#ispirazione cristiana
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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Don Giovanni Mangiapane: “Poesie del Santo Rosario e della Via Crucis”, Guido Miano Editore, Milano 2025.
A gennaio 2025 è stato pubblicata dalla Casa Editrice Miano di Milano – collana di testi letterari Alcyone 2000 - un’opera a carattere religioso dal titolo Poesie del Santo Rosario e della Via Crucis, con la dotta prefazione di Marco Zelioli.
A gennaio 2025 è stato pubblicata dalla Casa Editrice Miano di Milano – collana di testi letterari Alcyone 2000 – un’opera a carattere religioso dal titolo Poesie del Santo Rosario e della Via Crucis, con la dotta prefazione di Marco Zelioli. L’originalità di tale libro, non l’unica a dire il vero, risiede nel fatto che è stato scritto nella lingua siciliana, con ovviamente la traduzione italiana…
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iinnomineexcelsidaemonii · 1 month ago
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La Demonolatria è il culto dei demoni e ha lo scopo di riscoprire la parte divina all’interno delle persone ma non solo, ogni praticante punta ad entrare in sintonia con le energie che lo circondano. Il culto dei demoni include il concetto dell’auto-deificazione, si mira a vedere attraverso gli occhi delle divinità e di elevarsi. L’uomo è essenzialmente un essere divino. Non è demonologia come molti pensano.
Ogni praticante non accetta alcuna forma di violenza e di conseguenza nessun sacrificio.
Essa è un culto in cui le entità demoniache sono adorate e trattate come divinità, da cui si può apprendere per migliorare sé stesso, impara da loro. Si rifiuta qualsiasi idea o concezione che proviene dalla mitologia cristiana.
La pratica consiste nella venerazione dei demoni e in pratiche meditative e comunicative. Si accetta l’idea della congrega e del sacerdozio.
La magia non appartiene al culto e solo il praticante può scegliere se integrarla. Un praticante può decidere di praticare magia demoniaca, ovvero invocazione delle intelligenze divine attraverso un rituale di tipo cerimoniale, con creazione di cerchio elementale e oggettistica rituale come calici, spade, ect. Praticare magia demoniaca significa entrare in una connessione armoniosa con le energie che ci circondando.
È importante che ciò avvenga senza forzature e nel completo rispetto della divinità quindi non si evoca un demone e obbligarlo ad assisterci, piuttosto, invocare e chiedere di presenziare al nostro rituale. Questo risulterà molto più utile. Le definizioni di evocazione e invocazione sono diverse rispetto a quelle tradizionali nella magia cerimoniale: l’Invocazione è la richiesta di presenziare ad un rituale per ottenere assistenza, sostegno o ispirazione; l’Evocazione non rispetta la volontà di un demone ma è bensì una costrizione.
All’interno del culto possiamo trovare due rami:
Demonolatria moderna: Un demonolatra moderno vede i demoni come pura energia o forze elementali che un praticante può indirizzare verso un obiettivo da lui designato. Questo viene fatto attraverso un rituale. In questo caso non c’è venerazione;
Demonolatria tradizionale o teista: I demoni sono vere e proprie divinità con una propria attitudine e preferenza. In questo caso c’è venerazione.
L’origine della Demonolatria è un argomento che viene erroneamente ricondotta al cristianesimo. La nascita della Demonolatria è da ricercare in un periodo ancora più antico della creazione del cristianesimo: la filosofia ermetica, la religione e la teosofia dell'Antico Egitto sono la fonte e il fondamento della Demonolatria.
Possiamo senza alcun dubbio dire che la Demonolatria è una diretta discendente delle Scuole Spirituali degli antichi insegnamenti egizi, che possono provenire o meno da una cultura ancora più antica.
Il culto è cambiato ed evoluto, ma la Demonolatria ha conservato molto delle sue origini. Demonolatria è semplicemente un'etichetta moderna usata per descrivere colui che comunica, adora e cerca la saggezza dalle intelligenze divine.
L'intelligenza divina può anche venire dal Sé attraverso una saggezza intrinseca che ognuno di noi possiede, che è uno degli insegnamenti più basilari degli antichi Egizi - che siamo come Dei e anche Divini per la sostanza stessa dei nostri esseri.
I principi ermetici nella Demonolatria
1.Il principio del Mentalismo: Tutto è mente, l’Universo è mentale
In Demonolatria il Tutto viene rappresentato da Satana. La fonte di tutto ciò che conosciamo, che percepiamo e che ci aiuta nel manifestare la nostra volontà, principalmente attraverso rituali è Satana. Difatti viene visto come l’unione di tutti gli elementi, colui che riassume in pieno ogni legge dell’Universo Mentale.
