#opportunità educative.
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Educazione e Formazione: La Qualità dell’Istruzione e le Sfide dell’Apprendimento a Distanza. Di Alessandria today
Nel mondo contemporaneo, l’educazione è il fondamento per il progresso individuale e collettivo. La qualità dell’istruzione e l’accesso alle risorse educative sono temi di cruciale importanza, soprattutto in un’epoca in cui la tecnologia sta trasformando
L’Accesso alle Risorse Educative in un Mondo in Evoluzione. Introduzione.Nel mondo contemporaneo, l’educazione è il fondamento per il progresso individuale e collettivo. La qualità dell’istruzione e l’accesso alle risorse educative sono temi di cruciale importanza, soprattutto in un’epoca in cui la tecnologia sta trasformando radicalmente il modo in cui apprendiamo. Con l’avvento…
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LA COLOMBIA HA ABOLITO I MATRIMONI INFANTILI
Il 14 novembre 2024 la Colombia ha approvato una legge storica che abolisce i matrimoni infantili, segnando un passo significativo verso la tutela dei diritti dei minori e la promozione dell’uguaglianza di genere.
La pratica dei matrimoni infantili è ancora molto presente in alcune regioni del paese, dove le tradizioni culturali e la povertà spingono molte famiglie a far sposare le loro figlie in giovane età con uomini con il doppio o il triplo dei loro anni. La nuova legge vieta i matrimoni sotto ai 18 anni e protegge i minori da abusi e sfruttamento garantendo loro il diritto all’istruzione e a un’infanzia libera da responsabilità adulte. Le ragazze indigene sono le principali beneficiarie di questa riforma, poiché i matrimoni infantili spesso le privano delle opportunità educative e le espongono a violenze e rischi sanitari legati a gravidanze precoci. Il percorso per l’approvazione di questa legge durato 17 anni ha affrontato il fatto che molte comunità vedevano ancora i matrimoni infantili come una soluzione per alleviare il peso economico delle famiglie e per proteggere le ragazze da situazioni di vulnerabilità.
La Colombia è al 20° a livello globale in termini di adolescenti che si sposano prima dei 15 anni. L’abolizione dei matrimoni infantili in Colombia è stata accolta con favore da numerose organizzazioni internazionali che vedono in questa misura un modello da seguire per altri Paesi con situazioni sociali simili. La nuova legge prevede sanzioni severe per chi viola il divieto e stabilisce programmi di reinserimento ed educazione per le giovani vittime di matrimoni forzati o precoci.
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Fonte: Senado de la República de Colombia; Jennifer Pedraz; Unicef; immagine di Renthel Cueto
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Solo che siamo in Italia...
Solo che siamo in Italia e il carcere non ti riforma, soggetti simili meritano il peggio, se non la morte. Sì, a questi pezzi di merda auguro di morire in carcere, solo che siamo in Italia e vai con pene di 6 anni o poco più.
La carne è carne? Bene, spero che in carcere qualcuno decida di far vivere loro un'esperienza simile. Pagare tasse e tasse per tenere in carcere soggetti come questi perché "dobbiamo dargli una seconda opportunità ", ma anche no! Soggetti simili sono parassiti, se a 20 anni arrivi a tanto, se arrivi a giustificare uno stupro con frasi aberranti non credo che a 25, 30 o 40 sarai migliore.
"Ieri sera niente, se ci penso un po' mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l'avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifiato un po', ma che dovevo fare? La carne è carne, gliel'ho abbagnato pure io il discorso..."
Queste merde non si pentiranno mai di cosa hanno fatto, basti pensare che la madre di uno degli aggressori ha aggiunto che la ragazza era una poco di buono, ha consigliato al figlio di nascondere il telefono e rimuovere il video dell'abuso. È una frase di fatto ormai, ma "educate i vostri figli " perché merda del genere viene cagata da stronzi ancora più grandi di loro.
Inoltre questa notizie arriva subito dopo quella di Firenze dove due 19enni accusati di stupro sono stati ASSOLTI per "aver frainteso il no della ragazza". Certo, sono solo fraintendimenti questi. Poverini loro hanno solo capito male, lei semplicemente doveva essere più convincente a dire di no.
Se si arriva a tanto allora non ditemi che pensare alla castrazione chimica sia da folli o che la pena di morte non serva a nulla. Come rovini o poni alla fine la vita di qualcuno, forse nemmeno tu meriti di restare qui, non meriti una seconda opportunità, non meriti di respirare quest'aria, non meriti di rifarti la vita mentre la vita delle vittime finisce quel giorno stesso.
