#rna-sequenz
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Fattori di trascrizione: i "direttori d'orchestra" cellulari della salute umana
Fattori di trascrizione e salute umana I fattori di trascrizione sono proteine essenziali che regolano l’espressione genica, influenzando la trascrizione del DNA in RNA messaggero (mRNA), che è il primo passo della produzione di proteine. Essi si legano a sequenze specifiche di DNA, chiamate promotori o enhancer, per attivare o reprimere la trascrizione dei geni. Sono cruciali per il controllo di…
#antitumorale#apoptosi#autoimmunità#c-Myc#cellule tumorali#citochine#fattore di trascrizione AP-1#flogosi cronica#FOXO3#istone deacetilasi#metilazione#napabucasin#oncogenesi#p53#sistema immunitario#STAT-3
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Lo strano enzima "jumping gene" modifica i genomi senza rompere il DNA Una rivoluzione nell’editing genetico? L’enzima “jumping gene” che modifica i genomi senza rottura del DNA Una scoperta sorprendente nel mondo molecolare dei batteri potrebbe consentire ai ricercatori di manipolare i genomi in modo innovativo. Una tecnica basata su sequenze genetiche mobili, noti come geni saltatori, ha dimostrato la capacità di inserire, eliminare o invertire grandi segmenti di DNA. Il potere del sistema “seekRNA” Il sistema utilizza una molecola di RNA chiamata RNA “seekRNA” per guidare la modifica genetica senza rottura del DNA, sia in batteri che in reazioni in provetta. Se adattato alle cellule umane, potrebbe rivoluzionare l’editing genetico per
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Epigenetik
=beschäftigt sich mit den erblichen Genexpressionsänderungen mit Wirkung auf den Phänotyp ohne Änderung der DNA-Sequenz
Mechanismen:
DNA-Methylierung
biochemische Veränderungen der Histonproteine (= basische Teile vom Chromosom um die DNA gewickelt ist -> ermöglicht Aufspiralisierung zu Heterochromatin)
Regulatorische RNAs
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Die RNA-Sensing-Plattform könnte helfen, Tumore zu erkennen und selektiv abzutöten oder das Genom in bestimmten Zellen zu bearbeiten Forscher des Broad Institute of MIT and Harvard und des McGovern Institute for Brain Research am MIT haben ein System entwickelt, das eine bestimmte RNA-Sequenz in lebenden Zellen erkennen und als Reaktion ein interessantes Protein produzieren kann. Mithilfe der Technologie zeigte das Team, wie sie bestimmte Zelltypen identifizieren, Veränderungen in der Expression einzelner Gene erkennen und messen, Transkriptionszustände verfolgen und die Produktion von Proteinen kontrolliere... #Adenosin #B_Zelle #Basen #Biotechnologie #Cytosin #Diagnose #EIWEISS #Enzym #Fibrose #Forschung #Gehirn #Gen #gene #Genexpression #Genom #Genomik #KRISPR #Leber #Medizin #Mukoviszidose #Neurowissenschaft #Niere #OKT #Proteinsynthese #Psychische_Gesundheit #RNA_Sequenzierung #RNS #Studenten #Technologie #Therapeutika #tumor #Übersetzung #Zelle
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Rapporti sull'analisi dei materiali e della progettazione (MDAR)
Lista di controllo per gli autori Il quadro MDAR stabilisce una serie minima di requisiti in relazione trasparente applicabile agli studi nelle scienze della vita
(vedi Dichiarazione di incarico: doi: 10.31222/osf.io/9sm4x.). La lista di controllo MDAR è uno strumento per autori, editori e altri che desiderano adottarla
il quadro MDAR per la segnalazione trasparente nei manoscritti e altri risultati. Si rimanda al Documento di Elaborazione MDAR
per un contesto aggiuntivo per il framework MDAR. Per tutto ciò che si applica, si prega di notare dove nel manoscritto sono fornite le informazioni richieste. Materiali: Materiali di nuova creazione
Il manoscritto include un apposito "materials
dichiarazione di disponibilità" fornendo informazioni trasparenti
informativa sulla disponibilità di nuovi prodotti
materiali inclusi i dettagli su come possono essere i materiali
accesso e descrivendo eventuali restrizioni all'accesso. Anticorpi Per i reagenti commerciali, fornire il nome del fornitore,
numero di catalogo e RRID, se disponibile. indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda) n / a Disponibilità di dati e materiali indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda)
Materiali e metodi/ Reagenti e anticorpi n / a Sequenze di DNA e RNA indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda) n / a Short novel DNA o RNA inclusi primer, sonde:
Le sequenze dovrebbero essere incluse o depositate ina
deposito pubblico. Tabella supplementare $3 Materiali cellulari Linee cellulari: forniscono informazioni sulle specie, sul ceppo. Fornire il numero di accesso nel repository OPPURE nel fornitore
nome, numero di catalogo, numero di clone OPPURE RRID. indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda n / a Colture primarie: fornire specie, ceppo, sesso di
origine, stato di modificazione genetica. Materiali Metodi/Lesione e coltura della cartilagine
Metodi supplementari/ Isolamento di condrociti suini
e cultura indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda) Animali da esperimento Animali da laboratorio o organismi modello: fornire
specie, ceppo, sesso, età, stato di modificazione genetica. Fornire il numero di accesso nel repository OPPURE nel fornitore
nome, numero di catalogo, numero di clone OPPURE RRID. n / a Materiali Metodi/Animali Animale osservato o catturato dal campo:
Fornire specie, sesso ed età, ove possibile. Piante e microbi Piante: fornire specie e ceppo, ecotipo e
cultivar se del caso, numero di accessione univoco se
disponibile e fonte (inclusa la posizione per la raccolta
esemplari selvatici). indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda)_ n / a Microbi: forniscono specie e ceppi, unici
numero di accesso, se disponibile, e fonte. Partecipanti alla ricerca umana X indicare dove previsto: n. pagina/sezione/legenda) oppure
indicare se questi dati demografici non sono stati raccolti
dati non raccolti. n / a Se raccolti e nei limiti della privacy Materiali e metodi/Tessuto OA della mano umana. I vincoli etnici riportano l'età, il sesso e il genere o etnia per tutti i partecipanti allo studio. Design: Protocollo di studio Se il protocollo di studio è stato preregistrato, fornirlo
DOI. Per le sperimentazioni cliniche, fornire la registrazione della sperimentazione
numero OPPURE citare il DOI. indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda) n / a Protocollo di laboratorio Fornisci D01 OPPURE altri dettagli sulla citazione se il passaggio è dettagliato
sono disponibili protocolli passo-passo. indicare dove presente: n. pagina/sezione/legenda) n / a Disegno dello studio sperimentale (dettagli statistici)
Per gli studi in vivo: indicare se e come il
seguenti sono stati fatti
Determinazione della dimensione del campione indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda. Se lo
avrebbe potuto essere fatto, ma non lo è stato, scrivere non è stato fatto n / a Materiali e metodi/Progettazione dello studio Randomizzazione Materiali e metodi/Progettazione dello studio Accecante Materiali e metodi/Progettazione dello studio
Materiali e metodi/Progettazione dello studio
Metodi supplementari/sequenziamento dell'RNA
indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda
Indicato in tutte le legende delle figure Criteri di inclusione/esclusione Definizione del campione e replicazione in laboratorio
Indicare il numero di volte in cui è stato eseguito l'esperimento
replicato in laboratorio. Definire se i dati descrivono tecnici o biologici
replica. n / a Indicato in tutte le legende delle figure Etica Studi che coinvolgono partecipanti umani: dettagli sullo stato
dell'autorità che concede l'approvazione etica (IRB o
comitati equivalenti, fornire il numero di riferimento
per l'approvazione. indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda
Metodi supplementari/ Metodi dei materiali/ Regno Unito
Studio di replicazione della biobanca
Materiali Metodi/ Tessuto OA della mano umana n / a Studi che coinvolgono animali da esperimento: Stato
dettagli dell'autorità che concede l'approvazione etica (IRBor
comitati equivalenti, fornire il numero di riferimento
per l'approvazione. Studi che coinvolgono campioni e campioni sul campo: Stato
se pertinenti permessi ottenuti, fornire i dettagli di
studio di approvazione dell'autorità; se nessuno fosse richiesto,
spiega perchè. Materiali Metodi/Animali, sotto l'home office
licenza di progetto (PPL P7E1A3608). Ricerca sul duplice uso (DURC) Se lo studio è oggetto di ricerca sul duplice uso, è motivo di preoccupazione
regolamenti, indicare l'autorità che rilascia l'omologazione
e numero di riferimento per l'approvazione regolamentare. indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda n / a Analisi: Attrito Descrivere se i criteri di esclusione erano
prestabilito. Segnala se i punti campione o dati lo erano
omesso dall'analisi. In caso affermativo, segnalare se ciò è dovuto a
logoramento o esclusione intenzionale e fornire
giustificazione. indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda
Materiali e metodi/Progettazione dello studio," Due topi lo erano
escluse dall'analisi in quanto necessitavano di essere selezionate
subito dopo l'intervento a causa di problemi con la minipompa
(non correlato alla droga). I valori anomali non sono stati esclusi da nessuno
analisi. Materiali e metodi/ Sequenziamento dell'RNA
Metodi supplementari/sequenziamento dell'RNA
indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda
Materiali&metodi/ Analisi statistica
Indicato nella legenda della figura 1-7 n / a Statistiche Descrivere i test statistici utilizzati e giustificarne la scelta
test. n / a Disponibilità dei dati Per i set di dati appena creati e riutilizzati, il file
il manoscritto include una dichiarazione sulla disponibilità dei dati
che fornisce dettagli per l'accesso o note restrizioni
all'accesso. indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda n / a Disponibilità di dati e materiali Se i set di dati appena creati sono disponibili pubblicamente,
fornire il numero di accesso nel repository O DOI OPPURE
URL e dettagli della licenza, se disponibili. Se i dati riutilizzati sono pubblicamente disponibili fornire l'adesione
numero nel repository O DOI O URL, O citazione. Disponibilità di dati e materiali, "Grezzo e lavorato
i file sono disponibili in NCBI Gene Expression Omnibus
sotto gli ID di accesso GSE216832 (RNA-seq)". Disponibilità del codice indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda n / a Per tutti i computer personalizzati appena generati
codice/software/algoritmo matematico o riutilizzato
codice essenziale per replicare i principali risultati di
lo studio, il manoscritto include una disponibilità di dati
dichiarazione che fornisce dettagli per l'accesso o note
restrizioni. Il codice dei dati è già pubblicato e referenziato in
Materiali e metodi Se il codice appena generato è pubblicamente disponibile, fornire
numero di accesso nel repository, O DOI O URL e
dettagli della licenza, ove disponibili. Stato qualsiasi
restrizioni sulla disponibilità o accessibilità del codice. Se il codice riutilizzato è pubblicamente disponibile fornire l'adesione
numero nel repository O DOI O URL, O citazione. Segnalazione Il framework MDAR raccomanda l'adozione di linee guida specifiche per disciplina, stabilite e approvate dalla comunità
iniziative. Le riviste hanno la propria politica sulla richiesta di linee guida e raccomandazioni specifiche per integrare MDAR. Rispetto degli standard comunitari
Indicare se linee guida pertinenti (ad es. ICMJE, MIBBl,
ARRIVE) sono stati seguiti e se una lista di controllo
(ad es. CONSORT, PRISMA, ARRIVE) viene fornito con
il manoscritto. indicare dove presente: n. di pagina/sezione/legenda n / a
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Britisches Gesundheitsamt lässt Bombe platzen
Britisches Gesundheitsamt lässt Bombe platzen
GEIMPFTE STERBEN 3-MAL HÄUFIGER AN DELTA-VARIANTE !!! https://www.legitim.ch/post/britisches-gesundheitsamt-lässt-bombe-platzen-geimpfte-sterben-3-mal-häufiger-an-delta-variante Sehr interessanter Bericht über die Covid-19 Strategie gewisser Leute. Nicht das Virus ist die grosse Gefahr für Leib und Leben sondern die Impfung. https://assets.publishing.service.gov.uk/government/ Naomi Seibt in…
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#Co2#Covid-19#delta-variante#drosten#England#fauci#gefährlich#geimpft#gentherapie#impfdosen#impfen#impfpflicht#impfung#rna#rna-sequenz#tod#wuhan
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How mRNA Technology Gave Us the First COVID-19 Vaccines | Time
Nel gennaio 2020, prima che molti nel mondo occidentale prestassero attenzione a un nuovo virus che si diffondeva in Cina, il dottor Ugur Sahin era convinto che avrebbe provocato una pandemia. Sahin, che nel 2008 aveva co-fondato l'azienda biotech tedesca (BioNTech) con la moglie Dr. Ozlem Tureci, cominciò a lavorare su un vaccino e a marzo fu contattato dalla Pfizer, una società farmaceutica molto più grande con cui BioNTech aveva precedentemente lavorato su un vaccino per l’influenza utilizzando mRNA. Meno di un anno dopo, il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 è diventato il primo vaccino a mRNA disponibile per un uso diffuso. Anche così, Sahin, CEO di BioNTech, e Tureci sostengono che BioNTech non è un'azienda di mRNA ma piuttosto un'azienda di immunoterapia. Gran parte del lavoro della coppia, sia presso BioNTech che nella loro precedente impresa, Ganymed, si è concentrato sul trattamento del cancro. Ma è stato il vaccino COVID-19 a portare alla ribalta Sahin e Tureci facendoli divenire una delle coppie più ricche in Germania, anche se continuano ad andare al lavoro in bicicletta e vivono in un modesto appartamento vicino al loro ufficio.
