#oggi riforma
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primepaginequotidiani · 6 days ago
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PRIMA PAGINA Corriere Della Sera di Oggi martedì, 04 febbraio 2025
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generalevannacci · 28 days ago
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Il solito polverone, utile soltanto alla propaganda di governo, sia che riguardi la (non) riforma delle pensioni o Cecilia Sala o qualsiasi cosa di cui si occupa o si sia occupato il governo della matrigna bugiarda e fascista.
In questo caso prendono doppiamente per il culo gli italiani, con il legaiolo Dr Salvinyll che dice l'opposto della fascistissima Mr. MelonHyde.
Tranquilli, non gliene fotte nulla a nessuno dei due, né dei pensionati, né dei conti dello Stato.
Pensano solo a prolungare la loro permanenza al governo e nelle istituzioni che stanno avvelenando, grazie anche all'inconsistenza della ormai scomparsa sinistra.
E già oggi (e ieri se è per questo), per andare in pensione, occorrono 42 anni e 10 mesi di contributi, più i tre mesi di finestra che sono già i 43 anni e un mese di cui parla Merdubblica.
Non aboliranno la legge Fornero (che la matrigna bugiarda e fascista votò a suo tempo e non miglioreranno le condizioni di vita dei lavoratori ma solo le proprie.
Anzi la peggioreranno e ci diranno che piove, dopo averci pisciato in testa.
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curiositasmundi · 2 months ago
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Il nuovo articolo 187 del Codice della strada, così come entrato in vigore, viene visto come una forzatura giuridica a rischio di dichiarazione di incostituzionalità dalla Consulta. La pensano così diversi giuristi italiani, come l’avvocato Claudio Miglio che è pronto già a sollevare la questione di legittimità. Al centro c’è l’articolo del Codice oggi rinominato come “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti” e che fino alla scorsa settimana aveva come titolo “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”. L’eliminazione di tutti i riferimenti nel testo proprio allo “stato di alterazione psico-fisica” è, infatti, una modifica tutt’altro che insignificante. Argomento, pochi giorni fa, anche al centro dello scontro tra Vasco Rossi e il ministro Matteo Salvini (principale sponsor della riforma).
Alterazione e pericolo – Adesso, infatti, per il ritiro della patente di guida e il rischio dell’arresto da sei mesi a un anno basterà la sola positività alle droghe, anche se il risultato del test è stato causato da un’assunzione avvenuta molte ore prima e il soggetto non presenta alcuno stato di alterazione. “Siamo tutti d��accorso che la sicurezza stradale va assolutamente salvaguardata, ma così hanno tolto l’unico elemento di reale pericolo che è lo stato di alterazione”, spiega Claudio Miglio, avvocato con una lunga esperienza nel settore dei reati in materia di stupefacenti.La Consulta nel 2004 – La Corte Costituzionale nel 2004 si era trovata già ad esprimersi proprio sull’articolo 187 del Codice della strada dichiarando la “manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale” sollevata. Ma perché oggi si torna a parlare ancora di dubbi di costituzionalità? “Perché a differenza di vent’anni fa quando la Corte ha salvato l’articolo sulla base della compresenza di due elementi, adesso quello più importante è stato tolto”, spiega l’avvocato Miglio. In quell’occasione la Consulta “disse che non è sufficiente soltanto l’assunzione, ma poiché era presente anche lo stato oggettivo di alterazione psico-fisica, allora il reato aveva un suo diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento, in conformità con i nostri principi costituzionali”.Indeterminatezza della fattispecie penale? – Nel 2004 l’articolo 187 (nella sua vecchia stesura) era stato esaminato dalla Consulta dopo che l’anno prima un giudice di pace di Bobbio, in provincia di Piacenza, aveva sollevato – nel corso di un processo – la questione di legittimità. Il riferimento era alla parte dell’articolo 187 che sanzionava “penalmente la condotta di chi si pone alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti senza prevedere alcun limite oltre il quale il soggetto possa essere considerato in stato di alterazione fisica e psichica”. Aspetto che veniva messo in relazione a quanto, invece, previsto per la guida in stato di ebbrezza per l’uso di bevande alcoliche, che prevede appunto delle soglie minime. Per questo alla Corte è stato chiesto di dichiarare la norma costituzionalmente illegittima sotto il profilo della “indeterminatezza della fattispecie penale” e per violazione del principio della “personalità della responsabilità penale”, che “presuppone la sussistenza della colpa dell’autore della condotta assoggettata a sanzione penale e, conseguentemente, la determinatezza e la conoscibilità del precetto penale“.
