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Riapertura del Centro HPL ad Alessandria: Un Supporto Innovativo per i Bambini con Bisogni Educativi Speciali
Un approccio educativo mirato per il potenziamento cognitivo e l'inclusione scolastica
Un approccio educativo mirato per il potenziamento cognitivo e l’inclusione scolastica Il Centro HPL (High Performance Learning) di Alessandria riapre le sue attività per l’anno scolastico 2024/2025, offrendo un sostegno innovativo ai bambini dai 6 ai 10 anni con fragilità cognitive legate al Funzionamento Intellettivo Limite (FIL). Questo progetto, nato grazie alla Consulta per le Persone in…
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Esplorando i Benefici Nascosti dei Videogiochi: Come Esperienze Come "The Last of Us" e "Minecraft" Possono Arricchire la Tua Vita
I videogiochi, spesso fraintesi come semplici passatempi, stanno emergendo come una fonte sorprendentemente ricca di vantaggi. Nonostante alcune preoccupazioni persistenti, crescenti evidenze dimostrano come i videogiochi possano positivamente influenzare numerosi aspetti della vita. In questo articolo, esploriamo in dettaglio alcuni di questi vantaggi, prendendo in considerazione esempi concreti di giochi che ne incarnano l'essenza.
In primo luogo, i videogiochi dimostrano la loro capacità di migliorare notevolmente le abilità cognitive. Giochi come i rompicapo e le strategie mettono alla prova la mente, stimolando la concentrazione, la memoria e la capacità di risolvere problemi in modo rapido ed efficace. E non possiamo ignorare il potente impatto emotivo di giochi come "The Last of Us", che non solo sfida il pensiero strategico ma anche immerge i giocatori in una narrazione coinvolgente, incoraggiando l'empatia e la riflessione.
Oltre a potenziare le abilità cognitive, i videogiochi possono svolgere un ruolo significativo nell'apprendimento. I giochi educativi, come "Math Blaster" o "Reader Rabbit", uniscono insegnamento e divertimento, rendendo il processo di apprendimento coinvolgente e appassionante. Questo approccio può aiutare i giovani a padroneggiare nuove competenze in modo più efficace rispetto ai metodi tradizionali.
La creatività è un altro ambito influenzato positivamente dai videogiochi. Prendiamo ad esempio il fenomeno globale "Minecraft", che offre un mondo virtuale completamente personalizzabile in cui i giocatori possono costruire, esplorare e inventare. Questa piattaforma stimola l'immaginazione e l'innovazione, incoraggiando la creazione di strutture complesse e scenari fantastici, e potremmo menzionare anche "The Sims", in cui i giocatori creano e gestiscono intere vite virtuali.
L'aspetto sociale dei videogiochi è altrettanto importante. I giochi multiplayer online, come "Fortnite" o "Among Us", consentono ai giocatori di connettersi con persone di tutto il mondo, promuovendo la collaborazione, la comunicazione e l'interazione sociale. Queste esperienze digitali hanno dimostrato di coltivare relazioni significative e di supporto.
Infine, i videogiochi possono anche fornire un mezzo efficace per gestire lo stress. In un mondo in cui le tensioni quotidiane possono accumularsi, i giochi offrono un'opportunità di relax e svago. Esplorare mondi virtuali e risolvere sfide può essere terapeutico, permettendo di staccare la mente dai pensieri stressanti.
Conclusioni
I videogiochi sono molto più di un semplice passatempo. Oltre all'intrattenimento, offrono una serie di vantaggi tangibili. Dal potenziamento cognitivo all'apprendimento coinvolgente, dalla stimolazione della creatività alla connessione sociale, i videogiochi possono arricchire la vita in modi sorprendenti. Tuttavia, è importante sottolineare che un utilizzo moderato e consapevole è fondamentale per ottenere questi benefici senza compromettere la salute mentale e il benessere. Quindi, la prossima volta che vivrai avventure intense come quelle in "The Last of Us" o costruirai mondi in "Minecraft", ricorda che stai investendo nel tuo sviluppo e nel tuo divertimento allo stesso tempo.
