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PRIMA PAGINA Corriere Adriatico di Oggi mercoledì, 02 ottobre 2024
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“L’entusiasta è un infaticabile sognatore, un inventore di progetti, un creatore di strategie, che contagia gli altri con i suoi sogni. Non è cieco, non è incosciente. Sa che ci sono difficoltà, ostacoli talvolta insolubili. Sa che su dieci iniziative nove falliscono. Ma non si abbatte. Ricomincia da capo, si rinnova. La sua mente è fertile. Cerca continuamente strade, sentieri alternativi. E’ un creatore di possibilità.”
— Francesco Alberoni
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"Perché volete mettere insieme cose diverse, anzi opposte? La virtù è qualcosa di alto, eccelso, regale, invincibile, infaticabile, invece il piacere è una cosa bassa, servile, debole, effimera e sta di casa nei bordelli e nelle taverne
non modifica ciò che è già ottimo. Al contrario il piacere si esaurisce sul più bello, è limitato perciò sazia subito, viene a noia e dopo il primo slancio si affloscia. Non può essere stabile quello che per natura è in movimento.
Allo stesso modo non può avere nessuna consistenza quello che va e viene in un baleno, destinato a finire nell'attimo stesso in cui si consuma: infatti tende al punto in cui cessa e quando comincia ha già presente la fine."
-Seneca
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Luca Marinelli, sei davvero infaticabile!
He directed his brother-in-law in a play, he's attended events (still) celebrating LE OTTO MONTAGNE / THE EIGHT MOUNTAINS, next week he will likely be at the Toronto Film Festival for its screening of the first episode of M. IL FIGLIO DEL SECOLO / M. SON OF THE CENTURY and should be back for additional shooting for THE OLD GUARD sequel (thanks Anon) in October. But for now he's Luca, the man of the people and by being on hand at the opening of a tiny cinema "U Cinemittu" in his hometown. The cinema seats a whopping 12 people!
Tell us about it, Luca!
youtube
#luca marinelli#m son of the century#Youtube#m il figlio del secolo#the old guard#the old guard cast#tog cast#tog 2 cast#the old guard 2
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Un mese e mezzo di ripetizione infaticabile di 107 pagine di tesi orfana* e solo oggi (testualmente: 8 settembre 2024) mi ritengo realmente soddisfatta della qualità dell’eloquio 😊 un mese e mezzo, ed è un lavoro di mio pugno 😊 sentite grazie al cocktail tripartito e simultaneo di tavor+lexotan+trittico per dare smalto a ogni mia performance intellettuale vanificandone ogni traguardo appena l’indomani 😝 il tutto con neanche un’insonnia di origine psichiatrica ma probabilmente organica che si potrebbe risolvere in altro modo (e certamente se il cocktail non funziona è perché la psichiatria non è implicata) ma all’iniziare ad indagare in queste lande è forse preferibile l’autoeliminazione 😃 è stato il 2024 che tanto avrei desiderato e che in effetti chiunque sperimenterebbe perché “tutti abbiamo dei problemi” 🙂↔️
#*relatore si è sorprendentemente e dolorosamente sottratto alla correzione definitiva#lo odierò per sempre per questa pugnalata alla schiena
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Qual era il segreto del suo fascino? Forse sono riuscito a capirlo soltanto anni dopo. Nonno era dotato di una qualità quasi irreperibile negli uomini, una virtù straordinaria che forse è per le donne più sensuale di qualunque altra cosa: lui ascoltava. Non faceva finta di ascoltare per buona educazione, aspettando con impazienza che lei finisse e tacesse, finalmente. Non carpiva le frasi della sua interlocutrice per terminarle bruscamente al posto di lei. Non la interrompeva e non saltava dentro il suo discorso per arrivare al dunque e passare oltre. Non lasciava che lei parlasse al vento mentre lui pensava che cosa risponderle quando avesse finalmente finito. Non fingeva di interessarsi o divertirsi, si interessava e divertiva davvero: era un infaticabile curioso. Niente insofferenza. Niente manovre per portare la conversazione dai futili argomenti di lei a quelli cruciali di lui. Anzi: adorava gli argomenti di lei. Gli piaceva proprio aspettare lei, non le metteva mai fretta se lei aveva bisogno di tempo, e assaporava tutti i suoi arzigogoli. Sempre con calma. Mai correre. Aspettava che le finisse, e anche quando aveva finito non si buttava né si precipitava, amava ancora aspettarla. Forse c’è ancora qualcosa da aggiungere? Un piccolo risvolto? Amava lasciarsi prendere per mano e farsi condurre nei posti di lei, al ritmo di lei. Amava accompagnarla come il flauto fa con la melodia. Amava conoscerla. Amava capire. Sapere. Amava scendere in lei fino alla soglia della consapevolezza, e fors’anche un poco oltre. […] Esistono miriadi di uomini che amano da pazzi il sesso, incondizionatamente, eppure odiano le donne. Mio nonno, credo, amava una cosa e l’altra. E con grazia: senza fare calcoli. Senza prendersi la sua parte. Senza mai avere fretta. Amava perdersi e non rincorreva il piacere.
