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Happy Hour con i giochi da tavolo! Ogni giorno dall' orario di apertura alle 21 , approfitta del nostro speciale:
un drink + un o piu piatti a scelta un prezzo super! + l'affitto di un gioco da tavolo Gratis
Locale a gestione famigliare
Bistrot con Cucina Bio -Birreria - Cocktails Bar
LudoPub- -Giochi da tavolo- Tornei
Eventi e Feste
Sports & Calcio tv
Siamo in Via Veio 54 Roma
Zona San Giovanni - dopo Coin
Prenotazioni 06 64764436
Prenotazioni Whatsapp o Cel
366 458 7003
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In Russia per lavoro. La sera si girava per locali abbastanza tranquilli. Uno di quelli era un ristorante “sud americano” con una piccola pista da ballo. Una sera ballando conosco una ragazza, molto ma molto più giovane di me, studentessa. Parliamo, scambiamo quattro chiacchiere e si offre per farmi da cicerone il weekend successivo. Non ne ero molto attratto, non aveva nulla della donna russa classica, era mora, minuta, non che non mi piacesse ma non aveva, almeno ai miei occhi, alcuna carica erotica. Però era molto simpatica e gentile. Da quel weekend usciamo molto spesso, a bere qualcosa, a cena. Niente di più perché la giudicavo troppo giovane e non aveva mai fatto intendere attrazione nei miei riguardi. Una sera mi dice che da circa una settimana a casa sua non funzionava l’acqua calda e così la invito nel mio hotel, per farsi una doccia calda, il tutto senza secondi fini. Accetta volentieri, sale, fa la doccia, esce con solo il telo da bagno e mi bacia. Ok, facciamo quello che si fa solitamente m, si rivela un’amante molto focosa e fantasiosa, con alcuni lati che si incastravano perfettamente con i miei. Si ferma anche a dormire e durante la notte non resisto e la scopo senza preavviso o particolari dolcezze. Da quella volta, ogni volta che uscivamo a cena seguiva il sesso da me, con sempre maggiore soddisfazione. Una sera, dopo cena, le chiedo come al solito se vuole salire. Lei mi dice: “Non credo che tu mi voglia stasera, ho “woman troubles” (mestruazioni). Le dico che per me non è un problema, non è obbligatorio fare sesso sempre, e lo dicevo in perfetta buonafede. Ci mettiamo a letto e dopo pochi minuti lei comincia a darsi da fare. La fermo.
“This is not necessary” le dico.
“Don’t be shy” mi risponde, e continua e porta a termine un pompino da urlo. Ho compreso dopo, che per la donna Russa soddisfare l’uomo è la cosa più importante, quasi un dovere (spero non lo sia stato nel mio caso ma temo di sì). È la normalità.
“Don’t be shy”.
Non lo dimenticherò, me lo disse con molta dolcezza e delicatezza.
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Storia Di Musica #296 - Eleven, Eleven, 1993
La storia di oggi è una storia di incroci. Sia emotivi sia scambi di persone e di formazioni. Jack Irons è un batterista che verso la fine degli anni '80 vuole mettere su una band. Lo fa con Alain Johannes, con cui fonda gli Anthym. si uniscono altri due amici, Hiller Slovak e Michael Peter Balzary. Cambiano subito nome in What Is This?. Iniziano a suonare alle feste e nei locali fino a quando un amico comune di Slovak e Balzary, Anthony Kiedis, non chiede a loro due di aiutarlo a trovare musicisti per la sua band. Finiscono per entrarci loro stessi, tanto che Balzary cambia nome in Flea e diventeranno il nucleo originario dei futuri Red Hot Chili Peppers. Tuttavia Slovak e Irons non abbandonarono Johannes e continueranno a suonare con lui, pubblicando un EP prima, Squeezed, un album poi, intitolato come la band What Is This?. Nell'impossibilità di continuare a suonare in due gruppi, la band si scioglie. Johannes però non si dà per vinto e ha lui l'incontro della sua vita. Ad un festival rock incontra una ragazza lettone che anglicizza il suo nome in Natasha Shneider, musicista e attrice. Si piacciono e formano un duo, Walk The Moon. Registrano alcuni brani, aiutati da Irons alla batteria e da un bassista, Chris Hutchinson, che però abbandona poco dopo. Irons nel 1988 lascia i RHCP e i tre, Johannes, Shneider e Irons fondano gli Eleven.
Natasha Shneider è una polistrumentista straordinaria, suona piano, organo e uno strumento particolare, il clavinet, che è un piano elettronico (amatissimo da Stevie Wonder) che lei suona con la mano sinistra in modo particolare come se fosse un basso, riuscendo così a sopperire alla mancanza nel trio di questo strumento. La band si sceglie un logo (un 11 disegnato come due linee, II) e firmato un contratto con una piccola etichetta pubblicano il primo disco, registrato e pubblicato nel 1991. Awake In A Dream è hard rock, certo, e si posiziona nella parte più hard rock della nascente scena alternative americana di quel tempo ,che farà nascere il grunge. Ma ha anche dei particolari davvero unici, tra cui il doppio ruolo di lead vocal tra Alain e Natasha. Tra i brani dell'esordio, Break The Spell fu parte della colonna sonora del film di fantascienza Freejack - In Fuga Dal Futuro, dove tra i protagonisti c'è Mick Jagger. La prova del nove è il loro secondo album, che si intitola Eleven.
I riferimenti sono i canonici (Led Zeppelin, l'hard rock degli anni '70, i nuovi suoni di Seattle) ma sono mischiati in modo del tutto singolare. Eleven esce nel 1993. La chitarra di Johannes passa con disinvoltura tra i riferimenti canonici ad un uso particolare e originale degli effetti, soprattutto del pedale fuzz per esemplari distorsioni armoniche. Il tutto si sposa perfettamente, e termine non fu più adatto dato che presto diventeranno marito e moglie, con la tecnica di Shneider, sfoggiando entrambi vocalità particolarissime per intensità e variazioni. Preceduto dal singolo Reach Out, dal suggestivo video musicale in bianco e nero e dominato da un assolo infinito e memorabile di Johannes, Eleven è un disco compatto e suonato alla grande, secondo me da riscoprire perché molto sottovalutato. A brani corposi e potenti come Crash Today, Tower, Heavy esempi di perfetto nuovo hard rock, a cui si aggiungono brani più particolari, come Hieroymus, dal prezioso intro di fisarmonica e di organo, che accompagna il meraviglioso canto di Natasha Shneider, o la litania di distorsioni di Let Down, o l'atmosfera dark di Ava Tar (scritto così in due parole). Il disco colpisce la critica, che ne parla egregiamente ma poco il pubblico. Mentre il gruppo sta registrando il terzo disco, Thunk, Irons se ne va a suonare con i Pearl Jam, e viene sostituito da Matt Cameron, dei Soundgarden, che il caso volle andrà a prendere le bacchette della band di Eddie Vedder qualche anno più tardi. Cameron si prestò ad aiutare gli Eleven poiché questi ultimi furono la band apripista di tour degli stessi Soundgarden e Pearl Jam e di decine di altre formazioni.
