#riadattamento
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Dal Dialogo di Edipo e di un mendicante, di Cesare Pavese.
(Una raffigurazione art nouveau della Sfinge)
Edipo: Vorrei cadere anche più in basso, vorrei perdere tutto - è la sorte comune. Ma non essere Edipo, non essere l’uomo che senza saperlo doveva regnare. Vorrei essere l’uomo più sozzo e più vile purché quello che ho fatto l’avessi voluto. Non subíto così. Non compiuto volendo far altro. Che cosa è ancora Edipo, che cosa siamo tutti quanti, se fin la voglia più segreta del tuo sangue è già esistita prima ancora che nascessi e tutto quanto era già detto?
Mendicante: Forse, Edipo, qualche giorno di contento c’è stato anche per te.
Edipo: Mi duole di prima, di quando non ero ancora nulla e avrei potuto essere un uomo come gli altri. E invece no, c’era il destino. Dovevo andare e capitare proprio a Tebe. Dovevo uccidere quel vecchio. Generare quei figli. Val la pena di fare una cosa ch’era già come fatta quando ancora non c’eri?
Mendicante: Vale la pena, Edipo. A noi tocca e ci basta. Lascia il resto agli dèi.
Edipo: Non ci son dèi nella mia vita. Quel che mi tocca è più crudele degli dèi. Cercavo, ignaro come tutti, di far bene, di trovare nei giorni un bene ignoto che mi desse la sera un sollievo, la speranza che domani avrei fatto di più. Nemmeno all’empio manca questa contentezza.
Mendicante: Ma credi che gli altri - anche i servi, anche i gobbi o gli storpi - non amerebbero esser stati re di Tebe come te? Hai pure vissuto la vita di tutti; sei stato giovane e hai veduto il mondo, hai riso e giocato e parlato, non senza saggezza; hai goduto delle cose, il risveglio e il riposo, e battuto le strade.
Edipo: So che anche il servo o l’idiota se conoscesse i suoi giorni, schiferebbe anche quel povero piacere che ci trova. I disgraziati che han cercato il mio destino, sono forse scampati al proprio?
Mendicante: Chi lo sa? Quel che è certo, dovevo cambiare. Si cerca una cosa e si trova tutt’altro. Se anche non ho trovato la Sfinge, e nessun oracolo ha parlato per me, mi è piaciuta la vita che ho fatto. Tu sei stato il mio oracolo. Tu hai rovesciato il mio destino. Mendicare o regnare, che importa? Abbiamo entrambi vissuto. Un giorno non c’eravamo, Edipo. Dunque anche le voglie del cuore, anche il sangue, anche i risvegli sono usciti dal nulla. Sto per dire che anche il tuo desiderio di scampare al destino, è destino esso stesso. Non siamo noi che abbiamo fatto il nostro sangue. Tant’è saperlo e viver franchi, secondo l’oracolo.
Edipo: Fin che si cerca, amico, allora sì. Tu hai avuto fortuna a non giungere mai.
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Questa non è la mia storia, è un riadattamento
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Ma quanto sono belle
quelle amiche a cui puoi dire:
“Sto tornando a casa dal lavoro,
sono in macchina e sono triste.
Sono stanca...
Mi viene anche un po’ da piangere
e sto una merda.”
E la risposta dall’altra parte è soltanto:
“Dimmi a che ora arrivi
e come la vuoi la pizza.”
Pensavo io:
ma quanto è importante
avere qualcuno che sappia esserci
quando sei a pezzi.
Che conosca le parole giuste da dire.
Che, senza insistere,
riesca a farti raccontare tutto.
Ma quanto cazzo ci salvano la vita
queste persone qui?
(Riadattamento di Claudio Del Pizzo
ad un pensiero di Andrew Faber)
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NATALE 2023
UN AUGURIO E UN REGALO
È cosi.
Quest'anno invece che inviare i classici Auguri di Buone Feste, ho pensato ad un Augurio diverso e insolito.
Un piccolo regalo per tutte le persone che leggono in modo saltuario o ricorrente, il mio Blog.
Che regalo è?
È un Test. È un invito a regalarvi un pò di tempo tutto per voi. Per fare il punto su ciò che state vivendo in questo momento.
Ma prima di rispondere al Questionario, io vi consiglio di leggere con calma, l'articolo che definisce cosa sia
UNA RELAZIONE TOSSICA
È importante, perchè le persone devono iniziare a familiarizzare con un nuovo alfabeto. L'alfabeto delle relazioni, dei sentimenti e dei comportamenti.
Significa imparare a riconoscere con precisione quale situazione stiamo vivendo.
Come riconoscere una relazione tossica ?
Essere coinvolti in una relazione tossica può avere conseguenze devastanti per la propria autostima e per la propria vita.
Cosa significa trovarsi in una relazione tossica
Nessuna relazione è perfetta, ma esistono relazioni che ci fanno sentire stanchi, insicuri, tristi o coinvolti completamente nella vita dell’altro, e l’altro nella nostra, tanto da non potersi più considerare due individui separati. Quando questo accade, potremmo trovarci davanti a una relazione tossica.
Al contrario, le relazioni sane, normalmente tendono a farci sentire al sicuro, felici e liberi di essere noi stessi. Molte persone non riconoscono subito i segnali di una relazione tossica, perché molto spesso si tende a confondere ciò che è la passione e l’amore, con comportamenti totalizzanti, o di gelosia ossessiva o autoritari e manipolatori.
Le conseguenze di una relazione tossica possono essere molto profonde e nei casi più gravi, anche pericolose (per esempio nei casi di relazioni tossiche con violenza fisica o psicologica).
Per questo è importante riconoscere i campanelli d'allarme e se ci troviamo dentro una relazione tossica e dannosa e, in caso affermativo, poter chiedere aiuto per uscirne al più presto.
Tipologie di relazione tossiche
Abbiamo visto che le relazioni tossiche sono relazioni che non ci fanno crescere come individui, nel rispetto uno dell’altro, ma che portano malessere, privazioni di libertà, dipendenza, paura e insicurezza.
Esistono vari tipi di relazioni tossiche, legate a comportamenti più o meno patologici. Nei casi più lievi possono essere relazioni che ci fanno sentire male a causa di abitudini sbagliate o mancanza di comunicazione o insicurezze personali che si possono risolvere attraverso un riadattamento dei propri schemi comportamentali e un processo di crescita personale, mentre nei casi più gravi, potremmo trovarci coinvolti in vere e proprio patologie.
Alcune tipologie di relazione patologiche malate sono:
Dipendenza affettiva: si caratterizza come una dipendenza emotiva dall’altra persona, che mina la capacità della persona di essere autonoma, che include il controllo e l’ossessione di stare con l’altro. La dipendenza affettiva può essere considerata un disturbo a sé stante o essere sintomatologia di altri disturbi.
