#romanzi con segreti.
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 1 day ago
Text
"La catastrofica visita allo zoo" di Joël Dicker. Un mistero che attraversa il tempo, tra suspense e riflessione sociale. Recensione di Alessandria today
Joël Dicker, autore di bestseller internazionali, torna con La catastrofica visita allo zoo, un romanzo che combina magistralmente il mistero con il dramma umano, offrendo una lettura coinvolgente e carica di tensione.
Joël Dicker, autore di bestseller internazionali, torna con La catastrofica visita allo zoo, un romanzo che combina magistralmente il mistero con il dramma umano, offrendo una lettura coinvolgente e carica di tensione. La storia si sviluppa attorno a un evento tragico avvenuto durante una visita scolastica allo zoo, la cui verità è rimasta sepolta per anni. Joséphine, una delle bambine presenti…
0 notes
lunamarish · 8 months ago
Text
Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.
Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi geni ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi.
Insieme, senza saperlo, di là forse guardammo entrambi verso la vita misteriosa, che ci aspettava. Ivi palpitarono in noi per la prima volta pazzi e teneri desideri. “Ti ricordi?” ci diremo l’un l’altro, stringendoci dolcemente, nella calda stanza, e tu mi sorriderai fiduciosa mentre fuori daran tetro suono le lamiere scosse dal vento.
Ma tu – ora mi ricordo – non conosci le favole antiche dei re senza nome, degli orchi e dei giardini stregati. Mai passasti, rapita, sotto gli alberi magici che parlano con voce umana, né battesti mai alla porta del castello deserto, né camminasti nella notte verso il lume lontano lontano, né ti addormentasti sotto le stelle d’Oriente, cullata da piroga sacra. Dietro i vetri, nella sera d’inverno, probabilmente noi rimarremo muti, io perdendomi nelle favole morte, tu in altre cure a me ignote. Io chiederei “Ti ricordi?”, ma tu non ricorderesti.
Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell’anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi, e in date ore vaga la poesia congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene.
Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre delle città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo, sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola.
Ma tu – adesso mi ricordo – mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l’anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all’ora giusta l’incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrar la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti di essere stanca; solo questo e nient’altro.
Vorrei anche andare con te d’estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l’acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dei prati e qui, distesi sull’erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne.
Tu diresti “Che bello!”. Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora. Ma tu – ora che ci penso – tu ti guarderesti attorno senza capire, ho paura, e ti fermeresti preoccupata a esaminare una calza, mi chiederesti un’altra sigaretta, impaziente di fare ritorno.
E non diresti “Che bello! “, ma altre povere cose che a me non importano. Perché purtroppo sei fatta così. E non saremmo neppure per un istante felici. Vorrei pure – lasciami dire – vorrei con te sottobraccio attraversare le grandi vie della città in un tramonto di novembre, quando il cielo è di puro cristallo. Quando i fantasmi della vita corrono sopra le cupole e sfiorano la gente nera, in fondo alla fossa delle strade, già colme di inquietudini. Quando memorie di età beate e nuovi presagi passano sopra la terra, lasciando dietro di sé una specie di musica.
Con la candida superbia dei bambini guarderemo le facce degli altri, migliaia e migliaia, che a fiumi ci trascorrono accanto. Noi manderemo senza saperlo luce di gioia e tutti saran costretti a guardarci, non per invidia e malanimo; bensì sorridendo un poco, con sentimento di bontà, per via della sera che guarisce le debolezze dell’uomo. Ma tu – lo capisco bene – invece di guardare il cielo di cristallo e gli aerei colonnati battuti dall’estremo sole, vorrai fermarti a guardare le vetrine, gli ori, le ricchezze, le sete, quelle cose meschine. E non ti accorgerai quindi dei fantasmi, né dei presentimenti che passano, né ti sentirai, come me, chiamata a sorte orgogliosa. Né udresti quella specie di musica, né capiresti perché la gente ci guardi con occhi buoni.
Tu penseresti al tuo povero domani e inutilmente sopra di te le statue d’oro sulle guglie alzeranno le spade agli ultimi raggi. Ed io sarei solo. È inutile. Forse tutte queste sono sciocchezze, e tu migliore di me, non presumendo tanto dalla vita. Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d’estate o d’autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda.
Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare – ti prometto – gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all’amore. Ma io ti avrò vicina.
E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. Ma tu – adesso ci penso – sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose.
Dino Buzzati
11 notes · View notes
sistemabibliotecariomilano · 10 months ago
Text
Primavera di libri
Tumblr media
Torniamo a suggerirvi nuove letture e film “raccomandati” dai vostri bibliotecari di fiducia.
Tumblr media
Un autentico caso letterario l’inedito di Gabriel García Márquez Ci vediamo in agosto, che, come narra la leggenda a proposito dell’Eneide di Virgilio, l’autore avrebbe voluto distruggere: “un omaggio alla femminilità, una storia di libertà e di desiderio che non si sopisce con l’età e nemmeno con l’amore coniugale”. I figli hanno consentito la pubblicazione di questo breve romanzo, che esce in contemporanea in tutti i paesi e ci delizia come una sorpresa inaspettata, nonostante la volontà del suo artefice, forse troppo esigente con sé stesso.
Tumblr media
Tutt’altro che deprimente, Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna è ormai diventato un classico. Scritto con stile quasi cronachistico, la sua apparente freddezza (che peraltro ben si addice alle gelide lande della Finlandia da cui provengono i personaggi del libro) non fa che accrescere l’ironia, magari un po’ macabra, di cui è pervaso. “… ogni giorno è per ciascuno sempre il primo della vita che gli resta da vivere, anche se siamo troppo occupati per rendercene conto” è la sintesi filosofica di un romanzo divertente, originale, che si risolve in un inno non banale alla vita, alla solidarietà, all’amicizia. Un vero toccasana “per tempi agitati”, citando Mauro Bonazzi, come sono quelli in cui ci troviamo a vivere. Dalla postfazione di Diego Marani: “Una delle cose più belle dei romanzi di Paasilinna è che dopo il tumulto, il fragore e le spericolate rincorse tutto si risolve delicatamente, come una risata di cui resta solo il gioioso ricordo, nell’acqua increspata d’un lago, nel vento della sera, nell’odore di foraggio appena tagliato. … In questo libro la grande beffata è la morte”.
Tumblr media
Ambientato a Bologna durante le festività natalizie tra la fine del 1953 e l’inizio del ’54, Intrigo italiano di Carlo Lucarelli ci ripropone la compagnia del commissario De Luca, sempre ombroso, inappetente e drogato di caffeina. Lo accompagna un giovane poliziotto che lo introduce negli ambienti musicali degli amanti del jazz, di cui era appassionato un noto professore morto in circostanze non chiare. Ma il mistero si infittisce quando anche la vedova viene trovata uccisa e De Luca stesso è controllato dai Servizi Segreti. Non siamo più in tempo di guerra mondiale, ma di guerra fredda e anche i migliori si devono aggiornare. Un giallo di classe, con una ricostruzione storica sempre molto accurata. È del 2022 il ritorno del commissario Marino, segretamente ma attivamente antifascista, in Bell’abissina, dopo l’esordio del 1993 con Indagine non autorizzata, quando era ancora soltanto ispettore. Si tratta di un cold case soltanto apparente, perché la serie di delitti, legati da somiglianze via via sempre più chiare, si protrae dal passato al presente pericolosamente minacciato dall’imminente scontro bellico. Marino ha un temperamento diverso da quello di De Luca e si getta anima e corpo in questa indagine che coinvolge corrotti fiancheggiatori del regime. Un incontro, come dice l’autore stesso nei Ringraziamenti, tra la storia, con la s minuscola, frutto di fantasia, e la Storia, quella del secondo conflitto mondiale che Lucarelli conosce molto bene e che ha trattato anche in diverse trasmissioni televisive.
Tumblr media
Irresistibile la doppietta di Simenon che vi proponiamo. Gli altri, inedito in Italia fino alla pubblicazione di Adelphi del 2023, è scritto in forma di diario-confessione e ci guida con il suo ritmo irresistibile tra i meandri di un suggestivo castello francese, che racchiude, ça va sans dire, una morte misteriosa, una giovane e affascinante castellana, nonché un burbero e attempato maggiordomo, sospettosamente depositario di ogni segreto… Come sempre, con pochi abili tratti l’autore descrive una serie di personaggi che non potrebbero essere fra loro più diversi, anche se appartenenti alla stessa famiglia: la sua penna riesce a far sembrare del tutto naturali e accettabili legami apparentemente inconciliabili e al limite della moralità. Il finale è riservato all’apertura del testamento: a chi andrà la cospicua eredità del vecchio Antoine Huet? Ma soprattutto: in che modo la ricchezza influirà sulla vita e le abitudini dei protagonisti? A voi il piacere di scoprirlo. Il romanzo La prigione inizia ex abrupto con un misterioso omicidio, su cui la polizia indaga. Ma duplice è la ricerca intrapresa dall’autore: da una parte il movente del delitto, dall’altra la psicologia del protagonista, costretto a scavare nella sua vita per scoprire su sé stesso e sulle persone che gli erano più intimamente vicine segreti che ignorava o che, più probabilmente, cercava di rimuovere per superficialità, paura o inadeguatezza. Così la prigione diventa una metafora per descrivere una vita fasulla che implode in un solo istante di un giorno d’autunno. Al di là del caso limite rappresentato dal fatto di sangue e delle inevitabili differenze di carattere, è talmente accurata l’analisi psicologica che ogni lettore potrebbe ritrovare qualcosa di sé nell’indole del protagonista e comprendere i suoi atti apparentemente privi di logica. Simenon, come sempre, con ritmo inesorabile e accanito vaglio introspettivo ci conduce all’unica soluzione possibile.
Tumblr media
Furio Scarpelli e Agenore Incrocci hanno firmato, sotto la nota sigla di Age&Scarpelli, “le più memorabili sceneggiature dell’epoca d’oro del cinema italiano”, da Totò le Mokò di Bragaglia, a La banda degli onesti di Mastrocinque, C’eravamo tanto amati di Scola, I soliti ignoti, L’armata Brancaleone e La Grande guerra di Monicelli, per citarne solo una minima parte. Tra gli inediti di Scarpelli che Sellerio sta ripubblicando (è del 2019 Amori nel fragore della metropoli) vi consigliamo Si ricorda di me, signor tenente?, romanzo che introduce i protagonisti alternando, con la tecnica del flash back, la narrazione contemporanea al memoriale di guerra. Lo scavo nel complesso passato del personaggio principale porterà alla luce gravi traumi, profondi e rimossi sensi di colpa. Ma chi è lo sgangherato seccatore che apostrofa con la domanda del titolo il vecchio Giulio, tranquillo pensionato che passeggia per le vie della Milano del 1999? Un truffatore, un commilitone o un rigurgito della sua coscienza addormentata? Si legge piacevolmente tutto d’un fiato.
