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Fiore di tuono di Jean Teulé: La storia inquietante e affascinante di Hélène Jégado, avvelenatrice della Bretagna. Recensione di Alessandria today
Jean Teulé racconta la vita e i crimini di Hélène Jégado, una delle prime serial killer della storia francese, in un romanzo storico che unisce realtà e immaginazione.
Jean Teulé racconta la vita e i crimini di Hélène Jégado, una delle prime serial killer della storia francese, in un romanzo storico che unisce realtà e immaginazione. Fiore di tuono è un romanzo di Jean Teulé che narra la storia oscura e spaventosa di Hélène Jégado, una domestica bretone vissuta nella Francia dell’Ottocento, passata alla storia come una delle più prolifiche avvelenatrici di…
#avvelenamento#avvelenatrice francese#Bretagna#Bretagna rurale#condizione delle donne XIX secolo#condizione femminile#credenze popolari#credenze popolari Bretagna#crimini storici#Femminicidio#Fiore di tuono#Hélène Jégado#introspezione psicologica#Jean Teulé#Jean Teulé romanzi#letteratura gotica#letteratura noir#lettura affascinante#lettura inquietante#narrativa francese#narrativa psicologica#omicidi seriali#personaggi oscuri#protagoniste femminili oscure#psiche umana#romanzi gotici#romanzi gotici francesi#romanzi psicologici#romanzi su criminali#romanzo gotico
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The K-Drama Book Tag
È quasi Pasqua, le giornate si stanno allungando e il sole splende sulle nostre teste e io davanti al pc lavoro, o cerco di lavorare, con una soglia dell’attenzione che si abbassa sempre di più. Leggo poco e male, la sera mi sparo drama su drama in call appassionate con le mie amiche del Team Drama Club e insieme a loro abbiamo anche organizzato una challenge su IG (seguitemi sul mio profilo, @anncleire per vedere le meraviglie create da Chiara). Mentre cercavo ispirazione per un post qui sul blog, perché non leggendo non ho al momento tantissime recensioni da scrivere, mi è venuto in mente di unire le passioni del momento, in un’unica soluzione: un book tag, è da un po’ che non ne faccio uno e mi divertono sempre un sacco. Speravo di trovarne uno già messo in piedi, in realtà, ma dopo una breve ricerca in quel di Google non ho trovato quello che stavo cercando, un Book Tag che unisse i kdrama con i libri, sostanzialmente le categorie definite tramite i drama coreani di cui ormai sono ossessionata (si, ho un problema, lo so, ma sorvoliamo) e quindi sono finita a costruirmelo a mia immagine e somiglianza il mio THE K-DRAMA BOOK TAG con alcuni dei miei drama preferiti.
Enjoy!
Her private life
Un libro o una saga che ti ha reso una completa fangirl
Vi sorprenderò probabilmente con questa risposta, ma capitemi, sono un po’ folle. L’ultimo libro che mi ha reso una fangirl è sicuramente La storia delle api di Maja Lunde che mi ha portato addirittura al Festivaletteratura di Mantova per due giorni per incontrarla. Oramai chi mi segue da tempo sa che ho una leggerissima ossessione per i libri che parlano di api e anche questo non fa eccezione, è un racconto straordinario che lega epoche diverse in un passaggio avvincente e incredibilmente ben costruito, che pone l’attenzione su tante problematiche che affliggono la società moderna e che potrebbero distruggere il mondo così come lo conosciamo. Un lucido disegno di un mondo distopico fin troppo reale. Il meraviglioso intreccio di tre vite, indissolubilmente legate dal fil rouge delle api e della vita, in un racconto organico e variopinto, che esce dagli schemi e urla la premura di non distruggere un ecosistema e un mondo con l’avventatezza di migliaia di piccoli gesti. Un mondo fugace e irresistibile, che non è solo intrattenimento, ma anche monito, per una storia vividissima e indimenticabile.
Because This is My First Life
Un libro di narrativa contemporanea in cui riconoscerti
Probabilmente non è il mio libro preferito, anzi, probabilmente una certa parte di me lo ha odiato profondamente, però Parlarne tra amici di Sally Rooney fotografa bene in pieno un’intera generazione ancorata perfettamente al mondo dell’internet, nerd, con un mare di passioni, proiettata verso il futuro, fortemente tecnologica e allo stesso tempo con chiaro in testa il senso dell’analogico. Il ritratto di una intera generazione, quei millennials precari e contraddittori che cercano di sopravvivere come meglio possono, incostanti e provocatori, e allo stesso tempo incredibilmente fragili e confusi. Leggendo di Frances mi sono resa conto di quanto il nostro vissuto sia universale, come i miei dubbi e le mie paure sono gli stessi dei miei coetanei, di quanto sia difficile superare certi schemi mentali, di quanto sia facile cadere vittime dell’insoddisfazione e di comportamenti meschini e di egoismi tutti umani.