2. Il principio della corrispondenza: Com’è al di sopra, così è al di sotto; com’è sotto, così è sopra
In Demonolatria la conoscenza di noi stessi è fondamentale per poter progredire e conoscere leggi e parti del mondo più alti e complessi è proprio questo che intendiamo. Ogni parte di questo mondo e dell’universo stesso per noi è rappresentata da un demone che sono a livelli superiori. Conoscendo noi stessi, ogni parte che compone il nostro essere possiamo salire in alto comprendendo anche ciò che si trova più in alto in modo da essere sempre in armonia.
3. Il principio della vibrazione: Tutto si muove, tutto vibra; niente è in quiete
In Demonolatria le vibrazioni corrispondono alle energie del nostro corpo e governabili attraverso esercizi di meditazione. Anche i demoni sono energia e come tale vibrano intorno a noi. Riusciamo a percepirli quando iniziamo a sviluppare una certa sensibilità, che molti hanno fin dalla nascita.
4. Il principio della polarità: Tutto è duale, tutto è polare: per ogni cosa c’è la sua coppia di opposti. Non esiste ciò che è assoluto ma solo diversi gradi della stessa.
In Demonolatria non esistono il bianco o nero ma tante sfumature di grigio quindi tutto ciò che è nel mezzo e agli estremi che non sono necessariamente opposti.
5. Il principio del ritmo: Ogni cosa fluisce e rifluisce, ogni cosa ha fasi diverse; tutto s’alza e cade; in ogni cosa è manifesto il principio del pendolo. L’oscillazione di destra è pari a quella di sinistra e tutto si compensa nel ritmo
Nella Demonolatria la ricerca di un equilibrio è uno degli obiettivi di ogni praticante. Noi accettiamo entrambi i poli: la vita e la morte, la pace e la guerra, e così via, perché crediamo che ogni cosa debba essere accolta per essere davvero in pace con sé stessi. Noi lavoriamo su questo attraverso l’aiuto dei demoni, nostre divinità.
6. Il principio di causa ed effetto: Ogni effetto ha la sua causa, ogni causa il suo effetto; tutto avviene in conformità di una legge, il caso è il nome dato ad una legge che non si conosce; pur se esistono diversi piani di causalità, niente sfugge alla legge
In Demonolatria ogni demonolatra prima di prendere la decisione di fare qualcosa deve riflettere poiché tutto ciò che verrà dopo sarà solo colpa o merito di chi ha compiuto quell’azione. Dobbiamo prenderci ogni responsabilità. Tutto è nelle nostre mani.
7. Il principio di genere: Il genere si manifesta in ogni cosa e su tutti i piani; ogni cosa ha il suo principio maschile e femminile.
In Demonolatria il principio maschile e femminile vive contemporaneamente all'interno dei demoni, poiché esseri divini, oltre che perfetti. E' possibile che una di queste caratteristiche sia più forte dell'altra e porta il demone ad essere considerato maggiormente secondo uno dei due principi, ma ciò non toglie che la loro essenza è duplice.
I PRINCIPI ERMETICI NELLA DEMONOLATRIA SONO UNA RIVISITAZIONE DI REGINA DEMONAE, NON DIAMO A NESSUNO IL PERMESSO DI PRENDERLI SENZA IL NOSTRO CONSENSO.
@corvusreginae @reginademonae
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mezzopieno-news · 2 years ago
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L’AZIENDA SALVATA DAI DIPENDENTI
LE BUONE PRASSI AL LAVORO
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Ridare vita alle aziende attraverso una riconversione che ne risalti la capacità di generare valore e benessere. Francesco Borgomeo è un imprenditore laziale che attraverso interventi di salvataggio e recupero industriale porta nell’attività d’impresa più principi generativi, quello di salvare posti di lavoro, valorizzare le competenze e preservare l’ambiente. Presidente del gruppo Saxa Gres sorto nel 2015 in piena crisi del settore della ceramica italiana, ha fatto rinascere una decina di aziende destinate a chiudere come la storica Ideal Standard e la Marazzi Sud, facendole diventare leader di innovazione e di economia circolare capaci di trasformare gli scarti in prodotti di valore.
Il concetto di partenza è la trasformazione delle lavorazioni attraverso nuovi approcci alle fonti di approvvigionamento dei materiali e dell’energia. “Sono settori i cui costi fino a poco tempo fa erano considerati incomprimibili” afferma Borgomeo, “Oggi siamo in grado di pensare a nuovi canali di reperimento della materia prima, guardando al mondo degli scarti e delle fonti rinnovabili, abbassando i costi e tornando a essere competitivi senza colpire le persone; questa è la immensa opportunità dell’economia circolare”. Questa idea gli ha permesso di salvare il settore della ceramica italiano attraverso la creazione delle Circular factory e anche grazie all’introduzione di un nuovo materiale ottenuto dalle ceneri di scarto degli impianti termovalorizzatori che tramite una lavorazione industriale diventa prodotto di base per l’edilizia, il Grestone, a impatto ambientale bassissimo. “Così si evita che vengano scavate le montagne nei Paesi lontani e spesso a spese di mano d’opera sfruttata”.
