#poeti del parco
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21 settembre, roma: equinozio @ csoa la torre
*EQUINOX* Aprono il Techno Party degli _Space Invaders:_ *Poeti del Parco* [P.d.P.] & *Monia Steri* & *Matilde Vellucci* and Mad Performers Equinozio d’autunno, h. 22 C.s.o.a LA TORRE Via Bertero,13 Roma tutte le info qui: https://facebook.com/events/s/space-equinox/446307724942717/
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#000000#csoa La Torre#equinox#La Torre#Mad Performers#Matilde Vellucci#Monia Steri#poeti del parco#space invaders#techno#Techno party
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Posillipo: gioiello sul Golfo di Napoli
Posillipo, con il suo nome che evoca pace e tranquillità, è uno dei quartieri più esclusivi e suggestivi di Napoli. Situato su una collina che domina il Golfo, questo quartiere offre panorami mozzafiato, ville storiche, parchi lussureggianti e un'atmosfera unica che lo rende una meta imperdibile per i visitatori di Napoli. Un po' di storia Le origini di Posillipo risalgono all'antichità. Il nome deriva dal greco "Pausilypon", che significa "luogo che fa cessare i dolori", un chiaro riferimento alla bellezza e alla tranquillità del luogo. In epoca romana, Posillipo era una rinomata località di villeggiatura, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici, tra cui la famosa Villa Pausilypon. Cosa vedere a Posillipo - Parco Archeologico di Pausilypon: Un vero e proprio tesoro nascosto, il parco archeologico custodisce i resti di una lussuosa villa romana, con teatri, piscine e gallerie sotterranee. - Parco Virgiliano: Un'oasi verde che offre una vista panoramica spettacolare sul Golfo di Napoli. Qui si possono ammirare le tombe di Virgilio e Leopardi e passeggiare lungo sentieri immersi nella natura. - Marechiaro: Un piccolo borgo di pescatori con un'atmosfera autentica. Qui si possono gustare le specialità locali, come i frutti di mare freschissimi, e fare un tuffo nelle acque cristalline. - Gaiola: Un'area marina protetta famosa per la sua bellezza e la sua biodiversità. È possibile fare immersioni o escursioni in barca per ammirare le grotte e le scogliere. - Palazzo Donn'Anna: Un'imponente villa barocca che domina il mare, con un'architettura maestosa e un giardino all'italiana. Un quartiere esclusivo Posillipo è un quartiere residenziale di lusso, caratterizzato da ville signorili, giardini curatissimi e strade tranquille. Nonostante il suo carattere esclusivo, Posillipo è anche un luogo ricco di vita, con numerosi ristoranti, bar e boutique. Posillipo è stato spesso celebrato da poeti, scrittori e musicisti. La sua bellezza ha ispirato opere d'arte e ha fatto da sfondo a numerose pellicole cinematografiche. Perché visitare Posillipo? Posillipo è il luogo ideale per chi cerca un'esperienza autentica di Napoli, lontano dal caos del centro storico. Qui si può godere della bellezza del mare, della natura e dell'architettura, e assaporare la vera essenza della città. Posillipo è un gioiello incastonato sul Golfo di Napoli, un luogo dove storia, natura e bellezza si fondono in un'armonia unica. Se avete l'opportunità di visitare Napoli, non perdetevi l'occasione di scoprire questo quartiere incantevole. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Portovenere una perla del Golfo dei poeti
Portovenere uno scenario unico e un’atmosfera seducente per una terra da vivere e da amare: mare cristallino, tradizioni e storia nel Golfo dei Poeti. Portovenere è un borgo marinaro ma anche un’area culturale di eccezionale valore. La sua storia è legata alla Repubblica di Genova ed è stato nominato sito Unesco dal 1997. Nel 2001 la regione Liguria ha istituito il Parco Naturale Regionale di…
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Frosinone: vernissage per il Parco dell'Arte al Matusa
Frosinone: vernissage per il Parco dell'Arte al Matusa. Frosinone. Una platea festante ha salutato, ieri, l'inaugurazione del Parco dell'Arte del Matusa. Al vernissage, insieme al Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, erano presenti l'on. Nicola Ottaviani, il questore Domenico Condello, il direttore dell'Accademia di Belle Arti Loredana Rea, il dirigente dell'IIS Bragaglia Fabio Giona, gli assessori Rossella Testa e Angelo Retrosi, i consiglieri Corrado Renzi e Andrea Turriziani, Alfio Borghese e una nutrita rappresentanza degli alunni dei quattro comprensivi e del Cpia di Frosinone, accompagnati dai propri docenti. Madrina dell'iniziativa, Adriana Russo. "Cultura e bellezza si incontrano in questo bellissimo parco – ha dichiarato il Sindaco Mastrageli - Il Parco Matusa, già 'casa' dei Canarini, è diventato, dal 2018, un punto di riferimento per l'incontro e l'aggregazione intergenerazionale di giovani, famiglie, bambini, anziani e sportivi. È oggetto di un importante progetto di riqualificazione, che prevede tra l'altro un nuovo impianto di illuminazione ecosostenibile e la creazione di un'area polivalente per il fitness". Quattro le nuove sculture, figurative e astratte, nel Parco del Matusa di Frosinone, che sono state installate allo scopo di ampliare il Parco dell'arte, voluto dall'ex primo cittadino Nicola Ottaviani e confermato fortemente dal sindaco Riccardo Mastrangeli. Di Enrico Roberti "L'Espressione del Libero Arbitrio" in ferro, del 2021, opera che è stata esposta anche nella Biennale di Arte Contemporanea del 2023 ad Anagni; di Leonardo Antonucci "Immutabili Legami", in marmo di Carrara, del 2023, che l'affianca contribuendo a ribadire l'importanza della figura geometrica nella nuova tendenza dell'arte internazionale. Luciano Sarracino, con "La Chiave", bronzo del 2016, propone un elemento importante della sua ricerca portata avanti anche con una scultura che è stata installata presso l'ospedale di Frosinone. Pierluigi Proietti, con "Il Calciatore", acciaio commerciale del 2022, torna al tema originario del Matusa, proponendo una doppia immagine di quelli che sono stati i primi protagonisti a vivere i campi verdi del vecchio stadio di Frosinone. Le opere sono state