Ego smisurato: un partner con un ego smisurato nasconde normalmente un vuoto emotivo profondo, vuoto che ha bisogno di colmare attraverso la manipolazione e l’assoggettamento dell’altra persona. Questo porta normalmente molto dolore all’interno della coppia e può lasciare traumi profondi nel comportamento e nell’autostima di chi subisce il fascino di una persona con un ego smisurato.
Esistono poi ovviamente altri tipi di amore patologico che non possono essere inseriti in un unico quadro clinico, ma che probabilmente hanno bisogno di una diagnosi più ampia come l’amore oppressivo e violento, l’amore ossessivo compulsivo, l’amore opportunista e molti altri. In questi casi è sempre meglio rivolgersi a uno specialista perché ci possa aiutare ad uscire dalla relazione o a curare la patologia (nel caso fossimo noi le persone, portatrici attive di questi disturbi ).
Come riconoscere i segnali di una relazione tossica
I segnali di una relazione tossiche sono molto chiari, anche se a volte si preferisce confonderli con segnali di amore e non di tossicità. Ma è importante che prestiamo attenzione a questi campanelli d’allarme per evitare dolori profondi nel futuro e invischiarci in una relazione dalla quale più passa il tempo e più sarà difficile uscirne.
Le relazioni tossiche hanno alcune caratteristiche comuni che ci aiutano a distinguerle.
Rendono tristi, con poca energia e affaticati Se invece di sentirvi soddisfatto e felice, vi sentite emotivamente e fisicamente stanchi e svuotati, è tempo di valutare la relazione.
Tutto si trasforma in un dramma: È importante ricordare che le relazioni sane ci aiutano a essere persone migliori e crescere. Il dramma crea scompenso e porta negatività e incapacità di risolvere i problemi all’interno della coppia.
Non vi sentite liberi di essere voi stessi all’interno della relazione
Asimmetria: Le relazione tossiche normalmente si presentano con un modello di relazione asimmetrica, in cui vi è una persona che ricopre il ruolo di dominatore e l’altro di vittima.
Questo fa si che si inneschino più facilmente meccaniche di dipendenza, manipolazione e maltrattamento.
Vi rende insicuri e abbassa la vostra autostima. Se state conqualcuno che non vi riconosce il vostro valore , sarà più difficile vederlo da solo.
VI sentite costantemente criticati e sotto pressione. Una raffica di critiche non costruttive non aiuta nessuno a migliorare. Anzi, a lungo andare, essere costantemente giudicato vi porterà a credere alle critiche e all’errata percezione di non meritare qualcosa di meglio.
Tutto è negativo. È improbabile che qualcosa di positivo derivi da una relazione negativa.
Mancanza di comunicazione e fiducia. Senza comunicazione non c'è relazione e stare con un partner che non si fida di voi è come star da soli.
Controllo costante. Alla persona oppressiva piace controllare tutto. Quindi, cercherà di decidere come farvi vestire, con chi dovete uscire, come dovete spender i vostri soldi e che scelte dovete compiere nella vostra vita, dalle più piccole, alle più grandi!
Vi sentite in trappola ma non riuscite a uscirne. Le relazioni tossiche creano vincoli di dipendenza legate sia a componenti personali, ma sia al costante lavoro di distruzione dell’autostima, attraverso critiche, violenze e manipolazione, che mette in atto il partner. Pertanto diventa complicato uscirne ed è importantissimo chiedere aiuto in questi casi, sia ai propri cari che a uno specialista.
Violenza fisica: l’abuso fisico è un segnale chiaro ed inequivocabile di relazione tossica. In questi casi è importante chiedere aiuto per uscire il prima possibile dalla relazione.
Violenza psicologica e manipolazione: a volte non è così evidente coma la violenza fisica, ma la violenza psicologica tende ad annientare la personalità e gli affetti dell’altro, per far si che diventi facilmente succube e manipolabile. Anche in questo caso è importante richiedere aiuto il prima possibile.
Vi fa sentire più ansiosi. Essendo permeata da fattori negativi, la relazione tossica tende a procurare ansia e paure, che riguardano sia la paura di perdere l’altro o di uscire dalla relazione, ma anche la capacità di vivere al meglio la vita quotidiana.
Questionario sulle relazioni tossiche:
Scopri se ti trovi in una relazione tossica. Rispondi alle seguenti domande con un Si o con un NO e poi controlla i risultati totali.
1) Senti che non puoi vivere senza il tuo partner, ma allo stesso tempo non sei felice nella relazione?
2) Il tuo partner svaluta o scredita spesso i tuoi risultati e non ti incoraggia mai a portare avanti i tuoi progetti personali?
3) Ti sei mai spaventato per qualche atteggiamento del tuo partner durante una lite?
4) Il tuo partner ti critica facendoti sentire sbagliato/a tutto il tempo?
5) Da quando sei coinvolto in questa relazione, ti sei allontanato dagli amici che avevi in precedenza e/o dalla tua famiglia?
6) Il tuo partner non rispetta i tuoi gusti e i tuoi hobby e spesso li prende in giro?
7) Le vostre discussioni sono pieni di rimproveri, insulti, lacrime e sofferenze?
8) Quando le cose non vanno bene, il tuo partner usa il silenzio come arma di aggressione?
9) Il tuo partner usa spesso il ricatto emotivo per farti sentire in colpa e ottenere ciò che vuole?
10) Quando non siete insieme, il tuo partner ti chiede spiegazioni su quello che hai fatto, con chi sei stato/a o dove sei andato/a ?
11) Il tuo partner di solito prende decisioni che riguardano entrambi senza chiedere la tua opinione o senza informarti?
12) Ti è capitato di fare sesso con il tuo partner solo per soddisfare i suoi desideri o per impedirgli di arrabbiarsi?
13) Per il tuo partner, i tuoi problemi sono meno rilevanti dei suoi?
14) Quando è di cattivo umore per cause esterne, capita che riversi la sua rabbia su di te?
15) Hai scoperto che il tuo partner ti stava mentendo in più di un’occasione?
RISULTATI
Per scoprire il risultato del questionario sulle relazioni tossiche aggiungi 1 punto per ogni risposta affermativa.
È importante sottolineare che questo test non sostituisce la valutazione di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.
Da 0 a 5 punti: Non stai vivendo una relazione tossica Tutto indica che la tua relazione si basa sul rispetto reciproco, sulla fiducia e sull'equilibrio. Sebbene a volte ci siano differenze di opinione (il che è del tutto normale), sai come agire per risolvere i tuoi problemi. In ogni caso, ci potrebbero essere alcuni indizi che indicano che certi comportamenti potrebbero migliorare attraverso la comunicazione e un percorso di crescita personale. Pertanto, per evitare di cadere in dinamiche dannose, è importante continuare a prendersi cura della relazione.
