#potenziamento cognitivo
Explore tagged Tumblr posts
Text
In Futuro Saremo Robot?. Un Viaggio tra Tecnologia, Umanità e il Futuro delle Macchine
Con il rapido avanzamento delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale, la domanda "In futuro saremo robot?" è più rilevante che mai.
Con il rapido avanzamento delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, la domanda “In futuro saremo robot?” è più rilevante che mai. Mentre robot e algoritmi intelligenti stanno trasformando molti aspetti della nostra vita, dai lavori manuali alle decisioni mediche, ci troviamo di fronte a un interrogativo profondo: quale sarà il confine tra l’essere umano e la macchina? Diventeremo…
#Evoluzione umana#AI e società#Alessandria today#autonomia e tecnologia#autonomia individuale#cibernetica#controllo tecnologico#creatività umana#disparità sociale#dispositivi integrati#dispositivi tecnologici#empatia e IA#etica del transumanesimo#etica della tecnologia#etica e IA#evoluzione della specie#filosofia della tecnologia#futuro dei robot#futuro dell&039;umanità#futuro della società#Google News#identità umana#impianti cerebrali#Intelligenza artificiale#intelligenza aumentata#italianewsmedia.com#Pier Carlo Lava#potenziamento cognitivo#potenziamento umano#realtà aumentata
0 notes
Text
Esplorando i Benefici Nascosti dei Videogiochi: Come Esperienze Come "The Last of Us" e "Minecraft" Possono Arricchire la Tua Vita
I videogiochi, spesso fraintesi come semplici passatempi, stanno emergendo come una fonte sorprendentemente ricca di vantaggi. Nonostante alcune preoccupazioni persistenti, crescenti evidenze dimostrano come i videogiochi possano positivamente influenzare numerosi aspetti della vita. In questo articolo, esploriamo in dettaglio alcuni di questi vantaggi, prendendo in considerazione esempi concreti di giochi che ne incarnano l'essenza.
In primo luogo, i videogiochi dimostrano la loro capacità di migliorare notevolmente le abilità cognitive. Giochi come i rompicapo e le strategie mettono alla prova la mente, stimolando la concentrazione, la memoria e la capacità di risolvere problemi in modo rapido ed efficace. E non possiamo ignorare il potente impatto emotivo di giochi come "The Last of Us", che non solo sfida il pensiero strategico ma anche immerge i giocatori in una narrazione coinvolgente, incoraggiando l'empatia e la riflessione.
Oltre a potenziare le abilità cognitive, i videogiochi possono svolgere un ruolo significativo nell'apprendimento. I giochi educativi, come "Math Blaster" o "Reader Rabbit", uniscono insegnamento e divertimento, rendendo il processo di apprendimento coinvolgente e appassionante. Questo approccio può aiutare i giovani a padroneggiare nuove competenze in modo più efficace rispetto ai metodi tradizionali.
La creatività è un altro ambito influenzato positivamente dai videogiochi. Prendiamo ad esempio il fenomeno globale "Minecraft", che offre un mondo virtuale completamente personalizzabile in cui i giocatori possono costruire, esplorare e inventare. Questa piattaforma stimola l'immaginazione e l'innovazione, incoraggiando la creazione di strutture complesse e scenari fantastici, e potremmo menzionare anche "The Sims", in cui i giocatori creano e gestiscono intere vite virtuali.
L'aspetto sociale dei videogiochi è altrettanto importante. I giochi multiplayer online, come "Fortnite" o "Among Us", consentono ai giocatori di connettersi con persone di tutto il mondo, promuovendo la collaborazione, la comunicazione e l'interazione sociale. Queste esperienze digitali hanno dimostrato di coltivare relazioni significative e di supporto.
Infine, i videogiochi possono anche fornire un mezzo efficace per gestire lo stress. In un mondo in cui le tensioni quotidiane possono accumularsi, i giochi offrono un'opportunità di relax e svago. Esplorare mondi virtuali e risolvere sfide può essere terapeutico, permettendo di staccare la mente dai pensieri stressanti.
