#senza scrupoli
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kseenefrega · 1 year ago
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Comunque Selvaggia Lucarelli è proprio la feccia della nostra Italia.
Attacca tutti solo per emergere lei, solo lei... La fantastica Selvaggia. 🤦🏻‍♂️
Una brutta persona!
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rosaleona · 2 years ago
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Isola di Rodi, l’incendio è fuori controllo: 30mila persone salvate. “La più grande evacuazione mai avvenuta in Grecia”
Isola di Rodi, l’incendio è fuori controllo: 30mila persone salvate. “La più grande evacuazione mai avvenuta in Grecia” https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/23/rodi-lincendio-e-ancora-fuori-controllo-30mila-persone-evacuate-dallisola-alcune-dalle-spiagge-via-nave/7238549/
La cecità dei piromani.
La loro incapacità di immaginare, prevedere.
È ovvio che in Grecia, come in Italia, gli incendi sono manovrati ai fini delle speculazioni edilizie, per consentire nuove colate di cemento e costruire hotel in riva al mare (talmente in riva, talmente sul bagnasciuga o proprio dentro l'acqua, che io li definisco "in bocca al mare").
E sta qui la cecità.
Cosa ca**o ci guadagni se per costruirlo hai messo in fuga trentamila persone?
Davvero pensi che queste trentamila anime l'anno prossimo torneranno a Rodi, a Corfù, dopo aver rischiato la vita l'estate precedente?
Non immagini che i loro racconti terrorizzati toglieranno la voglia ad amici/parenti/vicini/colleghi/conoscenti (altre migliaia di persone) di venire in Grecia?
Ma no, gli speculatori sono troppo privi di immaginazione per poter prevedere uno scenario simile.
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pensierodelgiornoblog · 3 months ago
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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"Partner" di John Grisham: Un Legal Thriller Avvincente dal Maestro del Genere. Recensione di Alessandria today
Un racconto di inganni, leggi e intrighi con l'inconfondibile tocco di Grisham
Un racconto di inganni, leggi e intrighi con l’inconfondibile tocco di Grisham La storia di un avvocato canaglia Con “Partner”, John Grisham aggiunge un’altra pietra miliare alla sua lunga carriera di successi letterari. Questo romanzo ci riporta nell’universo legale intricato e oscuro dove avvocati senza scrupoli, clientela losca e una sete di giustizia (o vendetta) si scontrano. Protagonista…
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raccontidialiantis · 29 days ago
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Ultimi brandelli di dignità cadono
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S'era sempre fatta un gran vanto della propria integrità morale, criticando apertamente alcuni comportamenti di certe sue amiche, vittime degli strali impazziti di Cupido. Lacrime e tempo sprecati, diceva spavalda. Lei avrebbe sempre avuto, ne era sicurissima, ben saldo in mano il timone delle sue emozioni. “Io farmi prendere dal mal d'amore e soffrire per un uomo? Tsè: allora proprio non mi conosci! Ah, ah…” Poi, inevitabilmente nel tempo, si presentano sul percorso di ciascuno degli accadimenti, delle circostanze che danno un senso al vecchio detto: “non dir mai di quest'acqua io non berrò” e anche lei quindi non poté sfuggire. A volte, chi ti fa svoltare di 180 gradi è un uomo. Che ti toglie il respiro all'improvviso. E anche a lei come a tutti capitò per caso: ci furono un lieve tamponamento e una litigata furiosa, terminati con un Cid compilato nervosamente.
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Poi un paio di telefonate il giorno dopo, per accordarsi bevendo assieme un caffè, davanti al quale ella divenne dipendente dalle labbra e dalle fossette sulle guance di quel giovane uomo. I suoi modi spartani eppure cortesi, il loro fissarsi dritti negli occhi, spia di un desiderio reciproco e malcelato, il suo essere un po’ imbranato, accompagnato da un lieve rossor di guance quando le chiese di rivederla, arrivarono dritti dritti al suo cuore, come un coltello caldo che tagli un panetto di burro. Emozioni inattese e mai provate prima. Per entrambi. Si trovò a pensarlo in ogni momento, a chiedere consigli a 'quelle smidollate senza carattere' che ora la guardavano sorprese, alzando appena un sopracciglio ma non lesinandole strategie e note, nuove, antichissime tattiche di comportamento in una schermaglia d'amore.
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Tamponavano le sue ferite e lei non si arrabbiava se ridevano di lei, purché la consigliassero per bene. Stasera ha capito che dopo più di due settimane di timidezze, di no sempre più flebili ed esitazioni, di reciproci messaggi contenenti parole centellinate, frasi in equilibrio sul filo della passione rovente ma non confessata, è completamente cotta e ha deciso che gli si concederà. Fanculo dubbi e scrupoli: tutte cazzate di chi non ama. Lo vuole, non c'è santi. Non ce la fa più. Lo desidera, lo brama e quindi l'ha invitato a cena a casa sua. È tutto pronto per l'antico rito. Quando arriverà lo farà accomodare direttamente in camera ed è così che lo accoglierà: bellissima, profumata, curatissima e poi completamente aperta e disponibile per lui, solo per lui. Resa d'amore incondizionata e totale. Sarà sua.
