#museo etnografico
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Un rapper al Museo
Per la prima volta in Italia un rapper implementa la didattica museale con la sua Hip Hop Pedagogy è successo a Udine al Museo Etnografico del Friuli.
Civici Musei di Udine e l’ufficio per la lingua friulana Furlan in Comun hanno proposto una serie di iniziative dedicate ai bimbi e alle scuole.
Un percorso di rinominazione degli oggetti presenti, una caccia la tesoro, una parete su cui poter scrivere esperienze e oggetti visiti nelle sale, e una serie di concerti-lezione curati dal rapper Dj Tubet hanno permesso di mettere in rima all’istante tramite il freestyle i concetti chiave.
https://www.telefriuli.it/cronaca/glimuc-peraulis-racconti-tesori-dj-tubet-friuli/
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Alessandria: Enrico Prevedello presenta “Una rivolta” al Museo Gambarina, un viaggio tra indipendentismo e crisi nel Nord-Est
Il 14 novembre al Museo Etnografico “C'era una volta”, Enrico Prevedello dialoga con Giulio Mozzi su “Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est”
Il 14 novembre al Museo Etnografico “C’era una volta”, Enrico Prevedello dialoga con Giulio Mozzi su “Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est”. Ad Alessandria, giovedì 14 novembre alle ore 17:30, presso il Museo Etnografico “C’era una volta” in piazza della Gambarina, si terrà la presentazione del libro “Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est” (Nottetempo) di Enrico Prevedello.…
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A 6500-year-old child.
Un niño de 6500 años de edad
Un bambino di 6500 anni di età.
(English / Español / Italiano)
The mummy of a 6,500-year-old Peruvian boy was on display at the Ethnographic Museum in the town of Witzenhausen, Germany, which received the mummy in 1987 from a private donation and into whose hands it probably came as a result of "huaqueo" (grave robbing).The mummy had developed a type of mould that threatened to destroy it and was given to the Lippisches Landesmuseum in Detmold, Germany, where it was restored and is still preserved. Hence the name of Child of Detmold.
When she underwent a CT scan it was also discovered by dental examination that the baby had died when she was between 8 and 10 months old and suffered from a rare and serious heart condition: hypoplastic left heart syndrome (HHLS) in which the left side of the heart does not develop normally. He had vitamin D deficiency and an abnormally conical skull, not formed artificially, but as a result of an oxycephaly or premature closure of the coronal suture. Death possibly resulted from a collapsed lung due to tuberculosis or pneumonia and heart syndrome. The mummy of the Detmold boy was subjected to radiocarbon dating and gave an astonishing result. It was dated much earlier than experts had assumed. The Detmold boy lived and died between 4505 and 4457 BC, making him one of the oldest mummies in the world, if not the oldest. It exceeds that of Ötzi by more than 1000 years and is twice the age of Tutankhamun.
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La momia de un niño peruano de hace 6.500 años se exhibía en el Museo Etnográfico de la ciudad de Witzenhausen, Alemania, que recibió la momia en 1987 procedente de una donación privada a cuyas manos llegó seguramente como resultado de un «huaqueo» (saqueo de tumba). La momia había desarrollado un tipo de moho que amenazaba con destruirla y fue cedida al Lippisches Landesmuseum en Detmold, Alemania, donde la restauraron y siguen conservando. De ahí el nombre de Niño de Detmold.
Al someterla a tomografía computerizada se descubrió además por el examen dental que el bebé había muerto cuando tenía entre 8 y 10 meses y que sufría una afección cardíaca grave y rara: síndrome de corazón izquierdo hipoplásico (HHLS) en la que no se desarrolla normalmente la parte izquierda del corazón. Tenía deficiencia de vitamina D y un cráneo anormalmente cónico, no formado artificialmente, sino como resultado de una oxicefalia o cierre prematuro de la sutura coronal. La muerte le sobrevino posiblemente por un colapso pulmonar debido a la tuberculosis que padecía o a una neumonía unido al síndrome del corazón. La momia del niño Detmold fue sometida a la datación por radiocarbono y dio un resultado asombroso. Su datación era muy anterior a lo que los expertos suponían. El niño Detmold vivió y murió entre los años 4505 y 4457 a.C. lo que lo convierte en una de las momias más antiguas del mundo, si no la más. Supera a la de Ötzi en más de 1000 años y le dobla la edad a la de Tutankamon.
