#l’uso della macchina
Explore tagged Tumblr posts
deathshallbenomore · 1 year ago
Text
video tour di italiano che visita redacted, texas e manifesta stupore nel momento in cui trova altra gente che cammina. ti capisco, fratello
6 notes · View notes
gregor-samsung · 6 months ago
Text
" Di fronte a noi abitava la Lola, una delle prime persone transgender della città, con grave scandalo dei benpensanti del circondario. Una volta la incontrammo dal macellaio e mia madre la salutò dicendole: «Ciao Antonio», scatenando l’incredulità della nostra beata innocenza. Lei, comprendendo la situazione dal mio sguardo confuso, le rispose: «Lucia, per favore, davanti ai tuoi figli chiamami Lola». Le cose cambiano e oggi Lola si fa chiamare Frate Antonio, veste un saio e si è ritirato a vita spirituale da decenni, una storia che farebbe la gioia di gente come il generale Vannacci e Simone Pillon, per cui per favore non andate a raccontargliela, grazie. Al campetto di via Compagnoni oggi non ci sono più i ragazzini, le strade dove giocavamo gliele hanno rubate ormai da tempo immemore. Nelle case sopravvissute alle recenti demolizioni restano gli anziani e i nuovi inquilini di antichi assegnatari poi diventati proprietari e infine locatori. Ogni volta che passo da via della Canalina in macchina guardo da lontano il mio balcone, immagino mia madre che mi chiama e sento che se sono diventato quello che sono è perché ho potuto vivere in quel luogo e in quel contesto, perché quel luogo e quel contesto insegnavano, anche senza l’uso di strumenti complessi, il materialismo storico, la politica, la società, la socialità, la solidarietà, la povertà, la dignità. In breve: la coscienza di classe. In quel luogo diventavi antifascista prima ancora di imparare a leggere e a scrivere. "
---------
Brano tratto da:
Storie di antifascismo senza retorica, a cura di Arturo Bertoldi e Max Collini, prefazione di Francesco Filippi, People editore, Busto Arsizio (VA), 2024¹, pp. 57-58.
23 notes · View notes
curiositasmundi · 4 months ago
Text
Elena Basile
Vorrei che i cantori della propaganda occidentale, coloro che affermano che “la guerra in Ucraina l’ha creata Putin”, che inneggiano all’Occidente perché da sempre in grado di “aiutare i Paesi a combattere per la libertà”, che recitano il catechismo neoliberale senza mostrare alcun ripensamento: tutti questi vorrei fossero deportati a Gaza o in Cisgiordania o in Ucraina a combattere al fronte e rimanessero lì inermi ad osservare la realtà del massacro, vorrei che vedessero i corpi dilaniati o bruciati dei bimbi palestinesi, che assaporassero la verità alla quale sono tanto indifferenti. Ho un‘impronta cristiana e come ho imparato sui libri di Dostoevskij, c’è una umanità che ci accomuna, una pietas che trionfa. I Giuda odierni, dinnanzi all’orrore della guerra, cadrebbero in ginocchio e finalmente smetterebbero di fare sviolinature all’Occidente bellicista: una macchina mostruosa di abusi e di crimini impuniti. Ascolterebbero l’urlo delle vittime e cadrebbero in ginocchio di fronte ai bambini palestinesi, iracheni, afghani, libici, libanesi, di fronte alle vittime dei bombardamenti di Belgrado, di fronte ai diciottenni ucraini sterminati o mutilati.
Usciamo dal moralismo e dai commoventi miti cristiani. Torniamo alla politica internazionale. Le Nazioni Unite sono state distrutte dall’Occidente. Le risoluzioni relative ai soprusi israeliani avrebbero potuto essere imposte da una mediazione tra i membri del Consiglio di Sicurezza se gli Stati Uniti non avessero voluto assicurare l’impunità a Israele. Oggi il Segretario di Stato Blinken ha la faccia tosta di affermare in pubblico che le alture del Golan (terre considerate occupate dall’ONU) possono essere utilizzate per la difesa di Israele. Il Governo criminale di Netanyahu spinge per un conflitto allargato contro Libano e Iran, e con l’esplosione di “cerca persone” semina morte tra civili e non solo tra miliziani. Il conflitto non è ancora scoppiato in virtù della saggezza diplomatica iraniana, ma i titoli dei giornali più letti si limitano a descrivere l’escalation tra Hezbollah e Israele come se fosse un evento voluto dalla provvidenza e non determinato dai comportamenti concreti di uno Stato terrorista.
I Dem Usa non hanno  voglia di farsi trascinare nel conflitto a due mesi dalle elezioni. Sono impotenti di fronte alla lobby di Israele che decide di fatto la politica statunitense, molte volte contro gli interessi americani e del popolo di Israele.
In Ucraina la superiorità russa sul campo militare è un fatto che non sarà sovvertito dall’utilizzo degli Storm Shadow. Zelenski, l’ex comico assassino del suo popolo e distruttore del suo Paese, chiamato dai giornali mainstream, eroico, intrepido e via dicendo, tenta di portare la NATO in guerra. Con un gioco delle parti e una divisione dei compiti il Parlamento europeo, guidato da donne senza cultura e senza memoria del dolore, dichiara nei fatti guerra alla Russia autorizzando l’uso di armi letali, manovrabili soltanto da militari NATO, per un attacco in profondità nel territorio russo. Washington rimane dietro le quinte e prepara la destabilizzazione nel Pacifico. BlackRock e gli altri fondi speculativi che detengono l’80% della ricchezza mondiale attendono le nuove avventure, in vista di ingenti profitti futuri.
La guerra in Ucraina non è iniziata con l’attacco russo del 2022. I signori dei maggiori giornali oscurano le voci del dissenso e strombazzano slogan senza fondamento. Signor Ezio Mauro, possibile che non conosca la Storia, che voglia distruggere i libri e la cultura? Perché non racconta ai suoi elettori della dicotomia OSCE NATO? Della strategia USA iniziata nel lontano 1997 che provocò le accorate parole di G. Kennan? Perché non racconta della guerra civile in Ucraina e della mancata applicazione degli accordi di Minsk? Perché non afferma che il principio caro all’OSCE e all’ONU di “non ingerenza negli affari interni di un altro Paese” è stato violato infinite volte da Washington e dagli Stati colonialisti europei? Possibile che sia così strabico da vedere solo l’aggressione russa, pure da considerare secondo diversi studiosi alla stregua, quella sì, di guerra preventiva (“preemptive”), per impedire l’ennesima spedizione punitiva contro le popolazioni russofone e l’assalto al Donbass da parte di un esercito che aveva incluso tra le sue fila il famigerato battaglione neonazista AZOV? Come mai a suo avviso sui giornali di maggiore impatto non vi sono voci radicali di dissenso che possano informare i lettori su una narrativa alternativa basata sui fatti documentati e non su slogan ideologici? Condivide anche lei il trionfalismo col quale Molinari ha celebrato l’assassinio di civili libanesi grazie all’esplosione dei “cerca persona”, un atto terroristico considerato dal giornalista un avanzamento tecnologico in grado di rafforzare Tel Aviv?
