#infezioni Covid
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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Covid Italia, bollettino settimanale: 5.799 nuovi casi e 108 decessi. Aggiornamento Adnkronos: i dati della settimana rivelano un leggero incremento di casi e decessi da Covid-19 in Italia
L’articolo di Adnkronos offre un aggiornamento settimanale dettagliato sulla situazione Covid-19 in Italia, riportando un totale di 5.799 nuovi casi e 108 decessi negli ultimi sette giorni
L’articolo di Adnkronos offre un aggiornamento settimanale dettagliato sulla situazione Covid-19 in Italia, riportando un totale di 5.799 nuovi casi e 108 decessi negli ultimi sette giorni. Questo bollettino riflette la continua necessità di monitorare la pandemia, anche se l’attenzione mediatica è diminuita rispetto ai periodi più critici. La notizia mette in evidenza la persistenza del virus e…
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scienza-magia · 1 year ago
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In aumento i casi di reinfezione da coronavirus
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Monitoraggio Covid. Nuovi casi ancora in aumento (+31%). Salgono anche i ricoveri e l’indice Rt torna sopra la soglia epidemica. L’incidenza sale a 76 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 58 di sette giorni fa. L’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 7,7% (4.811 ricoverati). in aumento rispetto alla settimana precedente (6,7% al 15/11/2023. Stabili le terapie intensive. La percentuale di reinfezioni è circa il 44%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Aumento del 31% dei nuovi casi di Covid nell’ultima settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Iss e Ministero in cui si sono registrati 44.955 nuovi casi con un’incidenza che sale a 76 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 58 di sette giorni fa. I decessi negli ultimi 7 giorni sono stati 235 rispetto ai 192 della settimana precedenti. Il tasso di positività sale al 17,6% rispetto al 15,3% di sette giorni prima. Al 22/11/2023 l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata, pari al 7,7% (4.811 ricoverati), ma in aumento rispetto alla settimana precedente (6,7% al 15/11/2023). In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,5% (137 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (1,4% al 15/11/2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. “Il Servizio sanitario nazionale, in tutte le sue articolazioni, - spiega Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria - è chiamato a impegnare ogni risorsa per una campagna di prevenzione che vede nella vaccinazione lo strumento decisivo. È nostro dovere, perché possibile, ridurre la mortalità e limitare un eventuale aumento delle ospedalizzazioni, che ad oggi sono comunque assolutamente sotto controllo come indicano i dati”. “Per questo, con le ultime circolari alle Regioni – aggiunge - abbiamo rimarcato l’importanza di promuovere l’offerta attiva delle vaccinazioni affinché, oltre all’importante lavoro dei Dipartimenti di prevenzione, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle farmacie, la vaccinazione sia disponibile anche negli ospedali e nelle RSA, nonché negli ambulatori pubblici e privati che hanno in carico le persone fragili e/o affette da malattie croniche. Allo stesso modo, massima attenzione continuerà a essere dedicata alla sorveglianza dell’andamento epidemiologico di tutti i virus respiratori. Desidero ringraziare a tale riguardo l’Istituto Superiore di Sanità per l’eccellente lavoro svolto con il Sistema di sorveglianza RespiVirNet che ci permette di avere settimanalmente dati aggiornati sui casi di sindromi simil-influenzali su cui basare le nostre azioni di sanità pubblica. Nessun allarme infine – conclude Vaia - sul tema delle malattie respiratorie pediatriche in Cina, che stiamo monitorando attentamente in stretto raccordo con le Istituzioni internazionali”.
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Diffusione L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 14/11/2023 è pari a 1,12 (1,08 - 1,17), in aumento rispetto alla settimana precedente (Rt=0,93 (0,89 - 0,98) al 7/11/2023, e sopra la soglia epidemica. L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 16/11/2023-22/11/2023 è pari a 76 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (09/11/2023-15/11/2023 pari a 58 casi per 100.000 abitanti. L’incidenza settimanale (16/11/2023-22/11/2023) dei casi diagnosticati e segnalati è in aumento in quasi tutte le Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Veneto (176 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza è in aumento in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 58 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti. La percentuale di reinfezioni è circa ilvide-19 44%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Varianti In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, nelle ultime settimane di campionamento consolidate (dati al 20 novembre 2023), si continua ad osservare una predominanza di ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, con diversi sotto-lignaggi, si conferma maggioritaria. Read the full article
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vadaviaaiciap · 1 year ago
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🔴🔴🔴 La Russia pubblica un rapporto di 2.000 pagine che dimostra la pandemia di Covid prodotta dal Deep State e da Big Pharma La Russia ha apertamente affermato che le principali aziende farmaceutiche, insieme a figure influenti nel panorama politico statunitense, hanno orchestrato la pandemia di Covid-19 come parte di una strategia di dominio globale. Tra coloro nominati come partecipanti a questo piano ci sono Hillary Clinton, Barack Obama, Joe Biden e George Soros, suggerendo il loro coinvolgimento in una cospirazione contro l'umanità.
