#novità editoriali
Explore tagged Tumblr posts
storiearcheostorie · 2 years ago
Text
ARCHEOLIBRI / San Casciano dei Bagni, i segreti del Santuario etrusco-romano svelati in un nuovo volume scientifico
#ARCHEOLOGIA #LIBRI / San Casciano dei Bagni, i segreti del Santuario etrusco-romano svelati in un nuovo volume scientifico Oggi la presentazione a #Roma #santuarioRitrovato #Sillabe #ComunediSanCascianodeiBagni #IlSantuarioRitrovato2
San Casciano dei Bagni. Bagno Grande. Area di scavo. Veduta da Sud (foto di C. Petrini. Copyright Soprintendenza ABAP‑SI e Comune di San Casciano dei Bagni). Dopo gli straordinari rinvenimenti archeologici del “Bagno Grande” di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, rinvenuti nel corso dell’ultima campagna di scavi del 2022, è già pronta un’altra pubblicazione, la seconda, contenente gli…
Tumblr media
View On WordPress
2 notes · View notes
pier-carlo-universe · 2 days ago
Text
"Di fiore in fiore" di Biancamaria Valeri: un viaggio poetico attraverso la vita
Una raccolta che esplora il mistero dell’esistenza con profondità e grazia È appena stata pubblicata “Di fiore in fiore”, la nuova raccolta poetica di Biancamaria Valeri, con la prefazione di Marco Zelioli, edita da Guido Miano Editore nella prestigiosa collana “Alcyone 2000”. Un’opera che invita il lettore a riflettere sul mistero dell’esistenza, intrecciando emozioni e tematiche universali con…
0 notes
marcogiovenale · 3 months ago
Text
novità editoriali @ déclic
Sono due le novità in arrivo in casa déclic il prossimo 𝟮𝟬 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲. È già possibile prenotarle e leggerne le schede e alcuni estratti sul sito; saranno inoltre, in anteprima, il 𝟲 𝗲 𝟳 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 a 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶, in occasione del quarto incontro di ESISTE LA RICERCA, al Teatro Galleria Toledo.𝙡𝙞𝙗𝙧𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙣𝙖𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙤, di Mario Corticelli: un 𝘋𝘦 𝘳𝘦𝘳𝘶𝘮 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 giocosissimo che sposta sempre di…
0 notes
seanselmi · 2 years ago
Text
Presto in libreria "Luci d'ombra", LINEA edizioni, Padova, la nuova raccolta di racconti di Salvatore Enrico Anselmi.
Tumblr media
0 notes
curiositasmundi · 11 months ago
Text
[...]
E così anche Vizzardelli ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità. Come in un romanzo di Kafka, ma in versione Lidl, lo raggiungono gli agenti della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, la Digos. Già il nome dovrebbe suscitare terrore e, per l’appunto, lo identificano. Gli chiedono i documenti e, quel che è peggio, lui li consegna. Anzi, li fotografa col suo telefonino (quello della polizia non funziona) e li invia, chinando di buon grado il capo alla propria normalizzazione. Intanto il culturame grida allo scandalo, al clima pesante del Paese, al fascismo che ritorna strisciante. A Vizzardelli è dedicata qualche apparizione nel santuario televisivo, un paio di editoriali benpensanti. I martiri da salotto esibiscono a favore di telecamera i loro documenti: si autoidentificano per un po’ di pelosa e veloce solidarietà all’urlatore loggionista. Ancora per qualche giorno seguiranno un altro po’ di strumentalizzazioni bigotte e poi, c’è da giurarci, ci si dimenticherà di questo perché qualcuno fermerà un altro treno in corsa, o perché qualcuno ha messo una stella rossa a sormontare l’albero di Natale della Capitale o perché qualcun altro ha messo liquido verde nei navigli. Invece quella richiesta di “identificazione” è grave. Gravissima. Perché denuncia un clima, è vero. Ma non un clima recente. Un clima che ha oramai troppi anni e al quale sembriamo assuefatti.
