#introspezione poesia
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pier-carlo-universe · 26 days ago
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"Bambino, il viaggio nella fantasia e nel cuore": La poesia di Alda Merini. Recensione di Alessandria today
Un invito poetico a scoprire l’innocenza e il potere del sentimento attraverso i versi di una grande poetessa.
Un invito poetico a scoprire l’innocenza e il potere del sentimento attraverso i versi di una grande poetessa. La poesia: “Bambino” di Alda Merini. “Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasialegalo con l’intelligenza del cuore.Vedrai sorgere giardini incantatie tua madre diventerà una piantache ti coprirà con le sue foglie.Fa delle tue mani due bianche colombeche portino la pace ovunquee…
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ilgiardinodivagante · 4 months ago
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Cos'è davvero l'uguaglianza? È come una chimera, un ideale che sfugge, un concetto che ognuno interpreta a modo suo. Da una parte, c'è chi grida al merito, alla gerarchia, a una sorta di legge della giungla dove vince il più forte. Ma il merito è davvero così oggettivo? Non è che spesso è il frutto di un gioco di carte truccato, dove alcuni nascono già con un asso nella manica? E poi, c'è chi, all'opposto, sostiene che siamo tutti uguali, punto e basta. Ma se siamo tutti uguali, che senso ha valorizzare le differenze? È come dire che un Picasso e un bambino di tre anni che scarabocchia un foglio sono sullo stesso piano.
Io credo che l'uguaglianza sia il fondamento di una società sana, ma non nell'accezione di un livellamento che annulla le individualità. È il diritto di ogni essere umano a partire da una linea di partenza equa, a poter sviluppare i propri talenti, a non essere giudicato per l'origine, il colore della pelle o le preferenze sessuali. Ma questo non significa che tutti debbano fare lo stesso lavoro o raggiungere gli stessi traguardi. Un medico e un poeta hanno ruoli diversi, ma entrambi sono essenziali per la nostra società.
Il problema nasce quando confondiamo l'uguaglianza con l'uniformità. È come se volessimo tutti indossare la stessa taglia di scarpe, senza renderci conto che ognuno ha un piede diverso. Certo, possiamo creare delle scarpe standard, ma poi ci saranno sempre quelli a cui stringono e quelli a cui sono larghe.
La meritocrazia, se intesa nel modo giusto, può essere un motore di crescita. Ma deve essere una meritocrazia inclusiva, che non lasci indietro nessuno. È illogico pensare che un bambino cresciuto in un ambiente privo delle risorse fondamentali possa, senza alcun supporto, raggiungere gli stessi risultati di un suo coetaneo cresciuto in un contesto privilegiato. Dobbiamo creare delle reti di sostegno, delle rampe di lancio per chi parte svantaggiato.
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E poi c'è la questione della libertà di espressione. Certo, ognuno ha diritto a dire la sua, ma non tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Un'idea ben argomentata, frutto di una profonda riflessione, è diversa da un'opinione buttata lì tanto per dire. E non dimentichiamo che la libertà di espressione ha dei limiti. Non possiamo gridare al fuoco in un cinema, né diffondere notizie false che possano danneggiare gli altri.
Per costruire una società più giusta ed equa, dobbiamo prima di tutto affrontare le contraddizioni e le sfide che ci troviamo ad affrontare. Come possiamo conciliare il principio di uguaglianza con quello di meritocrazia? Viviamo in un'epoca contraddittoria, dove si invocano i valori di pace e fratellanza, ma si perpetuano le disuguaglianze. Più parliamo di uguaglianza, più il divario tra ricchi e poveri sembra allargarsi.
Ci chiediamo allora: vogliamo davvero una società più equa? E se sì, perché le nostre azioni non corrispondono a questo desiderio? Siamo disposti a mettere in discussione i nostri privilegi per costruire un futuro più giusto? Le risposte a queste domande sono fondamentali per definire le azioni concrete che dobbiamo intraprendere.
Insomma, la strada verso l'uguaglianza è lunga e tortuosa. È un percorso che richiede impegno, dialogo e soprattutto onestà intellettuale. Dobbiamo essere disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni, a uscire dalla nostra comfort zone e ad ascoltare le ragioni degli altri. Solo così potremo costruire una società più giusta e più equa, dove ognuno possa realizzarsi e trovare il proprio posto.
