#panorami su Torino
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pier-carlo-universe · 23 days ago
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La Basilica di Superga: Un Capolavoro Barocco con Vista su Torino e le Alpi
La Basilica di Superga, simbolo spirituale e storico della città di Torino, incanta con la sua bellezza architettonica e la posizione panoramica ai piedi delle Alpi.
La Basilica di Superga, simbolo spirituale e storico della città di Torino, incanta con la sua bellezza architettonica e la posizione panoramica ai piedi delle Alpi. La Basilica di Superga, situata a pochi chilometri dal centro di Torino, è una delle attrazioni più iconiche e affascinanti del capoluogo piemontese. Questo capolavoro dell’architettura barocca fu progettato dall’architetto Filippo…
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chez-mimich · 1 year ago
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PERFORMING PAC: DANCE ME TO THE END OF LOVE (parte II)
(Segue) Unica opera oggettuale presente che fa diretto riferimento all’attentato al Pac ecco “Untitled”, bouquet di fazzoletti annodati con una calza femminile che alludono alle lacrime versate dalla città, ma forse anche all’oggetto sopravvissuto e salvato e “Souvenir di Milano”, sorte di ready-made della macchinetta fotografica per bambini da cui ammirare panorami della città. Forse l’opera più criptica, ma anche la più ironica e dolente. Tornando alla sezione video al piano superiore del padiglione, ecco “Redemption” di Miguel Gomes dove quattro personaggi si raccontano con voci attribuite a personaggi politici europei ovvero Passos Coelho, Berlusconi, Sarkozy e Merkel. I testi partoriti dall’immaginazione dell’artista: un bambino che scrive dal Portogallo ai genitori in Angola, un anziano signore milanese che racconta del primo amore ai tempi della caduta di Mussolini, a Parigi un uomo confessa la propria incapacità di essere padre, a Lipsia una sposa si sforza di togliersi dalla testa il tema di Parsifal. Un video originalissimo e coinvolgente. Lascia incantati la bellezza cruda ed essenziale del video di Maja Bajevic “Green, Green, Grass of Home”. L’artista camminando su un prato ripercorre i percorsi interni della casa dei nonni che sorgeva proprio in quel luogo prima della battaglia di Sarajevo, video dolente e che non necessità di nessuna spiegazione ma solo della condivisione di un dolore immenso. Sempre di memoria e dolore si tratta in “La Storia, in generale” di Giulio Squillacciotti, nato da una residenza a Torino durante la quale l’artista ha studiato tre archivi di arte irregolare (ma esiste un’arte regolare?), in ambito psichiatrico: il Regio Manicomio di Collegno, il Museo Antropologico di Torino e l’archivio della città “Mai visti e altre storie”. Si tratta di un immenso patrimonio di creazioni di quella che si definiva “devianza” e che è rivelatrice di una straordinaria potenza creativa, ma che “noi umani” ci rifiutiamo spesso di considerare. La mostra, per chi non volesse distrarsi troppo da grigliate estive, bagni al mare e salutari passeggiate in montagna, è aperta comunque fino al 10 settembre prossimo, e costituisce comunque una bella passeggiata spirituale per la mente e per l’anima. Sempre che qualcuno fosse ancora interessato a coltivarne lo spirito.
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fashionbooksmilano · 3 years ago
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L’Italia virata all’oro
Attraverso le fotografie di Giorgio Sommer
Giovanni Fanelli
Pagliai Polistampa, Firenze 2007, 264 pagine, Rilegato, 24x31 cm., ISBN  9788859601647
euro 44,00
email if you want to buy :[email protected]
Giorgio Sommer (Frankfurt am Main, 1834 - Napoli, 1914) è noto come uno dei maggiori protagonisti del primo periodo della storia della fotografia in Italia. Il volume, fondato su una lunga e rigorosa ricerca, propone un'ampia e in gran parte inedita antologia di opere del fotografo in tutti i formati (grande, mezzano, stereoscopico, album, carte-de-visite). Ordinate seguendo sostanzialmente l'itinerario di solito privilegiato dai viaggiatori del Grand Tour nell'Ottocento, si susseguono le immagini - panorami, piazze, strade, monumenti, momenti di vita urbana - di Genova, Pisa, Firenze, Roma e dintorni (Tivoli), Napoli e dintorni (Vesuvio, Ercolano, Pompei, Baja, Caserta, Sorrento, Maddaloni, Ischia, Capri, Amalfi, Ravello, Cava dei Tirreni, Paestum), Messina, Cefalù, Palermo, Monreale, Segesta, Selinunte, Agrigento, Siracusa, Catania, Nicolosi, Aci Castello, Taormina, Bologna, Venezia, Verona, Milano, Torino, per finire col Lago Maggiore e quello di Como. Al centro dell'attenzione di Giorgio Sommer restano soprattutto Napoli e Palermo, le due 'città-mondo', polimorfe, difficilmente definibili, risultato di secoli di scambi e incroci di culture diverse che continuamene affiorano nel tempo moderno.  Nei primi anni sessanta dell’Ottocento l’atelier fotografico di Sommer è il primo, insieme a quello di Robert Rive, a coprire con le proprie campagne fotografiche quelli che apparivano, in base soprattutto a un criterio di interesse turistico, i luoghi più importanti del territorio della nuova nazione, riflettendo il mito della ‘bella Italia’ e al tempo stesso apportandovi contributi peculiari.
12/01/22
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freedomtripitaly · 5 years ago
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La nostra bella penisola è in grado di regalare tante tipologie di relax e divertimento: montagna, mare, mercatini di Natale e città d’arte. Immergersi nell’atmosfera magica di questo periodo dell’anno non sarà quindi difficile. Una semplice gita fuori porta con i bambini, un weekend romantico in due o giorni spensierati con amici. Abbiamo selezionato alcune delle possibili mete per le prossime vacanze di Natale 2019, diverse tra loro, per accontentare proprio tutti i gusti. Dove andare a Natale: i mercatini da non perdere Prima di tutto, un grande classico: i mercatini di Natale! Fanno brillare gli occhi e non solo ai più piccoli! Ce ne sono tanti, soprattutto nel Nord Italia, primo fra tutti il Trentino Alto-Adige che vanta alcuni dei più antichi ma non solo. Eventi, prodotti artigianali e specialità enogastronomiche sono alla base di questi splendidi luoghi sparsi in giro per l’Italia. Pronti a girovagare per le varie bancarelle cercando il regalo perfetto per il prossimo Natale? Eccovi alcune mete. Trento: storico mercatino in Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti, tra le 90 casette di legno ricche di artigianato locale e specialità gastronomiche come canederli, speck, vin brulé, strudel, polenta e molto altro. Alle famiglie e ai bambini è dedicata la casa di Babbo Natale, in Piazza Santa Maria Maggiore, con laboratori ricreativi e il trenino che porta grandi e piccoli ad esplorare il suggestivo centro storico illuminato in occasione della festività del Natale. Da sottolineare l’attenzione “green” che viene riservata alla manifestazione in cui viene utilizzata energia da fonti rinnovabili. Bolzano: il Christkindlmarkt, in Piazza Walther è il famosissimo mercatino di Natale del capoluogo altoatesino dal centro medievale. L’influenza nordica che si respira ovunque, compresi i piatti tra cui gli Schlutzkrapfen ovvero delle mezzelune, dei ravioli ripieni di spinaci e ricotta tipici della regione del Tirolo. E poi i vini, dai rossi come il Lagrein ai bianchi come il Gewürztraminer e il Müller Thurgau. C’è anche una sezione dedicata solo ai libri, il Natale dei Libri in cui noti scrittori presentano le loro opere e tanti altri eventi. Rovereto: a Rovereto spettacolari giochi di luce per il Natale, che oltre a colorare le vie e i palazzi, porta con sé il messaggio di pace e fratellanza. Il grande albero di 18 metri in piazza Rosmini e il villaggio di Babbo Natale per i più piccoli. Merano: il Villaggio Natalizio Storico è allestito in piazza Rena, prevede buon cibo, laboratori creativi per bambina e musica con bande e cori. La città è ricca dell’eredità ricevuta durante la Belle Epoque come ad esempio il castello degli Asburgo. Vipiteno: la Torre delle Dodici fa da sfondo al mercatino natalizio, in cui le luci, il caldo legno e i profumi delle spezie la fanno da padrone. Candelara: siamo nelle Marche, questo borgo medievale dedica una festa al suo simbolo: la candela. Durante il giorno invece street food, artisti di strada, il presepe vivente che sfila per le vie del centro e ovviamente gli artigiani alle prese con la creazione delle candele di cera d’api. Per i più piccoli l’Officina di Babbo Natale e tante altre magie del Natale. Limatola: nella provincia di Benevento, il Castello di Limatola, diventa la location del mercatino di Natale: “Cadeaux al Castello”. Evento che oltre ad offrire l’opportunità di acquistare addobbi, statuine del presepe realizzati direttamente dagli artigiani locali, assaggiare prodotti enogastronomici come struffoli e zeppole, si può assistere a spettacoli di artisti circensi e attori. Arezzo: un vero e proprio villaggio tirolese in Toscana. Vengono portati prodotti tipici come lo speck, il cioccolato e la birra. Ci sono gli scultori del legno, la casa di Babbo Natale, una grande baita e tour organizzati per esplorare la città. Perugia: un luogo quasi incantato tra le montagne in cui ci sono diversi mercatini di Natale. Particolare quello di Rocca Paolina che offre un suggestivo tour sotterraneo per visitare gli antichi passaggi che proteggevano la città dalle incursioni esterne. Si possono acquistare ottimi prodotti d’artigianato. Taneto di Gattatico: ci troviamo a Reggio Emilia, qui si estende il mercatino al coperto più grande d’Italia. Ideale per fare acquisti compreso l’albero di Natale, con un apposito show room. Dove andare a Natale 2019: le mete in montagna Lo sport, il relax e i piatti tipici assaporati tra cime innevate e davanti al camino, parliamo della montagna. Per molti irrinunciabile in questo periodo dell’anno. Madonna di Campiglio: una meta rinomata, una piccola perla delle Dolomiti. Un posto perfetto per chi ama sciare e non mancano lussuose spa dove rilassarsi e vie delle shopping super glamour dove fare acquisti. Cortina d’Ampezzo: da sempre sinonimo della ricca vita di vip e della settimana bianca per eccellenza. Tra le dolomiti e nel lusso. Cervinia: un paradiso per gli sciatori, a quota 2000 metri, alle pendici del Monte Cervino. Un grande comprensorio sciistico collega la località al Plateau Rosa, ghiacciaio. Bormio: per gli amanti delle Terme nell’Alta Valtellina, è perfetta questa bella località. Relax dopo le sciate, garantito dalle acque termali solfato-alcaline conosciute già dall’epoca romana. Claviere: Val di Susa, Alpi e bei panorami paesaggistici tra boschi, laghi e animali. Chalet e baite, ristorantini con piatti tipici e ovviamente lo sci. Roccaraso: passiamo agli Appennini per un altro luogo da favola per gli amanti degli sci, che si sviluppa intorno ai monti di Roccaraso. Natale 2019: la bellezza tra città d’arte e borghi Per chi desidera trascorrere le vacanze di Natale 2019 in una città d’arte, non c’è che l’imbarazzo della scelta: ecco le mete migliori. Roma: non ha bisogno di presentazioni la Capitale che diventa ancora più magica sotto Natale, tante le possibilità di scelta in giro per la città ma una su tutte è il Vaticano. Il mondo cristiano e la celebrazione in questo luogo è un’esperienza indimenticabile. Da non dimenticare il famoso mercatino di Natale nella splendida cornice di Piazza Navona. Firenze: godersi la bellezza e i tesori di questa città approfittando anche dell’atmosfera regalata dai mercatini di Natale e del pattinaggio sul ghiaccio nelle piste del Winter Park, presso l’Obihall. Napoli: unico il Natale a Napoli, con le sue botteghe artigiane nel centro storico, che producono le statuine dei presepi ispirandosi a personaggi noti, contemporanei o intramontabili. Gubbio: in Umbria, l’albero di Natale più grande del mondo sulle pendici del monte Ingino, oltre al ChristamasLand. Un circuito in cui i bambini possono divertirsi tra giochi innovativi in un’atmosfera tradizionale, nella cornice dello splendido borgo. Manarola: il presepe luminoso del borgo ligure è uno degli eventi più attesi nel territorio delle Cinque Terre. Uno spettacolo regalato da 17000 luci. Matera: il presepe itinerante, uno spettacolo unico nella Città dei sassi, patrimonio Unesco. Un borgo che sembra fuori dal tempo. Natale 2019 al mare Se alla montagne preferite il mare per trascorrere le vacanze di Natale 2019, ecco alcune mete imperdibili. Puglia: il Salento è una meta prediletta da