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#olio nuovo
sciatu · 1 month
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Aveva fame. Non una fame banale, quel languore che prende chi non fa niente e che si risolve in un antipastino o un aperitivo. Lui aveva molta fame, di quella che per soddisfarla bisognava cuocere almeno un “quaddaruni” di pasta, equivalente a circa duecento, duecentocinquanta grammi di pasta, magari con il sugo di maiale o una marea di cozze, di quelle grandi e carnose. Ma in quel momento avrebbe mangiato la qualsiasi: gnocchi, tortellini al burro o con il ragù bolognese, la pasta “cuccuruzzu” con il bollito di castrato, i maccheroni fatti in casa con il sugo di coniglio, i maltagliati con le “poverelle”, le pappardelle con il ragù di cinghiale, una bella carbonara, un cacio e pepe o le lasagne con i funghi porcini appena colti. Apri la dispensa: vuota. Guardò in frigo: vuoto.  Neanche un uovo , una crosta di formaggio, il barattolo semivuoto di pesto alla Genovese o alla Trapanese. La fame aumentò. Cercò delle patate ma nel cesto dove le conservava c’erano solo dell’aglio e due peperoncini rossi, raggrinziti e tristi. “Ci siamo – si disse – una bella : aglio, olio e peperoncino”. Mise su l’acqua e quando bolli verso dentro duecento grammi di pasta perché si disse che aveva fame. In una padella mise un dito d’olio e tutto l’aglio che aveva. (Cosa lo lasciava a fare?). Tagliuzzo il peperoncino e lo versò nell’olio caldo. Per la cucina si propagò un odore intenso, forte, che già da solo avrebbe fatto sturare il naso a chi aveva il raffreddore. Quando la pasta fu pronta la versò direttamente nella padella aggiungendo quella che rimaneva di una vaschetta di pecorino pepato che emanava un odore di ovino intenso e stordente. Mischiò il tutto e versò nel piatto la montagna di spaghetti e lo osservò con devozione e amore. Era consapevole che il pecorino era un di più, ma voleva sapori forti e poi, aveva fame. La prima forchettata sparì come se non vi fosse mai stata. La seconda gli regolò il gusto del pecorino, alla terza si accorse che stava sudando. Forse il peperoncino era troppo, perché la pasta pizzicava, la fronte si era imperlata di gocce di sudore ed il naso si era sturato ed ora respirava come un bambino. Continuò imperterrito, come che più che un nutrirsi, la sua era una prova di virilità, una ordalia in onore della buona tavola.  Continuò forchettata dopo forchettata, mentre sentiva il calore dentro di se aumentava tanto che si sentiva quasi un forno che emanava calore su calore come quando si doveva mettere la carne di castrato e bisognava fare andare il fuoco nel forno un ora per ogni capra stivata li dentro. Apri una bottiglia di birra e la bevve di un fiato, complimentandosi con se stesso con un enorme rutto. Attaccò di nuovo il piatto, che ormai era quasi mezzo vuoto. Continuò forchettata dopo forchetta, ma visto che il calore era insopportabile, ogni due forchettate si scolava una bottiglia di birra e si incoraggiava con un altro rutto che faceva tintinnare la raccolta di bomboniere posta nella credenza della cucina. Quando fini, con la pancia che fuoriusciva abbondantemente dal pantalone dove la cintura era già stata slacciata verso la quinta o sesta forchettata. Prese una crosta di pane semidura e la fece girare nel piatto per ammorbidirla e raccogliere con l’olio i pezzi di peperoncino rimasti. Si congratulò con se stesso e finì l’ultima bottiglia di birra, ormai rosso come un pomodoro per il calore del peperoncino e con alito all’aglio che faceva appassire anche le tende della camera. Tra una russata e l’altra sgassava la pancia emettendo terrificanti scoregge. Quando sua moglie entro nella camera da letto sentì un odore così terribile che svenne. Ma lui continuò a dormire felice della mangiata..