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gregor-samsung · 8 days ago
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" Il 31 dicembre mi fece il consueto regalo per il nuovo anno. Tre sterline, la poverina. Una volta me ne dava due; negli ultimi anni sono diventate tre. Poverina! Con quale garbo me le diede. Io le regalai qualche profumo, come sempre. Che pio sentimento è quello materno! Era una fra le donne più tirate – ridotta così dalle circostanze, nel timore di rimanere per strada. E nonostante ciò con quale facilità mi diede tre sterline. Erano una gran somma per lei. È vero che mi conosceva per un tipo molto parsimonioso e che il denaro non sarebbe uscito dalla casa. Ma alla fine non ne era poi così sicura, perché non le dicevo mai la cifra che avevo messo da parte. "
Konstantinos Kavafis, Poesie e prose, a cura di Renata Lavagnini e Cristiano Luciani, Bompiani (collana Classici della Letteratura Europea diretta da Nuccio Ordine), 2021¹, p. 1677.
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matmatto1 · 6 days ago
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ASFISSIA EMOZIONALE
Nell'abisso delle emozioni,
dove l'anima si perde tra le illusioni,
nasce un fiume di sensazioni sottili,
che attraversa i sentieri più fragili.
L'asfissia emotiva mi avvolge,
come un velo che il cuore assolve,
i pensieri si confondono, si fondono,
in un turbinio di emozioni che sfuggono.
La gioia danza con la tristezza,
la rabbia si mescola alla dolcezza,
la paura e la speranza si sfiorano,
in un tango di sentimenti che si abbracciano.
Le lacrime diventano parole,
sciolgono i nodi più profondi e mole,
svelano la vulnerabilità nascosta,
che rende l'anima umana così composta.
L'asfissia emotiva è un mare in tempesta,
che mi travolge senza darmi tregua,
come uno scorpione che mi punge senza sosta.
Attraverso le emozioni, mi sento vivo,
nel loro colore troviamo la mia essenza,
che dona profondità all'esistenza.
Quindi abbraccio l'asfissia emotiva,
lasciandola fluire senza paura o parvenza,
perché solo attraverso il suo abbraccio intenso,
possiamo vivere l'autentica esistenza.
Analisi:
La poesia affronta il tema dell'asfissia emotiva, un'esperienza di soffocamento interiore che nasce dall'intensità delle emozioni che travolgono l'individuo. In un gioco di contrasti, la gioia e la tristezza, la rabbia e la dolcezza coesistono, creando una dinamica di emozioni che si intrecciano. L'asfissia emotiva diventa un simbolo della lotta con la propria vulnerabilità, ma anche della profondità che solo il vissuto emotivo può conferire alla vita. La conclusione suggerisce una visione di accettazione e abbraccio della propria emozionalità, come via per vivere un'esistenza autentica e completa.
Descrizione:
"La poesia esplora la complessità delle emozioni umane, portando alla luce il conflitto interiore causato dall'intensità dei sentimenti. L'asfissia emotiva, rappresentata come un velo o un mare in tempesta, simboleggia la difficoltà di respirare e di vivere in equilibrio emotivo. Tuttavia, l'autore invita ad abbracciare questa esperienza come una via per scoprire la vera essenza dell'esistenza, dove la vulnerabilità diventa una forza che arricchisce la propria vita."
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scritturacreativa-85 · 1 month ago
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Il sentiero che conduceva a te
Era un giorno come tanti altri, eppure il vento portava con sé qualcosa di diverso. Mi sembrava di sentire il profumo del cambiamento nell’aria, mescolato all’odore umido del muschio e della terra appena bagnata. Camminavo lungo il sentiero che attraversava la collina dietro casa, un percorso che conoscevo a memoria, eppure quel pomeriggio aveva un sapore diverso. A volte sento che tutto dipende…
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gaiainthejourney · 2 months ago
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La mia casa è da qualche parte
fra le pieghe e le tasche
e altri cantucci nascosti
dentro di me
in un posto un po' più concreto dell'anima
ma meno esuberante del cuore.
Per questo
(qualunque sia la terra che io calpesti
e la composizione chimica
dell'aria che respiro)
mi sento sempre a casa.
Carta e penna
unica tecnologia davvero essenziale
persino loro non sono che
il portico
e il vialetto
che collegano il mondo a una casa
labirintica e sconosciuta
ma piena di finestre
ed è lei ciò che conta.