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La mummia di un bambino peruviano di 6.500 anni fa è stata esposta al Museo Etnografico della città di Witzenhausen, in Germania, che l'ha ricevuta nel 1987 da una donazione privata e nelle cui mani è giunta probabilmente in seguito a un "huaqueo" (furto di tomba).La mummia aveva sviluppato un tipo di muffa che minacciava di distruggerla e fu consegnata al Lippisches Landesmuseum di Detmold, in Germania, dove fu restaurata ed è tuttora conservata. Da qui il nome di Bambino di Detmold.
Quando è stata sottoposta a una TAC si è anche scoperto, tramite un esame dentistico, che il bambino era morto quando aveva tra gli 8 e i 10 mesi e soffriva di una rara e grave patologia cardiaca: la sindrome del cuore sinistro ipoplasico (HHLS), in cui il lato sinistro del cuore non si sviluppa normalmente. Aveva una carenza di vitamina D e un cranio anormalmente conico, non formato artificialmente, ma come risultato di una ossifalia o chiusura prematura della sutura coronale. La morte potrebbe essere stata causata da un collasso polmonare dovuto a tubercolosi o polmonite e da una sindrome cardiaca. La mummia del bambino Detmold è stata sottoposta alla datazione al radiocarbonio e ha dato un risultato sorprendente. È stata datata molto prima di quanto gli esperti avevano ipotizzato. Il bambino Detmold è vissuto e morto tra il 4505 e il 4457 a.C., il che lo rende una delle mummie più antiche del mondo, se non la più antica. Supera quella di Ötzi di oltre 1000 anni ed è il doppio dell'età di Tutankhamon.
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Seta & Oro
La collezione tessile di Mariano Fortuny
a cura di Doretta Davanzo Poli, testi di Marcello Brusegan
Arsenale Editrice, Venezia 1997, 200 pagine, 21,5 x 30 cm, ISBN 88-7743-187-3
euro 90,00
email if you want to buy :[email protected]
Mostra Biblioteca Nazionale Marciana, Lib.Sansoviniana Venezia 1997-1998
Del poliedrico talento spagnolo è nota, in Italia e all'estero, la produzione pittorica, scenografica e, in particolare, di stampa su seta e di creazioni di moda: attività per le quali si ispirava largamente alla collezione di tessuti iniziata dai suoi genitori e da lui stesso incrementata e conservata nel palazzo veneziano Pesaro degli Orfei dove risiedeva, divenuto ora museo comunale a lui intitolato. Nelle vetrine del Salone della Libreria Sansoviniana sono stati esposti per la prima volta, in questa eccezionale occasione, un centinaio di esemplari di stoffe, ricami e vesti selezionati dalla collezione Fortuny. Non si tratta di piccoli campioni, ma di drappi di notevoli dimensioni (utilizzati da Fortuny nel raffinato e decadente arredo della sua abitazione veneziana), di paramenti liturgici (pianete, tonacelle, piviali) e di vesti etnografico-aristocratiche di area asiatica, di grande spettacolarità, come viene testimoniato dall'immagine scelta per la copertina del catalogo e il manifesto dell'eposizione: una veste tessuta per il "piccolo imperatore", identificabile come tale dalla presenza di ben diciotto draghi a cinque artigli.
18/01/23
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TORRI DEL BENACO
📍Torri del Benaco📸🏘️
Sorge sulla media costa veronese del lago di Garda, al confine con Garda a sud e Brenzone sul Garda a nord.
Il centro storico del paese principale è circondato da mura e torri medievali. Al piccolo porto sorgono il Palazzo del Consiglio della Gardesana del 14° secolo, oggi un famoso hotel, e il Castello degli Scaligeri, sede del Museo Etnografico, con la prima mostra italiana del pesce d'acqua dolce e della limonaia, un giardino di Limoni che risale al 1760.
Si può considerare una delle perle del Lago di Garda, una delle mete principali per le vacanze estive grazie alla possibilità di varie attività che si possono fare sia sulle spiagge che in acqua.
Consiglio quindi di andare verso fine estate per trovare meno confusione!