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Vuole così. Gli si offrirà immediatamente senza più pudore e lo pregherà di amarla. La sua schiena nuda parlerà il linguaggio dell'amore di una donna che desidera. Gli confesserà di essere gelosa marcia, che non vuole che lui guardi le altre, che gli farà ciò che vuole, purché lui la possieda e sia solo suo. Stasera e poi quando egli vorrà. Dignità azzerata. Amare ti scombussola vita, i valori e il cuore. T'arriva nel cervello all'improvviso un complesso di emozioni marziane per cui non sei attrezzato. E nessuno di noi lo è mai veramente, grazie a Dio. L'anima, quella poi se la mette in tasca l'oggetto del tuo amore. E se la beve lentamente: ogni giorno assapora il tuo amore e se ne lusinga. Spera solo che ne sia degno. Comunque vada, ne sarà valsa la pena. Credimi.
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RDA
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falcemartello · 6 months ago
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LA CENSURA AI TEMPI DEI REGIMI DEMOCRATICI
Di Ivan Surace
In perfetto stile orwelliano la neolingua ha coniato un nuovo termine per la censura tanto di moda nei secoli passati: standard della community.
Suona bene vero?
Un termine inc(u)l(o)sivo, comunitario, che ci fa sentire tutti membri dello stesso gregge in maniera allegra e positiva, contro un non meglio precisato nemico che non rispetta gli standard.
D’altronde un secolo di studi e applicazioni di public relations alla Bernays ha portato i suoi frutti, soprattutto da parte di chi ha capito come funziona la massa e che quindi, senza troppi scrupoli, utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione per manipolarla a suo piacimento censurando, o meglio facendo scomparire, chiunque e qualunque cosa possa mettere In dubbio la propaganda di regime, la narrazione dominante.
Come ultimo esempio in questi giorni abbiamo la questione climatica.
Vi sarete resi conto di come la propaganda su questo argomento sia cresciuta in maniera esponenziale in questi ultimi anni, parallelamente alla cosiddetta transizione green, che porta con se il passaggio al “tutto elettrico” in ogni campo e alla sostituzione con l’IA, di gran parte della gestione sociale, politica economica e sanitaria della popolazione.
Stiamo assistendo alla conversione coatta della società in un grande allevamento intensivo di ultima generazione, in cui ogni singolo capo di bestiame, trasformato in un pezzo di carne senza personalità né anima, viene controllato in maniera totale e continuativa.
Comunque la si pensi, questo è il futuro che immaginano per l'umanità e che si sta progressivamente attuando in maniera totalitaria, a cominciare dai grandi centri urbani, trasmormati in vere e proprie aziende zootecniche per umani.
Ma torniamo alla questione climatica, l’intesificarsi della propaganda su questo argomento serve a giustificare e a far accettare all’opinione pubblica l’entrata in vigore di leggi e restrizioni normalmente inaccettabili in qualsiasi società democratica.
Quindi la questione climatica é il pretesto, lo storytelling, la fiction, su cui si basa la ricerca di consenso da parte del potere, per imporre il cambiamento antropologico necessario, per realizzare i loro piani di controllo totale della popolazione.
Affinché la fiction sia credibile e possa essere sostituita alla realtà, occorre eliminare tutte le eventuali prove, critiche, controversie, che contrastano, anche minimamente, con la narrazione dominante.
È in ossequio a questa logica che negli ultimi mesi su FB, in maniera discreta e disinvolta, con vera tecnica da desaparecidos, sono stati rimossi diverse pagine e profili che facevano informazione sul clima in maniera non allineata al pensiero unico e dove venivano condivisi studi, grafici e informazioni scientifiche di fondazioni come Clintel o di scienziati come Prestininzi, Scafetta, Prodi, Curry, Lindzen, Spencer, ecc.
La pagina 'Klima e scienza', solo per fare un esempio recente, é stata fatta evaporare non appena raggiunti i 10mila iscritti.
Stessa sorte a profili di privati cittadini e di gestori dei profili sopra menzionati, anch’essi fatti sparire da un giorno all’altro con estrema discrezione, al punto che se uno non ci fa caso, neanche se ne rende conto e tutto continua come se niente fosse accaduto.
La situazione é estremamente pericolosa perche da un lato si procede con le epurazioni senza sosta e dall’altro non vi è nessuna presa di coscienza di quanto stia succedendo.
Se e quando la massa si renderà conto di tutto ciò, sarà già troppo tardi.
Al limite avverrà quando l’identità digitale, il portafoglio digitale e tutte le restrizioni ad essi legate, saranno già legge e routine quotidiana e non penso si dovrà attendere molto.
