#perché il responsabile è italiano
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e anche quest’anno ci siamo giocatə i 12 punti di san marino all’eurovision, mannaggia
#perché il responsabile è italiano#ma poi notate la sezione ESTERI giustamente#rip gatto mi spiace che ci sia finito in mezzo tu ma fa eccessivamente ridere questa cosa considerando che è martedì mattina
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“Dovevate attaccare i civili, la gente, le donne, i bambini, gli innocenti, le persone sconosciute e lontane da qualsiasi gioco politico. Il motivo era molto semplice. Dovevano costringere queste persone, il pubblico italiano, a rivolgersi allo Stato per chiedere maggiore sicurezza. Questa è la logica politica che sta alla base di tutte le stragi e gli attentati che rimangono impuniti, perché lo Stato non può condannarsi o dichiararsi responsabile di quanto è accaduto”[1].
– Vincenzo Vinciguerra, terrorista italiano condannato, ex membro di Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, parte di Gladio in Italia
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[Persona 4 Golden ✅] More at my blog blisscast.wordpress.com, www.vintagepeople.it, and www.gamerevs.it, links in bio! 🆕 Journal Page 40 about Persona 4 Golden is up NOW! Link in bio. Disponibile anche in italiano 🇮🇹. . Time to properly talk about this masterpiece ✨. You can find it at the link in bio. . By looking at your TV screen when the clock strikes midnight during a rainy night, you will see the face of your soulmate… If this sounds unimaginable, don’t worry, because the truth is even weirder! Find out who is responsible for the mysterious murders in Inaba with Yu Narukami in Persona 4 Golden! . 🇮🇹 Se guardi lo schermo del televisore quando l'orologio segna la mezzanotte in una notte di pioggia, vedrai il volto della tua anima gemella... Se questo ti sembra inimmaginabile, non preoccuparti, perché la verità è ancora più strana! Scopri chi è il responsabile dei misteriosi omicidi di Inaba con Yu Narukami in Persona 4 Golden! . #persona #persona4 #persona4golden #p4g #playstationvita #psvita #ps4 #playstation4 #nintendoswitch #persona4manga #manga #mangafan #persona4marie #jrpg #megaten #shinmegamitensei #gamergirl #gamergirls https://www.instagram.com/p/CpD1exdoWH6/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Bergamini: Forza Italia orgogliosa del ruolo Italiano in UE
Discorso alla Camera della vicesegretario nazionale e responsabile esteri di Forza Italia Deborah Bergamini: "Forza Italia è molto orgogliosa di poter rivendicare il proprio ruolo per aver raggiunto il traguardo di avere Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione Europea" Nel contesto di un discorso alla Camera dei Deputati, Deborah Bergamini, vice segretario e responsabile esteri di Forza Italia, ha sottolineato l'importanza del ruolo che l'Italia sta assumendo all'interno dell'Unione Europea con il nuovo assetto della Commissione Europea. Bergamini ha espresso un forte orgoglio per il traguardo raggiunto con Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo, rimarcando il dialogo costruttivo all'interno del Partito Popolare Europeo (PPE), dove Forza Italia è riconosciuta come la colonna portante italiana. La politica toscana ha rilevato come il continuo confronto tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il presidente del PPE Manfred Weber abbia permesso di creare un argine popolare contro l'offensiva politica di quella sinistra europea che, secondo Bergamini, ha rivolto pregiudizi e contumelie ideologiche contro Fitto e l'Italia. Questo successo è visto come un'ulteriore credenziale italiana nel contesto comunitario, aggiungendosi al lavoro svolto dalla presidente del Consiglio Meloni, dal ministro Tajani e da tutto il governo, che oggi sono considerati fattori stabilizzanti e propositivi all'interno dell'Unione. Bergamini non ha mancato di ironizzare sulla critica delle minoranze parlamentari, definendo le loro dichiarazioni non solo nervose, come ha ricordato Meloni, ma anche "livorose", "rancorose" e prive di rispetto istituzionale. Ha sottolineato come sia paradossale che l'Italia venga criticata sia per la sua presenza che per la sua assenza agli eventi internazionali, con frasi come "se l'Italia non c'è, non va bene perché è marginalizzata, se l'Italia c'è, non è che ci può essere perché invitata, no, è imbucata." Nel discorso, Bergamini ha anche toccato questioni geopolitiche come l'immigrazione illegale, ricordando come l'Italia abbia coniugato legalità e cooperazione, riducendo gli arrivi irregolari del 60%, un risultato riconosciuto anche da Frontex. Sull'Ucraina, ha ribadito il sostegno italiano all'aggredito senza mai esitare, ma con la fermezza di non voler vedere le proprie armi utilizzate sul suolo russo, riprendendo le parole del ministro Tajani. In Medio Oriente, Bergamini ha evidenziato l'impegno italiano per il diritto di Israele a difendersi e per il sostegno umanitario alla popolazione di Gaza, citando l'iniziativa "Food for Gaza" come modello di intervento concreto. Anche in Siria e Libano, l'Italia ha promosso azioni diplomatiche e di pace, come il ritiro delle credenziali all'ambasciatore presso Assad e il supporto alla missione UNIFIL. Bergamini conclude il suo intervento riprendendo la "dottrina Berlusconi", che ha fissato le coordinate della politica estera del centrodestra, basata su libertà, pragmatismo e ricerca della pace, valori che Forza Italia continua a seguire in un contesto geopolitico profondamente cambiato. Concludendo, Bergamini ha espresso la speranza che la presidente Meloni porti un messaggio di europeismo consapevole e laico al Consiglio Europeo, dove l'Italia si presenta con un ruolo di rilievo, consapevole che in un mondo in evoluzione, l'Unione Europea deve governare la globalizzazione, non subirla. Edoardo Fabbri Nitti Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Non poteva mancare l’ammonimento da trivio: «Le sentenze si rispettano!». Accantonando il dettaglio che gli ordini di arresto emessi a carico di Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant non sono “sentenze”, dovrebbe valere semmai la regola opposta, mandata in desuetudine dal pluridecennale manipulitismo italiano: e cioè che i provvedimenti giudiziari non si rispettano manco per niente, se questo significa idolatrarne il contenuto scambiandoli per moniti oracolari. Se ne deve rispettare l’esistenza (cosa ben diversa), cioè il fatto che siano emessi; e si deve rispettare l’esistenza del potere che li ha emessi, se ha il potere di emetterli. Punto. Abbiamo assistito in questo caso – come in mille altri, ma qui non si tratta di una tangente o di un appalto truccato – esattamente a quell’atteggiamento di subordinazione fideistica, segno di un degrado civile e politico irrimediabile, per cui una qualsiasi manifestazione del potere inquirente prende i tratti dell’inoppugnabilità sacerdotale. È giusto che siano arrestati a prescindere dal fatto che sia legittimo arrestarli, e a prescindere dai motivi per cui sono arrestati, perché quella Corte ha il potere di arrestarli. Di modo che “le sentenze si rispettano” non significa più, appunto, che un ordine è stato emesso e che un potere lo ha emesso, ma significa quest’altro: «È un ordine giusto, perché la Corte lo ha emesso». Ma non è in questo modo che una società civile e democratica (e fondata sullo Stato di diritto), sorveglia il lavoro della giurisdizione. Il modo è l’opposto: è tenere d’occhio quel lavoro, e contestare quando è fatto male, proprio a salvaguardia della “sacralità” dell’istituzione che lo svolge. A delegittimare la giurisdizione è esattamente il “rispetto” che manda impuniti gli spropositi di cui essa può rendersi responsabile. La giustizia non è veramente pregiudicata quando commette errori o abusi: è veramente pregiudicata quando pretende di assolversi, o è assolta, dal giudizio e dal controllo che la società ha il dovere di esercitare sul lavoro giudiziario. “Le sentenze si rispettano”, in quel modo malinteso, è la negazione di quel principio fondamentale. È la trasfigurazione della giustizia in arbitrio, e dei consociati in fedeli.