La carne è carne, ecco a voi i nomi della carne da macello:
- Angelo Flores, 22 anni
- Gabriele Di Trapani, 19 anni
- Cristian Barone, 18 anni
- Christian Maronia, 19 anni
- Samuele La Grassa, 20 anni
- Elio Arnao, 20 anni
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Opportunità di lavoro e networking alla fiera del lavoro di Berlino
Il 21 e 22 marzo 2025 si terrà la 13ª Jobmesse Berlin presso l’Olympiastadion di Berlino dalle ore 10:00 alle 16:00, con ingresso gratuito. Questo evento rappresenta un’importante opportunità per chi è alla ricerca di lavoro, formazione o nuove prospettive di carriera nella regione di Berlino-Brandenburgo. Cosa Aspettarsi Oltre 130 espositori: Aziende di vari settori, istituzioni educative e…
#carriera#Eventi#Fiera#Formazione#Jobmesse Berlin#Jobs#lavoro#Lavoro a Berlino#lavoro in Germania#networking
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La Gita Scolastica Costa Troppo: Un'Analisi delle Implicazioni Economiche e Sociali
Scopri perché il costo delle #gitescolastiche è in #aumento e quali implicazioni ha su #studenti e famiglie. Esploriamo le strategie delle #scuole per affrontare il caro #gita e suggeriamo soluzioni per garantire esperienze educative accessibili a tutti.
Le gite scolastiche rappresentano un’importante opportunità educativa per gli studenti, ma negli ultimi anni si è assistito a un aumento dei costi che ha sollevato preoccupazioni tra genitori e insegnanti. Questo articolo esplorerà le ragioni di questi rincari, le loro implicazioni economiche e sociali, e suggerirà possibili soluzioni. La gita scolastica è uno dei primi momenti di viaggio senza…
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Join the Matta Spring 2025 Italian Book Club Join a Private One-on-One Book Club to Read This Book ANY TIME! The selection for the Matta Spring 2025 Book Club “Il treno dei Bambini” by Viola Ardone Sali a bordo di Il Treno dei Bambini e viaggia nell’Italia del dopoguerra con il giovane Amerigo—una storia indimenticabile che conquisterà il tuo cuore e affinerà le tue abilità in italiano. Unisciti al Matta Book Club questa primavera per discussioni coinvolgenti e un'immersione più profonda nella lingua e nella cultura!Step aboard Il Treno dei Bambini and journey through post-war Italy with young Amerigo—an unforgettable story that will captivate your heart and sharpen your Italian skills. Join the Matta Book Club this spring for engaging discussions and a deeper dive into language and culture! Lettura perfetta per il nostro gruppoThe Perfect Read for our group Il Treno dei Bambini di Viola Ardone è un avvincente romanzo storico ispirato a fatti reali nell'Italia del dopoguerra. Seguendo il viaggio del giovane Amerigo, non solo sarai rapito dalla sua storia, ma migliorerai anche le tue abilità di lettura e conversazione in italiano. Che tu sia un principiante avanzato o a livello intermedio, questo libro offre il perfetto equilibrio tra narrazione coinvolgente e crescita linguistica. Unisciti al Matta Book Club per discussioni animate e un'immersione più profonda nella cultura e nella storia italiana!Il Treno dei Bambini by Viola Ardone is a gripping historical novel based on true events in post-war Italy. As you follow young Amerigo’s journey, you'll not only be captivated by his story but also enhance your Italian reading and conversation skills. Whether you're an advanced beginner or an intermediate learner, this book strikes the perfect balance between compelling storytelling and language growth. Join the Matta Book Club for lively discussions and a deeper dive into Italian culture and history! “A Sneak Peek into the Plot of “Il treno dei bambini” In Il Treno dei Bambini, Viola Ardone ci trasporta nell’Italia del dopoguerra attraverso gli occhi di Amerigo Speranza, un bambino di sette anni vivace e curioso, nato e cresciuto tra le difficoltà delle strade di Napoli. Tra fame e privazioni, Amerigo è uno dei tanti bambini del sud inviati al nord su un treno, nell’ambito di un’iniziativa reale volta a offrire loro una vita migliore presso famiglie più benestanti. Lasciando alle spalle sua madre e tutto ciò che gli è familiare, si ritrova in un mondo nuovo, fatto di calore, istruzione e inaspettata gentilezza.In Il Treno dei Bambini, Viola Ardone transports us to post-war Italy through the eyes of Amerigo Speranza, a sharp and inquisitive seven-year-old boy from Naples. Struggling with hunger and hardship in the impoverished streets of his