https://time-com.cdn.ampproject.org/c/s/time.com/5927342/mrna-covid-vaccine/?amp=true&fbclid=IwAR3Cld7_sSyFbEiBL9oBV9RYi5i8sTxgfU7hyEociSJWXt3yEq8W5_wvTns
Lo strumento si basa su un sistema utilizzato dai batteri per combattere i virus. I batteri sviluppano sequenze ripetute in cluster nel loro DNA, note come CRISPR, in grado di ricordare virus pericolosi e quindi utilizzare forbici guidate da RNA per distruggerli. In altre parole, è un sistema immunitario in grado di adattarsi per combattere ogni nuova ondata di virus, proprio ciò di cui noi umani abbiamo bisogno. Ora, con il vaccino Pfizer-BioNTech l'RNA è stato utilizzato per creare un tipo completamente nuovo di vaccino che, quando raggiungerà un numero sufficiente di persone, cambierà il corso della pandemia.
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Dal prof. Guido Silvestri
L'OTTIMISMO CHE VIENE DALLA CONOSCENZA
Scrivo questo post alla fine di una giornata di 14 ore tra ospedale e laboratorio (e domani sarà ancora peggio).
Sono stanchissimo, ho mal di testa, ma lo faccio volentieri perché credo fermamente che fare BUONA INFORMAZIONE sia utilissimo in un momento difficile come questo.
1. ORIGINE DEL VIRUS. E’ uscito due giorni fa uno studio sistematico delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al. Nature Medicine 2020) che dimostra senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini). Per cui la storia del virus “creato” in laboratorio si conferma una bufala colossale.
2. COVID-19 NEI BAMBINI. Lo studio comprensivo della infezione COVID-19 nei bambini cinesi dimostra che su 2145 casi totali oltre il 90% erano asintomatici, lievi o moderati, con un solo decesso riscontrato, per una letalità dell’infezione – definita come numero di morti diviso per il totale dei casi – che è, per gli infettati sotto i 18 anni, pari a <0.05% (Dong Y et al. Pediatrics 2020).
3. LETALITA’ DI COVID-19. Mentre i morti aumentano drammaticamente sia in Italia che in altri paesi, è importante ricordare che sulla base dei dati complessivi a disposizione la letalità è stimata inferiore al 2%, il che significa che il 98% delle persone infettate guariscono (Fauci AS, comunicazione personale). Il numero alto di morti che osserviamo in questi giorni è pertanto da relazionare al numero alto di persone infettate, spesso con sintomi lievi o addirittura senza sintomi. Ricordo anche che tutti i dati disponibili confermano che la stragrande maggioranza dei decessi ha più di 60 anni e presenta co-morbidità importanti (diabete, ipertensione, COPD, cardiopatia ischemica, etc).
4. VIRUS SULLE SUPERFICI. Uno studio recente indica che SARS-CoV-2 vive fino a tre giorni in certe superfici come plastica ed acciaio, e solo per poche ore in superfici come cartone e rame. Il virus sembra sopravvivere per tempi brevi, alcune ore al massimo, come aerosol (Van Doremalen et al., N Engl J Med 2020). Evitiamo paranoie del tipo "il virus sopravvive nell'asfalto per mesi", che sono basate sul nulla.
5. IMMUNITA’ NATURALE. I dati sull’immunità naturale verso SARS-CoV-2 che è acquisita da persone infettate e guarite non sono al momento tali da permettere affermazioni perentorie, ma per quanto sappiamo sugli altri coronavirus una immunità naturale almeno temporanea dovrebbe svilupparsi per un periodo di almeno 6-12 mesi (Ralph Baric, intervista sul "The Week in Virology podcast" – ricordo che Baric sta ai coronavirus come Maradona sta al calcio).
6. TERAPIE. Al momento la cosa più importante nei casi severi o critici di COVID-19 – che sono una minoranza – é il supporto respiratorio, mentre non ci sono “farmaci magici” che fanno guarire dalla malattia, né in Russia né altrove. Però ragionevoli speranze vengono da antivirali come il Remdesivir, e immunomodulatori come Tocilizumab, Baraticinib, ed altri. Ricordo che queste ultime sono terapie da riservare a casi severi o critici, mentre quelli lievi e moderati guariscono da soli o con terapia sintomatica.
7. VACCINO. Si sta lavorando alacremente soprattutto qui negli USA su diverse piattaforme vaccinali, in particolare vaccini a RNA e vaccini a base della proteina spike (S) ricombinante. Questi vaccini potrebbero essere pronti per gli studi clinici iniziali (safety + immunogenicity) entro il prossimo autunno, anche se per studi di efficacia clinica vera e propria ci vorranno probabilmente 12-18 mesi.
8. EFFETTO TEMPERATURA. Continuano ad esserci indizi – non prove, ma certamente indizi – che i danni della pandemia di COVID-19 possano almeno in parte attenuarsi con l’arrivo della primavera. In questo senso sarà importante seguire l’andamento dell’epidemia in Africa, America Latina e Sud-Est Asiatico, in particolare Malaysia, Indonesia, Philippines, India e Bangladesh (e forse anche nell’Italia del Sud).
9. EFFETTO CIARLATANI. Per favore smettiamo una volta per tutte di ascoltarli. Mi riferisco sia ai ciarlatani in malafede -- che sono solo degli sciacalli, cialtroni ed accattoni -- che a quelli, ahimé, in buonafede, cioè persone credulone ed impaurite che spargono disinformazione perché, molto semplicemente, non sanno di cosa stanno parlando. La disinformazione non serve mai a nulla, in generale e tanto meno in una situazione come questa.
10. OTTIMISMO, SEMPRE E COMUNQUE. Io rimango nonostante tutto fermamente ottimista, e sono convinto che tra qualche mese torneremo a vivere come prima – anzi, che vivremo meglio di prima, se da questa grande paura avremo imparato le giuste lezioni, come scienziati, come cittadini (sia in Italia che in USA) e come umanità in generale. Perché questa è la vera, grande sfida che dobbiamo vincere tutti insieme – anche per onorare nel modo migliore possible le vittime di questa malattia.
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Hachimoji DNA, il DNA sintetico con otto lettereUn DNA sintetico con otto basi nucleotidiche – le “lettere” del codice genetico - invece delle quattro del DNA naturale, e con le caratteristiche strutturali necessarie a sostenere un’evoluzione di tipo darwiniano.
A metterlo a punto è stato un gruppo di ricercatori della società Firebird Biomolecular Sciences di Gainesville, in Florida, in collaborazione con la DNA Software di Ann Arbor, l’Università del Texas ad Austin e la Indiana University School of Medicine a Indianapolis, che ne riferiscono in un articolo pubblicato su “Science”.
Il risultato può avere ricadute applicative per la progettazione di nuove classi di farmaci e per l'archiviazione delle informazioni, ma suggerisce anche che su altri mondi la vita potrebbe essersi evoluta lungo linee affini, ma differenti, a quelle seguite sulla Terra.
Il DNA è composto da filamenti formati da sequenze di quattro nucleotidi, indicati con le lettere A, T, G e C.
Studi precedenti avevano dimostrato che è possibile ampliare questo alfabeto fino sei lettere.
Ora Shuichi Hoshika e colleghi hanno mostrato che non solo è possibile ampliarlo anche a otto lettere – ottenendo quello che hanno battezzato hachimoji DNA (dal giapponese hachi che significa "otto", e moji che significa "lettera") – ma anche che questo nuovo DNA sintetico è in grado di svolgere tutte le funzioni di quello naturale.
In particolare, i suoi filamenti si accoppiano esattamente come il DNA, può essere copiato per ottenere l'hachimoji RNA - l’equivalente sintetico dell'RNA - ed è in grado di dirigere la sintesi proteica: in pratica, è potenzialmente in grado di sostenere la vita.
“Sulla Terra, la vita si è data da fare prima di tutto per migliorare l'RNA, modificando i suoi elementi costitutivi. Alcune di queste modifiche sopravvivono ancora oggi. Tuttavia, la biologia terrestre alla fine ha preso una strada specifica, inventando proteine”, osserva Andrew D. Ellington, coautore dello studio, per poi aggiungere: “Su Vulcano [il pianeta del signor Spock di Star Trek], la vita potrebbe aver continuato a perfezionare il suo RNA senza inventare proteine, arrivando forse a un sistema di 8 lettere, che questo lavoro dimostra possibile".
Per la tranquillità di chi teme una fuga di forme di vita “aliene” dai laboratori, i ricercatori sottolineano che l’hachimoji DNA non è comunque autosufficiente, e che richiede una somministrazione costante di elementi costitutivi e proteine appositamente create in laboratorio e non liberamente disponibili sulla Terra.
In compenso, potrebbe permettere la messa a punto di nuove sonde molecolari per il monitoraggio ambientale e per la diagnostica di diverse malattie - alcune delle quali già messe a punto dalla Firebird Biomolecular Sciences - lo sviluppo di farmaci di concezione completamente nuova e, in tutt’altro campo, la creazione di sistemi di archiviazione delle informazioni ad alta densità alternativi a quelli a base di silicio.
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Enzimi programmabili guidati da RNA per l'editing del genoma di prossima generazione Scoperta rivoluzionaria: enzimi programmabili guidati da RNA Una recente scoperta ha rivelato l’esistenza di enzimi ricombinasi guidati da RNA, aprendo la strada a nuove possibilità nell’editing del genoma. Potenzialità per l’editing del genoma Questi enzimi consentono l’inserimento, l’inversione o l’eliminazione di lunghe sequenze di DNA in posizioni specifiche del genoma, offrendo un livello senza precedenti di precisione e controllo. Applicazioni rivoluzionarie in campo biomedico Questa innovazione apre la strada a un’ampia gamma di applicazioni in campo biomedico, dalla correzione di mutazioni genetiche alla progettazione di terapie personalizzate. Impatto sulla ricerca scientifica La scoperta di questi enzimi programmabili guidati da RNA
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Strafanzeige und Strafantrag
wegen Verdachts der Rechtsbeugung in Tatmehrheit mit Nötigung, fahrlässiger Körperverletzung, fahrlässiger Tötung und Freiheitsberaubung
Anzeigeerstatter:
Name und Anschrift aller Anzeigeerstatter hier auflisten.
Sehr geehrte Damen und Herren Staatsanwälte am Landgericht,
folgenden Sachverhalt gebe(n) wir/ich Ihnen zur Kenntnis, der mir/uns bekannt geworden ist und bitte um strafrechtliche Würdigung:
Die derzeitige Feststellung der epidemischen Lage von nationaler Tragweite sowie die schweren und durchgreifenden Einschränkungen der Grundrechte für die gesamte Bevölkerung beruhen auf drei zentralen Annahmen, die nach meiner Auffassung im Sinne einer Rechtsbeugung mit Wissen und Wollen auf der Grundlage eines absolut ungeeigneten Labortestes hypothetisch fingiert anstatt gesetzlich durch einen Arzt festgestellt werden:
Nach der Legaldefinition in § 2 Nr. 1 IfSG ist ein Krankheitserreger ein vermehrungsfähiges Agens (Virus, Bakterium, Pilz, Parasit) oder ein sonstiges biologisches übertragbares Agens, das bei Menschen eine Infektion oder übertragbare Krankheit verursachen kann. Eine Infektion ist die Aufnahme eines Krankheitserregers und seine nachfolgende Entwicklung oder Vermehrung im menschlichen Organismus (§ 2 Nr. 2 IfSG).
