#promuovere
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promuovimi · 11 days ago
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Promuovere la propria musica online è ormai fondamentale per farsi notare, dato che la rete è diventata un veicolo primario per scoprire e valorizzare nuovi artisti. La competizione è altissima e l’accesso immediato a una quantità immensa di contenuti musicali rende la promozione strategica e pianificata un elemento essenziale per emergere. Perché è così importante promuovere bene la propria musica:
1. Visibilità e Creazione di una Fanbase
Una buona promozione online aumenta le probabilità di farsi notare da nuovi ascoltatori. Utilizzare i social media, le piattaforme di streaming e il content marketing aiuta a costruire una fanbase fedele. In particolare, piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube consentono un’interazione diretta e autentica con i fan, elemento vitale per creare un rapporto di fiducia e coinvolgimento.
2. Raggiungere il Pubblico Giusto
Una promozione efficace permette di raggiungere le persone giuste e di costruire un pubblico specifico, attratto proprio dal genere musicale dell'artista. Strategie come il targeting sugli annunci social o l'ottimizzazione SEO per i contenuti musicali aiutano a far arrivare la musica alle persone con interessi musicali affini, il che aumenta il tasso di ascolto e di engagement.
3. Algoritmi delle Piattaforme di Streaming
I servizi di streaming come Spotify, Apple Music e YouTube utilizzano algoritmi che suggeriscono nuove tracce in base agli ascolti e agli interessi degli utenti. Una promozione ben fatta può portare ad un aumento degli ascolti e quindi ad una maggiore probabilità di entrare in playlist popolari o di essere raccomandati dagli algoritmi, amplificando così la visibilità in modo organico.
4. Creare un Brand Personale Distintivo
Promuovere la musica in modo coerente aiuta a creare un’identità artistica chiara e riconoscibile, essenziale per distinguersi. Attraverso uno storytelling efficace e una gestione curata dell’immagine su diversi canali, un artista può dare al pubblico un’idea precisa del suo stile, attirando ascoltatori che si rispecchiano nella sua estetica o nelle sue tematiche.
5. Opportunità di Collaborazioni e Ingressi nel Settore
Una promozione musicale di successo non solo attrae i fan, ma anche altri artisti e professionisti dell'industria musicale. La visibilità online può quindi portare a collaborazioni, contratti discografici o sponsorizzazioni, aprendo porte che spesso sono fondamentali per la crescita di una carriera musicale.
6. Capacità di Monetizzazione
Più il pubblico cresce, più aumentano le opportunità di monetizzazione. Una promozione ben strutturata porta ad un aumento degli ascolti e delle interazioni, aprendo così la possibilità di monetizzare con piattaforme di streaming, merchandise, concerti virtuali e sponsorizzazioni, che contribuiscono a rendere sostenibile la carriera musicale.
7. Feedback e Miglioramento Continuo
La rete offre la possibilità di ricevere feedback diretto e immediato, permettendo di adattare il proprio stile o le proprie strategie promozionali in tempo reale. L’interazione con il pubblico permette di capire quali sono le tracce più apprezzate e quali aspetti della propria immagine funzionano meglio, facilitando così un miglioramento continuo.
Conclusione
Promuovere la propria musica online è ormai un’attività a sé stante, da pianificare e curare tanto quanto la produzione musicale stessa. Utilizzando strumenti e strategie adatti, un artista non solo aumenta le proprie probabilità di emergere nel settore, ma può anche costruire una base solida per una carriera musicale duratura e gratificante.
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primepaginequotidiani · 15 days ago
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi sabato, 26 ottobre 2024
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gracelyns · 1 year ago
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for November 5th we even got amadello reunion🥹🥹
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queerographies · 3 months ago
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[Quanti generi di diversità?][Irene Biemmi]
"Quanti generi di diversità?" di Irene Biemmi affronta le discriminazioni legate all'orientamento sessuale e all'identità di genere. L'opera interdisciplinare offre nuovi approcci per contrastare l'omofobia e la transfobia.