Mentre poniamo queste domande, i cantori dell’Occidente alla Mauro, alla Mieli, e persino alla Quirico, tanto per indicare i nomi più autorevoli, restano silenti. Alimentando nel cittadino più consapevole la percezione che esista un “quarto potere” sempre più separato, complice e autoreferenziale.
8 notes · View notes
megabif · 10 days ago
Text
Tumblr media
Jordan Wolfson
Jeim no pedti, 2005
at T293  Napoli
Inaugura il nuovo spazio della galleria T293 con la personale di un giovanissimo artista, statunitense di origine ma europeo di adozione. Jordan Wolfson (New York, 1980) vive tra New York e Berlino e ha all’attivo alcune mostre personali di un certo interesse tutte in Europa: tra Parigi, Zurigo e Stoccolma, dove ha studiato all’Arts and Krafts College. Il suo lavoro combina l’uso di diversi media linguistici: film, video, animazione, dispositivi meccanici e musica, ed è caratterizzato da interventi minimi e di grande delicatezza ma ricchi di slittamenti concettuali.  Per il piccolo ambiente completamente bianco della galleria l’artista ha realizzato un’installazione sonora. Un’opera da ascoltare e da ‘camminare’. La madre dell’artista esegue in modo approssimativo ed esitante il componimento di Erik Satie (1866-1925) intitolato Gymnopédie n°1 (Ginnastica dei piedi), termine a sua volta distorto dall’artista nel titolo della mostra, Jeim no pedti. Guidati dalla musica si è indotti a percorre lo spazio della galleria lasciando tracce più o meno evidenti del proprio passaggio.  Il pavimento della galleria, trattato in modo non uniforme, con una particolare vernice bianca che assorbe lo sporco, non verrà pulito per l’intera durata della mostra. In questo modo si crea una sorta di mappa di deambulazione, una corrispondenza visiva tra il brano suonato e il comportamento del pubblico. La suonata diventa il sottofondo e lo stimolo effettivo a compiere la nostra ‘ginnastica dei piedi’ in modo per così dire amatoriale, come fa la stessa madre dell’artista nell’interpretazione del brano, aprendo lo spazio all’errore e alla casualità.
Il difetto formale e l’approssimazione diventano dunque le categorie estetiche portanti di questo progetto, e generano una reazione a catena tra gli elementi linguistici coinvolti. Un percorso tra gli altri lavori dell’artista. In Nostalgia is Fear (2004) lo spettatore si trova davanti ai fari di una Porsche mentre una macchina si aziona casualmente producendo una nevicata artificiale sulla sua testa. In un’ installazione presentata alla Kunsthalle di Zurigo nel 2004, intitolata Dreaming of the dream of the dream l’artista seleziona una serie di sequenze, tratte da diversi cartoon, che hanno come elemento comune l’acqua. Il film, proiettato in loop, degrada progressivamente fino a un deperimento definitivo dell’immagine, motivo ripreso nell’opera Star Field(2004). Jordan Wolfson crea dispositivi che innescano processi emozionali e che riflettono in modo ironico sul rapporto tra media e realtà. E per rendere lo sguardo sul reale più veritiero l’arte inciampa nell’errore. E la distorsione, il fluire non direzionato, il carattere di contingenza e il lento deperire dell’opera pongono questioni ancora attuali.
Via + More
3 notes · View notes
princessofmistake · 11 months ago
Text
Tumblr media
e-nìg-ma Dal greco àinigma, derivato del verbo ainìssesthai parlare per enigmi, a sua volta da àinos racconto, favola. Questa parola è vertiginosa: ci descrive un mistero profondo, pieno di strette ambiguità, un rovello che impegna duramente l’intelletto. Ma il suo primo significato è più ameno di quanto il colore e l’uso consueto di questa parola non suggerisca; infatti, indica in primis l’indovinello. Non dobbiamo farci fuorviare dal fatto che ‘indovinello’ è un diminutivo, e ci pare subito qualcosa di simpatico. La storia di brevi componimenti poetici allusivi, che sfidano a scoprire il loro oggetto coperto, è molto antica e decisamente seria. Basti pensare alla figura mitica della Sfinge, che fuori Tebe proponeva i suoi enigmi ai viaggiatori, sbranandoli se non riuscivano a risolverli. Fra l’indovinello e la generica frase oscura il passo è breve: si può notare che il professore parla per enigmi, saggiando l’acume dei suoi studenti, nell’enigma del referto medico è nascosto il responso atteso con tanta apprensione, e la risposta enigmatica ci lascia nel dubbio. Ed è dall’oscurità di questi detti che oggi l’enigma prende il significato più generale di fatto inspiegabile, di mistero. Può essere un enigma la costruzione in fisica di una teoria unificata delle forze, può essere un enigma il comportamento indecifrabile di una persona, così come la dinamica di un delitto. Non a caso la celebre macchina crittografica usata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale fu chiamata proprio ‘Enigma’; con una vena di compiacimento, questo nome attinge all’immaginario millenario di uno sforzo mentale vano davanti alle fitte tenebre di un segreto - evidente ma impenetrabile. O quasi.
unaparolaalgiorno.it/significato/enigma
6 notes · View notes
ilsimplicissimusblog · 3 months ago
Text
Il fantasma della libertà e il "reato di pensiero"
Sembra impossibile non vedere l’uso puramente strumentale dell’ideologismo woke che fa pienamente parte del globalismo e della sua macchina di consenso. Se, ad esempio, il fatto che alcuni Paesi non proteggano sufficientemente le persone Lgbt eccetera eccetera o almeno alcune di esse, viene usato in maniera spuria per fermare i rimpatri dei clandestini, allo stesso tempo viene usato per denigrare…
0 notes
oltrearcobaleno · 4 months ago
Text
Tecnologia Assistiva: Un Supporto Fondamentale di civiltà
Nel mondo sempre più digitale di oggi, la tecnologia svolge un ruolo cruciale nella nostra vita quotidiana, sia sul lavoro che nella sfera privata. Tuttavia, non tutti gli utenti hanno la stessa capacità di accedere e utilizzare i dispositivi tecnologici. Qui entra in gioco la “tecnologia assistiva”, un insieme di strumenti progettati appositamente per rendere l’informatica accessibile e utilizzabile anche da persone con disabilità, garantendo pari opportunità d’uso. La tecnologia assistiva, che si concentra sull’accessibilità, include sia componenti hardware che software e offre un supporto prezioso per migliorare l’interazione uomo-macchina.