Somit müssen, um eine Infektion bejahen zu können, drei Dinge festgestellt werden: Zum einen, ob ein Agens vorhanden ist, zweitens ob es vermehrungsfähig ist und drittens ob es im menschlichen Organismus aufgenommen, sich dort entwickelt und vermehrt.
Nach ständiger Praxis wird von den Gesundheitsämtern sowohl das Agens SarsCoV-2 als auch die Infektion selbst ausschließlich auf der Grundlage einer Polymerase-Kettenreaktion (PCR) festgestellt. Jedoch ist nach einhelliger und unbestrittener Auffassung ein PCR-Test nicht geeignet, einen Erreger oder eine Infektion festzustellen: „Der PCR-Test detektiert Genabschnitte von SARS-CoV-2; er sagt nichts darüber aus, ob es sich um infektionsfähige Viren oder um Virusreste nach durchgemachter Infektion handelt. Hierzu wäre eine Erregeranzucht erforderlich. Analog hat die Kommission für Krankenhaushygiene und Infektionsprävention (KRINKO) beispielsweise in ihrer MRSA-Richtlinie PCR-basierte Verfahren allenfalls als vorläufige Grundlage anerkannt – wegen des Vorteils einer erheblichen Zeitreduktion bei der Testdurchführung. Als Grundlage für abzuleitende krankenhaushygienische Konsequenzen und zur Kontrolle von MRSA-Dekolonisierungsmaßnahmen sind jedoch kulturelle Nachweisverfahren gefordert, da die PCR-Verfahren nicht selten falsch positive Ergebnisse liefern“ (Prof. Dr. med. René Gottschalk, Leiter des Gesundheitsamtes Frankfurt a.M. und Prof. Dr. med. Ursel Heudorf im Hessischen Ärzteblatt, 10/2020, S. 551, vgl. auch Epidemisches Bulletin des RKI Nr. 39, S. 6: „Im Gegensatz zu replikationsfähigem Virus ist die RNA von SARS-CoV-2 bei vielen Patienten noch Wochen nach Symptombeginn mittels PCR-Untersuchung nachweisbar. Dass diese positiven PCR-Ergebnisse bei genesenen Patienten nicht mit Ansteckungsfähigkeit gleichzusetzen ist, wurde in mehreren Analysen gezeigt, bei denen parallel zur PCR-Untersuchung eine Anzucht von SARS-CoV-2 in der Zellkultur durchgeführt wurde“
https://www.rki.de/DE/Content/Infekt/EpidBull/Archiv/2020/Ausgaben/39_20.pdf;jsessionid=F22ADBF001E64EABF5B05BACCA40F33D.internet052?__blob=publicationFile).
Dabei handelt es sich um allgemeines Problem: Kein PCR-Test und sei er auch noch so präzise ist geeignet, einen „Erreger“ festzustellen, weil er nur Gensequenzen findet und keine Aussage darüber trifft, ob diese Gensequenzen vermehrungsfähig sind oder nicht.
Die in den Medien beschriebene hohe „Spezifität und Sensitivität“ betrifft deswegen nur die Genauigkeit, mit der ein bestimmtes und eng eingegrenztes genetisches Material detektiert wird. D.h. mit einem PCR-Test kann genetisches Material gefunden werden, das möglicherweise zu einem Erreger gehört. Ob es sich dabei um einen Erreger i.S. des § 2 Nr. 1 IfSG handelt, oder eine Infektion i.S. des § 2 Nr. 2 IfSG vorliegt, sagt dieser Test nicht.
Die Aussage, dass aufgrund der Feststellung einer bestimmten Gensequenz ein bestimmter Erreger oder gar eine Infektion vorhanden ist, beruht daher nicht auf dem Testverfahren selbst, sondern ist eine Schlussfolgerung. Eine Schlussfolgerung, die nur dann wahr ist, wenn aus dem Vorfinden einer bestimmten Gensequenz auf das Vorhandensein eines Erregers geschlossen werden kann.
Diese Schlussfolgerung ist aber aufgrund der Grenzen, die einem PCR-Test immanent sind, nicht möglich:
- Der PCR-Test weist nur genetische Sequenzen einer Ribonukleinsäure nach, auf die er eingestellt ist.
- Es ist in der Praxis bislang ein nicht gelöstes Problem, einen Virus so zu isolieren und zu reinigen, dass man mit absoluter Sicherheit sagen kann, das ist der Virus bzw. das ist das Genom des Virus. Sämtliche Verfahren, die derzeit angewendet werden, um ein Virus zu isolieren, zu reinigen um dann seine Gensequenz zu bestimmen, beruhen zumindest teilweise auf Hypothesen und nehmen gewisse Unschärfen in Kauf.
- Daneben ist es nicht mit absoluter Sicherheit möglich, von einer bestimmten RNA-Sequenz zu sagen, dass sie nur bei diesem Virus vorkommt. Dazu ist das Vorkommen von RNA-Molekülen zu vielfältig und das Wissen darüber zu dünn. Deshalb muss immer damit gerechnet werden, dass ein „positiver PCR-Test“ etwas anderes nachweist, als den gesuchten Virus. So könnte die Sequenz auch in einem anderen – bislang unbekannten – Virus vorkommen. Oder es könnten auch genetische Informationen sein, die in der Virenzelle durch Replikation oder Rekombination hinterlegt wurden: „New genes are continuously created during replication or recombination of viral genomes in virocells by all molecular mechanisms known to generate new genes in cellular genomes” (The virocell concept and environmental microbiology, Patrick Forterre, The ISME Journal (2013) 7, 233–236; doi:10.1038/ismej.2012.110; published online 4 October 2012).
- Ein PCR-Test kann nicht zwischen vermehrungsfähiger oder nicht vermehrungsfähiger RNA unterscheiden kann. Deswegen kann man aus einem positiven PCR-Test nicht auf einen Erreger schließen.
- Die Technik und ihre Handhabung sind in den einzelnen Verfahrensschritten sehr fehleranfällig.
- Über die Einstellung der Primer oder dem sogenannten CT-Wert können die Ergebnisse je nach Einstellung positiv oder negativ sein.
- Es gibt keinen einheitlichen Standard, wie z.B. ein PCR-Test auf SARS-CoV-2 durchgeführt werden muss. Damit sind positive Tests auch nicht vergleichbar.
- Andere Erreger, die möglicherweise die eigentliche Infektionsursache sind, können durch den spezifischen PCR-Test nicht erkannt werden.
Im Ergebnis kann mit einem PCR-Test eine Infektion durch einen bestimmten Erreger nicht nachgewiesen werden. Er kann bei bestehenden und diagnostizierten Krankheiten in Verbindung mit Differentialdiagnosen brauchbare und wertvolle Hinweise geben, welcher Erreger für die Infektion verantwortlich sein könnte. Im Hinblick auf asymptomatische Fälle ist seine Aussagekraft sehr beschränkt.
In einer ausführlichen Studie, veröffentlicht am 28.09.2020 haben Rafaar et al (Clinical Infectious Diseases, ciaa1491, https://doi.org/10.1093/cid/ciaa1491) herausgearbeitet, dass die Aussagekraft eines „positiven Testergebnisses“ vom Vervielfältigungsprozess des genetischen Materials abhängt (sog. CT-Wert): “It can be observed that at Ct = 25, up to 70% of patients remain positive in culture and that at Ct = 30 this value drops to 20%. At Ct = 35, the value we used to report a positive result for PCR, <3% of cultures are positive.” Das bedeutet: Selbst bei einem niedrigen Ct-Wert von 25 liegt die Wahrscheinlichkeit, dass in Wirklichkeit keine Infektion vorliegt, bei 30 %. Ab einem Ct-Wert von 35 sogar bei 97 %.
Hinzu kommen weitere Unsicherheiten: Unter anderem kann man sich darauf beschränken, nur eine einzige oder mehrere Gensequenzen zu testen, d.h. nur nach einer einzigen Gensequenz oder nach mehreren Gensequenzen zu suchen. Im ersten Fall ist der Test dementsprechend positiv, wenn eine einzige Gensequenz – auf die der Test eingestellt ist – gefunden wurde. Im zweiten Fall ist der Test erst positiv, wenn mehrere Gensequenzen, auf die der Test eingestellt wurde, gefunden wurden.
Darüber hinaus gibt es speziell beim PCR-Test für SARS-CoV-2 aus der Wissenschaft so viele Hinweise auf eklatante Mängel, dass dieser Test schlicht keine tragfähige Grundlage für ärztliche Heileingriffe oder infektionsschutzrechtliche Maßnahmen darstellen kann. Diese Hinweise sind im jüngst veröffentlichen Corman-Drosten-Review-Report im Detail dargelegt (vgl. Anlage). Im Detail wird ausgeführt, warum der sog. Drosten-PCR-Test auf SARS-CoV-2, auf den alle derzeit verwendeten PCR-Testungen aufbauen, nicht validiert und auch nicht validierungsfähig ist. Nach diesen Hinweisen enthält er so viele molekularbiologische Designfehler, dass es nicht möglich ist, eindeutige Aussagen zu bekommen.
Ein einheitlicher wissenschaftlicher Standard besteht nicht. Wie aus Medienverlautbarungen hervorgeht (vgl. Süddeutsche Zeitung vom 07.10.2020: „Positiv getestet, aber nicht ansteckend“) haben nach Recherchen der Süddeutschen Zeitung nur 11 % der Gesundheitsämter überhaupt den CT-Wert mitgeteilt bekommen. Nötig wäre aber nicht nur die Mitteilung des CT-Wertes, sondern ein einheitlicher Standard, um basierend auf PCR-Tests ein Infektionsgeschehen überhaupt beurteilen zu können. Dieser Standard existiert nicht. Daraus kann geschlussfolgert werden, dass Gesundheitsämter und zuständige Infektionsgefahrenabwehrbehörden „wissentlich ins Blaue hinein“ agieren. Sie treffen auf der Grundlage der gemeldeten „Positivtests“ ihre Entscheidungen, ohne beurteilen zu können, ob überhaupt „Infektionen“ vorliegen.
Prof. Dr. Werner Bergholz hat in seiner schriftlichen Stellungnahme in der öffentlichen Anhörung des Ausschusses für Gesundheit des Deutschen Bundestages überzeugend ausgeführt, dass im momentanen Zustand die Teststrategie in keiner Weise den Qualitätsanforderungen der Technik oder dem Stand der Wissenschaft entspricht. Die Anforderungen sind von 4 relevanten internationalen Normdokumenten abgeleitet:
□ ISO 31000: „Risk Management“ (https://www.iso.org/iso-31000-risk-management.html)
□ ISO 9001-2015: “Quality management systems — Requirements” (https://www.iso.org/standard/62085.html)
□ ISO 15189:2012: “Medical laboratories — Requirements for quality and competence” (https://www.iso.org/standard/56115.html)
□ JCGM 100:2008 “Evaluation of measurement - — Guide to the expression of uncertainty in measurement” (https://www.iso.org/sites/JCGM/GUM/JCGM100/C045315e-html/C045315e.html?csnumber=50461)
und werden nicht ansatzweise erfüllt – vgl. Ausschussdrucksache 19(14)233(4)
Derzeit gibt es – nach den einleuchtenden Ausführungen des Sachverständigen Prof. Dr. Bergholz – keine wirklich aussagefähigen und belastbaren Zahlen zum Infektionsgeschehen und es sind keine angemessenen staatlichen Maßnahmen möglich.
In Konsequenz heißt das: Praktisch entscheiden Labore, wie sie testen. Damit können Labore – je nach Testverfahren – entscheiden, ob und wie viele positive Testergebnisse produziert werden. Damit entscheidet die Testpraxis der Labore – mit nicht validierten Testverfahren – ob Schutzmaßnahmen eingeführt werden dürfen oder nicht.