"L'ambasciata russa negli Stati Uniti ha dichiarato giovedì: "La Russia vuole giustizia per la creazione e il rilascio del SARS-CoV-2, mentre l'Occidente ha nascosto le origini e censurato scienziati e giornalisti". Le autorità russe affermano che le iniziative di bioricerca intraprese dal Dipartimento della Difesa americano in Ucraina necessitano di un’approfondita revisione legale, compreso il controllo da parte delle pertinenti organizzazioni internazionali.
L'ambasciata ha espresso preoccupazione per le operazioni del Pentagono in Ucraina, affermando: “Di particolare preoccupazione è l'attività svolta dal Pentagono in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno coinvolto nei loro progetti decine di istituzioni statali e aziende private del Paese”. La dichiarazione ulteriormente elaborata: “I civili e il personale militare della repubblica sono diventati donatori di biomateriali e semplicemente soggetti sperimentali. Non c’è dubbio che tali azioni richiedano un’adeguata valutazione giuridica, anche da parte delle strutture internazionali competenti”.
Persistono preoccupazioni sulla scena internazionale riguardo alla ricerca incontrollata a duplice scopo condotta sotto la guida del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con la Russia che cita costantemente “gravi violazioni” da parte degli Stati Uniti degli impegni della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche. I diplomatici hanno osservato: “Washington ignora le affermazioni, giustificandosi con una certa componente umanitaria dei suoi programmi”.
Hanno aggiunto: “Sottolineiamo che non vi è alcun dubbio sugli eventuali buoni obiettivi dei progetti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Sono disponibili prove del lavoro degli Stati Uniti con potenziali agenti di armi biologiche e sono tutt’altro che isolate, così come prove di tentativi di migliorare deliberatamente le proprietà degli agenti patogeni di infezioni economicamente significative”.
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kon-igi · 1 month ago
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Oh possessore della conoscenza medica e della forgiatura dell'acciaio, una domanda, che sono positivo al covid dopo lungo tempo di relativa salubrità.
Premesso che domattina chiamerò la mia dottoressa per capire se dovrò adottare misure particolari (visti i miei personali problemi di salute) mi chiedevo: com'è la situazione relativa al covid in questo periodo? Quanto sono rischiose le infezioni degli attuali ceppi virali? Nessuno ne parla né ne scrive, reperire informazioni sembra un'impresa e la cosa, anziché tranquillizzarmi, mi agita un po'.
Positivo al covid o positivo al SarsCoV2? 😝
No, dai... lasciamo i cazzi spuntati e dimmi solo se hai sintomi respiratori oppure il test è positivo ma non c'è (ancora?) infezione conclamata.
Diciamo che ultimamente è ancora prevalente il lignaggio JN.1 e il sottolignaggio XEC e FLiRT derivati entrambi da Omicron ed è ovvio che dopo così tante mutazioni il virus stia riuscendo sempre di più a ottenere
MAGGIORE VIRULENZA
CAPACITA' DI EVASIONE
cioè infetta in modo migliore (dal suo punto di vista) e si è selezionato per resistere alle aggressioni del sistema immunitario (senza e con vaccino)...
... però, a ogni mutazione diventa sempre meno pericoloso, per il semplice fatto che il soggetto vettore meno ha sintomi evidenti e rischiosi per la sua salute, più va in giro a infettare con quel lignaggio, rendendolo prevalente.
Non ci sono particolari accorgimenti da prendere - anche con la tua patologia - tranne quelli classici di tenere monitorata la temperatura e la capacità respiratoria (con il pulsossimetro, se vuoi un dato oggettivo) ma tu la tua dottoressa sentila lo stesso.
Un abbraccio e se hai ancora bisogno ci sentiamo su telegram 😷
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3nding · 4 months ago
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Ettore Meccia, fb
Una selezione minima, solo per avere qualche riferimento.