Conclusioni
I videogiochi sono molto più di un semplice passatempo. Oltre all'intrattenimento, offrono una serie di vantaggi tangibili. Dal potenziamento cognitivo all'apprendimento coinvolgente, dalla stimolazione della creatività alla connessione sociale, i videogiochi possono arricchire la vita in modi sorprendenti. Tuttavia, è importante sottolineare che un utilizzo moderato e consapevole è fondamentale per ottenere questi benefici senza compromettere la salute mentale e il benessere. Quindi, la prossima volta che vivrai avventure intense come quelle in "The Last of Us" o costruirai mondi in "Minecraft", ricorda che stai investendo nel tuo sviluppo e nel tuo divertimento allo stesso tempo.
Michele
0 notes
Text
Curare di malattie neurodegenerative con l'elettricità
In un esperimento la stimolazione transcranica ha migliorato la memoria. Deboli impulsi di corrente attraverso il cuoio capelluto sembrano aumentare leggermente la memoria a lungo termine e quella di lavoro in soggetti anziani. Ma secondo alcuni scienziati è improbabile che il metodo possa essere efficace contro forme di demenza. Una stimolazione elettrica superficiale del cervello può aumentare la memoria delle persone anziane per un periodo che dura fino a un mese. È la conclusione di un gruppo di ricercatori dell’Università di Boston, negli Stati uniti, guidati da Robert Reinhart. Alcuni esperti neurologi, tuttavia, mettono in guardia dal sopravvalutare i risultati.
Una fase della sperimentazione su un partecipante che indossa la cuffia per la stimolazione transcranica (Cortesia Robert Reinhart) Nella stimolazione transcranica a corrente alternata, alcuni elettrodi sul cuoio capelluto emettono deboli impulsi di corrente. Le cariche elettriche raggiungono il cervello attraverso la calotta cranica e influenzano i segnali delle cellule nervose, stimolando il potenziamento a lungo termine, un'importante base dell'apprendimento e della memoria. Per il nuovo studio, 150 anziani di età compresa tra 65 e 88 anni hanno dovuto memorizzare elenchi di parole indossando una cuffia dotata di elettrodi. Nel gruppo di controllo, lo stimolatore faceva molto rumore, ma non trasmetteva corrente. La procedura è stata ripetuta per quattro giorni consecutivi. Con la stimolazione ad alta frequenza del lobo frontale, è migliorata la memoria delle parole presenti all'inizio di ogni elenco. Questo dato suggerisce un migliore consolidamento della memoria a lungo termine. Al contrario, gli stimoli a bassa frequenza in posizioni più arretrate del cranio hanno favorito la capacità di ricordare le parole alla fine degli elenchi. I ricercatori interpretano questo dato come un'indicazione del fatto che a beneficiarne era in questo caso la memoria di lavoro. Tuttavia, l'aumento delle prestazioni si è verificato solo facendo una distinzione tra parole all'inizio e alla fine degli elenchi: la stimolazione infatti non migliorava la memorizzazione di una parola qualsiasi. Johannes Levin, ricercatore ed esperto di demenza dell'Ospedale Universitario di Monaco di Baviera, in Germania, parla quindi di un "approccio interessante", ma non lo vede ancora come una nuova opzione terapeutica per le malattie neurodegenerative. "Il cervello dei pazienti affetti da demenza è diverso da quello delle persone in salute", afferma Levin. È quindi sbagliato sperare che questi studi possano essere utilizzati per contrastare il declino cognitivo. (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Spektrum der Wisseschaft" il 17 settembre 2022. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.) Read the full article
#caricheelettriche#cervello#correnteelettrica#cranioumano#demenza#elettrodi#lobofrontale#Magnetismo#memoria#neurodegenerative#Neurologia#stimolazionetranscranica
0 notes
Note
Salute È davvero un bel profilo e una bella lettura :) Mi piacerebbe sapere la tua opinione sulla teoria di Sapir-Whorf sulla relatività linguistica :)
