Tumgik
#inchinarsi
mostro-rotto · 1 year
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Non c'è per l'uomo rimasto libero più assidua e più tormentosa cura di quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi Dostoevskij
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fridagentileschi · 10 months
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Le femminazi oggi tra l' esaltazione dell' islam e l' assalto alla sede in difesa della famiglia ''pro vita" hanno dimostrato che delle donne non gli importa nulla: che se a essere stuprate sono ebree e cristiane è politicamente corretto, che infibulazioni veli e nazismo islamico sono rispetto e amore verso la donna verso cui bisogna inchinarsi. Avevano solo bisogno del cadavere di una povera ragazza per monetizzare e riversare tutto il proprio odio.. mi dissocio e mi vergogno di queste bestie che di femminile non hanno nulla né tantomeno di umano.
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ma-come-mai · 8 months
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Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano. Sai cosa detesto? La vigliaccheria del popolo.
Il popolo! Il buon popolo che non ha mai colpa in quanto è povero ignorante innocente! Il buon popolo che va sempre assolto perché è sfruttato manipolato oppresso! Come se gli eserciti fossero composti solo da generali e da colonnelli! Come se a fare la guerra e a sparare sugli inermi e a distruggere le città fossero i capi di Stato Maggiore e basta! Come se ad accettare i re sul trono non fosse il popolo, come se a inchinarsi ai tiranni non fosse il popolo, come se ad eleggere i tiranni non fosse il popolo, come se a votare pei padroni non fosse il popolo! Come se la libertà si potesse assassinare senza il consenso del popolo, senza la vigliaccheria del popolo, senza il silenzio del popolo! Cosa vuol dire popolo? Chi è il popolo? Sono io il popolo! Sono i pochi che lottano e disubbidiscono, il popolo! Loro non sono popolo! Sono gregge, gregge, gregge!
Oriana Fallaci, «Un uomo»
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jose-rossetti · 2 months
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TRAME SULL'ITALIA: NON BASTA INCHINARSI - 1 Minute News
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Chi non si rende conto che dentro di sé queste verità la sapeva già prima che ne parlassero sappia che gli conviene stare tranquillo tranquillo con il suo gregge nel recinto assegnato e sarà felice ...
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susieporta · 2 months
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Re di Coppe.
"Il Viaggio dell'Eroe".
Siamo incarnati in un Corpo.
Molti non accettano questo "Stato dell'Essere". Si adoperano per anni e anni, ricercando il modo di "ritornare all'Origine", di neutralizzare i limiti della Materia e riconnettersi al Tutto, di ricongiungersi nuovamente con la sensazione di "pura fusione" che dona l'esperienza dell'Unità Divina.
Nella spasmodica ricerca di snaturare e squalificare la propria esperienza terrena, si dimenticano di loro stessi. Si aggrappano a qualsiasi strumento di dissociazione dalla propria condizione emozionale ed emotiva. Abusano del loro Corpo. E lo strumentalizzano. Come fosse un fantoccio.
E nell'impossibilità di Amare il proprio involucro incarnazionale, nascondono il loro profondo Dolore di non essere stati amati, in un continuo atto di negazione e di impossibilità di ammettere l'evidenza.
Il Cuore lo sa. La Mente non lo accetta.
Lo stato più sacro di "Fusione con il Tutto" è il Ventre Materno.
Nell'esperienza della Simbiosi Materna, avviene il Miracolo dell'Amore. Quello Umano. Ma anche quello dell'Anima che incontra l'Incarnazione. Per la prima volta o per l'ennesima.
E se l'Anima non viene accolta con favore o sincera amorevolezza dal Sentito Materno, l'ingresso nella Percettività Terrestre si rende fin da subito un lungo e penoso calvario.
Se la Madre abbandona la sua funzione affettiva e nutritiva, non necessariamente con Volontà o Intenzione, "i frutti dell'Albero non matureranno mai".
Avranno bisogno di un lungo ricovero, di maggior Luce, di una intensiva cura d'Acqua e di Fertilizzante una volta approdati nel Mondo.
Ma nel Tempo, con Cura e Passione, essi ritorneranno forti e rigogliosi, avranno innestato nel terreno radici forti e resistenti.
Potranno tornare al Padre solo dopo un potente percorso di risanamento interiore e inchinarsi di fronte a lui.
Poiché solo alla risoluzione del "conflitto materno", il figlio del Padre sarà pronto a portare nel Mondo la sua Forza, il suo Coraggio, la sua Indipendenza, l'Amore per se stesso e per le Creature di questo Pianeta.
Il Padre allora potrà benedire la Spada e insignirla di onorificenze.
E' un percorso lungo, accidentato e coraggioso.
E' il viaggio dell'Eroe.
Rinascere si può.
Spezzare le catene del Disamore e risorgere dalle Ceneri delle Ferite Originali, è in nostro potere.
Ma si parte dall'Umano.
Sempre.
