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#museo etnografico
djtubet · 1 year
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Un rapper al Museo
Per la prima volta in Italia un rapper implementa la didattica museale con la sua Hip Hop Pedagogy  è successo a Udine al Museo Etnografico del Friuli.
Civici Musei di Udine e l’ufficio per la lingua friulana Furlan in Comun hanno proposto una serie di iniziative dedicate ai bimbi e alle scuole.
Un percorso di rinominazione degli oggetti presenti, una caccia la tesoro, una parete su cui poter scrivere esperienze e oggetti visiti nelle sale, e una serie di concerti-lezione curati dal rapper Dj Tubet hanno permesso di mettere in rima all’istante tramite il freestyle i concetti chiave.
https://www.telefriuli.it/cronaca/glimuc-peraulis-racconti-tesori-dj-tubet-friuli/
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yaellaharpe-blog · 5 months
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A 6500-year-old child.
Un niño de 6500 años de edad
Un bambino di 6500 anni di età.
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(English / Español / Italiano)
The mummy of a 6,500-year-old Peruvian boy was on display at the Ethnographic Museum in the town of Witzenhausen, Germany, which received the mummy in 1987 from a private donation and into whose hands it probably came as a result of "huaqueo" (grave robbing).The mummy had developed a type of mould that threatened to destroy it and was given to the Lippisches Landesmuseum in Detmold, Germany, where it was restored and is still preserved. Hence the name of Child of Detmold.
When she underwent a CT scan it was also discovered by dental examination that the baby had died when she was between 8 and 10 months old and suffered from a rare and serious heart condition: hypoplastic left heart syndrome (HHLS) in which the left side of the heart does not develop normally. He had vitamin D deficiency and an abnormally conical skull, not formed artificially, but as a result of an oxycephaly or premature closure of the coronal suture. Death possibly resulted from a collapsed lung due to tuberculosis or pneumonia and heart syndrome. The mummy of the Detmold boy was subjected to radiocarbon dating and gave an astonishing result. It was dated much earlier than experts had assumed. The Detmold boy lived and died between 4505 and 4457 BC, making him one of the oldest mummies in the world, if not the oldest. It exceeds that of Ötzi by more than 1000 years and is twice the age of Tutankhamun.
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La momia de un niño peruano de hace 6.500 años se exhibía en el Museo Etnográfico de la ciudad de Witzenhausen, Alemania, que recibió la momia en 1987 procedente de una donación privada a cuyas manos llegó seguramente como resultado de un «huaqueo» (saqueo de tumba). La momia había desarrollado un tipo de moho que amenazaba con destruirla y fue cedida al Lippisches Landesmuseum en Detmold, Alemania, donde la restauraron y siguen conservando. De ahí el nombre de Niño de Detmold.
Al someterla a tomografía computerizada se descubrió además por el examen dental que el bebé había muerto cuando tenía entre 8 y 10 meses y que sufría una afección cardíaca grave y rara: síndrome de corazón izquierdo hipoplásico (HHLS) en la que no se desarrolla normalmente la parte izquierda del corazón. Tenía deficiencia de vitamina D y un cráneo anormalmente cónico, no formado artificialmente, sino como resultado de una oxicefalia o cierre prematuro de la sutura coronal. La muerte le sobrevino posiblemente por un colapso pulmonar debido a la tuberculosis que padecía o a una neumonía unido al síndrome del corazón. La momia del niño Detmold fue sometida a la datación por radiocarbono y dio un resultado asombroso. Su datación era muy anterior a lo que los expertos suponían. El niño Detmold vivió y murió entre los años 4505 y 4457 a.C. lo que lo convierte en una de las momias más antiguas del mundo, si no la más. Supera a la de Ötzi en más de 1000 años y le dobla la edad a la de Tutankamon.
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La mummia di un bambino peruviano di 6.500 anni fa è stata esposta al Museo Etnografico della città di Witzenhausen, in Germania, che l'ha ricevuta nel 1987 da una donazione privata e nelle cui mani è giunta probabilmente in seguito a un "huaqueo" (furto di tomba).La mummia aveva sviluppato un tipo di muffa che minacciava di distruggerla e fu consegnata al Lippisches Landesmuseum di Detmold, in Germania, dove fu restaurata ed è tuttora conservata. Da qui il nome di Bambino di Detmold.
Quando è stata sottoposta a una TAC si è anche scoperto, tramite un esame dentistico, che il bambino era morto quando aveva tra gli 8 e i 10 mesi e soffriva di una rara e grave patologia cardiaca: la sindrome del cuore sinistro ipoplasico (HHLS), in cui il lato sinistro del cuore non si sviluppa normalmente. Aveva una carenza di vitamina D e un cranio anormalmente conico, non formato artificialmente, ma come risultato di una ossifalia o chiusura prematura della sutura coronale. La morte potrebbe essere stata causata da un collasso polmonare dovuto a tubercolosi o polmonite e da una sindrome cardiaca. La mummia del bambino Detmold è stata sottoposta alla datazione al radiocarbonio e ha dato un risultato sorprendente. È stata datata molto prima di quanto gli esperti avevano ipotizzato. Il bambino Detmold è vissuto e morto tra il 4505 e il 4457 a.C., il che lo rende una delle mummie più antiche del mondo, se non la più antica. Supera quella di Ötzi di oltre 1000 anni ed è il doppio dell'età di Tutankhamon.
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fashionbooksmilano · 2 years
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Seta & Oro
La collezione tessile di Mariano Fortuny
a cura di Doretta Davanzo Poli, testi di Marcello Brusegan
Arsenale Editrice, Venezia 1997, 200 pagine, 21,5 x 30 cm, ISBN 88-7743-187-3
euro 90,00
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Mostra Biblioteca Nazionale Marciana, Lib.Sansoviniana Venezia 1997-1998
Del poliedrico talento spagnolo è nota, in Italia e all'estero, la produzione pittorica, scenografica e, in particolare, di stampa su seta e di creazioni di moda: attività per le quali si ispirava largamente alla collezione di tessuti iniziata dai suoi genitori e da lui stesso incrementata e conservata nel palazzo veneziano Pesaro degli Orfei dove risiedeva, divenuto ora museo comunale a lui intitolato.  Nelle vetrine del Salone della Libreria Sansoviniana sono stati esposti per la prima volta, in questa eccezionale occasione, un centinaio di esemplari di stoffe, ricami e vesti selezionati dalla collezione Fortuny. Non si tratta di piccoli campioni, ma di drappi di notevoli dimensioni (utilizzati da Fortuny nel raffinato e decadente arredo della sua abitazione veneziana), di paramenti liturgici (pianete, tonacelle, piviali) e di vesti etnografico-aristocratiche di area asiatica, di grande spettacolarità, come viene testimoniato dall'immagine scelta per la copertina del catalogo e il manifesto dell'eposizione: una veste tessuta per il "piccolo imperatore", identificabile come tale dalla presenza di ben diciotto draghi a cinque artigli.
