#salute e speranza
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perfettamentechic · 8 days ago
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Giornata Mondiale della Salute 🩺 - World Health Day Tema del 2025: " Inizi sani, futuri promettenti" #giornatamondialesalute #worldhealthday #perfettamentechic
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deathshallbenomore · 2 months ago
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when you See someone who’s just another version of you if you hadn’t decided to escape some of the horrors rooted in your own personality
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Rosignano Monferrato ospita il concerto del FuckCancer Choir: musica, emozione e speranza contro il cancro
Sabato 5 aprile 2025 il Salone Ideal accoglie il coro nato per trasformare il dolore in forza, con la presentazione del libro “Spiegami questa strada” Un appuntamento all’insegna della musica, dell’emozione e della resilienza: sabato 5 aprile 2025 alle ore 16.30, il Salone Ideal di Rosignano Monferrato ospiterà il concerto del FuckCancer Choir, il coro formato da chi ogni giorno combatte contro…
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kon-igi · 1 year ago
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QUESTA È UNA STORIA CHE NON SO COME COMINCIARE A RACCONTARVI
È una storia triste con un finale velato di speranza che però non riesce a diminuire in me la tristezza, visto che è troppo spesso ripetuta ovunque nel solito loop di solitudine e sofferenza.
Non a caso ho deciso di raccontarla solo adesso e a taluni potrà sembrare che io mi voglia agganciare furbescamente al trend 'femminicidio' e con questo post fare virtue signaling.
Tutt'altro, credetemi.
Questa storia parla del coraggio di una ragazzina di 20 anni, l'unica reale protagonista, mentre noi come famiglia, semmai, abbiamo avuto solo il merito di essere al posto giusto al momento giusto.
Ricordate questo: AL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO e poi nella chiusa a questo post capirete.
Anche se dubito fortemente che conosciate lei o siate venuti a sapere della sua storia, per un mio senso di riservatezza cambierò molti particolari, senza però far perdere mai il senso di quanto accaduto.
Mia figlia piccola aveva una compagna di studi con la quale era rimasta in contatto anche dopo la maturità e una sera questa ragazza è venuta a cena a casa nostra, su strana insistenza di nostra figlia perché era già tanto tempo che non si vedevano, tranne qualche messaggio con cui lei la teneva informata sullo stato di salute del fratellino di 7 anni, affetto da una forma aggressiva ma curabile di leucemia.
Avevamo capito che era successo qualcosa e infatti questa ragazza, durante la cena, ci confida che lei, la madre e, soprattutto, il fratellino sono da anni vittime di maltrattamenti psicologici e fisici a opera del padre.
E noi, su insistenza di nostra figlia che è riuscita a convincerla, siamo state le prime e uniche persone alle quali trova finalmente la forza di dirlo, visto che il padre aveva costretto la madre a chiudere i contatti con ogni parente e cerchia di amici.
Erano sole, la madre non lavorava e tutti dipendevano da un unico stipendio, quello del padre, che inoltre decideva quando e quanto potessero uscire di casa.
Una storia di abusi familiari come tante, solo che invece di sentirlo in un telegiornale ce le stava raccontando di persona una ragazzina smilza e che sorrideva triste per l'imbarazzo.
E poi ho visto gli occhi di mia figlia, pieni di rabbia e indignazione ma scintillanti anche di qualcos'altro... speranza, anzi, convinzione che noi potessimo aiutarla.
Con un peso enorme nel cuore, le abbiamo allora parlato tutta la sera, l'abbiamo consolata, consigliata e spronata a fare quello che la madre non aveva più la forza di fare: denunciare ai carabinieri e rivolgersi a un centro antiviolenza.
E mentre lei piangeva lacrime di gioia per aver finalmente trovato qualcuno con cui aprirsi, le arriva un messaggio wathsapp sul telefono con una foto.
Una foto da suo fratello.
Che si era fotografato il naso.
Rotto e sanguinante.
E il messaggio sotto diceva 'Papà ha picchiato la mamma e poi me. E poi se n'è andato'.