“Il modo in cui pensiamo il mondo è influenzato e forgiato dalla lingua che usiamo per farlo”, personalmente lo trovo affascinante, in quanto una lingua può davvero contenere la struttura dell’intero universo.La vera critica sta nella fase successiva della teoria, ossia che il pensiero sia dipendente dal linguaggio.Whorf stesso ha affermato che esisterebbero tante forme di pensiero quante sono le lingue; dunque il linguaggio sarebbe uno stampo unico per processi logico-percettivi.Però, in tal senso, sono più per la visione di Piaget: lo sviluppo cognitivo precede logicamente e ontogenicamente l’emergere del linguaggio: prima di parlare il bambino sarebbe effettivamente in grado di rappresentare mentalmente le azioni e rispondere ad esse con i più svariati mezzi di comunicazione non verbale, tra cui l’imitazione. Oppure, un’altra visione interessante è quella di Vygotskij, per il quale linguaggio e pensiero sono in origine indipendenti, ma poi si integrano in un processo di reciproco potenziamento (una volta che il bambino riesce a passare dall’interpsichico all’intrapsichico).Quindi la teoria di Sapir-Whorf è molto suggestiva, però a mio avviso pecca di una base empirica incerta.Però non sono una studiosa del linguaggio, quindi prendi questo parere per buono così com’è e lo pubblico, nel caso qualcuno voglia aggiungere la propria opinione.Ti ringrazio molto per il complimento. :)
4 notes
·
View notes
Text
“Divario digitale e pandemia.”
Negli ultimi mesi la situazione di emergenza causata dal Coronavirus ha costretto l’intera umanità ad adattarsi ad un nuovo contesto modificando talvolta completamente abitudini e stili di vita.
Il rimanere chiusi in casa per due mesi ha rappresentato un’opportunità per sperimentare nuove forme di lavoro, come lo smartworking e di didattica (a distanza). Queste modalità hanno portato a cambiamenti radicali, destinati a durare nel tempo, nel nostro rapporto con il mondo digitale.
Tornando allo scorso febbraio non sembrava infatti pensabile una società che studiasse e lavorasse solamente da remoto: l’isolamento forzato ha dunque fatto si che il mondo online non verrà più percepito come accessorio ma come parte integrante della nostra nuova quotidianità.
“Città connessa”; Fonte Pixabay
La rete e i social sono infatti diventati una vera e propria infrastruttura per ogni nostra attività, dallo studio al lavoro compresi i rapporti sociali, dando forte impulso ad una capillare diffusione degli strumenti di comunicazione.
Ma, se da un lato possiamo affermare che la quarantena sarebbe stata più difficile da affrontare senza l’ausilio di Internet, questo rapido passaggio ad un “mondo online” ha riportato alla luce la questione del divario digitale.
Purtroppo, infatti, non tutti si sono trovati preparati ad affrontare, da un giorno all’altro, questo nuovo modo di vivere e questa emergenza ha addirittura inasprito le diversità tra paesi diversi e tra le diverse fasce di popolazione.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo uno studio ISTAT, quasi il 34% delle famiglie italiane non possiede un computer o un tablet e circa la metà degli studenti condivide questi strumenti con la famiglia.
Risulta inoltre che, ad oggi, 1 studente su 4 non dispone di una connessione Internet adeguata e addirittura per il 61% degli studenti la velocità della connessione Internet di casa non è adatta a consentire l’adeguato svolgimento delle videolezioni.
Questa mancanza fisica di dispositivi o di connessione Internet potrebbe rappresentare o aver rappresentato un fattore di esclusione, talvolta discriminante, per parte della popolazione, soprattutto in ambito lavorativo e scolastico.
Altrettanto importante è il “divario cognitivo”: infatti, mentre l’utilizzo di mezzi di comunicazione tradizionali quali televisione e radio non richiede particolari competenze, i moderni dispositivi digitali per la loro complessità hanno accentuato la divisione tra una parte della popolazione e i cosiddetti “nativi digitali”.
Fonte: Flickr
Un tentativo di riduzione del divario digitale è stato fornito dal decreto “Cura Italia”, emanato il 17 marzo 2020 con l’obiettivo di intraprendere misure e iniziative per il potenziamento delle infrastrutture digitali sul territorio nazionale. Questa proposta riguarda la volontà di assicurare la corretta fornitura dei servizi ed evitare il collasso della rete, mettendo tutti nella condizione di svolgere regolarmente le proprie attività online.