Quello in cui è obbligatorio avere con sé i documenti, anche se si passeggia per strada, anche se si mangia una pizza, anche se si dice un’ovvietà retorica in un teatro impomatato. Un mondo in cui dobbiamo continuamente essere visionati dalle telecamere, seguiti, verificati, controllati, tarati, giudicati. Normalizzati. Un modello sociale in cui chi si ribella al prototipo binario “bene/male” offerto dallo Stato, vivrà infelice. Ma è lo Stato stesso che si offre di correggere i sovversivi. Il più forte dispone, il più debole obbedisce. Chi grida in un teatro frasi un po’ banali ma vagamente allusive, va identificato, anche se bonariamente. Gentilmente sorvegliato. Messo sotto controllo perché potrebbe essere un deviante dal sistema. Ma non è una novità di questo governo di centro-destra, o di destra, o di destra destra. È il mantra polveroso di una società di diseguali al quale si conformano da troppo tempo tutti. O quasi.
7 notes · View notes
gonagaiworld · 5 days ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Edizioni BD e J-Pop Manga protagonisti alla Milan Games Week & Cartoomics 2024 Novità editoriali, ospiti internazionali e anteprime imperdibili per gli appassionati di fumetti e manga. Read more:--> https://www.gonagaiworld.com/edizioni-bd-e-j-pop-manga-protagonisti-alla-milan-games-week-cartoomics-2024/?feed_id=10010&_unique_id=673ce79b47cd5 #BlackLetter #EdizioniBD #GuruGuru–Ilgirotondodellamagia #JPOPManga #MilanGamesWeek
0 notes
lamilanomagazine · 6 months ago
Text
La Polizia di Stato e le sue attività al Salone Internazionale del Libro
La Polizia di Stato e le sue attività al Salone Internazionale del Libro. Si è svolta nella consueta location del "Lingotto Fiere" la XXXVI edizione del "Salone Internazionale del libro" di Torino. Per il ventitreesimo anno consecutivo, la Polizia di Stato è stata presente con uno stand espositivo di oltre 80 mq presso il Padiglione OVAL, posizione V189, ospitando un'area espositiva con iniziative di promozione della legalità e della cultura attraverso incontri dedicati agli autori in divisa e dimostrazioni delle varie Specialità. I visitatori hanno potuto, infatti, ottenere informazioni sulle attività di servizio e "toccare con mano" le metodologie di lavoro e le dotazioni tecnologiche utilizzate nelle indagini più complesse. PoliziaModerna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, ha avuto un corner dedicato per far conoscere la rivista e i prodotti editoriali che ha ideato e curato, come il fumetto Il Commissario Mascherpa, il volume fotografico Cani&Eroi – a cura dell'Ufficio Relazioni Esterne, cerimoniale e studi storici – sul lavoro dei cinofili della Polizia di Stato – e il volume Polizia e motori sulle auto storiche. Lo stand è ormai diventato un tradizionale appuntamento anche per presentare alcune novità editoriali realizzate da poliziotti con la passione per la scrittura, alcuni dei quali già presenti nelle edizioni precedenti del Salone con le proprie opere, e di ritorno alla kermesse sabauda con "nuove uscite". Presso lo stand si sono tenuti dei momenti formativi/informativi su materie di specifica competenza. Nel corso di questi incontri sono stati proiettati slides e video esplicativi ed è stato distribuito materiale divulgativo ed informativo in merito alle tematiche illustrate. - A cura della Divisione Polizia Anticrimine, si sono svolti incontri formativi/informativi in materia di violenza di genere, con particolare riferimento alla campagna nazionale permanente "Questo non è amore". Il Commissario Capo della P. di S., Dott.ssa Paola FUGGETTA, insieme a responsabili e referenti del centro antiviolenza del Comune di Torino, ha parlato di violenza sulle persone con disabilità e degli strumenti per riconoscerla e contrastarla; - A cura del Compartimento Polizia Ferroviaria, sono stati illustrati i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori "Train to be cool", con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario; - A cura della Sezione Polizia Stradale di Torino, sono stati forniti consigli di educazione stradale ed illustrati i contenuti della campagna di sicurezza stradale denominata "Progetto Icaro"; - A cura del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni "Piemonte e Valle d'Aosta" , sono state esposte le regole di comportamento in merito all'uso consapevole delle nuove tecnologie. Inoltre ha avuto luogo un incontro dal titolo "I rischi del mondo digitale: dal cyberbullismo al phishing, dal revenge porn al falso trading online. Nella Sala Gialla si è tenuto l'incontro dal titolo "In rete: navigare sicuri", rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. - A cura del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d'Aosta sono state illustrate le attività specifiche, con incontri su tematiche di settore: Dattiloscopia Forense, Biologia, Balistica, Chimica, Squadra sopralluoghi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
personal-reporter · 7 months ago
Text
Play 2024 a Modena
Tra ventottomila metri quadrati, oltre 200 espositori e novità editoriali, 2.500 tavoli di giochi da provare gratuitamente e più di 300 eventi in programma è da non perdere Play 2024, che si svolgerà dal 17 al 19 maggio a Modena Fiere.  “Ruolo, narrazione ed esperienza” sono le parole di questa 15esima edizione, dedicata ai giochi  da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte, per gli…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
kalabriatv · 7 months ago
Text
Libritalia e i licei di Calabria al Salone del libro di Torino
Sta per cominciare uno degli eventi più attesi dell’anno, cinque giornate dedicate all’editoria, alla lettura e alla cultura internazionale presso il Lingotto Fiere di Torino per la 36esima edizione del Salone del Libro e Libritalia Edizioni prenderà parte con tantissime attività. Tante saranno le novità editoriali, le presentazioni, le interviste e gli incontri con gli autori e ben venticinque…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
paoloferrario · 1 year ago
Text
Re Noir, i colori del giallo, radio1
vai alle puntate: https://www.raiplaysound.it/programmi/renoiricoloridelgiallo Libri, scrittori, interviste, curiosità e novità editoriali di un genere letterario di grande successo. Una trasmissione, ideata e condotta da Stefano Tura, che analizza la società odierna attraverso le opere e le testimonianze dei più famosi autori di gialli e noir, italiani e stranieri. In onda alla domenica dalle…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
storiearcheostorie · 9 months ago
Text
LIBRI / San Lorenzo a Verona, una chiesa da riscoprire
Il volume di Angelo Passuello “San Lorenzo in Verona. Storia e Restauri” (Cierre Edizioni) racconta la storia della chiesa veronese di San Lorenzo reintegrandola nel fervido dibattito sull’architettura nord-italiana ed europea fra i secoli XI e XII. VERONA –  L’elaborazione di stimoli provenienti da diverse matrici culturali è la cifra qualificante dell’architettura romanica veronese nella…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
pier-carlo-universe · 3 days ago
Text
Tre Capolavori di Shakespeare Rivivono nel Nuovo Libro di Paul Sterling
Un viaggio emozionante attraverso Romeo e Giulietta, Amleto e Macbeth raccontati con maestria
Un viaggio emozionante attraverso Romeo e Giulietta, Amleto e Macbeth raccontati con maestria. Paul Sterling, come un moderno menestrello, riporta in vita tre dei più grandi capolavori di William Shakespeare: Romeo e Giulietta, Amleto e Macbeth. Pubblicato da AEDE Books, il suo nuovo libro non è semplicemente una raccolta di storie, ma un’esperienza avvincente che promette di farvi innamorare,…
0 notes
Text
Pnlegge: la poesia protagonista al festival
Pordenonelegge diventa casa della poesia, dal 13 al 17 settembre: per l’edizione 2023 è previsto il più vasto cartellone di sempre: oltre 60 voci italiane e internazionali, novità editoriali, riletture di classici, omaggi ai maestri, attenzione ai giovani, la celebrazione dei maggiori premi della scena contemporanea e più di 30 incontri e discussioni sul mondo poetico, oltre alla Libreria della…
View On WordPress
0 notes
blogsdaseguire · 1 year ago
Text
Libri in uscita a giugno 2023: le novità da non perdere
Cerchi qualcosa da #leggere per l'#estate? Ti presento sei #libri interessanti in uscita a #giugno2023. Scegli il genere letterario che più ti piace da portare sotto l'ombrellone. Elp di Manzini, Voi di Morosinotto, Qui solo qui di Dabos e altre #letture.