molti italiani e stranieri in estate ma non perde fascino nemmeno d’inverno. Presepi viventi e presepi monumentali in bellissime location, come ad esempio i cortili di palazzi antichi. Famoso quello dell’Anfiteatro Romano a Lecce. Sicilia: un inverno mite senza perdere l’atmosfera natalizia tra mercanti e luci, è quello che offre Catania. Se invece volete scappare su un’isola, c’è Pantelleria con i suoi giardini pieni di agrumi oppure Lampedusa o Linosa. Un po’ di primavera nel cuore dell’inverno. Il Natale 2019 in Italia L’Italia ovviamente offre ancora di più, sono davvero tantissimi gli eventi e le manifestazioni tipiche legate al Natale, di natura religiosa, dedicate al divertimento per i più piccoli o alla sola magia di questo periodo dell’anno, che affascina proprio tutti. Si può approfittare di qualche giorno per una fuga dalla routine verso luoghi incantevoli, senza allontanarsi troppo. C’è la montagna, c’è il mare, ci sono le città d’arte e i piccoli borghi. Volete approfittare delle vacanze natalizie per visitare una città e i suoi monumenti? Volete scaldarvi al sole di un clima mite o scatenarvi sulla neve? Ogni opzione è valida, potendo inoltre approfittare degli squisiti piatti tipici che ogni regione italiana offre. Per queste vacanze di natale 2019 c’è quindi solo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo stilato un breve elenco ma sarebbe impossibile racchiudere le tante località. Villaggi di Babbo Natale per intrattenere i più piccoli ci sono in moltissime località, ad esempio anche a Montepulciano in Toscana, la bellezza delle città e dei mercatini anche a Verona e a Torino, le montagne del Terminillo nel centro Italia, le luminarie a Salerno. Tra destinazioni glamour e luoghi incantati, la favola del Natale, si può vivere davvero ovunque. Senza contare che anche disponendo di un budget più ridotto è possibile prenotare un weekend in un luogo vicino, abbattendo quindi i costi dei grandi spostamenti che i luoghi esteri ci richiedono. Quando è meglio prenotare? Molti studi indicano il mese precedente a quello di partenza come quello più conveniente. Tuttavia c’è chi preferisce anticipare di molto e chi opta per il last minute. Certamente una famiglia con bambini piccoli avrà esigenze diverse da un gruppo di giovani amici. Se si è alla ricerca di un viaggio low cost, badate bene anche al giorno di partenza e di ritorno, spesso la flessibilità ripaga, 24 ore fanno sovente la differenza. In macchina, in treno, in aereo, in pullman, raggiungete la vostra meta felice e godetevi la bella Italia per le prossime vacanze di Natale 2019. https://ift.tt/2qRjgXS Vacanze di Natale 2019: le mete italiane più belle La nostra bella penisola è in grado di regalare tante tipologie di relax e divertimento: montagna, mare, mercatini di Natale e città d’arte. Immergersi nell’atmosfera magica di questo periodo dell’anno non sarà quindi difficile. Una semplice gita fuori porta con i bambini, un weekend romantico in due o giorni spensierati con amici. Abbiamo selezionato alcune delle possibili mete per le prossime vacanze di Natale 2019, diverse tra loro, per accontentare proprio tutti i gusti. Dove andare a Natale: i mercatini da non perdere Prima di tutto, un grande classico: i mercatini di Natale! Fanno brillare gli occhi e non solo ai più piccoli! Ce ne sono tanti, soprattutto nel Nord Italia, primo fra tutti il Trentino Alto-Adige che vanta alcuni dei più antichi ma non solo. Eventi, prodotti artigianali e specialità enogastronomiche sono alla base di questi splendidi luoghi sparsi in giro per l’Italia. Pronti a girovagare per le varie bancarelle cercando il regalo perfetto per il prossimo Natale? Eccovi alcune mete. Trento: storico mercatino in Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti, tra le 90 casette di legno ricche di artigianato locale e specialità gastronomiche come canederli, speck, vin brulé, strudel, polenta e molto altro. Alle famiglie e ai bambini è dedicata la casa di Babbo Natale, in Piazza Santa Maria Maggiore, con laboratori ricreativi e il trenino che porta grandi e piccoli ad esplorare il suggestivo centro storico illuminato in occasione della festività del Natale. Da sottolineare l’attenzione “green” che viene riservata alla manifestazione in cui viene utilizzata energia da fonti rinnovabili. Bolzano: il Christkindlmarkt, in Piazza Walther è il famosissimo mercatino di Natale del capoluogo altoatesino dal centro medievale. L’influenza nordica che si respira ovunque, compresi i piatti tra cui gli Schlutzkrapfen ovvero delle mezzelune, dei ravioli ripieni di spinaci e ricotta tipici della regione del Tirolo. E poi i vini, dai rossi come il Lagrein ai bianchi come il Gewürztraminer e il Müller Thurgau. C’è anche una sezione dedicata solo ai libri, il Natale dei Libri in cui noti scrittori presentano le loro opere e tanti altri eventi. Rovereto: a Rovereto spettacolari giochi di luce per il Natale, che oltre a colorare le vie e i palazzi, porta con sé il messaggio di pace e fratellanza. Il grande albero di 18 metri in piazza Rosmini e il villaggio di Babbo Natale per i più piccoli. Merano: il Villaggio Natalizio Storico è allestito in piazza Rena, prevede buon cibo, laboratori creativi per bambina e musica con bande e cori. La città è ricca dell’eredità ricevuta durante la Belle Epoque come ad esempio il castello degli Asburgo. Vipiteno: la Torre delle Dodici fa da sfondo al mercatino natalizio, in cui le luci, il caldo legno e i profumi delle spezie la fanno da padrone. Candelara: siamo nelle Marche, questo borgo medievale dedica una festa al suo simbolo: la candela. Durante il giorno invece street food, artisti di strada, il presepe vivente che sfila per le vie del centro e ovviamente gli artigiani alle prese con la creazione delle candele di cera d’api. Per i più piccoli l’Officina di Babbo Natale e tante altre magie del Natale. Limatola: nella provincia di Benevento, il Castello di Limatola, diventa la location del mercatino di Natale: “Cadeaux al Castello”. Evento che oltre ad offrire l’opportunità di acquistare addobbi, statuine del presepe realizzati direttamente dagli artigiani locali, assaggiare prodotti enogastronomici come struffoli e zeppole, si può assistere a spettacoli di artisti circensi e attori. Arezzo: un vero e proprio villaggio tirolese in Toscana. Vengono portati prodotti tipici come lo speck, il cioccolato e la birra. Ci sono gli scultori del legno, la casa di Babbo Natale, una grande baita e tour organizzati per esplorare la città. Perugia: un luogo quasi incantato tra le montagne in cui ci sono diversi mercatini di Natale. Particolare quello di Rocca Paolina che offre un suggestivo tour sotterraneo per visitare gli antichi passaggi che proteggevano la città dalle incursioni esterne. Si possono acquistare ottimi prodotti d’artigianato. Taneto di Gattatico: ci troviamo a Reggio Emilia, qui si estende il mercatino al coperto più grande d’Italia. Ideale per fare acquisti compreso l’albero di Natale, con un apposito show room. Dove andare a Natale 2019: le mete in montagna Lo sport, il relax e i piatti tipici assaporati tra cime innevate e davanti al camino, parliamo della montagna. Per molti irrinunciabile in questo periodo dell’anno. Madonna di Campiglio: una meta rinomata, una piccola perla delle Dolomiti. Un posto perfetto per chi ama sciare e non mancano lussuose spa dove rilassarsi e vie delle shopping super glamour dove fare acquisti. Cortina d’Ampezzo: da sempre sinonimo della ricca vita di vip e della settimana bianca per eccellenza. Tra le dolomiti e nel lusso. Cervinia: un paradiso per gli sciatori, a quota 2000 metri, alle pendici del Monte Cervino. Un grande comprensorio sciistico collega la località al Plateau Rosa, ghiacciaio. Bormio: per gli amanti delle Terme nell’Alta Valtellina, è perfetta questa bella località. Relax dopo le sciate, garantito dalle acque termali solfato-alcaline conosciute già dall’epoca romana. Claviere: Val di Susa, Alpi e bei panorami paesaggistici tra boschi, laghi e animali. Chalet e baite, ristorantini con piatti tipici e ovviamente lo sci. Roccaraso: passiamo agli Appennini per un altro luogo da favola per gli amanti degli sci, che si sviluppa intorno ai monti di Roccaraso. Natale 2019: la bellezza tra città d’arte e borghi Per chi desidera trascorrere le vacanze di Natale 2019 in una città d’arte, non c’è che l’imbarazzo della scelta: ecco le mete migliori. Roma: non ha bisogno di presentazioni la Capitale che diventa ancora più magica sotto Natale, tante le possibilità di scelta in giro per la città ma una su tutte è il Vaticano. Il mondo cristiano e la celebrazione in questo luogo è un’esperienza indimenticabile. Da non dimenticare il famoso mercatino di Natale nella splendida cornice di Piazza Navona. Firenze: godersi la bellezza e i tesori di questa città approfittando anche dell’atmosfera regalata dai mercatini di Natale e del pattinaggio sul ghiaccio nelle piste del Winter Park, presso l’Obihall. Napoli: unico il Natale a Napoli, con le sue botteghe artigiane nel centro storico, che producono le statuine dei presepi ispirandosi a personaggi noti, contemporanei o intramontabili. Gubbio: in Umbria, l’albero di Natale più grande del mondo sulle pendici del monte Ingino, oltre al ChristamasLand. Un circuito in cui i bambini possono divertirsi tra giochi innovativi in un’atmosfera tradizionale, nella cornice dello splendido borgo. Manarola: il presepe luminoso del borgo ligure è uno degli eventi più attesi nel territorio delle Cinque Terre. Uno spettacolo regalato da 17000 luci. Matera: il presepe itinerante, uno spettacolo unico nella Città dei sassi, patrimonio Unesco. Un borgo che sembra fuori dal tempo. Natale 2019 al mare Se alla montagne preferite il mare per trascorrere le vacanze di Natale 2019, ecco alcune mete imperdibili. Puglia: il Salento è una meta prediletta da molti italiani e stranieri in estate ma non perde fascino nemmeno d’inverno. Presepi viventi e presepi monumentali in bellissime location, come ad esempio i cortili di palazzi antichi. Famoso quello dell’Anfiteatro Romano a Lecce. Sicilia: un inverno mite senza perdere l’atmosfera natalizia tra mercanti e luci, è quello che offre Catania. Se invece volete scappare su un’isola, c’è Pantelleria con i suoi giardini pieni di agrumi oppure Lampedusa o Linosa. Un po’ di primavera nel cuore dell’inverno. Il Natale 2019 in Italia L’Italia ovviamente offre ancora di più, sono davvero tantissimi gli eventi e le manifestazioni tipiche legate al Natale, di natura religiosa, dedicate al divertimento per i più piccoli o alla sola magia di questo periodo dell’anno, che affascina proprio tutti. Si può approfittare di qualche giorno per una fuga dalla routine verso luoghi incantevoli, senza allontanarsi troppo. C’è la montagna, c’è il mare, ci sono le città d’arte e i piccoli borghi. Volete approfittare delle vacanze natalizie per visitare una città e i suoi monumenti? Volete scaldarvi al sole di un clima mite o scatenarvi sulla neve? Ogni opzione è valida, potendo inoltre approfittare degli squisiti piatti tipici che ogni regione italiana offre. Per queste vacanze di natale 2019 c’è quindi solo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo stilato un breve elenco ma sarebbe impossibile racchiudere le tante località. Villaggi di Babbo Natale per intrattenere i più piccoli ci sono in moltissime località, ad esempio anche a Montepulciano in Toscana, la bellezza delle città e dei mercatini anche a Verona e a Torino, le montagne del Terminillo nel centro Italia, le luminarie a Salerno. Tra destinazioni glamour e luoghi incantati, la favola del Natale, si può vivere davvero ovunque. Senza contare che anche disponendo di un budget più ridotto è possibile prenotare un weekend in un luogo vicino, abbattendo quindi i costi dei grandi spostamenti che i luoghi esteri ci richiedono. Quando è meglio prenotare? Molti studi indicano il mese precedente a quello di partenza come quello più conveniente. Tuttavia c’è chi preferisce anticipare di molto e chi opta per il last minute. Certamente una famiglia con bambini piccoli avrà esigenze diverse da un gruppo di giovani amici. Se si è alla ricerca di un viaggio low cost, badate bene anche al giorno di partenza e di ritorno, spesso la flessibilità ripaga, 24 ore fanno sovente la differenza. In macchina, in treno, in aereo, in pullman, raggiungete la vostra meta felice e godetevi la bella Italia per le prossime vacanze di Natale 2019. Chi desidera trascorrere le vacanze di Natale 2019 in Italia può scegliere tra splendide location di montagna, città d’arte e persino località marine.
