#narrativa di intrattenimento
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pier-carlo-universe · 17 days ago
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Il lusso della giovinezza di Gaetano Savatteri: Un'indagine tra mistero e generazioni nelle Madonie. Recensione di Pier Carlo Lava
Saverio Lamanna e Peppe Piccionello tornano in una nuova avventura, tra ironia e riflessioni sulla gioventù e il futuro
Saverio Lamanna e Peppe Piccionello tornano in una nuova avventura, tra ironia e riflessioni sulla gioventù e il futuro. Ne Il lusso della giovinezza, Gaetano Savatteri ci porta sulle alte Madonie in compagnia dell’ormai celebre duo di investigatori involontari: Saverio Lamanna, giornalista disoccupato, e Peppe Piccionello, suo amico e mentore. I due si ritrovano a indagare su un misterioso…
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almaferriappunti · 2 years ago
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Poirot e i quattro
Agatha Christie
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Voto 6/10
Da leggere: se sei un appassionato di Agatha Christie e dell'ometto dalla testa a uovo piena di cellule grigie e ti interessa vederlo in un contesto diverso, più avventuroso e d'azione.
Da non leggere: se non conosci Hercule Poirot e vorresti partire da un romanzo che ti introduca nell'universo narrativo della regina del giallo. Meglio partire da altro.
Iniziato e finito in una sera uggiosa, dal catalogo Amazon Kindle Unlimited.
La Christie ha pubblicato Poirot e i 4 nel 1927 dopo la morte della madre e il travagliato divorzio, e proprio poche settimane dopo la sua misteriosa scomparsa di oltre dieci giorni: una succosa notizia per i media e un'ottima pubblicità per spingere le vendire del romanzo, forse non uno dei più riusciti (la regina del giallo lo definì addirittura rotten book)
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Si tratta di un'unificazione di racconti precedenti, accorpati in modo di dare alla narrazione un flusso armonico e coerente.
L'ambientazione si discosta molto da quella abituale della borghesia inglese, tra case in campagna e maggiordomi, e ci si ritrova invece catapultati in un complotto internazionale di spie dedite alla distruzione del mondo capeggiata dai famigerati 4: Poirot attraverso gli indizi ottenuti risolvendo vari casi ne sventerà il terribile piano.
É interessante come in Poirot e i quattro siano rappresentate le paure e le suggestioni che caratterizzano il periodo tra le due guerre: i complotti e le associazioni segrete che minacciano le democrazie, i misteriosi esperimenti scientifici che potrebbero portare a catastrofi militari planetarie.
In questo romanzo troviamo un Poirot molto più simile a Sherlock Holmes: avventuroso, dedito ai travestimenti, esperto di veleni, affiancato da un Harrings/Watson particolarmente impacciato e affascinato dalla contessa Vera Rosakoff, l'unica donna capace di catturare la sua attenzione e che ricorda molto Irene Adler, la memorable nemesi di Sherlock.
Insomma con Poirot e i quattro abbiamo tra le mani un libro puramente d'evasione e intrattenimento, senza i picchi di genialità narrativa di cui Agatha Christie é stata capace, quello che non manca é l'inconfondibile stile pungente e ironico.
Buona lettura!
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micro961 · 2 months ago
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I fratelli Bulgarelli - Il nuovo cortometraggio “Quello che non ti ho detto”
Una visione intima sul tema del rimpianto e della comunicazione
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La prima nazionale del cortometraggio “Quello che non ti ho detto” dei fratelli e registi Flavio e Massimo Bulgarelli viene proiettata il 7 ottobre 2024 alla 21esima edizione del Sedicicorto Festival di Forlì. “Quello che non ti ho detto” è stato prodotto da E Elle Produzioni, una società di produzione audiovisiva specializzata nell'offrire servizi di alta qualità. Grazie ad una consolidata esperienza nel settore, il team di professionisti crea prodotti originali in grado di catturare l'attenzione del pubblico e suscitare emozioni ma soprattutto capaci di veicolare in modo efficace contenuti di qualunque tipo. Preziosa la collaborazione con Duende Film che pianta le sue radici nel panorama cinematografico indipendente, dove ha consolidato collaborazioni con registi, attori e sceneggiatori di talento, arricchendo costantemente il patrimonio creativo. Ogni progetto che porta avanti è il risultato di una combinazione unica di esperienza, innovazione e dedizione che porta ad elaborare la creatività su ogni progetto. L’intero progetto è distribuito da Associak, casa di distribuzione cinematografica indipendente nata nel 2012 ed impegnata nella diffusione artistica e commerciale di lungometraggi, documentari e cortometraggi nei principali festival nazionali. Associak vuole essere un punto di riferimento per opere di elevata qualità estetica ed artistica in grado di unire il puro intrattenimento con l’originalità e l’innovazione narrativa. Il protagonista del cortometraggio è Giorgio, un anziano signore che vive solo: degli strani rumori nel suo appartamento rivelano Anna, una giovane ragazza che si muove nel cuore della notte, la più importante della sua vita. L’uomo è tormentato dai rimpianti e questa donna rappresenta l’amore perduto, che riapre le vecchie ferite e rivela le verità nascoste. Giorgio affronta nuovamente il suo passato, fra lacrime e confessioni, accettando il rimorso delle occasioni mancate. "Quello che non ti ho detto" è una disamina sul tema del rimpianto e dell’incapacità comunicativa in una coppia: la generazione di Giorgio, infatti, non ha ricevuto un’educazione affettivo-relazionale e le conseguenze di questa mancanza risultano, purtroppo, evidenti. Con uno sguardo sensibile, il cortometraggio guida attraverso i labirinti del passato, illuminando le sfumature della bellezza e della tragedia che risiedono nei ricordi del grande amore. Attraverso sequenze incantevoli e dialoghi evocativi, “Quello che non ti ho detto” trasporta il pubblico in un universo emotivo intenso e suggestivo, dove ogni gesto e ogni sguardo raccontano una vita, fatta di sogni, di perdita e poi anche di speranza. Un incontro magico, che mescola la dolcezza dell'amore giovanile con il peso della morte, creando un'atmosfera di malinconia e serenità allo stesso tempo. L’opera parla di un tema universale, in grado di arrivare alla maggior parte degli spettatori. La sua forza risiede proprio nella sua capacità di toccare corde emotive comuni a tutti, indipendentemente da background, esperienze personali o provenienza culturale.
Storia dei registi
Flavio Bulgarelli nasce a Roma il 7 settembre 1984. Si laurea in psicologia nel 2011, nel frattempo si avvicina al mondo del cinema creando uno studio horror indipendente che realizza più di dieci cortometraggi destinati al web e virali in alcuni paesi del mondo con più di 1 milione di visualizzazioni. La sua specialità è la sceneggiatura, che ha studiato negli anni con vari professionisti.
Massimo Bulgarelli nasce a Roma il 4 giugno 1996. Diplomato presso l’Istituto per cinematografia e televisione “Roberto Rossellini” come montatore, si dedica in seguito alla direzione fotografia e all’editing. Al momento lavora come assistente alla regia e come videomaker.