Giugno è il mese ideale per prepararsi all’estate con una buona lettura. Tra le novità editoriali in arrivo in libreria ci sono romanzi, saggi, fumetti e racconti per tutti i gusti e le esigenze. Che siate appassionati di thriller, di storie d’amore, di avventure o di saggistica, troverete sicuramente il libro che fa per voi tra le uscite di giugno 2023. Ecco una selezione dei sei titoli più…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
umbriasud · 2 years ago
Text
Dall'Umbria 34 case editrici al Salone del Libro di Torino
Saranno 34 le case editrici che, da giovedì 18 a lunedì 22 maggio, nello stand della Regione Umbria presenteranno le  attività e novità editoriali al Salone internazionale del Libro di Torino.   Le azioni a sostegno dell’editoria umbra, quindi,  continuano a muoversi nel segno della qualità e la  presenza dei nostri editori a questo grande evento testimonia la vitalità di un settore che è sempre…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
vorticimagazine · 2 years ago
Text
Il polmone blu, di Alessandro Macina
Tumblr media
Vortici.it, lo sapete molto bene è sempre particolarmente attenta alle novità editoriali.
Dallo scorso mese di Dicembre è disponibile in libreria Il polmone blu, di Alessandro Macina per Edizioni Dedalo, una nuova collana, chiamata SottoInchiesta, nata da un’idea del collega Riccardo Iacona per raccontare l’attualità, la scienza e la nostra società attraverso indagini giornalistiche di approfondimento.
Il libro è disponibile nelle librerie, nelle piattaforme o cliccando qui L’inchiesta diventa un viaggio sul campo per raccogliere storie e punti di vista originali, un’esplorazione minuziosa e a tutto tondo, che cala i dati nel contesto più ampio delle ricadute sociali ed economiche, presenti e future. Non una cronaca asettica, bensì una narrazione avvincente e sfaccettata, capace di offrire molteplici prospettive e scenari. Il polmone blu, di Alessandro Macina (Edizioni Dedalo), è il “diario di bordo” di un appassionato giornalista che negli ultimi cinque anni ha viaggiato dappertutto per toccare con mano e rendere conto delle trasformazioni climatiche, degli shock ambientali, dei tanti piccoli e grandi punti di non ritorno che il rapido aumento della temperatura sta provocando sugli ecosistemi. "L’ecosistema dei mari è sotto stress ormai da troppo tempo, e se i mari smettono di respirare smettiamo di respirare anche noi"(dalla prefazione di Riccardo Iacona) L’OPERA: Un respiro su due lo dobbiamo all’oceano. È lui a produrre la metà dell'ossigeno del pianeta. E gli oceani sono stati finora i nostri migliori alleati nella lotta ai cambiamenti climatici, assorbendo un terzo dei gas serra e il 90% del calore prodotto dalle attività umane. Se il riscaldamento globale non è ancora fuori controllo, è perché gli oceani ci stanno salvando da condizioni di vita insostenibili. Ma il prezzo è altissimo: riscaldamento e acidificazione delle acque, perdita di biodiversità e produttività, anossia. Per quanto ancora potremo andare avanti così? Eventi estremi sempre più intensi e frequenti, e innalzamento del livello dei mari sono solo un acconto di quello che potrebbe succedere nei prossimi decenni. Un viaggio nel “polmone blu” del pianeta tra inchieste, interviste esclusive e reportage da tutto il mondo: l’Artico, sentinella dei cambiamenti climatici, le grandi città costiere degli Stati Uniti, il Mediterraneo sempre più caldo, Venezia. Non diamo per scontato nulla, non esiste un pianeta B. BRANO: INTRODUZIONE 24 dicembre 1968, vigilia di Natale. Missione spaziale statunitense Apollo 8. «Hai una pellicola a colori, Jim? Passami un rotolo di colore, presto, per favore. Guarda laggiù!» dice Anders. L’astronauta posiziona le macchine fotografiche per immortalare lo spettacolo che si presenta davanti ai suoi occhi durante l’orbita intorno alla Luna. Con una Hasselblad teleobiettivo da 250 mm, Bill Anders ci consegna una delle immagini più iconiche del pianeta. Lo scatto numero di serie AS8-14-2383HR della NASA passa alla storia con il nome di Earthrise. L’alba vista dalla Luna. Per la prima volta l’uomo osserva la Terra da una nuova e inedita prospettiva. È l’immagine che cambia per sempre