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Fiorella Gimigliano: Una nuova voce brillante nella redazione di Alessandria Today
Tra viaggi, racconti e comicità, Fiorella Gimigliano porta il suo talento unico
Tra viaggi, racconti e comicità, Fiorella Gimigliano porta il suo talento unico Una vita di racconti e avventure Fiorella Gimigliano, nata a Ravenna il 3 settembre 1967, si unisce alla redazione di Alessandria today come autrice e intrattenitrice. Scrittrice versatile e brillante, ha saputo trasformare la sua passione per i viaggi e l’ironia in una carriera letteraria e artistica di…
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L'Altra Me - New Edition.
Ciao amici, è con immensa gioia ed emozione che vi annuncio il primo cambiamento dell’anno. L’Altra Me, il mio romanzo d’esordio, ha una nuova vita: nuova impaginazione, grafica interna e nuova cover. Il testo è stato revisionato, ma rimane comunque un romanzo di alcuni anni fa, tuttavia la storia è la stessa dell’epoca, resa ancora più bella dalle grafiche di Palma del blog Un tè con la Palma.…
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Art ufficiali - "Mignon"
Pubblicata una nuova art ufficiale da Bbungppangkku, autrice dell'anime coreano boys love "Mignon".
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Storia Di Musica #295 - Fleetwood Mac, Rumours, 1977
Di solito un duetto tra una voce maschile e una femminile è si presente in molti dischi, ma in modo episodico. Sembra strano, ma i gruppi in cui le voci principali sono state una maschile e una femminile sono molto più rari di quello che all’apparenza potrebbe pensare. Partendo da questa osservazione, i dischi di ottobre saranno dedicati appunto a casi del genere: ho cercato di unire cose molto note e significative ad altre meno, come è nello spirito di questa rubrica. Si parte oggi, nella prima domenica di ottobre, con uno dei dischi più belli, di successo e imitati di tutti i tempi. Eppure tutta questa gloria non era né scontata né, soprattutto, immaginabile dato che il capolavoro nacque proprio quando tutto sembrava irrimediabilmente compromesso, in un periodo di tensione altissima tra i membri della band che ne fu autrice. I Fleetwood Mac nascono come gruppo brit-blues sotto l’egida di Mick Fleetwood (batteria) Peter Green (chitarra) e John McVie (basso) che lasciano i Bluesbreakers di John Mayall ed intraprendono una carriera autonoma. Si chiamano così perché Green unì il cognome del batterista al Mac di McVie. Iniziano subito a farsi notare, con alcuni pezzi molto belli come Man Of The World, Albatross e Black Magic Woman, che diverrà famosissima solo anni dopo con la cover dei Santana. In questo periodo composero almeno due grandi dischi di rock blues (l’omonimo Fleetwood Mac del 1968 e Then Play On del 1969, dalla stupenda copertina e che nel titolo cita nientemeno che La Dodicesima Notte di Shakespeare). Poi Green se ne va, iniziando una carriera solista dignitosa ma non superlativa. Dal 1970 al 1975 Fleetwood e McVie chiamano a sé molti musicisti per rimpiazzarlo, tra gli altri ricordo Danny Kirwan, Bob Welch, Bob Weston, che durano più un meno un annetto con il gruppo. Colpisce invece la cantante Christine Perfect, che nel frattempo si sposa con McVie, divenendo Christine McVie, entrando in pianta stabile nella formazione. Gli album di questo periodo sentono della poca amalgama tra i membri, finendo per essere scialbi e dimenticabili. Rimasto nel 1975 senza chitarrista, Fleetwood incontra Lindsey Buckingham, che a dispetto del nome è un ragazzo californiano, che in coppia con la sua compagna, Stevie Nicks, aveva pubblicato un disco di leggero pop dal titolo Buckingham + Nicks (che sono una scelta nella scelta, dato che univano una voce femminile e una maschile soliste). Il primo lavoro della nuova formazione è clamorosamente stupendo: Fleetwood Mac (secondo disco omonimo, già un record) nel 1975 è uno dei dischi più venduti in assoluto e trascinato dai singoli Warm Ways, Say You Love Me e la stupenda Rhiannon, diviene già un classico. L’attesa per il proseguimento è spasmodica, tanto che la prima cosa a segnare il passo è la band stessa: sia la coppia Buckingham - Nicks che quella Perfect - McVie si stavano separando, e Fleetwood scoprì sui giornali che la moglie lo tradiva con un amico. Nonostante le dicerie che la davano sul punto di sciogliersi, la band si concentra nelle registrazioni di uno dei capolavori assoluti del pop-rock di tutti i tempi e lo intitolano con notevole spirito ironico Rumours (che ricordo in inglese vuol dire brusio, ma anche chiacchiericcio e dicerie).
