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PRIMA PAGINA Il Tempo di Oggi sabato, 14 settembre 2024
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Aforismi e citazioni sulle vacanze
Aforismi e citazioni sulle vacanze Ogni individuo ha diritto al riposo e allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Articolo 24), 1948 Essere in vacanza è non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo. Robert Orben Non c'è nulla come una brutta vacanza per riconciliarci alla vita lavorativa. Arnold Bennett Quando dovrete lamentarvi con un burocrate vi diranno che dovete prendere un appuntamento, poi il fatidico giorno vi diranno che non c'è, è appena uscito, oppure che è in riunione, viceversa è in ferie, oppure ha avuto un malore... Carl William Brown Ho compiuto settantasei anni. Sono in pratica uno che ha avuto trenta giorni di ferie e che ne ha consumati già ventisei. Luciano De Crescenzo La felicità consiste nel vivere ogni giorno come se fosse il primo giorno della tua luna di miele e l'ultimo giorno della tua vacanza. Lev Tolstoj La formica è saggia e sapiente, ma non sa abbastanza per andare in vacanza. Clarence Day Allontanarsi dal proprio ambiente di lavoro significa, in un certo senso, allontanarsi da sé stessi; e questo è spesso il principale vantaggio del viaggio e del cambiamento. Charles Horton Cooley Il vantaggio di trascorrere le vacanze in casa sta nel fatto che ciascuno è libero di fare quello che gli pare. Non esiste una vacanza più rilassante. Erma Bombeck Un vero guerriero non va mai in vacanza, il conflitto infatti non ammette alcuna tregua. Carl William Brown Si misura la felicità di una coppia dalle loro foto, e le foto si prendono durante le vacanze; senza le foto delle vacanze, non si potrebbe mai sapere quanto si è stati felici. David Foenkinos Esiste una tecnica delle ferie, ma nessuno ce l'ha insegnata; dai nostri genitori abbiamo imparato a calcolare quel che l'ozio ci fa perdere, non quello che ci fa guadagnare. Oggi, dobbiamo imparare di nuovo a rilassarci. È un mestiere come un altro; una vocazione, anche. Paul Morand
Aforismi celebri sulle vacanze e le ferie Penso che la migliore vacanza sia quella che ci libera per un po' dalla nostra solita vita per poi farcela desiderare nuovamente. Ann Patchett Riesco ad annoiarmi benissimo qui senza andare in ferie. Vittorio Feltri È sorprendente come le persone trascorrano più tempo a pianificare la loro prossima vacanza che il loro futuro. Patricia Fripp Purtroppo se non avete un certo senso macabro dell'umorismo sappiate che l'imbecillità, la stupidità e la banalità dei politici e dei loro sicofanti non vanno mai né in ferie, né in vacanza! Carl William Brown Siamo diventati gente che alterna le vacanze con le ferie. Enzo Biagi La domanda che bisogna porsi non è se i genitori debbano portare i figli con sé in vacanza o lasciarli a casa, ma a quale età possano lasciarli a casa. Erma Bombeck Se uno facesse tutto ciò che deve fare veramente prima di partire per le vacanze, terminerebbero senza neppure essere iniziate. Beryl Pfizer Felicità è stare con degli amici a guardare le foto delle loro vacanze, e sapere che sono tornati da un soggiorno in un campo di nudisti. Johnny Carson Chi è così stressato da aver bisogno di un periodo di ferie, non potrà mai riadattarsi o riprendersi in due settimane. Ciò di cui ha davvero bisogno è di trasformare la sua vita. Elbert Hubbard Un gruppo di amici in vacanza è come un manipolo di soldati spedito in guerra: possono diventare eroi o carne da macello. Una cosa è certa, se torneranno a casa saranno pieni di medaglie o cicatrici. Giovanni Veronesi Moravia ha scritto: « è un popolo che ha due straordinarie qualità: la gentilezza e la mancanza di retorica». Non per contraddire il Maestro, ma questa gente amabile abbandona cani, gatti, vecchi per andare in ferie, e perfino la mamma. Enzo Biagi Una buona vacanza è quella trascorsa con persone la cui concezione del tempo è più vaga della tua. J. B. Priestley
Aforismi celebri e idee varie sulle vacanze La ridicola borghesia moderna è più interessata ad una vacanza al mare, al giardino della propria casa, o ai vari optionals da montare sulla propria auto che non alle reali sorti dell'umanità. Carl William Brown Non è il tempo che trascorri da qualche parte a renderlo memorabile, ma il modo in cui lo trascorri. David Brenner Detesto il concetto di vacanza intelligente, che recentemente ha avuto gran successo; mi pare presupponga che l’anno sia tutto idiota, eccetto quei quaranta giorni. Giorgio Manganelli Qual è la vacanza ideale? Non fare assolutamente nulla, nemmeno una visita turistica, in un posto completamente nuovo. Raggiungere questo stato d’animo è un’arte. Patricia Highsmith Le uniche vacanze dell'uomo sono i nove mesi che trascorre nel grembo materno. Frédéric Dard Esiste una tecnica delle ferie, ma nessuno ce l'ha insegnata; dai nostri genitori abbiamo imparato a calcolare quel che l'ozio ci fa perdere, non quello che ci fa guadagnare. Oggi, dobbiamo imparare di nuovo a rilassarci. È un mestiere come un altro; una vocazione, anche. Paul Morand La vita è una vacanza da due eternità. William S. Burroughs È meglio lavorare poco e fare tante vacanze, piuttosto che lavorare molto e fare poche vacanze. Massimo Catalano Il rientro dalle ferie è stato scaglionato; le famiglie sono rientrate man mano che finivano i soldi. Antonio Di Stefano e Lino Giusti Avrei bisogno di una vacanza di sei mesi due volte all'anno. Pete MacArthur Dopotutto, la parte migliore delle ferie non è tanto il riposo, quanto vedere tutti gli altri impegnati a lavorare. Kenneth Grahame Le vacanze non sono altro che una serie di “momenti”. Si tratta d’istanti magici di cui si conserva il ricordo tra un trasferimento faticoso e l’altro. Erma Bombeck Le vacanze dimostrano che una vita di piacere è sopravvalutata. Mason Cooley Se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare. William Shakespeare Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro. Bertrand Russell La morte di alcuni operai in un incidente stradale ci appare quasi come una drammatica liberazione; quella di alcuni ricchi vacanzieri in un disastro aereo ci sembra già più simpaticamente umoristica; infine, la morte di alcuni devoti in pellegrinaggio a Lourdes si rivela invece tragicamente comica. Carl William Brown
Citazioni e aforismi celebri sulla villeggiatura Ma, insomma, che cosa sono, oggi, le vacanze? Sono una faccenda triste, anonima, caratterizzata da cibo infimo, rumore, alloggi scadenti; soprattutto, da folle sterminate. Giorgio Manganelli Il paese delle vacanze / non sta lontano per niente: / se guardate sul calendario / lo trovate facilmente. / Occupa, tra Giugno e Settembre, / la stagione più bella. / Ci si arriva dopo gli esami. / Passaporto, la pagella. / Ogni giorno, qui, è domenica, / però si lavora assai: / tra giochi, tuffi e passeggiate / non si riposa mai. Gianni Rodari Andare in vacanza con la propria moglie, è come andare al ristorante con dei panini. Frédéric Deville Andare in vacanza è cambiare padrone. Pasquale Cacchio Dormiamo in camere separate, ognuno cena per i fatti suoi, facciamo vacanze ognuno per conto suo: insomma facciamo di tutto per tenere unito il matrimonio. Rodney Dangerfield A molta gente piace fare vacanze avventurose, piene di pericoli. La mia idea di vacanze avventurose e piene di pericoli è andare a Beverly Hills senza carte di credito! Bob Saget Le ferie sono allettanti solo per la prima settimana, dopodiché, non è più chissà quale novità alzarsi tardi e avere poco da fare. Margaret Laurence Una vacanza perpetua è una buona definizione dell'inferno. George Bernard Shaw Trovo affascinante che molta gente pianifichi le proprie vacanze con maggior cura di quanto facciano per la propria esistenza. Forse è perché evadere è più facile di cambiare. Jim Rohn Una vacanza offre la possibilità di guardare avanti e indietro, di resettare la propria bussola interiore. May Sarton Chiunque se lo possa permettere, dovrebbe costringersi a una vacanza di un mese intero ogni anno, che abbia voglia di farla o meno. William James Una buona vacanza è finita quando si inizia a desiderare di tornare a lavoro. Morris Fishbein Se rubate poco finirete in galera e sarete classificati dei delinquenti; se rubate molto potete sempre andarvene in vacanza nei paesi caldi e vivere di rendita per il resto dei vostri giorni; se poi siete dei veri artisti del settore, lo stato vi garantirà anche una ricca pensione. Carl William Brown Un luogo di vacanza fuori stagione ha sempre una magia speciale. Max von Sydow Diciamocelo. Quando son finite le ferie avremmo proprio bisogno di qualche giorno di vacanza. Luciana Littizzetto Un uomo non ha mai problemi con le vacanze: il suo capo gli dice quando farle e sua moglie gli dice dove. Evan Esar Le vacanze sbiadiscono in fretta. I ricordi che lasciano vengono cancellati dalle piccole beghe quotidiane. Erma Bombeck Quando ti piace il tuo lavoro, ogni giorno è una vacanza. Frank Tyger Nessun ha bisogno di una vacanza tanto quanto chi ne ha appena fatta una. Elbert Hubbard Quest'anno voglio proprio godermi una splendida vacanza in Italia, una bella camera con vista su uno sterminato e confortante mare di merda. Carl William Brown La cosa migliore di una vacanza è pianificarla. Andy Rooney