Als Folge dieser Vereinfachung (positiver Test = Infektion = Krankheit) werden die komplexen Anforderungen an die nach dem Gesetz ebenfalls verpflichtend festzustellende ärztliche Diagnose einer – übertragbaren – Krankheit grob verfälscht. Einfach gesprochen: Aus der falschen Anwendung des Diagnosemittels „PCR-Test“ können keine richtigen Schlüsse gezogen werden. Diese Fehlschlüsse führtén zu weiteren eklatanten Verstößen gegen den medizinischen Standard. Das was lege artis in der Medizin erforderlich ist, wird außer acht gelassen:
a) Nach der Legaldefinition in § 2 Nr. 2 IfSG ist eine übertragbare Krankheit eine durch Krankheitserreger oder deren toxische Produkte, die unmittelbar oder mittelbar auf den Menschen übertragen werden, verursachte Krankheit. Der Begriff Krankheit ist im IfSG nicht definiert. Das deutsche Standardwerk der medizinischen Wörterbücher, der „Pschyrembel“, definiert Krankheit als „Störung der Lebensvorgänge in Organen oder im gesamten Organismus mit der Folge von subjektiv empfundenen und/oder objektiv feststellbaren körperlichen, geistigen oder seelischen Veränderungen“.
Bei Infektionen mit Corona-Viren handelt es sich um Infektionserkrankungen der oberen Atemwege und die Entzündung der Lunge durch Corona-Viren ist eine sog. „schwere Verlaufsform, bzw. Komplikation“. Dass Corona-Viren humanpathogen/krankmachend sein können, ist wissenschaftlich belegt, ebenso ist auch wissenschaftlich belegt, dass dieser Erreger übertragbar ist zwischen suszeptiblen Organismen (Menschen, Tiere).
In der klinischen Praxis wird die Kausalität aber einfach als gegeben unterstellt, wenn bei einer Person mit Lungenentzündung ein positiver PCR-Test auf Corona durchgeführt, wurde. Ein grundlegendes Problem in der gegenwärtigen medizinischen Verfahrensweise ist die Unterlassung der Untersuchungen auf differentialdiagnostische Ursachen – man unterstellt Corona, ohne auf andere Erreger zu untersuchen.
Aus diesem Grund liegt ein Verstoß gegen § 24 S. 1 IfSG vor: „Die Feststellung oder die Heilbehandlung einer in § 6 Absatz 1 Satz 1 Nummer 1, 2 und 5 oder in § 34 Absatz 1 Satz 1 genannten Krankheit oder einer Infektion mit einem in § 7 genannten Krankheitserreger oder einer sonstigen sexuell übertragbaren Krankheit darf nur durch einen Arzt erfolgen.“
Eine medizinische Diagnose ist eine medizinische Handlung, zu der nur der Arzt rechtlich befugt ist, und für die dieser Arzt allein und vollständig verantwortlich ist. Keine andere Person oder Institution, einschließlich Regierungsbehörden oder Gericht, hat eine solche Befugnis. Es ist nicht Aufgabe der regionalen Gesundheitsbehörden, jemanden für krank oder gesundheitsgefährdend zu erklären. Nur ein Arzt kann dies tun. Niemand kann per Dekret oder Gesetz für krank oder gesundheitsgefährdend erklärt werden, auch nicht als automatische, administrative Folge des Ergebnisses eines Labortestes, egal welcher Art.
Von dieser Vorschrift dispensiert auch nicht § 24 S. 2 IfSG, der den Arztvorbehalt bei der Anwendung bestimmter Testverfahren aufhebt. Demnach dürfen diese Testverfahren auch von Nichtärzten durchgeführt werden. Die Schlussfolgerung, ob aufgrund dieser Testverfahren eine Infektion oder Krankheit vorliegt, hat zwingend aufgrund der komplexen Diagnoseanforderungen durch einen Arzt zu erfolgen.
b) Daneben muss nach dem derzeitigen Stand der Forschung davon ausgegangen werden, dass es in der menschlichen Lunge ein Virom gibt, dessen Zusammensetzung und Bedeutung zwar im Einzelnen nicht erforscht, jedoch dessen Existenz nicht von vornherein als „Krankheit“ eingestuft werden darf (vgl. Nazareth et al. BMC Pulmonary Medicine https://doi.org/10.1186/s12890-020-1082-5: “Until recently, the lung was considered a sterile organ [4], which was explained by the protective mechanisms of the upper airways and the barrier function of the mucosa of the lower airways. The presence of bacteria in the lower airways was interpreted as a pathological phenomenon, based on cultural microbiological information [5]. It was explained as transient migration by microaspiration, reflecting the composition of the upper respiratory tract, although the biomass would be lower. It was further conceded that the lower respiratory tract microbiome could be related to contamination of the upper tract during sampling [6]. According to Dickson and Huffnagle, the notion that the lungs are sterile is still frequently stated in textbooks, virtually always without citation [7]. Respiratory culture-based protocols sought only to identify clinically significant pathogens [8]. At the beginning of the current decade, studies based on culture-independent methods have shown the presence of a small amount of bacterial communities in the lungs of healthy, non-smoker individuals, with some diversity in their elements. There are few studies available in the literature on the characterization of the respiratory tract virome, especially of the lower airways [9–14]. ...”)
c) Nach der Legaldefinition in § 2 Nr. 3 a ist eine bedrohliche übertragbare Krankheit eine übertragbare Krankheit, die auf Grund klinisch schwerer Verlaufsformen oder ihrer Ausbreitungsweise eine schwerwiegende Gefahr für die Allgemeinheit verursachen kann. Nun ist eine Lungenentzündung sicherlich eine Krankheit mit einer klinisch schweren Verlaufsform. Die Frage ist jedoch, ob eine Lungenentzündung als klinisch schwere Verlaufsform aus einer vorgegangenen Infektion der oberen Atemwege herrührt. Diese Frage stellt sich deswegen, weil nach dem derzeitigen Stand der Forschung bekannt ist, dass Erreger den menschlichen Körper nach einer Infektion „kolonisieren“ können, d.h. Teil des menschlichen Mikrobioms werden, ohne dass eine Krankheit ausbricht. Weiter ist bekannt, dass eine Erkrankung, wie z.B. eine Lungenentzündung dann ausbrechen kann, wenn dieses Mikrobiom aus bislang noch nicht abschließend geklärten Umständen aus dem Gleichgewicht gerät und eine Lungenentzündung dann durch einen Erreger verursacht wird, der nicht von außen in den menschlichen Körper eindringt, sondern der schon im menschlichen Körper vorhanden ist. Man spricht dann von endogenen Infektionen. Im Zusammenhang mit Lungenentzündungen ist dieses Phänomen der endogenen Infektionen bei Pneumokokken bekannt.
Im Hinblick auf SARS-CoV-2 und Lungenentzündungen sind endogene Infektionen deswegen nicht auszuschließen, weil – wie oben ausgeführt – nach neuesten medizinischen Forschungen von einem Virom in der Lunge auszugehen ist (vgl. Nazareth et al. BMC Pulmonary Medicine https://doi.org/10.1186/s12890-020-1082-5: “The results of this study suggest the presence of common respiratory viruses in the lower respiratory tract without causing symptomatic infection, even in carefully collected lower samples. This may have important implications on the interpretation of the results on the diagnostic setting … It may be hypothesized that some respiratory viruses, such as influenza, RSV, HMPV and HRV, may transiently colonize the mucosa of the tracheobronchial tract at times of increased viral activity, whereas others, such as HPIV 1/3, might be prolonged colonizers. However, only a longitudinal study could determine the extent of the colonization period and thus solve this important issue. In addition, we need to know the meaning of its presence, if they are only bystanders, even during an acute respiratory infection.”), das auch die Präsenz des SARS-CoV-2 einschließen kann.
Somit muss aus ärztlicher Sicht auch in Betracht gezogen werden, dass „CoViD 19“ eine endogene Komplikation ist, die durch Erreger ausgelöst werden, die bereits im Körper vorhanden sind.
d) Dabei sprechen erhebliche Gründe dafür, dass gerade die schweren Verlaufsformen auf endogene Infektionen zurückgehen:
aa) Nach gesicherten medizinischen Erkenntnissen hat ein großer Anteil positiv auf SARS-CoV-2 getesteter Menschen, keine oder nur geringe Symptome. Damit ist eine „Kolonisierung“ ohne Krankheitsverlauf grundsätzlich möglich.
bb) Nach gesicherten medizinischen Erkenntnissen, gibt es Menschen, die über einen längeren Zeitraum positiv auf SARS-CoV-2 getestet wurden, ohne dass Symptome auftraten (Case Study: Prolonged infectious SARS-CoV-2 shedding from an asymptomatic immunocompromised cancer patient. Victoria A. Avanzato, M. Jeremiah Matson, Stephanie N. Seifert, Rhys Pryce, Brandi N. Williamson, Sarah L. Anzick, Kent Barbian, Seth D. Judson, Elizabeth R. Fischer, Craig Martens, Thomas A. Bowden, Emmie de Wit, Francis X. Riedo, Vincent J. Munster PII: S0092-8674(20)31456-2 DOI: https://doi.org/10.1016/j.cell.2020.10.049 Reference: CELL 11714: Long-term SARS-CoV-2 shedding was observed from the upper respiratory tract of a female immunocompromised patient with chronic lymphocytic leukemia and acquired hypogammaglobulinemia. Shedding of infectious SARS-CoV-2 was observed up to 70 days, and genomic and subgenomic RNA up to 105 days past initial diagnosis. The infection was not cleared after a first treatment with convalescent plasma, suggesting limited impact on SARS-CoV-2 in the upper respiratory tract within this patient. Several weeks after a second convalescent plasma transfusion, SARS-CoV-2 RNA was no longer detected. We observed marked within-host genomic evolution of SARS-CoV-2, with continuous turnover of dominant viral variants. However, replication kinetics in Vero E6 cells and primary human alveolar epithelial tissues were not affected. Our data indicate that certain immunocompromised patients may shed infectious virus for longer durations than previously recognized. Detection of subgenomic RNA is recommended in persistently SARS-CoV-2 positive individuals as a proxy for shedding of infectious virus). Damit ist die Möglichkeit einer Kolonisierung grundsätzlich nachgewiesen.
cc) Schwere Atemwegserkrankungen – sog. SARI Fälle – folgen dem Jahresverlauf nach einem bestimmten Schema, das unabhängig von der Intensität menschlicher Kontakte ansteigt oder abfällt (vgl. Darstellung der SARI Fälle in den Influenzawochenberichten des RKI). Dieser Verlauf kann mit exogenen Infektionen nicht erklärt werden.
e) Die hohe Zahl sogenannter asymptomatischer Positivfälle relativiert auch die Feststellung, ob SARS-CoV-2 ein “Krankheitserreger” ist: “Most viruses are neither consistently pathogenic nor always harmless, but rather can result in different outcomes depending on the health and immunological status of their hosts. The less pathogenic a virus is—the lower the percentage of infected people who become sick—the larger such case-control studies need to be to detect a difference between the groups.” Vgl. Viruses in the human body, von Eric Delwart - senior investigator at the Blood Systems Research Institute and an adjunct professor in the Department of Laboratory Medicine at the University of California, San Francisco, https://www.the-scientist.com/features/viruses-of-the-human-body-32614
Darüber hinaus stellt sich die Frage, ob Viren nicht von Natur aus eine positive Bedeutung für den Menschen haben: Patrick Forterre, der dafür plädiert mehr die Virenzelle in den Blick zu nehmen, als sich ausschließlich auf Viren zu fokussieren, spricht in diesem Zusammenhang von der Virenzelle als Wiege für neue Gene und erläutert das wie folgt: „Another aim of the virocell concept is to emphasize the importance of viruses as the cradles of new genetic information. New genes are continuously created during replication or recombination of viral genomes in virocells by all molecular mechanisms known to generate new genes in cellular genomes (Forterre, 2011; Jalasvuori, 2012). This could seem trivial, especially to virologists who are well aware of viral creativity. However, this is not obvious for all evolutionary biologists. Many of them still consider that viral genomes are formed by the progressive accretion of genes captured from their hosts, viruses being considered as pickpockets of cellular genes (Moreira and Lopez-Garcia, 2009). In the past, molecular biologists have indeed greatly benefited from the fact that viruses can sometimes capture cellular genes and transfer them to recipient cells (transduction). As a consequence, viruses are often merely considered as passive vehicles of cellular genes and all viral genes are then supposed to derive in fine from bacterial, archaeal or eukaryotic genomes. However, this is not supported by genomic data since most genes in viral genomes have no cellular homologues and only a small percentage can be traced to cellular ancestors. In fact, viral integration in cellular genomes is probably more frequent than the reverse process. In addition, whereas genes with closely related cellular homologues are rare in viral genomes, integrated viruses and related elements (see below) represent a large proportion of most archaeal and bacterial genomes (Cortez et al., 2009), and eukaryotic genomes contain frequently much more (retro)viral genes and retrotransposons than eukaryotic genes (Feschotte and Clement, 2012). One can therefore conclude that cells are giant pickpockets of viral genes.” (The virocell concept and environmental microbiology Patrick Forterre The ISME Journal (2013) 7, 233–236; doi: 10.1038/ismej. 2012.110; published online 4 October 2012).