Amos Oz - Una storia di amore e di tenebra
Edward Hopper Artist
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L’entusiasta è un infaticabile sognatore, un inventore di progetti, un creatore di strategie, che contagia gli altri con i suoi sogni.
Non è cieco, non è incosciente.
Sa che ci sono difficoltà, ostacoli talvolta insolubili.
Sa che su dieci iniziative nove falliscono.
Ma non si abbatte.
Ricomincia da capo, si rinnova.
- Francesco Alberoni ✨🌙
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Se ne è andato un filosofo originale e profondo, un fine traduttore, un abile divulgatore e un gran signore. Infaticabile e immaginifico.
Sossio Giametta
Frattamaggiore, 20 novembre 1929
Bruxelles, 15 gennaio 2024
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CANTO DIURNO
D'UN VENDITORE ERRANTE
DELLA RIVIERA ROMAGNOLA
.
.
.
" Cocco bellooo
Cocco frescooooo
Spiedini di frutta, canditi
Venite signore, venite bambini
Cocco belloo, cocco frescoo
Non spingete !
Uno alla volta. Ce n’è per tutti !
Cocco bellooo, Cocco frescoo
Cocco per lui, cocco per lei
cocco pure per i gay "
.
.
Da dove arrivi, non so
non l’ho mai saputo.
Anche da bambino
me lo chiedevo, curioso.
.
Chi è quell'uomo che da anni
da secoli, forse
percorre instancabile
più volte al giorno
le spiagge, vestito di bianco
un secchio e un cesto per mano?
È una voce
che senti crescere da lontano
e dilagare e sovrastare
ogni altro suono o rumore
E’ un pò come un’onda
che arriva, s’avvicina
non puoi non vederla
non puoi evitare
che ti sommerga.
.
Son passati decenni
e lui, imperterrito
continua a gridare
inarrestabile, infaticabile
insensibile al calore e alla fatica
Figura mitica?
Un titano in t-shirt?
Un Sisifo incatenato
da sentenza divina?
Ma quando poi l’estate declina
quando la spiaggia si farà deserta
quella voce, quella cadenza
quel titano in incognito,
dov’è che finisce?
.
Come le rondini, emigra?
.
.
.
.
#Vita in spiaggia#Ricordi di bambino#Interrogativi esistenziali#Coccobello#Mare#Domande#Figure mitiche
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[✎ ITA] The Atlantic : JungKook dei BTS Sta Inseguendo il Suo Sogno d'Essere una Pop-Star | 03.11.2023
JUNGKOOK DEI BTS STA INSEGUENDO IL SUO SOGNO D'ESSERE UNA POP-STAR
“Crescendo, ho dovuto scendere a patti con la realtà”
di LENIKA CRUZ | Twitter
Quando attacco la mia video-chiamata con Jungkook, lui ha lo sguardo di chi è stato strappato troppo presto ad una bella dormita. Oltre la telecamera, il membro più giovane del gruppo pop sud-coreano dei BTS indossa una felpa nera, il cappuccio calato in testa a suggerire che non gli dispiacerebbe un bel pisolino—cosa un po' sorprendente, se consideriamo la sua reputazione tra le/i fan come infaticabile “coniglietto iperattivo”. Mancano meno di due settimane al rilascio del suo primo album solista, Golden, e le sue giornate sono piene di esercitazioni, prove di ballo, riprese ed interviste con la stampa estera. La grande richiesta e le promozioni estenuanti non sono nulla di nuovo, per lui—È più di un decennio che fa parte dei BTS, d'altronde, facendo incetta di album best-seller, No.1 sulla Billboard Hot 100, concerti negli stadi da tutto esaurito e record mondiali. Ma questa è la prima volta che Jungkook rilascia un album completo tutto da solo, ed è pure totalmente in lingua inglese.