“Dove ci sono le competenze si può salvare il lavoro e l’esperienza, reinventando i processi e valorizzando le persone e la loro capacità” racconta l’imprenditore a Mezzopieno. “Il Made in Italy è sinonimo di cose belle e di capacità di inventare e di fare. Nel nostro Paese abbiamo persone straordinarie che permettono agli imprenditori di fare miracoli, senza delocalizzare”. “Il mio obiettivo è creare benessere nelle comunità in cui si lavora e lavoratori felici oltre a produrre qualità che dura nel tempo, salvaguardando la natura”.
“Mettere la persona al centro significa valorizzarla nel suo rapporto con la società, l’ambiente e la storia, non solo come individuo ma come elemento di una comunità umana”. “Ciò che è alla fine può diventare un inizio” suggerisce l’imprenditore, rievocando la sua laurea in filosofia e la sua ispirazione radicata nella fede cristiana. Saxa Gres è stata inserita da Forbes tra le 100 eccellenze italiane per la sostenibilità nel mondo.
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CAMBIARE PUNTO DI VISTA PER CREARE VALORE
In un’era di veloci cambiamenti, la gestione delle risorse nei mutamenti dei mercati diventa un fattore fondamentale nella gestione e pianificazione dell’impresa. Ogni processo economico vive delle fasi ed ha un suo ciclo e saperne comprendere le evoluzioni e le opportunità è uno degli elementi più importanti per mantenere viva e generativa un’attività.
La riconversione è un processo che consente alle imprese di rispondere in modo più attento ai bisogni del mercato, ad essere competitive e sostenibili e ad inserirsi in settori di produzione a domanda più elevata, rispetto a quello in cui già operano, attraverso l’introduzione di nuovi processi o alla trasformazione di quelli esistenti. Lo scopo è quello di poter produrre beni o servizi differenti da quelli precedentemente prodotti o erogati e aumentare il valore dell’attività, rimanendo coerenti con il ruolo generativo dell’impresa. A differenza della ristrutturazione, la riconversione non richiede necessariamente una riduzione dei livelli occupazionali e può permettere una transizione dinamica che implementa nuovi valori, nuove figure lavorative e maggior benessere. Oltre ai motivi economici, i principi etici che spingono le imprese ad adottare una politica di riconversione possono essere guidati dalla volontà di essere più vicini al mercato, favorire l’implementazione di un progresso tecnico o di una scoperta che migliorino la vita e il mondo e cogliere le opportunità per rispondere ai bisogni della società, invece di crearne di nuovi come insegnano alcuni modelli di marketing. Riconvertire può ridare vita a settori che sono saturi o che hanno smesso di creare valore e allargare il campo di collaborazione dell’impresa nel rapporto con le università e il mondo della ricerca, con il settore bancario e finanziario e delle nuove tecnologie.
A questo proposito, le misure lanciate dal Green Deal europeo prevedono la mobilitazione di circa mille miliardi di euro per rendere l’economia del vecchio continente totalmente sostenibile attraverso un programma dalla durata trentennale che mira nei primi anni ad una riduzione delle emissioni di CO2 del 50% fino al raggiungimento dell’obiettivo finale previsto per il 2050 con un modello di società totalmente neutrale sotto l’aspetto delle emissioni. Approfittare del Green Deal può permettere una riconversione ecologica delle imprese e dell’intera economia, virando nella direzione dell’economia circolare, verso nuovi modelli di business dove il profitto è a servizio del mondo e della società.
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Fonte: Francesco Borgomeo; Saxa Gres per Mezzopieno
Questo articolo è tratto dal programma Mezzopieno nelle aziende per l’organizzazione positiva del lavoro | scopri di più.