Michele
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Curare di malattie neurodegenerative con l'elettricità
In un esperimento la stimolazione transcranica ha migliorato la memoria. Deboli impulsi di corrente attraverso il cuoio capelluto sembrano aumentare leggermente la memoria a lungo termine e quella di lavoro in soggetti anziani. Ma secondo alcuni scienziati è improbabile che il metodo possa essere efficace contro forme di demenza. Una stimolazione elettrica superficiale del cervello può aumentare la memoria delle persone anziane per un periodo che dura fino a un mese. È la conclusione di un gruppo di ricercatori dell’Università di Boston, negli Stati uniti, guidati da Robert Reinhart. Alcuni esperti neurologi, tuttavia, mettono in guardia dal sopravvalutare i risultati.

Una fase della sperimentazione su un partecipante che indossa la cuffia per la stimolazione transcranica (Cortesia Robert Reinhart) Nella stimolazione transcranica a corrente alternata, alcuni elettrodi sul cuoio capelluto emettono deboli impulsi di corrente. Le cariche elettriche raggiungono il cervello attraverso la calotta cranica e influenzano i segnali delle cellule nervose, stimolando il potenziamento a lungo termine, un'importante base dell'apprendimento e della memoria. Per il nuovo studio, 150 anziani di età compresa tra 65 e 88 anni hanno dovuto memorizzare elenchi di parole indossando una cuffia dotata di elettrodi. Nel gruppo di controllo, lo stimolatore faceva molto rumore, ma non trasmetteva corrente. La procedura è stata ripetuta per quattro giorni consecutivi. Con la stimolazione ad alta frequenza del lobo frontale, è migliorata la memoria delle parole presenti all'inizio di ogni elenco. Questo dato suggerisce un migliore consolidamento della memoria a lungo termine. Al contrario, gli stimoli a bassa frequenza in posizioni più arretrate del cranio hanno favorito la capacità di ricordare le parole alla fine degli elenchi. I ricercatori interpretano questo dato come un'indicazione del fatto che a beneficiarne era in questo caso la memoria di lavoro. Tuttavia, l'aumento delle prestazioni si è verificato solo facendo una distinzione tra parole all'inizio e alla fine degli elenchi: la stimolazione infatti non migliorava la memorizzazione di una parola qualsiasi. Johannes Levin, ricercatore ed esperto di demenza dell'Ospedale Universitario di Monaco di Baviera, in Germania, parla quindi di un "approccio interessante", ma non lo vede ancora come una nuova opzione terapeutica per le malattie neurodegenerative. "Il cervello dei pazienti affetti da demenza è diverso da quello delle persone in salute", afferma Levin. È quindi sbagliato sperare che questi studi possano essere utilizzati per contrastare il declino cognitivo. (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Spektrum der Wisseschaft" il 17 settembre 2022. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.) Read the full article
#caricheelettriche#cervello#correnteelettrica#cranioumano#demenza#elettrodi#lobofrontale#Magnetismo#memoria#neurodegenerative#Neurologia#stimolazionetranscranica
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Salute È davvero un bel profilo e una bella lettura :) Mi piacerebbe sapere la tua opinione sulla teoria di Sapir-Whorf sulla relatività linguistica :)
“Il modo in cui pensiamo il mondo è influenzato e forgiato dalla lingua che usiamo per farlo”, personalmente lo trovo affascinante, in quanto una lingua può davvero contenere la struttura dell’intero universo.La vera critica sta nella fase successiva della teoria, ossia che il pensiero sia dipendente dal linguaggio.Whorf stesso ha affermato che esisterebbero tante forme di pensiero quante sono le lingue; dunque il linguaggio sarebbe uno stampo unico per processi logico-percettivi.Però, in tal senso, sono più per la visione di Piaget: lo sviluppo cognitivo precede logicamente e ontogenicamente l’emergere del linguaggio: prima di parlare il bambino sarebbe effettivamente in grado di rappresentare mentalmente le azioni e rispondere ad esse con i più svariati mezzi di comunicazione non verbale, tra cui l’imitazione. Oppure, un’altra visione interessante è quella di Vygotskij, per il quale linguaggio e pensiero sono in origine indipendenti, ma poi si integrano in un processo di reciproco potenziamento (una volta che il bambino riesce a passare dall’interpsichico all’intrapsichico).Quindi la teoria di Sapir-Whorf è molto suggestiva, però a mio avviso pecca di una base empirica incerta.Però non sono una studiosa del linguaggio, quindi prendi questo parere per buono così com’è e lo pubblico, nel caso qualcuno voglia aggiungere la propria opinione.Ti ringrazio molto per il complimento. :)
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“Divario digitale e pandemia.”
