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PRIMA PAGINA Il Tempo di Oggi martedì, 20 agosto 2024
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Le pulci sognano di comprarsi un cane e i nessuno sognano di non essere più poveri, che un giorno magico piova all'improvviso la fortuna, che piova a catinelle la fortuna; ma la fortuna non piove né oggi, né domani, né mai, né come pioggerella cade dal cielo la fortuna, per quanto i nessuno la invochino e benché pruda loro la mano sinistra, o scendano dal letto col piede destro, o comincino l'anno cambiando la scopa. I nessuno: i figli di nessuno, i padroni di niente, che non sono, nonostante siano. I nessuno: i niente, gli annientati, affamati, morendo la vita, fottuti, fottutissimi: Che non parlano lingue, ma dialetti. Che non professano religioni, ma superstizioni. Che non fanno arte, ma artigianato. Che non praticano cultura, ma folclore. Che non sono esseri umani, ma risorse umane. Che non hanno viso, ma braccia. Che non hanno nome, ma un numero. Che non figurano nella storia universale, ma nella cronaca nera della stampa locale. I nessuno che costano meno della pallottola che li uccide. Eduardo Galeano-I Nessuno
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Ciao amici, oggi vi lascio la ricetta della pokè fatta in casa con salmone cotto nella friggitrice ad aria.
Prima di tutto questo è il risultato finale e la salsa segreta che vi consiglio di aggiungere.
Cominciamo:
Prendete i filettini di salmone della findus (costano di più ma sono più buoni, sorry). Ancora congelato lo fate a tocchetti e lo mettete a marinare con salsina di soia+miele. Non serve lasciarlo 3 ore anche solo 20 minuti va benissimo.
Poi prendete la friggitrice, mettete un po’ di carta alluminio nel cestello e ci mettete il salmone, lo cospargete di salsina e fate andare circa 15 minuti a 180 gradi. “Gne gne ma la friggitrice ad aria è solo un forno in miniatura” sì Giancazzo grazie del tuo contributo, è un forno ad aria che si scalda in fretta e consuma poco e quindi posso cucinare 6 pezzi di salmone senza spendere un gazzilione di elettricità.
Torniamo a noi, mentre il salmone cuoce fate cucinare anche il riso basmati (cercate le istruzioni su Internet per la cottura ottimale), tagliate l’avocado, e poi preparate questi:
Li mettete in una ciotola coperti d’acqua e li cacciate in microonde 3 minuti, oppure ci versate sopra acqua bollente e li lasciate 3 minuti a mollo. Scolateli e poi aggiungete alla vostra pokè.
La salsina della marinatura potete versarla un po’ su riso ed edamame per insaporire il tutto. Se li avete anche qualche semino di sesamo ci sta benissimo.
Buon appetito!
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Si, il cambiamento climatico è innegabile. Solo che c'è sempre stato: se non ci fosse saremmo in un Pianeta morto.
E grazie di esistere al CO2 e a tutti i GreenHouse Gasses: senza arrivare alle Grandi Glaciazioni (appena 12.000 anni fa), a metà del 1700 i carri merci raggiungevano direttamente Venexia per tutto l'inverno, passando sopra alla laguna ghiacciata che oggi manco il Lago Ladoga.
La domanda giusta e davvero scientifica sarebbe, ora il cambiamento sta accelerando rispetto a prima? S'apra pure il dibattito.
Nel frattempo, la considerazione politico-tecnologica-ambientalista pratica corretta da fare sarebbe: i cambiamenti hanno tutti un impatto, cioè costano. Assurdo e ridicolo, oltre che arrogante e presuntoso buttar via soldi nell'illusione di arrestare i cambiamenti, piuttosto come si ripagano i costi dei loro impatti, come si investe e ci si adatta per diventare più "resilienti" (*) ai (costi degli inevitabili) cambiamenti?
(*) "resiliente" è la canna che si piega e poi si rialza, non la roccia che col tempo viene spaccata e dissolta dall'acqua.