hometown, Amerigo is one of thousands of children sent north on a train as part of a real-life initiative to give them a chance at a better life with wealthier families. Leaving behind his mother and everything familiar, he finds himself in a world of warmth, learning, and unexpected kindness.Eppure, mentre Amerigo si adatta alla sua nuova realtà, il divario tra il passato e il presente si fa sempre più evidente. Il nord gli offre stabilità, cultura e nuove opportunità, ma lo costringe anche a interrogarsi sulla propria identità, sul senso di appartenenza e sulla lealtà verso le sue origini. Crescendo, Amerigo dovrà fare i conti con il bambino che è stato e l’uomo che sta diventando, affrontando un commovente percorso di crescita in cui amore, famiglia e scelte determinanti si intrecciano. Attraverso la sua voce innocente ma penetrante, Il Treno dei Bambini racconta il dolceamaro viaggio verso l’età adulta e ci mostra come anche le decisioni più piccole possano lasciare un segno indelebile nel nostro cuore.Yet, as Amerigo adapts to his new reality, the contrast between his past and present grows sharper. While the north offers him education, stability, and opportunity, it also forces him to grapple with questions of identity, loyalty, and belonging. As he matures, Amerigo must reconcile the boy he once was with the man he is becoming, leading to a poignant and deeply personal reckoning with love, family, and the choices that shape us. Through his innocent yet perceptive voice, Il Treno dei Bambini captures the bittersweet journey of growing up, showing how even the smallest decisions can leave lasting echoes in our hearts. Unisciti a noi! Join the Matta Italian Book Club! Join the group book club for five weeks of lively discussions, where you can connect with fellow Italian language lovers from around the world. Our Zoom meetings, held in small groups of 2-3 readers, provide an intimate setting for personalized learning, ensuring that everyone gets a chance to participate and improve their language abilities.If you have a group of friends or study buddies ready to dive into this literary adventure, I’m delighted to organize a private book club just for you. You can choose this season’s selection or any of our previous reads, with me guiding your journey through exclusive summaries, discussion topics, and insights to boost your Italian skills.For an even more personalized experience, you can opt for a one-on-one book club with me. In this tailored format, you’ll take center stage in focused discussions, diving deeper into the book while honing your Italian language skills. If you want an experience that’s all about your progress, this is the perfect choice! Join me, Amerigo and mamma Antonietta this spring 2025 for the next Matta Book Italian Group Club! Join me anytime to read “Il treno dei Bambini" for a one-on-one private bookclub experience! Matta Club di libri italiani Matta Italian Language Book Club Level up Your Italian: Read, Chat, Learn! Read the full article
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Helen Keller: Un Simbolo di Inclusività e Determinazione
Helen Keller è un esempio straordinario di inclusività e determinazione. Nata nel 1880 a Tuscumbia, Alabama, Helen divenne sordo-cieca all’età di 19 mesi a causa di una malattia. Nonostante le difficoltà, con l’aiuto della sua insegnante Anne Sullivan, riuscì a superare gli ostacoli imposti dalla sua condizione e divenne la prima persona sordo-cieca a laurearsi. Il suo percorso di vita e il suo impegno sociale hanno ispirato generazioni e reso la sua figura un simbolo di inclusività.
L’inclusività è stata una delle battaglie più importanti della vita di Helen Keller. Grazie alla sua voce, si è battuta per i diritti delle persone con disabilità, promuovendo l’educazione e l’integrazione. Nel 1915 fondò l’organizzazione non-profit Helen Keller International per la prevenzione della cecità, dimostrando che l’inclusività significa anche offrire opportunità a coloro che rischiano di essere emarginati.
Helen Keller non si limitò a difendere i diritti delle persone con disabilità, ma si impegnò anche in altre battaglie sociali. Fu una fervente attivista per i diritti delle donne, il suffragio femminile e la giustizia sociale. Il suo impegno politico nel Partito Socialista d’America e nell’Industrial Workers of the World testimonia la sua dedizione a un’idea di società più equa e inclusiva. L’inclusività era al centro della sua visione del mondo.
