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Carabinieri e Polizia Locale di Alessandria in Azione nelle Scuole di Casale per la Prevenzione all’Uso di Droghe
Una sinergia tra istituzioni per garantire la sicurezza dei giovani: Carabinieri, Polizia Locale e Dirigenti Scolastici uniti contro la diffusione di stupefacenti
Una sinergia tra istituzioni per garantire la sicurezza dei giovani: Carabinieri, Polizia Locale e Dirigenti Scolastici uniti contro la diffusione di stupefacenti. Nel quadro di una collaborazione volta alla tutela della salute e della sicurezza degli studenti, i Carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato, insieme alla Polizia Locale di Alessandria, hanno svolto una serie di controlli…
#Alessandria sicurezza#azione antidroga#Capitano Piero Pasquino#Carabinieri Alessandria#Casale Monferrato#Casale Monferrato sicurezza.#Comando Provinciale Alessandria#Comunità casalese#contrasto spaccio#contrasto uso sostanze#controllo antidroga#droga e gioventù#educazione legalità#educazione scolastica#Etna pastore belga#Forze dell’ordine#giovani e droghe#giovani e sicurezza#Istituti scolastici#Legione Carabinieri#lotta spaccio#monitoraggio scuole#partnership istituzionale#Polizia Locale#Polizia Locale Alessandria#prevenzione comunitaria#prevenzione droga#prevenzione droghe#prevenzione scolastica#prevenzione sostanze stupefacenti
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Discorso tenuto da Daniele Leppe davanti al papa nella Basilica San Giovanni in Laterano, in data 25 ottobre 2024.
Ringrazio Sua Santità e ringrazio il Vicariato di Roma per questa opportunità unica. Nel ringraziarLa Le rappresento una realtà invisibile, quella di una trincea dove anche Dio ha abbandonato tutti.
Credo di essere la persona meno adatta a raccontare il disagio che vivono le nostre periferie.
Nella vita di tutti i giorni faccio l’avvocato. Sono nato in un quartiere popolare di Roma, figlio di un impiegato e di una casalinga, una famiglia semplice che mi ha dato la possibilità, con molto sacrificio, di studiare. Per questo ho deciso di restituire ai quartieri dove sono nato e cresciuto un po’ della fortuna che ho avuto. Ho messo a disposizione la mia professionalità per aiutare le persone più semplici, gli ultimi quei dannati che non sanno di esserlo, gli abitanti dei quartieri popolari di questa città, troppo spesso dimenticati, che troppo spesso tornano ad essere cittadini come gli altri solo in occasione delle campagne elettorali.
Al di fuori della mia attività lavorativa, esercito il mio volontariato professionale in due quartieri difficili di Roma: Tor bella monaca e il Quarticciolo.
Il primo, nato nei primi anni ‘80, rappresenta l’ultimo intervento di edilizia pubblica fatto nella capitale, che doveva essere un quartiere modello e che, invece, è diventato il terzo carcere a cielo aperto della capitale: ci vivono ben 800 persone agli arresti domiciliari.
Il secondo, il Quarticciolo, anch’esso ultimo quartiere popolare edificato, ma questa volta durante il fascismo, negli anni 40, che è rimasto tale e quale a 80 anni fa.
A Tor bella monaca collaboro con l’associazione Tor Più Bella di Tiziana Ronzio; una donna che da sola combatte una lotta senza sconti, e per questo paga lo scotto dell’isolamento umano, contro gli spacciatori, che dispensano la vita e la morte in quel quartiere. Tiziana è riuscita, da sola, a liberare dal controllo della criminalità organizzata il suo palazzo, in via santa Rita da Cascia, con un effetto domino su tutto il comprensorio di case che costeggiano la via.
Ha lottato per i suoi figli e per le persone che vivono nel suo palazzo, e per questo paga un prezzo altissimo.
Vive sotto scorta ogni ora della sua giornata perché la sua vita è in pericolo. Non può uscire da sola nel quartiere. Riceve continue minacce da parte della criminalità organizzata mentre le Istituzioni non riescono ad andare al di là di una solidarietà formale.
Non sappiamo nemmeno quante persone abitino in quel quartiere.
Le statistiche parlano di 28000 persone, ma poiché molti degli immobili pubblici sono occupati, i dati non corrispondono alla situazione reale. Nel quartiere ci sono 14 piazze di spaccio. Gli spacciatori, il primo datore di lavoro del quartiere, pagano le vedette, i pusher; le famiglie che nascondono la droga nel proprio appartamento, corrompono l’anima dei giovani e privano le persone di un futuro dignitoso.