Combattere l’omofobia e la transfobia: strumenti e strategie per una società più inclusiva Titolo: Quanti generi di diversità? Promuovere nuovi linguaggi, rappresentazioni e saperi per educare alle differenze e prevenire l’omofobia e la transfobiaScritto da: Irene BiemmiEdito da: Firenze University PressAnno: 2024Pagine: 140ISBN: 9791221503616 La sinossi di Quanti generi di diversità? di Irene…
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campadailyblog · 4 months ago
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Scuola di Danza: Passi essenziali per avviare la tua
Aprire una scuola di danza è un’impresa entusiasmante. Richiede una pianificazione attenta e conoscenza dei requisiti necessari. Dalle elezioni della location all’ottenimento delle licenze, ogni aspetto è cruciale. È importante anche assoldare istruttori di danza qualificati e organizzare le classi di danza. Una buona strategia di marketing aiuta a attrarre studenti. Costruisci un’immagine…
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machiavellli · 6 months ago
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le persone che sentono l’urgenza di rovinare a specific piece of media that brings to another joy, sono ad un altro livello di tristezza con il proprio essere.
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persephoneflouwers · 11 months ago
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#devo condividere questo pensiero perché altrimenti mi sento la testa pesante#penso che vi sia un’intrinseca libertà nella gestione del proprio tempo#penso che vi sia un’innata libertà nel tempo in generale#ma sarebbe carino se questa fosse usata per supportare persone#che appartengono a una certa sezione di questo fandom#senza promuovere di fatto autori che invece si fanno poi esponenti di linee di pensiero#quantomeno offensive nei confronti del gruppo a cui tu stesso appartieni#invece come accade sempre nei gruppi alienati o che comunque ricevono maggiori flussi di odio gratuito#succede che si reinforzi ulteriormente questo isolamento#oggi ho scoperto di essere stat bloccata da penso quello che sia il più famoso blog di tumblr#quando fino a due giorni fa potevo vedere il suo blog#francamente non ho idea del motivo però è assurdo come#in certi contesti soprattutto online venga a mancare il supporto della tua stessa comunità di appartenenza#quando il ‘leader’ decide che non la meriti#è una situazione che crea parecchio disagio in me#soprattutto perché nella vita reale e nella vita lavorativa#io non riscontro mai problemi di inserimento o adeguamento al#contesto anzi! sono molto socievole e amabile ed è molto facile tollerare la mia presenza lol#invece mi ritrovo in questo posto in cui mi è silentemente richiesto di superare un certo ostracismo interno#di cui non dovrei nemmeno essere a conoscenza ma che invece affronto molto spesso#non so se Virgilio avesse ragione…#forse dovrei non curarmi di loro e bla bla
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dominousworld · 1 year ago
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Cina: governo cerca di promuovere traduzione del Corano Nazionale
Cina: governo cerca di promuovere traduzione del Corano Nazionale
a cura della Redazione 25 settembre 2023 Tehran-Iqna- Secondo il sito World News, il governo cinese starebbe modificando la traduzione del Sacro Corano al fine di coniugare gli insegnamenti islamici e i valori confuciani Secondo il sito World News, il governo cinese starebbe modificando la traduzione del Sacro Corano al fine di coniugare gli insegnamenti islamici e i valori confuciani. Questa…
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marinagalatioto · 1 year ago
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Come promuovere il tuo libro - parte 1
Oggi ho pensato di dedicare un post a “Come promuovere il tuo libro”, di cui vedo parlare molto spesso. Si leggono buoni consigli, ma diciamocelo, gira che ti rigira sono sempre gli stessi. Riguardiamoli e poi andiamo oltre. Continue reading Untitled
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ancilla-hawkins · 2 years ago
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non io che a primo impatto ho letto la caption di Ibra come se stessimo parlando del succo Ace...
ALSKJSLXLS ANON
Per la quantità di pubblicità che sta facendo non sarebbe stato così strano, tipo lui che ogni giorno a colazione prende fette biscottate e un bicchiere di ace
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primepaginequotidiani · 16 days ago
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi venerdì, 25 ottobre 2024
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ineedahugesticktobeatyou · 5 months ago
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Faccio un attimo una premessa sulla gestione in senso generale, perché pure per Ra ta ta non è che si sia fatto molto, e non so quanto è mancanza di organizzazione da parte del team e quanto Ale che magari non ama particolarmente il giro di ospitate radio/giornali (e se così fosse gli darei anche ragione perché il 90% delle volte vengono fuori cose improponibili, a differenza di quando è all'estero, vedesi le recenti interviste in Spagna e America).
