#preraffaelliti
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Love between knights and women in pre-raphaelism.
@danilades.artist on insta - your support means the world to me.
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The Lady of Shalott, John William Waterhouse (1888). Tate Britain
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mood board | Unit 3 ALA Task 1 - staging a play that resonated personally with you
for this task I chose ‘Antigone’ by Sophocles and decided on an outdoor/open-air staging, using Victorian flower language as potential signifiers (used to articulate the multiple layers of themes and topic explored in the play, such as death, marriage, women’s rights, pride, religion, traditions & customs etc)
flowers would be used as stage decor as well as props used by the actors and actresses; for example white and purple hydrangeas to symbolise Creon’s hubris (false pride)
the actors and actresses would wear simple black or white masks
I would like each scene and staging of actors and actresses to remind of pre-raphaelite paintings, which are loaded with signifiers and symbolic flowers
also, the death scene of Antigone and Haemon (they kill themselves) would be staged as a Pas de deux (involving physical movements and dancing), reminding of the end of the second act in the ballet ‘Giselle’ (where white lilies are used as signifiers, as they symbolise death, grace and purity, and are therefore often present in depictions of the Virgin Mary)
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John Everett Millais - Londra - Tate Gallery - Ophelia - 1852
Le opere di Shakespeare, in un tempo di consolidamento della dinastia Tudor iniziato dopo la guerra delle Due Rose fra i due rami, Lancaster e York, della casa dei Plantageneti con Enrico VII e proseguito con Enrico VIII ed Elisabetta, interprete dello spirito riformista rinascimentale, e di nuove incertezze per l’umanità con la rivoluzione copernicana, sono celebri per i personaggi che affrontano i drammi dell’uomo. E’ con una messinscena teatrale che Amleto disvela l’assassinio del padre: il teatro è ricerca della verità come nel teatro classico e al contempo “Tutto il mondo è un palcoscenico” (Come vi piace). Fra i personaggi principali vi sono:
- il tiranno Riccardo III di York che conquista il potere (“Ormai l'inverno del nostro scontento s'è fatto estate radiosa ai raggi di questo sole di York e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell’Oceano”) per essere poi sconfitto a Bosworth Field da Enrico VII Tudor (“Il mio regno per un cavallo”);
- l’intrigante Cassio, l’incerto Bruto che antepone la libertà alle necessità della storia, l’opportunista Antonio (“E tuttavia Bruto è un uomo d’onore”), il fantasma di Cesare (“Mi rivedrai a Filippi”) in una tragedia, il Giulio Cesare, che affrontò il problema del potere in un momento in cui la regina Elisabetta poteva morire senza eredi;
- l’ebreo Shylock;
- sobillata dalla tre streghe, l’ambiziosa coppia, nella conquista del trono di Scozia, rappresentata da Lady Macbeth (“Vieni, densa notte, e ammantati del più perso fumo d’inferno, perché il mio affilato pugnale non veda la ferita che fa, e il cielo non possa affacciarsi di sotto la coltre delle tenebre per gridare “Ferma!”) e dal marito (“La vita non è che un'ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla");
- il dubbioso Amleto, principe di Danimarca, che non sa se credere al fantasma del padre (“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia”) per vendicarsi dello zio che ha sposato la madre (“Fragilità, il tuo nome è donna) in un dramma poetico (“il mattino dalla sciarpa scarlatta si bagna alla rugiada dell’alta collina ad oriente”) ed esistenziale che prelude al Barocco (“Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d'affanni e, opponendosi, por loro fine?);
- la sfortunata Ofelia, innamorata di Amleto, figlia di Polonio e sorella di Laerte;
- il dispettoso folletto Puck che instilla l’amore (“Se l’ombre nostre offeso v’hanno pensate, per rimediare al danno, che qui vi abbia colto il sonno
durante la visione del racconto e questa vana e sciocca trama non sia nulla più di un sogno Signori, non ci rimproverate, rimedieremo, se ci perdonate. E, come è vero che son sincero, se solo avremo la fortuna di sfuggire ai vostri insulti, a fare ammenda riusciremo. O chiamatemi bugiardo se vi va! Quindi buonanotte a tutti voi regalatemi un applauso, amici miei E Puck a tutti i danni rimedierà”);
- gli innamorati Romeo (“Silenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù? È l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna”) e Giulietta (“O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti” e “ Che cos’è un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”).