Inizialmente, Jungkook non era del tutto sicuro riguardo questa scelta. “Mi son chiesto, Andrà davvero bene che un coreano non rilasci neppure una singola canzone nella sua lingua?”, mi ha confidato l'artista 26enne - con il supporto di un'interprete – dall'ufficio della sua etichetta musicale a Seoul. La fama conquistata dai BTS è merito di una discografia eseguita quasi totalmente nella loro lingua madre, ad eccezione di alcuni successi inglese, quali “Dynamite” e “Butter”. Ma d'altronde, lo scopo di questo suo progetto individuale era mettersi alla prova — e cantare esclusivamente in inglese gli è sembrato il modo migliore per approcciarsi a questa sfida. Ciononostante, Jungkook spera di arrivare al pubblico ad un livello più profondo che quello determinato dalla sola lingua usata. “Quando pensiamo alle star del pop, ci vengono in mente tuttə questə artistə fighissimə che seguiamo come modelli fin dalla nostra infanzia”, ha detto. “Ovviamente, ora il panorama è molto cambiato. Ma io ho ancora sempre quell'immagine delle pop star, la stessa che mi porto dietro da quando ero piccolo. E voglio diventare altrettanto figo, un artista con quel tipo d'aura.”
La sua concezione di pop star è quasi disarmante nella sua semplicità: una persona figa con un'aura incredibile. Ma questa è un'immagine cui Jungkook mira già da tanto tempo. Quando era adolescente, ha deciso di unirsi ai BTS perché estremamente impressionato dall'inglese e dalle abilità di rapper di RM, il leader del gruppo. Allora, era solito caricare cover delle sue pop star preferite su Soundcloud e non mancava di entusiasmarsi per artistə quali Justin Bieber, Usher e Ariana Grande. La prima volta che sono andata a vederlo in concerto, lui ha solcato lo stadio, volando - assicurato ad un gancio - sospeso sopra le teste di decine di migliaia di fan, la voce talmente stabile – nonostante tutto – quasi fosse semplicemente rilassato su una sdraio. Ma alla base di questo desiderio di grandezza, c'è una altrettanto antica ossessione per l'eccellenza. Il titolo dell'album, Golden, evoca immediatamente uno dei suoi soprannomi più noti: il 'golden maknae (*maknae d'oro)'. Coniato da RM, unisce il suo status di membro più giovane (“maknae”, in coreano) alle sue doti, apparentemente innate, che lo rendono straordinariamente capace in tutto ciò che fa. Jungkook, infatti, non è solo forte nel ballo ed incredibile nel canto, ma è bravissimo anche nel disegno, nella pittura, nella composizione musicale, nel tiro con l'arco, nel wrestling, nella corsa, nel nuoto ecc.—per dire, una delle compilation YouTube relative alle sue tante doti ha raccolto oltre 18 milioni visualizzazioni. Nella sua carriera di performer, Jungkook è noto per essere un perfezionista, estremamente esigente sul lavoro. Dunque le aspettative per Golden sono alle stelle, ma al suo rilascio sono preceduti due singoli, la canzone in stile U.K. garage, “Seven (feat. Latto)”, che ha stabilito il record come traccia più veloce nel raggiungere il milione di stream su Spotify, e “3D (feat. Jack Harlow)”, che è un po' un omaggio alle sonorità dei primi anni 2000. Però, evidentemente non ero pronta per la magnifica title track, “Standing Next to You”, che mi fa pensare ai Parliament-Funkadelic e a Michael Jackson. Di fatto, è piuttosto diversa da qualsiasi altra canzone mai scritta da Jungkook, con i BTS.