Aforismi vari sulle vacanze La migliore condizione di lavoro, è la vacanza. Jean-Marie Gourio Qualunque cosa abbiate fatto durante le vacanze, alla fine sarete più stanchi che all'inizio. Arthur Bloch Niente logora così tanto come le vacanze quando si prolungano. Jean-Christophe Rufin Si dovrebbe essere una persona diversa non durante la vacanza, ma dopo la vacanza. Gerhard Uhlenbruck Prendi le ferie, parti per il mare, trovi una spiaggia, ti spogli quasi del tutto, apri una sedia a sdraio, ti ci adagi, chiudi gli occhi. Incomincia il mistero. Cosa si fa quando non si sta facendo nulla? Stefano Bartezzaghi Le ferie dovrebbero essere abbastanza lunghe da far sentire la tua mancanza al tuo capo, ma non così lunghe da fargli notare che può andare tranquillamente avanti anche senza di te. Jacob Braude Una vacanza è come una storia d'amore: anticipata con piacere, vissuta con disagio e ricordata con nostalgia. Evan Esar Per raggiungere gli obiettivi della tua vita hai bisogno di disciplina, di fortuna e di qualcos'altro di altrettanto importante: di vacanze! Mehmet Murat Ildan Quello che distingue un vero samurai dagli altri personaggi, è che il combattente originale cammina sempre con la morte al suo fianco e si allena sempre, con la mente soprattutto, invece di andare in vacanza, anche quando è festa. Carl William Brown Il dolce far niente è una meravigliosa occupazione. Peccato dovervi rinunciare proprio durante le vacanze, quando è essenziale che si faccia qualcosa. Pierre Daninos La sola parola vacanza m’infuria. Pasquale Cacchio Per me, la vacanza migliore consiste semplicemente nel potersi rilassare sul divano! Scotty McCreery Pensavo che le vacanze mi avrebbero svuotato la testa. Invece no, le vacanze svuotano soltanto una cosa: il portafoglio. Jean-Philippe Blondel Per anni io e mio marito siamo stati a favore delle vacanze separate, ma i nostri figli sono sempre riusciti a trovarci. Erma Bombeck La migliore condizione di lavoro, è la vacanza. Jean-Marie Gourio Vacanze: due settimane sulle spiagge assolate ? e il resto dell'anno sugli scogli della crisi finanziaria. Sam Ewing Lanciata in America la rivoluzione delle "ferie libere", per cui ogni dipendente può assentarsi quando e quanto vuole. In Italia si chiama "pubblico impiego". Steve Kitkars Oggi non è tanto facile godersi la vacanza. Ci sono troppi concorrenti impegnati nello stesso godimento e strenuamente determinati a conseguirlo. Così anche la vacanza è diventata faticosa ed affollata. Raffaele La Capria Per molte persone, le ferie non sono viaggi di scoperta, ma un rituale rassicurante. Phillip Adams Sono una grande sostenitrice della vita da vivere come una lunga vacanza di lavoro. Victoria Moran La vacanza è breve per definizione, altrimenti sarebbe qualcos'altro: pellegrinaggio, esplorazione, desiderio di cambiare vita. Duccio Canestrini Nel periodo di ferie, milioni di persone sono obbligate a divertirsi, così come nel resto dell’anno sono obbligate a lavorare senza tregua, a sognare di trovare un lavoro o a guarire dai guasti e dalle malattie, causate da un’attività lavorativa coatta e quotidiana. Silvano Agosti
Aforismi celebri di autori famosi sulle ferie Una volta t’accorgevi che le vacanze stavano finendo dalla città che tornava a riempirsi. Ora dalle richieste d’amicizia sui social network. Ermanno Ferretti La partenza intelligente è problema secondario. Il vero nodo cruciale è il ritorno deficiente: come evitare che tornino fra noi i milioni di pirla partiti per le ferie? Enzo Costa Tunisia, terrore in spiaggia: 27 morti nell’attacco a due hotel, tra cui britannici e tedeschi. Con un po' di pericolo, il turismo, i viaggi e le vacanze sono senza dubbio molto più eccitanti. Carl William Brown Esistono vacanze più profonde del prendere congedo da sé stessi? Amélie Nothomb Non si ha mai tanto bisogno di una vacanza quanto nel momento in cui vi si è appena tornati. Ann Landers È per questo che la gente va in ferie. Non per riposare o divertirsi o vedere posti nuovi. Per sfuggire alla morte insita nelle cose di tutti i giorni. Don DeLillo Quello delle vacanze è il periodo che consente ai dipendenti di ricordarsi che le aziende possono continuare senza di loro. Earl Joseph Vacanze: periodo in cui si spende un mucchio di soldi per sapere com'è fatta la pioggia nelle altre parti del mondo. Robert Orben Madri e casalinghe sono gli unici lavoratori che non hanno mai vacanze. Anne Morrow Lindbergh Lavoratori di tutto il mondo unitevi. Ma durante le vacanze sparpagliatevi. Marcello Marchesi Più sguarnito, più diseredato del troglodita, il civilizzato non ha un momento per sé, i suoi svaghi stessi sono febbrili e opprimenti: un forzato in ferie, che soccombe all'uggia dell'inattività e all'incubo delle spiagge. Emil Cioran Essere in ferie e avere dei figli non è però vantaggioso: bisogna comunque alzarsi presto, lavarsi, mangiare a orari regolari. Non c’è gusto. Infatti in genere non vedo l’ora che finiscano le vacanze per potermi finalmente riposare lavorando. Ermanno Ferretti Invece di chiederti quando saranno le tue prossime ferie, forse dovresti crearti una vita da cui non devi scappare. Seth Godin Sul turismo, i laghi e le vacanze, potete anche leggere: Citazioni e battute divertenti sulle vacanze Un estate al lago Citazioni e pensieri sul lago Aforismi e citazioni sul mare Pensieri e riflessioni sulle vacanze Quotes on vacation Aforismi sul viaggio Riflessioni sul viaggio Italia in breve (E-book) Job tourism in Lombardy Turismo e viaggi Turismo enogastronomico Luoghi più belli del mondo The Lake District Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Saggi e aforismi Read the full article
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5 dic 2023 12:14
GRATTERI CONTRO TUTTI: DA CARTABIA A NORDIO. CHE GLI FRULLA IN TESTA? - “LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA PROPOSTA DAL MINISTRO NORDIO? NESSUNA DELLE NORME APPROVATE PUO’ ESSERE UTILE A MIGLIORARE LA GIUSTIZIA” - IL PROCURATORE DI NAPOLI, NICOLA GRATTERI: “QUESTE RIFORME CI CONSEGNERANNO UN MAGISTRATO BUROCRATE, PAVIDO E PASSACARTE - LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE? È SBAGLIATA DA TUTTI I PUNTI DI VISTA" - NON E' CHE GRATTERI SI VUOLE ACCREDITARE COME "SUPER PARTES" DOPO CHE DELMASTRO LO HA INDICATO COME AMICO, DICENDO DI ESSERE CONTENTO DI LAVORARE CON LUI? - -
Estratto dell’articolo di Dario Del Porto per “la Repubblica”
Nicola Gratteri, procuratore di Napoli. Qual è la sua opinione della riforma della giustizia proposta dal ministro Nordio? Le “pagelle” ai magistrati servono?
«Nessuna delle norme da ultimo approvate possono essere utili a migliorare la giustizia. Le pagelle non solo non sono utili, ma addirittura sono dannose: i magistrati si preoccuperanno più di avere le carte in ordine che di fare giustizia.
Queste riforme, che sono anche un altro regalo alle correnti della magistratura e seguono la stessa strada della riforma Cartabia, ci consegneranno un magistrato burocrate, pavido e passacarte che perderà di vista il fine primario: fare una giustizia giusta. […] sono ben altre le cose che servono per far funzionare il processo».
Dove si dovrebbe intervenire, secondo lei?
«Serve riempire gli organici della magistratura: abbiamo raggiunto una scopertura pari a circa 1700 magistrati. Serve accorpare i tribunali di piccole dimensioni, mentre si parla addirittura di istituirne altri.
E poi, serve riportare a 75 anni, o almeno a 72, l’età pensionabile, limitare il numero dei magistrati fuori ruolo e dare a magistrati in pensione incarichi che, meglio e più di altri, potrebbero svolgere.
Se un ministro può avere più di 75 anni, perché i magistrati in pensione non possono essere destinati alle commissioni parlamentari o alla scuola superiore della magistratura?
Una persona di 75 o più anni può prendere decisioni sul futuro di una nazione e non può occuparsi dell’aggiornamento dei magistrati? […] sono scelte che già domani mattina si potrebbero adottare, non serve modificare nessuna norma».
C’è chi dice che cambierebbe poco.