Con una maniacale cura che rivoluzionerà il concetto stesso di arrangiamento e produzione (anche per l’uso delle più avanzate tecnologie dell’epoca, come fecero nello stesso anno gli Steely Dan con Aja) Rumours, che esce il 4 Febbraio del 1977 è davvero perfetto: penso che chiunque abbia mai pensato di scrivere una canzone abbia voluto creare qualcosa come Go Your Own Way, trascinante e fantastica. Ma già l’apertura con Second Hand News (che richiama le dicerie di stampa del titolo) che ha echi di musica celtica fa capire che non è un album qualunque. Dreams, che da solo vendette oltre un milione di copie come singolo, è altra canzone definitiva, come Never Going Back. Songbird è piano e chitarra acustica, e diventerà uno dei momenti clou dal vivo. The Chain, che nasce come unione di idee scartate, è un country folk un po’ psichedelico, ed è uno dei pochi brani accreditati a tutti i membri della band. You Make Loving Fun, altro singolo vendutissimo, I Don't Want to Know (già nel repertorio solista di Stevie Nicks) è allegra e ritmica, Oh Daddy e la misteriosa Dust Gold Woman (che per anni si è favoleggiato fosse una canzone sulla droga, che girava molto alle feste cui partecipavano) chiudono il disco. Disco suonato, cantano (memorabili gli intrecci vocali, i salti melodici di tre voci grandiose), prodotto al massimo livello (da Fleetwood e la band con Ken Caillat e Richard Dashut) e dove le singole personalità pur mantenendo piena autonomia individuale, si completano alla perfezione. E ho sempre pensato che 40 milioni di copie vendute in tutto il mondo, con 31 settimane consecutivi al primo posto della Classifica Billboard statunitense, paese dove vendette da solo 20 milioni di copie (che lo fanno uno dei dischi di maggior successo di ogni tempo) e il Grammy del 1978 come miglior disco abbiano oscurato di fatto la bravura di un lavoro non costruito per il successo (almeno non in queste dimensioni) e che nasce dalla voglia di lasciare tutto alle spalle del personale, per mettere tutte le energie nel lavoro. Il momento magico continuerà con Tusk, altro gioiello, passato alla storia per essere costato nel 1979 oltre un milione di dollari in registrazioni. Dopo un Tusk Tour grandioso, la band si ritira in Francia, dove abbandonerà il sofisticato, colto e meraviglioso suono di questi due gioielli per un pop più leggero e senza mordente. Evidentemente forse si erano riappacificati.
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Wish: sogni e desideri di Walt Disney nel Classico del centenario
Wish, il Classico Disney che celebra i 100 anni dei Walt Disney Animation Studios tra sogni, desideri ed emozioni. Dal 3 Aprile su Disney Plus.
C'è una cosa che unisce un po' tutti: l’essere tutti cresciuti vedendo Classici Disney. Questo è possibile non è solo perché, dal punto di vista pratico, sono tornati più volte in sala, sono passati in TV e ora sono lì a disposizione nel catalogo di Disney+, ma anche perché lo studio che li ha realizzati tutti, i Walt Disney Animation Studios, hanno compiuto 100 anni nel 2023. 100 anni, un secolo. Vi rendete conto dell'enormità di questo intervallo di tempo? Un periodo tale da permettere di abbracciare generazioni, famiglie intere da nonni a nipoti. Ed è un tempo che il nuovo film, Wish, si prefigge di festeggiare, di omaggiare. 100 anni, un secolo, di storie e personaggi, di sogni e desideri, di sogni che son desideri, concetti che proprio il nuovo lavoro diretto da Chris Buck insieme a Fawn Veerasunthorn (già autrice del sottovalutato Raya e l'ultimo drago) porta avanti, sottolinea e incarna, raccontandoci di Asha e del regno di Rosas, dove, per l'appunto, i desideri diventano realtà.
Una storia ambientata nel magico regno di Rosas
Wish: un'immagine
Ed è proprio attorno a sogni e desideri che ruota la trama di Wish, portandoci nel magico regno di Rosas. Ad accoglierci è la protagonista Asha, che ha proprio questo compito nella sua vita di tutti i giorni: accogliere. È infatti la persona che dà il benvenuto ai visitatori di questa isola al largo della penisola iberica e allo stesso modo introduce noi alla storia del nuovo Classico Disney. È una sognatrice, una persona che desidera con una forza tale da far sì che i suoi sogni non si limitino a rimanere tali: esprime infatti un desiderio così potente da essere recepito, accolto, da una forza cosmica, una piccola stella, una minuscola forza di energia, che risponde al nome di Star. Ed è proprio insieme a Star che Asha dovrà operare per far fronte ai piani del sovrano di Rosas, Re Magnifico, l'uomo più potente del regno dal quale tutti si recano per far realizzare i propri sogni. Perché è l'unico che può farlo e promette di esaudirli prima o poi, detenendo il potere di farlo e di decidere quali desideri far avverare e quando.
Asha contro Magnifico
Da una parte c'è Asha, la nostra eroina a cui da la voce la cantante Gaia Gozzi, la nuova principessa Disney in quanto protagonista di un Classico che diventa per l'occasione IL Classico per eccellenza, dall'altra Re Magnifico. Ed è questa la vera notizia di Wish: il ritorno di un villain degno di tale nome, a cui dà voce in italiano Michele Riondino. È un personaggio suggestivo, affascinante, il suo Re Magnifico. Una figura che forse sarebbe potuta essere un pizzico più ambigua nel corso della storia, ma funziona come antagonista della nostra protagonista Asha. Lei, dal canto suo, ha le armi che tutti vorremmo: i suoi sogni e il suo coraggio, una gran forza d'animo e un importante aiuto esterno, ovvero quello della magica Star. A dimostrazione che dall'unione delle qualità interiori dell'animo umano e della magia si possono ottenere grandi cose… come ha fatto anche Walt, no?
Wish: una scena del film
Sono personaggi riusciti quelli attorno a cui ruota Wish, che siano Asha e Star o Magnifico, ma è impagabile anche la capretta Valentino, che nella nostra lingua può fregiarsi della voce di un personaggio noto e amato come Amadeus. È un cast di personaggi ben tratteggiato anche dal punto di vista visivo, con un character design che dona varietà, colore e anima al regno di Rosas rendendolo vivo di umanità oltre che di sogni irrealizzati. È anche per loro che Wish funziona e intrattiene, anche laddove lo script fa fatica a girare, anche se impiega tempo a partire, ingranare e aprire le porte al cuore degli spettatori. Anche se, purtroppo, ha più forza nell'idea della celebrazione del mondo Disney che nella realizzazione di questo sentito omaggio.