Per quanto riguarda Personale sono d'accordo che finora è un po' un'occasione sprecata, anche se penso che prima o poi verrà estratta come singolo. Io ho tutta una mia idea sulla canzone e penso che, all'inizio, fosse una cosa sola con Overdose e che poi sia subentrato il feat cambiando le cose. Un feat magari spinto dalla discografica, a differenza degli altri due presenti nell'album. Poi magari sto dicendo una fesseria eh, ed è solo un'impressione mia. Ma idee personali a parte, Ale e Geolier mi sono sembrati presi molto bene quando sono capitati insieme quindi boh, la mancata presenza allo stadio non penso significhi nulla di male. Magari è solo una scelta di Ale di tirare il fiato in un periodo con altri mille impegni ai quali probabilmente non poteva invece dire di no.
Quindi niente Mahmood da Geolier? Non è andato/c’è stato un imprevisto o era falsa la notizia della sua presenza? Sai qualcosa? 🫣
Non so che dirvi, la notizia veniva dal Rolling Stone (di cui uno dei giornalisti che si occupa di musica è uno dei migliori amici di Ale), non me la sono inventata io. Ed era una notizia circolata intorno allo stadio già da due giorni prima. A pensare male si fa peccato, ma io sinceramente credo che sia stato lui all'ultimo a non andare. Emanuele è sempre preso a bene con Mahmood, non vedo perchè non dovesse fargli piacere. Io trovo tutta la cosa del feat con Geolier gestita non male, peggio: è come avere Maradona in squadra e non farlo giocare.
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deathshallbenomore · 9 months ago
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se mi avessero detto che nel febbraio dell’anno domini 2024 avrei assistito a john travolta che pur di estinguere il mutuo si reca a sanremo per ballare il ballo del qua qua come partecipante ignaro di complessi rituali apotropaici tra amadeus e fiorello, al suo successivo rifiuto di qualsiasi forma di coinvolgimento nonostante l’umiliazione in mondovisione, alla vendetta passiva aggressiva di amadeus che non perde occasione per lanciare frecciatine a travolta insieme a metà del mondo della televisione italiana, sempre in mondovisione, e al successivo rincaro portato da nientemeno che da russell crowe arrivato col carico da novanta dalla nuova zelanda da ascoli piceno per promuovere i suoi concerti in location a tema gladiatore, con successiva consacrazione del sodalizio italo-neozelandese in nome della antica arte della gag a danno del traditore usamericano, avrei chiesto le generalità del fornitore di sostanze stupefacenti per farne uso a mia volta. queste cose non te le puoi inventare, questo paese non te lo puoi inventare
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anchesetuttinoino · 2 months ago
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Il vizio della parola
Il vizio della parola
Il divieto per le donne di usare la voce in pubblico nell’Afghanistan dei talebani. E noi ammutoliti da un diluvio di neologismi assurdi (vedi alla voce “maranza” o “sunshine guilt”)
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Se togli loro la parola, scompariranno. I talebani hanno recentemente emanato una serie di leggi inerenti la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio. Già questo proietta lo sguardo su un mondo che appartiene a una galassia lontanissima. E quando mai dalle nostre parti si parla più di vizi e virtù? In ambito legislativo, oltretutto.
In ogni caso, queste leggi sono state approvate dal leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, e tra i provvedimenti ne spicca uno: «La voce di una donna è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre canta, recita o legge ad alta voce in pubblico». Per promuovere la virtù e scacciare il vizio, le donne non potranno esprimersi a voce alta nei contesti pubblici. Le imbavagliano, anzi le ammutoliscono, ma per il loro bene s’intende.
La scena è agghiacciante, ci costringe a una doccia terribilmente fredda. I talebani hanno chiaro chi sia una donna, a differenza della nostra situazione un po’ più aperta, cioè confusa. Abbiamo trascorso l’estate – ma è stata la ciliegina su una torta sfornata da tempo – a interrogarci su livelli di testosterone, Dna, intenzioni d’anima. Magari, al prossimo caso mediatico, potrebbe essere utile cambiare sfondo e ambientare tutti i nostri dubbi per le vie di Kabul e «vedere l’effetto che fa».