- il condottiero moresco, veneziano e geloso Otello che si fa convincere dalle insinuazioni del suo alfiere Iago in merito all’adulterio di Desdemona con Cassio;
- Re Lear che diede il proprio regno a delle figlie ingrate;
- Prospero ne La Tempesta (“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”).
Le opere di Shakespeare furono rappresentate al Globe Theatre di Londra e vanno inquadrati nella ripresa del teatro dopo le rappresentazioni sacre e i buffoni di corti medioevali: fino alla chiusura dei teatri da parte dei Puritani nel 1642, si trattò in Inghilterra di un fenomeno di massa.
L’italiano Giovanni Florio, la commedia dell’arte, i drammi dell’Ariosto e del Boiardo, la conoscenza inglese di Venezia sono fra le fonti italiane che entrano nel teatro elisabettiano e, soprattutto negli Anni Perduti (1585 - 1592), in Shakespeare.
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Dante Gabriel Rossetti, Aurea Catena, Portrait of Mrs. Morris, 1868
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Il dipinto del giorno: Sidonia von Bork del pittore preraraffaellita Burne-Jones
Il dipinto del giorno che vi propongo oggi è Sidonia von Bork dipinta nel 1860 dal pittore preraffaellita Edward Burne-Jones, della Tate Gallery ma esposta fino al 30 giugno alla mostra ‘Preraffaelliti, Rinascimento moderno’ in corso a Forlì. E’ una delle prime opere che Burne-Jones realizzò ad acquerello e gouache su carta. Il centro della scena è dominato dalla protagonista del romanzo scritto…
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Dante Gabriel Rossetti
Proserpine (also Proserpina or Persephone) - 1874
Lady Lilith - 1866/1868
Ecce Ancilla Domini! - 1850
The Roseleaf (Portrait of Jane Morris) - 1870
Hamlet and Ophelia - 1858
Portrait of Marie Spartali Stillman - 1869
Beata Beatrix - 1864/1870
The Beloved - 1865/1866
The Garlanded Woman - 1873
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Dove c'è intesa ci sono incastri perfetti
Frederick William Burton, Incontro sulle scale della torretta - Hellelil and Hildebrand (1864)
l pittore inglese Frederick William Burton realizza nella seconda metà dell’Ottocento questo quadro ispirato ad una ballata del periodo medievale, dove cavalieri e damigelle sono i protagonisti di storie tormentate e dal finale tragico. In questo caso la principessa si innamora dell’uomo sbagliato, la sua guardia del corpo, ed il loro sentimento sarà destinato a portarli alla morte.
Il quadro nasce in un ambiente raffinato, culturalmente legato ai Preraffaelliti in cui la pittura si mette al servizio della poesia, e ruota intorno ad una composizione stretta, mentre una luce pulita sfiora i vestiti rappresentati con tecnica precisa e teatrale.
L’attimo dipinto è un attimo rubato, l’incontro fugace sulle scale della torretta, dove la mancanza di spazio permette ai corpi di sfiorarsi, alle braccia di incontrarsi, dove la chimica dell’amore esce allo scoperto in un brivido silenzioso.
Gli innamorati non si guardano, chiudono gli occhi per sentire ancora meglio il contatto che gli è negato e imprimerselo nella memoria, per parlarsi attraverso l’incontro rapido e nascosto, e abbandonarsi a quell’irresistibile attrazione che non ha motivo, che non ha ragione, anzi, che sanno sarà la loro rovina. Ma non gli importa.