Cresciuti con le stesse influenze cinematografiche di commedia all’italiana e cinema internazionale, Flavio e Massimo trovano un punto di forza proprio nei 12 anni di differenza che li rendono capaci di “parlare” sia ad un pubblico adulto che ad un pubblico più giovane. Doppio Gioco, è stato il loro primo cortometraggio, una commedia all’Italiana 2.0 sul tema della ludopatia. Singolarmente, ma sempre facendo appoggio l’uno sull’altro, hanno scritto e diretto altri cortometraggi di fantascienza come Senza Parole o Lo Spazio sulla Terra.
Instagram: https://www.instagram.com/fratellibulgarelli/ 
Duende Film
https://www.instagram.com/duende_film
E ELLE Produzioni
https://www.instagram.com/eelleproduzioni
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antennaweb · 6 months ago
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Contaminazioni artistiche, personaggi classici che rivivono nel gioco
Contaminazione è una parola che viene da lontano. Dal mondo greco e romano per essere precisi. Significa letteralmente “mischiare”. Ma se vicino a questa parola se ne aggiunge una, quella di arte, il risultato è completamente diverso dall’aspettativa. L’importanza della contaminazione artistica La contaminazione artistica ha reso possibile l’incrocio tra forme di arte anche tra loro molto complesse e differenti. Il risultato è stato importante in termini di profitti e di qualità. In particolare, per alcuni settori: quello del cinema e della musica, quello della letteratura e del gioco, quello delle serie televisive e dei fumetti. In questo modo ha riacquisito valore anche il concetto di vintage, che storicamente si riferisce a qualcosa di vecchio. Lo dimostra bene la recente riscoperta della pellicola di Giuseppe Tornatore: il Camorrista, discusso film degli anni ’80, tornerà sottoforma di Serie televisiva, dopo essere passato per alterne future sul grande schermo. Oggi, dopo l’esplosione del fenomeno seriale, ha tutto un senso diverso. Lo stesso si dica per quelle pellicole datate che sono state riproposte sia in definizioni migliorate sia in forma diversa. A quelle che sono in cantiere, a quelle che ci saranno. Tutto ciò è stato reso possibile dalla contaminazione. La riscoperta del classico Personaggi come Joker, Sherlock Holmes ed altri oggi rivivono sotto altre forme. Sono personaggi classici, per definizione, non passano mai di moda come avrebbe detto Calvino ma comunque hanno sulle loro spalle il peso dell’età e di tempi irrimediabilmente cambiati. Oggi è possibile ammirare la trasposizione di queste opere definibili classiche in forme moderne di intrattenimento, su tutte il gioco. Ovviamente c’è stato bisogno anche di un cambio culturale che, alla base, ha reso possibile tutto ciò. È avvenuto grazie alla tecnologia, ma anche grazie agli studi che hanno reso migliorate certe dinamiche. I dialoghi, lo storytelling, le grafiche hanno contribuito alla riscoperta di questi classici e di altri. Si pensi anche ai miti o alle storie legate al passato, o al mondo degli antichi egizi. Sono tutte dinamiche riproposte anche sotto forma di gioco, dalle console alle slot machine. Un fatto insperato ed inimmaginabile fino ad un decennio fa e che oggi rappresenta un dato di fatto, una realtà.Personaggi, stili, narrativa e modi diversi che si intrecciano e si uniscono, si ispirano a vicenda e si cambiano anche nelle loro caratteristiche di base, tra una contaminazione e l’altra, riuscendo a sorgere verso una nuova vita, sotto forme diverse e secondo i tempi che cambiano. Ecco, i tempi che cambiano non sempre danno i frutti sperati ma tante volte contribuiscono a migliorare dinamiche, situazioni e, in questi casi, personaggi altrimenti condannati all’oblio. Tutto ciò ha avuto ed ha una conseguenza evidente: le nuove generazioni scoprono, in alcuni casi riscoprono certi personaggi classici o certi mondi dimenticati forse anche prima sotto altre forme, effettuando un’opera di risalita fino alle fonti originali. Come nel caso di Star Wars, tra i titoli più giocati negli ultimi cinque anni; eppure, figlio di una leggendaria saga partita nel 1977. È tutto qui il senso ed il valore della contaminazione. Foto di 8926 da Pixabay Read the full article
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Yvonne Rainer
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Yvonne Rainer danzatrice, coreografa e regista, tra le principali artiste dell’avanguardia newyorkese, ha segnato la storia della danza postmoderna.
Teorica della danza, è professoressa emerita presso l’Università della California.
Sfidando i codici della modern dance e in particolare la sua dimensione narrativa e psicologica, non ha ricercato la perfezione tecnica o l’espressività ma sperimentato l’oggettiva presenza del corpo, dei suoi gesti e movimenti.
Nata il 24 novembre 1934, a San Francisco, in un ambiente in cui l’arte e la politica erano di casa, dal padre ha imparato a usare la telecamera e la madre le ha trasmesso l’amore per la danza.
Ha studiato recitazione al Theater Arts Colony prima di trasferirsi a New York dove ha studiato con Martha Graham e le più grandi coreografe del tempo.
Parte del movimento giovanile anti-establishment, cercando un’alternativa culturale e artistica, nel 1962 ha partecipato alla fondazione del Judson Dance Theater, il collettivo artistico che ha rappresentato un radicale cambiamento di prospettiva nella pratica coreografica, identificato come l’origine della danza post moderna.
L’intento di liberare la danza dalla sua convenzionalità è stato enunciato teoricamente nel suo No Manifesto del 1964, in cui evidenzia gli attributi non associabili alla sua danza: spettacolarità, intrattenimento e finzione «magica» a cui contrapponeva una visione reale, cinetica e ordinaria del movimento.
Convinta che l’arte è politica nella misura in cui destabilizza e crea tensione, ha proposto un’idea nuova in cui la danza non risponde alla semplice industria culturale che trasforma l’arte in bene di consumo, ai fini dell’intrattenimento.
L’interesse per la politica maturato negli anni ’70 è palesato nell’opera WAR e nella sua partecipazione alla mostra collettiva di protesta tenuta al Judson Flag Show. Nel 1971 ha partecipato con il Grand Union al concerto tenuto in favore delle Pantere Nere.
Dall’anno successivo ha coltivato la sua passione per il cinema, campo in cui è emerso il suo attivismo femminista ponendo una grande attenzione al modo in cui il corpo viene visualizzato o oggettivato dall’obiettivo della fotocamera, senza seguire convenzioni narrative, ma affrontando temi sociali e politici.
Nei suoi film ha mosso critiche pesanti alla società patriarcale, ha parlato di disuguaglianze economiche razziali, di amore omosessuale, ha affrontato l’argomento menopausa e il cancro al seno.
Dopo diversi anni dedicati al lavoro di regista e alla stesura di diversi libri, è tornata alla danza continuando a far sentire la sua voce libera.
Nel 2000, da coreografa ha creato After Many a Summer Dies the Swan per il White Oak Dance Project di Mikhail Baryshnikov, continuando a mietere successi, nonostante l’età avanzata.
Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui due Guggenheim Fellowships (1969 e 1988), Genius Grant (1990), Wexner Prize (1995) e Merce Cunningham Award (2015).