Il 4 ottobre 2020 scrive, assieme a Martn Kulldorf e Sunetra Gupta la Great Barrington Declaration, un documento in cui sostiene che per fronteggiare al meglio l'emergenza da Covid-19 la vita deve andare avanti come se niente fosse meno che per i vulnerabili che dovranno ricevere una focused protection (non riuscendo a definire né chi siano i vulnerabili né cosa sia la focused protection se no portare la spesa a casa agli anziani). In questo modo la popolazione infettandosi raggiungerà in fretta l'immunità di gregge e ci lasceremo la pandemia alle spalle. Quattro anni dopo contiamo milioni di decessi, un virus che continua a circolare e mutare originando ancora nuove varianti infettando e reinfettando la popolazione, è sempre più chiaro il rischio da infezioni cumulative e milioni di persone stanno ancora combattendo con gli esiti del Long Covid.
L'11 gennaio 2021 sostiene in un articolo su The Print che ormai la maggior parte degli Indiani ha raggiunto l'immunità naturale e non è il caso di vaccinarli per Covid-19, anzi potrebbe essere pericoloso. L'11 gennaio è dove c'è la freccia rossa nel grafico qui sotto con l'andamento cumulativo dei casi per milione (dati Our Wold In Data). Due settimane dopo in India emerge la variante Delta con 300.000 morti, più tutti quelli che farà in giro per il mondo.
A maggio 2023 viene presentato come un eroe in un'intervista pubblicata sul sito della Hoover Institution, il Think Tank conservatore e neoliberal che ha sede da sempre nella sua università (Stanford) per essersi opposto alle politiche di prevenzione del governo durante la pandemia. La Hoover Institution non ha nulla a che spartire con scienza e ricerca biomedica ma solo con politica e economia.
La comunità scientifica internazionale si prepara ad accogliere il prossimo direttore del NIH, Jay Bhattacharya. Sperando che H1N5 continui ad infettare solo oche selvatiche polli e mucche e non si faccia venire strane idee.
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scogito · 7 months ago
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Documenti ufficiali suggeriscono che il vaiolo delle scimmie è una copertura per i danni causati al sistema immunitario dalla vaccinazione COVID che provocano herpes zoster, malattie autoimmuni vescicolari e infezioni da herpes
Correva già il 2022.
Per favore prima di sparare saccenteria e citazioni di superiorità puerile sul fatto che certi post sono inutili, sforzatevi di capire che non condivido questo schifo per illustrare conoscenze di tipo medico o spiegare come si guarisce dall'Herpes.
Credevo fosse chiaro anche nel video precedente, ma di chiaro c'è soltanto l'ottusità.
Anche solo per decenza personale ascoltate se c'è un video o leggete davvero un post prima di commentare, perché è palese che vi fermate ai primi due righi e forse nemmeno a quelli.
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camaradademian · 1 day ago
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il covid ti spezza il cuore
Il New York Times ha utilizzato un video per parlare dei danni causati dal COVID-19, senza però fornire raccomandazioni precise come l'uso della mascherina. Ecco le informazioni corrette e abiliste. Il modo per prevenire danni cardiaci causati dal COVID è INDOSSARE UNA MASCHERINA IN MODO CHE IL COVID NON ENTRI NEL TUO CORPO. I vaccini NON POSSONO essere un argomento pro-infezione e anti-prevenzione. Dobbiamo sapere che CI SONO STRATI contro il COVID, e il primo di questi è la MASCHERINA e la VENTILAZIONE.
Tutti sono a rischio di danni cardiaci causati dal COVID. Chiunque abbia contratto l'infezione da COVID è immunodepresso (e metà delle infezioni sono asintomatiche).
Il COVID non è finito:
Il 50% delle infezioni sono asintomatiche.
LongCovidItalia #Mascherina #IndossaLaMascherina
Almeno il 10% delle infezioni provoca il long COVID.
I vaccini non prevengono le reinfezioni, il contagio o il long COVID.
Le reinfezioni ci distruggono. Non esiste un modo per “allenare” il sistema immunitario perché non è un muscolo. C'è un luogo comune secondo cui l'esposizione a germi nocivi rafforzi il sistema immunitario. Malattie virali come COVID, influenza e morbillo indeboliscono il sistema immunitario, lasciando il posto al rischio di danni duraturi. La realtà è che non si rafforza l'immunità con infezioni ripetute: i vaccini rafforzano il sistema immunitario insegnandogli a riconoscere i patogeni senza tutti i rischi. È fondamentale concentrarsi sulla prevenzione delle infezioni.
