#siamo strani
Explore tagged Tumblr posts
Text
- Ma dove cazzo abiti?
- Nel posto più bello del mondo.
- Bello è bello, ma come fate a muovermi in queste viuzze strette? Poi, soprattutto, dove cazzo si trova un parcheggio?
- Ovunque, se impari a parcheggiare.
(a cinquanta metri da casa mia)
10 notes
·
View notes
Text
Io se nella serie fantasy li fanno vestire normali
3 notes
·
View notes
Text
Sei la mia droga... Mi fai soffrire perché sei freddo e poco romantico... Sei cinico ed egocentrico... Eppure mi ecciti anche per questo... Adoro il tuo modo di fare distaccato e sicuro... La fierezza con cui mi domini... Le tue maniere forti e brutali... Pervadono la mia anima... La fanno inginocchiare alla tua presenza... La mia mente impazzisce di voglia... Mi ecciti oltre misura... Mi concedi quel poco che basta a tenermi schiava delle mie voglie... E padrona delle tue... Tra noi sarà sempre un tira e molla... Ma la realtà è che non possiamo fare a meno di desiderarci sempre... Perché le nostre menti si incastrano... Le nostre anime si cercano e godono delle stesse cose... Siamo strani io e te... Cosi strani da completarci...
~ Virginia -
57 notes
·
View notes
Text
Se nei mesi freddi trovi un riccio "morto", non seppellirlo, non buttarlo nel cestino...
Potrebbe essere in letargo da novembre a marzo.
Solitamente scavano buche per stare al sicuro, ma abbiamo meno spazi verdi, arbusti o aree boschive in questi giorni ed è sempre più difficile trovare un posto sicuro dove trascorrere l'inverno.
Ecco perché alcuni di loro possono entrare nei vostri giardini in cerca di sicurezza e calore per andare in letargo, altri sono così esausti da guardare che finiscono per dormire in vari posti strani come strade stradali o anche marciapiedi.
Quando sono in letargo, il battito cardiaco e la funzione complessiva del corpo rallentano notevolmente, come modo per conservare energia che può far sembrare il riccio morto.
Nel caso in cui vedessi un riccio fermo, assicurati che sia in un posto sicuro e caldo e possa durare cinque mesi.
Se trovi un riccio in giardino o da qualche parte per strada, scava una buca in una scatola di cartone e in un posto asciutto, sicuro e tranquillo, così può trascorrere i mesi più freddi.
I ricci sono una specie in via di estinzione, sono del tutto innocui e importantissimi nel nostro ecosistema. Mangiano coleotteri, lumache, rane, lucertole, serpenti, ecc.
Distruggono anche i nidi di topi.
Non hanno paura delle api o delle vespe. Il riccio può facilmente distruggere un nido di calabroni e mangiarne gli abitanti ignorando i morsi.
Gli scienziati hanno notato da tempo che i ricci sono immuni ai veleni forti, comprese le punture di insetti. Questo fenomeno antidoto non è ancora noto agli scienziati.
Sappiatelo quando vedete un riccio nei mesi più freddi. Aiutare una piccola cosa così fragile non costa nulla
Siamo gentili con gli animali e soprattutto rispettiamoli ❤️
Fonte "Mondo Animale"web
57 notes
·
View notes
Text
Ora che sono in ferie voglio parlare di una cosa di cui volevo parlare già da settimane, ma la vita di merda che faccio non me lo aveva permesso.
Allò, settimane fa per la prima volta dato che mi ero depilata le cosce mi sono messa in casa non solo in cannottiera, ma anche in pantaloncini. Passa un giorno e mi ritrovo la mail nella foto.
Come ben sappiamo, qui a Tokyo non è che si muore di caldo, PEGGIO, quindi un giorno di questi mi vesto come in foto a dx in ufficio (che è come mi vestirei in Italia in un giorno normale) e nello stesso giorno inoltrano una mail per dire di rispettare il "business dress code" aziendale che è letteralmente "business casual", pure se non si capisce né che cazzo sia né il perché, dato che non ci sono clienti e siamo solo tra di noi, ma okay.
Mo, premettendo che quando ho lavorato a Napoli, ci andavo in PANTALONCINI (ovviamente non quelli di jeans, ma un tipo più carini e "formali" insomma), qua invece così non va bene perché la maglia ha una stampa + i pantacollant sono considerati il demonio.