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parrotandpalm · 3 years ago
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🍑🍑🍑SATURDAY MOOD 🍑🍑🍑 In foto: un safari in città? Abbiamo tutto per farvi esplorare nuove strade, nuove luci, nuovi panorami. Alla ricerca del tramezzino perfetto o della libreria più speciale - Parrot and Palm 🌈 ORARI DI oggi 11/13 e 14.30/19.30 - vi aspettiamo per farvi scoprire che anche a Torino - abbiamo ancora molto da scoprire! Per ordini e info su whatsapp +393484712749 ☎️ 🌈 . . . . . #parrotandpalm #shoppingonline #shop #picoftheday #flowerslovers #details #shipping #italianstyle #shoppingonline #mood #chic #style #fashionista #cool #lookoftheday #look #outfitoftheday #ootd #inspiration #fashionable #summervibes #colorful #torino #likeforlikes #instalike #bestoftheday #bikini #igersitalia #igerstorino #instapic (presso Parrot and Palm) https://www.instagram.com/p/CR_P5tJKMdm/?utm_medium=tumblr
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amnesiacarts · 13 years ago
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Mapping 06/ Universi liquidi. Selezione di Devis Venturelli
Mapping 06 Universi liquidi Cecilia, Centro per la Creatività di Tito (Pz) venerdì 11 maggio > giovedi 17 maggio
Selezione di Devis Venturelli (Artista)
Artisti: Dacia Manto, Planiziaria, video doppia proiezione 2009, 15' 00’’ Stefano Scheda, Fuoridentro mobile, 2007 - video da installazione loop Rapadura - Juliana Gotilla & Izabel Rainer Harbach, fluid network, 2010, 1’11’
Tracce di entità biologiche in sistemi ambientali incontaminati sono i panorami specchianti d’acque di Dacia Manto in Planiziaria. L’attenzione quasi scientifica per le forme di vita di un’oasi naturalistica diviene dimensione lirico-poetica dello spazio ambientale. La costruzione simmetrica del video evoca a tratti le forme di Rorschach come se l’artista volesse indagare capillarmente attraverso lo strumento proiettivo la dimensione psicologica della personalità-ambiente. Di giocosa ironia sono invece imbevute le fresche e ludiche sequenze di Fluid network del Colletivo Rapadura, Su di un clinico light box sono disposte forme continentali terrestri; al ritmo incalzante di connessioni internet una successione di gocce collegano i territori verso una nuova Pangea, metafora della nuova dimensione globale che ha segnato le evoluzioni socio-culturali degli ultimi anni. Infine, Fuoridentro mobile di Stefano Scheda ci conduce ad una dimensione più strettamente simbolica. L’immagine fissa di una carrozzina rispecchia dall’interno il mare in cui è immersa alludendo ad una riflessione sulla dimensione originaria della vita. Devis Venturelli
Biografie
DEVIS VENTURELLI Nato a Faenza (RA) nel 1974. Vive e lavora a Milano. FORMAZIONE / EDUCATION 2000 - Ecole d'Architecture et du Paysage, Bordeaux (France); 2002 Laurea in Architectura / Degree in architecture, Università di Ferrara; 2006 Residenza presso / Residence at ZKM, Karlshrue (Germany)
MOSTRE PERSONALI (selezione) 2011 - Estasi urbane, l'Ozio Amsterdam (The Netherlands; Devis Venturelli, Monografia in Videoartyearbook 2011, Chiostro di Santa Cristina, Bologna. 2010 - Video of the month #55: Devis Venturelli, Ursula Blickle Videolounge Kunsthalle Vienna (Austria); La casa dell'ospite, Obalne galerije Piran. 2009 - Casa dell'ospite, installazione site specific / Arte Fiera Off - Galleria Lipanjepuntin Trieste, con / with Stefano Scheda.2008 - La casa dell'ospite, installazione site specific Bassano del Grappa. 2007 - Variazioni sul sacro, Fondazione Culturale San Fedele, Milano.
ESPOSIZIONI COLLETTIVE (selezione) 2012-Supertemporal, Kulturhuset Stockholm; 16/9 Widescreen, Spazio Armani Torino, in collaboration with Allegretti Artecontemporanea. 2011- Digital Life², Ex GIL, Roma; Invideo, Spazio Oberdan, Milano; Round the clock, Venezia, Spazio Thetis Arsenale Nuovissimo; Su nero nero, Castello di Rivara, Torino; Cinema take away, Rovereto; International Short Film Festival 2ANNAS, Riga (Latvia); Videoholica international video festival, Varna (Bulgaria); Big Screen Project?, New York; Il coreografo elettronico, Pan, Napoli; Loop festival, Medialounge, Barcellona (Spain), Videoartyearbook,Fondazione Sandretto Rerebaudengo, Torino; Fashion LA, Ace Gallery, Los Angeles; The night event, Angel Orensaz Foundation, New York; Regards sur l'art video, Institue francaise de Serbie, Belgrade; Premio Arte Laguna, Nappe dell'arsenale Venezia; 2010 - Video.it, Fondazione Merz Torino; Videoart year book, Chiostro di Santa Cristina, Bologna; Premio Agenore Fabbri, Stadtgalerie Kiel (Germany); Let's go outside, Superstudio più, Milano; Scherzo, ironia satira, doppio significato, Kunstverein, Augsburg (Germany); A remote viewing: Loop Barcellona (2003-2009), Centre d'art Santa Monica Barcellona (Spain); Kunstart , Bolzano galleria Defaveri arte; Mecal film festival, Barcellona (Spain). 2009 - Playlist, Galleria Neon campobase, Bologna; WRO Expanded City, 13th Media Art Biennale, National Museum, Wroclaw (Poland); Cannes AVIFF festival, Cannes (France); Souvenirs from heart, Cologne Art Fair (Germany); Videoformes, Clermont-Ferrand (France). 2008 - Magic moving image, Melina Cultural Centre, Atene. 2007 - VD Videodance Festival, Atene (Greece); Storung festival, Barcellona (Spain); Videoformes, Clermont-Ferrand (France); Athens videoart festival, Atene (Greece). 2006 Figures of Motion, Künstlerhaus, Plüschow, (Germany); Directors Lounge, Karl Marx Allee, Berlin (D). PREMI / PRIZE 2011 - Premio Romaeuropawebfactory, Fondazione Romaeuropa (Primo Premio / First Prize); Premio ArteCa, Premio Arte Rugabella (Primo Premio / First Prize). 2010 - Premio Farm Video.it, Artegiovane Fondazione Merz Torino (Primo Premio / First Prize). 2009 - Pagine bianche d'autore. Menzione Lombardia. 2008 Premio Aletti Art Verona, Banca Aletti (Primo Premio / First Prize). 2007 Premio arti visive Sanfedele, Milano (Primo Premio / First Prize). 2006 Premio Videoarte, Festival Visionaria, Siena (Primo Premio / First Prize). 2004 - Circuito Off, International short film festival, Venezia. Menzione speciale.
DACIA MANTO Nata a Milano nel 1973, vive e lavora a Bologna.
Da alcuni anni porta avanti attraverso video, installazioni e disegni una personale ricerca e mappatura dello spazio e del paesaggio, che ha interessato in particolare territori fluviali e palustri, periferie marginali e semiselvatiche. Osservatori strutturali e poetici sulla natura, i suoi lavori costruiscono immagini ed architetture aperte, mutevoli, precarie, che divengono testimoni dell'inafferrabilità dell'ambiente, della difficoltà di restituire la realta' della visione. MOSTRE - selezione personali 2011 - Wood seer, Paolo Maria Deanesi, Rovereto; Dacia Manto, Macc, Museo d'Arte Contemporanea di Calasetta. 2010 - Bower, Magazzino 1 B, Prato; Metcalfa, Mars, Milan Artists Run Space, Milano; Omphalina, PWC, Milano. 2009 - Dacia Manto, Mar, Museo d'Arte della città, Ravenna; Walden. Azione-installazione. Per Ammutinamenti-Cantieri Danza, Almagià, Ravenna. 2008 -Jardin Planetaire, Klerkx, Milano. 2007 - Olympia, Galerie Di Maggio, Berlino. 2006 Dacia Manto, GCAC, Galleria comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone; Vuoti d'aria, Laboratorio dell'Imperfetto, Cesena. Collettive: 2012 When (italian) responsibilities become forms, Oltre dimore, Bologna. 2011 - Doxa, UPP, Venezia; A history out of context, The promenade gallery, Valona, Albania; Stanze 101-102: Flavio Favelli, Dacia Manto, Maurizio Mercuri. Farnespazio, Bologna; Percorsi ritrovati nell'arte italiana, Mart, Rovereto; Ossessione verde, Feltre; Pure Water Vision, Premio Acea, Roma. 2010 - Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando? Maga, Gallarate; Private Garden, Pav, Parco D'Arte Vivente, Torino; Posizioni attuali dell'arte italiana, Stadtgalerie, Kiel (D). 2009 - Fragile, Metropole, Museo D'arte Contemporanea, Saint Etienne (F); Green Platforms, Centro Cultura Contemporanea La Strozzina, Fondazione Palazzo Strozzi; New italian Epic, Brown Project Space, Milano. 2008 - Mediations, Voyage sentimental. XIII Biennale, Poznan (PL); Dinamiche dello spazio in Italia, GCAC, Galleria comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone; Drawings in action, Disegni animati dall'Italia, Luigi Pecci, Prato. 2007 - Wundergarten, Orto Botanico, Palermo; What remains, Lambretto Art Space, Milano; Open air.
STEFANO SCHEDA Nato a Faenza nel 1957. Attualmente Vive a Bologna dove insegna “strategia dell’invenzione” all’Accademia di Belle Arti . Tra le mostre personali più importanti:Studio Vali Design London, Biennale Venezia 2005/evento fuori biennale, Annina Nosei Gallery,New York , Pari Nadimi Gallery Toronto, Ugo Ferranti Roma, Galleria il Milione Milano Gas Art Gallery Torino, la videoinstallazione" Meteo 2004,The Reality Show of Hallucination, al prestigioso ZKM, Center for Art and Media ". Le sue opere sono state esoste tra l’ altro a: Cact Bellinzona, Villa Croce Genova, Ursula Blickle Fondaton Kraichtal - Untero wisheim, GAM Bologna, Villa delle Rose Bologna, Fondazione Waf , Kunsthalle, Goppingen, MART Rovereto, Kunsthalle Museum Squartier Wien, The Leslie -Lohman Fondation New York, Kunsth Merano, Museo kendamy Brescia., Kunstsammlungen chemnitz, Mucsarnok kunsthalle Budapest Rupertinum Saltzburg, Finalista alPemio Celeste 2011 e Premio Pure water Vision. Acea Eco Art contest 2010 Fondazione Waf Premio Agenore Fabbri. collabora con diverse gallerie, principalmente dal1995 con la galleria Lipanjepuntin di Trieste con cui oltre a realizzare diverse mostre personali , e stato inserito in importanti collettive e ha partecipato a prestigiose fiere (Paris Photo,Arco’,Art cologne ,Mi Art ,Artissima ,Art Verona e Artefiera) e recentemente, dal 2009 con la Galleria DeFaveri Arte Contemporanea. .Diverse le partecipazioni a mostre anche internazionali con testi critici e curatoriali fra cui Peter Weiermair, Peter Weibel, Jonathan Turner,Emmanuel Cooper,Laura Cherubini, Claudio Marra, Luigi Meneghelli, Roberto Daolio ,Tiziana Conti, Ludovico Pratesi,Mario Csasanova,Lia De Venere, EugeniViola, ,Valerio Deho’, Angela Madesani, Cristiano Seganfreddo,Sabrina Zannier, Daniele Capra, Gigliola Foschi ed altri.
COLETIVO RAPADURA Il Coletivo Rapadura costituito da Izabel Rainer Harbach e Juliana Gotilla nasce nel 2010 a Milano ed oggi ha sede a San Paolo in Brasile.
IZABEL RAINER HARBACH http://cargocollective.com/belrainer 30 anni, è laureata in Communicazion Sociale, a San Paolo, Brasile. Ha fatto un Master di New Media Art Design alla Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Italia 2010-2011. Lavora come "graphic, motion e interactive designer". È interessata in sviluppare progetti di arte collegati con design.
JULIANA GOTILLA www.juliana.gotilla.com 29 anni, è laureata in architettura alla FAUUSP, a San Paolo, Brasile. Fa un Master "Espace Public: architecture, design, pratiques" a Saint Étienne, France 2011-2012. Lavora come "graphic designer" e ha un progetto personale con il riuso dei oggeti della routine. È interessata in svilupare progetti di arte e design sullo spazio pubblico.