Un test antigenico rapido può rilevare con successo solo circa il 60% delle infezioni sintomatiche precoci e circa il 22% delle infezioni asintomatiche. I test più accurati sono la PCR e i test molecolari.
Il COVID si diffonde e si muove come il fumo di sigaretta: pensa alle persone che ti circondano e a te stesso come a persone che fumano tutto il giorno. Sarà più facile capire come si muove il COVID.
Nelle infezioni sintomatiche, ci vogliono un paio di giorni prima che compaiano i sintomi, il che significa che si è infettati per almeno un paio di giorni senza saperlo. Sei contagioso al COVID da almeno 10 giorni.
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noneun · 11 days ago
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(traduzione automatica)
Le recenti ricerche sui virus dovrebbero far scattare l’allarme
By W. Ian Lipkin e Ralph Baric
Il dott. Lipkin e il dott. Baric sono esperti di virus, compresi i coronavirus.
C'è una domanda centrale che molti scienziati si pongono: come possono le scoperte scientifiche guidare il progresso dell'umanità senza rappresentare un rischio terribile per essa? Come esperti di virus, siamo impegnati nella ricerca che scopre le minacce pandemiche e aiuta a proteggere le persone da esse. Ma siamo preoccupati per il modo in cui alcuni scienziati stanno sperimentando i virus in modi che potrebbero mettere tutti noi in pericolo.
In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cell , un gruppo di ricercatori ha segnalato la scoperta di un coronavirus nei pipistrelli che potrebbe trasmettersi all'uomo.
In una serie di esperimenti, gli scienziati dimostrano che questo virus, HKU5-CoV-2, può infettare efficacemente le cellule degli esseri umani e un'ampia gamma di altre cellule animali. I risultati sollevano la possibilità che gli esseri umani e altri animali possano essere infettati da questo virus. Questo coronavirus appartiene a un sottogruppo di virus che sono classificati insieme a quello che causa la MERS e che possono avere tassi di mortalità molto più alti di quelli del virus che ha causato la pandemia di Covid.
Il Wuhan Institute of Virology, dove molti ricercatori lavorano o hanno lavorato, è al centro della controversia sull'origine della pandemia di Covid. Non intendiamo dire che l'istituto sia responsabile della pandemia di Covid, né abbiamo la certezza che questo virus appena scoperto abbia il potenziale per causare la prossima. Ciò che ci preoccupa sono le insufficienti precauzioni di sicurezza adottate dai ricercatori durante lo studio di questo coronavirus.
I laboratori di ricerca hanno diversi livelli di sicurezza, in base alla loro categorizzazione su una scala di livello di biosicurezza, da BSL-1, il più basso, a BSL-4. I laboratori a bassa sicurezza sono utilizzati per studiare agenti infettivi che non causano malattie nelle persone o presentano solo un rischio moderato. I laboratori a sicurezza più elevata sono utilizzati per studiare patogeni che possono diffondersi nell'aria e hanno il potenziale di causare infezioni letali.
I laboratori BSL-4 sono quelli che compaiono nei film, dove gli scienziati camminano in quelle che sembrano tute spaziali con tubi dell'aria e fanno la doccia in camere di decontaminazione quando il loro lavoro è terminato. I laboratori BSL-3 limitano l'accesso a membri dello staff specificamente formati, hanno doppie porte con serratura per una maggiore sicurezza e sistemi specifici di trattamento e sterilizzazione dell'aria. I lavoratori indossano dispositivi di protezione individuale dalla testa ai piedi e sono sotto sorveglianza medica per segni di infezioni contratte in laboratorio che potrebbero rappresentare un rischio per gli altri.
Le decisioni sul livello di precauzione appropriato per la ricerca vengono solitamente prese dal responsabile scientifico dello studio e da un comitato istituzionale per la biosicurezza che comprende scienziati, medici, amministratori e membri della comunità locale.
I ricercatori dietro il documento Cell hanno iniziato studiando il nuovo virus in modi che non richiedono la crescita di virus vivi(1), come tramite analisi al computer. Ma dopo aver stabilito che il virus può probabilmente infettare le cellule umane, i ricercatori hanno eseguito esperimenti con il virus completamente infettivo. Non hanno condotto questi esperimenti in un laboratorio BSL-3 o BSL-4, ma in un laboratorio descritto come BSL-2 plus, una designazione che non è standardizzata e non è formalmente riconosciuta dai Centers for Disease Control and Prevention e che riteniamo insufficiente per lavorare con virus respiratori potenzialmente pericolosi.