Tumblr media
Cos’è la Tecnologia Assistiva?
La tecnologia assistiva comprende un’ampia gamma di dispositivi e software progettati per aiutare persone con disabilità a interagire con dispositivi informatici e digitali. Queste tecnologie sono pensate per migliorare l’accessibilità dei prodotti informatici, permettendo a persone con difficoltà motorie, visive, uditive o cognitive di utilizzare dispositivi che altrimenti sarebbero inaccessibili. Tra le soluzioni più comuni di tecnologia assistiva si trovano i lettori di schermo, i display Braille, i sistemi di riconoscimento ottico dei caratteri (OCR), e dispositivi di puntamento alternativi al mouse. Questi strumenti sono generalmente realizzati a posteriori rispetto al prodotto iniziale, ma hanno un impatto significativo sulla capacità di accesso dei dispositivi per tutti.
Benefici della Tecnologia Assistiva
Uno degli aspetti più innovativi della tecnologia assistiva è la sua versatilità. I destinatari dei benefici di queste tecnologie non sono solo persone con disabilità congenite o croniche, ma anche coloro che affrontano impedimenti temporanei. Ad esempio, un lettore di schermo che permette a una persona con disabilità visiva di accedere a informazioni elettroniche può essere altrettanto utile per chi lavora in ambienti con scarsa illuminazione o su schermi di dimensioni ridotte. La tecnologia che permette di utilizzare un dispositivo senza l’uso delle mani può aiutare sia chi ha una disabilità motoria, sia chi ha le mani impegnate in altre attività.
Lettori di Schermo e Altri Dispositivi di Accessibilità
Un esempio diffuso di tecnologia assistiva sono i lettori di schermo, che permettono alle persone ipovedenti di accedere facilmente alle informazioni digitali. Questi software convertono il testo visibile sullo schermo in voce sintetica o in un output tattile tramite display Braille. Esistono diverse piattaforme e applicazioni di lettori di schermo, come Apple VoiceOver, Google TalkBack e Microsoft Narrator. VoiceOver, ad esempio, è fornito gratuitamente su tutti i dispositivi Apple e consente agli utenti di ingrandire lo schermo, controllare la tastiera e ricevere descrizioni verbali di ciò che accade sul display.
Oltre ai lettori di schermo, altre tecnologie assistive includono le lenti d’ingrandimento per desktop e software che ingrandiscono il contenuto dello schermo. Queste soluzioni aiutano le persone ipovedenti ad accedere a testi e immagini con maggiore facilità. Ci sono anche tastiere con caratteri più grandi, progettate per facilitare la digitazione per chi ha difficoltà visive o motorie. Grazie a queste tecnologie, la tecnologia diventa accessibile e funzionale per una vasta gamma di persone con abilità differenti.
Integrazione della Tecnologia Assistiva
L’integrazione della tecnologia assistiva non si limita solo all’uso dei dispositivi individuali, ma comprende anche l’accessibilità dei sistemi pubblici. Per esempio, in biblioteche, banche e chioschi informativi, l’adozione di soluzioni come tastiere tattili o sistemi vocali assistivi permette a chiunque, indipendentemente dalla disabilità, di accedere a informazioni e servizi pubblici in maniera autonoma.
Inoltre, lo sviluppo di software basati sull’intelligenza artificiale sta rendendo queste tecnologie sempre più avanzate e personalizzabili. Grazie all’apprendimento automatico, i sistemi possono suggerire le soluzioni più appropriate per ciascun utente, migliorando ulteriormente l’accessibilità e l’efficacia della tecnologia assistiva.
Impatti della Tecnologia Assistiva
L’impatto della tecnologia assistiva è profondo e ampio. Oltre a fornire maggiore indipendenza alle persone con disabilità, queste tecnologie promuovono l’inclusione sociale e lavorativa. Ad esempio, le tecnologie che migliorano l’accessibilità ai dispositivi informatici permettono agli utenti di partecipare attivamente alla vita quotidiana, dall’educazione al lavoro, dalla comunicazione alla socializzazione. Per chi ha disabilità fisiche o cognitive, la possibilità di utilizzare dispositivi assistivi può rappresentare una vera svolta, garantendo maggiore autonomia e controllo.
Un aspetto interessante della tecnologia assistiva è che non solo facilita la vita delle persone con disabilità, ma offre vantaggi anche ai caregiver. Gli assistenti familiari e professionali possono trarre beneficio dall’uso di queste tecnologie, poiché riducono la necessità di assistenza diretta e consentono una maggiore autosufficienza. Tuttavia, è importante notare che, pur semplificando molti compiti, la tecnologia assistiva può richiedere un certo livello di apprendimento e adattamento, sia per gli utenti finali che per chi fornisce assistenza.
Il Futuro della Tecnologia Assistiva
Il futuro della tecnologia assistiva appare promettente, con progressi costanti nella personalizzazione e nell’accessibilità. Il rapido sviluppo di dispositivi mobili, sensori avanzati e software intelligenti offre nuove possibilità per migliorare l’inclusività. La ricerca continua a esplorare nuove applicazioni di tecnologia assistiva, come i dispositivi di controllo oculare e le interfacce cerebrali, che potrebbero rivoluzionare il modo in cui le persone con disabilità interagiscono con i dispositivi tecnologici.
In conclusione, la tecnologia assistiva rappresenta una risorsa fondamentale per l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità. Man mano che le tecnologie informatiche evolvono, l’accessibilità diventa una priorità sempre maggiore, garantendo che tutti possano beneficiare delle innovazioni digitali.
Leggici su Linkedin
Indicaci come contattarti
0 notes
greenmax-it · 4 months ago
Text
Le autorità municipali della Contea di Mecklenburg e in tutto il paese stanno riciclando la schiuma di polistirolo. Riciclare la schiuma di polistirolo non è davvero difficile. Attualmente gestisco quattro centri di riciclaggio a servizio completo nella contea di Mecklenburg che aiutano a riciclare la schiuma di polistirolo. Per decenni, l’industria ha riciclato la schiuma di polistirolo usata. 
Alcune attrezzature di recupero saranno necessariamente utilizzate nel processo di riciclaggio, in particolare alcune attrezzature di compressione, come ad esempio un amplificatore di gomma a schiuma. L’acquisto di questo tipo di riciclatore di gomma di schiuma di solito richiede un sacco di soldi, è necessario selezionare una macchina di espansione della schiuma di buona qualità per l’uso a lungo termine. 