«Non è vero. Anche 20 o 30 magistrati in più, in alcuni uffici, fanno la differenza. […] dopo il cosiddetto “scandalo Palamara”, larga parte degli italiani diffida della magistratura. Se vogliamo riacquistare credibilità, all’esterno ma anche all’interno, è il momento di fare qualcosa di concreto […] Credo che il Presidente della Repubblica, come presidente del Csm, dovrebbe chiederlo a viva voce.
Come valuta la riforma della custodia cautelare?
«Pensare che una misura cautelare debba essere emessa da tre giudici o che, prima di applicarla, l’indagato debba essere preventivamente interrogato, è qualcosa che solo chi non frequenta i tribunali può ritenere utile e solo chi non conosce l’attuale stato della magistratura può ritenere praticabile».
Come si velocizzano i processi?
«Eliminando inutili adempimenti che nulla hanno a che vedere con le irrinunciabili garanzie. Oggi, dopo un defatigante processo di primo grado, si può fare un concordato in appello, con riduzione della pena e rinuncia al prosieguo.
Perché non farlo prima? Si potrebbe anche limitare la possibilità di appello nelle ipotesi di arresto in flagranza con ammissione degli addebiti o quando sono palesemente strumentali. Lasciamo fare le riforme a chi nei Tribunali lavora veramente».
La separazione delle carriere è una soluzione?
«È sbagliata da tutti i punti di vista. Il cambio di funzione arricchisce professionalmente il magistrato. Si criticano spesso i pm perché si dice che non hanno la cultura della giurisdizione.
Quale miglior modo, allora, se non quello di far fare al pm anche il giudice e viceversa? […] La separazione delle carriere è l’anticamera della sottoposizione del pm all’esecutivo».
È d’accordo con l’allarme dei 26 presidenti di Corte di Appello sui rischi della modifica della prescrizione?
«Certo che sì».
Le intercettazioni non costano troppo?
«Ho speso fiumi di parole per dire che non sono costose. Ci si vuole nascondere dietro questo argomento allo scopo di limitarne il più possibile l’utilizzo per i reati contro la pubblica amministrazione, ormai sempre più a braccetto, almeno in alcune zone, con i reati di mafia.
Se in un’inchiesta per mafia o traffico di stupefacenti sento parlare, in un’intercettazione, di una corruzione di milioni di euro o di un riciclaggio o di una truffa non la posso utilizzare, perché è un fatto diverso. Se emerge che un povero tossicodipendente ha rubato una bottiglia in un supermercato, anche se è un fatto diverso, sì».
E perché?
«Per il furto nei supermercati è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza, per la corruzione no. È un’assurdità, una giustizia forte con i deboli e debole con i forti. […]».
Cosa non la convince della riforma Cartabia?
«Direi quasi tutto. Condivido solo l’informatizzazione del processo penale (anche se ancora non funziona, nemmeno a livello sperimentale), oltre alle attività istruttorie che possono svolgersi a distanza. Per il resto, purtroppo, l’auspicata riduzione dei tempi non si avrà. Sono stati introdotti adempimenti che appesantiscono le procedure, anche nel processo civile. […]».
Pensa sempre che sia necessario costruire nuove carceri?
«Lo dico da anni, […] il sistema deve assicurare sia la certezza della pena, sia una carcerazione dignitosa. Le cose vanno di pari passo. Si era parlato di ristrutturare ex caserme, di utilizzare immobili confiscati. Ma non mi pare sia stato fatto nulla».
Lei come interverrebbe?
«Centinaia di detenuti hanno commesso reati a causa della tossicodipendenza. L’unica via è provare a disintossicarli, siglando più accordi con le comunità terapeutiche […] Dovrebbero essere istituite più strutture per i soggetti con disturbi psichici. Le Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ndr ), non sono sufficienti, né lo è il personale. Vanno create altre strutture con medici, psichiatri e psicologi.
E vanno potenzianti i Tribunali di Sorveglianza: tanti, anzi troppi, detenuti in esecuzione pena avrebbero già ora diritto ad una pena alternativa. Invece sono in attesa della decisione perché hanno difensori di ufficio o perché non arriva la relazione dai servizi sociali. Così affrontato, il sovraffollamento diventerebbe un falso problema. Ma evidentemente dei veri ultimi a nessuno interessa nulla».
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Silvio Berlusconi se ne è andato. Prima della politica e della storia vorrei parlare però di persone e alle persone, esprimendo come Presidente della Provincia e Sindaco di Fidenza le condoglianze alla famiglia e alla comunità di Forza Italia e del centrodestra. Le condoglianze anche e soprattutto a chi dal 1994 non ha mai abbandonato il Cavaliere e a chi, invece, ha preso nel tempo strade differenti scegliendo, comunque, lo stile di non rinnegare ma, semplicemente, di voltare pagina. E’ difficilissimo parlare di Berlusconi senza scatenare le tifoserie pro e contro. Per uno che santificherà il leader e ne elencherà i risultati ce ne sarà un altro che ricorderà le inchieste giudiziarie, gli scandali, l’insofferenza verso le regole istituzionali, il lettone di Putin e via discorrendo. Ognuno avrà la sua lettura e qui, necessariamente, posso solo dare la mia: Silvio Berlusconi è stato intuito politico in purezza. Intuito che lo ha reso il regista della politica italiana per oltre 20 anni, l’uomo in grado di dettare l’agenda nella vittoria e anche nella sconfitta. Pensateci bene, è stata una rivoluzione nel Paese degli agguati parlamentari, che si innamora dei leader e li mette in naftalina con la velocità con cui si rifà l’armadio al cambio di stagione.Berlusconi è stato tutto questo perché capì il Paese reale meglio e prima degli altri, disegnando dal nulla l’architettura del Paese politico che sarebbe decollato sulle ceneri della prima repubblica, schiantata dalle manette (spesso) sommarie e dai processi di Milano. E la chiave di questa intuizione fu la costruzione di un rapporto diretto con le persone, mettendo le ali al potere della comunicazione e spostando di lato il peso delle ideologie che erano uscite dal palcoscenico della storia. Tutte, non solo una. Berlusconi inventò il centrodestra mettendolo in condizione di parlare ad un fronte vasto che andava dalle partite iva agli operai. Una lezione di modernità e pragmatismo mai troppo compresa nel centrosinistra e che resta valida ancora oggi, se penso all’agenda del campo politico che mi è più vicino e che tanto si infiamma per l’uscita dalla Rai di professionisti con stipendi stellari e poco dice di comprensibile su questioni decisive come la difesa della libertà e la lotta al precariato che soffoca i diritti, le speranze e le famiglie. Anche in questo caso cerchiamo di non essere tifosi: con Berlusconi si afferma in parte quell’impostazione maggioritaria che non è troppo diversa da quella che usiamo quando si tratta di scegliere un Sindaco. Una figura rappresentativa scelto direttamente dai cittadini, un’alleanza larga e un programma con punti chiari e semplici. Riflettiamo: nel 1994 Berlusconi non vinse il primo faccia a faccia all’americana in tv contro Occhetto perché il segretario del Pds aveva un brutto completo da burocrate post sovietico. Queste sono giustificazioni scadenti. Vinse il faccia a faccia e le elezioni (e continuò a vincere) perché parlava (promettendo parecchio, certo) di cambiare la vita delle persone, affermando a livello nazionale una impostazione strutturale maggioritaria e popolare, sorretta da guizzi che sono diventati l’abc del fare politica. Provo a spiegarlo con un aneddoto: era il 2001 e Berlusconi inventò la formula del programma dei primi cento giorni. 22 anni dopo non c’è giornalista o candidato di ogni schieramento politico che non la utilizzi. Da oggi Berlusconi e la sua eredità vengono consegnati alla Storia d’Italia e gli storici potranno lavorare con più serenità sul Berlusconi, almeno quello di Governo che, come ha scritto Mattia Feltri, “ha cambiato il mondo e, quando non ha più saputo cambiarlo, si è rifiutato di cambiare col mondo”. Ai suoi elettori, a suoi antagonisti e nemici giurati, suoi ammiratori e detrattori, almeno ora proviamo a non spararci addosso, dimostrando di essere una Comunità matura, capace di muoversi tra vizi e virtù.Andrea Massari
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“Sì ma io sono solo il commesso, non rispondo del negozio.
Sì ma io sono solo il burocrate di turno, non rispondo dell’istituzione.
Sì ma io sono solo la moglie, non rispondo di mio marito o dei miei figli.
A furia di non rispondere degli enti o persone ai quali siamo legati, questo mondo sta andando a rotoli.
Però nel frattempo, quando vi fa più comodo:
Noi facciamo, noi abbiamo incassato (ma non era solo l’azienda?)
La nostra famiglia (ma non eri solo la moglie o il marito?)
E così via”.
- Mara Iddau
Responsabilità vuol dire non essere paraculo. Paraculo vuol dire che vai dove ti conviene senza remore per nessuno. Andare dove conviene crea la società di opportunismo in cui vivi oggi.