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Di Annalisa Valente Arriva domenica 1 dicembre al The Shaw Theatre di Londra la Bohème di Puccini nell'allestimento visto a luglio a Reggio Emilia. Direzione artistica di Mirko Matarazzo e direzione d'orchestra di Dimitri Scarlato. La Bohème diretta da Mirko Matarazzo e Dimitri Scarlato arriva a Londra La Bohème diretta dal Maestro Dimitri Scarlato arriva a Londra. Domenica 1 Dicembre alle 5.30pm presso The Shaw Theatre l’opera prenderà vita con la regia di Yaor Jacob e la direzione artistica di Mirko Matarazzo. Dopo il successo ottenuto il 29 e il 30 Luglio scorsi al Teatro Asioli di Correggio (Reggio Emilia) nell’ambito della prima edizione del Regium Lepidi Opera Festival, promosso proprio dal Tenore Matarazzo, che anche allora ne fu il direttore artistico, ora è Londra ad ospitare un’opera così importante e conosciuta in tutto il mondo. Promotore dell’iniziativa nella capitale britannica è stato proprio Scarlato, che già da fine estate ha iniziato a lavorare senza sosta per mettere in piedi un progetto ambizioso e non privo di difficoltà, a partire dalla composizione del cast e dalla ricerca dei fondi. “Si tratta di un progetto fatto per celebrare il centenario pucciniano all’interno della comunità italiana a Londra, che è molto vasta – ci spiega Dimitri - ed è per questo che ho chiesto il sostegno all’Istituto Italiano di Cultura. E poi c’è Il Circolo che sta attivamente aiutando, è quasi un partner perché nella ricerca dei fondi mi sta aiutando molto. E c’è anche la British Italian Society che è un altro sponsor”. Tra i sostenitori del progetto, anche Inca. Naturalmente le istituzioni sono state invitate alla serata, che sarà un appuntamento unico e da non perdere: “Il Console Generale ha confermato la sua presenza”. Quello del Maestro Scarlato non è l’unico tributo a Giacomo Puccini in questo anno che sta per avviarsi alla conclusione e che ha collezionato tanti eventi in omaggio al grande compositore italiano, in occasione del centenario della sua morte. Come la stessa opera, che sarà rappresentata, sempre a Londra, dalla Royal Opera House entro la fine dell’anno. Ma questa del Maestro Scarlato ha qualcosa di diverso, che si può benissimo definire una marcia in più. “Nel mio piccolo – sottolinea Dimitri - ho voluto fare qualcosa che non fosse soltanto per pianoforte e cantanti, in un piccolo ambiente; volevo fare una cosa un po’ più in grande, quindi mi sono imbarcato in questo sforzo, non soltanto economico, perché produrre un’opera coinvolge tanti aspetti. Avremo quindi una versione per più strumenti in modo da offrire un suono più importante, più bello, per sostenere il lavoro dei cantanti”. Quindi, eccoli qui, gli artisti coinvolti ne La Bohème di Domenica 1 Dicembre a Londra: - Zoya Gramagin - Mimi - Hassen Doss - Rodolfo - Lilian Tong - Musetta - Giuseppe Pelligra - Marcello - Gabriel Tufail Smith - Colline - Barnaby Beer - Schaunard - Yuki Okuyama - Benoit / Alcindoro - Katya Berdnikov - Un Ragazzo - Fernando Messulam – Parpignol Insieme a Dimitri Scarlato (direttore d’orchestra) e a Mirko Matarazzo (direttore artistico), il regista è Yaor Jacob, scelto direttamente da Scarlato per ricoprire questo ruolo, determinante per la buona riuscita della serata. “Si tratta di un mio allievo al Royal College of Music (dove Scarlato è responsabile del Masters in Composition for Screen, n.d.r.) che studia composizione per il cinema, viene dal mondo del teatro, del musical; l’ho contattato per sapere se avesse potuto interessargli fare la regia e lui ha colto la palla al balzo. Anche lui quindi è pienamente coinvolto come me nella realizzazione del set, nella scelta dei costumi (che comunque caratterizzano una versione moderna dell’opera), le luci, ecc. E’ una cosa bella anche per i giovani artisti che hanno l’opportunità sia di debuttare nel ruolo sia di mettersi alla prova con un titolo così importante, per acquisire esperienza professionale”. Ci sembra che le prerogative per un grande successo ci siano proprio tutte, non resta quindi che attendere la sera del 1 Dicembre perché le luci de La Bohème risplendano su Londra, che in quel momento sarà già immersa nell’atmosfera magica del Natale, quasi alle porte. Una serata unica, uno spettacolo unico, che sarebbe davvero un peccato perdere. Per esserci bisogna affrettarsi cliccando qui. Siamo sicuri che sarete in tanti. ... Continua a leggere su
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Ana Zahirovic, la borseggiatrice «sempre incinta» è già stata scarcerata: condannata a 30 anni, deve stare con il figlio di 3 mesi È tornata libera la borseggiatrice «sempre incinta». Ana Zahirovic, una donna di 31 anni di origini croate, è stata recentemente rilasciata dai carabinieri di Pomezia, nonostante dovesse scontare una condanna a trent'anni di carcere per 148 reati commessi dal 2004 ad oggi. La sua storia ricorda il film "Ieri, oggi e domani" con Sofia Loren, in cui il personaggio evita l'arresto restando incinta. Anche Zahirovic ha utilizzato questo stratagemma: ha dato alla luce il suo decimo figlio l'11 maggio, ottenendo così il diritto legale di rimanere fuori dal carcere in base al codice penale italiano. Il rilascio Zahirovic, domiciliata nel campo nomadi di Castel Romano, è stata rilasciata e ora è tornata a casa con la sua bambina di tre mesi. Il suo avvocato, Valerio Vitale, ha spiegato a Repubblica che la scarcerazione è dovuta a un bilanciamento tra la necessità di punizione e la tutela della maternità e della vita umana. Da sottolineare che la questione delle detenute madri e dei minori è regolata, tra gli altri, dall'articolo 146 del codice penale sul rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena. L'articolo in questione prevede che l'esecuzione di una pena che non sia pecuniaria debba essere differita per le donne incinte, per le madri che hanno un figlio di età inferiore a un anno e per coloro che sono affetti da Aids conclamata o da un'altra malattia grave. Nel caso di interruzione della gravidanza o che la donna venga dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale sul figlio, il differimento non opera o viene revocato. Chi è la ladra Ha sempre agito tra il capoluogo lombardo e quello romano. Ana Zahirovic, croata del 1993 fino al 2014 ha compiuto una serie di furti e furti aggravati, con strappo e l'aiuto di complici, che le costano qualche denuncia e alcuni tentativi di reclusione. Tentativi perché, alla fine, come confermano ora i carabinieri che hanno effettuato l'arresto il fatto che la ragazza si scoprisse puntualmente incinta ha ritardato, di anni, la sua permanenza in carcere. Tra il 2015 e il 2023, Ana si è trasferita a Roma. Il suo luogo preferito per compiere furti è, ovviamente, la stazione Termini. Anche nella Capitale Zahirovic si rende responsabile di furti aggravati e, in qualche caso, resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri della compagnia di Pomezia hanno comunque messo fine all'impeto criminoso della nomade.
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Pubblicità per il gioco d'azzardo: l'Italia dovrebbe allentare nuovamente le sue regole?