18/01/23
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trekkersfrompadova · 2 years
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TORRI DEL BENACO
📍Torri del Benaco📸🏘️
Sorge sulla media costa veronese del lago di Garda, al confine con Garda a sud e Brenzone sul Garda a nord.
Il centro storico del paese principale è circondato da mura e torri medievali. Al piccolo porto sorgono il Palazzo del Consiglio della Gardesana del 14° secolo, oggi un famoso hotel, e il Castello degli Scaligeri, sede del Museo Etnografico, con la prima mostra italiana del pesce d'acqua dolce e della limonaia, un giardino di Limoni che risale al 1760.
Si può considerare una delle perle del Lago di Garda, una delle mete principali per le vacanze estive grazie alla possibilità di varie attività che si possono fare sia sulle spiagge che in acqua.
Consiglio quindi di andare verso fine estate per trovare meno confusione!
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lamilanomagazine · 1 month
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La Spezia: Lunedì 26 agosto ore 21.15 "Spettacolo di mentalismo" per la Croce Rossa Italiana, Comitato della Spezia
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La Spezia: Lunedì 26 agosto ore 21.15 "Spettacolo di mentalismo" per la Croce Rossa Italiana, Comitato della Spezia. "Notti al Castello" è la rassegna estiva spezzina promossa dall'Amministrazione Peracchini che rappresenta la tradizionale manifestazione culturale sotto le stelle al Museo del Castello San Giorgio in collaborazione con il Museo Etnografico "Giovanni Podenzana" e con il Sistema Bibliotecario Urbano della Spezia. Lunedì 26 agosto ore 21.15... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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afnews7 · 2 months
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L’Homme de Rio: Tintin nel paese di Bébel
… La grande fonte di ispirazione per L’uomo di Rio è infatti Tintin. Il film si apre come L’orecchio spezzato. In questo album del 1943, un feticcio di arumbaya (una tribù fittizia inventata da Hergé) viene rubato dal museo etnografico di Bruxelles… The Man from Rio si apre allo stesso modo con il furto di una statuetta maltica (anche questa una civiltà immaginaria) al Musée de l’Homme a Parigi.…
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Sannio: viaggio tra Storia, Natura e Sapori
Il Sannio, situato nel cuore dell'Italia meridionale, è una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali che aspetta solo di essere esplorata. Antica regione abitata dai Sanniti, popolo fiero e tenace, il Sannio conserva ancora oggi tracce del suo glorioso passato, offrendo ai visitatori un affascinante itinerario tra borghi medievali, siti archeologici e paesaggi mozzafiato. Un territorio ricco di storia e cultura Il Sannio vanta una storia millenaria che risale all'epoca sannitica, quando questa fiera popolazione resistette con coraggio all'espansione romana. Testimonianze di questo antico passato sono ancora visibili in numerosi siti archeologici, come quello di Altilia, Pietrabbondante e Roseto Valfortore, dove si possono ammirare resti di città fortificate, templi e teatri. Paesaggi incontaminati e borghi pittoreschi Il Sannio è caratterizzato da un paesaggio variegato che spazia dalle montagne innevate del Matese alle verdi colline ricoperte di vigneti e uliveti. Non mancano laghi cristallini, fiumi incontaminati e boschi rigogliosi, che offrono agli amanti della natura infinite opportunità per escursioni, trekking e attività all'aria aperta. Tra i borghi pittoreschi da non perdere, meritano una menzione: - San Marco dei Cavoti: Arroccato su un colle, questo borgo medievale vanta un centro storico perfettamente conservato, con chiese antiche, palazzi signorili e vicoli suggestivi. - Montefalcone: Conosciuto come il "balcone del Sannio", questo borgo offre panorami mozzafiato sulla vallata sottostante. Da visitare il Castello Svevo e la Chiesa Madre. - Colle Sannita: Famoso per la produzione di fichi, questo borgo ospita anche un interessante Museo Etnografico e un suggestivo centro storico. Un paradiso per gli amanti del gusto Il Sannio è rinomato per la sua tradizione culinaria ricca di sapori genuini e prodotti tipici di eccellenza. Tra i piatti tipici da assaggiare, troviamo: - Caciocavallo di Agnone: Un formaggio DOP dal sapore intenso e piccante, prodotto con latte ovino - Soppressata di Benevento: Un salame tipico a base di carne di maiale, stagionato in cantina. - Sfogliatelle di Benevento: Un dolce a base di pasta sfoglia ripieno di ricotta e canditii. Il Sannio è anche terra di vini pregiati, come il Sannio DOC, il Taburno DOCG e il Benevento DOCG. Sannio: un'esperienza da non perdere Se siete alla ricerca di una vacanza all'insegna della cultura, della natura e del buon cibo, il Sannio è la destinazione ideale. Con i suoi borghi pittoreschi, i paesaggi incontaminati e la sua ricca tradizione enogastronomica, il Sannio vi conquisterà con la sua autenticità e il suo fascino senza tempo. Immagini di copertina: DepositPhotos Read the full article
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telodogratis · 6 months
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#EventiPA - Pitrÿ inedito - I documenti ritrovati
Il 10 aprile 2024 alle ore 16:30 nella Cappella del Marvuglia del Museo etnografico siciliano “G. Pitrè” (viale Duca degli Abruzzi 1, Palermo) si inaugura la mostra Pitrè inedito. I documenti ritrovati, curata da Eliana Cala…  ​Read More Il 10 aprile 2024 alle ore 16:30 nella Cappella del Marvuglia del Museo etnografico siciliano “G. Pitrè” (viale Duca degli Abruzzi 1, Palermo) si inaugura la…
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biancheriaecotone · 6 months
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Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura.