Un bambino di 7 anni con la leucemia che deve andare a fare la chemio due volte a settimana.
A vederlo scritto pare assurdo pure a me, una di quelle brutte sceneggiature per una fiction rai in prima serata ma il fatto era che stava succedendo di fronte ai nostri occhi e non so come io sia riuscito a non prendere una delle mie asce appese al muro per andare schiantarlo in due come un ceppo marcio.
Lei, però, non si scompone più di tanto e ci dice 'Adesso vado. Ci penso io' con un tono che nascondeva stanchezza e abitudine... ma forse anche qualcos'altro di nuovo.
Vent'anni anni e ci pensava lei, quando noi - cinquantenni - eravamo solo riusciti a dire delle belle parole, tutto sommato inutili.
Prende ed esce, con noi che le andiamo dietro urlandole di chiamare subito i carabinieri e cercando di andare assieme ma lei sembra essere molto decisa, finché le luci posteriori della sua macchina non scompaiono nella notte.
Minuti, decine di minuti e poi ore ad aspettare notizie, senza conoscere il suo indirizzo e senza sapere dove mandare qualcuno a controllare.
Poi squilla il telefono. È lei. Ci racconta che quando è arrivata a casa ha subito controllato che non ci fosse la macchina del padre, è entrata e ha chiuso la porta da dentro lasciandoci le chiavi sopra. E quando il padre, ore dopo, ha provato a entrare e, non riuscendoci, ha cominciato a dare in escandescenze, ha chiamato i carabinieri dicendo loro che aveva picchiato la madre e il fratello.
Carabinieri che, ovviamente, lo hanno beccato mentre prendeva a calci la porta di un appartamento con dentro una donna e un bambino sanguinanti per le botte ricevute.
Nonostante tutto, quella notte non siamo riusciti a dormire.
Il giorno dopo mi arriva un audio su whatsapp (le avevo dato il mio numero per emergenza) e per quanto forse avrei potuto postarvelo qua per farvelo ascoltare, preferisco trascrivervelo
'Ciao, sono E. Ti volevo dire che ieri sera siamo stati al pronto soccorso e io ho insisitito con i medici che facessero tutte le foto a mamma e L. e che poi chiamassero la polizia che c'è dentro. L. è stato coraggioso e ha raccontato tutto, poi anche mia mamma ha trovato il coraggio di parlare. Ora stiamo andando al centro antiviolenza di Parma così ci aiutano con gli avvocati e magari ci trovano anche un altro posto dove andare. Io vi volevo ringraziare perché per la prima volta in vita mia mi sono sentita in una famiglia vera che capiva il mio dolore e la mia paura e con voi ho trovato la forza di parlare. Grazie di essere così meravigliosi'
Io ogni tanto ascolto quell'audio e poi le telefono per sapere come va. Lo ascolto perché, vedete, non mi sembrava che avessimo fatto chissà che cosa ma il tono della sua voce diceva tutto il contrario.
E allora mi sono ricordato di quella vecchia storia del ragazzino con la gamba rotta al quale ho fatto compagnia mentre aspettavamo l'elisoccorso e di come i genitori, mesi dopo, mi hanno riconosciuto in mezzo alla folla e mi sono venuti ad abbracciare come se gliel'avessi riattaccata, quando io mi ero limitato solo a rassicurarlo in attesa dei soccorsi.
Però ero al posto giusto al momento giusto.
Quel posto e quel momento, però, che non sono e non accadono mai a caso alla persona che sa cosa sia la sofferenza.
Se questo mondo non vi ha reso cattivi - e se siete arrivati a leggere fin qua non solo non siete cattivi ma anzi molto pazienti - allora avrete capito che il posto giusto al momento giusto è quello in cui siete ora, nello stesso frammento di tempo in cui decidete di spostare gli occhi dal centro del vostro dolore personale alla consapevolezza di quello degli altri.
Come non mi stancherò mai di dire, una mano protesa salva tanto chi la stringe quanto chi la tende.