Si spera che, quanto prima, questa disuguaglianza sociale e digitale possa ridursi evitando di escludere un’ampia percentuale di popolazione dal nuovo modo di lavorare e studiare cui probabilmente dovremo abituarci.
Alice Amerio
0 notes
Text
STIMOLARE LA MEMORIA, libri pubblicati da Erickson editore
STIMOLARE LA MEMORIA, libri pubblicati da Erickson editore
STIMOLARE LA MEMORIA
La perdita progressiva della memoria crea problemi in ogni aspetto della vita di una persona. Attività di stimolazione e potenziamento cognitivo possono essere utili ed efficaci.
ACQUISTA ACQUISTA ACQUISTA ACQUISTA
View On WordPress
0 notes
Text
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE “CAMBIA RITMO IN COMUNE!”
Il Comune di Castellanza, in collaborazione con Anci Lombardia, ha aderito al bando del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che offre ai giovani l’opportunità di partecipare attivamente alla vita della propria comunità, attraverso esperienze di servizio di pubblica utilità.
Questa proposta è in piena sintonia con gli obiettivi di partecipazione che sono alla base del programma amministrativo della Giunta Cerini e offre la possibilità di un ‘esperienza di servizio e crescita personale.
L’opportunità è offerta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni.
Quest’anno i progetti con cui il comune di Castellanza partecipa al bando diventano 3 e prevedono 6 posizioni:
PROGETTO CULTURA IN PROVINCIA DI VARESE
Le posizioni offerte presso il Servizio Biblioteca sono tre e si occuperanno di:
• Patrimonio librario e multimediale: operazioni di prestito ed interprestito, riordino dei documenti;
• Rapporti con l’utenza: guida all’uso della biblioteca, ricerche bibliografiche;
• Servizio internet: iscrizioni, registrazioni, connessioni;
• Promozione della struttura e della lettura: attività per la valorizzazione del patrimonio librario e documentale della biblioteca con particolare attenzione a specifiche fasce d’utenza.
Inoltre, la terza posizione avrà come obiettivo specifico:
La fruizione dell’archivio fotografico del territorio sia per la consultazione on-line sia per la consultazione in sede, che prevede:
- la digitalizzazione del materiale fotografico del territorio già in possesso del Comune e non ancora catalogato;
- l’acquisizione di nuovo materiale consegnato dai cittadini e la relativa catalogazione;
- l’apertura al pubblico;
- l’implementazione del sito dedicato.
PROGETTO EDUCAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE
Il progetto prevede la realizzazione di diverse attività in stretto contatto con le realtà scolastiche territoriali.
Il volontario verrà inserito nelle scuole di Castellanza come risorsa per il potenziamento di vari servizi. In particolare avrà la possibilità di occuparsi, in affiancamento con personale educativo specializzato, di:
→ Servizio pre e post scuola presso i due plessi delle scuole primarie “De Amicis” e “Manzoni”;
→ Attività di facilitazione linguistica per minori stranieri di nuovo arrivo in Italia, frequentanti l’Istituto Comprensivo di Castellanza;
→ Avviamento e promozione di progetti sportivi in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Castellanza e le Società Sportive in essa operanti;
→ Attività di orientamento scolastico e professionale presso il servizio InFormaLavoro di Castellanza.
PROGETTO ASSISTENZA IN PROVINCIA DI VARESE
Area assistenza minori
Il progetto prevede attività di assistenza educativa a favore di minori con difficoltà di apprendimento/ritardo cognitivo inseriti nelle realtà scolastiche del territorio, con particolare attenzione per le scuole d’infanzia convenzionate con il Comune.
Il volontario si occuperà di attività ludico-ricreative finalizzate a favorire l’inserimento dei minori nel gruppo classe potenziando l’attività didattica del corpo docente, in affiancamento con personale specializzato.
Si tratta di un’esperienza arricchente e fortemente formativa, di grande soddisfazione sia da un punto di vista relazionale che a livello professionale.
Consente di entrare in contatto con un contesto lavorativo articolato che richiede sensibilità, competenza, capacità di adattamento alle diverse situazioni ed esigenze.