Tumblr media
Per una lettura diversa dal solito vi proponiamo Nightmare Alley, La fiera delle illusioni di William Lindsay Gresham, “una tipica storia noir”, da cui sono stati tratti ben due film: un classico con il fascinoso Tyrone Power in una veste per lui inedita e il recentissimo remake di Guillermo Del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Willem Dafoe. Diviso in due parti (con un finale ad anello): da un lato il fantastico, bizzarro, grottesco mondo del circo, con i suoi misteri e le sue crudeltà; dall’altra quello dell’alta borghesia, non meno pericoloso. In sintesi, il libro e i due film sono “Tre facce della stessa storia che presentano tutte letture degne di essere lette e viste per una storia che potrebbe benissimo svolgersi anche al giorno d’oggi. I prestigiatori, che siano o meno appassionati di mentalismo/spiritismo, vi troveranno molti spunti interessanti.”
Tumblr media
Un prezioso suggerimento dal passato: se vi fosse sfuggito, potete rimediare cogliendo dai nostri scaffali Il peso falso di Joseph Roth. Un autentico gioiello che mischia allo stile formulare dei poemi omerici, un’autentica passione d’amore e una finissima riflessione sull’essere umano, dominato dai suoi difetti, quasi deterministicamente volto verso il male, incapace di sfuggire alla tentazione del peccato, anche quando è mosso dalle migliori intenzioni. I temi sono quelli consueti della poetica di Roth, e spesso tornano anche gli stessi personaggi, che inevitabilmente cadono nella colpa: il tutto senza pessimismo né amarezza, anzi forse con una leggera sfumatura di fatalistica ironia.
Tumblr media
Come una diabolica matrioska le vicende biografiche dell’autore, Herbert Clyde Lewis, giornalista e scrittore americano, nato a New York da ebrei russi emigrati, si ripercuotono sul protagonista del romanzo per poi accanirsi inspiegabilmente sulle vicissitudini editoriali dell’opera che vi vogliamo consigliare, Gentiluomo in mare. Sì, perché come l’autore ebbe una vita difficile, nonostante gli incessanti sforzi profusi per affermarsi e l’indubbio talento, così il protagonista di questo delizioso romanzo breve è vittima di “una sorte bizzarra e cattiva”, per citare la splendida canzone di Lauzi-Conte, e infine la novella fu ingiustamente ignorata alla sua prima pubblicazione nel 1937 per essere poi “ripescata” (è proprio il caso di dirlo) dall’abisso dei libri dimenticati per la prima volta in Argentina nel 2010: da quel momento il successo, più che meritato anche se postumo, divenne planetario. Davvero “una perlita”, come fu definito nella recensione argentina.
14 notes · View notes
multiverseofseries · 9 months ago
Text
Bridgerton 3, Parte 1: un ritorno tra amori, segreti e scandali
Tumblr media
Ah, la primavera! Con i suoi colori e i suoi profumi, è davvero la stagione perfetta per il debutto di una nuova tranche di episodi della romance saga che ormai dal 2020 appassiona gli abbonati Netflix: la prima parte della terza stagione di Bridgerton è infatti disponibile per lo streaming sulla piattaforma, così come l'attesissima storia d'amore tra Colin Bridgerton (Luke Newton) e Penelope Featherington (Nicola Coughlan)… Ma come se la sarà cavata lo show a questo giro? Scopriamo insieme cosa ci riservano Shonda Rhimes e i primi 4 episodi di Bridgerton 3.
Scelte mirate
Tumblr media
Nicola Coughlan è Penelope
Dopo una lunga attesa carica di speculazioni di ogni tipo sul futuro dei protagonisti di Bridgerton, siamo finalmente di ritorno nella 'Ton più amata dagli spettatori Netflix, quella che, assieme ai suoi abitanti, ci regala sempre un turbinio di emozioni. Questa volta capitanata da Jess Brownell - nuova showrunner della serie dopo l'addio di Chris Van Dusen - che accompagna fedelmente la produttrice delle produttrici, Shonda Rhimes, la terza stagione di Bridgerton si mostra in tutto il suo sfarzo, la sua eleganza e la sua intensità, ma solo per quattro episodi… la seconda parte della stagione arriverà domani 13 giugno su Netflix. Una delle novità dell'adattamento televisivo dei romanzi di Julia Quinn per questa nuova stagione è stata la decisone di scindere in due parti la distribuzione degli episodi.
Tumblr media
Ritorno a Bridgerton
Per il momento, è difficile valutare se una tale scommessa sarà vincente o meno e solo l’uscita della seconda parte di stagione c’è lo dirà, ma i presupposti sembrerebbero dar ragione alla produzione: dopotutto, anche per gli appassionati del genere, un binge-watching tutto d'un fiato di 8 episodi di una serie che fa un cospicuo uso di cliché e archetipi narrativi come Bridgerton, nonché assai affezionata a plot twist e cliffhanger ad effetto, potrebbe risultare più pesante da digerire, e nel tempo controproducente rispetto a una ripartizione in due blocchi. Così facendo, invece, non solo ci si assicura che un prodotto di grande interesse attirerà audience più a lungo termine, ma si dà anche modo a storia e spettatori di "respirare", e a questi ultimi di assimilare al meglio quanto visto sullo schermo. E in questa stagione, di certo non c'è da annoiarsi…
Dai Polin, con amore
Tumblr media
Luke Newton e Nicola Coughlan
Fin dal termine della seconda stagione di Bridgerton, nella quale abbiamo visto nascere e concretizzarsi l'amore tra il primogenito di casa Bridgerton, Anthony (Jonathan Bailey), e la maggiore delle sorelle Sharma, Kate (Simone Ashley), ci si è chiesti a chi i due avrebbero passato il testimone e consegnato il titolo di "coppia dell'anno" nella stagione successiva. Se lo show avesse voluto seguire pedissequamente l'ordine dei libri, sappiamo che l'onere e l'onore sarebbe spettato a Benedict (Luke Thompson), alla cui storia è stato dedicato il terzo volume della saga letteraria, "La proposta di un gentiluomo". Tuttavia, l'amore era già nell'aria da tempo per i Polin, ovvero Colin e Penelope, gli amici di sempre il cui rapporto sembrava serbare qualcosa di più fin dal principio, sebbene avevamo visto un maggiore interesse in quel senso da parte di Pen (che ricordiamo, non leggere se non hai ancora visto la serie, è colei che si cela dietro il nom de plume di Lady Whistledown).
Tumblr media
Luke Newton è Colin Bridgerton
E malgrado in ordine cronologico cartaceo il loro momento sarebbe dovuto arrivare più in là nel tempo, sullo schermo, complice la chimica tra i due attori e l'impostazione data dal team creativo alle loro interazioni sin dalla prima stagione, è stato possibile procedere in questa direzione, senza tuttavia dimenticarsi degli altri Bridgerton. Nella prima parte della terza stagione abbiamo comunque dei focus su Benedict, Francesca (Hannah Dodd), e la Eloise di Claudia Jessie (malgrado una curiosa assenza…).
Tumblr media
Claudia Jessie è Eloise Bridgerton
Ma, come dicevamo, gran parte dell'attenzione in Bridgerton 3 è riversata sui Polin che, dopo gli accadimenti della stagione 2, si trovano ora in una fase di stallo: Penelope aveva infatti udito le parole di Colin che escludevano a priori un risvolto amoroso nel loro rapporto, e le frizioni nella sua amicizia con Eloise (che aveva scoperto la sua identità di Regina del Gossip) non avevano fatto che allontanarla dai Bridgerton. Adesso però la ragazza finisce con il ritrovarsi in una situazione, se vogliamo, ancora più scomoda, dato che, nel tentativo di recuperare la loro amicizia, Colin si offre di aiutarla a trovare marito, e cerca di impartirle "lezioni su come uscire dal guscio" ora che lui stesso, a seguito della sua estate in giro per il mondo, sente di aver trovato una nuova dimensione. Ma quando il suo aiuto finisce con creare più guai per i loro cuori che altro, cosa farà Colin? E come si comporterà Penelope? E non dimentichiamoci che Colin è ancora all'oscuro della doppia identità di Penelope…
Bridgerton non molla
Tumblr media
Bridgerton: una foto di Benedict e Colin nella stagione 3
Arrivati dunque al nostro quarto appuntamento con il mondo di Bridgerton (se contiamo anche lo spin-off sulla Regina Carlotta) ci si potrebbe preoccupare di una fisiologica fatigue del prodotto che, solitamente con le serie, giunti a questo punto inizia già a fare capolino. Per quanto riguarda lo show targato Shondaland, a ogni modo, il tutto sembra "tenere botta", poiché, almeno in questi primi quattro episodi, non si rileva una pesantezza di fondo nel seguire le vicende (seppur in gran parte prone a stereotipi) dei vari personaggi, né viene da pensare di essere stufi del suo modus operandi.
Tumblr media
Un ritorno tra amori, segreti e scandali
Le scenografie si fanno sempre più spettacolari, i dettagli visivi sempre più ricercati (guardate anche solo le parrucche della Regina!), il comparto musicale continua a regalare gioie con le sue versioni classiche di hit da classifica, da Dynamite dei BTS a Cheap Thrills di Sia, passando per Give Me Everithing di Afrojack, Ne-Yo e Pitbull, e nulla di tutto ciò risulta gratuito o fuori luogo. C'è solo da sperare che una tale cura possa continuare a essere tangibile anche nella costruzione di storie e personaggi, nello sviluppo delle dinamiche e tanto nella trasposizione del materiale già fornito dalla Quinn, quanto nell'incorporazione di elementi originali nel tessuto del racconto.
Conclusioni
In conclusione, si guarda con favore ai primi quattro episodi di Bridgerton 3, che con la sua Parte 1 ha già fatto approdo su Netflix. La tanto attesa storia d’amicizia che si trasforma in amore tra Colin Bridgerton e Penelope Featherington sta finalmente prendendo piede, e non resta che augurarsi che i due non finiscano con l’inciampare e divenire protagonisti di una rovinosa caduta. Per ora, tuttavia, non sembra questo ciò che è scritto nelle carte. Possiamo fidarci?
👍🏻
Coerenza formale e attenzione ai dettagli.
Focus sui vari personaggi, non solo sui protagonisti dichiarati.
👎🏻
Rischio esagerazione e saturazione.
9 notes · View notes
byronnight2 · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
... quí non viene mai nessuno a trascinarmi via...
Il mare d'inverno. A Dicembre.
Eppure il cielo è terso e pulito come in estate.