Da 6 a 10 punti: la relazione mostra segnali tossici Sebbene la tua relazione non sia ancora tossica, il tuo partner ha alcuni comportamenti offensivi che ti infastidiscono e che non ti fanno bene. Vi trovate spesso a discutere e spesso senti di non poter essere te stesso. Per uscire da questa situazione, il primo passo è parlare del problema con il tuo partner in modo calmo e assertivo. Digli cosa c'è che non va e proponi modi per migliorare la relazione. E se con il passare del tempo non cambia nulla, fai attenzione. Potrebbe essere il momento di valutare se vuoi restare con questa persona o meno.
Non dimenticare mai che una relazione dovrebbe essere qualcosa di piacevole, che ti rende davvero felice.
11-15 punti: sei coinvolto in una relazione tossica Le tue risposte sembrano confermare il fatto che ti trovi coinvolto in una relazione tossica che ti sta portando molto dolore. In casi come questo, probabilmente non è sufficiente un cambiamento o migliore la comunicazione, ma probabilmente questi comportamenti tossici nascondono dei problemi più profondi che vanno affrontati con una terapia. Le relazioni sane si basano sul rispetto e sull’amore uno dell’altro. Rispetto che implica anche il rispetto per le decisioni, lo spazio, la libertà, gli affetti. Potreste decidere di valutare insieme questo percorso o iniziare a pensare se sia il caso di allontanare questa persona per poter iniziare a stare meglio.
Ora dopo aver chiarito alcuni concetti di base, potete decidere se limitarvi a rispondere al QUESTIONARIO riportato sopra ( composto da 15 domande) oppure spostarvi sulla seguente pagina Web ed effettuare IL TEST che vi è riportato:
In ogni caso, utilizzate questo periodo delle Feste, per fare il punto sulla situazione che state attraversando, perchè certi campanelli d'allarme non sono mai da sottovalutare.
Come ha detto Gino Cecchettin di recente, non chiudetevi, non isolatevi, ma parlatene con chi vi sta attorno e vi vuole bene, e prima di tutto parlatene con Voi stessi.
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- Vorrei avere te, per cena...
-- E’ una minaccia?
- No. É che da un po' ci pensavo.
-- Pensavi a me alla tua tavola?
- Sì, ma non solo a tavola,
ti pensavo anche sulla tavola...
-- Cioe?
- Diciamo che m'increspi il desiderio.
-- Dillo meglio...
- Quando ti penso mi salgon le Madonne.
E dalla voglia di vederti a quella di mangiarti,
a quel punto, è un attimo.
-- Capisco, ma per essere un invito
irrinunciabile, converrai, dev'esserci
qualcosa di poetico...
- Fammi essere il Baudelaire delle tue tenebre.
-- Di più...
- Il Bukowski dei tuoi orgasmi.
-- Ancora...
- Il Dostoevskij delle tue notti bianche.
-- Tutte?
- Tutte!
-- Attento, dormo poco e sarebbero molte...
- Voglio provarci.
-- Potrei esserti indigesta...
- Non credo, faresti sicuramente amicizia
col mio stomaco
-- Cioè?
- Digerisco solo meraviglie...
(Riadattamento di Claudio Del Pizzo
ad un pensiero di Andrew Faber)
#frasi vere#pensierihot#amore#artists on tumblr#poets on tumblr#photographers on tumblr#original photography#sexy#art#love
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Ok allora il mio riadattamento teatrale di un profe si può fare
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comunque non io che faccio l'impossibile per recuperare persona3 non atlus che erroneamente annuncia il remake 🤡
cioè letteralmente arrabbiatissima per il terribile riadattamento di portable che ho fatto una fatica incredibile a giocare e godermi dal momento che non c'erano le scene ne gli spostamenti del personaggio rendendo la narrativa priva di emozioni e divertimento e adè mi dite questo?
ragaaaa
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JHIAXUS ( Voyager ) Generations Legacy *G2*
Per fortuna la linea Legacy, nel prepararsi a celebrare i 40 anni del marchio, ha saputo pescare e riproporre in chiave Generations anche quei Transformers un po' di nicchia, ma che sono molto amati dai fan duri e puri, come il buon JHIAXUS, nemesi principale della maxiserie a fumetti sulla G2 uscita nei primi anni '90.
Creato ex novo per quelle storie e non basato sulla linea di giocattoli del tempo, Jhiaxus grazie a questo Voyager può finalmente vantare un'incarnazione fisica fedele, dato che i precedenti modellini omonimi di qualche anno fa erano libere interpretazioni e basate su versioni del personaggio diverse dall'originale, come lo scienziato dei fumetti IDW.
Sempre sia lodato Furman e la sua fantasia, così come il buon Derek Yaniger che ne ha forgiato le fattezze, certo, ma è innegabile che l'aspetto del ROBOT sia davvero particolare e fuori dagli schemi, anche dopo la smussata estetica per renderlo un Generations affine ai suoi colleghi: infatti moooooolto eccentrici risultano la forma della testa così come i particolari scolpiti sulle tibie e le ali pipistrellesche ai lati di queste, ma ancor più è la colorazione a lasciare un po' interdetti, con un bianco principale bilanciato da torso, pugni, tibie e piedi gialli, ma con una testa rossa e le ali verdi ad incasinare ulteriormente l'"armocromia" complessiva.
A questa colorazione dopo un po' ci si abitua, per fortuna, aiutata anche da un buon stampo che vede il nostro come un bel robot alto e robusto alla stregua di un Prime ( giustamente ), graziato da torso in plastica trasparente che rende la colorazione giallo oro più splendente e soprattutto un'ottima posabilità che arriva anche ai famigerati pugni che non solo ruotano ma possono anche aprirsi!
Il nostro è esente da qualsiasi vuoto su avambracci o interno cosce vari, e se proprio vogliamo fare i puntigliosi, non sarebbe stato male se le ali potevano piegarsi alla base, giusto perchè fa più figo muoverle così le ali per le pose, ma potendo invece piegarsi a metà, almeno riducono l'ampiezza in caso di necessità infastidendo molto meno.
Posto che ha un numero di fori standard sparsi nel corpo per le armi alla maniera dei post WfC, gli accessori del nostro sono due versioni dello stesso fucile, uno rosso grande e uno più piccolo in plastica trasparente con dettagli argento, sulla forma di quelli visti perlopiù nei fumetti G2, o come li sfoggia nella copertina del numero 7, appunto.