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gogobus · 6 years ago
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Bardonecchia: la montagna per tutti i gusti. Raggiungila in bus!
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Marzo è partito alla grande con una fantastica novità: lo Skibus per Bardonecchia!
Proprio oggi siamo partiti da Milano e Torino con il bus al completo di sciatori e snowboarder entusiasti ma anche di semplici amanti della montagna.
Con noi puoi trascorrere una splendida giornata anche se non ami sciare:  a Bardonecchia c’è così tanto da fare! 
Vediamo insieme cosa offre la famosa località piemontese.
COSA FARE A BARDONECCHIA
Dentro e fuori le piste
Iniziamo con qualche numero! A Bardonecchia puoi trovare ben 22 impianti di risalita e 100 km di piste (5 piste nere, 18 piste rosse, 16 piste blu) distribuiti nei 3 comprensori di Colomion, Melezet e Jafferau.
I comprensori del Colomion-Les Arnauds e del Melezet hanno piste ampie e tracciate in prevalenza nel bosco. Qui una fitta ragnatela di percorsi parte dal centro del paese, a Campo Smith, e raggiunge i vasti plateau fuoribosco del Vallon Cros a 2400 metri di quota.
Sei per il fuori pista? A soli 5 minuti dal centro del paese, grazie alla navetta gratuita, potrai raggiungere il comprensorio dello Jafferau che raggiunge la punta massima di 2800 metri d’altezza. Qui potrai sciare prevalentemente fuoribosco, in ambiente d’alta quota, con una vista a dir poco ineguagliabile sulle montagne circostanti.
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Lo snowpark
Se preferisci il freestyle vai diretto al Bardonecchia Snowpark, nell’area del Melezet, località Selletta a quota 2200 metri.
Indipendentemente dal tuo livello di riding, potrai divertirti in un'area dedicata con rail e salti per tutti i gusti!
Un'area easy, con strutture dedicate all'insegnamento e a chi vuole provare per la prima volta il freestyle, permetterà anche ai beginners di godere appieno delle giornate di riding.
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Sci di Fondo
Bardonecchia ha pensato anche ai fondisti! Se sei un appassionato potrai trovare le piste di fondo nello splendido anfiteatro di Pian del Colle e in Valle Stretta.
Pista Pian del Colle 1390m 1510m, comprende 4 anelli:
Anello verde: lunghezza 1 km, facile
Anello blu: lunghezza 2 km, facile
Anello rosso: lunghezza 3,5 km, difficoltà media
Anello nero: lunghezza 5 km, difficile
Pista Valle Stretta: 1390m 1780m
Anello km 10, grado difficoltà: medio.
Da Pian del Colle la pista sale fino al pianoro della Parete dei Militi dal caratteristico aspetto dolomitico, dove si sviluppa un primo anello. Dopo un breve tratto, si raggiungono le Grange della Valle Stretta – 1.780 mt. ed i due rifugi (I Re Magi ed il Terzo Alpini), dove si trova un secondo anello più piccolo immerso in un paesaggio di incomparabile bellezza.
Pista di fondo Decauville 2000m
Situata a 2000m sullo Jafferau ed accessibile direttamente grazie alla telecabina, resta aperta fino al mese di aprile. Completamente in piano.
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NON SCII?
Ciaspolate
A Bardonecchia non manca il divertimento per i non sciatori. Qui è possibile inforcare le ciaspole ai piedi e partire per una meravigliosa avventura tra panorami magici e scorci mozzafiato.
Sono 3 i percorsi segnalati e si trovano vicino all’arrivo dei principali impianti di arroccamento del Colomion, Melezet e Jafferau.
Percorso 1 - Melezet
Con partenza da località Chesal, il percorso (lunghezza di 3,5 km) vi porterà attraverso un bosco splendido e panorami mozzafiato sulla magnifica Valle Stretta
Percorso 2 - Colomion
Con partenza da località Pian del Sole, il percorso (lunghezza di 1,5km) è di facile approccio, ideale per tutta la famiglia e per i bambini (rigorosamente accompagnati)
Percorso 3 - Jafferau
Con partenza dall’arrivo della Telecabina, il percorso (lunghezza di 7km) offre una splendida vista, che ripaga dell’impegno e della fatica.
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Pattinaggio su ghiaccio
A Bardonecchia è possibile inoltre pattinare su ghiaccio presso la pista di via Mallen, dietro al Palazzetto dello Sport.
Di seguito gli orari:
APERTO TUTTI I GIORNI
Dalle 10,00 alle 12.30
Dalle 15,00 alle 19.00
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PER I BIMBI
Le aree dedicate
E se viaggi con bambini Bardonecchia prevede attività dedicate proprio a loro!
Situata vicino allo skilift Baby del Campo Smith, è in funzione la zona giochi e primo sci per i bimbi da 1 a 5 anni.
Inoltre, per i più piccini che ancora non si cimentano sulle piste, è in funzione presso il Villaggio Campo Smith un simpatico kindergarten.
Grandi e piccini a partire dai 6 anni possono usufruire di un tapis roulant che serve la pista di snow tubing e la pista principianti per provare l’emozione di scivolare su una percorso realizzato appositamente. 
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Alla ricerca degli animali selvatici
Esiste anche una grande novità per i più piccoli ma apprezzata anche dagli adulti: la ricerca e la scoperta degli animali selvatici.
Sulla pista Sole del comprensorio del Colomion potrai incontrare gli animali del freddo e della montagna: cervi, camosci e tanti altri amici ti aspettano... Anche solo per una foto ricordo! Potrai scoprire tante curiosità su di loro e imparare a riconoscerli.
Attività per tutti, grandi e piccini, la trovate tutta la stagione invernale dalle ore 9.00 alle 16.45 in località Pista Sole, comprensorio del Colomion. E' un’attività in quota che necessità di skipass.
Avrai capito che ce n’è davvero per tutti quanti! Quindi cosa aspetti? Prenota ora il tuo posto a bordo e vieni a divertirti insieme a noi a Bardonecchia!
PRENOTA ORA IL TUO POSTO!
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lavalleritrovata · 8 years ago
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Il viaggio di un fotografo americano in Valle Grana
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Quando nel 1963 il fotografo americano Clemens Kalischer, nel corso del suo viaggio in Piemonte, immortalò in bianco e nero paesaggi, edifici e persone della Valle Grana (in provincia di Cuneo), quest’ultima – così come quelle confinanti – stava attraversando da qualche anno una stagione di lento e inesorabile spopolamento da parte della porzione più giovane e attiva dei suoi abitanti, indotta a lasciare quei luoghi alla ricerca di un’occupazione in pianura più stabile e possibilmente meno esposta alle enormi fatiche e incertezze che avevano fino a quel momento caratterizzato la vita di chi in montagna ci era nato e aveva vissuto.
Da quel viaggio e da quell’esperienza vissuti ormai più di cinquant’anni fa, Kalischer trasse un reportage corposo e molto significativo sia dal punto di vista strettamente documentaristico (in primo luogo sul piano sociale e su quello storico), sia dal punto di vista della qualità estetica degli scatti, per mezzo dei quali panorami, edifici e volti di giovani e anziani dei luoghi visitati venivano così fissati per sempre sulla pellicola riuscendo a sottrarsi – almeno in parte – alla patina di oblio che si sarebbe depositata sulla storia e sulle tradizioni di molte località alpine nel corso dei decenni successivi.
Una parte di quelle immagini venne raccolta e pubblicata molti anni dopo, nel 1996, in un piccolo volume realizzato dal Museo Nazionale della Montagna di Torino. La montagna dell’esodo (questo il suo titolo) costituisce ancora oggi un elemento di preziosa testimonianza visiva di un’epoca ormai lontana di quell’area delle Alpi, al punto che sfogliandone le pagine diventa difficile non domandarsi che cosa sia rimasto di quei luoghi, di quei panorami ampi e di quelle borgate, o che cosa la vita abbia riservato a quelle persone il cui sguardo venne catturato dall’obbiettivo di un fotografo americano incuriosito e fortemente affascinato da questo angolo di Piemonte.
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Finalità del contest fotografico e modalità di partecipazione
Proprio per tentare di dare risposta alle domande legate al che cosa sia rimasto immutato e al che cosa sia invece cambiato per sempre rispetto agli anni sessanta del Novecento nei luoghi della Valle Grana oggetto del reportage, si è deciso di organizzare un contest fotografico il cui obiettivo vuole essere, appunto, quello di dar vita a una raccolta di immagini contemporanee che – attraverso il personale punto di vista degli autori selezionati – sia in grado di illustrare l’attuale situazione della valle a mezzo secolo di distanza dal lavoro portato a termine da Kalischer.
Possono inviare la propria candidatura per la partecipazione al contest i fotografi maggiorenni nati in Italia (o qui attualmente residenti) che non abbiano ancora compiuto, alla scadenza del termine di presentazione della domanda, il 35° anno di età. Saranno privilegiati i candidati con al loro attivo una certa esperienza fotografica, comprovata dalla realizzazione di progetti (editi o inediti) riferibili agli ambiti della fotografia di paesaggio, della fotografia di architettura e della fotografia di ambito sociale.
Tutte le candidature devono pervenire agli organizzatori entro e non oltre domenica 7 maggio 2017 (eventuali proroghe della scadenza verranno comunicate attraverso il sito web e i social network). Non verranno in alcun modo accettate le candidature pervenute oltre il termine di scadenza indicato.
I fotografi interessati a presentare la propria candidatura – e in possesso dei requisiti anagrafici sopra enunciati – dovranno inviare all’indirizzo di posta elettronica [email protected] i seguenti materiali:
- un documento in formato word che riporti il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita, la residenza, la nazionalità, il recapito telefonico, l’indirizzo mail, l’eventuale link al proprio sito web. Inoltre, un breve curriculum vitae (max 1500 battute spazi inclusi) che illustri la propria attività fotografica (mostre, pubblicazioni, partecipazione a workshop ecc.);
- la scansione di un documento di identità;
- una selezione di 10-15 immagini che facciano parte di un corpus di lavoro caratterizzato da una coerenza e un’organicità ben riconoscibili, e riferibile nel suo sviluppo ad almeno uno dei tre ambiti fotografici sopra menzionati. Le immagini dovranno essere in formato jpg (300 dpi, 1200 pixel sul lato lungo), e dovranno essere nominate in modo sequenziale come nell’esempio che segue: Antonio_Rossi_1, Antonio_Rossi_2 ecc. (il suddetto corpus non deve essere necessariamente relativo alla Valle Grana);
- un documento in formato word che riporti un testo esplicativo di accompagnamento della selezione di immagini proposta per la candidatura (max 2000 battute spazi inclusi) e l’anno della sua realizzazione.
Considerato il peso dei file, si consiglia di utilizzare la piattaforma wetransfer (https://wetransfer.com) per inviare il materiale suddetto all’indirizzo di posta elettronica indicato.
Selezione delle candidature
Le candidature pervenute agli organizzatori saranno esaminate da una giuria composta dai membri ideatori del progetto (un operatore culturale, un membro dell’associazione capofila del progetto, un fotografo professionista, un regista e un editore). La selezione, i cui risultati saranno comunicati via posta elettronica entro mercoledì 25 maggio 2017 (eventuali ritardi nell’uscita degli stessi saranno resi noti sul sito e sui canali social), porterà all’individuazione finale di 5 fotografi che prenderanno parte al contest. La selezione sarà fatta a insindacabile giudizio della giuria.
Svolgimento del contest e risultati attesi
Lo scopo principale del contest è chiedere ai 5 fotografi selezionati di realizzare un reportage fotografico in Valle Grana: traendo ispirazione dalle pagine del volume La montagna dell’esodo, ai 5 autori sarà infatti domandato di ripercorrere – secondo il proprio stile e la propria sensibilità – almeno una parte del viaggio compiuto da Kalischer in questa valle del cuneese. Ogni fotografo potrà così liberamente scegliere quale località (e/o i suoi abitanti) della Valle Grana porre al centro della propria ricerca.
Come si è detto, il fine è quello di dare vita a cinque progetti fotografici che siano in grado di restituire l’attualità di alcuni dei luoghi, degli abitati e delle comunità umane che ancora oggi li animano e che vennero immortalati dal reporter statunitense negli anni sessanta del Novecento.
Il significato ultimo del contest è in definitiva provare a far emergere attraverso il mezzo fotografico non solo le inevitabili mutazioni occorse nel paesaggio (naturale, abitativo o umano che sia) della Valle Grana rispetto ad allora, ma anche ciò che, per molteplici ragioni, può essere rimasto intatto nonostante lo scorrere del tempo.