Se dai loro in pasto tantissime parole, scompariranno. Aggiungere vocaboli non è per forza segno di progresso, si può diventare muti per eccesso terminologico. L’aggiornamento dello Zingarelli per il 2025 prevede che il dizionario si arricchisca di nuovi termini, “maranza” e – udite udite – “gieffino” si conquistano un posto nell’Olimpo delle parole validate da definizione. Ma questo è solo un ritocco brutalmente onesto al nostro ritratto umano.
Il crimine terminologico è altrove, là dove spuntano espressioni che ci ritroviamo sotto gli occhi scrollando le notizie. “Coolcation” è la tendenza in crescita per trovare mete di viaggio al fresco. “Workation” è la scelta di lavorare da remoto scegliendo luoghi che offrano svago e servizi per il tempo libero. Una medaglia d’oro per l’assurdo spetta all’espressione “sunshine guilt”, il senso di colpa per aver sprecato una giornata di sole.
C’è, nel nostro intimo, un ribollimento senza nome. Sono scampoli di paura mescolati a slanci di affetto, pulsioni cattive e lacrime struggenti. È questa fucina scabrosa, feconda e indicibile che alimenta la libertà nel tumulto di gesti, scelte, responsabilità. Sono poche, devono essere poche e vertiginose, le parole a cui ricondurre il senso del nostro travaglio. Sillabe scottanti come “amore” o “invidia”. Frantumare il quadro in un mucchio di nuovi pezzettini lo riduce a un puzzle che resta scombinato.
Finiamo per scomparire ed essere muti se l’impegno di affrontare la novità di ogni nuova alba – l’ignavia che fa a pugni con la rabbia, i desideri che bevono sorsi di fiducia – viene sgonfiato dalla bugia che tutto affondi in un senso di colpa per il timore di perdere un giorno di sole.
via tempi.it
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aitan · 10 months ago
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Nel 2012 Margherita Hack – astronoma, astrofisica, simpatica e magnifica divulgatrice scientifica con marcato accento toscano e prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico – in un’intervista a L’Espresso, in risposta all’aziendalizzazione della scuola promossa dall’allora ministro Profumo, dichiarò, tra le altre cose:
“La scuola non è un’impresa, deve formare delle persone, non è solo il luogo dove imparare più o meno bene certi concetti.”
“Dovrebbe privilegiare e promuovere quelli che vengono dalle classi più povere, perché è naturale che un ragazzo che nasce in una famiglia di operai, dove vede pochi libri, si trovi più a disagio di uno che nasce in una famiglia di professori. Dovremmo invece creare scuole a tempo pieno in cui si dedica molto tempo proprio ai giovani che vengono dalle classi più disagiate. Premiare il merito è giusto, certo, però bisogna tener conto delle condizioni di partenza.”
“Il merito non si può valutare solo in base al rendimento, ma occorre valutarlo tenendo conto del punto di partenza, dall’impegno di una persona nel superare le difficoltà. E le difficoltà sono diverse a seconda dell’ambiente in cui uno è nato. Merito vuol dire impegno, costanza, forza di affrontare le difficoltà.”
Tratto da aitanblog.wordpress.com/2024/01/19/entro-nel-merito/
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falcemartello · 8 months ago
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(Caprichos di Francisco Goya, l’Asino)
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«Il Quoziente Intellettivo medio della popolazione mondiale sta diminuendo nell’ultimo ventennio.
Una delle cause è l'impoverimento del linguaggio.
Diversi studi dimostrano infatti la correlazione tra la diminuzione della conoscenza lessicale (e l'impoverimento della lingua) e la capacità di elaborare e formulare un pensiero complesso.
La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo.
Un altro esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.
Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.
Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole.
Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.
La storia è ricca di esempi e molti libri (1984, di George Orwell; Fahrenheit 451, di Ray Bradbury) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari abbiano sempre ostacolato il pensiero attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole.
Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c'è pensiero senza parole.
Facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Insegniamo e praticare la lingua nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicata. Soprattutto se è complicata.
Perché in questo sforzo c'è la libertà.
Coloro che affermano la necessità di semplificare l'ortografia, sfrondare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.
Non c'è libertà senza necessità.
Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.»
Christophe Clavé
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