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#materiali testuali
marcogiovenale · 2 years
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audio integrale dell'incontro del 31 agosto @ embrice: materiali sonori di l. venitucci, materiali testuali di f. cirilli, f. lapiana., v. ostuni, a. raos, m. zaffarano
audio integrale dell’incontro del 31 agosto @ embrice: materiali sonori di l. venitucci, materiali testuali di f. cirilli, f. lapiana., v. ostuni, a. raos, m. zaffarano
  https://slowforward.files.wordpress.com/2022/09/lettura-a-embrice_-31-ago-2022.mp3 La lettura si è svolta all’aperto, con le immaginabili e conseguenti dispersioni del suono. L’audio è stato raccolto molto semplicemente attraverso un cellulare, che dunque riproduce anche i rumori ambientali. Di qui la qualità a dir poco ‘sporca’ della registrazione. Che però, proprio per questo, include tutti…
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antennaweb · 21 days
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pangeanews · 4 years
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“Dammi la felicità profonda e dolorosa, energia dell’odio, il potere dell’amore, ridammi la mia giovinezza!”. Liberiamo Goethe dagli ideologi: ecco perché è necessaria una nuova traduzione del “Faust”
Se il poeta, saggista e traduttore Franco Fortini lavorò per ben sei anni alla traduzione di quel caposaldo della letteratura tedesca e mondiale che è il Faust di Johann Wolfgang Goethe, il suo amico Cesare Cases (1920-2005) s’interessò di quell’opera per circa mezzo secolo (un Lebenswerk, l’opera della vita, un po’ come lo fu per il tedesco), scrivendo introduzioni, saggi, recensioni e soprattutto, accompagnando criticamente, come germanista, la versione di Fortini, ancor oggi proposta da Mondadori e ritenuta da qualcuno come “l’unica traduzione decente in italiano, l’unica” (così Roberto Fertonani).
Quodlibet è editore che, godendo di ottimo rapporto con il Centro Studi Franco Fortini, da tempo propone materiali riflessivi provenienti dalla fucina del poeta e intellettuale (a proposito del Fortini traduttore, ricordo Lezioni sulla traduzione, a cura e con saggio introduttivo di Maria Vittoria Tirinato, pubblicato nel 2011). Attingendo nuovamente all’archivio di quel Centro, sono proposti di recente in Cesare Cases, Laboratorio Faust. Saggi e commenti (ottimamente curato da Roberto Venuti e Michele Sisto), due corposi inediti di Cases: le Osservazioni dattiloscritte (101 fogli) alla citata traduzione del Faust e le note di commento, manoscritte e risalenti agli anni 1985-1988, destinate ad accompagnare la traduzione di Casalegno che sarebbe uscita poi per Garzanti, interrotte al verso 3290 del testo goethiano.
Pienamente riusciti nell’intento di rendere omaggio al germanista milanese nella ricorrenza centenaria della sua nascita, editore e curatori hanno anteposto ai due importanti inediti tutti i saggi e i commenti usciti dal “laboratorio Faust” di Cases e pubblicati in varie occasioni tra il 1957 e il 1971. Un libro che, erroneamente, si potrebbe pensare per soli addetti ai lavori: traduttori cavillosi, germanisti, marxisti ed ex-marxisti, studiosi lukacsiani (del critico György Lukács Cases fu a lungo grande estimatore, tanto da essere definito negli anni Sessanta suo “missionario” in Italia), aspiranti Faust…
In realtà, come ben sottolineato da Sisto nella sua introduzione, leggere (o rileggere) nel suo lungo percorso il continuo corpo a corpo del critico con il Faust (e Goethe) significa ripercorrere anni cruciali della storia editoriale, ideologica e politica, non solo italiana: “La repentina ripoliticizzazione del campo letterario nel ’68”, ricorda ad esempio Sisto, “farà sì che, almeno provvisoriamente, il Faust militante e comunista, o più precisamente marxista-critico, di Cases si affermi sui concorrenti”.
Non meno interessanti, e godibili per tutti, le tante osservazioni, i consigli, le correzioni (non sempre accolte dall’amico) che Cases destinò a Fortini in merito alla sua versione faustiana. Non poche, bisogna dirlo, per pignoleria e solerzia del milanese, ma anche perché, va ricordato, il poeta si autodefiniva “traduttore muto” (riconosceva cioè di non avere la padronanza attiva della lingua di partenza), ammettendo altresì di possedere il tedesco “molto mediocremente”, tanto da dover ricorrere, oltre che all’amico germanista, anche alla moglie, Ruth Leiser, madrelingua. Un esempio, utile per intendere l’importanza degli interventi di Cases: il verso è il 194 del Faust e in tedesco suona “Gib ungebändigt jene Triebe”; Fortini aveva proposto “[ridammi] l’impeto senza limiti”, ma il milanese rimarca senza fronzoli: “Tutti traducono così, ma non è giusto, perché letteralmente si dice: rendimi indomiti quegli istinti”. E il poeta-traduttore accolse la correzione, seppur non letteralmente: “Rendimi indomiti quegli impeti”.
