#lingue antiche
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princessofmistake · 9 months ago
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e-nìg-ma Dal greco àinigma, derivato del verbo ainìssesthai parlare per enigmi, a sua volta da àinos racconto, favola. Questa parola è vertiginosa: ci descrive un mistero profondo, pieno di strette ambiguità, un rovello che impegna duramente l’intelletto. Ma il suo primo significato è più ameno di quanto il colore e l’uso consueto di questa parola non suggerisca; infatti, indica in primis l’indovinello. Non dobbiamo farci fuorviare dal fatto che ‘indovinello’ è un diminutivo, e ci pare subito qualcosa di simpatico. La storia di brevi componimenti poetici allusivi, che sfidano a scoprire il loro oggetto coperto, è molto antica e decisamente seria. Basti pensare alla figura mitica della Sfinge, che fuori Tebe proponeva i suoi enigmi ai viaggiatori, sbranandoli se non riuscivano a risolverli. Fra l’indovinello e la generica frase oscura il passo è breve: si può notare che il professore parla per enigmi, saggiando l’acume dei suoi studenti, nell’enigma del referto medico è nascosto il responso atteso con tanta apprensione, e la risposta enigmatica ci lascia nel dubbio. Ed è dall’oscurità di questi detti che oggi l’enigma prende il significato più generale di fatto inspiegabile, di mistero. Può essere un enigma la costruzione in fisica di una teoria unificata delle forze, può essere un enigma il comportamento indecifrabile di una persona, così come la dinamica di un delitto. Non a caso la celebre macchina crittografica usata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale fu chiamata proprio ‘Enigma’; con una vena di compiacimento, questo nome attinge all’immaginario millenario di uno sforzo mentale vano davanti alle fitte tenebre di un segreto - evidente ma impenetrabile. O quasi.
unaparolaalgiorno.it/significato/enigma
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storiearcheostorie · 2 years ago
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ARCHEOSTUDI / Fori "misteriosi" sulle tavolette di Assurbanipal: l'intelligenza artificiale ne svelerà il significato
#ARCHEOSTUDI / Fori "misteriosi" sulle #tavolette di #Assurbanipal: l'intelligenza artificiale #AI ne svelerà il significato La ricerca degli studiosi di @CaFoscari è tuttora in corso ARTICOLO COMPLETO su @StorieArcheo #venezia #CaFoscari #ricerca
Nel VII secolo avanti Cristo, il colto sovrano assiro Assurbanipal creò una biblioteca reale composta da decine di migliaia di tavolette d’argilla scritte in accadico cuneiforme e contenenti soprattutto testi letterari. Tra i segni impressi sulle due facce, ma anche sui bordi di molte tavolette, ci sono dei fori il cui significato è ancora oscuro. Per tentare di comprendere perché gli scribi…
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ma-pi-ma · 4 months ago
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Ti amo come le cicogne
amano le antiche cattedrali:
uccelli fedeli che ritornano
al miracolo dei loro nidi,
senza un pizzico di fede.
Alfonso Brezmes, da Dono delle lingue, 2015
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libriaco · 5 months ago
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Antimuffa
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Molto […] preoccupante, per chi esige una presenza vitale della cultura classica nella scuola, è […] la proposta di eliminare lo studio delle lingue antiche, e, quindi, la lettura diretta dei testi, riducendo il contatto con l’antichità alla lettura di traduzioni, accompagnate da illustrazioni amene. Tale proposta non solo trova sostegno in ambienti ministeriali, ma incontra facilmente il consenso di quanti, anche fra le persone colte, vogliono allo stesso tempo una scuola più facile e più conforme alle meraviglie del progresso tecnologico, libera dalle muffe del passato.
A. La Penna, Sulla scuola [1999], Roma - Bari, Laterza, ebook, 2014
Immagine: Hendrick Bloemaert, Vecchio che legge (1636), olio su tela, Museo di Belle Arti, Budapest
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sciatu · 1 year ago
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Sicilia - la mia isola. Alcune foto sono di Samueles
La mia terra è un’isola e mi è madre ed amante, culla, talamo, banchetto e bara. Nei suoi tratti tra luce ed ombra io trovo i miei pregi e difetti, perché ogni singola goccia della mia anima mediterranea da lei è nato, in lei vive e se l’amo e l’odio è perché, amandola troppo la vorrei perfetta, motivo del mio perfetto amore. La mia terra invece è anche tutti i suoi figli loro la distruggono e la creano come mantidi egoiste ed api laboriose dandole ora abbracci di sangue ora estasi d’amore. Ma nella mia terra resta il mio unico e solo bene il mio male cannibale sua la lingua con cui il cuore mi parla suo il cibo di cui è fatto il mio corpo sue le favole che dipingono la vita suoi i dolori che l’hanno forgiata, e per quanto abbia viaggiato e parli e intenda altre lingue io resto un suo seme un suo verso affidato al mondo. Viaggiando e conoscendo ora so che ognuno porta in se questo prezioso amore assoluto ognuno è le parole antiche imparate dalla sua terra. Ognuno di voi che mi ascoltate ha querce immense negli occhi o vive di monti, spiagge infinite dove il vento della vita fa danzare l’arida sabbia dell’egoismo o fiori colorati della pietà. Ognuno di voi vive intensamente la propria unica madre terra quella che vi fa dire e capire, e soprattutto amare. Perché la vostra terra è la padrona dei vostri ricordi è la misura di quel tempo che lento vi consuma lei è tutto quello che ha nutrito ha reso unica l’anima vostra finché un giorno capirete che non esiste la mia o la vostra amata terra madre ma solo una madre, che è tutta la terra.
My land is an island, and it is my mother and lover, cradle, bed, banquet and coffin. In her features between light and shadow, I find my strengths and weaknesses, because every single drop of my Mediterranean soul was born from her, lives in her, and if I love her and hate her, it is because, loving her too much I would like it perfect, reason for my perfect love. My land, on the other hand, is also all her children, they destroy it and create it like selfish mantises and hard-working bees, now giving it embraces of blood, now ecstasy of love. But in my land my one and only good remains my cannibal evil, her is the language with which my heart speaks to me, her is the food my body is made of, her are the fairy tales that paint life, her are the pains that forged it, and however much I have traveled and speak and understand other languages, I remain one of her seeds, one of her verses entrusted to the world. Traveling and knowing now I know that everyone carries within himself this precious absolute love, everyone is the ancient words, learned from his land. Each of you who listen to me has immense oaks in his eyes, or he lives on mountains, endless beaches where the wind of life makes you dance the dry sand of selfishness or colorful flowers of pity. Each of you lives intensely, your only mother earth, the one that makes you speak and understand, and above all love. Because your land is the owner of your memories, it is the measure of that time that slowly consumes you, it is all that it has nourished, it has made your soul unique, until one day you will understand, that mine or yours does not exist. your beloved mother earth, but only one mother, which is the whole earth.