Se non ci sarà un totale cambio di passo da parte della minoranza non allineata nel lottare contro questo regime, tra i più subdoli e raffinati della storia, la fine della società e dell’umanità per come l’abbiamo sempre vissuta percepita e immaginata sarà certa come la morte.
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oltre-la-linea · 3 months ago
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Stipendiare il clandestino a spese dello stato togliendo soldi ai cittadini italiani, è il vergogoso "bisness" del comunista senza scrupoli.
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princessofmistake · 6 months ago
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Cara Milena, vorrei il mondo finisse domani. Così potrei prendere il primo treno, arrivare alla tua porta a Vienna e dirti: Vieni con me, Milena. Ci ameremo senza scrupoli, paure o restrizioni. Perché il mondo finirà domani. Forse non agiamo, non amiamo deliberatamente perché pensiamo di avere tempo o dover tenerne conto. Ma se non avessimo tempo? O se il tempo, così come lo intendiamo e conosciamo, fosse irrilevante? Ah, se solo il mondo finisse domani. Potremmo aiutarci davvero.
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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Lei è molto attraente, ma sa bene qual è il punto forte del suo corpo di giovane donna. Coincidenza vuole che sia proprio quello che a lui piace di più in un fisico femminile e che perciò osserva con attenzione in tutte. Anche per esigenze professionali. Ma resta impassibile. Soprattutto con lei, perché non gli è indifferente.
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Allora lei, senza scrupoli o esitazioni, generosa e spudorata come solo una donna innamorata sa essere, glielo mostra non appena sono soli nello studio fotografico di lui. Egli però ha mille scrupoli: perché è un uomo fedele. Perché lei è la sua assistente. Ma la fedeltà di ogni uomo, si sa: è fatta di pastafrolla. E lei in cucina ci sa fare molto bene. È quasi cotto: lei lo capisce da alcuni impercettibili indicatori...
Aliantis
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worldofdarkmoods · 3 days ago
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Tutti parlano di rispetto. È una di quelle parole che riempiono la bocca, che scivolano via come se fossero scontate, come se tutti ne avessero compreso il vero significato. Tutti si ergono a grandi maestri di vita, pronti a dispensare lezioni, a dirti cosa è giusto e cosa è sbagliato. “Rispetto prima di tutto” dicono. Ma poi, sono proprio loro i primi a dimenticare cosa significhi davvero.
Mi fa male pensare a quante volte ho sentito questa parola uscire dalle bocche sbagliate. Quante volte ho visto persone parlare di educazione mentre calpestavano chiunque non fosse all’altezza delle loro aspettative. Quante volte ho sentito prediche sulla sincerità da chi non riesce neanche a guardarsi allo specchio senza mentire. È come vivere in un mondo al contrario, dove i colpevoli sono sempre pronti a puntare il dito, dove chi più sbaglia si sente sempre il più giusto.
La verità? Viviamo in una società in cui il rispetto non è più un valore, ma una maschera. Lo indossano tutti, ma pochi lo portano davvero nel cuore. Si parla di rispetto quando conviene, quando fa comodo, quando è un modo per apparire migliori agli occhi degli altri. Ma quando le luci si spengono e nessuno guarda, quella maschera cade, rivelando volti che di rispetto non hanno nemmeno l’ombra.
Cosa vuol dire rispettare davvero? Non è solo dire le parole giuste, non è solo comportarsi bene quando fa comodo. Rispettare è riconoscere l’altro nella sua interezza, con i suoi limiti, i suoi errori, le sue fragilità. È capire che ogni persona porta con sé un peso invisibile, una storia che non conosciamo. Ma chi lo fa davvero?
La maggior parte delle persone è pronta a giudicare. È facile, no? Guardare dall’alto e sentenziare, come se tutto fosse bianco o nero, come se bastasse un’occhiata per capire chi hai davanti. È così semplice credersi migliori degli altri quando non ti fermi a riflettere, quando non provi a metterti nei panni di chi hai davanti.
Ma il rispetto, quello vero, è difficile. È scomodo. Ti costringe a guardare oltre, a mettere da parte i pregiudizi, a fare uno sforzo per comprendere. E oggi, nessuno ha voglia di fare quello sforzo. È più semplice vivere di apparenze, fingersi persone migliori di quelle che si è realmente.
Mi chiedo spesso dove sia finita la sincerità. Quella vera, quella cruda, quella che non ha paura di mostrarsi imperfetta. Viviamo in un mondo dove tutti vogliono apparire impeccabili, come se ammettere di avere difetti fosse un crimine. E così, ci ritroviamo circondati da facce che sorridono per convenienza, da parole che suonano vuote, da persone che si riempiono la bocca di lezioni che non applicano mai a loro stesse.