Sollecitato dai frutti della lunga avventura goethiana condivisa da Cases e Contini, ma chiamando in gioco anche la citata e più recente versione di Andrea Casalegno, propongo di seguito una mia versione di alcuni versi dal Faust, convinto che quest’opera, variamente (e spesso ideologicamente) tradotta, celi ancora un’intera foresta di significati, più o meno coscientemente “risparmiati” al lettore italiano. Un piccolo saggio di traduzione, niente di più. Per sollecitare un confronto, in chi possedesse le versioni Fortini e Casalegno.
Per rimarcare come, per esempio, in assenza di indicazioni goethiane testuali, dunque per scelta ideologica, si sia proposto reiteratamente Natura con la maiuscola.
Per lamentare come la sostantivizzazione di werden (divenire), ein Werdender (v. 183), assolutamente centrale nella Weltanschauung goethiana, perché significante la natura metamorfica di ogni elemento, sia stata resa con i banalissimi e svianti “chi si viene formando” (Fortini) e “chi sta cercandosi” (Casalegno) e non con il semplice ed aderente “uomo in divenire”.
Per mettere in discussione tante altre “piccole” scelte. Dalla soluzione “impossibile” di Fortini per il v. 176 (“sarà commosso ora uno ora altro sentimento”, ma il soggetto di quella frase non è il “sentimento”, ma l’arcaico das Gemüte (l’anima), a quella del tutto stravolgente, per non dire sviante e riduttiva, di Casalegno per il v. 171: “molte illusioni e un pizzico di vero” per rendere “viel Irrtum und ein Fünkchen Wahrheit”. Perché confondere “errore” con “illusioni” (si potrebbe scrivere un trattato su ciò che li distingue)? Perché quel “pizzico”, così ridicolo rispetto all’immagine della “scintilla”? Perché limitarsi al “vero”, anch’esso termine caricatosi nel tempo di ben altro significato rispetto a “verità”? E così via. Buona lettura.
Vito Punzi
***
PROLOGO IN TEATRO
Il direttore, il poeta del teatro e il buffone
(versi 134-197)
POETA
       Vattene e cercati un altro servo!
135 Per amor tuo il poeta dovrebbe giocarsi da scellerato
       il diritto supremo, il diritto umano
       che natura gli ha concesso?
       In che modo commuove i cuori?
       In che modo vince ogni elemento?
140 Non è forse con l’armonia che si fa strada dal petto
       e che riannoda il mondo nel suo cuore?
       Quando la natura indifferente avvolge al fuso
       l’eterna lunghezza del filo,
       quando la folla disarmonica degli esseri
145 strepita fastidiosamente:
       chi suddivide la corrente e sempre identica sequenza 
       vivificandola, così ch’essa si muova ritmicamente?
       Chi chiama il particolare alla dignità universale,
       facendolo risuonare in accordi mirabili?
150 Chi scatena la tempesta delle passioni?
       Chi arroventa il rosso crepuscolo nell’anima più severa?
       Chi sparge tutti i bei fiori di primavera
       sul sentiero dell’amata?
       Chi intreccia verdi foglie insignificanti
155 facendone corona d’onore per meriti d’ogni tipo?
       Chi preserva l’Olimpo? Chi aduna gli dei?
       L’energia umana rivelata nel poeta!
BUFFONE
       Dunque ne avete bisogno, delle belle energie,
       e dedicatevi alle faccende poetiche
160 come ci si dedica ad un’avventura d’amore.
       Per caso ci si avvicina, si prova qualcosa, si resta,
       e poco alla volta si viene irretiti;
       cresce la felicità, che poi diventa contrasto,
       si è dapprima entusiasti, poi avanza il dolore
165 e quando meno ce lo si aspetta è già un romanzo.
       Diamolo anche noi uno spettacolo così!
       Prendete però a piene mani dall’intera vita umana!
       Ognuno la vive, non a molti è nota,
       e da qualsiasi parte l’afferriate è interessante!
170 Poca chiarezza in immagini variopinte,
       molti errori e una scintilla di verità,
       così si prepara la migliore pozione
       che tutti rinfresca ed edifica.
       Ecco dunque il fior fiore della gioventù radunarsi
175 per la vostra recitazione e tendere l’orecchio alla rivelazione.
       Ogni anima tenera succhierà allora
       dalla vostra opera malinconico nutrimento,
       ne rimarranno emozionate prima l’una, poi l’altra,
       ciascuna vede cosa porta in cuore.
180 Sono ancora pronti, sia a piangere che a ridere.
       Onorano ancora l’estro, godono dell’apparenza;
       l’uomo compiuto non c’è modo di soddisfarlo,
       chi è in divenire sarà invece sempre grato.
POETA
       Ridammi allora anche i tempi
185 nei quali io stesso ero ancora in divenire,
       quando una fonte di canti concisi
       si comportava come ininterrottamente nuova,
       quando nebbie mi celavano il mondo,
       il bocciolo prometteva ancora un miracolo
190 quando coglievo le migliaia di fiori
       che copiosi riempivano ogni valle!
       Non avevo nulla e tuttavia era abbastanza:
       l’anelito alla verità e il piacere nell’inganno!