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francesca-70 · 3 months ago
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É quasi notte, é tempo di sognare; sogni grandi, sogni piccoli che valgono quanto quelli maggiori. Vivere di sole passioni, stare solo dove si vuole, con chi si vuole. Avere la pazienza e la forza che servono per accettare ciò che non può essere del tutto cambiato. Un po' di salute, un po' di pace, un po' d'amore. Quel tanto che serve per cullare ancora la speranza nel domani.
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Notte notte⭐️⭐️
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occhietti · 3 months ago
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Cara Befana,
metti nel tuo magico sacco tanta serenità per questo mondo ferito, aggiungi quelle due meraviglie che ci fanno stare bene e che si chiamano amore e cuore, mescola tutto con tanta salute, pace, speranza e poi, se puoi, questo magico sacco portalo a tutti noi e ci avrai fatto il regalo più bello...
- Giorgia Stella
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lazyinfluencercat · 2 months ago
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Passi gran parte della tua vita a sostenere che (il tuo) dio esista e che non solo esista, ma avrebbe anche dettato le regole che noi tutti dovremmo rispettare - tranne te, perché dici di essere il suo tramite.
Poi ti ammali e quella piena salute che ti rendeva forte nel tuo tuonare contro noi "peccatori" cessa improvvisamente. Non chiami (il tuo) dio per chiedere aiuto; non interpelli gli dei degli altri nella speranza che almeno uno ti soccorra...no: diventi ateo e ti rivolgi alla Scienza.
Quel "creato" che prima sostenevi perfetto e dimostrazione dell'esistenza di dio, e del quale ti pensi il re (ti chiamano Papa) si abbatte con furia su di te, sul tuo corpo, sulle tue false e idiote certezze di essere il miglior progetto di dio per dominare gli altri uomini.
Il tuo matrimonio con dio esiste solo quando sei forte; da debole, "caro" Papa, ti ricordi bene che dio non esiste, che sei un pessimo bugiardo: che solo gli esseri umani possono prendersi cura degli altri esseri umani.
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anchesetuttinoino · 2 months ago
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Burioni ne sa sempre una più degli altri: persino del ministro della Sanità USA.
Burioni dal salotto di Fazio sputa veleno paragonando a Totò Riina il neo ministro americano Kennedy JR
Paperoga Burioni, imbeccato dall’indegno Fabio Fazio, sputa veleno sulla nomina a ministro della salute di Robert Kennedy JR con parole allucinanti, addirittura paragonandolo a Toto’ Riina: “Non c’è una sciocchezza antiscientifica e pericolosa della quale Robert Kennedy non si sia reso alfiere in questi anni. Vederlo Ministro della sanità negli Stati Uniti è un qualcosa che lascia perplessi.”
A stretto giro di posta gli risponde su X Heather Parisi
Roberto Burioni ha mai sentito parlare di una cosa chiamata Democrazia? La Democrazia è ciò che consente a un popolo di rimediare agli errori e alle atrocità commesse da uomini di scienza e non, come Fauci o Biden, cacciandoli.
La Democrazia è avere gli anticorpi necessari a respingere il cancro dello spietato affarismo di Big Pharma ammantato di ipocrita umanitarismo.
La Democrazia è libertà di pensiero, confronto e dubbio continuo.
La Democrazia è l’esatto contrario della propaganda che per anni lei, e quelli come lei, hanno imposto a reti unificate sottraendosi a qualsiasi confronto.
La Democrazia è l’esatto contrario della censura e dell’intimidazione delle voci dissenzienti, bollate come disinformazione.
Come quella che il Covid fosse fuoriuscito da un laboratorio (does it ring a bell to you?). Invece di paragonare un ministro Americano democraticamente scelto dal suo popolo, a un mafioso, si sciacqui la bocca e faccia ammenda delle menzogne fin qui raccontate.
Io non dimentico.
