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Sanità in fuga: il costo della mobilità dei pazienti e la sfida per le cure locali
Differenze regionali e strategie per ridurre i costi: il peso di 3 miliardi sulla sanità italiana
Differenze regionali e strategie per ridurre i costi: il peso di 3 miliardi sulla sanità italiana Il fenomeno della mobilità sanitaria, che vede molti pazienti spostarsi dalle regioni meridionali verso quelle settentrionali per ottenere cure migliori, rappresenta una delle principali criticità del sistema sanitario italiano. Questo flusso di pazienti costa al sistema sanitario circa 3 miliardi…
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PRESSURE GOVERNMENTS TO DEMAND A CEASEFIRE
Europe is once again facing a turning point in terms of freedom of expression and speech: both are critically being threatened by faux democratic governments that are gradually revealing their imperialist filo-fascist nature.
European politicians and political parties are very much willingly turning a blind eye to the unconceivable monstrosities and horrors of genocide, ethnic cleansing, settler-colonial violence being perpetrated by the Ethnostate of Isra(h)el(l). And they are attempting to oppress and suppress the people's voices through violence and threats.
Social and political pressure MUST be exerted by the people on our representatives and there is very little time left to do so. We either react now, or we become complicit with state-backed mass annihilation of Palestinians and what remains of Gaza.
I'd like this post to act as a loudhailer for various resources, so please reblog with whatever valuable information and contacts you can - I'll begin by posting a letter, in Italian, that can be sent to varies addresses, demanding an immediate ceasefire. This has to be the starting point.
Object: Chiediamo il cessate il fuoco immediato a Gaza Text: Scriviamo per la catastrofe umanitaria a Gaza che vede protagonista la popolazione civile palestinese. Questo orrore ha tutte le caratteristiche di un genocidio (ex art. 6 Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale; ex art. 2 Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Delitto di Genocidio) e si sta consumando sotto ai nostri occhi ma nella quasi assoluta indifferenza della comunità internazionale e, nello specifico, della politica italiana. Chiediamo il cessate il fuoco immediato. Chiediamo la protezione ai civili palestinesi. Chiediamo l’invio di ingenti aiuti umanitari senza condizioni. Chiediamo il ripristino di acqua, elettricità e connessione internet. Utilizzo il plurale perché questa è una questione vitale per chiunque abbia a cuore i diritti umani e il diritto internazionale. Le persone palestinesi (oltre 2 milioni, di cui oltre un terzo bambini e bambine) vivono sotto un bombardamento costante che ha colpito infrastrutture civili radendo al suolo il 50% delle abitazioni, e che ha portato fino a oggi all’uccisione di oltre cinquemila persone, di cui la metà bambini e bambine, e al ferimento di almeno quindicimila persone. Gli ospedali sono al collasso. Vi chiediamo di intervenire con massima priorità nelle sedi opportune per chiedere a Israele il cessate il fuoco immediato e l’invio urgente di aiuti umanitari. Il genocidio del popolo palestinese a Gaza può essere commesso solo con l’appoggio e la complicità della comunità internazionale ma soprattutto con il nostro silenzio. Vi prego, fermiamo l’orrore. In fede, Name Email addresses: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected]
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A colloquio con il sindaco
A colloquio con il sindaco Ghioldi su rapporti con l’Azienda socio sanitaria, presenza sul territorio dei medici di base, sinergie con i comuni vicini. Capitolo Case di Comunità e questioni sovracomunali.
l'articolo completo su il Bustese
Sulla presenza di medici di medicina generale, per esempio, dice: «A Solbiate, finora, è andata abbastanza bene, non registriamo i problemi che si sono visti in altre realtà. Inoltre, seguiamo l’evolversi della situazione, e le novità, relative alle sedi territoriali di Asst, quelle attivate e quelle che arriveranno. I punti di riferimento sono, saranno a Fagnano e Castellanza. Certo, una questione merita di essere considerata: andrebbe attivato un servizio di trasporto, un collegamento tra i Comuni che, come Solbiate, non hanno e non avranno queste sedi e le Case di Comunità».
Ghioldi si sofferma, poi, sul confronto con Asst, punto sul quale il suo omologo si è espresso anche in modo critico: «Ovviamente il confronto serve, la continuità nel tempo pure. Torno sulle Case di Comunità: gli incontri con Asst dovrebbero avvenire anche per monitorare le loro attività. Inoltre sarebbe auspicabile un coinvolgimento ancora maggiore dell'Azienda Speciale Consortile del Medio Olona, soprattutto in tema di Tutela Minori e Neuropsichiatria infantile. Infine penso al servizio Cup, apprezzato dai cittadini, presente nei Comuni. Ecco, i Comuni della Valle Olona vorrebbero tenerli, i Cup, senza che questi fossero attivi nelle sole Case di Comunità. C’è già stato un incontro per prolungare l’assetto attuale».