       Dammi indomiti quegli impulsi,
195 la felicità profonda e dolorosa,
       energia dell’odio, il potere dell’amore,
       ridammi la mia giovinezza!     
*In copertina: Joseph Wright of Derby, “Alchimista alla ricerca della pietra filosofale”, 1771
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Paesefortuna#0
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Saranno due borsisti ("pensionnaires") dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Simon Boudvin and Anne-James Chaton, i primi a dialogare attraverso la propria creatività sul progetto paesefortuna#0, primo capitolo di una serie di dialoghi con artisti e curatori di passaggio per la Città Eterna, in collaborazione con Paese fortuna all’ex Lanificio Luciani a Roma. A partire dalla storia e dalla natura del luogo, Boudvin e Chaton hanno immaginato un’installazione temporanea che coprirà tutta la superficie calpestabile dello studio, nell’intenzione di interagire con lo spazio e le prossemiche dei visitatori. Le capacità spaziali e relazionali di Simon Boudvin si fondono con quelle del poeta Anne-James Chaton nel testo “Di uomini e di pecore”, protagonista manifesto di questo lavoro a quattro mani. Simon Boudvin ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Parigi con l’artista Giuseppe Penone e alla Paris Malaquais School of Architecture. Il suo lavoro si sviluppa dall’incontro dei due campi d’indagine attenzionando le mutazioni dei territori che l’artista attraversa, procedendo al loro rilievo dettagliato, alle volte alla loro ricostruzione, all'esercizio della loro descrizione, fotografandoli. Diventano argomento dei numerosi libri. Tra le mostre in Francia: La Salle de bain, Lyon, 2010; Les Églises, Chelles, 2011; CREDAC, Ivry, 2012; CRAC Alsace, 2016; RMCA, Sérignan, 2016; Les Capucins, Embrun, 2018; SHED, 2019 e all’estero: Form Content, London, 2008; Project Art Center, Dublin, 2015; Extra City, Antwerp, 2016; Kunstraum, Düsseldorf, 2016; Eugenio Almeida Foundation, Evora, 2017; MAC, Montreal, 2017.Attualmente è borsista presso Villa Medici, Accademia di Francia a Roma. Anne-James Chaton ha sviluppato un corpo di lavoro multipolare, basato su uno studio approfondito dei materiali testuali, che costituiscono la vita quotidiana della società contemporanea. Questa letteratura 'povera' comprende una moltitudine di documenti stampati da macchine: ricevute di banca, di acquisti, volantini, biglietti da visita ecc. - sono la fonte delle ricerche di Anne-James nel suono, nella poesia e arte visiva, che sviluppa in progetti personali e collaborazione con artisti di diversi campi. La dimensione poliglotta del lavoro lo ha portato infatti a collaborare con artisti stranieri come: Andy Moor (The Ex), il musicista tedesco Carsten Nicolaï e il chitarrista dei Sonic Youth, Thurston Moore. I suoi libri sono pubblicati da P.O.L, casa editrice francese, e le sue musiche da Raster-Noton. Recentemente è entrato a far parte della nota etichetta discografica NOTON. Attualmente è borsista presso Villa Medici, Accademia di Francia a Roma. Read the full article
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giulianuma · 5 years
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1. Il gruppo Pd Community, collegato alla pagina ufficiale Facebook del Partito democratico, è il gruppo ufficiale della comunità del Pd. Il Gruppo Pd Community, pubblico e visibile, nasce con lo scopo di promuovere e incoraggiare forme orizzontali di discussione e interazione fra gli iscritti, gli elettori, gli attivisti e i simpatizzanti del Pd, così come previsto e regolato dallo Statuto del Partito democratico. 2. Della comunità del Pd sono invitati a far parte, a partire dai segretari regionali, provinciali e di circolo, gli iscritti, gli elettori, i simpatizzanti, i componenti delle segreterie nazionali e locali e i parlamentari del Partito democratico, così come i cittadini e le associazioni culturali e di volontariato che con il Partito democratico condividono idee e valori 3. Il gruppo Pd Community è il luogo aperto in cui ciascun membro della Comunità, in maniera del tutto orizzontale si confronta, anche con i dirigenti nazionali del Partito democratico, su idee, proposte e buone pratiche, in uno scambio virtuoso tra centro e periferia e viceversa. 4. Il Gruppo Pd Community è aperto alle sensibilità e alle aree cultuali che si riconoscono nel Partito democratico. 5. Le richieste di iscrizione al Gruppo Community Pd saranno valutate dagli amministratori, di concerto con il/la responsabile Comunicazione del Partito democratico. 6. I contenuti pubblicati sul Gruppo Pd Community sono moderati dagli amministratori, che ne assicurano correttezza e veridicità e ne verificano il rispetto delle presenti regole. 7. La Comunità del Pd potrà produrre propri contenuti grafici, testuali, infografiche, video e altri materiali multimediali utili a diffondere e promuovere i proprio valori e le proprie azioni sia a livello nazionale che locale, che sono da considerarsi liberi da qualunque copyright e liberamente riproducibili e condivisibili, con il limite di non poter essere utilizzati a scopo commerciale. 8. Nel Gruppo Pd Community sono richiesti toni educati e rispettosi. Nei commenti e nei post non sono ammessi contenuti che istighino o facciamo riferimento al razzismo, alla xenofobia, all’omofobia, alla violenza o a qualunque forma di discriminazione: di (presso Asti) https://www.instagram.com/p/B4X8Td1i4PU/?igshid=1eh4plyn0t9aw