Area assistenza anziani minori e disabili
Il progetto intende rispondere al bisogno di supporto e assistenza espresso dagli anziani, dai disabili e dai minori del territorio ed ampliare e arricchire gli interventi di assistenza domiciliare, svolte da personale qualificato, con altri, aventi un più marcato carattere sociale e relazionale.
L’obiettivo è quello di:
• implementare il servizio inserendo nelle azioni a carico del volontario civile una collaborazione informatica con l’Assistente Sociale per la compilazione in ADIWEB e delle schede personali degli utenti anziani e disabili e la cartella sociale degli utenti in carico, nonché l’attività di front-office per l’accoglienza e l’orientamento delle persone che accedono al servizio;
• potenziare gli interventi di supporto e sostegno a domicilio degli anziani, minori e disabili assistiti con l’obiettivo di suscitare e potenziare l'autonomia residua dell'utente e fornire supporto nell’espletamento delle azioni quotidiane (spesa, medicinali, bollette, pratiche burocratiche, il trasporto presso centri sanitari o educativi ecc.).
La presenza del volontario consentirà di incrementare le potenzialità dei servizi, sia in termini quantitativi che qualitativi.
0 notes
Text
“Uscire dall’ombra della depressione”, appello da pazienti e mondo scientifico
(di Nicola Simonetti) Depressi di tutto il mondo (ameno 121 milioni di persone, aumentate – dice l’OMS - in 10 anni, del 20%; in Italia, 3,5 milioni i depressi; in Europa oltre 35 milioni ) datevi la mano per un girotondo di protesta che gira due volte l’equatore. Due terzi dei colpiti sono donne. In Italia, meno del 50% di chi ne soffre riceve diagnosi tempestiva e trattamento corretto e, per ricevere una diagnosi corretta, impiega due anni dopo la comparsa dei primi sintomi. Il costo sociale, in termini di ore lavorative perse, è di 4 miliardi di euro l’anno. Ogni paziente con depressione costa al Servizio Sanitario Nazionale 5.000 euro annui. Sono anche molto rilevanti i costi del non trattamento o dell’insufficiente cura della depressione per i risvolti legati in particolare al danno permanente alla persona ed alla perdita di produttività. Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha presentato, ieri, alla Camera dei Deputati, il Manifesto “Uscire dall’ombra della depressione” (patrocinio di Cittadinanzattiva, Progetto Itaca, SIP-Società Italiana di Psichiatria e SINPF-Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, contributo incondizionato di Janssen), una “call to action collettiva” per promuovere prevenzione, accesso alla diagnosi e cura, anche attraverso il potenziamento dei servizi sul territorio, e attività di ricerca in ambito farmacologico, cognitivo e psicosociale. La depressione è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la prima causa di disabilità a livello globale. “La depressione è un tema imprescindibile quando si parla di salute e in particolare di salute della donna che - dice Francesca Merzagora, presidente Onda - ne è colpita in misura doppia rispetto all’uomo. Il nostro obiettivo è aumentare la consapevolezza della malattia presso la popolazione per superare lo stigma ancora così radicato e cercare di avvicinare i pazienti a diagnosi e cure appropriate” Il documento presentato “Depressione: sfida del secolo – Un impegno per contrastarla in attesa di un Piano nazionale” contiene il Manifesto in 10 punti “Uscire dall’ombra della depressione” come call to action collettiva per promuovere efficaci azioni di prevenzione mirata, un tempestivo e facilitato accesso ai percorsi di diagnosi e cura, anche attraverso il potenziamento dei servizi sul territorio e attività di ricerca volte a individuare le misure terapeutiche più efficaci e innovative in ambito farmacologico, cognitivo e psicosociale. “Questo sforzo non può prescindere dal ruolo delle Istituzioni che stiamo coinvolgendo su questo tema”. Il Manifesto ‘Uscire dall’ombra della depressione’ è uno strumento che auspichiamo possa essere la base per la costituzione di un tavolo interparlamentare, guidato dall’On. Rossana Boldi, al fine di definire in tempi brevi un piano nazionale di lotta alla depressione coinvolgendo tutti gli interlocutori”. “La depressione maggiore è una malattia psichiatrica spesso non diagnosticata, non compresa nella sua gravità, spesso misconosciuta”, commenta l’On. Rossana Boldi, vice Presidente Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati. “Compromette la vita lavorativa, sociale e affettiva di chi ne è affetto, e spesso, a causa dello stigma che ne consegue, rifiuta la diagnosi. Credo sia arrivato il momento che le Istituzioni si facciano carico in modo