Jungkook racconta che ha talmente adorato la demo di “Standing Next to You” che l'ha registrata tutta subito il giorno successivo al primo ascolto. Per poter meglio sperimentare con le varie sfumature di pop, e farlo cantando in inglese, ha ingaggiato autori, compositori e produttori professionisti. Golden vede infatti la partecipazione dei produttori Andrew Watt e Cirkut, che hanno lavorato a “Standing Next to You”, nonché l'apporto di nomi quali Major Lazer, Ed Sheeran e David Stewart. Le 11 canzoni dell'album sembrano un'ampia carrellata di ciò che potremmo sentire sulle radio americane—del trendy R&B, brani acustici, tormentoni synth-pop e ritornelli da canticchiare insieme—ma in pura chiave Jungkook-iana, con la sua voce liscia, avvolgente e versatile.
Mi ha raccontato che ha sempre pensato fosse importante per un artista scrivere e comporre la propria musica (come hanno scelto di fare alcuni membri dei BTS per i loro album solisti). In precedenza, Jungkook ha già scritto e prodotto canzoni per i BTS, brani che includono ballate più tranquille ma anche veri e propri inni electropop; e, da ciò che sappiamo, almeno due tracce tra quelle scritte per questo progetto, alla fine sono diventate brani di gruppo. “Crescendo, ho dovuto scendere a patti con la realtà ed accettare che ci sono cose in cui non sono bravo o che, comunque, non è obbligatorio io sappia fare”, mi ha confidato. “Ora come ora, non ho niente in particolare di cui scrivere. Quindi mi son chiesto, vale davvero la pena usare il mio tempo per scrivere una canzone di mio pugno dall'inizio alla fine?”. Nel caso di Golden, non ne ha sentito l'urgenza, e forse non era neppure il momento più adatto. (La reunion dei BTS è prevista per il 2025, dopo che tutti e 7 i membri avranno concluso il servizio militare obbligatorio; Jungkook non l'ha ancora iniziato.) Quindi, piuttosto che scrivere testi e comporre melodie, Jungkook ha scelto di sperimentare nuove tecniche canore e perfezionare le sue doti di performer dal vivo.
I brani contenuti in “Golden” presentano riferimenti a tematiche più adulte—ovvero, uso di sostanze [*alcol ecc.] e sesso—molto più espliciti dei suoi lavori precedenti, cosa in parte dovuta al tradizionalismo culturale del suo paese e dell'industria idol. Jungkook non ha fatto segreto di questo cambiamento (e non si è lasciato neppure scalfire dalle reazioni più costernate), però dice che non sta cercando di cancellare il suo passato. “Il Jungkook di allora è quello che è, ma il me stesso di adesso è questo. Colui che ha il potere decisionale sulla mia vita sono solo io, il Jungkook presente, il me stesso di adesso.” ha detto “Ma non penso cose del tipo, Oh, dovrei proprio distanziarmi dalla mia immagine tenera di membro più giovane... I testi sono solo testi e le immagini usate, puramente immagini/metafore.” E ha aggiunto che ha scelto di cantare brani d'amore perché sono universali, ma che non sono da interpretarsi come autobiografici.
Nel corso della nostra conversazione, Jungkook ha mostrato cenni di ciò che le/i fan che lo seguono da anni chiamerebbero come il suo tipico comportamento da maknae: come bere la sua acqua, dopo aver sollevato il tappo e la bottiglia con entrambe le mani – una tatuata e l'altra infossata sotto la manica della sua felpa; fare ciao ciao per 15 buoni secondi con un sorriso gigante in viso, di nuovo con entrambe le mani. Ma il modo in cui parla—il modo in cui si destreggia anche con le domande più complesse, correggendosi o aggiungendo accoratamente pensieri nel corso della risposta—e la sua compostezza sono chiari segni di consapevolezza creativa e di una sudata e meritata maturità.
Sono elementi che possiamo notare anche nel suo album: nella sua enunciazione così limpida, nel modo in cui scivola da un leggiadro falsetto in un registro più basso in “Closer to You” o nei giochi di tonalità e volume che troviamo in “Hate You”. Insomma, il tipo di maturazione che mostrano coloro che non hanno mai smesso di correre.