Johannes e Shneider divennero anche un ricercato team di produzione che lavorò su album come Euphoria Morning di Chris Cornell (sul quale scrissero, suonarono e andarono in tournée). ), Return of Saturn dei No Doubt , Revive degli inglesi Steadman e The Desert Sessions 7&8 and 9&10 con Josh Homme, che li conobbe quando gli Eleven suonarono per delle date in apertura ai suoi Queens Of The Stone Age. Con Chris Cornell una Ave Maria di Franz Schubert, riarrangiata da Shneider, che apparve in una compilation speciale natalizia, con il preciso intento di fare avvicinare interessare i giovani alla musica classica. La storia però finisce tristemente, perché nel 2008 una malattia portò via Natasha Shneider. Johannes continua a suonare e produrre, spesso accompagnato nel ricordo della moglie da tutti i grandi artisti che li conobbero, li apprezzarono e ne chiesero la collaborazione.
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VALLE OLONA: è necessario lavorare in sintonia
Spesso si tende a pensare che solo nelle grandi città succeda qualcosa, che i piccoli paesi siano piatti e noiosi, poco più che dormitori, e che per poter vivere esperienze particolari sia necessario prendere la macchina e fare chilometri, per raggiungere mete lontane.
Niente di più sbagliato. I paesi della nostra Valle sono ricchi di vita, eventi, feste e occasioni per stare insieme e, perché no, di fare del bene, grazie al lavoro dei tantissimi volontari che ogni giorno si prodigano per far sì che si possa trovare un momento di serenità anche a due passi da casa.
Basti pensare al mese di dicembre; sin dall’inizio dell’Avvento Gorla Maggiore, Fagnano, Solbiate, Gorla Minore, Marnate, Olgiate e Castellanza si sono animate di vita, accese di luci e sono state moltissime le occasioni in cui le vie, le strade, le piazze e i parchi si sono riempiti di musica natalizia, di chiacchiere e delle risate allegre dei bambini.
L’accensione dei tanti alberi di Natale collocati in prossimità dei palazzi comunali, come quelli di Gorla Maggiore e Minore e di Castellanza, il suggestivo e affascinante giardino incantato olgiatese, le proiezioni sul castello di Fagnano, il mercatino di Solbiate, la mostra Presepi di Marnate e i tanti concerti, feste e iniziative che abbiamo potuto visitare nelle ultime settimane ne sono la testimonianza.
Se le nostre comunità sono piene di vita, tutto l’anno, non solo a Natale, lo dobbiamo sì alle tante associazioni e realtà che ogni giorno si impegnano per i propri concittadini, ma anche alle diverse amministrazioni comunali che da sempre lavorano per rendere i paesi e le città sempre più a misura d’uomo.
Nel 2024, alcune di loro, sono cambiate a livello politico ed amministrativo, ma questo non ha impedito a chi si è insediato all’interno dei diversi palazzi comunali, di portare avanti le tradizioni che da sempre hanno scritto la storia dei nostri paesi e di creare altre nuove, interessanti, occasioni di socialità e solidarietà. E lo hanno fatto, molto spesso, collaborando le una con le altre, superando i diversi schieramenti politici nella consapevolezza che, soprattutto in un territorio come il nostro, i confini rappresentano poco più di una linea su una mappa, e che per portare servizi e benessere ai propri concittadini è necessario lavorare in sintonia.
Sono molte, infatti, le occasioni in cui i comuni della Valle Olona si presentano come un fronte compatto, basti pensare, ad esempio, all’Azienda Medio Olona Servizi alla Persona, che vede sedere all’interno del suo consiglio direttivo tutti i nostri sindaci, e la loro voce, riunita, rappresenta diverse decine di migliaia di persone.
Un numero di cittadini importante, che supera abbondantemente i sessantamila, i cui rappresentanti a volte dovrebbero poter sedere, ed essere ascoltati, ai tavoli dove vengono prese decisioni che hanno delle conseguenze dirette sulla loro vita, cosa che non è avvenuta, solo per citare un esempio su tutti, quando è stata stabilita l’ubicazione del nuovo ospedale unico.
Da tutte le interviste che negli scorsi mesi abbiamo fatto ai sindaci della Valle, infatti, è emerso il dispiacere di ciascuno di non aver potuto partecipare al confronto su un tema così importante per il Bustese e non solo, e la delusione di essersi più volte sentiti dire, non essendo l’ospedale su nessuno dei loro territori, che non erano titolati ad esprimere pareri in proposito.
Il 2024 è stato un anno significativo ed impegnativo, per la Valle; moltissimi appuntamenti tradizionali hanno finalmente fatto ritorno e i sindaci, nuovi e non, stanno iniziando a lavorare insieme per creare una rete di servizi congiunti che possa portare benefici a tutte le persone che ci vivono. Non resta, allora, che guardare al 2025 con curiosità e fiducia, in attesa di scoprire quali novità ci porteranno i prossimi mesi.
Loretta Girola
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Free Wheels ODV: La Disabilità Non è un Limite, ma una Nuova Opportunità di Scoperta
Free Wheels ODV è un’associazione di volontariato con sede a Somma Lombardo (VA), nata con un obiettivo chiaro: offrire esperienze indimenticabili anche a chi vive con disabilità. Fondata nel 2012 da Pietro Scidurlo, l’associazione si dedica a rendere accessibili itinerari culturali, naturali e spirituali, consentendo a tutti di vivere il viaggio lento come un’occasione di crescita personale e condivisione.
Un Viaggio Che Nasce dal Cuore: La Storia di Free Wheels
L’origine di Free Wheels è profondamente legata alla storia del suo fondatore, Pietro Scidurlo. Nato con una paraplegia a causa di un errore medico alla nascita, Pietro non si è mai lasciato definire dalla sua condizione. Dopo aver intrapreso il Cammino di Santiago, è diventato uno dei primi esploratori italiani con disabilità a completare un trekking di lungo raggio. Questa esperienza gli ha permesso di comprendere che le barriere più grandi sono quelle della mente.
Attraverso Free Wheels, Pietro e il suo team di volontari lavorano per superare gli ostacoli fisici e culturali che limitano l’accesso alle esperienze di viaggio per le persone con disabilità. L’associazione si impegna a costruire percorsi accessibili e a dimostrare che il viaggio lento non è un privilegio per pochi, ma un diritto universale.
Progetti e Missione: Accessibilità e Inclusione
La missione di Free Wheels va oltre la semplice progettazione di itinerari. L’associazione lavora per rendere il viaggio accessibile a tutti, comprese persone con disabilità fisiche, sensoriali e altre esigenze specifiche.
Tra i progetti più significativi vi sono:
Il Grande Anello della Valnerina, un percorso di 45 km nel cuore dell’Umbria, progettato per la mobilità dolce.
Il Cammino di Santiago, reso accessibile grazie alla guida “Santiago per tutti” co-autore Pietro Scidurlo.
La Via Francisca del Lucomagno, che attraversa Germania, Svizzera e Italia, promuovendo l’accessibilità lungo un tracciato di 135 km.
Free Wheels non si limita alla creazione di percorsi, ma offre supporto pratico e informazioni dettagliate per consentire alle persone con disabilità di pianificare il proprio viaggio in autonomia.
