#grande poesia mondiale
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“Tramonto” di José Saramago: una meditazione poetica sul tempo e i ricordi. Recensione di Alessandria today
L’intensità del crepuscolo come simbolo di memoria e riflessione esistenziale
L’intensità del crepuscolo come simbolo di memoria e riflessione esistenziale La poesia “Tramonto” di José Saramago, uno degli autori più influenti del Novecento e Premio Nobel per la Letteratura, è un componimento che esplora i legami tra natura, memoria e interiorità. Attraverso immagini evocative e profonde, Saramago dipinge il tramonto non solo come fenomeno naturale, ma come metafora del…
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Continuano le registrazioni per il Festival della poesia PILF 2025
Foto cortesia della locandina del Festival PILF 2025 Diamo il benvenuto a delegati provenienti da molti paesiche parteciperà al PANORAMA International Literature Festival (PILF) 2025, ti invitiamo a far parte di questo grande Evento.SAI CHE PARTECIPARE AL PILF PUÒ PORTARTI ALLA FAMA MONDIALE?La partecipazione al Panorama International Literary Festival (PILF) offre una piattaforma globale unica…
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UNGARETTI POETA E SOLDATO. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia Pittura Storia
Una grande mostra dedicata al poeta del Carso e della prima guerra mondiale Giuseppe Ungaretti, in attesa delle attività per Nova Gorica / Gorizia capitale europea della cultura
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Le passanti di Antoine Pol
Antoine Pol (1888 – 1971) è stato un poeta francese. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale come Capitano d’Artiglieria e in seguito lavora nelle miniere di carbone dell’Alsazia. Nel 1945 diventa Presidente del Sindacato Centrale degli importatori di carbone. Per tutta la vita coltiva la sua grande passione: la poesia. Deve la sua notorietà a questa poesia, che fu messa in musica prima da George…
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Anche quest'anno, con grande onore, sono stato invitato a partecipare il 21 Marzo alle ore 15:40 al Palazzo dei Leoni di Messina, al reading poetico indetto dall' @associazione_asas , presieduta dal Presidente Flavia Vizzari e dal Vice Presidente Pier Paolo La Spina, per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia. Durante l'evento leggerò una mia lirica inedita dal titolo "Buio che abbaglia" 😇.
Durante l'evento mi verrà conferita, come pure ad altri esimi esponenti della letteratura italiana, la prestigiosa nomina a "Socio Ordinario dell' A.S.A.S." 🙏🙏🙏
Chiunque voglia assistere è il benvenuto.
Sulla home page del mio sito potete trovare tutte le date degli spettacoli e degli eventi ai quali prenderò parte.
www.danielebattaglia.it
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Il grande scalone illuminato di Belgirate 2023
Tornano le luci e i colori sullo scalone di Belgirate! Belgirate è un delizioso e storico borgo sul Lago Maggiore tra Arona e Stresa. Ville e dimore storiche, dove si è fatta la storia, vera. Personaggi storici, nobili, politici, filosofi, pittori, scrittori e romanzieri di ogni epoca sono passati da qui e da qui hanno preso anche spunto per le loro opere come Stendhal, Manzoni, Fogazzaro, Hemingway. Una delle più belle, particolari e romantiche chiese del lago, come quella dedicata a Santa Maria. Un lungolago piacevole, che offre uno sguardo privilegiato sul lago e che potrebbe veramente raccontare tante storie e che è stato fonte d’ispirazione per tanti. Uno dei posti più particolari di Belgirate è il lungo, ampio scalone che affianca la chiesa e porta nella parte più alta del borgo. Posto lungo la strada statale del Sempione è quasi nascosto alla prima occhiata, spesso sfugge a chi passa di fretta. In realtà è uno dei punti più interessanti e caratteristici del borgo. Lo scalone prende il nome dai Fratelli Cairoli, belgiratesi per ramo materno. E a Belgirate troviamo la seicentesca Villa Cairoli, costruita dai Bono, ricca famiglia belgiratese. Famiglia che diede i natali al Conte Benedetto Bono, primo commissario della Repubblica Cisalpina. Padre di Adelaide, madre proprio dei fratelli Cairoli, protagonisti del Risorgimento. Una dimora che