Tutti sono sempre a lodare i giapponesi perché sono un popolo omogeneo, che dà la prevalenza al gruppo piuttosto che all'individuo, ma non sono omogenei e uniti perché ci sono nati, sono omogenei perché sei LETTERALMENTE FORZATO (nelle maniere più passivo-aggressive possibili) a omologarti. E questo vale con i vestiti, vale con il peso (perché se pensate che sono tutti secchi di natura, beh col cazzo) e con mille altre cose.
Ora è vero che questa prevalenza dell'interesse di gruppo in alcune cose funziona ed è il motivo per cui noi della cultura euroamericana li ammiriamo, ma voi sareste disposti a rinunciare alla vostra libertà pure sulle piccole cose pur di accontentare l'interesse generale?
Per continuare con l'esempio dei vestiti, loro si vestono così:
A maniche lunghe (anche con 50°C), con diversi strani addosso spesso inutili (perché sono ossessionati dai tumori alla pelle); le donne o tutte fate dei fiori con i tacchi tutte pronte (e io col cazzo che le imito) o come fossero state cacciate via di casa (e io col cazzo pt.2). Ma tutti hanno un comun denominatore: colori scuri o neutri (nero, grigio, bianco) o pastello, senza chissà quale fantasia o stampa particolare.
Se non segui l'omologazione, spicchi, ti si vede o ti senti in qualche modo osservato. E questo è già lo standard ad essere euroamericano in mezzo ad asiatici, figuriamoci se ti vesti seguendo le tue regole e non le loro.
Uno poi dirà "vabbè sono cose da poco, ci si abitua" e lo capisco, ma non funziona così. Anzi, sono le piccole cose che, accumulandosi, diventano le più pesanti da sopportare.
Oppure i weaboo del cazzo direbbero che "bisogna rispettare la loro cultura e rispettare le loro regole" (cit.), ma loro quella degli altri quando letteralmente non fa male e non cambia un cazzo a nessuno perché non la rispettano?
Questo non è un paese libero, non puoi MAI fare come vuoi, ci sono sempre regole da rispettare, ma fossero regole con un senso uno capirebbe, invece sono regole inutili che letteralmente mìnano la libertà di espressione individuale a livelli base. Invece qua niente o fai la pecora in mezzo al gregge oppure pecora ti ci fanno diventare, perché altrimenti sei, di nuovo, il gaijin di merda che vuole fare di testa sua.
E sapete cosa fanno i gaijin quando hanno le palle piene di ste stronzate? Fanno i gaijin di merda e le regole senza senso le mandano a fanculo.
#quando sono gli stranieri i primi a fare quei commenti del caxxo giuro che li prenderei a pugni sulle gengive#Giappone#moda#moda giapponese#vestirti#omologazione#società giapponese#società in giappone#my life in tokyo
31 notes
·
View notes
Text
il coming-out è un atto di impoteramento ma anche una confessione dovuta a un sistema normato che ci pretende cis, etero, coerenti a uno standard di produttività e riproduzione. usciamo dalle linee per dire che non siamo come ci volete voi e menomale, o quel buono del mondo che deriva dalla lotta collettiva e dalla cura reciproca non esisterebbe. siate fieramente (a voce alta o anche in silenzio) froce altruiste, siate etero strani, siate travestite professionali e autisticə che non chiedono scusa. e poi usciamo fuori letteralmente, a inondare piazze e strade per costruire mobilitazioni che obbligano all’ascolto. buon 11 ottobre.