Il gioco d'azzardo ha svolto un ruolo significativo in Italia fin dall'antica Roma. Era e continua a essere una fonte di reddito e un motore economico. Oggi, tuttavia, il gioco d'azzardo in Italia è fortemente regolamentato per garantire la protezione dei giocatori e l'integrità del settore. Negli ultimi anni, i governi hanno emanato sempre più regolamenti e leggi per ridurre al minimo le conseguenze negative del gioco d'azzardo. Tuttavia, ora si discute se sia il caso di allentare le norme sulla pubblicità. Ha senso e quali regole italiane sono (troppo) rigide? Le regole italiane sul gioco d'azzardo sono standardizzate e severe Da diversi anni, tre leggi e ordinanze regolano il gioco d'azzardo in Italia. Il severo divieto di pubblicità, in particolare, è stato criticato dalla European Gaming and Betting Association, che ha invitato il Paese a adottare nuove misure e ad allentare i divieti. È ufficialmente legale giocare casino Italia online, purché sia stata rilasciata una licenza dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Questa autorità lavora per proteggere i giocatori e garantire l'integrità del mercato. Anche i fornitori stranieri possono richiedere una licenza, a patto che rispettino le rigide regole e si sottopongano a regolari ispezioni. Nel 2018 è stato introdotto il "Decreto Dignità", che vieta ogni forma di pubblicità del gioco d'azzardo in Italia. L'intenzione era di proteggere i giovani dagli effetti negativi del gioco d'azzardo. Tuttavia, le conseguenze effettive sembrano essere più negative. In particolare, si teme che il divieto totale di pubblicità possa alimentare il pericoloso mercato nero. I requisiti per le aziende autorizzate includono: - Tutti i protocolli di sicurezza devono essere seguiti per proteggere i giocatori. - Informazioni sulle quote e sulle regole di gioco devono essere fornite in modo trasparente. - Le misure di protezione dei giocatori, come l'autoesclusione volontaria, devono essere integrate. - L'accesso non deve essere consentito ai minori e alle persone vulnerabili. - Le specifiche tecniche di software e hardware devono essere rispettate. - I sistemi devono essere certificati da enti di controllo riconosciuti. - La stabilità finanziaria dell'azienda deve essere dimostrata. Se una società soddisfa tutti questi requisiti, ha il diritto di offrire giochi d'azzardo in Italia. Tuttavia, il divieto di pubblicità rende la vita difficile agli operatori affidabili, in quanto non possono pubblicizzare il loro status legale. Perché il divieto di pubblicità fa il gioco del mercato nero Il divieto del 2018 di pubblicizzare il gioco d'azzardo in Italia ha cambiato il settore. La legge era intesa a proteggere la popolazione, ma ci sono dubbi crescenti al riguardo. Si stima che ogni anno nel Paese vengano spesi circa 18,5 miliardi di euro per il gioco d'azzardo online non legale. Secondo il Segretario generale dell'EGBA, il divieto di pubblicità è almeno in parte responsabile. Poiché non ci sono misure pubblicitarie per i fornitori legali, i consumatori non possono distinguere tra offerte affidabili e offerte dubbie. Sebbene le autorità doganali e di monopolio cerchino di arginare il mercato nero, questi sforzi non sono ancora abbastanza efficaci. Dal punto di vista dei fornitori illegali, il divieto di pubblicità non è una cattiva idea. Chi non rispetta la legge italiana non deve temere la concorrenza degli operatori legali. Possono aggirare i divieti pubblicitari e generare nuovi clienti. Poiché gli operatori di gioco d'azzardo senza licenza non dispongono di meccanismi di protezione, il rischio di dipendenza dal gioco è molto più elevato. Il divieto di pubblicità dovrebbe essere realmente abolito? È discutibile se il governo italiano allenterà il divieto di pubblicità nel prossimo futuro o se continuerà a insistere su di esso. Negli ultimi anni sono state apportate numerose modifiche alla legge sul gioco d'azzardo, quindi le innovazioni non sono rare in Italia. Il sostegno al mercato legale è a favore dell'allentamento del divieto di pubblicità. I fornitori affidabili potrebbero presentarsi ai potenziali clienti nel rispetto della tutela dei minori. Da un lato, ciò promuove la fiducia dei giocatori, dall'altro familiarizza i consumatori con le differenze tra offerte affidabili e non. L'aumento della visibilità potrebbe indebolire automaticamente il mercato nero. Anche se questo non eliminerà completamente l'uso di offerte illegali, ridurrà almeno l'ignoranza come fattore scatenante. È anche giusto, dal punto di vista dei fornitori, che possano comunicare adeguatamente le misure e gli sforzi messi in atto. La legge tedesca sul gioco d'azzardo potrebbe servire da modello: in Germania è legale giocare in un casinò online autorizzato e i fornitori possono fare pubblicità alla radio e alla televisione. Il prerequisito è il rispetto della tutela dei minori. L'Italia potrebbe adottare un approccio simile per unire pubblicità e tutela del pubblico. Perché le autorità italiane potrebbero insistere sul divieto di pubblicità? In linea di principio, le autorità hanno deciso a favore del divieto di pubblicità per vari motivi. La protezione delle persone vulnerabili gioca un ruolo principale. Un allentamento del divieto comporta il timore che questi gruppi vengano sempre più mirati. Anche le questioni etiche non dovrebbero essere ignorate nel dibattito. Il gioco d'azzardo può avere effetti negativi e, anche quando si ricorre a fornitori affidabili, non si può mai escludere completamente la dipendenza. È importante valutare quali sono i rischi maggiori. Quali sono i rischi maggiori: è il marketing regolamentato per gli operatori di gioco d'azzardo controllati o sono i mercati neri, spesso minati e sostenuti dalla mafia? Una via di mezzo sembra essere la più sensata per quanto riguarda l'Europa A giudicare da come operano gli altri Paesi, una via di mezzo sembra essere la più utile. Misure come la limitazione del target pubblicitario aiutano a garantire che i minori non siano incentivati dalla pubblicità del gioco d'azzardo. Le norme sulla diffusione trasparente delle informazioni nel corso della pubblicità del gioco d'azzardo sono praticate con successo anche in altri Paesi, come la Germania. Secondo la notizia, ogni pubblicità in Germania afferma che il gioco d'azzardo è accessibile solo agli adulti e che c'è il rischio di dipendenza. Limitare la frequenza delle trasmissioni pubblicitarie. È anche possibile limitare la frequenza delle trasmissioni pubblicitarie. In questo modo si può evitare una sovraesposizione, in modo che il gioco d'azzardo non venga normalizzato nella percezione del pubblico. Un decreto approvato in Italia l'11 marzo 2024 offre una speranza.Questo decreto mira a ri-regolamentare il gioco d'azzardo online. Tra le altre cose, prevede un'informazione mirata per i consumatori, al fine di sensibilizzarli sul mercato illegale. Il decreto menziona anche l'abolizione del divieto di pubblicità, sebbene non sia ancora entrato in vigore. L'obiettivo deve essere e sarà quello di respingere il mercato nero e allo stesso tempo proteggere la popolazione. Read the full article
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L'IRCCS Eugenio Medea inaugura "AstroLab"