E l'ospedale Busto/Gallarate? «Dato che la scelta è stata fatta, serve procedere senza perdere tempo. E, altrettanto importante, senza che il servizio offerto dagli ospedali esistenti degradi»
Sulla necessità di attuare e implementare sinergie tra comuni (il collega marnatese ha citato i temi del personale e della Polizia Locale), il primo cittadino di Solbiate si dice d’accordo: «La questione compare anche nel nostro Documento di programmazione. Il dialogo è abbozzato, vedremo. Certo, che sia necessario parlarsi, e concretizzare, è evidente. Basta osservare, per fare un esempio anche visivo, certe piste ciclopedonali che arrivano al confine di un Comune. E finiscono lì, senza proseguire in quello confinante. Poi Solbiate ha il suo problema caratteristico». Noto e stranoto: la viabilità. «Il traffico pesante che attraversa la valle – conclude Ghioldi - passa a dir poco in via prioritaria da Solbiate. Comune piccolo ma con due strade provinciali. Ovviamente porteremo la questione nelle sedi competenti, alla nuova Giunta della Provincia».
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BILANCI DI FINE ANNO
Natalità e contraddizioni della Polli-tica
Il primo problema è che ci trattano da idioti. Da polli da allevamento. Da deficienti.
Ci ignorano nei nostri bisogni fondamentali
Poi arrivano ad insultare la nostra stessa responsabilità, la nostra intelligenza e coscienza, evidenziando come non facciamo più figli.
Ma cari politici, avete mai capito nulla di persone e di esseri umani?
Ce lo chiediamo seriamente.
Facciamo un passo indietro.
Chiedetevi di cosa ha bisogno un essere umano del 21esimo secolo, per poter vivere ?
No. Non basta uno stipendio dignitoso.
È indispensabile una merce rara e preziosa che ormai pare estinta
Si chiama FIDUCIA NEL FUTURO.
Si chiama prospettiva di FUTURO.
Significa la percezione che ognuno di noi possa costruire il proprio futuro e inseguire i propri sogni, dentro un ambiente che ti protegge e che si prende cura dei tuoi bisogni essenziali: la sicurezza, i servizi sociali, la cura dell'ambiente in cui vivi, il tuo stesso diritto alla salute.
E infine si chiama Rete sociale dei servizi alle persone. Si chiama Protezione delle Persone.
Cari Politici, siete sicuri di comprendere tutto questo?
Perchè ciò che fate, sembra invece la PROVA PROVATA che di questi bisogni, voi, vi prendete gioco continuamente: ogni santo giorno.
Il vostro operato pare dimostrare come Voi invece, sappiate alimentare solo e soltanto la PAURA.
Invece che prodigarvi per creare contesti sociali inclusivi e accoglienti, Voi vi battete ogni giorno per alimentare il terrore verso il prossimo.
Ci volete inculcare che l'Altro è solo un NEMICO, UN CONCORRENTE CHE CI RUBA IL LAVORO O LA CASA, O LA DONNA.
E l'unica SICUREZZA che ci volete proporre, è quella che secondo voi si ottiene dietro gli allarmi antifurto, o dietro un fucile da tenere in casa, o una pistola con cui viaggiare.
Lo capite che non è questo il mondo che vogliamo?
Lo capite che voi volete costruire un paese dove ogni persona sia " homo homini lupus" e noi invece desideriamo appartenere ad una comunità, ad una comunione di interessi e valori.
Lo capite che con la PAURA non esiste alcuna prospettiva? Lo capite che con la PAURA, CHE VOI STESSI ALIMENTATE, (per spuntare qualche migliaio di voti in più), Voi distruggete qualsiasi futuro per l'intera comunità nazionale?
Perchè per una nazione rattrappita e schiacciata dalla paura, non c'è più nessun futuro.
Cari Politici voi sostenete che visto che le risorse della nazione sono limitate occorre fare scelte.
E cosi scegliete di chiudere i Consultori. Di chiudere gli ospedali, i Pronto Soccorso, scegliete di tagliare i posti letto e interi reparti. E poi attaccate i Sindacati perchè lottano per i diritti collettivi dei lavoratori.
Definanziate i Centri Antiviolenza dove qualsiasi ragazza potrebbe trovare aiuto, solidarietà, sostegno economico.
Voi ipotizzate un Ponte sulla zona più sismica d'Europa mentre avete già deciso di non sostituire i medici settantenni che aspirano ad andare in pensione. Boicottate in ogni maniera il diritto all'assistenza sanitaria universalistica e gratuita che era il gioiello più prezioso delle società europee, contrapposto al cinico sistema americano delle Assicurazioni sanitarie private, dove solo chi ha soldi può ricevere cure.
E voi oggi cosa fate? Vi disinteressate della spesa sanitaria pubblica e le togliete fondi per incrementare la speculazione delle Cliniche private che prosperano sulla pelle dei malati.
E che dire delle malattie e disturbi psicologici? Le persone dopo la Pandemia sono più spesso soggette ad attacchi di panico e ad un senso di precarietà generalizzata, mentre gli adolescenti con disturbi d'ansia sono in crescita vertiginosa e voi che fate? Decidete di non rimpiazzare gli Psicologi che lavorano nei Centri di Igiene Mentale. Svuotate di risorse le strutture che già arrancano e poi si sgretolano.
I Consultori che dagli anni 70 offrono servizi di consulenza e assistenza alle ragazze e alle donne che decidono di intraprendere o interrompere una gravidanza, voi li vedete come pericolose centrali di pensiero sovversivo ( contro Dio, Patria, Famiglia) e non vedete come i corpi intermedi della società (Sindacati, Consultori, Servizi sociali, associazioni no-profit o di Volontariato) erogano degli autentici servizi pubblici.
E che dire degli asili nido che da decenni non vedono mai la luce?
Ci chiedete di aumentare la natalità italiana ma quando comincerete a creare un habitat adatto ad accogliere l'arrivo di un bambino?