Nel cuore delle pittoresche Valli di Lanzo, un tesoro nascosto attende pazientemente di svelare le sue meraviglie tessili al mondo.
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile, un'opera voluta con fervore da Ester Fornara Borla e resa possibile dall'impegno dell'Amministrazione Comunale, è una gemma culturale incastonata nel seicentesco ex istituto delle Suore Immacolatine, noto anche come Palazzo d’Este.
Inaugurato con gioia e fierezza il 20 giugno 2009, questo museo è molto più di una semplice raccolta di oggetti antichi; è un santuario che celebra la ricca storia tessile e il patrimonio artistico delle Valli di Lanzo. 
Riscoperta delle Tradizioni Tessili 
Una delle principali missioni del Museo Etnografico è quella di preservare e promuovere le tradizioni tessili tipiche del territorio.
L'esposizione è suddivisa in due sezioni distintive: la prima, dedicata alla filatura e alla tessitura, offre un'affascinante panoramica delle antiche tecniche utilizzate dalle donne nelle case rurali delle Valli di Lanzo.
Qui, visitatori di ogni età possono immergersi nel processo intricato e laborioso che portava alla creazione di tele grezze di canapa o cotone, utilizzate per la biancheria per la casa e quella personale.
Grazie al restauro di un antico telaio risalente al XIX secolo, esposto con orgoglio nella sezione, è possibile rivivere l'arte millenaria della tessitura e ammirare la perfezione dei dettagli delle tele prodotte. 
La seconda sezione del museo è un omaggio all'Arte Popolana Lanzese, conosciuta anche come "Lavoro di Lanzo".
Questa tecnica di ricamo, nata nel cuore della città intorno al 1910 grazie all'iniziativa visionaria di Elena Mars Albert, ha plasmato un'intera generazione di donne lanzesi.
Attraverso la creazione di fiori, foglie e fettucce all'uncinetto, le giovani ragazze, spesso provenienti da famiglie contadine o svantaggiate, hanno imparato a trasformare semplici fili in opere d'arte.
I manufatti risultanti, spesso composti su tela grezza, erano venduti con orgoglio a Torino e oltre, portando un po' della bellezza delle Valli di Lanzo nel resto del mondo. 
Una Ricostruzione Storica Vivente 
Il Museo Etnografico non è solo una tappa turistica, ma un laboratorio vivente dove le tradizioni tessili prendono vita.
Grazie alla dedizione del Comitato Ponte del Diavolo di Lanzo, il museo ospita regolarmente sessioni pratiche e visite guidate per condividere le antiche tecniche e promuovere l'arte della tessitura e del ricamo.
Qui, i visitatori possono sperimentare di persona l'uso degli strumenti secolari, testimoni dell'ingegno e della maestria dei tessitori del passato. 
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Il Passato e il Presente Si Fondono 
Oltre alla sua funzione educativa e culturale, il Museo Etnografico è anche un ponte tra il passato e il presente.
Le opere esposte, insieme alla documentazione fotografica originale e agli arazzi moderni creati dal laboratorio d’arte tessile “Ricamare a Lanzo”, raccontano una storia di continuità e innovazione.
Il Ricamo di Lanzo, inserito nel disciplinare di produzione “Tessitura, Arazzi, Ricamo e Abbigliamento” per l'Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte, continua a ispirare anche la moda contemporanea, come dimostrato dal progetto di reinterpretazione stilistica del 2012, che ha dato vita a una collezione di gioielli contemporanei. 
Un Palazzo Rico di Storia 
Il palazzo che ospita il Museo Etnografico è più di un semplice edificio; è una testimonianza vivente della storia delle Valli di Lanzo.
Un tempo appartenuto alla potente famiglia Este di San Martino in Rio, il palazzo ha attraversato secoli di dominio e cambiamenti politici prima di diventare sede dell'Istituto delle Suore Immacolatine e, infine, del Museo Etnografico.
La sua storia intrisa di nobili gesta e passaggi di potere conferisce al museo un'aura di grandezza e maestosità che si fonde perfettamente con il suo intento di celebrare le arti tessili locali.
In conclusione, il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese è molto più di una semplice attrazione turistica; è un luogo dove la storia prende vita, dove le tradizioni sono onorate e dove l'arte continua a fiorire. Con la sua vasta collezione di opere antiche e moderne, le sue sessioni pratiche e il suo impegno per la promozione della cultura tessile locale, questo museo rimane un faro di ispirazione per le generazioni presenti e future.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
Una Tela di Storia e Cultura
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djtubet · 9 months
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Dj Tubet su RaiPlay
Inizio l'anno con una novità: da oggi anche Dj Tubet approda su RaiPlay nella sezione in lingua friulana 𝐷𝑜𝑐𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑖𝑠!
Il rapper friulano vi accompagnerà dentro le stanze de “Il Museu Etnografic dal Friûl” nel documentario di Arianna Zani a cura della programmazione in lingua friulana della sede RAI FVG.
Per la prima volta in Italia un rapper è stato parte attiva di un museo all'interno di un progetto educativo che ha saputo fondere Hip Hop Pedagogy e didattica museale e intervenendo successivamente in un documentario sullo stesso museo intercalando gli ospiti anche con il freestyle rap.