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calimore111 · 3 months ago
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"𝓡𝓲-𝓝𝓪𝓼𝓬𝓲𝓽𝓪"
𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗼𝗲𝘀𝗶𝗮, 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝗮 𝗹𝗶𝗿𝗶𝗰𝗮, 𝗰𝗶 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗺𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗹𝗮 F𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝘀𝗺𝗼 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. 𝗜𝗻 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗲𝘀𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗲 𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁à 𝘃𝗶𝘀𝘀𝘂𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹'𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲, 𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗴𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗮𝗻𝗮 𝗹𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗼.𝗟𝗮 𝗽𝗼𝗲𝘀𝗶𝗮 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮, 𝘀𝘂𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲𝗶 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗶ù 𝗯𝘂𝗶 è 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗰𝗲, 𝗰𝗮𝗽𝗮𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹'𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮. 𝗟𝗮 𝗿𝗶𝗻𝗮𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮, 𝗱𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲, 𝗻𝗼𝗻 è 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗺𝗮 𝘂𝗻 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗲 𝘀𝗳𝘂𝗺𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲.
"𝓡𝓲-𝓝𝓪𝓼𝓬𝓲𝓽𝓪"
ℐ𝓁 𝓈𝑜𝓁𝑒 𝓇𝒾𝓈𝓅𝓁𝑒𝓃𝒹𝑒 𝓃𝑒𝓁𝓁'𝑜𝓇𝒶 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓇𝒾𝓃𝒶𝓈𝒸𝒾𝓉𝒶.
𝒬𝓊𝒶𝓃𝒹𝑜 𝓉𝓊𝓉𝓉𝑜 𝓈𝑒𝓂𝒷𝓇𝒶𝓋𝒶 𝒹𝑒𝓈𝑜𝓁𝒶𝓉𝑜 𝑒 𝒹𝒾𝓈𝓉𝓇𝓊𝓉𝓉𝑜, 𝒸𝑜𝓇𝓇𝑜𝓉𝓉𝑜 𝒹𝒶𝓁 𝓂𝒶𝓁𝑒.ℰ𝒸𝒸𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝒶𝓅𝓅𝒶𝓇𝓋𝑒 𝓊𝓃𝒶 𝒻𝒾𝑔𝓊𝓇𝒶.
ℱ𝒾𝑔𝓁𝒾𝒶 𝒹𝑒𝓁 𝒸𝑜𝓈𝓂𝑜, 𝑒𝓈𝒾𝓈𝓉𝑒𝓋𝒶 𝓅𝓇𝒾𝓂𝒶 𝒹𝑒𝓁𝓁'𝒶𝓋𝓋𝑒𝓃𝓊𝓉𝒶 𝒹𝑒𝓁 𝓂𝑜𝓃𝒹𝑜, 𝑒𝓇𝒶 𝒸𝑜𝓈ì 𝓁𝓊𝒸𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒸𝒽𝑒 𝒾𝓇𝓇𝒶𝒹𝒾𝒶𝓋𝒶 𝓉𝓊𝓉𝓉𝑜 𝒸𝒾ò 𝒸𝒽𝑒 𝓉𝑜𝒸𝒸𝒶𝓋𝒶.ℰ𝓁𝓁𝒶 𝓇𝒾𝓈𝒶𝓃ò 𝓆𝓊𝑒𝓁𝓁'𝒜𝓇𝒹𝒶 𝒸𝑜𝓈ì 𝓂𝑜𝓇𝑒𝓃𝓉𝑒.
ℐ 𝓈𝓊𝑜𝒾 𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾 𝓈𝒾 𝓅𝑜𝓈𝑒𝓇𝑜 𝓈𝓊 𝓊𝓃 𝒶𝓃𝓉𝒾𝒸𝑜 𝓂𝑜𝓃𝑜𝓁𝒾𝓉𝑒, 𝒶𝓁 𝓆𝓊𝒶𝓁𝑒 𝓋𝒾 𝑒𝓇𝒶𝓃𝑜 𝒾𝓃𝒸𝒾𝓈𝑒 𝒹𝑒𝓁𝓁𝑒 𝓅𝒶𝓇𝑜𝓁𝑒.𝒪𝓈𝓈𝑒𝓇𝓋ò 𝒸𝑜𝓃 𝓂𝒾𝓃𝓊𝓏𝒾𝑜𝓈𝒾𝓉à, 𝑒 𝒸𝒶𝓅𝒾𝒾 𝒸𝒽𝑒 𝓆𝓊𝑒𝓁 𝓁𝓊𝑜𝑔𝑜 𝒸𝑜𝓈𝒾 𝓂𝒶𝑔𝓃𝒾𝒻𝒾𝒸𝑜 𝑒 𝓋𝑒𝓇𝒹𝑒𝑔𝑔𝒾𝒶𝓃𝓉𝑒 𝑒𝓇𝒶 𝒾𝓃𝓉𝓇𝒾𝓈𝑜 𝒹𝒾 𝓊𝓃𝒶 𝒻𝑜𝓇𝓉𝑒 𝑒𝓃𝑒𝓇𝑔𝒾𝒶.