In Italia i giovani con difficoltà motorie e cognitive sono centinaia di migliaia, per conseguenze di traumi invalidanti, come ad esempio un incidente stradale, per malattie gravi, come ad esempio i tumori cerebrali, per patologie che vanno diffondendosi, come l’autismo, o anche per disabilità presenti fin dalla nascita. Per affrontare queste complesse sfide di riabilitazione e di cura, l'IRCCS Eugenio Medea ha ideato il laboratorio Astrolab: se vuoi saperne di più leggi questo articolo... Per la loro riabilitazione e per la ricerca di nuovi trattamenti, il Polo di Bosisio Parini "dell’IRCCS Eugenio Medea – La Nostra Famiglia", il 30 settembre 2019 inaugura AstroLab, il primo laboratorio italiano di riabilitazione hi-tech dedicato a bambini e ragazzi nel quale si utilizzano tecnologie all’avanguardia. “La riabilitazione dei pazienti in età pediatrica è un settore su cui vengono fatti pochi investimenti”, rileva il direttore scientifico dell’IRCCS Medea Maria Teresa Bassi: “i programmi di ricerca oggi sono prevalentemente focalizzati sull’anziano e le aziende non sviluppano tecnologie, perché questo segmento di mercato è troppo piccolo. L’apertura di un laboratorio di riabilitazione hi-tech per bambini e ragazzi è una grande sfida, sociale, etica ed economica”. Parliamo di 475 metri quadrati, sei locali che ospitano le attrezzature per la ricerca e la riabilitazione, un locale per la stampa 3D, quattro studi per una decina di ricercatori ingegneri: AstroLab di IRCCS Eugenio Medea è un laboratorio di ricerca e di cura che mette a disposizione dei piccoli pazienti spazi terapeutici dove le attività riabilitative assumono la forma di un gioco, grazie a tecnologie all’avanguardia e ad ambienti dall’aspetto futuristico. “La realtà virtuale e la robotica permettono di proporre esercizi per facilitare il controllo del movimento, l’equilibrio, la postura, il reclutamento muscolare, l’attenzione, la memoria, la coordinazione oculo - motoria, l’organizzazione visuo - spaziale e così via” sottolinea l’ingegner Gianluigi Reni, responsabile della ricerca in tecnologie applicate del Medea: “inoltre, le ricerche degli ultimi anni dimostrano che tali esercizi sono efficaci, migliorano le funzioni cognitive e motorie e probabilmente rimodellano perfino il nostro sistema neuronale”. Gli amienti hanno nomi e scenografie suggestive, ispirate allo spazio e alla tecnologia e sono: - L’Antro Magico: laboratorio di realtà virtuale immersiva e di analisi del movimento in tempo reale. Qui i giovani pazienti si trovano immersi in un locale che si trasforma via via in un bosco, un lago, una montagna innevata, un labirinto, un parco giochi, o in qualunque scenario sviluppato dal team dei ricercatori. - L’Officina dei Robot: laboratorio di robotica dotato di ampia strumentazione per la riabilitazione della mano, del polso, dell’arto superiore e dell’arto inferiore, dove gli esercizi assumono la dimensione di un videogioco, durante il quale paziente e macchina insieme camminano su un sentiero, spostano utensili, prendono oggetti. - La Camera della Tuta Spaziale: laboratorio di stampa 3D, attrezzato con sistema di scansione a infrarossi, stampanti 3D di diversa velocità e volumetria, software CAD - CAM specifici per orto protesisti, che permettono di produrre corsetti, splint, tutori e oggettistica per il supporto dell’autonomia personale con un processo rapido, non invasivo e completamente personalizzato. - La Finestra sullo Spazio: laboratorio di stimolazione multisensoriale immersiva, dove vengono proiettati a pavimento o a parete scenari di stimolo ed interazione, mentre sensori di movimento rilevano le azioni dei giovani pazienti. - La Passeggiata Spaziale: laboratorio di analisi del cammino che permette di studiare in modo quantitativo le modalità di cammino dei giovani pazienti. - Le Costellazioni Stellari: laboratorio di pletismografia optoelettronica per lo studio preciso e non invasivo delle variazioni del volume polmonare respiro per respiro. - Le Sale del Reattore: laboratorio di bioingegneria, luogo di lavoro di ricercatori ingegneri che, in sinergia con medici, terapisti e psicologi, sviluppano nuovi scenari terapeutici e nuove tecnologie riabilitative per il continuo miglioramento dei trattamenti proposti ai giovani pazienti. Realtà virtuale e realtà robotica creano un connubio, che consente ai piccoli pazienti di fare riabilitazione come se fosse un gioco. Un progetto ambizioso, quello voluto dalla Regione e dalle istituzioni locali. Astrolab è stato realizzato con il contributo del Ministero della Salute e grazie al sostegno di EMPATIA@Lecco, progetto emblematico per la Provincia di Lecco di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia sul tema della riabilitazione coordinato da Univerlecco. Questo breve contributo di SkyTg24 https://video.sky.it/news/cronaca/video/astrolab-il-primo-laboratorio-di-riabilitazione-hi-tech-547609 dimostrano quanto questa struttura sia all'avanguardia. Per saperne di più riguardo la struttura vi rimandiamo ai seguenti link:https://emedea.it/medea/it/per-i-pazienti-it/attivita-e-servizi/27-istituto/polo-di-bosisio-parini/astrolab/293-astrolabhttps://emedea.it/medea/it/https://emedea.it/medea/it/news-it/295-con-astrolab-la-riabilitazione-e-un-gioco Immagine di copertina: https://emedea.it/medea/it/per-i-pazienti-it/attivita-e-servizi/27-istituto/polo-di-bosisio-parini/astrolab/293-astrolab Read the full article
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6 mag 2024 08:50
UNO STUDENTE INCAPRETTATO NON VALE UNA "CACCIATRICE DI NAZISTI" AI CEPPI? SE IL CASO ILARIA SALIS HA FATTO SCATTARE SUBITO GLI ATTACCHI ALL'UNGHERIA DI ORBAN, PARAGONATA A UN REGIME DITTATORIALE DOVE NON ESISTE LA SEPARAZIONE DEI POTERI, SUL CASO DI MATTEO FALCINELLI, LO STUDENTE ARRESTATO E TRATTATO BRUTALMENTE DALLA POLIZIA A MIAMI, NESSUNO SI È INCAZZATO CON LA CASA BIANCA - VLASTA STUDENICOVA, LA MAMMA DI MATTEO: “ANCORA OGGI HA DIFFICOLTÀ A COMPIERE MOVIMENTI BANALI CON LE MANI, COME SVITARE IL TAPPO DI UNA BOTTIGLIA. È DEBILITATO, IMPAURITO, SCONVOLTO. GLI HANNO DISTRUTTO LA VITA. IL RAGAZZO SOLARE CHE È SEMPRE STATO OGGI NON C’È PIÙ” - "È ENTRATO IN QUEL LOCALE CONVINTO CHE FOSSE UN BAR E NON UN POSTO DI SPOGLIARELLISTE. MAI AVREBBE SPESO SOLDI IN QUEL MODO... - VIDEO
Le urla di dolore, i piedi legati con una cinghia alle manette dietro la schiena. Matteo Falcinelli, studente italiano di 25 anni, è stato arrestato e incaprettato in cella per 13 minuti dalla polizia di Miami, in Florida. Le immagini pubblicate dal @qnazionale. pic.twitter.com/yt4NIx7aDH — Marco Fattorini (@MarcoFattorini) May 4, 2024
1. LA MAMMA DI MATTEO FALCINELLI, ARRESTATO A MIAMI: «MIO FIGLIO HA PAURA DI TUTTO, SI SVEGLIA DI NOTTE URLANDO, GLI HANNO DISTRUTTO LA VITA»
Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
Vlasta Studenicova, la mamma di Matteo Falcinelli, origini slovacche ma di cittadinanza italiana, risponde al telefono quando ha appena finito di parlare con il console italiano a Miami, Michele Mistò. Poi ha ricevuto la telefonata del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
[…] Partiamo dall’inizio.
«La prima cosa che voglio sia chiara è che mio figlio è entrato in quel locale convinto che fosse un bar come gli altri e non un posto di spogliarelliste. Lo dico perché sa bene quanto mi costi mantenere gli studi suoi e di suo fratello Marco a Bologna e mai avrebbe speso dei soldi in quel modo. La presunta richiesta di riavere 500 euro non è vera. È un ragazzo responsabile, che fa volontariato e ha chiaro quale sia il suo obiettivo».
Laureato in Business administration, master in Hospitality real estate management.
«Lui vorrebbe restare negli Stati Uniti a lavorare, sta gettando le basi per farlo e per questo la vicenda non può chiudersi così».