Fonte DCNEWS
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Vabbeh dai, comunque sia, dopo Speranza chiunque sarebbe meglio. Persino Topolino
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ilsalvagocce · 17 days ago
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La collina
ieri ho ripensato a quando sono tornata all'ospedale dove mamma fu ricoverata per un mese fino alla fine
Sta su una collina, anzi al suo inizio - una clinica che c'è sempre stata, così incastonata tra i pini altissimi e le pigne che scivolano giù per la scarpata, quella che tu fai al contrario con la macchina per salire e fermarti alla 'Villa', oppure proseguire, verso i gelsi che costeggiano la strada bianca e i campi che a giugno si riempiono di girasoli, un anno sì e un anno no, e d'inverno se nevica son discese per scivolare con lo slittino, ce l'avessi, e da collina a collina, attraversando la campagna, trovi i giaggioli sui bordi, che io rubo, a primavera, e pure la casa dove da piccola imparavo a suonare il pianoforte, dalla maestra Anna. Finita la strada bianca, d'un tratto è già svincolo che porta alla città.
Puoi disegnarlo su una mappa quel fiume di breccia tra le colline, e l'inizio e la fine è sempre stata quella clinica, la Villa. E il mio sempre è sempre stato un posto di pace, un posto buono, solo architettura di inizio novecento che sbuca dalle cime dei pini, niente salute, niente malattia, entrai forse una sola volta da ragazzina per una visita agli occhi. Quell'aprile e poi maggio invece entravo per mamma, che non aveva più la speranza, ma non si diceva ormai più, io con il permesso, col tampone, con l'orario che si poteva, solo un'ora presto e poi un'ora tardi. Non c'era spina, tronco, tagliente come due mesi prima al ricovero al pronto soccorso; era un dolore sparso e profondo, quelli col sorriso sforzato, schizofrenico e poi saggio, ma finto direi finto, perché il corpo si lasci, lasci andare, tu lo lasci andare, anzi mamma resta, no, vai, vai. Arrivavo e la sentivo tossire dai corridoi, me ne andavo e tossiva ancora, unico suono infinito e tremendo, e l'infermiere, uno lo ricordo bene, le tamburellava sul petto, e io lì accanto, e diceva paziente dai Grazia tossisci non ti preoccupare tossisci. Amavo quelle dita abbronzate che tamburellavano sullo sterno carenato di mia mamma, insegnava a me come aiutarla, come suonare il pianoforte dalla maestra Anna, un trillo dal suono ovattato.
Poi è finito tutto, finisce tutto come la collina, come la strada che inizia e che finisce.
Nella nebbia che non c'era, perché era maggio di primavera sgargiante, giorni dopo la clinica aveva chiamato per ritirare gli effetti personali di mamma. Avevo preso la macchina una volta ancora verso la collina, ero scesa tra i pini altissimi, avevo cercato con gli occhi la finestra dove poteva essere stata la sua camera, ultimo respiro, se era stato lì o lì o lì. Erano caduti rametti dietro di me, è un segno è mamma è un segno, ero entrata, senza tampone, mi bastava arrivare all'ingresso, dicevano, ed erano già lì, una o uno non ricordo, col sacco nero di plastica e dentro le canottiere, le magliette coi fiori, per cambiare mamma su un letto che non la vedeva mai alzata, profumate intatte e la sua bambola sirena, in cima a tutto, che voleva sempre con sé. Ho aperto il sacchetto seduta in macchina nel parcheggio, sotto i pini; ho visto passare l'infermiere che suonava il pianoforte sullo sterno di mia madre, l'ho salutato con lo sguardo, sorridendo, mi chiedevo chissà se lo sa, me l'ho chiesto per mesi, di tutti; pure la sirenetta mi sorrideva tra le mani, e maggio era sgargiante prepotente e vivo.
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arcobalengo · 1 year ago
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❗EMERGENZE E NUOVO PIANO PANDEMICO
Le emergenze costituiscono uno strumento formidabile per il potere che voglia comprimere le libertà democratiche e depotenziare le forze di dissidenza interne.
L'Italia della strategia della tensione dovrebbe aver insegnato molto, così come il post 11 Settembre statunitense.