𝒞𝑜𝓁𝓅𝒾𝓉𝒶 𝒹𝒶 𝓉𝒶𝓁𝑒 𝒷𝑒𝓁𝓁𝑒𝓏𝓏𝒶 𝓈𝒾 𝓈𝑒𝒹𝑒𝓉𝓉𝑒……
𝒸𝒽𝒾𝓊𝓈𝑒 𝑔𝓁𝒾 𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾…..
𝑔𝑜𝒹𝑒𝓃𝒹𝑜 𝒹𝒾 𝓆𝓊𝑒𝓁 𝒶𝓉𝓉𝒾𝓂𝑜, 𝑒𝓃𝓉𝓇ò 𝒾𝓃 𝓈𝒾𝓃𝓉𝑜𝓃𝒾𝒶 𝒸𝑜𝓃 𝒾𝓁 𝓁𝓊𝑜𝑔𝑜.
𝒜𝓈𝒸𝑜𝓁𝓉𝒶𝓃𝒹𝑜 𝒶𝓉𝓉𝑒𝓃𝓉𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒾𝓁 𝒻𝓇𝑜𝓃𝒹𝑒𝑔𝑔𝒾𝒶𝓇𝑒 𝒹𝑒𝑔𝓁𝒾 𝒶𝓁𝒷𝑒𝓇𝒾…
𝒾𝓁 𝒸𝒾𝓃𝑔𝓊𝑒𝓉𝓉𝒾𝑜 𝒹𝑒𝑔𝓁𝒾 𝓊𝒸𝒸𝑒𝓁𝓁𝒾 𝑒 𝒾𝓁 𝒻𝓇𝓊𝓈𝒸𝒾𝒶𝓇𝑒 𝒻𝓇𝑒𝓈𝒸𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝓉𝑜𝓇𝓇𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒸𝒽𝑒 𝑒𝓁𝓁𝒶 𝒸𝓇𝑒ò…
𝓈𝒾 𝓈𝑒𝓃𝓉ì 𝓈𝑜𝒹𝒹𝒾𝓈𝒻𝒶𝓉𝓉𝒶.𝒱𝒾𝓋𝑒𝓃𝒹𝑜 𝒸𝑜𝓈ì 𝓁𝒶 𝓅𝓊𝓇𝑒𝓏𝓏𝒶 𝒹𝒾 𝓆𝓊𝑒𝓁 𝒶𝓉𝓉𝒾𝓂𝑜.𝒬𝓊𝒶𝓃𝒹𝑜 𝓇𝒾𝒶𝓅𝓇ì 𝑔𝓁𝒾 𝑜𝒸𝒸𝒽𝒾 , 𝓋𝒾𝒹𝑒 𝒸𝒽𝑒 𝑒𝓇𝒶 𝓈𝑜𝓅𝓇𝒶𝑔𝑔𝒾𝓊𝓃𝓉𝒶 𝓊𝓃𝒶 𝓃𝓊𝑜𝓋𝒶 𝒻𝒾𝑔𝓊𝓇𝒶 .
𝒫𝑒𝓇𝒸𝑒𝓅𝒾𝓋𝒶 𝓁𝒶 𝓈𝓊𝒶 𝑒𝓃𝑒𝓇𝑔𝒾𝒶 𝑒 𝓁𝒶 𝓇𝒾𝒸𝑜𝓃𝑜𝓈𝒸𝑒𝓋𝒶 𝒸𝑜𝓂𝑒 𝓈𝓊𝒶 𝓈𝒾𝓂𝒾𝓁𝑒.