Chi può oggi progettare un figlio sapendo che nulla viene fatto per creare un paese unito e solidale? Che anzi ogni occasione è buona per creare ulteriori divisioni (fra regione e regione, fra provincia e provincia, fra lavoratori e lavoratori)
Come è possibile, programmare un futuro accogliente verso una nuova creatura, se lo Stato stesso, scende in campo per aumentare le disuguaglianze sociali e accantonare la lotta alla Evasione Fiscale pur di difendere i privilegi di pochissime categorie?
E che dire della Ricerca che oggi è costretta a sostenersi solo con contributi privati?
Lo capite che ciò che manca oggi in Italia è proprio la progettualità sul Futuro?
Se ogni Governo riduce la propria progettualità al periodo di tempo che va da oggi alla prossima tornata elettorale, come potete pensare che una qualsiasi coppia possa progettare una nuova vita ?
Se la popolazione italiana si sta riducendo è solo per un motivo: NESSUNO SI STA OCCUPANDO DI COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE DEL PRESENTE.
E la Politica è la maggiore responsabile di questa sfiducia. Perchè invece di creare nuove condizioni favorevoli all'espansione e al miglioramento delle condizioni di vita delle persone, brucia qualsiasi idea di felicità e benessere.
Chi è allora quell'incosciente che getterebbe il proprio figlio in un ambiente tossico, ostile, divisivo come quello che ogni giorno vi preoccupate di alimentare?
Chiedetevelo, prima di sparare la prossima cazzata sulla DENATALITÀ ITALIANA.
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Mercoledì scorso e oggi pomeriggio, si sono svolte due partecipate iniziative per per la Palestina!
Sono ormai due settimane che la città palestinese di Gaza è assediata dall’esercito israeliano.
Mentre si attende l’avvio di un’offensiva di terra, giorno e notte continuano i bombardamenti.
Sono stati colpiti ospedali, università, luoghi di culto ed edifici residenziali.
Si tratta di un lembo di terra dove vivono più di due milioni di persone, la metà delle quali al momento ha dovuto spostarsi più a sud per cercare riparo.
Non c’è possibilità di un’operazione militare senza colpire indiscriminatamente i civili.
Al momento si contano più di 5.000 morti e il triplo di feriti, un bilancio purtroppo destinato a crescere nei prossimi giorni.
Nel frattempo, sono state bloccate le forniture di elettricità, carburante e cibo perché, è bene ricordarlo, a Gaza tutto quello che entra ed esce – comprese le persone – viene deciso da Israele.
Le conseguenze di questo assedio sono catastrofiche, un’emergenza umanitaria riconosciuta anche dall’ONU.
Questo Israele lo sa, come lo sanno anche i governi occidentali che stanno avallando quella che è a tutti gli effetti una rappresaglia contro il popolo palestinese.
In molti, già rifugiati espulsi dalle loro terre, temono di perdere anche questa casa e non vogliono essere dislocati in Egitto.
Crediamo sia importante prendere parola per fermare questo massacro di civili.
Diciamo no all’attacco israeliano nella Striscia di Gaza perché crediamo che solo una soluzione politica possa essere utile a gettare le basi per una pacifica convivenza fra palestinesi e israeliani.
Troppo a lungo la voce dei primi è stata ignorata, troppo a lungo abbiamo taciuto davanti al colonialismo dei secondi.
Per questo, come cittadin* come umani che si sono mobilitati in queste ultime settimane anche nella città di Rimini, lanciamo una manifestazione pubblica per Sabato 28 ottobre 2023 con ritrovo alle ore 15 alla Stazione FS per chiedere la fine immediata dei bombardamenti su Gaza e l’apertura incondizionata dei valichi di accesso alla Striscia per il transito di tutti i beni necessari alla popolazione.
Ci vediamo Sabato!
“Guardando alla genesi dello Stato di Israele, le 𝙖𝙣𝙖𝙡𝙞𝙨𝙞 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙨𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞 da tempo ci permettono di comprendere come chi subisce un’oppressione non sia per questo estraneo all’agire a sua volta oppressione verso altri.
Facciamo tesoro del bagaglio di concetti critici che il 𝙛𝙚𝙢𝙢𝙞𝙣𝙞𝙨𝙢𝙤 𝙙𝙚𝙘𝙤𝙡𝙤𝙣𝙞𝙖𝙡𝙚, 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙩𝙖𝙧𝙞𝙤 e 𝙖𝙣𝙩𝙞𝙧𝙖𝙯𝙯𝙞𝙨𝙩𝙖 ci mette a disposizione per prendere posizione contro il genocidio in atto in queste ore, e ci uniamo alla forza del movimento femminista internazionale per schierarci al fianco della comunità e della diaspora palestinese sotto attacco.
Siamo corpi-territori: un’altra «arte» di abitare la terra è possibile e non c’è comunità umana e non umana per cui questo non debba essere un diritto.”
Da @capovolteedizioni
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ISTRUZIONI PER COSTRUIRE UN ANIMALE FINTO NELLA TESTA DELLA GENTE: IL LUPO
1) Continuare a dire che è stato reintrodotto. Quindi, così come qualcuno l'ha messo, si può togliere. Hanno reintrodotto lupi diversi, ibridi, extracomunitari.
2) Utilizzare sempre verbi e perifrasi estreme: al semplice "mangia" preferire un "divora", "dilania", "riduce a brandelli". Il lupo non si muove, "si aggira" e "scende dai monti spinto dai morsi della fame". E' sempre affamato, descriverlo come uno stomaco vagante.