Il mare porta con sé i suoi segreti,le sue risacche,senza addobbi finti di una festa che nessuno in realtà apprezza davvero.
E come capita,a volte,nei migliori romanzi,mi sono svegliata con l' amaro in bocca..
Forse perché ciò che ho amato tenacemente,non poteva appartenermi,forse perché sento un disagio sgradevole nell' accorgermi che a forza di proteggere gli altri,non ho protetto me stessa.
Ma in fondo,io sono cattiva.
#pensieri
#sabato
#marinadivecchiano
#byronnightisback
36 notes · View notes
alicephoenix · 3 months ago
Text
⚙️🌿 "Arya echi di guerra" 🌿⚙️
Un mondo diviso. Due specie in guerra. Un destino sospeso tra pace e tradimento.
🌍 L'ambientazione: In un continente spezzato dalla guerra, dove il progresso umano a vapore fagocita terre antiche e misteriose, si contrappongono due mondi:
A Sud, gli insediamenti umani dominati dalla borghesia, dalla monarchia costituzionale e dal fervore industriale. Dirigibili solcano i cieli, le macchine a vapore spingono il progresso, e i Sehva – antichi uomini-uccello – vengono ridotti a schiavi, privati delle loro ali, trattati come oggetti e forza lavoro.
A Nord, le foreste senza tempo dei Sehva, dominate da matriarche e da un equilibrio naturale infranto. Qui vivono tribù pacifiche, legate alla terra e agli Antichi, creature primordiali dalle origini dimenticate.
🕰️ La trama: Dopo dieci anni di guerra, la pace è fragile come le ali spezzate dei Sehva. Quando Makena, una sehva in fuga dagli insediamenti umani, si ritrova nel cuore delle foreste settentrionali, viene trascinata in un intrigo senza precedenti. La Regina dei Sehva, ancora prigioniera di rancore e sospetti, la costringerà a fare da informatrice: esplorare i segreti del mondo umano e rivelarne le debolezze.
Nel frattempo, Colombo, il ragazzo che accompagna Makena, dipende completamente da lei per sopravvivere nel regno dei Sehva. Ma i due dovranno affrontare nemici invisibili, tradimenti e dilemmi morali che metteranno a rischio non solo la loro vita, ma la fragile alleanza tra le specie.
E mentre un principe umano tenta di avviare trattative di pace, un’imboscata rovina tutto: chi può davvero fidarsi di chi, quando il passato è fatto di sangue e inganno?
⚔️ Temi e atmosfere:
Steampunk Vittoriano: macchine a vapore, dirigibili maestosi e vestiti raffinati.
Fantasy oscuro: una foresta misteriosa abitata da creature antiche, tribù legate alla natura e antiche tradizioni.
Conflitto e divisione: il razzismo contro i Sehva e l’avidità umana.
Intrighi e viaggi: una storia di fuga, sopravvivenza e alleanze difficili.
🎯 Per chi ama:
Romanzi con atmosfere alla "Londra Vittoriana"
Mondi fantasy dettagliati e culture in conflitto
Storie epiche di pace e guerra con personaggi sfaccettati
✨ "in Arya echi di guerra, la vera battaglia non è solo tra due specie, ma contro ciò che siamo diventati."
🔖 #SteampunkFantasy #AliSpezzate #GuerreDimenticate #NuovoFantasyEpico
3 notes · View notes
susieporta · 2 months ago
Text
Tumblr media
DINO BUZZATI
"Gli inviti superflui"
Tratto dalla raccolta "60 Racconti".
Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.
Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi genii ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi.
Insieme, senza saperlo, di là forse guardammo entrambi verso la vita misteriosa, che ci aspettava.Ivi palpitarono in noi per la prima volta pazzi e teneri desideri. “Ti ricordi?” ci diremo l’un l’altro, stringendoci dolcemente, nella calda stanza, e tu mi sorriderai fiduciosa mentre fuori daran tetro suono le lamiere scosse dal vento.
Ma tu – ora mi ricordo – non conosci le favole antiche dei re senza nome, degli orchi e dei giardini stregati. Mai passasti, rapita, sotto gli alberi magici che parlano con voce umana, né battesti mai alla porta del castello deserto, né camminasti nella notte verso il lume lontano lontano, né ti addormentasti sotto le stelle d’Oriente, cullata da piroga sacra. Dietro i vetri, nella sera d’inverno, probabilmente noi rimarremo muti, io perdendomi nelle favole morte, tu in altre cure a me ignote. Io chiederei “Ti ricordi?”, ma tu non ricorderesti.
Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell’anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi, e in date ore vaga la poesia congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene
Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre delle città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo, sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola.
Ma tu – adesso mi ricordo – mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l’anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all’ora giusta l’incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrar la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti di essere stanca; solo questo e nient’altro.
Vorrei anche andare con te d’estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l’acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dei prati e qui, distesi sull’erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne.
Tu diresti “Che bello!”. Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora. Ma tu – ora che ci penso – tu ti guarderesti attorno senza capire, ho paura, e ti fermeresti preoccupata a esaminare una calza, mi chiederesti un’altra sigaretta, impaziente di fare ritorno.
E non diresti “Che bello! “, ma altre povere cose che a me non importano. Perché purtroppo sei fatta così. E non saremmo neppure per un istante felici. Vorrei pure – lasciami dire – vorrei con te sottobraccio attraversare le grandi vie della città in un tramonto di novembre, quando il cielo è di puro cristallo. Quando i fantasmi della vita corrono sopra le cupole e sfiorano la gente nera, in fondo alla fossa delle strade, già colme di inquietudini. Quando memorie di età beate e nuovi presagi passano sopra la terra, lasciando dietro di sé una specie di musica.
Con la candida superbia dei bambini guarderemo le facce degli altri, migliaia e migliaia, che a fiumi ci trascorrono accanto. Noi manderemo senza saperlo luce di gioia e tutti saran costretti a guardarci, non per invidia e malanimo; bensì sorridendo un poco, con sentimento di bontà, per via della sera che guarisce le debolezze dell’uomo. Ma tu – lo capisco bene – invece di guardare il cielo di cristallo e gli aerei colonnati battuti dall’estremo sole, vorrai fermarti a guardare le vetrine, gli ori, le ricchezze, le sete, quelle cose meschine. E non ti accorgerai quindi dei fantasmi, né dei presentimenti che passano, né ti sentirai, come me, chiamata a sorte orgogliosa. Né udresti quella specie di musica, né capiresti perché la gente ci guardi con occhi buoni.
Tu penseresti al tuo povero domani e inutilmente sopra di te le statue d’oro sulle guglie alzeranno le spade agli ultimi raggi. Ed io sarei solo. È inutile. Forse tutte queste sono sciocchezze, e tu migliore di me, non presumendo tanto dalla vita. Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d’estate o d’autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda.
Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare – ti prometto – gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all’amore. Ma io ti avrò vicina.
E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. Ma tu – adesso ci penso – sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose."
DINO BUZZATI, "Gli inviti superflui" da "60 Racconti".
Illustrazione di Barbara Baldi.
5 notes · View notes
swingtoscano · 1 year ago
Text
Vorrei che tu venissi da me una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi genii ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi. Insieme, senza saperlo, di là forse guardammo entrambi verso la vita misteriosa, che ci aspettava. Ivi palpitarono in noi, per la prima volta pazzi e teneri desideri. “Ti ricordi?” ci diremo l’un l’altro, stringendoci dolcemente, nella calda stanza, e tu mi sorriderai fiduciosa mentre fuori daran tetro suono le lamiere scosse dal vento. Ma tu – ora mi ricordo – non conosci le favole antiche dei re senza nome, degli orchi e dei giardini stregati. Mai passasti, rapita, sotto gli alberi magici che parlano con voce umana, né battesti mai alla porta del castello deserto, né camminasti nella notte verso il lume lontano lontano, né ti addormentasti sotto le stelle d’Oriente, cullata da piroga sacra. Dietro i vetri, nella sera d’inverno, probabilmente noi rimarremo muti, io perdendomi nelle favole morte, tu in altre cure a me ignote. Io chiederei “Ti ricordi?”, ma tu non ricorderesti.
Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell’anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi; e in date ore vaga la poesia, congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene. Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre della città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola. Ma tu – adesso mi ricordo – mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l’anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all’ora giusta l’incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrare la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti d’essere stanca; solo questo e nient’altro.
Vorrei anche andare con te d’estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l’acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dai prati e qui, distesi sull’erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne. Tu diresti “Che bello!” Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora.
Ma tu – ora che ci penso – tu ti guarderesti intorno senza capire, ho paura, e ti fermeresti preoccupata ad esaminare una calza, mi chiederesti un’altra sigaretta, impaziente di fare ritorno. E non diresti “Che bello!”, ma altre povere cose che a me non importano. Perché purtroppo sei fatta così. E non saremmo neppure per un istante felici.
Vorrei pure – lasciami dire – vorrei con te sottobraccio attraversare le grandi vie della città in un tramonto di novembre, quando il cielo è di puro cristallo. Quando i fantasmi della vita corrono sopra le cupole e sfiorano la gente nera, in fondo alla fossa delle strade, già colme di inquietudini. Quando memorie di età beate e nuovi presagi passano sopra la terra, lasciando dietro di se una specie di musica. Con la candida superbia dei bambini guarderemo le facce degli altri, migliaia e migliaia, che a fiumi ci trascorrono accanto. Noi manderemo senza saperlo luce di gioia e tutti saran costretti a guardarci, non per invidia e malanimo; bensì sorridendo un poco, con sentimento di bontà, per via della sera che guarisce le debolezze dell’uomo. Ma tu – lo capisco bene – invece di guardare il cielo di cristallo e gli aerei colonnati battuti dall’estremo sole, vorrai fermarti a guardare le vetrine, gli ori, le ricchezze, le sete, quelle cose meschine. E non ti accorgerai quindi dei fantasmi, né dei presentimenti che passano, né ti sentirai, come me, chiamata a sorte orgogliosa. Né udresti quella specie di musica, né capiresti perché la gente ci guardi con occhi buoni. Tu penseresti al tuo povero domani e inutilmente sopra di te le statue d’oro sulle guglie alzeranno le spade agli ultimi raggi. Ed io sarei solo. E’ inutile. Forse tutte queste sono sciocchezze, e tu migliore di me, non presumendo tanto dalla vita. Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d’estate o d’autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda. Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare – ti prometto – gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all’amore. Ma io ti avrò vicina. E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo e donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo.
Ma tu – adesso ci penso – sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso tra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose.
7 notes · View notes
persefonebooks · 8 months ago
Text
Tumblr media
Senza paura. Reckless di Elsie Silver (Chestnut Spring Series Vol. 4).
Voto: Quattro stelle e mezzo.