40 notes
·
View notes
Text
Sempre ansieme
Quando l'ansia prende il sopravvento l'unica cosa che riesco a fare è sparire, diventare una goccia di umano in un fiume di umani. Perdere ogni riferimento della persona che sono quando c'è luce, non esisto, la folla è la carne, sono uno di quei pesciolini che si fa forza insieme a mille altri pesciolini in un banco di miei simili indifferenti. Non voglio essere notato, il che è strano dato che ho dedicato la mia intera esistenza all'essere notato ma quando l'ansia sale e si mette al timone a comandare vince la corrente e andiamo dove capita. Sono finito ad una mostra di arte transmediale contemporanea e stavo messo così male che ho pure capito le opere. Cioè ho parlato con l'artista e gli ho posto delle domande e lui ha detto "Hai proprio compreso il mio lavoro non serve che io ti risponda" e io ho pensato che cazzo di paraculo dai, siamo tutti bravi a fare così. Però davvero i suoi video strani di esseri tridimensionali generati al computer mi hanno fatto sentire meglio. Ne avevo bisogno. I bar attorno alla galleria d'arte erano pieni di altri pesciolini e nessuno mi ha degnato di una parola se non l'artista che probabilmente sperava di vendermi una sua opera. L'ansia mi ha fatto fare un altro paio di migliaia di passi inaspettati e i piedi iniziano a fare male. Qualche settimana fa ero dentro al tubo della risonanza magnetica e io odio fare la risonanza magnetica perché penso sempre che troveranno qualcosa di nuovo nel mio cervello e che non saranno i resti di altrettante lampadine frantumate al suolo in un cimitero di idee geniali mancate, ma qualcosa di grave. O di nuovo. Odio le novità, basta una novità e vado in ansia. Mentre ero nel tubo e con gli occhi fissavo le mie dita e le facevo giocare ho pensato che se esiste una vita dopo la morte ecco, io spero non sia così. Spero che morire non voglia dire rendersi conto di essere in uno spazio piccolissimo e incapace di muoversi. Immagino di venire seppellito e di sentire ancora quello che accade attorno a me, qualcuno piange, qualcun altro mi rinfaccia i soldi che gli devo, poi prendono i chiodi, fissano la bara, mi calano nella fossa e poco alla volta, infarinatura di terra dopo infarinatura, resto lì, mente e anima attive, nel buio del nulla, finché i vermi non decidono di ricondizionarmi e immettermi nel mercato del concime. Nel bus ascoltavo i discorsi degli altri e immaginavo chi sarebbe andato a casa con chi, ho formato coppie casuali solo per non costringerli alla solitudine nelle mura domestiche. Ho pensato al male che ti ho fatto. In stanza mi aspetta la larva umanoide informe come sempre, questa volta però ha parlato, ha emesso un suono simile a un lamento, "Allora?" ha detto e una colata di bava gli è scesa dalla bocca priva di labbra. Ha aperto un locale a luci rosse sotto casa, qua a Vienna la prostituzione è legale, ha un nome impronunciabile e mi sono chiesto se posso fare come quando vado a mangiare il gelato ma non posso chiedere più di una pallina (due palline qua sfiorano i cinque euro) "Che mi puoi fare assaggiare cannella e granella di zolfo?" stessa cosa con le lavoratrici del locale a luci rosse "Posso assaggiare quella che sembra avere meno autostima?". Io non ho esperienza di locali a luci rosse, solo una volta ho assistito a uno spogliarello e mi sono addormentato davanti alla povera addetta ai lavori di smantellamento lingerie. Ero molto ubriaco, non era colpa sua. Sarei curioso di entrare e chiedere come funziona, è tipo prendere o lasciare o uno può scegliere? Ecco io sceglierei di finire annullato anche lì, perché l'ansia vince sempre e voglio diventare carta da parati, una di quelle figure appena abbozzate negli sfondi dei quadri impressionisti che non capisci se è un albero o un palo della luce o un uomo pieno di ansia.
42 notes
·
View notes
Text
IL MANDATO FAMILIARE: QUANDO GETTARE LA SPUGNA VA PIÙ CHE BENE.
Nessuno di noi sfugge al mandato familiare, quella missione che implicitamente e tacitamente viene assegnata dal sistema familiare senza che tu te ne accorga.
A volte è davvero tardi per accorgersene, ma i più “connessi” alla propria coscienza, non cedono facilmente al risucchio e si dibattono come pesci nelle reti, fino ad ottenere la libertà.
Una libertà che di solito si ottiene a caro prezzo e quel pagamento spesso avviene sotto forma di perdite, traumi, shock o eventi di vita che ti schioccano un voltaggio impressionante di energia che ti rende estremamente lucido per qualche giorno.
Una donna che intraprende ad esempio una carriera tipicamente maschile, pericolosa, violenta e dice di farlo “per il padre” di gareggiare per lui, che è stato sempre lui a dargli la forza, la spinta, la cazzimma…. Vittorie, sudore, fatica ma anche incertezze.
Quella figlia sta vivendo il ruolo che gli ha dato il padre, molto probabilmente: certo io non posso saperlo, parto da un caso singolo per espandere il pensiero anche ad altri.
Poi il padre muore e l’energia del sistema inizia a cambiare: quella promessa inizia a non gravare più come un macigno, quel contratto firmato chissà dove e chissà quando, diventa “carta straccia”.