Are You Human Too?
Un libro o una saga sci-fi piena di colpi di scena
Ho pensato molto a cosa mettere in questa categoria e non posso non citare La Trilogia dell’Area X di Jeff VanderMeer (Annientamento – Autorità – Accettazione). Io me ne sono invaghita dopo aver visto diverse recensioni positive e la parte sci-fi unita a quella post-apocalittica mi hanno convinta che fosse il libro giusto per me. Una storia pazzesca, consumante, che tiene desta l’attenzione, arzigogolata, dal ritmo incalzante, un vortice di informazioni e descrizioni accuratissime, che sconvolge e inquieta, lasciando a bocca aperta il lettore, incredulo e sconcertato. Tantissime domande che non hanno ancora risposta, per un primo volume stupefacente. Bramo gli altri volumi, per immergermi ancora nei segreti dell’Area X. Per chi vive di scienza e per chi di scienza non capisce niente.
Goblin
La perfetta bromance su cui fangirlare
Dovevo infilare in un TAG la mia adorata, ma lo farò evitando di citare sempre il mio Divino. Una delle bromance che più mi piacciono è quella che troviamo ne La spia del mare di Virginia de Winter. Cassian ha il fascino del maledetto e i modi da nobile d’altri tempi, un uomo di cui innamorarsi senza possibilità di scampo. Nonostante il suo essere scorbutico e un solitario votato al masochismo di mesi trascorsi a rincorrere un sogno, Cassian non è solo, ma accompagnato da tre fedelissimi amici e compagni di missione, un gruppo di spavaldi giovani alla ricerca di gloria e passatempi per sfuggire alla noia. El Cid, Manuel, un giovane nobile spagnolo scappato da uno scandalo innominabile, accompagnato sempre da una schiera di Mori pronti a sfoderare rinfreschi in qualunque posto e in qualunque condizione. Un giovanissimo e impertinente Casanova, pronto a sfoderare il suo fascino per piegare la volontà di chiunque, e il mio preferito del trio, Monsieur un elegantissimo giovane francese, sempre accompagnato dai suoi spiriti, da sussurri, da modi galanti e da quella superiorità tipica dei cugini d’oltralpe che irretisce e inganna.
The Legend of the Blue Sea
Un libro o una saga dal finale perfetto
Non potrei immaginarmi nessun altro finale per Vani Sarca di quello racchiuso in quello racchiuso in Un caso speciale per la ghostwriter di Alice Basso. niziata nel 2015, ma scoperta da me solo nel 2017 perché sono un po’ scema, la serie segue le avventure di una ghostwriter, come da titolo, in una Torino contemporanea e ricco, e i legami che crea con le persone che la circondano. Alice Basso ha il dono di costruire con ironia e sagacia un intero mondo, a cui è davvero difficile dire addio. Per fortuna che c’è la rilettura. La fine perfetta insomma per un’avventura intensa, in cui le risate si accompagnano agli abbracci. Alice Basso è riuscita a coniugare una storia speciale in cui perdersi, per cercare il mistero e la commedia, il sarcasmo e le lacrime, la forza e la determinazione, perché in fondo la vita è un mix di esperienze in cui “né uragani né tormente ci potranno fare niente”.
Healer
Un protagonista dalla doppia vita
Ho solo un libro chiaro in mente per questa categoria. I cieli di Sandra Newman e non ve lo posso neanche spoilerare troppo. Kate, la protagonista, è una ragazza come potrebbero essercene tante in mondo che si sta affacciando nel nuovo millennio, quel 2000 che nella nostra epoca è stato infestato dal mostro del Millennium Bug, ma che per Kate si affaccia in un mondo migliore. Sembra un’utopia, un miraggio, un sogno. Ma poi Kate si addormenta e si risveglia nel corpo e nelle intenzioni di Emilia, una giovane artista italiana trapiantata nell’Inghilterra di fine Cinquecento. Una storia incerta e assoluta, la sovrapposizione di così tanti layer, di così tante decisioni, che è il risultato probabilmente anche delle interpretazioni del lettore. A tratti angosciante e a tratti illuminante, I Cieli è una storia da leggere in un fiato.