L’inclusività per Helen Keller non era solo un concetto teorico, ma un principio guida nella sua vita quotidiana. Viaggiò in oltre 39 paesi, portando il suo messaggio di speranza e ispirazione. Divenne un’icona internazionale, dimostrando che le persone con disabilità possono avere un impatto significativo sulla società. Il suo legame con il Giappone e il suo affetto per i cani di razza Akita Inu sono esempi della sua capacità di creare connessioni al di là delle barriere linguistiche e fisiche.
Nel corso della sua vita, Helen Keller scrisse undici libri e numerosi articoli, condividendo la sua esperienza e promuovendo il valore dell’inclusività. La sua autobiografia “The Story of My Life” rimane un testo fondamentale per comprendere la sua straordinaria esistenza. Le sue parole continuano a ispirare, ricordando che l’inclusività è una responsabilità collettiva.
L’influenza di Helen Keller si estese anche al mondo dell’istruzione e della cultura. La sua storia fu raccontata nel celebre romanzo “Anna dei miracoli”, da cui furono tratti un film e una rappresentazione teatrale. La sua figura è stata celebrata in numerosi documentari, film e persino nella cultura popolare, sottolineando l’importanza dell’inclusività nella nostra società.
La lotta di Helen Keller per l’inclusività ha avuto un impatto duraturo. Il suo impegno nella prevenzione della cecità e nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità ha portato a progressi significativi in molte aree. Il suo lavoro ha influenzato politiche educative, sociali e sanitarie, contribuendo a creare un mondo più accessibile per tutti.
Oggi, Helen Keller continua a essere un simbolo di inclusività. La sua eredità vive attraverso le numerose istituzioni e iniziative che portano avanti il suo lavoro. La sua storia ci ricorda che l’inclusività non è solo un obiettivo, ma un processo continuo che richiede impegno, comprensione e coraggio.
Come disse Helen Keller: “Noi tutti, vedenti e non vedenti, ci differenziamo gli uni dagli altri non per i nostri sensi, ma nell’uso che ne facciamo, nell’immaginazione e nel coraggio con cui cerchiamo la conoscenza al di là dei sensi.” Queste parole racchiudono il vero significato dell’inclusività: andare oltre le limitazioni fisiche e costruire una società in cui ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale senza ostacoli.
Helen Keller ci ha insegnato che l’inclusività è un valore fondamentale per il progresso umano. Il suo esempio ci invita a riflettere su come possiamo rendere il nostro mondo più equo e accessibile per tutti. La sua vita è la dimostrazione che con determinazione, educazione e supporto, le barriere possono essere superate e l’inclusività può diventare una realtà concreta.
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Kate Millett e la sorellanza
Scrittrice, insegnante, artista visiva e attivista femminista, autrice del libro La politica del sesso, il manifesto del femminismo radicale
Quando un gruppo governa un altro, il rapporto tra i due è politico. Quando un tale accordo viene portato avanti per un lungo periodo di tempo, sviluppa un’ideologia (feudalesimo, razzismo, ecc.). Tutte le civilizzazioni storiche sono state dei patriarcati: l’ideologia su cui si basano è la supremazia maschile. L’oppressione sessuale è dominio politico. Un nuovo modo di leggere può generare un miglior modo di vivere.
Scrittrice, insegnante, artista visiva e attivista femminista, Kate Millett è stata una delle americane più influenti del ventesimo secolo.
È l’autrice del libro La politica del sesso, del 1970, testo fondante del femminismo della seconda ondata.
È stata tra le prime scrittrici a teorizzare il patriarcato e concettualizzare l’oppressione in termini che richiedevano una rivoluzione del ruolo sessuale con cambiamenti radicali negli stili di vita personali e familiari.
La sua opera ha mostrato il modo in cui azione politica ed espressione culturale si compenetrano.
Per prima, ha usato il termine sisterhood (sorellanza) divenuto concetto fondamentale del femminismo contemporaneo che sintetizza l’unione, l’intimo legame delle donne al di là di ogni differenza sociale, religiosa o etnica. Sottintende la complicità di intenti, l’accordo morale, sociale e affettivo tra donne che, riconoscendo e condividendo le stesse esperienze e il vissuto comune, sono unite in un percorso di autostima e emancipazione.
Nata il 14 settembre 1934 a Saint Paul, Minnesota, suo padre era stato un uomo violento col vizio dell’alcol che aveva lasciato la famiglia quando lei aveva 14 anni.
Laureata in letteratura all’Università del Minnesota nel 1956, due anni dopo è stata la prima americana a conseguire una laurea con lode a Oxford.