concreto del problema. Tre milioni e mezzo di pazienti in Italia, di cui due terzi donne, non possono più essere trascurati. Mi auguro che il manifesto che presentiamo oggi grazie a Onda, diventi la base per proposte concrete per definire un Piano Nazionale per la depressione, mirato a stabilire percorsi certi per la prevenzione, la diagnosi e la cura di questa patologia. Un piano che finalmente metta al centro i pazienti e le loro famiglie e sappia cogliere la complessità di questa patologia”. Tra i 10 punti del Manifesto emerge l’importanza di non sottovalutare i campanelli di allarme come gli stati transitori di tristezza e rivolgersi al proprio medico di fiducia o allo specialista quando questi perdurano a lungo; ridurre i tempi della diagnosi; favorire l’aderenza terapeutica coinvolgendo familiari e caregiver nel percorso di cura; ridurre lo stigma che aleggia sulla malattia e che impedisce ai pazienti e a chi sta loro accanto di chiedere aiuto attraverso una corretta informazione e sensibilizzazione. L’azione italiana è in linea con il contenuto del rapporto “A sustainable approach to depression: moving from words to action” recentemente presentato al Parlamento Europeo su iniziativa di una coalizione di società scientifiche e associazioni di familiari europee impegnate nella lotta alla depressione. Il rapporto, che evidenzia la gravità della depressione in Europa e le necessità di maggiori investimenti a livello politico-istituzionale, per contrastarla, suggerisce raccomandazioni concrete su come affrontare questa malattia basandosi su comprovate prove scientifiche e di buona pratica e auspica una risposta adeguata da parte dei decisori politici. “Anche se gli italiani non sono i più depressi della UE, la media del nostro Paese è alta: il 5,5% della popolazione soffre di depressione maggiore con una netta prevalenza declinata al femminile”, spiega Claudio Mencacci, Direttore DSMD – Neuroscienze ASST Fatebenefratelli-Sacco, Milano e Presidente SINPF, Società Italiana di Neuropsicofarmacologia. “Importante è riconoscerla nelle varie fasi della vita dove si nota un crescendo, dall’adolescenza (1,9%) all’età adulta (6,5%), fino al 13,1% negli over 65. È sempre più importante un precoce riconoscimento dei sintomi e l’applicazione di appropriati percorsi terapeutici”. “La depressione comporta infatti un grave danno allo sviluppo e al mantenimento delle competenze lavorative, famigliari, relazionali, affettive e sociali per chi ne soffre e per i caregiver”, aggiunge Alberto Siracusano, Direttore UOC Psichiatria e Psicologia clinica, Policlinico Tor Vergata, Roma. “Questa malattia comporta inoltre un netto peggioramento della quantità e della qualità di vita sia per la comorbidità con molte patologie mediche sia per il rischio di suicidio particolarmente elevato nelle classi di età tra i 20 e i 34 anni e dopo i 65 con oltre 3.600 casi di suicidio annui”. “La ricerca farmacologica è mirata a rispondere agli attuali bisogni terapeutici insoddisfatti nella cura della depressione, soprattutto per quanto riguarda i sintomi cognitivi e residui in pazienti che non rispondono ai trattamenti farmacologici tradizionali”, continua Giorgio Racagni, Presidente eletto SIF, Società Italiana di Farmacologia. “La perdita di plasticità dei neuroni di specifici neurotrasmettitori costituisce un fattore cruciale nella farmacologia e patologia di questa malattia, portando all’ipotesi neurotrofica della depressione. È su questo target che si basa il meccanismo d'azione dei nuovi farmaci glutammatergici che hanno recentemente dimostrato di portare ad una rapida risposta clinica”. “Le imprese del farmaco sono in prima linea per combattere la depressione con una quarantina di nuove molecole in sviluppo nel mondo, potenziali capostipiti di nuove classi terapeutiche”, afferma Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria. “Inoltre, tra i 1.600 studi clinici sulla depressione condotti oggi a livello internazionale anche grazie al contributo dell’industria farmaceutica, oltre 1.300 utilizzano approcci innovativi, quali tecnologie digitali, identificazione di nuovi target terapeutici e nuove vie di somministrazione”. “L’impegno delle aziende è quindi rivolto”, conclude Scaccabarozzi “a ridurre al minimo l’impatto di questa patologia sulla popolazione e permettere ai pazienti di condurre una normale vita quotidiana”. Read the full article
0 notes
Link
SAN BENEDETTO – Questa settimana prenderà il via il “Progetto di Screening per l’individuazione precoce di bambini a rischio difficoltà scolastiche” presso alcune classi prime dei tre ISC comunali e presso l’istituto paritario San Giovanni Battista.