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julianmorrow52 · 10 months ago
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La mia vita è un carosello lento,volge verso l' inverno,forse perché ogni anno si imbiancano i capelli oppure per le rughe,che rendono il mio volto ed il mio corpo,meno piacevoli a vedersi .
Sono grato di aver potuto conoscere un'anima rara come la tua @byronnight2 .
Tu,unica fra tutti,che ascoltavi il tuo professore di lingue antiche.
Ritorna presto.
#amicarara
#paris
#inverno
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mezzopieno-news · 1 year ago
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DECIFRARE OGNI SCRITTURA: ARRIVA IL PROGRAMMA CHE LO FA
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Un nuovo software sviluppato grazie all’intelligenza artificiale è ora in grado di decifrare qualsiasi testo scritto a mano e renderlo leggibile. La piattaforma Transkribus, creata presso l’Università di Innsbruck, in Austria, ha messo questa tecnologia a disposizione di tutti, pubblico e studiosi, per accedere a scritti e archivi di difficile lettura, prima d’oggi pressoché incomprensibili.
La scrittura a mano è individuale come lo sono le persone e assume inflessioni e influenze di tanti tipi, modificandosi ed evolvendo nel tempo. La nuova tecnologia riconosce automaticamente la scrittura a mano in un’ampia varietà di lingue, anche antiche, e gestisce i testi interpretandoli e organizzandoli per la consultazione. La piattaforma ha già permesso a oltre 90.000 utenti da tutto il mondo di leggere e ricostruire la storia della propria famiglia e dei propri antenati dai registri ecclesiastici, contratti, lettere e altri documenti storici. “La ricerca e la traduzione manuale di questi documenti può essere un compito molto difficile. Questa tecnologia ora rende la ricerca genealogica molto più semplice”, afferma Günter Mühlberger del gruppo di lavoro sulla digitalizzazione e l’archiviazione digitale dell’Università di Innsbruck.
Con Transkribus si possono cercare e interpretare rapidamente enormi raccolte di dati e documenti custoditi in archivi e biblioteche, scritti storici di immenso valore spesso sconosciuti o incompresi. I documenti dell’Archivio di Stato austriaco, per esempio, riempiono 350 chilometri di scaffali e per la maggior parte sono disponibili solo in forma manoscritta chiamata kurrent, un’antica forma di calligrafia in lingua tedesca basata sulla scrittura corsiva tardo medievale, oggi non più utilizzata.
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Fonte: Read Coop; foto di Pixabay
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lunamagicablu · 2 years ago
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Mi chiamo Anima e vivo con la mia numerosa famiglia in un luogo magico al di là del velo, in una bellissima casa costruita con la sola forza del pensiero. Qui la luce del giorno è diamantina e quella della notte brillante e delicata; ogni essere vive in perfetta simbiosi con ogni parte del creato e regnano pace, gioia e armonia. Siamo in tanti qui e ognuno di noi ha un preciso compito da assolvere, voi lo chiamate ‘lavoro’. Io, ad esempio, sono considerata una sorta di operatrice turistica, poiché aiuto le altre anime a scegliere la meta del loro Viaggio in base alle esperienze che preferiscono affrontare e al livello di evoluzione che desiderano raggiungere.Anche io ho viaggiato nel tempo diverse volte, l’ultima è accaduta qualche decina di anni fa. Dapprima ho scelto le esperienze che desideravo vivere dandomi degli obiettivi ben precisi per raggiungere un ulteriore livello nella mia evoluzione, poi i luoghi da esplorare e i compagni di avventura. Infine, con coraggio e un pizzico di spregiudicatezza ho fatto la valigia, ho salutato la mia famiglia e sono partita per il mio Lungo Viaggio, quello della vita sulla Terra. Un viaggio che dura tutt’ora e di cui faccio tesoro ogni giorno.Sin dai primi tempi ho percepito una piangente malinconia che compariva a tratti, quasi a ricordarmi di essere su questa Terra, ma non di questa Terra. Nei primi anni mi sono sentita un po’ smarrita e ho dovuto compiere tanti sforzi per abituarmi a stare in questo corpo: ho imparato a camminare, a correre, a parlare una lingua strana fatta di regole davvero bizzarre, a stare in equilibrio su uno strano aggeggio a due ruote e poi su un altro a quattro: il primo lo chiamano bicicletta, il secondo pattini. Per uno strano scherzo, non appena imparai a leggere e scrivere correttamente, scoprii che su questa Terra esistevano molte altre lingue, tutte diverse e che ne avrei dovute imparare almeno altre due nel corso del mio Viaggio.Gli anni sono trascorsi veloci e in questo salto nel tempo ho fatto esperienza conoscendo ogni sorta di persone: buone e cattive, oneste e disoneste, false, gelose e invidiose oppure sincere, con sentimenti nobili e con purezza di cuore; mi sono allenata nel riconoscerle e anche ad accettarle per quelle che sono, con rispetto. Ho incrociato anime che già conoscevo, anche loro qui per compiere il proprio Viaggio: con alcune ho percorso un po’ di strada e poi ognuno ha proseguito nel proprio sentiero, con altre invece cammino tutt’ora. Ho conosciuto anime molto antiche e ho imparato a percepire le loro vibrazioni ascoltandone il suono, a volte cupo e triste e altre volte giocoso, armonico e delicato. Ho sentito la carezza di alcune di loro sul mio cuore e la tagliente villaneria di altre imparando a distaccarmene senza giudizio, comprendendo che quello è il loro Viaggio.Ho incontrato anime dormienti imprigionate nelle illusioni della realtà materiale e negli inganni della mente. Molte di loro si identificano con i beni materiali che possiedono e con il lavoro che svolgono, schiavi dell’illusione del tempo e miopi al fluire della vita. In questo momento del mio Viaggio, sto invece camminando lungo un colorato sentiero di consapevolezza e armonia, in compagnia di anime risvegliate, luminose e brillanti; con alcune di loro non vi è nemmeno bisogno di utilizzare la parola, basta il pensiero per comunicare.Per gran parte del tempo non comprendiamo la magia insita nel nostro Viaggio ignorando le nostre potenzialità e molte parti di noi. Così facendo diveniamo vittime delle circostanze, insoddisfatti del nostro vivere e impossibilitati di godere pienamente della nostra interezza. Disattenti e frastornati dall’apparente scorrere frenetico del tempo, ci dimentichiamo di osservare la bellezza che ci circonda e continuiamo a vivere distratti dal nostro reagire continuamente alle preoccupazioni, ai problemi e alle situazioni. Il tempo sembra non bastare mai e il nostro contatto con l’esistenza diventa costantemente filtrato da giudizi e confronti. Così facendo, ci lasciamo imprigionare dagli avvenimenti del passato portandoci dietro fardelli pesanti che non ci permettono di percorrere quelle strade inesplorate e quei magici itinerari che avevamo programmato prima di partire.Se vivessimo il nostro Viaggio nel solo ed eterno momento presente, ci renderemmo conto che in ogni incontro, situazione o esperienza che viviamo è sempre celato un importante insegnamento e una preziosa occasione per compiere un balzo in avanti nella scala dell’evoluzione.  