donate dagli autori e sistemate sui basamenti a cura del Presidente della Biennale di Arte Contemporanea, Alfio Borghese, in collaborazione con l'Assessore alla Cultura Simona Geralico e il Sindaco Riccardo Mastrangeli. I lavori sono stati diretti dall'architetto Bruno Sacchetti. Le quattro opere si affiancano così alle due già installate al centro dell'ingresso nel 2020. L'opera più alta, circa due metri, di Elena Sevi, in bronzo, raffigura Camilla, regina dei Volsci, la mitologica amazzone figlia leggendaria della nostra terra, citata da Virgilio, Dante, Boccaccio, Torquato Tasso e altri poeti e raffigurata da tanti pittori nel corso dei secoli. L'opera è fortemente dedicata al coraggio delle donne, alle donne guerriere e agli uomini che non hanno paura di amarle. La scultura è stata immaginata come se fosse stata rinvenuta nel greto del fiume Amaseno, carezzata dall'acqua e dai secoli. Elena Sevi, diplomata in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Frosinone, ha esposto in Italia e in tutto il mondo. La seconda, Viola, mezzobusto in bronzo alto 80 centimetri, rappresenta le donne violentate dai militari marocchini incorporati nell'esercito francese, i famigerati goumier, ai quali, dopo aver attraversato la linea Gustav tedesca a Cassino, il generale Alphonse Juin avrebbe concesso 50 ore di diritto di preda. Lo stupro come ricompensa, il furto e la violenza come premio. Ore terribili per le popolazioni inermi e stremate della Ciociaria e non solo. Gente che aspettava fiduciosa l'arrivo dei liberatori e non il nemico. Sono state stuprate più di 60 mila donne, molte uccise insieme a mariti, bambini e genitori. E ancora sofferenza e morte, dopo le violenze subite, per suicidi e malattie. Viola, testimone e testimonianza di questi atroci delitti, è stata realizzata dalle allora allieve del Liceo Artistico di Frosinone: Cecilia e Veronica Caponera, Sara Carbone, Valentina Coccarelli, Giulia Iacovacci, Alice Napoli e Michela Reali nel 2015, in creta, in occasione della manifestazione "Sculture in Piazza" a piazzale Vittorio Veneto, ed è stata poi fusa in bronzo da Alfio Borghese. A dirigere le allieve dell'Anton Giulio Bragaglia l'insegnante Giusy Milone, valente scultrice. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Storie delle Olimpiadi: La leggendaria nascita della maratona
Una storia che parte dall’antica Grecia… Si racconta che la maratona sia nata da un evento leggendario che ebbe come protagonista un emerodromo di nome Filippide. Nel 490 a.C. Atene stava combattendo la Prima guerra persiana contro Dario I di Persia ed Erodoto raccontò che un messaggero greco fu inviato da Atene a Sparta per chiedere aiuto contro i Persiani percorrendo oltre 225 km in un giorno. Filippide convinse gli spartani a combattere al fianco degli ateniesi, ma doveva correre ad Atene per comunicarlo, così si riposò per poche ore e si rimise in marcia, percorrendo la stessa distanza al ritorno. La storia racconta che l’audace mossa militare permise agli Ateniesi di sorprendere i Persiani all’alba e, nonostante la netta inferiorità numerica, con 10.000 Greci contro 60.000 Persiani, gli Ateniesi riuscirono e a vincere, poi la notizia fu annunciata da un altro corridore che percorse la distanza di circa 42 chilometri tra la città di Maratona e Atene. La leggenda di Filippide fu narrata per la prima volta da Plutarco nel I secolo ed è stata rimaneggiata più volte dai poeti dei secoli successivi, storpiando nomi, distanze e avvenimenti. Sebbene la leggenda di Filippide fosse nota da millenni, la maratona nacque solo nel 1896, in occasione dei primi Giochi Olimpici moderni ad Atene, dove la distanza percorsa dai corridori in quella prima edizione della maratona era di circa 40 chilometri. Successivamente, la distanza della maratona è stata fissata a 42,195 chilometri (26,219 miglia), come quella percorsa durante i Giochi Olimpici di Londra nel 1908. Negli ultimi decenni, le maratone sono diventate manifestazioni sportive di massa, che attraggono migliaia di partecipanti e di spettatori, come la Maratona di New York, la Maratona di Boston, la Maratona di Londra e la Maratona di Berlino. Il fascino delle maratone è arrivato anche in Italia e ha fatto nascere molte competizioni in giro per il paese, come la Maratona di Roma, istituita nel 1982, che si svolge ogni anno a marzo e il percorso attraversa alcuni dei luoghi più iconici e suggestivi della città eterna, la Maratona di Firenze, nata nel 1984, si svolge ogni anno a novembre tra le strade del centro storico di Firenze, passando accanto ai principali monumenti e luoghi di interesse artistico della città, la Maratona di Venezia, organizzata per la prima volta nel 1986, si svolge ogni anno a ottobre e il percorso passa per i caratteristici ponti, calli e campielli, terminando in Piazza San Marco, la Maratona di Milano, istituita nel 2000, si sviluppa principalmente nel centro storico della città e la Maratona di Torino, nata nel 1987, che passa per la Mole Antonelliana, Piazza Castello e il Parco del Valentino. Read the full article
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PAVLOVSK PARK is one of the most beautiful parks in Europe.
The city of Pavlovsk is located 25 kilometers south of St. Petersburg.
The park of the museum reserve has been repeatedly praised by poets, writers, architects and simple travelers.
Anyone who has been here dreams of returning again.
And in fact it's true: you can't see all its beauties in just one visit!
Every corner of the park was created with care, love and talent.
The park is more than 200 years old, but it has been so carefully preserved that its charm only increases with age.
📚 InfoDefense
Il PARCO di PAVLOVSK è uno dei parchi più belli d'Europa.
La città di Pavlovsk si trova a 25 chilometri a sud di San Pietroburgo. Il parco della riserva museale è stato ripetutamente elogiato da poeti, scrittori, architetti e semplici viaggiatori. Chiunque sia stato qui sogna di tornarci di nuovo. E in effetti è vero: non si possono vedere tutte le sue bellezze in una sola visita!