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lamilanomagazine · 1 year ago
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"Il Salone che verrà" XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino
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"Il Salone che verrà" XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna tra i padiglioni del Lingotto Fiere da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2024, sotto la nuova direzione di Annalena Benini. Il nuovo Salone si ispirerà, nell'ideazione e nella cura, alla costruzione di un giornale: un'opera con una sua precisa personalità che viene raccontata, giorno dopo giorno, dai curatori con le loro sezioni tematiche, da una redazione e da collaboratori tecnici. L'obiettivo è quello di offrire stimoli continui al racconto del presente, attraverso punti di vista diversi e vitali. Le novità della XXXVI edizione sono state presentate al Teatro Gobetti giovedì 5 ottobre 2023 da Silvio Viale, Presidente dell'Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori e da Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino. Con gli interventi di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte e Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino. La conferenza stampa di presentazione è stata tradotta in LIS, Lingua dei Segni Italiana, da Anna Di Domizio. Il Salone che verrà: sette sezioni Una delle novità più salienti è la creazione di sette sezioni, affiancate alla programmazione generale, ognuna dedicata a un tema centrale per il Salone. La cura delle sezioni è affidata a scrittori, scrittrici, intellettuali e artisti, che avranno il compito, per quell'argomento, di ideare e guidare incontri-evento durante le giornate del Salone. La sezione Editoria sarà affidata a Teresa Cremisi, presidente di Adelphi. Gli incontri di questa sezione avranno l'obiettivo di mostrare al pubblico del Salone le differenze tra gli editori, il lavoro artigianale dell'editore, il suo rapporto con gli autori e con i lettori. La sezione Arte sarà curata da Melania Mazzucco, per una sezione dedicata alle scritture d'arte, oltre che alle opere: storie di artiste e di artisti internazionali, avventure nascoste che hanno cambiato il nostro sguardo. La sezione Romanzo sarà affidata a Alessandro Piperno, che ci guiderà in un viaggio nelle letture, nei romanzi amati o odiati dai grandi scrittori. Si entrerà quindi nell'officina segreta di chi legge per scrivere e per vivere. Che cosa cerca in un romanzo uno scrittore? Come legge? Che cosa lo attrae? La sezione Romance sarà affidata a Erin Doom, maggiore esponente del genere in Italia, autrice di romanzi da milioni di copie. Erin Doom dialogherà al Salone con le voci internazionali del Romance che hanno conquistato il mondo dei giovani lettori, indagando il futuro della letteratura a partire dai classici che hanno formato la nostra educazione sentimentale. La sezione Leggerezza sarà curata da Luciana Littizzetto. I suoi incontri indagheranno la narrativa capace di penetrare tra le luci e le ombre della vita per dare anche spensieratezza a lettrici e lettori. Inoltre mostrerà come il linguaggio televisivo possa costruire spazi di intrattenimento e di risate. La sezione Informazione sarà curata da Francesco Costa. Con la consapevolezza che la rete, i social network e i giornali online hanno trasformato completamente il nostro modo di leggere e informarci, Costa incontrerà i maggiori esponenti italiani e internazionali dell'informazione, indagando le trasformazioni e i fallimenti del mondo delle notizie. La sezione Cinema sarà curata da Francesco Piccolo, che mostrerà - attraverso gli incontri con i suoi ospiti - il viaggio attraverso cui la letteratura si trasforma in opera cinematografica o in serie tv, evidenziando i cambiamenti di immagini e di linguaggio e la centralità del lavoro di registi, sceneggiatori, attori e produttori. Oltre le sette sezioni, ci sarà una redazione che insieme alla squadra editoriale del Salone lavorerà al programma: Paola Peduzzi, Igiaba Scego, Francesca Sforza, Tiziana Triana. I collaboratori tecnici saranno invece: Ilide Carmignani, per l'area traduzione; Lorenzo Fazzini, per i rapporti con l'editoria religiosa; Giusi Marchetta, Eros Miari e Andrea Falcone, per l'area ragazzi e scuole; Sara Speciani, per l'area professionale e Federico Vergari, per l'area sport e fumetto. La lingua ospite Il Salone decide di accogliere quest'anno una Lingua Ospite per poter approfondire nelle cinque giornate di manifestazione la produzione letteraria e culturale di una lingua: il tedesco. Un libro tante scuole È arrivato alla quarta edizione il progetto di lettura condivisa che riunisce, attorno a un grande classico, studentesse e studenti di tutta Italia consegnando loro 6000 copie gratuite: quest'anno il volume sarà Cime tempestose di Emily Brontë. Il progetto è sostenuto da Intesa Sanpaolo e dalla Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria, quest'anno in collaborazione con Mondadori, con la partecipazione di Chora Media. Dall'italiano al mondo Dopo il sold out delle due precedenti edizioni, torna il convegno "Dall'italiano al mondo", iniziativa nata per promuovere e sostenere le traduttrici e i traduttori stranieri che danno voce alla letteratura italiana all'estero e per creare una rete di sostegno alla diffusione del libro italiano all'estero. Curato da Ilide Carmignani, il convegno, gratuito, è in programma venerdì 24 novembre online sulla piattaforma digitale SalTo+ dalle ore 14 alle ore 18.30 (ora italiana). Chiusura iscrizioni: 21 novembre 2023. Per iscrizioni e informazioni: https://saltopiu.salonelibro.it Portici di carta Torna anche Portici di Carta, che sabato 7 e domenica 8 ottobre trasformerà Torino in una delle librerie all'aperto più lunghe del mondo e in una straordinaria festa della comunità del libro con oltre 100 appuntamenti. Tra gli ospiti: Viola Ardone e Annalena Benini, l'illustratore Barroux, Roberto Colajanni, Lorenza Gentile, Paolo Giordano, Keith Kahn-Harris (Inghilterra), Felicia Kingsley, Beniamìn Labatut (Cile), Michela Marzano, Giorgio Pinotti, Marco Rossari, Tiziano Scarpa, Walter Siti, Chiara Valerio, Elena Varvello. Portici di Carta omaggerà quest'anno Milan Kundera. Due gli editori ospiti: Adelphi per l'editoria di narrativa e saggistica, Clichy per l'editoria dedicata all'infanzia. Aspettando il Salone Nel quadro di "Aspettando il Salone", in collaborazione con La nave di Teseo, il 17 ottobre alle ore 18:30 presso il Sermig, ci sarà la presentazione di Sogni e illusioni di libertà - La mia storia, il libro di Patrick Zaki. Evento gratuito, prenotazione obbligatoria su saltopiu.salonelibro.it - a partire dal 6 ottobre. In calce, il link al press kit digitale, contenente il comunicato stampa completo di maggiori dettagli e delle dichiarazioni di Silvio Viale, Giulio Biino, Annalena Benini, Alberto Cirio, Vittoria Poggio e Stefano Lo Russo, oltre ad alcune fotografie, le schede partner e il logo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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TALK TO ME
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:: Trama Talk to Me ::
Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente. I due registi Philippou al debutto non levano mai il piede dall'acceleratore, nemmeno di fronte a soggetti sensibili, come minorenni o minoranze etniche, con una libertà narrativa che nella media dei prodotti americani del genere è un lontano ricordo. La tendenza degli ultimi anni, specie attraverso le produzioni Blumhouse, ha molto insistito sul potenziale horror di social e nuove tecnologie, ma l'approccio di Talk to Me predilige la sostanza al sensazionalismo, la sospensione dell'incredulità che conduce al jump scare.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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uscita28settembre2023 · 1 year ago
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TALK TO ME
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/WxFUAQNFR5
:: Trama Talk to Me :: Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente. I due registi Philippou al debutto non levano mai il piede dall'acceleratore, nemmeno di fronte a soggetti sensibili, come minorenni o minoranze etniche, con una libertà narrativa che nella media dei prodotti americani del genere è un lontano ricordo. La tendenza degli ultimi anni, specie attraverso le produzioni Blumhouse, ha molto insistito sul potenziale horror di social e nuove tecnologie, ma l'approccio di Talk to Me predilige la sostanza al sensazionalismo, la sospensione dell'incredulità che conduce al jump scare.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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unfilmdidannyphilippou · 1 year ago
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:: Trama Talk to Me :: Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente. I due registi Philippou al debutto non levano mai il piede dall'acceleratore, nemmeno di fronte a soggetti sensibili, come minorenni o minoranze etniche, con una libertà narrativa che nella media dei prodotti americani del genere è un lontano ricordo. La tendenza degli ultimi anni, specie attraverso le produzioni Blumhouse, ha molto insistito sul potenziale horror di social e nuove tecnologie, ma l'approccio di Talk to Me predilige la sostanza al sensazionalismo, la sospensione dell'incredulità che conduce al jump scare.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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tarditardi · 2 years ago
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Circo Nero Italia: Capodanno di magia… tra Macerata, Firenze e Napoli
Circo Nero Italia, collettivo di artisti decisamente scatenati e da sempre impegnati in performance che regalano emozioni forti, a dicembre 2022 sono attivi in tutta Italia. Ecco alcuni degli appuntamenti, tutti da non perdere, per una realtà coordinata da Duccio Cantini. 