L’ordinanza e le motivazioni – Il 27 luglio del 2004, però, la Corte – presieduta da Gustavo Zagrebelsky – aveva dichiarato infondata la questione di legittimità, sottolineando nell’ordinanza che “la fattispecie incriminatrice” è “sufficientemente determinata”, perché “risulta integrata dalla concorrenza dei due elementi, l’uno obiettivamente rilevabile dagli agenti di polizia giudiziaria (lo stato di alterazione), e per il quale possono valere indici sintomatici, l’altro, consistente nell’accertamento della presenza, nei liquidi fisiologici del conducente, di tracce di sostanze stupefacenti o psicotrope”. Tutto questo, argomentava la Consulta, ���a prescindere dalla quantità delle stesse, essendo rilevante non il dato quantitativo, ma gli effetti che l’assunzione di quelle sostanze può provocare in concreto nei singoli soggetti“.
Pronti a sollevare la questione di legittimità” – “Adesso la fattispecie è indeterminata“, sottolinea ancora l’avvocato Claudio Miglio. “Al prossimo procedimento penale che avremmo la fortuna/sfortuna di curare solleveremo la questione di legittimità costituzionale“. “Se non c’è l’obiettivo pericolo dello stato di alterazione – un soggetto può avere assunto giorni prima sostanze stupefacenti e non essere pericoloso – perché deve essere imputato in un procedimento penale e subire anche il ritiro della patente?”, aggiunge.
Il testo unico e l’uso personale – “Questa norma viene fatta proprio contro qualsiasi utilizzo di droghe e si tiene in ostaggio la libertà di circolazione di chi fa uso di droghe”, ribadisce Miglio ricordando che “l’uso personale di droghe non è un reato” in Italia. Dopo il referendum abrogativo del 1993, infatti, i cittadini hanno stabilito la depenalizzazione della detenzione per consumo personale di droghe che oggi è considerato solamente un illecito amministrativo (prevedendo, ad esempio, la sospensione della patente di guida). Alla base di tutto vi è il “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti”. “Siccome non potevano cambiare questo principio ormai consolidato nel nostro ordinamento dopo il referendum, hanno fatto entrare dalla finestra questa norma“, commenta Miglio. Avvocato che confida nella dichiarazione di illegittimità costituzionale del nuovo articolo 187 del Codice della strada: “Ma dovremmo aspettare ahimè l’ennesima pronuncia della Consulta che bloccherà la norma. E purtroppo passeranno ancora degli anni“.
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vintagebiker43 · 12 days ago
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“A proposito del video della Meloni di oggi:
1. Non è vero che Nordio non era stato informato (il ministero era stato ripetutamente sollecitato);
2. Non è vero che l'avvocato che ha fatto l'esposto è legato a Prodi e nemmeno che è di sinistra. Peraltro viene da una lunghissima militanza nel MSI e in AN (come la Meloni) e poi nel partito di Di Pietro;
3. Non è vero nemmeno che Meloni, Nordio, Piantedosi, Mantovano abbiano ricevuto un avviso di garanzia. Hanno ricevuto una comunicazione di iscrizione, che è una cosa diversa;
4. Non è vero che la comunicazione di iscrizione è una rappresaglia delle terribili toghe rosse per la riforma della giustizia. È un atto dovuto in caso di un esposto. Le carte poi vanno al tribunale dei ministri che deciderà se archiviare o no;
5. Non è vero che la scelta di rimettere in libertà Almasri era inevitabile. Bastava appunto che Nordio rispondesse alle ripetute sollecitazioni e attivasse la procedura prevista in questo caso, invece di stare 3 giorni inerte a guardare il soffitto.
6. Non è nemmeno vero che una volta rilasciato convenisse all'Italia caricare Almasri su un volo di stato e riportarlo in Libia perché pericoloso. C'erano tantissime altre opzioni che avrebbero impedito di rimandarlo nell'unico luogo al mondo dove ha l'assoluta garanzia di immunità;
7. Non so nemmeno se sia vero che la Meloni non è ricattabile. Perché tutta questa storia il sospetto che il governo sia sotto ricatto dei ras libici lo fa venire;
8. Una cosa però è vera: Giorgia Meloni è riuscita in un video di appena 2 minuti e 16 secondi a dire tutte queste falsità.