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Le anime libere sono rare perché oggi va di moda il consenso, non la libertà. La libertà costa, la libertà di impone dei rischi, il consenso no...attutisce, appiana. Però senza quella libertà siamo tutti infelici perché la libertà di una persona libera ti fa bene. E' proprio una terapia. E quindi è la migliore compagna per i vostri sogni. Non ascoltate quell'insegnante, i sogni non costano nulla se non la fatica di andarci vicino. Cercate proprio la Luna, e anche se non ci riuscite in ogni caso sarete seduti tra le Stelle. E' un modo bello per dire vale la pena di provarci a vivere davvero. Non fate l'errore di arrivare alla mia età aspettandovi tutto dagli altri. Prendete il vostro coraggio, la vostra bellezza e cercate di essere cacciatori dei vostri orizzonti. Nessuno può farlo per voi, perché questo si chiama vita.
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Come al solito questo paese mi ruba il tempo, la vita, le parole e la voglia di scrivere. Forse perché non c'è niente da dire eppure come 5 anni fa da una parte avrei così tanto da dire da poter diventare un fiume in piena, ma, appunto, non ho il tempo di ordinare nessuno dei centomila pensieri e metterli per iscritto.
Oggi sono andata a lavorare, in sede. Con divisa fatta da giacca, camicia a maniche lunghe, pantaloni e tacchi da 5cm. Quindi sveglia alle 6:30 perché Tokyo è lontana e solo così puoi arrivare in orario (che non è alle 9, ma alle 8:45 perché essere in orario qui vuol dire essere in ritardo). Il lavoro consisteva in un training su come creare una rete LAN. In cosa è consistito? Hanno dato delle slide con dei comandi scritti e mezze istruzioni, ci hanno dato i PC, i router, gli switch e hanno detto: fate. Io uno switch so a malapena cos'è e qual è la sua funzione (solo perché mi sono messa a vedere qualche video prima di partire, sennò non saprei nemmeno quello). Fortuna che c'erano due ragazzini giapponesi volenterosi e insieme ci siamo messi e siamo riusciti a fare qualcosa, sennò fossi stata sola non avrei saputo nemmeno da dove cominciare. Gli altri due cinesi, entrati in azienda 2 anni fa, erano più ignoranti di me. Molto poco chiaro che cazzo si faccia in questa azienda e come funzioni il sistema.
Martedì si è concluso il "training" di 8 giorni che è consistito per l'80% in "filosofia aziendale", questionari giornalieri e settimanali su cosa si è imparato (spoiler: un cazzo), lavori di gruppo inutili, spiegazioni su come fare carriera aziendale (tramite un sistema di punteggi assurdo e complicato) e giusto qualche volta ci hanno parlato delle piattaforme che si utilizzano per "timbrare" o per richiedere i rimborsi ecc (uniche cose utili). Il resto dei giorni? Meeting alle 9 per check di: 1. Che non stai dormendo 2. Che sei vestito correttamente e che sei "sistemato" 3. Per sapere se fisicamente stai bene o sei malato. Il resto della giornata: rispondi alle email degli uffici, fai qualche meeting e studia per prendere le certificazioni - che non ti pagheremo noi e che non dovrai fare durante l'orario di lavoro. Perché mica le sto prendendo per lavorare, le prendo per sport personale giustamente. Va bene.
In tutto questo pagheranno il primo stipendio 25 Agosto e non avremo la possibilità di chiedere nessun permesso per 6 mesi. Fortunatamente ci hanno recentemente pagato il supporto per il trasloco perché sennò stavamo freschi.