Tali fucili sono combinabili fra loro grazie alle spine laterali di entrambi ed al foro di quello piccolo, e manco a dirlo possono quindi sistemarsi a riposo in uno qualunque dei succitati fori sul corpo.
La TRASFORMAZIONE non è affatto male, con il petto che si solleva facendo uscire la punta del velivolo e la testa che rientra aprendo il pannello della schiena, bacino ruota e gli stinchi scivolano in su a coprir le cosce, rivelando così i reattori posteriori. Anche le ali che erano sulla parte superiore / anteriori ruotando vanno finire all'indietro, così come le braccia che si avvicinano sotto l'aereo e pure loro slittano posteriormente.
Il JET CYBERTRONIANO si rifà come look a grandi linee al riadattamento nei fumetti moderni dell'alt mode originale del nostro Decepticon di seconda generazione preferito, dato che, così come il robot, era inventato di sana pianta e praticamente era l'hovercraft di Scourge ma con le ali pipistrellesche. Alla fine abbiamo un jet un po' più definito, con un lungo cockpit frontale ed un alettone verticale posteriore piuttosto che non la pinna / bocca di fuoco posteriore.
A rovinare un po' il design purtroppo ci pensano le braccia del robot sistemate in un unico modulo sotto il velivolo, quasi fossero un carico attaccato appositamente sotto al jet: per quanto sia un velivolo di fantasia e quindi magari appositamente disegnato per essere così, sta di fatto che tale modulo pretestuoso ( che si vede lontano un miglio che sono due braccia di robot appaiate ) potevano renderlo più aerodinamico sfumando il contorno delle spalle.
Certo, meglio così che non vedere gli arti come i soliti moduli sotto le ali, o forse no, diciamo che entrambe le soluzioni non sarebbero il massimo, ma, ancora, se rendevano tal "modulo" un po' meno posticcio era meglio.
Anche i colori sono strambetti nel jet, anche magari rendono meglio come disposizione, con la parte centrale bianca ed il resto giallo oro, la punta rossa e le ali verdi, tant'è, ma c'è pure il tocco di classe dell'interno dei reattori color rosso chiaro, giusto per.
A livello di giocabilità, è un po' sprecato il vuoto sotto la cabina di pilotaggio, ma almeno sotto la punta rossa c'è un foro per armi, così come uno centrale e due laterali sopra le ali, poco accessibili però dalle armi del nostro per la forma stessa di queste, ma in qualche maniera si riesce a sistemarle. Peccato per i fori sprecati delle braccia che finiscono SOTTO e non ai lati delle stesse.
Insomma, fondamentalmente un bel modellino, cui gli si perdonano le poche pecche della modalità alternativa, anche migliore magari nella media di altri suoi colleghi di linea ma che paga lo scotto del design fumettistico originale e di essere davvero troppo di nicchia come personaggio nella mitologia dei Transformers, anche se questo stesso giocattolo ha aiutato a farlo venire meritatamente allo scoperto.
#transformers#jhiaxus#generations#legacy#voyager#decepticon#distructor#generation2#g2#transformers comics#review#recensione#hasbro
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PILLOLE DI SHOWBIZ by Matryoshka: It ends with Blake?
È diventato un trend topic, notizia portante nel panorama spettacolare hollywoodiano e non solo. Non stiamo parlando dell'uscita del drammatico #itendswithus, tratto dal bestseller - davvero stupendo, ne consiglio la lettura - della scrittrice #colleenhoover , bensì della protagonista del riadattamento in pellicola, quella #blakelively tanto adorata per il suo stile dai suoi fan, quanto mal sopportata da una buona fetta di colleghi e addetti ai lavori.
Il motivo? Presto detto: da #gossipgirl a #unsemplicefavore, l'attrice moglie di #ryanreynolds ha creato tensioni, grattacapi, persino licenziamenti in tutte la produzioni alle quali ha preso parte, contribuendo alla creazione di quel clima di lavoro tossico così tanto osteggiato dagli Studios.
Nonostante sia umanamente insopportabile, però, Blake Lively continua a prendere parte e a produrre progetti importanti, come It Ends With Us. In questo caso, le frizioni con il regista e protagonista #justinbadaloni sono papabili persino durante le interviste, che diventano autentiche torture anche per i giornalisti chiamati a farle. La speranza è che la chimica tra i due sia almeno presente nel film: sarebbe un peccato svilire il messaggio dell'opera della Hoover per un mero e continuativo attacco di primadonnismo.
#pilloledishowbiz #matryoshka #pubblicista #copywriter #cinema #spettacolo #hollywood #harusphotos
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Matteo Bonechi: “L’assedio”
Il cantautore toscano torna con un nuovo singolo, primo estratto dall’album di prossima pubblicazione “L’estate spietata”
«"L'assedio" è un brano che nasce da un momento di pausa pranzo, durante una giornata di aprile con il suo primo timbro estivo. Il pensiero vola a luglio, quando la città diventa teatro dell'invasione silenziosa del sole, costringendo i superstiti a esili diurni refrigerati, in attesa di un presunto sollievo notturno.» Matteo Bonechi
“L’assedio” di Matteo Bonechi è un viaggio musicale attraverso una giornata estiva, un assedio silenzioso del sole che trasforma la città in un deserto. Il ritmo del brano è una clave cubana, dispari negli addendi ma pari nella somma, una sincope che si regge sulla contraddizione. La contraddizione della stagione dei frutti ma anche la stagione del deserto.
Il brano è il primo singolo estratto da “L’estate spietata”, il nuovo album di Matteo Bonechi, la cui uscita è prevista per la fine dell’estate. Registrato allo Studio Volta Recordings da Simone Fedi vede alla batteria Bernardo Guerra, al pianoforte Emanuele Proietti, al contrabbasso Alessandro Berti e al trombone Enrico Allavena.
Matteo Bonechi nasce a Prato negli anni ottanta. Dal 2008 collabora come attore-musicista con la compagnia teatrale Metropopolare contribuendo con la produzione di canzoni originali ad un riadattamento della favola Rosaspina, spettacolo per bambini che conta decine di repliche in Italia. Nel 2012 incontra Andrea Franchi, batterista di Paolo Benvegnù, a cui affida la produzione artistica del suo primo disco “Sono solo tre ore che aspetto” uscito nei primi mesi del 2015. Nel 2018 interpreta “Il nostro concerto” di Umberto Bindi per il corto “Come la prima volta” di Emanuela Mascherini (festival del cinema di Venezia, Nastri d’argento). Nel 2019 è il turno di “181” un concept album su piazza Mercatale in Prato, sempre prodotto da Andrea Franchi, con la partecipazione di Riccardo Goretti, Donald Renda (Annalisa, Tananai, Vasco Rossi), Danilo Scuccimarra (Bluebeaters) e Jordi Roldan. Il 5 luglio 2024 esce il suo nuovo singolo “L’assedio”, anticipazione del nuovo album previsto per la fine dell’estate.