Chi è Pietro Scidurlo: Un Visionario della Disabilità
Pietro Scidurlo è il cuore pulsante di Free Wheels. Sportivo, scrittore e viaggiatore, Pietro ha trasformato la sua condizione in un’opportunità per ispirare gli altri. La sua filosofia si basa su un semplice ma potente messaggio: “Le barriere più grandi sono quelle della mente.”
Attraverso la sua esperienza personale e professionale, Pietro ha dimostrato che la disabilità non è un limite, ma una diversa modalità di vivere e scoprire il mondo. Ha condiviso la sua visione nel libro “Per chi vuole non c’è destino”, offrendo una prospettiva unica sulla resilienza e sul viaggio come strumento di cambiamento.
Cammini e Sentieri per Tutti: L’Eredità di Free Wheels
Uno degli obiettivi principali di Free Wheels è garantire che i cammini e i sentieri siano fruibili da chiunque, inclusi anziani, bambini, persone con disabilità o esigenze particolari. L’associazione sottolinea l’importanza di creare itinerari non solo accessibili, ma anche accoglienti, promuovendo un approccio olistico al viaggio.
La progettazione di percorsi per la disabilità rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il territorio. Rendere accessibili i cammini significa aprire nuove possibilità per il turismo e favorire lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.
Il Viaggio Lento Come Stile di Vita
Per Free Wheels, il viaggio lento è molto più di un’attività fisica: è uno stile di vita. Camminare o pedalare lungo un itinerario accessibile permette di entrare in contatto con la natura, la cultura e le persone in modo unico e profondo. Questo approccio si traduce in momenti di condivisione, incontri significativi e una connessione autentica con il mondo.
Conclusione: La Disabilità Non Ferma i Sogni
Free Wheels ODV dimostra ogni giorno che la disabilità non è una barriera, ma una diversa prospettiva da cui guardare il mondo. Con il suo impegno, l’associazione sta trasformando il concetto di viaggio, rendendolo un’opportunità inclusiva e universale. Attraverso percorsi accessibili, progetti innovativi e una rete di volontari appassionati, Free Wheels continua a ispirare e a tracciare la strada per un futuro in cui il viaggio sia davvero per tutti.
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Lunedì 28 Ottobre 2024 alle ore 20.30 il GdL "Chiave di Lettura", presso i locali della Biblioteca San Valentino, si incontrerà per discutere insieme del libro “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano proposto dalle nostre amiche dell’Argentina – Club di Lettura Società “Dante Alighieri” de La Plata.
Nella serie infinita dei numeri naturali, esistono alcuni numeri speciali, i numeri primi, divisibili solo per se stessi e per uno. Se ne stanno come tutti gli altri schiacciati tra due numeri, ma hanno qualcosa di strano, si distinguono dagli altri e conservano un alone di seducente mistero che ha catturato l'interesse di generazioni di matematici. Fra questi, esistono poi dei numeri ancora più particolari e affascinanti, gli studiosi li hanno definiti "primi gemelli": sono due numeri primi separati da un unico numero. L'11 e il 13, il 17 e il 19, il 41 e il 43… A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma, gli studiosi assicurano, anche quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due gemelli, stretti l'uno all'altro nella loro solitudine.
Mattia e Alice, i protagonisti di questo romanzo, sono così, due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo affollando le loro fragili esistenze fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Alice e Mattia, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso.
Paolo Giordano descrive la parabola di queste due giovani esistenze attraverso parole commosse eppure lucidissime. Il tono del romanzo cresce non appena ci si inoltra nel racconto e nelle vite dei protagonisti. Anche la sintassi e la complessità della frase si evolvono a mano a mano che i due ragazzi crescono, guidandoci in un percorso che conduce lentamente verso significati più acuti. Le descrizioni quasi elementari dei primi capitoli, quando le vite di Mattia e Alice devono ancora incrociarsi, lasciano il posto a una profondità di pensiero imprevedibile e inaspettata. Il linguaggio si affina, le frasi si intrecciano, i pensieri si complicano.
Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di cinque romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l'argento (Einaudi 2014 e 2017), Divorare il cielo (Einaudi 2018 e 2019) e Tasmania (Einaudi 2022 e 2024). Per Einaudi ha pubblicato anche Nel contagio (2020), Le cose he non voglio dimenticare (2021) e Il corpo umano (2024). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera».
Se volete partecipare, contattateci all'indirizzo mail: [email protected] oppure all'indirizzo, sempre mail, [email protected] e riceverete, in prossimità dell’incontro, il link di riferimento.
Vi aspettiamo per confrontarci insieme su questa autrice e scoprire il suo libro, non mancate!!!
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Pub Catania e luoghi della movida: i più amati
Scopri i migliori pub Catania per vivere la vera movida catanese, tra atmosfere uniche, birre artigianali e ottimo cibo. Se sei in vacanza in città e stai cercando i migliori pub Catania, devi sapere che ogni angolo del centro storico si anima al calar del sole, offrendo un’esperienza unica per chiunque voglia vivere la movida della città. È qui che troverai numerosi pub che mescolano tradizione e modernità. Dalla Piazza Teatro Massimo fino a Via Etnea, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La sera, questo angolo di Catania diventa il punto di riferimento per chi vuole rilassarsi dopo una giornata di gite turistiche o lavoro. Pub Catania: i 7 più consigliati Che tu sia un fan della birra artigianale, del vino siciliano o dei cocktail elaborati, i pub di Catania sapranno conquistarti con atmosfere rilassate e autentiche. Tra locali dall’arredamento vintage e terrazze all’aperto, ecco alcuni dei pub più amati dove trascorrere una serata all’insegna del buon bere e, naturalmente, del buon cibo. 1. Ostello Catania: A Putìa dell’Ostello A Putìa dell’Ostello è uno dei pub più particolari e cosmopoliti di Catania. Questo locale offre una combinazione unica di storia e modernità: la sala da pranzo si trova all’interno di una grotta lavica, formatasi durante l’eruzione dell’Etna nel 1669, mentre il fiume Amenano scorre silenziosamente sotto il locale. Immerso tra il Mercato Storico del pesce e Piazza Duomo, A Putìa dell’Ostello è un punto di riferimento sia per i catanesi che per i turisti. Il menù non è quello tipico da pub ma ci sono moltissime opzioni. Un luogo magico dove cenare e bere, perfetto per chi desidera immergersi nella storia e nella vivace movida catanese. 📍 Piazza Currò, 3 – Catania CT 2. Fab Catania Se ami abbinare il buon cibo ai drink, il Fab Catania è il posto giusto. Situato in Via Umberto, questo locale è noto per i suoi piatti creativi che combinano tradizione e innovazione. Che tu stia cercando una pizza gustosa o un cocktail rinfrescante, il Fab saprà come deliziare il tuo palato. L’ambiente moderno e raffinato lo rende una scelta perfetta per una serata rilassante in centro città. 