Benedico un po' il cielo per aver conosciuto questo indiano che è mio collega e che vive nel mio stesso dormitorio. L'India a quante parte è il Sud Italia del Sud-est asiatico, per molti aspetti (non c'è niente di stupefacente in fondo). Malediciamo questo paese, questa azienda e noi stessi per essere venuti tutti i giorni. Qui è tutto così caro che non ci facciamo capaci di come la gente riesca a vivere. Si pensa sia il paese del pesce e del riso e invece il pesce è quasi inacquistabile da quanto costa (filetti di soli 200gr intorno a 4/5€), il riso che dovrebbe essere come la nostra pasta e invece 5kg costano 15€ (5€/kg). Non è un caso infatti che il tasso di povertà stia salendo alle stelle: gli stipendi sono gli stessi da 25 anni. Questi di che cazzo dovrebbero vivere?
Personalmente, non so mai che cazzo mangiare e vivo di tofu e pesce -che compro solo perché mi piace e perché sono anni che evito la carne nella mia quotidianità. Ma qui è quasi impossibile evitarla, dato che la carne rossa è persino nei contorni di verdure (che non so mai come cazzo cucinare e ogni volta che trovo una ricetta di verdure taaac carne di manzo dentro machecaaaazz - viva il paese del sushi come sempre insomma).
Soffro perché mi manca già la palestra e non è passato nemmeno un mese. Ma con la situazione economica di adesso non mi sembra il momento adatto per ricominciare. Oltretutto non ho ancora una routine e non ho ancora capito come cazzo funziona in questa azienda. Avere un quantitativo proteico adeguato è stato difficile perché le mie fonti proteiche preferite (ovvero yogurt greco e albumi) qui sono inesistenti o insostenibili economicamente nelle quantità che mi servono (tipo yogurt greco a 20€/kg). Mi manca fare le mie colazioni specie le mie omelette e i miei pancakes di albumi.
Ho pensato a quanto sia difficile andare a vivere in un altro paese. Sembra di diventare bambini viziati perché le cose minuscole, quotidiane, che davi per scontato, diventano voragini. E per me la voragine è legata soprattutto al cibo. Persino sui biscotti: noi abbiamo pacchi minimo da 350gr, oltre a una varietà da fare invidia a un biscottificio. Qui i biscotti oltre ad essere di pochissimi tipi (quasi solo cookies/biscotti al burro) hanno pacchi sono da massimo 150gr e finemente impacchettati singolarmente creando bustoni enormi ma leggeri come una nuvola perché sono 80% plastica. I loro dolci sono bombe a mano di carboidrati: mangi 2 daifuku o 2 dorayaki e hai mangiato la stessa quantità di carboidrati di un piatto di pasta da 100/120gr. Ti viene da pensare: se mi mangio la pasta almeno mi sazio, con ste cacatine piccoline mi faccio salire solo la fame. Per le verdure o piatti già pronti idem, vedi i valori nutrizionali e hanno una quantità di zucchero all'interno che manco una fetta di torta.
Banalità... eppure no. Ci vuole tanto spirito di adattamento, tanta pazienza e tanto coraggio ad andare via dal proprio paese. Andare al Nord è letteralmente NIENTE in confronto (sebbene la sofferenza ci sia sempre).
L'unica cosa che potrebbe migliorare di gran lunga la situazione è avere così tanti soldi da permettermi tutto quello che voglio. Ma a volte nemmeno quello basta.
#ovviamente parlo di cibo#my life in tokyo#pensieri notturni#Giappone#real Japan#situazione attuale#palestra#alimentazione#pensieri#expat#lavoro#non sono cose che ho scoperto adesso#sono cose che sto RACCONTANDO solo adesso
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Cosa direbbe oggi Kurt di quanto costano i concerti?! Oggi 50$ per Madonna sarebbero pochi.
Adoro quanto rimane sconvolto. Rimane senza parole.
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Un mese fa avevo comprato degli occhiali super carini, rosa, ma oggi sono andata nel negozio per venire a conoscenza del prezzo per mettere le lentine secondo la mia gradazione e beh: costano veramente tantissimo.
Penso che abbandonerò considerevolmente l'idea di indossare questa montatura come occhiali da vista.🥺
@unmeinoakaito // (Ven 23.08.24 h 00:26) // @unmeinoakaito
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi domenica, 28 luglio 2024
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Batti, batti le manine,
che arriva papà.