Ogni angolo del parco è stato creato con cura, amore e talento.
Il parco ha più di 200 anni, ma è stato conservato con tanta cura che il suo fascino non fa che aumentare con l'età.
📚 InfoDefense
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Colloquio Sentimentale di Paul Verlaine
Paul-Marie Verlaine (1844 – 1896) è stato un poeta francese. Figura del poeta maledetto, Verlaine viene riconosciuto come il maestro dei giovani poeti del suo tempo. Nel vecchio parco gelido e desertosono appena passate due forme. Hanno occhi morti, e labbra molli,e le loro parole si odono a stento. Nel vecchio parco gelido e desertodue spettri hanno evocato il passato. – Ricordi la nostra…
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tu sei segno,
io momento
separati
nel tempo del
medesimo disegno
Giampaolo De Pietro
(Revue, Poeti del Parco)
----------------
tu es un signe,
moi un moment
séparés
dans le temps
d’un même dessin (trad. P. Cressant)
https://poetidelparco.it/giampaolo-de-pietro-5-poesie-inedite/
https://ospiteepasseggero.tumblr.com
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Odessa, 9 marzo
Un anno fa a Odessa, il nove marzo
qualcuno era andato al Parco
a correre sui viali di ippocastani.
Qualcuno sulle panchine al sole
sedeva a fumare al riparo dal vento.
Qualcuno fiutava un profumo
provenire da un giardino.
Qualcuno guardava in alto
immaginando perfino un disegno
nei giochi di luce delle nuvole
che rapide attraversavano il cielo.
Qualcuno osservava le gemme
nelle siepi come il piu certo
presagio del cambio di stagione.
Qualcuno, dopo pranzo, prendeva
in mano un libro.
Ne accarezzava il dorso
Ascoltava il suono delle pagine
e aveva il tempo d'apprezzare
la consistenza e la ruvidezza
della carta fra le dita.
Una bambina scalza seguiva
curiosa, il cane in cortile.
Chi tornava da scuola si fermava
a parlare col gatto legato
di un signore distratto.
Qualcuno, infine, steso sul prato
ad occhi chiusi, cercava il suono
più difficile da percepire:
le margherite al sole
che si aprono.
Oggi è il nove di marzo 2022.
Di quel mondo non è rimasto nulla
Ciò che sappiamo è che la perdita
non interessa nessuno.
Solo i poeti, gridano muti.
Lo sconforto
L'Umanità in frantumi.
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domani, 2 agosto, a ostia: lettura di poesie antimilitariste
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#antimilitarismo#Casa clandestina#lettura#Monia Steri#poesie antimilitariste#poeti del parco#reading
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Ecco cosa sta succedendo a Peschiera Borromeo un paese di oltre 20.000 abitanti alle porte di Milano. In questa piccola cittadina c’è un viale, Viale Galvani per l’esattezza, che da una parte ha i campi del parco Sud e dall’altra delle aziende, dei capannoni e in fondo un gruppo di case. Ecco questo viale che avrebbe potuto essere anonimo e squallido, uno dei tanti viali senza gloria dei nostri paesi, grazie invece a due filari di pioppi cipressini é diventato un magnifico viale, alberi maestosi e lussureggianti, sani verdissimi, giovani, sono ben 240 e per percorrerlo tutto in auto ci vogliono oltre 3 minuti. Ebbene ai primi di giugno scoppia una bomba: il comune intende abbatterli tutti e al loro posto pianterà da un lato 163 frassini di un metro e mezzo e dalla parte dei capannoni una siepe composta da 700 piantine di carpino alta un metro e venti. Quindi loro ritengono di essere a posto: tolgono 240 alberi e piantano 800 essenze, come se fosse possibile paragonare alberi di 20/25 metri a una siepe di un metro. Se si calcola che un singolo albero in media si mangia dai 30 ai 50 kg di Co2 moltiplicalo per 240 e poi per 20 anni, perché questo é il tempo che impiegheranno questi alberelli di frassino (ammesso che vivano) a raggiungere la massa fogliare dei nostri pioppi, salta fuori una cifra pazzesca qualcosa come 240 tonnellate di anidride carbonica che rimane nell’atmosfera. La Co2, ormai lo sappiamo tutti, é la principale responsabile di tutti i nostri guai climatici, al suo posto invece gli alberi ci danno ossigeno che per noi é vita. Inizialmente la motivazione all’abbattimento é stata imputata al fatto che le radici di questi pioppi hanno rovinato la pista ciclabile che corre a lato di un filare, tra l’altro una pista non molto lunga e di relativa importanza, quindi l’amministrazione comunale chiede al Parco Sud l’autorizzazione all’abbattimento di 163 pioppi, il Parco Sud dopo una velocissima ispezione incredibilmente la concede subito. Questo avviene nell’autunno 2019, a marzo del 2020 il comune commissiona ad un agronomo, il dr. Giorgetti, delle prove strumentali su 4 alberi, quindi questo agronomo esegue 4 carotaggi e 4 prove di trazione eolica. I carotaggi evidenziano che il sottosuolo non presenta una terra adatta alle radici perché é una terra di riporto e le prove di trazione,effettuate a una potenza simile all’uragano katrina circa 120 km l’ora, stabiliscono la pericolosità degli alberi. Da qui la decisione di abbatterli tutti e 240. Quindi 4 prove su 4 alberi decidono la vita di tutti e 240. Ovviamente la spesa é stellare. É successo che noi sei donne, amiche, che frequentiamo un gruppo di scrittura locale, non ci rassegniamo a perdere questa meraviglia e decidiamo di lanciare una petizione perché si faccia un tavolo con le associazioni ambientaliste per cercare in tutti i modi di salvare questo viale. In pochi giorni questa petizione raggiunge oltre 1500 firme ma la risposta del comune é immediata: il 4 luglio inizieranno i lavori di abbattimento. Facciamo una manifestazione, chiamiamo i giornali, ci appelliamo alla legge 157 del 1992 e alla direttiva europea che impedisce gli abbattimenti nel periodo delle nidificazioni pena severe sanzioni. Perché pensate a quanti nidi, a quanti uccelli, a quante uova ci possono essere in 240 pioppi cipressini alti 20/25 metri. Il comune si ferma e rimanda il tutto alla fine di agosto, poi ci propone un video incontro con le associazioni ambientaliste, noi firmatarie della petizione, il vice sindaco e l’agronomo del comune, qui si capisce subito che il loro intento é di procedere quanto prima ai lavori ma, dopo trattative estenuanti, ci concede 15 giorni per portare una controperizia. 