Ecco a voi i link diretto:
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adrianomaini · 11 months
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reginadeinisseni · 11 months
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GERÇEK BİR LİDERİN GERÇEK HAYAT HİKAYESİ - MUSTAFA KEMAL ATATÜRK
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ ❤️❤️ Mustafa Kemal Atatürk
STIAMO PER FESTEGGIARE IL CENTENARIO DEL PADRE DELLA PATRIA TURCA
Atatürk negli anni '30 del XX secolo 1º Presidente della Turchia Durata mandato 29 ottobre 1923 – 10 novembre 1938 Capo del governo İsmet İnönü Ali Fethi Okyar Celâl Bayar Predecessore carica istituita Successore İsmet İnönü 1º Primo ministro del Governo della Grande Assemblea Nazionale Turca Durata mandato 3 maggio 1920 – 24 gennaio 1921 Predecessore carica istituita Successore Fevzi Çakmak 1º Presidente della Grande assemblea nazionale della Turchia Durata mandato 24 aprile 1920 – 29 ottobre 1923 Predecessore carica istituita Successore Ali Fethi Okyar 1° Leader del Partito Popolare Repubblicano Durata mandato 9 settembre 1923 – 10 novembre 1938 Predecessore carica istituita Successore İsmet İnönü Dati generali Partito politico Partito Popolare Repubblicano Professione Ufficiale Firma Firma di Mustafa Kemal Atatürk Mustafa Kemal Atatürk Mustafa Kemal Pascià nel 1923, comandante in capo dell'esercito turco Nascita Salonicco, 19 maggio 1881 Morte Istanbul, 10 novembre 1938 Cause della morte cirrosi epatica Luogo di sepoltura Anıtkabir, Ankara (dal 1953) Precedentemente: Museo Etnografico, Ankara (1938-1953) Dati militari Paese servito Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano Bandiera della Turchia Turchia Forza armata Esercito ottomano Esercito turco Anni di servizio 1893-1927 Grado Maresciallo Guerre Guerra italo-turca Guerre balcaniche Prima guerra mondiale Guerra d'indipendenza turca Comandante di 19ª Divisione 16º Corpo 2ª armata ottomana 7ª armata ottomana Gruppo d'armata Yildirim "fonti nel corpo del testo" voci di militari presenti su Wikipedia Manuale Mustafa Kemal Atatürk (IPA: [mustaˈfa ceˈmal aˈtaˌtyɾc]) (Salonicco, 19 maggio 1881[1] – Istanbul, 10 novembre 1938) è stato un generale e politico turco, fondatore e primo Presidente della Repubblica turca (1923-1938). Dal 1916 fu chiamato Mustafa Kemal "Paşa", dal 1934 Kemal "Atatürk".
È considerato l'eroe nazionale turco, e il padre della Turchia moderna.[2] Forte del suo prestigio in patria per aver assicurato la vittoria turca nella battaglia di Gallipoli del 1915 durante la prima guerra mondiale, Mustafa Kemal guidò il Movimento Nazionale Turco che resistette all'occupazione e alla spartizione della Turchia continentale da parte delle Potenze alleate dopo la sconfitta e dissoluzione dell'Impero Ottomano. Sotto il suo comando, nella guerra di indipendenza turca le forze turche sconfissero e cacciarono le armate armene, francesi, italiane e greche, nonché gli ultimi lealisti del sultano ottomano, ottenendo così la rinegoziazione dei trattati di pace e quindi la firma del Trattato di Losanna (1923) in sostituzione a quello di Sèvres. Infine dichiarò decaduto il sultanato, proclamando così la Repubblica di Turchia.
Fu promotore di una radicale politica di riforme volte alla modernizzazione e secolarizzazione della Turchia, facendola diventare una nazione laica e in via di industrializzazione, favorendo inoltre una profonda occidentalizzazione dal punto di vista culturale e dei costumi, volta a creare un distacco dalla precedente cultura ottomana e islamista. Ideologicamente laico e nazionalista, le sue politiche e teorie sociopolitiche divennero note come kemalismo.
Per i suoi meriti in patria, così come in Europa, è considerato una delle più importanti figure del XX secolo.
Rapporti con la Russia e poi Unione Sovietica Il 26 aprile 1920, Mustafa Kemal inviò un messaggio a Vladimir Lenin, leader bolscevico della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (non ancora Unione Sovietica), promettendogli di coordinare le loro operazioni militari con i bolscevichi nella comune "lotta contro i governi imperialisti", richiedendogli 5 milioni di lire in oro e in armamenti. Per i successivi due anni, il governo di Lenin inviò aiuti militari alla Turchia tra i quali 6000 fucili e 5 milioni di munizioni.[38]
Nel 1921, Kemal firmò il Trattato di Mosca (Amicizia e Fratellanza) con la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, il quale fu poi seguito dal Trattato di Kars per assicurare i confini settentrionali della Repubblica di Turchia con la Repubblica Socialista Sovietica di Armenia, la quale era ancora formalmente indipendente ma nell'orbita sovietica. Le relazioni tra la Turchia di Kemal e l'Unione Sovietica furono fin da subito amichevoli ma basate sul fatto che erano contro un nemico comune: la Gran Bretagna e l'Occidente.[39] Nonostante i suoi rapporti con l'Unione Sovietica, Atatürk non era disposto a far penetrare il comunismo in Turchia. «L'amicizia con la Russia», disse, «non è finalizzata ad adottare la loro ideologia del comunismo in Turchia».[39]
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personal-reporter · 1 year
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Festa di Santa Rosalia 2023 a Palermo
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Il programma religioso, dal 10 al 15 luglio, del 399° Festa in onore di Santa Rosalia e l’avvio del cammino diocesano lungo l’Anno Giubilare Rosaliano sono parte delle iniziative dell’Arcidiocesi di Palermo dell’evento che,  fino al 4 settembre 2024,  festeggerà il quarto centenario del rinvenimento delle reliquie di Santa Rosalia. In linea con lo spirito francescano di Biagio Conte di destinare risorse e attenzione agli ultimi, per la realizzazione del Carro della santa è stato fatto uno studio di sostenibilità allo scopo di utilizzare materiale di risulta e risparmiare così denaro pubblico. Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del Carro trionfale sono iniziate a maggio nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Museo diffuso Santa Rosalia, con un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. La châssis che compone la base del Carro è lunga 10 metri e larga 5 metri, con una grande luna alta da terra 9,5 metri costituita da legno di recupero dipinto con vernice ignifuga bianca, mentre gran parte del ferro utilizzato è di recupero grazie a una dismissione del Comune di Palermo. Il sistema di sterzo e la frenatura sono di carri degli anni passati. Anche la statua della Santa che sfilerà nel Carro è stata realizzata da Franco Reina per il Festino 2017 ed è posta in basso in equilibrio su una falce di luna mentre sfila circondata dalle nuvole, lungo un Cassaro in festa. La matrice di questo Festino è anche lo spirito e accompagna la nascita del  primo Museo diffuso di Santa Rosalia, un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo da un’idea di Fabrizio Lupo, scenografo e docente di Teatro della Festa, che non chiude i suoi oggetti dentro le stanze, ma li va a cercare per metterli in relazione. Alla mostra allestita al Museo Pitrè dal titolo 399 viva viva Santa Rosalia saranno esposti una selezione di statue e modelli in scala tra quelli che hanno sfilato per la città di Palermo, dal 1836 al 2019, ideata dalle allieve e dagli allievi del corso coordinato dalla professoressa Giglia: Edoardo Zumbo; Simona Tarantino; Martina Campanella; in collaborazione con Patrizia D’Amico, Silvana Arnone e Francesco Ilardi del museo etnografico e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo che promuove l’evento. Invece a Palazzo Alliata, in collaborazione con l’associazione che vi ha sede, di cui è vicepresidente lo storico Filippo Sapienza, sarà allestita la Parata Kounellis, seconda parte di una mostra che è una preview di una più ampia esposizione in preparazione per i grandi festeggiamenti del quarto centenario del Festino di Santa Rosalia, per festeggiare i 400 anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia e ripercorrere la storia dei più importanti carri trionfali. Tutte le operazioni del Mu.Sa.R. comprese le fasi di lavorazioni sul carro sono documentate da Rossella Puccio, responsabile della comunicazione del Mu.Sa.R. e coordinatrice del gruppo di comunicazione composto da allieve e allievi dei corsi di Fotografia e di Audio Video e Multimedia dell’Accademia di Belle Arti. Read the full article
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lamilanomagazine · 3 months
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La spezia, torna la rassegna estiva "Notti al castello" con 22 appuntamenti
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La spezia, torna la rassegna estiva "Notti al castello" con 22 appuntamenti Presentata ieri mattina in conferenza stampa dal Sindaco Pierluigi Peracchini, dalla dirigente ai Servizi Culturali e da Donatella Alessi, curatrice della rassegna, la nuova edizione di “Notti al Castello”, uno dei pilastri dell’estate spezzina promossa dall’Amministrazione che rappresenta la tradizionale manifestazione culturale sotto le stelle al Museo del Castello San Giorgio in collaborazione con il Museo Etnografico “Giovanni Podenzana” e con il Sistema Bibliotecario Urbano della Spezia. “Le “Notti al Castello” si confermano di anno in anno un appuntamento irrinunciabile per la città. – dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini – "Una rassegna che saprà certamente conquistare il pubblico con un programma denso di eventi che ci accompagnerà per tutta l’estate in una location carica di suggestione. Tante le tematiche e le iniziative previste per un pubblico eterogeneo: si passerà dalla storia locale ai concerti; dalla presentazione di libri alle conferenze, dai reading teatrali alla possibilità di assistere al tradizionale spettacolo dei fuochi d’artificio da un punto panoramico d’eccezione. Un ringraziamento ai Servizi Culturali per il prezioso lavoro che quotidianamente portano avanti.” Dal 2 luglio al 29 agosto sono in programma ventidue appuntamenti che spaziano dalle conversazioni sulla storia locale con focus sul quartiere di Marola, di Pitelli e dell’isola del Tino ai concerti di vario genere musicale, dalla canzone tradizionale italiana a quella balcanica, alla musica leggera a quella degli anni Ottanta, dalle presentazioni di libri alle conferenze archeologiche, a spettacoli umoristici di costume e riflessioni storico-culturali sulle donne, spazio per il fumetto ormai a tutti gli effetti entrato nell’arte della narrazione, conferenze in collaborazione con il Centro Culturale il Porticciolo, con la Società Storica Spezzina, l’Istituto di Studi liguri e con l’Associazione Amici del Museo Navale e della Storia fino alla recitazione e all’approfondimento di grandi testi classici del teatro greco e alla serata dedicata esclusivamente ai bambini. I più piccoli, infatti, sabato 27 luglio, potranno trascorrere una notte al Museo fino alle ore 23.00, dedicandosi alla pittura su pietra degli animali cacciati nel parco del Castello e alla creazione di un gioiello levigando la steatite. Tornerà, infine, la notte panoramica dalla terrazza del Castello per ammirare i fuochi d’artificio in occasione del Palio del Golfo. Tutti eventi proposti valorizzano la storia della città e di tutto il territorio per intercettare quel rinnovato interesse verso le proprie radici e quel desiderio di essere sempre più consapevoli e appassionati dell’identità spezzina. Non solo, sono anche caratterizzati da approfondimenti di ampio respiro in linea con la mission del Museo del Castello San Giorgio, ovvero quello di promuovere la storia e la cultura del passato con approfondimenti tematici specifici e contestualmente intercettare con quel bagaglio storico le nuove sfide della contemporaneità, senza dimenticare la leggerezza estiva contraddistinta dalla musica e dall’intrattenimento. Info Museo del Castello San Giorgio L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Nelle serate a pagamento si prendono le prenotazioni presso la segreteria del Museo del Castello San Giorgio. Tel. 0187751142 Email. [email protected] FB/IG @museocastellosangiorgio Programma Martedì 2 luglio ore 21.15 Ciel sereno, terra scura… Presentazione del libro di Riccardo Boggi; dialoga con l’autore Rossana Piccioli In collaborazione con il Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” L’autore ci accompagna con questo libro - che unisce nove racconti inediti al saggio «ritrovato» Magia e classi subalterne in Lunigiana - alla scoperta di un mondo contadino dove il magico e il superstizioso si uniscono alla devozione popolare. I nove racconti sono dedicati ad altrettante figure di guaritori, uomini e donne depositari di formule e rituali tradizionali tramandati oralmente e capaci di contrastare