Negli ultimi mesi la situazione di emergenza causata dal Coronavirus ha costretto l’intera umanità ad adattarsi ad un nuovo contesto modificando talvolta completamente abitudini e stili di vita.
Il rimanere chiusi in casa per due mesi ha rappresentato un’opportunità per sperimentare nuove forme di lavoro, come lo smartworking e di didattica (a distanza). Queste modalità hanno portato a cambiamenti radicali, destinati a durare nel tempo, nel nostro rapporto con il mondo digitale.
Tornando allo scorso febbraio non sembrava infatti pensabile una società che studiasse e lavorasse solamente da remoto: l’isolamento forzato ha dunque fatto si che il mondo online non verrà più percepito come accessorio ma come parte integrante della nostra nuova quotidianità.

“Città connessa”; Fonte Pixabay
La rete e i social sono infatti diventati una vera e propria infrastruttura per ogni nostra attività, dallo studio al lavoro compresi i rapporti sociali, dando forte impulso ad una capillare diffusione degli strumenti di comunicazione.
Ma, se da un lato possiamo affermare che la quarantena sarebbe stata più difficile da affrontare senza l’ausilio di Internet, questo rapido passaggio ad un “mondo online” ha riportato alla luce la questione del divario digitale.
Purtroppo, infatti, non tutti si sono trovati preparati ad affrontare, da un giorno all’altro, questo nuovo modo di vivere e questa emergenza ha addirittura inasprito le diversità tra paesi diversi e tra le diverse fasce di popolazione.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo uno studio ISTAT, quasi il 34% delle famiglie italiane non possiede un computer o un tablet e circa la metà degli studenti condivide questi strumenti con la famiglia.
Risulta inoltre che, ad oggi, 1 studente su 4 non dispone di una connessione Internet adeguata e addirittura per il 61% degli studenti la velocità della connessione Internet di casa non è adatta a consentire l’adeguato svolgimento delle videolezioni.
Questa mancanza fisica di dispositivi o di connessione Internet potrebbe rappresentare o aver rappresentato un fattore di esclusione, talvolta discriminante, per parte della popolazione, soprattutto in ambito lavorativo e scolastico.
Altrettanto importante è il “divario cognitivo”: infatti, mentre l’utilizzo di mezzi di comunicazione tradizionali quali televisione e radio non richiede particolari competenze, i moderni dispositivi digitali per la loro complessità hanno accentuato la divisione tra una parte della popolazione e i cosiddetti “nativi digitali”.
Fonte: Flickr
Un tentativo di riduzione del divario digitale è stato fornito dal decreto “Cura Italia”, emanato il 17 marzo 2020 con l’obiettivo di intraprendere misure e iniziative per il potenziamento delle infrastrutture digitali sul territorio nazionale. Questa proposta riguarda la volontà di assicurare la corretta fornitura dei servizi ed evitare il collasso della rete, mettendo tutti nella condizione di svolgere regolarmente le proprie attività online.
Si spera che, quanto prima, questa disuguaglianza sociale e digitale possa ridursi evitando di escludere un’ampia percentuale di popolazione dal nuovo modo di lavorare e studiare cui probabilmente dovremo abituarci.
Alice Amerio
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STIMOLARE LA MEMORIA, libri pubblicati da Erickson editore
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STIMOLARE LA MEMORIA
La perdita progressiva della memoria crea problemi in ogni aspetto della vita di una persona. Attività di stimolazione e potenziamento cognitivo possono essere utili ed efficaci.
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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE “CAMBIA RITMO IN COMUNE!”
Il Comune di Castellanza, in collaborazione con Anci Lombardia, ha aderito al bando del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che offre ai giovani l’opportunità di partecipare attivamente alla vita della propria comunità, attraverso esperienze di servizio di pubblica utilità.
Questa proposta è in piena sintonia con gli obiettivi di partecipazione che sono alla base del programma amministrativo della Giunta Cerini e offre la possibilità di un ‘esperienza di servizio e crescita personale.
L’opportunità è offerta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni.
Quest’anno i progetti con cui il comune di Castellanza partecipa al bando diventano 3 e prevedono 6 posizioni:
PROGETTO CULTURA IN PROVINCIA DI VARESE
Le posizioni offerte presso il Servizio Biblioteca sono tre e si occuperanno di:
• Patrimonio librario e multimediale: operazioni di prestito ed interprestito, riordino dei documenti;
• Rapporti con l’utenza: guida all’uso della biblioteca, ricerche bibliografiche;
• Servizio internet: iscrizioni, registrazioni, connessioni;
• Promozione della struttura e della lettura: attività per la valorizzazione del patrimonio librario e documentale della biblioteca con particolare attenzione a specifiche fasce d’utenza.