Search WWW
La perfetta protagonista da amare
Avrei la protagonista perfetta per questo libro, ma non posso dirvela ancora. Perciò mi tocca ripiegare su Ead una delle protagoniste de Il priorato dell’albero delle arance di Samantha Shannon. Entrare nel mondo della Shannon è una scommessa perché non sai di preciso se ne uscirai tutto intero, si tratta di una storia lunga ottocento pagine e potrebbe intimidire da più punti di vista. Le immagini che la scrittrice riesce ad evocare entrano dentro e superano le barriere della pagina scritta per fagocitare completamente il lettore. È un fantasy di vecchio stampo, con un mondo completamente estraneo al nostro, ma che allo stesso tempo lo richiama vuoi per usanze, vuoi per cibi, vuoi per i luoghi. Le leggende si intrecciano per creare una storia nuova, un mondo immenso e terribile minacciato da forze oscure in cui alchimia, magia, e lotte per il potere si combattono per la supremazia. Eadaz du Zāla uq-Nāra si nasconde sotto i falsi abiti di Ead Duryan alla corte della regina Sabran. Ma Eadaz non è chi dice di essere, infatti è una delle ancelle del Priorato dell’Albero delle Arance, una comunità antichissima del regno di Lasia, da sempre votata ad uccidere i wyrm, gli sputafuoco, con un compito molto importante, proteggere a tutti i costi l’ultima erede della Madre o Donzella, a seconda del culto di cui ci si riferisce, Cleolind Onjenyu ultima che ha combattuto contro il Senza Nome e l’ha gettato nell’abisso. Ead è più coraggiosa di qualunque altra ancella, e ha anche un dono particolare. Lontana dalla sua casa Ead si adatta come può e soprattutto deve farsi forza per rinnegare il suo credo. La storia ha una forte matrice femminile, molte sono infatti le protagoniste femminili che emergono, ma Ead è sicuramente la mia preferita.
Fight for my way
Una storia d’amore su cui fantasticare
Ormai lei è diventata una delle mie scrittrici salva vita per le romance e non vedo l’ora di mettere le mani sul suo prossimo volume. Notte numero zero di Rebecca Quasi è una di quelle storie che neanche credi che esistano ma ti scaldano il cuore. Costanza e Mario si incontrano per caso in un aeroporto, ma sono destinati ad incontrarsi di nuovo. Sembra impossibile che due come loro riescano ad innescare una tale reazione, ma si sa la chimica è imprevedibile e la Quasi accompagna il lettore in un viaggio affascinante e una storia d’amore emozionante.
E, voi quali sono i vostri drama preferiti? E con che libri avreste risposto?
Fatemelo sapere in un commento.
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Artist Review: NATALIE SHAU
Chi sono quelle bellissime creature femminili sospese in un limbo di denso mistero, abitanti sensuali di atmosfere oniriche che rendono palpitanti con la loro aristocratica perfezione corporea, imbrigliate in un silenzio ammiccante, carnali e algide così in posa dentro quel lontano mondo di favola?
Eppure così delicate e reali, come lievissimi petali di rosa sparigliati nell’aria. Come in un intrigante gioco di specchi, la loro identità è irrimediabilmente allacciata a quella della loro autrice: Natalie Shau, Lituana di Vilnius, giovane e già parecchio meritatamente famosa per il suo talento artistico spiccatamente digitale, che abbraccia anche la fotografia.
“Beh, sono un’artista digitale che crea ritratti femminili surreali: il mio lavoro è molto femminile e romantico, con delle sfumature più oscure e tracce quasi sinistre; tuttavia i soggetti dei miei ritratti sono anche molto “girly”, da ragazza, e fragili. Da persona reale, io probabilmente sono più realista ed ho molti altri interessi oltre all’arte e alla moda: come le armi, la storia e la geopolitica. Credo che il mio lato romantico e quello realistico si equivalgano, sono entrambi parti della mia individualità e del mio carattere.”
Come per ogni vero talento, la formazione di Natalie è fatta della stessa materia della vocazione, cresciuta e rafforzata con la dovuta educazione tecnica: “Sono sempre stata appassionata di arte, da che ho ricordi: quindi non so spiegare come io ci sia entrata, immagino per una questione di natura. Ho frequentato molte lezioni d’arte a scuola, ho anche preso alcune lezioni private di disegno di tanto in tanto. Ma in termini di arte digitale e fotografia, ho imparato tutto quello che so da sola e con l’aiuto di alcuni amici: oggi, grazie ad internet puoi trovare così tanti tutorial, che puoi imparare qualcosa di nuovo praticamente ogni giorno!”
Ebbene, chi sono quelle fanciulle ammalianti e arcane, immerse in mondi visionari e abbigliate con cura meticolosa fin nel dettaglio più stiloso? Da dove provengono e che racconti serbano? “I miei soggetti sono eroine fiabesche, angeli caduti, regine esiliate ed anime perdute. Sono molto ispirata dalla moda! Stilisti come Alexander McQueen, John Galliano, Jean Paul Gaultier e molti altri. La maggior parte delle mie protagoniste è vestita in modo piuttosto complesso, così che possa far loro esprimere i loro sentimenti e stati emotivi non solo attraverso le espressioni del viso e dalla posa, ma anche grazie agli abiti e allo stile. Traggo ispirazione da tutte le arti: pittura, letteratura, cinema, musica. Ma anche dalla natura. Ache i miei sentimenti e desideri privati possono ispirarmi nella creazione delle opere: talvolta faccio sogni così vividi che devo includerli nelle mie immagini.”