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#AvvisoPA - Sospensione temporanea del servizio museale Museo etnoantropologico "Giuseppe Pitrÿ"
Si comunica che dal 18 al 22 novembre 2024 il servizio al pubblico del Museo Etnografico Siciliano “Giuseppe Pitrè” sarà temporaneamente sospeso per riordino e pulizia delle teche espositive. Read More Si comunica che dal 18 al 22 novembre 2024 il servizio al pubblico del Museo Etnografico Siciliano “Giuseppe Pitrè” sarà temporaneamente sospeso per riordino e pulizia delle teche…
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La Spezia: un weekend al Museo Etnografico “Giovanni Podenzana” tra arte e tradizione. Un weekend ricco di eventi al Museo Civico Etnorgafico “G. Podenzana”. Sabato 9 novembre alle ore 17.00 è prevista al Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” una visita guidata in italiano e in inglese in occasione della mostra “En garde!... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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L’Homme de Rio: Tintin nel paese di Bébel
… La grande fonte di ispirazione per L’uomo di Rio è infatti Tintin. Il film si apre come L’orecchio spezzato. In questo album del 1943, un feticcio di arumbaya (una tribù fittizia inventata da Hergé) viene rubato dal museo etnografico di Bruxelles… The Man from Rio si apre allo stesso modo con il furto di una statuetta maltica (anche questa una civiltà immaginaria) al Musée de l’Homme a Parigi.…
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Sannio: viaggio tra Storia, Natura e Sapori
Il Sannio, situato nel cuore dell'Italia meridionale, è una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali che aspetta solo di essere esplorata. Antica regione abitata dai Sanniti, popolo fiero e tenace, il Sannio conserva ancora oggi tracce del suo glorioso passato, offrendo ai visitatori un affascinante itinerario tra borghi medievali, siti archeologici e paesaggi mozzafiato. Un territorio ricco di storia e cultura Il Sannio vanta una storia millenaria che risale all'epoca sannitica, quando questa fiera popolazione resistette con coraggio all'espansione romana. Testimonianze di questo antico passato sono ancora visibili in numerosi siti archeologici, come quello di Altilia, Pietrabbondante e Roseto Valfortore, dove si possono ammirare resti di città fortificate, templi e teatri. Paesaggi incontaminati e borghi pittoreschi Il Sannio è caratterizzato da un paesaggio variegato che spazia dalle montagne innevate del Matese alle verdi colline ricoperte di vigneti e uliveti. Non mancano laghi cristallini, fiumi incontaminati e boschi rigogliosi, che offrono agli amanti della natura infinite opportunità per escursioni, trekking e attività all'aria aperta. Tra i borghi pittoreschi da non perdere, meritano una menzione: - San Marco dei Cavoti: Arroccato su un colle, questo borgo medievale vanta un centro storico perfettamente conservato, con chiese antiche, palazzi signorili e vicoli suggestivi. - Montefalcone: Conosciuto come il "balcone del Sannio", questo borgo offre panorami mozzafiato sulla vallata sottostante. Da visitare il Castello Svevo e la Chiesa Madre. - Colle Sannita: Famoso per la produzione di fichi, questo borgo ospita anche un interessante Museo Etnografico e un suggestivo centro storico. Un paradiso per gli amanti del gusto Il Sannio è rinomato per la sua tradizione culinaria ricca di sapori genuini e prodotti tipici di eccellenza. Tra i piatti tipici da assaggiare, troviamo: - Caciocavallo di Agnone: Un formaggio DOP dal sapore intenso e piccante, prodotto con latte ovino - Soppressata di Benevento: Un salame tipico a base di carne di maiale, stagionato in cantina. - Sfogliatelle di Benevento: Un dolce a base di pasta sfoglia ripieno di ricotta e canditii. Il Sannio è anche terra di vini pregiati, come il Sannio DOC, il Taburno DOCG e il Benevento DOCG. Sannio: un'esperienza da non perdere Se siete alla ricerca di una vacanza all'insegna della cultura, della natura e del buon cibo, il Sannio è la destinazione ideale. Con i suoi borghi pittoreschi, i paesaggi incontaminati e la sua ricca tradizione enogastronomica, il Sannio vi conquisterà con la sua autenticità e il suo fascino senza tempo. Immagini di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Dj Tubet su RaiPlay
Inizio l'anno con una novità: da oggi anche Dj Tubet approda su RaiPlay nella sezione in lingua friulana 𝐷𝑜𝑐𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑖𝑠!
Il rapper friulano vi accompagnerà dentro le stanze de “Il Museu Etnografic dal Friûl” nel documentario di Arianna Zani a cura della programmazione in lingua friulana della sede RAI FVG.