📍Via umberto 47 – Catania CT 3. Mosaik pub Catania Se sei un amante delle birre artigianali, Mosaik è il tuo paradiso. Situato in Via Musumeci, questo pub è rinomato per la sua ampia selezione di birre di qualità, sia alla spina che in bottiglia. Oltre alle birre, il nuovo menù offre prodotti d’eccellenza del territorio, perfetti per una serata all’insegna del gusto e del relax. 📍 Via Musumeci, 60 Catania CT 4. Vermut Vicino a Piazza Carlo Alberto, Vermut è un locale che sfugge a qualsiasi definizione. Specializzato in vermut, salumi e formaggi, questo pub-salumeria è perfetto per chi vuole assaporare prodotti di alta qualità, anche a tarda notte. Che tu scelga di sederti all’aperto o di sorseggiare un bicchiere in piedi, Vermut è un must della movida catanese, amato sia dai locali che dai turisti. 📍Via Gemmellaro, 39- 35 Catania CT 5. Razmataz Catania wine bar e pub Il Razmataz più che un pub è un wine bar dal fascino retrò, ma te lo consigliamo perché è una delle tappe più amate della movida catanese. Questo locale è perfetto per chi ama sorseggiare un buon calice di vino in un’atmosfera rilassata e sofisticata. I tavolini all’aperto lo rendono un luogo ideale per trascorrere una serata tranquilla, magari accompagnata da un tagliere di salumi e formaggi locali. Il Razmataz è un punto di ritrovo molto amato. 📍 Via Montesano, 17/19 Catania CT 6. Teapot Catania Per chi desidera un’atmosfera più tranquilla e intima, Teapot Catania è una piccola oasi dal sapore inglese. Situato in Viale della Libertà, questo locale è perfetto per chi ama tè e dolci, ma offre anche un’ottima selezione di piatti salati come insalate e club sandwich. Ideale per chi cerca un’esperienza più calma, lontana dal caos della movida tradizionale. 📍 Viale della Libertà, 184 Catania CT 7. Boheme Pub Catania Per una serata all’insegna della musica e del buon bere, Boheme è una tappa obbligatoria. Situato in una posizione centrale, questo pub è noto per le sue serate live e la sua offerta di drink. Che tu preferisca birre artigianali o cocktail elaborati, qui troverai l’atmosfera giusta per una serata divertente in compagnia. Probabilmente i migliori cocktail di tutta Catania. 📍Via Montesano, 27/29 Catania CT Pub Catania e movida: atmosfera, drink e cibo Catania offre una grande varietà di pub che si distinguono non solo per i loro drink, ma anche per le atmosfere uniche. Molti pub propongono eventi tematici, serate a tema e musica live, rendendo ogni visita un’esperienza diversa. Potrai degustare birre artigianali siciliane, famose per la loro alta qualità, o optare per cocktail preparati con maestria, magari da sorseggiare in una terrazza con vista sull’Etna o sulle pittoresche vie del centro. Oltre ai drink, una delle sorprese più piacevoli nei pub Catania è l’offerta gastronomica. Molti locali propongono piatti tipici siciliani e finger food perfetti per accompagnare una serata tra amici. Ecco cosa non puoi perderti: - Burger e panini: panini con hamburger spesso realizzati con carni dell’Etna particolari. Molti pub offrono anche salumi e formaggi locali che arricchiscono i panini e salse di produzione artigianale. - Bruschette siciliane: servite con ingredienti freschi e saporiti come pomodori di Pachino, acciughe, capperi e ricotta salata. - Taglieri di salumi e formaggi locali: una selezione di pecorino, salame e prodotti tipici della zona che esaltano i sapori della Sicilia. - Frittura di pesce: calamari e gamberi fritti, leggeri e croccanti, per chi non mangia carne o se si vuole provare un “fish and chips” ma siciliano! Devi accompagnare i piatti tradizionali con birre artigianali locali o con un buon calice di vino siciliano. Queste sono solo alcuni dei piatti che si possono assaggiare nella maggior parte dei pub di Catania, ognuno ha poi le sue specialità. Catania ti aspetta! Per il weekend o per un breve o lungo, se non sai dove dormire nel centro di Catania e cerchi qualcosa di centrale e funzionale, ci sono diverse soluzioni, tra B&B, Hotel e Casa Vacanze che potrebbero fare al caso tuo. Ti consigliamo di pensare sempre alla soluzione ideale per le tue vacanze di famiglia o con amici in tranquillità e comodità magari in un punto strategico della città, vicino ai luoghi più iconici e alle maggiori attrazioni. Read the full article
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7 ottobre 2024
Festa della Madonna del Rosario e anniversario della nascita della Ecole Sainte Marie di Jangany
Sono passati ormai 18 anni da quando la nostra comunità parrocchiale SS. Annunziata si è legata al percorso di crescita del villaggio di Jangany, seguendolo ogni anno con il sostegno scolastico in occasione delle Adozioni Internazionali che prendono avvio il giorno dell’Epifania e in occasione di particolari momenti di difficoltà come la mancanza di acqua (per quattro anni non ha piovuto) e alle carestie legata ai cambiamenti climatici o ai danni sulla scuola portati dai cicloni (alcune Quaresime di fraternità).
Non si è trattato solo di un importante aiuto economico, ma di un vero legame che, come abbiamo definito in occasione delle visite annuali del missionario padre Tonino e delle più recenti di padre Fahamaro, è un legame tra Chiese locali, distanti geograficamente (Jangany è nel profondo sud del Madagascar), ma non nell’affetto e nella preghiera.
Così, in questi giorni, il 7 ottobre 2024 a Jangany c’è stata una processione (3 chilometri di percorso) in onore della Madonna del Rosario (istituita nel 1571 all’indomani della battaglia di Lepanto). La data non è però casuale ma coincide con l’avvio della scuola Sainte Marie, scuola che è stata una leva del cambiamento per le persone del villaggio di Jangany, scuola che prima di ogni altra cosa abbiamo sostenuto considerando nella formazione, culturale ed etica, la carta vincente.
In questo post ecco qualche foto della processione e il commento di padre Elysè, da alcuni anni a Jangany, giovane confratello di padre Tonino e padre Fahamaro.
Sur le chemin vers le jubilé de 2025, sur le thème ''pèlerin de l'espérance'', les chrétiens catholiques de Jangany et toutes les familles du Lycée Sainte Marie (professeurs et lycéens) ont témoigné leur unité dans la foi, et surtout leur dévotion pour rendre hommage à Notre Dame du Rosaire.
C'est une démarche fraternelle vers la Grotte, durant laquelle, nous avons ramené la statue de la Vierge Marie qui était perdue pendant plusieurs jours et retrouvée, grâce au travail d'équipe des élèves de l'Ècole Sainte Marie. Notre maman du ciel ne nous laisse jamais tomber dans le désespoir ! Elle est toujours là, avec nous et ne cesse de prier pour nous... Dieu ne lui refuse aucune demande. Padre Viktor Elysé
In cammino verso il Giubileo del 2025, sul tema "pellegrino della speranza", i cristiani cattolici di Jangany e tutte le famiglie del Lycée Sainte Marie (insegnanti e studenti delle scuole superiori) hanno dimostrato la loro unità nella fede, e soprattutto la loro devozione per rendere omaggio alla Madonna del Rosario.