Si parte da ciò che neghiamo, da ciò che continuiamo a evitare, da ciò che ci rende vulnerabili e fragili. Da ciò che vediamo come un limite, anziché come la nostra Risorsa più immensa: la Sensibilità.
Se Sento posso trasformare il mio Mondo. Posso espandere la Conoscenza, la Visione, la Connessione, l'Amore.
Se chiudo il Cuore ai Sentimenti e alle Emozioni, se non radico il mio Corpo alla Terra, se "non mi accorgo", se vago per il Mondo come un burattino appeso al filo dell'Assenza e della Negazione, sarò condannato a cercare in maniera spasmodica, per tutta la Vita, ciò che è "già qui" e non si è mai spostato.
Ciò che è dentro, è la Chiave.
Ciò che sentiamo nel profondo, è la Soluzione.
La Fiducia è la Mano Invisibile che muove l'apertura del Cuore alla piena e radicata Connessione con noi stessi.
Non ci sono trucchi, né inganni. Non c'è "illusione" nella Verità di chi siamo veramente. C'è Bellezza, Sapienza e Pura Conoscenza.
Non continuiamo a cercare "fuori" ciò che è già "dentro".
Va solo ripulito e purificato dagli schemi del Passato.
Radicarsi alla Presenza e all'Accettazione dell'Incarnazione è il Dono più amorevole che potete concedere a voi stessi.
E allora tutto improvvisamente cambierà. E fiorirà di nuova Vita.
Mirtilla Esmeralda
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greenbor · 2 months
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L'erba ha così poche occupazioni - un mondo di semplice verde con solo farfalle su cui meditare e api da ospitare - non ha da fare altro che cullarsi tutto il giorno ai suoni melodiosi che le brezze portano leggere - e accogliere in grembo la luce - e inchinarsi ad ogni cosa - e infilare le gocce di rugiada come perle, per tutta la notte - e diventare così raffinata che una duchessa invano attenderebbe da lei un invito, un saluto, un'attenzione. E quando muore non fa che trapassare in odori divini - come umili spezie addormentate o nardi che si spengono - per poi finire in supremi fienili e sognare tutti i giorni. L'erba ha così poche occupazioni - mi piacerebbe tanto essere fieno.
Emily Dickinson
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Anche l'amicizia ha i suoi comandamenti. Innanzitutto il rispetto, per i segreti avuti in dono e per quelle lacrime che ha la fortuna di asciugare. Perché le lacrime sono racconti ed i racconti di un amico sono piccole perle da conservare nello scrigno del cuore. Vanno sempre custoditi, prima, durante e dopo il loro vissuto. L'amicizia non rinfaccia, non ricatta, non chiede e non si aspetta l'esclusività. Non vuole palcoscenici per i suoi abbracci, né spettatori indiscreti. Non dice mai ti ho fatto, ti ho difeso, ti ho aiutato. L'amicizia aiuta, ascolta, difende, abbraccia, sorride e piange le tue stesse lacrime mentre ti stringe a sé. Lo fa in silenzio, senza gesti eclatanti, non attende applausi e sa inchinarsi alle proprie mancanze e torti. Quando se ne va, lo fa in punta di piedi, senza sbattere le porte, raccoglie i ricordi, senza presentare conti e senza la pretesa di incassare, non cerca nelle sue ragioni il modo ferire, ma con le lacrime agli occhi se ne va sorridendo perché ha amato.
Silvana Stremiz
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Dovremmo sempre tener presenti le vicende umane. Mi hanno emozionato moltissimo i figli. Quei figli che commossi, si fermano davanti ad una folla gremita e urlante, al termine delle esequie, sotto un sole cocente e che sembrano voler congelare quel momento per non staccarsi ulteriormente dal loro papà. Quei figli che sembrano farsi forza in quell’unione, che unendo le mani, stringendosi tra loro, sussurrano alla folla in lontananza:”grazie”. Ringraziano in continuazione tutti e cinque, quasi a voler affidare quel grazie al vento, perché venga recapitato ad ognuno dei presenti, vicini o lontani. I figli che sembrano inchinarsi, grati, silenziosi, provati, forse perché di fronte a tante polemiche, oltre l’imprenditore, il comunicatore, il politico, il visionario, il rivale, loro sono lì , insieme a chi li sostiene, per accompagnare nel suo ultimo viaggio terreno in questa vita, l’uomo, il padre.
tizianacerra.com
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elperegrinodedios · 2 years
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Basilica della Natività in Betlemme. Nell'attesa dell'evento che ha cambiato la storia. Dio fatto uomo. Una porta stretta e bassa dove si passa uno alla volta costretti a inchinarsi per entrare.
📷 🌿 Secondo cammino in Terra Santa.
===
"Entrate per la porta stretta, perchè larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Mt. 7:13
=📖=
"E la Parola si è fatta carne ed ha abitato tra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito figlio proceduto dal Padre pieno di grazia e di verità". (Gv. 1:14)
lan ✍️
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gnaga37 · 8 months
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tutti a inchinarsi alla madre di Ghali 🙇‍♀️🙇‍♀️🙇‍♀️
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felicionados · 11 months
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DONARUMA
grazie a tua conoscenza Di fare il nobile Valoroso nei portici Di PSG..