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giovaneanziano · 8 months
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Irama nuovo testimonial di Olio Cuore. Lo ha tutto in testa
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mezzopieno-news · 5 months
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OPERATIVI I PRIMI TRENI ALIMENTATI CON OLIO DA CUCINA
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In arrivo un nuovo treno alimentato a olio da cucina. Lineas, operatore privato di trasporto ferroviario di merci in Europa, ha infatti avviato la sperimentazione della locomotiva che utilizza il biocombustibile Fame con l’obiettivo di sostituire nel più breve tempo possibile i treni a diesel con nuovi alimentati proprio da olio da cucina.
Il Fame (acronimo per fatty acid methyl ester, estere metilico di acidi grassi) è uno speciale biodiesel ottenuto da acidi grassi di olio vegetale fatti reagire in eccesso di alcool metilico. Benché il biocombustibile Fame sia già utilizzato nei motori marini e nei sistemi di combustione semplici, non era ancora stato testato per il trasporto ferroviario. I test proseguiranno fino a giugno e riguardano il porto commerciale di Gand in Belgio. Lineas è ottimista dal momento che fino ad ora la sperimentazione è stata un successo. “I test attualmente condotti con Fame evidenziano i nostri sforzi per implementare soluzioni di trasporto sostenibili”, afferma Bernard Gustin, Presidente esecutivo di Lineas. “Ci impegniamo a ridurre il nostro impatto ambientale garantendo al contempo l’efficienza e l’affidabilità dei nostri servizi.” Lineas infatti punta a ridurre le proprie emissioni del 42% entro il 2030 sottolineando però che c’è un gran bisogno di un ulteriore sviluppo delle infrastrutture per consentire un uso diffuso di questi combustibili. Attualmente infatti non esiste alcuna infrastruttura di rifornimento per la fornitura di biocarburanti, il che ne ostacola la diffusione immediata. Il progetto sperimentale è reso possibile grazie alla collaborazione con Cargill, gruppo agro-industriale che ha deciso di scommettere sulla particolare soluzione e proprio la cooperazione con varie realtà produttive è ciò che Lineas auspica per accelerare la transizione verso carburanti per trasporti sostenibili.
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Fonte: Lineas
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aitan · 13 days
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La scuola è ormai ricominciata e tra qualche giorno finisce un'altra estate anche per il calendario.
Davanti a noi un nuovo anno col suo carico di impegni, soddisfazioni e frustrazioni.
Io, dal canto mio, cercherò come sempre di fare in modo che il tempo che passerò con i miei alunni possa risultare significativo e memorabile tanto per loro quanto per me.
E mi auguro che riusciremo anche a divertirci ed emozionarci, ogni tanto, magari pure spesso, ma senza mai perdere di vista l'acquisizione di fatti, nozioni e strumenti per capire e cambiare noi stessi e il mondo di cui siamo parte integrante e osservatori esterni.
Per come stanno andando le cose, c'è molto da fare. E bisogna arrivarci preparati e capaci di lavorare insieme.
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L'illustrazione che ho scelto quest'anno è un olio su tavola del 1927 di Felice Casorati.
Si chiama "Gli scolari" ed è conservato nella Galleria Civica d'Arte Moderna di Palermo.
L'ho scelto per la sua aria rarefatta e un po' misteriosa e per la sua sospensione tra antico e contemporaneo, che ci fa interrogare su come sarà questo nuovo anno di formazione scolastica in un mondo che cambia in fretta.
E poi mi piace molto quel ragazzino in primo piano che ci fissa negli occhi, la ragazza con le trecce concentrata in un suo pensiero e l'insegnante che li osserva di sbieco come colta di sorpresa da una foto scattata prima di quanto lei si aspettasse.