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antennaweb · 9 months ago
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ultimaedizione · 1 year ago
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I cattolici e la politica - di Antonio Secchi
Ogni volta che si attraversa una fase di crisi della politica, ci si interroga sempre sulla “questione cattolica”, cioè se c’è ancora posto per i cattolici in politica. Questa domanda si è riproposta quest’anno in occasione della commemorazione degli 80 anni del Codice di Camaldoli, che fu elaborato nel 1943 da un gruppo di laici cattolici e che rappresentò la base di ispirazione cristiana per i…
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micro961 · 1 year ago
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Don Pasquale Ferone - Il nuovo brano “Insieme a Lui”
La canzone dal forte messaggio di evangelizzazione è sui principali stores digitali e nelle radio
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“Insieme a Lui” è la nuova canzone pubblicata da Don Pasquale Ferone, sui principali stores digitali e dal 1° dicembre nelle radio in promozione nazionale. È un brano unplugged frutto di una ispirazione di Don Pasquale; “Insieme a Lui” è una canzone di evangelizzazione con l'intento di raggiungere molte persone ed aiutarle a confidare sempre nel Signore. Lo scopo principale del brano è quello appunto di veicolare il messaggio cristiano attraverso la musica.
“È un brano volutamente orecchiabile, non complesso, affinché coloro che lo ascoltano possano facilmente memorizzarlo e condividerlo con tutti.” Don Pasquale Ferone
Storia di Don Pasquale Ferone
Don Pasquale è un sacerdote della provincia di Napoli che ama la musica e compone canzoni di ispirazione cristiana, presenti su tutte le piattaforme digitali. Fin da piccolo ha iniziato a frequentare la chiesa con i propri familiari. A 15 anni impara a suonare la chitarra ed anima le varie celebrazioni e incontri di preghiera carismatica nella parrocchia. Dopo aver ricevuto il “Battesimo nello Spirito”, all'età di 10 anni, con un gruppo del Rinnovamento Carismatico Cattolico, inizia a maturare la scelta di entrare in seminario e diventa sacerdote nel 1998. Da sacerdote continua a coltivare ulteriormente la passione per la chitarra e dal 2017 inizia a comporre musica di ispirazione cristiana. Il cantautore, nel frattempo, è diventato parroco in provincia e periferia di Napoli. Gli album al suo attivo: “Certezza” (2017), “Confidenza” (2018), “Come roccia” (2019), “Il dono della Vita” (2020), “Fedeltà” (2020). Don Pasquale ha pubblicato anche i singoli: “Fiducia” (2020), “Guarda il Cielo” (2020), “Gioia immensa sarà” (2020) e tanti altri. Sono tutti canti di evangelizzazione e di lode e, insieme agli album, sono tutti presenti sulle piattaforme digitali e streaming. Per rimanere costantemente aggiornati su tutte le novità in merito alla musica di Don Pasquale è consigliato seguire periodicamente il suo canale YouTube, la pagina Facebook e gli altri canali social sempre attivi.
Link dal quale si può scegliere la piattaforma digitale preferita:  https://ffm.to/d1ydwy4
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personal-reporter · 1 year ago
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Rodin e la danza al Mudec di Milano
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Fino al 10 marzo 2024 è da vedere presso il  Museo delle Culture di Milano la mostra Rodin e la danza,  che illustra il ruolo chiave della danza nell’ispirare la produzione artistica di Auguste Rodin e l’influsso che le opere dell’artista hanno ancora oggi sulla danza contemporanea.  L’esposizione. promossa dal Comune di Milano (Cultura), prodotta da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore e curata da Aude Chevalier, Elena Cervellati e Cristiana Natali, vede la collaborazione con il Museo Rodin di Parigi da cui provengono 53 opere, con  15 statuine di danzatrici dedicate dall'artista francese a Movimenti di danza, di cui 14 provengono dal museo parigino, e a questo nucleo, in occasione della mostra, è affiancata una quindicesima statuetta, conservata presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. La raccolta delle 15 sculture presenta il lavoro di Rodin nello studio dei movimenti della danza occidentale come massima espressione nell’arte plastica e scultorea. Il mondo delle danzatrici permise a Rodin di rappresentare la possibilità di movimento che il corpo umano rivela attraverso la danza, soddisfacendo così il desiderio di leggere e tradurre in forma estetica la vita dei corpi, il loro movimento, la loro energia ed espressione. Secondo tema della mostra è il rapporto di Rodin con la cultura extraeuropea del sud-est asiatico, che fu un momento di svolta per il canone classico di bellezza plastica che ha rinnovato profondamente la cultura e le pratiche artistiche occidentali, affiancando ai disegni di danzatrici cambogiane di Rodin, una selezione di oggetti cambogiani provenienti da collezioni museali etnoantropologiche italiane e immagini lasciate dalla danza cambogiana