Ed ecco che questa figlia inizia a non farcela più, inizia a perdere colpi, a fare improvvisi retromarcia, ad allontanarsi dal personaggio pensato per lei;
fino al ritiro repentino e definitivo: il mandato è stato strappato.
In questi casi la coscienza è abbastanza desta ed evidentemente la fame di vita “propria” è urgente: la decisione sembra il frutto di eventi circostanziali ma io, credo, sia il risultato di un lungo rimuginio, e non la reazione scomposta ad una sconfitta.
Le urla di rabbia e dispiacere sono dedicate al padre, all’averlo deluso, scontentato, non “onorato”.
E meno male, dico io.
Ma la liberazione è inevitabile, il richiamo alla vita è troppo forte.
Conosco molte persone che hanno trovato la via soltanto dopo la morte di un genitore ingombrante che aveva incasellato il figlio/figlia in un ruolo predeterminato, posando una greve scure sulle sue ali e instradandolo verso percorsi alieni alla sua essenza.
Io penso che tutto sommato, questa donna, come molti altri, ora inizierà la sua vita.
Queste sono mie interpretazioni non hanno alcuna pretesa di verità.
Sono mie sensazioni che nascono spontaneamente osservando delle dinamiche che ho osservato per 15 anni ogni giorno.
Gli eventi di massa li osservo per comprenderne le dinamiche profonde e per cercare di entrare in contatto con le forme che assume la vita quando tentandi farsi largo.
La vita per rompere gli argini e ricondurti a se, trova i modi più strani la cui logica sfugge ad occhi inesperti.
Credo che tutto sommato, nulla sia accaduto per caso, la sua rivale, la perdita del padre, la sconfitta, l’attenzione su di lei.
E alla fine, sorpresa: le viene riconosciuto comunque un premio in denaro pari a quello che ricevono le medaglie d’oro e questo accade sempre per motivi legati alle leggi universali, cioè perché la vita premia la vita.
La vita l’ha premiata lo stesso perché la resa era la cosa giusta.
Cambiare strada.
Rinnovarsi.
Abbattere la scure.
E tutto questo è davvero meraviglioso se guardato cogli occhi di un ricercatore.
Nulla accade per caso, soprattutto quando strappi il foglio del mandato familiare ( anche senza rendertene conto come in questo caso, o forse sì chi lo sa ) e inizi a disegnare su un foglio bianco la tua vita.
Dedico questo post a chiunque senta di aver fatto a pezzi questo mandato e anche a chi ne sente il peso senza riuscire ancora a volare.
Noi siamo i figli che per volare devono “pagare le ali”.
Auguri a tutti noi.
ClaudiaCrispolti
( lo sport non mi interessa, non seguo le olimpiadi, non sono un’esperta di sport, mi reputo una ricercatrice nel campo della crescita e dell’evoluzione e amo osservare la realtà come se fosse un grande laboratorio. I grandi eventi di massa sono una ghiotta occasione di studio e riflessione per me.
Queste sono SOLTANTO mie interpretazioni lo ripeto.
Niente polemiche, niente tifo pro e contro. Qualsiasi commento inadeguato per tono o contenuto verrà eliminato e la persona bloccata.
Ho molto da fare, ma scrivere fa parte del da fare.)
15 notes
·
View notes
Text
Strani esseri gli uomini. Ti trattano male però pretendono amore, spariscono però s'indignano se volti pagina, guardano e ci provano con le altre però pretendono fedeltà e devozione, ti pugnalano al cuore però pretendono di avere qualche diritto, non vogliono niente dì serio però si lamentano di essere soli, sbagliano e ti feriscono però si sentono loro la parte lesa. Poi siamo complicate noi donne!