il modo in cui guardiamo al pianeta. Non solo perché ce lo mostra in tutta la sua fragilità, immerso nell’Universo, ma perché ci rende consapevoli di un fatto tanto semplice quanto evidente e ricco di conseguenze. Il nostro è un pianeta blu. L’oceano ricopre il 71% della superficie terrestre e racchiude il 97% di tutta l’acqua presente sul pianeta. È un unico grande ecosistema e come tale si comporta, anche se noi lo conosciamo suddiviso in mari e oceani. È l’habitat più esteso, la casa di gran parte delle specie viventi. Ed è vitale anche per noi. Dalle primissime lezioni di scienze possiamo ricordare che la vita sul pianeta si forma in mare con i primi batteri, poi seguiti dagli organismi unicellulari. E nell’arco di milioni di anni quella vita esce dall’acqua e inizia a svilupparsi sulla terraferma. Quello a cui non pensiamo mai è che all’oceano dobbiamo anche una delle funzioni necessarie alla nostra stessa esistenza. L’ossigeno. Un respiro su due, lo dobbiamo a lui. L’oceano è il polmone blu del pianeta. La sua salute è fondamentale pure per la nostra economia, risorse e attività collegate agli oceani generano infatti il 5% del PIL mondiale. A ridosso del mare vivono centinaia di milioni di persone. L’oceano garantisce cibo per tutti sul pianeta e per un miliardo di persone è la fonte di proteine primaria. Siamo troppo abituati a darlo per scontato. L’oceano non lo conosciamo affatto. Sappiamo tutto delle terre emerse sulle quali abitiamo, ma i fondali marini sono ancora un mondo sconosciuto. Ne è stato esplorato e mappato solo il 5%, più o meno come la Luna. Lo stesso per quanto riguarda i nostri mari. Li chiamiamo “nostri” come se ne avessimo un qualche diritto di proprietà, in quanto il genere umano trae da lì il suo sostentamento alimentare ed economico. Abbiamo sempre considerato il mare una delle risorse del pianeta apparentemente infinite di cui servirci a piacimento. Lo deprediamo con una pesca intensiva industriale che ha portato al minimo la produttività delle acque e al collasso intere popolazioni animali. E con l’inquinamento lo stiamo letteralmente soffocando. Quasi l’80% delle acque reflue viene scaricato in mare senza essere trattato. E in mare ogni anno finiscono 8 milioni di tonnellate di plastica, l’equivalente di un camion pieno di rifiuti riversato ogni minuto. Un’invasione che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di specie marine. Una parte considerevole di quella che è stata chiamata dagli scienziati la sesta estinzione di massa sta avvenendo lontano dai nostri occhi, sotto il pelo dell’acqua. E se nel Pacifico la “zuppa di plastica” è già estesa come un’isola ed è più grande della Francia, si calcola che entro la metà del secolo nei mari troveremo più plastica che pesci. Non ci sarà uccello marino che non l’abbia ingerita. Nanoplastiche e microplastiche sono state rintracciate persino nel nostro sangue. Un’immagine difficile da dimenticare mi è stata mostrata durante una visita all’Agenzia Spaziale Europea. L’inquinamento atmosferico generato dai traffici marittimi mondiali è una nube che avvolge tutto il pianeta. È così grande da essere visibile dallo spazio. Se un impianto produttivo avesse le stesse emissioni di una nave, oggi verrebbe immediatamente chiuso perché non sarebbe accettabile sulla terraferma avere quei livelli di azoto o particolato sottile. Ma in mare sì. Ogni singola nave – comprese quelle da crociera – inquina come migliaia di automobili. Eppure si calcola che il settore inquinerà il 130% in più nei prossimi dieci anni. Ci arriva un barlume di consapevolezza di quello che viene estratto e trasportato ogni giorno per mare solo quando fa notizia un grave incidente come quello del 2021 alle isole Mauritius o un disastro ambientale delle proporzioni della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, nel golfo del Messico. Passata l’iniziale commozione, non pensiamo mai a quante navi trasportano combustibile e merci su e giù per il mondo. Ogni giorno. Anche le attività estrattive in mare aperto alla ricerca di nuovi combustibili fossili non si arrestano. La scienza ci ha avvertito di aver quasi esaurito il carbon budget a nostra disposizione. Ma nuove