Questo lavoro è stato apparentemente approvato dal comitato di biosicurezza istituzionale locale e ha aderito agli standard di biosicurezza nazionali. Ma non è sufficiente per lavorare con un nuovo virus che potrebbe presentare rischi significativi per le persone in tutto il mondo.
Qui si cela un problema cruciale che il mondo deve affrontare. Scienziati e decisori politici negli Stati Uniti hanno trascorso anni a discutere e dibattere su come regolamentare la rischiosa ricerca sui virus, a volte in modo controverso. Ma questo lavoro avviene anche in altri paesi, e non tutti i paesi affrontano le questioni sulla sicurezza di questo lavoro allo stesso modo. Quindi le decisioni di un paese su come affrontare lo studio dei patogeni rischiosi possono arrivare solo fino a un certo punto.
Ovunque nel mondo accada, il lavoro con virus che hanno il potenziale per diventare minacce per la salute pubblica dovrebbe essere limitato a strutture e scienziati impegnati nel più alto livello di sicurezza. In quanto principale agenzia internazionale per la salute pubblica, l'Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe assumere la guida nel chiarire rigorosamente questi standard(2). Ma abbiamo bisogno di altri meccanismi per garantire che i ricercatori in tutto il mondo seguano le regole. Le agenzie all'interno e all'esterno del governo che finanziano questo tipo di lavoro dovrebbero richiedere la prova che i ricercatori soddisfino gli standard globali. Le riviste scientifiche dovrebbero avere standard simili per gli studi che accettano.
La settimana scorsa è stato il 50° anniversario del Summit di Asilomar del 1975, in cui gli scienziati si sono riuniti per stabilire linee guida per la ricerca sui microbi geneticamente modificati. Oggi sono all'orizzonte molte altre scoperte e minacce. La ricerca potenzialmente pericolosa non dovrebbe essere condotta senza le dovute precauzioni per prevenire la diffusione deliberata o accidentale.(3)
W. Ian Lipkin è professore di epidemiologia e direttore del Center for Infection and Immunity e della Global Alliance for Preventing Pandemics presso la Columbia University. Ralph Baric è professore di epidemiologia, microbiologia e immunologia presso la University of North Carolina, Chapel Hill.
Note mie:
Virus vivo (live virus, nell'originale) è una espressione è comunemente usata in ambito scientifico per indicare un virus attivo, capace di infettare e replicarsi, ma dal punto di vista biologico è tecnicamente impropria perché i virus non sono considerati organismi viventi ma entità biologiche incapaci di autonomia metabolica.
Gli USA hanno avviato la procedura per lasciare ufficialmente l'OMS il 22 gennaio 2026. Questa decisione, unita alle tensioni geopolitiche globali, potrebbe ridurre significativamente il ruolo dell’OMS nei prossimi anni, rendendo ancor più difficile l’applicazione di standard globali uniformi.
Nonostante le origini incerte della pandemia di Covid-19, il dibattito sulle condizioni di sicurezza nei laboratori di virologia non ha portato a una maggiore consapevolezza o a riforme di rilievo. Nel frattempo, la corsa ai finanziamenti per la ricerca continua a creare pressione ad abbassare gli standard di sicurezza per non perdere vantaggio competitivo. Se non si interviene, sarà sempre peggio.
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mezzopieno-news · 1 year ago
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APPROVATO IL PRIMO VACCINO AUTO-AMPLIFICANTE AL MONDO
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Per la prima volta nella storia dei vaccini è stato riconosciuto e approvato un vaccino che si adatta all’organismo e che cambia il modo in cui si possono combattere le malattie, le infezioni e anche i tumori.
Per più di 200 anni i vaccini hanno contenuto antigeni (sostanze che possono innescare una risposta immunitaria e anticorpi) ma il paradigma è cambiato con l’arrivo dei vaccini mRNA scoperti per il COVID-19 che invece contengono istruzioni genetiche che dicono al corpo di produrre le proteine capaci di combattere l’attacco di un virus. Il nuovo ARCT-154 approvato in Giappone è il risultato di anni di ricerche che sono riuscite a individuare la giusta combinazione di RNA auto-amplificante con il sistema di rilascio che permette dosi molto più piccole ed un’efficacia aumentata a seconda delle necessità di ogni organismo. Questi elementi significano costi di produzione molto più bassi e velocità di diffusione sensibilmente aumentata, elementi importanti in caso di pandemie.