#società#società malata#zombie#citazioni#paraculi#opportunismo#ipocrisia portami via#mondo#responsabilità#coscienza#esempi#convenienza#banderuole
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Siamo un Paese di vecchi, ma non siamo un Paese per vecchi. Abbiamo la seconda più alta età media del continente e nel marzo scorso scoprimmo di non sapere come proteggere la fascia più fragile della popolazione. (...). Abbiamo capito da tempo che non andrà tutto bene, ma sta andando proprio male, a livello statistico e non solo. A marzo fu uno Tsunami, (q)uesta è una lunga mareggiata, durante la quale non si è ripetuto il collasso del sistema sanitario. (...) Abbiamo protetto meglio i nostri anziani, come dimostra un indice di letalità più basso rispetto alla prima ondata. A marzo, ogni mille contagiati ne morivano 11,5. Oggi la stima è di 9/1.000. Eppure, il numero totale di decessi questa volta potrebbe superare quello della scorsa primavera. (...) Il disastro della medicina di base, con i pochi dottori rimasti mandati allo sbaraglio, è rimasto tale. Un disarmo che viene da lontano. Roberto Bernabei, tra i più importanti geriatri nostrani, ricorda che durante la canicola del 2003 ci fu una strage di anziani con le stesse patologie che vengono rese letali dal Covid-19. «Anche allora accadde una cosa tremenda: chi aveva una buona e continua assistenza domiciliare, ce la faceva. Chi non l' aveva, moriva. Se ne discusse molto, non cambiò nulla». In questo campo, le buone notizie hanno sempre un aspetto macabro. Tra marzo e maggio il 62% dei deceduti per Covid aveva una media di tre altre patologie, le cosiddette malattie di accompagnamento. Oggi siamo all' 80%. (...)
M. Imarisio sul Corrierone, viahttps://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/siamo-paese-vecchi-ma-non-siamo-paese-vecchi-ndash-255260.htm
Tra un mare di dati buttati lì “a tesi” (ovviamente ben-pensantesca), almeno l’autore non dimentica o non nasconde come fanno altri, i dati che identificano i veri corni del problema Covid in Italì. Illuminante l’esempio del 2003.
Siamo alle prese con una malattia molto contagiosa ma pochissimo letale - COME LA CANICOLA - tranne che per certe determinate categorie a rischio, quindi sulla carta GESTIBILE ....
Peccato cali in una nazione anziana anche nei ragionamendi e nella propensione a occuparsi del futuro, dove i ggiovani sragionano peggio dei novantenni, densa infine di patologie pregresse plurime come socialismo, sindacalismo, statalismo, sardinismo, pdgoti, grullini etc.. I veri corni del problema: SCELTE ORGANIZZATIVE E DI SPESA SUICIDE, PERVICACE INCAPACITA’ DI PROGRAMMARE, VOLONTA’ DI CAPIRE GLI ERRORI E CORREGGERLI ASSENTE (sarebbe ammissione d’aver sbagliato prima, o di portarne la responsabilità: tipiche sindromi del burocrate passacarte).
C’è un ampio movimento di Catastrofisti soprattutto in Usa ma non solo, che da decenni ben prima del Covid ammassa armi viveri rifugi, sulla base dell’assunto che lo Stato non è in grado o non vuole proteggere la popolazione in caso di EMERGENZE. La realtà sta dimostrando che questi gomblottisti avevano ragione da vendere: non occorre l’invasione aliena - o dei comunisti - per mettere in ginocchio uno STATO PREDONE , è già in ginocchio di suo (davanti ai “Partner” europei ).
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Chi appoggerebbe un eventuale governo Draghi? E a chi conviene? Provo a dirvi cosa ne penso io, magari sbilanciandomi e correndo il rischio di prendere pure qualche cantonata. 1) Probabilmente, gli unici che vedrebbero un governo del genere come una “vittoria” sono Renzi e Berlusconi, ovvero due partiti che, dalle urne, uscirebbero con le ossa rotte (il primo sparirebbe proprio). A questi possiamo aggiungere +Europa, il partito di Toti e Azione di Calenda. In pratica tutto quel fronte centrista - liberale e liberista che, prima delle prossime elezioni, molto probabilmente cercherà di presentarsi assieme. 2) Il PD sarebbe letteralmente costretto dagli eventi ad accettare un eventuale governo Draghi. L’elettorato dem non capirebbe e non perdonerebbe una defezione. Ma gli conviene? Assolutamente no. Zingaretti voleva andare al voto già alla caduta del primo governo Conte, per liberarsi definitivamente di Renzi e dei renziani. Renzi, ovviamente, lo sapeva benissimo, per questo ha fatto in modo di prendere tempo con il Conte Bis. E, allora come oggi, Zingaretti si è trovato costretto ad accettare, per non trovarsi nella situazione di essere additato come quello che lascia il paese in mano alla peggiore destra di sempre. Ma anche adesso al PD converrebbero le elezioni: si toglierebbe di mezzo Renzi una volta per tutte e lascerebbe in mano a Salvini - Meloni il volante di un Paese con una pandemia in corso, in una situazione che non sono assolutamente in grado di gestire a forza di proclami populisti e attacchi all’UE. Far andare al governo Salvini e Meloni oggi significherebbe al 99% mandarli a sbattere. Certo, significherebbe anche ritrovarci con un condannato, pluriinquisito e pluriprescritto come prossimo Presidente della Repubblica, a dire il vero, ma tant’è. 3) A Salvini, probabilmente, a dispetto di quello che sta dicendo in queste ore, converrebbe appoggiare un governo Draghi. Ed è quello che stanno cercando di convincerlo a fare i “giorgettiani”. Per lui andare al voto adesso, con una Meloni in grossa crescita, rappresenterebbe un forte rischio. E non partecipare a un governo del genere significherebbe anche non poter gestire direttamente NULLA dei soldi del recovery fund. Soldi che la Lega ha adocchiato da tempo. Paradossalmente, dopo Renzi e Berlusconi, quello che avrebbe più da guadagnare da un governo Draghi sarebbe proprio Salvini. Oltretutto, stando al governo, potrebbe fare il gioco che gli riesce meglio: capitalizzare al massimo la nuova visibilità “governativa” ottenuta e, poi, rompere più avanti con una scusa qualsiasi, magari prendendosela con le banche e l’UE. “Finora siamo stati responsabili, per il bene del Paese, ma non permetteremo che si passi sopra il bene degli italiani per seguire le indicazioni di qualche grigio burocrate di Bruxelles”, già ha pronto pure il discorso. Un’altra opzione è che appoggi il governo da fuori, non entrandoci direttamente. Magari astenendosi. Cosa che, probabilmente, Salvini preferirebbe, al contrario dell’ala Giorgetti / Zaia. Quello che non credo assolutamente è che, al di là delle dichiarazioni di facciata, la Lega voglia davvero andare al voto. 4) Giorgia Meloni, invece, è l’unica che probabilmente si collocherebbe nettamente all’opposizione, avendo tutto l’interesse a capitalizzare un consenso che, probabilmente, ha raggiunto il massimo possibile per un partito post-fascista. E non è affatto detto che, andando ad eventuali elezioni, non riesca addirittura a superare Salvini. 5) Il M5S, molto probabilmente, si spaccherebbe. L’ala centrista di Conte - Di Maio ha tutto l’interesse a restare al governo per una lunga serie di ovvi motivi. Non ultimo per organizzare, probabilmente, la scissione in due nuovi soggetti politici: i grillini “ortodossi” e “antisistema” di Dibba (che resterebbero all’opposizione) e una sorta di “riedizione della DC” con Conte e Di Maio, che si andrebbe a contendere lo stesso spazio con un eventuale nuovo soggetto politico di Renzi e Berlusconi. 6) Alcune delle fronde parlamentari a sinistra del PD molto probabilmente, una volta sicure del proseguimento della legislatura, avrebbero più interessi a porsi all’opposizione, in modo da potersi giocare la carta dei “duri e puri / mai con la destra”. Tanto si sa che, alle prossime elezioni, torneranno ad allearsi col PD, e i voti di quei quattro gatti che ancora si sentono di sinistra possono fare sempre comodo. Questo è quanto, secondo me. Emiliano Rubbi
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Docenti in DAD
Credo di aver vissuto oggi uno dei momenti più intensi della mia carriera da docente. Tutto è iniziato questa mattina, quando dopo un ora di spiegazione in DaD, una delle mie alunne (per dovere di cronaca specifico che è una dall'8 facile, sempre attenta e presente a distanza e a scuola) mi ha detto - prof io non ho voglia più di ascoltarla, voglio che sia lei ad ascoltare me. Sono stanca, sto male, voglio una vita normale. Non mi importa dei tira e molla che fa la politica, il problema non è solo la didattica a distanza o in presenza, il problema è che nessuno ci chiede noi come stiamo, tanto noi non abbiamo problemi e facciamo solo capricci...
A lei si è accodata tutta la classe... Li ho ascoltati... E mi sono sentita in colpa perché in questi mesi ho pensato solo a portare avanti il programma e ad avere valutazioni.... Ho chiuso il canale dell'empatia, tutta concentrata sulla 'bella figura' da fare con il ministero perché non si dica che in DaD si perde tempo! Ho smesso di essere insegnante e sono diventata una burocrate!