nella cultura italiana. A conclusione del percorso espositivo  la terza sezione della mostra esplora, attraverso un confronto tra 7 capolavori di Rodin e 6 coreografie concepite tra il 1990 e il 2021, il legame e la contaminazione tra la ricerca di Rodin e il mondo della danza. L’artista ha dedicato tutta la sua vita ad allo studio dei corpi delle ballerine, analizzandone i gesti più significativi e cogliendo la vera essenza della danza. La ricerca di Rodin  anticipa la questione del ritmo e della danza, di estremo interesse sia per i giovani scultori della sua epoca, sia per i coreografi e i danzatori che ancora oggi traggono ispirazione continua dalle sue opere. La sorprendente libertà di sperimentazione di Rodin lo portò ad occupare ancora oggi un ruolo di rilievo non solo tra l’Ottocento e il Novecento, ma anche tra la fine di una tradizione e l'inizio di una nuova visione, con una contaminazione tipica delle più recenti sperimentazioni artistiche. La mostra Rodin e la danza è visitabile nei seguenti orari :  lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30. Sono previste aperture straordinarie  mercoledì 1 novembre (Tutti i santi) 9.30-19.30; giovedì 7 dicembre (Sant'Ambrogio) 9.30-22.30; venerdì 8 dicembre (Festa dell’Immacolata Concezione) 9.30-19.30; domenica 24 dicembre (Vigilia di Natale) 9.30-14.00; lunedì 25 dicembre (Natale) 14.30-19.30; martedì 26 dicembre (Santo Stefano) 9.30-19.30; domenica 31 dicembre (San Silvestro) 9.30-14.00; lunedì 1 gennaio (Capodanno) 14.30-19.30 e  sabato 6 gennaio (Epifania) 9.30-22.30. Read the full article
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carmenvicinanza · 2 years ago
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SZA
https://www.unadonnalgiorno.it/sza/
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SZA è una cantautrice statunitense diventata famosa nel 2017 con l’album Ctrl, che ha vinto tre volte il disco di platino.
Ha inciso due album, il secondo è SOS del 2022, che hanno venduto in totale, compresi i singoli, oltre 40 milioni di copie.
Nella sua breve carriera, ha già vinto un Grammy Award dopo aver collezionato quindici candidature per quello che è l’Oscar della musica. Ha anche ricevuto nomination il Golden Globe e l’Oscar alla migliore canzone col brano colonna sonora del film Black Panther All the Stars.
Ha inoltre vinto un American Music Award, due Billboard Music Award, un MTV Europe Music Award, due MTV Video Music Awards, tre NAACP Image Award, due BET Awards ed è stata la destinataria del Rulebreaker Award nell’ambito dei Billboard Women in Music nel 2018.
Ha scritto e composto brani per star come Beyoncé e collaborato con artisti e artiste come Justin Timberlake, Rihanna, Alicia Keys e molti altri e altre.
SZA, il cui vero nome è Solána Imani Rowe è nata l’8 novembre 1989 a St. Louis, in Missouri, ed è cresciuta nel New Jersey. Sua madre è cristiana e il padre musulmano, si è avvicinata alla fede islamica e indossava anche l’hijab che ha deciso di dismettere dopo i numerosi episodi di bullismo e islamofobia ricevuti quando era ancora a scuola.
Ha creato il suo nome d’arte dopo aver consultato l’alfabeto supremo, la prima lettera significa Sovrano, Salvatore e le altre due corrispondo alle iniziali delle parole Zig-Zag e Allah.
Ha iniziato a fare musica nel 2012 e l’anno successivo ha firmato con la sua prima casa discografica, da quel momento si sono susseguiti EP di successo, celebri collaborazioni, ha scritto testi per altre e altri, composto colonne sonore per film di successo e suonato in giro per il mondo scalando le classifiche internazionali.
SZA ha un’inclinazione vocale di genere jazz, rifiuta di farsi etichettare come musicista pop, R&B o hip hop, affermando di trarre ispirazione da jazz, folk e rap.
Ha iniziato a scrivere testi associandoli alla poesia, toccando temi, spesso personali, legati alla sessualità, all’abbandono e alla nostalgia.
Femminista intersezionale, sostiene il movimento Black Lives Matter.
Attiva anche in favore dell’ambiente, ha fondato una linea di abbigliamento ecosostenibile, chiamata Ctrl Fishing Co., i cui ricavi sono devoluti per la salvaguardia degli oceani.
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lovelycoldgladiator · 2 years ago
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#fede #amore #dio #gesù #speranza #credere #bibbia #cristiana #pace #preghiera #pregare #vita #gesùcristo #motivazione #benedetto #chiesa #ispirazione #cristo #divinità #verità #grazia https://www.instagram.com/p/CiumW_cjTXj/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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susieporta · 2 years ago
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Ricomincia dalla voce che risuona in te, che hai finto di non sentire perché richiedeva coraggio.
Ricomincia da una musica che ami solo tu, da un gesto inusuale, da un pensiero ribelle, un passo di danza, una parola nuova.
Trova significati alle aperture, cogli le occasioni, creale se necessario; non avere fretta, cammina rispettando il tuo ritmo interiore.