Punto di vista: prima persona, alternato
Sensualità: media, scene esplicite
Caratteristiche: secret baby, sport romance
Stile narrativo: scorrevole
Tipo di finale: chiuso con epilogo
Trama: Cowboy affascinante e irresponsabile, Theo Silva è il classico ragazzo da cui è meglio stare alla larga. Lo sa bene Winter, che ha passato la vita intera a tenere sotto controllo tutto, emozioni incluse, e si sta lasciando alle spalle un matrimonio tossico con un uomo che le impediva di essere sé stessa. Per lei Theo è una tentazione travolgente e la garanzia di farsi spezzare il cuore. Ci prova a tenerlo a distanza, ma Theo è tenace e non si lascia scoraggiare dal suo atteggiamento freddo e scostante. Così, Winter getta ogni cautela al vento e decide per una volta di seguire il suo cuore in una notte di passione favolosa, nonché irripetibile. Una notte che dovrà rimanere un segreto. Se non fosse che, si sa, i segreti sono fatti per essere svelati…
Una storia d’amore appassionata ed emozionante, che fa sognare.
Un cowboy seducente e inaffidabile.
Una ragazza con mille cicatrici sul cuore.
«Io ti vivo. Come se ti vedessi ovunque, tu fossi in ogni cosa. Il nostro legame va oltre la sfera fisica».
«Ho una voglia matta di uccidere chiunque ti abbia fatto credere di essere così poco speciale».
Opinione personale: “Senza paura. Reckless” è una storia che ti coinvolge dalla prima all’ultima pagina. Winter è la sorella di Summer, la protagonista del primo libro, quindi un po’ di informazioni sulla sua storia e su quello che ha passato le conosciamo già. Abbiamo già anche un’idea più o meno generale sul suo personaggio, anche se devo dire che in questo romanzo fa decisamente dei grossi passi da gigante. È forte e indipendente. È stufa di essere la marionetta di qualcuno e decide di prendere in mano le redini della sua vita, anche se in questo caso la portano ad avere un’avventura di una notte con Theo, il domatore di tori impertinente e più giovane di lei.
Theo rimane incantato da Winter fin dal primo istante in cui la vede ed è evidente che lei prova qualcosa di abbastanza simile. Rimane comunque sorpreso quando lei cede alle sue avance, anche perché tutti la reputavano quella con il cuore di ghiaccio. Invece, Theo capisce fin da subito che c’è molto di più dietro questo strato. La cosa doveva concludersi con un’avventura di una notte, alla fine le loro vite sono molto diverse e nessuno dei due era pronto a qualcosa di più. Non in quel momento, almeno. Peccato che la vita si metta in mezzo. Letteralmente. La storia è scorrevole e ti coinvolge fino alla fine. Anche tutta la parte con l’ex marito di Winter mi è piaciuta anche se personalmente avrei preferito qualche esplosione in più. Forse non sarebbe stato altrettanto realistico, però, e una cosa che amo di questi romanzi della Silver è che non c’è mai niente di eccessivo o esagerato. Sono super curiosa di vedere come concluderà quest’avventura, anche se mi mancheranno sicuramente tutti questi personaggi.
2 notes · View notes
situazionespinoza · 1 year ago
Text
Oh, Madre!
Il giorno in cui ho capito che non sarei mai diventata madre avrò avuto nove anni, quando per la prima volta ho tenuto aperto sulle ginocchia un libro di Oriana Fallaci.
Ero in bagno, intenta nel mio passatempo preferito per combattere la stitichezza: frugare nel cassetto della moglie di mio padre, l'unico a distanza ravvicinata dal gabinetto su cui trascorrevo ore e ore in attesa che qualcosa uscisse dal mio corpo.
In mezzo a pile di slip, riviste osé e reggiseni, quel giorno trovai il libriccino galeotto che avrebbe annientato il mio istinto materno: Lettera a un bambino mai nato.
La moglie di mio padre utilizzava il cassetto del bagno per nascondere i suoi segreti più intimi, forse credendo che il senso del pudore avrebbe trattenuto chiunque dal rovistare tra le sue mutande.
Ma io da bambina non sapevo dove il pudore stesse di casa. Vivevo confinata nei muri della mia camera, senza amici e senza infanzia, e il mio unico confronto con il mondo erano i romanzi di Isabelle Allende con descrizioni dettagliate di tutto ciò che accadeva in camera da letto.
La mia famiglia non ha mai amato la lettura, anzi direi proprio che al verbo detestare associassero la parola libro come complemento oggetto. Quindi loro non avevano la più pallida idea di cosa ci fosse tra le pagine di quei libercoli in cui annegavo le mie giornate.
Se un libro è letto da una bambina, significa che è adatto a una bambina, pensavano. E per vent'anni ne sono stata convinta anch'io.
Ma quel pomeriggio, seduta sul gabinetto, mi sorprese leggere il titolo "Lettera a un bambino mai nato" sulla copertina di un libro nascosto tra i calzini e una scatola di preservativi nel cassetto della moglie di mio padre incinta di sei mesi.
Divorai quel libro in una settimana, ringraziando la mia incapacità di andare di corpo come le persone normali per darmi la possibilità di trascorrere impunemente due ore seduta sulla ceramica fredda del cesso, fino a sentire le gambe addormentate e il bacino indolenzito.
Dopo ogni sessione di lettura, riponevo con cautela il libro nel cassetto della mia matrigna, facendo attenzione a incastrarlo perfettamente tra le pieghe dei reggiseni e dei pigiami.
Nessuno della mia famiglia ha mai saputo che a nove anni mi appassionai del racconto di una donna incinta che desiderava abortire, del suo calvario interiore e della lotta contro l'idea che un ammasso di cellule potesse essere ritenuta vita senziente.
A tredici anni mi trasformai in una paladina del diritto all'aborto. Lasciai di stucco la mia professoressa di Italiano quando le consegnai un pamphlet protofemminista sotto forma di foglio protocollo, spacciandolo per il mio elaborato del compito in classe sul testo argomentativo.
Gli altri miei compagni di classe non avevano mai sentito parlare di aborto, tantomeno di Oriana Fallaci, e forse erano fortunati nella loro ignoranza.
Ma io mi consideravo un'illuminata, una prescelta, una donna adulta, perché a tredici anni ero in grado di difendere con sforzi patetici e artefatti il mio sacrosanto diritto a non dare la vita.
Tanto ne ero convinta, che agli esami di licenza media dedicai il mio tema di italiano all'aborto, ancora una volta. Ero ossessionata, ero pazza, ero invasata: dovevo far sapere a tutti gli adulti che io a tredici anni sapevo di non volere figli, che non li avrei mai avuti, che avrei combattuto perché le donne come me potessero scegliere di non averli.
Quando, dieci anni dopo, la mia migliore amica mi informò di essere incinta, la prima cosa che le dissi fu: "Vuoi abortire, vero?".
E alle occhiate scettiche e divertite delle donne più grandi, che ridacchiavano sornione mentre mi ricordavano l'esistenza dell'orologio biologico, io ribattevo con rabbia di chiudere il becco.
Questo fino all'anno scorso, quando una seduta con la mia psicologa esperta di EMDR ha messo un po' di disordine tra i miei piani.
Non avevo mai riflettuto sulla possibile connessione tra il mio rifiuto della maternità e il suicidio di mia madre, ma quella tragica mattina di febbraio la mia terapeuta decise di spiattellarmelo in faccia senza troppi mezzi termini: il fatto che mia madre si fosse uccisa e mi avesse abbandonata non significava che io avrei fatto lo stesso con i miei figli.
Quella fu l'ultima seduta con la mia terapeuta, perché mal tollerai questa inferenza nelle mie decisioni sul mio utero. Non mi interessava sapere quale fosse la causa del mio odio verso la gravidanza e soprattutto non volevo ammettere che la morte di mia madre mi perseguitasse fino a quel punto.
Abbandonata la terapia e accolti gli antidepressivi, ho smesso di mettere in discussione il mio disprezzo per la maternità fino a quando a essersi suicidato non è stato un mio amico.
A quel punto mi sono resa conto che il mio bagaglio di affetti contava già due suicidi nell'arco di vent'anni, una percentuale non da poco considerando che la mia permanenza su questa terra non ha varcato ancora la soglia dei trent'anni.
La morte del mio amico è coincisa con la ricomparsa breve e fugace di mio padre.
Dopo cinque anni di ostinata assenza e disinteresse, mio padre aveva deciso di riallacciare i rapporti con me dopo la scoperta di un tradimento da parte di sua moglie.
Mio padre ritenne quel momento un'ottima occasione per mettermi a parte della storia del mio concepimento.
Così ho scoperto, davanti a un raffinato piatto di uramaki, di essere la classica figlia del "proviamo a fare funzionare questo matrimonio": mia madre aveva fallito il suo primo tentativo di suicidio e aveva confessato a mio padre che avere una figlia l'avrebbe aiutata.
Si vede che non ho svolto bene il mio compito, considerando che dopo sette anni dalla mia nascita la mia cara mamma si fece trovare morta in bagno con una calza di nylon legata al collo.
Mentre il peso di questa rivelazione si sedimentava tra la bocca dello stomaco e la gola, togliendomi la capacità di proferire parola e l'appetito, mio padre rincarava la dose lamentando il suo "non aver fatto nulla di male per meritarsi questa vita" da crocerossina, vedovo e cornuto.
La mia domanda, formulata silenziosamente nelle settimane successive, riguardava piuttosto cosa avessi fatto io di male per meritarmi di essere desiderata, partorita, traumatizzata e abbandonata da mia madre.
Con poca calma e tanta perizia, nei mesi ho messo insieme tutti i pezzi del puzzle che è la mia incapacità di vedermi madre: dal libro letto di nascosto sul cesso al tema sull'aborto, dal consiglio a denti stretti dato alla mia amica al rifiuto del parere della psicologa, fino alla confessione di mio padre.
Il risultato è stato un puzzle oscuro e strambo, in cui alcuni pezzi si incastrano a fatica con gli altri e restituiscono un'immagine grottesca e spezzata. Un'immagine di me che lotta tra l'odio per la mia famiglia, il desiderio di non essere mia madre, il determinismo di un patrimonio genetico malato.
Insomma, un'immagine non troppo lusinghiera. Ma che almeno mi dà ragione dell'irritazione e della saudade che provo quando ascolto le mie coinquiline scambiarsi ogni sera confidenze con le loro madri per telefono, tra risatine e battute.
Questo puzzle sgangherato è una prova ulteriore del mio non voler essere madre, del preferire crepare da sola piuttosto che correre il rischio di dare la vita a una persona solo per traumatizzarla.