Nel Viaggio di ciascuna Anima tutto è perfetto così com’è e ogni uomo si trova, in ogni istante della sua vita, nel luogo e nella situazione giusta per agire, modificare la sua esistenza e per scegliere di risvegliarsi. Quando il Viaggio giungerà al termine, nulla finirà o si interromperà, al contrario l’anima farà ritorno nella propria casa, con un bagaglio ricco di esperienze vissute e di insegnamenti appresi che saprà trasformare in un prezioso alleato per continuare il proprio processo di evoluzione, in una dimensione senza tempo.    
Sara Costi       
art by PicSoAI                  
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My name is Anima and I live with my large family in a magical place beyond the veil, in a beautiful house built with the power of thought alone. Here the light of the day is diamond-like and that of the night brilliant and delicate; every being lives in perfect symbiosis with every part of creation and peace, joy and harmony reign. There are many of us here and each of us has a specific task to perform, you call it 'work'. For example, I am considered a sort of tour operator, as I help other souls choose the destination of their journey based on the experiences they prefer to face and the level of evolution they wish to achieve.I have also traveled through time several times, the last one was a few decades ago. At first I chose the experiences I wanted to have, giving myself precise objectives to reach a further level in my evolution, then the places to explore and the adventure companions. Finally, with courage and a pinch of ruthlessness, I packed my suitcase, said goodbye to my family and set off on my Long Journey, that of life on Earth. A journey that still lasts and that I treasure every day.From the earliest times I have perceived a weeping melancholy that appeared at times, as if to remind me of being on this Earth, but not of this Earth. In the first years I felt a bit lost and I had to make a lot of efforts to get used to being in this body: I learned to walk, to run, to speak a strange language made up of truly bizarre rules, to balance on a strange contraption with two wheels and then on another with four: the first they call a bicycle, the second skates. For a strange joke, as soon as I learned to read and write correctly, I discovered that there were many other languages on this Earth, all different and that I should have learned at least two more during my Journey.The years have passed quickly and in this leap in time I have gained experience by knowing all sorts of people: good and bad, honest and dishonest, false, jealous and envious or sincere, with noble feelings and purity of heart; I trained myself to recognize them and also to accept them for who they are, with respect. I met souls that I already knew, they too here to complete their journey: with some I traveled a little way and then everyone continued on their own path, with others I still walk. I have known very ancient souls and I have learned to perceive their vibrations by listening to their sound, sometimes dark and sad and other times playful, harmonious and delicate. I have felt the caress of some of them on my heart and the sharp rudeness of others, learning to detach myself without judgement, understanding that this is their journey.I have met sleeping souls caught in the illusions of material reality and the deceptions of the mind. Many of them identify with the material goods they own and with the work they do, slaves to the illusion of time and short-sighted to the flow of life. At this moment of my Journey, I am instead walking along a colorful path of awareness and harmony, in the company of awakened, bright and brilliant souls; with some of them you don't even need to use the word, the thought is enough to communicate.Most of the time we don't understand the magic inherent in our Journey by ignoring our potential and many parts of us. In doing so we become victims of circumstances, dissatisfied with our lives and unable to fully enjoy our wholeness. Inattentive and dazed by the apparent frenetic flow of time, we forget to observe the beauty that surrounds us and continue to live distracted by our continuous reaction to worries, problems and situations. Time never seems to be enough and our contact with existence becomes constantly filtered by judgments and comparisons. In doing so, we allow ourselves to be imprisoned by the events of the past, carrying heavy burdens that do not allow us to travel those unexplored roads and those magical itineraries that we had planned before leaving.If we lived our Journey in the single and eternal present moment, we would realize that in every meeting, situation or experience we live there is always hidden an important teaching and a precious opportunity to take a leap forward in the evolutionary ladder. In the Journey of each Soul everything is perfect as it is and every man finds himself, in every moment of his life, in the right place and situation to act, to change his existence and to choose to wake up. When the Journey comes to an end, nothing will end or be interrupted, on the contrary the soul will return to its home, with a baggage full of lived experiences and lessons learned that it will be able to transform into a precious ally for continue its evolution process, in a timeless dimension.
Sara Costi        
art by PicSoAI
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levysoft · 1 year ago
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Ecco che suono avevano le lingue più antiche al mondo
Grazie all’Intelligenza Artificiale Equator AI ha realizzato un video mostrando i suoni delle lingue più antiche al mondo.
Che suono avevano le lingue antiche? Una domanda che in tanti si sono posti sui libri di scuola e che ora ha una risposta grazie all’Intelligenza Artificiale ed alcuni video. I filmati sono prodotti dal canale YouTube Equator AI, che spiega di impegnarsi “per preservare e far rivivere il passato dell’umanità, rendendolo più vicino e più comprensibile per le persone della nostra epoca”. I video mostrano l’inglese antico, l’accadico, il sumero e il cinese antico e molti altri.