Ci vuole una certa capacità, bisogna riconoscerlo.
Restiamo in attesa che venga prima o poi in Parlamento a spiegare per bene e nel dettaglio cosa hanno combinato”.
Un Matteo Orfini semplicemente perfetto.
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raffaeleitlodeo · 7 months ago
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Le peggiori schifezze si fanno di nascosto. Così, mentre la gente pensa a come arrivare a fine mese, a come pagare mutui e bollette, o a come - chi se lo può permettere - passare qualche giorno di ferie estive, il Governo Meloni ha cancellato uno dei più importanti reati nella pubblica amministrazione: l’abuso d’ufficio. Importante per i cittadini onesti, che con il reato d’abuso d’ufficio possono fermare gli appetiti e le malefatte di politici e amministratori corrotti. È da sempre stato invece inviso a chi, con l’abuso d’ufficio, ci ha costruito la propria carriera politica. Per capire quanto sia odioso l’abuso d’ufficio, oltre che grave e dannoso, ecco alcuni esempi di reato. C’è abuso d’ufficio quando: - un pubblico ufficiale concede permessi di costruzione in deroga alle normative vigenti per favorire un costruttore amico; - un funzionario pubblico assegna un appalto senza seguire le procedure di gara pubblica, favorendo una specifica azienda con la quale ha interessi personali; - un dirigente assume personale senza concorso, favorendo parenti o amici; - un funzionario comunale annulla multe a parenti o amici senza motivazioni legittime; - un amministratore distribuisce fondi a progetti gestiti da conoscenti senza seguire criteri di trasparenza; - un pubblico ufficiale utilizza auto di servizio per scopi personali. L’abuso d’ufficio è quindi uno dei reati che più allontanano i cittadini onesti dalla politica e dalle istituzioni. Da oggi, grazie al Governo Meloni, questo reato non esisterà più. Insieme a esso verranno cancellate oltre 3600 condanne e i colpevoli avranno la fedina penale ripulita da un giorno all’altro. Con questa riforma, Meloni manda al Paese un messaggio devastante: cioè che i disonesti possono continuare impunemente a delinquere; mentre dà uno schiaffo in faccia a tutti quei cittadini e a quegli amministratori che credono, o meglio, credevano nella giustizia e nell’onestà. Barbara Floridia, X
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klimt7 · 11 months ago
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Un film d'Evasione
da premio Oscar
ANDIAMO A VEDERE COSA C'È DIETRO :
I "picconatori" dello Stato Italiano siedono tutti quanti sui banchi del Governo, e già edificano il MONDO A ROVESCIO teorizzato dal Generale Vannacci.
Miglior attrice Protagonista:
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Il meraviglioso mondo di Giorgià, degli evasori fiscali e dei loro complici seduti in Parlamento.
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Da ascoltare il Podcast
"Circo Massimo" :
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Chi sta minando il Bilancio del nostro paese pur di favorire le principali categorie di evasori?
Chi ?
Chiedere la Delega Fiscale per partorire una riforma fiscale che aiuta chi, già oggi, non paga le imposte, è un atto terroristico e folle che danneggia le stesse fondamenta della nostra Repubblica e rischia di mandare in pezzi in modo irreparabile la coesione sociale del nostro amato belpaese.
Nella mente della Meloni c'è questa visione folle: lasciare il peso delle imposte sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati, e per tutte le altre categorie trasformare le IMPOSTE in una scelta facoltativa:
Volete Voi, fare beneficienza a favore delle casse dello Stato?
È vostra la scelta. Vostra la benevolenza.
Siete liberi di versare un piccolo obolo per le finanze italiane, oppure andarvi a spendere quelle somme in supercar Lamborghini, Ferrari, in barche da diporto, o in attici superlusso da intestare a società di comodo da costituirsi appositamente.
Oppure potete devolvere quelle somme a società off-shore basate nei paradisi fiscali quali le isole Cayman!
Contattate al più presto il vostro Commercialista di fiducia per i dettagli e le modalità da seguire per mettere in atto la vostre benemerite volontà.
Per voi, "Facoltà e Volontà", a discrezione
Per i lavoratori dipendenti: OBBLIGHI !!!!