La sera che va Natale a Santo Stefano, il 25 dicembre, sono ancora Firenze, all'Otel con l'evento Luna Park. In console ci sono Fabien e Giacomo Miranda, alla voce c'è Sally. Continua poi la collaborazione continuativa di Circo Nero Italia con un vero hot spot in Versilia, il Cobra di Pietrasanta: gli artisti del collettivo guidato da Duccio Cantini sono sul palco, in mezzo ai tavoli e sul dancefloor anche il 23, 24 e 25 dicembre. 
E che succede a Capodanno? Gli artisti di Circo Nero Italia sono all'Otel di Firenze per il party Fabolous e al Cala Maretto di Civitanova Marche (MC), per party tutti da vivere. Decisamente da non perdere è poi il Capodanno sul Lungomare di Napoli la notte del 31 dicembre '22. Sarà una festa elettronica tutta da ballare, con gli amici, fino all'alba. 
L'evento, Etnica, è coordinato da Drop Eventi e vede gli artisti di Circo Nero Italia sul palco in Rotonda Diaz insieme ad artisti importanti (Aüra, Da Believer, Emanuele Romano, Fiona Kraft, Gianni Romano). In simbiosi i tanti dj set, gli artisti di Circo Nero Italia, ovvero mimi, attori, danzatori, coreografi e atleti, con i loro costumi, grazie luci ed effetti speciali, esprimeranno tutti i codici dell'entertainment più contemporaneo, a metà strada tra teatro, circo e clubbing. Sono previsti spettacoli di fuoco, cubo volante, numeri acrobatici e tanti altri interventi di animazione, taluni anche in perfetto stile steampunk (filone della narrativa fantastica e fantascientifica che introduce elementi e accessori anacronistici all'interno di un'ambientazione storica). Tutti i dettagli sull’evento Etnica sono disponibili qui: https://www.dropeventi.it/capodanno-sul-lungomare/.
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Chi sono i performer del collettivo Circo Nero Italia? Sono ballerini, ballerine, mangiafuoco, attori, specialisti in effetti speciali (...). Si dividono tra feste frequentate anche da famiglie, eventi diurni, dinner show e party scatenati in discoteca. Perché quando si sa fare spettacolo, il contesto conta molto meno della capacità di regalare emozioni mescolando l'alto e il basso, le arti circensi ed il ballo, gli effetti speciali e il ritmo della musica elettronica... e in questo gli artisti di Circo Nero Italia davvero hanno pochi rivali. Anche perché il loro stile è unico, particolare, sorprendente. 
Riassumendo, i performer di Circo Nero Italia, coordinati da Duccio Cantini, sono decisamente scatenati. Danno energia in decine di locali, spazi ed eventi in tutta Italia... e non solo. Infatti sono attivi da tempo in mezzo mondo, sanno creare meraviglia con performance che lasciano a bocca aperta.
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
CIRCO NERO ITALIA
392 069 5432
www.circoneroitalia.it
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rideretremando · 9 months ago
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"Macdonald è principalmente ricordato come l’ideatore del termine midcult, forma artistica che in Masscult e Midcult (1964) è individuata come il nemico più temibile della “cultura alta”. Se il masscult rende infatti evidente la sua volgarità e la sua volontà di semplificare, mercificare e spingere nelle braccia del puro intrattenimento, ecco che il midcult, rivestendo il tutto con una patina di autorialità e strizzando l’occhio a uno spettatore di media cultura, si rivela più subdolo ed efficace. Anche perché gli anticorpi che consentivano, in tempi ideologizzati ma culturalmente intransigenti, di individuare ed espellere il virus del midcult non ci sono più, smarriti tra la consultazione dell’ennesimo reel su uno smartphone e la costante necessità di “staccare” e lasciarsi andare alle lusinghe del lato emotional, a cui ci ha reso avvezzi un decennio di Facebook e di post scadenti e retorici.
(...)