Allo stesso tempo, quando guardo questo puzzle, mi rendo conto che il fervore di quella tredicenne che scriveva pagine e pagine sull'aborto era solo un tentativo di rispondere a quell'unica, atroce domanda:
"Oh, madre! Perché mi hai abbandonato?"
10 notes · View notes
pier-carlo-universe · 7 hours ago
Text
"La notte delle perle" di Giuliana Arena – Un intreccio di destini tra passato e presente. Recensione di Alessandria today
"La notte delle perle" è un romanzo che unisce dramma, storia e ricerca interiore, raccontando due vicende intrecciate tra il 1943 e il 2010.
Informazioni bibliografiche essenziali: Autore: Giuliana Arena Anno di pubblicazione: 29 ottobre 2024 Genere: Narrativa storica, Dramma, Romanzo di formazione Valutazione: ★★★★☆ (4,1 su 5, basato su 408 recensioni) Trama e analisi del romanzo “La notte delle perle” è un romanzo che unisce dramma, storia e ricerca interiore, raccontando due vicende intrecciate tra il 1943 e il 2010. Nel…
0 notes
weirdesplinder · 2 years ago
Text
Lista di libri simili ad Indiana Jones
Quest’anno è uscito il quinto film della saga di Indiana Jones, di cui io sono una grande fan, perciò non potevo esimermi dal proporvi una lista di libri che potrebbero piacere proprio agli ammiratori di Indy.
Tumblr media
Anni fa ho cercato a lungo dei romanzi che potessero suscitare in me le stesse emozioni dei film di Indiana Jones, ho letto diversi titoli che promettevano sulla carta lameno trame simili e un simile protagonista, ma la realtà è che in letteratura la sottoscritta non ha mai trovato qualcosa di comparabile alle storie di Indiana.
Però qualcosa che almeno dal lato avventura/trama si avvicinasse c’è, è nei personaggi e nel loro approfondimento che casca l’asino. Molti protagonisti dei libri di letteratura avventurosa non sono particolarmente approfonditi psicologicamente o sono dei super uomini infallibili, ex militari, che devono salvare il mondo ecc... insomma non somigliano ad Indy purtroppo.
Comunque ecco la mia lista dei romanzi d’avventua che a mio avviso almeno in parte sia avvicinano un po’ ai film di Indiana jones:
In primis devo per forza nominare la serie di Allan Quatermain di Henry Rider Haggard a cui George Lucas stesso ha detto di essersi ispirato per la creazione di Indiana Jones. Natuaralmente Allan è molto diverso da Indy ha una mira infallibile, capacità incredibili, le sue storie sono molto sopra le righe, ma l’ambientazione, l’epoca in cui è ambientato, molto dell’atmosfera di Indiana Jones c’è e si sente.
- Le miniere di re Salomone, di Henry Rider Haggard
Link: https://amzn.to/43Knzkk
trama: Quando Allan Quatermain, famoso cacciatore di elefanti nel Sud Africa coloniale, viene avvicinato da Sir Henry Curtis perché lo aiuti a trovare il suo fratello minore scomparso, Allan è titubante, perché sa che Curtis intende avventurarsi alla ricerca delle "Miniere di Salomone", dove in molti hanno perso la vita. Quatermain alla fine accetta, e seguendo una mappa vecchia di trecento anni si ritrova in una terra sconosciuta, abitata dal popolo di guerrieri Kukuana, guidati dal sanguinario re Twala...
Altra serie stavolta moderna che un poco si avvicina a Indiana Jones per personaggi e trame è anche la serie Nina Wilde di Andy McDermott. Con le dovute differenze. Nina è una donna, sia lei che Eddie Chase sono quasi infallibili e bravissimi in quasi tutto ciò che fanno, le trame a volte più che sfiorano il soprannaturale, e l’approfondimento psicologico dei personaggi specie dei secondari è quello che è. Però una vibe da Indiana secondo me c’è, se la si cerca proprio a fondo. Specie nella parte di archeologia e nelle trame. Nell’ambientazione no purtroppo e manca anche l’ironia dei film.
- Il tesoro di Ercole, di Andy McDermott 
(secondo libro di questa serie con protagonista Nina Wilde il primo è In cerca di Atlantide, ma sono tutti leggibili anche singolarmente)
Link: https://amzn.to/44Ozz5G
Trama: Per la giovane archeologa Nina Wilde è l'occasione di una vita. Dai suoi studi su antichi testi ha tratto la convinzione che esista una tomba in cui sono sepolti i resti del leggendario semidio Ercole. Se riuscisse a localizzarla, si tratterebbe del ritrovamento archeologico più importante di tutti i tempi. Insieme a Eddie Chase ? ex SAS ed ex guardia del corpo, ora suo compagno di avventure e di vita ? Nina parte alla ricerca della tomba. Ma è subito chiaro che non è l'unica sulle tracce dei resti di Ercole e delle favolose ricchezze che la tomba potrebbe contenere. E come se non bastasse, Chase deve fare i conti con una figura del suo passato, che rischia di mettere in pericolo non solo la relazione con Nina, ma anche la sua stessa vita. Nina e Chase si trovano ben presto al centro di un'oscura cospirazione, che ha seminato tracce di violenza e corruzione in tutto il mondo: dalla Svizzera a Shanghai, dal Botswana a Londra. Inizia per loro una drammatica fuga che è anche una frenetica ricerca per individuare la tomba di Ercole prima che i suoi segreti cadano nelle mani sbagliate.
Da qui in poi nella lista il vibe da Indiana Jones si perde quasi del tutto, ma resta l’avventura e un pizzico di archeologia unita a un pizzico di soprannaturale e a protagonisti che sono quasi superuomini oppure a una pluralità di protagonisti con trame molto corali.
- L’enigma di Alessandro Magno, di Will Adams
Link: https://amzn.to/47qXPwz
Trama: Daniel Knox è un brillante archeologo di Cambridge esperto di immersioni in fuga da un boss della malavita egiziana. Gaille Bonnard è una giovane studiosa francese di lingua demotica, la scrittura egizia usata anche nella stele di Rosetta. Elena Koloktronis è un'egittologa di fama, distrutta dal dolore per la perdita del marito. Philip Dragoumis è un eccentrico milionario che si crede la reincarnazione di Filippo II, padre del grande Alessandro, ossessionato dall'idea di liberare la Macedonia e il suo popolo dalla dominazione greca. Tutti nascondono un segreto. Tutti hanno una missione da compiere. Tutti cercano la tomba di Alessandro Magno: quel leggendario mausoleo degno di un dio, visitato da re e imperatori, che sembra inghiottito dalla storia. Ma dove sono realmente le spoglie di Alessandro e il suo favoloso corredo funebre? Nella città da lui fondata oppure in Macedonia, nelle tombe reali, accanto al padre? Oppure il suo corpo è stato portato in gran segreto dai suoi uomini più fedeli nell'oasi di Siva, al cospetto dell'oracolo di Ammone, il dio che il re tanto amava? Sullo sfondo del magico Egitto, tra antiche città e metropoli caotiche, esplorazioni negli abissi e inseguimenti nel deserto, un misterioso codice che potrebbe svelare il luogo di sepoltura del grande sovrano macedone innesca una sfida senza esclusione di colpi, dove ognuno ha una meta da raggiungere ed è disposto a tutto pur di raggiungerla.
- Le sei pietre sacre, di Mathew Reilly
Link: https://amzn.to/3KoACB3
Trama: La Pietra Filosofale - L’Altare di Stonehenge - Le Tavole della Legge - La Pietra Sacrificale dei Maya - La Pietra Veggente di Delfi - Il Bacile di Ramses II - SEI PIETRE SACRE,SEI MISTERI DA RISOLVERE,UN CONTO ALLA ROVESCIA DA FERMARE…Dopo aver ritrovato i sette frammenti della punta d’oro massiccio della Piramide di Giza, Jack West è convinto di potersi godere un meritato riposo in Australia, insieme con Lily, la sua figlia adottiva. Ma, quando un membro del suo team lo contatta per avvertirlo di un pericolo imminente, West capisce subito che superare le Sette Prove è stato soltanto l’inizio: il mondo ha ancora bisogno di lui e dei suoi fidati compagni. Questa volta la missione consiste nell’individuare sei leggendari diamanti – i Pilastri – e incastonarli nelle altrettanto leggendarie Sei Pietre Sacre: soltanto così sarà possibile contrastare un’immensa fonte di energia che finirebbe per distruggere completamente l’umanità. Nel breve arco di nove giorni, il gruppo di West dovrà decifrare l’enigma di Stonehenge e violare le camere segrete delle piramidi, sopravvivere a un inseguimento sulle montagne della Cina e a una tribù cannibale in Congo…Una sfida che viene dal passato. Una calamità inimmaginabile. Un’avventura come solo Matthew Reilly poteva scrivere.
- La nave d'oro, di Marco Buticchi
Link: https://amzn.to/3DyTN7q
Trama: Roma, 68 dopo Cristo. Chi fu davvero Nerone? Era così spietato come lo descrissero gli storici? E quando morì, scomparve lui o invece uno dei sosia che utilizzava nelle più svariate occasioni? Giappone, 1331. Una figura sembra emergere dalle nebbie del mito: è quella di Hito Humarawa, un ex samurai che ha posto la sua spada al servizio di uno spregiudicato mercante veneziano. Favignana, 2001. Durante una serie d'immersioni, l'ammiraglio Grandi rinviene alcuni reperti che sembrano appartenere a un'antica nave d'oro, misteriosamente naufragata con tutti i suoi segreti... È possibile che qualcosa possa unire questi fili così lontani e slegati?
- Amazonia, di James Rollins
Link: https://amzn.to/3Oh9LrD
Trama: Un uomo emaciato e coperto di piaghe esce dalla giungla amazzonica e si accascia, morendo poco dopo. Quell'uomo faceva parte di una spedizione scientifica svanita nel nulla. La CIA lo identifica come Gerald Clark, ex agente delle Forze Speciali, la cui carriera era stata stroncata dalla perdita di un braccio durante una missione in Iraq. Adesso, però, Clark ha entrambe le braccia. Per spiegare un evento così sconvolgente, il governo organizza una nuova missione per seguire l'itinerario della prima spedizione che sembra condurre al villaggio di una leggendaria tribù. Ma il cuore della giungla nasconde un segreto inviolabile, che genera paura, follia e... morte.