Inoltre, la terza posizione avrà come obiettivo specifico:
La fruizione dell’archivio fotografico del territorio sia per la consultazione on-line sia per la consultazione in sede, che prevede:
- la digitalizzazione del materiale fotografico del territorio già in possesso del Comune e non ancora catalogato;
- l’acquisizione di nuovo materiale consegnato dai cittadini e la relativa catalogazione;
- l’apertura al pubblico;
- l’implementazione del sito dedicato.
PROGETTO EDUCAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE
Il progetto prevede la realizzazione di diverse attività in stretto contatto con le realtà scolastiche territoriali.
Il volontario verrà inserito nelle scuole di Castellanza come risorsa per il potenziamento di vari servizi. In particolare avrà la possibilità di occuparsi, in affiancamento con personale educativo specializzato, di:
→ Servizio pre e post scuola presso i due plessi delle scuole primarie “De Amicis” e “Manzoni”;
→ Attività di facilitazione linguistica per minori stranieri di nuovo arrivo in Italia, frequentanti l’Istituto Comprensivo di Castellanza;
→ Avviamento e promozione di progetti sportivi in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Castellanza e le Società Sportive in essa operanti;
→ Attività di orientamento scolastico e professionale presso il servizio InFormaLavoro di Castellanza.
PROGETTO ASSISTENZA IN PROVINCIA DI VARESE
Area assistenza minori
Il progetto prevede attività di assistenza educativa a favore di minori con difficoltà di apprendimento/ritardo cognitivo inseriti nelle realtà scolastiche del territorio, con particolare attenzione per le scuole d’infanzia convenzionate con il Comune.
Il volontario si occuperà di attività ludico-ricreative finalizzate a favorire l’inserimento dei minori nel gruppo classe potenziando l’attività didattica del corpo docente, in affiancamento con personale specializzato.
Si tratta di un’esperienza arricchente e fortemente formativa, di grande soddisfazione sia da un punto di vista relazionale che a livello professionale.
Consente di entrare in contatto con un contesto lavorativo articolato che richiede sensibilità, competenza, capacità di adattamento alle diverse situazioni ed esigenze.
Area assistenza anziani minori e disabili
Il progetto intende rispondere al bisogno di supporto e assistenza espresso dagli anziani, dai disabili e dai minori del territorio ed ampliare e arricchire gli interventi di assistenza domiciliare, svolte da personale qualificato, con altri, aventi un più marcato carattere sociale e relazionale.
L’obiettivo è quello di:
• implementare il servizio inserendo nelle azioni a carico del volontario civile una collaborazione informatica con l’Assistente Sociale per la compilazione in ADIWEB e delle schede personali degli utenti anziani e disabili e la cartella sociale degli utenti in carico, nonché l’attività di front-office per l’accoglienza e l’orientamento delle persone che accedono al servizio;
• potenziare gli interventi di supporto e sostegno a domicilio degli anziani, minori e disabili assistiti con l’obiettivo di suscitare e potenziare l'autonomia residua dell'utente e fornire supporto nell’espletamento delle azioni quotidiane (spesa, medicinali, bollette, pratiche burocratiche, il trasporto presso centri sanitari o educativi ecc.).
La presenza del volontario consentirà di incrementare le potenzialità dei servizi, sia in termini quantitativi che qualitativi.
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SAN BENEDETTO – Questa settimana prenderà il via il “Progetto di Screening per l’individuazione precoce di bambini a rischio difficoltà scolastiche” presso alcune classi prime dei tre ISC comunali e presso l’istituto paritario San Giovanni Battista.
Tale opportunità, patrocinata dall’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, potrà permettere agli insegnanti delle prime classi della scuola primaria di conoscere precocemente i punti di forza e debolezza dei propri alunni in modo da intervenire con attività didattiche adeguate al potenziamento delle abilità carenti.
Il progetto totalmente gratuito, proposto da un gruppo di ricerca, prevede la possibilità di far svolgere ai bambini prove che andranno a valutare la Consapevolezza Fonologica, la Memoria a Breve Termine e di Lavoro, la Denominazione Rapida e l’Attenzione Selettiva, considerate nella letteratura internazionale abilità importanti ai fini del successivo apprendimento scolastico.