Nel 1961 si è trasferita in Giappone dove ha studiato scultura e tenuto la sua prima mostra personale alla Minami Gallery di Tokyo, intanto insegnava inglese alla Waseda University. Due anni dopo è tornata a New York e iniziato a insegnare al Barnard College, continuando a dedicarsi all’arte, tra il 1963 e il 2009, ha tenuto diverse personali in giro per il mondo sperimentando tra installazioni, scultura, disegno, serigrafia e fotografia.
Nel 1968 ha scritto un rapporto pionieristico pubblicato da NOW, Token Learning: A Study of Women’s Higher Education in America, in cui ha sfidato i college a fornire alle donne opportunità educative pari a quelle fornite agli uomini.
A causa del suo coinvolgimento in prima linea nelle proteste studentesche del 1968, era stata sollevata dall’incarico di insegnante alla Barnard.
In quegli anni si è unita al movimento per la pace e al Congress of Racial Equality (CORE) partecipando alle loro proteste.
Nel 1966 è entrata a far parte del comitato della National Organization for Women, successivamente ha creato il primo gruppo di sensibilizzazione lesbico-femminista e si è unita a diverse organizzazioni come New York Radical Women, Radical Lesbians e Downtown Radical Women.
Ha conseguito il dottorato alla Columbia University con una tesi dal titolo Sexual Politics, poi pubblicata, che prendeva spunto dal suo manifesto femminista esposto durante una riunione di un gruppo di liberazione delle donne.
Elaborata successivamente fino a diventare una filosofia, il costrutto logico ruota attorno alla premessa che i rapporti fra i sessi sono un fatto politico. Attingendo a Weber, Engels e Arendt, mostra come la relazione tra i sessi sia caratterizzata da predominio e subordinazione. Sostiene l’istituzionalizzazione di questo rapporto di potere, che iniziando dall’infanzia, porta a una forma di «colonizzazione interiore», un tipo di oppressione «più resistente di qualsiasi genere di segregazione e più rigido della stratificazione di classe». La sua articolata analisi letteraria tocca giganti della letteratura come D.H. Lawrence, Henry Miller e Norman Mailer, dimostrando il sessismo e la degradazione della figura femminile presente nei loro testi.
Il libro, considerato il manifesto del femminismo radicale, mette in discussione le origini del patriarcato sostenendo che l’oppressione basata sul sesso è politica e culturale, postulando che l’annullamento della famiglia tradizionale è la chiave per una vera rivoluzione sessuale.
L’opera le aveva portato un inaspettato successo, trasformandola in una delle più famose attiviste del femminismo internazionale. Invitata in talk show e conferenze in giro per il paese, è anche apparsa sulla copertina di Time che l’aveva appellata la Mao Tse-Tung dell’emancipazione femminile.
Nel 1971, coi proventi delle vendite del libro, ha acquistato una vasta area della città di Poughkeepsie (New York) dove ha fondato la Women’s Art Colony and Tree Farm, una comune di artiste femministe.
Due anni dopo è andata a insegnare all’Università di Berkeley, in California.
Grande successo internazionale ha avuto, nel 1974, il libro In volo. Amori e lotte: un’autobiografia, in cui, partendo dal suo matrimonio con lo scultore giapponese Fumio Yoshimura, ha raccontato del percorso che l’ha portata a fare coming out.
Con l’autobiografico Sita, datato 1977, ha descritto la sua relazione sentimentale con Sophie Keir, la sua compagna di vita.
Nel 1979 si è recata in Iran per conto del Committee for Artistic and Intellectual Freedom per lavorare sul sistema repressivo dell’ayatollah Khomeini nei confronti delle donne. Ha partecipato alla manifestazione di protesta dell’8 marzo all’Università di Teheran che ha visto migliaia di partecipanti picchiate, arrestate e minacciate con l’acido dalle guardie governative. Fermata e spedita fuori dal paese col divieto di rientrarci, ha scritto di questa terribile esperienza nel suo libro Going to Iran, del 1982. Nel 1980, è stata tra le dieci artiste che hanno esposto al Great American Lesbian Art Show al Woman’s Building di Los Angeles.Negli anni si è impegnata in diverse campagne per i diritti umani, contro la tortura e per la riforma carceraria.Dopo un periodo di grande visibilità, è stata tenuta ai margini e ha vissuto in indigenza, questo ha acuito la sua psicosi maniaco-depressiva che, eviscerata nel libro Il trip della follia, del 1990, mostra una dura critica verso gli ospedali psichiatrici e le terapie farmacologiche.La sua ultima opera, Mother Millet del 2002, scritto mentre assisteva la madre malata, è uno spaccato sulla sua educazione in provincia e di come ha vissuto da emarginata come attivista politica e artista lesbica.Nel 2012, The Women’s Art Colony è diventata un’organizzazione non-profit che ha cambiato il suo nome in Millett Center for the Arts.Nel 2013 è stata inserita nella National Woman’s Hall of Fame.Grande protagonista della scena culturale statunitense, ha ricevuto numerosi premi, tra cui lo Yoko Ono Lennon Courage Awardfor the Arts e il New York Foundation for Contemporary Arts Award.Amata e anche molto criticata per il suo carattere e le posizioni di rottura dei suoi postulati, è una delle protagoniste del documentario sulla storia del femminismo statunitense che porta il titolo di She’s Beautiful When She’s Angry del 2014.