E sai cosa fa più male? È che spesso queste persone sono quelle che più ti feriscono, quelle da cui meno te lo aspetti. Parenti, amici, conoscenti che ti parlano di rispetto e poi ti voltano le spalle. Che ti predicano educazione e poi non si fanno scrupoli a mancarti di rispetto. Che ti parlano di sincerità e poi ti raccontano bugie senza battere ciglio.
Io sono stanca. Stanca di vedere l’ipocrisia travestita da virtù. Stanca di ascoltare chi parla senza sapere, chi giudica senza conoscere, chi predica bene ma razzola male. Sono stanca di dovermi giustificare, di dover dimostrare sempre qualcosa, mentre chi mi giudica non si ferma neanche un secondo a guardarsi dentro.
Ma sai cosa ho imparato? Che il rispetto non si mendica. Non si può chiedere a chi non lo conosce, a chi non lo ha mai vissuto davvero. Non posso pretendere che chi non ha rispetto per sé stesso ne abbia per gli altri. Posso solo scegliere di non lasciare che la loro ipocrisia mi tocchi.
Ho deciso che non voglio più dare potere a chi non lo merita. Non voglio più permettere che le loro parole mi feriscano, che le loro azioni mi facciano dubitare di me stessa. Il rispetto che non ricevo dagli altri lo darò a me stessa, perché merito di più di ciò che alcuni sono disposti a offrire.
E se c’è una cosa che ho capito è questa: il rispetto non è un privilegio, ma una scelta. Non riguarda gli altri, ma te stesso. Riguarda il modo in cui scegli di vivere, il modo in cui scegli di trattare gli altri, anche quando il mondo intorno a te sembra aver dimenticato il significato di quella parola.
Non voglio essere come loro. Non voglio indossare una maschera. Voglio essere autentica, anche quando è difficile, anche quando mi espone al giudizio degli altri. Voglio vivere in un modo che mi permetta di guardarmi allo specchio e sapere che, nonostante tutto, non ho mai smesso di rispettare me stessa e chi mi sta intorno.
Perché alla fine, ciò che conta davvero non sono le lezioni che gli altri cercano di darti, ma ciò che scegli di insegnare a te stessa ogni giorno. E io scelgo di essere diversa. Di essere vera. Di essere quella che, anche in mezzo a tutta questa ipocrisia, non smette mai di credere nel valore del rispetto, della sincerità, dell’educazione. Anche se il mondo intorno a me sembra averli dimenticati.
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abr · 9 months ago
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Oggettiva perplessità di un ex managerone di stato ai tempi in quota Pd, non di un leghista qualunque dai capannoni di Bergamo Bassa.
ps.: a quelli che, però i 150 miliardi italiani non sono stati tutti spesi in autentico efficientamento di immobili: APPUNTO, cosa fa pensare che questa invece passerebbe senza mazzette e concussioni?
250 Miliardi a budget non bastano manco per mettere a norma un decimo d'Italì, figurarsi quanti ce ne verrebbero in totale dato che, come ben sa chi lavora con loro, spagnoli olandesi irlandesi polacchi etc. sono di gran lunga più furbi, avidi, intramati, inquadrati e privi di scrupoli di qualunque campano siculo calabro che si creda furbo.
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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🎙️Dal briefing di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Esteri della Federazione Russa (16 ottobre 2024)
In merito al rifiuto dell'Italia di rilasciare i visti alla delegazione russa al 75° Congresso Astronautico Internazionale
In questi giorni l'Italia ha preso una decisione che non può essere considerata tra le sue migliori.
Dal 14 al 18 ottobre 2024 si svolge a Milano il 75° Congresso Astronautico Internazionale. Si tratta di una delle piattaforme più autorevoli al mondo per lo scambio di opinioni e la discussione sulle prospettive di sviluppo dell'industria spaziale. L'evento, organizzato dalla Federazione Astronautica Internazionale, riunisce ogni anno oltre 5.000 partecipanti: leader di agenzie spaziali, cosmonauti, scienziati ed esperti provenienti da diversi Paesi. L’Agenzia statale per le Attività Spaziali “Roscosmos” e alcuni enti dell'industria spaziale e missilistica russa sono membri permanenti della Federazione dal 1993 e ogni anno versano le quote associative al suo bilancio. Rappresentanti della Russia sono stati ripetutamente eletti negli organi direttivi della Federazione.
❗️Quest'anno, una prestigiosa delegazione russa, guidata da Yurij Borisov, Direttore Generale di Roscosmos, aveva previsto di partecipare al Congresso di Milano. La delegazione è stata invitata ufficialmente dal Presidente della Federazione Astronautica Internazionale (che, tra l'altro, è cittadino statunitense, ma questo non gli ha impedito di agire nel quadro delle norme e delle regole approvate nella sua Federazione) nonché dal Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana. Nonostante questo, nonostante l’appartenenza a pieno titolo della Russia alla Federazione, nonostante l'assenza di debiti finanziari e di altro tipo, nonostante siano state espletate le formalità necessarie, tra cui il pagamento delle quote di partecipazione, delle spese di volo e di soggiorno, secondo voi cosa è successo? Il governo italiano ha negato il visto ai delegati russi.