Cène ha ricevuto i dollar rhumi ... L'habbiamo pagato per inchinarsi due volte ... Ben benissimo canino whaf whaf
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porchesie · 1 year
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La Figa è l’unico essere infinito al quale vale la pena inchinarsi umilmente,
senza mai perdere una briciolo della sua grandezza.
Fabrizio Caraminchia
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fridagentileschi · 2 years
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STENDIAMO UN PIETOSO VELO! Che tristezza le finte femministe che scodinzolavano, per dimostrarsi accoglienti, velandosi, per inchinarsi ad un presunto multiculturalismo, fingendo di spiegarci che il velo è una libera scelta della donna. Poi, adesso, manifestano perché capiscono che, in troppi posti del mondo, si muore anche solo se il velo lo si indossa non perfettamente. Del resto, come Occidentali, non abbiamo avuto problemi a tradire i Curdi, gli Afghani ed ora ignoriamo la strage in Armenia per non infastidire il Sultano Erdogan. Perché oggi essere femministe significa parlare del calcio femminile in prima serata! Oltre 40 anni fa, Oriana Fallaci aveva già capito tutto quando ebbe il coraggio di togliersi il velo davanti all'Ayatollah Khomehini dopo una intervista in cui lei gli pose domande ben diverse da quelle che fa Fabio Fazio. Onore a Oriana e a tutte le donne che lottano per liberarsi dal velo!
Gianni Torri
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abr · 2 years
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Un anno fa il Djoker rotolava fuori dall'Australia con il foglio di via, dopo una settimana di prigionie e processi. Non ha mai abiurato il suo non vaccinarsi (...). E nonostante i due Slam saltati per il bando e i punti cancellati della vittoria a Wimbledon, sul campo si è ripreso quello che era suo: il numero 1 del mondo (...) vincendo il suo decimo Australian Open (su dieci finali, impressionante) il 22° Slam che lo porta in parità con Nadal. Voleva continuare «a scrivere la storia del tennis», voleva una rivincita, e l'ha ottenuta (...).
«Il messaggio per tutti i giovani è che ce la possono fare, non importa da dove vengono. Quindi vi dico coltivate i vostri sogni, innaffiateli come si fa con i fiori. Trovate chi è pronto a condividerli con voi, e non fateveli rubare da nessuno».
Lo ha detto da ex bambino cresciuto sotto le bombe delle guerre balcaniche - e che da quattro anni, lui serbo, ha un coach croato - costretto ad emigrare a 13 anni da solo in Germania. Nel suo sogno ci sta tutta una vita. Carne, sangue, speranze. 
via https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ldquo-djokovic-ha-dato-lezione-ipocriti-che-godevano-suoi-340925.htm
Non lo dice ma in più il "sistema" degli allineati al Rieduchescional Channel ha provato a farlo fuori anche stavolta, montando una polemica di cartone per defocalizzarlo, sbattendo in prima pagina supposte simpatie russe di suo padre (e se anche fosse?). Alla fine però persino l'ipocrita house organ di regime La Busiarda che pur prova ad alzare il ditino (tagliato: qua non si può) è costretto ad inchinarsi attonito.
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rosaleona · 1 year
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Petizione pro-Montanari, boom di firme. Il rettore: "Tricolore costretto a inchinarsi verso chi era in rapporti con la mafia"
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susieporta · 2 years
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Il dolore, invece di essere ascoltato e accolto, viene soppresso e nascosto perché c’è ignoranza e paura della morte. Il distacco dal defunto avviene con una frettolosità innaturale e spesso questo conduce nel tempo a una forma molto dolorosa di rabbia nei suoi confronti. Non gli viene perdonato di aver lasciato questo mondo troppo presto e gli si attribuisce la colpa del proprio dolore, oppure ci si sente molto in colpa perché si iniziano a rimuginare ipotesi strazianti come «Avrei dovuto fare di più», «Forse si poteva evitare», ecc.
Nessuno può fare di più, né di meno. Si muore sempre al momento giusto.
E chi resta può acconsentire o combattere, inchinarsi o lottare, trovare la pace o continuare a soffrire.
Rabbia, biasimo, risentimento, rimpianto, collera, rimprovero: questi sentimenti avvicinano chi vive il lutto alla persona che ha perduto, facendole desiderare inconsciamente di raggiungerla, e in tante storie questo coincide con la comparsa di un sintomo, di una malattia, di un incidente.
È dunque fondamentale trovare una soluzione, tornare a respirare, scegliere di restare e di vivere anche per onorare chi se n’è andato prima di noi.
L’attaccamento a una persona morta ci avvicina a essa.
Così come il rifiuto: si approda sempre a ciò che si rifiuta.
Gabriele Policardo
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