- Atlantide, di Clive Cussler
Link: https://amzn.to/3O9KTlI
Trama: Antartide, settembre 1858. Alla baleniera Paloverde, prigioniera in una trappola di ghiaccio, rimane l’unica speranza di una fuggevole (e lontana) primavera che le consenta di riprendere la strada di casa. Ma il suo equipaggio scopre ben presto che lo sconfinato deserto bianco nasconde un segreto sconcertante: racchiuso da oltre un secolo in uno scrigno di gelo c’è infatti un magnifico veliero, con a bordo un carico singolare di manufatti, tra cui un inquietante teschio di ossidiana nera... Colorado, marzo 2001. L’epoca della corsa all’oro appartiene ormai alla storia, ma non per l’intraprendente Luis Marquez, che ha fatto la sua fortuna strappando alle miniere abbandonate quei cristalli considerati in passato privi di valore e da cui oggi invece si ricavano preziosissime gemme. Ma un giorno, all’interno della miniera Paradise, Luis si ritrova in una camera dalle pareti perfettamente levigate e ricoperte di segni arcani. E al centro della camera, su un piedistallo, un teschio nero lo fissa come se volesse lanciargli una maledizione... Antartide, aprile 2001. Sono ricerche di routine, quelle che la Polar Storm, agli ordini del comandante Daniel Gillespie, sta svolgendo per conto della NUMA. Nulla di strano, quindi, se Dirk Pitt, direttore dei progetti speciali dell’agenzia, usa la nave oceanografica come base per una delle sue «esplorazioni». Molto più strana, invece, è l’improvvisa apparizione di un sottomarino che attacca la Polar Storm e riesce quasi ad affondarla. E praticamente incredibile è ciò che sostiene Gillespie: quel sottomarino misterioso è un particolare U-Boot nazista, ufficialmente dato per scomparso cinquantasei anni prima, ma, per alcuni storici, giunto fino in Argentina...
Non posso poi non citare in questa lista la serie Amelia Peabody di Elizabeth Peters, che è sì distante dai film di Indiana Jones per epoca (ma non tantissimo), tipo di protagonisti e trame... Qui siamo alla fine dell’Ottocento/primi del novecento, la protagonista è una donna molto emancipata e particolare, le trame sono quasi prettamente gialle più che d’avventura, ma la vibe, l’amore per l’archeologia veramente naturale e sviscerato, l’ironia e anche l’assurdità dei film qui ci sono tutti e in abbondanza. 
- La sfida della Mummia  (Primo libro della serie)
Link: https://amzn.to/47qWwxF
Trama: Amelia Peabody riceve una cospicua eredità e pu�� finalmente dedicarsi alle sue grandi passioni: la storia e l'archeologia. Così parte alla volta dell'Egitto, il paese che più la affascina. A Roma, si imbatte in una giovane in disgrazia, Evelyn, che è appena stata abbandonata dall'uomo che amava. Amelia prende a cuore la sorte della ragazza, la porta con sé in Egitto dove incontrano due fratelli archeologi, impegnati negli scavi di alcune tombe egizie. Tra i quattro si instaura subito un burrascoso rapporto di odio e amore, ma il destino sembra obbligarli a incontrarsi. Infatti, dopo essersi separati al Cairo, si ritrovano in un sito archeologico sulle rive del Nilo dove di notte appare la mummia di un sacerdote...
Probabilmente il modo più sicuroper ritrovare nei libri il vero Indiana Jones è leggere i suoi romanzi canonici originali. Infatti nel caso non lo sapeste esistono dei romanzi ufficiali di Indiana Jones, e alcuni di essi, non tutti, sono stati pubblicati anche in Italia, tre dalla Granata Press, tre da Sperling & Kupfer ed uno da Editrice Nord.
Questi 5, riprendono e romanzano le sceneggiature dei film.
I predatori dell'arca perduta (1981), di Campbell Black
Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), di James Kahn
Indiana Jones e l'ultima crociata (1989), di Rob MacGregor
Indiana Jones (2008) - volume che raccoglie i primi tre titoli della serie
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), di James Rollins
Ma questi 3 invece sono storie originali:
Indiana Jones: Pericolo a Delfi (1992) – Scritto da Rob MacGregor
Link: https://amzn.to/3OdRUlC
Trama: Per sedici secoli l'Ordine della Pizia ha atteso il ritorno dell'oracolo del sapere mistico di Delfi. Un terremoto annuncia il suo ritorno, mettendo allo scoperto la terra sotto le rovine. Dorian Belecamus, una seducente professoressa di archeologia, capisce che è possibile fare ben più che scavare nel passato. Ha l'occasione di prendere in mano le redini del futuro del suo paese... diventando l'oracolo di Delfi. E ha trovato l'uomo che l'aiuterà: è impetuoso, è avventato, è schiavo del suo incantesimo. Il suo nome: Indiana Jones...
Indiana Jones: La danza dei giganti (1992) – Scritto da Rob MacGregor
Link: https://amzn.to/3O9sbL1
Trama: Indiana Jones si è insediato sulla cattedra del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Londra. Deirdre, la sua più graziosa studentessa, sostiene di avere scoperto, in un rotolo dorato, la prova dell'esistenza di Merlino, il mago del mito e della leggenda. Indy è affascinato dall'ipotesi... e da Deirdre. Altrettanto interessato è Adrian Powell, intenzionato a riportare in auge l'antico ordine dei Druidi, i cui segreti gli spianeranno la strada verso la conquista del mondo. Per prima cosa deve mettere le mani sul rotolo... ed è pronto a uccidere pur di riuscirci.
Indiana Jones: I sette veli (1993) – Scritto da Rob MacGregor
Link: https://amzn.to/3Yee2kf
Trama: Tornato a  New York dopo degli scavi, Indiana Jones viene a sapere dei recentemente riscoperti scritti del Colonello Percy Fawcett, che rivelerebbero l’esistenza di una città perduta nella giungla brasiliana abitata da discendenti dei druidi.
Per concludere mi permetto di fare due onorevoli menzioni di due classici della letteratura d’avventura che sono a modo l’oro in vibe con Indiana Jones, non tanto nelle trame o nel loro fattore fantastico, ma nei personaggi e nell’atmosfera:
- Il mondo perduto, di Arthur Conan Doyle
Trama: Il geniale Professor Challenger si trova impegnato in un'impresa ai limiti delle possibilità umane, in compagnia di un altro scienziato, di un giornalista e di un nobile sportsman. Prigionieri in un mondo davvero perduto, un'isola geologica sopravvissuta misteriosamente nel cuore della giungla amazzonica, i protagonisti si imbatteranno in fantastiche avventure tra dinosauri, pterodattili, iguanodonti e uomini scimmia.                    
- Viaggio al centro della terra, di Jules Verne
Trama: narra la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor Otto Lidenbrock, scienziato noto in tutta la Germania, dal nipote Axel e da Hans, la guida che li accompagnerà per l'intera durata dell'avventura. All'origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della Terra attraverso l'entrata posta in un vulcano islandese.
6 notes · View notes
Text
Janas, le fate della Sardegna
Le fate Janas sono creature leggendarie presenti nella tradizione sarda.
Il premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda ha menzionato le fate Janas nei suoi romanzi, descrivendole come creature magiche associate alla natura e alla musica.
Tumblr media
...”e le janas , piccole fate che durante la giornata stanno nelle loro case di roccia a tesser stoffe d'oro in telai d'oro, ballavano all'ombra delle grandi macchie di filirèa” …
...”sí, la giornata dell'uomo lavoratore era finita, ma cominciava la vita fantastica dei folletti, delle fate, degli spiriti erranti.”...
Si diceva che avessero il potere di guarire le ferite con il loro tocco e che potessero far crescere fiori e piante con la loro magia. Tuttavia, erano anche temute perché si diceva che potessero trasformarsi in animali e causare malattie e sventure a chi le avesse offese.
Secondo le storie tramandate dal popolo sardo, le Janas non sono creature di questo mondo, ma piuttosto misteriose entità provenienti da un'altra dimensione. Le leggende che si raccontano su di loro parlano di esseri che possono assumere una vasta gamma di aspetti, da bellissime donne fatate a mostruosità informi.
Tumblr media
In alcune zone dell'isola, come a Tempio Pausania, le Janas sono temute come malvagi demoni che ingannano gli umani e li portano alla rovina. Si dice che queste creature siano dotate di poteri sovrannaturali e possano prendere qualsiasi forma, compresa quella di un innocuo umano.
A Tonara e in altre zone della Sardegna, invece, le Janas sono considerate creature molto simili ai vampiri, attirando gli uomini e succhiando loro il sangue.
Gli abitanti della Sardegna hanno imparato a conoscere le usanze delle Janas e a temere le loro azioni. Si dice che queste creature vivano in luoghi segreti, come le antiche sepolture chiamate "Domus de Janas" (Trad.: "Case delle Fate"), e che escano solo di notte per evitare di essere scoperte. Ma quando la scendonno le tenebre, le Janas possono essere viste danzare in cerchio nei boschi, tessendo incantesimi e agendo secondo la loro incomprensibile volontà.
Tumblr media
Le Janas sono creature misteriose e potenti, che suscitano terrore e meraviglia allo stesso tempo, ma di certo le loro intenzioni sono sempre oscure e inquietanti.
4 notes · View notes
librofelice · 2 days ago
Text
" Diamonds Are a Romance's Best Friend ".... 4 Historical Romance + Un'intera serie da 5 in cui è coinvolto un gioiello molto misterioso...
"L'ultimo Orafo" - di Giulia De Martin - Un libro perfetto, un ingranaggio in cui tutte le parti si incastrano e si muovono con grande precisione. Segreti, intrighi, due famiglie legate indissolubilmente l'una all'altra da tempi immemori, ben due storie d'amore contrastate. Una protagonista, Cressida, eccellente artigiana, intelligente, capace, forte. Una storia delicata e ricca vissuta da personaggi trasparenti. Un avvicendarsi di gioielli stupendi sul quale svetta fra tutti quello più importante, l'origine di tutto......
Inghilterra, 1812Benedetti dal dono dell’arte, i Foley sono maledetti dalla sorte avversa. Lo sa bene Cressida, erede della celeberrima dinastia di orafi, che alla morte dello zio e maestro, si trova dinnanzi un destino già scritto: dapprima la perdita di tutte le commissioni, poi l’onere del pagamento di un debito eterno, che ruota attorno a una misteriosa pietra risalente al 1559. Ad affiancare la giovane e abilissima orafa c’è Tristan Maxwell, l’apprendista dello zio e amico di sempre, che sente di doversi prendere cura di Cressida nonostante sia innamorato di Georgiana Thynn, ereditiera che vive nella proprietà a confine con quella dei Foley. Sarà proprio il Ballo d’Autunno dei Thynn l’occasione per il destino di mescolare le carte in tavola: Cressida, infatti, si troverà di fronte Markus Lewis, suo nemico giurato ed erede della famiglia che, da oltre due secoli, costringe i Foley a una condizione di indigenza. Inaspettata è l’intesa che nasce tra i due che, nati sotto contraria stella, si troveranno a dover affrontare un impietoso passato per conquistare il proprio futuro.