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Matteo Becucci al Greg on The Beach il 22 ed il 29 giugno '24
Ristorante, cocktail bar & lounge d'eccellenza a Forte dei Marmi, Greg dalla primavera 2024 ha fatto squadra con The Beach ed è diventato Greg on The Beach, ovvero un luogo ancora più internazionale, in cui vivere emozioni anche musicali... con un twist in più. Ad esempio, ogni venerdì e sabato sera, questo spazio propone live music e poi dj set. In altre parole, qui i piatti emozionano, cocktail e musica fanno il resto.
Qualche volta poi lo staff regala ai suoi ospiti artisti che tutti conosciamo. E' quel che capita sabato 22 e sabato 29 giugno, quando sul palco di questo spazio va Matteo Becucci (nella foto di Tommaso Ciriolo). Cantautore dalla voce particolare, dotato di una tecnica vocale non comune, l'artista ha vinto X-Factor nel 2009. Più recentemente protagonista e vocal coach di Tale e Quale Show. Becucci sul palco crea sempre atmosfere magiche, attraverso classici e canzoni del suo repertorio.
Nella finale di X Factor del 19 Aprile 2009, Matteo Becucci trionfò superando The Bastard Sons of Dioniso, scrive iMusicfun. Suo "padrino" d'eccezione per la finalissima è Riccardo Cocciante, con il quale duetta in Margherita. Dopo la vittoria di X Factor, esce il suo primo EP Impossibile, che prende il titolo dal singolo estratto e che vince il disco d'oro per aver superato la soglia delle 35.000 copie vendute. A ottobre dello stesso anno parte la programmazione radiofonica di Ti troverò, riadattamento in italiano di I Didn't Know dei Ph.D., che anticipa la pubblicazione del disco Cioccolato amaro e caffè. Dall'album viene estratto anche il successivo singolo Sei unica. Nel 2010 decide di provare con il musical: veste i panni di Giuda nel musical Jesus Christ Superstar. Nel 2011 viene pubblicato l'album Matteo Becucci preceduto dal singolo La cucina giapponese... da allora la sua carriera è in continua ascesa.
Nel menu di Greg on The Beach, a Forte dei Marmi, trovano spazio, con il cambiare delle stagioni, molti dei classici classici della cucina fortemarmina: fritture, vaporata di mare, gli spaghetti alla chitarra con la arselle, sogliola alla mugnaia. Tra i punti di forza di Greg on The Beach c'è la possibilità di cenare gustando cocktail in abbinamento ai piatti. Per questo il locale è sì amato da turisti di tutto il mondo, ma anche da chi vive in Versilia tutto l'anno quando vuol regalarsi una cena e un dopocena speciali.
Greg Forte + The Beach = Greg on The Beach
Via Achille Franceschi, 12 Forte dei Marmi (Lucca)
tel. 0584 1849416
Rivivi, rinasci, riballa, innamorati ancora Retaste: Greg
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A eFFe - "Casuale e Naturale"
Il cantautore torinese A eFFe, dopo l’uscita del singolo di debutto “10100,” torna a raccontare le relazioni adulte e colpisce ancora con "Casuale e naturale", disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il brano, prodotto da Strawberry Production, si distacca dalla narrativa tradizionale per catturare un'essenza più istintiva e momentanea dell'esperienza umana. È la cronaca di un incontro inaspettato, quel tipo di connessione improvvisa che si colora di familiarità fin dal primo istante, quasi magica nella sua spontaneità. "Casuale e naturale" è la fotografia di un attimo, il riconoscimento del fatto che, nonostante l'incertezza del futuro, il presente ha un valore intrinseco che merita di essere vissuto appieno. Questo singolo incarna il rifiuto di A eFFe di guardare troppo lontano, una celebrazione del qui e ora depurata dai condizionamenti del passato e dalle aspettative per il domani. “Questo brano racconta l'incontro con una persona, una di quelle rare volte in cui ti sembra di conoscere l'altro da sempre fin dal primo istante.” - Spiega A eFFe - “Racconta della piacevole sensazione di lasciarsi andare dopo tanto tempo ad un nuovo tentativo, al semplice vedere come possano andare le cose. Forse per cinismo o semplicemente, come cita il testo, per il bagaglio delle esperienze passate, questa canzone non vuole guardare avanti o immaginare un futuro: si limita a fermare il momento per dargli il giusto valore!” "Casuale e naturale" diventa, così, un promemoria di quanto possano essere preziosi i nostri incontri, quando li viviamo per quello che sono: genuini, puri e incredibilmente reali. A eFFe è il primo progetto solista di Alberto Franzolin, cantautore di 30 anni di Torino, dopo numerose esperienze come tastierista in band della sua città. Nei progetti precedenti ha potuto confrontarsi con vari generi musicali, anche molto diversi tra di loro, spaziando dalla new wave al riadattamento in chiave acustica di brani di musica house ed elettronica fino all'accompagnamento live di un musical di danze Bollywood: esperienze che lo hanno portato a suonare su palchi importanti, tra i quali l'Alcatraz di Milano ed eventi internazionali quali il Trib Fest in Inghilterra. Negli ultimi anni si è concentrato sulla sua musica, ballando sul confine sempre più sottile tra Indie, Pop e cantautorato italiano, attraverso un modo di scrivere malinconico che gli permette di esprimere attraverso i suoi testi un intero mondo che prima di questo progetto era rimasto per troppo tempo dentro un cassetto. Profondamente influenzato da artisti come Calcutta, Ex-Otago e Galeffi, A eFFe ha saputo forgiare un sound distintivo, caratterizzato da un approccio alla scrittura estremamente personale. Instagram TikTok Spotify Read the full article
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ORGANIZZARE UN PIANO DI RISPARMIO
Guarda il video su Youtube
Una delle priorità della maggior parte degli individui, è indiscutibilmente la possibilità di poter riuscire a risparmiare, con la prospettiva di accantonare nel tempo una parte di denaro utile ad affrontare imprevisti, avversità, investimenti o in altri casi ancora, di poter permettersi qualche sfizio che possa favorire il benessere della propria persona.
Questa pratica del risparmio, di primo acchito potrebbe sembrare alquanto difficile da mettere in atto di questi tempi, soprattutto se si pensa a quanto sono aumentate le spese oggi giorno, e di conseguenza, una delle scuse più diffuse nel rinunciare ad una pratica che punti al risparmio, è quella di essere convinti di non poterselo permettere a causa di queste troppe spese in relazione alle entrate.