So bene che l'Italia è una grande potenza spaziale, in grado, probabilmente, di supplire all'assenza della delegazione russa. Anche se molti non ne sono convinti. Ma pensateci: se al nostro Paese, che ha dato un contributo inestimabile all'esplorazione dello spazio e lo ha proclamato zona franca da contrapposizioni e competizione senza scrupoli, ma ambito di esplorazione pacifica, non viene permesso dall’Italia di partecipare a conferenze ed eventi dedicati allo spazio, chi viene derubato dal governo del paese ospitante? Chi viene penalizzato? […]
❗️Siamo indignati per l'ennesima mossa ostile delle autorità italiane. Inoltre, è vergognoso che Roma si occupi di queste cose. Ancora una volta l'Italia ha totalmente disatteso gli obblighi di un Paese ospitante un grande evento internazionale. Consideriamo la decisione di rifiutare il visto d'ingresso alla delegazione russa illegittima e ingiustificata. La riteniamo un’altra manifestazione della linea russofoba dell'attuale leadership italiana. La decisione di Roma è assolutamente in contrasto con gli scopi e gli obiettivi della Federazione, mina le basi della cooperazione internazionale nell'esplorazione e nello sviluppo pacifico dello spazio e infligge un altro colpo alle relazioni russo-italiane che, a causa delle azioni della leadership italiana, stanno vivendo la crisi più profonda dalla fine della Seconda guerra mondiale.
🔗Leggere il testo integrale
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nu-creature-int-o-munno · 8 months ago
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Cara Milena,
vorrei che il mondo finisse domani. Allora potrei prendere il prossimo treno, arrivare a casa tua a Vienna e dirti: “Vieni con me, Milena. Ci ameremo senza scrupoli, senza paura o restrizioni. Perché il mondo finirà domani.”
Forse non amiamo irragionevolmente perché pensiamo di avere tempo o di dover fare i conti con il tempo.
Ma cosa succede se non abbiamo tempo? E se il tempo, come lo conosciamo, fosse irrilevante?
Ah, se solo il mondo finisse domani. Potremmo aiutarci molto a vicenda.
Franz Kafka, Lettere a Milena
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susieporta · 6 months ago
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Le Coppie si dividono perché manca l’Amore.
E l’Amore non è Bisogno.
E’ piena condivisione dell’Unità interiore.
Non siamo stati amati. Perciò non sappiamo amare. E incolpiamo l’Altro di non riuscire a colmare i nostri vuoti. Di rompere il patto di “compensanzione” reciproca.
Le donne cercano disperatamente la protezione di un padre, gli uomini il grembo di una madre.
E quando questa illusione si scontra con la realtà, con la vertiginosa mancanza di adultità emozionale, il teatrino crolla. E ci si ritrova puntualmente soli, traditi, arrabbiati, delusi e reciprocamente asserragliati nelle ragioni e nei torti.
Chiediamo all’Altro di riparare il nostro bambino interiore, piangente e ferito. Chiediamo a chi ci sta accanto di frapporsi tra noi e il nostro Vuoto.
Non siamo in grado di "accontentarci" di un compagno o di una compagna. Pretendiamo un “risarcimento danni”.
Il Femminile si sente ricattato dall’immaturità del Maschile, che spesso diviene prepotente e capriccioso, e il Maschile si sente allontanato dal Femminile, svalorizzato e rifiutato, messo in secondo piano rispetto ai figli, perpetrando il circolo vizioso delle Ferite abbandoniche.
I figli si sentono colpevoli, non voluti, di peso, maturando essi stessi ferite insanabili d’amor perduto.
Un “gioco al massacro”. Tutti si guardano indietro per tentare di recuperare i “pezzi perduti”. Nessuno si spinge in avanti, nessuno si accorge di distruggere con la propria immaturità la generazione successiva. In un ciclo senza fine di Disamore e Mancanza.
E’ per questo che le Coppie Sacre sono rare. Rarissime. Poche centinaia al momento. Poiché rari sono coloro che hanno guarito e risolto con sufficiente amorevolezza la propria Ferita incarnazionale dell'Origine.
Le guerre, i lutti irrisolti, le perdite economiche, i massacri, le violenze, i ricatti emotivi, sono frutto di questa reiterata e folle mancanza di maturità emozionale e spirituale.
Siamo poveri e miseri. O perlomeno è questo quello che ci hanno fatto credere.
Ma tutto può cambiare.
Siamo immersi in un Tempo unico e prezioso di destrutturazione e di crescita, di responsabilità, di conoscenza approfondita dei nostri schemi irrisolti, delle nostre credenze illusorie sull’Amore.
“Amare se stessi” non è un “mito”. Prendersi cura delle proprie emozioni non è uno “slogan pubblicitario”e non è la “moda del momento”. L’autonomia emotiva e la cura di se stessi sono l’unica medicina efficace per questa società malata, asservita e completamente allo sbando.