Le gouvernement de Giorgia Meloni fait exploser l'équilibre financier de l'État italien en criant :
" Mesdames et Messieurs, jouez à votre jeu, vive la liberté et le plaisir de s'évader !!! "
Povera patria
( FRANCO BATTIATO )
youtube
Altro che "FRATELLI D'ITALIA" !
In realtà, i veri patrioti siamo noi!
Noi, lavoratori dipendenti che paghiamo fino all'ultimo euro di Imposte e finanziamo tutti i servizi statali ( Scuola, Sanità, Infrastrutture, Forze dell'ordine, Università, Pubblica Amministrazione ed Enti Locali e (In) Giustizia, ), che poi utilizzano tutti quanti, senza averne titolo.
Apriamo gli occhi su quale film sta andando in onda oggi in Italia.
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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Fortuny nella Belle Epoque
Testi di Cristina Nuzzi, Guillermo De Osma, Sivia Fuso, Sandro Mescola, Paolo Peri, Alessandro Pestalozza, Italo Zannier, Sergio Polano, Simone Viani
Electa, Milano 1984, 220 pagine, 22x24cm, ISBN 978-8843510795
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Firenze Palazzo Strozzi Settembre Dicembre 1984
Mariano Fortuny,artista eclettico e poliedrico, disegnatore di moda e creatore di straordinari tessuti, ideatore di una riforma teatrale che rivoluzionò l’illuminotecnica, uomo della Belle Epoque che divise la sua vita tra Parigi e Venezia, dove abitò lo straordinario Palazzo – oggi sede del museo a lui dedicato – dal 1899 alla morte, trasformandolo in dimora, ma anche in laboratorio per le sue creazioni.
Sommario del libro
- Alcuni aspetti del gusto e della cultura in Europa durante la Belle Epoque - L'artista nella torre d'avorio - Fortuny artista wagneriano - Mariano Fortuny e il teatro - La trama della sua vita - Fortuny e Caramba - Fortuny e la fotografia - Fortuny e l'arte applicata necessità dell'ornamento - Il "superfluo necessario" - Oggettistica - Schede dei tessuti e degli abiti - Schede Biografiche - Bibliografia
17/01/24
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nineteeneighty4 · 2 months ago
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“ I giovani d’oggi non vogliono lavorare, né fare sacrifici”
Quante volte abbiamo ascoltato questa frase? Analizziamola insieme. L’Italia non è un Paese che permette di poter camminare autonomamente con le proprie gambe. Viviamo in un luogo in cui la presenza dello Stato pur essendo dominante ed eccessiva fino ad opprimere con il pagamento delle tasse, non è tuttavia giustificabile dato il modo in cui vanno le cose. Si studia per poi inaugurare un’altra carriera accademica perchè post laurea lavora il 30% della popolazione; la maggior parte dei laureati deve inventarsi un secondo lavoro -quasi mai attinente al piano di studi conseguito-per tirare a campare, chi invece non ha titoli deve trovare il modo di fare soldi ugualmente perché anche per pulire i banchi -come avviene nel caso del famoso personale ATA-servono attestati che diano punteggio. Per non parlare di coloro che si sono trovati a cavallo tra la vecchia e nuova riforma, come mia madre. Di chi sostanzialmente ha lavorato una vita sperando in una pensione decente e si è ritrovato con un pugno di mosche grazie alla Fornero. Se poi vogliamo continuare il discorso, c’è da dire che anche chi vuole lavorare non ha possibilità di compiere alcunché dal momento che nessuno stipula contratti e mentre gli ausiliari del traffico vanno in giro a fare multe , esercitando sempre più controllo, l’illegalità dei pagamenti a nero che si svolge sotto i loro -attenti- sguardi , va eclissandosi sempre più. Oggi si porta il famoso tirocinante , il povero cristo che svolge un impiego full time pagato a stento 600€, e questo sempre perché lo Stato interviene. In sostanza di sacrifici se ne fanno anche troppi, ma cadono tutti nel vuoto perché sottolineo l’Italia non è un luogo in cui la parola indipendenza è fattibile. Si arriva a quarant’anni senza un’occupazione , a trenta con figli che crescono h24 dai nonni perché il costo della vita è caro e la paga non basta, si giunge al punto di svolgere due attività poiché non esiste il concetto del fare carriera e progredire. Non è che i giovani non vogliono fare niente , la vera domanda è “Che cosa si può fare in una realtà simile?” ;non sussiste qualità della vita e chi purtroppo ha le possibilità economiche per poter andare avanti , le spreca in vizi e vanità senza mettersi neanche due secondi nei panni dell’altro. L’Italia è il Paese perfetto per non lamentarsi e rimanere imbambolati di fronte alla televisione mentre tutto va a rotoli, questo è certo. In cui fa comodo non alzare il sedere dalla sedia per cambiare le cose. Del resto com’era quel detto ? quando è per tutti è mezza festa, “normale”.
