#la guerra di piero
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mhsdatgo · 5 months ago
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Fabrizio de André the man that you were.
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sy666th · 7 months ago
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The anniversary of the liberation of Italy, also known as Liberation Day (or simply 25 April), is a national holiday of the Italian Republic, which is celebrated every 25 April to commemorate the liberation of Italy from Nazi occupation and fascist regime, crowning Italian resistance to Nazi-fascism.
"Bella ciao" (Goodbye beautiful) is an Italian song dedicated to the partisans of Italy who fought against the invading forces of Nazi Germany and the fascist collaborationists of the Italian Social Republic between 1943 and 1945 during the Italian resistance and the liberation of Italy.
In the song, a reference is made to the "partisan flower" which would forever remember the fighters who died in the Italian mountains and valleys for the liberation. This flower is popularly identified as the very common field poppy, with a bright red color that recalls the blood shed by the partisans. Years later, Fabrizio de Andrè, one of the most important Italian singer-songwriters, in the song "La Guerra di Piero" (one of the most popular Italian anti-militarist songs) recalls the "thousand red poppies that watch over you from the shadow of the ditches", speaking of a soldier who died in one of the many Italian wars. The thousand blood red poppies are ready every year to remind us how much our fragile freedom has cost…
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yaddam333 · 2 years ago
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When I listen to De andre while studying but La guerra di Piero comes and I start foaming at the mouth
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koufax73 · 3 months ago
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Fabrizio De André: non ci sono strade semplici #sottotraccia
Come da tradizione (recente) dedichiamo agosto alla lettura: per il 2024 abbiamo deciso di ripubblicare una serie di pagine tratte dal volume “Italia d’autore” (Arcana, 2019), dedicato ai grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana. La discografia ufficiale di Fabrizio De André ha inizio nel 1966 con Tutto Fabrizio De André: si tratta dell’esordio su lp di un cantautore che…
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brianne777 · 1 year ago
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"And if I shoot him in the forehead or the heart, 
He will only have time to die, 
But time will remain for me to see, 
See the eyes of a man who's dying"
-La Guerra di Piero
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youssefguedira · 7 months ago
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Send me an artist >>> Fabrizio De Andrè, my beloved italian poet ♥
OH this is a difficult one because i have so so many but i will say favorite is canzone per l'estate
but also hotel supramonte is my most beloved! truly songs that calm me down like nothing else
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moochio7 · 1 year ago
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Playing around w styles and working on anatomy 👍👍
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i don't personally make character playlists because it's very easy to convince yourself that a song fits a character when in reality you just like it but there's one person on spotify who gets it. caparezza in da ralsei playlist
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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scusami io ancora non mi sono ripresa… quindi do fastidio a te….. ma sono due giorni che ho la guerra di piero di de andre in teste, nello specifico questo pezzo
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sono così vicina da fare una webweave per una serie rai, non ci avrei mai creduto
JOIN THE DARK SIDE, ABBIAMO LE MILF
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gentlelass · 24 days ago
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- 🎶 “Sparagli Piero, sparagli ora, e dopo un colpo sparagli ancora…~ ” 🎶 -
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Aaand second commission done for @hongduongn120 !
This time I wasn’t given any instructions, total artistic freedom, and this is what I did with it! Being that the OC in question, Flynn Luton, is an ex-soldier of WW1, and a weapon dealer to boot, I linked it to an Italian (although the OC is not Italian of course) war song: ‘La Guerra di Piero’, by Fabrizio De Andrè. There’s a verse where the protagonist finds himself about to shoot an enemy soldier: the scene I found most appropriate to depict, although I doubt Flynn will be as merciful.