C’è una presenza altissima di ragazze madri con figli nati da relazioni diverse, con mariti ristretti in carcere. Di anziani disabili. Di povertà, educativa e alimentare. Accanto a un tessuto sociale straordinario colpisce, nell’anno giubilare, l’assenza delle Istituzioni, che intervengono nel quartiere solo come forza repressiva e per questo sono viste come nemiche, incapaci di comprendere il disagio e le difficoltà di chi vive nella povertà.
Sembra di assistere ad una sorta di tacito patto sociale in questa città.
Nei quartieri poveri della capitale viene lasciata vita facile alla criminalità organizzata più invadente, per consentire agli abitanti della Roma bene di vivere in tranquillità.
La mia attività, in realtà, non è tanto giuridica: il più delle volte mi occupo di collegare i fili immaginari fra i poveri diseredati e le Istituzioni, per risolvere problemi che altrove sarebbero semplici, ma che in condizioni di povertà diventano insormontabili.
Le condizioni di degrado umano, abiezione, povertà, sono indicibili.
Donne che vendono il proprio corpo per comprare la droga, genitori in mano ad usurai per pagare i debiti contratti dai figli, bambini che crescono con i nonni, famiglie distrutte dalla droga e dalla povertà.
Quattro mesi fa ho partecipato ad una messa tenutasi in ricordo di un bimbo morto nel quartiere a causa dei ritardi nei soccorsi provocati dalla rottura di un ascensore e di una ragazza morta investita lungo via di Torbellamonaca.
La messa si teneva di domenica mattina, dietro la famigerata R5, un complesso popolare situato in via dell’Archeologia attualmente in ristrutturazione. Per entrare nel complesso ho contato 4 ingressi. Ognuno di questi ingressi era presidiato da spacciatori che, come in una sorta di confine immaginario, segnano l’ingresso fra il dentro e il fuori. Questo accadeva in pieno giorno, senza alcun imbarazzo, a pochi chilometri da qui.
Quando iniziai a lavorare nel quartiere ho conosciuto una donna che viveva prigioniera degli spacciatori. Il figlio aveva contratto un debito con uno di essi. Non riuscendo a pagarlo, è fuggito. Alla madre hanno bruciato l’attività imprenditoriale per vendetta. Non sa dove è andato a vivere il figlio e non vuole saperlo. Lo fa per proteggerlo. Lo sente solo con telefoni usa e getta. Lei continua a vivere nello stesso quartiere dove è cresciuto il figlio e dove riceve le minacce dei criminali per il debito contratto del figlio. Sembra un altro mondo. Siamo a 10 km da San Giovanni. Non sembra di essere in un paese ricco, in una democrazia liberale.
Il Quarticciolo, invece, è l’esempio dell’abbandono pubblico - né più né meno come Tor bella monaca - e della capacità delle persone di reagire, costruendo una speranza concreta per i più poveri.
Li collaboro con un’associazione; Quarticciolo ribelle, composta da ragazzi e ragazze che, finita l’università, hanno deciso di andare a vivere in quel quartiere, cui si dedicano giorno e notte.
Anche il Quarticciolo è una nota piazza di spaccio di Roma.
Come tutti i quartieri di edilizia popolare, la povertà economica e sociale e l’abbandono del patrimonio pubblico da parte delle Istituzioni costituiscono l’humus ideale per la proliferazione della criminalità.
In quel quartiere gli spacciatori smerciano la loro roba seduti su comode sedie agli angoli delle strade, in particolare vendono crack, che trasforma i ragazzi che ne fanno uso, in zombie che girano come morti per il quartiere. È un quartiere dove la polizia di Roma capitale ha paura ad entrare e ha bisogno di un parcheggio privato per i propri poliziotti per evitare che le macchine siano vandalizzate, dove gli spacciatori minacciano gli operai delle ditte dell’Ater in occasione dei interventi per la manutenzione degli stabili, e tanto altro ancora.
I ragazzi di Quarticciolo Ribelle costruiscono, invece, giorno per giorno, un’alternativa possibile, con il loro esempio e con le loro attività.
Nel quartiere hanno realizzato una palestra popolare dove i bambini e le bambine sono seguiti, direi accuditi, e tenuti fuori da ambienti malsani.