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swapmuseum · 5 years
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SCOPRI I LAVORI DI FRANCESCO, CHIARA, FRANCESCA, ALESSANDRO, FEDERICA, GAETANA PER “RACCONTIAMO LA CAPITANATA” AL MUSEO DEL TERRITORIO DI FOGGIA
IL MUSEO
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Il Museo del Territorio, è un museo che racconta, attraverso il punto di vista del ricercatore e dello storico, la storia delle popolazioni della Capitanata nei primi duemila anni dell’era cristiana. Esso propone, accanto agli oggetti più consueti (materiali di scavo, calchi e plastici) sintetici pannelli di testo con cartografia tematica che illustrano al pubblico dei non specialisti alcuni percorsi di storia del territorio descrivendo i confini, gli insediamenti e i centri urbani della provincia dal I al XV secolo d.C. Nel suo allestimento il Museo presenta due sezioni: una introduttiva dedicata al lungo periodo e l'altra in cui si esemplificano alcuni aspetti della produzione materiale ed artistica della Capitanata nel Medioevo. Anche l’arte ha il suo ruolo di rilievo nel lungo percorso che culmina con un approfondimento sul ricco patrimonio di beni culturali della Capitanata.
L’ATTIVITÀ:     creazione di un piano editoriale social
LE ORE: 20 ore
I PREMI: buono per cinema
GLI SWAPPER:
FRANCESCO MARCIELLO, 22 anni
CHIARA INFANTOZZI, 16 anni
FRANCESCA MAZZEO, 18 anni
ALESSANDRO MASTROPIERI, 18 anni
FEDERICA SPINETI, 17 anni
GAETANA CURCETTI, 25 anni
I RISULTATI:
Gli swapper hanno lavorato alla creazione di un piano editoriale social finalizzato alla pubblicazione programmata di contenuti testuali e fotografici aventi come obiettivo la valorizzazione e l’engagement di nuovi pubblici. Hanno definito il titolo per il lancio della campagna di comunicazione, “Capitanato da uno come te”,  e scelto due hashtag per rendere più facile agli utenti la ricerca e la diffusione sul web di contenuti riferiti alla collezione del Museo del Territorio di Foggia: #sfoggialatuastoria e #glinvasatidauni. Inoltre hanno creato delle rubriche “Lo sapevi che….” e “I dettagli fanno la differenza” redigendo dei post per incuriosire e spingere alla visita il pubblico.
I LAVORI:
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glitch-ph · 7 years
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Recensione FOTOQUADERNO Saal-Digital
Quest’oggi andiamo a pubblicare un post un po’ diverso dal solito.
Ma come! Pubblichi anche le recensioni adesso? Ebbene sì, anche le recensioni. Ma c’è un motivo. Vediamolo. Non molto tempo fa mi sono imbattuto in una promozione della Saal digital, azienda tedesca che produce supporti di stampa per la fotografia (per intenderci fotolibri, tele, fotoquadri, ecc.), che chiamava a raccolta blogger e fotografi operanti su internet per provare i prodotti disponibili sul loro sito e recensirli sui portali su cui si è rispettivamente operativi. Eccoci qui, dunque.
Iniziamo col dire che il prodotto da me ordinato era un “fotoquaderno” in formato 20x20.
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Devo dire che la cosa che mi ha immediatamente avvicinato a questo supporto è stato il suo formato davvero peculiare. Un fotoquaderno altro non è che un fotolibro dalle pagine sottili ma piuttosto rigide, di carta fotografica opaca; con una copertina protettiva traslucida davanti alla prima e all’ultima pagina, tenuto insieme da una rilegatura a spirale.
Fin dal momento dell’ideazione del fotoquaderno, Saal fornisce tutti gli strumenti per permettere a professionisti e amatori di comporre la propria opera nel modo più affine al proprio interesse. Una nota di merito particolare va al software proprietario “Saal design”: straordinariamente completo e immediato.
Per chi ha soltanto un po’ di dimestichezza con altri software di elaborazione e composizione fotografica, capire come usare questo porterà via poco più di una decina di minuti e aprirà la porta a un mondo di personalizzazioni che poco ha da invidiare a software più costosi e blasonati. In più, vi è la possibilità di ordinare il prodotto direttamente da una scheda all’interno del programma o esportare il progetto, per continuare a lavorarvi su un altro supporto, senza necessità di trasferire anche i file d’immagine originali.
Per i professionisti, comunque, e per chiunque preferisca affidarsi a programmi diversi, sul sito della Saal sono presenti plug-in per i software Photoshop e InDesign e la possibilità di caricare i file in formato .pdf
Per quanto riguarda i tempi di produzione e di spedizione, la mia esperienza è stata totalmente in linea con i tempi che erano stati preventivati dal portale, che sono uguali per tutto il territorio nazionale e visionabili qui: https://www.saal-digital.it/servizio/costi-e-tempi-di-spedizione/ .