Tumblr media
https://www.amazon.it/Lultimo-orafo-Giulia-Martin-ebook/dp/B0D554MXXM/ref=sr_1_1?crid=2S2O013D2DAZZ&dib=eyJ2IjoiMSJ9.bHIf7NzWcRe3Z_CyO4h1LImHi8ClPvUN0Rc1d2TOgTXhPa1p1wl2uOiUHcMB_A9VWAoZOJJC__UgMYvtQNEkWYiQnr3qkIF2HGcmvBRt5p4.Dg4m2Z-NVeUuG8ZnLKEYBhSH7DtFybcycjHqpd3Nyt4&dib_tag=se&keywords=l%27ultimo+orafo&qid=1740931671&s=digital-text&sprefix=l%27ultimo+orafo+%2Cdigital-text%2C130&sr=1-1
"Un talento per l'inganno" (Serie "The Thief Takers vol.1) - di Alissa Johnson - Diari segreti, codici da decifrare e un bottino andato perduto. I due protagonisti agguerriti nel perseguire i propri obiettivi personali (lei vuole sbarazzarsi di lui il prima possibile, lui vuole farsi perdonare) si troveranno a unire le forze per risolvere un enigma che farà luce sul loro passato comune. Molto verrà alla luce...
Sono trascorsi anni da quando il salvataggio di una duchessa rapita rese lord Owen Renderwell il più celebre detective di Scotland Yard. Solo in pochi sanno però che ad aiutarlo in quell'impresa era stato il genio criminale del più famigerato ladro di Londra e della sua bellissima figlia, Charlotte Walker. Ma Lottie non ha mai perdonato a Owen di aver nascosto i meriti del defunto padre e adesso lui ha di nuovo bisogno di lei perché si trova sulle tracce di un pericoloso assassino. Nonostante l'attrazione tra i due sia rimasta immutata, entrambi sanno che la loro è una passione impossibile. Eppure ogni volta che sono l'uno accanto all'altra, il desiderio trova sempre un modo per complicare le cose...
Tumblr media
https://www.amazon.it/talento-linganno-Romanzi-Classic-Takers-ebook/dp/B0B52P3L6K/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=30LUIFZXMO3G5&dib=eyJ2IjoiMSJ9.mYFQ6rDo5nssyofgK7NreeXLrTFY6_FceOM6yOzLnBM.WpxL5wKkYtT5gjJq0NNmCIlJNGw0DJtSCduVxD3Umrs&dib_tag=se&keywords=un+talento+per+l%27inganno&qid=1740932508&s=digital-text&sprefix=un+talento+per+l%27inganno%2Cdigital-text%2C111&sr=1-1
"Tutto in un bacio" - (Serie "Bridgerton" vol.7) - di Julia Quinn - Il settimo libro della nota serie sulla famiglia Bridgerton vede come protagonista Hyacinth ormai divenuta una giovane donna curiosa dal carattere vivace ed una personalità brillante. Un diario scritto in lingua italiana da tradurre, dei diamanti nascosti da cercare, due protagonisti molto ben assortiti e lo zampino di Lady Danbury ...
Gareth St. Clair è nei guai: il padre, che lo detesta, è determinato a mandare in malora le sue tenute per rovinargli l'eredità. L'unica speranza è in un vecchio diario di famiglia, che potrebbe contenere i segreti del suo passato, e la chiave del suo futuro. Solo che è scritto in italiano. Hyacinth Bridgerton si offre di tradurlo; mentre approfondiscono il misterioso memoriale, i due si accorgono che le risposte di cui sono in cerca non si trovano tra le pagine, ma nel cuore dell'altro.
Tumblr media Tumblr media
https://www.amazon.it/Bridgerton-Tutto-bacio-Julia-Quinn-ebook/dp/B08TZP3BM7/ref=sr_1_9?crid=1OZPOSOTXMMA5&dib=eyJ2IjoiMSJ9.jSpbNkeCzpjoUHZrNQQrg96tzJYg0sh8W9Q8KW6XNSFiF94QxnkcjRCOa9vzPTMJblKZIm26IPNKoBE62AfbBCU9B1OlU7Tf4u-bEk7B8xjDzIeyTUolZH07IgTBohgxgfbtL7nhwcanQlXKWuCAH74QjZNPG7hDkkHRhEjuun5FdRe4kbR2-FaJfoM33dRGqW0Yv8PQAZbKnbU0g4D89_VOgxNsRyy4Gi4X_s72mjU.9mIgWkaflnAeNC-ZtUHPzl7MGKub_Mha69TDA1Cise8&dib_tag=se&keywords=bridgerton+libri&qid=1740933428&s=digital-text&sprefix=bridgert%2Cdigital-text%2C117&sr=1-9
"I Rubini del Duca" - di Ann Lethbridge - Un racconto breve. L'incontro di due anime esauste e amareggiate. Per pura casualità lui si ritrova nel posto giusto al momento giusto. Un'attrazione reciproca immediata; ed una opulenta parure di rubini a sancire un'unione salvifica, per Alistair e Julia.
Inghilterra, 1818 - A causa di un'azione avventata, dettata dal bisogno, Julia Partridge è costretta a vendersi all'asta in un postribolo di lusso e si prepara ad affrontare la dura prova pensando che in fondo si tratta di una sola notte tra le braccia di uno sconosciuto. Ad aggiudicarsi i suoi favori è l'affascinate Alistair Crawford, Duca di Dunstan, che a sorpresa si rivela un amante attento e generoso e riesce a trasformare quell'esperienza umiliante in un meraviglioso risveglio dei sensi. Al mattino, però, Julia deve tornare alla sua vita difficile e tormentata... a meno che un'antica leggenda legata ai rubini che il duca porta con sé non compia la sua magia.
Tumblr media
https://www.amazon.it/rubini-del-duca-Ann-Lethbridge-ebook/dp/B00WJ4Y344/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3NYOSHR5B1AT8&dib=eyJ2IjoiMSJ9.l25Sdf--U-6fxkSLCJbPXZV1Y46oVk3-muFWi_e4sHM.rUZQuiv2LEzYV8u4FeqvUxzjQn5Uhtz3zF4cuCSshvY&dib_tag=se&keywords=i+rubini+del+duca&qid=1740934435&s=digital-text&sprefix=i+rubini+del+duca+%2Cdigital-text%2C113&sr=1-1
Serie "Talisman Ring" / "L'anello talismano" - di Karen Hawkins - La serie è composta da 5 libri, ognuno dedicato ad uno dei 5 fratelli Elliot/St John. L'anello, protagonista di ogni storia, apparteneva alla madre dei 5 fratelli , e "la leggenda narra che" colui che lo custodisce incontrerà il vero amore. I fratelli St John, forti e indipendenti, non vogliono proprio saperne di amore e matrimonio, e negli anni hanno iniziato a rifilarsi a vicenda l'anello talismano pur di non essere i prossimi a cadere nella trappola dell'amore. Al contempo sono molto legati all'anello che ricorda loro una madre che hanno amato moltissimo. Il talismano, snobbato, talvolta sbeffeggiato, è in verità assai temuto; viene nascosto, viene Perso e Ritrovato...... e libro dopo libro, fratello dopo fratello, tutti capitolano all'amore e al caldo potere dell'anello. 5 storie divertenti e appassionanti. 5 personalità diverse con destini diversi, legate tra loro da un affetto profondo. Cinque fratelli che sanno prendersi in giro ma esserci sempre l'uno per l'altro. Ovviamente l'anello li condurrà sempre verso donne imprevedibili e irresistibili. I lettori più romantici saranno liberi di credere che forse sia proprio la madre, attraverso l'anello, a condurre da loro la persona perfetta, l'amore vero.
"Un'avventura da ricordare" - "Talisman Ring" vol.1
All'improvvisa dipartita del fratello, Anthony Elliot, conte di Greyley, eredita i cinque nipoti monelli. L'unico modo per venirne a capo è assumere Anna Thraxton, la miglior governante d'Inghilterra. Appartenente a una famiglia decaduta, Anna deve pensare a mantenere se stessa e l'anziano nonno. Tuttavia, nell'attimo in cui incontra Anthony è lui a diventare il suo unico desiderio. Con un unico problema, affatto trascurabile: Anthony è fidanzato con un'altra.
Tumblr media
"Confessioni di una canaglia" - "Talisman Ring" vol.2
Brandon St John, bello e dissoluto. Al dito l'anello talismano, dispensatore di antichi poteri e soprattutto del vero amore. Ma il razionale Brandon non può credere a quello che raccontano vetuste leggende. Per fargli cambiare idea basterà però l'intervento di una donna. E non certo una qualunque: la sensuale lady Verena Westforth. Senza rendersene conto, Brandon si trova coinvolto in un complotto che mette in pericolo la sua vita e quella di Verena, facendogli capire che senza di lei quella stessa vita non avrebbe alcun senso.
Tumblr media
"Intrighi d'amore" - "Talisman Ring" vol.3
Chase St John, credendosi responsabile della morte di una donna, cerca di abbandonare l'Inghilterra per non gettare disonore sulla famiglia. Però viene derubato e ferito. A trarlo in salvo è la giovane Harriet Ward, che lo accoglie nella casa di famiglia. Sempre guardingo, Chase finge di aver perso la memoria e la madre di Harriet pensa di sfruttare l'occasione per rimediare alle difficoltà dei Ward… Ma in un'Inghilterra vittoriana in cui tutti fingono con tutti, l'unica cosa vera è l'amore.
Tumblr media
"La Sposa Scozzese" - "Talisman Ring" vol.4
C'era una volta una bella fanciulla, che aveva deciso di non innamorarsi più... Katherine Macdonald, dopo aver sofferto per amore, ha scelto una vita tranquilla in una foresta che pare incantata, protetta da sette giganti scozzesi. È felice in quella sua strana solitudine, finché... Un giorno, un affascinante principe esce dalla foresta a cavallo del suo destriero... Devon St John, pur trovandosi in possesso del magico anello talismano, promessa di imminente matrimonio, non vuole rinunciare alla propria libertà. Ma il bacio di una fanciulla scozzese dai capelli rossi lo tenta irresistibilmente... E così inizia la fiaba...
Tumblr media
"La Lady in Rosso" - "Talisman Ring" vol.5
Inghilterra, anni Venti dell'Ottocento. Marcus St John, marchese di Treymount, ha un carattere volitivo. Negli ultimi tempi si è fatto ancora più inflessibile e gelido a causa delle pesanti responsabilità di capofamiglia di cui è gravato. Quando scopre che l'antico anello della madre, perso per distrazione da uno dei suoi fratelli, è arrivato nelle mani di Honoria Baker-Sneed, figlia di un antiquario, si convince di poterlo recuperare con facilità. Senza immaginare che Honoria non è interessata ai soldi che lui può offrirle in cambio, bensì al suo cuore.