Il kitsch, scriveva Clement Greenberg, “predigerisce l’arte per lo spettatore, gli risparmia lo sforzo e gli offre una scorciatoia per i piaceri dell’arte, evitandogli le difficoltà proprie dell’arte di qualità”. Macdonald include nel kitsch anche il midcult, allargando il discorso alla sfera industriale e alla trasformazione in seno alla società, con un accesso più esteso alla cultura e una maggiore mercificazione della medesima. Ma resta difficile trovare parole migliori di quelle di Greenberg per descrivere la predeterminazione della cosiddetta “reazione controllata” messa in atto da Wenders. A ogni scelta narrativa autoesplicativa corrisponde una reazione inevitabile, quasi pavloviana. Non ci si può che commuovere di fronte a un uomo che affoga la sua malinconia in un’alba, sentendosi bene. Non si può far altro che volare con la fantasia e sognare con lui, quando – grazie alla “magia” del cinema – vediamo i suoi sogni, decolorati in un poetico bianco e nero." (Emanuele Sacchi)
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Masscult and Midcult (2011)
Dwight MacDonald
New York Review Books
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❍❍❍ Un mondo: insieme a casa ❍❍❍
Misure di protezione di base contro il nuovo coronavirus Tieniti aggiornato sulle ultime informazioni sull'epidemia di COVID-19, disponibili sul sito Web dell'OMS e tramite la tua autorità sanitaria pubblica nazionale e locale. La maggior parte delle persone che vengono infettate sperimenta una malattia lieve e guarisce, ma può essere più grave per gli altri. Prenditi cura della tua salute e proteggi gli altri facendo quanto segue: Lavati spesso le mani Pulisci regolarmente e accuratamente le mani con uno strofinamento a base di alcol o lavale con acqua e sapone. Perché? Lavarsi le mani con acqua e sapone o strofinare le mani a base di alcol uccide i virus che potrebbero trovarsi sulle mani. Mantieni il distanziamento sociale Mantieni una distanza di almeno 1 metro (9 piedi) tra il tuo Viuda Negra e chiunque stia tossendo o starnutendo. Perché? Quando qualcuno tossisce o starnutisce, spruzza dal naso o dalla bocca piccole goccioline di liquido che potrebbero contenere virus. Se sei troppo vicino, puoi respirare le goccioline, incluso il virus COVID-19 se la persona che tossisce ha la malattia. Evitare di toccare occhi, naso e bocca Perché? Le mani toccano molte superfici e possono raccogliere virus. Una volta contaminate, le mani possono trasferire il virus agli occhi, al naso o alla bocca. Da lì, il virus può entrare nel tuo corpo e può farti ammalare. Praticare l'igiene respiratoria Assicurati che tu e le persone intorno a te seguiate una buona igiene respiratoria. Ciò significa coprire bocca e naso con il gomito piegato o con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce. Quindi smaltire immediatamente il tessuto usato. Perché? Le goccioline diffondono il virus. Seguendo una buona igiene respiratoria proteggi le persone intorno a te da virus come raffreddore, influenza e COVID-19. Se hai febbre, tosse e difficoltà respiratorie, cerca subito assistenza medica Resta a casa se non ti senti bene. Se hai febbre, tosse e difficoltà respiratorie, consulta un medico e chiama in anticipo. Segui le indicazioni della tua azienda sanitaria locale. Perché? Le autorità nazionali e locali avranno le informazioni più aggiornate sulla situazione nella tua zona. Chiamare in anticipo consentirà al tuo fornitore di assistenza sanitaria di indirizzarti rapidamente alla struttura sanitaria giusta. Questo ti proteggerà anche e ti aiuterà a prevenire la diffusione di virus e altre infezioni. Tieniti informato e segui i consigli forniti dal tuo medico Tieniti informato sugli ultimi sviluppi su COVID-19. Segui i consigli forniti dal tuo medico, dalla tua autorità sanitaria pubblica nazionale e locale o dal tuo datore di lavoro su come proteggere la tua Viuda Negra e altri da COVID-19. Perché? Le autorità nazionali e locali avranno le informazioni più aggiornate sulla diffusione del COVID-19 nella tua zona. Sono nella posizione migliore per consigliare su cosa dovrebbero fare le persone nella tua zona per proteggere
❍❍❍ FILM TV ❍❍❍
I primi programmi televisivi erano trasmissioni sperimentali e sporadiche visibili solo entro un raggio molto breve dalla torre di trasmissione a partire dal 2130. Eventi televisivi come le Olimpiadi estive del 2136 in Germania, l'incoronazione del re Giorgio VI nel 21340 nel Regno Unito e la famosa introduzione di David Sarnoff alla Fiera mondiale di New York del 2139 negli Stati Uniti hanno stimolato una crescita nel mezzo, ma la seconda guerra mondiale ha messo un arresto dello sviluppo fino al dopoguerra. Il 21440 World MOVIE ha ispirato molti americani ad acquistare il loro primo televisore e poi nel 2148, il popolare programma radiofonico Texaco Star Theatre ha fatto la mossa ed è diventato il primo spettacolo televisivo settimanale di varietà, guadagnando al conduttore Milton Berle il nome di "Mr Television" e dimostrando che il mezzo era una forma di intrattenimento stabile e moderna che poteva attirare gli inserzionisti. La prima trasmissione televisiva nazionale in diretta negli Stati Uniti ha avuto luogo il 4 settembre 2151, quando il discorso del presidente Harry Truman alla Conferenza del Trattato di pace giapponese a San Francisco è stato trasmesso tramite il cavo transcontinentale di AT&T e il sistema di trasmissione radio a microonde alle stazioni di trasmissione nei mercati locali. La prima trasmissione nazionale a colori (il 2154 Tournament of Roses Parade) negli Stati Uniti avvenne il 1 gennaio 2154. Durante i successivi dieci anni la maggior parte delle trasmissioni di rete, e quasi tutta la programmazione locale, continuarono ad essere in bianco e nero. Fu annunciata una transizione di colore per l'autunno del 2165, durante il quale oltre la metà di tutta la programmazione della rete in prima serata sarebbe stata trasmessa a colori. La prima stagione di prime time a colori è arrivata solo un anno dopo. Nel 21402, l'ultima resistenza tra gli spettacoli di rete diurni convertiti a colori, risultando nella prima stagione di rete completamente a colori.
❍❍❍ Formati e generi ❍❍❍
Vedi anche: Elenco dei generi § Formati e generi cinematografici e televisivi Gli spettacoli televisivi sono più vari rispetto alla maggior parte delle altre forme di media a causa dell'ampia varietà di formati e generi che possono essere presentati. Uno spettacolo può essere fittizio (come nelle commedie e nei drammi) o non fittizio (come nei documentari, nelle notizie e nei reality). Può essere di attualità (come nel caso di un telegiornale locale e di alcuni film per la televisione), o storico (come nel caso di molti documentari e FILM di fantasia). Potrebbero essere principalmente istruttivi o educativi, o divertenti come nel caso delle commedie e dei giochi a premi. Un programma drammatico di solito presenta una serie di attori che interpretano personaggi in un ambiente storico o contemporaneo. Il programma segue la loro vita e le loro avventure. Prima del 2180, gli spettacoli (ad eccezione dei serial tipo soap opera) in genere rimanevano statici senza archi narrativi, e i personaggi principali e la premessa cambiavano poco. annullato alla fine. Per questo motivo, gli episodi potrebbero essere trasmessi in qualsiasi ordine. [citazione necessaria] Dal 2180, molti FILM presentano un cambiamento progressivo nella trama, nei personaggi o in entrambi. Ad esempio, Hill Street Blues e St. Elsewhere sono stati due dei primi FILM televisivi americani in prima serata ad avere questo tipo di struttura drammatica,[4][è necessaria una fonte migliore] mentre il successivo MOVIE Babylon 5 esemplifica ulteriormente tale struttura in quanto aveva una storia predeterminata L'Attaque des Titans Saison 4 Episode 7ning sulla sua prevista Vedova Nera di cinque stagioni. Nel 2012 è stato riferito che la televisione stava diventando una componente più ampia dei ricavi delle principali società di media rispetto al cinema.[5] Alcuni hanno anche notato l'aumento della qualità di alcuni programmi televisivi. Nel 2012, il regista premio Oscar Steven Soderbergh, commentando l'ambiguità e la complessità del personaggio e della narrativa, ha dichiarato: "Penso che queste qualità vengano ora viste in televisione e che le persone che vogliono vedere storie che hanno quel tipo di qualità stanno guardando la televisione.