I familiari i che non possono permetterselo, non pagano rette. Questi ragazzi, che come detto si sono soprannominati Quarticciolo Ribelle, hanno organizzato il doposcuola per i bambini.
Hanno creato, nel deserto, un ambulatorio sociale che interviene laddove lo Stato arretra.
Cercano di creare lavori, fornendo un’alternativa concreta, con un birrificio, una stamperia.
Come dicono loro, dove tutto chiude, noi apriamo.
Supportano le famiglie nei colloqui con i servizi sociali e nei colloqui scolastici.
Collaborano con l’università nell’immaginare un possibile alternativa.
Coprono buchi.
Danno ovviamente fastidio. Innanzitutto alla criminalità, che prospera laddove è maggiore il bisogno. Ma anche alle Istituzioni. Sono sentinelle attive che denunciano, senza sconti, le loro mancanze, le loro lacune.
Raccontano di come i prezzi delle case, sempre più insostenibili, allontano i poveri dalla loro città, trasformata in una Disneyland per ricchi e turisti.
Collaboro con associazioni scomode con problematiche insostenibili.
Perché la povertà e l’abbandono sono scomode.
È più facile costruire una cancellata, un recinto, un ghetto, per occultare la realtà che dare risposte concrete ai bisogni dei poveri.
Con tristezza infinita sono costretto a constatare che gran parte degli interventi pubblici delle Istituzioni per onorare il giubileo, nato anche per la promozione della dignità di ogni persona e per il rispetto del creato, non siano stati investiti e utilizzati per dare dignità agli abitanti più sfortunati della nostra città ma per rendere più comodi, belli e sicuri i quartieri bene della Città Santa che santa non può essere se non apre gli occhi sulle povertà diffuse che la popolano.
#roma
#giubileo
#periferie
#realtà_vs_belleparole
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"Vota quella stronza della Meloni", il meme ironico che circola nelle chat. L'effetto Giorgia non si ferma - Secolo d'Italia (secoloditalia.it)
’effetto Meloni prosegue senza sosta. Il dopo-Caivano registra un ennesimo “colpo di scena” di questa campagna elettorale. Un’ ennesima conferma di quanto quella frase -“Presidente De Luca, sono quella stro*** della Meloni. Come sta?”- abbia bucato i social e fatto parlare e straparlare molti opinionisti. Tanto che oggi -il giorno dopo quell’incontro che tanto sta facendo rodere il fegato dei mestrini raical-chic col ditino alzato- viene anche rilanciata. C’è un meme spiritoso e ironico che circola in rete e nelle chat dei parlamentari: “Vota quella stronza della Meloni” è la scritta che campeggia su un finto manifesto elettorale per le Europee: con il simbolo FdI barrato e il volto della premier. Sta facendo il giro del web.
L’effetto Meloni non si ferma: dopo il video arriva il meme virale
Dopo il boom sui social dell’incontro fatidico tra Meloni e il governatore De Luca arriva, dunque, questo meme a rilanciare la “mossa” della premier che ha sconvolto i salotti buoni dei talk show. Dimostrando che il suo comportamento ha colto nel segno. E soprattutto, fatto impazzire una sinistra politica e intellettuale che in modo ridicolo censura l’ atteggiamento “poco istituzionale” della premier. Dovevate osservare i vari Severgnini, Fittipaldi, Lella Costa, Floris, Piccolotti dare lezioni di bon ton istituzionale. Nessuno che lo avesse fatto con tanto accanimento quando ad offendere la premier per primo era stato proprio De Luca. Tanto livore dei dem e dei salotti radical-chic non lo abbiamo proprio notato all’epoca.
Il dopo-Caivano: la doppia vittoria di Meloni
Dunque, vince ancora Giorgia. Non a caso l’ istant sentiment realizzato in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor nell’immediatezza dell’incontro Meloni- DeLuca fu già una sentenza. Nella maggioranza dei commenti a favore di Meloni – ben il 56%- sottolineavano coraggio, franchezza, presenza di spirito del presidente del Consiglio. Spirito e franchezza che manca del tutto a sinistra, che chissà quando si riprenderà da questo doppio successo della premier: avere fatto rinascere il Parco Verde di Caivano, teatro fin’ora di stupri, spaccio e criminalità; ed essere entrata contemporaneamnte negli incubi più tetri di una sinistra triste. Sempre più ostaggio della propria incapacità di ancorarsi a un sentimento popolare. Anche ora che il meme ironico “Vota quella stronza della Meloni” sta furoreggiando, le dosi di Maalox dovranno essere raddoppiate.