E invece il tempo l'ho perso... Non mi sono accorta (non ho voluto farlo) che i miei alunni si stanno spegnendo, che si sentono impauriti dal futuro e che vorrebbero solo più ascolto dagli adulti. Ho pianto con loro, ho pianto per loro.
Cari alunni vi chiedo scusa per avervi trattato come pratiche da smaltire, vi chiedo scusa se non ho ascoltato i vostri silenzi carichi di angoscia, vi chiedo scusa se non ho capito che dietro a quel compito non consegnato c'era l'apatia delle vostre giornate senza più colori. Cari ragazzi, non dobbiamo farvi spegnere, in fondo siete voi il nostro futuro.... ❤️
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QUINDI SIAMO TUTTI D’ACCORDO, IL PROSSIMO LEADER DELLA SINISTRA È FEDEZ?
di JACOPO TONDELLI
Il dado sembra tratto. Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, è il nuovo leader della sinistra. Sicuramente, da ieri e più che mai, è quantomeno uno dei nuovi intellettuali di riferimento. Il pensatore che dice in pubblico e chiaramente quello che i politici balbettanti non riescono a dire. Quello che le canta a Salvini e a Pillon. Quello che non ha timore di dire, addirittura dal palco del concertone del Primo Maggio, che chi si oppone al DDL Zan è un incivile. Quello che, in diretta Rai, spiega che la Rai, nella persona di una vicedirettrice di rete, gli ha chiesto di leggere i testi del suo intervento in anteprima, poi gli ha chiesto di non fare nomi (i nomi erano tutti leghisti), infine gli ha accordato una libertà, ha negato di aver mai cercato un controllo per poi vedersi rinfacciata, in pubblico, sui social network, la registrazione che mostrava che quel tentativo di controllo in realtà c’era stato.
Tutto bene? Tutto bene. Ma l’analisi logica è un’arte che abbiamo imparato da piccoli per usarla da grandi. Partiamo dal fondo. Dal finale, diremmo. In Rai, evidentemente qualcuno non conosce il mondo dei media di oggi. Il mondo di cui si vive, di cui si occupa. Pensare di poter “controllare” Fedez sul palco del concerto del Primo Maggio significa non sapere che il mondo è ormai infinitamente più grande del concerto, della Rai, di Roma, delle pressioni dei politici di riferimento, degli avversari rompicoglioni dei politici di riferimento, e così via, fino al tredicesimo grado di separazione. Il mondo di Fedez, ad esempio, è fatto di milioni e milioni di followers che lui gestisce sapientemente e ultra professionalmente ogni giorno sui vari canali social. Piattaforme di proprietà delle più importanti ricche e capitalizzate aziende del mondo. Che se la Rai fosse in vendita potrebbero comprarla al suo prezzo di mercato moltiplicato per quattro in dieci minuti. Non succede non solo perché non è in vendita, ma perché – soprattutto – i capitalisti capaci non comprano aziende che fanno ridere.
Detto questo, e proprio perché questo è verissimo, fa sorridere chi sottolinea con commozione il coraggio di Fedez nell’aver detto quel che ha detto. Sui social network – quelli di cui sopra – l’intellighenzia politica e giornalistica è tutta esaltata perché Fedez sì che sa cos’è la libertà di parola. Lui si che sa rischiare. Spesso queste lodi sperticate arrivano da voci che mai sono state, neanche per venti secondi, fuori dal coro unanime, qualunque coro unanime. Ma va bene, non sottilizziamo. Quello che lascia perplessi, di più, è l’incapacità di analisi dei fattori in campo e dei rapporti di forza. Cosa farà la Rai, non inviterà più Fedez perché ha pestato i piedi a qualche burocrate o a qualche politico? Se lo farà, si farà tanto male. Perché – a differenza del tempo in cui si poteva silenziare un comico per le sue battute sui socialisti – Fedez da solo potrà continuare a farsi seguire da qualche milione di persone. Come fa da anni, peraltro dicendo giustamente quel che pensa su qualunque tema ritenga interessante. Essendo influente a prescindere ormai da qualunque ospitata in tv.
Ci sarebbe poi da entrare nel merito della vicenda della Legge Zan. Chi ritiene che non si debba combattere l’omotransfobia è un mio avversario politico. Lo dico senza spazio per la discussione. Ma se leggiamo che importanti studiose femministe di questo paese, come Luisa Muraro, e che autorevoli militanti dei diritti civili, come Anna Paola Concia, pongono dei dubbi su alcuni passaggi specifici e sulla questione dell’identità di genere in particolare, perché non possiamo accettare una discussione, nel merito? Perché chiunque pone dei dubbi deve essere trattato come Pillon? Non è compito di Fedez, ovviamente, la discussione politica e culturale. Ma sarebbe compito di chi fa politica farsene carico, accettarla, anche convincere le parti in causa a confronto. Ad esempio convincere Alessandro Zan e i movimenti che sostengono la legge ad accettare un confronto. Magari, perfino, ad accettare l’ipotesi di un compromesso perché – sapevamo – la politica si farà così. Invece no. Chiunque discute è Pillon. Non è colpa di Fedez, ma il suo discorso va in quella direzione, e non a caso viene esaltato anche da chi non vuole discutere di nulla, o crede che non si debba discutere di niente. Naturalmente in nome della libertà di espressione.
Infine, e da ultimo.
Ieri era la Festa dei lavoratori. Il lavoro è il campo di battaglia su cui si è formata ogni idea di progresso, o di regresso. È la terra di coltura di ogni futuro, è il fondamento di ogni sinistra. Il lavoro è il luogo primo in cui si misura la retorica del “siamo tutti uguali”: donne e uomini, omosessuali ed eterosessuali, neri, bianchi, eccetera. Al lavoro, alle donne e agli uomini che lavorano nel suo mondo, Fedez ha dedicato parole belle e sentite, chiedendo a “Mario” (Draghi, ndr) di ricordarsi che sono tanti, e non vedono futuro. Che i ristori per loro son stati pochi e tardivi, che la cultura non è un cazzeggio, ma vita, nutrimento, futuro appunto. Giustissimo. Ho il sospetto che di quel discorso, fondamentale, tanto più il primo maggio, nessuno si ricorderà più. Vincerà la seconda e preponderante parte, quella sui diritti individuali, perché più polarizzante, perché di là ci sono Salvini e Pillon, perché incredibilmente è ormai assodato, a sinistra, che di salario si possa parlare meno che di libertà.
Chi scrive è da sempre convinto che di libertà, a sinistra, si sia sempre parlato poco. Trovarsi spiazzati dagli eccessi, no, non l’avevamo mai considerato un’opzione.
Direte: sì, ma chi lo paga questo salario? Dove li troviamo tutti i soldi che servono, proprio adesso, alla fine – speriamo – di una pandemia, e all’inizio di un nuovo mercato, aperto da una crisi mondiale? A sinistra si dovrebbe pensare, ad esempio, che nessun “recovery plan” è possibile se non si fanno pagare le tasse ai grandi produttori di ricchezza. Tanto più se oligopolisti in grado, per il loro core business, di orientare potenzialmente il pensiero di miliardi di umani. Pensiamo a Google, a Facebook, a Instagram (che è di Facebook). Ci sta pensando Biden, un moderato da sempre attento più ai diritti individuali che non a quelli sociali. Davvero non può pensarci la sinistra europea? Per coincidenza, sono anche la piattaforme che rendono obsoleta la Rai e – fortunatamente – libere e indipendenti le opinioni di Fedez. Il cerchio si chiude, e per una volta non è un male.
“Corriere della sera”, 2 maggio 2021
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È interessante come la continua e pedissequa caccia e conta dei morti (spesso eseguita con conteggi arbitrari e poco scientifici), sempre utilizzata per deligittimare Paesi con sistemi economici socialisti sia recentemente scomparsa dal dibattito pubblico.
La situazione ad oggi, in piena pandemia, ci dimostra invece che il socialismo funziona eccome: Cuba con il più alto rapporto medici/popolazione (8 ogni 1000 abitanti), a detta dell' OMS, conta ad oggi 145 morti su una popolazione di 11mln. Questo si traduce a livello statistico allo 0,0013% della popolazione. I dati italiani invece vedono ad oggi 70k morti su 60mln ossia lo 0,12%, un dato che se normalizzato alla popolazione vede 100 volte un numero maggiore di morti rispetto a Cuba. È vero, le speranze di vita sono diverse, con 83 anni per l'Italia e circa 79 per Cuba, quindi sicuramente con una popolazione mediamente più anziana in Italia ma parliamo comunque di uno scarto di 4 anni. Probabilmente se avessimo una medicina del territorio ,aka medici di famiglia, non con 1500 pazienti ma con un numero più umano e gestibile di assistiti, la prevenzione sarebbe molto più efficace e probabilmente il medico di famiglia tornerebbe ad essere visto come una figura fondamentale nella vita di tutte e tutti e non come un grigio burocrate stampa ricette.
È chiaro, non è una questione legata alla "ricchezza" di una nazione ma solo alla volontà politica di dare dignità alla vita umana.
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J-POP Manga, le uscite del 4 marzo
Di seguito trovate tutte le nuove uscite manga targate J-POP, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online.