Ma veniamo ora al fotoquaderno in sé e per sé. La prima impressione che si ha, prendendo in mano il supporto, è quella di trovarsi di fronte a un oggetto di ottima qualità, prodotto con buoni materiali e cura nei dettagli. La rilegatura a spirale appare leggera, ma resistente. La copertina traslucida si dimostra un ottimo supporto per la produzione delle pagine all’interno, impermeabile e immune a impronte. Attenzione soltanto a eliminare con un panno la polvere che di volta in volta si può accumulare tra questo supporto e l’immagine di copertina. La Saal non applica di default a questo prodotto né logo né codice a barre.
Una piccola nota negativa piuttosto evidente a un occhio attento – ma che, per ovvie ragioni, è probabile riguardi il singolo supporto prodotto e non l’intera serie – risiede in alcune piccole imprecisioni nel ritaglio, ai bordi delle pagine. Sottilissime strisce bianche sono visibili ai margini delle pagine (il cui sfondo è nero, il che permette di individuare il difetto con una certa facilità). Su uno sfondo più chiaro, probabilmente, non sarebbe stato neanche un particolare visibile. In ogni caso deve trattarsi di un errore in fase di ritaglio del supporto, peraltro chiaramente individuabile solo su due o tre pagine.
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Ma veniamo ora all’aspetto più importante: quello della resa delle foto e dei colori sulla carta.
Questo è probabilmente il punto di forza del prodotto in questione, con un livello di dettaglio molto alto, una piena leggibilità degli elementi testuali eventualmente aggiunti alla pagina e una resa dei colori piacevole e piuttosto fedele. Qui, insomma, si evidenzia la qualità della carta fotografica utilizzata dall’azienda produttrice.
Attenzione in fase di elaborazione delle immagini che andranno a comporre l’album a tenere in considerazione che la stampa su questo tipo di supporto tende a “spegnerle” un po’, costringendo a lavorare un po’ su luci e contrasti. Come si può evincere facilmente dalla foto, le immagini a stampa sembrano meno “brillanti” rispetto a quelle visibili su schermo, con contrasti meno marcati tra luci e ombre. L’effetto è quello di una piacevole omogeneità di forme e colori, tipico della carta opaca, ma da usare con consapevolezza.
Ancora una volta, comunque, sul sito è disponibile per gli utenti più esperti il profilo ICC per la prova colore dei prodotti su Photoshop e Lightroom.
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In conclusione, il fotoquaderno della Saal digital è un prodotto di ottima qualità, rapportato a un prezzo comunque tutt’altro che estremo (formato 20x20, 26 pagine: €17,95 + €5,95 di spedizione), soprattutto in virtù delle continue offerte che l’azienda mette a disposizione dei propri clienti attraverso il proprio sito (http://www.saal-digital.it/) e attraverso il software di cui abbiamo parlato in precedenza.
Le foto stampate su carta sono un piacere per gli occhi, senza particolari sacrifici rispetto alla resa cromatica delle stesse immagini in digitale. Stavolta alle cure dell’azienda tedesca ho affidato il mio progetto “Women”, di cui ho intenzione di parlare separatamente in un altro post, ma credo che avrò modo di provare anche altri prodotti Saal.digital, considerata questa prima buona esperienza.
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Alla prossima, amici fotomani.
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typewritereyes · 7 years
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CALL per contributi: NON-BINARY ZINE [ITA]
La bibbia DIY esiste (solo) in una moltitudine di versioni apocrife. Il 95% di esse contengono almeno tre variazioni sull’Imperativo
Se brami una cosa che non esiste, creala tu.
Siamo dunque raccogliendo contributi per una nuova zine collettiva dedicata alle identità non-binary.
N.B. Vorremmo che fosse in italiano
perché il nostro continuo ripiegare su idiomi che accolgono (o tollerano) i modi in cui ci sentiamo evidenzia le voragini presenti nella lingua che chiamiamo madre o che usiamo nella quotidianità.
L’intento di questa zine ancora senza nome è duplice:
Da un lato, desideriamo creare una rete di amicizia, supporto e scambio tra persone non-binary che parlano l’italiano.
Dall’altro, vogliamo dare alla luce uno spazio di (auto)rappresentazione che possa diventare un punto di riferimento per altr*.
Linee guida per i contributi:
Stiamo cercando, in particolar modo, saggi autobiografici e non autobiografici, poesie, fiction, fumetti, illustrazioni e collage.
Per i contenuti testuali, chiediamo l’invio dei file in formato .doc o .rtf. La lunghezza non dovrebbe superare le 8000 battute.
Per i contenuti grafici, chiediamo l’invio dei file ad alta risoluzione in formato .jpg o .png.
Sentiti liber* di proporre altri tipi di contenuti non inclusi nella lista.
Termine ultimo per l’invio dei materiali: 30 giugno 2017 (contiamo di far uscire la zine entro settembre 2017).