Si è spenta Parigi, il 6 settembre 2017 a causa di un infarto.
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Tuliyeva Sarvinoz presenta Abdurashidova Madina, una giovane scrittrice dell'Uzbekistan
Foto cortesia di Abdurashidova Madina Abdurashidova MadinaStudentessa dell’Università statale delle lingue mondiali dell’Uzbekistan,Facoltà di filologia inglese Impatto del turismo sui sistemi educativi locali: esplorazione di come l’aumento del turismo influisce sulle risorse e sulle opportunità educative nelle comunità ospitanti. Abstract: Il turismo è diventato uno dei motori economici più…
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RIFORME DELL'ISTRUZIONE PER LE DONNE IN UZBEKISTAN: RISULTATI E PROSPETTIVE FUTURE
L'Uzbekistan, un paese ricco di storia e in rapido progresso, sta compiendo passi significativi nella trasformazione del suo sistema educativo
L’Uzbekistan, un paese ricco di storia e in rapido progresso, sta compiendo passi significativi nella trasformazione del suo sistema educativo. Un’area che riceve particolare attenzione è l’istruzione femminile. L’opportunità per le donne di accedere all’istruzione e di partecipare pienamente ai settori professionali è fondamentale per lo sviluppo del paese. Il governo dell’Uzbekistan ha fatto…
#accesso all&039;istruzione#Alessandria today#Borse di studio#carriera femminile#Crescita economica#Diritti delle donne#diversificazione economica#donne in leadership#donne in scienza#educazione e progresso#educazione nelle aree rurali#educazione tecnica#empowerment femminile#formazione insegnanti#Formazione professionale#Google News#governo uzbeko#innovazione educativa#istruzione di qualità#istruzione femminile#istruzione superiore#italianewsmedia.com#leadership al femminile#matrimoni precoci#opportunità lavorative#Parità di genere#partecipazione civica#Pier Carlo Lava#politiche educative#prospettive future
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IL PAKISTAN CANCELLA L’OBBLIGO DI IMPARARE IL CORANO
l Ministero federale dell’Istruzione e della formazione professionale del Pakistan ha approvato il “Curriculum per l’educazione religiosa” che abolisce l’obbligatorietà di dover seguire gli studi islamici per gli studenti dalla prima elementare alla scuola superiore.
La notifica annunciata ufficialmente dal governo riguarda il percorso educativo degli studenti pakistani che appartengono a religioni diverse dall’Islam e che potranno seguire dei percorsi più generici e non coercitivi per sviluppare l’educazione religiosa e morale. D’ora in poi, gli studenti non dovranno più necessariamente studiare il Corano e impararlo a memoria come una materia scolastica obbligatoria che influiva sui voti e sulla promozione. “Dal 2004 lavoriamo sul tema dell’educazione religiosa per gli studenti delle minoranze. Dopo una lotta durata 20 anni in cui ci siamo appellati a diversi organismi, istituzioni, governi e alla Corte Suprema, il governo pakistano ha finalmente riconosciuto questo diritto. Siamo grati alla Segreteria del Consiglio Nazionale e a tutte quelle organizzazioni che, come noi, si impegnano a garantire che tutti gli studenti abbiano uguali diritti e opportunità senza discriminazioni e che il pluralismo sia preservato” ha dichiarato Anjum James Paul, insegnante a capo dell’Associazione degli insegnanti delle minoranze pakistane. “Secondo l’articolo 22 della Costituzione pakistana”, ha detto il professore, “nessuna persona che frequenta un istituto scolastico è obbligata a ricevere un’istruzione religiosa, a partecipare a cerimonie religiose o a seguire un culto religioso diverso dal proprio”. “Il governo in Pakistan deve proteggere questo articolo al fine di eliminare ogni forma di intolleranza”.