È stata una camminata fraterna verso la Grotta, lungo la quale abbiamo portato la statua della Vergine Maria, che era stata perduta da molti giorni e ritrovata, grazie al lavoro di squadra degli allievi della Scuola Sainte Marie. La nostra Madre celeste non ci lascia mai cadere nella disperazione! Lei è sempre lì, con noi e non smette mai di pregare per noi... Dio non le rifiuta nessuna richiesta. Padre Viktor Elysé
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21/09/2024 • Da studente a lavoratore Pt.3
Mi ricollego al post precedente aggiungendo che spesso dovevamo andare a fare tirocinio generale e tirocinio specifico per la tesi in tutte quelle settimane prima della laurea, ad eccezione degli ultimi giorni. L'ultimo giorno di tirocinio guardavo ogni ambiente, ogni stanza, ogni ufficio con i lavoratori lì presenti cercando di fare un fermo immagine nel mio cervello per ricordare meglio quei posti che hanno avuto un significato per me e in cui ho instaurato rapporti. Quel giorno è terminato con un saluto differente da parte mia: "Io vado....non so se ci vedremo di nuovo."
Ora racconto del Power Point. La mia idea iniziale era farlo semplice e in poco tempo per concentrarmi sulle cose veramente importanti, poi il coordinatore ci dà indicazioni facendo riferimento anche agli anni precedenti, il messaggio era che alla commissione piace di più un Power Point super elaborato, con transizioni particolari, effetti, mappe concettuali interattive e cose così. Altra botta in fronte. Ho dovuto imparare a fare anche queste cose strane ma effettivamente belle e sceniche. Uno degli effetti che molti di noi abbiamo usato non c'era sul mio PC, e per capire che era un problema del software e non io che non sapevo fare le cose c'è voluto tempo. Ho provato a installare altre versioni ecc ma niente, quindi dovevo fare continuamente trasferimenti di ppt tra il mio pc e un altro che avevamo in casa, più lento ma con quell'effetto.
Altre cose a cui pensare in quel periodo erano la festa e l'abito, che sono cose che tolgono non poco tempo allo studio perché bisogna andare fisicamente in certi posti a vedere, scegliere, accordarsi. Nello specifico, per la festa ho dovuto attentamente scegliere chi invitare e chi no, coloro che non sono stati invitati è sia perché magari ci ho poco rapporto e sia per una questione economica perché le feste di laurea costano molto. Non ho invitato i parenti al di fuori della mia famiglia stretta. Mi sarebbe piaciuto che ci fossero state con me le mie nonne ma una era venuta a mancare qualche anno prima, mentre l'altra stava a casa perché con la vecchiaia non poteva più spostarsi, ma non è stata veramente assente perché con il pensiero lei c'era, così come l'anima dell'altra nonna. Gli altri parenti non invitati probabilmente si sono sentiti offesi e ne ero mortificato ma se avessi invitati alcuni avrei dovuto invitare anche tutti gli altri e si sarebbero create situazioni ancora più scomode, perché una festa con tutti è veramente troppo costosa. La ricerca del locale non è stata per niente facile, mi ero promesso di cercare un posto veramente bello perché quel giorno sarebbe stato importante forse più di un compleanno perché arriva una volta sola (o poco più) e perché è uno spartiacque tra due fasi della vita. Mi sono impegnato con lunghissime ricerche su internet, Google Maps, lettura di recensioni, telefonate, appuntamenti, visite sul posto, preventivi, menù, programmi della serata, problemi di sale non esclusive, prezzi esorbitanti proprio dei locali più belli, locali che non davano quasi niente da mangiare ma con solo alcool che costa quanto 2 cene a persona, locali brutti e non scenici come volevo io, locali troppo lontani e non facilmente raggiungibili da tutti, locali non adatti perché troppo a stile ristorante che non mi ispirava ecc. Alla fine opto per un bar-riatoranre di cui avevo pregiudizio ma che ho visitato per consiglio e per disperazione. Si è rivelato essere la soluzione migliore perché aveva un prezzo onesto, offriva un menù e un programma della serata ben equilibrati, si adattava alle esigenze alimentari degli ospiti e le mie esigenze organizzative ed era bel allestito all'interno con qualche albero nei giardini e tante lucine di Natale per decorazione. In questi anni c'è la moda delle lucine di Natale anche fuori natale per abbellire gli ambienti o le proprie stanze in casa. La torta che offriva non mi piaceva e faceva alzare abbastanza il prezzo, così la ricerca della torta perfetta è stata un'altra grossa faccenda. A partire dalla ricerca delle foto su internet, le chiamate e le visite a tutte le pasticcerie della zona anche a qualche chilometro di distanza, altri preventivi, incompatibilità con lo stile che preferivo e il materiale che non regge, proposte di torte totalmente o mezze finte, problemi con la pasta da zucchero che o non la sanno fare o costa una cifra ecc. Qualcuno può pensare, eh ma pensi sempre ai soldi? Si perché tra tasse universitarie, copie delle tesi, festa di laurea, torta, vestito, bomboniere ed altro se ne vanno via parecchi e queste attenzioni permettono di mettere da parte qualcosa ma avere anche allo stesso tempo la qualità.
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Asl sassarese, da oggi riprende la distribuzione diretta dei farmaci
Sassari. Oggi, venerdì 23 agosto, riprende regolarmente l’attività di distribuzione dei farmaci, nei nuovi locali di via Verona. Lo sportello aperto al pubblico della Farmacia Territoriale si occupa della distribuzione di farmaci ai pazienti, si tratta principalmente di nefropatici, diabetici, pazienti affetti da malattie rare e particolari forme morbose che richiedono terapie croniche: da domani…
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Rock Side
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Un'ondata di caldo estremo sta attanagliando tutta l'Italia con temperature ben oltre le medie climatiche; tuttavia gli ultimi aggiornamenti iniziano a fiutare una possibile prima rottura con l'arrivo di una perturbazione temporalesca dopo Ferragosto.
Ma andiamo con ordine. E' in atto una nuova rimonta dell'anticiclone nord-africano, denominato Caronte, che determinerà nei prossimi giorni un tempo stabile ed un sensibile rialzo delle temperature su tutta Italia con punte massime fino a 37-38°C (fino a 40-42°C nelle zone interne di Sicilia e Sardegna).
Almeno fino al 18-20 di Agosto non sono previsti scossoni particolari salvo qualche veloce temporale sulle zone montuose. La nostra attenzione si sposta dal 22-23 in avanti quando potrebbe arrivare una prima rottura dell'Estate: come mostra la mappa qui sotto, una vasta area di bassa pressione posizionata sul Nord Europa (tra Scandinavia e Russia), potrebbe inviare un fronte temporalesco verso il bacino del Mediterraneo, investendo poi in pieno anche il nostro Paese.
Vasta area di bassa pressione sul Nord Europa (indicato con la lettera "B")Se ciò dovesse venir confermato è lecito aspettarsi un brusco calo termico; il caldo africano verrebbe spazzato via (almeno temporaneamente) dall'Italia per tutta l'ultima parte del mese di Agosto, lasciando spazio ad un'Estate più godibile con l'anticiclone delle Azzorre. Visti i forti contrasti termici ed igrometrici previsti non sono da escludere le regioni del Centro Nord: le correnti fresche in ingresso sarebbero in grado di provocare temporali violenti, con elevato rischio di grandinate e locali nubifragi come purtroppo la cronaca anche recente ci insegna.
