo genio che intuì le possibilità date da una società delle comunicazioni, e cioè il Mahatma Gandhi - sono stati tra i primi a praticare una attività che, parafrasando Sraffa, possiamo chiamare "produzione di messaggi per mezzo di messaggi". Uccidersi, digiunare, esporsi alla condanna per rifiuto della leva senza che nessuno lo venga a sapere, è un gesto inutile. Il gesto diventa utile proprio perché se ne parla, e diventa non un gesto materiale (la mia morte, il mio digiuno) ma un gesto simbolico che parla d'altro (le ragioni per cui muoio, digiuno, brucio la cartolina). Sino dalla nascita dei grandi circuiti di informazione, gesto simbolico e trasmissione della notizia sono diventati fratelli gemelli: l'industria della notizia ha bisogno di gesti eccezionali e li pubblicizza, e i produttori di gesti eccezionali hanno bisogno dell'industria della notizia che dia senso alla loro azione. Ho fatto l'esempio di gesti violenti e di gesti non violenti, proprio per dire che il fenomeno è più diffuso di quanto non si pensi. Basti considerare cosa fa un uomo politico quando dà clamorosamente le dimissioni. Non dà le dimissioni perché vuole smettere di lavorare (magari vuole ricominciare subito dopo e a condizioni migliori), ma le dà affinché il suo gesto diventi notizia. Appartengono a questa categoria di gesti-messaggio quello della divetta che si spoglia a Cannes, del divo che schiaffeggia il fotografo e persino (in una società primitiva dai circuiti comunicativi ridotti) il gesto del fidanzato respinto dai genitori che rapisce la ragazza, in modo che, dopo che tutti hanno saputo che essa non è più illibata, il matrimonio diventi indispensabile. La tecnica di produzione di notizie per mezzo di fatti-messaggio è molto antica: solo che negli ultimi tempi essa è cresciuta di pari passo con la crescita delle tecniche di informazione. "
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Brano tratto da C'è un'informazione oggettiva?, relazione tenuta il 15 aprile 1978 ad un convegno milanese organizzato dalla Casa della Cultura e dall'Istituto Gramsci su "Realtà e ideologie dell'informazione", testo quindi raccolto in:
Umberto Eco, Sette anni di desiderio. Cronache 1977-1983, Bompiani, 1983. [Libro elettronico]
#Umberto Eco#semiologia#leggere#letture#citazioni#libri#Sette anni di desiderio#anni '70#anni di piombo#terrorismo#intellettuali italiani del XX secolo#saggi#contestazione#media#società delle comunicazioni#Mahatma Gandhi#non-violenza#giovani#nonviolenza#Piero Sraffa#manifestazioni#notizie#obiezione di coscienza#gesti simbolici#informazione#pace#obiettori di coscienza#politica#gesti-messaggio#oggettività
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Conoscere l'entropia nella termodinamica
Cos'è l'entropia? Scopriamo se la nostra vita ne è piena. Cos'è l'entropia? Domanda più complessa non potevamo porla. Scherzi a parte, potremmo rispondere con poche parole dicendo che è una misura del disordine o della casualità di un sistema, ma non è affatto così semplice poiché è un concetto che trae origine dalla termodinamica ma ha applicazioni significative in molti altri ambiti. Scopriamo quali. In termodinamica, quella branca della fisica che studia i processi implicanti scambi e conversioni di calore e lavoro, ci si riferisce ad esempio alla distribuzione dell'energia all'interno di un dato sistema. Più questo è disordinato più ha un'entropia elevata.