Hope you like this! 💗
References as always below the cut ~
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gregor-samsung · 6 months ago
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" Un pensiero o idea di trasferimento [del popolo palestinese risale] ai primi tempi del movimento sionista, come mostrerebbe un'annotazione del diario di Theodor Herzl: «Dobbiamo espropriare con delicatezza. […] Cercheremo di indurre la popolazione in miseria ad attraversare il confine procurandole un'occupazione nei paesi di transito; negandogliela, però, nel nostro. […] Il processo di espropriazione e di sgombero dei poveri deve avvenire con discrezione e circospezione.»¹ A distanza di quarant'anni, Ben-Gurion ribadiva il concetto: «Il trasferimento di popolazione è già avvenuto nella valle di Jezreel, nella piana del Sharon e in altri luoghi. Siete a conoscenza del lavoro del Fondo nazionale ebraico in proposito. Ora occorre realizzare un trasferimento di ben altre dimensioni.»² Durante la guerra del 1948, Ben-Gurion mise in pratica le sue raccomandazioni. In una campagna nota come "Operazione Hiram" fu realizzato un trasferimento indiscriminato di popolazione dalla Galilea. Durante questa campagna, ha scritto Morris, le forze armate sioniste eseguirono "un numero insolitamente elevato di esecuzioni di popolazione civile contro muri o nei pressi di un pozzo con notevole metodicità". Molto scrupolosamente, Morris cita ventiquattro episodi di terrorismo o di massacro, di cui i più efferati ebbero luogo a Saliha (78 uccisi), Lod (250), Dawayima (centinaia) e, ovviamente, nel già citato villaggio di Deir Yassin. Alcuni di questi massacri furono probabilmente perpetrati per ragioni tattiche: a Dawayima, nei pressi di Hebron, per esempio, "una colonna entrò nel villaggio sparando all'impazzata e uccise qualsiasi cosa si muovesse". Altri massacri rispondevano, invece, all'intento strategico di terrorizzare la popolazione affinché fuggisse. Questi massacri non furono certo tenuti nascosti dalla popolazione palestinese. Dopotutto, come ebbe a dire una volta Lenin, l'intento del terrorismo è terrorizzare. (Morris, ricordiamo per inciso, ha giustificato i sionisti richiamandosi alla logica del ben noto aforisma di Lenin: "Per fare la frittata occorre rompere le uova").
Secondo un testimone oculare di Deir Yassin: «Deir Yassin era un villaggio che fu attaccato dagli israeliani, o dai sionisti, il 9 aprile 1948. […] Incontrerà delle persone che le diranno: "Questo è quello che successe a Deir Yassin", perché loro erano là. Ho incontrato una donna che mi ha detto che le portarono suo figlio e le dissero di prenderlo in grembo e poi lo uccisero. Usavano coltelli, baionette. Un macello; non un combattimento. Non c'era nessuno da combattere. Erano prevalentemente donne e bambini. Molte, moltissime persone furono massacrate in quel villaggio. Questo massacro terrorizzò l'intera Palestina. Tutti parlavano del massacro di Deir Yassin.» Complessivamente, furono cancellati oltre cinquecento villaggi palestinesi. La maggior parte dei palestinesi che fuggì fini in Cisgiordania, nella striscia di Gaza, nei paesi arabi limitrofi. Quelli con un certo grado di istruzione, con specializzazioni o disponibilità economica cercarono di rifarsi una vita meglio che poterono, talvolta in luoghi lontani come il Golfo persico, l'Europa, le Americhe. Quelli che non furono altrettanto fortunati finirono nei campi profughi, organizzati, inizialmente, dallo United Nations Releif for Palestine (Unrp). "
¹ B. MORRIS, Revisiting the Palestinian Exodus of 1948, in E. L. ROGAN e A. SHLAIM (a cura di), The War of Palestine, Rewriting the History of 1948, Cambridge University Press, Cambridge, 2001, p. 41 [trad. it. La guerra per la Palestina: riscrivere la storia del 1948, Il Ponte, Bologna, 2004]. ² Ibidem, p. 43.
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James L. Gelvin, Il conflitto israelo-palestinese. Cent'anni di guerra, traduzione di Piero Arlorio, Einaudi (collana Piccola Biblioteca Einaudi n° 357), 2007¹; pp. 179-181.
[Edizione originale: The Israel-Palestine Conflict, Cambridge University Press, 2005]
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angelap3 · 7 months ago
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"Solitudine, l’unico status mentale, spirituale e, talvolta, necessariamente fisico, in cui si riesce ad ottenere un contatto con l’assoluto, dentro di sé o fuori di sé stessi. Intendo la solitudine come scelta, non l’isolamento, che è sinonimo di abbandono e, quindi, di una scelta operata dagli altri.