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#TradITA#ITA#Intervista#BTS#방탄소년단#Jungkook#전정국#Jungkook_GOLDEN#TheAtlantic#GOLDEN#031123
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Lungo lenzuola annodate - Osservatorio Repressione
A Perugia come è accaduto altrove in Italia, i reparti antiterrorismo hanno trasmesso notifica ad alcuni compagne/i di un’indagine a loro carico per apologia di terrorismo e istigazione alla violenza (avvalendosi del solito 270 bis) motivata da uno striscione in solidarietà ad Anna Beniamino e Alfredo Cospito.
di Collettivo Lavanderine
In questi afosi giorni estivi, a Perugia come nel resto d’Italia, le indagini sull’ondata di proteste contro 41bis ed ergastolo ostativo danno i loro primi frutti. Da Trieste a Roma a Bologna e per tutta la penisola, si mette in moto l’ingranaggio repressivo.
Per quanto concerne la nostra realtà, un amicx e compagnx è statx interrogatx per due ore da agenti del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) in merito a, udite udite… uno striscione. Un lenzuolo su cui era riportata una frase in solidarietà ad Anna Beniamino e Alfredo Cospito. I reati che si configurano sono istigazione alla violenza e apologia del terrorismo. Ecco spiegato perché ad occuparsene sono i reparti d’élite dell’Arma (come si autodefiniscono). Altrx amicx e compagnx, pescatx a caso tra le aree di ovimento perugine, sono indagatx per “concorso” nei suddetti reati.
Il Paese può dormire sonni tranquilli, certo che la crème de la crème dei corpi speciali si dedica, infaticabile, alla repressione di biancheria sovversiva. Vi siete mai soffermatx a riflettere sulle potenzialità estabilizzanti delle trapunte? Ci si può scrivere sopra pensate, e, se annodate, possono essere mezzo di evasioni rocambolesche.
Per non parlare delle federe, con quel malcelato aspetto da sacco.
Loschi guanciali. Ora non vedete più l’apparentemente innocuo corredo de nonna sotto la stessa luce, non è vero?
Ci ridiamo su, ma di un riso amaro ea denti stretti, consapevoli che questo è solo l’inizio del solito copione: ramazzare gente a casaccio ed entrare nelle loro vite, passare al setaccio relazioni, infiltrarsi nel loro quotidiano, intimidire e mettere sotto pressione, tentando di avvelenare legami e isolare vittime sacrificali. Alla ricerca di inesistenti cellule terroristiche, fantomatici capibastone e complotti sanguinari. Non ultimo, di facili opportunità di carriera nei reparti investigativi. “Un encomio per aver brillantemente risolto il caso della Banda L enzuola, agente!”.
E siamo solo a metà spettacolo. Passata la fase di indagine, viene il momento di formulare ipotesi di reato arbitrarie e sproporzionate, per giustificare il proprio teorema e pesare al massimo su movimenti e collettivi, e in fondo per punire chi ha osato mettere in discussione lo status quo. Per castigo e per rappresaglia, nei confronti di sempre più persone e nel tentativo di reprimere anche i gesti più innocui (che, d’altro canto, qualcuno non sembra considerare tali. Ma se solo levare una voce contro uno strumento di tortura è giudicato una minaccia diretta all’ordine costituito, a voi trarne le conseguenze: si sta forse suggerendo che questo stesso ordine si regge su strumenti di tortura?)
Perché se ora parliamo di uno striscione in solidarietà ad un detenuto in sciopero della fama, altrove si tratta di vernice lavabile lanciata sui muri per cercare di destarci dal torpore con cui procediamo verso la catastrofe climatica. O ancora, di lavoratori colpevoli di aver rifiutato di essere sfruttato a morte. Tuttx terroristx, tuttx vandalx, tuttx associatx per delinquere. Tutti meritevoli di venire messx sotto la lente dell’antiterrorismo, e condannatx a pene individui. La lista si allunga di giorno in giorno, ma la vendetta a mezzo di tribunali e Forze dell’Ordine non conosce tregua. Ogni tanto qualcunx ci rimette la libertà, ogni tanto la pelle. Il più delle volte, sono anni passati nell’attesa snervante di un verdetto ingiusto, o a scontare assurde restrizioni che condizionano la propria vita nei più minimi particolari.
Ma è necessario per mantenere la quiete. Quella stessa quiete, quel vuoto assordante, in cui si può indisturbati seviziare e uccidere dentro carceri e cpr, contaminare e distruggere il pianeta che abitiamo, guardare esseri umani crepare alle porte della Fortezza Europa o nelle sue segrete, fare osceni profitti sulle schiene di uno stuolo di schiavx affamatx.