Nella Teoria dell'Informazione, una disciplina dell'informatica e delle telecomunicazioni, quando si parla di entropia si fa riferimento all'imprevedibilità del contenuto informativo. Dati più casuali hanno un'entropia più elevata e sono quindi più difficili da comprimere. Nel contesto della statistica e dell'apprendimento automatico, poi, l'entropia può essere utilizzata per misurare la purezza o l'impurità di un insieme di dati. Ad esempio, viene utilizzata negli algoritmi di un albero decisionale per determinare l'attributo migliore per dividere i dati. Lo sappiamo, ci stiamo impelagando di nuovo in concetti abbastanza complicati per descrivere e spiegare l'entropia, ma sarebbe un compito piuttosto difficile anche per Sheldon Cooper. Vediamo quindi di provare a concludere semplificando all'estremo il concetto. Pensate a questo simpatico esempio: Se avete una scatola di palline colorate mischiate in modo confuso (rosso, giallo, verde, blu), l'entropia è alta a causa della loro casualità. Ma se le ordinate in modo che ogni colore sia in una sezione separata, l'entropia allora è bassa poiché vi è ordine. Più sono mescolate e disordinate, quindi, più l'entropia di quel sistema è alta. Il concetto di entropia è così ampio da abbracciare davvero tutto lo scibile, anche quello narrativo. Nei media popolari, come in "Breaking Bad" ad esempio, la trasformazione di Walter White da mite insegnante a boss della droga introduce il caos e l'imprevedibilità nella sua vita, aumentando appunto l'"entropia" della sua storia. In serie tv come "The Walking Dead" o film come "Mad Max" vengono ritratte società che hanno sperimentato un alto livello di entropia, portando di fatto alla disgregazione della società ed al caos incontrollato. Anche nel film "Tenet" di Nolan viene citata una misteriosa entropia invertita. E voi? Quanta entropia "sentite" nella vostra vita? FONTE: ThoughtCo Read the full article
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Progetto VOLO: per il contrasto alla violenza di genere
Il Progetto VOLO - Centri Antiviolenza ha l'obiettivo di combattere la violenza di genere, in particolare quella perpetrata contro le donne. Utilizzando lo spettacolo "VOLO – Il primo passo è staccarsi," interpretato e creato da Francesca Brizzolara della Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino, l'iniziativa mira a sensibilizzare la comunità e a informare sulle intricate reti sociali e culturali che spesso imprigionano le vittime di violenza. Il Piano Strategico Nazionale sulla Violenza Maschile contro le Donne 2021-23, sviluppato dal Dipartimento delle Pari Opportunità, in linea con la Convenzione di Istanbul, enfatizza l'importanza della prevenzione, dell'informazione e dell'educazione sia per gli operatori che per la popolazione, al fine di contrastare la violenza. Per questo motivo, il progetto VOLO – Centri Antiviolenza organizzerà quattro rappresentazioni dello spettacolo, ciascuna accompagnata da incontri informativi, sessioni di preparazione su argomenti correlati e dibattiti conclusivi con il contributo di Amnesty International. Il progetto ha anche lavorato per creare una rete di collaborazione tra i Centri Antiviolenza CAV dell'Area Nord Novarese (con un ruolo fondamentale svolto dall'Impresa Sociale Irene SC di Borgomanero), il Centro Antiviolenza VCO, enti di formazione come l'Istituto En.A.I.P. Piemonte a Domodossola, il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali dell'Ossola, la CGIL Novara VCO e il suo Coordinamento Donne SPI, Liberazione e Speranza Società Cooperativa, oltre all'ANPI provinciale di Novara. Le location scelte per le presentazioni sono spazi solitamente dedicati all'accoglienza delle vittime di violenza, persone in situazioni di disagio sociale e giovani studenti. Tuttavia, il progetto si apre alla partecipazione dell'intera comunità, mettendo a disposizione operatori ed esperti per fornire informazioni su varie attività specifiche e partecipare ai confronti e dibattiti. Le prime due date in provincia di Novara sono fissate per il 16 settembre alle 21 presso la Guest House San Giulio di San Maurizio d'Opaglio e il 17 settembre alle 17 presso Casa Irene a Borgomanero. Successivamente, il progetto si sposterà a Domodossola (VCO) il 25 e 26 ottobre, con una rappresentazione serale aperta al pubblico alle 21 e una matinée alle 10:30 dedicata agli studenti di En.A.I.P. e alle scuole del territorio. Lo spettacolo VOLO, ideato e interpretato da Francesca Brizzolara con il disegno luci di Agostino Nardella, è una produzione della Tecnologia Filosofica e del Morenica Cantiere Canavesano. Esso racconta la storia di una donna contemporanea che, passo dopo passo, riesce a liberarsi da una relazione pericolosa e insostenibile per riprendere il controllo della sua vita. Nel 2022, lo spettacolo è stato premiato al Milano Off Fringe Festival ed ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International, riconosciuto per l'importanza di "costruire reti di sostegno accessibili ed efficaci per chi fugge o vorrebbe fuggire dalla violenza domestica". Il progetto è stato reso possibile grazie al bando "Life is Live" di Smart e Fondazione Cariplo, che mira ad aumentare le opportunità di partecipazione e fruizione culturale, promuovere connessioni e sinergie tra diversi settori e promuovere la ripresa delle forme di arte e cultura dal vivo dopo la pandemia. Tutti gli eventi sono aperti al pubblico e gratuiti e saranno documentati attraverso materiale video realizzato da Valentina Corrado. L'obiettivo è anche raccogliere impressioni, interventi e testimonianze dagli attori coinvolti nel progetto e dal pubblico partecipante. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare [email protected] o visitare il sito web: Link al sito web del progetto VOLO - Centri Antiviolenza Read the full article