ℒ𝒶 𝒻𝒾𝑔𝓊𝓇𝒶 𝓈'𝒶𝓋𝓋𝒾𝒸𝒾𝓃ò ���𝓁𝓁𝒶 𝓈𝓅𝓁𝑒𝓃𝒹𝒾𝒹𝒶 𝒸𝓇𝑒𝒶𝓉𝓊𝓇𝒶, 𝒹𝑜𝓁𝒸𝑒𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝒾𝓃𝒾𝓏𝒾ò 𝒶 𝒸𝒽𝒾𝑒𝒹𝑒𝓇𝓁𝑒 𝑒 𝒶 𝒹𝑜𝓂𝒶𝓃𝒹𝒶𝓇𝑒.
ℐ 𝒹𝓊𝑒 𝓈𝒸𝑜𝓅𝓇𝒾𝓇𝑜𝓃𝑜 𝒸𝒽𝑒 𝑒𝓇𝒶𝓃𝑜 𝓈𝓉𝒶𝓉𝒾 𝓂𝒶𝓃𝒹𝒶𝓉𝒾 𝒾𝓃 𝓆𝓊𝑒𝓈𝓉𝑜 𝓁𝓊𝑜𝑔𝑜 𝓅𝑒𝓇 𝒹𝒶𝓇𝑒 𝓈𝒶𝑔𝑔𝑒𝓏𝓏𝒶, 𝒾𝓃𝓈𝑒𝑔𝓃𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜 𝒶𝓁𝓁𝑒 𝑔𝑒𝓃𝓉𝒾 𝒹𝒾 𝓆𝓊𝑒𝓁𝓁'𝒶𝓇𝒹𝒶.
ℰ 𝒸𝑜𝓈ì 𝓁𝑒 𝒹𝓊𝑒 𝒻𝒾𝑔𝓊𝓇𝑒, 𝓊𝓃𝒾𝓉𝑒 𝓃𝑒𝓁𝓁'𝒶𝓂𝑜𝓇𝑒 𝓅𝑜𝓇𝓉𝒶𝓇𝑜𝓃𝑜 𝓁𝓊𝒸𝑒 𝒾𝓃 𝓆𝓊𝑒𝓁𝓁𝑒 𝓂𝑒𝓇𝒶𝓋𝒾𝑔𝓁𝒾𝑜𝓈𝑒 𝓁𝒶𝓃𝒹𝑒 𝒹𝒾 𝒜𝓇𝒹𝒶.
-Calimore☀️ (08/10/2024)
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lorenzospurio · 11 months ago
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N.E. 01/2023 - "Introspezione" e "Paesaggio interiore", due poesie di Loretta Fusco
Introspezione Ho sbriciolato gomme intere a furia di cancellare pagine di una me irrisolta sovrapponendo immagini delle mie tante proiezioni possibili. Una sequenza di scatti ipotetiche vite invissute capovolte sul fondo di una scatola, tra ciglia sparse di rimpianto. * Passaggio interiore Apparentemente sembro quando sprofondo nello specchio della mia immagine fittizia. Quanto di…
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fluttuoo · 1 year ago
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Essere il coltello che ferisce e insieme la ferita.
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personal-reporter · 2 years ago
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Umberto Saba: 140 anni dalla sua nascita
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Umberto Saba è stato uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo.  Nato a Trieste il 9 marzo 1883, Saba ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura italiana e internazionale.  Nel 2023 si celebreranno i 140 anni dalla sua nascita, un'occasione per ricordare la sua vita e la sua opera. La vita di Umberto Saba Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è nato a Trieste il 9 marzo 1883. Figlio di un agente di commercio e di una donna ebrea di famiglia benestante, Saba trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Trieste, città che avrebbe influenzato profondamente la sua poesia. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina, Saba si dedicò alla scrittura e alla poesia. Nel 1910 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Poesie", che fu seguita da molte altre raccolte, tra cui "Il canzoniere" e "Ultime cose". Durante la sua vita, Saba ebbe molti problemi personali e familiari. Ebbe una relazione difficile con la madre e la moglie, e fu costretto a fuggire dall'Italia durante il regime fascista. Tuttavia, nonostante questi problemi, Saba continuò a scrivere poesie e a pubblicare libri fino alla sua morte.Umberto Saba morì a Gorizia il 25 agosto 1957, all'età di 74 anni. L'opera di Umberto Saba L'opera di Umberto Saba è stata caratterizzata da una grande sensibilità e da un profondo senso di introspezione. Saba ha scritto poesie che esplorano i temi dell'amore, della solitudine, della malinconia e della morte, con una grande attenzione per i dettagli e per le emozioni. La poesia di Saba è stata influenzata da molti autori, tra cui Dante, Petrarca, Leopardi e Pascoli. Tuttavia, Saba ha sviluppato uno stile personale e originale, che lo ha reso uno dei poeti più amati e apprezzati della letteratura italiana. Le opere di Saba sono state tradotte in molte lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. La sua poesia è stata descritta come "intima", "sincera" e "profonda", e ha influenzato molti altri poeti italiani e internazionali. I 140 anni dalla nascita di Umberto Saba Il 9 marzo 2023 si sono celebrati i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba. In Italia e in tutto il mondo, si terranno eventi e iniziative per ricordare la vita e l'opera di questo grande poeta. Saranno organizzate mostre, conferenze, letture e spettacoli teatrali, per celebrare la figura di Saba e la sua eredità