-laragazzadagliocchitristi
8 notes
·
View notes
Text
La prima volta che ti telefonai non sapevo chi fossi, sebbene tuo nipote mi avesse già parlato di te. Ma questo lo scoprii solo qualche anno dopo. A telefono fosti fin troppo cordiale e la cosa mi insospettì, passammo qualche anno a non fidarci pienamente l'uno dell'altro. Quando ci conoscemmo eri seduto dietro quel tavolo insieme a tua moglie. Come per i successivi cinque anni, sempre dietro quel tavolo. Il tempo sprecato ad aspettarti, una sigaretta dietro l'altra, il telefono che squillava sempre, i bambini che giocavano intorno, tu a gestire il tuo piccolo impero. Nessuno mi ha mai fatto fare così tanta fatica quanto te, era il tuo modo di mettermi alla prova e capire se potevi fidarti di me. Poi l'anno scorso hai iniziato a farmi discorsi strani, che non ti avevo mai sentito fare prima. Mi hai confessato di quando a quarant'anni t'è presa una crisi esistenziale e non sapevi più che pesci pigliare tra crisi d'ansia e attacchi di panico. Me lo dicevi proprio così: puoi ritrovarti depresso anche dopo che la vita t'ha dato tutto, soldi, cinque matrimoni e otto figli. E allora ricordati sempre, le cose importanti nella vita sono la salute e l'amore, quando tutto si spegne e sei a casa dalla tua famiglia. Me l'hai detto come uno che se ne stava andando. L'ultima volta che ci siamo visti, prima di Natale, ci hai tenuto a regalarmi ancora tre bottiglie del tuo miglior vino. Venerdì quando sono venuto da te non ti ho visto, eri a letto, mi sono seduto io al tuo solito posto. Ecco, per me sarai sempre seduto lì, dietro quel tavolo.
21 notes
·
View notes
Text
CIAO ENRI
Due sere fa un amico di vecchissima data se n’è andato per sempre. Prima di perderci di vista, siamo stati compagni di classe alle Medie, in quell’età in cui aveva ancora senso l’espressione “amici per la pelle.” E mentre la maggior parte dei ragazzi iniziava a praticare sport e a mettersi alla prova nelle “risse” tra 12enni, io e te esploravamo i fossi raccogliendo rami per dare rifugio agli scoiattoli o ci chiudevamo in casa a inventare storie, facendo brevi filmati in stop-motion con i pupazzi di Jurassic Park e la telecamera di tuo padre. Spesso camminavamo per il quartiere Cava di Forlì, dove vivevi allora, con due bombolette di schiuma di carnevale da spruzzare sui cassonetti, una schiuma ecologica, che non bucava l’ozono, perché a 12 anni già parlavi di animali e ambiente da rispettare. Oppure andavamo ai giardini a cercare un leggendario giornalino porno che, si diceva, qualcuno aveva nascosto dentro a un tubo. A volte immaginavamo di viaggiare per il mondo grazie a quello strano marchingegno che spesso portavi agganciato alla cintura, pieno di fili e strani pulsanti. Mi dicevi che serviva per controllare il battito del tuo cuore, perché aveva un problema che non potevi risolvere. C’era anche chi ti prendeva in giro per questo, me lo ricordo bene, ma tu ci ridevi sopra quasi sempre. Riuscire a sconfiggere un bullo con le parole e l’ironia, senza neanche toccarlo, era una cosa che riuscivamo a fare in pochi. Nel tempo abbiamo smesso di vederci e di sentirci, incrociandoci raramente quando scendevi dai monti per entrare in città, luogo per te alieno, ma è stato bello, a quell’età, trascorrere i pomeriggi assieme. Ciao Enri!
30 notes
·
View notes
Text
L'anima è nascosta in una casa a quattro piani non ricordo dov'è, nemmeno so se ho più le chiavi uso consumazioni anche se siamo consumati. Ho la testa per aria ed i neuroni rovinati quando sono ubriaco ti scrivo messaggi strani vorrei che capissi che non sono mai banali e forse noi due folli non siamo mai stati uguali è vero la follia che ci rendeva un pò speciali adesso se ti incontro sembra che siamo due estranei non voglio che parliamo e non rispondo se mi chiami mi chiedo se ti odio e tu ti chiedi se mi ami ma mi sei indifferente e non siamo mai stati bravi a rendere i pensieri veri, limpidi e più chiari li abbiamo sempre resi distorti e confusionali. Ho l'ultima Camel, me la togli dalle mani prima di conoscermi forse manco fumavi avevo solo l'erba in un paio di jeans bucati facevo pure finta che li compravo strappati non ti penso oggi e non ti penserò domani anche se in 'sti giorni ho degli orari un po' sballati conservo ricordi di te nuda che ballavi sotto il cielo più brillante che abbiano visto gli umani, ho preso tre pillole mentre non mi pensavi. Questa è la canzone che tanto desideravi voglio che l'ascolti se ti rialzi quando cadi quando resti persa nel buio dei tuoi peccati e volevamo solamente stare bene perché un debole è più forte quando riesce a non pensare quando riesco a non pensare evito di farmi male, evito di farci male.