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abr · 2 years ago
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(G)li interventi della Commissione europea a cui hanno fatto seguito le “esternazioni” del Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) hanno punti comuni.
Il primo giudizio riguarda la flat tax, sempre più adottata dal popolo delle partite Iva italiane, individuata come (...) come contraria all’equità e una minaccia agli equilibri di bilancio.
Sotto accusa è lo scarso effetto redistributivo della ricchezza (sic!) e l’iniquità. (...) La flat tax incrementale (tassare in modo flat l'eventuale incremento di reddito rispetto al 2020-2022, ndr) viene inoltre accusata di essere un beneficio slegato da incrementi di produttività e destinato a pochi.
L’accusa di mancanza di equità è di parte (e inoltre) non viene supportata da una proposta. (M)anca in ogni caso il “coraggio” di riconoscere un premio al rischio connesso al lavoro autonomo. Gli effetti sulle imprese e sul lavoro autonomo provocati dal Covid prima e dall’alluvione oggi, rimangono senza riposta. (...)
(Anche) l'ammonimento sulle coperture per la flat tax potrebbe essere tacciato come superficiale. Non vengono approfonditi, infatti, gli effetti sulla crescita che ne potrebbero conseguire. (...)
Superficiale è anche la critica fatta alla proposta di sostituzione dell’Irap, un’addizionale applicata al reddito delle società. La critica omette di considerare la situazione attuale. (...) L’Irap, nella configurazione attuale, è stata allontanata dal valore aggiunto economico su cui era stata concepita, differenza tra ricavi e costi sostenuti presso altri operatori economici, per cui già oggi è un’addizionale spesso iniqua.
Altro argomento di riflessione è quello rivolto all’applicazione dell’autonomia differenziata che viene individuata come un elemento che introdurrà complessità (...) fiscale.
Quello che lascia perplessi nell’intervento della Commissione è la reiterazione fuori luogo dell’invito ad allineare i valori catastali  agli attuali valori di mercato. (F)a pensare che l’intervento della Commissione rientri nella trattativa in corso con il Governo su altri argomenti: Mes e rimodulazione del Pnrr. (...)
via https://www.ilsussidiario.net/news/riforma-fiscale-dalla-flat-tax-allirap-i-giudizi-superficiali-di-ue-e-upb/2543650/
i soliti ricattatori europei chiedono il pagamento del riscatto.
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primepaginequotidiani · 14 days ago
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PRIMA PAGINA Il Tempo di Oggi lunedì, 27 gennaio 2025
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Un amico sacerdote mi domandò pochi giorni or sono le mie impressioni sul Concilio Ecumenico. Senza esitare gli dissi che ne avevo una: molto ferma. E cioè che i RR.PP. [Reverendi Padri] che s'eran radunati per decidere tante riforme mi parevano aver avuto poca fiducia nella loro Casa. Ora guardando storicamente le cose, la Chiesa cattolica ha passato momenti assai più brutti del presente, ed anzi mi pare che non sia stata tanto in cima alle speranze umane, alla stima degli avversari, al rispetto dei dissidenti, come oggi, e direi anzi come da quando perse il Potere Temporale; sicché non dispero che un giorno o l'altro verrà un Papa che raccomanderà preghiere di ringraziamento a Dio per quella fortunatissima data del XX Settembre. « Come, come?... », disse il mio amico e sacerdote. Proprio così, gli risposi; basta che si ricordi che cos'era la Chiesa verso il Mille, e che cos'era nel secolo XVI, e che cos'era poco prima e poco dopo la Rivoluzione francese. Nel Medio Evo spesso ridotta a feudo dei baroni che dominavano i colli intorno a Roma, nel Cinquecento corrotta nella Curia, nel Papato, e quasi prossima a diventare (se il sogno di Machiavelli si fosse trasformato in realtà) il dominio ereditario della Casa dei Borgia, e nel Settecento boccheggiante per mancanza di fede nel clero superiore ed in quello inferiore pronto a spergiurare (con venticinquemila preti apostati in Francia). Rilegga il Gregorovius (il mio amico è un uomo dotto) e guardi la descrizione dei costumi ecclesiastici nelle Memorie del Casanova. E si ricordi che soltanto da poco tempo è stato proibito dal Pontefice che un cardinale si faccia interprete in conclave dei desideri del suo principe e ponga quindi un veto alla elezione di un suo collega che a quel principe non piaccia... La Chiesa oggi è libera: ossia potente.