Vista l'imprevedibilità di questa "trottola instabile" è possibile che nei prossimi giorni la previsione della sua direzione possa mutare e che i temporali possano interessare anche zone diverse o più ampie.
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Storia Di Musica #284 - Scorpions, Lovedrive, 1979
L’heavy metal è senza dubbio il serbatoio più grande da cui attingere storie di copertine controverse. Alcune erano davvero spaventose, ma per la maggior parte dei casi non accompagnavano un disco musicalmente degno, per me ovviamente, di apparire nella rubrica. Ma una band, tra le più longeve e di successo del genere, potrebbe stare in un ipotetico podio delle scelte controverse per le proprie copertine, scelte amplificate da un notevole successo della loro musica. Siamo ad Hannover, dove fin dalla più tenera età, siamo a metà anni ’60, i fratelli Rudolf e Michael Schenker strimpellano musica, per lo più coverizzando canzoni straniere, le più in voga dei momenti. Nel 1970 scelgono un cantante, Klause Meine e diventando gli Scorpions iniziano una gavetta formidabile per i locali dell’allora Germania Ovest, che dura fino al 1972, quando registrano il primo disco, Lonesome Crow, che è pubblicato nei primi mesi del 1973: è già un hard rock originale, dove sono chiari i riferimenti (la title track per esempio è chiaramente ispirata a Hendrix), iniziano a farsi notare. Nel 1974 entra in formazione Ulrich Roth alla chitarra solista, al posto di Michael Schenker che passa agli UFO. La sezione ritmica è rinnovata con il bassista Francis Buchholz e il batterista Jürgen Rosenthal. La band pubblica in questa formazione prima Fly To The Rainbow e poi In Trance, con il lavoro prezioso alla produzione di Dieter Dierks, che mise mano a molti gioielli del Kosmick rock, che inizia a trovare i giusti equilibri, primo fra tutti la scelta di ballate rock, che diventeranno uno dei punti forti degli Scorpions. Nel 1977 la copertina di Virgin Killer (la quale mostrava una ragazza preadolescente completamente nuda con un effetto di vetro rotto proprio nella zona dei genitali, di dubbio gusto), scelta che fu accusata di simpatie pedofile, poteva benissimo essere scelta per questo mese di copertine particolari, anche perché oltre lo scandalo, il disco è bellissimo, con canzoni famose come Pictured Life, In Your Park, Backstage Queen e Polar Knights. La copertina tuttavia li fa per la prima volta conoscere fuori dai confini tedeschi. Il 1978 è un anno decisivo: Taken By Force fu il primo album degli Scorpions ad essere pubblicato negli Stati Uniti dalla RCA Records, l'etichetta internazionale del gruppo. Il singolo Steamrock Fever ottenne un ottimo successo radio e il disco vendette abbastanza. Roth non era però contento del lavoro dell'etichetta discografica e, in disaccordo con gli altri membri, decise di lasciare il gruppo durante il primo tour giapponese degli Scorpions. Da tre concerti a Tokyo fu realizzato un album live intitolato Tokyo Tapes che fu pubblicato in tutto il mondo e che contiene una meravigliosa per quanto sgangherata versione di Kojo No Tsuki, brano tradizionale giapponese, contato con improbabile acceto nippo-teutonico da Meine. Nel 1978, dopo una lunga serie di audizioni, Matthias Jabs divenne il nuovo chitarrista degli Scorpions in sostituzione di Roth.
Con la nuova formazione, passano alla Mercury e Michael Schenker, che era stato qualche settimana prima espulso dagli UFO a causa della sua ubriachezza, tornò nel gruppo per un breve periodo e partecipò alle registrazioni di un nuovo album. Lovedrive, che esce nel febbraio del 1979, è uno dei capolavori dell'hard rock degli anni ’70. Per la prima volta, inoltre, la band viene ufficialmente riconosciuta capace di buona musica, in un rapporto con la critica sempre piuttosto strano, dove spesso venivano un po’ presi in giro (come tutto l’heavy metal nascente, che si affermerà davvero solo dagli anni ’80). L’album, prodotto dal fido Dierks e composto da 8 brani, inizia con la potenza e il ritmo di Loving You Sunday Morning; Another Piece Of Meat è ancora più veloce e feroce, e parla apertamente di occasioni: "She said: "Take me home."\I need love so strong\Come on and knock me out, oh!\I've been too long alone\I want hot love, you know, and I need it now!". Always Somewhere (che in verità assomiglia a Simple Man dei Lynyrd Skynyrd) è una delle loro ballate meravigliose, forse la più famosa che poi sfocia nello strumentale, magistrale, Coast to Coast. La seconda parte del disco è composta dalla potente Can’t Get Enough ,Is There Anybody There, la title-track e Holiday. Is There Anybody There è una delle loro migliori ballad, con la voce di Klaus registrata due volte (in modo da avere l’effetto di sentire 2 voci differenti) che fa davvero un ottimo effetto e dai ritmi un po’ reggae, stile che stava esplodendo proprio in quei mesi. E menzione speciale per Holiday il cui arpeggio iniziale diventerà scolastico per tutti i metallari futuri. Ma ancora più leggendaria fu la copertina, bellissima, spiazzante e ovviamente censurata: sul sedile posteriore di una berlina ci sono, ben vestiti, un uomo e una donna. La donna ha una profonda scollatura, un seno scoperto da cui parte una gomma da masticare allungata dalla mano dell’uomo, che probabilmente l’aveva appoggiata lì. Sul retro, i due sono fotografati sorridenti, mentre la donna mostra una foto incorniciata della band e il seno scoperto su un lato. Autore della copertina, la mitica Hipgnosis di Storm Thorgerson: la copertina fu un primo momento coperta con il solito cartoncino marrone, in un secondo momento sostituita con un'altra, del tutto anonima, fatta probabilmente in 5 minuti, con un orrendo scorpione blu su sfondo nero (soprattutto per il mercato americano, che vi mostro qui sotto).
Il disco fu un successo sia in Europa, dove fu disco d’oro in Gran Bretagna, Francia e Germania, e perfino in America, dove entrò in classifica da Billboard. Con questa formazione, gli Scorpions diventeranno delle colonne del genere, registrando 6 album in un decennio, con alcuni capolavori assoluti come Blackout (1982), Love At First Sight (1984), Crazy World (1990) che contiene la loro canzone più famosa, Wind of Change, ispirata alla caduta del Muro di Berlino e ai cambiamenti politici della galassia sovietica.
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Parigi 2024: L’importanza dell’Abbigliamento Sportivo ai Giochi Olimpici
I Giochi della XXXIII Olimpiade, conosciuti commercialmente come Parigi 2024, si terranno a Parigi, in Francia, dal 26 luglio all’11 agosto 2024. Questo evento segnerà il centesimo anniversario dall’ultima volta che la città ha ospitato i Giochi Olimpici. L’assegnazione di Parigi come città ospitante è stata ufficializzata il 13 settembre 2017 durante la 131ª Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) a Lima, in Perù. Parigi diventerà così la seconda città, dopo Londra, a ospitare per tre volte i Giochi Olimpici estivi, dopo le edizioni del 1900 e del 1924.