Una nuova frontiera visiva
C'è anche un altro aspetto che rende Wish interessante per gli appassionati d'animazione, che rende ancor più significativo il suo essere film che celebra i 100 anni di uno dei più importanti studi mondiali del settore: la tecnica usata, che lavora sulla fusione di animazione tradizionale e CGI. Era il 2012, più di dieci anni fa, quando abbiamo visto un primo interessante esempio di questo tipo di lavorazione con il magnifico corto Paperman, ma nel frattempo la fusione di tecniche diverse in animazione sembra essere diventata un traguardo futuro e quasi imprescindibile per proporre qualcosa di nuovo e innovativo. I Walt Disney Animation Studios stanno sviluppando tecniche di tipo diverso, che sembrano puntare più alla sovrapposizione che lo sfruttamento fianco a fianco, alla coesistenza, di stili diversi.
Wish: una sequenza del film
Quello che mostrava con successo Paperman e che viene ripreso non troppo dissimile da Wish è il voler ottenere un look e un calore da disegno a mano pur usando un contesto animato in CGI. Avere, cioè, la versatilità, libertà di inquadrature e movimenti di camera dell'animazione al computer, ma mantenendo il valore artistico e pittorico del disegno a mano. Lo si vede negli splendidi fondali, ma anche nel look generale della messa in scena, dei dettagli e della composizione del quadro. È forse una tecnica ancora un filo acerba, che vedremo esplodere di bellezza solo nei prossimi anni, ma è di certo il modo giusto per celebrare 100 anni di sogni, desideri e successi. Guardandosi alle spalle, emozionando nel guardare a un passato che non può essere dimenticato e trascurato, ma guardando avanti. Perché è quello che Walt Disney ha sempre fatto e ha insegnato a fare.
In conclusione guardando Wish non si può non emozionarsi ripensando al glorioso cammino sviluppato dagli studi d’animazione Disney nel corso dei loro cento anni di storia. Ma rimanendo ugualmente consapevole che l’omaggio rappresentato dal film e nel film è riuscito e sensato più nelle intenzioni che nell’effettiva applicazione pratica. Buono il lavoro sui personaggi, e sul cattivo di turno rappresentato da Re Magnifico, così come è importante e interessante la componente tecnica che mira ad aggiungere il calore del disegno a mano alle potenzialità della CGI. Peccato per uno script che in alcuni passaggi gira un po’ a vuoto, ma questo non ci impedisce di emozionarci e festeggiare lo studio creato da Walt Disney.
Perché mi piace 👍🏻
Il lavoro sui personaggi, sia sulla protagonista Asha che sull’antagonista Re Magnifico.
La componente artistica, che si avvale di splendidi background dal gusto pittorico e il calore da disegno a mano apportato dalla tecnica usata.
L’omaggio, imprescindibile e doveroso a quanto fatto in cento anni di storia…
Cosa non va 👎🏻
… ma forse riuscito più nelle intenzioni che nella realizzazione.
Lo script non scorre sempre con naturalezza e soffre di alcuni passaggi poco riusciti.
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Femminismo e poesia in Croazia: “Non leggi le donne” di Olja Savičević Ivančević
Il corso di lingua croata all’università di Udine avvicina gli studenti di mediazione culturale al mondo della traduzione, grazie alla guida della docente e traduttrice Elisa Copetti. Durante una lezione, poche settimane fa, è stata proposta questa poesia. Leonora Raijć ed io, che frequentiamo il corso, ci siamo occupate della traduzione di “Ne čitaš žene”, da cui siamo rimaste profondamente colpite per la sua immediatezza e per la sua forza nel mettere a nudo dei passaggi cruciali nella relazione uomo/donna. L’autrice ha inoltre accettato di rispondere ad alcune nostre domande in una intervista, che riportiamo integralmente.
“Normalmente non leggo le donne, ma mi piace il tuo libro”
È da qui, da questa affermazione, che è nata la poesia “Ne čitaš žene” (Non leggi le donne), come risposta. Ed è presto diventata un manifesto femminista nel mondo letterario croato.
La poesia di Olja Savičević Ivančević, nota autrice croata contemporanea, scatta un’istantanea, con rabbia e rassegnazione allo stesso tempo, della situazione delle donne nel panorama letterario croato, e non solo. Versi che esprimono, in uno spazio e un tempo dilatati, tutto quanto le donne hanno subito nel mondo della letteratura, da sempre appannaggio prevalentemente maschile. “Non leggi le donne” parla agli uomini, ma possiamo sentirci coinvolti tutti e tutte dalle parole dell’autrice.
Quante volte, come lettori o lettrici, ci siamo fermati a riflettere davvero sul numero di autrici donne presenti sugli scaffali del nostro salotto, nelle antologie scolastiche o nei programmi accademici, in vetrina nelle librerie o semplicemente nella nostra memoria? In un’intervista a Nova.rs, l’autrice spiega come la scrittura femminile rimanga ancora sinonimo di qualcosa di quasi banale, meno serio e impegnato rispetto alla produzione letteraria maschile. Mostra inoltre come sia necessario mettere in discussione il canone che ha condannato all’invisibilità molte donne colte e di talento, anche ai giorni nostri.
Dati e contraddizioni sulla situazione in Italia
Ma qual è la situazione femminile nel mondo letterario italiano? Emerge un quadro molto simile a quello che Savičević Ivančević mette in evidenza per la Croazia. Nel nostro paese, i programmi scolastici e accademici menzionano pochissime scrittrici: solo il 5% dei titoli proposti nei corsi universitari è scritto da donne. Un canone molto presente e rigido è quello per cui le opere considerate universali siano state scritte tutte da uomini. E questo è in controtendenza rispetto a chi legge e consuma la produzione letteraria. È infatti un dato noto che le donne leggano mediamente più degli uomini: come si coniuga questo con le statistiche? Quanto chiedono, le donne, di leggere altre donne?