Dal punto di vista operativo, resta inteso che tutte le spese di trasporto, di vitto e di alloggio – così come quelle riferibili all’acquisto di attrezzature e all’eventuale sviluppo e stampa dei negativi o dei file digitali – sostenute durante la realizzazione del reportage sono totalmente a carico dei fotografi selezionati, che avranno la possibilità di portare a termine il proprio progetto nell’arco di tempo compreso tra l’avvenuta comunicazione della selezione e giovedì 31 agosto 2017. Nel rispetto di tali limiti temporali, ogni autore è in ogni caso libero di decidere quanto tempo trascorrere in valle al fine di realizzare il reportage nel modo che ritiene più idoneo.
Ciascun autore può utilizzare il tipo di attrezzatura fotografica che giudica più adatto allo scopo prefissato: tuttavia, qualora decidesse di scattare le immagini in pellicola, sarà sua cura far pervenire alla giuria i singoli scatti digitalizzati.
Ogni reportage dovrà essere composto da 30 immagini, accompagnate da un breve testo descrittivo del lavoro svolto (max 1500 battute spazi inclusi). Le immagini, in formato TIFF, devono essere della massima risoluzione possibile consentita dallo strumento utilizzato e nominate, anche in questo caso, in maniera sequenziale (si veda l’esempio riportato sopra).
Una volta realizzati, i singoli reportage (in possesso delle specifiche tecniche sopra indicate) dovranno quindi essere inviati per mail alla giuria giudicatrice – all’indirizzo [email protected] – entro e non oltre domenica 10 settembre 2017 (eventuali, minime proroghe di consegna dovranno essere discusse e concordate con gli organizzatori). A causa del peso dei file, la spedizione dovrà essere fatta servendosi tassativamente della piattaforma wetransfer.
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Utilizzo del materiale fotografico prodotto
Una volta pervenuti alla giuria, i 5 reportage verranno esaminati. Entro una data ancora da definire, e che verrà comunicata in seguito, sarà annunciato il reportage vincitore del contest (anche in questo caso la scelta è a insindacabile giudizio della giuria).
Tutte le immagini che fanno parte del reportage dichiarato vincitore saranno pubblicate in un apposito volume fotografico, che conterrà anche una selezione degli scatti che compongono i restanti 4 reportage pervenuti alla giuria. Il catalogo, stampato e distribuito a spese degli organizzatori, darà quindi la possibilità ai 5 fotografi di far conoscere il proprio lavoro a un pubblico ampio grazie alla distribuzione del volume stesso, che ospiterà al suo interno anche uno o più testi introduttivi.
Inoltre, alcuni scatti del reportage vincitore saranno stampati ed esposti in occasione di una mostra di immagini realizzate da Kalischer nel 1963, che verrà organizzata sul territorio cuneese in un luogo e in una data ancora da stabilire.
Infine, tutte le immagini che compongono i 5 reportage costituiranno un’importante banca dati fotografica relativa alla Valle Grana, diventando così una preziosa testimonianza – fruibile da studiosi e appassionati – utile per conoscere in modo articolato e approfondito un territorio montano ricco di storia e di tradizioni.
La valle ritrovata è anche il titolo di un documentario realizzato nel 2015 dalla regista cuneese Erica Liffredo. Il contest fotografico e il più ampio progetto di cui fa parte prendono le mosse da quel documentario, grazie al quale la storia di Clemens Kalischer e del suo viaggio fotografico nelle vallate cuneesi ha potuto così tornare alla luce ed essere raccontata | guarda il trailer 
Per restare informato sugli sviluppi del contest fotografico segui anche la nostra pagina Facebook
Tutte le foto © Clemens Kalischer
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levysoft · 5 years ago
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Musei d’arte
Saltare ore e ore di fila, per ritrovarsi direttamente nella grande bellezza dei Musei Vaticani. Un sogno? No. Sul loro sito, infatti, è disponibile un catalogo online dove si possono rintracciare ed ammirare moltissimi capolavori delle collezioni vaticane. Stesso discorso per la Pinacoteca di Brera a Milano, che sul proprio sito ha messo a disposizione 669 opere.
Alla Galleria degli Uffizi di Firenze, tra Pasqua e pasquetta sarà possibile ammirare i dipinti di Rubens, Fra Bartolomeo, Pontormo ed altri grandi maestri eruditi dalla guida competente degli assistenti museali. E’ invece ”navigabile” virtualmente il Museo Egizio di Torino, come tanti altri musei nazionali (sul sito del Mibact l’elenco completo delle visite virtuali di musei e parchi archeologici italiani).
Per chi sogna un orizzonte internazionale, c’è sempre Google art &culture, con il suo infinito repertorio iconografico di ogni sorta, non solo artistico, e di visite virtuali a luoghi di tutto il mondo, dal Museo Frida Kahlo di Città del Messico al British Museum di Londra, con la possibilità, per esempio, di riprodurre sulle pareti di casa propria un capolavoro del maestro della pop art come Roy Leichtenstein, in dimensioni e qualità equivalenti all’originale, con possibilità di scattarsi un selfy.
Natura e parchi
Per chi non vuole rinunciare assolutamente all’effetto scampagnata e alla vista della natura, i giardini di Ninfa e Sermoneta, nel Lazio, uno dei parchi più suggestivi al mondo, hanno organizzato un tour virtuale guidato, per far ammirare tra le rovine della città medievale le fioriture di piante che provengono da ogni angolo del mondo. Facilmente, ci si potrà potrà sbirciare le meraviglie dell’Orto botanico di Padova, patrimonio Unesco, oppure dell’Orto botanico di Roma, che ha appena sviluppato una nuova applicazione web per esplorare e consultare la sua ricca collezione di essenze.
Ma sarà possibile anche fare passeggiate virtuali nei Giardini della Reggia La Venaria Reale, nei pressi di Torino, o lungo sentieri e panorami a picco sul mare del Parco Nazionale Cinque Terre in Liguria. E ancora, far visita ai giardini di Villa San Michele a Capri tra piante, capolavori d’arte e reperti storici o al Parco Regionale dell’Appia Antica, ai Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano e al Parco Naturale Regionale del fiume Sile, in Veneto.
Bocelli in streaming dal Duomo di Milano
Per gli amanti della lirica, infine, la sera del 12 aprile, il giorno di Pasqua, il tenore Andrea Bocelli canterà in diretta streaming mondiale dal Duomo di Milano. L’evento, chiamato Music for Hope, sarà trasmesso gratuitamente sul canale YouTube dell’artista partire dalle 19.
Sabato 11 aprile, invece, ultima serata del Musica Che Cura Streaming Festival, una staffetta musicale ideata da Django Concerti per raccogliere fondi dedicati all’emergenza Coronavirus con la partecipazione di 30 artisti italiani e internazionali. Musica per tutti i gusti – regge, rok, pop, jazz, elettronic, cantautori – in streaming dalle 18.30 alle 23.30 su facebook.
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italiaatavola · 5 years ago
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Olio Riviera Ligure Dop A tavola con le tipicità delle Langhe
Un connubio ben riuscito quello tra l'Olio Riviera Ligure Dop e le specialità del territorio delle Langhe, grazie alla mano talentuosa dello chef Maurilio Garola, stella Michelin a La Ciau del Tornavento a Treiso (Cn). Questo il quarto incontro del tour dell'Olio Riviera Ligure Dop voluto dal Consorzio in collaborazione con Fondazione Qualivita e con Italia a Tavola media partner. Un successo, quello ottenuto dall'evento organizzato presso il ristorante stellato La Ciau del Tornavento, sulla falsariga dei tre che l'hanno preceduto. A Milano, da Filippo La Mantia al ristorante Filippo La Mantia Oste e Cuoco; a Torino, in tavola al Les Petites Madeleines con la cucina di Giuseppe Lisciotto; per finire a Bologna nella cornice del Ristorante I Portici *, con i piatti ideati da Emanuele Petrosino.
Scopo dell'incontro nelle Langhe, e in generale del tour voluto dal Consorzio Olio Riviera Ligure Dop, è quello di creare un momento di formazione che sappia raccontare le note distintive di un prodotto che simboleggia la base della Cucina italiana agli operatori Horeca piemontesi. Il format, ormai consolidato, è diviso in due "fasi": prima la degustazione ai banchi delle aziende presenti, poi il menu affidato a Maurilio Garola - a intervallare i due momenti salienti la presentazione delle realtà che hanno preso parte all'evento e una degustazione guidata affidata all'oleologo Luigi Caricato.«L'Olio Riviera Ligure Dop è un olio certificato. Significa che tutte le 600 aziende che fanno parte del Consorzio, dalle più piccole che lavorano soltanto le loro olive ai frantoi che invece comprano olive che vengono poi lavorate, sono sottoposte a una serie di adempimenti e di obblighi. Questo garantisce il consumatore e il mondo della ristorazione sulla qualità del prodotto e sulla tracciabilità. Si tratta di un prodotto registrato a livello europeo che non può essere creato se non seguendo un rigido disciplinare di produzione». Così sull'Olio extravergine Riviera Ligure Dop il presidente del Consorzio Giorgio Lazzaretti. Un messaggio chiaro per una ristorazione che in prima persona si preoccupa di proporre qualità ai propri ospiti: «Pensiamo ci sia la necessità di far comprendere al consumatore che sceglie ristoranti e alberghi di alto livello il valore di questo prodotto. Perché il consumatore può ottenere anche per l'olio quello che ha già ottenuto per il vino: prodotti legati a un territorio di origine e garantiti da un ente esterno di certificazione».Le aziende Nella splendida cornice con vista de La Ciau del Tornavento, le aziende del Consorzio che hanno deciso di promuovere i propri oli al mondo della ristorazione delle Langhe sono state sette, che, come per gli altri eventi, si collocano lungo l'intero terrirorio ligure.Nei dintorni di Savona, l'Azienda olivicola Canaiella, poco meno di tre ettari di oliveti ritagliati in un'ocasi di pace, incontaminata e quindi convertita alla gestione biologica. La cultivar è Taggiasca per il 96%, con piccole coltivazioni di frantoio, leccino, moraiolo e pendolino per il restante 4%. «Noi abbiamo iniziato da zero - ha detto Andrea Giannì - abbiamo bonificato la collina e piantato questi alberi nel 1996, e da allora nulla è cambiato: la produzione è esclusivamente di Olio Dop ed è completamente biologica».Ci si sposta nell'immediato entroterra di Imperia, precisamente ad Oneglia, per incontrare "piccoli produttori di grande qualità dal 1827": si tratta del Frantoio di Sant'Agata di Oneglia, azienda a conduzione familiare con 10mila piante di oliva Taggiasca. «Abbiamo un frantoio di proprietà - ha spiegato Serena Mela - e un'azienda agricola dove lavoriamo l'oliva Taggiasca. Abbiamo cercato di studiare un po' questo prodotto che è nostro, del nostro territorio e da lì lo proponiamo in diverse declinazioni, classica, in salamoia, denocciolata, essiccata e candita��.Decisamente più giovane - fondata a tutti gli effetti nel 2002 - la realtà Lucchi e Guastalli, con l'agronomo Marco Lucchi impegnato nel mondo dell'olio di qualità non per tradizione famigliare ma per vocazione professionale. La varietà non è propriamente Taggiasca, ma Razzola, «principalmente diffusa nelle zone di La Spezia e in val di Magra, dove siamo noi». «L'azienda è di 10 ettari, circa 3mila, 3.500 piante, il frantoio nostro è di proprietà, è ecologico, con riciclo completo delle biomasse».Entroterra ligure occidentale, terza generazione. Questo il punto di partenza per conoscere la realtà di Olio Anfosso, che dal dopoguerra ad oggi ha portato pura modernità nella sua tradizione. «Noi siamo nati nel '45 - ha raccontato Alfredo Anfosso - con mio nonno come mezzadro, poi ci siamo ampliati, mio padre ha aperto il primo frantoio e infine io e mio fratello ci siamo dedicati alla commercializzazione. Oggi esportiamo in tutta Europa i prodotti della nostra azienda di circa 20 ettari».Ci si muove nuovamente verso la provincia di Imperia, a Castellaro, per l'azienda Podere Secondo, nata dal passaggio di testimone dell'azienda agricola Secondo Gian Marco al figlio Stefano. L'obiettivo però è sempre lo stesso, proseguire la secolare tradizione di coltivazione degli olivi di cultivar Taggiasca. «Il nostro è un piccolo podere - ha spiegato Stefano Secondo - 3 ettari coltivati, portato avanti tanto con passione quanto con divertimento. Produciamo solo Olio Dop, sulle colline soleggiate sopra Castellaro».Recente per fondazione (1995) ma con radici storiche (l'attività agricola e olearia degli antenati risale ai primi anni del XX secolo), Ranise Agroalimentare è in val Prino, nell'entroterra di Imperia. «Io e mia moglie - ha detto Roberto Ranise - abbiamo cercato di recuperare i vecchi oliveti abbandonati, poi siamo andati avanti, abbiamo cominciato ad acquistare olive dai vicini e siamo cresciuti. Ora gran parte della nostra produzione viene esportata».Non solo Olio Dop Riviera Ligure, ma anche eccellenze legate al mondo del vino e creme come quella alle acciughe, al pesto e al "Caviale del Centa": questa è Sommariva Tradizione Agricola, presentata da Alice Sommariva, 5ª generazione dell'azienda, che quest'anno compie 104 anni. «Siamo produttori principalmente di olio, il frantoio è di nostra proprietà, racchiuso nelle mure del centro storico di Albenga. Coltiviamo però anche diversi prodotti, come il basilico e la rucola, e li trasformiamo