letteraria. Inoltre, molte case editrici stanno preparando nuove edizioni delle opere di Saba, con introduzioni e commenti di critici e poeti. Saranno anche pubblicati nuovi libri su Saba e la sua poesia, per approfondire la conoscenza di questo autore straordinario. In conclusione, i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba saranno un'occasione per ricordare la vita e l'opera di uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. La sua poesia ha influenzato molte generazioni di lettori e poeti, e la sua eredità letteraria è ancora viva e attuale oggi. Read the full article
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micro961 · 9 days ago
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Porto Raro incanta con “The Window”: una riflessione musicale sul tempo e l’amore
Un singolo toccante disponibile dal 15 novembre sugli store digitali e dal 27 dicembre in promozione radiofonica nazionale
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Il progetto musicale Porto Raro offre una profonda esplorazione di emozioni universali attraverso un suono che unisce radici classiche, flamenco, jazz, ed elettronica. Con il nuovo singolo “The Window”, pubblicato il 15 novembre 2024, si rappresenta un momento importante nel percorso artistico dei Porto Raro, anticipando l’uscita dell'EP prevista per gennaio 2025. “The Window” è molto più di una semplice canzone d'amore. È un viaggio emotivo che mescola chitarre acustiche rock, pianoforti eterei e synth oscuri per raccontare la storia di due anime che si separano mentre il tempo scivola inesorabilmente. Il testo invita l’ascoltatore a riflettere su quanto il tempo possa essere sia un limite illusorio che un’opportunità di introspezione. Come afferma il duo, “L'uomo che non ha paura del tempo riesce a guardarsi dentro senza timori o rimpianti”, un tema centrale che rende il brano profondamente toccante e universale.
Ascolta il brano
Porto Raro nasce nel 2020 dall'incontro tra Pantaleo Rizzo, chitarrista e cantante con una formazione in chitarra classica, e Roberto Pinto, pianista jazz con una passione per l’elettronica. Le loro influenze si intrecciano per creare un sound unico, dove le armonie flamenco incontrano le suggestioni spaziali dei synth e le improvvisazioni jazz. Il progetto si ispira alla filosofia artistica del Duende, celebrata da Federico García Lorca, cercando di trasformare immaginazione ed emozione in un viaggio musicale evocativo. Dopo aver vinto il Premio Aniello De Vita con il brano “Estrella en el mar”, Porto Raro si conferma una realtà musicale innovativa e ricca di poesia. Con “The Window”, il duo dimostra quanto intimità emotiva e sperimentazione sonora possano diventare un linguaggio universale.
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Pantaleo Rizzo: https://www.instagram.com/pantaleo.rizzo_music.page Roberto Pinto: https://www.instagram.com/rpntmusic_/
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pier-carlo-universe · 27 days ago
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"Inverno" di Umberto Saba: Un Paesaggio dell’Anima. Recensione di Alessandria today
La fragilità dell'esistenza nell'inverno dell’animo umano.
La fragilità dell’esistenza nell’inverno dell’animo umano. La poesia “Inverno” di Umberto Saba rappresenta una straordinaria sintesi tra descrizione paesaggistica e introspezione emotiva. Attraverso immagini potenti e una visione simbolica, Saba esplora temi universali come la fragilità dell’esistenza, il conforto nella desolazione e il legame tra natura e condizione umana. Analisi della…
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ilgiardinodivagante · 3 months ago
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Il silenzio è un abisso, un oceano profondo dove affondano le parole, eppure è in questo abisso che a volte si trovano le verità più limpide.