ospitò tra gli altri, anche Garibaldi e molti altri personaggi della vita politica e culturale dell’800. Martedì 29 agosto alle 20.00, si terrà il tradizionale appuntamento con l’accensione dello scalone Cairoli, testimonianza di fede e poesia, con la scenografia creata da centinaia di lumini colorati. L’evento è in concomitanza con i festeggiamenti della Madonna Addolorata, uno dei simboli della cittadina sulla riva piemontese del Verbano. La processione della Madonna Addolorata, protettrice di Belgirate, ha una storia con radice lontane. Risale infatti a circa 300 anni fa, poi venne sospesa durante la seconda guerra mondiale e, dal secondo dopoguerra, si tiene l’ultima domenica di agosto. La chiesa parrocchiale di Belgirate, edificata verso l’anno Mille, sorgeva su un piccolo poggio ed era dedicata alla Purificazione di Maria. Il 1 novembre 1610 Carlo Borromeo fu proclamato santo e a Belgirate nel 1611 iniziarono i lavori per un oratorio in suo onore. Nel 1618 venne completata la cappella maggiore, come ricorda un quadro votivo del 1683 eseguito per ricordare la fine della pestilenza del 1631. Pochi decenni dopo l’oratorio di San Carlo, fu la nuova chiesa parrocchiale, poiché gli abitanti trovavano poca adatta la vecchia per la vita religiosa della comunità. L’arciprete Giuseppe Colombari nel 1715, fece scolpire la statua lignea della Vergine Addolorata come in segno di devozione per la miseria che affliggeva il paese e nel 1753 quattro grandi tele di Giovanni Battista Calzia con episodi della vita di San Giuseppe vennero collocate sulle pareti del presbiterio. Nel 1795 l’oratorio divenne la chiesa parrocchiale e prese il titolo di Purificazione di Maria Vergine e San Carlo. Un grande organo della ditta Bossi di Bergamo, che venne donato dal belgiratese Giuseppe Antonio Conelli, fu installato nel 1846. Nel 1853 il decoratore Carlo De Pedrini, realizzò, per conto di Elena Conelli, la doratura del pulpito e quella della statua dell’Addolorata. Nel 1904 il pittore torinese Luigi Morgari lavorò agli affreschi della chiesa, mentre il decoratore Luigi Secchi realizzò gli stucchi sulle lesene, sui cornicioni, sugli archi e nelle volte delle cappelle, e le cornici che inquadrano gli affreschi. Nel 1940, con arciprete don Francesco Ferri, venne collocato nella chiesa un nuovo portale in serizzo, dono delle benefattrici Valentina Tosi e Giovannina Prini Rossi e nel timpano una grande lapide con la dedicazione a Maria Vergine. Il 22 giugno 1997, furono collocati e benedetti gli amboni e un nuovo altare comunitario in legno di noce realizzati da don Giovanni Cavagna. L’idea di illuminare completamente lo scalone Cairoli, uno dei luoghi più noti della cittadina lacustre, nasce una trentina di anni fa, quando si ponevano dei lumini per le vie del borgo e proprio anche sullo scalone stesso, per la festa grande di Belgirate, quella della Madonna Addolorata, con la relativa processione. E solo da una decina di anni però che l’illuminazione dello scalone Cairoli è diventata sempre più imponente, bella e scenografia con addirittura una serie di disegni, diversi ogni anno, che raccontano il legame di Belgirate con la Madonna Addolorata e la forte fede di questi luoghi sul Lago Maggiore e nel Piemonte. Uno spettacolo davvero particolare, affascinante, con i lumini di vari colori che creano disegni, è una magia che si rinnova sempre diversa ogni anno. E che colpiscono in particolare i turisti che da ogni parte del mondo arrivano a Belgirate. Read the full article
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Como: "Europa in versi", la XIII edizione del festival internazionale di poesia