Assegnazione dei Giochi
Il processo di selezione della città organizzatrice dei Giochi della XXXIII Olimpiade è iniziato il 16 settembre 2015, quando il CIO ha annunciato le cinque città candidate: Budapest, Amburgo, Los Angeles, Parigi e Roma. Tuttavia, Budapest, Amburgo e Roma si sono successivamente ritirate, lasciando Parigi e Los Angeles in corsa. Il 9 giugno 2017, a causa dei ritiri, il comitato esecutivo del CIO ha proposto di assegnare contemporaneamente i Giochi del 2024 e del 2028, con Parigi scelta per il 2024 e Los Angeles per il 2028.
Il Passaggio della Torcia
Il passaggio della torcia olimpica per Parigi 2024 è iniziato il 16 aprile ad Olimpia, in Grecia. Il primo tedoforo è stato il vogatore greco Stefanos Douskos, seguito dalla nuotatrice francese Laure Manaudou. Tuttavia, la staffetta in Nuova Caledonia è stata annullata a causa di disordini locali.
Simboli e Mascotte
Per questa edizione dei Giochi, sono stati realizzati due loghi: uno per la fase di candidatura e uno ufficiale per i Giochi, svelato il 21 ottobre 2019. Il logo combina una medaglia d’oro, la fiamma olimpica e la Marianne, simboli della vittoria, dell’unione attraverso lo sport e dei valori di uguaglianza e fratellanza. La mascotte, Phryge, ispirata ai berretti frigi della Rivoluzione francese, rappresenta la libertà e l’inclusività.
Medaglie
Le medaglie di Parigi 2024 presentano gettoni di rottami di ferro dalla Torre Eiffel. Le medaglie d’oro sono realizzate con il 98,8% di argento e l’1,13% di oro, mentre le medaglie di bronzo sono realizzate con rame, zinco e stagno.
Sedi di Gara
In linea con l’Olympic Agenda 2020 del CIO, Parigi 2024 utilizzerà prevalentemente impianti esistenti o temporanei, con solo alcune strutture permanenti nuove, come l’Arena Porte de la Chapelle, il centro acquatico di Saint-Denis e lo stadio di arrampicata di Le Bourget.
Paesi Partecipanti
Nel settembre 2022, il CIO ha sospeso gli atleti del Guatemala a causa di controversie interne al Comitato Olimpico Guatemalteco. Inoltre, i Comitati Olimpici di Russia e Bielorussia sono stati sospesi per violazione della tregua olimpica, con gli atleti di questi paesi che gareggeranno come “Atleti Individuali Neutrali”.
Abbigliamento Sportivo ai Giochi Olimpici
Un elemento fondamentale per gli atleti che parteciperanno ai Giochi di Parigi 2024 sarà l’abbigliamento sportivo. Questo non solo per il comfort, ma anche per migliorare le prestazioni e garantire la sicurezza durante le competizioni. L’abbigliamento sportivo ha evoluto enormemente negli ultimi decenni, grazie a materiali tecnici avanzati che offrono leggerezza, traspirabilità e resistenza all’acqua.
L’importanza dell’abbigliamento sportivo si estende a tutte le discipline olimpiche, dove la scelta del giusto equipaggiamento può fare la differenza tra una performance mediocre e una vittoria. Gli atleti utilizzano capi specifici per ogni tipo di sport, adattati alle esigenze particolari della disciplina. Ad esempio, le scarpe tecniche sono progettate per offrire aderenza e supporto su terreni variabili, essenziali per sport come il trail running e il ciclismo.
Innovazioni Tecnologiche nell’Abbigliamento Sportivo
Le innovazioni tecnologiche nell’abbigliamento sportivo hanno rivoluzionato il modo in cui gli atleti si preparano e competono. Tessuti con proprietà di termoregolazione aiutano a mantenere una temperatura corporea ottimale, mentre materiali antibatterici e anti-odore sono fondamentali per le gare lunghe e impegnative. Inoltre, l’integrazione di sensori e dispositivi elettronici negli indumenti sportivi permette di monitorare parametri fisiologici cruciali, come la frequenza cardiaca e la temperatura corporea, ottimizzando così le prestazioni.
Conclusioni
Parigi 2024 promette di essere un evento straordinario, non solo per la storicità dell’evento, ma anche per l’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità. L’abbigliamento sportivo giocherà un ruolo centrale nel garantire che gli atleti possano competere al meglio delle loro capacità. L’evoluzione dei materiali tecnici e delle tecnologie applicate all’abbigliamento sportivo continuerà a migliorare le prestazioni degli atleti, rendendo le competizioni sempre più emozionanti e spettacolari.
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Borgo Egnazia in Puglia: la sede del G7
Borgo Egnazia in Puglia è il luogo in cui si sta svolgendo il G7. I numerosi meme sui social hanno amplificato l'interesse per questo sito che rappresenta un originale progetto che unisce lusso e amore per le tradizioni locali. Cos'è? Dove si trova esattamente? Perché è così tanto amato dai vip? Borgo Egnazia in Puglia: lusso e bellezza L'idea di Borgo Egnazia nasce alla fine degli anni Novanta grazie a Sergio Melpignano e a sua moglie Marisa. In quegli anni l’avvocato e imprenditore di Fasano avevano deciso di trasformare Masseria San Domenico, di proprietà della sua famiglia, in un resort. Fu il loro figlio Aldo, però, ad assumere il controllo del progetto seguente. Il nome fu suggerito dal sito archeologico, Parco Archeologico di Egnazia, che si trova a Fasano. Lo stile dal luogo in cui sarebbe sorto. Borgo Egnazia, infatti, si trova a Savelletri di Fasano, nel brindisino, nella Valle d'Iria, tra Monopoli e Ostuni. Un posto della Puglia fortemente caratterizzata da un'ambientazione rurale. Il "borgo resort" La struttura, infatti, unisce i particolari di un resort di lusso all'atmosfera di una masseria. Disegnata dallo scenografo Pino Brescia, è composta da tre blocchi principali: la corte, il borgo e le case. La corte rappresenta il corpo principale e conta 63 camere di grandezza variabile. partono dai 33 metri quadrati per arrivare ai 125. Il borgo raccoglie 92 camere e case tradizionali di metratura leggermente inferiore: dai 42 ai 90 metri quadrati. Per case, infine, si intendono 27 tra ville più o meno grandi. La più grande di queste, la villa padronale, è grande 500 metri quadrati e conta 7 camere da letto. Tutti e tre i corpi sono circondati da strutture che rimandano a un vero e proprio borgo e da altre che ricordano il resort di lusso. Ci sono piazze, fontane, una spiaggia privata, negozi e ristoranti, un campo da golf, tre campi da tennis, un centro benessere e una palestra all'aperto. A rendere tutto più suggestivo sono i materiali utilizzati, la pietra e il tufo grezzo, e i particolari come le case basse, i porticati, le piccole finestre e torrette. Il rifugio dei vip I lavori di realizzazione della struttura sono durati sei anni e costati circa 150 milioni di euro. Inaugurato nel 2010, la sua idea di lusso lontana dagli schemi usuali l'ha reso il luogo preferito di vip soprattutto stranieri. Il cantante Justin Timberlake e l'attrice Jessica Biel lo hanno scelto come location per il loro matrimonio, mentre George Clooney, David Beckham e Madonna vi hanno soggiornato per le loro vacanze. Sembra che il resort sia stato scelto come sede del G7 dalla stessa premier Meloni che vi avrebbe trascorso una vacanza. In questi giorni sta ospitando il presidente americano Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Rishi Sunak, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, Justin Trudeau, premier canadese e Fumio Kishida, primo ministro giapponese. Sono attesi, inoltre, il primo ministro indiano Narendra Modi, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman e il primo ministro brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Per la prima volta nella storia del G7 vi prenderà parte anche un pontefice: è atteso, infatti, anche papa Francesco. In copertina foto di Gianni Crestani da Pixabay Read the full article
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L’Insolito Posto: Un’Eccellenza per il Turismo Sensibile e Accessibile
Nel cuore del territorio padovano, a Saonara, si trova una struttura ricettiva unica nel suo genere: “L’Insolito Posto”. Non è solo una casa vacanze sociali, ma un vero e proprio progetto innovativo di inclusione e sensibilizzazione verso la disabilità. Questa struttura rappresenta un esempio concreto di come sia possibile coniugare turismo, accessibilità e sostenibilità ambientale in un’unica esperienza di soggiorno. Qui, l’incontro tra persone, storie e culture è il vero protagonista, in un contesto privo di barriere fisiche, sensoriali e culturali.