Di particolare rilievo, almeno per gli anglofoni, potrebbe essere la differenza tra l’inglese antico e l’inglese moderno. Ciò è in parte dovuto a ciò che è noto come il Grande Spostamento Vocale. Dal XV al XVIII secolo, gli anglofoni iniziarono a pronunciare le loro vocali lunghe in modo diverso, rendendo il suono dell’inglese antico e medio piuttosto estraneo agli anglofoni moderni. Se a ciò aggiungiamo modifiche strutturali e grammaticali alla lingua nell’inglese antico, una lingua germanica, gli inglesi di oggi troverebbero difficoltoso comprendere una conversazione risalente al XII secolo.
(via Ecco che suono avevano le lingue più antiche al mondo » Scienze Notizie)
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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In greco “ritorno” si dice nòstos. Álgos significa “sofferenza”. La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnolo dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O in tedesco Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue i due termini: söknudur: “nostalgia” in senso lato; e heimfra: “rimpianto della propria terra”. Per questa nozione i cechi, accanto alla parola “nostalgia” presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d’amore ceca: stỳskà se mi po tobě: “ho nostalgia di te”; “non posso sopportare il dolore della tua assenza”. In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar (“provare nostalgia”), che viene dal catalano enyorar, a sua volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell’ignoranza. Tu sei lontano, e io non so che ne è di te. Il mio paese è lontano e io non so cosa succede laggiù. Alcune lingue hanno qualche difficoltà con la nostalgia: i francesi non possono esprimerla se non con il sostantivo di origine greca e non hanno il verbo relativo; Je m’ennuie de toi (“sento la tua mancanza”), ma il verbo s’ennuyer è debole, freddo, e comunque troppo lieve per un sentimento cosi grave. I tedeschi utilizzano di rado la parola “nostalgia” nella sua forma greca e preferiscono dire Sehnsucht: “desiderio di ciò che è assente”; ma la Sehnsucht può applicarsi a ciò che è stato come a ciò che non è mai stato (una nuova avventura) e quindi non implica di necessità l’idea di un nòstos; per includere nella Sehnsucht l’ossessione del ritorno occorrerebbe aggiungere un complemento: Sehnsucht nach der Verganghenheit, nach der verlorenen Kindheit, nach der ersten Liebe (“desiderio del passato, dell’infanzia, del primo amore”).
L’Odissea, l’epopea fondatrice della nostalgia, è nata agli albori dell’antica cultura greca. Va sottolineato: Ulisse, il più grande avventuriero di tutti i tempi, è anche il più grande nostalgico. Partì (senza grande piacere) per la guerra di Troia e vi rimase dieci anni. Poi si affrettò a tornare alla natia Itaca, ma gli intrighi degli dei prolungarono il suo periplo, dapprima di tre anni, pieni dei più bizzarri avvenimenti, poi di altri sette, che trascorse, ostaggio e amante, presso la dea Calipso, la quale, innamorata, non lo lasciava andar via dalla sua isola.
Nel quinto canto dell’Odissea, Ulisse le dice: “So anch’io, e molto bene, che a tuo confronto la saggia Penelope per aspetto e grandezza non val niente a vederla… ma anche così desidero e invoco ogni giorno di tornarmene a casa, vedere il ritorno”. E Omero prosegue: “Così diceva: e il sole s’immerse e venne giù l’ombra: entrando allora sotto la grotta profonda l’amore godettero, stesi vicini l’uno all’altra”.
Nulla che si possa paragonare alla misera condizione di esule che Irena aveva a lungo vissuto. Ulisse conobbe accanto a Calipso una vera dolce vita, vita di agi, vita di gioie. Eppure, fra la dolce vita in terra straniera e il ritorno periglioso a casa, scelse il ritorno. All’esplorazione appassionata dell’ignoto (l’avventura), preferì l’apoteosi del noto (il ritorno). All’infinito (giacché l’avventura ha la pretesa di non avere mai fine), preferì la fine (giacché il ritorno è la riconciliazione con la finitezza della vita).
Senza svegliarlo, i marinai di Feacia adagiarono Ulisse avvolto nei lini sulla spiaggia di Itaca, ai piedi di un ulivo, e se ne andarono. Fu questa la fine del viaggio. Ulisse dormiva, esausto. Quando si svegliò, non sapeva dov’era. Poi Atena disperse la nebbia dai suoi occhi e fu l’ebbrezza; l’ebbrezza del Grande Ritorno; l’estasi del noto; la musica che fece vibrare l’aria tra la terra e il cielo: vide l’insenatura che conosceva sin dall’infanzia, i due mondi che la sovrastavano, e carezzò il vecchio ulivo per assicurarsi che fosse ancora quello di vent’anni prima.
Non c’è niente da fare. Omero rese gloria alla nostalgia con una corona d’alloro e stabilì in tal modo una gerarchia morale dei sentimenti. Penelope sta in cima, molto al di sopra di Calipso. Calipso, oh Calipso! Pensò spesso a lei. Ha amato Ulisse. Hanno vissuto insieme sette anni. Non sappiamo per quanto tempo Ulisse avesse condiviso il letto di Penelope, ma certo non così a lungo. Eppure tutti esaltano il dolore di Penelope e irridono le lacrime di Calipso.
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Milan Kundera, "L'ignoranza"
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princessofmistake · 2 years ago
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Per dire “Ti amo” gli indiani Yanomami usano queste parole:“Ya Pihi Irakema”, che tradotto suona pressapoco così: “Sono stato contaminato da te”, ossia una parte di te è entrata in me, dove vive e cresce.