3) Creare panico. Vanno benissimo frasi tipo: "la situazione è fuori controllo"; "non siamo più tranquilli"; "la situazione è sfuggita di mano"; "prima o poi ci scappa il morto"; "finiti i cani, cominceranno con i bambini"
4) Suggerire una reazione senza giustificarla del tutto. Come: "prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo"; "gli abitanti sono stanchi di avere paura".
5) Continuare a dire che ce ne sono troppi. Che si vedono tutti i giorni, che il loro numero è abnorme, che sono ovunque.
6) Farli sembrare molto più grandi. Per esempio suggerire un peso: va benissimo 50 chili.
7) Continuare a scrivere che sono vicini in modo da dare l'idea di un vero e proprio assedio: lupi in città, nelle case, nei cortili, vicino alle scuole, ai centri sportivi, agli ospedali.
8) Continuare a insistere che sono ibridi. E quindi più pericolosi perché non hanno paura dell'uomo. Il lupo ibrido dà l'idea del diverso, di qualcosa da togliere. Quindi, da ora, qualsiasi lupo è ibrido.
9) Ribaltare in negativo molte cose che potrebbero essere positive. Per esempio; il lupo divora cinghiali e caprioli.
10) Dargli colpe che non ha, tanto la gente è stupida e crede a tutto. Per esempio: il lupo divora le patate e distrugge i campi seminati. Provoca incidenti; ecco, questo senz'altro.
11) Non prendere mai posizioni dirette ma utilizzare "dicono", "è opinione diffusa", "gli abitanti si lamentano". Questo serve anche a illudere che ciò che si scrive sia condiviso da una comunità o da più persone.
12) Intervistare sempre quelli che confermano tutte le cose scritte finora, Dare anche voce però agli esperti veri, ogni tanto (molto poco), Questo serve per ribattere alle accuse di essere di parte.
13) Creare finti incidenti a cui tanto la gente crederà. Per esempio un agricoltore assalito dal lupo che si è salvato lanciandogli mazzette e giratubi (scrivere che si era certi che fosse un lupo perché ululava), un altro che è sopravvissuto grazie al badile e un allevatore a cui il lupo... non so, facciamo che gli ha scucito i pantaloni.
15) Descrivere il lupo come un limite: per gli allevatori, i cercatori di funghi, gli escursionisti, i proprietari di cani.
16) Recuperare tutte le credenze antiche. Sono già lì, dentro nella testa, basta solo un cenno.
Come lettura consiglio i principi della propaganda nazista di Goebbles; ci sono le stesse cose. Tra gli altri: "una menzogna ripetuta sul giornale diventa realtà".
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Ho letto moltissimo questa estate, alcuni libri davvero deliziosi, ma questo, finito da qualche giorno, mi ha lasciato qualcosa dentro.
Mariamma è una sposa bambina che nell'anno 1900, quando ha solo 12 anni, nella comunità cristiana del Kerala (India sud-occidentale, ma all'epoca era diviso nei tre regni di Thiruvithamcoore, di Kochi e la provincia del Malabar) costretta al matrimonio con un uomo che non ha mai visto, e che ha oltre vent'anni più di lei. Viaggia da sola in barca sul fiume per arrivare alla tenuta del futuro marito, che in un primo momento rifiuta persino visto la sua età, ma che poi la introduce nel suo mondo, un pezzo di terra paludoso e che nessuno voleva, ma trasformato dal lavoro di quest'uomo in un piccolo paradiso di alberi da frutta, coltivazioni, canali navigabili. Si chiama Parambil, e tutta la storia del libro, che si svolge lungo tre generazioni di discendenti della giovane sposa, legano la propria vita a questo luogo, e alle magie che contiene. Fanno i conti soprattutto con la forza della Natura, specialmente dell'Acqua, che sia come fiume che come monsone, domina quelle terre, e ne delinea le fortune. Ma all'acqua è legato anche una sorta di maleficio, il Morbo lo chiama il marito di Mariamma, che segna la loro famiglia, la quale in un prezioso e antico foglio di carta di lino segna un macabro albero genealogico di uomini e donne colpite da questa maledizione. Attraverso lo svolgere degli eventi, che si legano alla storia dell'India (la fine del dominio britannico, l'indipendenza, le fortissime lotte interne a carattere sia religioso sia sociale) si dipana una storia meravigliosa scritta da Verghese con mirabile maestria, secondo un ritmico tempo descrittivo, ricco di particolari e minuziose ricostruzioni, figlio della sua educazione di medico, ai più alti livelli (è attualmente è vicepresidente del Dipartimento di Medicina presso la Stanford School Of Medicine).
Tra comunità religiose che la leggenda vuole fondate da san Tommaso, l'apostolo del dubbio, che si vuole martirizzato a Madras, tra tempeste colossali, viaggi in treni, fascinosi medici scozzesi, la vita degli ospedali indiani, i profumi e i sapori di quei piatti ricchi di spezie, ingredienti, di alberi che sembrano uomini e elefanti dalla sensibilità straordinaria, le oltre 700 pagine filano via senza nessuno sforzo, in un viaggio che sebbene legato alla magia alla fine verrà dipanato dalla scienza e dalla perseveranza dei protagonisti, che di fronte al Male, che appare nelle loro vite in molteplici forme, riescono a costruire sempre più forte la parte migliore di loro stessi. Un libro affascinante e che consiglio davvero per fare un viaggio forte e misterioso, al sapore di curry e di lotta, di frutta succosa e di dolore, per molti versi indimenticabile.