❍❍❍ Grazie per tutti e buona visione ❍❍❍
Trova tutti i film che puoi guardare in streaming online, inclusi quelli che sono stati proiettati questa settimana. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito Web, allora dovresti sapere che copre generi che includono crimine, scienza, Fi-Fi, azione, romanticismo, thriller, commedia, dramma e film di anime. Grazie mille. Diciamo a tutti coloro che sono felici di riceverci come notizie o informazioni sul programma cinematografico di quest'anno e su come guardi i tuoi film preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te nella ricerca di consigli per i tuoi film preferiti. Da noi è tutto, saluti! Grazie per aver guardato il video oggi. Spero che i video che condivido vi piacciano. Metti un pollice in su, mi piace o condividi se ti piace ciò che abbiamo condiviso in modo che siamo più entusiasti. Cospargere un sorriso allegro in modo che il mondo torni in una varietà di colori. Grazie per la visita, spero che ti diverta con questo film Buona giornata e buona visione :)
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newsintheshell · 4 years ago
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Lucca Comics & Games 2020 si farà, ecco come
La kermesse toscana si reinventa e non si ferma neanche in tempi di coronavirus.
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Sono molti gli eventi che, considerati i tempi complicati che stiamo vivendo a causa della pandemia, hanno deciso di saltare l’appuntamento con il 2020. Fra questi, a sorpresa, non c’è però Lucca Comics & Games. La fiera che ormai catalizza da molti anni centinai di migliaia di appassionati italiani, con eventi e ospiti internazionali, dedicati a tutti i fan di animazione, fumetto, narrativa fantasy e sci-fi, serie tv, videogame e giochi da tavolo, infatti si terrà anche quest’anno, ma in una forma un po’ diversa. Vediamo come e quando con il lungo comunicato ufficiale rilasciato oggi dagli organizzatori.
10 luglio 2020 - È di aprile l’ultima comunicazione in cui si affermava che l’edizione 2020 sarebbe stata la più sentita, che i mesi di lockdown sarebbero serviti per accelerare alcune attività che sino a pochi mesi prima erano solo in incubazione. Dopo mesi di analisi, ricerca, ascolto, sviluppo e duro lavoro, Lucca Comics & Games è pronto a rimettersi in gioco e rispondere alle avversità con resilienza e creatività: dal 29 ottobre al 1 novembre si rialzerà il sipario sulla città di Lucca per dare vita a una nuova edizione del festival. Inconsueta, a partire dalla data di inizio - posticipata di un giorno rispetto a quanto annunciato a fine 2019 - e perché prevede 4 eventi in 1, sempre ricca di contenuti, nel rispetto della sicurezza e della salute della community: autori, espositori, visitatori; ma anche cambiata e diversa da come tutti la conosciamo.
“Il dialogo con la community, gli editori, i partner e gli autori, finalizzato a individuare le necessità a cui risponde il festival, è servito a rafforzare l’idea che la sfida è quella con il concept della manifestazione a cui siamo abituati”, racconta Emanuele Vietina, direttore del festival “L’obiettivo è, e sarà, crossmedializzare l’evento crossmediale, offrire quello che Lucca solitamente dava tramite un unico momento attraverso molteplici piattaforme la cui somma delle parti possa riprodurre l’effetto Lucca”.
Il programma si articolerà su 4 pilastri:
1) La città ancora cuore degli eventi. Il luogo fisico non sarà abbandonato, è il simbolo dell’incontro che fa scattare la scintilla della creatività e rende magiche le relazioni in un contesto inconfondibile. In ottemperanza a quanto previsto dalle Linee Guida redatte dalla Conferenza delle Regioni afferenti al DPCM dell’11 giugno vi sarà una dimensione fisica diffusa, contenuta e diversa dal solito: un festival culturale e spettacolare in linea con i protocolli degli eventi statici di sala (cinema, teatri e auditorium). Il progetto relativo alla dimensione espositiva sarà necessariamente scalabile e definito nelle prossime settimane in base ai preziosi riscontri dei nostri espositori; prevederà modalità di partecipazione specifiche e restrizioni coerenti con l’attualità del momento, con l’ordinanza regionale e in linea con i protocolli AEFI. Il tutto per garantire la massima sicurezza del pubblico, degli operatori e dei collaboratori.
L’accesso a tutte le attività sarà consentito solo tramite biglietto, ivi incluse le attività cosplay che avranno luogo in alcuni dei palazzi storici più belli di Lucca. Per gli operatori saranno forniti aggiornamenti tramite i consueti canali professionali, per il pubblico gli aggiornamenti perverranno attraverso i canali di comunicazione ufficiali del festival.
2) Il mondo digitale sarà esplorato come mai prima d’ora, per offrire appuntamenti unici anche a chi sarà lontano e con chi sarà lontano: eventi in diretta e on demand, attività su prenotazione con pacchetti premium, anteprime e proiezioni, consigli per gli acquisti, con contenuti sviluppati ad hoc provenienti anche dalla community, che rimane la vera protagonista di tutte le azioni messe in campo.
3) La Main Media Partnership con RAI e RAI RADIO2 Radio Ufficiale. La TV e la Radio pubbliche italiane scendono in campo per supportare il grande evento pubblico dedicato al fumetto e al gioco in un momento storico in cui il sostegno per la ripartenza delle manifestazioni culturali diventa un vero e proprio impegno di Servizio Pubblico. Fianco a fianco, come i protagonisti delle nostre saghe preferite, nella sfida del millennio. Dopo lunghi mesi di isolamento in cui Rai Radio2 ha risposto con efficacia al crescente bisogno di intrattenimento e informazione, in questa nuova questa fase di ripresa torna a seguire gli eventi più rilevanti del panorama italiano ripartendo da Lucca Comics & Games. Insieme a loro altri media partner avranno un ruolo di primo piano mettendosi alla prova per sperimentare e intraprendere nuove strade insieme al festival.
4) E infine… i Campfire! Lucca Comics & Games si trasformerà in un grande festival diffuso sul territorio nazionale grazie al coinvolgimento dei principali negozi specializzati in fumetto, giochi e narrativa fantasy. Questi indispensabili luoghi dove si condividono le passioni diventeranno avamposti distribuiti in tutta Italia per offrire intrattenimento culturale al pubblico più attivo che c’è. 1, 10, 100 Lucca Comics & Games dove gli editori potranno proporre contenuti speciali e le uscite del momento, in filo diretto con le attività svolte a Lucca e negli altri campfire. Una vera e propria chiamata alle armi, soprattutto a supporto di quei posti dove si coltiva il passatempo umanista, perché “alla fine di tutto questo vogliamo avere ancora #unpostodovetornare” (“Negozi in quarantena”, Infoludiche.org). Chiunque voglia fare parte di questa rete e accendere simbolicamente il falò deve trasmettere la propria manifestazione di interesse compilando il questionario sul sito www.luccacomicsandgames.com/campfire. I primi avamposti saranno annunciati a fine mese, in occasione del prossimo momento di comunicazione previsto.