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laportastretta · 1 month ago
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Viaggio attraverso le Ere
Avete mai riflettuto sulla possibilità che il nostro modo di percepire il tempo sia meramente superficiale, confinato alla superficie delle cose, senza coglierne la vera profondità? E se avessimo osservato la storia umana con occhi velati per tutto questo tempo? Prepariamoci a mettere in discussione le nostre più radicate convinzioni sul tempo. Il punto di partenza di questo viaggio concettuale è un fenomeno sorprendente: la precessione degli equinozi. La Terra, in tutta la sua magnificenza cosmica, non è perfettamente allineata. Su un arco temporale vastissimo, migliaia di anni, essa oscilla delicatamente. Ma cosa ha a che fare questo con la storia dell'umanità? Ebbene, questa precessione implica che la stella polare che oggi guida i nostri cieli non è sempre stata la stessa. Con il suo moto oscillatorio, l’asse terrestre punta verso stelle diverse nel corso dei millenni, quasi fosse una lenta danza cosmica. Ed è qui che le cose diventano affascinanti. Immaginiamo che, invece di misurare il tempo in mesi e anni, la nostra esistenza sia scandita da cicli cosmici, ciascuno della durata di 2160 anni, durante i quali la Terra si allinea con una specifica costellazione. È come se questi fossero mesi cosmici, ognuno dominato dall’energia di una costellazione. E proprio come ogni mese ha la sua propria influenza, così queste Ere cosmiche plasmano l'evoluzione dell'umanità, riflettendosi nei valori e nelle civiltà che si sviluppano durante ciascun ciclo.
Attualmente, stiamo assistendo alla transizione dall'Era dei Pesci all'Era dell'Acquario, un concetto che è diventato di dominio pubblico, ma cosa significa davvero alla luce della precessione degli equinozi e dei cicli cosmici? Osservando le Ere passate, possiamo intuire che esse non sono definite rigidamente da un singolo segno zodiacale, ma piuttosto da coppie di opposti, che rappresentano un principio di equilibrio. È una danza armoniosa tra due energie cosmiche. Prendiamo l'Era dell'Ariete, per esempio: l'Ariete, associato all'azione e al coraggio, trova il suo contrappeso nella Bilancia, simbolo di armonia e diplomazia. Senza questo equilibrio, l'impulso arietino porterebbe solo caos. Ci sono sempre due facce di una stessa medaglia, e in questo caso sono energie cosmiche che plasmano intere società.
Se torniamo ancora più indietro nel tempo, fino all'Era dei Gemelli, circa 8000 anni fa, vediamo che i Gemelli, legati alla comunicazione e all’inventiva, influenzarono lo sviluppo di alfabeti e lingue scritte, strumenti fondamentali per connettere le persone e le idee. C’è un affascinante legame con le antiche civiltà perdute, come Atlantide, famosa per le sue tecnologie avanzatissime, spesso liquidate come mitologia. Prendiamo i vimāna degli antichi testi indiani: racconti spesso ridicolizzati ma che, forse, celano echi di un tempo remoto in cui l’umanità possedeva conoscenze che solo ora stiamo iniziando a riscoprire. La domanda che sorge spontanea è: dove sono le prove di queste civiltà avanzate? La risposta prevalente è che l’archeologia opera su una linea temporale non del tutto esatta. È come se stessimo cercando nel posto sbagliato con gli strumenti sbagliati. La nostra comprensione del tempo è troppo limitata, e forse queste antiche rovine giacciono sepolte sotto millenni di stratificazioni. La nostra storia, quindi, potrebbe essere molto più complessa e profonda di quanto ci viene insegnato.
Riflettiamo poi sull'Era del Toro, tra i 6000 e i 4000 anni fa. Il Toro, segno di stabilità e fondamenti sicuri, riflette il bisogno umano di costruire monumenti duraturi, come le piramidi egizie. Queste strutture megalitiche, diffuse in tutto il mondo, non erano solo opere ingegneristiche, ma manifestavano un desiderio profondo di sicurezza e immortalità. Tuttavia, il lato ombra del Toro risiede nella possessività, evidente negli elaborati rituali funerari dell’epoca, in cui si cercava di preservare per l'eternità i beni materiali, un paradosso che rispecchia il desiderio umano di permanenza, anche di fronte alla ciclicità ineluttabile del tempo.
E per quanto riguarda l'Era dell'Acquario? Cosa significa realmente questo passaggio? Siamo forse condannati a ripetere i cicli del passato, o abbiamo la possibilità di infrangere le catene di antichi schemi? La comprensione della precessione degli equinozi diventa qui cruciale. Se riusciamo a riconoscere i modelli passati, possiamo scegliere con maggiore consapevolezza nel presente. Non si tratta di predire il futuro, ma di comprendere come queste forze cosmiche influiscono sulle nostre vite. Siamo parte di un vasto racconto cosmico, un mosaico temporale che si svela lentamente ai nostri occhi. E più esploriamo questi misteri, più possiamo risvegliare la conoscenza antica che giace dormiente.
Questa transizione tra Ere non è un cambiamento improvviso, come accendere un interruttore. È piuttosto un processo graduale, come i colori che si fondono all'orizzonte di un tramonto. Ogni Era porta con sé i residui di quella precedente. Quando l'Era dell'Ariete iniziò a manifestare la sua energia dinamica e pionieristica, molti rimasero legati alla sicurezza e alla stabilità dell’Era del Toro. Allo stesso modo, oggi ci troviamo a vivere la tensione tra l’abbracciare il nuovo e l’aggrapparsi al familiare. Questo tema ricorrente attraverso la storia ci mostra come la resistenza al cambiamento possa ostacolare il progresso di una nuova era.
Allora, come possiamo affrontare questa transizione con maggiore consapevolezza? Imparando dalle esperienze passate, possiamo affrontare l’Era dell’Acquario con maggiore compassione e saggezza. Sapere di far parte di una narrazione cosmica più grande ci insegna l’umiltà, ma ci ricorda anche il potere che ognuno di noi possiede. Non siamo semplici spettatori della storia, ma suoi autori attivi. Le nostre azioni e scelte risuoneranno attraverso i millenni a venire, influenzando il destino dell’umanità. E in questo, troviamo il nostro scopo e la nostra responsabilità.
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usmaradiomagazine · 2 months ago
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𝐔𝐍𝐃𝐄𝐑 𝐓𝐇𝐄 𝐋𝐀𝐁𝐄𝐋 ON AIR – 9:00 pm (CET) – usmaradio.org
ENG BELOW
Usmaradio presenta un nuovo spazio di esplorazione musicale: "Under the Label", un programma ideato e condotto da Andreij Rublev. Ogni due settimane, il venerdì alle 21:00 a partire dall’11 ottobre, Rublev ci guiderà in un viaggio attraverso le trame della musica contemporanea, underground, indipendente e sperimentale, indagando le nuove tendenze e le contaminazioni tra generi che stanno ridefinendo il panorama sonoro globale
𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚: venerdì 11 ottobre 2024
𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: New Folklore in an Hyperconnected World
Nel primo episodio, Rublev affronta un tema cruciale per la musica contemporanea: come il folklore musicale si sta trasformando nell’era digitale, in cui la cultura tradizionale e le sonorità locali vengono reinterpretate, remixate e rilanciate in un mondo iperconnesso
𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨:
» MAI MAI MAI, alias Toni Cutrone, è un musicista e compositore che esplora le radici del folklore del Mediterraneo, rielaborandole attraverso un'ampia gamma di suoni industriali e ambientali.