Non riesco a risparmiare
In realtà con un po’ di buona volontà, è possibile capire come entrare nel meccanismo senza che ciò possa pesare troppo sul proprio stile di vita. Indubbiamente una fase importante nell’avviare una pratica che punti al risparmio è quella di poter avere delle entrate costanti, del resto una delle prime regole fondamentali, è che il risparmio deve sempre essere accorpato da una buona quantità di entrate mensili, se non avessimo delle entrate non avremo denaro a sufficienza per poter avere dei risparmi, ma da questo a credere di non poter riuscire a risparmiare, rimane in realtà semplicemente un pretesto o una sorta di alibi, per non intraprendere un percorso di sacrifici che inizialmente potrebbe risultare pesante ma che con l’andare del tempo stabilizzeranno il proprio stile di vita in relazione ai propri guadagni.
Del resto, l’essere umano è da sempre dotato di istinto di sopravvivenza, non che bravo nell’arte dell’arrangiarsi, tanto è vero che qualsiasi individuo, nel momento stesso in cui si dovesse trovare di fronte ad un imprevisto economico obbligatorio o un (IN)aspettato aumento di qualche servizio, riesce a riadattare in automatico il rapporto entrate uscite, tendendo a stringere la cinghia e ad andare avanti con quello che possiede.
Per avere un esempio ancora più lampante lo troviamo quando ci troviamo di fronte ad un aumento delle bollette delle varie utenze, o all’aumento delle accise sui carburanti. Nonostante le entrate siano sempre le stesse, per la maggiore tendiamo forzatamente a riadattare di volta in volta le proprie entrate alle spese.
Questo riadattamento forzato lo si dovrebbe trasformare in un riadattamento volontario, nella quale dovremo essere noi stessi a porci dei limiti sulle spese ancor prima che qualcuno ci costringa a farlo.
Privarsi di parte delle proprie entrate per incominciare a vivere al meglio
Paradossalmente il miglior modo per poter cominciare a risparmiare è quello di privarsi immediatamente di una parte delle entrate mensili, in modo tale da poter gestirne la rimanenza.
Dobbiamo abituarci a non considerare più parte di quello stipendio, e fare conto solamente su quello che rimane.
In fin dei conti il nostro istinto ci porta a spendere una quantità maggiore di denaro in relazione a quanto ne possediamo, più ne abbiamo più ne spendiamo, al contrario se facessimo affidamento solo su una parte di esso, avremo la possibilità di poterlo gestire in relazione a quanto avremo a disposizione.
Un piano di risparmio adatto alle proprie esigenze
Il metodo proposto, utilizzato per il controllo e la gestione dei risparmi offre una prospettiva a 360 gradi, in quanto potrà permettervi di capire quanto spendere per ogni settore dedicato ed allo stesso tempo tenere sempre sott’occhio le spese con una particolare attenzione a quello che potrete permettervi di spendere.
Per poter raggiungere tale obiettivo, servono inizialmente due parametri:
Il totale netto della retribuzione mensile (più eventuali altre entrate mensili sia che esse siano occasionali oppure continuative)
E l’importo totale delle spese fisse mensili, queste possono essere, le rate di un mutuo, l’affitto, le rate dell’auto e qualsiasi altro bene acquistato a rate mensili che durano un intero anno. (Insomma, tutte quelle spese nella quale si ha l’obbligo di pagare mensilmente)
Se per esempio, percepissimo 1500 euro mensili, e fossimo coscienti del fatto che ogni mese avremo una spesa mensile fissa di 600 euro per l’affitto di casa, ed una rata fissa mensile di 200 euro per l’acquisto di un auto, avremo 1500 – 600 - 200 = 900 euro. Questa differenza tra le entrate totali mensili, e la somma di tutte queste spese mensili fisse, la chiameremo “disponibilità”.
Ora che abbiamo calcolato le nostre disponibilità mensili, non dovremo fare altro che suddividerla in percentuali, così divise:
Una quota di percentuale di denaro dedicata all’alimentazione (spese alimentari 50%)
Una quota di percentuale di denaro dedicata alle utenze domestiche che vanno dal consumo di gas, all’acqua, spese di corrente elettrica, utenze telefoniche (bollette 25%)
Una quota di percentuale per eventuali vizi e sfizi non strettamente necessari come ad esempio cene al ristorante, sigarette, abbonamenti ecc. (svago 17%)
Una quota di percentuale per le spese annuali obbligatorie come ad esempio bollo e assicurazione auto (Spese annuali 5%) da accantonare immediatamente non appena arriva lo stipendio.
Una quota di percentuale per un fondo cassa per eventuali emergenze ed imprevisti (Risparmi 3%) da accantonare immediatamente non appena arriva lo stipendio.
Queste percentuali sono puramente indicative in quanto si avrà la possibilità di modificarle in base alle proprie esigenze, se per esempio non siete quasi mai a casa per motivi di lavoro, le vostre spese sulle bollette saranno inferiori e di conseguenza avreste la possibilità di abbassare questa quota espressa in percentuali ponendo la differenza a disposizione per qualche altro settore che ritenete più oneroso come per esempio le spese annuali.
Gli andamenti di tutte le entrate e le uscite mensili possono essere monitorati in tempo reale programmando un semplice foglio di Excel di cui la relativa programmazione la potrete trovare a fine articolo oppure nel dettaglio all’interno del video articolo al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=gKbS9-TpOnU&t=34s
Osservando le varie voci della tabella, si avrà la possibilità di cominciare ad intraprendere un piano di rinunce mensili delle spese variabili, in particolar modo quelle all’interno della cella svago, notando le voci nella quale si eccede prendendo di volta in volta provvedimenti.
In questo modo sarà possibile decidere mese per mese, se rinunciare a quel tipo di svago oppure ridurli tutti contemporaneamente.
Se per esempio abbiamo l’abitudine del caffè ogni mattina, potremmo decidere di rinunciare un mese, per poi riprendere il mese successivo, nel mentre si decida di rinunciare a qualcos’altro sempre inerente alle spese riguardanti lo svago.
PROGRAMMAZIONE DEL FOGLIO DI EXCEL
Inizialmente, all’interno delle celle C19, C20, C21, C22 e C23 dovete impostare il valore in percentuale di quella parte di disponibilità mensile da dedicare alle varie voci, in questo caso abbiamo assegnato alla cella C19, alla voce SPESE ALIMENTARI la percentuale del 50 %, alla cella C20, alla voce BOLLETTE la percentuale del 25 %, alla cella C21, alla voce SVAGO la percentuale del 17 %, alla cella C22, alla voce SPESE ANNUALI la percentuale del 5 % e alla cella C23, alla voce RISPARMI la percentuale del 3%. Vorrei ribadire che queste percentuali non sono standard ma semplicemente indicative in quanto ognuno di voi, con il tempo potrà disporre a proprio piacimento a seconda dei propri bisogni.
