#privatizzazione
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Galleria Bertè, poco prima del crollo sulla A26 i tecnici Spea facevano i controlli a 70 all'ora cantando "Non sono una signora": il video - Il Fatto Quotidiano
Avete voluto le privatizzazioni? Ora cantate!
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PRIMA PAGINA Il Sole 24 Ore di Oggi domenica, 22 settembre 2024
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Carceri private: fantascienza o realtà?
Uno degli argomenti preferiti in fantascienza è quello della gestione di carceri private, distopie con conseguente trattamento disumano dei detenuti, costretti a combattere per non morire, a gareggiare in auto per tenere alto l’audience del network carcerario, a realizzare qualunque esperimento scientifico per cessione del corpo fin dal momento della condanna. Ne avrete visti tanti, uno tra…
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La verità è che lei si è rifiutata visto che non le hanno dato i simuel canon
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Il governo impoverisce i servizi pubblici: salari fermi e privatizzazione della sanità
Il 19 ottobre in piazza per la dignità dei contratti e il diritto alla salute
Il 19 ottobre in piazza per la dignità dei contratti e il diritto alla salute Il sistema sanitario italiano è sempre più in difficoltà. Il rapporto della Fondazione Gimbe, presentato al Senato, ha evidenziato che la sanità pubblica è al collasso, con tagli drastici e una crescente privatizzazione che sta impoverendo i servizi pubblici essenziali. Le famiglie sono costrette a pagare di più per le…
#19 ottobre 2024#carenza personale sanitario#condizioni di lavoro sanità#cortei#crisi sanità#Def#Diritto alla Salute#equità sanità#FP CGIL#Governo Meloni#lotta per i diritti#lotta sindacale.#mancanza infermieri#mancanza medici#Manifestazione Nazionale#manifestazioni Roma#medici ospedalieri#operatori socio-sanitari#politica sanitaria#precariato sanità#privatizzazione sanità#rapporto Gimbe#retribuzione sanitaria#rinnovo contratti#salario personale sanitario#Sanità Pubblica#servizi pubblici#Spesa sanitaria#Ssn#Tagli sanità
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TAXI VOLANTI A MILANO. UN'INUTILE FOLLIA
di Alessandro Giungi* Esprimo la mia totale contrarietà all’ipotesi che SEA (1) costituisca una società per la realizzazione e gestione di vertiporti nell’area milanese per far decollare e atterrare elicotteri elettrici.Tale mia convinzione determinata dalla lettura della relativa delibera su cui lunedì, in Consiglio comunale, esprimerò un convinto voto contrario; dal voto SFAVOREVOLE espresso…
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#instagram#il casini d'oltremanica#oltre che guerrafondaio pure per la privatizzazione#poi non aveva ragione la thatcher quando diceva che la sua eredità era il new labour?
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A Madrid sfilano i cortei contro la privatizzazione della sanità
I tagli alla sanità nella comunità autonoma sono sempre più radicali e minacciano lo smantellamento dell'intervento pubblico, che è ritenuto essenziale per medici e cittadini.
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Una classe dirigente può esser tale senza avere nessuna delle caratteristiche minime per esercitare dignitosamente questo ruolo? Sicuramente ci si può trovare davanti ad una ruling class inadeguata, ma questo comporta che il Paese disgraziatamente sotto il suo potere sia condannato allo sfacelo. La giornata di ieri ha mostrato un mosaico di avvenimenti che dànno la misura effettiva della nullità – capitalistica, morale, economica, politica, culturale, ecc – di chi controlla questa sfortunata provincia dell’Impero. Andiamo con ordine, prendendo i titoli dal giornale che pretende di essere ancora “il salotto buono della borghesia italiana”. Il quale, fin da ieri mattina, ci invita a spargere lacrime simpatetiche con “il povero” Luciano Benetton, che si è accorto solo ora – 89enne, al momento di ritirarsi in dolce attesa – che il suo gruppo ha registrato perdite choc: «In pochi mesi da 13 a 100 milioni, ora il rosso sarà di 230». E’ appena il caso di ricordare che l’ex “re del maglioncino” è stato a capo di un piccolo impero economico multinazionale, “a gestione familiare”, che ha responsabilità dirette nella repressione dei Mapuche in Patagonia, nel crollo del Ponte Morandi per risparmiare sulla manutenzione (43 morti), accarezzando nel frattempo anche qualche giovane virgulto “democratico” in vena di arrampicate… Il “povero pensionato” accusa naturalmente l’ultimo amministratore delegato da lui stesso scelto