Tale opportunità, patrocinata dall’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, potrà permettere agli insegnanti delle prime classi della scuola primaria di conoscere precocemente i punti di forza e debolezza dei propri alunni in modo da intervenire con attività didattiche adeguate al potenziamento delle abilità carenti.
Il progetto totalmente gratuito, proposto da un gruppo di ricerca, prevede la possibilità di far svolgere ai bambini prove che andranno a valutare la Consapevolezza Fonologica, la Memoria a Breve Termine e di Lavoro, la Denominazione Rapida e l’Attenzione Selettiva, considerate nella letteratura internazionale abilità importanti ai fini del successivo apprendimento scolastico.
L’Equipe Multidisciplinare, coordinata dal dott. Raniero Di Gregorio dell’Associazione di promozione sociale “Praesentia”, esperto in Disturbi dell’Apprendimento e dello Sviluppo Cognitivo, si occuperà di far svolgere ai bambini le prove previste dal progetto, in orario scolastico, in base agli accordi stabiliti con gli insegnanti delle classi e dopo aver ottenuto l’autorizzazione dei genitori dei bambini.
“L’identificazione precoce è importante- afferma l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune Emanuela Carboni -in quanto permette di avviare un percorso di intervento tempestivo e adeguato, al fine di guidare il bambino verso l’autonomia scolastica per trovare un efficace canale di apprendimento, riducendo al minimo le ripercussioni in termini di motivazione allo studio e autostima”.
0 notes
Text
“La verità singolarissima del desiderio”: Bruno Giurato intervista Massimo Recalcati sull’amore ai tempi dell’ipermoderno
Non vi piacciono i sovranismi, le politiche “identitarie” e le sparate nazionalistiche nemmeno fossimo nell’Ottocento? Siete scettici o per lo meno critici verso la influencer culture che spunta ovunque? Vi danno malessere (come a chi scrive) le cene di influencer che a cena non mangiano (fa ingrassare), non bevono (fa ingrassare), e oggettivano ogni aspirazione (pure di alcaloidi, non ingrassano) in una bottiglietta d’acqua e una dozzina di Ig Stories a sera? Sappiate che sono due fenomeni, uno personale e uno politico, che hanno in comune forse solo una cosa: l’appartenenza all’era dell’ipermoderno.
Ne parliamo con Massimo Recalcati. “L’ipermoderno è un potenziamento paradossale della modernità. La modernità si può sintetizzare con una formula kantiana, cioè l’uscita dell’uomo da una condizione di minorità, l’uscita dall’oscurantismo e della superstizione religiosa. Se dovessi brutalmente schematizzare il moderno lo definirei: il passaggio da Dio all’io. Se le cose stanno così l’ipermoderno è l’io che diventa Dio. La trasfigurazione dell’io in una divinità”…
* Cosa avrà da dire la psicoanalisi? “Gli avversari più agguerriti della psicoanalisi sono per certi versi le terapie cognitivo comportamentali, per altri le neuroscienze, e più in generale lo scientismo contemporaneo. Cioè l’idea in fondo che la terapia sia il luogo di una “normalizzazione”, più rapida possibile, del funzionamento del corpo e del funzionamento del pensiero. Questo comporta lo schiacciamento della dimensione etica del sintomo alla dimensione funzionale del disturbo. Non a caso i vari Dsm elencano una serie di disturbi, in un processo di medicalizzazione diffusa della vita. La psicanalisi invece mantiene l’idea che il sintomo non sia il luogo di disfunzionamento, ma sia il luogo dove parla una verità”.