E lui la trattiene piano, abbracciando il braccio, assaporando il suo odore, trovando quello che cerca, quello che gli basta, in quella stoffa.
Un’immagine struggente non solo se si conosce il finale della storia, in cui lui combatte per amarla e alla fine si fa uccidere per lei, lei muore perché non ha senso vivere senza di lui, ma anche per la bellezza e la forza dell’istante.
Frederick William Burton ci regala l’emozione dell’amore disperato perché sbagliato, ma anche di quello più dolce, più intenso e agognato, quello che spezza il respiro, ma fa battere il cuore, e rende la vita un alito caldo che va vissuto fino in fondo. Quello per cui, alla fine, sappiamo che ne era valsa la pena.
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CONFERENZE - POLIS di Gianpiero Menniti racconta la Comunicazione l'Arte e la Politica
OTTOCENTO: LA SVOLTA MODERNA E CONTEMPORANEA
Un'epoca che segna la modernità stagliandosi nel cuore del cosiddetto "secolo lungo" teorizzato da Eric Hobsbawm e collocato tra la Rivoluzione Francese di fine '700 e la Grande Guerra d'inizio '900.
L'arte recepisce il cambiamento, lo assume nelle sue forme espressive, per certi versi lo plasma e lo esalta.
Non solo con il celebrato "Impressionismo".
In Francia con il "Neoclassicismo" e nel nord Europa, in Inghilterra in particolare.
Con Turner e Ruskin, la confraternita dei "Preraffaeliti" ispirati dal movimento "nazareno" costituitosi in Italia ai primi del secolo.
Prende corpo il sentimento romantico, intensi fermenti sociali animano l'Europa che s'avvia a mutare profondamente volto, tra la retorica accesa dei nazionalismi e società sempre più complesse che popolano e dilatano a dismisura lo spazio urbano.
E l'Italia, pur marginale, vive la sua stagione risorgimentale.
Con artisti oggi dimenticati come Hayez e Sartorio, i "Macchiaioli" toscani e la "Scapigliatura" milanese, fino a Giovanni Boldini tra i migliori interpreti della "Belle Époque" che annuncia il suicidio del vecchio continente.
Sfiorando Cézanne e un'arte che avanza oltre la presunta crisi dettata dall'avvento dell'immagine fotografica.
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Interview: Préraphaélites: Renaissance moderne
Préraphaélites: Renaissance moderne (Preraffaelliti. Rinascimento moderno) est la première exposition multidisciplinaire en Italie à examiner l'impact profond de l'art de la Renaissance italienne sur le mouvement préraphaélite, qui s'épanouit dans la Grande-Bretagne victorienne et édouardienne (vers 1840-1920).
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Windsflowers, John William Waterhouse (1903). Private collection.
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Our Lady of the Fruits of the Earth (1917), Frank Cadogan Cowper.
Nuestra Señora de los Frutos de la Tierra (1917), Frank Cadogan Cowper.
(English / Español / Italiano)
Frank Cadogan Cowper (1877 - 1958 England, United Kingdom), also known as "the last Pre-Raphaelite", was an English painter and illustrator who specialised in portraiture and the depiction of literary and historical scenes.
He studied at the prestigious Royal Academy of Arts in London, where he exhibited one of his works for the first time in 1899, but it was not until two years later that he really came to prominence with one of his paintings, receiving much critical acclaim.
This opened the door to a great opportunity: a trip to Italy to continue his studies there. Like so many other artists before or after him, Cadogan marvelled at this country full of art and beauty, and from then on his works were marked by a strong Renaissance nostalgia, mixed with the aesthetic style of some Pre-Raphaelites, whom he also deeply admired.
He was an artist who knew how to adapt to changes and artistic fashions, which is why, towards the end of his life, he retired to London and continued to paint portraits, the genre in which he most developed his skills.