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🟨 NOI DI MEZZOPIENO
Ogni giorno, in tanti contesti e con diversi strumenti, noi di Mezzopieno siamo impegnati a fianco della gente, per favorire la cultura della positività e della gratitudine.
In ospedali, scuole, luoghi di lavoro, Comuni, università, redazioni, comunità e tra la persone, per credere sempre nel mondo e negli esseri umani e nella capacità di creare bellezza e armonia collaborando.
VIENI CON NOI
www.mezzopieno.org
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(...) io accuso i terroristi di Hamas di atti genocidari contro la popolazione palestinese a Gaza e precisamente di uccisioni e torture sugli omosessuali e sugli oppositori politici; di gravi attentati all’integrità fisica e mentale dei Gazawi, quando utilizzano la popolazione, donne e bambini, come scudi umani, così come le scuole, le università, gli ospedali e le ambulanze a fini terroristici; di sottomissione intenzionale dei Gazawi a condizioni di esistenza che comportano la loro parziale distruzione, stornando gli aiuti internazionali a favore di sviluppo di armamenti e di finanziamento del terrorismo, confiscando gli aiuti umanitari ai civili e tenendo in ostaggio la popolazione nonostante i preavvisi israeliani di bombardamento; di misure che pregiudicano le nascite, privando le donne palestinesi di Gaza di cure di qualità, negli ospedali largamente usati come depositi di armi.
Io accuso Hamas di attacchi incessanti, tesi a minacciare la sicurezza territoriale israeliana, e di crimini di guerra e presa di ostaggi che hanno condotto lo Stato di Israele ad avviare una risposta militare di legittima difesa.
Io accuso Hamas di essere il solo responsabile della drammatica situazione dei Palestinesi a Gaza, fin dalla sua presa di potere nella Striscia, e della guerra che vi è condotta da Israele.
Io accuso Hamas, Hezbollah, gli Houti e l’Iran di intenzioni genocide contro la comunità ebraica, Israele, gli Stati Uniti e le nazioni occidentali
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori di farsi portavoce di Hamas e della sua propaganda di fronte alle più alte istanze mondiali. Io li accuso di colpevole silenzio quando era necessario condannare la Siria, l’Afghanistan, lo Yemen, il Sudan, l’Iraq e l’Iran per genocidio contro le loro popolazioni e per crimini di guerra.
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori di rifiutarsi di prevenire e punire i propositi genocidari rivendicati direttamente e pubblicamente contro Israele.
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori di tacere sui massacri del 7 ottobre, che essi non considerano nel quadro della risposta israeliana
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori, per le ragioni sopra esposte, di portare di fronte alla Corte internazionale di Giustizia una causa infondata, politicamente motivata dal rifiuto del diritto dello Stato di Israele di esistere e di godere di una salda sicurezza territoriale.
Io accuso Jean-Luc Mélenchon e Jeremy Corbyn di essere gli intermediari politici dell’antisionismo propugnato da Hamas, rifiutando di riconoscere l’organizzazione come terrorista e attribuendogli attività di resistenza.
Io accuso l’Onu di mancanza di imparzialità nei confronti di Israele, fatta oggetto di diciassette risoluzioni di condanna nel 2020 contro sette per il resto del mondo (delle quali una contro l’Iran e una contro la Siria).
Io accuso l’Onu di un’incomprensibile cecità, fino all’8 gennaio 2024, di fronte agli stupri e alle mutilazioni sessuali inflitti il 7 ottobre 2023 in Israele.
Io accuso l’Onu di mancanza di obiettività di fronte alle informazioni diffuse da Hamas, concernenti le morti e gli attacchi attribuiti agli Israeliani. La penosa eco data dall’Onu alle false informazioni di Hamas sull’Ospedale Al-Shifa avrebbe dovuto metterci sull’avviso.
Io accuso l’UNRWA di complicità con i terroristi di Hamas a danno della popolazione civile. Condanno con la più grande fermezza il dirottamento da parte di Hamas dei fondi europei e internazionali verso il finanziamento di libri scolastici antisemiti, di armi e di infrastrutture belliche e il controllo del gruppo terrorista sul razionamento alimentare.
A più di cento giorni dal più grande pogrom subito da Israele e dal tentativo genocidario che si è trovato a combattere, io condanno l’indegna chiamata di Israele a rispondere all’accusa di atti genocidari, e porto il mio sostegno alla democrazia israeliana in questa insopportabile guerra politica di cui essa è bersaglio. Mi unisco agli israeliani che piangono i loro morti e condivido il loro terrore nel sapere che nel momento in cui Israele è giudicato per genocidio, 120 Israeliani sono ancora ostaggi dei gruppi terroristi nella Striscia di Gaza, vittime delle sevizie di cui quei gruppi sappiamo essere capaci.
Mi aspetto da parte della Francia lo stesso impegno della Germania a fianco degli Israeliani, un impegno chiaro e totale, e una condanna inequivocabile dell’iniziativa del Sudafrica.