Si riparte da Noi.
Solo da Noi.
Da quanto siamo disposti a metterci in gioco nel processo di Guarigione.
Da quanto siamo in grado di entrare nelle nostre oscure cantine impolverate e costellate di scheletri del Passato.
Non possiamo passare da una Relazione all’altra a caccia di "madri e padri surrogati".
Queste storie inizialmente così idilliache e perfette, anestetizzano per un po’ la Ferita, nascondono la Verità di chi siamo veramente per un tempo limitato, ma l’innamoramento finisce in fretta. E la doccia fredda della Realtà non tarda a sopraggiungere. Il Principe si trasforma in un ranocchio e la Principessa nella matrigna senza scrupoli.
Questo è il momento di affrontare. Di maturare. Di risollevarci dal Buio della nostra Incoscienza.
Non è tardi. Non lo è mai stato. Per nessuno.
Ma ci vuole tanta volontà, tanto investimento, tanta ricerca e ascolto interiore.
Siamo chiamati ad investire tutto ciò che abbiamo sul nostro potenziale emotivo, sulla nostra generatività, sul nostro ampio ventaglio di Doni e Talenti.
Non è sufficiente "comprendere".
Non sarà l’intelligenza o qualsiasi altra capacità di elaborazione mentale a guarire le fratture del nostro Campo Energetico.
Qui entra in gioco il “Cuore”.
Qui si entra nel "Dolore più profondo e oscuro". Quello che sbatte i piedi di fronte all’ingiustizia di non essere stato amato, visto, rispettato e accolto veramente. Quello che ci toglie il respiro e il sonno. Quello che condanna l’Altro per non essere mai all’altezza del nostro vuoto d’Amore. Quello che pretende un “risarcimento genitoriale”. Quello che vede nella Relazione il “nemico affettivo” da punire, da sconfiggere o da sfruttare. Quello che trema nello specchiarsi davanti a se stesso e alla propria fragilità emozionale.
Nell’Odio c’è Amore negato.
Nella Violenza c’è disperata Mancanza Affettiva.
Nel Dolore c’è il Vuoto di Senso.
Ma nella Guarigione Interiore c’è Vita.
Quella Vita che meritiamo di riconquistare.
Quella Vita che per intere generazioni si è persa, smarrita, dimenticata di Se stessa.
Lo sappiamo oramai: nessuno salverà nessuno.
Ma tutti possiamo salvare noi stessi.
Ed è solo accogliendo e ricomponendo i nostri Cuori spezzati che scopriremo quanto sia meraviglioso sperimentare l’Adultità nelle Relazioni. Quel senso di piena Libertà e Autonomia di esistere, di manifestare, di condividere, di accrescere l'abbondanza reciproca.
L’Amore non pone sul piedistallo l’Altro, non lo distorce, non lo obbliga a stare dentro ad un ruolo che non gli compete. Non sana le Ferite. Non è lì per surrogare una mancanza. Non è Padre e non è Madre.
C’è stato un tempo per l’Infanzia ed uno per l’Adolescenza. Un tempo per essere amati e uno per la ribellione. Un tempo che se anche non ha “funzionato”, non è più recuperabile.
Ma possiamo crearne uno nuovo. Reale e consapevole. Senza toglierci più nulla, senza elemosinare o pretendere “favole a lieto fine”. Un tempo reale, concreto. Rispettoso di noi stessi. E dell’Altro.
Un Tempo dove diventa umiliante e dissacrante continuare a palleggiarsi le Ferite.
Un Tempo di Padri e Madri consapevoli e integri, amorevoli e coraggiosi.
Chi davvero ambisce alla pienezza di Vita e di Amore, raccolga il proprio “zaino” da terra, lo liberi dalle aspettative, dai rimpianti, dalle illusioni, dai drammi irrisolti. Si rivesta della Forza, della Compassione e della Verità e segua la potente Onda della Grande Trasformazione.
Abbandoni le recriminazioni, le scuse, le egoiche pretese di approvazione e riconoscimento e impugni la Spada.
Si affidi totalmente all’Anima e si prepari a riconquistare la propria integrità, la propria indipendenza, la Terra e l’eredità degli Avi. Si abbandoni con Fede e Fiducia alle Fiamme del proprio Fuoco Interiore.
Siamo qui per la Vita, e la Vita è qui per noi.
Con infinito affetto, Mirtilla Esmeralda.