Ciascun contributo verrà ricompensato con una copia fisica della zine.
Scrivici all’indirizzo [email protected]
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boostics · 4 years
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Come scegliere l’hard disk esterno, consigli per gli acquisti
E’ un  problema che prima o poi gli smanettoni del computer si trovano a dover affrontare: la memoria del Hard Disk si sta esaurendo. In fondo è come avere un magazzino dove depositare ogni file che vogliamo conservare: immagini, video, musica, dati e via dicendo che, prima o poi, è destinato ad essere riempito alla sua massima capienza. E poco importa se i file vengano zippati per restringerli il più possibile: lo spazio è quello e non si allarga. E’ allora che si pensa ad acquistare un  Hard disk  esterno dove trasportare fisicamente i file che vogliamo conservare ma è possibile provare un senso di disorientamento analizzando le offerte di un mercato che presenta un panorama più che ampio. Come scegliere l’HDD esterno che sia indicato per le nostre esigenze? Dobbiamo considerare alcune variabili che sono quelle che specificano l’uso che faremo del nostro Hard Disk esterno: lo porteremo sempre con noi? Dovremo condividere dati che sono conservati al suo interno con terzi o via internet? Deve essere rapido o capiente? Leggiamo questa breve guida.
La prima considerazione da fare è a proposito della capacità dell’HDD. Appare evidente il fatto che più è capiente e più è costoso e ci dobbiamo chiedere se veramente tutto quello spazio ci sia necessario e quindi che giustifichi un costo elevato da dover affrontare per il suo acquisto. Magari, abbiamo dei dati da salvare che ci sono necessari mantenere ma che non ci servono in modo costante e forse, orientarsi su un dispositivo meno capiente (e meno costoso) sarebbe la cosa più opportuna da fare. La seconda considerazione è quella a proposito del tipo dei dati da conservare tenendo presente che non tutti i file abbisognano dello stesso spazio. Ad esempio le immagini e i video sono più ingombranti dei file testuali.
Continuando l’analisi delle nostre esigenze dobbiamo chiarire se l’Hard Disk esterno è necessario portarlo con noi dentro alla borsa del laptop o del netbook: in questo caso la scelta sarà orientata su un HDD di 2,5” che si può facilmente connettere al pc attraverso un cavo USB dal quale il device prende anche la corrente elettrica. In virtù di un continuo trasporto che non lo rende esente da eventuali urti fortuiti, molti sono i produttori che hanno progettato dei modelli protetti da case antiscivolo o che ammortizzano bene eventuali scossoni. Gli HDD di 3,5” sono indicati laddove gli stessi siano statici e non mobili e possono essere connessi al pc attraverso differenti modalità.
Ultima raccomandazione
Dopo aver risposto a queste domande dovete controllare il tipo di connessioni del disco per accertare l’adattabilità alle nostre esigenze. Solitamente viene utilizzata la porta USB che può definirsi un denominatore comune di quasi tutti i dispositivi informatici e, tra queste, la connessione più efficiente attualmente è la 3.0 che ci permette di copiare molto rapidamente i file da un dispositivo ad un altro. C’è solamente da verificare se questo tipo di porta USB 3.0 sia presente nei due componenti che devono averla entrambi per far si che questa connessione sia realmente efficace.
Per concludere, la necessità di acquistare un Hard Disk esterno prima o poi si manifesta alla stragrande maggioranza di tutti coloro che utilizzano il computer, proprio per ovviare alla mancanza di spazio che anche se grande tende ad esaurirsi. Per i laptop è consigliabile un HDD 2.5” preferibilmente di quelli realizzati con materiali antiurto, affinché sia facilmente trasportabile. Per i computer fissi meglio orientarsi su di un HDD 3,5” perché deve essere collegato alla presa di corrente e per dimensioni leggermente maggiori rispetto a quelli portatili.
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2020-08-24 22:34:14 #gallery-0-5 { margin: auto; } #gallery-0-5 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 33%; } #gallery-0-5 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-5 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Come scegliere l’hard disk esterno, consigli per gli acquisti Come scegliere l’hard disk esterno, consigli per gli acquisti E’ un  problema che prima o poi gli smanettoni del computer si trovano a dover affrontare: la memoria del Hard Disk si sta esaurendo.
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marcogiovenale · 2 years
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roma, 31 agosto, embrice 2030: materiali testuali e sonori, con cirilli, lapiana, ostuni, raos, venitucci, zaffarano
A Roma, mercoledì 31 agosto, alle ore 18:00 presso Embrice 2030 (via delle Sette Chiese 78) nel contesto del festival Di là dal fiume a cura del Teatroinscatola materiali testuali di Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Vincenzo Ostuni Andrea Raos, Michele Zaffarano e materiali sonori di Luca Venitucci * L’incontro si inserisce nella sequenza di sei giornate poste sotto il titolo complessivo di…
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tmnotizie · 4 years
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MACERATA – Domani, mercoledì 15 gennaio, alle 21,  al Minimo Teatro di borgo Sforzacosta 275, inizia la terza sessione del progetto “La lettura: ieri oggi domani”, l’iniziativa patrocinata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata realizzata dalla Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e dalla Scuola di Ingegneria Umanistica dirette da Maurizio Boldrini.