Per la prima volta in Italia un rapper è stato parte attiva di un museo all'interno di un progetto educativo che ha saputo fondere Hip Hop Pedagogy e didattica museale e intervenendo successivamente in un documentario sullo stesso museo intercalando gli ospiti anche con il freestyle rap.
Ecco a voi i link diretto:
#dj tubet#rai fvg#civici musei udine#comune di udine#arianna zani#documentario#museo#museo etnografico#friulano#rap#rapper#freestyle#friuli venezia giulia#friuli#furlan#rapper italiani#rapper italiano#hip hop italiano#hip hop pedagogy#raiplay#lingue minoritarie
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Immersi nelle storie: Il cinema di Tsai Ming-liang in scena ad Alessandria - Museo Etnografico "C’era una volta"
Presentazione del libro "Solitudini urbane" di Valentino Saccà al Cinefestival Immersi nelle storie 2024
Presentazione del libro “Solitudini urbane” di Valentino Saccà al Cinefestival Immersi nelle storie 2024. Il Cinefestival Immersi nelle storie 2024 porta ad Alessandria una nuova e affascinante proposta culturale dedicata al cinema e alla riflessione sulla società contemporanea. Tra gli appuntamenti più attesi, giovedì 7 novembre alle ore 17.30, presso il Museo Etnografico “C’era una volta”…
#Alessandria#Alessandria today#analisi filmica#arte visiva#Associazione La Voce della Luna#Barbara Rossi#cineasti asiatici#CINEFESTIVAL IMMERSI NELLE STORIE#Cineforum#cinema anti-spettacolare#cinema d’autore#cinema e narrativa#cinema e società#cinema sentimentale#cinema spettrale#cinema taiwanese#comune di Alessandria#critica cinematografica#critica del cinema#Cultura cinematografica#cultura umanistica#decadenza quotidiana#Emozioni Umane#estetica cinematografica#Evento culturale Alessandria#evoluzione del cinema#Federazione Italiana Circoli del Cinema#FICC#film asiatici#film internazionali
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Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura.
Nel cuore delle pittoresche Valli di Lanzo, un tesoro nascosto attende pazientemente di svelare le sue meraviglie tessili al mondo.
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile, un'opera voluta con fervore da Ester Fornara Borla e resa possibile dall'impegno dell'Amministrazione Comunale, è una gemma culturale incastonata nel seicentesco ex istituto delle Suore Immacolatine, noto anche come Palazzo d’Este.
Inaugurato con gioia e fierezza il 20 giugno 2009, questo museo è molto più di una semplice raccolta di oggetti antichi; è un santuario che celebra la ricca storia tessile e il patrimonio artistico delle Valli di Lanzo.
Riscoperta delle Tradizioni Tessili
Una delle principali missioni del Museo Etnografico è quella di preservare e promuovere le tradizioni tessili tipiche del territorio.
L'esposizione è suddivisa in due sezioni distintive: la prima, dedicata alla filatura e alla tessitura, offre un'affascinante panoramica delle antiche tecniche utilizzate dalle donne nelle case rurali delle Valli di Lanzo.
Qui, visitatori di ogni età possono immergersi nel processo intricato e laborioso che portava alla creazione di tele grezze di canapa o cotone, utilizzate per la biancheria per la casa e quella personale.
Grazie al restauro di un antico telaio risalente al XIX secolo, esposto con orgoglio nella sezione, è possibile rivivere l'arte millenaria della tessitura e ammirare la perfezione dei dettagli delle tele prodotte.
La seconda sezione del museo è un omaggio all'Arte Popolana Lanzese, conosciuta anche come "Lavoro di Lanzo".
Questa tecnica di ricamo, nata nel cuore della città intorno al 1910 grazie all'iniziativa visionaria di Elena Mars Albert, ha plasmato un'intera generazione di donne lanzesi.
Attraverso la creazione di fiori, foglie e fettucce all'uncinetto, le giovani ragazze, spesso provenienti da famiglie contadine o svantaggiate, hanno imparato a trasformare semplici fili in opere d'arte.
I manufatti risultanti, spesso composti su tela grezza, erano venduti con orgoglio a Torino e oltre, portando un po' della bellezza delle Valli di Lanzo nel resto del mondo.
Una Ricostruzione Storica Vivente
Il Museo Etnografico non è solo una tappa turistica, ma un laboratorio vivente dove le tradizioni tessili prendono vita.