Un punto cruciale che può favorire una nuova modalità di percezione delle donne nel mondo letterario è sicuramente l’educazione, ovvero ciò che avviene nell’ambito delle relazioni familiari e scolastiche, e come queste tendono o meno a trasmettere messaggi di equivalenza. Ed è attraverso la capacità di filtrare le comunicazioni dall’esterno in cui siamo tutti immersi, tutto il tempo (social media, internet e società stessa) che si delinea una nuova possibilità per smascherare ed indebolire la disuguaglianza. Rispetto ad alcuni decenni fa la narrazione di genere è profondamente cambiata, tuttavia il discorso patriarcale non è scomparso, né dissolto, e molto spesso si ripresenta in modi difficilmente identificabili.
La raccolta di poesie “Divlje i tvoje”
Ci si immerge completamente in questa visione durante la lettura della settima raccolta di Olja Savičević Ivančević, “Divlje i tvoje” (Selvagge e tue) pubblicata da Fraktura nel 2020, una lettura seducente sia per gli appassionati di poesia sia per i lettori che si avvicinano più raramente alla produzione in versi. Una posizione scomoda quella dell’autrice, come è da sempre quella di chi scrive, che presuppone uno sguardo vigile e un’attenta critica della realtà: preserva con forza emozioni come l’amore e l’amicizia, affronta le relazioni di genere, nel tentativo di decostruire gli ordini sociali canonizzati. Lo fa con una particolare cura al legame tra il passato e il presente, tra l’io e l’altro, accogliendo e considerando che si tratta di polarità solo immaginate dalla mente: noi e gli altri, gli altri e noi si confondono e, ad un livello di esperienza profonda e interiore, si rivelano essere uno.
Il tutto pervaso da una intrinseca prospettiva femminile e femminista: la necessità dell’uguaglianza di genere nel presente, ma anche la correzione delle ingiustizie del passato e la consapevolezza di quanto l’educazione giochi un ruolo determinante nella graduale dissoluzione degli schemi patriarcali che ancora pervadono il nostro mondo.
Non leggi le donne
Dici che non leggi le donne
Cosa potrebbero dirti
Ti hanno insegnato a parlare
Ti hanno insegnato a camminare
Ti hanno insegnato a mangiare
Ti hanno insegnato a pisciare
Ti hanno insegnato a fare l’amore
In realtà cosa potrebbero
Dire di te
E della tua esperienza
Tutti questi secoli
non ne hanno messa al mondo
Una che fosse grande
Come il grande scrittore
A cui lavava le calze
Dici che non leggi le donne
Le donne ti hanno insegnato a leggere
Insegnato a scrivere
Insegnato a vivere
In realtà, ragazzo
Tutto questo è stato
Nel migliore dei casi
Un lavoro inutile
[ Olja Savičević Ivančević ]
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Un GRAZIE di cuore all'amica e collega Autrice e Blogger Serena Derea Squanquerillo per avermi ospitata nella sua nuova Rubrica DIALOGHI. Le mie passioni, tra cui scrittura e lettura, il mio bisogno di comunicare, le mie esperienze umane e professionali e tanto altro che ci accomuna come esseri umani da scoprire in questa bellissima intervista.
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Lucca Comics and Games 2023
Il Lucca Comics & Games torna, dall'1 al 5 novembre, come tema dominante dalla nuova edizione Together, l'importanza dello stare insieme nella capitale mondiale della cultura pop, con oltre 45.000 mq di area espositiva per migliorare sempre di più l’esperienza della community. Quest’anno tutti i linguaggi della Nona Arte saranno declinati da oltre 300 artisti e artiste, tra cui 45 ospiti internazionali provenienti da Stati Uniti, Giappone, Spagna, Francia, Corea del Sud, Cina, Canada, Inghilterra, Argentina, Israele, Turchia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Belgio in cui i lettori e le lettrici di fumetti di ogni età potranno godere dal vivo di incontri, firmacopie, anteprime, variant cover ed eventi esclusivi. Oltre a nomi come Naoki Urasawa, Hiro Mashima, Mingwa, Masaaki Ninomiya, Usamaru Furuya sarà ospite di Lucca Comics & Games con incontri e firmacopie e sarà anche uno dei protagonisti delle esposizioni allestite a Palazzo Ducale con la sua mostra, dal titolo This Time is Different; Kan Takahama sarà protagonista della mostra off Kan Takahama: le storie nascoste e incontrerà il pubblico in sessioni di firme ed eventi, Keigo Shinzo sarò presente grazie alla collaborazione con Dynit Manga; Shintaro Kago presenta la sua prima serie a fumetti, Eldo Yoshimizu, artista a tutto tondo, scultore e mangaka indipendente, incontrerà lettori e lettrici italiani grazie a Bao Publishing e Satsuki Yoshino, autrice di Barakamon, è pronta a conquistare il pubblico italiano grazie alla collaborazione con GOEN - RW Edizioni. Dal panorama internazionale, anglosassone ed europeo, arriveranno Garth Ennis, Jim Lee, Don Rosa, Amélie Fléchais, Craig Thompson, Howard Chaykin, Tony Valente, oltre a Bryan Talbot, Declan Shalvey, Jesse Jacobs e il duo Joe Kelly e Ken Niimura, che presentano Sergente Immortale per Bao. Il panorama franco/belga ed europeo sarà esplorato da autori come Jordi Lafebre, David Rubin, Goran Sudzuka,Martin Panchaud, Elizabeth Pich e il duo Bastien Vivès e Martin Quenehen con la nuova avventura di Corto Maltese, La regina di Babilonia. Non mancheranno naturalmente gli ospiti italiani,con le figure della produzione contemporanea tra cui Gipi, Milo Manara, Leo Ortolani, Zerocalcare, Sio (e tutto il gruppo di Gigaciao), Pera Toons, Silvia