L’Equipe Multidisciplinare, coordinata dal dott. Raniero Di Gregorio dell’Associazione di promozione sociale “Praesentia”, esperto in Disturbi dell’Apprendimento e dello Sviluppo Cognitivo, si occuperà di far svolgere ai bambini le prove previste dal progetto, in orario scolastico, in base agli accordi stabiliti con gli insegnanti delle classi e dopo aver ottenuto l’autorizzazione dei genitori dei bambini.
“L’identificazione precoce è importante- afferma l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune Emanuela Carboni -in quanto permette di avviare un percorso di intervento tempestivo e adeguato, al fine di guidare il bambino verso l’autonomia scolastica per trovare un efficace canale di apprendimento, riducendo al minimo le ripercussioni in termini di motivazione allo studio e autostima”.
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“La verità singolarissima del desiderio”: Bruno Giurato intervista Massimo Recalcati sull’amore ai tempi dell’ipermoderno
Non vi piacciono i sovranismi, le politiche “identitarie” e le sparate nazionalistiche nemmeno fossimo nell’Ottocento? Siete scettici o per lo meno critici verso la influencer culture che spunta ovunque? Vi danno malessere (come a chi scrive) le cene di influencer che a cena non mangiano (fa ingrassare), non bevono (fa ingrassare), e oggettivano ogni aspirazione (pure di alcaloidi, non ingrassano) in una bottiglietta d’acqua e una dozzina di Ig Stories a sera? Sappiate che sono due fenomeni, uno personale e uno politico, che hanno in comune forse solo una cosa: l’appartenenza all’era dell’ipermoderno.
Ne parliamo con Massimo Recalcati. “L’ipermoderno è un potenziamento paradossale della modernità. La modernità��si può sintetizzare con una formula kantiana, cioè l’uscita dell’uomo da una condizione di minorità, l’uscita dall’oscurantismo e della superstizione religiosa. Se dovessi brutalmente schematizzare il moderno lo definirei: il passaggio da Dio all’io. Se le cose stanno così l’ipermoderno è l’io che diventa Dio. La trasfigurazione dell’io in una divinità”…
* Cosa avrà da dire la psicoanalisi? “Gli avversari più agguerriti della psicoanalisi sono per certi versi le terapie cognitivo comportamentali, per altri le neuroscienze, e più in generale lo scientismo contemporaneo. Cioè l’idea in fondo che la terapia sia il luogo di una “normalizzazione”, più rapida possibile, del funzionamento del corpo e del funzionamento del pensiero. Questo comporta lo schiacciamento della dimensione etica del sintomo alla dimensione funzionale del disturbo. Non a caso i vari Dsm elencano una serie di disturbi, in un processo di medicalizzazione diffusa della vita. La psicanalisi invece mantiene l’idea che il sintomo non sia il luogo di disfunzionamento, ma sia il luogo dove parla una verità”.
Quindi se ho un problema psicologico (ansia, panico, depressione, dipendenze, sono quelli statisticamente più diffusi) prima di “guarire” devo cercare di capire quale verità il problema mi suggerisce. “Chiaro che quando parliamo di esperienza della verità in psicanalisi non parliamo della verità in filosofia, cioè quella dell’ontologia, e dell’universale. Quando in psicanalisi si parla di verità, si parla della verità singolarissima del desiderio. Le terapie di cui abbiamo parlato non se ne occupano. Rammendano il funzionamento della macchina, della macchina del pensiero o della macchina del corpo”.
Dunque il desiderio. L’ultimo libro di Recalcati si intitola: Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’amore (Feltrinelli, 2019). Recalcati sostiene che il discorso amoroso vive in una tensione tra il “per sempre” che gli amanti vorrebbero, e la contingenza degli avvenimenti, ovvero la libertà delle singole persone. Si cerca anche socialmente la rassicurazione dell’amore, il per sempre che prende forma, pure, di un rituale come il matrimonio, o di una dichiarazione, o di un giuramento. «Mantenere il bacio è un compito che gli amanti si danno, per sempre dicono gli amanti, ma non c’è niente che assicuri che questa promessa sia mantenuta”, spiega Recalcati. E aggiunge citando Jacques Derrida: «Ogni volta che ci esponiamo al giuramento si avvicina su di noi l’ombra dello spergiuro».