Como: "Europa in versi", la XIII edizione del festival internazionale di poesia. "Europa in versi", Festival Internazionale di Poesia organizzato dalla Casa della Poesia di Como e diretto da Laura Garavaglia, festeggia la tredicesima edizione con la partecipazione di poeti di rilevanza nazionale e internazionale nella cornice di Villa Gallia a Como e, per la prima volta, in quella di Villa Sormani Marzorati Uva. “La felicità poetica” è il tema portante, fil rouge dell’edizione in arrivo, ed è raccontata così da Laura Garavaglia, ideatrice della manifestazione: “Proprio in relazione a questo momento drammatico e complesso, la poesia come massima espressione della creatività e sublimazione delle migliori energie dell’essere umano, ma anche come luogo privilegiato di una “felicità interiore” raramente raggiungibile con altri mezzi. Grazie alle poesie e testimonianze degli autori che parteciperanno, provenienti non solo dall’Europa, ma da vari Paesi del mondo, il pubblico sarà in particolare sensibilizzato a riflettere sulle ipotesi di una utopia di Felicità che oggi sembra essere sempre più lontana e che forse può essere ricercata su piani diversi da quelli relativi al successo economico e pubblico”. Come ogni anno verrà pubblicata l’antologia del Festival Europa in Versi da i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, ormai partner editoriale e socio da più di quattro anni della Casa della Poesia di Como. Dichiara l’editore Stefano Donno: “Sono felice di annunciare che I Quaderni del Bardo Edizioni, sotto la mia direzione, realizzeranno anche quest’anno l'antologia del Festival "Europa in Versi 2023". Non è solo un privilegio, ma anche una grande responsabilità essere scelti per editare le voci più rappresentative della poesia internazionale. Il Festival, organizzato in maniera professionale e impeccabile dalla Casa della Poesia di Como diretta da Laura Garavaglia, è un evento di grande spessore e rilevanza nella nostra cultura. Siamo estremamente onorati di lavorare con noti esponenti della poesia e della critica poetica italiana, che sanno davvero cogliere le sottili sfumature ed emozioni racchiuse in ogni poesia. Europa in Versi 2023 ha permesso e permette tutt’oggi ai fruitori di avere un quadro chiaro di quali sono le più interessanti tendenze della poesia mondiale, e noi siamo pienamente pronti ad affrontare questa sfida insieme al Presidente Laura Garavaglia, la Casa della Poesia di Como e tutti gli enti pubblici e privati che rendono unico questo Festival”. Il Festival entra nel vivo sabato 20 maggio: dopo l’incontro con gli studenti dell’Università dell’Insubria, nell’affascinante scenario di Villa Gallia, affacciata sul primo bacino del Lago di Como, inizia l’incontro con i poeti internazionali e italiani, con l’introduzione a cura di Roberto Galaverni (Corriere della Sera). Gli ospiti provengono da diversi Paesi: dal Vietnam Kieu Bich Hau, poetessa, narratrice e giornalista,difende nelle sue opere i diritti delle donne in Vietnam; è redattore della rivista NEUMA della Romania, della rivista HUMANITY della Russia, vincitrice di numerosi premi di letteratura a livello nazionale e internazionale; dalla Corea del Sud Kooseul Kim, Professoressa Emerita di Letteratura inglese all'Università di Hyupsung, che ha ricevuto menzione dall'Associazione degli Scrittori del Vietnam ed è Presidente del Premio letterario internazionale Changwon KC e del Comitato organizzatore del KC & KS World Poetry Festival, Dongho Choi, anche critico letterario, studioso di letterature orientale e occidentale ed ha ricevuto riconoscimenti importanti; è anche Presidente della Society of Korean Poets; Ko Doohyun, giornalista della principale testata nazionale di Seoul; ad accoglierli a Villa Gallia sarà anche il Console Generale della Repubblica di Corea sig. Kang Hyung Shik; dalla Russia Julia Pikalova, laureata in Lettere all'Università di San Pietroburgo e in Amministrazione del Business presso l'Università Statale della California, è giunta alla poesia molto tardi; dagli Stati Uniti William Wolak, fotografo, artista del collage, le sue poesie, il cui tema principale è l’eros, sono apparse in oltre cento riviste; dalla Colombia Carlos Velasquez Torres, nato a Bogotà, è anche traduttore, musicista e accademico, e oggi lavora a New York (dove è co-direttore dell'Americas Poetry Festival); dall’Ungheria Attila Balazs, le cui opere sono state tradotte in 20 lingue, ed è stato invitato a diversi festival letterari in vari Paesi del mondo; dal Kosovo Jeton Kelmendi, professore presso l'AAB University College e membro attivo dell'Accademia europea delle scienze e delle arti di Salisburgo, in Austria. Dall’Italia partecipano Emilio Coco, Giuseppe Bova, Deborah Zingariello, Laura Capra. La giornata si concluderà con la premiazione dei vincitori del premio Europa in versi e in Prosa, presidente di giuria il poeta Milo De Angelis e