15 giorni a partire dal 21 luglio! Una presa in giro. Ma noi donne non ci diamo per vinte e troviamo un agronomo che si schiera dalla nostra parte, un agronomo famoso a livello internazionale, un luminare e uomo appassionato della natura, una mente libera che non pensa alla possibilità di inimicarsi un’amministrazione comunale (e credetemi non é facile). Questo agronomo viene a vedere questo viale e rimane ammaliato dalla sua bellezza, dice addirittura che in quarant’anni di attività é la prima volta che vede un tale viale e che questi alberi potrebbero essere iscritti tra gli alberi monumentali. Prende la perizia del Dr. Giorgetti la analizza punto per punto e la trova superficiale, lacunosa, discutibile, inconsistente e approssimativa. Per completare la controperizia deve fare le prove strumentali sugli stessi alberi su cui é stata fatta la perizia dell’agronomo del comune ma l’autorizzazione necessaria da parte dell’amministrazione tarda ad arrivare e intanto arrivano le ferie. Nel frattempo riusciamo ad avere anche un’altra perizia preliminare fatta da un anziano professore che ha scritto centinaia di libri su cui studiano gli agronomi di oggi ed é un esperto proprio di pioppi addirittura a livello mondiale, anche questa perizia preliminare é assolutamente contraria all’abbattimento. Intanto noi donne facciamo interviste a radio, giornali, coinvolgiamo il comitato cittadino e i partiti all’opposizione, facciamo adozioni simboliche di alberi, post sui social. Un’artista italiana che vive a Londra, Giovanna Iorio, ci regala una meravigliosa installazione perenne, scaricando un app tramite qrcode e geolocalizzazione, passeggiando sotto gli alberi di via Galvani si possono sentire le voci dei nostri più grandi poeti del Novecento e contemporanei, da Montale a Alda Merini, da Pasolini alla Rosselli e addirittura anche nostre tre poetesse peschieresi. Finalmente arriva l’autorizzazione alle prove strumentali ma con una data rigida il 20 agosto non un giorno prima non un giorno dopo. Il Dr. Zanzi, nostro agronomo, é in ferie e quel giorno non può essere presente ma a loro non importa, anzi decidono di commissionare al loro agronomo altre dieci prove. Il nostro Dr.Zanzi manda il suo team di collaboratori e negli scorsi giorni ha fatto 4 prove tecniche sugli stessi alberi testati da Giorgetti e nei prossimi giorni sapremo il risultato. L’amministrazione comunale dopo aver bocciato una mozione presentata dai 5s e sostenuta da pd e forza Italia ha accettato che nella commissione tecnica del 1^ settembre ci sia oltre il dr.Giorgetti anche il nostro dr. Zanzi. Questa é la situazione attuale. Il Comune ha tutte le delibere già firmate quindi in qualunque momento potrebbe iniziare i lavori di abbattimento. Aiutateci a divulgare questo fatto, a far conoscere a più gente possibile questa situazione perché in Italia abbattere alberi pare sia diventato lo sport nazionale, guardatevi in giro 40 di qua, 60 di là, da noi addirittura 240. Al loro posto piantano alberelli che non vengono curati e difficilmente sopravvivono. Noi siamo in allerta, sosteneteci nella nostra battaglia affinché un patrimonio arboreo così bello venga mantenuto e messo in sicurezza. Maria Bacchetti Benedetta Murachelli Stefania Benaglio Simonetta Favari Cinzia Giangiacomi Flavia Rossi
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Presente ❗ Festival del Reale
Il concept
Presente è un progetto di rigenerazione urbana che si attua con una strategia d’azione culturale ad ampio raggio, nel territorio di Barriera di Milano. Il progetto nasce con la spinta propulsiva di una serie di associazioni locali e prevede la collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti, il patrocinio della Circoscrizione 6 e il supporto del Comune di Torino.
Presente è un progetto basato sulla creazione di un rapporto sinergico tra ambiente e tessuto sociale, tra il mondo della cultura e il mondo economico locale.
rigenerare gli spazi comuni e riappropriarci dell’arte nella sua caratteristica essenziale di grimaldello capace di rompere gli schemi;
creare percorsi alternativi per esplorare e sviluppare in chiave artistica e poetica il senso di comunità;
riconoscere agli esercizi commerciali il ruolo di incubatori sociali di prossimità.
Una serie coordinata di azioni volte a mettere in discussione le idee di centro e periferia: ogni segmento della realtà periferica urbana può diventare centro, e ogni periferia sociale può ambire ad imporsi nel tessuto cittadino attraverso lo sviluppo di un’azione culturalmente efficace.
La strategia di attuazione pone il suo centro focale nel concetto di Trasparenza, considerato nelle sue polarità opposte:
in chiave negativa, la trasparenza come dramma sociale, economico e individuale;
in chiave positiva, la trasparenza come qualità essenziale per ridisegnare il futuro: rendere visibili (identità, luoghi, talenti, competenze, storie), portare alla luce (idee, proposte, visioni), togliere il velo (parallelamente alla mascherina che nasconde la nostra bocca vi è una mascherina immateriale, sociale e simbolica, che ci nasconde da un punto di vista umano e professionale).
La Trasparenza, quindi, come tema centrale da sviluppare e da trasformare in azioni concrete nel corso del progetto, in un’idea di sviluppo sociale inclusivo, dinamico e creativo.