Nimmt man den – unstreitig – sehr hohen Prozentsatz der Personen, die offensichtlich nicht krank werden und die Bedeutung der Viren für die Entwicklung unseres Genoms zum Maßstab, so stellt sich auch das Infektionsgeschehen um SARS-CoV-2 nicht als bedrohlich, sondern als notwendiges evolutives Geschehen dar. Warum es für die einen „gut“ und die anderen „schlecht“ ausgeht, müsste – notwendigerweise – durch sehr ausführliche Langzeitstudien erst noch geklärt werden.
3.) Werden Tatsachen festgestellt, die zum Auftreten einer übertragbaren Krankheit führen können, oder ist anzunehmen, dass solche Tatsachen vorliegen, so trifft die zuständige Behörde die notwendigen Maßnahmen zur Abwendung der dem Einzelnen oder der Allgemeinheit hierdurch drohenden Gefahren (vgl. § 16 Abs. 1 IfSG).
Hier setzt sich nun die Fehlerkette fort: Aufgrund der Gleichsetzung von "positivem PCR-Test“ mit „Infektion“ haben die Behörden ein positives Testergebnis – ohne weitere Untersuchung – als Tatsache für das Auftreten einer übertragbaren Krankheit genommen. Im Umfeld wurde weiter getestet, weitere positive Testergebnisse festgestellt und daraus wurden weitere übertragbare Krankheiten angenommen. Das führte zu der – absurden – Situation, dass massenhaft gesunde Menschen ohne Krankheitssymptome – per PCR-Test – und ohne weitere ärztliche Untersuchung als „ansteckungsverdächtig“ erklärt und „abgesondert“ wurden. Dafür wurde eigens die „asymptomatische Infektion“ als neue wissenschaftliche Erkenntnis behauptet und als „ansteckungsverdächtige Krankheit“ behandelt. Für die Tatsache, dass eine asymptomatische Person eine andere Person „angesteckt“ im Sinne, dass eine Krankheit übertragen wurde, ist jedoch niemals ein wissenschaftlicher Beleg vorgelegt worden. Im Gegenteil, bei einer der größten Studien, die 10 Millionen Menschen im Raum Wuhan einschloss, konnte keine einzige Infektion durch asymptomatische Personen nachgewiesen werden (Shiyi Cao et al.: Post-lockdown SARS-CoV-2 nucleic acid screening in nearly ten million residents of Wuhan, China: „There were no positive tests amongst 1,174 close contacts of asymptomatic cases.“ https://www.nature.com/articles/s41467-020-19802-w).
Hier ist auch höchste Vorsicht geboten, weil sich das medizinische Weltbild, was viral verursachte Lungenentzündungen betrifft, grundlegend geändert hat.
Bis vor etwa 10 Jahren galt die Lunge als steriler Raum. Den Mechanismus einer Lungenentzündung erklärte man sich als Komplikation der oberen Atemwege, bei dem Viren über den Rachen die Barriere zur Lunge überwanden und dort eine Lungenentzündung auslösten. Seit etwa 10 Jahren weiß man, dass die Lunge kein steriler Raum ist und dass es auch in der Lunge ein Virom gibt, ohne dass die Menschen krank werden:
“The lower respiratory tract was once thought to be a sanctuary site from microbiological colonization owing to the efficacy of upper airwayprotective mechanisms and the host mucosal barrier function of the lower airways, combined with both innate and adaptive immune responses . As a small number of recent studies confirm, this is a naive vision of the lung, the viral component of which parallels recent revelations from respiratory microbiome studies. Hence, it is now timely to revise our thinking regarding the constituents, diversity, and changing nature of the respiratory virome in health and disease. One area worthy of focus is the interface be-tween community-acquired respiratory viruses and the respiratory virome to better understand the dynamics in acute infection, as well as the factors that may lead to viral persistence and chronic disease
(Translational Aspects of the Human Respiratory Virome, Alicia B. Mitchell, Brian G. G. Oliver1, and Allan R. Glanville, The Woolcock Institute of Medical Research, Sydney, New South Wales, Australia; and The Lung Transplant Unit, St. Vincent’s Hospital, Sydney, New South Wales, Australia, Received in original form June 26, 2016; accepted in final form September 20, 2016).”
Dazu gibt es – wie oben unter Verweis auf Eric Delwarts „Viruses in the human body“ dargelegt wurde, in der Virologie längst die Erkenntnis: “Most viruses are neither consistently pathogenic nor always harmless, but rather can result in different outcomes depending on the health and immunological status of their hosts.”
D.h. man kann mit den heutigen Erkenntnissen eine Erkrankung der Atemwege, insbesondere eine Lungenentzündung, nicht einfach kausal auf eine Mensch-zu-Mensch-Ansteckung zurückführen, weil die Erreger schon in der Lunge vorhanden gewesen sein können. Umgekehrt muss man sich neu fragen, ob die Virenlast, die asymptomatische Menschen übertragen können, überhaupt das Potential haben, eine Krankheit verursachen zu können.
Ein aus dieser Fokussierung auf positive PCR-Tests resultierender wesentlicher Fehlschluss ist die Behauptung, dass Kontaktreduzierungen oder das Tragen einer Mund-Nasen-Bedeckung (Non Pharmaceutical Interventions NPIs) geeignet sind, ein Infektionsgeschehen einzudämmen. Im Hinblick auf die reine Zahl positiver PCR-Tests scheint das – bisweilen – der Fall zu sein, wenn sie sinken, sobald Maßnahmen eingeführt oder verschärft werden. Das ist aber ein Fehlschluss, weil positive Testergebnisse allein dadurch steigen oder sinken, wenn die wenigen Labore ihre Testkriterien einfach umstellen. Sieht man aber auf die harten Fakten, nämlich die Todesfallraten so zeigt sich: NPIs sind nicht geeignet, den – saisonal erwartbaren – Ausbruch der Atemwegserkrankungen zu verhindern oder wesentlich zu beeinflussen
a) Die Wirksamkeit der NPIs wurde in einer gründlichen Metastudie untersucht. Weltweit wurden 50 Staaten untersucht. Dabei wurde herausgearbeitet, dass NPIs so gut wie keinen Effekt auf den Verlauf der Pandemie hatten: FOUR STYLIZED FACTS ABOUT COVID-19, Andrew Atkeson, Karen Kopecky, Tao Zha, Working Paper 27719, http://www.nber.org/papers/w27719, NATIONAL BUREAU OF ECONOMIC RESEARCH, 1050 Massachusetts Avenue, Cambridge, MA 02138, August 2020: „We document four facts about the COVID-19 pandemic worldwide relevant for those studying the impact of non-pharmaceutical interventions (NPIs) on COVID-19 transmission. First: across all countries and U.S. states that we study, the growth rates of daily deaths from COVID-19 fell from a wide range of initially high levels to levels close to zero within 20-30 days after each region experienced 25 cumulative deaths. Second: after this initial period, growth rates of daily deaths have hovered around zero or below everywhere in the world. Third: the cross section standard deviation of growth rates of daily deaths across locations fell very rapidly in the first 10 days of the epidemic and has remained at a relatively low level since then. Fourth: when interpreted through a range of epidemiological models, these first three facts about the growth rate of COVID deaths imply that both the effective reproduction numbers and transmission rates of COVID-19 fell from widely dispersed initial levels and the effective reproduction number has hovered around one after the first 30 days of the epidemic virtually everywhere in the world. We argue that failing to account for these four stylized facts may result in overstating the importance of policy mandated NPIs for shaping the progression of this deadly pandemic. … Moreover, given the observation that disease transmission rates have remained low with relatively low dispersion across locations worldwide for the past several months as NPI’s have been lifted, we are concerned that estimates of the effectiveness of NPI’s in reducing disease transmission from the earlier period may not be relevant for forecasting the impact of the relaxation of those NPI’s in the current period, due to some unobserved switch in regime.”
Weitere zum Teil sehr ausführliche Studien, die ebenfalls die Wirkungslosigkeit von Lockdowns aufzeigen, sind:
- Eine von der WHO im Oktober 2019 veröffentlichte Metastudie zur Wirksamkeit von NPIs
- Eine im November veröffentlichte Studie von De Larochelambert, Covid-19 Mortality: A Matter of Vulnerability Among Nations Facing Limited Margins of Adaption,
- Studie von Bendavid/Ioannidis, Assessing mandatory stay-at-home und business closure effects on the spread of Covid-19
- Daneben erbringt der im November angeordnete und mehrfach verlängerte und verschärfte Lockdown noch einmal den Beweis, dass sich insbesondere die Zahl der tödlich verlaufenden Fälle nicht signifikant beeinflussen lässt.
Dieses Ergebnis ist nicht überraschend, weil es sich bei den schweren und gefährlichen Verlaufsformen einer Atemwegserkrankung im Wesentlichen um ein multikausales Geschehen handelt, bei dem exogene Infektionen nur eine untergeordnete Rolle spielen. Das gilt auch für CoVid-19. Ein Gerichtsmediziner, der als einer der wenigen Rechtsmediziner Todesfälle im Zusammenhang mit CoVid-19 obduziert hat, sprach von einem „letzten Tropfen, der das Fass zum Überlaufen brachte“ (Klaus Püschel: „In Hamburg ist niemand ohne Vorerkrankungen gestorben“ vgl. Die Welt online, 07.04.2020“).
NPIs, die auf Unterbrechung oder Reduzierung von exogenen Infektionsketten angelegt sind, können nicht wirken, wenn die Krankheitsursachen fast ausschließlich endogener Natur sind. Genau das erleben wir auch derzeit, weil der Lockdown trotz erheblicher Kontaktreduktionen keinen Einfluss auf den Krankenstand hat. Krankenstand und Sterblichkeit werden auch weiter ansteigen und erst im Rahmen der üblichen saisonalen Entwicklung wieder sinken bis die Influenzasaison in der Regel um den 24.03. abgeklungen ist.
b) Die Frage, warum Atemwegserkrankungen, saisonal gebunden, nach Ausmaß und weltweiter Verbreitung jedes Jahr pandemische Ausmaße erreichen, ist bis heute ein unerklärtes Naturphänomen:
So beginnt in der nördlichen Hemisphäre die Zahl der Atemwegserkrankungen immer ab dem Äquinoktium im September stark zu steigen, strebt ab dem Solstitium im Dezember ihren Höhepunkt zu und fällt dann ab dem Äquinoktium im März steil ab bevor der Tiefstand im Solstitium im Sommer erreicht wird. Die Ursache ist bis heute nicht geklärt.
Die Epidemiologie steht vor einem Rätsel und stellt in der zitierten Metastudie nüchtern fest: „What might this omitted variable or variables be? While we cannot answer this question ourselves, the literatures in both epidemiology and economics offer several candidates ... Finally, we must consider the possibility that unexplained natural forces might account for the observed decline in transmission rates for COVID-19. As discussed in Moore et al. (2020), the transmission of COVID-19 bears resemblance to that for pandemic influenza. These authors observe that of eight major influenza pandemics that have occurred since the early 1700’s (including the Spanish Flu of 1918-19), seven had an early peak that disappeared over the course of a few months without significant human intervention. Unfortunately, each of those seven had a second substantial peak approximately six months after the first. This final hypothesis suggests that some unobserved natural factor may have driven the decline to date in the transmission of COVID-19. Clearly, the existence of such an unobserved factor would complicate empirical studies of the causal driving forces behind COVID-19 transmission (a.a.O., S. 4)”
Als ungeklärte Naturgewalt kommt augenscheinlich die Sonne in den Blick, weil Atemwegserkrankungen zunehmen, je weiter sich die Sonne von der nördlichen Hemisphäre entfernt, und wieder abnehmen, je näher die Sonne auf ihrer Umlaufbahn wieder heranrückt. Den humanbiologischen Zusammenhang eröffnet eine Entdeckung, die Wissenschaftler des Georgetown University Center herausgefunden haben: Sonnenstrahlen stärken unser Immunsystem, weil sie blaues Licht enthalten, welches T-Zellen, die für die Immunabwehr zuständig sind, dazu bringen, sich schneller zu bewegen („Blue light increases [Ca2+] in T cells“ vgl. Artikel „Intrinsic Photosensitivity Enhances Motility of T Lymphocytes“) https://www.nature.com/articles/srep39479 .