Tumblr media
https://www.amazon.it/dp/B0CK4KNF9X?binding=kindle_edition&qid=1740935213&sr=8-6&ref=dbs_dp_rwt_sb_pc_tkin
0 notes
agrpress-blog · 3 days ago
Text
Marco Lugli entra in Indomitus Publishing: una nuova casa per il commissario Gelsomino Marco Lugli, autore noto nel panorama d... #commissariogelsomino #indomituspublishing #marcolugli https://agrpress.it/marco-lugli-entra-in-indomitus-publishing-una-nuova-casa-per-il-commissario-gelsomino/?feed_id=9844&_unique_id=67c32c4d73f57
0 notes
scienza-magia · 6 days ago
Text
Influenza culturale storica di Nostradamus
Tumblr media
L’influenza culturale storica di Nostradamus è vasta e complessa toccando molteplici aspetti della società, dalla letteratura all’arte dal cinema alla musica le sue profezie hanno lasciato una impronta indelebile sulla cultura mondiale. Comprendere questa influenza ci permette di apprezzare pienamente la figura di Nostradamus e di riconoscere il suo contributo molto importante alla storia e alla cultura. Per quel che riguarda l’influenza di Nostradamus sulle arti cominceremo a prendere in considerazione la sua influenza sulla letteratura. Nostradamus ha ispirato numerosi autori nel corso dei secoli. Le sue profezie con il loro linguaggio enigmatico e il loro contenuto simbolico hanno fornito materiale ricco per scrittori di generi diversi. Uno degli esempi più noti è quello di Giulio Verne il padre della fantascienza moderna che cita Nostradamus nei suoi romanzi utilizzando le sue visioni per arricchire le trame avventurose. Anche Umberto Eco famoso per il suo approccio esoterico alla narrativa Ha fatto riferimento a Nostradamus nelle sue opere. Eco ha esplorato nelle sue opere temi di mistero e conoscenza nascosta. Per fare un esempio concreto Umberto Eco nel suo romanzo "Il pendolo di Foucauld” ha integrato elementi della tradizione profetica costruendo un intricato labirinto di cospirazioni e segreti. Nel mondo della poesia Nostradamus è stato una ispirazione per poeti che cercavano di catturare il senso del mistero e della predestinazione. Yeats conosciuto per il suo interesse per la dimensione dell’occulto ha tratto ispirazione dalle profezie di Nostradamus per i suoi lavori. Anche nel teatro figure come Cristopher Marlowe e Ben Yonson hanno creato personaggi ispirati a veggenti come Nostradamus. In tal modo essi hanno arricchito le loro opere con elementi di profezia e premonizione. La rappresentazione del veggente come un personaggio enigmatico e ambiguo ha permesso ai drammaturghi di esplorare temi collegati al destino e al libero arbitrio. L’influenza di N si estende anche alle arti visive dove il simbolismo nelle sue profezie è stato rappresentato in vari modi. Salvator Dalì il maestro del surrealismo ha creato opere ispirate ai temi profetici di Nostradamus. Le sue opere caratterizzate da immagini oniriche e simboli criptici riflettono la complessità e l’enigmaticità delle profezie dell’autore francese. Per fare une esempio l’opera “il volto di Nostradamus” di Dalì rappresenta il veggente con un volto deformato circondato da simboli astrali a sottolineare l’interconnessione tra il tempo il destino e la psiche umana. Il pentagramma la clessidra e altre icone esoteriche sono state ampiamente utilizzati dagli artisti per rappresentare le visioni di Nostradamus. Questi simboli intrisi di significati profondi hanno contribuito a creare un immagine visiva forte e duratura del veggente. Altri artisti hanno utilizzato simboli astrologici e iconografie rinascimentali per rappresentare il mistero e la profezia nelle loro opere. Le profezie di Nostradamus hanno esercitato una forte influenza anche sui mass media. Le profezie di Nostradamus hanno affascinato non solo scrittori e artisti ma anche i creatori di film serie televisive. Numerosi film e documentarli hanno esplorato la vita e le profezie varie del veggente francese. Tra questi "Nostradamus” un film che traccia la vita del veggente e vari documentari che analizzano l’accuratezza delle sue profezie. Queste rappresentazioni hanno contribuito a formare l’immagine popolare di Nostradamus come profeta misterioso e lungimirante. Alcuni documentari come quelli prodotti da History Chanel hanno cercato di decodificare le sue quartine collegandole a eventi storici contemporanei. La serie tv "Reign” ha incluso Nostradamus come personaggio utilizzando le sue profezie per arricchire la trama storica e drammatica. Questo approccio ha permesso di introdurre elementi di mistero e tensione rendendo la narrazione più avvincente. Anche la musica è stata influenzata dalle profezie di Nostradamus con artisti che hanno incluso riferimenti alle sue visioni nelle loro opere. Il gruppo heavy metal Judas Priest ha pubblicato un album intitolato “Nostradamus” in cui le canzoni esplorano temi di profezia e destino. Altri artisti hanno scritto canzoni ispirate alle visioni di Nostradamus utilizzando la sua figura per esplorare temi di mistero e premonizioni. prenderemo ora in considerazione l’influenza storica di Nostradamus. Le profezie del veggente francese sono state interpretate come predizioni di vari eventi storici influenzando la percezione pubblica e politica di tali eventi. Alcune delle quartine di Nostradamus sono state interpretate come profezie della rivoluzione francese. Inoltre la figura di Napoleone Bonaparte è spesso collegata alle sue quartine considerate come premonizioni dell’ascesa di un grande leader militare. Durante la II guerra mondiale le profezie di Nostradamus sono state utilizzate sia dagli alleati che dai nazisti per la propaganda. Entrambe le parti cercavano di trovare nelle sue quartine previsioni che potessero giustificare le loro azioni e motivare le truppe. Per fare un esempio il ministro della propaganda nazista utilizzò le quartine per far credere che il nazismo era destinato a durare mille anni basandosi su presunte previsioni di Nostradamus. Dobbiamo mettere in evidenza che l’impatto delle profezie del veggente francese non si è limitato solo agli eventi storici ma ha avuto una influenza significativa anche sulla società e la cultura. Per quel che riguarda la percezione pubblica della figura di Nostradamus dobbiamo dire che egli è stato percepito in modi diversi nel corso dei secoli passando dall’essere venerato come un veggente profetico a essere criticato come un impostore. Tale cambiamento di percezione riflette le fluttuazioni nei valori culturali e degli atteggiamenti nei riguardi della profezia e dell’occulto. Durante il Rinascimento la sua figura era messa in relazione con la saggezza esoterica mentre nei secoli successivi è stato visto con scetticismo da parte di una società sempre più scientifica e razionale. Per quanto riguarda l’eredità di Nostradamus della cultura popolare dobbiamo dire che essa è evidente in numerosi riferimenti a lui in libri , film e programmi televisivi e altre forme di intrattenimento. La sua figura è diventata sinonimo di profezia e mistero perpetuando il suo fascino nel tempo. A loro volta gli studiosi hanno continuato a esplorare ed analizzare le opere di Nostradamus fornendo nuove interpretazioni e elaborando nuove prospettive sul suo lavoro. La ricerca accademica su Nostradamus ha messo in luce la complessità delle sue opere e ha esplorato le influenze culturali storiche e personali che hanno condizionato le sue profezie. Alcuni studiosi hanno cercato di decodificare le quartine offrendo interpretazioni che collegano le profezie a eventi specifici. Altri ricercatori hanno esaminato le fonti storiche letterarie utilizzate da Nostradamus rivelando come abbia combinato influenze diverse per creare le sue visioni profetiche. Le opere di Nostradamus hanno ricevuto sia critiche che sostegno in ambiente accademico. Alcuni studiosi criticano l’ambiguità delle sue profezie mentre altri riconoscono il valore storico e culturale delle sue opere. In definitiva dobbiamo dire che la questione della interpretazione delle quartine continua a essere un argomento di dibattito nell’ambiente accademico con alcune teorie che sostengono che Nostradamus abbia voluto scrivere in maniera oscura per proteggere le sue conoscenze. Per quanto riguarda le interpretazioni moderne delle profezie di Nostradamus esse continuano a evolversi riflettendo i cambiamenti nelle credenze e nelle aspettative culturali. Per fare un esempio le profezie di Nostradamus sono state spesso utilizzate nelle teorie del complotto che le interpretano come messaggi nascosti destinati a guidare e condizionare l’umanità. Alcuni teorici del complotto sostengono che Nostradamus avesse accesso a conoscenze esoteriche o a informazioni segrete che gli permisero di prevedere eventi futuri con una precisione sorprendente. Tuttavia queste interpretazioni sono spesso basate su interpretazioni vaghe ed ambigue nelle sue profezie. Le profezie di Nostradamus continuano a essere rilevanti nel contesto contemporaneo influenzando la cultura nella società moderna. La loro capacità di adattarsi a vari contesti storici e culturali contribuisce a mantenere vivo l’interesse per Nostradamus. Per quanto riguarda l’impatto delle profezie nella psicologia gli studi psicologici hanno analizzato l’impatto delle profezie sulla psiche umana e sulla paura del futuro. Il concetto di predestinazione e la ricerca di significati nascosti possono influenzare il modo in cui le persone percepiscono e reagiscono agli eventi futuri. La figura di Nostradamus è stata utilizzata per studiare come le credenze nelle profezie possano influenzare il comportamento e le decisioni degli individui. Molto importante in psicologia è il cosiddetto "Effetto Nostradamus” che si riferisce al fenomeno per cui le persone cercano di adattare i riti attuali alle profezie di Nostradamus. Questo effetto è spesso alimentato dalla ricerca di conferme e dal desiderio di trovare un senso negli eventi caotici. Gli studi psicologici hanno esplorato come l’effetto Nostradamus possa influenzare la percezione del futuro e la credenza nelle profezie. Concludiamo il nostro discorso prendendo in considerazione l’influenza delle profezie di Nostradamus nelle religioni e nella spiritualità. Le profezie di Nostradamus sono state interpretate integrate in diverse tradizioni religiose spirituali. Alcuni gruppi religiosi vedono nelle sue quartine delle premonizioni divine utilizzandole come parte delle loro credenze e pratiche spirituali. Ad esempio alcuni gruppi cristiani tradizionalisti hanno interpretato le sue profezie come previsioni della fine dei tempi e del ritorno di Cristo. Infine i movimenti spirituali moderni come il New Age hanno adottato le profezie di Nostradamus considerandole fonti di saggezza e di guida spirituale tanto che le sue visioni sono state spesso utilizzate per esplorare i concetti di energia cosmica ed evoluzione spirituale. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
0 notes