#3 pillole#💊#citazioni#pezzi di vita#riflessioni#solitudine#pensieri#aforismi#tristezza#tossicodipendenza#io e te#ricordi#nostalgia#soli#vuoto dentro#ansia#ansi art#testi#rapper#don said#ricordo#foto tumblr#pezzi di me#pezzi di noi#storie tristi#sigh 😔
7 notes
·
View notes
Text
Non mi serve un lavoro in chissà quale ambito, in questi giorni penso e ripenso che basterebbe che le cose andassero diversamente... Ho avviato una ricerca, che farò con molta calma. Stessa cosa per le relazioni, soprattutto dopo che con G. ho capito che non mi stavo immaginando le cose... E dopo che lei mi ha rinfacciato cose e ci siamo allontanati, mi sento anche meglio.
So che vorrei un lavoro più coinvolgente. E che vorrei un amore vero, non altri fronzoli o kink strani. E davvero, questi semplicissimo pensiero mi mette tanta tranquillità.
8 notes
·
View notes
Text
Come siamo strani. Litighiamo con i vivi e portiamo i fiori a chi non c'è più.
Rimaniamo per anni senza parlare con un nostro amico ma quando muore andiamo a rendergli omaggio...
Non abbiamo mai tempo, ma siamo capaci di stare un intero giorno ad una veglia funebre.
Non ci chiamiamo, non ci abbracciamo ma ci disperiamo di fronte ad un morto.
Sembra quasi che diamo più valore alla morte che alla vita.
Cit.
#psicologia #poesia
4 notes
·
View notes
Text
Se nei mesi freddi trovi un riccio che sembra "morto", non seppellirlo, non buttarlo nel cestino, potrebbe essere in letargo da novembre a marzo.
Solitamente scavano buche per stare al sicuro, ma abbiamo meno spazi verdi, arbusti o aree boschive in questi giorni ed è sempre più difficile trovare un posto sicuro dove trascorrere l'inverno.
Ecco perché alcuni di loro possono entrare nei vostri giardini in cerca di sicurezza e calore per andare in letargo, altri sono così esausti da guardare che finiscono per dormire in vari posti strani come strade stradali o anche marciapiedi.
Quando sono in letargo, il battito cardiaco e la funzione complessiva del corpo rallentano notevolmente, come modo per conservare energia che può far sembrare il riccio morto.
Nel caso in cui vedessi un riccio fermo, assicurati che sia in un posto sicuro e caldo e possa durare cinque mesi.
Se trovi un riccio in giardino o da qualche parte per strada, scava una buca in una scatola di cartone e in un posto asciutto, sicuro e tranquillo, così può trascorrere i mesi più freddi.
I ricci sono una specie in via di estinzione, sono del tutto innocui e importantissimi nel nostro ecosistema. Mangiano coleotteri, lumache, rane, lucertole, serpenti, ecc.
Distruggono anche i nidi di topi.
Non hanno paura delle api o delle vespe. Il riccio può facilmente distruggere un nido di calabroni e mangiarne gli abitanti ignorando i morsi.
Gli scienziati hanno notato da tempo che i ricci sono immuni ai veleni forti, comprese le punture di insetti. Questo fenomeno antidoto non è ancora noto agli scienziati.
Sappiatelo quando vedete un riccio nei mesi più freddi. Aiutare una piccola cosa così fragile non costa nulla
!!! Siamo gentili con gli animali !!!
2 notes
·
View notes
Text
La Torre.
"La frattura del Muro Cosmico"
Stiamo assistendo ad un crollo Sistemico Energetico senza precedenti.
Mentre siamo impegnati nell'affrontare ondate di Frequenze altamente debilitanti, potremmo percepire che nel disagio più inaccettabile, si trova la nostra più grande Risorsa.
Molte Anime potrebbero ardentemente contestare che il livello di impatto sul loro Sistema Nervoso è troppo sfiancante per condurre una Vita piena o perlomeno "sostenibile" sul piano fisico e psichico.
Ma "Sentire" il Cambiamento, per quanto faticoso, ci consente di beneficiare dell'immensa opportunità di vivere il Presente nella Consapevolezza e nella Scelta.
Il resto sono solo "disagi" che, per quanto pesanti e sofferti, con pazienza, ispirazione e tanta cura e amore per noi stessi, si possono parzialmente governare.