Il territorio di azione
Torino, Barriera di Milano: un segmento di città in forte mutamento, ma anche un’area complessa, al cui interno si intersecano testimonianze di identità locali passate e nuove comunità aggregate, formate da culture che si sono sostituite (o mescolate) alle ondate migratorie della precedente era industriale. Il tutto a formare un mosaico estremamente vario, all’interno del quale fragilità economica e natura periferica si incontrano con la capacità di creare progetti di rilancio culturale, isole urbane di creatività, progetti di rigenerazione capaci di cogliere possibilità di sviluppo. Osservando la mappa dall’alto ecco davanti a noi un territorio composto da una molteplice serie di unità, aggrappate come grappoli ai grandi assi di collegamento che dal centro cittadino si prolungano verso nord. Una periferia che è essa stessa città, e nella quale il concetto stesso di periferia si rivela mutevole, incerto, poiché alcune isole possiedono al loro interno un centro: dimensioni parallele dell’umano vivere, dell’umano abitare, dell’umana capacità di connettere e dell’umano desiderio di investire, in un processo di ibridazione tra identità storiche e identità nascenti.
Le azioni
Organizzazione di workshop aperti alla cittadinanza, basati su pratiche creative che utilizzino il mezzo teatrale, la performing art e l’arte di strada per esplorare il tema della trasparenza nelle sue varie sfaccettature; nell’ambito dell’azione, la presentazione al pubblico di una creazione performativa creata con la cittadinanza;
organizzazione di una giornata poetica dedicata al tema della Trasparenza: reading e performance poetiche contestualizzate nella terza edizione del Premio Roberto Sanesi di poesia in musica, evento promosso e curato da Neutopia;
creazione di uno Speakers’ Corner permanente (il secondo in Italia), come spazio di libero pensiero e di libera espressione, aperto a chiunque progettato da Beatrice Sacco e realizzato con il patrocinio del Comune di Torino, nella location di Piazza Bottesini;
organizzazione del Festival Presente, per celebrare l’alleanza tra mondo della cultura, esercenti e cittadini: le vetrine e i cortili di corso Vercelli, via Montanaro, via Feletto, Via Santhià, Via Baltea 3 e Via Agliè diventano spazi di sperimentazione, ospitando per un pomeriggio artisti e abitanti del territorio; una dichiarazione di esistenza che si attua attraverso una galleria di micro-performances adattate ai diversi contesti merceologici (con la regia dell’Associazione T.I.R. TeatroInRivolta);
creazione di un catalogo/mappa digitale, dedicato al festival.
Ambito: azione n. 3
Creazione di uno Speakers’ Corner
Lo Speakers’ Corner è uno spazio aperto permanente, da collocarsi nel contesto di Piazza Bottesini, nel quale ogni persona possa liberamente esprimere il proprio pensiero, in forma discorsiva, lirica o artistica. Il più famoso speakers’ corner è indubbiamente quello presente nel parco londinese di Hyde Park, ma non è il solo: in Australia, Canada, Malaysia e altri paesi del mondo esistono luoghi di questo tipo; in Italia, l’unico presente è situato in provincia di Pisa.
Presente affida all'artista Beatrice Sacco la realizzazione dello Speakers’ Corner in piazza Bottesini. In quanto struttura permanente da collocarsi in uno spazio pubblico aperto, lo Speaker Corner dovrebbe idealmente unire alcune caratteristiche essenziali:
originalità a livello di design (la valenza artistica dell’opera non ha solo una connotazione estetica, ma dev’essere considerata come contenuto intrinseco di un’installazione concepita per generare comunità, secondo i principi universali della libertà di espressione, a creare un’isola di cittadinanza democratica e poetica)
capacità di resistenza (alle intemperie, all’obsolescenza e ai sempre possibili atti vandalici) e utilizzo di materiali anche di recupero.
elasticità di fruizione: l’opera dev’essere realizzata senza barriere architettoniche e dotata di illuminazione dedicata
identità: l’opera sarà marchiata con un logo (realizzato in bassorilievo o tradotto in elemento scultoreo) rappresentante un toro (simbolo della Città di Torino) che parla in un megafono: la città che genera dialogo, libero pensiero, circolazione di idee; senza preclusioni di razza, di genere, di condizione sociale, di età.
Ambito: azione n. 4
Il Festival Presente
Barriera di Milano, corso Vercelli: uno degli assi viari principali di Torino nord. Tra piazza Crispi e piazza Rebaudengo il tratto di strada è lungo e la carreggiata è stretta, divisa in due corsie. Un susseguirsi di attività commerciali, di umanità variegate, di lingue diverse: la periferia qui si fa pulsante, la vita pare più viva, il senso di lontananza dal centro cittadino si stempera in un sentimento di vicinanza prossima. In questo corridoio, che è un palcoscenico orizzontale, il Festival Presente vuole celebrare un matrimonio: tra artisti, cittadini ed esercenti. Non categorie di persone, ma anime messe in sofferenza da lunghissimi mesi di chiusura: la chiusura delle serrande, la chiusura dei luoghi di spettacolo, la chiusura degli spazi in cui avvenivano gli incontri quotidiani. A questa chiusura, la risposta che noi proponiamo di dare è racchiusa in una sola parola: presente. Presente è un attestato di esistenza e una prova di resistenza. Essere presenti nell’emergenza sanitaria globale, essere presenti nel tessuto problematico della quotidianità periferica, essere presenti nella tessitura e nella cura dei nostri rapporti individuali. Essere presenti come condizione fondamentale per dare vita ad un progetto di comunità, secondo quattro principi chiave: interazione, coesistenza, quotidianità e sostenibilità.
Commercianti, cittadini e artisti che siglano un contratto simbolico, nel quale si fissano tempi e modalità di cooperazione. Lo scopo, trasformare le vetrine di corso Vercelli in spazi di azione poetica e performativa, per 2 giorni consecutivi. In ogni vetrina, una coppia formata da un’artista e da un abitante del territorio. Attori, cantanti, danzatori e poeti si sposano così artisticamente, per due giorni, con operatori di call-center, lavoratori precari, rider, operai, disoccupati, studenti e pensionati, utilizzando le vetrine dei negozi e dei bar come contenitori teatrali di prossimità: arte e umanità al dettaglio in una via attraversata da mezzi di trasporto pubblico, per dare luogo ad un evento pensato nell’ottica dell’elasticità di fruizione. In chiave propedeutica, il Festival prevede l’attuazione di un breve workshop sul territorio, uno spazio protetto in cui far incontrare gli artisti e i cittadini.