Sul piano giudiziario di fatto è già stato prosciolto.
«Il giudice lo ha detto in udienza, mio figlio è libero e non ha più accuse. Ma senza un documento scritto, il cosiddetto permesso per viaggiare, abbiamo paura ad andare in aeroporto. Essere fermati di nuovo dopo quello che è successo...».
Suo figlio dice di essere sopravvissuto alle torture. Lei stessa ha evocato […] la Gestapo.
«Di quello si è trattato. Mio figlio è rimasto legato a terra per 13 minuti con le mani e le caviglie dietro la schiena quando anche pochi secondi in quella posizione potrebbero essere fatali. Ha rischiato di morire».
Nel video della camera di sicurezza si percepisce tutto il suo dolore, anche fisico.
«Aveva la schiena a pezzi quando è andato in ospedale, ancora oggi ha difficoltà a compiere movimenti banali di vita quotidiana con le mani, come svitare il tappo di una bottiglia per le conseguenze di quei polsi legati così stretti. E poi c’è il resto...».
Come sta oggi Matteo?
«Debilitato, impaurito, sconvolto. Gli hanno distrutto la vita e il ragazzo solare che è sempre stato oggi non c’è più».
Nei primi giorni dell’arresto è stato in un reparto psichiatrico, perché?
«Si sono resi conto di come lo avevano ridotto e temevano che si volesse uccidere, come poi stava per succedere».
Come passa le giornate ora che lei e il fratello Marco siete lì con lui al campus?
«Ha paura di uscire, ma ha ripreso a pensare all’università, vuole recuperare il tempo perso […] ma ci vuole tempo […]. È seguito dagli psicologi».
Il programma di «riabilitazione» dura tre mesi, tornerete in Italia?
«Potevamo farlo anche prima dell’udienza ma con l’obbligo di rientrare per il processo. Oggi non ci sono più vincoli formali ma, come dicevo, voglio avere tutte le garanzie».
Di cosa ha paura?
«Mio figlio si sveglia di notte urlando, sogna di essere arrestato di nuovo, sa che ha subito un trattamento arbitrario e teme di poterlo rivivere magari a un banale controllo all’aeroporto».
Ha detto anche che sospetta che sia stato drogato.
«Lì, nel locale, chissà. Magari sciogliendogli qualcosa nel bicchiere per levargli del denaro. Anche su questo voglio andare fino in fondo». […] «Sono pronta a dare battaglia, valutare ogni strada possibile. Tante cose non sono chiare nel comportamento degli agenti, sia davanti al locale che in caserma. E se anche la polizia di Miami ha avviato un’indagine interna, vuol dire che qualcosa da approfondire c’è anche secondo loro. Le accuse sono state già smentite e queste cose, me lo dice anche Matteo, non devono mai più succedere. A nessuno».
LEGATO E IMMOBILIZZATO, ARRESTO CHOC ITALIANO A MIAMI
Lorenzo Attianese per ANSA
Non bastano le manette: prima bloccato da un ginocchio, poi la forte stretta di una cinghia ad aggiungere inutile sofferenza nella cella. Stavolta negli obiettivi delle bodycam degli agenti statunitensi c'è un giovane italiano, Matteo Falcinelli, un 25enne di Spoleto vittima di un violento trattamento degli agenti.
Le immagini choc del suo arresto avvenuto lo scorso 25 febbraio a Miami, e rese note soltanto in queste ore dalla famiglia, scuotono fino a indurre alla "massima attenzione sul caso" da parte della Farnesina, che da quasi tre mesi segue la vicenda attraverso il consolato generale nella città della Florida, fin da quando Falcinelli fu bloccato dalla polizia per violenza (poi derubricata a 'resistenza'), oltraggio e violazione di domicilio quella notte in cui il ragazzo stava tentando di rientrare in uno strip club dove era stato, per riavere i suoi telefoni smarriti all'interno del locale.
Lo stesso ministro e vice premier Antonio Tajani, che ha contattato la madre del 25enne per portare la sua solidarietà, si è detto "profondamente colpito dalla violenza e dal tipo di trattamento che è stato applicato al nostro giovane connazionale: quel sistema in Italia evoca qualcosa che neppure voglio nominare".
Azioni ritenute "inaccettabili" anche dal console e di cui Falcinelli porta ancora i segni di profonde ferite psicologiche, secondo quanto spiega la madre: 'la sua voglia di vivere si è trasformata in un incubo di vivere'. Qualsiasi siano gli scenari, si apre adesso sulla vicenda una partita delicata tra i legali dello studente spoletino e le autorità della Florida, proprio in un momento in cui gli Usa, dopo un difficile accordo si apprestano a trasferire in Italia Chico Forti, condannato nel 2000 all'ergastolo da un tribunale dello stesso Stato americano per l'omicidio premeditato di un imprenditore australiano.
"La struttura amministrativa americana dovrebbe riconoscere che c'è stato un comportamento totalmente fuori dalle regole, totalmente ingiustificato e sproporzionato rispetto a quella che era la necessità di intervento. Penso che il fine principale delle sollecitazioni di chiarimento da parte dell'Italia sia proprio questo: far capire che tutto deve essere riportato nei giusti termini", spiega il legale della famiglia, l'avvocato Francesco Maresca, riferendosi alle sue sollecitazioni alla Procura di Roma, "che può intervenire nei fatti che riguardano i cittadini italiani all'estero".
Non si può escluder quindi che la Procura potrebbe aprire un fascicolo, per richiedere ai colleghi statunitensi informazioni sull'accaduto e per sollecitare gli stessi a procedere in modo diretto nei confronti dei poliziotti. La polizia di Miami ha avviato un'indagine interna in merito alla vicenda di Falcinelli e l'ambasciata Usa a Roma spiega: "Abbiamo visto i report, rimandiamo alle autorità italiane".
Ma la madre di Matteo lancia nuove accuse: "Nel report che la polizia ha rilasciato, scritto sotto giuramento degli agenti, non c'è una sola parola che corrisponda a quanto si vede nelle riprese. C'è scritto tutt'altro", sostiene Vlasta Studenivova. Il giovane sta svolgendo al momento un trattamento alternativo al carcere, il parallelo della messa in prova in Italia e al termine di questo periodo - spiega il suo avvocato - "dal punto di vista giudiziario per lui questa vicenda si chiude".
Dal segretario di Più Europa Riccardo Magi al responsabile Esteri di Italia viva, Ivan Scalfarotto, arrivano richiesta di interrogazioni parlamentari al ministro Tajani mentre Ilaria Cucchi ne annuncia una anche per il Guardasigilli Carlo Nordio. Il caso ha scatenato anche l'indignazione dell'associazione dei 'Giuristi democratici, che parlano di "brutale tortura" senza mezzi termini e secondo cui "esistono delle regole internazionali sui diritti umani che non possono essere violate né in Italia, né in Europa e nemmeno negli Stati Uniti: vige il principio universale del divieto di trattamenti inumani e degradanti e non ci sono dubbi che l'incaprettamento al quale è stato sottoposto negli Usa lo studente italiano Matteo Falcinelli sia stata una delle pratiche più crudeli e antiche di tortura".
E Amnesty International aggiunge: "Immobilizzare per lungo tempo, mediante una tecnica che causa intenso dolore, una persona che evidentemente in quel momento non può costituire alcuna minaccia, è un trattamento illegale, che non trova alcuna giustificazione di sicurezza".
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Mara Maionchi
Mara Maionchi è la produttrice discografica che, negli anni, è diventata un’amatissima protagonista della televisione italiana, famosa per i suoi modi diretti e le sue esternazioni senza filtro.
È una donna che non le manda a dire, un mix di simpatia e schiettezza, condita da un linguaggio molto colorito.