Das oben angesprochene Naturphänomen kann mit dieser Entdeckung einfach erklärt werden. Je näher die Sonne auf ihrer Umlaufbahn in unsere Breiten kommt, desto gebündelter ist ihr Licht, desto mehr werden T-Zellen mobilisiert und desto besser kann das Immunsystem Infektionen kontrollieren.
c) Zusammengefasst sind NPIs nicht nur ungeeignet, sie sind sogar schädlich – vor allem für den Teil der Bevölkerung, zu deren Schutz diese Maßnahmen angeblich dienen sollen. Dies sind ältere Personen, insbesondere ältere Personen, die in Alten- und Pflegeheimen wohnen. Dadurch dass sie in den Heimen isoliert werden, wird ihnen auch die Möglichkeit genommen nach draußen zu gehen. Dadurch werden sie erheblichen Infektionsgefahren ausgesetzt, weil ihr Immunsystem damit geschwächt wird. Daneben werden auch anderen älteren Personen, die nicht in Heimen leben, durch NPIs viele Möglichkeiten eingeschränkt, sich fit zu halten. Ihnen wird Angst eingejagt, mit der Folge, dass sie weniger aus dem Haus gehen. Damit wird gerade bei den gefährdeten Gruppen der Bevölkerung das Immunsystem geschwächt. Dies schlägt sich auch in der Statistik nieder: Nach dem Lockdown im März ist entgegen aller Erfahrungen aus den Vorjahren die Sterblichkeit im April wieder angestiegen. Ein Großteil der Verstorben war nach Medienberichten in Alten- und Pflegeheimen untergebracht. Auch nach dem zweiten Lockdown im November steigt die Zahl der SARI-Fälle aus der Gruppe der älteren Leute. Ein Schutzeffekt der Maßnahmen ist für diese Gruppe nicht zu erkennen. Im Gegenteil, es brechen in den Heimen nach Medienberichten viel mehr Krankheiten aus, was auch statistisch nachvollzogen werden kann (vgl. laufende Influenzawochenberichte des RKI, CoDAG Berichte Nr. 4 und 7 der LMU München). Diese – negativen – Folgen gehen auf die nicht sachgerechten Gefahrenabwehrmaßnahmen zurück.
d) Im Ergebnis hat die Außerachtlassung gesetzlicher Vorgaben bei der Feststellung einer Infektion dazu geführt, dass eine epidemische Notlage von nationaler Tragweite ausgerufen wurde. Für die Ausbreitung einer Panikstimmung war nämlich entscheidend, dass in immer rascherer Folge „Infektionen“ aufsummiert wurden, die den Eindruck einer rasch um sich greifenden Epidemie vermittelten, was aber tatsächlich nicht der Fall war.
Tatsächlich war eine derartige Notlage zu keinem Zeitpunkt vorhanden, was sich allein aus den veröffentlichten Daten des Robert-Koch-Institutes ergibt (vgl. AG Weimar, Urteil vom 11.01.2021, 6 OWi 523 Js 202518/20 mit ausführlicher Begründung).
Die falsche Herangehensweise bei der Feststellung von Infektionen war somit mitursächlich für eine katastrophale politische Fehlentscheidung mit dramatischen Konsequenzen für nahezu alle Lebensbereiche der Menschen, für die Gesellschaft, für den Staat und für die Länder des globalen Südens (in dieser Deutlichkeit: AG Weimar, Urteil vom 11.01.2021, 6 OWi 523 Js 202518/20 mit ausführlicher Begründung).
4.) Für die strafrechtliche Würdigung kommt es in erster Linie auf die Art und Weise der Feststellung des SARS-CoV-2 Erregers bzw. die Infektion mit diesem Erreger an: Entgegen dem Gesetz wurde der medizinische und wissenschaftliche Standard nicht eingehalten. Entgegen dem was nach aktuellem medizinischen Fachwissen lege artis erforderlich ist, wurden und werden ausschließlich PCR Tests zur Diagnose des „Erregers“ und einer „Infektion“ als ausreichend erachtet. Die Art und Weise der Testpraxis hält darüber hinaus in keinem Punkt wissenschaftliche und medizinische Standards ein. Aus dieser mit Wissen und Wollen unwissenschaftlich erhobenen „Diagnose“ wird dann eine „übertragbare Krankheit“ geschlussfolgert und davon ausgehend eine Lungenentzündung – die vorher als Volkskrankheit bekannt war – als „bedrohliche übertragbare Krankheit“ behandelt. All das geschieht allein und ausschließlich auf der Basis eines PCR-Testes, der für die humanmedizinische Diagnose eines Erregers, einer Infektion und einer Krankheit allein nicht geeignet ist.
Entgegen dem Gesetz wurden auf der Basis dieser nicht validen ärztlichen Feststellung Quarantänebescheide ausgestellt, Menschen in ihren Wohnblocks eingegittert, Betriebe geschlossen, Menschen in Alten- und Pflegeheimen oder Behinderteneinrichtungen isoliert, Kinder verpflichtet, sich von Eltern und Geschwistern abzusondern, Maskentragepflichten eingeführt, Bußgeldbescheide ausgestellt, Demonstrationen verboten, Menschen verhaftet, Lockdowns durchgeführt und vieles vieles mehr.
a) Verantwortlich sind dafür zunächst die Ärzte in den Gesundheitsämtern: Gemäß §§ 24, 7 Abs. 1 Ziffer 44a IfSG in der bis zum 18.11.2020 geltenden Fassung durfte die Feststellung einer Infektion mit dem SARS-CoV-2-Virus nur durch einen Arzt erfolgen. Nach der Neufassung des IfSG durch das 3. Bevölkerungsschutzgesetz ist dieser Arztvorbehalt lediglich entbehrlich für die Anwendung von In-vitro-Diagnostika, die für patientennahe Schnelltests verwendet werden. Das bedeutet aber nur, dass für die Labordiagnostik der Arztvorbehalt wegfällt. Ob aus dieser Diagnose ein Erreger, eine Infektion oder eine Krankheit abgeleitet werden kann, muss aber immer noch ein Arzt feststellen und verantworten. D.h. konkret, dass die Gesundheitsämter sicherstellen müssen, ob ein Erreger durch Anzucht festgestellt wurde oder nicht.
Entgegen dem Gesetz wurde nicht festgestellt, ob die im PCR-Test detektierte Gensequenz „vermehrungsfähig“ und damit ein „Erreger“ ist. Nach den von den zuständigen Behörde veröffentlichten Angaben ist davon auszugehen, dass es im Zuständigkeitsbereich der Behörden keine SARS-CoV-2 Infektionen gab, die nach den Vorschriften des IfSG festgestellt wurden. Sämtliche Maßnahmen waren und sind damit rechtswidrig.
Auf Seiten der in den Gesundheitsämtern verantwortlichen Leiter ist davon auszugehen, dass Vorsatz vorliegt. Es muss davon ausgegangen werden, dass ein Arzt im Gesundheitsamt weiß, dass ein PCR-Test alleine nicht geeignet ist, eine Infektion zu diagnostizieren. Dazu wären weitere Untersuchungen notwendig, die aber nicht vorgenommen werden. Deshalb muss angenommen werden, dass verantwortliche Leiter der Gesundheitsämter mit Wissen und Wollen gesetzliche Vorgaben missachten, wenn sie allein auf der Basis eines PCR-Testes Infektionen annehmen.
(Hier könnte noch ein konkreter Sachvortrag erfolgen, der belegt, dass die Gesundheitsämter oder die politisch Verantwortlichen auf diese Problematik hingewiesen wurden)
Im Ergebnis geht daraus hervor, dass sich die Verantwortlichen des Gesundheitsamtes mit Wissen und Wollen und somit vorsätzlich für diese Praxis entschieden haben und so Infektionen nicht nach den gesetzlichen Vorgaben festgestellt wurden, sondern nur aufgrund eines PCR-Testes fingiert werden.
b) Für den Vollzug des Infektionsschutzgesetzes (IfSG) und des Landesinfektionsschutzgesetzes sind nach hiesiger Auffassung die Kreisverwaltungsbehörden zuständig. Kreisverwaltungsbehörden sind der Landkreis bzw. bei kreisfreien Gemeinden die Gemeinde selbst. Vertreten werden diese kommunalen Gebietskörperschaften durch den Landrat bzw. dem Oberbürgermeister. Die Strafbarkeit eines Landrates bzw. eines Oberbürgermeisters ergibt sich zwangsläufig aus der Gesamtverantwortung. Die strafrechtliche Verantwortung ergibt sich zum einen aus eigenen Handlungen, etwa wenn eigene Entscheidungen getroffen werden. Zum anderen sind die Risiken des Landrates nicht geringer, wenn es um Handlungen der Mitarbeiter geht. Aber auch bei den kommunalen Verantwortlichen muss aufgrund der Medienberichterstattung angenommen werden, dass ihnen bekannt ist, dass PCR-Tests keine Infektion auf SARS-CoV-2 nachweisen können. Zudem sind nach mir vorliegenden Informationen aus der Bevölkerung entsprechende Hinweise an die Verantwortlichen gerichtet worden. D.h. auch ein Landrat, der verantwortlich für die Maßnahmen zeichnet, nimmt billigend in Kauf, dass z.B. unrechtmäßige Quarantänebescheide ausgestellt werden, wenn er diese Praxis hinnimmt und im Rahmen seiner Dienstaufsicht nicht dafür sorgt, dass diese Praxis korrigiert wird.
c) Dabei wird nicht verkannt, dass die Kreisverwaltungsbehörde hier im übertragenen Wirkungskreis tätig ist und deswegen Weisungen sowie neben der Rechtsaufsicht auch der Fachaufsicht unterliegt. Ebenfalls wird nicht verkannt, dass gerade in der „Coronapandemie“ viele übergeordnete Regelungen außerhalb der Zuständigkeit der Kreisverwaltungsbehörde – etwa auf Regierungs- oder Landesebene – getroffen werden. Dies ändert jedoch nichts daran, dass die Kreisverwaltungsbehörden in Verbindung mit den Gesundheitsämtern für die Feststellung einer Infektion, einer Krankheit und für das Treffen von Maßnahmen zuständig sind und deswegen in eigener Verantwortung handeln. So gibt es nach meiner Kenntnis keine übergeordnete Weisung, dass positive Tests auf SARS-CoV-2 als Diagnose einer Infektion zu gelten haben bzw. die amtsärztliche Diagnose ersetzen sollen. Diese eigene Verantwortung entfällt auch nicht, wenn viele Entscheidungen auf Empfehlungen des RKI zurückgehen. Das RKI hat gem. § 4 IfSG nur eine unterstützende und beratende Funktion, jedoch keine Weisungsbefugnis. D.h. Empfehlungen sind Empfehlungen und ersetzen nicht das Ermessen der Kreisverwaltungsbehörden. Setzt eine Kreisverwaltungsbehörde eine Empfehlung des RKI einfach um, weil es sich daran gebunden glaubt und übt kein eigenes Ermessen aus, handelt die Behörde ermessensfehlerhaft. Es handelt sich dabei um einen Ermessensnichtgebrauch, der als besonders schwerer Ermessensfehler gewertet wird und im gerichtlichen Verfahren nicht geheilt werden kann. Entscheidungen, z.B. über eine Verlängerung der Quarantäne, sind in solchen Fällen rechtswidrig (vgl. VGH Bayern, Beschluss vom 06.11.2020, Az: 20 CS 2517).
d) Strafrechtlich kommen folgende Delikte in Betracht:
aa) Rechtsbeugung (§ 339 StGB): Ein … Amtsträger, welcher sich bei der Leitung oder Entscheidung einer Rechtssache zugunsten oder zum Nachteil einer Partei einer Beugung des Rechts schuldig macht, wird mit Freiheitsstrafe von einem Jahr bis zu fünf Jahren bestraft. Als Amtsträger kommen hier sowohl der Amtsarzt, als auch die Leiter der Kreisverwaltungsbehörden (Landräte und Oberbürgermeister) in Betracht. Rechtssache ist z.B. die Entscheidung über eine Quarantäneanordnung, weil dies eine Angelegenheit ist, die nach rechtlichen Grundsätzen zu erledigen ist. Als Rechtsbeugung i.S.v. § 339 StGB kommt vor allem die Verfälschung des Sachverhaltes in Betracht, auf den das Recht angewendet werden soll: Positive PCR-Testergebnisse werden als „Infektionen“ i.S.d. Infektionsschutzgesetzes verfälscht, obwohl entgegen dem Gesetz nicht untersucht wurde, ob ein „vermehrungsfähiges Agens“ im Körper vorhanden ist. Weder ist ein PCR-Test in der Lage einen Erreger festzustellen, noch kann aus einem PCR-Test auf eine Infektion geschlossen werden. Die dazu erforderlichen Untersuchungen werden bewusst unterlassen.