Grazie alla dedizione del Comitato Ponte del Diavolo di Lanzo, il museo ospita regolarmente sessioni pratiche e visite guidate per condividere le antiche tecniche e promuovere l'arte della tessitura e del ricamo.
Qui, i visitatori possono sperimentare di persona l'uso degli strumenti secolari, testimoni dell'ingegno e della maestria dei tessitori del passato.
Il Passato e il Presente Si Fondono
Oltre alla sua funzione educativa e culturale, il Museo Etnografico è anche un ponte tra il passato e il presente.
Le opere esposte, insieme alla documentazione fotografica originale e agli arazzi moderni creati dal laboratorio d’arte tessile “Ricamare a Lanzo”, raccontano una storia di continuità e innovazione.
Il Ricamo di Lanzo, inserito nel disciplinare di produzione “Tessitura, Arazzi, Ricamo e Abbigliamento” per l'Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte, continua a ispirare anche la moda contemporanea, come dimostrato dal progetto di reinterpretazione stilistica del 2012, che ha dato vita a una collezione di gioielli contemporanei.
Un Palazzo Rico di Storia
Il palazzo che ospita il Museo Etnografico è più di un semplice edificio; è una testimonianza vivente della storia delle Valli di Lanzo.
Un tempo appartenuto alla potente famiglia Este di San Martino in Rio, il palazzo ha attraversato secoli di dominio e cambiamenti politici prima di diventare sede dell'Istituto delle Suore Immacolatine e, infine, del Museo Etnografico.
La sua storia intrisa di nobili gesta e passaggi di potere conferisce al museo un'aura di grandezza e maestosità che si fonde perfettamente con il suo intento di celebrare le arti tessili locali.
In conclusione, il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese è molto più di una semplice attrazione turistica; è un luogo dove la storia prende vita, dove le tradizioni sono onorate e dove l'arte continua a fiorire. Con la sua vasta collezione di opere antiche e moderne, le sue sessioni pratiche e il suo impegno per la promozione della cultura tessile locale, questo museo rimane un faro di ispirazione per le generazioni presenti e future.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
Una Tela di Storia e Cultura
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GERÇEK BİR LİDERİN GERÇEK HAYAT HİKAYESİ - MUSTAFA KEMAL ATATÜRK
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ ❤️❤️ Mustafa Kemal Atatürk
STIAMO PER FESTEGGIARE IL CENTENARIO DEL PADRE DELLA PATRIA TURCA
Atatürk negli anni '30 del XX secolo 1º Presidente della Turchia Durata mandato 29 ottobre 1923 – 10 novembre 1938 Capo del governo İsmet İnönü Ali Fethi Okyar Celâl Bayar Predecessore carica istituita Successore İsmet İnönü 1º Primo ministro del Governo della Grande Assemblea Nazionale Turca Durata mandato 3 maggio 1920 – 24 gennaio 1921 Predecessore carica istituita Successore Fevzi Çakmak 1º Presidente della Grande assemblea nazionale della Turchia Durata mandato 24 aprile 1920 – 29 ottobre 1923 Predecessore carica istituita Successore Ali Fethi Okyar 1° Leader del Partito Popolare Repubblicano Durata mandato 9 settembre 1923 – 10 novembre 1938 Predecessore carica istituita Successore İsmet İnönü Dati generali Partito politico Partito Popolare Repubblicano Professione Ufficiale Firma Firma di Mustafa Kemal Atatürk Mustafa Kemal Atatürk Mustafa Kemal Pascià nel 1923, comandante in capo dell'esercito turco Nascita Salonicco, 19 maggio 1881 Morte Istanbul, 10 novembre 1938 Cause della morte cirrosi epatica Luogo di sepoltura Anıtkabir, Ankara (dal 1953) Precedentemente: Museo Etnografico, Ankara (1938-1953) Dati militari Paese servito Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano Bandiera della Turchia Turchia Forza armata Esercito ottomano Esercito turco Anni di servizio 1893-1927 Grado Maresciallo Guerre Guerra italo-turca Guerre balcaniche Prima guerra mondiale Guerra d'indipendenza turca Comandante di 19ª Divisione 16º Corpo 2ª armata ottomana 7ª armata ottomana Gruppo d'armata Yildirim "fonti nel corpo del testo" voci di militari presenti su Wikipedia Manuale Mustafa Kemal Atatürk (IPA: [mustaˈfa ceˈmal aˈtaˌtyɾc]) (Salonicco, 19 maggio 1881[1] – Istanbul, 10 novembre 1938) è stato un generale e politico turco, fondatore e primo Presidente della Repubblica turca (1923-1938). Dal 1916 fu chiamato Mustafa Kemal "Paşa", dal 1934 Kemal "Atatürk".