Da discografica, ha scoperto talenti come Gianna Nannini, Tiziano Ferro, Umberto Tozzi a Mango. In televisione ha preso parte a tutti i talent show di maggior successo.
Nata a Bologna il 22 aprile 1941, era una giovane ribelle che presto ha abbandonato gli studi perché non riusciva ad accettare le rigide regole istituzionali.
Aveva svolto diversi lavori prima di trovare impiego, nel 1967, presso la casa discografica Ariston Records rispondendo a un annuncio del Corriere della Sera.
I primi artisti con cui ha collaborato sono stati Mino Reitano e Ornella Vanoni che ha seguito a Sanremo nel 1968, quando ha presentato Casa bianca.
Nel 1969 è stata addetta stampa dell’etichetta musicale Numero Uno di Mogol e Lucio Battisti.
Successivamente è stata prima responsabile editoriale e poi direttrice artistica della Dischi Ricordi.
Dopo una breve permanenza come direttrice artistica della Fonit Cetra, in cui ha contribuito a rilanciare la carriera dell’allora sconosciuto Mango, nel 1983, insieme al marito, il compositore Alberto Salerno, ha fondato l’etichetta Nisa che ha sfornato una serie di successi, primo fra tutti quello di Tiziano Ferro di cui ha prodotto i primi tre album.
Ha avuto anche una breve esperienza in politica, è stata assessora ai servizi sociali nel comune di San Fermo della Battaglia e, nelle elezioni del 2001 ha sfiorato la nomina a sindaca.
Nel 2006, sempre col marito, ha creato nuova etichetta indipendente, Non ho l’età, con l’intento di aiutare nuovi talenti ad emergere che, nel 2015 ha chiuso i battenti, cedendo il proprio catalogo editoriale e fonografico a Curci Editore.
Dal 2008 e per diversi anni, ha preso parte, come giudice, al talent musicale X Factor.
Nel 2009 ha pubblicato la sua autobiografia, Non ho l’età.
Ha anche inciso un ironico remix dance, Fantastic il cui ricavato è andato in beneficenza. Nel 2010 è uscita la prima applicazione per iPhone che le è stata dedicata, Fantastic Mara.
Ha preso parte ad altri talent come Let’s dance, Amici di Maria De Filippi, Videofestival live, Io canto, Academy di Sanremo Young, Game of Talents e Italia’s Got Talent.
Ha condotto due esilaranti edizioni di Quelle brave ragazze ed è tra gli ospiti fissi del programma Che tempo che fa.
È testimonial del Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia.
Dopo aver superato un tumore al seno, ha lanciato un docu-reality per sensibilizzare il pubblico a non aver paura di esporre il proprio corpo a screening medici che possono salvare la vita.
Scatenata anche sui social, è una donna inarrestabile e, nonostante l’età avanzata, lucida, ironica, divertente e sfrontata. Una vera esplosione di energia e vitalità.
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Oppenheimer: il ritratto del padre della bomba atomica
È passato all’incirca un anno e mezzo da quando il primo teaser trailer di Oppenheimer lanciava il conto alla rovescia per la data di uscita in sala del nuovo film di Christopher Nolan, un countdown terminato lo scorso 21 luglio quando i cinema americani si sono colorati delle variegate tinte dell'Barbenheimer, quell'evento che è stato negato al pubblico italiano che però ha saputo scuotere il boxoffice USA.
Per prima cosa va sottolineato quanto incredibile sia questo lavoro di Nolan, a cominciare da un cast in gran forma, dal protagonista Cillian Murphy a Robert Downey Jr., Matt Damon e tutti gli altri, ma soprattutto una confezione sontuosa che conferma l'abilità dell'autore.
La trama di Oppenheimer è la storia personale del personaggio storico che dà il titolo al film, quel Julius Robert Nicola Oppenheimer che ha condotto il Progetto Manhattan e viene considerato il Padre della bomba atomica. Ma è bene specificarlo da subito: il film non ha la forma o i limiti del biopic classico, ma ha una costruzione narrativa che rifugge la linearità e il racconto pedissequo di eventi reali. È piuttosto un puzzle che spazia da un piano temporale all'altro, da un momento storico all'altro, per comporre il mosaico della figura che va a raccontare, dei presupposti e le conseguenze dell'opera di cui si è reso responsabile.
Ci si muove tra i primi contatti con il governo, la definizione del team di sviluppo del Progetto Manhattan e la costruzione del campo di Los Alamos, fino a intoppi e successi che hanno portato al test e le esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki, senza trascurare quel che è stato dopo, ovvero il processo e la riabilitazione del fisico e dell'uomo. Ma ci si sposta tra queste diverse fasi dell'esistenza di Oppenheimer, manipolando il tempo della realtà storica così come quello filmico, facendo emergere e sottolineando temi, suggestioni e spunti che sarà il caso di approfondire in sede diversa da questa recensione.
Rientra nella cifra stilistica di Christopher Nolan giocare con il tempo. Pensiamo a Dunkirk o Tenet tra gli ultimi lavori, ma possiamo andare indietro fino a Memento con la sua costruzione alla rovescia. L'operazione di Oppenheimer conferma l'approccio dell'autore, che la sfrutta per stuzzicare, accompagnare, sostenere le aspettative dello spettatore, così come le incertezze, i dubbi e le domande. Una costruzione funzionale al racconto che ha scelto di fare della figura del fisico americano, accostando momenti significativi per dar loro un valore specifico e determinato, per confondere o chiarire a seconda delle esigenze. La sensazione è che la ricerca di una costruzione complessa sia meno efficace e giustificata rispetto al passato, che per alcuni momenti chiave per i quali è fondamentale ce ne sono altri che non ne risultano particolarmente valorizzati.
Oppenheimer non è un film facile e richiede un'attenzione costante da parte dello spettatore. È un film da metabolizzare e che richiede riflessioni sia durante che dopo la visione. Per questo può essere definito come il contraltare di Barbie, per far riferimento all'altro film che ha segnato la scorsa estate, un importante complemento, l’altra faccia della medaglia che il cinema dovrebbe sempre avere a disposizione per raggiungere e assecondare i gusti di tutti i potenziali spettatori. Una ricchezza fatta di varietà e colori.
Oppenheimer è cibo per la mente, nutrimento per quelli che amano perdersi in un film. Ma è anche un contraddittorio nel suo essere eclettico, perché è un film articolato, che poggia questa sua ambiziosa costruzione su un'impronta da cinema classico, teatrale nel suo essere parlato ai limiti del prolisso, rinunciando alla modernità della CGI preferendo effetti reali per ottenere immagini di grande impatto.
Però quel che manca o rischia di mancare è una dose significativa di partecipazione emotiva: nel perdersi nello schema narrativo di Nolan, il rischio è di rimanere intrappolati ma non coinvolti. ma sembra essere un rischio calcolato dall'autore, perché non è quello il fine ultimo di Oppenheimer poichè mira a suscitare riflessioni piuttosto che emozioni. Anche se alcuni momenti dedicati all'impatto all'immediatezza della reazione emotiva ci sono. Non sono tanti, ma non mancano. E nella loro rara presenza riescono a provocare una reazione in chi guarda, grazie a sequenze costruite con una maestria dirompente.
L'impatto visivo è sontuoso, sorretto dalla splendida fotografia che enfatizza il bianco e nero e valorizza le sequenze a colori, sostenuto dalla onnipresente colonna sonora di Ludwig Göransson alla sua seconda collaborazione con Nolan dopo Tenet. Oppenheimer è un film che non rinuncia a colpire con la veemenza dell'arte cinematografica, ma si affida anche alle prove di un cast ricco e in forma, impegnato a portare su schermo dialoghi fiume con abilità innegabile.
Un Christopher Nolan diverso dal solito, più autoriale, più lontano dal fantastico, ma che resta fedele a se stesso e al suo modo di fare cinema.