Ziche, Paolo Bacilieri, Igort, Fumettibrutti, Werther Dell’Edera, Barbara Baraldi, Simone Bianchi e tantissimi altri. Ma il fumetto italiano è protagonista anche con due antologiche, dedicate a due maestri nostrani e diversissimi tra loro infatti, oltre alla mostra di Dino Battaglia nel quarantennale della morte, a Palazzo Ducale sarà possibile fare un viaggio nella multisfaccettata opera di AkaB, al secolo Gabriele Di Benedetto, scomparso nel 2019 ed eletto Maestro del Fumetto postumo nel 2020 a Lucca Comics & Games. Nel 2023 anche Magic: The Gathering, il gioco community-based per eccellenza, che rappresentò ai tempi del suo esordio un vera e propria rivoluzione per il settore ludico, compie trent’anni r Lucca Comics & Games fa un omaggio al primo trading card game della storia e alla sua community dedicandole una mostra in Palazzo Arnolfini e una Magic Alley a Lucca Games, che ospiterà ben 18 artisti di fama internazionale fra i quali Adam Paquette, Andrea Piparo, Jeff Laubenstein, Jesper Ejsing, Johan Grenier, Justine Jones, Marta Nael,Michele Giorgi, Mark Zug, Mila Pesic, Randy Vargas, Richard Kane-Ferguson, RK Post, Seb McKinnon, Svetlin Velinov,e Tony DiTerlizzi. È prevista l'anteprima italiana del documentario su Magic: The Gathering “Igniting the Spark”, che verrà proiettato per la prima volta proprio a Lucca alla presenza di regista, showrunner e produttori. I percorsi espositivi dedicati al gioco e al fantastico quest’anno vedranno ben 6 mostre, fra le quali un'esposizione all’interno del padiglione Carducci di stampe di altissima qualità e miniature del maestro indiscusso dell’illustrazione fantasy, Frank Frazetta, realizzato in collaborazione con Corner4Art e Mindworks, oltre alla presenza in fiera di un’ospite d’eccezione: Sara Frazetta, la nipote di Frank, che ha dato vita 10 anni fa al portale Frazetta Girls raccogliendo l'eredità del nonno per condividerla con i fan. Read the full article
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Colette
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Colette, iconica scrittrice della prima metà del XX secolo, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia.
Con la sua vita e la sua arte ha sfidato le convenzioni sociali e aperto la strada a una nuova generazione di letterate.
Insignita delle più importanti onorificenze accademiche, è stata la seconda donna nella storia della Repubblica Francese a ricevere funerali di stato (dopo Sarah Bernhardt).
Ha aperto una strada per il rinnovamento del romanzo tradizionale che ha portato alle sperimentazioni del Nouveau Roman.
Oltre che scrittrice prolifica è stata attrice, autrice e critica teatrale, giornalista, critica cinematografica e anche commerciante di cosmetici.
Si è ritrovata più volte al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali.
La sua vita e la sua opera letteraria sono state la testimonianza di una donna libera, anticonformista e emancipata, che ha contribuito a rompere tanti tabù.
Per prima ha rappresentato l’uomo come fonte di piacere per la donna.
Nata col nome di Sidonie-Gabrielle Colette, il 28 gennaio 1873 a Saint-Sauveur-en-Puisaye, è cresciuta in Borgogna in grande libertà e a stretto contatto con la natura. Spinta alla musica e alla lettura sin da piccolissima, era stata educata dalla madre, una donna di mentalità moderna, dichiaratamente atea e anticonformista, che in paese dava scandalo prendendo a servizio ragazze madri.
Nel 1889 conobbe Henri Gauthier-Villars, detto Willy, scrittore e giornalista che divenne il suo primo marito e che seguì a Parigi.
L’uomo la introdusse nell’ambiente artistico e mondano e, intuendone il potenziale, la incoraggiava a scrivere pubblicando però i libri sotto il suo nome, come faceva con tanti altri artisti che costituivano la sua officina letteraria. Nacque così la fortunata serie di Claudine, uno dei maggiori best seller francesi di tutti i tempi. I romanzi ebbero tale successo popolare da diventare un marchio commercializzato che produceva abiti, accessori, un tipo di pettinatura, prodotti di bellezza e ogni sorta di mercanzia. Dai libri venne tratto anche uno spettacolo teatrale interpretato dalla stessa Colette che, col coniuge, rappresentava il simbolo della vita mondana della capitale francese.
Nel 1904 venne pubblicato Dialogues de bêtes, firmato Colette Willy, il primo libro in cui comparve anche il suo nome.
Il matrimonio andò presto a rotoli, lui la tradiva continuamente e lei ebbe una liaison con la marchesa Mathilde de Morny. Nel 1907, al Moulin Rouge, durante la messa in scena della pantomima Rêve d’Égypte, le due amanti diedero scandalo baciandosi con passione sul palco. Nello stesso anno Colette e Willy si separarono legalmente e venne pubblicato l’ultimo romanzo della saga di Claudine dal titolo Il rifugio sentimentale (La retraite sentimentale).
Nel 1908 Colette si fece notare dalla critica pubblicando su La Vie Parisienne dei testi, poi raccolti nel volume Viticci (Les vrilles de la vigne), uno dei quali (Nuit blanche) tratta della sua relazione con Missy, come lei chiamava la marchesa. È stata protagonista di vari spettacoli teatrali e un’ottima conferenziera.
Ammessa alla Société des Auteurs, intraprese, vincendo, una serie di azioni legali contro il marito.
Dopo il divorzio, nel 1910, nacquero le collaborazioni con giornali come il Paris-Journal e Le Matin, mentre pubblicava romanzi a puntate, ne La Vie parisienne.