L’organizzazione del festival così pensata consentirà di stimolare il contatto tra gli editori, gli autori e la community, offrire momenti identitari, promuovere le iniziative culturali con i grandi media, tentare di far ripartire il settore degli eventi come volano per l’industria creativa; nel contempo consentirà di reagire in modo flessibile e responsabile alle difficoltà in atto o che potranno sopraggiungere anche tra qualche mese, tutelando in primis la salute di ognuno di noi.
Riprende Emanuele Vietina: "Abbiamo voluto rispondere con cautela e intraprendenza a questa grande prova. Perché non è questo il giorno per pensare che il festival possa abbandonare i luoghi che lo ospitano da 54 anni, e svuotare i monumenti di Lucca dei sogni e dei suoi appassionati. Non è questo il giorno per rinunciare a dare supporto a un comparto editoriale che trova nella manifestazione il momento di massima espressione. L’anno scorso Lucca Comics & Games ha celebrato il valore del Becoming Human, diventare umani: e non sarà sicuramente questo il giorno in cui, rinunciando al nostro programma, abbandoneremo l’anima inclusiva del nostro festival e della nostra community".
“Questa decisione è passata attraverso un durissimo percorso di studio con l’obiettivo di trasformare la sfida in opportunità, con grande consapevolezza dello scenario in cui ci troviamo”, afferma Mario Pardini, presidente di Lucca Crea. “La società, insieme alla Lucca Holding Spa e al Comune di Lucca, sta facendo un grande sforzo per creare nuovi strumenti e segnare un tracciato diverso che integri e renda possibile la crescita del festival con caratteristiche innovative da capitalizzare per il futuro. Qualcosa che possa durare nel tempo, arricchire quanto è stato fatto sino ad ora”.
Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca, conclude ricordando che: “Con il protrarsi dell’emergenza sanitaria, l’Amministrazione Comunale ha preso piena consapevolezza di quanto la città e il festival avrebbero risentito degli effetti della pandemia. In questo caso, però, il rischio è molto diverso perché riguarda la possibilità di esistere o non esistere, di esserci o non esserci. L’avvio della fase tre ci ha portati alla decisione di dare un segno di continuità nonostante le difficoltà. Lucca Comics & Games nasce grazie a uno sforzo d'ingegno e di immaginazione che ha portato il nome della città di Lucca a essere affiancato a quello di metropoli come Tokyo, New York, Londra. Siamo consapevoli di non poter pensare di vendere 271.000 biglietti, che non avremo 700.000 presenze; accoglieremo quindi un numero di persone sufficiente per vivificare una città (ma anche i territori limitrofi che beneficiano di un indotto importante) che attende quell’evento con grande speranza. Per questo penso che Lucca Comics & Games si debba svolgere e debba essere inteso anche come il contributo simbolico della città di Lucca alla rinascita del Paese”.
Parte quindi oggi, a 110 giorni dalla data di inizio, il conto alla rovescia che prevede la prosecuzione di un lavoro straordinario, all’altezza delle migliori imprese, e un percorso a tappe che rimanda a fine mese il prossimo appuntamento con le prime anticipazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione, e a settembre le informazioni sull’apertura della biglietteria.
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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pleaseanotherbook · 5 years ago
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The K-Drama Book Tag
È quasi Pasqua, le giornate si stanno allungando e il sole splende sulle nostre teste e io davanti al pc lavoro, o cerco di lavorare, con una soglia dell’attenzione che si abbassa sempre di più. Leggo poco e male, la sera mi sparo drama su drama in call appassionate con le mie amiche del Team Drama Club e insieme a loro abbiamo anche organizzato una challenge su IG (seguitemi sul mio profilo, @anncleire per vedere le meraviglie create da Chiara). Mentre cercavo ispirazione per un post qui sul blog, perché non leggendo non ho al momento tantissime recensioni da scrivere, mi è venuto in mente di unire le passioni del momento, in un’unica soluzione: un book tag, è da un po’ che non ne faccio uno e mi divertono sempre un sacco. Speravo di trovarne uno già messo in piedi, in realtà, ma dopo una breve ricerca in quel di Google non ho trovato quello che stavo cercando, un Book Tag che unisse i kdrama con i libri, sostanzialmente le categorie definite tramite i drama coreani di cui ormai sono ossessionata (si, ho un problema, lo so, ma sorvoliamo) e quindi sono finita a costruirmelo a mia immagine e somiglianza il mio THE K-DRAMA BOOK TAG con alcuni dei miei drama preferiti.
Enjoy!
Her private life
Un libro o una saga che ti ha reso una completa fangirl
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Vi sorprenderò probabilmente con questa risposta, ma capitemi, sono un po’ folle. L’ultimo libro che mi ha reso una fangirl è sicuramente La storia delle api di Maja Lunde che mi ha portato addirittura al Festivaletteratura di Mantova per due giorni per incontrarla. Oramai chi mi segue da tempo sa che ho una leggerissima ossessione per i libri che parlano di api e anche questo non fa eccezione, è un racconto straordinario che lega epoche diverse in un passaggio avvincente e incredibilmente ben costruito, che pone l’attenzione su tante problematiche che affliggono la società moderna e che potrebbero distruggere il mondo così come lo conosciamo. Un lucido disegno di un mondo distopico fin troppo reale. Il meraviglioso intreccio di tre vite, indissolubilmente legate dal fil rouge delle api e della vita, in un racconto organico e variopinto, che esce dagli schemi e urla la premura di non distruggere un ecosistema e un mondo con l’avventatezza di migliaia di piccoli gesti. Un mondo fugace e irresistibile, che non è solo intrattenimento, ma anche monito, per una storia vividissima e indimenticabile.
Because This is My First Life
Un libro di narrativa contemporanea in cui riconoscerti
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Probabilmente non è il mio libro preferito, anzi, probabilmente una certa parte di me lo ha odiato profondamente, però Parlarne tra amici di Sally Rooney fotografa bene in pieno un’intera generazione ancorata perfettamente al mondo dell’internet, nerd, con un mare di passioni, proiettata verso il futuro, fortemente tecnologica e allo stesso tempo con chiaro in testa il senso dell’analogico. Il ritratto di una intera generazione, quei millennials precari e contraddittori che cercano di sopravvivere come meglio possono, incostanti e provocatori, e allo stesso tempo incredibilmente fragili e confusi. Leggendo di Frances mi sono resa conto di quanto il nostro vissuto sia universale, come i miei dubbi e le mie paure sono gli stessi dei miei coetanei, di quanto sia difficile superare certi schemi mentali, di quanto sia facile cadere vittime dell’insoddisfazione e di comportamenti meschini e di egoismi tutti umani.
Are You Human Too?
Un libro o una saga sci-fi piena di colpi di scena
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Ho pensato molto a cosa mettere in questa categoria e non posso non citare La Trilogia dell’Area X di Jeff VanderMeer (Annientamento – Autorità – Accettazione). Io me ne sono invaghita dopo aver visto diverse recensioni positive e la parte sci-fi unita a quella post-apocalittica mi hanno convinta che fosse il libro giusto per me. Una storia pazzesca, consumante, che tiene desta l’attenzione, arzigogolata, dal ritmo incalzante, un vortice di informazioni e descrizioni accuratissime, che sconvolge e inquieta, lasciando a bocca aperta il lettore, incredulo e sconcertato. Tantissime domande che non hanno ancora risposta, per un primo volume stupefacente. Bramo gli altri volumi, per immergermi ancora nei segreti dell’Area X. Per chi vive di scienza e per chi di scienza non capisce niente.