L’amore, quindi, è fuori dalla (ipermoderna se ipertrofica) proprietà dell’io, fuori da ogni rassicurazione umana possibile. Verrebbe da commentare che gli antichi semmai lo affidavano a una rassicurazione divina: Venere, Eros, la Beatrice “angelicata” di Dante. Recalcati risponde col massimo possibile di comprensione umanistica: “L’amore implica il disarmo radicale di ogni forma di volontà. Penso che la volontà sia nemica dell’amore, vale per l’amore quello che Lacan diceva per la follia: non diventa folle chi lo vuole, e non ama chi lo vuole. L’amore e la follia sono sospese a un tempo contingente, non a un tempo dettato da una decisione. Però è vero che lo sforzo degli amanti è che questa contingenza sia ancora, ancora e poi ancora, è la parola fondamentale degli amanti”. Insomma, nessuno è influencer a nessuno, via: in politica come in amore c’è bisogno di insecuritas.
Bruno Giurato
*L’articolo lo leggete per intero qui
L'articolo “La verità singolarissima del desiderio”: Bruno Giurato intervista Massimo Recalcati sull’amore ai tempi dell’ipermoderno proviene da Pangea.
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In Futuro Saremo Robot?. Un Viaggio tra Tecnologia, Umanità e il Futuro delle Macchine
Con il rapido avanzamento delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale, la domanda "In futuro saremo robot?" è più rilevante che mai.
Con il rapido avanzamento delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, la domanda “In futuro saremo robot?” è più rilevante che mai. Mentre robot e algoritmi intelligenti stanno trasformando molti aspetti della nostra vita, dai lavori manuali alle decisioni mediche, ci troviamo di fronte a un interrogativo profondo: quale sarà il confine tra l’essere umano e la macchina? Diventeremo…
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Altrogiornale.org Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo. Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito, in bioetica, riguardo allo human enhancement, o potenziamento umano. Stiamo parlando di interventi medici, realizzati per via farmacologica, di manipolazione genetica o tramite l’ibridazione…
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Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo
Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo
Altrogiornale.org Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo.
Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito, in bioetica, riguardo allo human enhancement, o potenziamento umano. Stiamo parlando di interventi medici, realizzati per via farmacologica, di manipolazione genetica o tramite l’ibridazione uomo-macchina, attuati su pazienti sani. La peculiarità di tali interventi è proprio il…
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Potenziamento cognitivo Dsa - Psicologa Roma Eur
Sedute di potenziamento cognitivo per Dsa per migliorare le competenze in ambito scolastico in bambini e ragazzi con diagnosi di dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia. Compenso 30 euro a seduta ...
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7 Giochi Per Bambini da Fare in Casa: 2 - 3 Anni
Sai che il gioco per i bambini non è solo un gioco ma serve ad aiutare il loro sviluppo cognitivo? In questa guida vogliamo proporti 7 giochi per bambini, dai 2 ai 3 anni, da fare in casa, che siano anche utili per il potenziamento delle capacità sensoriali. Sono giochi che puoi fare benissimo durante l’inverno, quando le temperature rigide non consentono di andare fuori all’aperto, ma non solo, servono anche per trascorrere dei bei momenti in famiglia con le persone che ami.

I bambini che si trovano nella fascia d’età di 2 - 3 anni sono bambini già attivi e molto movimentati. Corrono, cercano di arrampicarsi su tutto quello che trovano, saltano , toccano ogni cosa e cosi sviluppano maggiormente, ogni giorno che passa, le loro capacità creative e manipolative, imparano a relazionarsi con gli altri, socializzano e imparano anche a rispettare le regole. I bambini dai 2 ai 3 anni iniziano i giochi del “facciamo finta di” in cui mettono in evidenza il loro piccolo sapere. Sviluppando la loro immaginazione si trasformano in personaggi conosciuti o di fantasia indossando cappelli, borse e vestiti che trovano in casa. Si aiutano anche con oggetti vari che subito, con la genialità che hanno i piccoli, assumono funzioni diverse in base a quello che serve al momento. A questa età, il compito dei genitori e di chi li aiuta a crescere è quello di preparare la zona gioco, detto anche laboratorio, con tutto l’occorrente e lasciare che il bambino dia ampio sfogo ai movimenti, alla fantasia e sia il protagonista assoluto. Tutti i materiali presenti devono essere raggiungibili e utilizzabili dal bambino che deve essere lasciato libero di fare in ogni fase del gioco. Tu, in qualità di adulto, hai il compito di supervisionare quello che succede ed intervenire se è il caso, senza suggerire, nè cercare di cambiare o modificare la creatività del bambino. Ma adesso vediamo insieme 7 giochi che puoi fare in casa e scegli quello che ritieni sia più adatto alla circostanza.