in varie creme, tra cui anche quella di acciughe».Il pranzo Tante anime diverse riunite sotto la denominazione d'origine Riviera Ligure, protagonista per un giorno nei piatti ideati da Maurilio Garola e dal suo talentuoso staff di cucina. A fare da "apripista" ad un pranzo di ben sei portate, un aperitivo in una delle terrazze forse più suggestive della zona, con affaccio sulle colline verdeggianti delle Langhe. In abbinamento ad un Contratto metodo Classico Millesimato Pas Dosé 2012, produttori e operatori hanno potuto assaggiare qualche sfizioso assaggio dalla cucina: Gamberi di Sanremo impanati nella nocciola; Fiori di zucchina fritti; Baccalà impanato al nero di seppia; Salmone affumicato su biscotto al Parmigiano; Salsiccia di Bra e chips di riso; Tartelletta con patè di coniglio e nocciola caramellata.Accomodati a tavola, protagonista accanto all'Olio Riviera Ligure Dop sono state la semplicità e la genuinità dei prodotti del territorio, sapientemente declinati da Garola in piatti capaci di valorizzare e valorizzarsi in abbinamento all'Olio Riviera Ligure Dop. Un amuse bouche ad aprire le danze, Carne cruda con caviale, seguita da un Carpaccio di gamberi, «gamberi della Liguria» - Gartola ci tiene a esaltare il legame tra la materia prima e il territorio, con burrata, precisamente «stracciatella di burrata di capra e mucca», pomodorini confit con Olio Riviera Ligure Dop.A seguire i «classici» Plin di carne ai tre arrosti, «quindi vitello, maiale e carne bianca, in questo caso coniglio. Di solito si fanno al sugo d'arrosto o al burro e salvia, in questo caso ho aggiunto invece dell'olio a crudo, per esaltare il gusto sia dell'olio che delle carni scelte». A seguire una Tagliata di fassona, «una grande carne di razza piemontese che ha una frollatura di 45 giorni, abbinata a quest'olio stupendo» e ad una maionese di senape.Un predessert, un Gelato all'olio con oliva Taggiasca candita, olio a crudo e crumble di cacao alla base (abbinamento insolito ma ben riuscito), a fare da spartiacque tra la carne piemontese e il dolce, una Crostatina al cioccolato fondente, sale maldon, Olio Riviera Ligure Dop e sorbetto ai lamponi.«Uso frequentemente l'Olio Riviera Ligure Dop nei miei piatti, sia dolci che salati. Negli ultimi 10 anni della mia vita da ristoratore ho puntato sull'olio di qualità, ecco perché penso che l'Olio Riviera Ligure Dop possa essere una scelta più che giusta: un prodotto innanzitutto di una regione che confina con il mio Piemonte, e in secondo luogo con caratteristiche intrinseche davvero incredibili, grazie alle quali la materia prima viene valorizzata senza che il gusto ne risenta. Per questo è utilizzabile sia caldo che freddo, sia in cucina come ingrediente che in sala come finitura».Concluso il tour promozionale dell'Olio Riviera Ligure Dop e terminati i laboratori che il Consorzio ha voluto in 25 alberghieri tra Liguria, Piemonte e Lombardia, la data più attesa ora è il weekend del 15 e 16 giugno: ad attendere i consumatori ci sarà Oliveti Aperti, un evento per scoprire il mondo rurale della Riviera Ligure, fatto di oliveti, frantoi, aziende agricole, agriturismi, cucina tipica e panorami unici al mondo. Per informazioni: www.oliorivieraligure.it
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businessthreesixfive-blog · 6 years ago
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La begin up del turismo enogastronomico made in Italy: Italia Pleasure-- GioDiT
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La rubrica estiva #travelintech è stata un vero successo e che ancora suscita interesse nei lettori del blog site GioDiT, ma la voglia di conoscere, viaggiare non va in ferie, e quindi oggi ci" delizieremo "con una begin up travel made in Italy che può aiutarci nella scelta di esperienze personalizzate per concederci pause rilassanti e rigeneranti durante l'autunno e la stagione invernale.
Pronti per weekend gustosi alla scoperta del turismo enogastronomico, con tour all'insegna di sapori, odori, e gusti unici, itinerari sensoriali, eventi esperienziali ed emozionali legati al food e white wine e più in generale al beverage, attraverso cui entrare in contatto col territorio, valorizzando le tradizioni, l'autenticità, l'unicità e la sostenibilità?
Passeggiare tra ulivi secolari, o tra le interminabili filari di vitigni, meravigliandosi nello scorgere panorami mozzafiato, scoprire l'antica arte della macinazione dei cereali in un mulino biologico che conserva la magia del passato sortendo l'effetto della macchina del tempo e delle epoche in bianco e nero, visitare cantine storiche e prendere parte ad un'esperienza sensoriale ed inebriante, alla produzione del vino, dal pigiare l'uva alla deraspatura fino alla pressatura, o essere coinvolti empaticamente nella filosofia dell'azienda, nella storia e nel profondo legame col territorio e la natura, e nei metodi di coltivazione biologica, muovendosi tra botti, barricaie dove viene fatto riposare il vino, damigiane o un trip in un frantoio per una full immersion nel mondo dell'olio e per discoprire la frangitura delle olive, la conservazione e come leggere correttamente l'etichetta di un olio extravergine di qualità.
E perché no, magari e laboratori per scoprire tutti i segreti della pasticceria, dalla preparazione di una gustosa e corposa crema pasticcera, priva di grumi, di come preparare una pasta frolla con una dolce nota di vanillina, un pan di spagna da veri esperti, per mettere le mani in pasta e cimentarsi nella preparazione di pizze e pane, o scoprire le tecniche artigianali di lavorazione della produzione dei salumi.
Ed ancora, degustazioni di prodotti tipici locali, di dolci stagionali, di creme spalmabili e produzioni biologiche rigorosamente made in Italy come olio extravergine dop e vini
pregiati. Questo si propone di offrire la launch travel made in Italy Italia Pleasure che intende affermarsi come marketplace online del turismo enogastronomico in cui gli Esperti del Gusto italiani (aziende agricole, sommelier, pasticceri ...), offrono ai viaggiatori e ai foodie, visite, degustazioni e laboratori personalizzati nelle loro aziende e territori, incentivando l'acquisto di prodotti enogastronomici Made In Italy. La
launch travel del Lazio che valorizza il made in Italy, punta advertisement offrire anche esperienze ibride, non appartenenti solo esclusivamente al settore enogastronomico, ma sempre strettamente legate alle tradizioni di un territorio e con la sua digital method predilige lo storytelling del viaggio, del territorio, dei produttori, delle aziende, dei prodotti dop, igp e presidi slow food e fa della disintermediazione il suo cavallo di battaglia, utilizzando WhatsApp Business ed il contatto diretto tra esperti e viaggiatori.
Scopriamone di più su questa launch del turismo enogastronomico, giunta tra i primi classificati della sezione food e white wine tourism, della Factorympresa, e che ha recentemente partecipato all'ultima edizione di TTG di Rimini, culla del turismo e delle travel experience in Italia, con l'intervista al CEO e co-founder Aldo Giuliani.
Come nasce l'idea di creare un turismo esperienziale che unisca artigiani e aziende del made in Italy e viaggiatori?
Italia Delight nasce a settembre 2016, dall'idea di Aldo Giuliani, co-founder & & CEO, e della co-founder Valentina, da sempre appassionata di viaggi, lingue e culture straniere. Ragionavamo insieme sui viaggi che avevamo fatto in Italia e in Europa. Ci siamo resi conto che il turismo enogastronomico è un segmento di grande interesse per il viaggiatore: non più un settore di nicchia per appassionati ed intenditori, ma un'attività in specialty ascesa e fra le più dinamiche del settore. L'enogastronomia è, infatti, percepita a livello internazionale come uno strumento privilegiato per la conoscenza della cultura area ed è vissuta come esperienza da condividere, attraverso la quale entrare in contatto con un luogo in un modo più desiderabile ed immediato rispetto alle attività tradizionali legate al patrimonio storico e artistico. A quel pace, l'offerta di esperienze enogastronomiche age frammentata ed incompleta: mancavano piattaforme che facilitavano il contatto diretto fra professionisti-produttori ed utente finale prima e dopo il viaggio . Così è nata Italia Delight: la prima piattaforma online in cui gli Esperti del gusto italiani offrono direttamente ai viaggiatori visite, degustazioni e laboratori nelle loro aziende e nel loro territorio. Come mai è stato scelto come nome Italia Delight? Quale la sua unicità e peculiarità? Come valorizza il made in Italy? Il nome Italia Pleasure è stato scelto per esprimere l'anima italiana e la proiezione internazionale del progetto. L'uso della parola " Italia"come aggettivo di "Delight"
è esemplare nella sua semplicità. La parola" Pleasure"indica la gioia della scoperta, il piacere e la ricchezza per il palato che solo l'enogastronomia italiana sa trasmettere. Quali gli step che hanno portato dall'idea allo sviluppo fino all'implementazione di Italia Delight? A settembre 2016 si parte: idea , sviluppo progetto, costituzione della società e deposito del marchio Italia Delight. A gennaio 2017 inizia il reclutamento degli Esperti del gusto su tutto il territorio nazionale. Ad agosto 2017 abbiamo una landing page, advertisement agosto dell 'anno successivo si passa ad una piattaforma market con 24 aziende in 11 regioni e oltre 70 esperienze prenotabili. E giungiamo a settembre-- ottobre 2018 mesi che coincidono con l'avvio di collaborazioni editoriali per il Publication Italia Delight e con il coinvolgimento come Food Ambassador di giornalisti, chef, sommelier, antropologi del cibo e docenti. E si prosegue con l'inserimento di nuovi Esperti del gusto. A post shared by Italia Pleasure (@italiadelight )on Sep 14, 2018 at 8:17 am PDT Il group da chi è composto? Quali le rispettive mansioni e i campi di specializzazione? Ci sono io, Aldo Giuliani, CEO e co-founder, appassionato di nuove tecnologie e tematiche green. Oltre a ricoprire il ruolo di CEO della start up, sono responsabile anche del business advancement, delle collaboration e del fundraising. All 'interno del team sono presenti
anche: la Co-founder & COO, un programmatore e sviluppatore iOS e Android, due fotografi professionisti. Come funziona la piattaforma digitale di Italia Delight? Il viaggiatore cerca la località o il prodotto di suo interesse(es. Torino o vino), visualizza tutte le esperienze proposte dagli Esperti, seleziona l'esperienza enogastronomica preferita, prenota e paga in modo sicuro tramite la piattaforma. L'Esperto riceve una richiesta di prenotazione ed è libero di accettarla o rifiutarla(entro 24 ore ). Se accetta, la prenotazione si completa fra Esperto e viaggiatore. Il viaggiatore può richiedere esperienze personalizzate tramite il comodo pulsante presente sulla scheda
di ogni esperienza. La piattaforma di turismo enogastronomico è accessibile non solo al mercato B2C, ma anche al mercato B2B. Quali e quanti tipi di esperienze si possono prenotare
? Si possono anche regalare? Le esperienze enogastronomiche possono essere di tre tipi. Visita: visita guidata con l'esperto del gusto, che accoglierà e farà conoscere al visitatore il suo lavoro. Conoscerà le tipicità, le tecniche di lavorazione e la storia dei prodotti. Ascolterà, attraverso la voce dell'esperto, quel sapere antico che rende l'enogastronomia italiana unica in tutto il mondo. La visita può essere abbinata ad una degustazione di prodotti. Laboratorio : esperienza nella quale l'esperto del gusto farà sperimentare al visitatore le sue abilità. Approfondire le take legal action against conoscenze e lasciarsi trasportare dalla passione dell 'esperto, dal suo saper fare, dalla
volontà di esprimere al meglio il proprio territorio renderà unica la sua vacanza. Evasione: esperienza che affinerà il gusto del visitatore, lo porterà alla scoperta del territorio, lo coinvolgerà in attività insolite con gli
esperti. Vivrà un' esperienza unica di immersione nella cultura enogastronomica italiana. Proponiamo esperienze enogastronomiche che includono anche attività
del territorio non inerenti all'enogastronomia, ad esempio" Le ceramiche
di Roberta"che coniuga l'esperienza in azienda agricola biologica con corsi di ceramica, "A Gragnano, fra vino ed archeologia"che unisce la visita in azienda vinicola con la visita guidata dell'Area Archeologica di Stabia. Si, le esperienze si possono anche regalare. Un regalo di benvenuto per chi si iscrive a Italia Pleasure Cliccate su https://t.co/Y1F8VAWg3f, effettuate l'accesso e. siete pronti advertisement iniziare il vostro viaggio del gusto! #italia #ilikeitaly #viaggiare
#viaggio #inviaggio #viaggiareinitalia #vacanze #turismo #cibo #vino pic.twitter.com/BYl0e7qEvX-- Italia Pleasure (@ItaliaDelight) October 31, 2018 Chi sono gli"Esperti è un giornalista, blog writer, fotografo o altro professionista che si occupa di enogastronomia italiana o di turismo. Abbiamo già reclutato i primi Food Ambassador, che saranno&pubblicati a breve sulla piattaforma con foto e breve biografia, sia tramite una ricerca di profili effettuata dal nostro team sia tramite candidature spontanee
. I criteri per la selezione dei Food Ambassador sono la loro professionalità e capacità comunicativa. I Food Ambassador collaboreranno al Publication Italia Delight raccontando"storie, ricette e viaggi nell'enogastronomia italiana".