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Giornata delle Nazioni Unite per la solidarietà con il popolo palestinese: perché non possiamo commemorarla
Scritto il 29/11/2023
29 novembre: Giornata delle Nazioni Unite per la solidarietà con il popolo palestinese. Quest’anno non possiamo commemorare questa data internazionale, a causa della situazione in atto in Palestina: i 49 giorni di ininterrotti bombardamenti israeliani hanno portato alla distruzione della Striscia di Gaza e provocato 20.031 morti, tra cui 8.176 bambini (bilancio, non definitivo, dati Euro-Med monitor). In Cisgiordania, la continua aggressione di esercito e coloni israeliani ha ucciso 237 palestinesi, e ne ha feriti più di 2.950.
Non possiamo commemorarla perché non c’è solidarietà per i palestinesi, neanche di fronte a dei crimini di guerra, crimini contro l’umanità e un genocidio così efferato. O meglio, la solidarietà c’è stata, ma solo da parte dei popoli. E purtroppo, non sono i popoli a poter porre fine a questo genocidio, ma i governi. E i regimi occidentali sono stati deludenti poiché, mentre Netanyahu bombardava la Striscia, ripetevano, senza alcuna logica e alcun riferimento alla legge internazionale, la frase “Israele ha diritto a difendersi”.
Noi sappiamo che una difesa per essere considerata tale deve essere sempre proporzionale all’offesa e mai ledere i civili o attaccare strutture sanitarie, medici, ambulanze. Al contrario, in questi 49 giorni l’entità sionista ha portato avanti una vera e propria guerra agli ospedali di Gaza e ai bambini di Gaza.
Ogni 29 novembre, in tutto il mondo, si celebra la Giornata delle Nazioni Unite per la solidarietà con il popolo palestinese, a ricordo della risoluzione 181, emanata il 29 novembre del 1947 dall’Onu, che sancì la spartizione della Palestina storica, ponendo le basi per la creazione dello Stato israeliano e per la Nakba, la tragedia e pulizia etnica della popolazione palestinese ad opera degli squadroni del terrorismo sionista prima, e delle forze militari israeliane dopo.
Nel 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì per il 29 novembre la Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese (risoluzione 32/40 B). Nella risoluzione 60/37 del 1° dicembre 2005, l’Assemblea generale chiese al Comitato per l’Esercizio degli inalienabili diritti del popolo palestinese e alla Divisione per i diritti palestinesi, in quanto parti per l’osservanza della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, stabilita il 29 novembre, di continuare a organizzare celebrazioni ed eventi annuali sui diritti palestinesi, in collaborazione con la “Permanent Observer Mission of Palestine” dell’Onu.
Se la comunità internazionale vuole dare senso a questa giornata ed essere coerente con le giornate a tema che istituisce, chiediamo un maggiore impegno nel tutelare i diritti del popolo palestinese, condannando con parole, ma sopratutto con fatti le atrocità sioniste attraverso un processo che porti i crimini israeliani davanti al Tribunale dell’Aja.
Mercoledì, 29 novembre 2023 Associazione dei palestinesi in Italia
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CURARE LA SANITA’ - indicazioni emerse dall'incontro del 18 febbraio a Moncalieri
CURARE LA SANITA’
Il seminario “SOS Sanità Piemonte” promosso da Italia Viva Provincia di Torino, sabato 18 febbraio a Moncalieri, ha evidenziato molti dei problemi del Sistema Sanitario Regionale ed ha posto le basi per risposte mirate e concrete a sostegno dei cittadini.
Quattro ore di intenso lavoro, che hanno messo in luce le criticità e le sfide a cui andrà incontro il territorio piemontese, sotto diversi punti di vista: medico, infermieristico, farmaceutico, architettonico, gestionale, finanziario, psico sociale e di copertura territoriale, anche alla luce del crescente invecchiamento della popolazione e dell’aumento della domanda di cure.
Il Piemonte, a differenza di altre regioni:
● non ha un Piano Socio-Sanitario Regionale aggiornato (l’ultimo è scaduto nel 2015);
● negli ultimi 10 anni denuncia un passivo di 379.000.000,00 di euro, come saldo netto tra quanto incassato per i pazienti che dal resto d’Italia hanno scelto di curarsi in Piemonte e quanto pagato per i piemontesi che sono ricorsi a strutture di altre Regioni per ricevere cure adeguate (nella stessa decade la Lombardia ha registrato un saldo netto positivo di oltre 6/mld);
● dispone di ospedali di età media avanzata, non adeguatamente manutenuti e spesso superati dal punto di vista dell'impostazione architettonica.
Anche i progetti previsti dal PNRR accresceranno alcune differenze territoriali lasciando interi bacini senza ospedali e case di comunità (nuove strutture che dovranno potenziare la rete di medicina territoriale): tra gli altri spiccano i casi di Moncalieri e Chieri.
Urge l’adozione di un nuovo PIANO SANITARIO REGIONALE, poiché gli interventi tampone, non coordinati da una strategia integrata, rischiano di essere poco utili e dispendiosi.
Da dove partire?
● analisi dei servizi sul territorio in base ai bacini di utenza;
● analisi della mobilità interregionale;
● potenziamento della rete di medicina territoriale per evitare l’intasamento dei Pronto Soccorso;
● digitalizzazione e razionalizzazione dei processi clinici, logistici ed amministrativi;
● valorizzazione degli immobili dismessi;
● partnership pubblico-privato innovative che permettano di ottenere vantaggi competitivi e che creino opportunità di crescita per i soggetti regionali del settore;
Un ringraziamento va a tutti i professionisti, che sono intervenuti con contenuti e proposte di alto profilo specialistico e che, grazie alla contemporanea presenza di tutti gli operatori coinvolti, hanno saputo porre le basi per una risposta sistemica ai molteplici problemi della sanità regionale.