Persino Adolf Hitler acquisì i pieni poteri in modo democratico a seguito dell'episodio dell'incendio del Parlamento e grazie all'articolo 48 della Costutuzione di Weimar che consentiva di "adottare ogni misura appropriata per rimediare ai pericoli per la sicurezza pubblica".
Fu per evitare simili derive che i nostri Padri costituenti decisero di non inserire lo stato di emergenza nella Costituzione del '48, prevedendo solo lo strumento del decreto legge (ex art.77 Cost.) per le decisioni che avessero carattere di urgenza e necessità.
Ma i principi ispiratori della Costituzione non sono i medesimi che ispirano gli agenti politici e le libertà civili, politiche e sociali risultano essere costantemente minacciate.
➡️ Col NUOVO PIANO PANDEMICO, la cui bozza è stata anticipata sul quotidiano Sanità, ci riprovano.
L'OMS è certa che un nuovo virus sia pronto a minacciare la nostra sopravvivenza e gli Stati prescrivono gli strumenti per fronteggiarla o, almeno, così la raccontano.
Ricordiamo che la fondazione di Bill e Melinda Gates, che si occupa in modo peculiare di vaccini, è il primo finanziatore dell'Oms. E Bill Gates questa settimana ha fatto visita a palazzo Chigi.
SI STABILISCE CHE:
1. In caso di pandemie i vaccini sono le misure di prevenzione più efficaci (così, a prescindere dai virus e dai vaccini neanche studiati);
2. Può diventare necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività.
RESTRIZIONI, TRACCIAMENTI E VACCINI SONO ANCORA LE PAROLE D'ORDINE.
Nessun accenno al diritto dei pazienti ad essere visitati e curati (ma al diritto dei sanitari di essere tutelati, sì), alla ricerca di Stato su farmaci ed eventuali vaccini, all'organizzazione della sanità territoriale.
A dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che la salute è un pretesto e uno strumento per imporre scelte politiche e soddisfare gli interessi dei più grandi capitalisti mondiali.
Nessuna distinzione sussiste tra i diversi schieramenti politici: la mangiatoia e i padroni sono gli stessi.
Difatti, il ministro della Salute del governo Meloni, Orazio Schillaci,
nel 2020, in piena era Covid, era stato nominato da Speranza come tecnico all'ISS.
Fiorangela
Giorgio Bianchi
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angelap3 · 11 months ago
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Un giorno, la vita chiese:
“Cos'è l'amicizia?".
"Dire le cose come stanno,
senza nascondere la verità",
dichiarò la sincerità.
"Non parlare mai male
di quella persona,
anche quando non c'è",
suggerì la lealtà.
"Rimanere al suo fianco
sia nei momenti belli
che in quelli difficili",
affermò l'affetto.
"Ridere insieme nei momenti di gioia
e piangere al suo fianco nei momenti
di tristezza", disse l'emozione.
"Avvertire il vuoto della sua assenza
quando non c'è
e gioire al suo ritorno",
rifletté la memoria.
"Nutrire la speranza
che sia sempre felice e in salute",
sussurrò il desiderio.
"Sapere di poter contare su di lei
anche quando hai gli occhi chiusi",
commentò la fiducia.
"Saper essere indulgenti
quando è necessario",
disse il perdono.
"Essere disponibili per darle una mano
quando ha bisogno",
sottolineò il sostegno.
"Mantenere la calma
e respirare profondamente
di fronte ai suoi sbagli",
sottolineò la pazienza.
"Non conoscermi affatto",
sospirò il tradimento.
"Stare accanto durante la vita,
accompagnare nella malattia
e condividere le lacrime
nel tormento", ammise la morte.
"Amarsi", disse semplicemente
l'amore.
Tutto questo e molto altro ancora
è l'amicizia...
"La vera amicizia si riconosce
quando il silenzio
diventa un abbraccio
confortevole..."
"Un amico è colui che incoraggia
a dare sempre il meglio di sé."
"Gli amici sono i parenti
che scegliamo."
"Perché l'amicizia fiorisca,
è necessario coltivare rispetto
e sincerità l'uno verso l'altro."