La Chiesa, continuai, oggi è più numerosa, più universale, più rispettata; il clero molto più onesto; la resistenza che ha offerto nei Paesi oltre cortina alle persecuzioni ed in Asia ed Africa è molto più notevole (anche se vi siano casi di disobbedienza o apostasia) di quella offerta durante la Riforma o la Rivoluzione francese. Lo so che c'è meno gente che va in chiesa di prima; ho letto molte inchieste di riviste o di giornali e del clero minore stesso che mostrano che nell'Italia del Nord non va alla Messa che il quindici o venti per cento della popolazione delle parrocchie, e nell'Italia del Sud si tocca appena il cinquanta o sessanta per cento, e per di più non sono giovani uomini, ma ragazzi, o donne, o vecchi; e che i parroci non posson esser troppo esigenti nella fede di chi fa battezzare i figli, o di chi si sposa, o di chi muore, se no dovrebbero escluderne molti dai sacramenti. È vero anche che le vocazioni diventano sempre più scarse. Però se più scarse, sono più serie, e nulla di male se si vedranno meno contadini nei seminari, che ci andavan principalmente per sottrarsi alla vita della vanga. E, le ondate di miscredenza sono meno pericolose delle raffiche di separazione, come al tempo della Riforma protestante. “
Giuseppe Prezzolini, Cristo e/o Machiavelli. Assaggi sopra il pessimismo cristiano di sant'Agostino e il pessimismo naturalistico di Machiavelli, introduzione di Quirino Principe, Rusconi Editore, 1971¹; pp. 132-134.
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curiositasmundi · 8 months ago
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[...] La strategia della destra è di minimizzare le proprie capacità di male. La mediocrità dei propositi è tuttavia preoccupante, in primo luogo perché fa proseliti tra quell’area grigia che si autoproclama liberal-moderata e che pensa di avere la capacità di dare moderazione alla destra, domandone le pretese autoritarie. La mediocrità ci salverebbe, insomma; questa destra è normalizzabile. Non è più “quella” che aveva pianificato il male per mezzo della tecnologia e del legalismo, aperto le prigioni ai nemici politici e i campi di concentramento ai nemici etnici. Nulla di tutto questo. Oggi, la destra è blanda abbastanza, mediocre abbastanza, da poter essere governata; e i moderati di turno sarebbero in grado di farlo. In Europa, questa via alla normalizzazione l’ha aperta niente meno che Angela Merkel, la quale, forse anche per ragioni di interessi economici tra il suo paese e quelli dell’Europa dell’est da poco emancipati dal comunismo, pensò che fosse saggio e possibile normalizzare Viktor Orbán accogliendolo tra i popolari. Una piccola virata a destra non avrebbe cambiato il percorso della Ue, anche perché c’era comunque una forte componente socialdemocratica. Oggi, questa strada viene lambita da Ursula von der Layen, benché in una congiuntura che vede i socialisti indeboliti e le destre scalpitanti a ovest della Mosella e a sud delle Alpi. E tuttavia vi è chi, sia in Francia che in Italia, scommette sulla normalizzazione delle destra, affidandosi alla “mediocrità”: non è più la destra cattiva. Eppure, è proprio questa “mediocrità” – di contenuti e di stili – che ci dovrebbe allarmare. Violenze giustificate come “disordini”; politiche antiabortiste che diventano silenzi e rieducazione delle donne delegata a gruppi antiabortisti; decisioni repressive ma praticate su minoranze (i rave, i mascalzoncelli che marinano la scuola, i facinorosi che vanno in piazza); assalto alle libertà di scelta sessuale, ma presentato come campagna per la difesa della famiglia “naturale”; politiche di diseguaglianza sociale, ma rese come richiamo alla responsabilità personale per cui ciascuno è causa della propria miseria; politiche di dissanguamento della sanità e della scuola pubbliche, ma con l’argomento a favore della pluralità dell’offerta. Il tutto come premessa della “mediocrità” massima: una riforma della Costituzione che sottomette il parlamento all’esecutivo, ma presentata come il “far scegliere” il capo agli elettori. Plebiscito scambiato per voto elettorale. Una mediocrità rispetto al listone del 1924.