il professor Gianmarco Gaspari, docente all’università dell’Insubria e critico letterario. Domenica 21 maggio, di mattina si propone una passeggiata con reading con i poeti ospiti del festival “Europa in versi” e con la partecipazione del pubblico, nei luoghi poetici di interesse storico: in occasione del bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio, davanti al Duomo, nella cui facciata spicca la statua del grande scrittore, saranno letti brani dalla “Naturalis Historia” (in collaborazione con “Sentiero dei Sogni” e la guida di Pietro Berra). Nel pomeriggio, si prosegue e conclude la giornata con reading dei poeti nel parco della Villa Sormani Marzorati Uva, a Missaglia (LC).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"100 anni con Jacovitti"
L'arte del fumetto: "100 anni con Jacovitti"
Ci sono persone che con il loro talento artistico hanno segnato un'epoca, divenendo lo specchio di una società. Questo è ciò che accade, quando si sceglie di utilizzare un linguaggio particolarmente accattivante: il fumetto. Vortici.it vi invita a conoscere questo mondo straordinario. Il 9 marzo del 1923 nasceva a Termoli Benito Jacovitti. A cento anni dalla nascita, al museo Maxxi di Roma (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo), proprio il 9 Marzo scorso, è stato dedicato un appuntamento al celebre fumettista italiano. Parliamo della presentazione del libro "100 anni con Jacovitti" di Stefano Milioni e Edgardo Colabelli, pubblicato da Balloon’s Art. L'arte del fumetto: "100 anni con Jacovitti" - il video di Vortici Tv: Tra gli ospiti era presente anche Simone Cristicchi, suo ex allievo. Jacovitti definì nel tempo uno stile surreale, pieno di elementi comici, inventò un nuovo linguaggio, creando personaggi come Pippo Pertica & Palla, Cip l’Arcipoliziotto, la signora Carlomagno, Cocco Bill, Zorry Kid, che sono entrati nella storia del fumetto del Novecento. "100 Anni con Jacovitti" è il libro che, in occasione del centenario della nascita del grande fumettista scomparso nel 1997, ripercorre la sua vita e la sua carriera, offrendone un ritratto intenso, impreziosito da una rara e inedita documentazione fotografica e dalla prefazione di Vincenzo Mollica. J. ha attraversato, con lo sguardo libero del vero artista, il Ventennio fascista, la guerra e il dopoguerra, la difficile fase della ricostruzione, la ripresa e il boom economico, il serratissimo confronto politico nel nostro paese negli anni Settanta, gli anni di piombo e quelli che avrebbero portato a Tangentopoli e alla fine della Prima Repubblica. Iniziò da giovanissimo a realizzare i suoi fumetti e personaggi: li creava, dove poteva, con i pochi mezzi a disposizione, anche per le strade del suo paese. Lo chiamarono in seguito per disegnarli sulle riviste per ragazzi: tra questi Il Vittorioso, in un'Italia che stava per finire nella morsa della guerra. Da lì in poi non smise più: arrivarono illustrazioni per libri, collaborazioni con altre riviste e proposte da importanti giornali. Il suo stile surreale, pieno di elementi comici come scrive Vincenzo Mollica nella prefazione del libro, si trasformano in poesia. Tutti i suoi personaggi sono entrati nella storia del fumetto e nell’immaginario collettivo di tutti noi. Il grande maestro del disegno in satira ha dunque attraversato il Novecento punzecchiando la politica e la società senza distinzioni di schieramento, ironizzando sui tic e sui punti deboli dell’Italia che usciva dal disastro della Seconda Guerra Mondiale e poi negli anni del boom, inventando una schiera di personaggi che erano maschere rovesciate in chiave comica, espressione del Regime - come Battista l’ingenuo fascista e il suo 'eja, eja, baccalà' - o la citazione all’italiana dei grandi miti del cinema, della tv e del fumetto, da Zorry Kid a Cocco Bill. Nelle sue tavole surreali zeppe di personaggi, tra donnone oversize e animali molto umani, spiccavano i vermi e, soprattutto, i salami, vero marchio di fabbrica insieme con la lisca di pesce che era la sua firma ricordando come lo chiamavano da adolescente alto e smilzo. Benito Jacovitti ha lasciato una traccia profonda nella storia del disegno d’autore ed ha accompagnato la vita di generazioni d’italiani, dai ragazzi che negli anni Quaranta che leggevano le