Una Vita "non scelta" è il vero dramma.
Se non mi accorgo di nulla e vado diritto con il mio paraocchi contro gli spigoli, prima o poi lo schianto arriva. E pure bello grosso.
Prima o poi, ciò che ho tentato in tutti i modi di nascondere a me stesso e agli altri, mi sbatte in faccia l'evidenza.
Non denigrate i vostri Doni.
Sono strepitosi. E originano dal Divino.
Il vostro Sentito "sente" troppo?
Lo farà sempre di più.
La Strumentazione che si sta attivando negli ultimi mesi non è pensata per condizioni di "congelamento interiore", ma per l'Interattività tra il Mondo Visibile ed Invisibile. Per originare e ripristinare Equilibri Ancestrali perduti.
Se abbracciamo questa Trasformazione con tutte le nostre Forze, anziché subirne solo la parte della stanchezza fisica e psichica, scopriremmo che buona parte della nostra condizione di "sfinitezza" dipende dal fatto che stiamo conducendo un'Esistenza molto lontana da ciò che servirebbe al nostro piano di Struttura ora.
Riproponiamo e ci imponiamo ancora schemi antichi di funzionamento a fronte di una apparecchiatura molto più potente e sofisticata, a cui dovremmo costruire un Setting molto diverso e più individualizzato.
Non possiamo più circondarci da condizioni di Vampirismo, di Rumore, di Immaturità, di Manipolazione.
Il nostro Sistema si ammala. Reagisce con movimenti di arretramento immediati e inequivocabili.
Va in "over istantaneo".
Perché gli "strani" stavolta non siamo più noi.
Ma coloro che sono rimasti "indietro" e hanno continuato a riprodurre modelli di Vita superati e dannosi per la nuova Struttura Interiorizzata.
Occorre ripensare ai propri Spazi di Vita.
Sta giungendo il Tempo.
Devono essere sostenibili e accuratamente scelti per supportare le nuove Caratteristiche di Sistema.
Bisogna volersi bene e accogliere i nostri nuovi bisogni. Fisici, psichici e spirituali. Accoglierli, anziché denigrarli e continuare a lamentarsi della fatica che impongono.
La chiave di volta sarà il Cambiamento Materiale delle nostre Abitudini, affinché possa essere adattato pienamente ogni contesto di Vita quotidiano all'avvenuto potenziamento della Strumentazione interiore.
Il Sentito ci guiderà sempre di più verso la nostra nuova Esperienza di Autenticità.
Saremo chiamata alla Responsabilità.
Non si possono più abbracciare le Condizioni di prima.
Siamo completamente cambiati.
Non possiamo più sostenere il Vecchio. Ci inquina, ci contamina, ci uccide.
E' ora di Nuovo. Di nuove Scelte. Di nuovi Orizzonti. Di nuovi Luoghi dello Spirito.
Non sarà più il Dentro a doversi adattare al Fuori.
Ma le nostre Scelte Materiali dovranno corrispondere perfettamente alle esigenze dei nostri nuovi Spazi Interiori.
Giugno intanto ce lo farà sentire come esigenza non più procrastinabile. E poi, pian pianino, verremo portati dall'ispirazione a compiere quelle Scelte di Coerenza e di assoluta Novità, che da tempo stiamo cercando di raggiungere e interpretare correttamente nella Materia.
Ma il prerequisito essenziale resta "l'Amore per Se stessi", che è il tema caldo di queste giornate così intense e scardinanti.
Questa spinta ad Amarci profondamente sarà la chiave di volta degli avvenimenti che si manifesteranno a Settembre.
Stiamo solo scaldando i motori.
Il Bello deve ancora arrivare.
Ma intanto abbiate cura di voi stessi. Siate accudenti verso il vostro Corpo e la vostra Salute Psichica. Concedetevi spazi di Bellezza e di Natura.
Non condannatevi alla lamentela e alla vittimizzazione dei vostri Sintomi.
Ci sono. Ma possono essere leniti e aiutati con riposo e pulizia energetica.
Immense trasformazioni stanno avvenendo dentro.
Ne abbiamo solo limitata Coscienza al momento. Ma quando riusciremo a collegare tutti i fili che legano il processo, allora lo stupore sarà inimmaginabile.
Buon sabato. Di Vita e di Amore. E di crolli.
Mirtilla Esmeralda
10 notes
·
View notes