1 - La Torre: giochi per bambini da fare in casa da soli o in gruppo
Ecco un gioco che sviluppa la creatività e l’ingegno. Un bambino, all’età di 2 anni, inizia a posizionare qualche elemento (almeno 3) uno sopra l’altro impilandoli. A 3 anni sarà in grado di innalzare una torre con più elementi (fino a 6 o più). Il gioco della torre consiste proprio nel posizionare dei cubi di vari colori, uno sopra l’altro, realizzando cosi delle variopinte torri.
Il tuo compito sarà quello di predisporre il materiale e seguire il bambino mentre gioca. Puoi acquistare il materiale in negozi specializzati per giochi per bambini o acquistarli comodamente online. Qui te ne segnaliamo alcuni. Scegli bene il materiale, che sia abbastanza resistente e non si rompa subito cadendo a terra. Fa’ attenzione agli spigoli ed evita quelli taglienti. Scegli cubi di vario colore così da lasciare libero il bambino di prendere il suo preferito.
2 - Riconoscere i colori: giochi per bambini di ispirazione montessoriana
I bambini, a 2 anni, iniziano già a riconoscere le tinte e i vari colori e poi, in un periodo successivo, riescono ad attribuirne il nome.

Quello che puoi fare in questa fase è stimolare l’apprendimento dei colori mediante dei giochi adatti. Quali? Te ne consigliamo uno ideato da Maria Montessori, un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana (come riporta Wikipedia), divenuta famosa per il suo metodo educativo che porta il suo nome. E’ un metodo molto valido riconosciuto sia dalle famiglie che dagli istituti scolastici. Il gioco si chiama la tavolozza delle mollette. Prendi dei fogli di cartoncino di vario colore, almeno 6 o 8, ritaglia delle forme (rettangoli, quadrati e cerchi) della stessa dimensione e posizionali su un foglio grande di cartoncino bianco. Adesso prendi delle mollette in misura uguale ai cartoncini colorati. Se hai preparato 6 cartoncini di vario colore prendi 6 mollette. Le mollette devono riportare gli stessi colori dei cartoncini così che il bambino possa associarli. Puoi colorarle se hai delle tempere o dei colori acrilici che si intonano perfettamente ai cartoncini altrimenti ritaglia ulteriori rettangoli colorati e attaccali sopra le mollette. Lo scopo del gioco è quello di stimolare il bambino ad associare colori e mollette corrispondenti. Se non gradisci i cartoncini e le mollette puoi sempre farne una variante che abbia la stessa finalità. Puoi utilizzare delle palline colorate e delle ceste che contengano lo stesso colore. Insomma dai sfogo anche alla tua di creatività e utilizza gli oggetti che più preferisci o che hai in casa.
3 - I travasi: giochi per bambini di ispirazione montessoriana
Anche questo gioco è di ispirazione montessoriana ed aiuta il bambino ad avere maggiore manualità ed essere autonomo. Qui occorre un po’ di fantasia da parte tua per trovare oggetti e contenitori per il travaso. Per bambini di 2 - 3 anni bastano oggetti semplici che si hanno in casa come legumi, pasta corta … e dei contenitori come barattoli, bicchieri e ciotole.
Il gioco consiste nello spostare il materiale che hai scelto da un contenitore ad un altro. Il bambino avrà anche un oggetto che lo aiuterà nello spostamento. Se stai utilizzando dei fagioli il bambino può anche usare le mani, se hai scelto invece della farina o simili potrai dargli un cucchiaio. Scegli i materiali da usare anche in base all’età ma soprattutto alle capacità del bambino.
4 - Il Puzzle: intramontabile gioco per bambini
Adoro i puzzle, li faccio ancora oggi. E se piacciono agli adulti figurarsi ai bambini. Questo gioco è semplicissimo ma molto efficace. Consiste nel posizionare dei puzzle colorati nella stanza da gioco del bambino. Posso essere morbidi e grandi come a formare un tappeto. Usa non più di 12 pezzi.