All’interno della colonna B (Cella ENTRATE), in corrispondenza con la riga corrispondente alle voci stipendio, vengono inserite le entrate del mese. La stessa cosa all’interno della colonna C (Cella SPESE FISSE) in corrispondenza delle righe corrispondenti alle voci affitto, rate macchina e telefono), vengono inserite tutte le spese fisse di quel mese. Sotto la colonna E (DISPONIBILITÀ SPESE ALIMENTARI), nelle varie righe vengono inserire di volta in volta tutte quelle spese che riguardano gli alimentari, tutto ciò che riguarda la cucina. Sotto la colonna F, (DISPONIBILITÀ BOLLETTE) in ogni riga in corrispondenza delle voci di tutte quelle utenze riportate nella colonna G (VOCE) vengono inserite tutte le spese inerenti. La stessa cosa avviene sotto la colonna H (DISPONIBILITÀ VARIE ED EVENTUALI) in corrispondenza delle voci riportate all’interno della colonna J vengono segnate tutte le spese ad esse relative.
All’interno delle celle rispettivamente J14 e E14 vengono riportate in automatico a seconda della percentuale decisa, la cifra mensile da accantonare annualmente per le spese annuali e la cifra di quello che abbiamo messo nel salvadanaio quel mese.
Nella cella H18, in corrispondenza della voce BUDGET NETTO MENSILE (Cella F18) viene riportato in automatico il netto che abbiamo a disposizione in totale mentre, nella cella H20 in corrispondenza della voce AVANZO MENSILE (Cella F20) viene riportato in automatico il netto totale di quello che ancora possiamo spendere in quel mese corrente.
Nelle celle E15, F15, H15 viene mostrato in automatico quello che ci rimane a disposizione da spendere voce per voce, ed eventualmente se sforiamo se ci troviamo con un segno negativo (-).
PROGRAMMAZIONE DEL FOGLIO DI CALCOLO
Ora passiamo alla programmazione del foglio di calcolo, per semplicità vi descriverò in quali celle incollare le formule.
Nella cella E3 immettere la formula =(H18/100*C19)
Nella cella F3 immettere la formula =(H18/100*C20)
Nella cella H3 immettere la formula =(H18/100*C21)
Nella cella J3 immettere la formula =(H18/100*C22)
Nella cella K3 immettere la formula =(H18/100*C23)
Nella cella B3 immettere la formula =SOMMA(B4:B13)
Nella cella C14 immettere la formula =SOMMA(C4:C13)
Nella cella E14 immettere la formula =SOMMA(E4:E12)
Nella cella F14 immettere la formula =SOMMA(F4:F13)
Nella cella H14 immettere la formula =SOMMA(H4:H13)
Nella cella J14 immettere la formula =(H18/100*5)
Nella cella K14 immettere la formula =(H18/100*3)
Nella cella E15 immettere la formula =(E3-E14)
Nella cella F15 immettere la formula =(F3-F14)
Nella cella H15 immettere la formula =(H3-H14)
Nella cella H18 immettere la formula =(B14-C14)
Nella cella H20 immettere la formula =(B14-C14-E14-F14-H14-J3-K3)
Nella cella C24 immettere la formula =SOMMA(C19:C23)
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Scuole Infanzia e Primaria, tre milioni di euro per interventi
Tre milioni di euro, a valere sulle risorse Fsc del Piano sviluppo e coesione, sono stati stanziati dalla Regione Molise attraverso l’intervento ‘Spazioscuola’, finalizzato alla riorganizzazione e al riadattamento strutturale degli spazi scolastici interni ed esterni delle scuole pubbliche dell’Infanzia e Primaria del territorio regionale. Lo rende noto il presidente della Regione, Francesco…
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Novità dramose in libreria: THE UNTAMED
Novità succcose e dramose in libreria, arriva finalmente in italiano il romanzo da cui è stato tratto il famosissimo drama fantasy cinese THE UNTAMED, famosissimo in tutto il mondo. Nel 2019 quando è uscito è diventato subito un cult per gli amanti dei drama.
Ma attenzione la storia che racconta è ambientata in un mondo fantasy molto diverso da quello dei romanzi occidentali, che noi non conosciamo, che si basa su miti e leggendi orientali e pieno di riferimenti alla filosofia taoista, che potrebbero forse disorienatare un lettore che si approcciasse a questo genere per la prima volta e magare non avesse mai visto neppure questo genere di drama in televisione. Ma in questo post cercherò di darvi qualche dritta per capire meglio l'ambientazione di questa storia che ha affascinato milioni di spettatori e di lettori in tutto il mondo e che racconta oltre che di magia e di avventura anche di una storia d'amore tra due uomini estremamente potenti e con cararatteri opposti.
Il libro in questione è:
Il gran maestro della scuola demoniaca. Rinascita. Vol. 1
di Mò Xiāng Tóng Xiù
Editore: Mondadori
Link: https://amzn.to/4a3b86P
Trama: Wei Wuxian è il temibile Patriarca di Yiling, considerato il fondatore delle tecniche demoniache di coltivazione, una combinazione di studi taoisti e arti mistiche che consente di ottenere facoltà soprannaturali. Governa eserciti di cadaveri e semina il terrore con il suo Generale fantasma Wen Ning e il potentissimo Sigillo Oscuro della Tigre. Quando finalmente muore durante il Grande Assalto al colle dei Sepolcri, la notizia è accolta con gioia dal mondo dei cultori. Tredici anni dopo, Wei Wuxian si risveglia nel corpo di un giovane che sacrifica l'anima per farlo rinascere nel proprio corpo e affidargli la sua vendetta. Questa seconda vita, però, non libera Wei Wuxian dal fardello di quella precedente, e anzi lo costringerà a fare i conti con le conseguenze delle scelte intraprese. Al suo fianco c'è Lan Wangji, cultore sopraffino dalla reputazione inattaccabile, con il quale tenterà di fare luce sui segreti intricati che riemergono dalle ombre del loro passato. E al quale si troverà unito da un legame tanto inaspettato quanto indomabile.
Questo romanzo è la traduzione (e probabilmente anche un riadattamento) della prima parte (suppongo visto che nel titolo c'è scritto Vol. 1) del romanzo del 2015-2016 Il gran maestro della scuola demoniaca (Módào zǔshī) di Mò Xiāng Tóng Xiù.