sue strisce sul periodico cattolico Il Vittorioso, fino agli studenti piccoli e grandi che nei decenni successivi hanno annotato i compiti e molto altro nel celebre Diario Vitt. Nel centenario della nascita, è ricordato da una fitta serie di eventi nella sua città natale, da un francobollo di Poste Italiane appena emesso, e dal festival del disegno umoristico a Cortona (Arezzo), in programma dal 27 Maggio al 4 Giugno. A Roma sarà coinvolto nuovamente il museo Maxxi, che a Dicembre dedicherà una grande mostra all’artista molisano, connessa con quella intitolata “Tutte le follie di Jac” che nel mese di ottobre si aprirà al museo Macte di Termoli. Al di là delle celebrazioni, Jac resta un monumento per la schiera di disegnatori venuti dopo di lui, anche per quelli che lo criticavano considerandolo di destra. Tra le sue molte collaborazioni figurarono le riviste Oggi, La Domenica del Corriere, il mensile Linus diretto da Oreste del Buono. La verità è che lui si definiva un anarchico liberale, insofferente ai diversi schieramenti politici, lo testimoniano diverse interviste. Conosciamolo meglio attraverso questo documentario disponibile su Vorticitv. Immagine di copertina: Comicscorner Read the full article
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"Mani pulite" di José Saramago: una riflessione poetica sulla moralità e il progresso. Recensione di Alessandria today
La denuncia di un progresso ambiguo, tra innovazione e distruzione La poesia ���Mani pulite” di José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura, affronta con sferzante ironia e profondità filosofica il tema del progresso tecnologico e del suo impatto sull’etica umana. In pochi, incisivi versi, Saramago evidenzia il paradosso di una società che, pur avendo sviluppato strumenti sofisticati per…
#Alessandria today#analisi poesia Saramago#critica sociale in poesia#critica tecnologica#disumanizzazione nella poesia#etica e tecnologia#etica umana#Google News#grande poesia mondiale#grandi poeti moderni#innovazione e distruzione#introspezione sociale#introspezione umana#italianewsmedia.com#José Saramago#José Saramago opere#Letteratura Portoghese#Mani pulite poesia#paradossi del progresso#Pier Carlo Lava#poesia contemporanea#poesia contro la violenza#poesia di denuncia#poesia e violenza#poesia esistenziale#poesia filosofica#poesia portoghese#poesia simbolica#poesia sul potere#poesia sul progresso
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Grazie all'Istituto Martin Luther King di Caltanissetta e alla casa editrice @agbookpub per l'incontro di stamattina in occasione della Giornata Mondiale della Poesia. Per me è stata una grande sorpresa, una forte emozione. Ho visto e sentito l'impegno, l'amore e la passione che vengono riversati nei laboratori. Merito dell'insegnante-scrittore Siina, della preside, dei docenti e di tutti gli alunni. In loro stanno già germogliando i semi della poesia e tutto il bene e il bello che questo comporta. È stato un 21 marzo unico e speciale, ricco di luce e speranza. #marellagiovannelli #giornatamondialedellapoesia #istitutomartinlutherking #caltanissetta #sicilia #agbookpublishing
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Evento mondiale che ha visto protagoniste 50 donne che si sono distinte con il loro impegno per la poesia, la cultura e la pace nel mondo organizzato da Jeanette Eureka Tiburcio
Foto cortesia dell’organizzatrice Jeanette Eureka Tiburcio Grazie, grazie, grazie…. Quando ho organizzato questo grande incontro dei leader mondiali ero immobilizzato al braccio sinistro, il dolore era così forte che le lacrime mi scorrevano incontrollate lungo le guance, il dolore non mi permetteva di fare assolutamente nulla…5 mesi di scosse elettriche e dolori indescrivibili … Sette mesi in…
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Sono nata il 21, a primavera, Alda Merini per la Giornata Mondiale della Poesia
La giornata mondiale della poesia coincide con l’anniversario della nascita della più grande potessa italiana del XX secolo, Alda Merini. Sono nata il ventuno a primaverama non sapevo che nascere folle,aprire le zollepotesse scatenar tempesta.Così Proserpina lievevede piovere sulle erbe,sui grossi frumenti gentilie piange sempre la sera.Forse è la sua preghiera.