Nel 1912 ha sposato il barone Henry de Jouvenel da cui ha avuto la sua unica figlia.
Durante la prima guerra mondiale la sua attività giornalistica si era intensificata. Successivamente, ha scritto anche articoli di critica cinematografica e una sceneggiatura originale per il film La flamme cachée. È stata caporedattrice della sezione letteraria di Le Matin e critica teatrale.
È stato il romanzo Chéri, pubblicato in feuilleton nel 1920, a consacrarla anche agli occhi della critica. La storia autobiografica di una donna matura innamorata di un ragazzo di ventiquattro anni più giovane venne apprezzata e commentata da autori come Proust, Gide e Cocteau. La Nouvelle Revue Française affermò che Colette era «la scrittrice che ha introdotto nella nostra letteratura la prosa femminile che le mancava».
Nello stesso anno venne insignita della Legion d’onore con il grado di Cavaliera.
Tra scandali, alti e bassi, arrivò anche il divorzio dal secondo marito e, lasciato il giornale che lui dirigeva, scrisse per Le Figaro, vivendo dei proventi da giornalista, dedicandosi al teatro senza mai abbandonare la scrittura.
Nel 1928 venne promossa al grado di Ufficiale della Legion d’onore. Due anni dopo è uscito Sido, sulla storia di sua madre.
Il film che aveva sceneggiato, tratto dal suo romanzo La vagabonda, è stato il primo in sonoro in Francia.
Nel 1932 aveva aperto un centro di bellezza e in breve si era ingrandita e creato un marchio di cosmetici con la sua immagine sulle etichette.
Nonostante le divagazioni commerciali non ha mai smesso di scrivere romanzi, sceneggiature e articoli di critica teatrale per Le Journal e poi per Paris-Soir.
Nel 1936 venne nominata Commendatrice della Legion d’onore e entrò a far parte dell’Académie royale belge de langue et de littérature françaises.
Ha trascorso tutto il periodo della guerra a Parigi, in un appartamento al Palais-Royal, afflitta da un’artrosi all’anca.
Nel 1941 il suo terzo marito, Maurice Goudeket, che era ebreo, venne spedito in un campo di concentramento, riuscì a farlo liberare l’anno successivo, sfruttando le sue amicizie.
Il suo romanzo più celebre, Gigi, pubblicato nel 1944, le valse un grande riconoscimento e divenne una famosa opera teatrale e un celebre film.
Diventata un’istituzione vivente, ha passato gli ultimi anni della sua vita semi paralizzata, sul divano-letto sul quale lavorava e riceveva i tanti ospiti che andavano a renderle omaggio.
Diventata Presidente dell’Académie Goncourt, il suo ultimo libro è stata la raccolta En pays connu.
Nel 1950, fra spostamenti vari in cerca di cure e il lavoro di adattamento teatrale del suo romanzo La Seconda venne eletta Presidente onoraria del Consiglio letterario del Principato di Monaco e ricevette in visita la regina Elisabetta del Belgio.
Nel 1951, tornata a Montecarlo sempre in cerca di cure, aveva notato all’Hôtel de Paris una giovane attrice, Audrey Hepburn, che scelse per interpretare la commedia Gigi, andata in scena a Broadway.
Nel 1953, in occasione dei suoi 80 anni, ha ricevuto tributi e onorificenze come la medaglia della Città di Parigi, venne nominata membro onorario del National Institute of Art and Letters di New York e ricevette il grado di Grand’Ufficiale della Legion d’Onore.
È morta il 3 agosto 1954 nella sua stanza al Palais-Royal. Nonostante la Chiesa le avesse rifiutato i funerali religiosi, ha ricevuto un funerale di stato. È sepolta nel cimitero di Père-Lachaise.
Nella sua lunga carriera ha prodotto circa ottanta volumi fra romanzi, racconti, memorie, opere per il teatro, raccolte di articoli giornalistici e di recensioni teatrali, oltre ad una sterminata corrispondenza personale che venne raccolta e pubblicata in epistolari.
Donna ribelle e anticonformista, ha segnato un’epoca, ispirato film, libri, spettacoli occupando un posto di rilievo nel pantheon delle celebrità di tutti i tempi. Il suo nome è consegnato al mito.
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Nuova serie romance storica di Tess Thompson da scoprire
Voglio segnalarvi l’uscita questo mese di due romanzi di una serie di libri romance storici ambientati in America nel 1910 su un’isola nello stretto del Puget Sound, stato di Washington.
La serie si intitola “Il sensale misterioso di Ella Pointe”. ed è opera dell’autrice Tess Thompson.
Entrambi i libri sono già disponibili su Amazon
1. Sensale si diventa
Link: https://amzn.to/3Iju99k
Trama: Nell’autunno del 1910, un violento patriarca con molti nemici viene assassinato, liberando la moglie e i quattro figli disadattati che da tempo soffrivano a causa sua. Riuscirà un piano segreto di incontri combinati a far trovare l’amore agli eccentrici membri della famiglia Tutheridge? I quattro fratelli Tutheridge sono cresciuti sotto la spietata dittatura del loro ricco e potente padre. Isolati su una piccola isola del Puget Sound, i suoi tre figli e la figlia hanno poche speranze di trovare l’amore, soprattutto a causa delle loro personalità uniche e dei loro demoni interiori. Ma quando la madre, ormai vedova, ingaggia segretamente una squadra di sensali di matrimoni, per questa famiglia solitaria e un po’ strana sboccia la speranza. Se non scopriranno il piano per farli incontrare con persone fatte apposta per loro, potrebbero avere il loro lieto fine. Tuttavia, quando i segreti del padre vengono svelati nelle settimane successive alla sua morte, tutti diventano sospettati di omicidio. Potrebbe essere stato uno di loro ad aver perso il controllo in un momento di rabbia? O è stata una delle tante persone che ha manipolato e ferito nel corso degli anni che alla fine ne ha avuto abbastanza? Ed è possibile che l’amore fiorisca all’indomani di un evento così truce? A metà tra il giallo e un’appassionante storia d’amore, questa novella dà l’avvio a una nuova serie romantica e delicata di Tess Thompson, autrice della fortunata serie di Emerson Pass.