“Macerata vanta una storia culturale importante  – afferma l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde – ricca di tante realtà che negli anni hanno saputo fare ricerca e innovazione, come il Minimo Teatro di Maurizio Boldrini.  Valorizziamo la nostra capacità di offrire a tutti e gratuitamente esperienze di conoscenza per essere sempre più Città che Legge e Città della cultura”
Nella prima sessione 2018 “Ieri” sono state analizzate e studiate le partiture classiche per l’organizzazione testuale delle parole nei generi drammatici, narrativi, poetici. Nella seconda sessione 2019 “Oggi” sono state studiate le dinamiche vocali capaci di superare le “gabbie” tradizionali del testo, a seguire è stata praticata una “scrittura” verbale finalizzata a de-generare le forme testuali e a ricercare una sorta di concilio tra parola e voce.
Nella terza sessione che va ad iniziare, “Domani”, il compito che attende i partecipanti  – il laboratorio è liberamente aperto alla cittadinanza – è tracciare le possibilità di edificare il futuro attraverso la lettura, ribaltando completamente l’utilizzo delle parole per definire le cose, le persone, le relazioni. Vale a dire che la lettura della parola tenterà di edificare ciò che ancora non percepiamo. Un compito ambizioso, con la fondata speranza, derivata dallo studio, di aprire a una nuova estetica.
“Per questa terza sessione del progetto – afferma Maurizio Boldrini –  ho scelto la formula confortevole del “teatro forum”, come si faceva con i film, cioè i partecipanti potranno intervenire in forma di discussione su materiali elaborati dagli attori del Minimo Teatro in anni precedenti. Anche le più semplici osservazioni saranno rispettate nella rivisitazione dei materiali, così che pure le risultanze più inaspettate saranno frutto del contributo collettivo.
Senza alcuna pretesa di dettare un improbabile assoluto interpretativo, la parola ci suggerirà il suo nuovo equilibrio con la voce, il corpo e le relazioni. La differenza che cerchiamo sarà poi utilizzata o rinunciata liberamente da ciascuno, l’importante è trovarla, o comunque attraversare tale possibilità, per non relegare la lettura ad accessorio d’intrattenimento”.
Dopo l’inizio di mercoledì 15, le altre date del laboratorio sono così programmate: venerdì 17, lunedì 20, martedì 21, mercoledì 22, sempre con inizio alle ore 21, in base allo svolgimento dei lavori saranno comunicate altre date per documentare gli esiti della ricerca. Nel corso dell’attività interverranno gli allievi-attori: Alessandro Corazza, Jennifer De Filippi, Carla Antonia Forcina, Serenella Marano, Chiara Marresi, Luca Mitillo, Jury Peretti, Lorenzo Vecchioni.
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okmugello · 6 years
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Ha ritratto molti personaggi celebri come Renato Carosone, Rick Wakeman, Carla Fracci, Hermann Nitsch, Pupella Maggio, Giorgio Napolitano e molti altri. Augusto De Luca, (classe 1955) è un fotografo italiano ed ha scelto OK!Mugello per una mostra digitale di alcune sue opere fotografiche a tema “Firenze” come regalo per tutti i nostri lettori.
Ha compiuto studi classici e si è laureato in giurisprudenza. Diventato fotografo professionista nella metà degli anni ’70. Si è dedicato alla fotografia tradizionale e alla sperimentazione utilizzando diversi materiali fotografici. Il suo stile è caratterizzato da un’attenzione particolare per le inquadrature e per le minime unità espressive dell’oggetto inquadrato. Immagini di netto realismo sono affiancate da altre nelle quali forme e segni correlandosi ricordano la lezione della metafisica. E’ conosciuto a livello internazionale, ha esposto in molte gallerie italiane ed estere, in sedi istituzionali e in diversi Istituti di Cultura Italiana e sedi universitarie all’estero.
Le sue fotografie compaiono in collezioni pubbliche e private come quelle della International Polaroid Collection (USA), della Biblioteca Nazionale di Parigi, dell’Archivio Fotografico Comunale di Roma, della Galleria Nazionale delle Arti Estetiche della Cina (Pechino), del Museo de la Photographie di Charleroi (Belgio).
De Luca ha realizzato anche immagini pubblicitarie, copertine di dischi e libri fotografici. Nel 1987 ha realizzato la scenografia per il programma televisivo ‘Samarcanda’ del giornalista Michele Santoro. Ha insegnato fotografia per 5 anni presso il Circolo Montecitorio della Camera dei deputati. L’azienda di telecomunicazioni Telecom Italia gli ha dato l’incarico di illustrare con fotografie della città di Napoli tre schede telefoniche pubbliche, con una tiratura di sette milioni di esemplari, e quattro schede con fotografie di Parigi, Dublino, Berlino e Bruxelles, con una tiratura di dodici milioni di esemplari. De Luca, ha inoltre realizzato servizi fotografici per volti celebri del mondo della cultura e dello spettacolo.