C'è un silenzio che è come un giardino segreto, dove due cuori si incontrano e fioriscono. È un'armonia che nutre l'anima, un'intesa profonda che non ha bisogno di parole. Un sapere profondo, un'empatia che ti fa sentire come se stessi leggendo nel pensiero dell'altro. È il silenzio di due anime che si riconoscono, che condividono un linguaggio segreto fatto di sguardi, di sorrisi, di gesti impercettibili. In questo silenzio, tutto è già detto e compreso. Non ci sono dubbi, non ci sono paure, solo un'immensa fiducia. È come navigare su una stessa barca, verso la stessa stella.
E poi c'è un altro silenzio, un silenzio che gela l'anima. Si insinua lentamente o arriva improvviso e violento. È il silenzio di due mondi che si scontrano, di due navi che navigano in direzioni opposte. In questo silenzio, ogni domanda è inutile e ogni risposta è già scritta. È il silenzio che ci suggerisce che è tempo di andare via senza voltarci indietro.
Come distinguere questi due silenzi? È semplice: dal desiderio che lasciano dentro. Il primo ti attira a sé, ti fa sentire completo. Il secondo ti respinge, ti fa sentire inadeguato. È come l'acqua: una ci disseta, l'altra ci annega.
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Quando il silenzio è del primo tipo, nasce un legame indissolubile, un amore che trascende il tempo. È un tesoro nascosto, da custodire con cura. Quando il silenzio è del secondo tipo, è meglio voltare pagina. Non ha senso insistere, è come cercare di incollare i cocci di uno specchio: si può fare, ma 'immagine sarà sempre distorta.
In entrambi i casi, il silenzio è un maestro. Ci insegna a conoscerci, a capire gli altri, a vivere il presente. È nel silenzio che troviamo le risposte alle nostre domande, che scopriamo chi siamo veramente. Possiamo ascoltare la nostra anima, la nostra voce più profonda.
Quando incontriamo un silenzio che ci fa sentire vivi, che ci unisce a un'altra anima, difendiamolo con tutte le nostre forze. Quando invece incontriamo un silenzio che ci fa sentire soli, è arrivato il momento di lasciar andare. Non dobbiamo aver paura di dire addio, perché solo così potremo fare spazio a nuove connessioni.
Ma il silenzio può essere un potente alleato anche nel nostro dialogo interiore. Se ci mette a disagio, è un segnale che stiamo evitando parti di noi. Potremmo cercare di riempirlo con un flusso incessante di pensieri per non affrontare le nostre paure o insicurezze. In questo caso, il silenzio diventa un luogo di menzogna, un palcoscenico dove recitiamo una parte che non ci appartiene.
Al contrario, quando il silenzio interiore è sereno e accogliente, significa che abbiamo fatto pace con le nostre parti più profonde. Abbiamo accettato i nostri limiti e le nostre fragilità, senza giudicarci. In questo silenzio, troviamo una verità autentica, una connessione profonda con il nostro sé più autentico.
Così come nel silenzio con gli altri possiamo distinguere l'amore dalla paura, anche nel silenzio interiore possiamo distinguere l'accettazione dalla negazione. Quando il silenzio ci unisce a noi stessi, è un dono prezioso da custodire. Quando ci allontana, è un invito a fare i conti con noi stessi e a intraprendere un percorso di crescita personale.
Quindi, abbracciamo il silenzio, coltiviamolo. Non lasciamo che le parole lo soffochino, non lasciamo che i rumori lo disturbino.
Le parole sono solo un sentiero, è il silenzio la nostra casa. Sia che la abiteremo insieme ad altri o che, una volta entrati, ricominceremo da soli, il silenzio è la meta finale di ogni comunicazione autentica. È nel silenzio che troviamo la verità, la comprensione e, talvolta, l'accettazione della nostra solitudine.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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gianlucacrugnola · 2 months ago
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IAMTHELIVING - Nebra Sky
Alcune canzoni sembrano semplicemente vive. Simile al battito cardiaco che pompa il sangue a tutta velocità, l’energia naturale scorre attraverso la musica di IAMTHELIVING, tra momenti di introspezione, chitarre pizzicate, fantasticherie da pista da ballo, sintetizzatori scintillanti ed archi chiassosi, dove la poesia sincera echeggia attraverso un tenero canto. Cantante, cantautore, produttore…
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immaginepoesia · 4 months ago
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ILLUMINANTE CREATIVITA' di Lidia Chiarelli- by Ana Stjelja on ARTSMAGAZINE
Lidia Chiarelli, artista e poetessa italiana, porta con sé una ricca eredità che va oltre il suo impressionante lavoro. Figlia del celebre Guido Chiarelli, ingegnere e innovatore responsabile della rivoluzione dell’illuminazione pubblica a Torino, è cresciuta in un ambiente impregnato di creatività, innovazione e profondo apprezzamento per le arti.