Il vaccino ARCT-154 è stato approvato per il COVID-19 grave ma esistono vaccini saRNA già adottati per alcuni ceppi di influenza e altri oggetto di studi clinici e preclinici avanzati per la Zika, RSV e altre malattie epidemiche, oltre a promettenti applicazioni nella lotta contro il cancro. I vaccini contro il cancro vengono generalmente utilizzati per trattare la malattia, non per prevenirla, e la maggior parte funziona utilizzando una parte del cancro come antigene, aiutando il suo sistema immunitario a identificare e attaccare il tumore.
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Fonte: CSL; National Library of Medicine; foto di Edward Jenner
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infoerba · 14 days ago
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MICO-VIR+ non solo combatte le infezioni virali, ma supporta anche il recupero in chi è affaticato, ha problemi respiratori o sta guarendo da malattie.
Inoltre, se associato ad altri funghi medicinali, può essere utile per alleviare i sintomi neurologici del long COVID, come nebbia mentale, perdita di memoria e stanchezza cronica.
Un supporto naturale per il tuo benessere fisico e mentale!
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Inverno 2024-2025: Influenza Australiana e Altri Virus Minacciano la Salute – È Allarme per il Boom di Infezioni Respiratorie (Pharmexpo a Napoli)
Dai virus para-influenzali al ritorno del Covid, la stagione fredda si preannuncia insidiosa. L’esperta: "Vaccinarsi e rinforzare il sistema immunitario con alimentazione e attività fisica".
Dai virus para-influenzali al ritorno del Covid, la stagione fredda si preannuncia insidiosa. L’esperta: “Vaccinarsi e rinforzare il sistema immunitario con alimentazione e attività fisica”. Con l’arrivo della stagione fredda, quest’anno si prospetta un inverno particolarmente difficile dal punto di vista sanitario. Il rischio di diffusione di infezioni respiratorie aumenta a causa della…
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dtpnews · 17 days ago
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In che modo saltare il tuo booster cofring potrebbe ridurre il tuo QI
Lo sforzo di vaccinazione covid-19 della nazione sta fallendo. L'anno scorso, solo 22% degli adulti hanno ricevuto l'ultimo booster Covid, che è meno della metà il tasso di vaccinazione per l'influenza – anche se Covid è Due volte più mortale. Tra una crescente preoccupazione per gli effetti di Long Covid e davanti a una probabile aumento delle infezioni di questo inverno da una variante ancora…
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roma-sera-giornale · 2 months ago
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Cina: Epidemia di HMPV tra i più giovani
De Ficchy Giovanni I casi di un virus respiratorio noto come HMPV stanno aumentando in Cina, evocando oscuri echi dell’inizio della pandemia di Covid-19. Ma questa situazione è molto diversa, affermano gli esperti medici. Il Centro cinese per il controllo e prevenzione delle malattie (CDC) aveva segnalato nei giorni scorsi un forte aumento delle infezioni virali respiratorie, tra cui appunto…
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cassinafantapro · 3 months ago
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🚨 #ArrestoCardiaco: Il caso di Bove è sotto esame. Dopo l'aritmia, si attendono test approfonditi al Careggi per capire il futuro. La salute prima di tutto! 🏥❤️ #Salute #Sport #Cuore #fantacalcio #cfp #cassinafantapro
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kon-igi · 1 year ago
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COVID = AIDS?
@heresiae mi ha chiesto di commentare QUESTO POST (commentare non del tipo 'Maestro, illuminaci!' ma più tipo '???????') e mi tocca dire che nonostante alcuni punti siano meritevoli di approfondimento (perché, di massima, corretti) le informazioni vengono sparate in stecca con un tono allarmistico e, a mio avviso, esagerato.
In sintesi, nel post linkato si paragona il covid all'aids perché sono venute fuori evidenze (come leggerete, comuni ad altre infezioni virali) che la malattia da Sars-CoV2 abbia un effetto indebolente sul sistema immunitario... senza scendere in spiegazioni dettagliate su cosa siano i Linfociti T (T Cells nell'originale), in sostanza si correla l'infezione con un'aumentata APOPTOSI (morte cellulare programmata, utile al rinnovo) di queste cellule del nostro sistema immunitario, col risultato che dopo la malattia quest'ultimo diventerebbe più 'debole' e quindi più suscettibile ad altre infezioni nonché tumori.