» Raja Kirik, è un duo indonesiano composto da Yennu Ariendra (elettronica) e J. Mo'ong Santoso Pribadi (strumenti autocostruiti), due artisti radicali che attingono alla ricca tradizione culturale di Java ed alla sua storia di lotta all’oppressione colonoliasta per creare musica che sorprende, sfida ed educa in egual misura.
»  Senyawa è una band sperimentale da Java, Indonesia, composta da Rully Shabara e Wukir Suryadi. Shabara utilizza tecniche vocali estese e diverse lingue dell’Indonesia come il Sulawesian ed il Javanese. La musica è prodotta dagli strumenti autocostruiti di Suryadi, fatti di bambù e strumenti per l’agricoltura della tradizione rurale, combinati con l’elettronica.
» Chouk Bwa & The Ångstromers Poliritmi afrocaraibici voodoo incontrano la dub ed i suoi bassi profondi. La band haitiana Chouk Bwa ed il duo elettronico olandese The Ångströmers combinano la “mizik rasin” (musica delle radici) con una potente produzione elettronica.
»  Ryan Treanor & Ocen James Treanor, musicista elettronico di Amsterdam, ha lavorato in Uganda fianco a fianco ad Ocen James, suonatore di rigi-rigi, un violino tradizionale. Insieme hanno sviluppato una collaborazione basata fortemente sull’improvvisazione che combina i due mondi musicali della musica elettronica e tradizionale e li trasporta in nuovo territori.
»   Arsenal Mikebe Arsenal Mikebe sono un ensemble di percussioni ugandese che si muove tra musica acustica ed elettronica. Attraverso la costruzione di uno strumento a percussione metallico che sfrutta i suoni della iconica drum machine TR-808, gli Arsenal Mikebe integrano la musica elettronica nelle loro frenetiche performance.
Nell’episodio ci si interroga su come l'iperconnessione globale abbia permesso la diffusione e la mutazione del folklore tradizionale, esplorando come artisti contemporanei riprendono, destrutturano e ricompongono suoni e narrazioni provenienti da radici culturali antiche. Il risultato è una fusione di passato e presente, che dà vita a nuove forme espressive in bilico tra memoria collettiva e innovazione artistica
Ogni puntata di "Under the Label" offre un’occasione unica per scoprire artisti che sfidano le categorizzazioni musicali, rompendo le barriere tra generi e culture. Le trasmissioni non sono solo un viaggio musicale, ma anche un'esplorazione critica delle tendenze culturali e sonore che caratterizzano il mondo contemporaneo
→ Andreij Rublev, alias di Andrea Gava, è un musicista e produttore italiano con un percorso che abbraccia vari progetti artistici tra sperimentazione sonora e performance dal vivo. Con una profonda conoscenza del panorama underground, Rublev è noto per la sua abilità nel creare ponti tra culture musicali diverse, spaziando dall'elettronica fino alle nuove frontiere della sperimentazione elettroacustica
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Usmaradio presents a new space for musical exploration: "Under the Label", a show conceived and hosted by Andreij Rublev. Every two weeks, on Fridays at 9:00 PM starting October 11, Rublev will guide us through the threads of contemporary, underground, independent, and experimental mu-sic, investigating the new trends and cross-genre contaminations that are redefining the global sound-scape
First episode: Friday, October 11, 2024
Title: New Folklore in an Hyperconnected World
In this first episode, Rublev tackles a crucial topic in contemporary music: how musical folklore is transforming in the digital age, where traditional culture and local sounds are being reinterpreted, re-mixed, and relaunched in a hyperconnected world
Featured artists in the first episode:
» MAI MAI MAI Toni Cutrone, aka Mai Mai Mai, explores an incredible blend of Southern Italian Folklore, industrial drone, proto-techno & punishing miasmic electronic music.
» Raja Kirik, is the Indonesian duo by Yennu Ariendra and J. Mo'ong Santoso Pribadi, two radical artists who draw on Java's rich cultural traditions and its history of struggle against colonial oppres-sion to create music that surprises, challenges and educates in equal measure.
» SENIAYWA is an experimental band from Indonesia, consisting of Rully Shabara and Wukir Suryadi. Shabara provides his extended vocal techniques in various languages including Sulawesian, Javanese and Indonesian. The music is provided by Suryadi's self-built musical instruments made from bamboo and traditional agricultural tools from rural Indonesia combined with electronics.
» Chouk Bwa & The Ångstromers Afro-Caribbean voodoo polyrhythms meet bass-weight dub electronics. The Haitian six-piece Chouk Bwa and Belgian production duo, The Ångströmers, combines the Haitian mizik rasin (roots music) with rumbling electronic production.
» Ryan Treanor & Ocen James Treanor, electronic musician from Rotterdam, spent some time working in Uganda alongside traditional fiddle player Ocen James, developing an improvisation-heavy collaboration that would push both musicians' idiosyncrasies into completely new places.
» Arsenal Mikebe Based in Kampala, Arsenal Mikebe are a groundbreaking Ugandan ensemble who playfully dance around the fringes of of acoustic and electronic music. By reverse engineering Roland's iconic TR-808 beatbox, they devised a steel-cast "percussion machine" that allows Arsenal Mikebe to seamlessly integrate bass-heavy electronic sounds into their frenetic performances.
The episode will delve into how global hyperconnectivity has enabled the diffusion and mutation of traditional folklore, exploring how contemporary artists are deconstructing and recomposing sounds and narratives rooted in ancient cultural traditions. The result is a fusion of past and present, giving rise to new forms of expression that balance collective memory and artistic innovation
Each episode of "Under the Label" offers a unique opportunity to discover artists who challenge musical categorization, breaking barriers between genres and cultures. The broadcasts are not just a musical journey but also a critical exploration of the cultural and sonic trends shaping the contemporary world
→ Andreij Rublev, aka Andrea Gava, is an Italian musician and producer whose career spans var-ious artistic projects, blending sound experimentation with live performances. With deep knowledge of the underground scene, Rublev is known for his ability to bridge diverse musical cultures, ranging from electronic music to the new frontiers of electroacoustic experimentation.