esplorazioni e concessioni riguardano persino l’Artico, il “nuovo” Artico meno ghiacciato. In quella che è una delle aree più fragili del pianeta, si stima ci sia almeno un quarto delle riserve finora inesplorate di petrolio e gas. «Vedere l’Artico come un’opportunità per nuove perforazioni, quando sono stati proprio i combustibili fossili la causa di questo disastro, non è accettabile. Abbiamo già estratto fin troppo. E il risultato è l’aumento delle emissioni. Non c’è bisogno di cercare più nulla. Tutto quello che non è stato ancora estratto deve rimanere nel sottosuolo, lì dov’è. Basta perforazioni in Artico, non ce ne possiamo permettere nemmeno una di più». Parole perentorie che mi regalò Christiana Figueres, una diplomatica originaria della Costa Rica, Segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tra il 2010 e il 2016. Considerata l’architetto dell’Accordo di Parigi, è la persona che è riuscita a convincere 194 Paesi del mondo a impegnarsi ad abbassare le emissioni per contenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 °C e il più possibile vicino a 1,5 °C. È quella la nostra soglia critica di aumento di temperatura media globale. Le sue parole dovrebbero essere la nostra stella polare. E invece l’oceano è il più sottovalutato anche quando si parla di cambiamenti climatici. Troppo vasto, pensiamo, per poter essere modificato da noi. Quando al contrario meriterebbe il massimo della nostra attenzione, perché è l’oceano che alimenta il nostro clima e ne determina il ritmo del cambiamento. Non solo abbiamo depredato e inquinato i nostri mari, con i cambiamenti climatici li stiamo modificando per sempre. E, di conseguenza, stiamo cambiando il volto del pianeta sul quale abitiamo. Il riscaldamento globale ha alterato e accelerato il ciclo dell’acqua. Lo vediamo nelle tempeste più violente, nel rapido scioglimento dei ghiacci, ma anche nelle lunghe siccità e le persistenti ondate di calore. Questo rischia di essere solo un acconto di quello che ci aspetterà nei prossimi decenni, senza un drastico cambio di rotta. L’oceano è stato il nostro miglior alleato contro il riscaldamento globale. Come una spugna ha assorbito il 30% dei gas serra e più del 90% del calore extra prodotto dalle attività umane e ci ha restituito indietro molto poco, con un’inerzia molto bassa. Possiamo pensare a un termosifone che riscalda a poco a poco la nostra stanza, rilasciando calore un po’ alla volta. Senza il lavoro degli oceani, il riscaldamento globale sarebbe già probabilmente fuori controllo. Questa non è che la dimostrazione di quanto siano fondamentali. Ma la domanda è: quegli oceani che ci stanno salvando da condizioni di vita insostenibili, per quanto tempo ancora riusciranno a farlo? Per rispondere a questa domanda e misurare gli effetti dei cambiamenti climatici ho viaggiato in tutto il mondo. Riscaldamento superficiale e ondate di calore marine, innalzamento del livello dei mari, acidificazione delle acque, deossigenazione non sono solo concetti scientifici. Sono reali. Sono sirene di allarme che ci dicono che l’ecosistema marino è stressato al punto da iniziare a pagare un prezzo altissimo. Di questo passo, irreversibile. La soluzione è conoscere l’oceano e proteggerlo sempre di più. Le buone pratiche dimostrano che si può ancora fare tanto. Si è visto che i mari sono gli ecosistemi che rispondono meglio e più velocemente alle buone pratiche di gestione. Nel mondo migliaia di scienziati sono al lavoro per questa missione impossibile, salvare gli oceani per salvare noi stessi. Una corsa contro il tempo per rendere i nostri oceani più sani e più vitali. Ne ho incontrati diversi in questo viaggio nei cinque continenti e voglio condividere in queste pagine ciò che mi hanno detto. Ho scoperto che siamo negli anni decisivi di questa sfida. Lo dimostra il fatto che le Nazioni Unite hanno denominato gli anni 2021-2030 il Decennio degli Oceani. Non è una coincidenza che questi siano anche gli anni decisivi dell’azione climatica, gli anni per contenere il riscaldamento globale entro livelli compatibili con il benessere, la salute umana e il nostro assetto economico e sociale. Dieci anni per curare il malato grave, direbbe il noto