Quindi una delle principali domande che abbiamo ora è che nel processo di riciclaggio della schiuma di polistirolo, dobbiamo prima investire in espansore di schiuma di polistirolo, e le aziende che vogliono riciclare, ma non hanno abbastanza soldi per farlo?
In primo luogo, per incoraggiare il riciclaggio della gomma schiuma, sono stati istituiti molti programmi di welfare finanziariamente sovvenzionati in varie regioni del mondo. Se desideri riciclare la schiuma di polistirolo, ma non hai abbastanza soldi per acquistare attrezzature, puoi richiedere un sussidio di riciclaggio locale. Esiste una procedura specifica per l’acquisto di sovvenzioni di espansione in polistirolo, se non si conosce a fondo le politiche di riciclaggio e le politiche di benessere locali, è possibile consultare GREENMAX in qualsiasi momento. Possiamo aiutarti a rispondere ad alcune domande. Nel processo di collaborazione con noi, molti clienti hanno fatto domanda.
Tumblr media
0 notes
3dricambi09 · 4 months ago
Text
Trova la scheda lavatrice Samsung su 3D Ricambi e risparmia
Quando la tua lavatrice Samsung inizia a dare problemi, spesso il guasto è legato alla scheda elettronica, un componente essenziale per il funzionamento corretto dell'elettrodomestico. Invece di sostituire l'intera lavatrice, una soluzione conveniente è cercare ricambi per elettrodomestici come la scheda lavatrice Samsung su 3D Ricambi, dove troverai pezzi di ricambio di alta qualità a prezzi competitivi. Scegliere di riparare invece di sostituire ti permette di risparmiare tempo e denaro, garantendo che il tuo elettrodomestico continui a funzionare correttamente per molti anni a venire.
Perché scegliere una scheda lavatrice Samsung originale o compatibile?
Quando si cerca una scheda elettronica per una lavatrice Samsung, è importante scegliere tra i ricambi per elettrodomestici originali o compatibili. Le schede originali sono prodotte dal marchio stesso e offrono la garanzia di una perfetta compatibilità e lunga durata. Tuttavia, i ricambi per elettrodomestici compatibili rappresentano un'alternativa altrettanto valida, spesso a un prezzo inferiore, senza compromettere la qualità o le prestazioni.
Acquistando su 3D Ricambi, puoi scegliere tra una vasta gamma di schede lavatrice Samsung, sia originali che compatibili, per trovare il ricambio perfetto per le tue esigenze. Entrambe le opzioni ti permettono di ripristinare il corretto funzionamento della tua lavatrice senza dover affrontare il costo elevato di una nuova macchina.
Ricambi per elettrodomestici: La scelta intelligente per le tue riparazioni
La scelta di utilizzare ricambi per elettrodomestici per riparare la tua lavatrice Samsung è una soluzione pratica e sostenibile. Molti problemi delle lavatrici, come errori di programma, cicli di lavaggio interrotti o guasti elettrici, sono spesso dovuti a malfunzionamenti della scheda elettronica. Sostituendo questo componente con una scheda lavatrice Samsung originale o compatibile, puoi evitare costose riparazioni e prolungare la vita del tuo elettrodomestico.
Su 3D Ricambi, troverai tutti i ricambi per elettrodomestici di cui hai bisogno per riparare la tua lavatrice in modo facile e conveniente. I nostri prodotti sono accuratamente selezionati per garantire che ogni pezzo sia affidabile e durevole, indipendentemente dal fatto che tu scelga un componente originale o compatibile.
Come trovare la scheda lavatrice Samsung su 3D Ricambi
Navigare su 3D Ricambi per trovare i ricambi per elettrodomestici è semplice e intuitivo. Basta inserire il modello della tua lavatrice Samsung nel motore di ricerca del sito, e troverai rapidamente la scheda elettronica adatta. Ogni scheda è descritta con dettagli tecnici e compatibilità specifiche per assicurarti di scegliere il pezzo giusto.
Inoltre, 3D Ricambi offre una guida dettagliata per l'installazione dei ricambi per elettrodomestici, rendendo più facile la riparazione fai-da-te. Questo ti permette di risparmiare ulteriormente, evitando costi di manodopera e assistenza tecnica.
Risparmia con 3D Ricambi
Uno dei vantaggi principali di acquistare ricambi per elettrodomestici su 3D Ricambi è la possibilità di risparmiare senza sacrificare la qualità. Le nostre schede lavatrice Samsung, sia originali che compatibili, sono proposte a prezzi competitivi, e grazie alle nostre frequenti promozioni, puoi approfittare di offerte ancora più vantaggiose.
Riparare la tua lavatrice Samsung con ricambi per elettrodomestici ti permette non solo di evitare l’acquisto di un nuovo elettrodomestico, ma anche di ridurre l'impatto ambientale legato allo smaltimento degli apparecchi. Utilizzando ricambi per elettrodomestici di qualità, puoi contribuire a un futuro più sostenibile e ottimizzare l’uso delle tue risorse.
Concludi l'acquisto della tua scheda lavatrice Samsung su 3D Ricambi
Se stai cercando una soluzione rapida, conveniente e affidabile per la tua lavatrice Samsung guasta, 3D Ricambi è la risposta giusta. Grazie alla nostra ampia gamma di ricambi per elettrodomestici, potrai trovare esattamente ciò di cui hai bisogno, compresa la scheda lavatrice Samsung che ti aiuterà a riportare il tuo elettrodomestico in perfette condizioni.
Non lasciare che un piccolo guasto comprometta l’efficienza della tua lavatrice. Visita oggi stesso 3D Ricambi e scopri la nostra selezione di ricambi per elettrodomestici. Scegli il pezzo di ricambio giusto, risparmia e fai in modo che i tuoi elettrodomestici continuino a lavorare al massimo delle loro capacità!
1 note · View note
vorticimagazine · 7 months ago
Text
Industria 5.0, il nuovo progetto di FCI
Tumblr media
La redazione AIDR ci illustra in maniera efficace il progetto innovativo Industria 5.0 della Fondazione Creativi Italiani. La medesima Fondazione è stata presentata, o meglio introdotta, proprio da AIDR in un loro precedente articolo che potete leggere e/o rileggere qui. Industria 5.0, il nuovo progetto di FCI per sostenere la transizione ecologica delle imprese
La Fondazione Creativi Italiani, nell’ottica della propria missione di rigenerazione ai diversi livelli, ha recentemente varato un programma innovativo dedicato all’Industria 5.0, un passo ulteriore nella transizione ecologica delle imprese.