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Fonte: Ministry of Federal Education of Pakistan; Fides; foto di Alena Darmel
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Fondi europei non utilizzati: le politiche per i NEET
Fondi europei non utilizzati dall'Italia rischiano di essere restituiti. Secondo l'ultimo report di ActionAid l'Italia rischia di dover restituire fondi stanziati dall'Unione europea per l'attuazione del programma Garanzia Giovani. Garanzia Giovani è il programma dedicato ai NEET. I NEET in Italia La sigla NEET (Not in Education, Employment or Training) sta a indicare quella fascia di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati in percorsi di studio o formazione, o non hanno un'occupazione. In Italia ci sono circa 1,7 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e da oltre 6 mesi non seguono un percorso formativo. Il nostro Paese è il secondo nell’Ue con il più alto tasso di NEET (16,1%), preceduto solo dalla Romania (19,8%). Il 2023 ha confermato che la maggiore incidenza di giovani NEET è stata registrata nel Sud e nelle Isole (28,4% contro il 11,7% del Nord). In Italia il luogo in cui si vive incide ancora profondamente sulle opportunità formative e lavorative delle e dei giovani. La Regione Sicilia ha il tasso di incidenza più alto (32,2%), seguita dalla Campania (31,2%) e dalla Calabria (30,3%). Le donne NEET Lo scorso anno la quota di giovani donne NEET è aumentata di circa l’1% rispetto all’anno precedente arrivando a toccare il 59%, che aumenta nel caso delle giovani di origine straniera (73%). La quota di donne NEET si conferma essere sempre molto alta rispetto a quella degli uomini. Ad incidere su di essa contribuisce da sempre il lavoro di cura familiare che ricade soprattutto sulle loro spalle. Le ragazze rappresentano infatti la quota maggiore (65%) di NEET definiti inattivi, ma tra loro il 30% delle giovani dichiara di non essere alla ricerca di lavoro perché impegnata nella gestione dei carichi di cura familiari di minorenni o persone non autosufficienti e il 21% per altri motivi familiari (es. è casalinga). Per far fronte al forte aumento di giovani in condizione di NEET, a dicembre 2013, l’Unione europea ha promosso il primo intervento di politiche attive strutturato, Iniziativa occupazione Giovani (IOG). Finanziata nell’ambito della programmazione settennale 2014-2021, IOG è il principale strumento di attuazione del programma Garanzia Giovani, che in Italia prevede una dotazione finanziaria di circa 2,7 miliardi di euro. Garanzia Giovani Dall’analisi di ActionAid e CGIL risulta che Garanzia Giovani ha contribuito a reintrodurre nel mercato del lavoro solo il 26% della popolazione NEET del nostro Paese. Il programma in circa dieci anni (2014-2023) ha coinvolto circa l’82% della popolazione giovanile residente in Italia in condizione NEET. Ad accedere al programma sono stati soprattutto uomini (52%) di età compresa tra i 19 e i 24 anni (56,2%) residenti nel Sud Italia e nelle Isole (43,4%). Di questi, il 47,6% ha completato il percorso intrapreso, ma solo il 32% a sei mesi dalla fine del programma risulta occupata/o. Una quota che comprende prevalentemente giovani in una condizione di maggiore privilegio – 58,8% di uomini del Nord ovest e in possesso di un titolo di laurea (61%) - rispetto a coetanee/i residenti nei territori del Sud o del Centro e con bassi livelli di istruzione. Fondi europei non utilizzati Secondo la Ragioneria generale dello Stato a febbraio 2024, i pagamenti certificati ammontavano a 1,6 miliardi, ovvero il 62% dei fondi stanziati. È doveroso però specificare che si tratta di dati che restituiscono un quadro provvisorio che, se confermato al termine della rendicontazione, richiederà all’Italia di restituire all’Unione europea circa 1 miliardo di euro, mancando l’opportunità di contrastare un fenomeno che si stima costi allo Stato italiano circa 25 miliardi l’anno, l’1,4% del PIL italiano. In copertina foto di Alexander Jungmann da Pixabay Read the full article
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SHORT NOTICE: Cultural Autism Studies at Yale (CASY, the ethnography project led by Dr. Dawn Prince-Hughes) is delighted to welcome Drs. Alice Scavarda and Ariel Cascio this Wednesday, May 22, 11 a.m. EDT. This special presentation will be made in both Italian and English and its entitled, “The neurodiversity movement in Italy: Theoretical developments and research opportunities. Il movimento della neurodiversità in Italia: Sviluppi teorici e opportunità di ricercar.”