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yodawgiheardyoulikemecha · 5 months ago
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Raven 4D by Alessandro Cazzaniga Via Flickr: 1× pulse rifle 1× energy shield 1× jetpack 1× comm system 1× S.S.R. La serie di mech "Raven" è svilippata dai piloti del "Raven's Nest", un'organizzazione di mercenari che si offre di svolgere missioni speciali dietro lauto compenso. Ogni mech così assemblato è personalizzato a seconda del gusto e delle necessità del pilota stesso. Anno dopo anno, la guerra procede stancamente. Da una parte e dall'altra, truppe sorvegliano i propri confini, avendo dimenticato già da tempo i motivi del conflitto. Da qualche tempo, però, sui campi di battaglia cominciano a comparire unità mai viste prima, capaci di manovre impossibili per i normali mech e dotate di grande potenza di fuoco e armi tecnologicamente superiori. Da entrambi gli schieramenti, entrano in gioco queste misteriose unità per portare a termine missioni complesse. Si dice in giro che siano i Raven, mercenari senza scrupoli e dai nervi saldi, super addestrati e in grado di portare a termine missioni pericolose. Non hanno bandiera, ma prestano i loro servizi al miglior offerente. Nota bene: Liberamente ispirato e adattato dalle grafiche e dall'ambientazione del videogioco Armored Core.
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Ti scrivo: “preparati e vieni qui”
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Mi devi obbedire. Ricorda sempre che tu sei un semplice strumento di voluttà, per me. Quando ti contatto, qualsiasi cosa tu stia facendo tu trova una scusa e corri a casa mia: siamo vicini di pianerottolo, dopotutto. Perché devi essere sempre pronta per me. E appena arrivi, dovrai disporti subito nella posizione più opportuna, per offrirmi rapidamente qualsiasi parte del corpo io ti chieda per ottenere il mio egoistico piacere.
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Se ti ordino di aprirti, tu ti apri: culo o fica. E accetti il mio membro in corpo senza fare un fiato. Se ti comando di succhiare, tu senza protestare apri la bocca e ti ci infili il mio uccello. Slingui, succhi, giochi e poi vai fino in fondo, mi lecchi a lungo palle e asta. Infine da brava troia anziana, avida e golosa di cazzo, mi fai sborrare nella tua gola. Devi ingoiare il mio seme: tutto e senza fiatare. Non scordare mai che dovrai farmi sempre provare il massimo del piacere, da brava schiava.
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Non tollererò una tua performance senza passione. Mi devi far capire in ogni momento che mi adori e che decisamente non puoi stare senza il mio cazzo. Devi ringraziarmi se ti do attenzione, se ti elargisco le mie carezze e se ti trovo sufficientemente attraente per i miei gusti di maschio molto schizzinoso. No: non ho tempo di stare a sentire le tue storie di casalinga frustrata e moglie repressa, da anni non più degnata di uno sguardo carico di libidine da parte di un marito spento.
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Non voglio sapere dei sacrifici che fai da anni, dei rospi che ti fa ingoiare tua suocera, dei figli difficili da gestire, delle difficoltà economiche. Da te voglio solo sesso. Tanto e coinvolgente. Solo dopo che avrò goduto a sufficienza, potrai aprire quella porta e tornartene a casa tua. Devi essere sempre pronta a toglierti slip e reggiseno con rapidità, quando vieni da me. Vesti comode, mi raccomando: sempre.
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Solo queste cose sono importanti. Non mi interessano i tuoi gusti in fatto di arte, musica, cinema o il fatto che tu malgrado tutto sia impegnata socialmente e faccia del bene a molte persone. Tutte cose lodevoli, per carità. Ma di te apprezzo solo i lavori di bocca, il culo, la fica e soprattutto le tue incredibili mammelle un po’ morbide. Che adoro letteralmente: faccio l’amore con te soprattutto per loro! Certo: poi adoro riempirti di sborra e sentire che ti piace prendere il mio cazzo in corpo. Corpo che comunque tu ti lavi, profuma sempre di ragù e spray per i vetri. Ti adoro.
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Oh, le tue tette, poi! Mi fanno impazzire, col loro odore, con quel benedetto sapore di casalinga trascurata, perciò vogliosa di membro maschile e le tue areole marrone scuro, grandi e un po’ slabbrate. E i capezzoloni larghi e alti… Mi ricordi madame Mireille, una donna separata di mezz’età da cui avevo affittato una stanza quando ero ragazzo e studiavo a Nantes. Una vecchia puttana francese che dopo tante mie velate proposte, subito diventate dichiarate insistenze verbali e infine dopo aver subito un mio vero e proprio assalto fisico, aveva finalmente ceduto e preso a godere del mio uccello sempre a caccia di fregna, perennemente duro e giovane.
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Dopo averlo provato la prima volta, ogni giorno non vedeva l’ora che tornassi a casa. Con lei mi intrattenevo piacevolmente, nelle altrimenti noiose serate invernali. Come iniziò, mi chiedi? Be’, Mireille era una persona pulita, una donna cattolica di sani principi. Integerrima ex segretaria d’azienda in pensione. Molto morigerata: solo casa, spesa e chiesa. Sin dal mio arrivo lei fu molto contenta di avermi attorno: arrotondava così la pensione e aveva finalmente qualcuno di cui prendersi cura e con cui scambiare due chiacchiere. Però io, perfido e sempre affamato di passera, l’avevo fatta immediatamente diventare piena di mille scrupoli.