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abigaillefay · 2 months ago
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Gli elementi chiave per creare un World Building coinvolgente - Parte 1
Creare un mondo fantastico è un processo affascinante e complesso, che richiede una meticolosa attenzione ai dettagli e una profonda riflessione su molteplici aspetti. Ogni elemento del world building non solo contribuisce a dare vita al universo creato, ma lo rende anche credibile e immersivo per i lettori. In questo articolo, esploreremo gli elementi fondamentali che si dovrebbe considerare per costruire un mondo che sia coerente e ricco di sfumature.
Geografia e clima: le fondamenta
La geografia è molto più di una semplice ambientazione; è un elemento vivo che può influenzare significativamente la trama e i personaggi. Montagne, fiumi, deserti, oceani: ogni caratteristica geografica modella la vita quotidiana dei suoi abitanti. Ad esempio, le montagne possono separare regni e creare barriere naturali, mentre i deserti possono nascondere antiche civiltà o tesori nascosti. Anche il clima gioca un ruolo cruciale: un ambiente rigido o un clima temperato possono determinare le sfide che i personaggi devono affrontare. Creare una mappa del mondo, anche a mano, può aiutare a visualizzare come il terreno e il clima influenzano la storia.
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Storia: le radici
Ogni mondo ha una storia che lo ha plasmato e che continua a influenzarne il presente. Eventi come guerre, alleanze, catastrofi naturali o rivoluzioni culturali non solo creano il contesto storico, ma definiscono anche le strutture sociali, le credenze e le tradizioni del mondo. Creare una timeline degli eventi principali può aiutare a comprendere come il passato continui a influenzare le decisioni dei personaggi nel presente, arricchendo la narrazione con un senso di profondità e continuità.
Cultura e tradizioni: L'anima della società
La cultura è il cuore pulsante di ogni società e include tradizioni, costumi, lingue, e vestiario. Cosa rende unica la popolazione? Quali feste celebrano? Quali storie si tramandano di generazione in generazione? La creazione di una cultura credibile richiede una profonda comprensione di come le tradizioni influenzino la vita quotidiana e la psicologia dei personaggi. Esplorare culture reali può offrire ispirazione per sviluppare popolazioni, razze o specie con caratteristiche uniche e convincenti.
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Questi sono i primi tre elementi chiave del world building: geografia, storia e cultura. Prendersi il tempo di svilupparli con cura aiuta a creare un mondo solido e coinvolgente, capace di catturare l'immaginazione dei lettori. Fra qualche giorno verrà pubblicata la seconda parte dell'articolo, in cui si esploreranno altri aspetti essenziali per il world building, come economia, politica, religione e tecnologia.
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edwin--artifex · 3 months ago
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“La Patrie dal Friûl”
regia di Marcello + Francesco Baldi, documentario in 3 parti da 51' sulla storia del Friuli-Venezia Giulia; edito in 4 lingue*; Lor. Enz. Multimedia produzioni ; Udine : Società filologica friulana, 2005: Libro + 1 DVD
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<- Castello di Udine (est./int.)
in memoriam Maestro Marcello Baldi (Telve, 1º agosto 1923 – Roma, 22 luglio 2008)
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Udine: Piazza della Libertà (c) Fabrice Galline ->
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"La Patrie dal Friûl" è un grande affresco sul Friuli. E' soprattutto con le emozioni e i sentimenti che si può fare la conoscenza vera con una patria, la patria del Friuli appunto. Il film è diviso in 3 parti: la prima, "Passaggio a Nord-Est", racconta il territorio, dalle montagne al mare, un piccolo "compendio dell'universo", e la storia del Friuli, dagli insediamenti paleoveneti, ai Celti, ai Longobardi, ai Romani, allo stato austriaco, fino agli avvenimenti più recenti, le due guerre mondiali e il drammatico e tragico terremoto del '76. La seconda parte "Salt onest lavorador" parla della gente friulana, della sua lingua, del suo patrimonio culturale. La terza, "l'è ben ver che mi lontani…" prendendo le mosse da una vecchia canzone di emigranti, illustra la diaspora friulana e il successivo moto di ritorno degli emigrati, tuttora in atto nelle terre d'origine, e le più antiche e significative tradizioni. Il film, edito in 4 lingue è supportato da musiche originali che s'ispirano ad antiche canzoni e melodie popolari della tradizione friulana.
Libro enciclopedico: La Patrie dal Friûl, (pp. 608, ill. a col.) , un identikit multimediale, composto da un elegante volume e 3 film contenuti in un dvd, riguardante i friulani e la loro civiltà. Il volume, elegantemente rilegato, vanta 56 contributi di autorevolissimi specialisti e 250 pagine di eccellenti fotografie scattate nei luoghi più suggestivi del Friuli.
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Ho avuto l'onore di essere scelto come voce narrante per la versione in lingua tedesco. Incisioni effettuate nello studio di registrazione DesanSound, Roma. In memoriam del nostro ingegnere del suono: Giovanni Grasso (r.i.p.)
*Narrazione: Furlan: Massimo Somaglino; Italiano: Gino La Monica; Spagnolo: Luis Moriones; Tedesco: Edwin Alexander Francis
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pure-land · 5 months ago
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Inno delle Due Porte d'Ingresso e di Emersione
Lasciamo che le virtù di Amida siano lodate per centomila koti di nayuta di kalpa, dalle lingue in numero di centomila innumerevoli koti di nayuta, ciascuna lingua produca innumerevoli voci, e tuttavia quelle virtù non potrebbero essere esaurite.
Il Sutra di Elogio della Terra Pura Tradotto dal Maestro Tripitaka Hsüan-tsang
Composto da Gutoku Shinran Discepolo di Sakyamuni
Sul  Trattato sul Sutra della Vita Incommensurabile , un fascicolo, tradotto dal maestro indiano Tripitaka Bodhiruci durante la dinastia Wei.