bb) Nötigung (§ 240 StGB): Wer einen Menschen rechtswidrig mit Gewalt oder durch Drohung mit einem empfindlichen Übel zu einer Handlung, Duldung oder Unterlassung nötigt, wird mit Freiheitsstrafe bis zu drei Jahren oder mit Geldstrafe bestraft. Drohung ist die Androhung von Bußgeldern, um ein Handeln zu erzwingen, z.B. um die Menschen abzusondern. Rechtswidrig ist die Tat, wenn die Anwendung der Gewalt oder die Androhung des Übels zu dem angestrebten Zweck als verwerflich anzusehen ist. Diese Verwerflichkeit ist hier gegeben: Es hat sicherlich jeder Verständnis, dass z.B. bei einer einwandfreien Diagnose eines Erregers für eine bedrohliche übertragbare Krankheit Quarantäne angeordnet wird. Es ist aber verwerflich mit einer Lüge zu operieren. Und eine Lüge ist es sicherlich zu behaupten, aufgrund eines PCR-Testes sei ein Erreger bzw. eine Infektion für eine bedrohliche übertragbare Krankheit diagnostiziert worden.
cc) Fahrlässige Körperverletzung (§§ 223, 229 StGB): Wer eine andere Person körperlich misshandelt oder an der Gesundheit schädigt, wird mit Freiheitsstrafe bis zu fünf Jahren oder mit Geldstrafe bestraft. Durch die Isolierung von alten Menschen in Altenheimen ist davon auszugehen, dass ihre Gesundheit geschädigt wird. Gerade für alte Menschen in Altenheimen ist Einsamkeit eines der größten Probleme. Vor allem das Risiko depressiv zu werden, wird durch Einsamkeit massiv verstärkt.
dd) Daneben ist das Schicksal der Kinder in den Blick zu nehmen: Über Stunden wurden sie gezwungen in der Schule die Maske aufzusetzen. Es gibt Berichte, dass Kinder unter der Maske zusammengebrochen sind, ihnen schlecht wurde oder sich psychische Neurosen entwickelten. Letzteres ist auch darauf zurückzuführen, dass Kinder als „Ansteckungsrisiko“ behandelt wurden, sie so entmenschlicht und als Objekte behandelt wurden. Der Kindheitswissenschaftler Prof. Dr. Michael Klundt vom Fachbereich Angewandte Humanwissenschaften an der Hochschule Magdeburg-Stendal stellte im Bundestag seine Untersuchungsergebnisse zum Umgang mit Kindern und Jugendlichen während der Pandemie in Deutschland vor. Kinderrechte seien dabei weitgehend ignoriert worden. Bund und Länder seien ihrer Verpflichtung zu Schutz und Fürsorge für 13 Millionen Kinder nicht nachgekommen, sondern hätten Kinder „wie Objekte behandelt“. Das sei an sich bereits eine „schwere Form der Kindeswohlgefährdung“. Der Schutz des Kindeswohls sei am Anfang sogar zu einem „Schutz vor Kindern“ gemacht worden, als diese als die einzigen „Super-Spreader“ des Virus hingestellt worden seien, so Prof. Klundt. Schwere Völkerrechtsverletzungen gebe es in zahlreichen Vertragsstaaten der Kinderrechtskonvention (Kinderkommission des Deutschen Bundestages (Kiko) am Mittwoch, 9. September 2020).
ee) Fahrlässige Tötung (§ 222 StGB): Wer durch Fahrlässigkeit den Tod eines Menschen verursacht, wird mit Freiheitsstrafe bis zu fünf Jahren oder mit Geldstrafe bestraft. Durch die Isolierung von alten und pflegebedürftigen Menschen in Altenheimen ist davon auszugehen, dass ihre Lebenserwartung verkürzt wurde. Unmittelbar nach Durchführung des 1. Lockdowns in den Iden des März ist die Mortalität angestiegen. Es ist so ungewöhnlich wie evident, dass im Jahr 2020 im April mehr Menschen gestorben sind, als im März, was sonst nie der Fall war. Diese Sterbefälle gehen überwiegend auf Verstorbene aus den Alten- und Pflegeheimen zurück. Bei der Durchführung der Maßnahmen fehlte jegliche Menschlichkeit; psychiatrische Expertise, wie diese Maßnahmen sich auf alte Menschen auswirken können, wurde nicht herangezogen. Es liegen Berichte vor, dass bei dementen Menschen nicht nur der Kontakt nach außen abgeschnitten war, sondern sie auch noch vollständig in ihren Zimmern isoliert und mit schwersten Psychopharmaka sediert wurden. Dadurch wurde die Lebenserwartung massiv verkürzt.
ff) Freiheitsberaubung (§ 239 StGB): Wer einen Menschen einsperrt oder auf andere Weise der Freiheit beraubt, wird mit Freiheitsstrafe bis zu fünf Jahren oder mit Geldstrafe bestraft. Als Freiheitsberaubung ist in erster Linie die Isolierung von alten und pflegebedürftigen Menschen sowie von behinderten Menschen, die in Einrichtungen leben. Infolge des fehlenden Besuchs ihrer Verwandten, war es diesen Menschen in vielen Fällen nicht möglich, die Einrichtung zu verlassen. Es wurde unterlassen, diesen Menschen von innen bzw. von außen Hilfe zukommen zu lassen, damit sie sich nach draußen bewegen konnten. Daneben durften sie in vielen Fällen über längere Zeiträume ihre Zimmer nicht verlassen oder sie wurden sediert.
gg) Als Freiheitsberaubung kommen auch rechtsbeugende Quarantänebescheide in Betracht. Sämtliche Quarantänebescheide beruhten auf „positiv getesteten Personen“, die als Ansteckungsverdächtig bezeichnet wurden. Entgegen dem Gesetz wurde dabei nicht einmal ein „Erreger“ festgestellt, sondern nur ein positiver PCR-Test als Beleg für einen Infektionsverdacht hergenommen. Weitergehende Untersuchungen wurden – zumindest bei der gewöhnlichen Bevölkerung – bewusst nicht vorgenommen. Die Quarantäneanordnung ist somit unter bewusster Missachtung gesetzlicher Vorgaben rechtswidrig verfügt worden. Die Freiheitsberaubung wird über eine Nötigung ausgeführt, weil die Betroffenen unter Androhung hoher Bußgelder eingeschüchtert und so am Verlassen ihrer Wohnung gehindert werden.
Es wird um strafrechtliche Würdigung gebeten.
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#VariantiCovid "la modifica dell’RNA nei vaccini sarà relativamente semplice e potrebbe non essere necessario ripetere il trial di sperimentazione"
#ArmandoGenazzani, docente di #Farmacologia presso l’ Università del Piemonte Orientale, membro di European Medicines Agency (#EMA)
“Le aziende farmaceutiche hanno assicurato che le procedure immunizzanti saranno efficaci contro le varianti emerse, per cui per ora non c’è motivo di preoccupazione, ma nel caso in cui dovessimo scoprire una mutazione non suscettibile al vaccino, la modifica dell’RNA sarà relativamente semplice e potrebbe non essere necessario ripetere il trial di sperimentazione”. Lo ha spiegato all’AGI, Armando Genazzani, docente di Farmacologia presso l’Università del Piemonte Orientale, membro dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) a proposito della notizia che Moderna ha avviato lo sviluppo di una variante del suo vaccino specifica per avere maggiore resistenza alla variante sudafricana del virus Sars-CoV 2. “Tutte le procedure - ha aggiunto - dovrebbero essere più agevoli, sicuramente sarebbe più facile sviluppare un nuovo vaccino piuttosto che progettare da zero un nuovo anticorpo monoclonale, un’altra importante arma che abbiamo a disposizione contro la pandemia”. L’esperto precisa che tutte le tecnologie sviluppate per la realizzazione dei vaccini attualmente in distribuzione possono essere utilizzate a supporto di eventuali nuove dosi con caratteristiche differenti. “È importante sottolineare, tuttavia – aggiunge il docente – che quando vengono effettuate le campagne di vaccinazione si crea una pressione selettiva che porta ad un potenziale aumento delle varianti in grado di eludere le procedure immunizzanti”. Per sopperire a questa difficoltà, il farmacologo ribadisce l’importanza di procedere con la vaccinazione su larga scala. “Dobbiamo anche rincorrere i cambiamenti del virus – conclude Genazzani – è vero che le mutazioni interessano solo alcune sequenze della proteina, ma potrebbe emergere una variante le cui mutazioni avvengono proprio sul tratto di RNA utilizzato per il vaccino, che in questo caso non funzionerebbe. In un’evenienza del genere, tuttavia, sarebbe sufficiente modificare l’RNA contenuto nel vaccino per andare a identificare la nuova proteina e procedere con la somministrazione delle dosi alla popolazione”
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Die RNA-Sensing-Plattform könnte helfen, Tumore zu erkennen und selektiv abzutöten oder das Genom in bestimmten Zellen zu bearbeiten
Forscher des Broad Institute of MIT and Harvard und des McGovern Institute for Brain Research am MIT haben ein System entwickelt, das eine bestimmte RNA-Sequenz in lebenden Zellen erkennen und als Reaktion ein interessantes Protein produzieren kann. Mithilfe der Technologie zeigte das Team, wie sie bestimmte Zelltypen identifizieren, Veränderungen in der Expression einzelner Gene erkennen und…
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''VACCINI SI - VACCINI NO
Usciamo fuori dalla diatriba demenziale:
da una parte i beoti che credono alle rassicurazioni di autorità e big Pharm e dall’altra i creduloni che abboccano ad ogni bufala dei complottisti.
Resitamo lucidi e partiamo da un dato di fatto certo:
questi Vaccini a rnma modificato, hanno avuto
l’approvazione di Legge a causa della Pandemia, ma tranne che per gli “effetti indesiderati”, testati su diverse “cavie”, non hanno potuto avere la sperimentazione sulle conseguenze gravi a lungo termine.
Ergo: possiamo dire che il basso numero di inconvenienti sui già diversi milioni di vaccinati (Astrazenica è un discorso a parte) è accettabile e normale, ma i dubbi e le preoccupazioni per le conseguenze di questo tipo di vaccini (in realtà non vaccini), negli anni a venire del vaccinato, non possono essere sottovalutati.
Ci sono allarmi seri da parte di ricercatori, medici e scienziati che avvertono che questa promozione eccezionale dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), studiati da decenni ma mai approvati per l’uso umano, date possibili conseguenze e modifiche genetiche, possano generare, nel tempo, nei vaccinati spaventose malattie.
Il Dr. Richard FLEMING fisico-nucleare ed esperto cardiologo avverte che questi Vaccini sperimentali inefficaci, potrebbero anche causare il morbo della Mucca Pazza come nel mondo animale.
E non è il solo.
Di fronte a questi avvertimenti, insorgono altri medici e scienziati, che si premurano di confutarli e rassicurare e in alcuni casi di denunciarli come bufale. Girate in Internet e li leggerete.
Non possiamo ingnorare queste tesi contrarie, ma appaiono però strane queste “confutazioni” e “rassicurazioni” che hanno tutta l’aria di essere sollecitate e ben ricompensate da autorità e dai produttori di vaccini che stanno facendo affari colossali.
Un altro metodo messo in atto dai “rassicuratori” è quello di denigrare i ricercatori che denunciano i pericoli, caso evidente per il Dott. Stefano Montanari che insieme alla Moglie Dott.essa Gatti restano comunque persone di alto profilo professionale e scientifico.
Comunque sia, per la mancata sperimentazione negli anni possiamo dire che ci sono possibili conseguenze future nei vaccinati, anche se non certe, e la domanda allora viene spontanea: vale la pena rischiare e vaccinarsi per evitare le conseguenze del Covid?
Senza sposare le tesi di chi denuncia tentativi di modificare geneticamente il genere umano come negli OGM, o di voler ridurre in futuro la popolazione mondiale, non vorrei però, che risponda al vero l’allarme del mio amico Giorgio Vitali, chimico, politilogo e storico di spessore:
«”Siamo in pieno Caos Biologico e con nuove malattie sempre più terribili all'orizzonte…
mentre l'Uomo torna indietro nell'evoluzione e si trasforma in Animale... scollegando il dna dall'Anima…
No a una società di ANIMALATI…
No alla violazione della Memoria Genetica !!