Un grazie, in particolare, alla Senatrice di Azione/Italia Viva Daniela Sbrollini, che ha dimostrato grande capacità di ascolto e partecipazione.
Italia Viva Tavolo tematico Salute e territorio
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“Sant’Andrea in Contesto”: Convegno Internazionale su Assistenza e Ospitalità nel Medioevo a Vercelli e Novara. Due giornate di studio e riflessione per celebrare gli 800 anni dell’Ospedale S. Andrea di Vercelli e approfondire il ruolo degli ospedali medievali
L'8 e il 9 novembre 2024, Vercelli e Novara ospiteranno il convegno internazionale “Sant’Andrea in Contesto. Assistenza, ospitalità e ospedali presso monasteri e canoniche regolari del medioevo europeo”, un evento organizzato dall’Università del Piemonte
L’8 e il 9 novembre 2024, Vercelli e Novara ospiteranno il convegno internazionale “Sant’Andrea in Contesto. Assistenza, ospitalità e ospedali presso monasteri e canoniche regolari del medioevo europeo”, un evento organizzato dall’Università del Piemonte Orientale (UPO) per celebrare l’ottocentesimo anniversario dell’Ospedale S. Andrea di Vercelli. Questo incontro, in collaborazione con il…
#&039;Università del Piemonte Orientale#accoglienza nel medioevo#Alessandria today#Alessandro Barbero#antichi ospedali#architettura monastica#assistenza ai viandanti#Campus Perrone#canoniche regolari#Commemorazione#conoscenza del medioevo#Convegno internazionale#convegno storico#Cripta di Sant’Andrea#cultura medievale#cultura religiosa#cura dei bisognosi#cura nel medioevo#dibattito storico#divulgazione culturale#Eleonora Destefanis#eventi Novara#eventi Vercelli#Fondazione Comunità Novarese#Google News#Incontro pubblico#italianewsmedia.com#medioevo europeo#Ministero della Cultura#monasteri medievali
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Dialogo con Sonia Scarpante, docente in scrittura terapeutica
Da semplice strumento di comunicazione la scrittura, attualmente, è divenuta una componente riconosciuta e rispettata nel campo della salute mentale.È utilizzata in una varietà di contesti, dai centri di consulenza alle scuole, dagli ospedali alle comunità online, come strumento per promuovere la guarigione, l’autoconsapevolezza e il benessere emotivo. …. per l’intervista vai al sito “C’è una…
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𝗜𝗹 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗼 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗘' 𝗣𝗢𝗟𝗜𝗧𝗜𝗖𝗔: stabilire che una questione può essere considerata vera solo se esistono prove a riguardo E' POLITICA - ma chi fa scienzah e studia scienzah, dimentica spesso questa questione e lascia che la religione entri, a torto in Scienza: che i religiosi entrino in campo scientifico, anche aprendo università cattoliche, aprendo ospedali cattolici, dove si studia e si applica la 𝗦𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮𝗵: un'anomala disciplina che non è libera, ma MONITORATA DALLA RELIGIONE.
In un periodo come questo, dove c'è un ritorno forzato di discorsi in difesa delll'omofobia e della misoginia, riviste scientifiche come LE SCIENZE dovrebbero pubblicare almeno 70 articoli al giorno per ribadire che: - l'aborto non è omicidio - l'omosessualità non è una malattia e non esiste alcuna teoria gender
PERCHE' PER DIVULGAZIONE SCIENTIFICA si intende anche questo.
INVECE SE NE FOTTONO IL CAZZO, mentre omosessuali e donne che vogliono abortire subiscono molestie d'ogni sorta!
Per la "Comunità Scientifica" di oggi, una persona che muore dopo la somministrazione di un vaccino NON E' UNA PERSONA, ma solo un esperimento fallito: su X, ho potuto notare questa questione, per anni, dalla bocca stessa di volti noti nel campo, perché la Scienza non lavora ancora con Etica, ma con l'autismo dell'uomo che difende solo il proprio operato per business: che se ne frega di causare la morte di qualcuno e si incazza come una biscia se viene contrariato, come fa un religioso qualunque.
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La straordinaria vita di John Forbes Nash, Jr. tra genio matematico e schizofrenia
John Forbes Nash, Jr., nato il 13 giugno 1928 a Bluefield, è stato un matematico statunitense di straordinario talento, noto per i suoi contributi pionieristici nella teoria dei giochi e per il suo percorso di vita segnato dalla lotta con la schizofrenia.Grazie alle sue innovative intuizioni matematiche, Nash ricevette il Premio Nobel per l’economia nel 1994, in riconoscimento del suo lavoro rivoluzionario sui modelli di equilibrio in sistemi non cooperativi. Tuttavia, il suo talento era offuscato da una malattia mentale debilitante, che incise profondamente sulla sua vita personale e professionale.