In Conclusione Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan decostruisce la storia del fisico americano per ricomporla in un racconto composito e articolato, che si muove tra piani temporali diversi che si supportano a vicenda nel comunicare i temi che l'autore tiene a sottolineare. Un ottimo cast traduce su schermo i ricchi dialoghi del film. Non mancano le sequenze di grande impatto visivo, enfatizzate dall'onnipresente colonna sonora di Ludwig Göransson.
Perché ci piace
- Il protagonista Cillian Murphy, magnetico Oppenheimer, ambizioso e sicuro di sé.
- Un cast in stato di grazia.
- La potenza dirompente delle immagini di Christopher Nolan, quando si lascia andare a sequenze meno teatrali e dialogate.
- La colonna sonora onnipresente, affascinante e possente, di Ludwig Göransson.
- La costruzione narrativa che si muove tra momenti storici diversi, funzionale a sorreggere alcuni passaggi e quesiti etici importanti per l’autore…
Cosa non va
- … ma non indispensabile in ogni fase della vita (e dello script) di Oppenheimer.
- C’è il rischio, calcolato e consapevole, di coinvolgere la mente più del cuore. È un film su cui ragionare e riflettere, ma che rischia di emozionare poco.
#oppenheimer#christopher nolan#cillian murphy#matt damon#robert downey jr#emily blunt#florence pugh#recensione#review
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GIUSEPPE D’ALONZO & THE BOOGIE BOMBS
presenta
MATTINIERI DEL TEMPO
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Dopo un lungo periodo acustico Giuseppe D'Alonzo torna con un brano Rock, anzi dal sapore disco.
Non è proprio una novità per lui, in passato aveva già prodotto brani che strizzano l'occhio alla disco come “Non imitare mai” e “Tipico” ma questo è decisamente più ballabile, da qui l'idea del video con le bravissime ragazze del Boogie Bombs Crew girato dal videomaker Michele Macaluso.
“Boogie Bombs" è una crew tutta al femminile che nasce nel 2018 dall'unione di sei ballerine provenienti da diverse parti d'italia, conosciutesi e formatesi artisticamente a Roma, nella stessa accademia di danze urbane "urban dance academy".
Boogie bombs è l'insieme di sei linguaggi e personalità artistiche, sviluppatesi attraverso l'utilizzo e l'approfondimento di tecniche e stili di danza differenti unitesi con l'esigenza e la voglia di emanciparsi sotto lo stesso nome.
Affermate nella scena Romana ed italiana, prendono parte a diversi lavori teatrali, serate ed eventi di danza nazionali ed internazionali.
Ballerine per Redbull Dance your Style e Halfcourt.
Nel 2023 realizzano il primo evento che porta il loro nome "Dropping Bombs".
Tornando al brano il testo tratta un tema molto attuale, la cosiddetta guerra dei poveri, quella a cui stiamo assistendo sempre di più in questi anni.
La classe media è schiacciata verso il basso, ormai quasi sparita, l'inflazione ha fatto perdere molto potere di acquisto, quindi tutti, in un modo o nell'altro, cerchiamo di guadagnare di più. Ed ecco uscir fuori quelli che l'autore chiama i "mattinieri del tempo", quelli che vogliono arrivare sempre primi senza averne i titoli, gli arrampicatori sociali, i lecchini, chiamateli come volete, ma nei tempi di “magra” sono più attivi che mai, "si dispongono a corte come fanti che indossano sai". Fate attenzione quindi , sappiateli riconoscere e trattare nel modo opportuno perchè li troverete sempre nei corridoi della vita pronti a saltare la fila.
Il testo non risparmia nemmeno chi forse è responsabile di tutto questo, e si chiede anche perché siamo arrivati a tanto, da paese ricco, prospero e brulicante di persone capaci che eravamo..."forse il tempo non è più così, piegato, spezzato, umiliato da chi non risponde mai, dei propri guai"... una classe dirigente inappropriata, sia politica che amministrativa pubblica o privata che sia, decenni di guai senza un colpevole di cui non abbiamo fatto tesoro, ci dimentichiamo o ancor peggio ci abituiamo, siamo assuefatti alla corruzione e al malgoverno e quindi: di chi è veramente la colpa? Dei Mattinieri del tempo che arrivano nei posti di potere o di tutti noi che glielo permettiamo?
Tutto questo ballando e schitarrando a più non posso, è così che forse vanno dette le cose, con ironia, allegria ed un pizzico di pazzia!
Giuseppe D'Alonzo è un cantautore chitarrista di Pescara, fondatore dei Crabby's, band con cui ha pubblicato i singoli “L'uomo di Ieri”, “I was born yesterday” e “Free”.
Innamorato da sempre della musica Rock/Blues ha esordito come cantautore nel 2016 con il suo primo EP indipendente Bad Past, in lingua inglese.
A seguire ha pubblicato Realize (2017) e Mistake (2018) , Tornerà nel 2019 il suo primo album in Italiano, Strane Forme di Complicita' (2020) la conferma del suo nuovo amore per il cantautorato Italiano.
Vanta numerose collaborazioni italiane e internazionali, citiamo quelle con la singer songwriter di Londra Melanie Crew, la cantautrice italiana Patrizia Torrieri con cui ha pubblicato “Senza troppo mestiere” nel 2020.
“Decuisamente Labile” nasce invece nel 2021 da una collaborazione con Eleonora Toscani e prodotta dall'etichetta milanese Maninalto!
Nel 2022 pubblica “Fantasmi di Carta” EP di 16 brani che esce con un'anteprima video importante, realizzata da Michele Bernardi sul brano “Fantasmi di Carta”.
A seguire esce anche “Gravita'” accompagnato da un video in Puppet & Paper Cut Stop Motion.
Il 2023 è invece contraddistinto dall'uscita dal singolo “Come si fa”, accompagnato da un video in stop motion paper cut firmato da Gianni Donvito.
IL 2024 e' iniziato con la pubblicazione di “Canzoni per chi...” un featuring con Elisa Sandrini accompagnato da un video girato nella splendida Roma.
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GIUSEPPE D’ALONZO & THE BOOGIE BOMBS
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Dopo un lungo periodo acustico Giuseppe D'Alonzo torna con un brano Rock, anzi dal sapore disco.
Non è proprio una novità per lui, in passato aveva già prodotto brani che strizzano l'occhio alla disco come “Non imitare mai” e “Tipico” ma questo è decisamente più ballabile, da qui l'idea del video con le bravissime ragazze del Boogie Bombs Crew girato dal videomaker Michele Macaluso.
“Boogie Bombs" è una crew tutta al femminile che nasce nel 2018 dall'unione di sei ballerine provenienti da diverse parti d'italia, conosciutesi e formatesi artisticamente a Roma, nella stessa accademia di danze urbane "urban dance academy".
Boogie bombs è l'insieme di sei linguaggi e personalità artistiche, sviluppatesi attraverso l'utilizzo e l'approfondimento di tecniche e stili di danza differenti unitesi con l'esigenza e la voglia di emanciparsi sotto lo stesso nome.
Affermate nella scena Romana ed italiana, prendono parte a diversi lavori teatrali, serate ed eventi di danza nazionali ed internazionali.
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Il testo non risparmia nemmeno chi forse è responsabile di tutto questo, e si chiede anche perché siamo arrivati a tanto, da paese ricco, prospero e brulicante di persone capaci che eravamo..."forse il tempo non è più così, piegato, spezzato, umiliato da chi non risponde mai, dei propri guai"... una classe dirigente inappropriata, sia politica che amministrativa pubblica o privata che sia, decenni di guai senza un colpevole di cui non abbiamo fatto tesoro, ci dimentichiamo o ancor peggio ci abituiamo, siamo assuefatti alla corruzione e al malgoverno e quindi: di chi è veramente la colpa? Dei Mattinieri del tempo che arrivano nei posti di potere o di tutti noi che glielo permettiamo?