2. Per amore di Benedict
Link: https://amzn.to/3MxnVV1
Trama:
Amelia Nella primavera del 1910, un annuncio che trovai sul giornale di Boston attirò la mia attenzione. “Famiglia benestante ha bisogno di una segretaria a Whale Island. Deve avere amare i libri.” Quando mi viene offerto il posto, non esito a mettere le mie poche cose in valigia e a partire per lo stato di Washington. Dopo tutto, non ho nulla da perdere. Sono stata licenziata dalla mia attuale posizione. Non ho famiglia. È un sogno che si avvera. L’unico problema? Il mio datore di lavoro, Benedict Tutheridge, mi fa battere il cuore e mi fa tremare le ginocchia. Non mi aspettavo che fosse interessante o di una bellezza devastante. Purtroppo, non sono una persona di prestigio o ricca. Un uomo come Benedict non sposerebbe mai una donna come me. Benedict In una città piena di disadattati, io li batto tutti. Dopo la morte prematura di mio padre, sono chiamato a gestire l’azienda di famiglia. Tuttavia, nonostante i miei sforzi e la mia istruzione, so a malapena leggere e scrivere. Su sollecitazione di mia madre, accetto di assumere una segretaria, aspettandomi che A.F. Young sia un uomo. Con mio grande stupore, Amelia Frances è una donna. Una donna bella e seducente. Una donna che non si innamorerebbe mai dell’idiota del paese.
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I miei post migliori nel 2022:
#5
🔴 THE DEER KING - IL RE DEI CERVI: IL FILM ARRIVERÀ NEI CINEMA ITALIANI A GIUGNO!
Il lungometraggio è stato realizzato presso gli studi PRODUCTION I.G (Psycho-Pass, Haikiy!! L’asso del volley) ed è stato diretto da Masashi Ando (character designer di Principessa Mononoke, La Città Incantata, Your Name e direttore dell’animazione in Tokyo Godfathers, Paranoia Agent, Quando c’era Marnie), assieme a Masayuki Miyaji (Xam’d: Lost Memories, Fusé: Memoirs of a Huntress).
"La storia ha luogo in un mondo feudale dove un grande impero negli anni ha soggiogato e annesso vari regni. Chi si è opposto strenuamente al suo dominio è Van, leader dei guerrieri schierati contro l’invasione. Finito in catene, è diventato uno schiavo assegnato alle miniere di sale. Una notte un branco di lupi entra nelle miniere seminando il panico. Tutti coloro che vengono morsi finiscono per essere infettati e morire, tranne Van che riesce a scappare e durante la fuga salva una bambina, Yuna, anche lei misteriosamente sopravvissuta al “mittsal”, la piaga portata dai lupi. Assistito dal medico e ricercatore Hossal inizia così ad indagare sulla malattia, che nel frattempo ha colpito anche la corte. Ma proprio il sangue dei sopravvissuti potrebbe costituire la base per la tanto sospirata cura, e per questo Van e Yuna saranno oggetto di una frenetica caccia all’uomo."
L’avventura fantasy è tratta dall’omonimo romanzo di Nahoko Uehashi, autrice di “Moribito - Guardian of the Spirit” e “The Beast Player Erin”, opere già anch’esse trasposte in anime.
13 note - Postate 7 maggio 2022
#4
🔴 THE DAWN OF THE WITCH: L’ANIME ARRIVERÀ SU CRUNCHYROLL DAL 7 APRILE!
L’anime ci riporterà nel mondo magico di “Zero kara Hajimeru Mahou no Sho” (Grimoire of Zero), ma questa volta la serie seguirà altri protagonisti e sarà realizzata da TEZUKA PRODUCTIONS (How Not to Summon a Demon Lord Ω, The Quintessential Quintuplets).
16 note - Postate 18 febbraio 2022
#3
Four Knights of the Apocalypse: anime in arrivo per il sequel di The Seven Deadly Sins
Il 7° volume del manga uscirà in Giappone la prossima settimana.
Con il film “The Seven Deadly Sins: Grudge of Edinburgh”, in arrivo su Netflix nel corso dell’anno, era solo questione di tempo prima che venisse confermata la serie animata di “Four Knights of the Apocalypse”, la nuova avventura fantasy firmata da Nakaba Suzuki, che fa da sequel a “The Seven Deadly Sins” e mette in campo nuovi personaggi, fra i quali anche Tristan, il figlio di Meliodas ed Elizabeth.
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18 note - Postate 10 maggio 2022
#2
🔴 LAID-BACK CAMP: NUOVA “FOTO” PROMOZIONALE PER IL FILM, CON PROTAGONISTA RIN!
Il lungometraggio tratto dal popolare manga slice of life di Afro uscirà in Giappone in estate.
19 note - Postate 21 gennaio 2022
Il mio post numero 1 del 2022
🔴 SHIKIMORI’S NOT JUST A CUTIE: L’ANIME ANDRÀ IN ONDA DAL 2 APRILE!
La commedia romantica tratta dal manga di Keigo Maki arriverà in simulcast su Crunchyroll.
L’adattamento è diretto da Ryota Ito (My Senpai Is Annoying) presso lo studio DOGA KOBO (Asteroid in Love, Selection Project).