Un’ altra mossa comunicatica che fa impazzire la sinistra salottiera
Qualche esempio. L’editorialista del Corriere, Beppe Severnini ad Otto e mezzo ha affermato che “Meloni dovrebbe imparare il decoro verbale”. Fittipaldi urla un “Mi vergogno” a Tagadà. Lella Costa, attrice e sceneggiatrice, femminista, dal salotti di “Di martedì” afferma che la frase di Meloni a De Luca “è una forma di bullismo”. Alla faccia della solidarietà femminile… Ed Elisabetta Picoclotti di Avs ha tuonato: “Il prossimo passo che farà il presidente del Consiglio qual è? La lotta nel fango?” Zittita da un imperturbabile Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia: “Ciò che ha detto Meloni è un grande esempio di comunicazione. Finalmente De Luca impietrito”. Insomma, ancora una volta la sinistra non capisce che la sfida ha avuto un solo vincitore: il premier. Anche oggi assisteremo a varie lezioni di galateo istituzionale a puntate? Un ultimo appunto merita il ridicolo furore di Giuseppe Conte, ospite di Floris. Anche l’ex premier in pochette ha stigmatizzato le parole della premier. A tacitarlo Francesco Storace: “Ma come? Sei il leader del partito del vaffa e ti scandalizzi?”…
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Era il Marzo del 1982 quando Bill Mantlo ed Ed Hannigan crearono due personaggi nuovi e che presto sarebbero diventati iconici.
Tyron "Ty" Johnson e Tandy Bowen....meglio noti come Cloack & Dagger.
Due ragazzi, due ultimi, fuggiti di casa ognuno per il suo motivo e capitati insieme nella mani di Simon Marshall, uomo al soldo del Boss Silvio Manfredi (Alias Silvermane) del Maggia, che li costrinse ad assumere uan droga sintetica che mutò la loro struttura genetica.
Tyrone trasformato in Cloack, è capace di aprire varchi dimensionali attraverso la dimensione oscura. Ciò gli permette di teleportarsi per lunghi tragitti, oltre che ad essere intangibile secondo volontà.
Ma questo potere lo consuma, e l'unica cosa che allevia la sua fame è il consumo di luce vitale.
Tandy diviene Dagger ed è capace di lanciare lame di luce psionica, capaci di ferire o interrompere circuiti elettronici. Oltremodo la sua luce riesce a nutrire il bisogno di Cloack rendendoli così complementari.
La struttura della serie è estremamente urbano metropolitana, dove i due sono impegnati in una serrata lotta la crimine di strada. Dedita soprattutto all'annientamento dello spaccio di qualunque droga.
Spesso il loro cammino si è intrecciato con quello dell'Uomo Ragno o degli X Men.
Li ho trovati sempre estremamente affascinanti, ed ora Ve li propongo!
#cloak and dagger#marvelcomics#marvel#joekirbycrackleart#joekirbycrackle#drawing#funny#marvel comics
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Roma: lotta allo spaccio di droga, la Polizia di Stato arresta altre 14 persone
Roma: lotta allo spaccio di droga, la Polizia di Stato arresta altre 14 persone Resta costante l'impegno della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica nell'ambito delle attività dirette al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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“Quando chef Rubio “esultò” per l’aggressione a Brumotti. Il tempo passa ma i social non dimenticano, pur cambiando logo, struttura e proprietario. Nell’Aprile del 2021 il controverso Chef, presentatore della simpatica trasmissione “Camionisti in Trattoria” si era lasciato prendere dall’euforia postando sul suo profilo Twitter alcuni commenti, alquanto squallidi, nei confronti del collega Vittorio Brumotti. Il noto inviato di Striscia la Notizia, da sempre impegnato nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, nel 2021 era stato aggredito mentre documentava il traffico di droga nel quartiere Quarticciolo a Roma assieme al suo cameraman e un altro giornalista. La violenta colluttazione lasciò ai tre professionisti lividi e abrasioni, anche la loro macchina restò pesantemente danneggiata causa lancio di pietre e bottiglie. Chef Rubio subito si sfogò su Twitter, definendo Brumotti un “infame” che ne aveva prese troppo poche, sostenendo anche che il traffico di droga è una conseguenza del fallimento dello stato. I post di Rubio provocarono una netta spaccatura nell’opinione pubblica, alcuni dei commenti esprimevano la massima solidarietà a Brumotti, altri sostenevano il punto di vista del cuoco. Ieri Rubio ha lamentato, sempre via social, un’aggressione sotto casa sua da parte di una “squadraccia sionista” postando foto e video in cui appariva tumefatto e sanguinante. Nei commenti su X sembra nessuno dei suoi colleghi abbia espresso gioia per l’accaduto a differenza da quanto fatto dai lui in passato. Aspettando la conclusione delle indagini capiremo se i responsabili di cotanta violenza sono realmente “sgherri sionisti” come Rubio ha denunciato o delinquenti comuni. Cadere dalla padella alla brace per lo Chef non sarebbe una novità. (G. P.)”