con toni entusiatici, e ora se la vedranno con gli avvocati in tribunale. Secondo capitolo. “Morto nel suv con la fascetta al collo Giallo sul marito di FrancescaDonato”. L’eurodeputata un tempo leghista, quando ci istruiva in ogni talk show circa le cirtù salvifiche del neoliberismo condito con privatizzazioni e taglio delle tasse a ricchi ed imprese, nonché del complottismo novax, ha immediatamente sentenziato “Me l’hanno ucciso”. E noi stavolta – l’unica – le crediamo. Angelo Onorato, imprenditore ed ex candidato alle regionali con la Dc di Totò Cuffaro (formazione cui è approdata anche l’eurodeputata) è stato infatti trovato morto strangolato alle tre del pomeriggio dentro la sua auto, sulla parallela dell’autostrada per l’aeroporto di Palermo. Modalità e luogo dell’omicidio lasciano un portone spalancato a ogni ipotesi che riporti alla mafia (anche se I media sono molto cauti, in queste prime ore). Ma la cronaca nera politico-imprenditoriale ci continua a sottoporre i tormenti del “povero Giovanni Toti”, tuttora presidente della Regione Liguria nonostante sia agli arresti domiciliari, descritto con umana compassione dal Corrierone: “Toti, la vita ai domiciliari: l’ansia nella casa di Ameglia con la moglie convalescente e il cane Arold”. Le accuse di corruzione, le intercettazioni, i soldi di Spinelli… Tutto nelle righe dell’articolo, ma è il titolo che deve restare nella testa dei lettori, no?
Ci sarebbe da fare qualche domanda anche sulla morte del rettore dell’università Cattolica di Milano, suicida (ma non viene quasi mai ricordato, tanto meno nei titoli) e senza alcuna spiegazione apparente. Riserbo massimo, nessuna ipotesi, parce sepulto…
Si potrebbe andare avanti a lungo, ma ci sembra più interessante l’unica notizia di critica sociale vero uno degli esponenti peggiori di questa classe dirigente. A Marina di Pietrasanta, titola sempre il Corsera, “Irruzione degli attivisti al Twiga, ombrelloni piantati fra le tende dei vip: «La spiaggia è di tutti»”
Ma chi sono questi attivisti? Di chi è il Twiga?
Bisogna andare a spiluccare nelle pagine interne… E allora si viene a sapere che I primi fanno parte del coordinamento ‘Mare Libero’, che dal 2019 si battono contro la privatizzazione delle spiagge e per “restituire il mare alla collettività”. Hanno montato ombrelloni e sdraio, steso gli asciugamani tra i lettini dello stabilimento, solitamente meta di vip, calciatori e politici. E lì si sono rimasti, tra le proteste di alcuni clienti che hanno rivendicato la “proprietà privata” della spiaggia.
Mal gliene è incolto, però, visto che come spiegano i ragazzi “Piantiamo i nostri ombrelloni in questa spiaggia tornata libera perché le concessioni sono tutte scadute il 31 dicembre 2023. Lo ha deciso il Consiglio di Stato in attesa, come stabilito anche dall’Unione europea, delle gare”.
Quanto ai proprietari del Twiga, beh, sono storicamente gli stranoti Flavio Briatore e Daniela Santanché, ora ministro del turismo. Che è poi a ragione per cui ha venduto le sue quote al socio, anche se un’inchiesta de Il Domani ha verificato che continua a incassare profitti dal Twiga tramite una società creata ad hoc, la Ldd Sas, ditta creata ad aprile 2023 e controllata al 90% da Immobiliare Dani, a sua volta al 95% di Daniela Santanché.
Scatole cinesi, azzeccagarbugli da commercialisti, rapporto osè – mortiferi – con la grande criminalità organizzata, truffe pure e semplici, amministratori pubblici a busta paga…
In mano a questi stanno le nostre vite.
[...]
Una “classe dirigente” di impressionante squallore - Via
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Nel novembre 1910, sei uomini: Nelson Aldrich, A. Piatt Andrew, Henry Davison, Arthur Shelton, Frank Vanderlip e Paul Warburg, rappresentanti delle tre famiglie ebraiche più influenti al mondo: Rothschild, Rockefeller e Morgan, si incontrarono al Jekyll Island Club, al largo
ella costa della Georgia, per scrivere un piano per riformare il sistema bancario della nazione statunitense. L'incontro e il suo scopo furono gelosamente custoditi ed i partecipanti non ammetteranno che l'incontro fosse avvenuto fino agli anni '30. Il piano scritto su Jekyll Island gettò le basi per quello che alla fine sarebbe stato il Federal Reserve System, la privatizzazione della banca centrale americana e l'involuzione da Stati Uniti entità nazionale a Stati Uniti corporazione. La privatizzazione della FED fu resa possibile solo nel 1913 con il Federal Reserve Act del presidente Wilson a seguito della morte dei tre banchieri contrari alla sua evoluzione in questo senso Benjamin Guggenheim, Isidor Straus, Jacob Astor, tutti a bordo del Titanic.