:17 px; margin-bottom:0; margin-top:8 px; overflow: hidden; padding:8 px 0 7px; text-align: center; text-overflow: ellipsis; white-space: nowrap;"> A post shared by Italia Pleasure(@italiadelight)on Jul 20, 2018 at 7:13 am PDT Come una start up innovativa del settore food e take a trip, come Italia Delight decide di presidiare i social? Italia Pleasure ha deciso di presidiare i social puntando sulla condivisione della cultura enogastronomica italiana.
Pubblichiamo solo contenuti fotografici di qualità, ossia solo foto originali scattate nelle aziende degli Esperti del gusto. Raccontiamo la storia del produttore, il territorio, i prodotti dop, igp, presidi sluggish food e le tradizioni enogastronomiche regionali. Siamo presenti su: Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest e Google+. Come WhatsApp Company può far la differenza in una strategia di comunicazione digitale per promuovere una launch turistica edun territorio e le sue prelibatezze? Può fare molta differenza: tramite Whatsapp Business riusciamo
a rispondere in maniera più immediata alle richieste di informazioni da parte dei viaggiatori, nonché a fornire supporto più
veloce alle aziende per tutte le loro necessità, ivi incluso l'invio di alert in caso di nuove prenotazioni. Infatti gli Esperti del gusto non riescono sempre, a causa dei loro impegni quotidiani, a monitorare costantemente le prenotazioni dal sito, tramite il loro pannello di back-end del market. Rispetto advertisement altri canali come le e-mail e la chat, riusciamo a condividere e a ricevere più facilmente contenuti fotografici e multimediali degli utenti. Stiamo valutando anche l'opportunità di creare gruppi per condividere le ultime news: voucher, nuovi Esperti, esperienze stagionali, eventi, articoli del publication. Lo storytelling è un"ingrediente"essenziale di Italia Pleasure? Come connette persone e territorio? Come il Magazine siinserisce in un' ottica di content marketing? Sì, lo storytelling è un ingrediente essenziale di Italia Delight. La struttura della piattaforma è concepita proprio a tale scopo: le pagine dedicate all'Esperto del Gusto e alle singole esperienze raccontano la storia del produttore e l'autenticità del prodotto, con box devote alle Dop, Igp e Presidi Slow Food nonché foto di alta qualità. Advertisement ognidestinazione (regione )è dedicata una pagina con foto di copertina e breve descrizione del territorio e delle sue specialità enogastronomiche, ove sono riportate tutte le esperienze che il viaggiatore può vivere nella regione. Stessa filosofia è stata seguita per il Publication, valorizzando storie di prodotti, territori e curiosità sull' enogastronomia italiana al great di stimolare il lettore alla scoperta e al viaggio. Ogni pagina della piattaforma e del magazine può essere condivisa su tutti principali social e app(email, Whatsapp, ecc
.). Italia Delight nasce infatti con l'obiettivo di scoprire e valorizzare storie e itinerari affascinanti dell'enogastronomia italiana. Offriamo ai viaggiatori di tutto il mondo la possibilità di scegliere fra tante esperienze autentiche, facilmente accessibili e prenotabili in modo semplice e sicuro. Un 'autenticità che si esprime nel contatto diretto con gli Esperti del gusto attraverso percorsi unici e inimitabili
, fortemente legati al territorio. Quali gli obiettivi che vi siete prefissati nel medio-lungo
periodo? Il nostro obiettivo nel medio e lungo termine è offrire al viaggiatore un'esperienza di viaggio a 360 gradi. Svilupperemo progressivamente una sezione advertisement hoc per mercati
cittadini e food truck. Prevediamo di avviare collaboration con operatori ed imprese nel settore dei trasporti e dei servizi per offrire, in ciascuna
scheda esperienza sulla piattaforma, un tool di prenotazione di biglietti aerei, ferroviari, bus, servizi di noleggio con conducente o autonoleggio. Vogliamo inoltre stringere collaborazioni trick tour operator nazionali al great di offrire al viaggiatore un 'offerta sempre più personalizzata, fornendo preventivi su misura che includano, oltre alle esperienze enogastronomiche, servizi aggiuntivi come trasporti, assistenza di traduttori e pernottamenti. Correlati
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enricocassi · 7 years ago
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Montelupo, suggestivo paese di Langa, deriverebbe il suo nome da una leggenda secondo la quale il luogo era abitato dai lupi. 
Il paese è situato a 564 m s.l.m., in posizione ideale dalla quale si possono ammirare splendidi panorami.
Nelle giornate limpide è visibile l’intero arco alpino occidentale su cui dominano il Cervino, il Monte Rosa e il Monviso che si staglia sullo sfondo delle prestigiose colline del Barolo.
Attraverseremo il centro storico ammirando i coloratissimi murales nati dal progetto “Lupus in fabula”.
Alcuni pittori provenienti da varie parti d’Italia, con fantasia e professionalità, hanno disegnato sui muri delle case le favole con tema il lupo, creando nelle vie del paese una magica atmosfera di fiaba.
Durante l’escursione, che ha come luogo di partenza Piazza Castello, si ha modo di abbracciare con lo sguardo ampi panorami sulla bassa Langa, tra i paesi di Diano alla sinistra e Rodello a destra, sulla città di Alba e sui colli del Roero.
Scendendo a valle si costeggiano vigneti e ci si addentra in boschi di sambuco e gaggia, noci e pini e noccioleti della “Tonda gentile di Langa”, uno dei tesori preziosi di questa terra.
Percorreremo un piacevole tratto panoramico tra i vigneti che consente un’ampia veduta su tutto il settore delle basse Langhe con i fianchi ammantati di vigneti di barolo, barbaresco, dolcetto e barbera, le perle di questo angolo di paradiso.
Lo sguardo si perde tra i castelli di Grinzane Cavour, Roddi, Castiglione Falletto e Barolo.
Una parte del percorso prevede la sosta presso uno dei luoghi più panoramici di queste colline che coincide con un punto tappa della Strada Romantica delle Langhe e del Roero.
Ci troviamo nel territorio di Sinio e lo sguardo si apre su di un mare di colline e pianure fino ad arrivare a scorgere, nelle giornate limpide, il territorio del Monferrato e la collina di Torino!
Riprenderemo il cammino per percorrere il sentiero della “fossa dei Quiri” identificato come un itinerario di grande interesse botanico: nel sottobosco di questi versanti fioriscono in primavera le preziose e colorate orchidee spontanee di diverse specie.
Chiudiamo in bellezza con, per chi lo desidera, una merenda presso il Circolo Bar Bees dove potrete degustare i prodotti del territorio accompagnati dall’ottimo vino locale!
Maggiori informazioni
Ritrovo: 9.30 Partenza: ore 10 Pranzo: al sacco
Tempo di percorrenza: 4 ore Difficoltà: E (Escursionistico-Turistico – interesse botanico) Lunghezza percorso: 14 km circa Dislivello: 490 m
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fashionbooksmilano · 6 years ago
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L’Italia virata all’oro
Attraverso le fotografie di Giorgio Sommer
Giovanni Fanelli
Pagliai Polistampa ,Firenze 2007, 264 pagine
euro 44,00
email if you want to buy :[email protected]
Giorgio Sommer (Frankfurt am Main, 1834 - Napoli, 1914) è noto come uno dei maggiori protagonisti del primo periodo della storia della fotografia in Italia. Il volume, fondato su una lunga e rigorosa ricerca, propone un'ampia e in gran parte inedita antologia di opere del fotografo in tutti i formati (grande, mezzano, stereoscopico, album, carte-de-visite). Ordinate seguendo sostanzialmente l'itinerario di solito privilegiato dai viaggiatori del Grand Tour nell'Ottocento, si susseguono le immagini - panorami, piazze, strade, monumenti, momenti di vita urbana - di Genova, Pisa, Firenze, Roma e dintorni (Tivoli), Napoli e dintorni (Vesuvio, Ercolano, Pompei, Baja, Caserta, Sorrento, Maddaloni, Ischia, Capri, Amalfi, Ravello, Cava dei Tirreni, Paestum), Messina, Cefalù, Palermo, Monreale, Segesta, Selinunte, Agrigento, Siracusa, Catania, Nicolosi, Aci Castello, Taormina, Bologna, Venezia, Verona, Milano, Torino, per finire col Lago Maggiore e quello di Como. Al centro dell'attenzione di Giorgio Sommer restano soprattutto Napoli e Palermo, le due 'città-mondo', polimorfe, difficilmente definibili, risultato di secoli di scambi e incroci di culture diverse che continuamene affiorano nel tempo moderno.