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Giornata mondiale della poesia badina 2023
Finalmente il gran giorno è arrivato! Oggi, nell’evento Facebook e nel mondo, si celebra la Giornata mondiale delle mie poesie! Con grande commozione, mi accingo a seguire i festeggiamenti. In questa pagina aggiornerò i link ai video che giungeranno dai 5 continenti (ed eventuali altri luoghi). L’evento Facebook:https://fb.me/e/3r3pQBUrM Restate collegati! VIDEO: Da Putignano (Bari), ecco…
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#BaDay2023#domenica 5 marzo 2023#Giornata mondiale della poesia badina#Journée mondiale de la poésie badine#Mario Badino#World Mario Badino Poetry Day#Światowy Dzień Poezji Mario Badino
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Domenica 22 gennaio a Senigallia un grande evento sulla poesia dialettale organizzato da EUTERPE APS
Domenica 22 gennaio a Senigallia un grande evento sulla poesia dialettale organizzato da EUTERPE APS In occasione della Giornata Mondiale del Dialetto e delle Lingue Italiane istituita dall’Unione delle Pro Loco Italiane (UNPLI) che annualmente si celebra il 17 Gennaio, l’Associazione Culturale Euterpe APS di Jesi ha deciso di ideare e promuovere un incontro interamente dedicato ad alcuni dei…
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#Ancona#anconitano#Andrea Scaloni#cultura#Dialettando in Poesia#dialetto#Euterpe#Euterpe APS#Franco Patonico#Giornata del Dialetto#incontro#Jesi#jesino#Lorenzo Spurio#Mauro Pierfederici#poesia#reading#Senigallia#senigalliese#UNPLI#vernacolo
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La casa natale di Gabriele D'Annunzio (Pescara)
Gabriele D'Annunzio nasce nel 1863 in una famiglia della buona borghesia di una Pescara fatta di tre vie, "colorata" e ricca di persone avventurose dove è appena iniziata la demolizione della fortezza.
È un ragazzo fortunato già a partire dal cognome D'Annunzio che è quello suo di nascita a seguito di una formale adozione del padre Francesco Paolo che cambiò il suo cognome da Rapagnetta a D'Annunzio.
Nasce come giornalista, ma nella sua vita ha fatto tantissime cose, definirlo solamente in un modo sarebbe riduttivo "poeta-soldato", "il vate"...
Spesso si firmava come "lu sguazzon di Porta Nuova" proprio per ribadire il suo attaccamento alla città d'origine.
"Porto la terra d'Abruzzi, porto il limo della mia foce alla suola delle mie scarpe, al tacco dei miei stivali"
Era legatissimo al cibo della tradizione abruzzese, come i parrozzi di D'Amico fatto di arance abruzzesi, che gli riportavano alla mente la quotidianità gioiosa di quel tempo, la piazza del mercato, la banda che suonava, le persone che si affacciavano dalle finestre per vedere quella gioia.
Un altro esempio è la breve poesia composta in dialetto abruzzese dopo aver ricevuto in dono dal suo amico Acerbo una porchetta con la crosta dorata:
La purchetta d'or
"Mi sci mannate scta purchette d’óre
che certe te l’ha cotte San Ciatté
che s’arrecorde, Giàcume, de me
che jéve a ffa’ a pretàte e a ffa’ l’amore.