ACT-AGE #1 di Tatsuya Matsuki e Shiro Usazaki
Direttamente dalle pagine di Shonen Jump, la rivista di The Promised Neverland, arriva il manga successo sul cinema! Kei Yonagi è un'aspirante attrice, povera in canna e con un fratellino e una sorellina a cui badare. La fortuna gira dalla sua parte quando il regista Kuroyama viene catturato dal suo metodo d'interpretazione, ricco di empatia, immedesimazione e... potenzialmente distruttivo. Con il suo aiuto, riuscirà Kei a diventare una stella del cinema? Solo con la prima tiratura, l’esclusiva sovraccoperta in acetato e il segnalibro “pellicola cinematografica”!
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MARGINAL #1 di Moto Hagio
L’umanità è stata sconvolta da un’apocalisse biochimica che ha cancellato il genere femminile dalla faccia della Terra. Poche città abitate esclusivamente da uomini resistono ancora, trascinandosi nei secoli grazie ai geni di un’unica donna sopravvissuta da cui, in laboratorio, vengono generati nuovi bambini. Uno status quo che viene spazzato via da un oscuro complotto che farà intrecciare le storie di tre uomini perduti in un mondo che cerca di non morire…
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I GATTI DEL LOUVRE #2 di Taiyo Matsumoto
Dall'autore di Sunny e Tekkon Kinkreet, un'opera poetica tutta a colori e in un grande formato con copertina cartonata! Una guida del Louvre, stanca di trascinare turisti annoiati davanti alla Gioconda, scopre una colonia di gatti e altre strane creature che abitano l’edificio, e che le faranno vivere in modo del tutto nuovo e magico uno dei templi della cultura mondiale. Un'opera potente dal fascino surreale, che trascina il lettore nelle magnifiche atmosfere del museo parigino. Per tutti i fan dei gatti... e non!
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RADIATION HOUSE #4 di Tomohiro Yokumako, Taishi Mori
Il manga medico che esplora le malattie invisibili all'occhio umano! Hirono continua a commettere errori e sta iniziando a perdere la fiducia in se stessa, finché non stringe amicizia con la paziente Mitsuki Sakamoto, recatasi al policlinico per un dolore alla spalla che le impedisce di suonare. Con l'obiettivo di aiutare la nuova amica, Hirono darà il meglio di sé per permetterle di tornare ad esibirsi con la sua band per l'ultimo concerto!
8 volumi - In corso - € 6,50 5,52 - Acquista su Amazon
BALLAD X OPERA #5 di Akaza Samamiya
Ricordando il proprio passato, Haruto ha provato una paura indescrivibile e, per far tornare tutto come prima, vuole mietere le anime dei peccatori il prima possibile. Ma il suo desiderio resta irrealizzato e il dio della morte che dorme dentro di lui si appropria del suo corpo, mostrandosi spietato e senza scrupoli. Cosa faranno Shiro e Kuro per evitare la tragedia? Ecco a voi le battute finali della caccia ai peccatori!
5 volumi - Concluso - € 5,90 5,01 - Acquista su Amazon
GLI SPIRITI DI CASA MOMOCHI #16 di Aya Shouoto
Ultimo volume! Alcuni giorni dopo il furioso scontro con Kasha, Aoi vive con Himari un attimo d'estate. Al successivo risveglio della ragazza, però, è sparito lasciando solo un foglietto con scritto: "Addio", mentre casa Momochi comincia a crollare. Il ragazzo sarà davvero sparito? E cosa farà Himari, rimasta sola?
16 volumi - Concluso - € 4,40 3,74 - Acquista su Amazon
GOLDEN KAMUI #19 di Satoru Noda
Grande successo dell'anime su crunchyroll con la seconda stagione! Il manga che ha trionfato all'Osamu Tezuka Cultural Prize 2018! Azione e colpi di scena senza sosta in questo diciannovesimo volume. Chi è veramente il Senza Volto?! Correte a scoprirlo!
20 volumi - In corso - € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
SERVAMP #14 di Tanaka Strike
Uno shonen fantasy già diventato anime, un mix tra azione e divertimento! Quando Mahiru Shirota raccoglie un gatto nero dalla strada, non immagina che il suo "animale domestico" sia in realtà... un Servamp, un vampiro servitore! E non immagina nemmeno quanto il contratto che lo lega a Kuro stia per metterlo in pericolo!
14 volumi - Concluso - € 4,90 4,16 - Acquista su Amazon
SWORD ART ONLINE: PROJECT ALICIZATION #3 di Reki Kawahara, Koutaro Yamada
Il Manga del quarto arco narrativo dell'universo di Sao! Nel misterioso mondo virtuale chiamato "Underworld", Kirito stringe amicizia con un ragazzo NPC di nome Eugeo. I due, per salvare l'amica Selka, affrontano una pattuglia di Goblin infiltrata dal Dark Territory ma Eugeo rimane gravemente ferito! Nel mondo reale intanto, Asuna si mette alla ricerca dell'amato, convinta che della sua scomparsa sia responsabile il burocrate Kikuoka.
3 volumi - In corso - € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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L’ateo alla guida dei cappellani di Harvard. O della spiritualità senza religione (guardando a Robert Musil)
New York Times, Quartz
DI ELENA TEBANO
Greg Epstein, 44 anni, è il nuovo presidente dei cappellani dell’Università di Harvard, il primo ateo nella storia dell’università americana. Non è un fatto da poco, considerato che Harvard deve il suo nome al pastore John Harvard ed è stata fondata nel 1630 dai coloni puritani per dare un’educazione adeguata al clero (il suo motto era «Veritas Christo et Ecclesiae», «Verità per Cristo e la Chiesa»). Epstein, che è cresciuto in una famiglia ebraica, ha fatto studi teologici ed è stato ordinato rabbino umanista dall’Istituto internazionale per l’ebraismo umanistico secolare, istituzione non religiosa di cultura ebraica, è l’autore di un libro di grande successo, Good Without God. What a Billion Nonreligious People Do Believe («Bene senza Dio. In cosa credono un miliardo di persone non religiose»). Ed è il punto di riferimento di coloro che sostengono una concezione spirituale ed etica della vita che non passi dalla religione. «Coordinerà le attività di più di 40 cappellani universitari, che guidano le comunità cristiane, ebraiche, indù, buddiste e altre comunità religiose nel campus», spiega il New York Times. Tra gli studenti che si sono rivolti al cappellano ateo di Harvard ci sono: Adelle Goldenberg, 22 anni, che è fuggita dalla comunità chassidica ultraortodossa di Brooklyn per poter studiare («Mi ha mostrato che è possibile trovare una comunità al di fuori di un contesto religioso tradizionale, che si può avere il valore aggiunto che la religione ha fornito per secoli, cioè che è lì quando le cose sembrano travolte dal caos», dice, riferendosi in particolare al periodo della pandemia); l’ex presidente dei laureati umanisti di Harvard A.J. Kumar («Essere in grado di trovare valori e rituali senza dover credere nella magia, è una cosa potente»); o infine Charlotte Nickerson, 20 anni, una studentessa di ingegneria di educazione cattolica. Nickerson racconta che grazie agli incontri con Epstein ha trovato un linguaggio comune con la nonna, cattolica praticante. E sono riuscite a condividere il senso della finitezza umana («La nonna della signora Nickerson ha riflettuto sugli aspetti della sua vita che erano nelle mani di Dio; la signora Nickerson ha convenuto che era importante riconoscere tutti gli eventi al di là del controllo umano, anche se lei non crede che ci sia una divinità coinvolta» sintetizza il Nyt). La nomina di Epstein riflette un cambiamento importante nella società americana (simile a quello che sta avvenendo in Europa): l’aumento delle persone che non credono in nessun dio. Secondo il Pew Research Center, un importante centro di ricerca americano, il gruppo dei non credenti è la «preferenza religiosa» che cresce più rapidamente negli Stati Uniti. Più del 20% degli statunitensi si identificano come atei, agnostici o non religiosi, percentuale che sale al 25% tra i millennial. Soprattutto a Harvard: un sondaggio del quotidiano studentesco Harvard Crimson sulla classe del 2019 ha rilevato che gli studenti dell’università erano due volte più propensi a identificarsi come atei o agnostici rispetto alla media dei 18enni americani. Oggi quasi il 20% della popolazione mondiale non crede in una divinità. Ma sull’ateismo ci sono ancora molti tabù: negli Stati Uniti, ricorda Quartz, «ci sono quasi tre volte più persone che dicono di non credere in dio (9%) di quelle che si identificano come atee (3%). Un altro 4% dice di essere agnostico». E in generale tutte le grandi religioni guardano con particolare sospetto ai «senza dio». A lungo nella storia «ateo» è stato considerato sinonimo di «senza valori» o «amorale». E lo stigma permane. Secondo Quartz, ancora oggi negli Stati Uniti, «il pregiudizio contro l’ateismo è uno degli ultimi pregiudizi socialmente accettabili. I Boy Scout d’America, per esempio, ora ammettono gay e trans, ma mantengono un divieto sugli atei. Quasi la metà degli americani dice che non sarebbe felice se il proprio figlio o figlia sposasse un ateo. Secondo un sondaggio, sarebbe più facile essere eletto presidente per un musulmano o un gay che per un ateo». Uno dei pregiudizi più diffusi sull’ateismo è che non ci possa essere spiritualità senza religione. Non è così. La dimensione spirituale è fondamentale per l’essere umano e può passare anche da altri «canali»: arte e filosofia o