molti mali, dal fuoco di S. Antonio, ai vermi dei bambini, all’immancabile malocchio. Sabato 6 luglio ore 21.15 Un’altra storia. Biografie imperfette da Lucy a Barbie Presentazione del libro di Sandra Landi Storie di donne, catturate dalla Storia per narrare la loro storia. Dopo una indubbia esclusione o marginalizzazione, prendono la parola per raccontarsi con precisione e ironia; pur immerse nella loro temperie storica, non disdegnano di sottolineare le contraddizioni del loro e del nostro presente. Come se fossero capaci di conoscere cosa hanno detto e scritto di loro dopo di loro. L’autrice con intenzioni letterarie le rende protagoniste, iniziando da Lucy, l’australopiteco femmina, per giungere a Tina Anselmi, toccando ogni epoca nello scegliere personaggi dimenticati, come Gemma Donati, o quasi sconosciuti come Marozia, femme terribile degli inizi del secolo mille. In chiusura, Il Processo a Eva, un atto unico nato da una sollecitazione di Margherita Hack, che ha lo scopo di assolvere la prima donna dall’accusa di aver causato col peccato originale tutti i mali del mondo. Giovedì 11 luglio  ore 21.15 La cultura spezzina crea l’identità della nuova città  Conferenza di Giuseppe Benelli A cura di Amici del Museo Navale e della Storia L’opera gigantesca dell’arsenale innesca la nascita di una nuova città. Per la preparazione della mano d’opera specializzata, di cui si sente la forte necessità, negli anni Settanta don Giovanni Bosco viene alla Spezia a impiantarvi l’Opera Salesiana. Negli anni Ottanta nascono una Scuola tecnica e un Liceo statali, un Ginnasio e un Istituto tecnico comunali. Sono anche questi gli anni nei quali la Spezia si avvia a divenire grande centro di ricerca scientifica, con la Vasca navale, il Balipedio delle Grazie, il Silurificio di San Bartolomeo. Fin dal 1874-75 sono eseguiti alla Spezia esperimenti con petrolio come combustibile per macchine motrici marine. Nel 1897 Guglielmo Marconi compie le sue sperimentazioni nel Golfo per la trasmissione di onde elettromagnetiche. Fondamentale per la cultura spezzina è l’opera di Ubaldo Mazzini. Vero creatore della Biblioteca Civica, è l’animatore di una comunità culturale che si raccoglie attorno a lui. In quegli anni di fine ‘800 e nei primi decenni del ‘900, si sviluppa un movimento politico-culturale per una provincia che doveva comprendere tutto il territorio dell’antica diocesi di Luni. È da collegarsi a questo ambito la nascita dell’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini. Venerdì 12 luglio ore 21.15 San Vito di Marola: la travagliata storia di un’antica chiesa scomparsa Conferenza di Armando Barbuto In collaborazione con Società Storica Spezzina e Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Lunense Ripercorreremo l’antica storia della Chiesa di S. Vito di Marola, dalla sua fondazione, avvenuta probabilmente nel periodo bizantino, fino alla sede attuale, passando, attraverso intricate vicende di esproprio durante la costruzione dell’Arsenale Militare Marittimo, per la costruzione di un nuovo edificio, che non fu mai chiesa ma, ancora oggi, sede della Scuola elementare e dell’Ufficio postale. Una storia affascinante, sconosciuta e piena di colpi di scena, che, nella appassionata narrazione del Prof. Barbuto, viene a regalarci suggestivi ed emozionanti momenti di storica quotidianità, facendo emergere, dell’oblio, stupende pagine dell’antichissima storia del nostro meraviglioso Golfo e delle nostre genti.  Sabato 13 luglio ore 21.15 Una lacrima sul griso – ricordando Gino Patroni A cura di Matteo Cremolini e Beppe Mecconi Gino Patroni, Montemarcello 1920 – La Spezia 1992; persona straordinaria, giornalista che per pigrizia inventava le notizie, eccezionale inventore di aforismi che rappresentano alla perfezione il sagace, amaro umorismo della città, una decina i libri pubblicati, anche da Rizzoli e Longanesi. Avrebbe probabilmente potuto vivere una vita migliore se fosse stato capace di fermarsi definitivamente a lavorare a Milano, amato com’era da grandi intellettuali del suo tempo, ma …“Adoro Milano, in particolare la sua stazione: lì ci sono i binari da dove partono i treni che mi riportano a Spezia”. Forse il ricordo di Gino rischia di stare sbiadendo, sicuramente merita di essere ricordato. Lo spettacolo con le musiche di Matteo Cremolini e i testi recitati da Mecconi è formato da due parti collegate tra loro; la prima presenta due racconti riguardanti il tempo di guerra. La seconda è a sua volta scissa in due sezioni, una più scanzonata racconta della sua personale straordinaria interpretazione de I promessi sposi, la seconda più malinconica narra della sua vita, del suo amore per La Spezia, della sua scomparsa. Uno spettacolo divertente e commovente, sarcastico e amaro, proprio come era Patroni. Mercoledì 17 luglio ore 21.15 San Bartolomeo delle Cento Chiavi; alle origini del borgo di Pitelli Conferenza di Linda Secoli A San Bartolomeo, era dedicata nel Medioevo una Chiesa posta «sullo scoglio alla Marina», fulcro di una nutrita comunità rurale che contava anche un Ospitale e uno scalo marittimo oltre a «li bagni di Pitelli», fonti termali sulfuree. L’antico insediamento costiero di Centum Claves, la cui storia è intrecciata con quella di Pitelli, fu gradualmente abbandonato a partire dal Cinquecento perché «non sicuro dai corsari». Le ricerche della Secoli, basate principalmente su materiali d’archivio inediti, ci restituiscono il volto del levante spezzino prima degli insediamenti militari e della cantieristica, consentendo, la lettura del paesaggio da San Cipriano a Muggiano con la linea di costa originaria, gli abitati, i canali.  