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gregor-samsung · 7 months
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“ Ahmad aveva la febbre. Strofinare preparati a base di erbe sul suo corpo in fiamme non sortiva alcun effetto. A quel punto, Salima era andata a chiedere aiuto a suo zio Shaykh Sa‘id. Era invecchiato, certo, ma non abbastanza da lasciare che il suo cuore si sciogliesse davanti alle suppliche della nipote. Lo aveva implorato, gli aveva ricordato che era la figlia di suo fratello Shaykh Mas‘ud, l’aveva pregato di avere compassione, di dimostrare la sua fede, la sua signorilità, la sua generosità, magnanimità e saggezza. Si era appellata a tutto quello cui si può appellare una madre con il figlio dilaniato dalla febbre. Ma la risposta dello shaykh non era cambiata: “La Range Rover non lascerà mai ‘Awafi senza di me.” Il giorno dopo, la febbre di Ahmad era aumentata, il bambino aveva cominciato a delirare. Salima era tornata dallo zio accompagnata dal marito. ‘Azzan si era trattenuto a lungo con il vecchio, gli aveva spiegato che suo figlio peggiorava e che l’unico ad avere una macchina con cui portarlo all’ospedale al-Sa‘ada di Maskade era lui, Shaykh Sa‘id. Se ci fossero andati a dorso d’asino, ci avrebbero messo quattro o cinque giorni e non sarebbero riusciti a salvare il bambino. Gli disse che avrebbe pagato qualsiasi cifra gli avesse chiesto, compreso il salario dell’autista. “Non ho altro da dire,” aveva replicato Shaykh Sa‘id. “La Range Rover non esce da ‘Awafi. Tuo figlio guarirà anche senza dottori. Che sarà mai, tutti i bambini hanno la febbre e poi guariscono.”
‘Azzan e Salima erano usciti da casa dello shaykh cercando di non guardare il fuoristrada verde parcheggiato vicino al portone. Quando Shaykh Sa‘id l’aveva comprato, due anni prima, e l’autista l’aveva portato in paese, erano tutti usciti in strada per vederlo. Persino l’anziana madre dello shaykh si era avventurata fuori facendosi sostenere dalle sue schiave ma poi, quando aveva sentito il rombo del motore e visto le ruote nere che giravano velocissime, si era spaventata e gli aveva tirato una pietra urlando ai quattro venti che quella era opera del diavolo. La pietra aveva rotto un finestrino e Shaykh Sa‘id aveva ordinato alle schiave di riportare dentro la madre minacciando di frustarle sotto il sole se solo l’avessero fatta uscire di nuovo. Da quel giorno la Range Rover si era mossa solo quando lo shaykh sedeva al posto del passeggero. E se con lui c’era una delle sue mogli, i finestrini venivano oscurati con delle lenzuola. Salima aveva pianto per tutta la strada fino a casa e, da quel momento, ‘Azzan aveva nutrito un unico sogno: possedere una macchina. Aveva giurato che avrebbe chiesto al Sultano il permesso di comprarne una, esattamente come aveva fatto Shaykh Sa‘id, e poco importava se avesse dovuto vendere i campi ereditati dal padre. Ma Ahmad non aveva aspettato che ‘Azzan mantenesse fede al suo giuramento, la febbre era stata più veloce e lo aveva ucciso. Gli avevano tolto vestiti e amuleti e predisposto la rituale pedana di rami di palma in mezzo al cortile. I vicini avevano portato secchi d’acqua dal canale per lavarlo, l’avevano cosparso di incenso e di olio di oud, lo avevano avvolto in un sudario candido e avevano portato il feretro al cimitero a ovest del paese. Il giudice Yusuf aveva detto ad ‘Azzan: “Tuo figlio adesso è in paradiso, e quando verrà la tua ora ti porterà dell’acqua fresca per spegnere la tua sete.” ‘Azzan era stato zitto, non aveva detto che lui aveva sperato che suo figlio l’acqua gliela portasse lì, sulla terra, negli anni della sua vecchiaia. Si era mostrato fermo e paziente come si conviene e aveva stretto la mano di chi gli porgeva le condoglianze. Le aveva strette tutte, persino quella di Shaykh Sa‘id. “
Jokha Alharthi, Corpi celesti, traduzione dall'arabo di Giacomo Longhi, Bompiani (collana Narratori Stranieri), 2022¹; pp. 122-124.
[Edizione originale: سيدات القمر (Sayyidat el-Qamar; Le signore della luna), editore Dār al-Ādāb, Beirut, Libano, 2010]
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pgfone · 2 years
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Effetto Guerra
In anni e anni di onorata carriera non mi è mai successo in questo periodo dell'anno di ricevere così tante richieste di Olio, e voi mi direte "bhè? bene no?" e invece bene un bel niente, perchè le richieste sono per l'olio vecchio, l'olio vecchio ovvero della scorsa annata di solito arrivati a questo punto della stagione non lo voleva mai nessuno e spesso sono stato costretto a svenderlo ai grandi colossi che abbiamo qui nella mia splendida regione.... A queste richieste rispondo sempre che tra una settimana, massimo dieci giorni ho quello nuovo di olio, e loro mi rispondono "ehhh ma sai mia moglie per friggere" e allora dico ok, quanto te ne serve? 50 kg.....