Porterà le caramelle
e Matilde le mangerà.
Una filastrocca che si canticchia ai bimbi nati da poco per invogliarli a mangiare le pappette. E’ lo stesso metodo che usa questo governo per far ingoiare mille rospi alla gente adulta e funziona quasi sempre. Sempre pappette surrogate per non tirar fuori la vera pappa di cui il Paese ha bisogno, quella dell’economia. Ad oggi, pappa RaveParty, immigrazione, giustizia, contanti, pos, pappa autonomia regionale e presidenzialismo. Tutti temi che alla gente comune importa un fico secco. E intanto che il paese adulto mangia (sembra anche in modo contento) le pappette del governo, succede che:
- I tarocchi siciliani che costavano 2 euro ak kg, adesso costano 3,50 euro.
- L’ananas che costava 1,50/2 euro, adesso costa 2,50 euro
- Barrette cereali Nestè, da 1,20 euro a 2 euro
- Scampi da 24 euro a 30/35 euro
Se applichiamo certi aumenti a tutti i prodotti, ci troviamo aumenti mensili oltre i 150 euro sul carrello spesa. Aggiungiamo 50 euro in più per carburante – 150 euro mensili in più per elettrcità e gas – altri 150 euro per aumento mutui. Altri 50 euro aggiuntivi su prodotti vari e siamo a +550 euro mensili per fare le stesse cose fatte nel 2021 ed anni precedenti da una famiglia con poche pretese. Senza dimenticare: 2mila euro in più per acquisto auto con finanziaria (tassi da 1,5 a 9%) e tutto ciò che si acquista ricorrendo a finanziamenti. Per non parlare dei nuovi mutui prima casa.
Buona pappetta a tutti..
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E pensare che 5 anni fa mi salvavo due tre cose nel carrello con la paura di spendere soldi, oggi costano il quadruplo.
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Solitamente i detersivi li prendo da acqua e sapone perché ci sono le offerte oppure nel negozio di cinesi perché costano meno. Oggi ero al supermercato e avevo urgenza di prendere l'ammorbidente coccolino 1,750 lt. Con mi grande sorpresa ho visto che costava € 5,95, ma scherziamo???????? Alla fine non l'ho preso perché la mia coscienza me lo ha impedito. Roba da matti.
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Ritagli di menare: Dance & Bleed
Adoro i giochi di ruolo pensati per essere giocati in coppia. Hanno una vendibilità che rasenta lo zero, sono impensabili da portare in un’associazione e possono essere alquanto imbarazzanti da giocare con una persona che non si conosce abbastanza bene, ma quando si ha la possibilità di provarli con un partner, con un amico intimo o con qualcuno che è capace di prendere il gioco di ruolo abbastanza sul serio da non spezzare l’atmosfera intima che si crea è possibile portare a termine sessioni memorabili. Moltissimi giochi di questo genere sono molto semplici dal punto di vista delle meccaniche di gioco: io sono un morto appena resuscitato, tu l’assassino che mi ha ucciso (Dead Friend: A Game of Necromancy); tu sei il mio più grande amico, io sono il tuo attuale rivale che ha giurato di ucciderti (Clash!); io sono la Macchina, tu sei il Mortale (Haecceity), e le nostre libere interazioni decideranno buona parte della storia che vogliamo giocare.
In questo senso, il consiglio di oggi è un’interessante eccezione, perché se Dance & Bleed si definisce al 50% un Narrative Engine, pensato per mettere personaggi in situazioni interessanti e vedere come va a finire, per il restante 50% si classifica come Fighting Game – cioè un ttrpg dotato di un combat system di tutto rispetto, con complessità e varietà significative, specialmente data la natura indie del progetto. E una volta testato a dovere non ho potuto non parlarne sul blog, visto quanto ci siamo divertiti io e miei compagni di gioco!