Per amor di precisione, il paragone con l'aids è stato estrapolato da un'osservazione specifica che è stata posta fuori contesto, infatti HIV e il Sars-CoV2 sono due virus COMPLETAMENTE differenti e il Sars-CoV2 NON SI COMPORTA COME L'HIV che invece si aggancia e gemma all'interno dei linfociti CD4, inattivandone completamente la capacità immunitaria; inoltre sono stati riportati solo articoli scientifici che parlano dell'aumentata apoptosi cellulare senza specificare che:
SI TRATTA DI UN FENOMENO TEMPORANEO
E' PROPORZIONALE ALLA GRAVITA' DELL'INFEZIONE
Risultati: L’estesa linfopenia delle cellule T osservata in particolare nei pazienti con COVID-19 grave durante l’infezione acuta si era ripresa 6 mesi dopo l’infezione, accompagnata da una normalizzazione delle risposte funzionali delle cellule T agli antigeni virali comuni. Abbiamo rilevato un’attivazione persistente delle cellule T CD4+ e CD8+ fino a 12 mesi dopo l’infezione, in pazienti con COVID-19 lieve e grave, misurata dall’aumento dell’espressione di HLA-DR e CD38 su queste cellule. L’attivazione persistente delle cellule T dopo COVID-19 era indipendente dalla somministrazione di un vaccino COVID-19 post-infezione. Inoltre, abbiamo identificato un sottogruppo di pazienti con COVID-19 grave che presentava una conta di cellule T CD8+ persistentemente bassa al follow-up e mostrava un fenotipo distinto durante l’infezione acuta costituito da una risposta disfunzionale delle cellule T e segni di eccessivo processo pro-infiammatorio. produzione di citochine. Conclusione: il nostro studio suggerisce che il numero e la funzione delle cellule T si riprendono nella maggior parte dei pazienti dopo COVID-19. Tuttavia, troviamo prove di attivazione persistente delle cellule T fino a 12 mesi dopo l’infezione e descriviamo un sottogruppo di pazienti affetti da COVID-19 grave con conteggi di cellule T CD8+ persistentemente bassi che mostrano una risposta immunitaria disregolata durante l’infezione acuta.
Fonte: [X]
Questi fenomeni non sono dicotomici e irreparabili come nell'infezione da HIV e nell'AIDS (che ricordo essere due cose diverse: si può essere positivi all'HIV e non sviluppare l'aids) e anche se nessuno (che abbia un QI perlomeno a due cifre) nega che ci possano essere queste complicazioni, esse NON SONO LA NORMA e condensare molteplici studi e osservazioni ancora in fieri in un unico post dandogli un taglio così netto e allarmistico a me pare controproducente ed esagerato.
Come avevo accennato all'inizio, sono parecchie le infezioni - spesso ritenute 'innocue' - che nel breve e nel lungo periodo possono potenzialmente dare GROSSI problemi al nostro sistema immunitario e all'organismo più in genere, però non ve le dico tanto non ci potete fare nulla e vivreste in un costante stato di paura che davvero non merita.
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3nding · 4 months ago
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Sergio Pistoi, fb
MAKE ASTROLOGY GREAT AGAIN
La mascherina FFP2 è una di quelle invenzioni che dovrebbero piacere a tutti: economica, tecnologica (non sembra ma lo è), priva di effetti collaterali, niente farmaci, protegge dalle infezioni aeree in modo altamente efficace e permette lo svolgimento delle attività quotidiane anche durante un'epidemia.
Perché allora, nel mezzo della più grande pandemia del secolo (ma ce ne saranno altre peggiori, non temete) abbiamo visto gente inveire violentemente contro le innocue e utili mascherine? Perché tutto fa brodo come pretesto per dividere, creare polarizzazione e cercare di capitalizzare su di essa, anche una mascherina. I movimenti no-mask, nati negli USA e da noi scimmiottati da Salxxni e simili, sono stati l'avanguardia dello sciacallaggio politico e comunicativo legato al COVID-19, Ne ho già parlato molte volte durante la pandemia.
La strategia è talmente brutale che cascarci sembra quasi puerile: gli spin doctor di certi movimenti passano praticamente la giornata a sperimentare sui social pretesti per polarizzare, creare divisioni, confusione. Se questi memi tossici attecchiscono, diventano un ottimo sistema per creare artificialmente una minoranza scontenta (no-mask, no-vax, no-sticazz) di cui ti fai portavoce politico, ma le cui istanze sono appunto create in laboratorio, non vere esigenze dal basso. Queste ultime , le istanze vere, sono poche, ben note, già appannaggio tradizionale di altri partiti, e soprattutto sono difficili da accontentare perché richiedono soluzioni reali e non memi.