-Biblioteca_non_conforme_
bella storia, comunque boh....
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PRIMA PAGINA Il Manifesto di Oggi giovedì, 12 settembre 2024
#PrimaPagina#ilmanifesto quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi oggi#musk#guida#corsa#privatizzazione#monde#diplomatique#edicola#dossier#trump#germania#fratture#polo#nard#culture#einaudi#franco#scrittore#direttore#gergale#della
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Il piano della P2 negli anni '90 prevedeva:
- Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo - tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate - di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale); nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. - -- L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
- Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una "ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)". - Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali. - la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati; - la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari). - Riduzione del numero dei parlamentari[11]. - Abolizione delle province[11]. - Abolizione del valore legale del titolo di studio[11]. - Non rieleggibilità del Presidente della Repubblica Italiana
Ci vedete qualche affinità con il governo della Benita?
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"Motosega sui generali", così titola Il Manifesto sull'ultima mossa coerente e magnifica del grande Milei in Argentina: ha forzato il ritiro di 23 generali sui 55 di cui dispone l’esercito, compreso il capo dello Stato maggiore congiunto.
Non ne sbaglia una.
I Manifesti chiagnono la dipartita di collaborazionisti dei peronisti, nonché di ovviamente di alti dipendenti statali e paventano l'inserimento di (a) "figure dall’allineamento totale agli Stati Uniti" invece che alla Cina e (b) nuovi vertici "più malleabili rispetto alla vendita di proprietà e beni delle forze armate". Due motivazioni una più adorabile dell'altra.
Si va, descrivono i manifesti affranti senza rendersi conto della somma gioia che provocano, dalla possibile privatizzazione della Fabricaciones Militares, fondata da Perón nel 1941, alla conversione della base navale di Mar del Plata in un porto commerciale, fino a quella dei terreni di una vecchia caserma nel quartiere Palermo, il più esclusivo di Buenos Aires, che fungeva da centro di detenzione durante la dittatura.
Grandioso! Senza volerlo i bambini viziati supponenti e chiagnoni sono i propagandisti più sfegatati del grande LIBERTADOR moderno.
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Carlo Cunegato
Quello che è successo nel weekend scorso a Valdagno è davvero sintomatico del declino della sanità pubblica veneta. I tagli, la mancanza di programmazione, la privatizzazione stanno svuotando alcuni servizi rendendo alcuni territori privi di diritti essenziali e i loro abitanti cittadini di serie b.
Sul Giornale di Vicenza oggi denuncio la scelta di chiudere il reparto di ortopedia di Valdagno il sabato e la domenica. Questa decisione è davvero drammatica e pericolosa per i pazienti, perchè comporta massicci spostamenti per tutti i ricoverati per problemi ortopedici. Già nella giornata di venerdì 2 febbraio sono stati trasferiti i primi pazienti ad Arzignano. Questo ha determinato un trauma e un sicuro problema per quelle persone, spesso anche molto anziane, che magari si erano appena stabilizzate.
Questa scelta sbagliata, crea non solo uno scompenso nei pazienti già fragili, ma anche un grande problema gestionale da parte del reparto che riceve una mole di nuovi pazienti nel giro di una mattinata. Diventa inoltre davvero problematica la presa in carico di pazienti che erano ricoverati in un altro reparto da parte di medici, infermieri e personale sanitario e la qualità della cura rischia di abbassarsi notevolmente.
La sola immagine dello spostamento massiccio dei pazienti nel weekend è inquietante, è l’immagine del declino della sanità veneta. Non vorremmo che questo fosse l’inizio di un processo che tende a smobilitare un reparto così importante e imprescindibile per l’ampio territorio che serve. La qualità della cura dei cittadini subirebbe una drastica e ingiusta caduta.
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youtube
37 interessantissimi minuti sulle streghe, sull'odio per la libertà delle donne e sul perché è anche una questione di classe (spoiler: capitalismo e privatizzazione della terra)
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