Trama: La narrazione si svolge in un mondo xiānxiá, in cui gli esseri umani tentano di raggiungere l’immortalità attraverso la coltivazione. In seguito ad alcuni avvenimenti, il protagonista del romanzo, Wèi WúXiàn, devia dal normale percorso di coltivazione e si dedica al mó dào (la scuola demoniaca). Nonostante il suo contributo durante la Campagna dell’Eclissi per rovesciare il dispotico Clan Wēn, gli altri clan iniziano a temere il potere di Wèi WúXiàn e i suoi metodi di coltivazione eretici. I quattro clan più potenti si alleano nuovamente e attaccano il Colle dei Sepolcri, il rifugio di Wèi WúXiàn, riuscendo a sconfiggerlo. Tredici anni dopo la sua morte, il suo spirito viene evocato da Mò XuánYǔ, un folle rifiutato dal suo clan e disprezzato dalla propria famiglia, che decide di sacrificare il proprio corpo e la propria anima per evocare lo spirito di Wèi WúXiàn chiedendo vendetta. In seguito al suo ritorno, Wèi WúXiàn si imbatterà in volti conosciuti legati al proprio passato e a causa di una serie di avvenimenti inizierà a viaggiare con uno di essi, Lán WàngJī . Il loro viaggio li porterà a scoprire molto più di quanto avrebbero creduto, portando alla luce gli eventi che realmente si celano dietro alle vicende di tredici anni prima e che causarono la morte di migliaia di persone, compreso Wèi WúXiàn.
Il Drama cinese di 50 puntate tratto da questo romanzo, intitolato The untamed come vi anticipavo, non è stato solo un successo nei paesi asiatici, ma in tutto il mondo, infatti ne hanno montanto una versione ridotta di 20 episodi proprio per il pubblico internazionale distribuita da Netflix. Ma mentre il romanzo originale narra di un'esplicita storia d'amore tra i due protagonisti maschili, l'adattamento televisivo contiene solo delle allusioni a causa della censura cinese.
Il drama non è visibile su Netflix Italia al momento, ma lo potete guardare gratis su VIKI a questo link: https://www.viki.com/tv/36657c-the-untamed
Due parole sull'ambientazione per aiutarvi nella lettura di questo romanzo o nella visione di questo drama
I romanzi xiānxiá, così come i drama wuxia da loro spesso tratti, sono ambientati in una Cina antica e fantastica in cui esistono persone che tramite la coltivazione (una combinazione di studi spirituali e arti marziali) sono in grado di aspirare all’immortalità. Questi cultori sono riuniti in Scuole di Coltivazione organizzate intorno a un clan, nonostante non manchino cultori solitari. Il loro compito è quello di proteggere le persone da spiriti, demoni, mostri e morti viventi.
Esistono numerose scuole di coltivazione che si differenziano per prestigio e dimensioni. Cinque sono le più rinomate:
- Scuola Jiāng di Yúnmèng: Il clan Jiāng è il clan di adozione di Wèi Wúxiàn guidato attualmente da Jiāng Chéng e in precedenza da suo padre, Jiāng FēngMián. La sede della scuola di coltivazione del clan è Distesa del Loto, a Yúnmèng, e il suo stemma e il loto a nove petali. Il loro motto: Puntare all’impossibile
- Scuola Lán di Gūsū: è il clan di appartenenza di Lán WàngJī, guidato dal fratello maggiore di quest'ultimo, Lán XīChén. La residenza della scuola Lán è Dedalo di Nubi, a Gūsū, ed è simboleggiata da delle nubi al vento. La particolarità della scuola Lán è l'uso della musica nelle sue tecniche di coltivazione. Il loro motto: Eleganza e rettitudine
- Scuola Jīn di Lánlíng: è il clan che si è posto a capo del mondo della coltivazione in seguito alla caduta del clan Wēn. La scuola è guidata da Jīn GuāngYáo e si trova a Terrazza della Carpa Dorata a Lánlíng. Il loro simbolo è la regina delle peonie. Motto: Orientare la saggezza, dichiarare gli intenti, illuminare il mondo di fulgore vermiglio.
- Scuola Niè di Qīnghé: è il clan guidato da Niè HuáiSāng, succeduto a capo del clan in seguito alla morte del fratello maggiore, Niè MíngJué. La scuola si trova nel Reame Impuro, a Qīnghé. Il loro simbolo è la testa di una belva feroce. Questa scuola si differenzia dalle altre perché usa delle sciabole al posto delle spade.
-Scuola Wēn di Qíshān: era guidata da Wēn RuòHán e fu distrutta durante la Campagna dell'Eclissi, in cui le altre scuole si unirono per combattere contro il regime dittatoriale dei Wēn. La scuola si trovava nella Capitale del Sole Immortale, a Qíshān. Il loro simbolo era il sole, a simboleggiare che l'egemonia del clan sarebbe durata in eterno.
Ora se avete visto questo drama o altri drama cinesi saprete anche che quasi mai i personaggi si chiamano per nome. Usare il nome di nascita di una persona se non si ha un rapporto stretto è sintomo di maleducazione. Spesso sentirete i personaggi chiamarsi fratello o sorella pur non essendoci legame di sangue tra di loro, perchè lo utilizzano come epiteto generico. Inoltre in passato in Cina gli uomini, oltre al nome dato alla nascita, ricevevano un nome di cortesia quando raggiungevano l'età adulta. Questo poteva venire assegnato dalla famiglia o essere scelto dalla persona in questione. L'usanza non era altrettanto diffusa per le donne che potevano in alcuni casi riceverlo al momento del matrimonio. I personaggi di questo romanzo hanno un nome di nascita, un nome di cortesia e in alcuni casi un titolo. Il titolo era un altro nome, simile a un nome d'arte, che la persona assegnava a se stessa o che gli veniva assegnato da altri.
Sperando di avervi agevolato nella lettura di questo romanzo o di avervi almeno incuriosito riguardo questo drama, aspetto di sentire i vostri commenti.
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Ma quanto sono belle
quelle amiche a cui puoi dire:
���Sto tornando a casa dal lavoro,
sono in macchina e sono triste.
Sono stanca...
Mi viene anche un po’ da piangere
e sto una merda.”
E la risposta dall’altra parte è soltanto:
“Dimmi a che ora arrivi
e come la vuoi la pizza.”
Pensavo io:
ma quanto è importante
avere qualcuno che sappia esserci
quando sei a pezzi.
Che conosca le parole giuste da dire.
Che, senza insistere,
riesca a farti raccontare tutto.
Ma quanto ci salvano la vita
queste persone qui?
(Riadattamento di Claudio Del Pizzo
ad un pensiero di Andrew Faber)
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