Venerdì 19 luglio ore 21.15 Bacter. Metamorfosi dei supereroi Incontro con David Bacter, al secolo Davide Avogadro, fumettista, illustratore, pittore onirico e visionario dallo stile inconfondibile. Introduce Giacomo Maucci, modera Filippo Conte Nell’occasione, nella sala del Castello, si potrà visitare l’esposizione temporanea di dipinti originali, che prendono spunto dalle figure dei quadri fiamminghi del ’500 e ’600 e dalla fotografia della seconda metà dell’800. L'incontro è in collaborazione con Nuvole a Montereggio, associazione che cura il festival del fumetto omonimo. Domenica 21 luglio ore 21.30 Gli anni del “Recensionismo”. Lettura semiseria delle recensioni che hanno sconvolto il web In collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano Una serata in compagnia del gestore della pagina Facebook “Insultare su TripAdvisor sentendosi grandi chef”, diventato anche un libro, Luca Bicci, avvocato spezzino, che presenterà le migliori e più originali recensioni portate al Festival Nazionale dell’Umorismo e scovate sul web in 9 anni di attività, che vengono condivise mensilmente sul territorio nazionale da oltre 10 milioni di interazioni online. Vedremo come le ironiche letture siano confluite a definire i principi cardine del “Manifesto del Recensionismo”, il tutto intervallato dagli interventi di tr e ristoratori locali che quotidianamente lottano contro i recensori della rete. Martedì 23 luglio ore 21.15 Tricky band musica anni ’80 e 90 Con Dejanira Giannarelli, Sonia Caserta voci; Claudio Galazzo, violino; Bianca Bellardinelli, chitarra, Massimo Azzarini, basso, Paolo Ruggeri, chitarra Concerto di cover pop rock soul di ambito nazionale e internazionale che hanno segnato la storia musicale. Mercoledì 24 luglio ore 21.15 Sofferenze urbane. L’abitare in tempo di crisi Presentazione del libro a cura di Daniele Menichini e Benedetta Medas Sarà presente l’autore Daniele Menichini, introduce Ludovica Marinaro In collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano Il tema dell’abitare è centrale nella concezione dello spazio privato e pubblico, specialmente in tempo di crisi. È necessaria un’apertura che stimoli la ricerca di soluzioni creative. L’obiettivo è lasciarsi alle spalle i vecchi paradigmi dell’architettura, per questo motivo Sofferenze urbane si prefigge di mettere in luce non solo le debolezze dei costrutti urbani contemporanei, ma intende evidenziarne i punti di forza e le possibilità di trasformazione in contesti critici con un approccio transdisciplinare. In questo senso, non si intende dare delle risposte, ma, al contrario, porre delle domande per esplorare le nuove opportunità di abitare lo spazio pubblico e privato delle nostre città e delle nostre architetture. Giovedì 25 luglio ore 21.15 Isola del Tino. Isola di sorprendente bellezza Presentazione del libro a cura di Associazioni Amici dell’Isola del Tino. Relatori Elisabetta Cesari e Giorgio Lazio In collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano Il libro, frutto di un lavoro congiunto degli Amici dell’Isola del Tino organizzazione di volontariato  e di un’ampia rete di studiosi, specialisti di settore ed appassionati cronisti ha l’intento di raccontare l’isola, i suoi segreti, le sue caratteristiche analizzando vari aspetti. L’isola, attualmente sotto le responsabilità della Marina Militare è sempre stato un luogo di confine delle terre conosciute dove non è possibile approdare ma che è stato sempre un punto di riferimento per i naviganti e sogno di chi osserva, durante la notte, del suo ipnotico faro. Venerdì 26 luglio ore 21.15 Il sentiero di Iside. Il culto isiaco tra Egitto tolemaico e Roma imperiale Presentazione del libro di Giacomo Cavillier L’egittologo Cavillier si chiede come mai il culto di Iside abbia avuto una diffusione e un proselitismo nella cultura ellenistica e imperiale romana così ampi rispetto ad altre divinità egizie, la ragione va cercata nella funzione protettiva della famiglia e della regalità della dea con le sue potenti arti magiche, ma ancora più importante è la sua capacità di dialogare con i fedeli con il verbo e lo scritto. Magia, rituali e spetti culturali saranno trattati fornendo una visione d’insieme capace di proiettare in uno scenario millenario in cui culto e sincretismo si fondono.  Sabato 27 luglio dalle ore 21 alle 23 Una Notte al Museo. Diventa un artista preistorico Con Marco Greco e Roberto Giannotti il parco del castello è lo scenario naturale dove i bambini si dedicheranno alla pittura su pietra degli animali cacciati e creeranno un gioiello levigando la steatite. Bambini dai 6 agli 11 anni. Prenotazione obbligatoria Costo: 5 € a bambino Domenica 4 agosto Dalle ore 21.00 La Notte dei fuochi d’artificio Apertura straordinaria in occasione dello spettacolo pirotecnico del Palio del Golfo. L’ingresso è possibile al costo di € 5,00 per gli adulti, € 2,00 per i bambini 6-12 anni e gratuito per i bambini 0-6 anni. A partire dalle ore 21 si potrà entrare a visitare il Museo Archeologico e in seguito apprezzare sulle terrazze panoramiche lo spettacolo dei fuochi d’artificio comodamente seduto. Prenotazione obbligatoria. Giovedì 8 agosto ore 21.15 Luci e ombre sul mondo del lavoro tra ottocento e novecento Conferenza di Rina Gambini, a cura del Centro Culturale il Porticciolo In collaborazione con il Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” Il periodo tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la prima guerra mondiale fu ricco di grandi trasformazioni ed entusiasmi. Non a caso venne chiamato Belle Époque perché caratterizzato da novità nel modo di vivere, da divertimenti e sprechi di denaro, da uomini facoltosi e munifici, da donne che sfruttavano la loro bellezza per una vita agiata, ma anche da inventori, scrittori audaci e innovativi. Lo splendore di quegli anni celava una società dominata da forti differenze di classe, aspri conflitti nella distribuzione della ricchezza, da squilibri sociali e violente lotte politiche. In questo contesto il mondo del lavoro andava lentamente evolvendosi, ma a costo di molti sacrifici. Sabato 10 agosto ore 21.15 Sogno Selvatico Reading Teatrale Con Enjoythescience.eu Dal declino del sacro femminile all'eredità sopravvissuta delle erbe medicinali Dal Culto della Dea Madre alla Nascita della Strega: un viaggio nella storia di donne legate alla Natura e trasformate dalla società in amanti dell’oscuro. Il loro lascito vive ancora nelle erbe curative, in una libertà selvaggia, in un sogno che ancora brucia. un reading teatrale, interpretato da un’attrice e un divulgatore scientifico che si propone di rivisitare la storia secolare di un legame profondo: quello fra la Natura e la Donna. Una storia lunga secoli, che progressivamente è stata desacralizzata e demonizzata, trasformando il sacro femminile nell’invenzione delle figure della befana e della strega. Enjoythescience.eu è un duo di narrazione scientifica composto da Francesco Adami e Cristina Clemente. Francesco Adami è un ricercatore e divulgatore scientifico. Con una solida formazione accademica nel campo della medicina, ha sviluppato una passione per