Con il supporto di un qualificato Advisory Board, il nuovo progetto mira a sostenere la trasformazione del panorama industriale italiano, rendendolo più sostenibile e all’avanguardia. Cos’è l’Industria 5.0? Industria 5.0 rappresenta l’evoluzione naturale dell’Industria 4.0, che ha visto l’integrazione di tecnologie digitali avanzate nelle catene di produzione. Mentre l’Industria 4.0 si concentra su automazione, interconnessione e analisi dei dati, l’Industria 5.0 pone l’accento su un'interazione armoniosa tra uomo e macchina, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’ecologia. Il concetto centrale dell’Industria 5.0 è quello di creare un equilibrio tra tecnologie avanzate e competenze umane, sfruttando l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), la robotica collaborativa e le tecnologie verdi per sviluppare processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Le Tecnologie della Transizione Il programma varato dalla Fondazione Creativi Italiani introduce diversi modelli adattivi che possono essere applicati in imprese di ogni dimensione, dalla piccola azienda familiare alla grande multinazionale. Le tecnologie chiave includono: 1. Intelligenza Artificiale (IA): Utilizzata per ottimizzare i processi produttivi, ridurre gli sprechi e migliorare la qualità del prodotto. L’IA può prevedere guasti e inefficienze, consentendo interventi tempestivi che riducono il consumo energetico. 2. Internet delle Cose (IoT): Dispositivi interconnessi che monitorano e controllano le condizioni operative in tempo reale. Questo permette una gestione più precisa delle risorse e una riduzione dei consumi energetici. 3. Robotica Collaborativa (Cobots): Robot progettati per lavorare insieme agli esseri umani, migliorando la produttività e la sicurezza sul lavoro. I cobots possono eseguire compiti ripetitivi e pericolosi, lasciando agli operatori umani le attività più creative e a valore aggiunto. 4. Tecnologie Verdi: Include l'adozione di energie rinnovabili, sistemi di gestione energetica avanzati e processi di produzione a basse emissioni. L’uso di materiali riciclati e la riduzione dell'impronta di carbonio sono obiettivi primari. Vantaggi per le Imprese Le imprese che adottano i modelli dell’Industria 5.0 possono aspettarsi numerosi vantaggi, tra cui: • Riduzione dei Consumi Energetici: Implementando tecnologie intelligenti e processi ottimizzati, le aziende possono ridurre i consumi energetici fino al 15%. Questo non solo diminuisce i costi operativi, ma contribuisce anche a un impatto ambientale più positivo. • Vantaggi Normativi: L’adesione alle pratiche sostenibili può facilitare il rispetto delle normative ambientali in continua evoluzione. Le imprese che si dimostrano ecologicamente responsabili possono beneficiare di incentivi fiscali, sovvenzioni e agevolazioni regolatorie. • Reputazione Migliorata: Le aziende che si impegnano nella sostenibilità tendono a godere di una migliore reputazione presso i consumatori, gli investitori e i partner commerciali. Questo può tradursi in un vantaggio competitivo sul mercato. • Innovazione e Competitività: Adottare le tecnologie dell’Industria 5.0 significa rimanere all’avanguardia dell’innovazione, migliorando la competitività e la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato. Il Ruolo della Fondazione Creativi Italiani La Fondazione Creativi Italiani, con il sostegno dell'advisory board, sta realizzando un ecosistema favorevole all'adozione dell'Industria 5.0. Attraverso seminari, workshop e consulenze personalizzate, la fondazione fornisce alle imprese le conoscenze e gli strumenti necessari per intraprendere questo percorso di trasformazione. La Presidente Vanna Fadini ha dichiarato: “L’Industria 5.0 non è solo una questione di tecnologia, ma di mentalità. Vogliamo aiutare le imprese a comprendere che la sostenibilità e l’innovazione sono due facce della stessa medaglia. Investire in processi produttivi sostenibili non è solo un dovere etico, ma anche una strategia economica vincente per il futuro”.Immagine di copertina: AIDR Read the full article
0 notes
arcobalenomondovionlus · 7 months ago
Text
Storia ed Evoluzione dei Loghi e il Ruolo dei Gadget Promozionali
Un logo, abbreviazione di logotipo, è una rappresentazione grafica che tipicamente rappresenta un prodotto, servizio, azienda o organizzazione. Deriva dal greco λόγος (logos), che significa “parola”, e τύπος (typos), che significa “lettera”. I loghi sono costituiti da simboli, marchi o versioni grafiche di un nome o acronimo e sono essenziali per l’identificazione visiva di un brand. Un elemento importante nel marketing di un logo è l’uso di gadget promozionali, che aiutano a diffondere la visibilità del marchio.
Tumblr media
La Storia dei Loghi
Le origini dei loghi risalgono a periodi primitivi, tra il 70.000 a.C. e il 7000 a.C., quando popoli in tutto il mondo dipingevano animali nelle grotte. Intorno all’8000 a.C., culture in Assiria, Egitto, Cartagine, Persia, Media e Mesopotamia crearono ceramiche che comunicavano informazioni estetiche e culturali attraverso simboli e illustrazioni.
Uno dei primi loghi aziendali riconosciuti a livello mondiale fu quello della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (VOC), rappresentato su una moneta in bronzo. Questo logo ben progettato contribuì al successo della compagnia in un’epoca in cui il concetto di identità aziendale era praticamente sconosciuto.
Evoluzione del Design dei Loghi
Tra il 2125 e il 1991 a.C., nei disegni egiziani comparvero griglie di progettazione, fondamentali per mantenere proporzioni e rapporti uniformi nel design del logo. Nell’Europa medievale, l’araldica e la segnaletica simbolica iniziarono a differenziare le famiglie nobili e i commercianti. Ad esempio, nel 1389, il re Riccardo II d’Inghilterra decretò che i produttori di birra dovessero appendere un cartello identificativo, portando le aziende a differenziarsi con immagini araldiche.
Con l’invenzione della macchina da stampa da parte di Johannes Gutenberg nel 1440, i loghi iniziarono a diffondersi grazie alla produzione di materiali stampati. Nel 1885, Frank Mason Robinson progettò il logo della Coca-Cola, segnando l’inizio dell’era moderna del design del logo.
Loghi nel XX e XXI Secolo
Tra il 1910 e il 1913, i loghi commerciali divennero comuni negli Stati Uniti e in Europa. Nel 1914, Pierre de Coubertin progettò la bandiera olimpica, espandendo l’uso dei loghi oltre il mercato commerciale. Negli anni ’50, Paul Rand disegnò l’iconico logo IBM, considerato un punto di svolta nella storia del design del logo.
Negli anni ’70 e ’80, con l’avvento delle tecnologie di immagini generate al computer (CGI) e di disegno al computer (CAD), il design dei loghi evolse ulteriormente. Negli anni ’90, la diffusione del personal computer e di software come Adobe rivoluzionò il design grafico, rendendo più accessibili strumenti avanzati per la creazione di loghi.