ARRESTIAMO QUESTI CRIMINALI E IL LORO PROGRAMMA DI STERMINIO DI MASSA”»
I vaccini mRNA possono modificare il DNA cellulare? Secondo una recente ricerca potrebbero farlo
VACCINICORONAVIRUSCOVID-19
Di Markus Su 11 Apr 2021 10,703
childrenshealthdefense.org
Nel corso dell’ultimo anno, è stato quasi impossibile per gli Americani non notare la decisione dei media di rendere i vaccini la narrativa dominante della COVID, anche prima che si verificassero decessi attribuibili al coronavirus.
Questa tendenziosa copertura mediatica ha fornito una spinta particolarmente vantaggiosa alla promozione dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), studiati da decenni ma mai approvati per l’uso umano, dando così una mano a portare questa tecnologia sperimentale più vicina al traguardo normativo.
In condizioni normali, il nostro organismo produce (“trascrive“) mRNA dal DNA nucleare della cellula. Questo mRNA viene poi trasportato dal nucleo nel citoplasma, dove fornisce istruzioni su quali proteine produrre.
In confronto, i vaccini mRNA inviano il loro mRNA sintetizzato chimicamente (che porta le istruzioni per la produzione della proteina spike) direttamente nel citoplasma.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e la maggior parte degli scienziati che si occupano di vaccini mRNA, tutto il processo si ferma qui: i vaccini mRNA “non influenzano o interagiscono con il nostro DNA in alcun modo,” sostiene il CDC. Il CDC afferma innanzitutto che l’mRNA non può entrare nel nucleo della cellula (dove risiede il DNA) e, in secondo luogo, che la cellula (proprio come in Mission-Impossible) “si libera dell’mRNA subito dopo aver finito di utilizzare le sue istruzioni.”
A dicembre, una prestampa sulla SARS-CoV-2 da parte di alcuni scienziati di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (MIT), aveva evidenziato risultati sul coronavirus naturale che avevano sollevato interrogativi sulle modalità di funzionamento dell’RNA virale.
Gli scienziati avevano condotto l’analisi perché erano rimasti “perplessi dal fatto che c’è un numero rispettabile di persone che risultano positive al COVID-19, in base alla PCR, molto tempo dopo la scomparsa dell’infezione.”
I risultati principali del loro studio sono i seguenti: l’RNA della SARS-CoV-2 “può essere retrotrascritto nelle cellule umane,” “queste sequenze di DNA possono essere integrate nel genoma cellulare e, successivamente, essere ritrascritte” (un fenomeno chiamato “retrointegrazione“) ed esistono percorsi cellulari fattibili per spiegare come possa accadere una cosa del genere.
Secondo il dotor Doug Corrigan, biochimico e biologo molecolare, queste importanti scoperte (che vanno contro “l’attuale dogma biologico“) appartengono alla categoria delle “cose che eravamo assolutamente e inequivocabilmente certi non potessero accadere ma che invece succedono.”
Le scoperte dei ricercatori di Harvard e del MIT, secondo Corrigan, farebbero vacillare anche le ipotesi del CDC sui vaccini mRNA. Infatti, un mese prima che venisse diffusa la prestampa Harvard-MIT, Corrigan aveva già descritto la cosa in un blog, delineando i possibili meccanismi e i percorsi con cui i vaccini mRNA potrebbero produrre lo stesso fenomeno.
In un secondo post sullo stesso blog, scritto dopo l’uscita della prestampa, Corrigan ha sottolineato che i risultati dello studio Harvard-MIT sull’RNA del coronavirus hanno importanti implicazioni anche per i vaccini mRNA, un fatto che descrive come “il grosso elefante nella stanza.” Pur non sostenendo che l’RNA del vaccino si comporterà necessariamente allo stesso modo dell’RNA del coronavirus (cioè che possa alterare permanentemente il DNA genomico), Corrigan crede che la possibilità esista e che meriti un attento esame.
Secondo Corrigan, il contributo della prestampa è che “convalida il fatto che una cosa del genere è almeno plausibile e quasi sicuramente probabile.”
Trascrizione inversa
Come implica la frase “trascrizione inversa,” il percorso da DNA a mRNA non è sempre una strada a senso unico. Enzimi chiamati trascrittasi inversa possono anche convertire l’RNA in DNA, permettendo a quest’ultimo di essere integrato nel DNA nucleare della cellula.
Né la trascrizione inversa è rara. I genetisti riferiscono che “Oltre il 40% dei genomi dei mammiferi comprende prodotti della trascrizione inversa.”
I risultati preliminari citati dai ricercatori dell’Harvard-MIT indicano che gli enzimi endogeni della trascrittasi inversa possono facilitare la trascrizione inversa degli RNA dei coronavirus e far sì che vengano integrati nel genoma umano.
Gli autori suggeriscono, che mentre le conseguenze cliniche richiedono ulteriori studi, gli effetti dannosi sono una possibilità distinta e che, a seconda dei “siti di inserimento nel genoma umano” dei frammenti virali integrati e dello stato di salute generale individuale, [questi effetti] potrebbero includere “una risposta immunitaria più grave … come una ‘tempesta di citochine’ o reazioni auto-immuni.”
Nel 2012, uno studio aveva suggerito che l’integrazione del genoma virale [nel DNA nucleare] potrebbe “portare a conseguenze drastiche per la cellula ospite, tra cui distruzione genica, mutagenesi inserzionale e morte cellulare.”
Corrigan si premura di dire che i percorsi che faciliterebbero la retrointegrazione dell’RNA virale (o vaccinale) nel DNA “non sono sconosciuti alle persone che si occupano di biologia molecolare ad un livello più approfondito.”
Anche così, la discussione della prestampa sulla trascrizione inversa e sull’integrazione genica ha suscitato un vortice di commenti negativi da parte di lettori non disposti a mettere in discussione il dogma biologico; alcuni hanno addirittura chiesto il ritiro del lavoro (anche se le prestampe sono, per definizione, non pubblicate) con la motivazione che “i teorici della cospirazione … prenderanno questo documento come ‘prova’ che i vaccini mRNA possono, di fatto, alterare il codice genetico.”
I lettori più riflessivi hanno concordato con Corrigan che il documento solleva domande importanti. Per esempio, un lettore ha affermato che mancano prove “che dimostrino che la proteina spike verrebbe sintetizzata solo per un breve periodo di tempo (diciamo 1-3 giorni) dopo la vaccinazione,” aggiungendo: “noi pensiamo che questo sia il caso, ma non ci sono prove a riguardo.”
Infatti, per quanto tempo l’mRNA sintetico del vaccino (e quindi le istruzioni per la cellula di continuare a produrre la proteina spike) persista all’interno delle cellule è una questione aperta.
Normalmente, l’RNA è una molecola “notoriamente fragile” e instabile. Secondo gli scienziati, “questa fragilità vale per l’mRNA di qualsiasi essere vivente, che appartenga a una pianta, un batterio, un virus o a un essere umano.”
Ma l’mRNA sintetico dei vaccini COVID è tutta un’altra storia. Infatti, il punto di svolta che, alla fine, ha permesso agli scienziati e ai produttori di vaccini di risolvere la decennale impasse dei vaccini mRNA è stato quando hanno capito come modificare chimicamente l’mRNA per aumentarne la stabilità e la longevità, in altre parole, produrre un RNA “che permane all’interno della cellula molto più a lungo dell’RNA virale, o anche dell’RNA che la nostra cellula produce normalmente per la sintesi proteica.”
Nessuno sa cosa faccia questo mRNA sintetico mentre “permane,” ma Corrigan ipotizza che la sua maggiore longevità aumenti la probabilità di “essere convertito in DNA.”
Inoltre, poiché l’mRNA del vaccino è anche progettato per essere più efficiente nell’essere tradotto in proteine, “gli effetti negativi potrebbero essere più frequenti e più pronunciati con il vaccino che con il virus naturale.”
Il segno del dollaro
Corrigan riconosce che alcune persone potrebbero sottovalutare i suoi avvertimenti e dire: “se il virus è in grado di fare questo, allora perché dovrebbe importarmi se il vaccino fa la stessa cosa?”
Ha una risposta pronta e convincente:
“C’è una grande differenza tra uno scenario in cui il codice genetico di alcune persone viene alterato, casualmente e inconsapevolmente, in quanto esposte al coronavirus e lo scenario in cui vacciniamo volontariamente miliardi di persone dicendo loro che una cosa del genere non sta succedendo.”
Sfortunatamente, l’atteggiamento prevalente sembra essere che la “corsa per far vaccinare il pubblico” giustifichi l’assunzione di questi ulteriori rischi.
A metà novembre, dopo che il Jerusalem Post aveva detto ai lettori che “quando il mondo inizierà ad essere inoculato con questi vaccini completamente nuovi e rivoluzionari, non si saprà praticamente nulla dei loro effetti a lungo termine,” il direttore di un ospedale israeliano aveva sostenuto che non valeva la pena aspettare altri due anni per scoprire i “rischi unici e sconosciuti” dei vaccini mRNA o i loro potenziali effetti a lungo termine.
Anche negli Stati Uniti l’entusiasmo per la tecnologia mRNA sembra illimitata. Solo pochi giorni dopo il rilascio da parte del CDC di dati aggiornati che mostrano come, al 26 marzo, più di 2.200 persone erano morte dopo aver ricevuto i vaccini mRNA di Pfizer o di Moderna, The Atlantic ha elogiato questo tipo di procedura, asserendo che la “geniale” tecnologia sintetica mRNA alla base dei vaccini COVID di Pfizer e di Moderna rappresenta una “svolta” che potrebbe “cambiare il mondo.”
Piuttosto che liquidare la prospettiva della retrointegrazione del DNA estraneo come una “teoria della cospirazione,” gli scienziati dovrebbero condurre studi su soggetti vaccinati con tecnologia mRNA per valutare i rischi reali.
Per esempio, Corrigan ritiene che, mentre i dati in vitro da linee cellulari umane (una delle fonti di dati esaminati dai ricercatori dell’Harvard-MIT) offrono risultati “inequivocabili” [a favore dell’alterazione genomica], c’è ancora bisogno di dimostrare definitivamente l’alterazione genomica in vivo attraverso “PCR, sequenziamento del DNA o Southern Blot … su DNA genomico purificato di pazienti COVID-19” e di individui vaccinati.
Eppure, invece di affrontare queste lacune nella ricerca, le aziende stanno sbavando di fronte alla possibilità di utilizzare mRNA umano modificato per “comandare il nostro apparato intracellulare” e “produrre praticamente qualsiasi tipo proteina immaginabile.”
Un comunicato stampa del 10 marzo, secondo cui i vaccini mRNA sarebbero i chiari vincitori della corsa al vaccino COVID-19, faceva notare che tutte le principali aziende farmaceutiche stanno ora “testando la tecnologia [mRNA] entrando in accordi di licenza e/o collaborazione con aziende RNA ben consolidate.”
Nei vecchi cartoni animati della Disney, gli spettatori vedevano spesso il ricco zio di Paperino, Zio Paperone, “con gli occhi sporgenti e con impressa l’immagine del dollaro, come nelle slot machine di Las Vegas” quando contemplava le opportunità di aumentare la sua già immensa ricchezza.
A giudicare dalla volontà dei dirigenti delle aziende farmaceutiche di trascurare i rischi a lungo termine (e possibilmente multigenerazionali) dei vaccini mRNA, anch’essi devono essere rimasti incantati dal simbolo del dollaro e da una serie infinita di prodotti mRNA “plug and play.”
Fonte: childrenshealthdefense.org
Link: https://childrenshealthdefense.org/defender/science-mrna-vaccines-alter-dna/
08.04.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org''
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L' #analisi delle #sequenze #genetiche (#RNA) del nuovo #Coronavirus #SARSCOV2 (malattia: #COVID19) arretrerebbe la #nascita della #pandemia ad ottobre 2019. https://www.researchgate.net/figure/ResGa-FxFac-post_fig133_339781431 ..Moltissimi altri #dati rilanciano la questione ben prima! Dati IN ◉ https://www.researchgate.net/publication/345895863_Link_between_SARS-CoV2_COVID19_and_Huanan_Seafood_Wholesale_Market_in_Wuhan_Hubei_China_specie-jump_from_animal-vector_to_humans_early_epidemic_development_evolution_of_first_pandemic_clusters/
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