Ogni cuore ha il suo battito, tu ascolta la tua melodia.
Non hai bisogno di consensi. Sono nocivi come veleni.
Hai bisogno d'amore, di darlo e riceverlo e saranno pochi quelli con cui ti legherai davvero, limpide oasi in cui ristorare, curare le ferite, ridere a crepapelle, sbocciare alla luce di una rivelazione, fiorire nutrita dalle tenerezza di un cuore che sa vedere e ascoltare.
Agli altri sorridi, impara da loro: l'umiltà dai presuntuosi, la gentilezza dagli insolenti, il perdono dai vendicativi, il coraggio dai pavidi, la lealtà dagli opportunisti perchè il male può divenire maestro di saggezza nella luce rilfessa che ispira trasformazione.
Cogli il meglio da chi merita la tua ammirazione, trai ispirazione dalla bellezza delle persone che vivono con l'anima: il mondo è incantevole per chi sa guardare, per chi conosce e sceglie comunque di vivere come crede, senza farsi condizionare da chi vorrebbe convincerti che c'è solo bruttezza, cattiveria, menefreghismo. Resta libera da tutto questo.
Ti accuseranno di essere un'ingenua, di essere irragionevole, perché la maggioranza delle persone concepisce la bontà come debolezza.
Ti prenderanno per una sognatrice senza speranza, cercheranno a tutti i costi di convincerti che devi accontentarti delle briciole, che devi strisciare come fanno gli opportunisti, che non potrai mai realizzare il cammino che ti sei scelta.
Non credergli. Sono voci esterne di persone passeggere, che transiteranno nella tua vita ma che non ne faranno mai parte perché tu sceglierai diversamente.
I cigni appartengono ai cigni, gli anatroccoli agli anatroccoli. E non c'è niente di male ad essere l'uno o l'altro.
L'errore è omologare, classificare, appiattire le persone, mentre la bellezza è nello spessore, nella varietà, perché solo fra molte possibilità nasce la libertà di scegliere cosa fare e chi essere.
La vera intelligenza è amante della compassione, sa condividere, rispetta l'altro da sè, riconosce i limiti, è compagna dell'umiltà.
Lancia in aria una moneta e resisti, qualunque cosa accada, vincerai comunque perché avrai avuto il coraggio di seguirti senza rinnegare la tua natura.
(Cristiana Zampa - da "Sui Sentieri dell'Anima")
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thegianpieromennitipolis · 3 years ago
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Tratto da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO PRIMO - di Gianpiero Menniti
https://www.amazon.it/SGUARDI-SULLARTE-Libro-Primo-Short/dp/B096TN9BK1/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=
IL BUIO E LA LUCE 
Sebastiano del Piombo e Raffaello. Come dire, senza nulla togliere alle qualità e al talento del primo, Michelangelo che compete con Raffaello. Due giganti che occupano lo spazio e il tempo dell'arte nel primo ventennio del '500. Sebastiano Luciani (1485-1547), detto "del Piombo" poiché divenne custode dei piombi o sigilli del vaticano, proveniva da ambiente veneziano - fu allievo di Giovanni Bellini -  e seppe interpretare quelle basi artistiche traendo ispirazione anche da Leonardo.  Fino a quando, giunto a Roma, si lasciò influenzare sia dal Maestro della "Sistina", del quale divenne sodale, che dal Raffaello delle "Stanze". Queste esperienze, unite alle sue indubbie doti, lo resero protagonista di una commissione prestigiosa: Giulio de' Medici gli chiese di realizzare, alla fine del 1516, una pala d'altare destinata dal cardinale alla sua sede vescovile a Narbonne. Il tema assegnato era la "Resurrezione di Lazzaro". Contemporaneamente, lo stesso de' Medici (che di lì a pochi anni, nel 1523, diventerà Papa col nome di Clemente VII) commissionò un'altra pala d'altare, sempre per la cattedrale francese, a Raffaello (1483-1520), affidandogli la raffigurazione della "Trasfigurazione". Dunque, uno dei massimi artisti della Roma rinascimentale si venne a trovare in competizione con un pittore di scuola eccelsa ma pur sempre di caratura inferiore. Ma, dietro le quinte, è il Buonarroti a dettare la composizione al suo fin lì fidato discepolo, come scrisse il Vasari chiarendo come la pala in questione venne realizzata «sotto ordine e disegno in alcune parti di Michelagnolo». Quel confronto disegna una delle pagine più controverse della storia dell'arte.  