Un Turismo Accessibile e Sensibile
L’Insolito Posto si distingue per la sua missione di promuovere un turismo non solo accessibile, ma anche “sensibile”. Il concetto di “turismo sensibile” va oltre l’eliminazione delle barriere fisiche per le persone con disabilità; mira a creare un ambiente inclusivo per tutti, in cui ogni ospite, con o senza disabilità, possa vivere un’esperienza piacevole, stimolante e significativa. La struttura è priva di ostacoli fisici e sensoriali, rendendo gli spazi accessibili non solo a persone con disabilità motorie, ma anche a chi ha esigenze sensoriali particolari.
In un mondo in cui la parola “accessibilità” è spesso sinonimo di minime modifiche strutturali, L’Insolito Posto dimostra come l’accessibilità possa essere integrata in un progetto di inclusione più ampio, dove la diversità è vista come un valore e non come un limite. Chi sceglie questa struttura non solo gode di un soggiorno confortevole, ma contribuisce anche a promuovere una nuova forma di turismo che mette al centro la dignità e i diritti di tutte le persone.
Una Struttura a Basso Impatto Ambientale
L’Insolito Posto non si distingue solo per il suo impegno verso la disabilità, ma anche per la sua attenzione all’ambiente. La struttura è costruita con tecnologie ad alta efficienza energetica, che riducono l’impatto ambientale e favoriscono la sostenibilità. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la consapevolezza ambientale è una priorità crescente. Offrendo soluzioni ecologiche e moderne, L’Insolito Posto rappresenta un modello virtuoso di ospitalità sostenibile, dimostrando come sia possibile unire l’attenzione all’ambiente e l’inclusione delle persone con disabilità.
Le sue camere, suddivise in 7 ambienti di diversa metratura, sono tutte progettate per essere accessibili e accoglienti. La struttura può ospitare fino a 25 persone, offrendo quindi una soluzione ideale per famiglie, gruppi di amici, aziende o scuole che cercano un ambiente inclusivo e privo di barriere.
Un Luogo di Formazione e Inclusione Lavorativa
Oltre alla sua funzione turistica, L’Insolito Posto si distingue anche per il suo impegno nel campo dell’inclusione lavorativa. La struttura collabora con le AULSS (Aziende Unità Locali Socio Sanitarie) e altri enti di riferimento per offrire tirocini formativi e stage scolastici a persone con disabilità o svantaggiate. In questo contesto, l’Insolito Posto diventa un luogo dove non solo si soggiorna, ma si lavora attivamente per l’inclusione sociale e professionale.
Questo approccio rende la struttura un punto di riferimento per chi desidera integrare il proprio soggiorno con momenti di crescita personale e professionale. Offrendo un’opportunità concreta di formazione, L’Insolito Posto dimostra come il turismo possa diventare anche uno strumento per abbattere le barriere culturali legate alla disabilità.
I Servizi Offerti
L’Insolito Posto offre una gamma di servizi che vanno oltre l’ospitalità. La struttura dispone di sale riunioni e conferenze, rendendola ideale per eventi aziendali, workshop o corsi di formazione. Inoltre, vengono organizzati buffet, rinfreschi e cene per eventi speciali, creando così un ambiente flessibile e adattabile a diverse esigenze.
Situata a soli 3 km dall’uscita autostradale di Padova Zona Industriale Interporto, la struttura è facilmente raggiungibile e dispone di un ampio parcheggio gratuito, videosorvegliato e dotato di una stazione di ricarica per veicoli elettrici. Questo dettaglio sottolinea ulteriormente l’impegno della struttura verso la sostenibilità ambientale.
Scoprire il Territorio Padovano
Immersa nel verde del territorio padovano, L’Insolito Posto offre anche la possibilità di esplorare alcune delle principali attrazioni turistiche della zona. A pochi chilometri si trovano luoghi di interesse storico e culturale come la Basilica di Sant’Antonio, la Cappella degli Scrovegni e il centro storico di Padova. La posizione strategica della struttura permette quindi di unire il relax di un soggiorno immerso nella natura con la possibilità di visitare alcune delle perle del patrimonio artistico e culturale italiano.
La Cooperativa Sociale “Il Glicine”
L’Insolito Posto è gestito dalla Cooperativa Sociale senza scopo di lucro “Il Glicine”, fondata nel 1999 con l’obiettivo di offrire servizi a persone con disabilità o in situazioni di svantaggio. La cooperativa è attiva nella gestione di diversi progetti, tra cui centri diurni, comunità alloggio e appartamenti protetti. Inoltre, gestisce la Fioreria Millepetali e il vivaio, contribuendo ulteriormente all’inclusione lavorativa di persone con disabilità.
Questo impegno sociale è al centro della missione de L’Insolito Posto, che vuole essere non solo un luogo di soggiorno, ma anche uno spazio in cui si promuove la diversità e l’inclusione. La cooperativa crede fermamente che la diversità sia un valore, e questo si riflette in ogni aspetto della gestione della struttura.
Conclusione
L’Insolito Posto rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare turismo, sostenibilità e inclusione sociale. Grazie a un’attenzione particolare alla disabilità, questa struttura offre un’esperienza di soggiorno accessibile e sensibile, promuovendo l’inclusione lavorativa e il rispetto per l’ambiente. Scegliere L’Insolito Posto significa non solo soggiornare bene, ma anche fare del bene, contribuendo a un progetto di turismo che mette al centro il valore della diversità e dell’inclusione.
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