la divulgazione lo ha spinto a trasmettere queste informazioni in modo chiaro e coinvolgente. Cristina Clemente, d'altra parte, è un'affascinante attrice amatoriale e artista di strada. Domenica 11 agosto ore 21.15 Viaggio balcanico- tra Oriente e Occidente XXX Festival Provinciale “I Luoghi della Musica” 2024 Concerto realizzato con il contributo di Fondazione Carispezia nell'ambito del Bando "Cultura plurale e sostenibile" e Regione Liguria a cura di Associazione Musicale "Il Pianoforte" e Società dei Concerti della Spezia Quartetto K Stefano Martini violino, Matteo Salerno flauto, Egidio Collini chitarra ,  Fabio Gaddoni contrabbasso Musiche di brani tradizionali russi, ungheresi, rom, klezmer e tratte dai film di E. Kusturica, Y.Robert, E. Lotjanu Il programma è una sorta di viaggio musicale attraverso l’Europa dell’est in cui trova spazio la musica gipsy, la musica ungherese e la musica klezmer. Una scelta che si ispira alla libertà dei popoli che abitano queste terre e che nonostante le mille difficoltà hanno saputo generare un repertorio che dai tempi più remoti ha affascinato i più grandi compositori. Una musica che si inserisce nel solco della tradizione gitana, e che è fatta di virtuosismo, vivacità, allegria e malinconia. Violino, chitarra, flauto e contrabbasso si cimenteranno in brani dalle velocità estreme alternati ad intensi momenti carichi di pathos in grado di esprimere la travagliata esistenza di un popolo di confine. In caso di pioggia il concerto si terrà in Sala Dante. Ingresso a pagamento fino ad esaurimento posti - € 7 (ridotto € 5) Prenotazione per il concerto : [email protected] oppure 3792779796   (anche sms e /o whatsapp). Martedì 13 agosto ore21.30 Orestea Liberamente tratto da Eschilo, nella traduzione di Angelo Tonelli Associazione Culturale Arthena, Compagnia Teatro Iniziatico, Diretta da Angelo Tonelli Con Kinga Bende, Chiara Cellini, Solange Passalacqua, Davide Ramoretti, Angelo Tonelli Regia D Coreografie: Annalisa Maggiani Melodie e canti in greco antico: Phoskaiskià Maschere e scenografie: Amal Fasairy e Antonietta Grassi Costumi: Atelier Arthena Musiche: Arthuan Rebis, Gabriele Gasparotti, Alio Die e altri. Orestea di Eschilo è uno dei capolavori della tragedia greca. Era una trilogia formata da tre drammi: Agamennone, Coefore, Eumenidi. La prima tragedia narra l'omicidio di Agamennone ordito dalla moglie Clitemestra per vendicare il sacrificio della figlia Ifigenia, compiuto dallo stesso Agamennone per placare l'ostilità di Artemide e partire alla conquista di Troia con i venti favorevoli. Le Coefore è la seconda tragedia dell'Orestea. Narra come Oreste, figlio di Agamennone, tornato dieci anni dopo l'omicidio di Agamennone dall'esilio, su ordine del dio Apollo vendicasse il padre uccidendo Egisto e la propria madre Clitennestra.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paoloferrario · 2 years
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Museo etnografico e dell'acqua, a Albese con Cassano (Como)
vai a: Comune di Albese con Cassano
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rickycolon121 · 2 years
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Attractions in Sardinia
One of the best things to do in Sardinia is to explore its plethora of attractions. It can be a great way to learn about the history and culture of this beautiful Mediterranean island, as well as to enjoy its natural beauty. Whether you’re a flashpacker with only a few days or an adventurer looking to get outside, there is something for everyone on this rugged Italian island. Looking more visit https://www.israelhayom.co.il/mumlazim/article/8485996.
Cagliari: The city is full of sights to see, from its massive Piazza Italia and its gorgeous Cathedral to its many museums. The National Archaeological Museum is a must, where you can admire artefacts from the Nuragic Age to the Byzantine period. You can also visit the Basilica of San Saturnino, which is in a walled complex and includes a Paleo-Christian necropolis.
Sassari: Although this is a little smaller than Cagliari, this ancient and beautiful town has a lot to offer as well, from its churches and the Duomo to its museums. You can also go to the Nuraghe Palmavera, an octagonal temple believed to have been built around 3000 BC.
The Maddalena Archipelago: This is one of the most beautiful and scenic parts of the island, with a dazzling array of beaches backed by rock formations that resemble castles. If you’re feeling adventurous, you can hire a boat and head out to the islands.
Bosa: The romantic village of Bosa is a must-visit, with its imposing Malaspina castle atop a hill on the banks of the Temo river. Its enchanting medieval alleyways are packed with colorful houses, making it an ideal destination for couples who want to relax and spend their time in this charming town, away from the noise of tourist-populated Oristano.
Caves: You won’t be disappointed by these spectacular natural sites, ranging from the Neptune’s Cave near Alghero to the Bue Marino and Fico caves. The former, which can be reached by ferry from Porto Conte and via a 600-step staircase, offers impressive ocean views.
Museo Etnografico Sardo: This is one of the most interesting museums on the island and has a superb collection of traditional clothing, masks and decorative arts. It’s a must-visit for anyone interested in local customs and traditions, especially if you’re visiting the region during autumn.
Oristano: The small, but culturally rich, city of Oristano is also a must-visit for any Sardinian traveler. It has a lively nightlife, a huge Piazza and plenty of attractions for the whole family to enjoy. You can also check out the Oristano Castle, which dates back to the 16th century and has a beautiful view of the city and the surrounding countryside.
Festivals: A visit to this gorgeous island is never complete without joining in on a festival. There’s always a different event to celebrate, from religious festivals to music or wine and food events.
There are numerous festivals in Sardinia throughout the year, with some lasting just a day and others running for several days. For example, the Autunno in Barbagia is an opportunity to immerse yourself in Sardinian folklore and music, while the Carnival period features a variety of fun activities and celebrations.
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