climatologo Luca Mercalli. Vorrei ringraziare uno a uno gli scienziati che ho incontrato in questi anni. Diversi li troverete citati in questi capitoli, con molti rimango in contatto per confronti sempre interessanti. Sono persone appassionate, oltre che competenti e rigorose. Sono consapevoli della difficoltà della sfida, ma anche dell’urgenza di far comprendere il loro lavoro. Stanno facendo uno sforzo di divulgazione e di informazione incredibile. Li dovremmo tutti ringraziare per come stanno rendendo accessibili concetti e sistemi complessi come quello climatico. Giornalisticamente, sono fonte di ispirazione per me. Mi hanno spinto ad andare a verificare come quei numeri, quei modelli, quei risultati siano già nelle nostre vite: sono storie di persone e luoghi. Il cambiamento climatico è qui e ora. Il pianeta è cambiato e l’uomo deve faticosamente adattarsi alle nuove condizioni. 40,5 miliardi di tonnellate di emissioni globali di CO2 solo nell’ultimo anno, con un ulteriore aumento dell’1%, dimostrano invece che la strada della mitigazione è ancora lunga. Insufficientemente praticata. Così lenta da risultare incompatibile con la velocità dei cambiamenti climatici in corso. Abbiamo costruito un mondo basato sui combustibili fossili. Un modello di sviluppo e di consumo che ha già ampiamente superato i limiti ambientali. L’idea stessa della crescita infinita ha le fondamenta nel carbone, nel petrolio, nel gas. È l’idea del consumare le risorse fin quando ce ne sono. Ma le emissioni climalteranti stanno riscaldando atmosfera e oceani a una velocità mai vista. Dare fondo alle risorse fossili accumulate nella Terra in milioni di anni, per bruciarle in un secolo e mezzo, significa spezzare un equilibrio, rompere il patto di convivenza con la natura. Trasformare l’atmosfera e gli oceani nella discarica delle nostre attività non sarebbe stato un nostro problema, ma di qualche lontana futura generazione, si diceva. Salvo poi essere riportati sui binari della realtà dalla scienza, che da almeno 30 anni ci dice che invece no, i cambiamenti causati dall’uomo hanno una forza tale da avere un impatto geologico oggi e nei prossimi decenni. Miope è anche considerare i modelli climatici come qualcosa di cui non occuparsi fino alla scadenza. Se il modello mi dice 2050, vuol dire che fino al 2049 non succederà niente? Mi potrò comportare come ho sempre fatto, il cosiddetto business as usual? È la metafora magistralmente rappresentata nel film Don’t Look Up. Non solo non si presta attenzione all’allarme della scienza, ma si va avanti come nulla fosse o persino negando l’evidenza scientifica. Fin quando non ci si ritrova l’asteroide davanti agli occhi. Con la stessa miopia abbiamo considerato l’oceano come qualcosa di distante o separato da noi. Indipendente da quello che succede sulla terraferma solo perché fisicamente separato da una striscia di sabbia. Questo libro mira anche a rimettere l’oceano al centro del racconto del mondo. Delle nostre vite. Un oceano sano sarebbe garanzia di un futuro sicuro per noi e i nostri figli. In fondo, l’azione climatica non è che una battaglia per un mondo migliore. Più bello. Meno inquinato. Più giusto. Ci piace davvero quello che vediamo intorno a noi? Potremmo avere aria più respirabile, camminare in città più vivibili, pagare meno l’energia, mangiare meglio. Lo so, non esistono soluzioni semplici a problemi complessi. E se esistono, non si realizzano rapidamente. In gioco, non ci sono solo extraprofitti di aziende private ma interessi nazionali, equilibri geopolitici e geostrategici. La chiusura di un rubinetto può far saltare tutto il fragilissimo equilibrio, nonostante la strada alternativa sia più che tracciata e praticabile. Ma questo è un altro discorso. Ora seguitemi, si va per mare. Alessandro Macina è giornalista professionista, in Rai dal 2007 e inviato di Presa Diretta dal 2009. Ha realizzato numerosi reportage in tutto il mondo sulla crisi climatica e ambientale. Ha vinto il XIX premio Ilaria Alpi nel 2013 e il premio nazionale di divulgazione scientifica nel 2019 per il reportage sui cambiamenti climatici “Caldo Artico”. Immagine di copertina: Edizioni Dedalo Read the full article
0 notes