Da: La “mediocrità del male” di questa destra estrema - Nadia Urbinati, Via
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ilpianistasultetto · 2 years ago
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Sembra che la sx europea negli ultimi tempi abbia inventato un nuovo attrezzo meccanico, una specie di schiaccia noci gigante che usa per aprire le teste dei suoi rappresentanti politici. Schiaccia e spappola ogni briciolo di materia grigia contenuta dentro quei crani. Non ci volevo credere ma poi i fatti mi hanno convinto, altrimenti non saprei spiegarmi perche' la sx italiana si e' messa ad approvare tutte riforme di dx, dal jobs-act, alla buona scuola alle varie riforme sanitarie, dando vagonate di soldi ad imprese, scuole e sanita' private fino a sventolare l'agenda Draghi, agenda che premia i ricchi e bastona poveri e lavorarori. Stesso percorso sta facendo Macron in Francia con la riforma delle pensioni elevando l'eta' pensionabile dei lavoratori di due anni e stesso percorso sta facendo la sx tedesca, inviando armi e armi e armi sempre piu' sofisticate in Ucraina. Oggi, dopo 22 anni di amministrazioni socialiste di Berlino, vince la CDU doppiando i socialisti del Cancelliere Scholz, superati anche dai verdi tedeschi. Si, si, sicuramente qualcuno di sx ha inventato quell'attrezzo orribile che spappola le menti dei loro stessi rappresentanti. @ilpianistasultetto
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raffaeleitlodeo · 1 year ago
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IMPRESENTABILE E' inutile girarci attorno. L'approvazione dell'autonomia differenziata segna il trionfo del progetto secessionista che la Lega persegue da più di trent'anni, e che consiste nella "liberazione" delle aree più ricche del paese dal "peso" di quelle meno ricche. Solo in apparenza questo progetto è in contraddizione con quello nazional-sovranista di Fdi e di Giorgia Meloni. In realtà le due istanze, nazional-statalista e federal-secessionista, convivono da sempre nella destra triciipite messa al mondo da Berlusconi nel '94 - esattamente trent'anni fa, neanche a farlo apposta -, si sostengono a vicenda sulla base di un interesse economico comune e trovano infatti pieno coronamento nella doppietta che affianca all'autonomia differenziata il premierato monarchico. Doppietta che a sua volta porta a compimento il progetto originario della destra tricipite suddetta: fare fuori - fare a pezzi, letteralmente - l'ordinamento della Repubblica delineato dalla Costituzione antifascista. Non è ancora detto, ma è molto probabile in assenza di una mobilitazione straordinaria della società civile, che questo progetto vada in porto. E va accolta positivamente la promessa del Pd e di Si-Verdi di indire un referendum abrogativo dell'autonomia differenziata, da affiancare al prevedibile referendum contro la riforma costituzionale sul premierato. Però, anche su questo è inutile girarci intorno, anche questo sfascio dell'autonomia differenziata lo dobbiamo in gran parte all'inisipienza colpevole del Pd. Non solo perché tutto comincia con la dissennata riforma del Titolo V della Costituzione, voluta da un governo di centrosinistra per rincorrere la Lega sul suo terreno. Né solo perché sull'autonomia differenziata si sono allineati Bonaccini e altri governatori Pdini, o per fare a loro volta gli interessi delle aree ricche del paese o per consolidare i propri califfati locali. Ma perché nel corso degli ultimi trent'anni il Pd nel suo insieme si è accodato alla narrativa leghista del Sud assistito e piagnone, sotterrando qualunque istanza meridionalista o, che è lo stesso, qualunque lettura critica del capitalismo nazionale e delle sue iniquità e disuguaglianze. Con i risultati che oggi si vedono. Da ultimo e non per ultimo: risparmiatemi commenti ispirati a una fantomatica visione "di sinistra" dell'autonomia differenziata. Uno Stato arlecchino, con competenze differenziate su materie come la sanità, al scuola, i trasporti (ma guarda caso non l'energia, perché se ci fosse una gestione regionale delle fonti energetiche questa sì che andrebbe a vantaggio del Sud), e senza meccanismi perequativi non è uno stato federalista, è semplicemente uno stato sfasciato e diviso per 21. Uno stato di staterelli uno contro l'altro armati, com'era l'Italia preunitaria, e soprattutto uno stato con al suo interno livelli disegualissimi di cittadinanza. In una parola, uno stato impresentabile. Ida Dominijanni, Facebook
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klimt7 · 1 year ago
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LA HYBRIS DI GIORGIA MELONI VUOLE COLPIRE PURE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTATELLA.