Se rappresentano dei personaggi dei fumetti o di una favola scegliete quelli con i disegni grandi e poco confusionari. Il bambino, sviluppando la capacità motoria delle mani, cercherà di comporre qualcosa seguendo la sua fantasia. Non aiutare il bambino nella composizione delle forme, dai libero sfogo alla sua creatività ed alla libertà di esprimersi lasciandolo comporre e scomporre le varie figure che vengono fuori. In questo modo favorirai la sua interpretazione creativa e inventiva. Se è la prima volta e vedi che ha bisogno di essere aiutato fallo solo all’inizio e poi lascialo libero. Sono sicura che divertirà anche te che lo stai a guardare.
5 - I barattoli dei rumori: giochi per bambini da fare in casa fai da te
Questo gioco richiede la presenza di un adulto, è un gioco che permetterà al bambino di riconoscere suoni o rumori e lo aiuterà a sviluppare il senso uditivo. Il gioco è molto semplice e non occorrono particolare materiali. Bastano due contenitori, anche due semplici barattoli, in cui poter inserire dei piccoli oggetti: pietre, monete, chiavi e simili. Oggetti non troppo piccoli che possano fare abbastanza rumore. Il tuo compito sarà quello di far passare tutti questi oggetti da un contenitore all’altro, cercando di fare più rumore possibile. Il bambino sarà attratto da questo rumore e cercherà di capirne di più. Puoi anche farlo con i singoli oggetti in modo da far notare al bambino la differenza.
6 - Indovina cosa mangi: giochi per bambini da fare in casa in gruppo
Questo è indicato per favorire il gioco di gruppo. Puoi anche farlo con un solo bambino ma in gruppo puoi assegnare dei punti e stimolare anche la competitività. Il titolo ti suggerisce già in cosa consiste il gioco ossia indovinare cosa si sta mangiando, assaggiando il cibo ad occhi chiusi. Così facendo il bambino dovrà ricorrere alla sua memoria ed associare ricordi e sapori.
Prepara dei piatti o delle ciotole con ingredienti che i bambini possono già conoscere. Frutta, formaggino, marmellate ecc… Quando hai tutto pronto richiama i bambini e falli disporre attorno ad un tavolo seduti nelle rispettive sedie, così da non far confusione. Bendali tutti in modo tale che non possano vedere nulla e non possano sbirciare. Appena pronti fa’ assaggiare loro i vari preparati ed assegna un punteggio a chi indovina per primo.
7 - Le costruzioni: i mattoncini Lego
Quanto ti piaceva giocare con i mattoncini Lego? Ci giocheresti ancora oggi, di’ la verità. Affascinano tutti grandi e piccini. E allora perchè non fare giocare anche tuo figlio o tuo nipote? Ti consiglio di scegliere la confezione a secchiello che contiene più pezzi di varie misure e che i bambini possono comporre più facilmente.

E’ un gioco divertente che induce il bambino a scoprire nuove forme, a trovare soluzioni, a comporre ed a costruire da solo qualcosa senza porre limiti alla sua fantasia. I bambini possono iniziare a giocare con i mattoni all’età di 4 mesi tanto che poi, crescendo, all’età di 3 anni riusciranno ad utilizzare mattoncini più piccoli e a creare forme composite. Grazie ai mattoncini ad incastro i bambini riescono a relazionarsi con lo spazio e con le forme e imparano nuovi modi di accostare gli elementi. Questo gioco aiuta anche a sviluppare la concentrazione e ad esercitare la precisione. Ma per i più grandicelli? Qui potrai, invece, leggere i 5 giochi per bambini da fare in casa dai 3 ai 5 anni. Buon divertimento a tutti :) Read the full article
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ASP CATANZARO: RIABILITAZIONE E CULTURA CON IL PROGETTO “CULTURALMENTE” AL CSM DI CATANZARO (ASP) – Catanzaro, 28 settembre 2017 – Il CSM di Catanzaro, diretto dal dott. Francesco Lamonica, ha avviato fin da inizio anno il Progetto denominato Culturalmente, mirato alla stimolazione e al rafforzamento dell’assetto cognitivo dei pazienti coinvolti e, di conseguenza, al recupero e potenziamento di comportamenti, competenze, conoscenze e assunzione di ruoli, nonché al miglioramento della capacità di interazione personale, sociale e familiare tale da sostanziare un più soddisfacente livello di qualità della vita.
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