Da un punto di vista strettamente artistico, è insita in Presente un’opportunità di sperimentazione, che ha nei concetti di plasticità e adattamento i suoi punti focali. Lo spazio ridotto di una vetrina, il pubblico composto in parte da passanti, la necessità dell’artista di creare una positiva interazione con il proprio partner, la necessità del partner di essere accompagnato e aiutato, implicano necessariamente la messa in discussione dei linguaggi artistici e l’esplorazione di possibilità espressive più orientate verso la micro-performance. Un processo che inevitabilmente si apre ad un procedimento di travaso reciproco: di competenze, di sensibilità e di cultura.
Ambito: azione n. 5
Il catalogo
A completare l’azione di Presente, la creazione di un catalogo disponibile in versione digitale, all’interno del quale artisti, commercianti e artigiani abbiano un nome e un volto. Un Catalogo che sia anche mappa geografica per orientarsi nei tre giorni di Festival, e in cui trovare orari delle performance, descrizioni degli artisti, categorie coinvolte, parole-chiavi e biografie essenziali dei partecipanti.
PROGRAMMA
• Giovedì 9 settembre 2021: installazione dello Speaker’s Corner dedicato alla memoria del poeta Ivan Fassio (1979/2020) progettato da Beatrice Sacco, con l’ausilio di Alessandro Bulgini (Opera Viva), T. I. R. Teatri In Rivolta e il patrocinio dell’Accademia Albertina di Torino e della Circoscrizione 6. Dalle ore 18:00. Poesie di strada di MisterCaos. Lettura di poesie dedicata. Alle 19:00: vernissage mostra Z. T. L. Zona a Traffico Liminale a cura di Davide Galipò con opere di Francesco Aprile, Andrea Astolfi, Cristiano Caggiula, Gianluca Garrapa, Antonio Francesco Perozzi, Alessandro Mangiameli, Elena Cappai Bonanni, Marco Cubeddu presso il circolo La scimmia in tasca in via Montanaro, 16. Presentazione del Manifesto del Liminalismo. Presentazione della nuova saracinesca di MisterCaos. Performance a cura di Marco Cubeddu, Ninelevetion di Bill Sick. Dalle 20:30: Lorelies Live.
• Venerdì 10 settembre 2021: Presente❗️Performance itineranti @ Bagni Pubblici Via Agliè, Pietra Tonale, La scimmia in tasca, Ventunesimo, Hub culturale da Baffo, Amerio Costumi, Sanatex, Bar edicola Doc, Materassaio Polvere, Via Baltea 3. Dalle ore 16:00 alle ore 20:00.
Per info e prenotazioni: [email protected]
• Sabato 11 settembre 2021: Finale Premio Roberto Sanesi di poesia in musica @ Parco Aurelio Peccei. Con Somma Zero, Ambra Drius, Mohamed Amine Bour, Kosmonavt. Special guest Federico Sanesi e Nuria Sala Grau ft. Pietra Tonale, La voce da una riva all’altra, Alessandra Greco, Nodi e Ascending Roots, Max Collini in Hai paura dell’indie? Dalle ore 20:00 alle ore 23:59. Presente ! Festival del Reale è un progetto di Associazione Culturale Neutopia, T.I.R. Teatri In Rivolta, Poetrification e Premio Roberto Sanesi di poesia in musica, con il sosegno di Comune di Torino, Casa Bottega e Rete italiana di cultura popolare, con il patrocinio della Circoscrizione 6. In collaborazione con La scimmia in tasca, Spazio Montanaro, Via Baltea 3, Bagni Pubblici via Agliè, Vernice Fresca, Pietra Tonale, Ventunesimo.
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se lei e lui timidi
umidi scrivono
platani con incisione di cuori
sinceri se dicono
"Ti voglio bene"
il parco sorride, la stagione viene
penso che
ho di nuovo i brividi
e mi lascio prendere
da domande inutili
da poeti poveri, sui miei rami umidi
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La Spezia si conferma una delle mete turistiche più ambite e scelte anche nel 2023
La Spezia si conferma una delle mete turistiche più ambite e scelte anche nel 2023 La Spezia si conferma una delle mete turistiche più ambite e scelte anche nel 2023. Una crescita già straordinaria nel 2022 che nel 2023 ha fatto registrare numeri record. Questa mattina il Sindaco della Spezia Pierluigi Paracchini e l’assessore al Turismo Maria Grazia Frijia hanno presentato a Palazzo Civico il report sui dati turismo per i mesi da gennaio a settembre 2023. I numeri del 2022 avevano confermato La Spezia quale città tra le più scelte in Italia dai turisti. Dati straordinari che nel 2023 hanno visto un incremento medio di quasi il 20% che inseriscono la nostra città nel circuito turistico nazionale, europeo ed internazionale. I numeri parlano di una crescita costante rispetto al 2022 sia di numero di turisti che transitano nella nostra città sia per numero di notti di permanenza; un dato significativo a riprova che La Spezia sia una città nella quale i turisti si fermano e visitano per più giorni. “Numeri importanti che testimoniano il grande lavoro portato avanti da questa Amministrazione nell’ottica di destagionalizzazione e di ampliamento dell’offerta turistica per andare incontro ad un pubblico eterogeneo- dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – Molti sono stati gli eventi: da quelli tradizionali come il Palio del Golfo, la Fiera di San Giuseppe, il Carnevale Spezzino sino al Raduno Nazionale dei Bersaglieri, la ricca programmazione dell’estate spezzina, il Festival del Jazz, la Notte Bianca, And Festival, La Spezia Fantasy; le manifestazioni legate alla cultura come il Paleofestival, Spetialis, Libriamoci, le Notti al Castello, esposizioni temporanee nei nostri Musei Civici come Pieter Brueghel il Giovane. La Crocifissione di Castelnuovo Magra. Restauro e confronti che ha superato i 5000 visitatori; all’outdoor e allo sport come i Campionati Assoluti di Scherma, l’Italian Star Ballet, il Raduno Nazionale di Escursionismo Adattato, il Festival della Vela Solidale, Sport in Piazza, la prima edizione della Golfo dei Poeti Cup e non finisce qui, anche l’inverno si prepara ad essere molto interessante con le iniziative natalizie, la grande festa di Capodanno, la programmazione del Teatro Civico con artisti di rilievo e il nuovo progetto del Trac Festival che durerà ben due mesi nella suggestiva location dello chapiteau negli spazi esterni del PIN. Ma non solo eventi: abbiamo un nuovo sito turistico e una cartellonistica con QR Code in tutte le lingue del mondo tramite la quale avere indicazioni su quattro diversi itinerari cittadini da percorrere a piedi; abbiamo riscoperto la storia cittadina riconsegnando alla città siti culturali dimenticati come la Batteria Valdilocchi, la Galleria Quintino Sella, il Parco della Rimembranza, il Parco delle Mura e intrapreso importanti attività per lo sviluppo sostenibile del territorio con La Spezia Green che ci ha portati ad essere in sesta posizione nella classifica nazionale di Ecosistema Urbano come evidenziato anche dallo studio elaborato da The European House Ambrosetti, il quale mostra come La Spezia performi meglio rispetto alla media Ligure e dell’Italia in materia ambientale; oltre notevoli investimenti in materia di decoro e manutenzione del territorio. La Spezia si sta connotando sempre più come una città del buon vivere capace di accogliere un pubblico internazionale che la sceglie non solo per le sue bellezze paesaggistiche, ma anche per le numerose occasioni che è in grado di offrire.” Un successo frutto di grandi investimenti e azioni mirate portate avanti in questi anni dall’Amministrazione Peracchini che ha avviato una politica volta allo sviluppo del Turismo in città investendo oltre 10 milioni di euro su infrastrutture turistiche, servizi, eventi culturali e di intrattenimento distribuiti in tutto l’arco dell’anno, grandi manifestazioni fieristiche e sportive capaci di intercettare pubblico 365 giorni l’anno. Oggi chiunque giunga alla Spezia in qualsiasi parte dell’anno troverà una città viva e vivace capace di offrire ai suoi ospiti esperienze indimenticabili. Investimenti importanti anche in termine di presenza alle principali fiere del turismo. Il Comune della Spezia è costantemente presente alle più quotate manifestazioni italiane dedicate al turismo portando la propria offerta. Sono stati poi ultimati alcuni progetti importanti che hanno visto ad esempio la restituzione alla città di circa 5mila metri quadrati, prima destinati alle attività portuali, che sono stati restituiti alla città consentendo di rendere il fronte a mare sempre più bello con nuove attività commerciali e che consentiranno di realizzare anche una nuova stazione croceristica in grado di poter accogliere nel migliore dei modi le navi da crociera. E ancora: il raddoppio dei parcheggi di interscambio che sono in fase di realizzazione così come la nuova stazione di Migliarina “5 terre express”. Infine è stato realizzato un nuovo portale internet dedicato alla città www.visitspezia.it e poi la nuova segnaletica multimediale che oltre a suggerire percorsi spiega anche, attraverso l’utilizzo dello smartphone e dei QR-code, le bellezze paesaggistiche e architettoniche della città. Il numero di presenze registrate da gennaio a settembre 2023 è di 584.574 che segna un +14,06% in più rispetto all’anno precedente ma il dato più interessanti sono le presenze mensili che raggiungano il picco massimo nei mesi di luglio e agosto, ma registrano sempre numeri importanti a riprova che le politiche sulla destagionalizzazione siano vincenti, Per quando riguarda la nazionalità del turista/cliente, si osserva la preponderante presenza dei turisti francesi, ma anche tedeschi cinesi, inglesi, australiani e un +38.44% di turisti americani. La Spezia quindi è un vero e proprio punto di riferimento turistico in Liguria.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Europa in Versi 2023 a Como
Dal 19 al 21 maggio ci sarà Europa in versi, il Festival internazionale di poesia organizzato dalla Casa della Poesia di Como e diretto da Laura Garavaglia, che festeggia la tredicesima edizione con la partecipazione di poeti di rilevanza nazionale ed internazionale nella cornice di Villa Gallia a Como e, per la prima volta, a Villa Sormani Marzorati Uva. La felicità poetica è il tema portante di questa edizione in arrivo dato che “Proprio in relazione a questo momento drammatico e complesso, la poesia come massima espressione della creatività e sublimazione delle migliori energie dell’essere umano, ma anche come luogo privilegiato di una felicità interiore raramente raggiungibile con altri mezzi”, dice Laura Garavaglia. Grazie alle poesie e testimonianze degli autori che parteciperanno, provenienti non solo dall’Europa, ma da vari Paesi del mondo, il pubblico sarà sensibilizzato a riflettere sulle ipotesi di una felicità che sembra essere sempre più lontana e che può essere ricercata su piani diversi. Dopo l’incontro con gli studenti dell’Università dell’Insubria di venerdì 19 maggio, nell’affascinante scenario di Villa Gallia affacciata sul primo bacino del lago di Como, il Festival debutterà ufficialmente sabato 20 maggio con l’incontro con i poeti internazionali e italiani, mentre l’introduzione sarà a cura di Roberto Galaverni del Corriere della Sera. Gli ospiti arriveranno da vari paesi, con dal Vietnam Kieu Bich Hau, poetessa, narratrice e giornalista, che difende nelle sue opere i diritti delle donne in Vietnam; redattore della rivista Neuma della Romania e vincitrice di numerosi premi di letteratura a livello nazionale e internazionale, dalla Corea del Sud Kooseul Kim, professoressa emerita di Letteratura inglese all’Università di Hyupsung, Presidente del Premio letterario internazionale Changwon KC e del Comitato organizzatore del KC & KS World Poetry Festival, Dongho Choi, critico letterario, studioso di letterature orientale e occidentale e Presidente della Society of Korean Poets, Ko Doohyun, giornalista della principale testata nazionale di Seoul e ad accoglierli a Villa Gallia ci sarà anche il Console Generale della Repubblica di Corea sig. Kang Hyung Shik. Dagli Stati Uniti arriverà William Wolak, fotografo, artista del collage, le cui poesie, il cui tema principale è l’eros, sono apparse in oltre cento riviste, dalla Colombia Carlos Velasquez Torres, nato a Bogotà, traduttore, musicista e accademico, che oggi lavora a New York, dove è