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Doodle di Google dedicato a Claude Shannon, il padre della teoria dell'informazione
A Cloude Shannon è dedicato il Doodle di Google di oggi in occasione del centenario dalla sua nascita. Un personaggio eclettico il matematico, giocoliere e amante degli scacchi nato a Petoskey, Michigan. Di Doodle Google ne crea tantissimi e tutti fanno riferimento a fatti o personaggi che hanno acuto un impatto sulla società e sul mondo intero. Il Doodle di oggi è dedicato ad un personaggio probabilmente noto solo agli addetti ai lavori, ma a cui tutti dobbiamo riconoscenza perché grazie a lui possiamo, oggi, comunicare, scrivere e utilizzare la rete, l'Internet. A volte, forse anche troppo spesso, personaggi come Shannon restano nel dimenticatoio e vengono alla ribalta solo in casi come questo. Grazie a Google abbiamo la possibilità di conoscere un personaggio davvero unico che ha messo la propria intelligenza ed estro a disposizione dell'umanità tutta. Claude Shannon si è laureato in Matematica e in Ingegneria Elettronica all'Università del Michigan nel 1936. Con la sua tesi Un'analisi simbolica dei relè e dei circuiti (A Symbolic Analysis of Relay and Switching Circuits) dimostrò con un semplice interruttore che in un circuito elettrico il segnale elettrico che vi fluisce con le due funzioni '"acceso/spento" segue la stessa regola dell'algebra booleana, quella alla base dell'informatica fatta di zeri e uno. Il Doodle riprende con una sola immagine tutto questo e anche il grande estro di un personaggio unico. Infatti, vediamo uno Shannon, stilizzato, far volteggiare due zeri e un uno sullo sfondo di una serie di zeri e uno e con la presenza anche di un grafo che separa la parola Google. Per i suoi studi, l'ingegnere statunitense, è considerato il padre della teoria dell'informazione. Teoria grazie alla quale, oggi, è possibile compiere missioni spaziali, ascoltare CD, navigare su Internet, utilizzare i cellulari e in tantissimo altro. Claude Shannon è uno di quei personaggi che dovrebbe essere sempre ricordato e grazie al quale ci è permesso condividere anche questo articolo con tutti voi. Read the full article
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🔭 Il mese scorso l'ufficio del Segretario generale dell'ONU, in vista del "Summit del Futuro" che si terrà a settembre '24, ha pubblicato un documento che tratteggia le linee guida del "Global Digital Compact" in elaborazione. Una pianificazione che "coinvolga tutte le parti interessate: governi, il sistema delle Nazioni Unite, il settore privato (comprese le aziende tecnologiche), la società civile, le organizzazioni di base, le università e tutti gli individui, compresi i giovani".
📄 Il documento, che vorrebbe "fissare principii, obiettivi e azioni" per "avanzare verso un futuro digitale aperto, libero, sicuro e umano-centrico" e per raggiungere un quadro di "sviluppo sostenibile", introduce invece elementi allarmanti:
👉 "Identità digitali collegate a conti bancari o di telefonia mobile"
👉 Utilizzo di "droni" e di "tecnologie di vaccinazione basate su piattaforme intelligenti e nuove tecniche di produzione"
👉 "Piattaforme digitali intelligenti", "aperte e gratuite", per promuovere "formazione e competenze digitali"
👉 L'uso delle ICT, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, per "aiutare a tagliare di 10 volte le emissioni di CO2"
👉 "Sensori e monitor connessi all'Internet delle Cose, piattaforme di accumulo dati su Cloud, sistemi di tracciamento basati su blockchain e passaporti digitali dei prodotti" per "misurare e tracciare l'impatto ambientale e sociale"
Infine, il documento sottolinea l'importanza di contrastare "disinformazione" e "incitamento all'odio". E' lo stesso Segretario Generale Guterres a proporre "un'azione urgente" e concertata globalmente:
👉 Un "codice di condotta" che disciplini ovunque e una volta per tutte la libertà di informazione e di espressione sul web.
In nome di presunte inclusioni, libertà, sicurezze e progresso, si gettano continuamente le basi per un futuro tirannico di miseria politica elitaria, di sorveglianza e di controllo sociale.
https://t.me/canalemiracolomilano
(Fonte:https://www.un.org/techenvoy/global-digital-compact )
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VIDEO | PIERGIORGIO CARIA: SIAMO GOVERNATI DA PERSONE CHE POSSEGGONO LA CAPACITÀ DI STAMPARSI DENARO
Esiste un piccolo gruppo di persone che hanno un odio e una crudeltà inimmaginabile e sono la causa della nostra passiva ignoranza dello stato delle cose nel mondo.
Noi non siamo poveri e infelici e inquinati e ammalati perché non ci possiamo fare nulla, ma siamo ridotti così perché c'è qualcuno che tutti i giorni lo pianifica a tavolino. È dotato di mezzi potentissimi, in primis l'emissione della moneta.
Loro non hanno bisogno di lavorare, il denaro se lo stampa. Chi si stampa il denaro, ovviamente, si può finanziare qualsiasi fesseria gli viene in mente. Nella loro mente malata ed assassina.
Sono anni che ci prendono per il sedere con un sacco di bugie. Basterebbe pigiare semplicemente un bottone per stampare moneta e risolvere ogni problema.
Chi ha in mano questo potere, ha in mano la nostra vita e ne fa quello che vuole. Stampandosi il denaro si sono comprati tutto.
La massa, la società umana, vive in una realtà fatta solo dell'informazione che loro decidono di darci, cioè la disinformazione.
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