Questo trattato è del Bodhisattva Vasubandhu (P'o-sou-p'an-tou).“P'o-sou-p'an-tou” è una traslitterazione del sanscrito.Nelle antiche traduzioni il suo nome era tradotto T'ien-ch'in, il che è impreciso; nelle traduzioni successive è indicato come Shih-ch'in, il che è corretto.L'Upadesa in un Gatha dell'Aspirazione alla Nascita è stato chiamato Trattato sulla Terra Pura dal Maestro Shan-tao.Questo trattato è anche chiamato Trattato sulla nascita.Da questo lavoro provengono le “due porte di ingresso e di emersione”.
Il Bodhisattva Vasubandhu, affidandosi alle vere e reali virtù insegnate nei sutra Mahayana, con la mente unica, si rifugiò nel Tathagata della luce inconcepibile che riempie i dieci quartieri.
La luce senza ostacoli è una grande compassione; Questa luce è la saggezza di tutti i Buddha. Nel contemplare quel mondo [della Terra Pura], è sconfinato, vasto e infinito, come lo spazio.
La quinta delle cinque inconcepibilita' e' il potere del Buddha-dharma, che include l'inconcepibilita' della Terra del Buddha. In esso vi sono due specie di poteri inconcepibili, che manifestano le virtù supremi di quella terra di felicità.
Il primo è il potere karmico; [la terra] è stata soddisfatta dal potere karmico del grande Voto di Dharmakara. Il secondo è il potere del bene di Amida, il re del Dharma perfettamente illuminato, dal quale [la terra] è abbracciata.
Le donne, i disabili e quelli dei due veicoli non nascono mai nella Terra Pura della felicità così come sono; I saggi del puro loto del Tathagata nascono trasformati dal loto della perfetta illuminazione di Dharmakara.
Sebbene inizialmente ci siano nove gradi tra i praticanti, ora [nella Terra Pura] non ci sono distinzioni di sorta; Perché tutti sono uguali nel dire il nembutsu, senza seguire altro modo. È come se i fiumi Tzu e Sheng diventassero un unico sapore entrando nel mare.
Contemplando il potere del Voto Primordiale del Tathagata, si vede che nessun essere stolto che lo incontra passa invano. Quando una persona pratica con sincerità la sola pronuncia del Nome, esso porta rapidamente alla pienezza e alla perfezione [in quella persona] il grande tesoro oceanico delle vere e reali virtù.
[Dharmakara] Il Bodhisattva, avendo praticato le cinque porte di ingresso ed emersione, ha adempiuto alla pratica sia del beneficio personale che del beneficio degli altri. Attraverso inconcepibili miliardi di kalpa, Egli ha gradualmente realizzato le cinque porte.
Quali sono le “cinque porte della consapevolezza”? Adorazione, lode, aspirazione, discernimento e virtù diretta. Come si realizza il culto? Compì l'adorazione con atti corporei, per il Buddha Amida, il perfettamente illuminato,
Guidare tutti gli esseri con mezzi abili e compassionevoli, li porta ad aspirare a nascere nella terra della felicità. Questa è chiamata la prima porta d'ingresso; Inoltre, si chiama entrare nel cancello di avvicinamento.
Come si realizza la lode? Compì lodi con atti verbali, poiché [Amida Buddha] porta gli esseri a pronunciare il Nome in accordo con il significato del Nome, E a praticare in accordo con la realtà, In corrispondenza con la luce del Tathagata, l'incarnazione della saggezza;
Ciò avviene attraverso il Voto Primordiale in cui il Tathagata della luce senza ostacoli selezionò e adottò il nembutsu. Questa è chiamata la seconda porta d'ingresso; Sta ottenendo l’ingresso nella grande assemblea.
Come si realizza l'aspirazione? Aspirava costantemente nella sua mente, poiché [Amida Buddha] porta gli esseri a praticare con sincerità il detto del Nome e ad aspirare a nascere nella Terra Pura. Ottenendo l'ingresso nel mondo tenuto dal loto, sono portati a praticare samatha in accordo con la realtà.
Questa è chiamata la terza porta d'ingresso; Inoltre, si chiama entrare nel terreno. Come si realizza il discernimento? Discerneva con saggezza; Poiché [Amida Buddha] porta gli esseri a contemplare quella terra con mente corretta
E pratica vipasyana in accordo con la realtà. Una volta raggiunta quella terra, sono portati a godere delle delizie dei vari gusti del dharma. Questa è chiamata la quarta porta d'ingresso;
Inoltre, si chiama entrare nella residenza. Per quanto riguarda l'adempimento della pratica da parte del bodhisattva, sappi che ha adempiuto alle virtù dei quattro tipi di ingresso e quindi ha adempiuto alla pratica per il proprio beneficio.
Quinto: ha adempiuto alle virtù dell’emergenza. Per quanto riguarda la quinta porta d'emersione del bodhisattva, come si realizza la direzione della virtù? Aspirava nel suo cuore, non abbandonando mai nessun essere senziente nella sofferenza,
Ha dato la priorità alla direzione della virtù e ha appagato la mente di grande compassione; così conferisce le virtù. Nascendo in quella terra, si è in grado rapidamente e rapidamente di realizzare samatha e vipasyana
E ottieni il potere dei mezzi compassionevoli; dopo di ciò, si entra nei giardini di nascita-e-morte e nelle foreste delle passioni cieche, e assumendo vari corpi trasformati per guidare gli esseri senzienti, lì si gioca liberamente con i poteri trascendenti; Raggiungendo lo stato di insegnamento e guida, si avvantaggiano gli esseri.
Questa è chiamata la quinta porta dell'emersione, che significa entrare nello stato di sport nei giardini e nelle foreste. Sappi che grazie alla direzione della virtù attraverso il potere del Voto Primordiale, Egli ha adempiuto alla pratica di beneficiare gli altri.
Il Buddha della luce senza ostacoli, quando si trovava nello stadio causale, Risvegliò questa aspirazione e stabilì il Voto universale. Il bodhisattva ha già ottenuto la mente della saggezza, ha ottenuto la mente dei mezzi abili e la mente non ostacolata,
Soddisfece la mente meravigliosa, gioiosa, eccellente e vera e realizzò rapidamente l'illuminazione suprema. Le virtù del beneficio personale e del beneficio degli altri sono state così soddisfatte; Vasubandhu lo insegnò come le porte di ingresso ed emersione.
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