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La lotta di una madre per il figlio in carcere in Romania
La lotta di una madre per il figlio in carcere in Romania Il giovane italiano è in regime di detenzione con l’accusa di spaccio, i suoi legali parlano di “prove sommarie e intercettazioni mal tradotte” 01/02/2024 Tg2 – Elena Malizia source
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Nell’ambito delle attività mirate alla prevenzione e repressione di fenomeni di microcriminalità e degrado, nonché alla lotta contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti, il Nucleo Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Corciano ha recentemente denunciato alla Procura della Repubblica di Perugia un giovane del 2005 per detenzione ai fini di spaccio. Durante i controlli, il personale del Nucleo ha fermato il ragazzo, il quale ha immediatamente manifestato un atteggiamento nervoso e insofferente. Tale comportamento ha sollecitato ulteriori approfondimenti da parte degli agenti, che hanno condotto a un esito positivo dell’operazione. Al controllo, infatti, il giovane è stato trovato in […]
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Lotta allo spaccio di droga, blitz dei carabinieri in parco comunale: fermati una ventina di giovani
Lotta allo spaccio di droga, blitz dei carabinieri in parco comunale: fermati una ventina di giovani I carabinieri della Stazione di Agrigento hanno fermato, controllato e identificato venti giovani... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Rosignano lotta allo spaccio, bonificata area in località Saracino
Rosignano lotta allo spaccio, bonificata area in località Saracino
Rosignano Marittimo (Livorno) 31 marzo 2023 – Rosignano lotta allo spaccio, bonificata area in località Saracino Pochi giorni fa il Comando di Polizia Municipale di Rosignano Marittimo, congiuntamente al personale appartenente al Commissariato di Polizia di Stato di Rosignano Solvay, si è recato in Rosignano Marittimo, loc. Saracino, presso una nota “piazza di spaccio”, nell’ambito di un…
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Progetto di Educazione alla Legalità nelle Scuole: Carabinieri e Dirigenti Scolastici in Prima Linea contro la Droga (Video)
Una collaborazione tra Carabinieri della provincia di Alessandria e scuole locali per sensibilizzare i giovani sul contrasto alle droghe e promuovere la legalità.
Una collaborazione tra Carabinieri della provincia di Alessandria e scuole locali per sensibilizzare i giovani sul contrasto alle droghe e promuovere la legalità. A Casale Monferrato prende vita un importante progetto di educazione alla legalità che unisce le forze dei Carabinieri della provincia di Alessandria e i Dirigenti Scolastici locali per sensibilizzare gli studenti sui temi del…
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Giorgia Meloni Palazzo Chigi - Presidenza del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini Nicola Molteni Antonio Tajani Matteo Piantedosi Guido Crosetto Carlo Nordio Maurizio Lupi Lorenzo Cesa CENTRODESTRA " Uniti si governa " Domande: tutti questi immigrati che continuano ogni giorno a sbarcare e ad arrivare inarrestabilmente in Italia, rimarranno tutti in Italia e, come gli altri arrivati negli anni precedenti, saranno assorbirti in grandi numeri dalle malavita italiane e straniere (spaccio, reati vari etc..etc...) ??? Si potranno fare i rimpatri anche senza documenti gettati in mare prima di sbarcare in Italia ??? Se rimarranno tutti qui in Italia, perché i paesi di provenienza NON accetteranno né il loro riconoscimento e né la loro accettazione, in quanto senza documenti, nei loro paesi d'origine, si potrà evitare una lotta di sopravvivenza e tra poveri, tra italiani poveri e indigenti e questi poveri migranti illusi dalle sinistre Italiane che in Italia avrebbero avuto migliori opportunità di vita e di lavoro ??? Non si rischierà in Italia una guerra civile, soprattutto perché ne sono arrivati e ne stanno arrivando troppi, davvero tanti, davvero troppi ??? F.to una moltitudine di elettori del centro destra
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/drittoerovescio/emergenza-in-calabria-troppi-sbarchi_F312336101013C03
Che bisogna aiutare sono d’accordo, ma prima non sarebbe meglio sistemare sia gli italiani e quelli che vivacchiano nel paese??