Personalmente, mi considero una minoranza di uno e, spesso, trovo, nella solitudine, il modo migliore, forse l’unico, per preservarmi da attacchi esterni tesi anche inconsapevolmente ad interrompere il filo dei pensieri o a disturbare le sempre più rare vertigini di qualche sogno. Aggiungo che riuscendo a vivere in solitudine, se ci si esime dall'essere condizionati dal ronzio collettivo, ci si esenta anche dal condizionare gli altri".
Fabrizio De André
Fabrizio De André è stato un noto cantautore e poeta italiano. Nato il 18 febbraio 1940 a Genova. Si è distinto per le sue canzoni che parlano di tematiche sociale, politiche, toccando le corde dell'anima delle persone. Tra i brani iconici: "Bocca di Rosa", " La guerra di Piero" e "Creuza de ma". La sua voce unica è riuscita ad ammaliare e far sognare fiumi di generazioni.
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mucillo · 7 months ago
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La guerra di Piero - Fabrizio De André (Con testo)
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La guerra di Piero" è una delle più celebri canzoni di De André, un testo che ripudia la guerra e chiede a gran voce la pace. Un testo che riletto oggi ci invita a diverse riflessioni su ciò che accade oggi nel mondo.
Nel testo non viene celebrato l’ eroe che si immola per i valori della patria, ma l’ uomo che per non uccidere il nemico esita e perda la vita.
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sapphoherselz · 28 days ago
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16 and 30 for the asks !!!
hex!! babe!! hi!!!! how are you!!!!
16: dunno how classical I can get BUT 60's to 80's italian song...perceive me banging my head against the nearest wall!!! so, L'emozione non ha voce, Rose Rosse, Un cuore matto, Eri piccola così, La guerra di Piero, Mi sei scoppiato dentro il cuore!!!!
30: Good luck babe!!
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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LA GUERRA DI PIERO
Due contadini con fucile si incontrano ma la divisa é diversa, uno spara l'altro muore.
La guerra, da sempre fatta dai padroni contro il popolo.
Un soldato ferito del 51° Regimento, 106a Divisione Aviotrasportata, si dirige verso le linee russe ma viene attaccato da un drone ucraino, perché si sta arrendendo. Si salva per miracolo, ulteriormente ferito.
Al secondo drone è terrorizzato e chiede pietà.
Sono i russi che gli lanciano acqua e antidolorifici, poi una radio per comunicare.
"Non siamo stati noi" gli dicono i russi, "Capisco" risponde lui.
Verrà evacuato dai russi e si salverà.
Il popolo è il popolo ma qualcuno si fa strumento di morte per i padroni.
Questo lo porta fuori dal suo gruppo naturale, l'umanità.
Noi sappiamo con chi stare, sappiamo qual'è la parte giusta, con chi è ancora umano.
SIC SEMPER TYRANNIS
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klimt7 · 7 months ago
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25 aprile 2024
Festa della Liberazione
dal FASCISMO
anche da quello strisciante della Meloni e del suo governo di arroganti cialtroni e cafoni che ignorano completamente la Storia della Repubblica Italiana.
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“È questo il fiore del partigiano”
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"Dormi sepolto in un campo
di grano, non è la rosa
non è il tulipano che ti fan veglia
dall’ombra dei fossi, ma sono
mille papaveri rossi"
Inizia così La guerra di Piero, una tra le più celebri canzoni del cantautore genovese Fabrizio de André. Ma come tutte le citazione di Faber, che nascondono sempre una ragione profonda, c’è un motivo ben preciso per cui ci sono solo mille papaveri rossi sulla tomba di Piero.
Per questo il 25 aprile sembra il momento migliore per scoprire il valore del papavero rosso come fiore simbolo dei morti in battaglia in tutte le guerre, di ogni epoca e nazione, così come vale per i soldati ucraini caduti a causa della inaccettabile invasione russa pianificata dal criminale Putin.
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Buon 25 aprile
Festa della Liberazione
dal Fascismo
a TUTTI !!!
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