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Arrossiva sempre, quando senza mezzi termini le dicevo che era una bella topa e che mi piaceva veramente tanto. Però, anche se sorridendo e gongolando tra sé mi diceva “smettila scemo”, da quando aveva in casa un giovane impegnato in qualche misura a dedicarle delle attenzioni di natura sessuale, prese comunque a truccarsi e curarsi molto di più. Odorava di pulito e usava un profumo di classe.
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La desideravo sempre più, malgrado l’enorme differenza d’età. Un pomeriggio in cui avevo proprio una voglia incredibile di svuotarmi dentro di lei e fuori nevicava da fine del mondo, le andai dietro, le bloccai la vita con un braccio, infilai direttamente la mano sotto la gonna e a seguire un dito nel culo. Era ora che si sbloccasse la situazione, tra noi due. E alle brutte al massimo avrei rimediato uno sberlone. Ero però sicuro che avrebbe ceduto immediatamente.
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Sentendo il suo culo improvvisamente violato, si fece rossa come un tizzone e sgranò gli occhi. Come osa questo sbarbatello… che non smetta mai, però: anzi… Per tre secondi rimase paralizzata e indecisa sul comportamento da tenere. Io, cattivissimo, insistevo a fotterla col dito medio infilato nel suo culo fino in fondo. Si decise e optò per godersela.
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In quel brevissimo lasso di tempo prese coscienza del fatto che non stava certo ringiovanendo e che un’occasione così unica forse gliela stava inviando il cielo. Un giovane italiano, bello, robusto e desideroso di infilarglielo ovunque. Che per giunta era sempre a disposizione e... bello duro che girava in casa sua!
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Poi mi disse che capì che era arrivato il momento che cedesse al suo segreto desiderio del mio corpo di ragazzo e che comunque si vive una volta sola. Quindi sentii chiaramente il suo ano rilassarsi, aprirsi alle mie altre due dita, che lesto le infilai dentro le chiappe insieme al medio per prepararla e vidi i suoi larghi e morbidi fianchi muoversi e ondeggiare, al ritmo delle vampate di un inatteso e dimenticato piacere che stava finalmente provando.
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Chiuse gli occhi e si chinò in avanti, appoggiandosi al tavolo da pranzo. Dopo un po’ tolse le mutandine, sollevò la gonna e tornò in posizione allargando le gambe. Inarcando la schiena, sollevò i fianchi, aprì completamente le natiche davanti ai miei occhi e disse solo: “va bene, te lo consento; ti voglio anche io, ragazzo. Sono pronta per te, però per favore fammi il servizio completo. Portami a godere. Saprò ricambiarti, vedrai.”
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La inculai con vigore, con spinte potenti e lei godette come non le succedeva da anni. Finalmente, dopo tanta astinenza e triste piacere solitario, lanciava grida soffocate di piacere nel sentire le spinte e i getti potenti di un uomo che le invadevano le viscere. La stantuffavo nel culo e lei assecondava con esperienza. Era veramente una troia insaziabile: ne voleva ancora e ancora. Una vera porca risvegliata dal torpore.
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Mi spompò già col culo: allargava l’ano arretrando sul mio inguine di continuo. Poi mi tratteneva dentro stringendo il buco del culo al massimo. Infine, dopo mezz’ora di frizione incessante nel suo ano che mi avevano arrossato il cazzo, volle anche farmi un pompino. Esausto, riuscii a farla calmare solo promettendole che avrei dormito con lei quella stessa notte e anche quando altro avesse voluto.
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Da quel momento in casa non me la potetti più scrollare di dosso. Di mattina, prima che andassi all’università, voleva sempre scopare. Era magicamente ringiovanita. Però non mi lamentavo: raddoppiò la razione di cibo giornaliera. Lo faceva per tenermi in ottima forma, carico di energia. Mi disse anche che sperava così di farmi produrre enormi quantità di sborra. Ambrosia d’uomo che prediligeva inghiottire. In massima parte la sorbiva con gran godimento ogni sera dopo cena sotto al tavolo.
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Infatti, mentre io ero ancora seduto a mangiare un frutto o il dolce, regolarmente e improvvisamente lei scompariva sotto la tovaglia e prendeva dal mio corpo quello che lei chiamava il suo digestivo preferito. Ecco perché mi piacciono le casalinghe frustrate e mature. No, il fatto che tu abbia sessant’anni suonati non è un ostacolo. Anzi: ti preferisco, perché sai esattamente come far godere un uomo. E apprezzi il sesso. Adesso più che a vent’anni. Lo capisco e lo sento chiaramente in te: perché ti sento vibrare di passione purissima quando ti scopo o t’entro nel culo. Vieni qui e succhiami, ora. Bevi tutto ciò che produrrò per te.
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RDA
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