È considerato l'eroe nazionale turco, e il padre della Turchia moderna.[2] Forte del suo prestigio in patria per aver assicurato la vittoria turca nella battaglia di Gallipoli del 1915 durante la prima guerra mondiale, Mustafa Kemal guidò il Movimento Nazionale Turco che resistette all'occupazione e alla spartizione della Turchia continentale da parte delle Potenze alleate dopo la sconfitta e dissoluzione dell'Impero Ottomano. Sotto il suo comando, nella guerra di indipendenza turca le forze turche sconfissero e cacciarono le armate armene, francesi, italiane e greche, nonché gli ultimi lealisti del sultano ottomano, ottenendo così la rinegoziazione dei trattati di pace e quindi la firma del Trattato di Losanna (1923) in sostituzione a quello di Sèvres. Infine dichiarò decaduto il sultanato, proclamando così la Repubblica di Turchia.
Fu promotore di una radicale politica di riforme volte alla modernizzazione e secolarizzazione della Turchia, facendola diventare una nazione laica e in via di industrializzazione, favorendo inoltre una profonda occidentalizzazione dal punto di vista culturale e dei costumi, volta a creare un distacco dalla precedente cultura ottomana e islamista. Ideologicamente laico e nazionalista, le sue politiche e teorie sociopolitiche divennero note come kemalismo.
Per i suoi meriti in patria, così come in Europa, è considerato una delle più importanti figure del XX secolo.
Rapporti con la Russia e poi Unione Sovietica Il 26 aprile 1920, Mustafa Kemal inviò un messaggio a Vladimir Lenin, leader bolscevico della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (non ancora Unione Sovietica), promettendogli di coordinare le loro operazioni militari con i bolscevichi nella comune "lotta contro i governi imperialisti", richiedendogli 5 milioni di lire in oro e in armamenti. Per i successivi due anni, il governo di Lenin inviò aiuti militari alla Turchia tra i quali 6000 fucili e 5 milioni di munizioni.[38]
Nel 1921, Kemal firmò il Trattato di Mosca (Amicizia e Fratellanza) con la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, il quale fu poi seguito dal Trattato di Kars per assicurare i confini settentrionali della Repubblica di Turchia con la Repubblica Socialista Sovietica di Armenia, la quale era ancora formalmente indipendente ma nell'orbita sovietica. Le relazioni tra la Turchia di Kemal e l'Unione Sovietica furono fin da subito amichevoli ma basate sul fatto che erano contro un nemico comune: la Gran Bretagna e l'Occidente.[39] Nonostante i suoi rapporti con l'Unione Sovietica, Atatürk non era disposto a far penetrare il comunismo in Turchia. «L'amicizia con la Russia», disse, «non è finalizzata ad adottare la loro ideologia del comunismo in Turchia».[39]
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#AvvisoPA - Comunicazione orari Museo Pitrÿ del 1 novembre
Si comunica che venerdì 1 novembre il Museo Etnografico Siciliano “Giuseppe Pitrè” garantirà le visite museali soltanto nell’orario antimeridiano, dalle 9,00 alle 12,30. Read More Si comunica che venerdì 1 novembre il Museo Etnografico Siciliano “Giuseppe Pitrè” garantirà le visite museali soltanto nell’orario antimeridiano, dalle 9,00 alle 12,30. Feed RSS – Comune di Palermo Avviso
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La Spezia: Lunedì 26 agosto ore 21.15 "Spettacolo di mentalismo" per la Croce Rossa Italiana, Comitato della Spezia
La Spezia: Lunedì 26 agosto ore 21.15 "Spettacolo di mentalismo" per la Croce Rossa Italiana, Comitato della Spezia. "Notti al Castello" è la rassegna estiva spezzina promossa dall'Amministrazione Peracchini che rappresenta la tradizionale manifestazione culturale sotto le stelle al Museo del Castello San Giorgio in collaborazione con il Museo Etnografico "Giovanni Podenzana" e con il Sistema Bibliotecario Urbano della Spezia. Lunedì 26 agosto ore 21.15... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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