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Frank Cadogan Cowper (1877 - 1958 Inglaterra, Reino Unido), conocido también como «el último prerrafaelita», fue un pintor e ilustrador inglés especializado en retratos y en la representación de escenas literarias e históricas.
Estudió en la prestigiosa Royal Academy of Arts en Londres, donde expuso una de sus obras por primera vez en 1899, pero no fue hasta dos años más tarde cuando verdaderamente destacó con una de sus pinturas, recibiendo múltiples elogios de la crítica.
Esto le abrió las puertas a una gran oportunidad: un viaje a Italia para continuar allí sus estudios. Como a tantos otros artistas antes o después de él, a Cadogan le maravilló este país cargado de arte y belleza, y a partir de entonces sus obras quedaron marcadas por una fuerte nostalgia renacentista, mezclada con el estilo estético de algunos prerrafaelitas, a los que también admiraba profundamente.
Fue un artista que supo adaptarse a los cambios y a las modas artísticas, por ello, hacia el final de su vida, se retiró a Londres y siguió pintando retratos, género en el que más volcó sus habilidades.
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Frank Cadogan Cowper (1877 - 1958 Inghilterra, Regno Unito), noto anche come "l'ultimo preraffaellita", è stato un pittore e illustratore inglese specializzato nella ritrattistica e nella rappresentazione di scene letterarie e storiche.
Studia alla prestigiosa Royal Academy of Arts di Londra, dove espone per la prima volta una delle sue opere nel 1899, ma è solo due anni dopo che sale alla ribalta con uno dei suoi dipinti, ricevendo un grande successo di critica.
Questo gli aprì le porte di una grande opportunità: un viaggio in Italia per continuare i suoi studi. Come tanti altri artisti prima o dopo di lui, Cadogan si stupisce di questo Paese ricco di arte e bellezza, e da allora le sue opere sono segnate da una forte nostalgia rinascimentale, mista allo stile estetico di alcuni preraffaelliti, che pure ammira profondamente.
Era un artista che sapeva adattarsi ai cambiamenti e alle mode artistiche, motivo per cui, verso la fine della sua vita, si ritirò a Londra e continuò a dipingere ritratti, il genere in cui sviluppò maggiormente le sue capacità.
Texto: HA!
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Il Dipinto del giorno: il Compianto su Cristo Morto del preraffaellita William Dyce
Il dipinto del giorno che vi propongo oggi è il Compianto su Cristo Morto dell’artista preraffaellita William Dyce, un olio su tela realizzato nel 1835 e appartenente alla Aberdeen Gallery e Museums. Il pittore scozzese Dyce era un eccellente conoscitore dell’arte antica italiana e divenne una figura fondamentale sia per l’arte vittoriana ma fu anche un precursore dei preraffaelliti. Da giovane…
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questa settimana:
• tramonto bello al porto (sono uscita per ben due (2) sere in mezzo alla settimana, evento raro)
• nuvolozze scure
• la luna quasi piena e una ruota panoramica
• il mio venerdì sera, tisanina fredda al pompelmo finocchio e menta (alle ore 23:40 crollavo dal sonno, pagine lette circa 20)
• mostra dei preraffaelliti, carina si ma ho visto mostre migliori
• alla mostra mi sono innamorata di questa ragazza dipinta (Cordelia)
• ho sonno e sono stanca (frase che in questa settimana non so quante volte ho ripetuto. ho bisogno delle ferie)
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Note
Io sono tornato dalla mostra sui Preraffaelliti, ho flirtato con Ebe del Canova e oggi, a casa, ascolto il vento e la pioggia mentre termino un romanzo. Sembra quasi che nulla possa andare storto. Tu, invece, che fai?
sono contenta per te! di cosa parla il romanzo?
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Preraffaelliti. Rinascimento moderno
Con oltre 300 opere l’esposizione dedicata ai Preraffaelliti a Forlì è la più grande mai realizzata in Italia sul più importante movimento artistico inglese dell’Ottocento
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