Ci risiamo! Per carità tutti vanno aiutati, ma qualcuno ricorda gli italiani senza casa, senza lavoro?? Chi per anni ha dimenticato questi italiani non ha diritto di parola !
Sparare sciocchezze è quello che riesce meglio alla sinistra!
Mi sembra giusto, gli italiani possono aspettare, non c'è fretta, adesso capite chi sono le persone che votano questi squallidi personaggi??
I centri sociali sono entrati nella stanza dei bottoni del #PD 😢😂😢🤔❗❗
Iniziate voi politici di sinistra a dare le vostre case agli immigrati.
Ma certo gli italiani sotto i ponti i clandestini nelle case 😢🤔😢🤔😢🤔😩😭 non ci sono parole !
Certe dichiarazioni si commentano da sole e ribadiscono che per il #PD le priorità sono tutti e tutto, tranne affrontare i problemi gravissimi ed irrisolti degli italiani poveri, indigenti, senza casa, senza lavoro e senza futuro !!! Complimenti alla Elly Schlein , a Stefano Bonaccini , a Chiara Gribaudo e a tutti i parlamentari del Partito Democratico Federazione Frosinone Un nuovo PD con Elly Schlein Senatori PD Deputati PD NON avete ancora capito i motivi per i quali la stragrande maggioranza degli italiani il 25 settembre scorso hanno votato il centrodestraunito, che ha stravinto le elezioni politiche !!! Non avete imparato nulla, i veri e bravi comunisti, come il compianto Enrico Berlinguer, si occupavano degli italiani e dei loro problemi e se fosse vivo oggi NON vi apprezzerebbe affatto; voi post comunisti sembrate convintamente ignorare l'Italia, l'amor patrio e gli italiani 😭😭😭❗❗⁉️❗⁉️
Promemoria: “Io non insinuo, io AFFERMO che quelli del Pd si siano politicamente comportati da SCIACALLI”.
Questi nuovi Kompagni sono fuori dal mondo. Non una parola sugli italiani e sui loro gravissimi problemi ❗⁉️⁉️⁉️❗❓❗❓ #sinistra #PDaCasa #partidodemocraticoacasa #PD la GRANDE #DELUSIONE degli italiani !!!
D. Capezzone
😩😭😠🤬👎👎👎
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Non è certo una novità che Milano non sia una città sicura. (Il) degrado (dei) piccoli crimini che si susseguono giorno dopo giorno nella metropoli lombarda, così come i borseggi. (C)i sono anche le violenze e le risse, come quella scoppiata nella notte tra giovedì e venerdì nella zona della stazione Centrale, (una) di quelle che mostra le maggiori criticità in termini di sicurezza, costantemente ignorate dall'amministrazione comunale. Lo spaccio è dilagante, così come i furti. Le risse sono quasi all'ordine del giorno e sono decine i senzatetto che occupano la piazza e le zone circostanti. In questa situazione di estremo disagio si è compiuta l'ultima aggressione ai danni di un giovane algerino, 25 anni, ora in ospedale in prognosi riservata. È stato trovato in fin di vita alla fermata della metro con una ferita da arma da taglio all'addome. (...)
Impossibile pensare di risolvere la situazione senza interventi radicali (...) (sui) soggetti che operano nello spaccio della droga e che vivono di espedienti. (...) Alla base delle aggressioni e dei crimini c'è, quasi sempre, una condizione di profondo disagio vissuta da immigrati, che accolti dal solito buonismo ideologico (...) vengono lasciati al proprio destino.