Dal web
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ross-nekochan · 1 year ago
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il lavoro è una condanna? Per carità a nessuno piace eh però cristo santissimo se è una condanna e dovete andare di psicofarmaci ragazzi datevi alla macchia.
1. Non posso dormire delle ore per me salutari e spesso mi si chiudono gli occhi davanti allo schermo
2. Devo stare in un treno pieno zeppo di persone per 3h al giorno e spesso senza nemmeno sedermi
3. Devo rinunciare a un giorno del mio weekend per prepararmi da mangiare qualcosa di sano durante la settimana e tentare di essere in salute, almeno fisica
Dimmi, come la vuoi chiamare questa? Felicità?
Io la chiamo tortura perché è quello che è. E non mi venire a dire che devo cambiare qualcosa perché sto mandando cv e facendo colloqui continuamente nella speranza di uscire fuori da questo inferno (ed entrarne in un altro, ma vabbe) e se non sta succedendo niente non è certo colpa mia.
Se a te sta bene lavorare/il tuo lavoro ben venga, a me fa schifo e preferirei spendere il mio tempo per studiare, andare ai musei, leggere libri etc etc. Peccato che queste belle cose non mi paghino l'affitto.
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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"Essere Umani": il musical del FuckCancer Choir a Casale Monferrato
Un evento emozionante per sensibilizzare sulla prevenzione oncologica e lottare contro i tumori toracici rari.
Un evento emozionante per sensibilizzare sulla prevenzione oncologica e lottare contro i tumori toracici rari. Un viaggio attraverso emozioni e speranza Sabato 14 dicembre, alle ore 21, il Teatro Municipale di Casale Monferrato ospiterà un evento imperdibile: il musical “Essere Umani”, messo in scena dall’Associazione FuckCancer Choir. Questo straordinario coro, composto da pazienti oncologici,…
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greatmoonballoon · 7 months ago
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Oggi non è andato bene il mio esame. Dopo un mese di studio e una mattinata in università ad aspettare il mio turno, mi sono sentita un po' un fallimento. Parecchie materie ancora da dare e speravo che questa l'avrei superata.
Meno male che la prof è stata tanto gentile da offrirmi il suo aiuto se avessi bisogno di una mano su come studiare meglio la sua materia. Non è da tutti preoccuparsi pure di questo dettaglio, di solito se ne fregano. Questo mi ha aiutato tanto a darmi speranza per rifare l'esame in maniera diversa e superarlo brillantemente!
Inoltre ringrazio Dio che i miei genitori non sono i tipi da farmelo pesare. Anzi mi hanno detto che non fa nulla ma che andrà meglio la prossima volta! Posso sempre riprovarci, non è finito il mondo. Non sono quel tipo di genitori che se un figlio fallisce un esame lo fanno sentire un fallimento e questa non è una cosa scontata. Forse sono più io il genitore severo di me stessa che loro!
Ricordiamoci sempre di incoraggiare gli altri perché anche una sola parola può salvare vite e menti umane. L'università gioca tanto sulla salute mentale su tutti i punti di vista e basta un pensiero sbagliato e si può entrare in un tunnel di depressione. Laurearsi dovrebbe essere un obbiettivo per sé stessi e non una gara. Un pessimo voto non deve definire chi siamo, può succedere di sbagliare. L'importante è non arrendersi!
Detto questo, mi sento un pochino triste perché sento un senso di incompiutezza ma avere attorno chi non te lo fa pesare mi ha aiutato tanto a non sentirmi una schifezza. So che andrà meglio la prossima volta!
Adesso mi concedo relax mentale con qualche bella serie tv 🤍
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kon-igi · 1 year ago
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Ogni anno mi sforzo sempre di più per fare degli auguri originali, non tanto per farvi esclamare 'Oh! Wow! Groovy!' ma più che altro per condividere con voi in modo non scontato la gioia del ritrovarsi, scevra - almeno per me - da qualsiasi connotato religioso.