50kg per friggere.
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edo1948 · 6 months
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"Crocifissione" - Renato Guttuso - 1941, olio su tela
dimensioni 200 × 200 cm. "Galleria Nazionale d'Arte Moderna", Roma
Guttuso, nella realizzazione dell'opera, cercò di discostarsi dalla precedente tradizione iconografica pensando addirittura di ambientare la scena in un interno, come in un lavoro di Pablo Picasso. Scelse poi come ambientazione il Golgota tuttavia utilizzò uno schema spaziale del tutto nuovo con la disposizione delle tre croci non una di fianco all'altra ma in diagonale una dietro l'altra secondo uno schema simile a quello seguito da Rembrandt nel disegno 'Cristo in croce tra i due ladroni'. La prospettiva ricorda certamente quella di Tintoretto utilizzata, ad esempio, nell'Ultima Cena, ma appare in questo caso volutamente irreale per creare così un senso di straniamento ancora maggiore nell'osservatore. Il volto di Cristo è nascosto dalla croce di uno dei due ladroni e possiamo solo immaginarne la smorfia di dolore. La pennellata presenta il tratto spesso e deciso tipico di Guttuso che unitamente ai colori accesi e dalle tinte pastello danno una forte carica espressiva ai corpi dei personaggi e all'opera stessa. La spigolosità delle figure, seppure tipica di Guttuso ricorda con forza quella del Rosso Fiorentino.
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libroazzurro · 9 months
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È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - IL GIORNO DELLA BATTAGLIA
“Questa lunga attesa, le notti prolungate ad arte mordendosi e graffiandosi l’un l’altra, il sonno improvviso, come improvviso è il risveglio, questo sentimento che fa tremare di infinitezza, la fatica per ricordare i sogni, e il piacere esangue e vizioso di interpretarli, lavarsi con cura, lentamente, cercando di impiegare più tempo possibile, scegliere il profumo giusto, metterci ore e ore per vestirsi, nulla, nulla può davvero, con rigore, manifestare la bellezza di cui ho bisogno, che bramo e mi brucia dentro, e mi fa impazzire, e poi di nuovo la notte, e di nuovo l’amore, e così per giorni, e giorni, e giorni, ma infine arriva quello della battaglia”, disse Marte con gli occhi di uno che sogna, “e io affondo la lama nella carne del nemico, ed è lui ad affondarla nella mia”. Venere sorrise, e disse: “sì, questo è lo splendore”.
Nell’immagine “Marte, Venere e Cupido” olio su tela di Tiziano Vecellio, realizzato intorno al 1550, conservatao a Vienna, presso il Kunsthistorisches Museum (Foto © KHM-Museumsverband, licenza CC BY-NC-SA 4.0).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.
Potete trovare questa nota archiviata su:
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seoul-italybts · 10 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] ❛ So 4 More ❜ - BTS, Canzone per il 1° Anniversario dei BTS⠸ 13.06.2014
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[✎ TESTO ♫ ITA] 
❛ SO 4 MORE ❜ by BTS
✨ Decisamente Pronti a Continuare 🌟
Traccia originale: Like water - Pro Era
Testo: RM, SUGA, j-hope
Arrangiamento beat: Slow Rabbit
Melodia: Slow Rabbit & Supreme Boi
Mixaggio & Masterizzazione: Yang Ga @ BIG HIT STUDIO
___ Canzone per il 1° anniversario dei BTS
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Anche quando finirà l'anno
Anche quando ne arriverà un altro,
Voi e noi percorreremo di nuovo insieme la stessa melodia
Anche quando scenderà la notte
Anche quando sarà passata,
I nostri sforzi per una vita migliore continueranno
Cazzo, non voglio mentire, io non dico bugie
Il mio sogno vola alto, oltre la Seoul Tower,
ma la mia mente è sotto, nel seminterrato
Sono ormai ostaggio di questa vita, ma ho scelto d'essere ambizioso
Perdermi e vagare è il mio hobby, ogni giorno, sprovveduto, mi sento sopraffare
Come gli arretrati di un affitto mensile, la mia solitudine non fa che accumularsi
Se qualcuno sa qual è il contrario di solitudine, che me ne presti un po'
Ci son tanti luoghi a cui appartengo
Ma com'è che non riesco a trovare il vero me stesso
Chi lo sa? Tu lo sai? Non lo sai. Io di sicuro no
È già passato un anno, ma per quanto io ci provi, non riesco ad abituarmici
Ogni sera, fermo di fronte allo specchio, un dito all'angolo delle labbra, mi chiedo
“Sei davvero il Kim Namjoon che conosci da sempre?”