Ma partiamo dalle cose importanti: Dance & Bleed sarà anche un gioco sul picchiarsi molto forte con una serie di armamenti bizzarri, ma è soprattutto un gioco in cui vestire il tuo cartonato per massimizzarne letalità o potenziale kawaii! Possibilmente entrambi, anche se l’impresa non mi è ancora riuscita. Infatti il gioco, oltre alle istruzioni per mettere in piedi una partita, che durerà sulla mezz’oretta la prima volta e un po’ meno le successive, include anche due cartonati che rappresentano le due Animulae che si scontreranno sul campo di battaglia, assieme ad una copia di ciascuna arma, protezione e pattino che si può utilizzare durante l’azzuffata. La fase di preparazione dunque consisterà nello scegliere due armi, un’armatura e un paio di pattini per ciascun personaggio e fissarli al cartonato con delle pratiche graffette già incluse per ottenere il proprio omino da battaglia; dopo avergli fornito un nome, dei pronomi e una personalità più o meno approssimativa sarete pronti a farlo scontrare con il suo avversario.
Scontro che si basa sul togliere tutti gli Style Points (SP, nome in nessun modo equivocabile dagli appassionati di RPG) all’avversario, sia colpendolo o infilzandolo con armi a contatto, sia sparandogli a distanza di sicurezza con armi che generalmente costano Energia (altro nome fraintendibile), che rappresenta sia il carburante per attaccare attaccare con certe armi, sia il pool di dadi che ciascuna Animula avrà a disposizione ad ogni turno. Infatti attaccare, muoversi e attivare l’abilità speciale del proprio oggetto sono tutte azioni che costeranno un tipo specifico di dado: nell’ordine, sei, uno e tre; ciascuno di essi avrà anche un costo diverso a seconda della sua natura (es. da uno a quattro dadi da sei per le armi) e avrà effetti diversi per quanto riguarda perdita di SP, Energia o altro (c’è un oggetto che blocca un avversario, una altro che impedisce di perdere SP quando si viene colpiti e così via), incoraggiando ciascun giocatore a testare la strategia elaborata in fase di selezione dell’equipaggiamento e a cambiarla al volo nel momento in cui smette di funzionare. Questa varietà, assieme al fatto che moltissime armi colpiscono solo fino ad una certa distanza e che non tutti i pattini sono egualmente veloci, conferisce una profondità al gioco che gli permette di rimanere longevo per moltissime partite senza neppure tirare in ballo l’aspetto puramente narrativo, che merita indubbiamente qualche considerazione in più.
L'occorrente per giocare a Dance & Bleed, armamenti esclusi, tutto presente nella confezione con cui mi è arrivato.
Ho definito i due sfidanti Animulae: parola che nel gioco indica le anime appena arrivate in Purgatorio, un luogo di attesa da cui è possibile scappare solo ottenendo il favore e le preghiere di un numero spropositato di residenti dell’aldilà; per riuscire in questa impresa l’unico modo è quello di farsi aiutare da un patrono angelico, che è in grado di fornire alle anime appena nate armi e artefatti necessari a lottare tra loro per guadagnare la fama necessaria affinché le preghiere dei loro fan siano tanto numerose da permettere loro di reincarnarsi. È possibile dunque seguire il cammino della propria Animula dai primi giorni nelle Isole di Arruolamento prima del Lete fino alle battaglie decisive nello Stige, viste da milioni di spettatori in tutto il Purgatorio; battaglie all’ultimo sangue, naturalmente: tutto, pur di evitare la Full Qualia Dissolution che attende le anime che non riescono ad accumulare abbastanza fan che preghino per loro.