Solidali e complici con chi non si rassegna a questo stato di cose e cerca di cambiarlo, anche con un semplice lenzuolo. Chi pensa che ci basti sentire un po’ di fiato sul collo per disperderci e tornare nei ranghi, ha sbagliato i suoi calcoli. Noi ci muoviamo insieme, fosse anche in discesa lungo lenzuola annodate.
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Formiche
Provate a chiedere alla formica in cerca di molliche sul pavimento di casa vostra di aiutarvi a far quadrare i conti; forse vi consiglierà di berci su qualcosa di forte e di lasciarla stare ai suoi minuscoli problemi di sopravvivenza… Ed è quello che intendiamo fare noi, lasciare la formichina alla sua infaticabile ricerca e assieme a lei tutte le altre, e milioni di altre ancora, quante mai sono apparse su questo pianeta brulicante di minuscoli esseri, capaci di creare invidiabili aggregazioni sociali e agglomerati urbani. A voi piccolissime creature dedico il futuro, a voi resterà il compito di traghettare il cosmo, questo antico e stanco viandante verso la sua prossima rinascita, a voi che inconsapevoli partecipate alla grande corsa, a voi che potreste precipitarvi a ricoprirmi, a consumarmi, se non fosse ancora presto per questo… Così mi imbarcai su di una zattera costruita dalle mie amiche formiche e salpai, un millimetro da terra, solcando i più insicuri e sconosciuti pavimenti del mio appartamento; e ogni mattonella era un mondo da scoprire, un’isola misteriosa su cui approdare o al limite naufragare, per liberare quell’innato anelito all’avventura che ognuno di noi porta costretto dentro, come una vescica in una scarpa nuova. E percorrendo quel bagnasciuga di marmo, mentre la zattera barcollava sulle onde dell’oceano, mi veniva incontro un paesaggio esotico, un intero metro quadro di ignoto proprio nel centro del salone di casa. Il pappagallo dalla coda variopinta ristagnava sulla mia spalla, sfiorandomi la schiena con le sue piume colorate; io forse ero un pirata, forse un bucaniere naufragato, forse un avventuriero, o uno della ciurma su un vascello dell’esercito regolare, o soltanto uno stronzo che perdeva il contatto con la realtà. E le formiche divennero mare, e poi alberi, e sabbia sottile e bianca, e onde schiumose, e una capanna di legno… Quando vennero a salvarmi non avevo molta voglia di abbandonare quel paradiso di serenità. Vennero a bordo di una telefonata che squarciò il cielo come un fulmine rosso e mi trascinarono incatenato per costringermi a risalire a prua della realtà e a riaffiorare al centro del mio appartamento in una serata afosa di agosto, con fuori un silenzio irreale e dentro chissà quanti anni ancora di vita.
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C'era una volta, in Germania, un meraviglioso traghetto di nome Missunde II. Era diesel, un infaticabile trasportatore di auto e moto da costa a costa, circa 100 metri, dell'insenatura di Schlei.
Oltre 120 mila le auto trasportate in due decenni di onorato servizio, fin quando non arrivarono i verdi e decisero che il traghetto era un nemico dell'umanità: era diesel doveva essere eliminato!
Venne venduto ad un privato per 17 mila euro e sostituito da un moderno Missunde III, elettrico e con tanto di tetto solare per ricaricare le sue batterie, costato 3,3 milioni di euro!
Ironia della sorte, il nuovo traghetto nulla poteva contro il vento: il tetto solare faceva da vela, e la poca potenza dei motori non riusciva a compensare la forza uguale e contraria al suo moto!
Così, i poveri cittadini, per poter passare da una parte all'altra, furono costretti ad allungare il loro tragitto da 100 metri ad oltre 30 chilometri, affrontando un lungo ponte che unisce le due rive!
Il nuovo traghetto elettrico, pensato per sostituire il vecchio ed inquinante diesel, semplicemente non aveva ancora percorso un solo metro e non riusciva nemmeno ad attraccare coerentemente, perché incapace di supportare il peso delle sue funi di sicurezza!
Mentre i tecnici pensano alle modifiche, come ulteriori motori elettrici, i burocrati sono stati costretti a riacquistare il vecchio Missunde II, intanto abbandonato dal privato proprietario e ridotto a mal partito dagli eventi atmosferici.