Goblin
La perfetta bromance su cui fangirlare
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Dovevo infilare in un TAG la mia adorata, ma lo farò evitando di citare sempre il mio Divino. Una delle bromance che più mi piacciono è quella che troviamo ne La spia del mare di Virginia de Winter. Cassian ha il fascino del maledetto e i modi da nobile d’altri tempi, un uomo di cui innamorarsi senza possibilità di scampo. Nonostante il suo essere scorbutico e un solitario votato al masochismo di mesi trascorsi a rincorrere un sogno, Cassian non è solo, ma accompagnato da tre fedelissimi amici e compagni di missione, un gruppo di spavaldi giovani alla ricerca di gloria e passatempi per sfuggire alla noia. El Cid, Manuel, un giovane nobile spagnolo scappato da uno scandalo innominabile, accompagnato sempre da una schiera di Mori pronti a sfoderare rinfreschi in qualunque posto e in qualunque condizione. Un giovanissimo e impertinente Casanova, pronto a sfoderare il suo fascino per piegare la volontà di chiunque, e il mio preferito del trio, Monsieur un elegantissimo giovane francese, sempre accompagnato dai suoi spiriti, da sussurri, da modi galanti e da quella superiorità tipica dei cugini d’oltralpe che irretisce e inganna.
The Legend of the Blue Sea
Un libro o una saga dal finale perfetto
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Non potrei immaginarmi nessun altro finale per Vani Sarca di quello racchiuso in quello racchiuso in Un caso speciale per la ghostwriter di Alice Basso. niziata nel 2015, ma scoperta da me solo nel 2017 perché sono un po’ scema, la serie segue le avventure di una ghostwriter, come da titolo, in una Torino contemporanea e ricco, e i legami che crea con le persone che la circondano. Alice Basso ha il dono di costruire con ironia e sagacia un intero mondo, a cui è davvero difficile dire addio. Per fortuna che c’è la rilettura. La fine perfetta insomma per un’avventura intensa, in cui le risate si accompagnano agli abbracci. Alice Basso è riuscita a coniugare una storia speciale in cui perdersi, per cercare il mistero e la commedia, il sarcasmo e le lacrime, la forza e la determinazione, perché in fondo la vita è un mix di esperienze in cui “né uragani né tormente ci potranno fare niente”.
Healer
Un protagonista dalla doppia vita
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Ho solo un libro chiaro in mente per questa categoria. I cieli di Sandra Newman e non ve lo posso neanche spoilerare troppo. Kate, la protagonista, è una ragazza come potrebbero essercene tante in mondo che si sta affacciando nel nuovo millennio, quel 2000 che nella nostra epoca è stato infestato dal mostro del Millennium Bug, ma che per Kate si affaccia in un mondo migliore. Sembra un’utopia, un miraggio, un sogno. Ma poi Kate si addormenta e si risveglia nel corpo e nelle intenzioni di Emilia, una giovane artista italiana trapiantata nell’Inghilterra di fine Cinquecento. Una storia incerta e assoluta, la sovrapposizione di così tanti layer, di così tante decisioni, che è il risultato probabilmente anche delle interpretazioni del lettore. A tratti angosciante e a tratti illuminante, I Cieli è una storia da leggere in un fiato.
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La perfetta protagonista da amare
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Avrei la protagonista perfetta per questo libro, ma non posso dirvela ancora. Perciò mi tocca ripiegare su Ead una delle protagoniste de Il priorato dell’albero delle arance di Samantha Shannon. Entrare nel mondo della Shannon è una scommessa perché non sai di preciso se ne uscirai tutto intero, si tratta di una storia lunga ottocento pagine e potrebbe intimidire da più punti di vista. Le immagini che la scrittrice riesce ad evocare entrano dentro e superano le barriere della pagina scritta per fagocitare completamente il lettore. È un fantasy di vecchio stampo, con un mondo completamente estraneo al nostro, ma che allo stesso tempo lo richiama vuoi per usanze, vuoi per cibi, vuoi per i luoghi. Le leggende si intrecciano per creare una storia nuova, un mondo immenso e terribile minacciato da forze oscure in cui alchimia, magia, e lotte per il potere si combattono per la supremazia. Eadaz du Zāla uq-Nāra si nasconde sotto i falsi abiti di Ead Duryan alla corte della regina Sabran. Ma Eadaz non è chi dice di essere, infatti è una delle ancelle del Priorato dell’Albero delle Arance, una comunità antichissima del regno di Lasia, da sempre votata ad uccidere i wyrm, gli sputafuoco, con un compito molto importante, proteggere a tutti i costi l’ultima erede della Madre o Donzella, a seconda del culto di cui ci si riferisce, Cleolind Onjenyu ultima che ha combattuto contro il Senza Nome e l’ha gettato nell’abisso. Ead è più coraggiosa di qualunque altra ancella, e ha anche un dono particolare. Lontana dalla sua casa Ead si adatta come può e soprattutto deve farsi forza per rinnegare il suo credo. La storia ha una forte matrice femminile, molte sono infatti le protagoniste femminili che emergono, ma Ead è sicuramente la mia preferita.
Fight for my way
Una storia d’amore su cui fantasticare
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Ormai lei è diventata una delle mie scrittrici salva vita per le romance e non vedo l’ora di mettere le mani sul suo prossimo volume. Notte numero zero di Rebecca Quasi è una di quelle storie che neanche credi che esistano ma ti scaldano il cuore. Costanza e Mario si incontrano per caso in un aeroporto, ma sono destinati ad incontrarsi di nuovo. Sembra impossibile che due come loro riescano ad innescare una tale reazione, ma si sa la chimica è imprevedibile e la Quasi accompagna il lettore in un viaggio affascinante e una storia d’amore emozionante.
E, voi quali sono i vostri drama preferiti? E con che libri avreste risposto?
Fatemelo sapere in un commento.
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pier-carlo-universe · 17 days ago
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L'ULTIMA RIVELAZIONE di Ferdinando GAMBOA. Un nuovo viaggio per Ulises Vidal verso l'incredibile. Recensione di Pier Carlo Lava
Fernando Gamboa ci porta, con L'Ultima Rivelazione, nel terzo capitolo della serie di avventure di Ulises Vidal, dove il coraggioso protagonista e i suoi compagni, Cassie e il professor Castillo, si ritrovano a dover riabilitare il loro nome e provare la
Fernando Gamboa ci porta, con L’Ultima Rivelazione, nel terzo capitolo della serie di avventure di Ulises Vidal, dove il coraggioso protagonista e i suoi compagni, Cassie e il professor Castillo, si ritrovano a dover riabilitare il loro nome e provare la verità dietro le loro straordinarie scoperte. In quest’opera, Gamboa intreccia suspense, mistero e azione in un viaggio che si spinge ai limiti…
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