Guido Chiarelli non è stato solo un maestro del suo mestiere, ma anche un pioniere nel trasformare Torino in una città di luci durante il dopoguerra. Il suo contributo è stato fondamentale per modernizzare il sistema di illuminazione pubblica della città e gli è valso il riconoscimento di leader nel suo campo. Il paesaggio urbano di Torino, illuminato dai suoi progetti, divenne un simbolo di progresso e modernizzazione, riflettendo la miscela di precisione ingegneristica e sensibilità artistica che caratterizzava il lavoro di Guido Chiarelli.
Lidia ha ereditato questa duplice passione per l’arte e l’innovazione, scegliendo di incanalarla in percorsi più creativi. Figura di spicco nel mondo dell’arte, è nota soprattutto per il suo coinvolgimento nel movimento letterario e artistico internazionale Immagine & Poesia,��di cui è stata co-fondatrice nel 2007. Questo movimento cerca di unire l’arte visiva e la poesia, creando una sintesi di espressione artistica che colmi il divario tra parole e immagini.
Il suo stile artistico è decisamente surreale e simbolico, spesso caratterizzato dai temi della natura, dei sogni e delle emozioni umane. Attraverso la sua arte visiva, Lidia Chiarelli trasmette un senso di bellezza e introspezione senza tempo, invitando lo spettatore a esplorare strati di significato più profondi. Le sue opere sono spesso integrate dalla sua poesia, creando un’esperienza multisensoriale che riflette la sua convinzione dell’interconnessione di diverse forme d’arte.
Lidia Chiarelli ha anche dato un contributo significativo al Dylan’s Day, una celebrazione internazionale del poeta Dylan Thomas. Attraverso il suo coinvolgimento, Lidia Chiarelli onora l’eredità di Thomas fondendo la sua arte visiva con la poesia, facendo eco allo spirito di fusione creativa dell’evento. Le sue opere d’arte e le sue poesie ispirate a Dylan Thomas sono spesso presenti in mostre e pubblicazioni dedicate alla giornata, consolidando ulteriormente il suo ruolo nella promozione dell’interconnessione tra arte visiva e letteraria attraverso piattaforme globali.
Oltre ai suoi contributi come artista visiva e poetessa, Lidia continua a onorare l’eredità del padre, non solo attraverso il suo lavoro, ma anche incarnando lo stesso spirito innovativo che ha segnato la vita di Guido Chiarelli. Laddove lui usava la luce per trasformare il mondo fisico, Lidia usa l’arte e le parole per illuminare l’esperienza umana.
Attraverso mostre, pubblicazioni e collaborazioni internazionali, Lidia Chiarelli si è affermata come una moderna donna del Rinascimento, fondendo i mondi dell’arte e della letteratura, proprio come suo padre fece con l’ingegneria e l’innovazione. Lidia Chiarelli è la testimonianza del potere duraturo della creatività, portando avanti l’eredità della sua famiglia e forgiando al contempo un percorso unico nella scena artistica contemporanea.
Il suo percorso di artista, arricchito dal suo patrimonio, ci ricorda la profonda influenza che la famiglia, la storia e l’innovazione possono avere sulla produzione creativa di una persona. Così come Guido Chiarelli illuminava le strade di Torino, Lidia continua a brillare nel mondo dell’arte, diffondendo la sua luce al pubblico di tutto il mondo.
ANA STJELJA, Dubai-based, internationally acclaimed writer, editor, and digital artist
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gaiainthejourney · 2 years ago
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C'è un angolino sempre buio
nel salone d'ingresso della mia anima.
Un angolino buio
freddo e tranquillo
Anche quando fuori c'è il sole
quando viene l'estate, quando c'è confusione.
Il fiammifero sfrigola e accendo una candela.
Mi avvicino, l'angolino mi guarda
coi suoi occhi vivi, morbidi e freddi.
Forse neanche lui sa
se quella luce la desideri
o meno
se bruci e faccia male oppure no.
Mi avvicino ancora.
Soffia un vento freddo.
Niente più luce.
L'angolino vuole restare buio.
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