Tutto questo ballando e schitarrando a più non posso, è così che forse vanno dette le cose, con ironia, allegria ed un pizzico di pazzia!
Giuseppe D'Alonzo è un cantautore chitarrista di Pescara, fondatore dei Crabby's, band con cui ha pubblicato i singoli “L'uomo di Ieri”, “I was born yesterday” e “Free”.
Innamorato da sempre della musica Rock/Blues ha esordito come cantautore nel 2016 con il suo primo EP indipendente Bad Past, in lingua inglese.
A seguire ha pubblicato Realize (2017) e Mistake (2018) , Tornerà nel 2019 il suo primo album in Italiano, Strane Forme di Complicita' (2020) la conferma del suo nuovo amore per il cantautorato Italiano.
Vanta numerose collaborazioni italiane e internazionali, citiamo quelle con la singer songwriter di Londra Melanie Crew, la cantautrice italiana Patrizia Torrieri con cui ha pubblicato “Senza troppo mestiere” nel 2020.
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A seguire esce anche “Gravita'” accompagnato da un video in Puppet & Paper Cut Stop Motion.
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Bergamini: Medioriente, Italia cruciale per il dialogo
Medioriente, la vicesegretario nazionale e responsabile esteri di Forza Italia Deborah Bergamini: "Necessaria sempre più Italia per costruire dialogo" L'Italia è diventata un punto di riferimento chiave per il dialogo internazionale, secondo Deborah Bergamini. La vicesegretaria nazionale di Forza Italia e responsabile degli affari esteri del partito azzurro ha sottolineato l'importanza del ruolo italiano nella mediazione dei conflitti globali durante il question time con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Bergamini ha dichiarato: "L'Italia in questi giorni è il crocevia di molte iniziative di dialogo, di cooperazione, di scambio per affrontare i grandi nodi dei conflitti che stanno attraversando l'Ucraina, il Medio Oriente, per non parlare della crescente tensione nell'Indo-Pacifico." Nel corso della discussione, Bergamini ha respinto le critiche delle opposizioni, affermando: "Trovo che sia fazioso dire che l'Italia non svolge il suo ruolo o addirittura prospettare una complicità con il protrarsi di questi conflitti, come fanno le opposizioni. La verità è che sotto la presidenza del G7 del Governo italiano sono state molte le iniziative prese, lo dimostra anche la qualità degli interlocutori invitati al G7 di Fiuggi e Anagni, come il Segretario Generale della Lega Araba e i Ministri degli Esteri del Quintetto Arabo.” Un punto di svolta significativo è stato l'annuncio del cessate il fuoco nel sud del Libano, che Bergamini ha descritto come "un successo importante." Ha aggiunto: "Nei prossimi mesi si dovrà misurare la reale volontà politica delle parti di mantenere lo spirito di questo cessate il fuoco, ma sono certa che con l'apporto di tutti i Paesi liberi, a cominciare dal nostro, questo percorso si svolgerà nel migliore dei modi." L'attenzione si è poi spostata sulla situazione a Gaza, dove Bergamini ha invocato un cessate il fuoco, dicendo: "Questo deve essere anche un invito a tutti per costruire un percorso che porti al cessate il fuoco a Gaza. Siamo tutti testimoni del dramma umanitario che si sta compiendo in quella regione ormai da troppo tempo." Infine, Bergamini ha elogiato l'iniziativa italiana "Food for Gaza": "Voglio ringraziare il governo italiano, perché con l'iniziativa Food for Gaza abbiamo dato testimonianza concreta della capacità del nostro Paese di impegnarsi per alleviare il dolore e la sofferenza prodotti dalle guerre." Concludendo, Bergamini ha ribadito la necessità di un maggiore coinvolgimento italiano nel tessuto internazionale: "Credo che ci sarà bisogno di sempre più Italia nei prossimi mesi per costruire condizioni di dialogo e di cooperazione." Le parole di Bergamini riflettono il ruolo proattivo e costruttivo che l'Italia sta cercando di giocare nel panorama geopolitico globale, portando avanti non solo iniziative di pace ma anche di supporto umanitario concreto. Edoardo Fabbri Nitti Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Boogie bombs è l'insieme di sei linguaggi e personalità artistiche, sviluppatesi attraverso l'utilizzo e l'approfondimento di tecniche e stili di danza differenti unitesi con l'esigenza e la voglia di emanciparsi sotto lo stesso nome.
Affermate nella scena Romana ed italiana, prendono parte a diversi lavori teatrali, serate ed eventi di danza nazionali ed internazionali.
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Tornando al brano il testo tratta un tema molto attuale, la cosiddetta guerra dei poveri, quella a cui stiamo assistendo sempre di più in questi anni.
La classe media è schiacciata verso il basso, ormai quasi sparita, l'inflazione ha fatto perdere molto potere di acquisto, quindi tutti, in un modo o nell'altro, cerchiamo di guadagnare di più. Ed ecco uscir fuori quelli che l'autore chiama i "mattinieri del tempo", quelli che vogliono arrivare sempre primi senza averne i titoli, gli arrampicatori sociali, i lecchini, chiamateli come volete, ma nei tempi di “magra” sono più attivi che mai, "si dispongono a corte come fanti che indossano sai". Fate attenzione quindi , sappiateli riconoscere e trattare nel modo opportuno perchè li troverete sempre nei corridoi della vita pronti a saltare la fila.
Il testo non risparmia nemmeno chi forse è responsabile di tutto questo, e si chiede anche perché siamo arrivati a tanto, da paese ricco, prospero e brulicante di persone capaci che eravamo..."forse il tempo non è più così, piegato, spezzato, umiliato da chi non risponde mai, dei propri guai"... una classe dirigente inappropriata, sia politica che amministrativa pubblica o privata che sia, decenni di guai senza un colpevole di cui non abbiamo fatto tesoro, ci dimentichiamo o ancor peggio ci abituiamo, siamo assuefatti alla corruzione e al malgoverno e quindi: di chi è veramente la colpa? Dei Mattinieri del tempo che arrivano nei posti di potere o di tutti noi che glielo permettiamo?
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Giuseppe D'Alonzo è un cantautore chitarrista di Pescara, fondatore dei Crabby's, band con cui ha pubblicato i singoli “L'uomo di Ieri”, “I was born yesterday” e “Free”.
Innamorato da sempre della musica Rock/Blues ha esordito come cantautore nel 2016 con il suo primo EP indipendente Bad Past, in lingua inglese.
A seguire ha pubblicato Realize (2017) e Mistake (2018) , Tornerà nel 2019 il suo primo album in Italiano, Strane Forme di Complicita' (2020) la conferma del suo nuovo amore per il cantautorato Italiano.
Vanta numerose collaborazioni italiane e internazionali, citiamo quelle con la singer songwriter di Londra Melanie Crew, la cantautrice italiana Patrizia Torrieri con cui ha pubblicato “Senza troppo mestiere” nel 2020.
“Decuisamente Labile” nasce invece nel 2021 da una collaborazione con Eleonora Toscani e prodotta dall'etichetta milanese Maninalto!
Nel 2022 pubblica “Fantasmi di Carta” EP di 16 brani che esce con un'anteprima video importante, realizzata da Michele Bernardi sul brano “Fantasmi di Carta”.
A seguire esce anche “Gravita'” accompagnato da un video in Puppet & Paper Cut Stop Motion.
Il 2023 è invece contraddistinto dall'uscita dal singolo “Come si fa”, accompagnato da un video in stop motion paper cut firmato da Gianni Donvito.
IL 2024 e' iniziato con la pubblicazione di “Canzoni per chi...” un featuring con Elisa Sandrini accompagnato da un video girato nella splendida Roma.
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