Potrei dirvi che è stato un anno faticoso e difficile ma se da un lato mi parte subito il coro greco di baccanti che intonano 'ESTICAZZI!' dall'altra mi rendo conto che invece è proprio così... e per così intendo
ESTICAZZI
Evidentemente possiedo molta di quella dote psichica che durante la pandemia era molto inflazionata come termine (quella che fa rima con delinquenza) e in più un innato senso di stoico martirio che mi chiude la bocca nell'attimo in cui mi sto per lamentare e poi vedo che puntualmente l'interlocutore sta messo peggio di me.
Questo è un grosso errore o perlomeno, se portato agli estremi ti strippa emotivamente come una pentola a pressione saldata ma riconosco i miei limito e - mi dico - perlomeno non faccio a gara di sciagure per essere citato nel remake dei Miserabili.
Sto rivalutando il concetto di salute mentale perché dopo averne parlato parecchi ad altri mi sono reso conto che, nel mio caso, la salute mentale non necessita di cure ma di salvaguardia.
Devo scegliere con cura le mie battaglie.
E sebbene battaglie evochi una presunta contrapposizione tra me e chi si frappone davanti a ciò che voglio ottenere, in realtà lo scontro avviene sempre e solo nel mio cuore ed è per questo che in un prorompente scoppio della succitata originalità voglio, come l'anno scorso, ringraziare ancora @autolesionistra che sempre in modo involontario mi ha restituito il senso di quello che provo, parlandomi di una canzone che mi ha fatto fare pace con una parte di me che mi accompagna da più di 50 anni.
Ve la voglio riproporre, scegliendo la versione sottotitolata (ha un testo molto denso e fitto) ma credetemi se vi dico che per quanto dolorosa, molti potrebbero riconoscercisi e proprio perché dolorosa potrebbe sembrare strano che io ve la faccia vedere (non ascoltare... vedere) per augurarvi buon natale e serene feste.
Poi vi dirò il perché...
Il motivo è che siamo tutti piccoli e persi nella continua ricerca di calore e conforto, quotidianamente tormentati dal ricordo di ciò che non è più e nella flebile speranza che il domani abbia meno nubi.
Eppure si va avanti lo stesso, con l'enorme peso dei nostri vuoti e la fragile leggerezza di inutili bagagli, perciò vi dico di volervi bene, di voler bene anche a quella parte di voi che disprezzate perché se siete qua a leggere ciò che scrivo è anche per il desiderio di fuggire da un qualcosa che invece vi seguirà per sempre.
Siamo esseri umani... e se questo a volte può sembrare una dolorosa dannazione io credo che invece sia un degno tributo a chi non è più e un meraviglioso lascito a chi sarà dopo di noi.
Ok... tutta 'sta roba omerica per augurarvi Buon Natale (!) ma prima di andare a filtrare il brodo per i cappelletti vi lascio un'ultima cosa
E se vi debbo dire ancora una cosa, è questa: non crediate che colui che tenta di confortarvi viva senza fatica in mezzo alle parole semplici e calme, che qualche volta vi fanno bene. La sua vita reca molta fatica e tristezza e resta lontana dietro a loro. Ma, fosse altrimenti, egli non avrebbe potuto trovare queste parole.
Rainer Maria Rilke
<3
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cywo-61 · 7 months ago
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Sogni
Ognuno di noi ha dei sogni da realizzare. C'è chi sogna un lavoro, chi l'amore, salute o benessere. Alcuni cerchiamo di renderli veri, altri rimarranno segretamente custoditi nei nostri cuori. Poi arriva in momento nella vita che dici a te stesso e se non ora quando. Ecco per me è arrivato quel momento. Un sogno cullato da anni, che ho dovuto rimandare per forza maggiore. Come sempre sono quella che si butta nell'avventura, curiosa della vita e di dove mi porterà. Se si aspetta l'attimo giusto si perde tempo. Con la speranza di farcela mi incamminerò, ottimista al mille per mille come sempre. Accetterò le sfide che la vita mi riserva e le prove che Dio mi assegnerà...ma a Lui ho chiesto di accompagnarmi. I sogni vanno realizzati prima che sia troppo tardi. ✨💫
cywo
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