Gadget Promozionali e la Diffusione dei Loghi
I gadget promozionali svolgono un ruolo cruciale nella diffusione dei loghi e nel rafforzamento dell’identità di marca. Oggetti come penne, tazze, magliette e chiavette USB personalizzati con il logo aziendale aumentano la visibilità del marchio. Questi gadget promozionali vengono spesso distribuiti in fiere, eventi aziendali e campagne di marketing, creando un impatto duraturo sui consumatori.
L’uso dei gadget promozionali risale a tempi antichi, quando gli artigiani marchiavano i loro prodotti con simboli distintivi. Oggi, l’industria dei gadget promozionali è in continua crescita, con un mercato globale che offre una vasta gamma di prodotti personalizzabili. Aziende di ogni settore utilizzano questi strumenti per consolidare la propria presenza nel mercato e fidelizzare i clienti.
Il Processo di Progettazione del Logo
La progettazione di un logo richiede una chiara definizione del concetto e dei valori del marchio. Coinvolge un team di marketing che collabora con grafici professionisti per creare un design che rispecchi l’identità aziendale. Il processo comprende ricerca, concettualizzazione, indagine sulla concorrenza, perfezionamento del design e test tra diverse opzioni.
Un logo ben progettato ispira fiducia e superiorità rispetto ai concorrenti. Viene spesso accompagnato da uno slogan, o payoff, che rafforza l’identità del marchio. Esistono diverse tipologie di loghi, tra cui logotipi, pittogrammi, ideogrammi, monogrammi, acronimi e diagrammi, ognuno con caratteristiche distintive.
L’Impatto dei Gadget Promozionali nel Marketing Moderno
I gadget promozionali continuano a essere una componente vitale nelle strategie di marketing. La loro efficacia risiede nella capacità di mantenere il logo aziendale costantemente visibile, creando un legame tangibile tra il consumatore e il marchio. La distribuzione strategica di gadget promozionali durante eventi chiave può incrementare significativamente la consapevolezza del brand e attrarre nuovi clienti.
In conclusione, i loghi e i gadget promozionali sono strumenti indispensabili nel marketing moderno. La storia e l’evoluzione dei loghi mostrano come questi simboli siano diventati fondamentali per l’identità aziendale. L’uso dei gadget promozionali, dal canto suo, continua a rafforzare il legame tra i marchi e i loro consumatori, confermando la loro importanza nel panorama competitivo odierno.
Leggici su Linkedin
Indicaci come contattarti
0 notes
antennaweb · 7 months ago
Link
0 notes
pikasus-artenews · 8 months ago
Text
Tumblr media
VINCENZO AGNETTI – TOMASO BINGA. Una macchina è una macchina
Un dialogo tra due artisti che, a partire dagli anni ’60, hanno privilegiato l’uso della parola come medium espressivo: Vincenzo Agnetti- e Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna)
0 notes
curiositasmundi · 10 months ago
Text
La macchina da guerra della democrazia ipermaggioritaria lavora a pieno regime. Perché questa ossessione a costruire una fortezza? Partiamo dalla leadership che mette in moto la macchina, ovvero il demagogo (maschio o femmina poco importa). La democrazia elettorale è naturalmente esposta alla possibilità che emergano demagoghi e governi ipermaggioritari. La logica della demagogia è abbastanza semplice e prevedibile: il demagogo che vince non può permettersi di perdere.
Una volta eletto, se riesce (direttamente e con una colazione) a guidare una maggioranza di governo, si trova nella necessità di integrare la retorica con un capiente potere decisionale. Non perché il suo governo debba dare vita a chissà quale nuovo Paese o regime, ma perché ha bisogno di rimanere in sella il più a lungo possibile. Un demagogo non può perdere. Se perde, perde per sempre. Non ha una seconda possibilità, anche se la logica elettorale gliela concede. Un demagogo bastonato alle urne è un perdente senza alternativa. Deve quindi rimanere al governo il più a lungo possibile. Per questo fa della sua maggioranza una fortezza. Ecco perché mina il pluralismo e la cosiddetta “società aperta”.
Non sono gli oratori a definire il passaggio alla demagogia e non sono le elezioni a favorire questo processo di ipermaggioritarismo. Altre sono le variabili da considerare come la struttura istituzionale e la legge elettorale. Come ci insegnano gli studiosi di populismo, ai fini della tutela della democrazia liberale, il multipartitismo è più sicuro di un sistema bipartitico, un sistema elettorale proporzionale più sicuro di un sistema maggioritario, una democrazia parlamentare più sicura di una democrazia presidenziale (i Paesi dell’America Latina lo sanno bene).
Queste valvole di sicurezza sono prudenti perché la libera competizione elettorale è un ossigeno che alimenta tutti, buoni e cattivi. Se un demagogo e il suo partito riescono a conquistare il potere, hanno come primo obiettivo quello di blindarlo. Le strategie sono ben note. Occupano lo Stato e usano le istituzioni come se gli appartenessero, in modo da distribuire favori e cariche e rafforzare così il loro elettorato nel tempo. Dopo aver raggiunto il potere attraverso la mobilitazione, una leadership demagogica può consolidarlo e idealmente mantenerlo a lungo attraverso l’uso delle istituzione e il clientelismo di partito.
Un Machiavelli democratico direbbe che, in questo caso, non è il popolo a essere sovrano “sulla legge”, ma è il leader, che conquista il consenso del popolo ai suoi piani. Kurt Weyland, uno dei maggiori studiosi di populismi, ha definito questa strategia “legalismo discriminatorio”: «tutto per i miei amici; per i miei nemici, la legge».
Questo è il film che si gira oggi in Italia. Per l’occupazione del potere e l’uso fazioso delle istituzioni nell’interesse della maggioranza – cioè per durare nel tempo – un mezzo molto praticato è quello di addomesticare coloro che operano nella sfera dell’opinione pubblica: giornalisti, giornali e media. La pena del carcere minacciata ai giornalisti colpevoli di diffamazione ha una funzione di deterrenza. Tutti zitti e buoni.
Le norme sulla (im)par condicio cucinate in questi giorni, in vista della campagna elettorale per il Parlamento europeo, sono un caso esemplare di ipermaggioritarismo. Le opposizioni avranno un’esposizione impari rispetto ai partiti di governo, che occuperanno spazi e tempi sia come partiti concorrenti che come ministri e capi di governo. I forti si avvantaggiano. Questa è la regola dell’impermaggioritarismo.