Probabilmente dovrei solo lasciar perdere –
Tutte le mie angosce, riflessioni, paure e anche le responsabilità da leader
Tutte quelle cose che conosco così bene e di cui non mi riesco a disfare
Amici di una vita, cui non si può dir no, ma sapete cosa?
Il rap non deve essere veloce per essere tale, lo stesso vale per la vita
Ci sono volte in cui ognunə di noi avrà versato olio nell'acqua
Aspettandomi forse che le montagne che sono i miei obiettivi, successo e sogni
fossero più a portata di mano
Ma ero solo impaziente, l'acqua non si tramutava in fuoco, per quanto provassi
Acqua ed olio, due cose che non si mischieranno mai
Lo sai, è scritto anche nei libri di scienze
Sembrava le cose non sarebbero mai cambiate, ma ora qualcosa è iniziato
Guardatemi, sono in ebollizione
Presto diventerò fuoco
E divamperò le mie fiamme
Anche quando finirà l'anno Anche quando ne arriverà un altro, Voi e noi percorreremo di nuovo insieme la stessa melodia Anche quando scenderà la notte Anche quando sarà passata, I nostri sforzi per una vita migliore continueranno
Un anno privo di conforto, sul filo del rasoio
Non so dove sono diretto
Emozioni sempre in conflitto
Anche se ho lasciato i miei sospiri nel ieri
Non riesco comunque a chiuder occhio
Prevedibilmente sono turbato
Le notti insonni che continuano
L'invidia, la gelosia e la competizione sono una prigione
In cui mi sento spesso oppresso e soffocato
Il mio futuro è come un dipinto ad inchiostro sbiadito
Quella parola a due sillabe incastonata in mente: successo
Ciò che devo fare e ciò che voglio fare
Come Gulliver, sto qui diviso tra i due
Fanculo, non me ne frega un cazzo
Il mio è un sogno realizzato o perso?
Ancora non lo so, ho abbandonato le mie ambizioni di successo?
Dietro al sorriso che mostro scioccamente, c'è una metà di me che piange
A riprova di questa mia [confusa] identità
Tra realtà ed ideale, poco alla volta divento insensibile, frustrato
I miei sospiri sempre più profondi, diviso tra le emozioni contrastanti
e la mia ambizione musicale
Anche quando finirà l'anno Anche quando ne arriverà un altro, Voi e noi percorreremo di nuovo insieme la stessa melodia Anche quando scenderà la notte Anche quando sarà passata, I nostri sforzi per una vita migliore continueranno
Mi rendo conto ora del “tempo scaduto” – preso dalla vita, non me n'ero accorto
Per un anno ho continuato a marciare
Di giorno l'inferno e di notte di nuovo giù a scriver testi
Ogni giorno vivo la mia vita, ed è come una performance live,
non c'è lip-sync/non si può imbrogliare
Grazie a questi sforzi, ho aperto la porta al mio inizio
Più è il sudore che verso, più grande sarà il palco
Le grida ed il plauso, tutto questo supporto è un dono per me
Quanta più l'attenzione, tanta più l'emozione, mi vien da piangere
Ma sono sempre accompagnato da responsabilità e grandi preoccupazioni
Mi sento in debito per tutto l'amore ricevuto
Ogni giorno, sono agitato
Ho un buon presentimento, ma ha un retrogusto amaro¹
Cerco di darmi una stirata, di distendere le pieghe nella mia mente, mi riavvolgo
Nonostante il gran tumulto, i Bangtan mi sanno confortare
I miei passi conducono al successo, è ciò che voglio diventare
Già, sono Sirio e brillo più luminoso di ogni altra stella
Sono ancora un 'born singer (cantante nato)', il microfono stretto in mano
Anche quando finirà l'anno
Anche quando ne arriverà un altro,
Voi e noi percorreremo di nuovo insieme la stessa melodia
Anche quando scenderà la notte
Anche quando sarà passata,
I nostri sforzi per una vita migliore continueranno
Note:
¹ gioco di parole: 감(gam) può significare sia (1) sensazione, presentimento che (2) caco. Ho un buon presentimento, ma ha un retrogusto amaro come un caco non ancora maturo, n.d.t.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng : © doolsetbangtan⠸ Twitter
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Un piatto che ti scalda il cuore!