20 note - Postate 6 gennaio 2022
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Benvenuta Angela Caputo, nuova autrice di Alessandria Today e Italianewsmedia.com
Siamo entusiasti di annunciare l'ingresso di Angela Caputo nella redazione di Alessandria Today e Italianewsmedia.com. Nata a Giarre (CT), ai piedi dell'Etna e con lo sguardo rivolto verso il mar Ionio, Angela porta con sé una profonda conoscenza del mond
Siamo entusiasti di annunciare l’ingresso di Angela Caputo nella redazione di Alessandria Today e Italianewsmedia.com Nata a Giarre (CT), ai piedi dell’Etna e con lo sguardo rivolto verso il mar Ionio, Angela porta con sé una profonda conoscenza del mondo letterario e giornalistico. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Classico, Angela si è laureata in Lettere Classiche, un percorso…
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News - Nuova Art ufficiale per "Therapy Game"
Hinohara Meguru, autrice della serie manga "Therapy Game", ha pubblicato una nuova art ufficiale che rappresenta i protagonisti dell'opera!
(Shizuma x Minato)
Fonte: hnhr_mgr
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Riscoprire se stessi con Antonella Torres
Antonella Torres, autrice di Tela bianca. Atto primo: l’Autostima, è protagonista di una nuova puntata di Pyros speciale verso Casa Sanremo Writers 2025.
Antonella Torres, autrice di Tela bianca. Atto primo: l’Autostima, è protagonista di una nuova puntata di Pyros speciale verso Casa Sanremo Writers 2025. L’opera, edita da SBS Edizioni, invita i lettori a intraprendere un viaggio di riscoperta personale, dipingendo la propria vita con consapevolezza e amore per sé. Un testo motivazionale che ispira a trasformare le sfide in opportunità di…
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Mean Girls (2024)
Cady Heron è un'adolescente semplice e genuina, cresciuta in Kenya dalla madre ricercatrice che l'ha istruita in casa. Ora finalmente Cady riesce a frequentare un normale liceo, ma non è il paradiso che immaginava, bensì un microcosmo popolato da cricche rivali: gli atleti, i nerd (o "matleti"), e soprattutto le Plastic, tre ragazze iper popolari capitanate dalla "predatrice dominante" Regina George. Inizialmente Cody viene accolta dalle Plastic, ma quando Regina si accorge che la nuova arrivata è attratta (e forse anche ricambiata) da Aaron, l'ex della "predatrice", parte al contrattacco. Alle sue azioni ostili rispondono Cady e i suoi due amici "sfigati", la ribelle Janis e il gay Damian, che imbastiscono una vendetta nei confronti di Regina. Ma l'ascesa di Cady nei ranghi del microcosmo liceale avrà il suo lato oscuro e coinvolgerà l'intera scolaresca in una battaglia per la popolarità che ha molto a che fare con l'insicurezza dell'età adolescente e che riguarda, o quantomeno ha riguardato, quasi tutti noi.
Questo Mean Girls è il remake, a distanza di vent'anni esatti, della commedia omonima del 2004, diventata un cult in tutto il mondo e già oggetto di un sequel, Mean Girls 2, nel 2011.
La sceneggiatura, come quella originale, è firmata dall'attrice e autrice comica Tina Fey, che riprende anche il ruolo della professoressa Norbury, e segue esattamente la stessa trama, aggiungendo però alcune novità: molti numeri cantanti e ballati, dato che, oltre che al film originale, questo Mean Girls attinge anche al musical di Broadway che ne è scaturito nel 2017; una maggiore attenzione all'inclusività, rendendo ad esempio Janis ispanico-hawaiana, Damian afroamericano, e la Plastic Karen angloindiana; rinominando la cricca delle ragazze popolari Plastics, appunto, invece di Barbie, alla luce del successo planetario del film di Greta Gerwig; aggiungendo alcune guest star nei ruoli chiave dell'allenatore Carr (Jon Hamm), della madre di Cady (Jenna Fischer) e di quella di Regina (Busy Philipps); e inserendo i social media e le nuove tecnologie nella fibra della sceneggiatura e della cinematografia.
Il problema è proprio quello di aver voluto rimettere mano a un cult movie senza aggiungere molto altro che questi accorgimenti, dei quali gli unici interessanti sono l'introduzione delle canzoni e dei balletti, ben interpretati e coreografati, e la scelta di affidare il ruolo di Regina, nel film originale incarnata memorabilmente da Rachel McAdams con la perfida delle piccolette ambiziose, dalla giunonica Reneé Rapp, già protagonista in questo ruolo nel musical teatrale, che conferisce al suo personaggio un'aura da bulla fisicamente minacciosa, e contrasta lo stereotipo della bella della scuola filiforme, lanciando un'implicita frecciata al body shaming.
Ma non basta ricalcare la trama e alcune battute iconiche del film originale per giustificare questo remake che sembra la copia sbiadita del suo predecessore, perché ne edulcora la cattiveria del titolo e trasforma un archetipo cinematografico in un adattamento che sembra pronto per il piccolo schermo (infatti era inizialmente previsto come contenuto per la piattaforma, solo dopo si è deciso di mostrarlo anche nelle sale cinematografiche). Anche l'inserimento nel cast di alcuni volti televisivi (ad esempio Bebe Wood nel ruolo della fragile Gretchen e Christopher Briney in quello di Aaron) denuncia una vocazione da visione domestica più che da grande schermo.
Peccato, perché il senso di un'operazione del genere poteva essere quello di rivoluzionare l'originale rendendolo più aderente alla contemporaneità, non solo con piccoli accorgimenti di superficie ma con una vera riscrittura che includesse tutte le ambiguità di quella political correctness che l'originale allegramente ignorava: qualcosa come la commedia Bottoms, che davvero ha cercato di capovolgere i topos del genere.
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