È un confine poroso quello tra sogno e realtà: l’uno fluisce nell’altra, si scambiano e si sdoppiano al di là di quel velo di illusione steso dai pennelli digitali di Natalie. Ma al di qua del velo la sua visione sulla nostra dimensione di vita si fa ben netta: “penso che il mondo sia un posto bellissimo, meraviglioso e orribile allo stesso tempo. La gente è così tanto assorbita dalle cose materiali che dimentica della compassione e della gentilezza, o anche solo della semplice consapevolezza.”
Una visione che diventa consiglio inaspettato se interrogata sul tema corrente di questo numero di Hachi, “Imitation of life”: “i social media, ecco cosa mi viene immediatamente in mente. Credo di non dover spiegare il perché. I social media hanno invaso la nostra vita e le persone ne sono diventate schiave. Credo che ognuno dovrebbe prendersi dei giorni liberi da internet anche solo per ragioni terapeutiche. Haha!”
[ENGL.]
Who are those beautiful female creatures hung in a limbo dense with mystery, sensual inhabitants of dreamlike atmospheres that they make throbbing by their aristocratic body perfection, harnessed within an alluring silence, carnal but detached by striking a pose inside that faraway fairy world; still, so delicate and real, as faint rose petals scattered in the air? As in an intriguing game of mirrors, their identity is firmly fastened to that of their author: Natalie Shau, Lithuanian from Vilnius, young and already deservedly renowned for her artistic talent, that is digital-based while embracing also photography. “Well, I’m a digital artist who creates surreal female portraits: my work is very feminine and romantic, with some darker undertone and creepy twist; however my portrait subjects are also very girly and fragile. As a real person, I’m probably more realistic and I have many more different interests apart from art and fashion: such as weapons, history and geopolitics. I think my romantic and realistic sides are both equal parts of my individuality and character.”
As for every real talent, Natalie’s education is made of the same substance as the vocation, grown and strengthen by a proper technical training: “I was always into art since I can remember: so I cannot explain how I am into it, I guess it’s some natural trait I have got. I had very extensive art classes in school, I also took some private drawing classes from time to time. But in terms of digital art and photography, I’ve learned everything I know by myself and with some friends’ help: nowadays, thanks to internet you can find so many tutorials about it, so you can learn something new almost everyday!”
Well, so, who are those charming and arcane women, plunged into visionary worlds and dressed with meticulous stylish care? Where are they from and what tales do they hold? “My subjects are fairytale heroines, fallen angels, banished queens and lost souls. I’m very much inspired by fashion! Designers like Alexander McQueen, John Galliano, Jean Paul Gaultier and many more. Most of my characters are dressed pretty intricate, so that I express their feelings and emotional state not only through facial expressions and posture, but also by clothing and style. I draw inspiration from all the arts: painting, literature, cinema, music. And nature as well. My own feelings and dreams can also inspire me to create artworks: sometimes I dream such vivid dreams that I just have to include them into my images.”
There’s a porous boundary lying between dream and reality: one flows into the other, they double beyond the veil of illusion spread by Natalie’s digital brushes. But on this side of the veil, her vision about our life dimension turns to be very neat: “I think the world is a beautiful, wonderful and horrible place at the same time. People are so much absorbed by material things that they forget about compassion and kindness, or just simple awareness.” A vision that becomes an unexpected, quite profane yet redeeming piece of advice when Natalie is asked about the theme of this current Hachi issue “Imitation of life”: “Social media: that's what comes to my mind immediately. I think I do not need to explain a lot why. Social media just invaded our lives and people become slaves of it. I think every person should get internet free days just for therapeutic reasons. Haha!” And maybe, they might have some rest in your enchanting pop surreal wonderland, we would add!
Silvia Scorcella
[Published on Hachi Magazine issue n°4]
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"La Gazza" di Elizabeth Day. Un thriller psicologico che esplora i confini della fiducia e dell'ossessione. Recensione di Alessandria today
Con "La Gazza", Elizabeth Day si conferma una maestra nel tratteggiare le dinamiche oscure delle relazioni umane.
Con “La Gazza”, Elizabeth Day si conferma una maestra nel tratteggiare le dinamiche oscure delle relazioni umane. In questo avvincente thriller psicologico, l’autrice esplora i lati più inquietanti del desiderio, della manipolazione e della violazione della fiducia. Come una gazza attratta dagli oggetti scintillanti, i personaggi del romanzo si trovano intrappolati in situazioni intricate che…
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