There is no cost to attend, and international participants are invited to join. RSVP online though our borderless Meetup group https://tinyurl.com/3nv2exsy
DESCRIPTION: Neurodiversity is a revolutionary paradigm which considers all humans as neurologically diverse, by acknowledging the presence of multiple ways of thinking, perceiving the outside world, and interacting with people. This variety has been historically denied and stigmatised, based on the existence of the “normal brain/mind”, a cultural and statistical artifact which has been turned into a biological essence. People with neurodivergent conditions, namely whose brains work differently than the presumed normal one, have been socially oppressed because of the pathologisation of their difference. Neurodiversity is not only a field of inquiry, but also a global social movement, drawing on neurodiversity ideas to advocate for children and adults with neurodivergent conditions. However, neurodiversity movements are varied, because they are influenced by local cultural contexts such as the history of medicine and the structure of education within the country. In this context, Italy is an interesting case study, which may illuminate the multifaceted perspectives and social actors constituting the biosocial field of autism and their relationships. With this talk I will chronicle and discuss the history of the neurodiversity movement in Italy, as well as the research opportunities and the consequences on children’s mental health, drawing on 8 in-depth interviews with movement leaders, researchers, and members of parent associations. We argue that Italian education and health services systems serve as promising sites within which a neurodiversity approach can foster neurodivergent children’s self-esteem and give them powerful tools to fight against oppressive practices.
BIOGRAPHIES:
Alice Scavarda, Ph.D. in Sociology, is Postdoctoral Research Fellow at the University of Torino. She is a member of Disability Studies Italy and a Founding Member of Graphic Medicine Italia. Her research interests revolve around Critical Autism Studies, Sociology of Health and Illness and Qualitative Methods. She is currently committed to deepening the methodological and ethical aspects of doing participatory and emancipatory research with neurodivergent people. Moreover, she is studying the development of the neurodiversity paradigm in Italy.
Ariel Cascio, Ph.D. is joining us from the ancestral, traditional, and contemporary Lands of the Anishinaabeg – Three Fires Confederacy of Ojibwe, Odawa, and Potawatomi peoples, the land also called Michigan. Dr. Cascio is an Assistant Professor in the Center for Bioethics and Social Justice at Michigan State University. They are an anthropologist who studies social and ethical issues around autism and neurodiversity in Europe and North America, especially Italy. Their research projects largely center on the questions “what does autism mean?” and “how do groups account for the neurological diversity of their members?” You can read their research at arielcascio.wordpress.com.
Drs. Scavarda and Cascio are co-authors of papers such as “Embracing and rejecting the medicalization of autism in Italy. Social Science and Medicine” (2022), “Fare ricerca qualitativa con persone disabili: possibili sfide e benefici. Welfare e Ergonomia, (2021, with V. Quaglia) and “’Children should be raised like this’: A history of the neurodiversity movement in Italy and its implications for children’s wellbeing” (under review).
ABOUT: Cultural Autism Studies at Yale (CASY, the ethnography project led by Dr. Dawn Prince-Hughes). An 'ethnography' is an exploration of how a group of people express themselves in a cultural way. Autistic people have a growing kind of culture, and each autistic experience is a vital part of it. Dr. Dawn Prince-Hughes is an anthropologist, ethnographer, primatologist, and author who is autistic. Join her for an exploration of the importance of autistic self-expression and the culture that grows from it. Those who wish to share their content are free to do so on our private Facebook group (see below), organically contributing to a growing autistic culture.
Links to online events will also be shared on these private Facebook groups: SOCIAL CONNECTIVITY FOR AUTISM (http://tinyurl.com/mrxnxmnc) or Cultural Autism Studies at Yale (http://tinyurl.com/4ckbyut7).
CREDITS: The preparation of this material was financed under an agreement with the Connecticut Council on Developmental Disabilities (CTCDD). CASY Sparks membership, activities and events are free. CASY Sparks is sponsored in part by The Daniel Jordan Fiddle Foundation Adult Autism Research Fund, and a generous gift from the Rosen family, and the research of Dr. Roger Jou, including Simons Foundation Powering Autism Research (SPARK) Clinical Site Network - Yale University (https://www.SPARKforAutism.org/Yale).
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