Hybris è una parola antica. Un termine con una storia e un significato valido in ogni epoca e anche oggi.
I filosofi greci indicavano con questo vocabolo, il delirio di onnipotenza, la vera ubriacatura egocentrica con la totale perdita del senso della realtà, del potente di turno.
Vediamo il Dizionario:
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Perchè questi episodi di egocentrismo non sono tipici solo del nostro tempo, ma anzi erano frequenti pure nell'antichità.
In una terra come la Grecia composta di tante diverse città-stato [ Atene, Sparta, Tebe e tante altre...] non era insolito che un uomo potente cercasse di assumere un potere assoluto sui suoi concittadini. Ed allora si proclamava dittatore e padrone assoluto della città, con il potere di vita e di morte sui suoi concittadini. E in questo slancio finiva per perdere ogni senso della misura e del limite.
Era cioè vittima di "Hybris".
Anche nel nostro panorama politico attuale è già capitata questa situazione con la parabola di Matteo Renzi prima e quella di Matteo Salvini subito dopo.
Ricordate il Referendum costituzionale di Renzi e la sua sonora bocciatura da parte degli Italiani? O il delirio di Salvini dal Papeete di Milano Marittima dove rivendicava per sè i pieni poteri?
Bene ora pare tocchi a Giorgia sbroccare completamente fino ad attaccare quell'uomo al di sopra delle parti che è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Giorgia lo vuole coinvolgere nello scontro politico più basso e ignobile.
E' la cronaca di queste ore. Vuole infangarlo e togliergli ogni tipo di legittimità
Vuole portarsi avanti col lavoro, insomma, visto che il suo progetto di riforma Costituzionale il coseddetto "Premierato Forte"- sogna un Presidente della Repubblica non più garante degli equilibri fra i diversi poteri dello Stato italiano, ma esautorato da ogni funzione e ridotto a semplice "notaio" e passacarte.
Ma non finirà così.
GIORGIA se ne pentirà molto presto di questo suo giocare d'azzardo con un paese e un popolo intero e con la sua Carta Costituzionale.
Il resto lo lascio spiegare a Massimo Giannini.
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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No, la riforma cui stanno lavorando le destre non ha lo scopo di “rafforzare i poteri del premier”, come scrive oggi il corriere della sera, ma serve ad INTRODURRE in Italia la figura del premier - non è una differenza da poco, è il succo della questione.
Noi non abbiamo MAI avuto un premier. Il premier in Italia non è MAI esistito. È una semplificazione giornalistica giuridicamente inconsistente - come il “reato di femminicidio”, il “Reato Penale” o “I grandi elettori del Presidente della Repubblica” - roba da far sanguinare gli occhi agli studenti del primo anno.
Abbiamo sempre avuto il Presidente del Consiglio dei Ministri, che è tecnicamente tutt’altra cosa rispetto al premier.
Le destre vogliono stravolgere l’assetto dei poteri costituzionali per dare maggiore forza al governo - a scapito del Capo dello Stato e del Parlamento.
Vogliono l’uomo forte e solo al posto di comando - è nel loro DNA.
SENZA limiti di mandato.
Soprattutto, vogliono che il capo del Governo sia eletto dal Popolo.
Il che esporrebbe un Paese come il nostro, con elevatissimi tassi di astensionismo, ai rovesci umorali di una minoranza manipolabile dal politico che buca meglio lo schermo, che urla di più, che promette cose assurde - come hanno dimostrato eloquentemente le ultime elezioni.
Nell’Unione Europea non esiste un solo Paese che adotti questo metodo.
Ci sarà pure un motivo.
Dalla pagina fb del prof Guido Saraceni
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