Insomma, un’ambientazione a cui è facile ancorare un personaggio, delineata nelle sue linee guida principali e poi lasciata ai giocatori per tratteggiarla nelle sue minuzie, che inevitabilmente andranno ad intrecciarsi con il proprio omino, il motivo per cui si trova in Purgatorio e la ragione per cui imbraccia la pistola (o la falce, o lo yo-yo gigante o… beh, ci siamo capiti); le uniche altre informazioni che abbiamo su questo luogo ultraterreno ci vengono dalle descrizioni e dalle tagline dell’equipaggiamento: una frase ad effetto, alcune davvero molto carine – sapevate che silence is sexy/ so sexy/ as sexy as death? – e qualche riga che descrive le proprietà magiche dell’arma, o il ritrovamento di uno specifico oggetto, o ancora un log del precedente proprietario. Nulla che scalfisca il mistero che ammanta queste armi mistiche o quello della gerarchia angelica che le fornisce agli sfidanti dell’aldilà, ma abbastanza da fornire possibili agganci alla storia pregressa del proprio personaggio o anche solo a strappare un sorriso.
Due delle molteplici combinazioni di armi, armature e oggetti creabili con il manuale. Quella a destra ha anche stile da vendere.
Finora ho usato toni piuttosto entusiastici per parlare di questo ttrpg e giammai me li rimangerò; tuttavia, mi sembra corretto parlare dei limiti del sistema e di qualche problema che sul lungo periodo impatta le partite e il sistema – abbastanza fisiologici, per un gioco di ruolo indie o non testato a sufficienza o non pensato per essere del tutto bilanciato, ma nondimeno presenti.
In primo luogo, in certi punti le spiegazioni avrebbero beneficiato di meno vaghezza; in diversi momenti io e gli altri giocatori siamo rimasti interdetti di fronte ad alcune istruzioni, e uno sguardo poco attento farebbe fatica a cogliere chi e cosa perde o guadagna Energia e/o SP; logicamente è possibile sbrogliare ogni dubbio, tranne forse quello sul fatto che esista un cap per entrambe le statistiche, ma ad un primo sguardo il manuale può risultare un po’ opaco. Fatto ahimè un po’ più grave, ci sono oggetti semplicemente troppo potenti e armi che sono copie deboli di altre senza nessun beneficio aggiuntivo: che una protezione curi di 1 SP con un dado da tre (fino a cinque volte a turno!) significa che il giocatore che la usa ha un vantaggio enorme ad un costo ridottissimo, mentre un’arma che toglie 1 SP con un dado da sei sarà sempre più forte di una che ne toglie 2 con due dadi, proprio perché quasi ciascuna di esse si può usare quante volte a turno si vuole purché si siano tirati i dadi giusti.
Questo significa che tendenzialmente le build full contact sono avvantaggiate rispetto a quelle a distanza, specialmente quando fanno uso delle gambe da satiro che permettono un movimento rapidissimo ad un costo irrisorio (1 metro per un dado da uno); al primo test un giocatore ha creato un personaggio quasi imbattibile proprio perché usava questi specifici oggetti – per quanto sia indice di profondità poter creare personaggi più forti di altri, qualche armamento è evidentemente troppo utile rispetto ad altri. Anche le build che fanno largo uso di energia sono a lungo termine probabilmente meno performanti, considerando il costo in termini di dadi, ma ci sono diversi oggetti che lo bilanciano permettendo comunque una vasta scelta nella fase di selezione e dunque non mi sento di classificarlo come un problema.
La build semi-invulnerabile incriminata. Difficilmente colpirà gli spettatori del Purgatorio per lo stile, ma credetemi, non ne ha bisogno.
Mi preme sottolineare però che questo bilanciamento un po’ bislacco non impatterà la maggior parte delle sessioni dei giocatori a cui interessa soprattutto l’aspetto narrativo e che sono disposti a mettersi d’accordo sulle armi e gli oggetti da utilizzare per concedere ad entrambi una possibilità di vittoria; Dance & Bleed è un gioco a cui interessa soprattutto mettere in scena un conflitto in cui ogni attacco e ogni mossa sul campo di battaglia sono minuziosamente razionalizzati e descritti dagli sfidanti – la specifica sul manuale è addirittura che nessuna azione avrà effetto a meno che non sarà descritta dal giocatore. Anche il fatto che l’esito dell’incontro in caso di pareggio sia interamente deciso dai due giocatori, o che il vincitore possa scegliere se risparmiare o meno il proprio avversario, è una libertà affidata al giocatore in grado di cogliere il senso in cui si è sviluppata la narrativa creata nel corso della battaglia e prova evidente del fatto che il Narrative Engine del gioco è in realtà un po’ più del cinquanta per cento della sua anima.