I movimenti no-mask, come i no-xy che seguiranno, sono creature politiche, gonfiate dai media (anch'essi in cerca di polarizzazione) ad uso e consumo di strati sempre più imponenti di analfabeti funzionali, che abbiamo o meno la laurea in tasca.
A fornire la base pseudo-scientifica a quel movimento è stata la famigerata Great Barrington Declaration, un documento dell'ottobre 2020 privo di referenze e prove scientifiche, nato sotto l'egida del think tank ultra-liberista American Institute for Economic Research, che incitava a evitare lockdown e perseguire l'infezione naturale per inseguire una altrettanto fantomatica e immunità di gregge. Un'idea delirante e fallimentare anche alla luce di quello che abbiamo visto durante la pandemia e anche oggi, dove nuove varianti virali continuano a circolare perfino tra la popolazione pluri-immunizzata e vaccinata. Una bischerata ridicolizzata da qualunque ricercatore e biologo(a) degno(a) di questo nome, ma che portava la firma di professoroni dell' Ivy League come Jay Bhattacharya (Stanford), Sunetra Gupta (Oxford), Martin Kulldorff (Harvard, verrà successivamente licenziato).
I tre luminari si distinguono per la frequentazione di ambienti di ultra destra trumpiani, dove faranno carriera, e per le posizioni contrarie al controllo dell'epidemia, alla vaccinazione dei bambini, all'obiezione all'uso delle mascherine e simili amenità. Quello straccio di documento, menzionato a pappagallo e mentula canis da milioni di troll e decerebrati sui social, cancellato in migliaia di esemplari dalle mie bacheche e da quelle di chi si occupava seriamente della questione, ha offerto (su gentile richiesta, come avrete capito) la base "scientifica" e ideologica all'intera galassia trumpiana per cavalcare il negazionismo, creare polarizzazione dall'aria fritta e approfittare cinicamente di una popolazione disorientata e spaventata e dei morti che si accumulavano. Parliamo dei giorni in cui gli USA marcavano record drammatici di vittime del virus, mentre Trump, presidente, litigava con Fauci e suggeriva di bere varechina contro il Covid. Trump con il Covid che per lanciare il suo messaggio saliva nell'auto presidenziale senza mascherina.
Oggi i vecchi favori vengono ricompensati. Trump ha oggi nominato uno dei firmatari di quel documento, Jay Bhattacharya, a capo degli NIH, il più importante centro di ricerca pubblica del mondo, e soprattutto il maggiore distributore di fondi per la ricerca statunitense. Chiunque faccia ricerca biomedica negli USA prima poi fa domanda per un grant NIH. Chiunque si occupi di biomedicina nel mondo conosce l'impatto degli NIH nel sistema della ricerca medica globale. Dopo il ministero della salute in mano al complottista Kennedy, il più grande fulcro di ricerca americana, e mondiale, è usato come premio per un amico del vincitore, un sostanziale negazionista, latore di teorie pseudo-scientifiche. Guai se alla prossima emergenza Trump si ritrovasse con un nuovo Fauci a scuotere la testa e spiegargli la scienza. Meglio uno yes man. Pazienza se poi non ci capisce niente. Mentre all'orizzonte si profila l'ombra sempre più minacciosa di una nuova pandemia- stavolta di influenza aviaria- che con una letalità (finora registrata) superiore al 50% potrebbe far correre anche il più accanito no-vax a farsi iniettare sieri sperimentali spintonando le vecchiette in fila per il vaccino.
L'America di Trump rischia di diventare la versione occidentale della russia di putin: un sistema puramente clientelare, basato su rapporti di forza, sudditanza e amicizia, dove pesi e contrappesi sono eliminati, inclusi quelli scientifici e tecnologici e dove l'elettorato vive in una bolla di realtà alternativa. Un sistema anti-meritocratico, dove si fa strada per contiguità politica, cosa che l'America non è mai stata, e che noi invece abbiamo sempre avuto.
Potremmo chiederci come è possibile che sistemi democratici e potenti facciano questa fine, un'idea ce l'ho, l'ho già espressa. Ma ce lo chiederemo con calma. Magari mentre respiriamo particelle di H5N1 per costruirci una bella immunità di gregge.
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