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Sgomberi delle case popolari: lotta alle mafie o guerra ai poveri? Lo scorso 17 settembre, a pochi giorni dal primo turno delle elezioni comunali, con una vasta operazione le forze dell'ordine liberavano alcuni appartamenti della Torre 50 di Tor Bella Monaca. Le case popolari erano occupate da alcuni elementi del clan Moccia, potente gruppo camorristico da tempo insediato nella capitale e attivo soprattutto nello spaccio di stupefacenti. (...) Arriva anche il suggello del sindaco Roberto Gualtieri: "A San Basilio altri 4 appartamenti Ater, occupati abusivamente da clan, sono stati liberati. Ringrazio le forze dell’ordine per l’eccellente lavoro di ripristino della legalità. Avanti così per restituire le case ai cittadini che ne hanno davvero diritto. Basta soprusi!". Qualcosa però non torna: il giorno successivo la giornalista di Romatoday Veronica Altimari pubblica un video in cui parla una delle donne sgomberate. È la madre di due figli, di cui uno disabile. Francesca Farina e il marito si arrangiano con diversi lavori a nero, alcuni anni fa stavano comprando una casa, avevano acceso un mutuo ma poi la crisi, lei ha perso il lavoro e il marito è finito in cassa integrazione. La casa finisce all'asta e loro non hanno i soldi per un affitto e devono far fronte anche alle spese di un figlio disabile. A loro, dopo essere stati additati come elementi dei clan, nessuno ha offerto una sistemazione alternativa se non una casa famiglia per lei e i due figli. Viviana è stata sgomberata a San Basilio, mantiene la sua famiglia facendo le pulizie, quasi sempre lavora a nero e puliva anche le scale del palazzo da dove è stata allontanata con la forza pubblica. Francesca invece è stata sgomberata da un'abitazione a Tor Bella Monaca, e scandisce: "Noi non siamo clan, siamo persone normali". "Quello che mi ha dato fastidio del sindaco Gualtieri è che si è detto soddisfatto per aver sgomberato famiglie di clan. Io non sono clan, a me non mi conosce il sindaco Gualtieri, io faccio l'addetta mensa", spiega mentre con gli altri inquilini si incatena all'assessorato Viviana racconta la sua storia, la paura di uno sgombero avvenuto "senza preavviso" con le forze dell'ordine che bussano alla porta la mattina presto e ti mandano via mentre "i bambini sono ancora a letto a dormire". Viviana ha tre bambini, lavora "facendo le scale" e ci porta davanti all'ingresso di quella che era casa sua, per la quale aveva chiesto di accedere alla sanatoria. Anche Francesca e i suoi bambini dormivano quando alle sei del mattino hanno citofonato a casa sua. "Non hanno trovato nulla se non una famiglia normale, perché se io avevo la possibilità non andavo a occupare", insiste Francesca mentre attende una risposta dalle istituzioni. Che per ora non è arrivata. (...) In queste ore con il sindacato degli inquilini Asia Usb abbiamo verificato come almeno due delle famiglie coinvolte fossero si occupanti senza titolo, ma regolarmente in possesso dei requisiti per avere una casa popolare e di come avessero addirittura avevano presentato domanda di sanatoria. Ed ecco l'atteggiamento schizofrenico delle istituzioni: prima ti propongo di accedere a una sanatoria, poi ti sgombero additandoti come un criminale. Un'ultima cosa: le case sgomberate alla Torre 50 e sottratte al Clan Moccia sono ancora vuote. Nessuno ha ancora trovato il tempo di riassegnarle. tratto da due articoli di Valerio Renzi per Fanpage
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San Nicola La Strada: lotta allo spaccio alle porte di Caserta, Carabinieri arrestano 4 gambiani
San Nicola La Strada: lotta allo spaccio alle porte di Caserta, Carabinieri arrestano 4 gambiani Un sistema ben organizzato di vedette e spacciatori, tutti dislocati in zone strategiche nel perimetro della villetta comunale di largo rotonda a San Nicola La Strada, alle porte della città di Caserta, è stato scoperto e disarticolato nella tarda serata di ieri dai carabinieri della locale Stazione. Il mirato servizio di controllo, scattato poco dopo le 22.00,... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Lotta allo spaccio di droga a Caivano, rimosse porte blindate
Il comando provinciale dei Carabinieri di Napoli ha disposto un servizio a largo raggio a Caivano con i militari della locale compagnia che hanno effettuato diverse perquisizioni con il contributo delle Nucleo di Pronto Impiego di Napoli e i militari del reggimento Campania. L’operazione ha permesso di rimuovere ostacoli fissi e porte blindate nei centri nevralgici dello spaccio caivanese con i…
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