L’ultimo tasto dolente che mi preme sottolineare è che questo gioco è assai difficile da reperire. L’editore Ultravioletto è introvabile sul web (tant’è che la mia copia è stata un regalo comprato ad una fiera di fumettisti indipendenti) e temo che le poche occasioni per acquistare questo titolo siano gli stand dedicati a qualche fiera organizzata – dunque se qualcuno avesse curiosità di giocarlo scriva pure alla posta del cuore del blog e vedrò di mandarvi il materiale necessario. Cosa che spero vivamente: Dance & Bleed è un sistema di gioco sorprendentemente complesso e intrigante, dalle ottime potenzialità narrative e con un’estetica e un’ambientazione abbastanza peculiari da permettere di creare personaggi sfaccettati… che durino almeno il tempo di una battaglia angelica.
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Da quando i telefoni costano così tanto?? Il mio telefono, preso tre anni fa, oggi ha lo stesso prezzo. Come è possibile?
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sono noiosa? risposta: si, non ho più nulla da dire. i pensieri più rilevanti di oggi sono stati:
-sti jeans mi arrivano sotto i piedi mi stanno malissimo e poi costano 40€ (ok li prendo)
-ma che le metto a fare le storie su ig se manco le caga??????
-cosa mi metto x andare a ballare sabato????????? non ho soldi
-le pompe
adesso manca soltanto che inizi a repostare porno (lo faccio già) e poi mi trasformo in una tumblerina media (lo sono)
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Quanto può cambiare il paesaggio in 30min di treno in Giappone? Tanto.
Mi ritrovo di nuovo in provincia, come a casa e come a Rovigo, col verde, le campagne, il fiume, le villette monofamiliari e le famiglie che vanno in bicicletta. Con la differenza che raggiungere una metropoli è infinitamente più semplice.
Il tempo appena arrivata era uggioso, faceva quasi freddo. Ora c'è il sole e con l'umidità alle stelle ovviamente si muore di caldo.
Oggi mi sono riposata perché è domenica ma in generale ho un sacco di cose da fare. Sono andata a farmi le visite mediche obbligatorie, domani mi registro al comune, vado a prendere i risultati e poi esco con una taiwanese che conobbi in università 5 anni fa. Devo comprare una sim perché mi serve internet e l'abbonamento costa un po'. E devo farmi una cazzo di carta di credito nella mia banca giapponese perché non posso campare con costi di commissione cristoddio.
Sto spendendo quasi 10€ al giorno perché (strano a sentirlo dire da me) non mi va di fare la spesa e di cucinare. Forse perché non ho il mio cibo e sono in difficoltà nel pensare persino a cosa farmi. Ma devo farlo sennò alla fine di agosto mi ritrovo senza soldi e non mi sembra il caso (io che mi ripeto questo da 3 giorni e ancora non ho fatto la spesa né la farò domani).
Sto cercando di contenermi ma sto mangiando troppo (hello, it's me). I pasti pronti so belli e il tonkatsu è buonissimo tutto fritto ecc però �� pure na bomba calorica cristo il demonio. Devo pure disintossicarmi dallo yogurt greco. Costa troppo. Così come dalle verdure occidentali e dalla frutta. Costano troppo. Sto ancora cercando di capire come mangiare senza carne ma la vedo difficile, a parte mangiare pesce e tofu tutti i giorni. Carnivori della minchia.
Manco la gioia dei dolci. Pacchi di biscotti mignon e/o impacchettati uno a uno; cioccolata che pare oro venduto a 50gr per barretta. Quale gioia ci rimane in questa vita esattamente? Ah sì per la gente sono in Giappone e questa dovrebbe essere già una gioia di per sé no?
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