0 notes
scienza-magia · 11 months ago
Text
Russia al collasso, fuga delle banche e pagamenti in Yuan
Tumblr media
Russia in difficoltà sui pagamenti: così per le banche alleate suona la ritirata. Spaventati dalle sanzioni dopo l’ultima stretta Usa, gli intermediari finanziari stanno voltando le spalle a Mosca anche nei Paesi amici, come Cina, Emirati arabi, Turchia. Con l’export che inizia a diminuire il Cremlino e la banca centrale russa ammettono difficoltà e accelerano sul rublo digitale. Dopo due anni di guerra e di sanzioni durissime, la Russia a scoppio ritardato comincia ad entrare in crisi sul fronte dei pagamenti internazionali. Le banche straniere che finora l’hanno aiutata ad evitare un crollo delle entrate – garantendole la possibilità di scambiare merci e prodotti di ogni genere in gran parte del mondo – una dopo l’altra si stanno tirando indietro. Un voltafaccia improvviso e sincronizzato, che coinvolge tutti i maggiori alleati commerciali di Mosca: Cina, India, Turchia, Emirati arabi, Kazakhstan, Armenia. Né conferme né smentite Da settimane si moltiplicano le indiscrezioni su istituti che da un giorno all’altro hanno alzato la guardia, mettendosi a passare al setaccio ogni transazione e in diversi casi addirittura chiudendo conti collegati a soggetti russi. Le voci più recenti indicano che alla ritirata sta partecipando anche Emirates NBD, grande banca a controllo statale degli Emirati arabi uniti: un caso eccellente, ma non isolato, che allunga una serie già nutrita di analoghe segnalazioni, riferite a banche e altri intermediari finanziari in diversi Paesi. Se mancano conferme ufficiali da parte di chi avrebbe preso le distanze dalla Russia, non si registrano neppure smentite. E comunque il fenomeno è ormai diventato così evidente e diffuso che Mosca stessa non cerca più di nasconderlo. Nemmeno all’opinione pubblica interna. La presidente della banca centrale, Elvira Nabiullina, ha dichiarato che «di recente la situazione si è deteriorata per il regolamento delle transazioni commerciali con l’estero», spingendo le autorità ad «accelerare lo sviluppo di sistemi di pagamento alternativi»: in particolare il rublo digitale, per cui la Duma ha appena approvato l’utilizzo per pagamenti internazionali, ma anche le criptovalute come il Bitcoin, cui Nabiullina si dice «contraria per l’uso nei pagamenti interni al Paese, ma a favore dell’impiego nel commercio estero». Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non si è sottratto a domande sul tema, confermando «problemi» nei pagamenti «con gli amici cinesi» e denunciando «pressioni sfacciate, aggressive e senza precedenti degli Usa in Turchia» che hanno intimidito gli intermediari di cui Mosca si serviva fino a poco tempo fa. L’effetto delle sanzioni
Tumblr media
Contro la Federazione russa le potenze occidentali hanno inflitto centinaia di sanzioni, con una severità che non ha paragoni. E tra le prime misure – applicate fin dal 1° marzo 2022, una settimana dopo l’invasione dell’Ucraina – c’erano state anche l’esclusione dal sistema del dollaro e la cacciata dallo Swift, sistema di messaggistica utilizzato in tutto il mondo per i trasferimenti di denaro transnazionali: provvedimenti che all’epoca erano stati definiti «un’arma nucleare finanziaria» dal ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, ma che non sono riusciti a portare all’isolamento e alla capitolazione di Mosca. Dopo due anni qualcosa sta cambiando. E c’è una data precisa a segnare una cesura: quella del 22 dicembre 2023, quando un ordine esecutivo della Casa Bianca in pratica ha dato mano libera al dipartimento del Tesoro nell’applicare sanzioni secondarie contro qualsiasi intermediario sospettato di agevolare «il finanziamento della macchina da guerra russa». Emissari del Governo Usa hanno rafforzato la minaccia, intimando lo stop attraverso missioni diplomatiche e incontri mirati con i vertici di molte banche, compresa l’austriaca Raiffeisen, che non ha ancora ceduto le attività in Russia. La paura di diventare a propria volta dei paria – messi al bando dagli Usa, dal dollaro e dallo Swift – ha paralizzato molti intermediari, con ricadute pesanti per Mosca che solo ora cominciano ad essere visibili. Ogni generalizzazione o previsione sui prossimi sviluppi sarebbe prematura, oltre che incauta, ma i dati parlano chiaro. E quelli diffusi pochi giorni fa dalla Turchia mostrano che a febbraio l’interscambio con la Russia è crollato di oltre un terzo: le importazioni di Ankara sono scese a 1,3 miliardi di dollari (-36,7%), le esportazioni a 670milioni (-33%). Vendite di prodotti petroliferi in sofferenza Le vendite di prodotti petroliferi russi – compromesse anche dai droni ucraini contro le raffinerie – stanno soffrendo ovunque: sempre a febbraio le spedizioni via mare si sono ridotte di un quinto, a 2,13 milioni di barili al giorno stima S&P Global Commodities, il minimo da maggio 2022 e il 24% in meno rispetto ai livelli ante guerra. L’export di greggio “tiene” un po’ meglio, ma i caricamenti sulle petroliere sono comunque diminuiti dell’8% tra gennaio e febbraio, a 3,31 mbg. Persino l’India – che era arrivata a rifornirsi di greggio per il 40% da Mosca – sembra aver perso interesse per i barili russi, al punto da respingere petroliere già in viaggio e sostituirle con carichi importati dagli Usa (si veda il pezzo qui a fianco). La Russia ha dimostrato grandi abilità nel costruirsi una rete fitta e sofisticata di intermediari, non solo finanziari, grazie ai quali è riuscita ad attenuare l’impatto di sanzioni occidentali che ormai colpiscono oltre 900 individui e società. E non è detto che non riesca nuovamente a riorganizzarsi. Follow the money, seguire il denaro, si sta comunque rivelando come sempre un metodo più efficace di altri. Molti correntisti con cui la banca emiratina NBD starebbe tagliando i ponti fino a poco tempo fa avevano un ruolo centrale nello “smistare” il petrolio russo ovunque nel mondo: fonti del Wall Street Journal citano la chiusura di conti con depositi superiori a 5 milioni di dollari, alcuni dei quali intestati a Coral, Voliton, Bellatrix, Pontus Trading, società da tempo sospettate di essere state create ad hoc per agevolare violazioni dell’embargo del G7 (si veda Il Sole 24 Ore del 20 maggio 2023). Anche il conto di un grande produttore russo di fertilizzanti, Uralkali, sarebbe stato sospeso. A Dubai inoltre avrebbe interrotto le relazioni con Mosca la filiale dell’egiziana Banque Misr. Nelle settimane scorse erano