La "Trasfigurazione" rimarrà l'ultimo dipinto di Raffaello. L'opera, iniziata nel 1518 e rimasta incompiuta nell'aprile 1520, venne posta nella camera ardente del maestro urbinate, quasi a suggello della sua estrema capacità lirica e tensione mistica. Un'opera di luce: dominata dalla trasformazione di Cristo in una fonte luminosa di splendore accecante («si trasfigurò davanti a loro, e la sua faccia splendette come il sole e le sue vesti diventarono bianche come la neve» Matteo 17,2), l'ispirazione raffaellesca divenne celebre per il contrasto tra la scena metafisica che sovrasta la composizione e la convulsa, terragna rappresentazione, in basso, del "miracolo dell'ossesso". Come mai l'introduzione arbitraria di un testo così dissonante nella rappresentazione principale? La risposta si trova nel testo pittorico di Sebastiano del Piombo, terminato già nell'aprile dell'anno prima: probabilmente, Raffaello vide, o ne fu informato, la "Resurrezione" del suo rivale.  Comprese l'intonazione drammatica che l'altro dipinto, anche per via del tema, aveva raggiunto e decise di non essere da meno "aggiungendo" una scena che possedesse comparabile intensità. Già, perché l'opera del pittore veneziano, intrisa d'ispirazione michelangiolesca, apparve carica di un contenuto molto denso: Cristo è tra la folla dei fedeli e degli increduli mentre, issato su un podio, mostra la solenne potenza del gesto e della parola.  Sullo sfondo i tratti della città emergono da un sipario oscuro che si salda al movimento agitato di una folla sciamante e atterrita.  Questo è il Michelangelo che presentiva l'esigenza di una profonda riforma della cristianità, fondandola sulla rappresentazione del "timor di Dio" quale soglia insostituibile della fede.  La città è il mondo corrotto e vacuo dal quale promana l'umanità incerta, bisognosa di un Dio che affermi il dominio incorruttibile sulla vita e sulla morte: nel gesto che "salva" c'è tutta la teleologia cristiana. La possanza dell'opera s'imponeva nella sua oscura immagine. Così, Raffaello, con scelta geniale, immette nella sua "Trasfigurazione" la medesima accezione concettuale, includendo in un cono di prospettiva perfino l'immagine di una città dalla quale proviene fino ad uno scenario di buia roccia, la massa brulicante che non ha altro appello se non al Cristo, unica fonte di luce e di salvezza. E' l'umanesimo tragico che ridefinisce l'orizzonte dell'arte sacra e segna l'arte di "maniera" che verrà affermandosi nella crisi: non solo nello stile figurativo, ma nei sentimenti profondi, nel buio dell'errare alla ricerca della luce.
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orsopetomane · 3 years ago
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Fotogrammi tratti dal documentario “La vita segreta di Di Battista”, prodotto dalla Di Maio Pictures nel 2019.
Sinossi: prima di tagliarsi i capelli, fidanzarsi con Sahrahhh e pianificare il megatour del Sudamerica, Dibba gestiva una setta di chiara ispirazione cristiana in cui egli stesso si prestava a interpretare una figura cristologica cui spettavano numerosi privilegi (anche di natura sessuale). Qui lo vediamo mentre annuncia alle sue fedeli il loro premio per averlo seguito in un pellegrinaggio in culo ai lupi sul colle Falisco, davanti al Lago di Bolsena: la conquista dell’Eden!
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antennaweb · 10 months ago
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Gintoni – “Narcocapitalismo”
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“Narcocapitalismo” è un estratto da INVENTARE IL FUTURO, un album composto per dire cose troppo complicate da scrivere “meglio cantarle male” afferma gintoni a Pomeriggio Cinque. Mentre alla Prova del cuoco, quando Antonella Clerici gli ha fatto la domanda più difficile della sua carriera, “di cosa parlano le tue canzoni?” ha risposto: “di realismo narcocapitalista, comunismo acido e amore”. Lo studio si è zittito, ma poi è scoppiato un grande applauso quando ha eseguito e distribuito il suo spritz a tutti i presenti. In pochi si sono accorti dell’ingrediente segreto: un pizzico di LSD. Il disco è stato scritto, arrangiato, prodotto ed eseguito da gintoni, in arte Agostino Cettolin, che ha poi inventato un’etichetta fittizia, la ToniPomiBoni (letteralmente “Toni dalle mele buone”, ovviamente l’assonanza pomi-coglioni lascia la fantasia viaggiare) per distribuirlo nel mondo. Le fonti di ispirazione sono molteplici, musicalmente YardAct, Strokes o i Cani. Ideologicamente pensava di rubare la scena dei CCCP che, tragicamente si sono riuniti. Le parole invece vengono direttamente dalla passione per i saggi di Fisher, De Sutter, Petrilli e Edoardo Camurri. Avrei potuto scrivere cose più interessanti, ma spero che quelle le trovite nel disco! Nato nel profondo veneto da padre berlu-comunista e madre ultra cristiana, si dedica alla musica fin da adolescente. Pigro e svogliato abbandona presto qualunque velleità di studio decidendo che “piuttosto