Pur di riavere il traghetto, la politica locale è stata costretta a pagarlo 100 mila euro e spendere 1,8 milioni di euro per ristrutturalo e renderlo fruibile per la comunità!
Chiamasi imbecille ideologia ecologica, qualcosa di utile come un tumore per l'umanità!
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Luciano Villa secondo classificato con il suo libro "Di pietra e di sogno" al Premio Letterario Nazionale Città di Taranto
La cerimonia di premiazione della XVIII edizione del Premio Letterario Nazionale Città di Taranto, organizzata dall’Associazione culturale “Le Muse Project” si è svolta sabato 28 settembre nel Castello aragonese della Città dei due mari.
Sala gremita. Autori finalisti provenienti da ogni parte d’Italia. L’evento è stati condotto dalla scrittrice Lucrezia Maggi, presidente di “Le Muse Project” e fondatrice del Premio.
Componenti della Giuria: Cosimo Argentina, Silvana Pasanisi, Francesca Chiarelli, Sara Montorsi, Alessia Amato, Margherita Bonfrate.
Sono intervenuti anche Alfonso Bottone, direttore organizzativo del Premio letterario “incostieraamalfitana.it”; Felice Aragona, presidente della locale sezione dell’A.N.F.I. e la giovanissima Valentina che ha impreziosito l’evento, danzando la Pizzica, il ballo della tradizione popolare pugliese.
Castello Aragonese di Taranto, sabato 28 settembre
Premio letterario nazionale "Città di Taranto" 18° Edizione, 2024.
"Di pietra e di sogno", SECONDO CLASSIFICATO nella categoria ROMANZI EDITI.
IL RINGRAZIAMENTO CHE HA POSTATO SUI SOCIAL LUCIANO VILLA
Sono ancora senza fiato! Felice, lusingato, onorato, incredulo di avere ottenuto un riconoscimento di tale portata nell'ambito di una manifestazione così importante.
Esprimo tutta la mia riconoscenza alle componenti della Giuria: Alessia Amato, Margherita Bonfrate, Sara Montorsi e Silvana Pasanisi, che, addentratesi sotto la pelle delle parole senza pregiudizi, hanno riconosciuto a "DPedS" qualità che eccedono la semplice letteratura 'di genere'. Ringrazio di cuore l'Associazione culturale "Le Muse Project", nelle persone di Lucrezia Maggi, infaticabile organizzatrice e squisita padrona di casa, e di Francesca Chiarelli, sua gentile collaboratrice. E il professor Francesco Improta, che con lungimiranza mi ha esortato a iscrivermi al concorso.
DUE PENSIERI
Questo riconoscimento, oltre a colmarmi di gioia, rappresenta una grande conferma alla mia ipotesi che "Di pietra e di sogno" non sia un romanzo destinato esclusivamente ai lettori del Ponente Ligure.
Questa estate, tutte le presentazioni sono state un successo. Il romanzo piace e appassiona, vi sono perfino dei fans che reclamano un sequel. Le recensioni pubblicate dai lettori sono entusiastiche. Non posso che ritenermi soddisfatto, tuttavia queste ottime premesse mi inducono a sperare che il libro riesca farsi strada anche nel resto d’Italia.
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"come agisce nanni balestrini": monografia di cecilia bello minciacchi (carocci, 2024)
https://www.carocci.it/prodotto/come-agisce-nanni-balestrini COME AGISCE NANNI BALESTRINI. Le parole che cercano di Cecilia Bello Minciacchi (Carocci. collana Lingue e letterature) pp. 388 ISBN: 9788829000005 Fondatore della Neoavanguardia, poeta, narratore, artista visivo, sperimentatore di tecniche e strumenti extraletterari, e insieme infaticabile agitatore culturale, creatore e promotore di…
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\Vorrei poterTi spiegare, nel senso vero del termine, cioè aprire le Tue pieghe e guardarci dentro, appianare le onde in cui Ti nascondi\chi sei?\Sei il Dio che condusse Israele, quello di Abramo e di Mosè con le sue leggi, con il suo nome impronunciabile, Yahvè, ma che racconta di un esserci?\Sei quel ragazzo che camminava infaticabile nelle vie di Palestina e con le sue parole faceva sognare gli scartati del tempo\peccatori, prostitute, vedove e lebbrosi senza speranza?\don Luigi Verdi\
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