#si ripete
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ilfascinodelvago · 7 months ago
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Ha facoltà di parlare ma prudentemente
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chiamamicosi · 1 month ago
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~Vivi il presente
È sempre la prima volta ✨
✨Tutto nuovo, niente si ripete
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omarfor-orchestra · 11 months ago
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"Ora si è creata la fazione contro Napoli" ho cominciato a sudare freddo.
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arcobalengo · 6 months ago
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Breaking News
Arrestato Sirhan Sirhan per complicità nell'attentato a Trump
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petri-cheers · 2 years ago
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8 Febbraio 2020
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8 Febbraio 2023
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rosaleona · 2 years ago
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Anni fa, dopo il caso della "nipote di Mubarak", il proprietario di una discoteca invitò Ruby nel suo locale. Era l'ospite d'onore di una serata che nelle intenzioni di quell'uomo avrebbe registrato il tutto esaurito, certo che i ragazzi avrebbero sgomitato pur di incontrare una delle escort di Berlusconi.
Le cose non andarono come l'uomo aveva previsto.
Non ci fu più affluenza del solito e i ragazzi presenti si dimostrarono infastiditi dalla presenza di Ruby.
Alla fine della serata, il proprietario della discoteca, stizzito per gli scarsi guadagni e forse temendo un danno d'immagine al proprio locale, rilasciò a un giornalista un commento stizzito sulla presenza della ragazza nel suo locale, qualcosa del tipo "Quella ha irritato tutti!". Come se Ruby fosse entrata nella discoteca di sua spontanea volontà, con l'obbiettivo di rovinare la serata a clienti e gestore, quando invece era stata invitata da quest'ultimo.
Quanto è avvenuto al museo MAXXI mi ricorda tanto quella vicenda.
Il ministro SanGiuliano invita un critico d'arte dalla dubbia educazione, etica e coerenza, un individuo che ovunque va fa venire un travaso di bile in chi lo ascolta.
Forse temendo che il pubblico si sarebbe annoiato, decide di affiancargli una spalla, un cantante dall'ego altrettanto ipertrofico.
Accade l'inevitabile: i due soggetti, sulla stessa lunghezza d'onda, discutono di eleggere il loro pene come nuova misura universale (parafrasando un vecchio titolo di "Cuore").
Ovviamente a chi li ascolta viene un travaso di bile e lo manifesta a voce alta.
Il ministro Sangiuliano, analogamente al proprietario della discoteca, si smarca e si indigna a sua volta.
Come se Sgarbi e Morgan si fosse intrufolati al MAXXI a sua insaputa.
Come se non avesse previsto, visto i soggetti, che sarebbe finita così.
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forgottenbones · 2 months ago
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alfredol70 · 1 year ago
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Jannik Sinner (ITA) vs Novak Djokovic (SRB) • Highlights
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dominousworld · 1 year ago
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"NUOVA ERA" O TRAGEDIA CHE SI RIPETE?
"NUOVA ERA" O TRAGEDIA CHE SI RIPETE?
di Vincenzo Di Maio L’infatuazione è praticamente generale tra chi si aggira dalle parti dello “spiritualismo” (la “spiritualità” senza lo Spirito): stiamo entrando nella Nuova Era, l’Età dell’Acquario, e forse ci siamo già entrati e non lo sappiamo. In sintesi, questa “Nuova Era” si tradurrebbe in una “nuova umanità” incomparabilmente più “consapevole” di quella che l’ha preceduta. Un’umanità…
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phjlavtia · 1 year ago
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why is it Always so obvious when a guy has some latent misogyny he still has to process and identify
#tell me why whatever i say this guy Will Not Care Enough#ceh tipo stavamo nella chiesa#e ha detto sarà questo il coro ligneo indicando un'edicola penso??? comunque Non il presbiterio e c'era scritto che il coro sta sul#presbiterio allora io dico no guarda mi sa che è questo il coro ligneo indicando. un coro fatto di legno sul presbiterio. e lo guardo dritto#negli occhi lui mi guarda dritta negli occhi io continuo dicendo sì perché comunque sono delle sedute ha senso che il coro si sieda qua etc#etc non so manco quanto sia corretto quello che sto dicendo ma comunque il punto è. 10 minuti dopo lo sento dire ah ragazzi ma mi sa che è#questo il coro ligneo#ma dio cane#ceh mo non voglio esagerare né niente ma ho avuto proprio dei Vibes da lui. che sono off#il fatto è che tipo mia mamma se la caga tantissimo ceh parla con lei di qualsiasi cosa#addirittura aveva chiesto una cosa a mamma che in quel momento non lo stava pensando allora gli rispondo io Mi Guarda Negli Occhi poi appena#mamma si riconcentra lui fa ma quindi allora e ripete la domanda per sentire come risponde mamma#anche se abbiamo detto la stessa identica cosa#vabbuo comunque io non lo so sta di fatto che mi da dei vibes strani e il fatto è che sinceramente non penso proprio sia colpa mia#ceh non gli ho fatto niente di mio non inizio nessun tipo di conversazione con lui ma a prescindere tranne per questo tipo di cose le nostre#interazioni sono normalissime pleasant and funny even. ma poi succedono cose tipo chiama il fratello e mio fratello a leggere sta cosa che#faceva ridere e a me non mi caga proprio. non è manco una cosa di età io e lui teniamo letteralmente la stessa età#né una cosa caratteriale perché if u ask me.....io e mamma ci comportiamo allo stesso modo più volte di quante preferirei e letteralmente#quando mamma gli racconta dei suoi viaggi e cose pende dalle sue labbra#quindi non ho capito che cazzo è. but i get v distant misogynistic vibes del genere rivolto specifically alle ragazze e giovani donne#abbuo se wualcuno ci ha capito qualcosa mi faccia sapere
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persephoneflouwers · 2 years ago
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Da larrie Sono d’accordo sul fatto che non corrispondono nemmeno i tempi della gravidanza anche se a londra io briana incinta ce l’avevo davanti e non era assolutamente una pancia finta + ci vedo una grande somiglianza con louis ma anche con brett e il fratello di briana… ma comunque a me sembra strano però che questo bambino lo convicano che louis sia il padre (se tutto questo fosse finto) e che cresce con quest’idea frequentando lottie, le gemelle etc.. mi sembra veramente assurdo ingannare un bambino così però chissà cioè in quel periodo in teoria harry e louis si vedeva che non si parlavano proprio e che fossero in crisi usciva sempre e lo paparazzavano sempre ubriaco quindi come teoria ci può stare
(Mia opinione eh rispetto tutte le idee)
Non credo proprio che convincano il bambino di essere suo figlio. Credo che sappia molto bene chi siano i suoi genitori, se non altro perché vede Louis una volta all’anno solitamente per Natale da soli 2 anni.