L’inizio della genialità: infanzia e formazione
Nash mostrò sin da piccolo un’intelligenza sopra la media e un’indole introversa. A Bluefield, nella sua infanzia e adolescenza, si distingueva per il suo amore per i libri piuttosto che per le attività sociali o i giochi con i coetanei. La sua famiglia, composta dal padre ingegnere e dalla madre colta e determinata, lo incoraggiava ad esplorare il mondo della scienza. Fin dai primi anni di scuola, Nash era affascinato dalla matematica e dai numeri, tanto che, a soli 14 anni, lesse il libro I grandi matematici di Eric Temple Bell, un’opera che suscitò in lui l’interesse per il famoso teorema di Fermat e lo spinse a cercare di dimostrarlo da solo.
La sua ascesa accademica continuò a Princeton, dove, oltre alla teoria dei giochi, approfondì la topologia e l’algebra, sviluppando abilità straordinarie nella risoluzione di problemi complessi. Durante questo periodo, formulò i fondamenti della teoria dei giochi non cooperativi, che divennero successivamente conosciuti come “equilibrio di Nash”. Questo concetto, cruciale nella teoria dei giochi, permette di prevedere strategie di comportamento in situazioni di conflitto e competizione, e trova applicazioni in economia, politica, e altre discipline.
La schizofrenia: l’ombra su un genio
A partire dal 1959, il cammino di Nash cambiò radicalmente con l’insorgenza della schizofrenia, una malattia mentale che lo costrinse a numerosi ricoveri in ospedali psichiatrici. Inizialmente, Nash si era presentato ai colleghi con un giornale sostenendo che contenesse messaggi cifrati indirizzati solo a lui. Questa fu una delle prime manifestazioni della schizofrenia, che divenne ben presto una presenza costante nella sua vita, portandolo a sviluppare paranoie e allucinazioni. Nash vedeva complotti ovunque, e spesso affermava di essere un’entità speciale, come l’imperatore dell’Antartide o persino il piede sinistro di Dio.
Con il progredire della malattia, Nash e la sua famiglia affrontarono un lungo periodo di difficoltà. Tra ricoveri e trattamenti intensivi, come lo shock insulinico e la clorpromazina, il matematico perse il suo incarico accademico e vide la sua vita privata sgretolarsi. Tuttavia, la sua resilienza e l’amore della moglie Alicia furono determinanti per la sua graduale ripresa. Verso gli anni ’70, Nash rifiutò di continuare la terapia farmacologica e imparò a gestire i sintomi della schizofrenia senza farmaci, conducendo una vita in bilico tra momenti di lucidità e ricadute. Con il passare degli anni, riuscì a mantenere un equilibrio, integrandosi nuovamente nell’ambiente accademico.
La rinascita e il Nobel
Dopo decenni di lotta, gli anni ’90 segnarono una rinascita per Nash. Finalmente libero dai sintomi più gravi della schizofrenia, poté tornare a dedicarsi alla matematica e fu accolto con entusiasmo dalla comunità accademica internazionale. Il conferimento del Premio Nobel per l’economia nel 1994 simboleggiò il culmine della sua rinascita e della sua straordinaria carriera. La decisione della Commissione Nobel di premiarlo evidenziava l’importanza delle sue scoperte, che avevano influenzato profondamente l’economia e la teoria dei giochi. Nash ricevette il premio come riconoscimento per i suoi contributi giovanili, ma anche come simbolo della sua vittoria contro la schizofrenia.
La storia di Nash tra letteratura e cinema
La vita di Nash fu resa celebre dal libro di Sylvia Nasar Il genio dei numeri, pubblicato nel 1998, e successivamente dal film A Beautiful Mind, diretto da Ron Howard nel 2001. Il film, che valse diversi Oscar, narra in modo romanzato la lotta di Nash contro la schizofrenia e il suo ritorno alla normalità, grazie anche al supporto della moglie Alicia. Interpretato da Russell Crowe, A Beautiful Mind portò al grande pubblico la straordinaria storia di Nash, sebbene con alcune semplificazioni e modifiche narrative rispetto alla realtà.
Il ritorno alla matematica e il Premio Abel
Oltre al Nobel, nel 2015 Nash fu insignito del prestigioso Premio Abel per i suoi contributi nella teoria delle equazioni differenziali alle derivate parziali non lineari e le loro applicazioni in analisi geometrica, un riconoscimento che sottolineava ancora una volta la sua immensa portata come matematico. La schizofrenia era ormai un’ombra lontana per Nash, che aveva raggiunto una serenità tale da poter accettare premi e riconoscimenti senza l’interferenza della malattia.
L’epilogo di una vita straordinaria
Il 23 maggio 2015, a ottantasei anni, John Nash morì insieme alla moglie Alicia in un tragico incidente stradale nel New Jersey. I due stavano tornando in taxi dall’aeroporto di Newark, dopo aver ritirato il Premio Abel in Norvegia, quando la loro auto fu coinvolta in un incidente. Così si concluse la straordinaria vita di Nash, un uomo che, nonostante le difficoltà causate dalla schizofrenia, riuscì a contribuire in modo indelebile alla matematica e alla teoria dei giochi, lasciando un’eredità che continua a ispirare studiosi e persone in tutto il mondo.
In sintesi, John Nash rappresenta uno dei più complessi e affascinanti esempi di genio e fragilità, una figura che ha mostrato al mondo come la schizofrenia, pur essendo una malattia debilitante, non debba necessariamente impedire a una persona di contribuire in modo significativo alla società. Grazie ai suoi risultati in ambito matematico e alla sua lotta contro la schizofrenia, Nash continua ad essere ricordato come uno degli esempi più straordinari di resilienza e di potere del pensiero umano.
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