Ma, dimme, chi ci’ à mésse sctu sapore
de «Córse Gabbriele Manthoné»?
Ah, Giacumìne, nen sacce pecché
mentre che magne, me piagne lu córe.
Sunéve, la duméneche, la bbande.
Li Piscarise, ’nghe lu piatte ’n mane,
currévene a cumpràrsene ’na fette.
Che è e che nen è? ’Na cósa grande!
’Nu bbéne che lucéve da lundane!
S’avé’ffacciate Donna Luisette".
Ha dato il nome ad un sacco di cose, per fare solo qualche esempio: "vigile del fuoco", "tramezzino", "automobile"...
I suoi rapporti con il Duce Benito Mussolini non furono realmente buoni per varie ragioni tra le quali la promessa mai mantenuta fatta dal Duce di donare ai legionari di Fiume del denaro per sostenerli, quei soldi vennero utilizzati invece per finanziare la Marcia su Roma.
Mussolini per "liberarsene" fece costruire il Vittoriale dove D'Annunzio poteva sperimentare qualunque cosa volesse.
Tra l'altro piccola curiosità:
Il saluto tra i due in un incontro suonò diversamente rispetto al suo vero significato in quanto, mentre il Duce lo salutò chiamandolo "soldato dell'aria" essendo D'Annunzio anche aviatore, D'Annunzio rispose in dialetto abruzzese e per definirlo "soldato veloce" in quanto bersagliere disse "lesto fante" e per chiedere chi fossero le altre persone che si era portato chiese "anche loro sono fur fanti?".
D'Annunzio era anche appassionato cavallerizzo, il suo primo cavallo si chiamava Aquilino, la cui stalla fa parte del percorso di visita.
La passione dei cavalli la riprende dal padre con cui aveva un rapporto conflittuale:
"M'é vicino e m'é lontano,
é fatto della mia sostanza
e m'é sconosciuto".
Dal 1927 la casa natale di D'Annunzio, salvatasi per miracolo dalle bombe della Seconda Guerra Mondial, divenne luogo monumenale nazionale ed il percorso di visita venne stabilito da D'Annunzio stesso.
Si racconta che dietro la sua casa ci fosse un roseto bellissimo.
La descrizione della sua casa la possiamo ricavare dal Notturno, opera che scrisse quando perse un occhio e conseguentemente per lui fu un periodo di eterna notte e sfruttò quel tempo per guardarsi dentro. L'opera venne scritta dal poeta su delle strisce di carta lunghissime preparate dalla figlia Renata.
A seguito di questo incidente si fece chiamare anche l'orbo veggente.
All'età di soli 16 anni risale la sua prima raccolta di poesie Primo vere scritta in stile carducciano.
Ma per diffondere questa composizione fece credere fosse stata scritta da un giovane poeta morto caduto da cavallo poco dopo aver completato l'opera, ciò comportò l'acquisizione del libro da parte di tante persone e così decise di smentire ciò che aveva detto e di riattribuirla a sé stesso.
Infatti proprio D'Annunzio è stato l'uomo che ha fatto conoscere al mondo Pescara, quella sconosciuta città di tre vie.
Il perché dell'affermazione di tanti poeti all'epoca è principalmente la mancanza di dischi musicali, i poeti erano quegli idoli che a giorno d'oggi sono i cantanti.
Tornando alla visita salendo le scale per raggiungere il primo piano si può notare una mattonella di ceramica raffigurante D'Annunzio opera realizzata dall'amico Basilo Cascella.
D'Annunzio faceva parte del Cenacolo michettiano di Francavilla insieme ad altri geni talentuosi dell'epoca in varie arti come la pittura, la scultura,...
Infatti all'interno della casa ci sono vari bronzetti e sculture in pietra dell'amico Costantino Barbella rappresenti principalmente donne e dettagli ed emozioni della gente comune abruzzese e non.
Come i "Su su", "L'nomastico del nonno", "Canto d'amore", il busto di una donna olandese con il merletto, il ritorno del soldato...