co-direttore dell’Americas Poetry Festival, dall’Ungheria Attila Balazs, le cui opere sono state tradotte in 20 lingue e dal Kosovo Jeton Kelmendi, professore presso l’AAB University College e membro dell’Accademia europea delle scienze e delle arti di Salisburgo, in Austria. Tra i poeti italiani al festival ci saranno Emilio Coco, Giuseppe Bova, Deborah Zingariello e Laura Capra. La giornata si concluderà con la premiazione dei vincitori del premio Europa in versi e in Prosa, con presidente di giuria il poeta Milo De Angelis e il professor Gianmarco Gaspari, docente all’università dell’Insubria e critico letterario. Domenica 21 maggio alla mattina si terrà una passeggiata con reading con i poeti ospiti del festival e con la partecipazione del pubblico, nei luoghi poetici di interesse storico e in occasione del bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio, davanti al Duomo, nella cui facciata spicca la statua del grande scrittore, saranno letti brani dalla Naturalis Historia in collaborazione con Sentiero dei Sogni e la guida di Pietro Berra. Nel pomeriggio la giornata terminerà con un reading dei poeti nel parco della Villa Sormani Marzorati Uva, a Missaglia. Read the full article
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Diario della băsis
16/06/2020
Qui dovrebbe cominciare l’interrogare della scrittura, secondo i modi e le forme arcaiche che non si conoscono, che non mi si addicono. Se ne sentiva l’urgenza? No, sono ben oltre il tempo scaduto. So di cosa parlo? No, procedo per rinvenimenti e scorpori. Ma siccome questo vuole essere, più che autobiografia, una durevole riflessione sulla poetica, non posso dare risposte drastiche. Dirò quindi che l’urgenza, nell’arte, non esiste. Semplicemente, la scrittura è l’emblema perfetto del perenne stato di emergenza vissuto. La raccolta del materiale è zoedegradabile. I pezzetti di carne che ti guidano fino a casa, lo slalom che ti costringono a fare. Coi denti diventati scogli coltelli, i framezzi delle cose che non combaciano, cerniera secreta. Testo crematorio titivillus caolino. Il riflesso di un sole troppo forte e la sua occasione. Tagliato a colpi d’ascendenze. Dall’ultima provincia di solida luminoria, nella penultima provincia di apnea e penombra, ho copiaincollato queste noticole che sono scappate all’indietro appena mi hanno visto, un indistinto di cronache lasciate a maggese e menzogne e amnesie bugiarde, ciecando inebetite nella contemplazione di quello che c’era prima, da cui si arriva sempre in questo slargo del tempo mitologico. Ciò che prima era radicata condizione esistenziale oggi recita male soltanto lo stato dell’arte. Soglie e tralicci dell’alta tensione. Ho provato a essere famoso tramite i tag, esperimento fallito. Ho provato a essere famoso tramite la fame, esperimento fallito. Ho provato infine a essere famoso tramite la lichtundurchlässigkeit, esperimento fallito. L’ultimo viaggio nella madrelingua, senza eredità, cioè: senza souvenir. Tutto al di sotto di un parco gru impennate al cielo. Per prima, la costruzione del libro, le mie seicento pagine abbandonate di punto in bianco: si risolse irrimediabilmente in un libro che non finisce. Seconda, la costruzione del metodo, l’orfeo con la minuscola, a me più caro: sperduto nella foresta, dal prototipo all’epigono; adesso che tutto è oltrattendibile. Ultima e più semplice, la costruzione della giovinezza: detto in modo molto semplice, io sono un pessimo infante. Precoce estate per il piede esitante. Ma poi l’avventura immobile, in inglese, la miglior letteratura possibile. Come un reflusso la breve vittoria, l’opera prima, il terrore allo stato puro. La mia Elettra era l’unico libro da far proliferare in maniera incontrollata. Ma poi il cane alla fine della catena, non della stirpe di Argo, così affascinante. Non c’è mai stato nulla da attendere. Solo l’eseguibile. Aver fede nel rumore bianco. Francesca Woodman, Nobuyoshi Araki, Corrado Roi – ripeterseli come un mantra. Morte stile quindicesimo secolo, memorie manipolate in sei sezioni asimmetriche, il dizionario come simbolo di fertilità, passione inconsistente. Ho separato l’uomo dal poeta, appiccicandogli l’innocenza. E come ogni sera, e al risveglio, la scala pentatonica dei tic articolari (zona falangi del piede, ginocchia) diventa la scalata del mio equilibrio. Jack senza la femmina del buco, stato di allarme giallo che suona al di fuori dello spettro dell’udibile. Nuovo sistema, dare la prima comunicazione, dietro c’è un organismo in ricezione, senza che il carbone rivergini in legno o il sangue dissali, prove postreme per quella terra tirrenide che adesso è istmo e che sarà in potenza il mio Innocenzo X. Non deponibile chiave – di lettura torce il suo cilindro nel torcere a meraviglia, passo bravo, doble, in nomine. Soavemente mentre guardando le paci, anch’io volendo che la leggenda diventasse da fiaba ad apologo edificante, il farsi rabbuiare d’euridice novella, i libri con le forme e i pupazzetti per terra, teorie dell’erba voglio, mai una distanza che fosse cifra immaginaria del cerchio socchiuso del tragitto, per fortuna. Proprio come la natura del vuoto, che non è altro che un collage (di Julia Lillard), senza alcun riguardo per uno Stillleben che se non salta la generazione per brevità di rincorsa salti almeno di genere, come proprio. ἀποσκότησόν μου. Segue ricostruzione. Per un’intrusa galleria riuscii a raggiungere l’uscita, il portale delle transazioni. L’accesso al “fuori” permette così ai poeti di razzolare liberamente, com’è d’uso, per molte ore nel corso del giorno. Mano fasciata protesa, che torna comunque alla terra, solo le cose rifatte giorno dopo giorno, con falsa pazienza, e che si vedono, esistono, endoscopia di tutte le televisioni sintonizzate su canzoncine per bambini e fattorie con animali. In una testualità che doveva finire, senso pratico di tutti i bodhisattva, senza rileggere, continuo il caldo del corpo di un reato.
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