di imparare un assolo, me lo invento ogni volta”; così dichiarò al Maurizio Costanzo Show. I suoi grandi amori sono sempre stati il cinema e la musica, in particolare nelle figure di Marlon Brando e Jim Morrison da cui ha imparato solo i vizi. Fin dai 14 anni forma compulsivamente band che potessero dare forma alle sue idee musicalmente marxiste. Nel 2016 forma la band più longeva, Frammenti, con cui riesce a condividere palchi indie con Queen of Saba, Iside, Eugenio in via di Gioia, Colombre e Management, tra gli altri. Nel mentre prova la strada della produzione, collaborando con artisti come Teresa Cinquetti, Alessandro Furlan e Francesco Caporale. Scemata l’esperienza appena citata e licenziatosi dai lavori di insegnante e gelataio che portava avanti contemporaneamente, dal 2021 si trova ad avere molto più tempo libero di quanto si aspettasse, da questa libertà nasce l’album INVENTARE IL FUTURO. In un’epoca post-fascista, il post-punk è l’unica risposta possibile.   https://linktr.ee/gintoni Read the full article
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ultimaedizione · 2 years ago
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Per un partito che faccia ciò di cui non si occupano né a destra né a sinistra - di Giancarlo Infante
Mario Giro ha commentato il recente sondaggio che raccoglie l’auspicio di circa il 25% degli elettori per la nascita di quello che è definito un “partito cattolico” . Un’espressione che sicuramente dev’essere corretta in “ispirazione cristiana” in modo da allontanare ogni rischio di far pensare che si voglia dare seguito alla nascita di un qualcosa di confessionale. Certamente colpisce il dato…
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edizionimedusa · 3 years ago
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Ripercorrendo le modalità di rappresentazione di questo tema sin dai testi biblici, in questo studio storico e iconografico Victoria Cirlot studia il grande fascino e il potere evocativo delle nuvole di velare e al contempo ispirare all’intelletto umano nuovi orizzonti di conoscenza. Pagine suggestive che attraversano i secoli, passando dalla mistica medievale fino alla sensibilità moderna di autori come Baudelaire, fanno sì che la nube diventi una proiezione del nostro universo interiore. Come osserva Enrico Lodi nell’Introduzione, la stessa scrittura di Victoria Cirlot si avvale di uno «stile correlativo» avvincente, che cattura l’attenzione del lettore in un percorso ricco di svolte e legami simbolici e culturali inattesi. A Immagini negative, il testo che dà il nome al volume – nato da una conferenza tenuta nel 2016 a Santiago del Cile – Victoria Cirlot accosta in questa edizione italiana anche un saggio totalmente inedito, La stella e la nuvola, che ne continua il percorso e, pur tenendolo saldamente ancorato all’eredità simbolica della cultura cristiana, lo porta fino alle forme in cui la contemporaneità più vicina a noi ha preso ispirazione, nell’arte e nel pensiero, dalle nuvole.
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ca-la-bi-yau · 5 years ago
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Zdzislaw Beksinski (1929-2005), il pittore dell'incubo. Beksinski, l'artista polacco che rappresentava su tela i suoi incubi e i suoi inferni. Scene apocalittiche, desolanti e cupe; oggetti, persone e paesaggi "scheletrizzati", resi aridi, corrosi, marci. Per alcuni la sua arte era "distopica e surrealista", lui preferiva parlare di un "periodo gotico". Lande desolate, edifici e città in decomposizione, un inferno continuo su tela. La leggenda vuole che Beksinski "vide" l'inferno, durante 3 mesi di coma successivi a un grave incidente d'auto. Negli anni 90 cadde in una spirale negativa e particolarmente nera: nel 1998 muore sua moglie Zofia, l'anno successivo il loro unico figlio Tomasz si toglie la vita e i suoi quadri diventano un vero "portale infernale" sulle sue emozioni. In alcuni quadri ricorrono elementi religiosi e politici con la rappresentazione (allo stesso modo, "infernale") di scene di ispirazione cristiana (con "l'annichilimento" di Cristo in croce) o con la critica a simboli di guerra e alla dittatura sovietica. Questa è una libera scelta tra le sue opere a cui sono più affezionato. Beksinski non diede mai un titolo alle sue opere, alcune sono "titolate" con dei codici e tutte, come affermato da lui stesso, sono state realizzate ascoltando sempre musica classica. Morirà nel 2005, in maniera altrettanto tragica, accoltellato 19 volte dal figlio del suo maggiordomo, per un prestito negato.
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