È bene specificare che nella casa tutto ciò che è decorativo (quadri, ritratti ed altre opere) sono originali, mentre gli oggetti necessari per la vita quotidiana vennero rubati dopo la Seconda Guerra Mondiale (sedie, tavoli, letto...) e riprodotti fedelmente sulla base di fotografie.
La visita ad ogni stanza è accompagnata da qualche verso del Notturno.
Salotto:
"Soffro la mia casa
fino al tetto, fino al
colmigno, come se le
avessi fatto le travature
con le mie ossa, come
se l'avessi scialbata
col mio pallore.
La prima stanza è
deserta. La felicità
d'una volta non vi lasciò
se non coltelli affilati
per dilaniarmi".
Studio:
"La seconda stanza
è deserta. Ci sono i libri
della mia puerizia e
della mia adolescenza.
C'è il leggìo musicale
del mio fratello emigrato.
C'è il ritratto di mio padre
fanciullo col cardellino
posato sull'indice teso".
Camera del Poeta e del fratello:
"Nella terza stanza
c'è il mio letto bianco;
c'è il vecchio armadio
dipinto, con i suoi specchi
appannati e maculati;
c'è l'inginocchiatoio
di noce dove mi sedevo
in corruccio e rimanevo
ammutolito, con una
ostinazione selvaggia,
per non confessare che
mi sentivo male".
Camera della zia Maria:
"Nella quarta stanza
c'è il piccolo Gesù di cera
dentro la sua custodia
di cristallo; c'è la Madonna
dalle sette spade; ci sono
le imagini dei santi e
le reliquie raccolte
dalla sorella di mio padre
santamente morta; e ci
sono le mie preghiere,
quelle del mattino così dolci,
quelle della sera ancòra più
dolci, che per rientrare
nel mio cuore mi sfondano
il petto come se fossero
divenute le armi dell'angelo
implacabile".
Camera dei genitori:
"Tre gradini salgono
alla quinta stanza,
come tre gradini d'altare.
È piena d'ombra,
sotto la volta arcuata.
Rimbomba. Il cuore batte
le mura con l'urto cieco
del destino. Il vasto letto
la occupa, dove fui concepito
e generato. Credo di udire
dentro di me le grida
di mia madre che, quando
nacqui, non penetrarono
le mie orecchie sigillate".
Nella seconda stanza sul soffitto è raffigurata Enea dell'Eneide di cui il giovane D'Annunzio era fissato, affresco fatto realizzare dal padre come regalo per il decimo compleanno del figlio Gabriele D'Annunzio appunto.
Nella stessa stanza si possono notare anche degli spartiti musicali composti dall'amico Francesco Paolo Tosti e le cui parole erano di D'Annunzio il suo paroliere.
Basti pensare che questa è la seconda coppia compositore-paroliere più celebre della storia della musica mondiale e di quella italiana.
Comunque è evidente che con gli amici aveva legami molto più forti rispetto a quelli che aveva con i suoi fratelli.
La sua persona venne presa di ispirazione anche in Giappone da Yukio Mishima come eroe che non si fa abbattere da nulla e conseguentemente anche da Gō Nagai il creatore di Jeeg robot d'acciaio.
In altre stanze troviamo oltre a vari ritratti anche l'opera La Nave, il calco del viso e della mano del poeta, una collezione degli abiti realizzati e indossati dallo stesso D'Annunzio, infatti abiti e profumi li creava lui per sé.
Altra curiosità: ha inventato la scarpa con il tacco invisibile dentro per sembrare più alto.
Bisogna comunque specificare che al tempo l'Abruzzo delle colline e del mare narrato e rappresento da D'Annunzio e gli altri amici del Cenacolo michettiano pieno di gioia e colori era diverso dall'Abruzzo al di là delle montagne rappresentato invecein maniera triste da Patini.
Infine l'ultima stanza visitabile conserva oggetti e vestiti del periodo da soldato e bisogna ribadirlo che Gabriele D'Annunzio ha sì vinto la guerra ma l'ha vinta non con le bombe bensì con la testa e per mezzo della propaganda e del volantinaggio.
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