Quindi se ho un problema psicologico (ansia, panico, depressione, dipendenze, sono quelli statisticamente più diffusi) prima di “guarire” devo cercare di capire quale verità il problema mi suggerisce. “Chiaro che quando parliamo di esperienza della verità in psicanalisi non parliamo della verità in filosofia, cioè quella dell’ontologia, e dell’universale. Quando in psicanalisi si parla di verità, si parla della verità singolarissima del desiderio. Le terapie di cui abbiamo parlato non se ne occupano. Rammendano il funzionamento della macchina, della macchina del pensiero o della macchina del corpo”.
Dunque il desiderio. L’ultimo libro di Recalcati si intitola: Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’amore (Feltrinelli, 2019). Recalcati sostiene che il discorso amoroso vive in una tensione tra il “per sempre” che gli amanti vorrebbero, e la contingenza degli avvenimenti, ovvero la libertà delle singole persone. Si cerca anche socialmente la rassicurazione dell’amore, il per sempre che prende forma, pure, di un rituale come il matrimonio, o di una dichiarazione, o di un giuramento. «Mantenere il bacio è un compito che gli amanti si danno, per sempre dicono gli amanti, ma non c’è niente che assicuri che questa promessa sia mantenuta”, spiega Recalcati. E aggiunge citando Jacques Derrida: «Ogni volta che ci esponiamo al giuramento si avvicina su di noi l’ombra dello spergiuro».
L’amore, quindi, è fuori dalla (ipermoderna se ipertrofica) proprietà dell’io, fuori da ogni rassicurazione umana possibile. Verrebbe da commentare che gli antichi semmai lo affidavano a una rassicurazione divina: Venere, Eros, la Beatrice “angelicata” di Dante. Recalcati risponde col massimo possibile di comprensione umanistica: “L’amore implica il disarmo radicale di ogni forma di volontà. Penso che la volontà sia nemica dell’amore, vale per l’amore quello che Lacan diceva per la follia: non diventa folle chi lo vuole, e non ama chi lo vuole. L’amore e la follia sono sospese a un tempo contingente, non a un tempo dettato da una decisione. Però è vero che lo sforzo degli amanti è che questa contingenza sia ancora, ancora e poi ancora, è la parola fondamentale degli amanti”. Insomma, nessuno è influencer a nessuno, via: in politica come in amore c’è bisogno di insecuritas.
Bruno Giurato
*L’articolo lo leggete per intero qui
L'articolo “La verità singolarissima del desiderio”: Bruno Giurato intervista Massimo Recalcati sull’amore ai tempi dell’ipermoderno proviene da Pangea.
from pangea.news https://ift.tt/2XLD0uC
0 notes
Link
Altrogiornale.org Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo. Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito, in bioetica, riguardo allo human enhancement, o potenziamento umano. Stiamo parlando di interventi medici, realizzati per via farmacologica, di manipolazione genetica o tramite l’ibridazione…
Read more →
0 notes
Text
Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo
Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo
Altrogiornale.org Super cervelli: il caso del potenziamento cognitivo.
Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito, in bioetica, riguardo allo human enhancement, o potenziamento umano. Stiamo parlando di interventi medici, realizzati per via farmacologica, di manipolazione genetica o tramite l’ibridazione uomo-macchina, attuati su pazienti sani. La peculiarità di tali interventi è proprio il…
View On WordPress
0 notes
Text
Potenziamento cognitivo Dsa - Psicologa Roma Eur
Sedute di potenziamento cognitivo per Dsa per migliorare le competenze in ambito scolastico in bambini e ragazzi con diagnosi di dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia. Compenso 30 euro a seduta ...
0 notes