In più guarda come certe cose non cambiano e non evolvono mai, perché l’immagine del maranza (💀) che beve e fuma è ancora ben adesa al suo nome, pure quando dovrebbe essere asseriato (LOL). Francamente dopo le ultime mosse del suo team (vi ricordate la ragazzina bionda?) non mi chiedo più neanche quale sia la sua direzione.
Facesse il padre come si deve però, se proprio deve.
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ragazzadalsorrisonero · 2 months ago
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impressionante come casualmente si ripete in loop la stessa storia, appena mi interessa una persona, quest’ultima o ritorna con l’ex storica o si fidanza dal nulla, o addirittura fa coming out.
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crazy-so-na-sega · 1 month ago
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Milano, la “banlieue” di Corvetto
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Sono stati i Carabinieri. Basta un attimo a trasformare un quartiere in un’esplosione di rabbia. Una “rabbia spontanea”, come dice Il Corriere della Sera, che però sembra più che altro indotta, voluta, cercata. Indotta dal “Sistema per uccidere i popoli“, come lo definì Guillaume Faye, d’altronde “come designare questa vasta impresa planetaria di massificazione e spersonalizzazione?“. Voluta dagli sponsor del villaggio globale, da quella società liberale che si persuade di aver costruito un mondo di prosperità, di liberazione e di progresso mentre la realtà sociale lascia trasparire un ambiente anorganico: morto, senza vita interiore, più simile ad un macchinario che ad un organismo in crescita. Cercata da loro, i “maranza”, i “subalterni” – come li chiamano a sinistra della sinistra – gli agenti attivi di un dinamismo conflittuale che esiste schiacciato dentro i quartieri pentola, sempre pronta ad esplodere appena tolto il coperchio del quieto vivere. Sono anni che si ripete come anche le periferie italiane – in questo caso milanesi – possano diventare da un momento all’altro lo scenario delle banlieue parigine. Quelle dell’Odio e di Athena. Quelle che abbiamo visto solo in televisione. L’integrazione tanto agognata è finalmente realtà, con un ribaltone però: l’Italia si è adattata all’altro, non il contrario. Abbiamo uomini che occupano spazi morti, residenti che si situano su una scacchiera; il loro “indirizzo” non ha nulla di un luogo, sono piuttosto coordinate cartesiane dello smarrimento. Città dormitorio perennemente in affitto, centri storici trasformati in bomboniere turistiche, quartieri campi profughi. Ci siamo integrati perfettamente al non-luogo globale. E come tutti i popoli “delocalizzati” che hanno perduto il senso del tempo e della storia, siamo condannati a perdere la nostra terra. Un Corvetto alla volta.
-Kulturaeuropa
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scogito · 26 days ago
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Chi crede, si convince, giustifica qualcuno (o anche se stesso) di attuare un comportamento più o meno pericoloso a causa di un periodo di forte stress, commette un grave errore.
Inoltre più l'errore si ripete, più le conseguenze sono pesanti.
Deve essere imperativo capire che i periodi difficili alterano il carattere, non lo mutano.
Cioè in caso fanno emergere tratti presenti, in disfunzione, ma non creano qualcosa ex novo, non cambiano verità interiori.
Perché nessuno può comportarsi mai per ciò che non è.
Eventuali spiegazioni del momento, salvo rarissimi casi, sono tutte negazioni dell'ego, esperienze mal elaborate e/o difese inconsce.
Il "periodo critico" di qualcuno è solo la risposta fisica della separazione con l'Io autentico, che nella maggioranza dei casi viene chiamato stress e che costruisce l'alibi per non responsabilizzarsi e correggere o guarire sé stessi.
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angelap3 · 9 months ago
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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fuoridalcloro · 1 month ago
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Ogni tanto mi chiedo come sarebbe la vita se ti potessi abbracciare. La carne vuole la carne e io sto qui a limare l’impazienza mentre nel buio di dicembre e dentro la mia pelle si ripete l’amoroso crimine della tua assenza. -Franco Arminio-
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