I suoi libri fotografici, sono stati recensiti in saggi sulla fotografia, con prefazioni e contributi testuali come quelli del poeta Mario Luzi, della regista Lina Wertmuller, del compositore Ennio Morricone, dello storico Giovanni Pugliese Carratelli, dei giornalisti Maurizio Costanzo e Sandro Curzi, dell’architetto Paolo Portoghesi. Nel 1995 ha esposto le sue opere presso la Camera dei Deputati, con la presentazione di Carlo Azeglio Ciampi e dell’on. Nilde Iotti, alla presenza di Giorgio Napolitano. Ha ricevuto il “Premio Città di Roma” 1996 per il libro ‘Roma Nostra’ (Gangemi Editore), insieme al compositore Ennio Morricone (De luca per le fotografie e Morricone per la poesia “Roma Amore” contenuta nello stesso libro).
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Oltre alla mostra fotografica digitale qui esposta, Augusto De Luca ci regala alcune sue citazione:
“La grande fotografia è realizzata al momento giusto, ma ha bisogno anche di un taglio giusto che valorizza quell’attimo… La fotografia deve vivere di contenuto e di forma, quella che vive solo dell’uno o dell’altro non rimane… Io ho molte anime, che vengono fuori a mesi o anni alterni. Sono fotografo, performer, avvocato, collezionista, musicista. Tutto questo fa parte di me, io non elimino niente, semplicemente permetto alle mie diverse anime di alternarsi… Se fotografi per gli altri, non verrà mai fuori la tua essenza, finirai per fare cose che hanno fatto tutti, solo perché sai che piacciono… Attraverso le mie foto vengono fuori le mie idee, le mie passioni, i miei mostri, chi sono e cosa penso”
“La luce evidenzia ma, con l’ombra, elimina dando all’immagine valori di profondità, di terza estensione e possibilità sottrattive… Credo che l’impegno e la tecnica si possono raggiungere con la volontà e lo studio mentre l’inventiva e la passione costituiscono qualcosa in più in quanto elementi innati e inesorabilmente speciali”
“Mi sento navigatore, o meglio, esploratore dell’immenso universo dell’arte. L’artista è uno scopritore, cerca le chiavi per aprire la porta delle emozioni e delle sensazioni. L’ arte è il luogo dove razionalità, fantasia, verità e finzione si sposano creando una miscela esplosiva”
“Ogni mia foto è filtrata dall’EMOZIONE, dal rapporto che si crea tra me ed il luogo da ritrarre. Quando vedo qualcosa che mi attrae, comincio a girarci intorno per trovare la MIA inquadratura. È un lavoro su di me e sulla città al tempo stesso”
Camminare a Firenze, prendere un caffè, mangiare, vivere, rappresentano sempre una parentesi, una sosta anche inconsapevole di uno straordinario viaggio nella storia.
Firenze nell’immaginario collettivo è un’isola con un enorme quantità di tesori. Città ed Arte si fondono in una sola “idea” dando vita al più grande museo del mondo.
Passeggiando per le sue vie piene di turisti e di studenti di ogni nazionalità diventa difficile cogliere certe atmosfere, certe vibrazioni che rimangono sommerse e che sono rintracciabili solo all’alba, quando la città è sospesa nel silenzio della sua monumentale bellezza, lontana dalla folla.
Firenze visto dall’obiettivo di Augusto De Luca. Mostra antologica su OK!Mugello Ha ritratto molti personaggi celebri come Renato Carosone, Rick Wakeman, Carla Fracci, Hermann Nitsch, Pupella Maggio, Giorgio Napolitano e molti altri. 
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marcogiovenale · 9 months
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luigi nono: "contrappunto dialettico alla mente" (1968) _ [trasmissione rai 17 nov. 1968]
Luigi Nono (1924-1990): Contrappunto dialettico alla mente, per nastro magnetico (1968), trasmissione della RAI del 17.XI.1968. Materiali testuali e annotazioni di Nanni Balestrini. https://www.luiginono.it/opere/contrappunto-dialettico-alla-mente/
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marcogiovenale · 2 years
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"statue linee": in uscita
“statue linee”: in uscita
glossa volume 2STATUE LINEE, di Marco GiovenaleIn uscita il 18 novembre 2022 www.piedimoscaedizioni.com «Piccole statue testuali sfuggono in linee e diramazioni. Friabili, gesso. Prose contrarie al gigantismo e alla permanenza si assottigliano fino al paradosso, giocano con doppie negazioni, passaggi deviati, finte, colpi di scena.E se i materiali sono del tutto concreti, come mosche, latte,…
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marcogiovenale · 2 years
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oggi, 31 agosto, @ embrice 2030 (roma): materiali testuali e sonori, con cirilli, lapiana, ostuni, raos, venitucci, zaffarano
A Roma, oggi, mercoledì 31 agosto, alle ore 18:00 presso Embrice 2030 (via delle Sette Chiese 78) nel contesto del festival Di là dal fiume a cura del Teatroinscatola materiali testuali di Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Vincenzo Ostuni Andrea Raos, Michele Zaffarano e materiali sonori di Luca Venitucci evento facebook: https://www.facebook.com/events/746123936500367 * L’incontro si inserisce…
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