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INGREDIENTI PER 4 PERSONE
PER IL BRASATO:
1,5 kg di muscolo di manzo oppure di altra carne da brasato
750 ml di vino rosso
brodo di carne o vegetale
1 cipolla grande
1 carota
1 costa di sedano
salvia, rosmarino, alloro
sale grosso
burro per legare la salsa
olio extravergine d’oliva
PER LE PATATE:
1,5 kg di patate pasta gialla
salvia
1 spicchio d’aglio
burro
olio extravergine d’oliva
sale
PROCEDIMENTO:
Sala la carne e tienila un’oretta in frigorifero;
Prepara un soffritto grossolano con carota, sedano e cipolla;
Fai scaldare, aggiungendo un filo d’olio extravergine d’oliva, una pentola di ghisa e fai rosolare la carne da tutti i lati:
Quando la carne è rosolata, toglila e aggiungi le verdure con le erbe aromatiche e fai rosolare il tutto;
Unisci di nuovo la carne e poi aggiungi il vino rosso e il brodo. Sala, copri lasciando uno spiraglio e abbassa la fiamma al minimo, facendo cuocere per almeno tre ore;
Quando sarà cotto spegnilo e lascia riposare il tutto fino a raffreddamento;
Pela le patate, tagliale a spicchi e mettile in acqua fredda, poi lessale in acqua bollente salata per circa 5 minuti;
Nel frattempo fai fondere del burro, con poco olio, in una padella e aromatizza il tutto con aglio e salvia;
Scola le patate e termina la cottura nel burro, tenendo la fiamma molto bassa, fin quando non saranno ben dorate. Salale alla fine;
Prendi il sugo del brasato, filtralo e fallo ridurre in un pentolino. Quando sarà ridotto di tre quarti aggiungi il burro freddo da freezer;
Taglia il brasato da freddo e scaldalo aggiungendo un po’ di sugo;
Impiatta e servi insieme alle patate.
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vaerjs · 1 year
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voglio fare la mia lista di cose inutili che desidero su notion ma intanto:
🤖 robottino aspira e lavapavimenti
💅🏻 manicure
💅🏻 pedicure
🌈 consulenza/formazione armocromatica
🌈 consulenza/formazione Kibbe Body Type
🛍️ portafoglio nuovo basic
➿ mousse ricci
➿ olio protettivo ricci
🌜 tattoo braccio e schiena
✨ il mio studietto creativo
[to be continued]
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pizzettauniversale · 1 year
Note
Mi piace il nuovo look! Ne approfitto per chiederti: qual è la tua beauty routine per avere capelli sani e belli?
Grazie 🌼
Ma guarda molto semplice. Grazie prima di tutto per il complimento 💕
Li lavo due volte alla settimana. Prima di lavarli li spazzolo, poi metto questo prodotto e lo lascio agire 5 minuti:
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Poi come shampoo utilizzo questo, ne basta una stilla:
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Poi metto sulle punte questo e pettino i capelli e lascio agire per 5 minuti:
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Prima di asciugarli metto questo olio:
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Adesso che è estate utilizzo questo quando sono al mare o in piscina, ma anche prima del phon.
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Phon rigorosamente GHD, miglior prodotto, anche del Dyson
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francesca-fra-70 · 2 years
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Instagram :"ciao sono una rappresentante di prodotti Bio, vuoi provare questo nuovo shampoo fatto con olio d'oliva per nutrire il capello erbe aromatiche e rosmarino per rinforzarlo e pulirlo tutto bio? "
E sì, ok... tutto bio, solo che quando esco dalla doccia profumeró di patate al forno. 🙄
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marcoleopa · 1 year
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Enea, Madre biologica, diritto alla riservatezza e diritto di scelta, Santona sicula, lacrime (di suide)&Olio Santo.