emerse indiscrezioni analoghe riferite ad altri Paesi. Già ai primi di febbraio il quotidiano russo Vedomosti scriveva di difficoltà insorte in Turchia con almeno quattro banche. In Cina si erano invece tirate indietro la Chouzhou Commercial Bank – che secondo il giornale «era diventata il canale principale per le transazioni degli importatori dalla Russia» – e le fintech Xtransfer e PingPong, che gestiscono servizi di pagamento digitale simili a quelli di PayPal. Nessuno si sente più al sicuro dalle sanzioni, scriveva Vedomosti, nemmeno utilizzando sistemi di messaggistica alternativi allo Swift, come il cinese Cips e il russo Spfs: «I movimenti di denaro attraverso i sistemi nazionali non sono visibili agli americani e agli europei – commentava un operatore – ma chiaramente risultano nei rapporti che le controparti occidentali possono chiedere alla banca». Dopo la stretta operata a dicembre dalla Casa Bianca tutti hanno alzato la vigilanza. Pure le banche occidentali hanno adottato cautele supplementari, che secondo fonti del Sole 24 Ore stanno rallentando i pagamenti anche quando la Russia non è coinvolta, specie per scambi di materie prime o merci “sensibili”, come alcuni tipi di componentistica. La fuga dalle relazioni finanziarie con Mosca questa settimana registra l’abbandono da parte dell’Armenia delle carte del circuito di pagamento Mir, che non saranno più accettate nel Paese dal 30 marzo. La stessa decisione avevano preso a febbraio due banche in Kazakhstan: Bereke Bank e Freedom Finance. Quest’ultima – che ha una filiale Usa quotata al Nasdaq – era stata messa sotto indagine dal dipartimento del Commercio e dalla Sec, aveva rivelato a ottobre la Cnbc. Mentre il cerchio si stringe, Mosca sta già pianificando le contromosse. Il 13 marzo, come si accennava, il Cremlino ha ratificato la legge che autorizza i trasferimenti internazionali di asset finanziari digitali (Dfa): valute, ma anche polizze assicurative, fondi e altro. «I pagamenti oggi passano dal sistema bancario e quindi sono visibili ai nostri nemici, che mettono sotto pressione le banche anche in Paesi amici – ha commentato Anatoly Aksakov, presidente del comitato mercati finanziari della Duma – Questa legge ci permetterà di bypassare il sistema bancario, così l’influenza esterna sarà minimizzata». Il rischio (per Mosca) è che gli «amici» non siano ancora tecnicamente pronti a una completa migrazione ai pagamenti digitali. Ma la Cina ha subito risposto con il via libera all’operatività con l’estero per la app e-CNY, con cui si paga in yuan digitali. È stato concesso il 19 marzo. Read the full article
0 notes
mypickleoperapeanut · 11 months ago
Text
"A Venezia l'Arte della Fotografia del Collettivo Veneziano"
di Francesca Tofanari
Otto mondi diversi, otto modi di interpretare la realtà, il quotidiano, l’immaginazione, per raccontare piccole storie attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica.
A fare da cornice, Venezia, che accoglie i protagonisti della mostra “Collettivo Veneziano” nel bello spazio espositivo Kunst Depot/Parrucche ai Biri/ Art Depot Venezia fino al 28 marzo 2024. “Water and Oar” è il progetto di Ann Hutchinson da Hull (Regno Unito) che esprime il suo amore per la città lagunare attraverso i gondolieri e gli artigiani, mentre Albert Sieber è arrivato da Monaco di Baviera con la spontaneità della fotografia di strada del suo “Impromptu-out of the moment”, con l’uso del contrasto tra luci forti e ombre molto scure.
Da Milano, Marco Parenti con “The Lightness of being” esprime la leggerezza e i contenuti ironici della realtà che lo circonda; Chris Kraniotis da Salonicco con “Other Words” usa doppie esposizioni analogiche, per ricercare ciò che unisce l’infanzia all’oggi; i “Particolari che diamo scontati” di Davide Brunello da Vicenza sono una sorta di diario personale, molto intimo, che si sofferma su particolari che distolgono lo sguardo dal banale, con l’uso di un Samsung J5.
Leonardo Mincolelli da Firenze, il più giovane dei fotografi in mostra, ha scelto di ritrarre tre diversi modi di vivere la solitudine: quella di un lavoratore nella sua vita anonima e insoddisfacente, quella di un pensionato che si gode un caldo e tranquillo pomeriggio, quella di un sognatore errante, perso nei suoi pensieri tra luci e ombre.
Sullo sfondo, una Venezia che non si mostra, ma si percepisce, nel suo progetto “Some lonesome”. Kevin Kinner da New York porta il suo “Rhytm of the Street”, per far vivere allo spettatore il ritmo della strada, usando diversi stili, il bianco e nero, i forti contrasti; Alberto Ottomaniello da Udine coglie “Sguardi” nelle persone, nei disegni, negli oggetti, in un equilibrio tra grafica e composizione.
Alla sua prima edizione “Collettivo Veneziano” nasce da un’idea di Fabio Cavessago, che con la sua Associazione Lab77 organizza ogni anno importanti festival fotografici, a Treviso, Belluno, Lago di Santa Croce, oltre al Venice Photo Lab nel mese di ottobre, che quest’anno si svolgerà in tre spazi espositivi, tra cui uno presso la Fondazione Bevilacqua per i giovani fotografi under 30.
«Il Collettivo Veneziano è un’esposizione fotografica di artisti da tutto il mondo che portano progetti differenti – dice Cavessago - è un modo per trovarsi, per creare una sorta di comunità nel mondo della fotografia, ma anche di creare connessioni con le persone che vengono a visitarci. All’inaugurazione sono venuti tutti gli artisti, cosa che raramente succede».
Infatti al Vernissage di sabato 3 marzo, tra un cicchetto, un brindisi e la musica della bravissima Elena “Ellie”, gli otto fotografi hanno raccontato ognuno la propria esperienza in un’atmosfera di gioia, di unione, di scambio, di stima reciproca e di gratitudine.
«Sono otto persone che lavorano in maniera diversa, che hanno livelli differenti anche di maturità, che qui hanno la possibilità di confrontarsi con gli altri e di crescere - continua Cavessago - Cerchiamo sempre di dare spazio anche agli artisti emergenti, e alcuni li abbiamo visti negli anni vincere importanti premi».
«La fotografia è un mezzo di libertà - conclude Cavessago - che dà la possibilità di vedere, fare, viaggiare, ma aiuta molto a crescere anche a livello personale, diventa quasi una medicina, aiuta a togliere le paure, a superarle.
È un po’ amare la vita. La fotografia non è appendere una foto, tu vai a vedere un mondo».
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30, escluso il martedì e il mercoledì, l’ingresso è gratuito.
1 note · View note