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Chiunque sia mai stato in Abruzzo e abbia visto il suo bellissimo litorale, non potrà dimenticare lo splendido panorama dei trabocchi, insoliti giganti che emergono dalle acque. Le loro origini non sono ancora chiare, ma è certo che la loro presenza rende decisamente molto più suggestivo un paesaggio già di suo a dir poco fantastico. Siamo lungo la Costa dei Trabocchi, quel tratto di litorale del Medio Adriatico compreso tra Ortona e Vasto che ha ispirato anche Gabriele D’Annunzio. Nei pressi di San Vito Chietino, lo scrittore acquistò una casetta di pescatori che trasformò nel suo nido d’amore. E proprio i trabocchi, da lui descritti come “ragni colossali”, hanno fatto da sfondo ad almeno parte della storia narrata nel suo capolavoro Il trionfo della morte. Queste bizzarre costruzioni sono delle macchine da pesca su palafitte, che secondo alcune testimonianze andrebbero accreditate ai Fenici. In realtà non sappiamo con esattezza a quando risalgono i trabocchi, le fonti sono piuttosto incerte. Qualsiasi siano le loro origini, è certo che stiamo parlando di strutture davvero particolari, che offrono un panorama incredibile. Si stagliano sull’azzurro del mar Adriatico, e suscitano grandi emozioni. L’affascinante panorama dei trabocchi – Foto: 123rf Molti trabocchi sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria – alcuni di essi ospitano ristoranti dove potrete gustare qualche saporita pietanza locale, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi. Impossibile descriverli tutti: ciascuno di loro ha una storia lunga millenni da raccontare, e solo ammirandone la maestosità è possibile capire appieno quale meraviglia possa suscitare nei visitatori. Ma la Costa dei Trabocchi ha ancora molte altre bellezze da regalare ai turisti. Le sue spiagge, ad esempio, sono tra le più affascinanti dell’intero litorale dell’Adriatico, e hanno il vantaggio di non essere ancora molto conosciute al turismo di massa. Luoghi splendidi come la spiaggia di Ripari di Giobbe, oggi considerata area protetta, o come le piccole calette del Golfo di Venere meritano assolutamente di essere (ri)scoperte. Acque azzurre, sabbia fine e panorami mozzafiato sono garantiti. Se siete alla ricerca di una vacanza a contatto con la natura, poi, avrete solamente l’imbarazzo della scelta. La Costa dei Trabocchi – Foto: 123rf La Costa dei Trabocchi è rigogliosa dal punto di vista della vegetazione: siamo sicuri che rimarrete incantati dalla meraviglia della Lecceta di Torino di Sangro, una riserva protetta a ridosso della foce del fiume Sangro, che si affaccia proprio sul litorale abruzzese. E che dire della Riserva Naturale di Punta Aderci? Splendide distese verdi che alternano vigneti a campi di grano, magnifici colori e odori che lasceranno un segno indelebile tra i vostri ricordi. L’area si estende sino al promontorio di Punta Aderci, un balcone sul mare che domina la bellissima spiaggia di Punta Penna. È questo il luogo perfetto se volete concedervi un’esplorazione del territorio su due ruote. A Francavilla a mare aprirà a breve i battenti la nuova ciclostazione dei trabocchi, dove noleggiare bici da strada, mountain bike o bici elettriche per partire poi alla scoperta dell’affascinante paesaggio della costa abruzzese. E, perché no, potrete ammirare qualche piccolo paesino delizioso come il borgo medievale di Rocca San Giovanni o la splendida Ortona, la perla dell’Adriatico. Ortona – Foto: 123rf https://ift.tt/2RQYMZx La Costa dei Trabocchi, il meraviglioso litorale d’Abruzzo Chiunque sia mai stato in Abruzzo e abbia visto il suo bellissimo litorale, non potrà dimenticare lo splendido panorama dei trabocchi, insoliti giganti che emergono dalle acque. Le loro origini non sono ancora chiare, ma è certo che la loro presenza rende decisamente molto più suggestivo un paesaggio già di suo a dir poco fantastico. Siamo lungo la Costa dei Trabocchi, quel tratto di litorale del Medio Adriatico compreso tra Ortona e Vasto che ha ispirato anche Gabriele D’Annunzio. Nei pressi di San Vito Chietino, lo scrittore acquistò una casetta di pescatori che trasformò nel suo nido d’amore. E proprio i trabocchi, da lui descritti come “ragni colossali”, hanno fatto da sfondo ad almeno parte della storia narrata nel suo capolavoro Il trionfo della morte. Queste bizzarre costruzioni sono delle macchine da pesca su palafitte, che secondo alcune testimonianze andrebbero accreditate ai Fenici. In realtà non sappiamo con esattezza a quando risalgono i trabocchi, le fonti sono piuttosto incerte. Qualsiasi siano le loro origini, è certo che stiamo parlando di strutture davvero particolari, che offrono un panorama incredibile. Si stagliano sull’azzurro del mar Adriatico, e suscitano grandi emozioni. L’affascinante panorama dei trabocchi – Foto: 123rf Molti trabocchi sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria – alcuni di essi ospitano ristoranti dove potrete gustare qualche saporita pietanza locale, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi. Impossibile descriverli tutti: ciascuno di loro ha una storia lunga millenni da raccontare, e solo ammirandone la maestosità è possibile capire appieno quale meraviglia possa suscitare nei visitatori. Ma la Costa dei Trabocchi ha ancora molte altre bellezze da regalare ai turisti. Le sue spiagge, ad esempio, sono tra le più affascinanti dell’intero litorale dell’Adriatico, e hanno il vantaggio di non essere ancora molto conosciute al turismo di massa. Luoghi splendidi come la spiaggia di Ripari di Giobbe, oggi considerata area protetta, o come le piccole calette del Golfo di Venere meritano assolutamente di essere (ri)scoperte. Acque azzurre, sabbia fine e panorami mozzafiato sono garantiti. Se siete alla ricerca di una vacanza a contatto con la natura, poi, avrete solamente l’imbarazzo della scelta. La Costa dei Trabocchi – Foto: 123rf La Costa dei Trabocchi è rigogliosa dal punto di vista della vegetazione: siamo sicuri che rimarrete incantati dalla meraviglia della Lecceta di Torino di Sangro, una riserva protetta a ridosso della foce del fiume Sangro, che si affaccia proprio sul litorale abruzzese. E che dire della Riserva Naturale di Punta Aderci? Splendide distese verdi che alternano vigneti a campi di grano, magnifici colori e odori che lasceranno un segno indelebile tra i vostri ricordi. L’area si estende sino al promontorio di Punta Aderci, un balcone sul mare che domina la bellissima spiaggia di Punta Penna. È questo il luogo perfetto se volete concedervi un’esplorazione del territorio su due ruote. A Francavilla a mare aprirà a breve i battenti la nuova ciclostazione dei trabocchi, dove noleggiare bici da strada, mountain bike o bici elettriche per partire poi alla scoperta dell’affascinante paesaggio della costa abruzzese. E, perché no, potrete ammirare qualche piccolo paesino delizioso come il borgo medievale di Rocca San Giovanni o la splendida Ortona, la perla dell’Adriatico. Ortona – Foto: 123rf Spuntano dalle acque come misteriosi giganti che sorvegliano la costa: i trabocchi sono una delle peculiarità del bellissimo litorale abruzzese.
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valevirna · 7 years ago
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In questa estate strampalata, di novità e di vecchi ricordi, di scoperte e sorprese, di partenze rimandate, arrivi “godoniani” e deviazioni di percorso; in questa estate di digressioni e panorami inesplorati, di arcobaleni e siccità, mi sono arresa a presenze nuove e inaspettate, che stanno curando il mio spirito. Ho deciso di chiamarla Compagnia del Levriero perché è un’amicizia nata grazie a loro, i nostri levrieri rescue, capaci di creare la magia anche tra le persone.
Cosa c’è di meglio in una fresca serata a ridosso del Ferragosto, di organizzare un’hamburgata? La Compagnia del Levriero comprende onnivori, alcuni dei quali stanno iniziando ad esplorare il cibo alternativo alla carne, una vegetariana e una vegana: così abbiamo deciso di provare il Flower Burger, «la prima veganburgheria gourmet d’Italia» (come si legge nella presentazione sul sito). Il concept del locale è basato sulla qualità degli ingredienti, tutti homemade a partire dal pane (nero al carbone vegetale, alla curcuma o ai 7 cereali). Se pensate che l’hamburger vegano sia tristarello, vi ricrederete andando al Flower Burger, dove il burger e le salse sono gustose e danno moltissima soddisfazione, comprese le patate al forno profumate alla paprika dolce. Quello che è nato come l’ennesimo locale trendy di Milano si è rivelato un’idea vincente, che ha replicato nelle città di Roma, Monza e Torino. Noi siamo andati al ristorante di Monza, essendo la Compagnia del Levriero ubicata per la maggioranza in Brianza: otto umani e cinque levrieri (tre greyhound, un borzoi e un whippet) come si saranno trovati al Flower Burger?
La Compagnia del Levriero (quasi) al completo
Ecco le mie pagelle. Ve lo anticipo: è stato un successo su tutta la linea!
POSIZIONE – voto 7/10 Il Flower Burger Monza si trova in via Padre Reginaldo Giuliani 10, una traversa di Piazza Trento e Trieste: non temete per il parcheggio, c’è quello sotterraneo proprio in piazza. Se avete un’auto gpl o volete fare una passeggiata, potete cercarlo nelle vie adiacenti. La più ambita è via Camperio, proprio di fronte al locale, ma richiede un grande fattore C. Tentare la sorte non nuoce, magari avete la fortuna che ho avuto io! Prima e dopo la cena potete completare la serata con l’aperitivo o il digestivo al Bar del Centro, che in estate ha i tavoli all’aperto per godersi la brezza serale.
PET FRIENDLY – voto 9/10 Il titolare del Flower Burger è un vero padrone di casa, che tratta i propri clienti come suoi commensali: l’accoglienza è stata quella riservata agli ospiti d’onore e i nostri levrieri sono stati le star della serata. Non ha esitato un attimo a fare spazio intorno al tavolo a noi riservato, e durante la cena ha portato dei biscottini vegani che i nostri pelosi hanno molto apprezzato (anche i palati più esigenti). Il locale non è particolarmente ampio, perciò se volete organizzare una cena con cani grandi, come ad esempio i levrieri, vi consiglio di telefonare: lo staff del Flower è disponibile e riuscirà ad accontentare le vostre esigenze.
LOCATION – voto 8/10 La filosofia del locale è quella del fast food: il menù dei panini è sulla parete dietro la cassa e non c’è servizio al tavolo. L’ambiente, però, è molto accogliente, grazie alle pareti colorate con tonalità calde, che creano un’atmosfera informale, ma elegante, quasi da bistrot. Inoltre il titolare fa accomodare i clienti, spiega gli ingredienti dei panini e passa con discrezione ad accertarsi che tutto sia di gradimento. I piatti sono serviti dentro cassette di legno, che contribuiscono a creare l’atmosfera familiare e a fare sentire a proprio agio i clienti.
MENÙ – voto 9/10 Pensate che un hamburger non si possa dire tale senza la carne in mezzo? Andate al Flower Burger e vi ricrederete! Gustosi, colorati e ricchi, i burger a base di ceci, tofu e seitan sazieranno il palato e soddisferanno anche gli occhi: i panini, infatti, sono un vero must, con i colori vivaci del pane nero, ai 7 cereali e alla curcuma. Nella foto vedete il mio Flower Burger: non fa venire l’acquolina in bocca?
Il Flower Burger a base di seitan e pane nero al carbone vegetale, accompagnato da patate al forno profumate alla paprika dolce
  CONTO FINALE – voto 10/10 Fiore all’occhiello del Flower, il conto: se avete nostalgia dei bei tempi in cui era possibile mangiare pizza-e-birra con 15 euro, amerete il Flower. I panini hanno un costo che va dai 6 ai 9 euro, la birra è in bottiglia (Menabrea chiara, ambrata, doppio malto) e costa 3,50.
Voto complessivo: 8,6
Se conoscete già il Flower Burger, o se avete una cena in previsione, lasciate nei commenti la vostra impressione!
It’s all so Grey!
Vi&Va
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dav
#DogAdvisor – Flower Burger a Monza: hamburger turns vegan In questa estate strampalata, di novità e di vecchi ricordi, di scoperte e sorprese, di partenze rimandate, arrivi "godoniani" e deviazioni di percorso; in questa estate di digressioni e panorami inesplorati, di arcobaleni e siccità, mi sono arresa a presenze nuove e inaspettate, che stanno curando il mio spirito.
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Ciao a tutte/i! Oggi voglio parlarvi del mio ultimo breve viaggio in Inghilterra in cui ho avuto modo di visitare velocemente Bristol, Bath e Oxford. Sinceramente avrei voluto fermarmi di più e vedere molte altre cose, ma il lavoro mi richiamava in Italia e quindi ho avuto solo 3 giorni a disposizione.
La prima città che ho visto è stata Bristol, una città ha un carattere moderno e giovane. Più che edifici storici e musei mi hanno colpita la street art (si possono vedere alcune opere di Bansky), i locali e l’atmosfera. Vi consiglio sicuramente un giro al mercato coperto dove potete trovare anche molte opzioni per mangiare qualcosa di particolare, e poi un giro lungo il fiume, soprattutto se è una giornata di sole.
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Seconda tappa è stata Bath, dall’atmosfera molto più vecchio stile e romantica. In ogni angolo si possono ammirare edifici stupendi e sentirsi come in un romanzo di Jane Austen, il modo migliore per visitare la città è sicuramente perdersi tra le vie del centro col naso all’insù. La cattedrale merita una visita così come il Pulteney Bridge, da ammirare sia passandoci sopra e magari entrando in un locale per un tè con vista sul fiume, ma soprattutto dalle rive del fiume Avon per una vista scenografica.
L’ultimo giorno infine ho deciso di visitare Oxford per respirare un po’ l’atmosfera dei College e da brava fan di Harry Potter non mi sono fatta mancare una visita al Christ Church college. Questo splendido edificio è stato infatti usato come set per alcune scene dei film, e infatti si possono riconoscere con facilità la sala mensa che ha ispirato la Sala Grande del film e la scalinata da cui nel primo film la prof. McGrannitt accoglie gli studenti. Vi consiglio anche una visita al bellissimo museo di storia naturale, che oltre a scheletri e animali imbalsamati offre anche un’altra sezione assolutamente da vedere con oggetti curiosi da tutto il mondo (dalle maschere africane, alle canoe, a gioielli da tutto il mondo).
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È stato molto divertente visitare delle città diverse dalla “solita” Londra che avevo già avuto modo di vedere e metterle a confronto, cercando di capire similitudini e peculiarità. La città che più ha lasciato il segno è stata sicuramente Oxford, dove potrei immaginarmi anche a vivere stabilmente dal momento che offre davvero molto. Spero di avere modo di tornare e aggiungere altre destinazioni alla lista di posti visitati.
Travel || Bristol, Bath, Oxford Ciao a tutte/i! Oggi voglio parlarvi del mio ultimo breve viaggio in Inghilterra in cui ho avuto modo di visitare velocemente Bristol, Bath e Oxford.
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