No, non è il titolo di una commedia della compianta Wertmüller, ma il nuovo medioevo italico.
Per il minore, si auspica l'intervento del garante dell'infanzia e del Tribunale per i minorenni, per le tutele necessarie, anche nei confronti della clinica Mangiagalli che ha trasformato in evento mediatico un momento di fragilità.
Per la madre biologica, siamo al solito dileggio maschilista: si critica il diritto di scelta della Donna-in quanto solo perché Donna, in un tripudio di ingiurie sulla propria incapacità di tenere a freno la propria libido, nove mesi prima del parto.
E' mai possibile che nell'anno 2023, una sedicente santona sicula, che avrebbe dovuto moltiplicare persino gli gnocchi...possa avere credito e visibilità nei palinsesti della TV di Stato? **
Olio santo e prece; basterebbe leggere il provvedimento di sospensione dell'ufficio scolastico regionale, per comprendere che gli inviti della giunta siceliota e dell'ex sindaco di Salemi, sono spropositati ed esagerati a fronte della recidiva della proiezione dei filmati attribuiti alla furia di Dio vendicatore, cui riparare con l'olio santo.
Insomma, una italietta permeata di subcultura, bigotta, maschilista, oscurantista, antiscientifica e misogina.
Che squallore
** trattasi di TV spazzatura, o, come meglio afferma Serge Daney su Le Monde: "la televisione è paragonabile a una discarica pubblica, all'inconscio a cielo aperto"
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afantini · 2 years
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Mwana wa Mulungu
AFAN Alessandro Fantini Mwana wa Mulungu Olio su tela, 50×40 cm. (2023) Nuova versione del dipinto “Mulungu” iniziato sul set del nuovo film del regista danese Niclas Bendixen per cui ho intepretato il ruolo di un pittore di strada. Il quadro come si presentava durante le riprese del film. View this post on Instagram A post shared by ᗩᖴᗩᑎ ᗩᒪEᔕᔕᗩᑎᗪᖇO ᖴᗩᑎTIᑎI (@afanmultimedianic) View this…
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khrenek-art-gallery · 2 years
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Gustave Courbet, L'origine del mondo, 1866, Olio su tela, 55 x 46 cm, Parigi, Museo d'Orsay
Il primo proprietario del quadro e comittente dell'opera era stato il diplomatico turco-egiziano Khalil-Bey (1831-1879). Figura eccentrica nella Parigi degli anni Sessanta del XIX secolo, Khalil-Bey mise insieme, prima di essere rovinato dai debiti di gioco, un'effimera ma sorprendente collezione, dedicata alla celebrazione del corpo femminile.
Si hanno invece poche notizie certe sulla sorte e sui proprietari successivi del quadro.
Fino al suo ingresso nelle collezioni del Musée d'Orsay nel 1995, L'Origine del mondo faceva parte della raccolta dello psicanalista Jacques Lacan.
Si tratta di un'opera per paradosso molto famosa, ma poco ammirata.
L'artista non smise mai di ritoccare il nudo femminile, talvolta con una vena piuttosto libertina. Courbet si abbandonò a un'audacia e a un realismo che conferiscono all'opera un grande potere seduttivo.
La descrizione quasi anatomica di un organo genitale femminile non è attenuata da alcun artificio storico o letterario.
Grazie al grande virtuosismo di Courbet, alla raffinatezza della gamma delle tonalità ambrate, L'Origine del mondo sfugge allo statuto d'immagine pornografica.
La schiettezza e l'audacia di questo nuovo linguaggio non escludono un legame con la tradizione: difatti, la pennellata ampia e sensuale e il ricorso al colore ricordano la pittura veneziana.
Del resto, lo stesso Courbet faceva appello a Tiziano e al Veronese, al Correggio e alla tradizione di una pittura carnale e lirica.
Il quadro, esposto senza veli, torna ad occupare il posto che gli spetta nella storia della pittura moderna.
Tuttavia, esso continua a porre, in modo inquietante, il problema dello sguardo.
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