ciò che tradizionalmente chiamiamo umanesimo, per esempio. La nomina di Epstein a Harvard ne prende atto. «C’è un gruppo crescente di persone che non si identificano più con alcuna tradizione religiosa, ma sperimentano ancora un reale bisogno di conversazione e sostegno su ciò che significa essere un buon essere umano e vivere una vita etica» dice lui spiegando il suo ruolo. «Non guardiamo a un dio per le risposte. Siamo le risposte gli uni degli altri». Per inciso, una delle più belle riflessioni sulla spiritualità senza fede è quella di Robert Musil ne L’uomo senza qualità, il capolavoro che lo scrittore austriaco lasciò incompiuto alla sua morte, nel 1942. Nel libro Musil descrive «la sensazione di essere congiunti con tutte le cose come in un molle specchio di acque, e di dare e ricevere senza volontà: sensazione meravigliosa di sconfinamento e di sconfinatezza interiore ed esteriore, che è comune all’amore e al misticismo» e spiega che in questo «stato di sublimazione» c’è una «strana parentela» tra «pensiero e morale». Per Musil questa esperienza di spiritualità è fondamentale per gli esseri umani. Ritiene però che tutte le chiese l’abbiano trattata «con la stessa diffidenza che un burocrate oppone all’iniziativa privata» cercando di «mettere al suo posto una morale disciplinata e comprensibile». La morale (e i precetti religiosi) secondo Musil, sono proprio questo: «la cristallizzazione esterna di un movimento interiore pienamente diverso da essa». Ovvero un insieme di regole per raggiungere quello stato di comunione con tutte le cose (la spiritualità), che però cessano di funzionare nel momento stesso in cui vengono fissate. L’unico modo di recuperare quello stato, per Musil, non è dunque l’aderenza a una serie di precetti pre-definiti, come insegnano le religioni tradizionali, ma una ricerca continua e continuamente aperta su se stessi e gli altri. La descrive così, parlando di Ulrich, l’uomo senza qualità: «La morale non era per lui né costrizione né saggezza, bensì l’infinito complesso delle possibilità di vivere. Egli credeva a un potere d’accrescimento della morale, a gradini della sua esperienza, e non soltanto, come si usa comunemente, a gradini della sua conoscenza, come se essa fosse qualcosa di stabile per cui l’uomo, soltanto, non è abbastanza puro. Egli credeva nella morale senza credere in una morale definita. Di solito s’intende per essa una specie di regolamento di polizia che serve a mantenere in ordine la vita; e poiché la vita non obbedisce neppure a tali regole, esse appaiono quasi impossibili a seguirsi, e, pur in questo modo meschino, acquistano l’apparenza d’un ideale. Ma non è lecito mettere la morale su questo piano. La morale è fantasia». La morale è educazione della capacità di sentire se stessi e gli altri.
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27 nov 2020 18:42
LA NEOLINGUA DELLA BOLDRINI E IL RIBALTAMENTO DELLA REALTÀ - GIOVANNI SALLUSTI: ''NEL SURREALE CINEMA MONTATO CONTRO MATTIA FELTRI, 'LIBERTÀ DI STAMPA' SIGNIFICA 'OBBLIGO DA PARTE DELLA STAMPA DI PUBBLICARE QUALUNQUE CONTENUTO GLI VENGA INVIATO DA UN ESPONENTE DEL POTERE POLITICO', MENTRE 'SCELTA EDITORIALE', SE PER LEI NEGATIVA, DIVENTA 'CENSURA'. E IL CAPOVOLGIMENTO VIENE AVALLATO DAL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI VERNA CHE RIESCE A…''
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Giovanni Sallusti per Dagospia
* autore del libro ''Politicamente Corretto - la dittatura democratica'' - Giubilei Regnani editore
Caro Dago,
uno dei modi d’agire caratteristici del Politicamente Corretto sta nel continuo, indefesso, sistematico affinamento del marchingegno noto come “neolingua”. Con le parole di colui che battezzò il vocabolo/concetto per descrivere il taroccamento totalitario del linguaggio, George Orwell: “Fine specifico della neolingua non era solo quello di fornire un mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali, ma di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero”.
Ebbene, oggi la neolingua praticata dai Buoni vuole convincerci delle seguenti definizioni, anzi vuole spacciarcele per assiomi, ovvietà del (non) senso comune, per “rendere impossibile ogni altra forma di pensiero”. “Libertà di stampa” significa “obbligo da parte della stampa di pubblicare qualunque contenuto gli venga inviato da un esponente del potere politico”. “Scelta editoriale”, se si manifesta come scelta sbagliata, ovvero scelta sgradita al suddetto potere politico, significa “censura”. “Giornale” significa “buca delle lettere a disposizione del potere politico”. Manca l’esplicito “libertà è schiavitù” orwelliano, ma ci arriveremo.
Si spiega solo con una massiccia operazione di “neolingua” del genere, infatti, la polemica più che surreale, vien da dire tecnicamente surrealista, che trascina la realtà in una sua caricatura allucinata, montata contro l’Huffington Post e il suo direttore, Mattia Feltri, da un quadro per eccellenza della nomenclatura politically correct, l’ex presidente della Camera e attuale deputata piddina (ma soprattutto paladina di qualunque causa femminista, ambientalista, variamente e correttamente “-ista” secondo il luogocomunismo dominante) Laura Boldrini.
L’onorevole Boldrini è titolare di un blog sull’Huffington Post. L’onorevole Boldrini invia un pezzo per codesto blog. Il direttore Feltri (Mattia, lo preciso con la solidarietà di chi rischia sempre il frainteso cognome) si mette in testa, udite udite, perfino di fare il direttore, di esercitare le funzioni che connotano il ruolo, e di decidere con l’autonomia di cui ogni testata dovrebbe godere rispetto al potere politico (in Occidente, ma ultimamente dalle parti politiche boldriniane tira il “modello Cina”) di non pubblicare l’onorevolissimo pezzo. La motivazione è del tutto irrilevante, o questa sovranità è riconosciuta alle testate e ai loro direttori, o non esiste libera stampa.
Viceversa, è l’ex presidente di Montecitorio (perdoni, “presidenta” non riesco proprio a scriverlo) a montare un cinema indignato sulla sua “libertà di parola” violata, omettendo il lievissimo dettaglio che Feltri non ne ha ospitato l’opinione sul proprio giornale, mica le ha impedito di esprimerla, tant’è che la stessa ha trovato subito cittadinanza sul Manifesto, è il bello capitalista della concorrenza, di cui giustamente approfitta anche un “quotidiano comunista”.
Il capovolgimento integrale della realtà viene avallato dal presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (altro esercizio di neolingua per indicare il Soviet delle penne) Carlo Verna: “I principi della libertà di stampa sono sacri in Italia, in Europa e in tutto il mondo democratico, sanciti da carte e convenzioni internazionali. Nell’esprimere la totale solidarietà alla Presidente Boldrini, ci aspettiamo che la questione trovi accettabili spiegazioni che al momento totalmente ci sfuggono”. Sì, un direttore di giornale deve spiegare a un politico e a un burocrate di categoria perché si permette di scegliere cosa pubblicare e cosa no. Sì, libertà è schiavitù.
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La legge attuale prevede che Telegram (come credo la stragrande maggioranza dei social) sia tenuta a fornire l'attività di login e qualsiasi altro dato privato dell'utente X solo a fronte di una decisione del giudice, motivata da un serio sospetto di una attività di tipo terroristico.
Premesso che un terrorista che usa i social pubblici in maniera rintracciabile ed identificabile per anticipare settimane prima un attentato è come l'idraulico che a casa tua viene a montarti l'acqua calda al posto della fredda, ovvero sei una chiavica di terrorista, comunque sia diciamo che la legge attuale ha senso, invadi la privacy di una persona se ha senso farlo, ovvero quando la magistratura lo decide. Ha invece senso (dal punto di vista del terrorista) che un terrorista utilizzi i social per rivendicare l'attentato, ma questo è un altro discorso.
Qualche burocrate ariano laureato in scienze delle patatine, abbondanti nel governo Semaforo tutt'ora in carica, avrà chiesto a Telegram (visto che dubito fortemente che a Telegram stessa gliene potesse fottere di meno di questa roba) di rivolgere una domanda a tutti gli utenti loggati con un numero telefonico tedesco, ovvero se a loro potesse andar bene che gli enti coinvolti nelle indagini (Polizei e amici vari) si prendessero la briga di chiedere a Telegram i dati ancor prima che qualsiasi ente giudicante si esprimesse in tal senso.
Non voglio entrare nemmeno nel merito dell'inutilità della cosa, perché si commenta da sola, a me spaventa pure quel 21% che ha risposto che è d'accordo.
Quella che si legge tra le righe è una ipocrisia veramente inqualificabile. Loro lo sanno benissimo che non otterranno un cazzo da tutto questo, anche se dovessero spuntarla, quindi, oltre alla stupidità, a me irrita in modo particolare come viene venduta la cosa, ovvero "per impedire atti terroristici". Sarebbe stato meglio dire la verità: vogliamo stralciare la legge sulla privacy. Non sarei stato d'accordo, ma almeno avrei avuto davanti un interlocutore onesto, e non uno che mi vende la merda per cioccolata.
Mi ricorda quando Maroni era Ministro dell'Interno, all'epoca del Governo Berlusconi, e gli venne in mente di dire "da oggi si controlla la posta elettronica di tutti, perché siete tutti brutti terroristi".
Passano i decenni, passano le dittature, ma gli stronzi non passano mai, e Totò lo sapeva benissimo:
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Vi giuro che, se non fosse per quella montagna di soldi che mi danno, avrei già lasciato questo paese del cazzo da mo'.
Gente inutile e incompetente, che fa cose inutili con i soldi dei contribuenti.
Propongono soluzioni che sono fallaci già dalle ipotesi, spacciandole per genialate e fanno pure vedere che chiedono l'opinione dei cittadini, perché si sa, se fai partecipare la gente ad una cagata, prende un altro colore, nella loro testa, un po' come la buonanima del VINCI SALVINI.
Ne riparleremo quando, al prossimo camion che sfonda un centro città tirando sotto la gente oppure un tizio che entra in scuola col mitra, si chiederanno nella loro stupidità più profonda e squallida perché il controllo su Telegram non abbia funzionato.
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IL GRANELLINO🌱 (Gv 13,16-20) “Chi accoglie voi accoglie me", dice Gesù ai suoi discepoli. Cosa Gesù mi ha detto di dirvi oggi? Molti mi dicono che io parlo sempre contro il clero. Non è vero. Io non generalizzo mai. Ci sono sacerdoti che sono santi e danno la vita per Gesù. Purtroppo ci sono alcuni che non sono sacerdoti per vocazione e che sono dei mercenari. Sono contento quando i lettori mi dicono di amare il proprio parroco perché è amabile, veritiero, zelante, misericordioso, ma anche fermo e determinato. Bisogna distinguere tra il sacerdote peccatore e il sacerdote mercenario. Anche il sacerdote, purtroppo, è debole, ma, nonostante le sue debolezze, si impegna ad essere un uomo di Dio e non solo un uomo di culto compiuto teatralmente. Purtroppo nella mia vita ho conosciuto e incontrato dei pastori mercenari. Ed essi sono la rovina della Chiesa. Bene, se il tuo pastore è posseduto dallo zelo per la casa del Signore fagli capire che lo stimi e lo ami come servo del Signore. Incoraggialo nei momenti di delusione. Rendilo partecipe della tua gioia, ma anche del tuo dolore. Anni addietro ci rimanevo male quando la gente, per la festa della prima comunione, della cresima, del matrimonio o per qualsiasi altra celebrazione, non m'invitava a festeggiare con loro. È triste, veramente triste trattare il proprio parroco come un burocrate. Chi accoglie il proprio parroco come servo di Cristo si dispone a ricevere una grande ricompensa dal Signore. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS: SOLO A SOLO...CHE IO VEDA, SIGNORE!...LA PERLA PERDUTA sono libri di P. Lorenzo che aiutano a capire qual è la volontà del Padre Celeste. Per ordinarli, chiamare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354. https://www.instagram.com/p/B_4Cb2WiJ7J/?igshid=b9af8tfnnkli
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The Rook
Oggi vi parlo di un libro e della serie televisiva che ne è stata tratta. Il libro in questione è The Rook (In italiano tradotto con La regina, non so perchè visto che in originale è La torre nel senso del pezzo degli scacchi) e la serie ha lo stesso titolo.
Qui sotto alcune informazioni riguardo il libro che è stato pubblicato (col suo seguito Stiletto) anche in italiano.
Titolo: La regina
Titolo originale: The rook (La torre, il pezzo degli scacchi)
Autore: Daniel O'Malley
Editore: Piemme
Trama:
Myfanwy Thomas apre gli occhi stesa su un prato di in un parco di Londra. Non ricorda chi è, è dolorante a causa di un pestaggio, fradicia a causa della pioggia e circondata dai corpi di alcuni uomini morti che indossano dei guanti di latex. Nella tasca trova una lettera che sembra aver scritto a se stessa e inizia così “Il corpo che indossi era mio.” E che vuole avvisarla di un imminente pericolo. Ha due scelte: scappare lontano e vivere una nuova vita sotto un altra identità oppure scoprire chi l’ha tradita e ha causato la sua amnesia.
Lei naturalmente sceglie la via più difficile e decide di indagare per capire chi è, o meglio chi era prima di perdere la memoria. Scopre così che è una Rook (si potrebbe tradurre con corvo credo corvo della torre o torre il pezzo degli scacchi), un alto dirigente di una organizzazione segreta inglese al servizio di sua maestà chiamate Chequy, che combatte le pericolose forze soprannaturali che creano problemi in Inghilterra e mettono in pericolo il Paese. Scopre inoltre che lei stessa ha un abilità soprannaturale. Myfanwy è catapultata perciò in un mondo di agenti segreti con solo le lettere che si è scritta prima di perdere la memoria a guidarla.
Ben presto poi si rende conto che la se stessa che era e quella che è ora sono piuttosto diverse. Dalle lettere e da ciò che scopre sul suo passato emerge una donna piuttosto timida, insicura e dolce, un agente che lavora dietro la scrivania e non sul campo, ma molto intelligente e che sa che un terribile pericolo la sta aspettando dietro l'angolo. Mentre la Myfanwy post amnesia è molto più attiva e assertiva e anche piuttosto simpatica.
Gli agenti che compongono la Corte della Chequy sono: Gestalt quattro corpi (tre uomini e una donna ) che condividono una mente unica, Heretic Gubbins un contorsionista che sembra fatto di gomma, Eckhart un soldato che può scolpire il metallo con le mani, Grantchester che può rilasciare gas nervino dai pori, Alrich una seducente creatura della notte, Farrier una donna in grado di entrare nei sogni altrui, e Myfanwy naturalmente, che ha il optere di controllare il sistema nervoso altrui con un semplice tocco.
Nonostante questo suo potere Myfanwy anche se fa parte di un organizzazione che da la caccia agli incubi più oscuri del genere umano, è una burocrate, è lei che gestisce il dietro le quinte di ogni missione e farlo soffrendo di amnesia e mentre cerca di indagare su quale dei suoi colleghi l'ha tradita, le ha procurato l'amnesia ed il perché, non è certo semplice. Anche perché questo traditore potrebbe essere in combutta con il più grande nemico dell'organizzazione, i Grafters una fratellanza di scienziati pazzi.
Estratto: Cara Tu,il corpo che ora abiti una volta era mio. Ti sto scrivendo questa lettera perché tu la legga in futuro. Forse ti stai chiedendo perché lo faccia. La risposta è semplice e al tempo stesso complicata. La parte semplice è che sapevo che sarebbe stato necessario, la parte complicata potrebbe richiedere più tempo. Il mio nome è Myfanwy Alice Thomas e, se lo vorrai, sarà anche il tuo. Insieme a questo corpo, erediterai anche una serie di problemi e responsabilità. Qualsiasi cosa deciderai, fa’ attenzione. Ricorda, ti vogliono morta.Cordialmente tua…
La mia opinione: questo libro era il primo di un giovane autore perciò non aspettatevi una prosa accademica o di livello eccelso. Non aspettatevi neppure idee nuovissime. Uomini dotati di poteri non comuni che danno la cacia ad altri uomini o essere non comuni…..direi che sa di già sentito…x-man, Buffy, the watchers, the avengers, il telefilm Alphas e mille altri..
Anche il tema dell'amnesia della protagonista che si risveglia senza sapere chi è ma viene guidata dalla sua controparte passata….già sentito
E quel che è peggio lui prende temi già usati e non li rende per niente nuovi e peggio ancora i personaggi specie la protagonista ispirano zero empatia, non so bene perchè. La trama di per sè funziona ma non mi ha nè preso nè entusiasmato, forse perchè a tratti e sono molti tratti siamo troppo dentro la testa della protagonista e questo fa perdere mordente a tutta l’azione, che pure ci sarebbe....
Detto questo, quando ho saputo che ne avevano tratto una serie televisiva inglese le mie speranze erano alte. Un’organizzazione di cui fanno parte soprannaturali che da la caccia ai soprannaturali cattivi,? Le premesse per un successo c’erano tutte avremmo potuto avere il nuovo Millenium, Fringe, X files, Agents of Shield, Alphas, Supernatural...ecc... Così l’ho guardata in lingua originale. E poi sul video non avrebbero potuto intrappolarci dentro la testa della protagonista, no? Niente pallosi dialoghi interiori o lunghe pause di riflessione, ma azione tipo telefilm di spionaggio....credevo.... Un Bourne soprannaturale.....pensavo... e invece
Non ho resistito neppure la fine del primo episodio, mi sono addormentata. Alla faccia di Boune. Una palla. Non sentiamo i pensieri della protagonista ma la vediamo pensare in silenzio per fotogrammi e fotogrammi fin da subito quando invece dovrebbe essere un tatino esagitata visto che non sa chi è e quando lo scopre scopre di avere dei poteri....No davvero sono rimasta delusissima. Una lentezza esasperante. CSI al confronto era veloce.
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